la rete dell’immaginario rassegna teatrale per le scuole superiori xv edizione 2015-2016 la rete dell’immaginario rassegna teatrale per le scuole superiori xv edizione 2015-2016 Un luogo privilegiato In un mondo che lascia spazi sempre più ristretti all’immaginazione, il teatro rimane il luogo privilegiato in cui attori e spettatori, sia pure per un tempo relativamente breve, costituiscono una piccola comunità organica che appositamente si riunisce per condividere o, se vogliamo, per concelebrare una sorta di rito misterico in cui gli iniziati sono chiamati ad essere, allo stesso tempo, partecipi e protagonisti di un evento che magicamente si svela, prende corpo e si materializza in una realtà che senza dubbio appartiene ad altre dimensioni ed eppure si propone viva e concreta davanti ai loro occhi. Sulle tecniche dell’incantamento, sugli effetti dell’illusione scenica e sulla straordinaria efficacia della comunicazione visiva, che è propria dello spettacolo dal vivo, continua a puntare con convinzione il Teatro Pubblico Campano che, anche quest’anno, ripropone la fortunata rassegna ‘La rete dell’Immaginario’, giunta ormai alla sua quindicesima edizione, con l’intento di fornire al mondo della scuola una gamma variegata di proposte culturali che, in regime di autonomia, si possono agevolmente coniugare con i percorsi curriculari di apprendimento. Sotto tale aspetto, la rassegna di quest’anno si configura come una sorta di catalogo ragionato che, declinando i vari generi della comunicazione teatrale, propone in scena una serie di tematiche realmente rispondenti ai nuovi bisogni formativi, al duplice scopo di offrire ai docenti l’opportunità di utilizzare strumenti di analisi alternativi alle normali pratiche didattiche ed agli studenti la possibilità di affinare in un contesto collettivo le conoscenze maturate durante il normale percorso di studi. Non a caso, l’attuale edizione dedica spazio particolare alla rivisitazione in chiave drammaturgica di alcuni capolavori della letteratura universale, che sono agevolmente riconducibili alle discipline di studio ed incrociano, quindi, in modo più diretto gli obiettivi formativi delle classi tanto del biennio quanto del triennio. In quest’ambito va senz’altro segnalato lo spettacolo Apologia di Socrate, che ripercorre lo storico processo intentato al celebre filosofo greco, il quale, come ci racconta il suo allievo Platone, assume studiatamente davanti ai giudici un atteggiamento dimesso e sornione, a tratti provocatorio, con l’intento di mettere a nudo, senza infingimenti, il carattere rivoluzionario che ogni idea innovativa esprime in tutte le epoche nei confronti delle strutture sociali costituite. Rientrano nella stessa scia altri spettacoli in rassegna, quali La cena delle ceneri, in cui il filosofo nolano Giordano Bruno sfida l’ortodossia dei suoi tempi e sconta sul rogo la difesa ad oltranza delle sue teorie, Romeo e Giulietta, che ripercorre, con un linguaggio giovanile, la dolorosa vicenda dei due innamorati veronesi sulle ammiccanti note di una musica moderna, ed Otello, in cui il moro veneziano viene presentato come ‘colpevole di femminicidio’ e, quindi, come un antesignano della schiera, purtroppo ancora crescente, degli assassini che uccidono le loro donne in nome di un’aberrante interpretazione dell’amore e del diritto di possesso. Inoltre, la presenza in cartellone di due spettacoli di Pirandello, quali Sei personaggi in cerca d’autore e Il berretto a sonagli, testimonia l’interesse sempre vivo che la scuola nutre per una tematica straordinariamente attuale, quale quella della crisi dell’uomo contemporaneo, di cui lo scrittore agrigentino fu autorevole testimone e lucido interprete. Vale, poi, la pena di segnalare lo spettacolo Fuori misura, che si propone l’ambizioso assunto di voler ‘raccontare Giacomo Leopardi come mai nessuno lo ha raccontato’, ed è imperniato sulla lezione improvvisata che un giovane supplente, alle sue prime esperienze di