la rete dell`immaginario - Teatro Pubblico Campano

la rete dell’immaginario
rassegna teatrale per le scuole superiori xv edizione 2015-2016
la rete dell’immaginario
rassegna teatrale per le scuole superiori xv edizione 2015-2016
Un luogo privilegiato
In un mondo che lascia spazi sempre più ristretti all’immaginazione, il teatro rimane il luogo privilegiato in cui attori e spettatori, sia pure per un tempo relativamente breve, costituiscono una
piccola comunità organica che appositamente si riunisce per condividere o, se vogliamo, per
concelebrare una sorta di rito misterico in cui gli iniziati sono chiamati ad essere, allo stesso
tempo, partecipi e protagonisti di un evento che magicamente si svela, prende corpo e si materializza in una realtà che senza dubbio appartiene ad altre dimensioni ed eppure si propone
viva e concreta davanti ai loro occhi.
Sulle tecniche dell’incantamento, sugli effetti dell’illusione scenica e sulla straordinaria efficacia
della comunicazione visiva, che è propria dello spettacolo dal vivo, continua a puntare con convinzione il Teatro Pubblico Campano che, anche quest’anno, ripropone la fortunata rassegna ‘La
rete dell’Immaginario’, giunta ormai alla sua quindicesima edizione, con l’intento di fornire al
mondo della scuola una gamma variegata di proposte culturali che, in regime di autonomia, si
possono agevolmente coniugare con i percorsi curriculari di apprendimento.
Sotto tale aspetto, la rassegna di quest’anno si configura come una sorta di catalogo ragionato
che, declinando i vari generi della comunicazione teatrale, propone in scena una serie di tematiche realmente rispondenti ai nuovi bisogni formativi, al duplice scopo di offrire ai docenti l’opportunità di utilizzare strumenti di analisi alternativi alle normali pratiche didattiche ed agli studenti la possibilità di affinare in un contesto collettivo le conoscenze maturate durante il normale percorso di studi.
Non a caso, l’attuale edizione dedica spazio particolare alla rivisitazione in chiave drammaturgica di alcuni capolavori della letteratura universale, che sono agevolmente riconducibili alle discipline di studio ed incrociano, quindi, in modo più diretto gli obiettivi formativi delle classi tanto
del biennio quanto del triennio.
In quest’ambito va senz’altro segnalato lo spettacolo Apologia di Socrate, che ripercorre lo storico processo intentato al celebre filosofo greco, il quale, come ci racconta il suo allievo Platone, assume studiatamente davanti ai giudici un atteggiamento dimesso e sornione, a tratti
provocatorio, con l’intento di mettere a nudo, senza infingimenti, il carattere rivoluzionario che
ogni idea innovativa esprime in tutte le epoche nei confronti delle strutture sociali costituite.
Rientrano nella stessa scia altri spettacoli in rassegna, quali La cena delle ceneri, in cui il filosofo
nolano Giordano Bruno sfida l’ortodossia dei suoi tempi e sconta sul rogo la difesa ad oltranza
delle sue teorie, Romeo e Giulietta, che ripercorre, con un linguaggio giovanile, la dolorosa vicenda dei due innamorati veronesi sulle ammiccanti note di una musica moderna, ed Otello, in
cui il moro veneziano viene presentato come ‘colpevole di femminicidio’ e, quindi, come un antesignano della schiera, purtroppo ancora crescente, degli assassini che uccidono le loro donne in
nome di un’aberrante interpretazione dell’amore e del diritto di possesso.
Inoltre, la presenza in cartellone di due spettacoli di Pirandello, quali Sei personaggi in cerca
d’autore e Il berretto a sonagli, testimonia l’interesse sempre vivo che la scuola nutre per una
tematica straordinariamente attuale, quale quella della crisi dell’uomo contemporaneo, di cui lo
scrittore agrigentino fu autorevole testimone e lucido interprete.
Vale, poi, la pena di segnalare lo spettacolo Fuori misura, che si propone l’ambizioso assunto di
voler ‘raccontare Giacomo Leopardi come mai nessuno lo ha raccontato’, ed è imperniato sulla
lezione improvvisata che un giovane supplente, alle sue prime esperienze di insegnamento, deve
tenere su uno dei ‘mostri sacri’ della nostra letteratura di fronte ad una classe grande quanto la
platea del teatro.
Menzione a parte meritano, infine, altri spettacoli proposti in rassegna, quali Suoni dalle città fantasma, liberamente tratto dall’opera di Calvino Le città invisibili ed immaginato come un viaggio
di parole e musica attraverso strutture ed architetture invisibili, Lenor, uno spaccato di storia napoletana ed un omaggio alla memoria di Eleonora Pimentel Fonseca, indimenticata eroina dell’effimera Repubblica Partenopea del 1799, e Fa’afafine, mi chiamo Alex e sono un dinosauro,
uno spettacolo che con intelligenza, delicatezza ed ironia affronta il tema della ricerca dell’identità
di genere e che, per questo, si è aggiudicato il prestigioso Premio Scenario Infanzia 2014.
Pertanto, con la consapevolezza di aver svolto in tutti questi anni un qualificato ruolo di supporto
didattico ai processi di insegnamento/apprendimento, ai docenti ed agli studenti della scuola superiore, per i quali la rassegna è stata pensata e realizzata, il Teatro Pubblico Campano si augura
di poter offrire ancora una volta un luogo privilegiato ove è possibile riunirsi tutti insieme per riflettere, per imparare, per crescere.
Vincenzo D’Onofrio
Presidente Teatro Pubblico Campano
calendario 2015-2016
Teatro Nuovo Teatro La Perla
Teatro Nuovo
28-29 ottobre 2015
dal 29 febbraio al 4 marzo 2016
10 -11 dicembre 2015
Romeo e Giulietta
di William Shakespeare
regia Carmen Pommella
ispirato a Le città invisibili
di Italo Calvino
di e con Claudio Di Palma
Teatro La Perla
Teatro Nuovo
dal 17 novembre al 19 dicembre 2015
dal 18 febbraio al 30 maggio 2016
dal 2 al 5 febbraio 2016
Il berretto a sonagli
di Luigi Pirandello
regia Paolo Spezzaferri
da Platone
con Claudio Carini
regia Jurij Ferrini
Teatro La Perla
dal 23 al 27 novembre 2015
Teatro La Perla
dal 15 al 17 febbraio 2016
Otello
Colpevole di femminicidio
Fuori misura
Il Leopardi come
non ve l’ha
mai raccontato
nessuno
da William Shakespeare
regia Giuseppe Miale di Mauro
Suoni dalle città fantasma
Apologia di Socrate
di Valeria Cavalli
con Andrea Robbiano
regia Valeria Cavalli,
Claudio Intropido
Teatro La Perla
Teatro La Perla
dal 18 febbraio al 30 maggio 2016
9 -10 marzo 2016
Sei personaggi
in cerca d’autore
Fa’afafine
Mi chiamo Alex
e sono un dinosauro
di Luigi Pirandello
regia Paolo Spezzaferri
Teatro Nuovo
8-9 marzo 2016
Lenór
dedicato a
Eleonora de Fonseca Pimentel
di Enza Piccolo, Nunzia Antonino
e Carlo Bruni
con Nunzia Antonio
regia Carlo Bruni
Premio Scenario infanzia 2014
testo e regia Giuliano Scarpinato
con Michele Degirolamo
in video Giuliano Scarpinato
e Gioia Salvatori
Teatro Nuovo
20 -21 aprile 2016
La cena delle ceneri
da Giordano Bruno
regia Lello Serao
Inizio spettacoli ore 10,30 / biglietto d’ingresso € 10,00
Informazioni e prenotazioni
Il Teatro del Sole di Francesca Calabrese
tel. 081 2292410 cell. 338 5429882 fax 081 0331902
[email protected]
Organizzazione
Teatro Pubblico Campano
Luisa Liguoro tel. 081 7345210 / 081 7345213 fax 081 7345215
[email protected]
Teatro Nuovo Teatro La Perla
28 -29 ottobre 2015
Le pecore nere
Romeo
e Giulietta
di William Shakespeare
regia Carmen Pommella
Non è sempre necessaria l’ispirazione
quando si decide di mettere in scena un
testo soprattutto se si tratta di una delle
opere più rappresentate al mondo e Romeo
e Giulietta è senza alcun dubbio la tragedia
più vivisezionata nell’arte teatrale. Ecco
perchè dopo un primo ‘rigetto’ mi sono
fatta coinvolgere dalla mera freschezza della
tragedia e con semplicità mi sono
catapultata nella storia senza preoccuparmi