insegnamento, deve tenere su uno dei ‘mostri sacri’ della nostra letteratura di fronte ad una classe grande quanto la platea del teatro. Menzione a parte meritano, infine, altri spettacoli proposti in rassegna, quali Suoni dalle città fantasma, liberamente tratto dall’opera di Calvino Le città invisibili ed immaginato come un viaggio di parole e musica attraverso strutture ed architetture invisibili, Lenor, uno spaccato di storia napoletana ed un omaggio alla memoria di Eleonora Pimentel Fonseca, indimenticata eroina dell’effimera Repubblica Partenopea del 1799, e Fa’afafine, mi chiamo Alex e sono un dinosauro, uno spettacolo che con intelligenza, delicatezza ed ironia affronta il tema della ricerca dell’identità di genere e che, per questo, si è aggiudicato il prestigioso Premio Scenario Infanzia 2014. Pertanto, con la consapevolezza di aver svolto in tutti questi anni un qualificato ruolo di supporto didattico ai processi di insegnamento/apprendimento, ai docenti ed agli studenti della scuola superiore, per i quali la rassegna è stata pensata e realizzata, il Teatro Pubblico Campano si augura di poter offrire ancora una volta un luogo privilegiato ove è possibile riunirsi tutti insieme per riflettere, per imparare, per crescere. Vincenzo D’Onofrio Presidente Teatro Pubblico Campano calendario 2015-2016 Teatro Nuovo Teatro La Perla Teatro Nuovo 28-29 ottobre 2015 dal 29 febbraio al 4 marzo 2016 10 -11 dicembre 2015 Romeo e Giulietta di William Shakespeare regia Carmen Pommella ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino di e con Claudio Di Palma Teatro La Perla Teatro Nuovo dal 17 novembre al 19 dicembre 2015 dal 18 febbraio al 30 maggio 2016 dal 2 al 5 febbraio 2016 Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello regia Paolo Spezzaferri da Platone con Claudio Carini regia Jurij Ferrini Teatro La Perla dal 23 al 27 novembre 2015 Teatro La Perla dal 15 al 17 febbraio 2016 Otello Colpevole di femminicidio Fuori misura Il Leopardi come non ve l’ha mai raccontato nessuno da William Shakespeare regia Giuseppe Miale di Mauro Suoni dalle città fantasma Apologia di Socrate di Valeria Cavalli con Andrea Robbiano regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido Teatro La Perla Teatro La Perla dal 18 febbraio al 30 maggio 2016 9 -10 marzo 2016 Sei personaggi in cerca d’autore Fa’afafine Mi chiamo Alex e sono un dinosauro di Luigi Pirandello regia Paolo Spezzaferri Teatro Nuovo 8-9 marzo 2016 Lenór dedicato a Eleonora de Fonseca Pimentel di Enza Piccolo, Nunzia Antonino e Carlo Bruni con Nunzia Antonio regia Carlo Bruni Premio Scenario infanzia 2014 testo e regia Giuliano Scarpinato con Michele Degirolamo in video Giuliano Scarpinato e Gioia Salvatori Teatro Nuovo 20 -21 aprile 2016 La cena delle ceneri da Giordano Bruno regia Lello Serao Inizio spettacoli ore 10,30 / biglietto d’ingresso € 10,00 Informazioni e prenotazioni Il Teatro del Sole di Francesca Calabrese tel. 081 2292410 cell. 338 5429882 fax 081 0331902 [email protected] Organizzazione Teatro Pubblico Campano Luisa Liguoro tel. 081 7345210 / 081 7345213 fax 081 7345215 [email protected] Teatro Nuovo Teatro La Perla 28 -29 ottobre 2015 Le pecore nere Romeo e Giulietta di William Shakespeare regia Carmen Pommella Non è sempre necessaria l’ispirazione quando si decide di mettere in scena un testo soprattutto se si tratta di una delle opere più rappresentate al mondo e Romeo e Giulietta è senza alcun dubbio la tragedia più vivisezionata nell’arte teatrale. Ecco perchè dopo un primo ‘rigetto’ mi sono fatta coinvolgere dalla mera freschezza della tragedia e con semplicità mi sono catapultata nella storia senza preoccuparmi di cercare motivazioni o ispirazioni innovative. È un’opera, per quanto la categoria nella quale si pone ci lascia pensare il contrario, attualissima, violenta, rumorosa, irruenta e quindi accessibile all’orecchio dei giovani. Il contrasto forte tra le continue lotte delle due famiglie, l’amore fragile dei due innocenti