di cercare motivazioni o ispirazioni
innovative. È un’opera, per quanto la
categoria nella quale si pone ci lascia
pensare il contrario, attualissima, violenta,
rumorosa, irruenta e quindi accessibile
all’orecchio dei giovani. Il contrasto forte tra
le continue lotte delle due famiglie, l’amore
fragile dei due innocenti amanti ostacolati
dal fato, la morte causata solo dall’impeto
della passione e della violenza, insomma
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Annarita Ferraro è Giulietta
dal 29 febbraio al 4 marzo 2016
tutto ciò che viene raccontato non è affatto
lontano dall’attuale vita quotidiana. Nel mio
adattamento le due famiglie sono tra le
poche scampate ad una guerra di chissà
quale epoca; ciò non basta a calmare l’ira e
la violenza. Da questo grigiore è facile
immergersi nel romanticismo fresco e
travolgente dei due amanti tanto da rendere
anche le lunghe scene d’amore finalmente
piacevoli all’ascolto come a placare quel
ritmo angoscioso e sfrenato del resto
dell’opera. In questo adattamento gli
avvenimenti, dopo la tragica morte di
Mercuzio e Tebaldo, assumono una velocità
‘supersonica’ tale da rielaborare il finale in
una serie di sovrapposizioni di scene quasi
a voler subito arrivare alla fine della storia;
storia che conosciamo già all’apertura del
sipario e che quindi non ha bisogno di
suspance. L’anello di congiunzione tra la
poeticità del testo e il linguaggio giovanile è
rappresentato dalle musiche scelte.
L’orientamento è scivolato subito sul genere
più vicino ai giovani; e sono rimasta
sorprendentemente affascinata, nel tradurre
alcuni testi, dai significati non dissimili dai
versi Shakespeariani.
Carmen Pommella
dal 18 febbraio al 30 maggio 2016
Nuovo Teatro
Il berretto a sonagli
di Luigi Pirandello
regia Paolo Spezzaferri
Il berretto a sonagli
affronta uno dei temi
più cari al drammaturgo
siciliano, quello della
gelosia. La signora
Beatrice, moglie del
cavalier Fiorica, sospetta
che il marito la tradisca
con la moglie del
gelosissimo scrivano
Ciampa. Ordisce
pertanto (e ci riesce) un piano teso ad
accertare la verità e a gettare nello
scandalo il buon nome del marito. Tuttavia,
la donna non pensa all’altro marito tradito,
quello scrivano mezzo filosofo e mezzo
violento che l’accusa di adulterio da parte
della moglie metterà sulla bocca di tutti.
Fin dall’incontro fra i due protagonisti si
colgono i due temi portanti della vicenda:
la maschera e la pazzia. Ognuno vive la
propria vita ma, al contempo, si fa puparo
della marionetta del proprio ruolo sociale.
Ognuno è sé stesso ma, secondo una
delle forme più care a Pirandello, indossa
una maschera che corrisponde all’idea
che gli altri si fanno di lui. Ciampa accetta
pertanto il ruolo di scrivano, ma non vuole
indossare gli abiti di marito tradito, non
vuole indossare quel berretto a sonagli da
cui si è difeso per tutta la vita.
Ogni uomo, inoltre, possiede tre corde: la
corda saggia, quella civile e quella pazza.
A seconda delle occasioni, ma anche a
seconda degli stati d’animo, un uomo
tocca la corda più adatta. Ma non sempre
si è in grado di scegliere, non sempre si è
liberi di usare la corda che si vorrebbe. La
pazzia è infatti la maschera per eccellenza,
quella dietro alla quale si può nascondere
ogni bruttura. Alla fine, infatti, Ciampa
costringerà la signora Beatrice ad
indossarla perchè solo così si potrà
rimettere ordine e salvare la sua dignità di
marito. Maschera, gelosia e pazzia tre temi
che ci ritroviamo ancor oggi, nel 2015, su
tanti fatti di cronaca.
Teatro La Perla
dal 17 novembre al 19 dicembre 2015
Paolo Spezzaferri
Luigi Pirandello
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Teatro La Perla
dal 2 3 al 27 novembre 2015
NestT-Napoli est Teatro
Otello
Colpevole di femminicidio
da William Shakespeare
regia Giuseppe Miale di Mauro
In occasione della giornata contro la violenza
sulle donne, celebrata il 25 novembre
Il progetto
Quando accendi la tv, quando ascolti
la radio, quando leggi notizie da internet,
ti accorgi di vivere in un presente in cui,
una volta ogni tre giorni, un uomo uccide
una donna.
Che sta succedendo?
Sarà che la violenza diventa lo strumento
per arginare e chiarire quelle relazioni
umane che non trovano altro modo per
essere chiarite. Sarà che dietro le porte
delle case italiane si nascondono
sofferenze silenziose e vite fatte di
soprusi e dolore. Sarà quel che sarà,
fatto sta che abbiamo dovuto battezzare
una parola nuova, che è violenta,
dolorosa, sgraziata quanto il suo
significato: Femminicidio.
Ci siamo chiesti
se il Teatro potesse
rispondere
all’urgenza che ha
la violenza quando
si nasconde dietro
l’amore. Siamo
partiti dall’Otello
di Shakespeare,
in cui abbiamo
ritrovato segnali
chiari del fenomeno
che oggi attanaglia
la nostra società. Iago è evidentemente
un misogino e Otello arriva ad uccidere
la sua donna, amata alla follia, per un
impeto di gelosia. Non sono poi così
diversi i motivi per cui oggi l’Italia è ai primi
posti della triste classifica dei femminicidi.
Ci siamo ritrovati dentro una società,
la nostra, per celebrare il dio degli uomini
che li trasforma in gerarchie, in profeti
dell’agire, in cantanti della verità
e della vita.
Uomini e donne, personaggi di un tempo
ma anche di questo presente, che
lottano all’interno di un sacrificio, per
rendere sacra la ragione di non subire,
pur di non morire di solitudine, pur di non
morire di gelosia.
Giuseppe Miale di Mauro
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Adriano Pantaleo e Viviana Altieri
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
Suoni dalle città fantasma
ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino
con Claudio Di Palma e Valerio Virzo
testo e regia Claudio Di Palma
«Un ultimo poema d’amore alle città,
nel momento in cui diventa sempre più
difficile viverle come città».
Questo uno degli incipit, una delle
angolazioni interpretative, ma anche
una delle possibili morali dell'opera
polimorfica di Calvino. Opera in cui
racconti di città improbabili si inseguono
a tracciare topografie di ipotetici ‘altrove’.
Sono città sottili, nascoste, continue,
invisibili, ma che lasciano tracce. Sono
plastici evanescenti evocati dalla parola,
sono architetture sedimentatesi soltanto
nella memoria immaginifica di un
viaggiatore.
Pensato come un racconto/concerto per
sax, voce recitante e suoni lontani, lo
spettacolo Le città invisibili è
un’occasione per ripensare ad una
cultura profonda (quella cinese) spesso
oggi associata solo ad una riprovevole
percezione di fastidio razziale.
Teatro Nuovo
10 -11 dicembre 2015
È un viaggio di parole e musica per
comprendere la funzione delle città nel
mondo contemporaneo, è la voglia di
divulgare in modo non scontato la
scrittura di un autore che ci ha suggerito
il brivido sublimato del sogno, del
desiderio e del meraviglioso.
Claudio Di Palma
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Teatro Nuovo
dal 2 al 5 febbraio 2016
Fontemaggiore Teatro Stabile di Innovazione
Apologia di Socrate
da Platone
con Claudio Carini
regia Jurij Ferrini
Socrate imbastisce la sua difesa con una
stringente logica che finisce per imbrigliarlo
sempre più.
Gli ateniesi, i giudici, il pubblico accorso ad
assistere a questo storico processo alla
filosofia socratica – tra il pubblico c’era
anche un allievo di Socrate, un certo
Platone, che si prese poi la briga di
tramandare a noi i fatti – decide per una
condanna a morte. Socrate è un uomo
libero, pacato, logico e appassionato,
meticoloso e pedante, saggio e impavido
di fronte alla morte, una morte che non lo
può spaventare perché lui almeno “sa di
non sapere” cosa ci sia dopo. Un uomo
curioso verso la vita e verso la morte allo
stesso modo. Un uomo di cui il mondo,
avrebbe bisogno ancora oggi: distaccato
dai beni materiali, dal potere, dalla staticità
ideologica. E ancora oggi noi restiamo
ammirati della straordinaria umanità di
10
Claudio Carini
questo genio del pensiero. E ci chiediamo
quanti liberi pensatori siano rimasti oggi. E
che fine faremmo fare loro se venissero a
tirarci per la giacca quando sonnecchiamo
in poltrona, magari con il telecomando che
quasi scivola dalla mano.
L’allestimento di Juri Ferrini, pur rimanendo
fedele al testo originale di Platone, ne
propone una rilettura particolare
presentando un Socrate irridente e
caustico, che dietro una maschera di finta
ingenuità, nasconde un messaggio
dirompente e pericoloso per qualunque
struttura sociale. Dietro i maldestri e comici
tentativi di sperimentare da solo un modo
per eseguire la condanna a morte che egli
sa già che gli verrà inflitta, e che lo
occupano per tutta la durata dello
spettacolo ambientato in un luogo metà
patibolo metà lager, si nasconde il ritratto
di un personaggio quasi più minaccioso e
destabilizzante di quello tratteggiato dai
suoi accusatori.
Jurij Ferrini
Quelli di Grock
Fuori misura
Il Leopardi come non
ve l’ha mai raccontato
nessuno
di Valeria Cavalli
con Andrea Robbiano
regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido
Andrea ha un sogno: insegnare.
Ma nonostante il 110 e lode in Lettere e
Filosofia per vivere è costretto a lavorare
in un call center, finché un giorno
finalmente riceve l’incarico di una
supplenza proprio nella scuola media
da lui frequentata da ragazzo.
La professoressa che deve sostituire
gli lascia l’arduo compito di spiegare ‘vita
e opere di Giacomo Leopardi’.
Così Andrea, anzi il Professor Roversi,
dovrà misurarsi con una classe che sarà
rappresentata dagli spettatori in teatro.
Nasce una magica e coinvolgente
‘lezione’ nella quale si mescoleranno
poesie, riflessioni personali, interazioni
con la platea, momenti di grande ironia
Teatro La Perla
dal 1 5 al 17 febbraio 2016
e divertimento. Fuori Misura non è
quindi un saggio recitato sul palco,
non è neppure una biografia,
è un’appassionata e coinvolgente
“lezione” sul poeta che inevitabilmente
ci porta a ragionare sull’essere ‘fuori
misura’, sulla difficoltà di essere
conosciuti nel mondo solo per il nostro
involucro corporeo. Giudicati, a volte
offesi e avviliti, in una società che è più
portata ad allontanare che ad accogliere,
ad accettare ciò che è ragionevolmente
‘nella norma’.
Grazie quindi a Giacomo per le parole
ragionevolmente irragionevoli
ma soprattutto per averci regalato
tanta bellezza.
Valeria Cavalli
Andrea Robbiano
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Teatro La Perla
dal 18 febbraio al 30 maggio 2016
Nuovo Teatro
Sei personaggi in cerca d’autore
di Luigi Pirandello
regia Paolo Spezzaferri
In un teatro, dove un regista e i suoi attori
stanno provando una commedia da
mettere in scena, improvvisamente,
irrompono sei personaggi e, tra lo stupore
e l’incredulità dei teatranti, dicono di
essere in cerca d’un autore che li ha
prima inventati e poi abbandonati
lasciando, così, la loro storia irrisolta.
Questa oscura e ambigua famiglia
composta da padre, madre, figlia, figlio,
un giovinetto e una bambina, iniziano
a raccontare, con una allucinata furia
dilaniatrice, il loro dramma ricco di
passioni contrastanti e vicendevoli
sopraffazioni.
Il regista, incuriositosi e sempre più
interessato, propone ai suoi attori di
interpretare il dramma di questa famiglia
che, però, diventerà sempre più
insofferente nel vedere imprigionate negli
schemi e nelle convenzioni del linguaggio
scenico le proprie vicende. In una sorta
di gioco di ‘teatro nel teatro’, Pirandello
sviluppa un misto di tragico e di comico,
di fantastico e di realistico con i grossolani
e vani tentativi dei teatranti di riprodurre
nella finzione scenica il dramma di questi
‘personaggi’ che, però, paradossalmente,
sono consapevoli che la loro unica fonte
di salvezza per uscire da questo ‘limbo’,
è quello di rappresentarlo.
Pirandello risolve così, con un phatos
forse mai più raggiunto, l’eterno contrasto
tra la fissità dell’arte e il caotico e continuo
mutare della vita.
Paolo Spezzaferri
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Luigi Pirandello nel suo studio
DIAGHILEV
Lenòr
dedicato a
Eleonora de Fonseca Pimentel
di Enza Piccolo, Nunzia Antonino
e Carlo Bruni
con Nunzia Antonino
regia Carlo Bruni
“Sono nata il 13 gennaio 1752. Sotto il
segno del Capricorno. Credo nell’influsso
delle stelle sul destino delle persone.
Sono state le stelle a suggerirmi: continua,
va’ avanti. E io, sin da piccola, sono stata
curiosa, testarda, perseverante: pronta a
prendere tempo, per poi esplodere
all’improvviso”.
Introdotti da un racconto di Enza Piccolo e
guidati dalle voci di tanti illustri ammiratori
(da Enzo Striano a Dacia Maraini, da
Susan Sontag a Maria Antonietta
Macciocchi), abbiamo conosciuto
Eleonora de Fonseca Pimentel. L’incontro
è stato folgorante. Portoghese d’origine,
napoletana d’adozione, Eleonora fu
poetessa, scrittrice e una delle prime
donne giornaliste in Europa. Una figura
decisiva per la storia del nostro paese ed
in particolare del sud. Protagonista nei
moti partenopei del 1799 e di
quell’effimera repubblica meridionale,
condusse un’esistenza esemplare,
appassionata e faticosa, che ci parla
ancora oggi, con grande forza, di libertà e
giustizia, di amore e dignità. Gli straordinari
sommovimenti che stanno mutando il
profilo del mondo arabo, la crescente
indignazione che anima i movimenti
europei, il disagio che attraversa l’Italia,
disegnano un panorama in cui la storia di
questa donna, insieme a quella di molti
suoi compagni di viaggio, sembra
collocarsi perfettamente.
Eleonora combatté sino al patibolo la
volgarità e l’inganno, l’ignoranza e la
barbarie. Raccontarla significa non solo
rendere omaggio ad una grande antenata,
ma invitarla a guidarci ancora sul sentiero
di questo tempo difficile.
Teatro Nuovo
8 - 9 marzo 2016
Carlo Bruni
Nunzia Antonino
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Teatro La Perla
9 -10 marzo 2016
Teatro Biondo Stabile di Palermo
Fa’afafine
Mi chiamo Alex
e sono un dinosauro
Premio Scenario infanzia 2014
testo e regia Giuliano Scarpinato
con Michele Degirolamo
in video Giuliano Scarpinato
e Gioia Salvatori
Esiste una parola, nella lingua di Samoa,
che definisce coloro che sin da bambini
non amano identificarsi in un sesso o
nell’altro. Fa’afafine vengono chiamati: un
vero e proprio terzo sesso cui la società
non impone una scelta, e che gode di
considerazione e rispetto. Alex non vive a
Samoa, ma vorrebbe anche lui essere un
“fa’afafine”; è un “gender creative child”,
o semplicemente un bambino-bambina,
come ama rispondere quando qualcuno
gli chiede se è maschio o femmina.
Oggi per Alex è un giorno importante: ha
deciso di dire a Elliot che gli vuole bene,
ma non come agli altri, in un modo
speciale. Cosa indossare per incontrarlo?
Il vestito da principessa o le scarpette da
14
Michele Degirolamo
calcio? Occhiali da aviatore o collana a
fiori? Alex ha sempre le idee chiare su ciò
che vuole essere: i giorni pari è maschio e
i giorni dispari è femmina, dice. Ma oggi è
diverso: è innamorato, per la prima volta,
e sente che tutto questo non basta più.
Fuori dalla stanza di Alex ci sono Susan
e Rob, i suoi genitori. Lui non vuole farli
entrare; ha paura che non capiscano, e
probabilmente è vero, o almeno lo è stato,
fino a questo momento.
«La storia di un adolescente alla scoperta di
sè e della sua identità sessuale ci introduce
in uno spazio famigliare popolato di giochi e
attraversato da conflitti e aperture oniriche.
Un tema arduo, individuato con coraggio e
accuratezza di indagine e portato in scena
da attori dotati di ironia e leggerezza.
Un’occasione importante per stimolare una
discussione sulla differenza di genere in
ambito educativo e formativo».
Motivazione della Giuria
Premio Scenario infanzia 2014
Teatri Associati di Napoli
La cena delle ceneri
da Giordano Bruno
drammaturgia Amedeo Messina
regia Lello Serao
In questa messa in scena de La cena
delle ceneri incontriamo Giordano Bruno
a Londra nel 1584 come l’uomo che
volle abbattere le mura nelle quali
Aristotele, Tolomeo e le religioni
rinchiudevano la Terra, come luogo
di ogni imperfezione nei confronti
delle stelle, e l’uomo stesso in quanto
suscettibile di nascita e di morte.
Criticando il medesimo Copernico,
il filosofo nolano viene incontro a noi
come colui che disegnò la fabbrica
dei cieli e l’infinità della natura, per cui
non esiste una genesi, ma continue
fluttuazioni di materia, da cui si originano
mondi differenti e inconoscibili tra loro.
Egli morirà nel rogo per non accettare
che la materia sia subordinata alla divina
trascendenza. Al posto dell’arcaico
universo chiuso, Bruno offre ancora oggi
Teatro Nuovo
20 -21 aprile 2016
la visione di un infinito multiverso,
dove centro e periferia sono la stessa
cosa ed ogni evento, ogni essere
vivente, se guardato mediante gli occhi
dello spirito, si mostra come il volto
possibile di Dio.
Amedeo Messina
Lello Serao
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Teatro Nuovo
Teatro La Perla
28-29 ottobre 2015
Romeo e Giulietta
di William Shakespeare
dal 17 novembre al 19 dicembre 2015
dal 18 febbraio al 30 maggio 2016
Il berretto a sonagli
di Luigi Pirandello
dal 2 al 5 febbraio 2016
Apologia di Socrate
da Platone
8-9 marzo 2016
Lenór
dedicato a
Eleonora de Fonseca Pimentel
dal 23 al 27 novembre 2015
Otello - Colpevole di femminicidio
da William Shakespeare
dal 15 al 17 febbraio 2016
Fuori misura - Il Leopardi come
non ve l’ha mai raccontato nessuno
di Valeria Cavalli
dal 18 febbraio al 30 maggio 2016
Sei personaggi in cerca d’autore
di Luigi Pirandello
20 -21 aprile 2016
La cena delle ceneri
da Giordano Bruno
dal 29 febbraio al 4 marzo 2016
Romeo e Giulietta
di William Shakespeare
Teatro Nuovo di Napoli
Via Montecalvario 16
80134 Napoli
9 -10 marzo 2016
Fa’afafine - Mi chiamo Alex
e sono un dinosauro
testo e regia Giuliano Scarpinato
Cineteatro La Perla
Via Nuova Agnano 35
80125 Napoli
Informazioni e prenotazioni Il Teatro del Sole di Francesca Calabrese
Organizzazione generale
tel. 081 2292410 cell. 338 5429882 [email protected]
Teatro Pubblico Campano
Luisa Liguoro tel. 081 7345210 / 081 7345213 fax 081 7345215
[email protected]
progetto grafico e impaginazione Luciano Striani
10 -11 dicembre 2015
Suoni dalle città fantasma
ispirato a Le città invisibili
di Italo Calvino