amanti ostacolati dal fato, la morte causata solo dall’impeto della passione e della violenza, insomma 6 Annarita Ferraro è Giulietta dal 29 febbraio al 4 marzo 2016 tutto ciò che viene raccontato non è affatto lontano dall’attuale vita quotidiana. Nel mio adattamento le due famiglie sono tra le poche scampate ad una guerra di chissà quale epoca; ciò non basta a calmare l’ira e la violenza. Da questo grigiore è facile immergersi nel romanticismo fresco e travolgente dei due amanti tanto da rendere anche le lunghe scene d’amore finalmente piacevoli all’ascolto come a placare quel ritmo angoscioso e sfrenato del resto dell’opera. In questo adattamento gli avvenimenti, dopo la tragica morte di Mercuzio e Tebaldo, assumono una velocità ‘supersonica’ tale da rielaborare il finale in una serie di sovrapposizioni di scene quasi a voler subito arrivare alla fine della storia; storia che conosciamo già all’apertura del sipario e che quindi non ha bisogno di suspance. L’anello di congiunzione tra la poeticità del testo e il linguaggio giovanile è rappresentato dalle musiche scelte. L’orientamento è scivolato subito sul genere più vicino ai giovani; e sono rimasta sorprendentemente affascinata, nel tradurre alcuni testi, dai significati non dissimili dai versi Shakespeariani. Carmen Pommella dal 18 febbraio al 30 maggio 2016 Nuovo Teatro Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello regia Paolo Spezzaferri Il berretto a sonagli affronta uno dei temi più cari al drammaturgo siciliano, quello della gelosia. La signora Beatrice, moglie del cavalier Fiorica, sospetta che il marito la tradisca con la moglie del gelosissimo scrivano Ciampa. Ordisce pertanto (e ci riesce) un piano teso ad accertare la verità e a gettare nello scandalo il buon nome del marito. Tuttavia, la donna non pensa all’altro marito tradito, quello scrivano mezzo filosofo e mezzo violento che l’accusa di adulterio da parte della moglie metterà sulla bocca di tutti. Fin dall’incontro fra i due protagonisti si colgono i due temi portanti della vicenda: la maschera e la pazzia. Ognuno vive la propria vita ma, al contempo, si fa puparo della marionetta del proprio ruolo sociale. Ognuno è sé stesso ma, secondo una delle forme più care a Pirandello, indossa una maschera che corrisponde all’idea che gli altri si fanno di lui. Ciampa accetta pertanto il ruolo di scrivano, ma non vuole indossare gli abiti di marito tradito, non vuole indossare quel berretto a sonagli da cui si è difeso per tutta la vita. Ogni uomo, inoltre, possiede tre corde: la corda saggia, quella civile e quella pazza. A seconda delle occasioni, ma anche a seconda degli stati d’animo, un uomo tocca la corda più adatta. Ma non sempre si è in grado di scegliere, non sempre si è liberi di usare la corda che si vorrebbe. La pazzia è infatti la maschera per eccellenza, quella dietro alla quale si può nascondere ogni bruttura. Alla fine, infatti, Ciampa costringerà la signora Beatrice ad indossarla perchè solo così si potrà rimettere ordine e salvare la sua dignità di marito. Maschera, gelosia e pazzia tre temi che ci ritroviamo ancor oggi, nel 2015, su tanti fatti di cronaca. Teatro La Perla dal 17 novembre al 19 dicembre 2015 Paolo Spezzaferri Luigi Pirandello 7 Teatro La Perla dal 2 3 al 27 novembre 2015 NestT-Napoli est Teatro Otello Colpevole di femminicidio da William Shakespeare regia Giuseppe Miale di Mauro In occasione della giornata contro la violenza sulle donne, celebrata il 25 novembre Il progetto Quando accendi la tv, quando ascolti la radio, quando leggi notizie da internet, ti accorgi di vivere in un presente in cui, una volta ogni tre giorni, un uomo uccide una donna. Che sta succedendo? Sarà che la violenza diventa lo strumento per arginare e chiarire quelle relazioni umane che non trovano altro modo per essere chiarite. Sarà che dietro le porte delle case italiane si nascondono sofferenze silenziose e vite fatte di soprusi e dolore. Sarà quel che sarà, fatto sta che abbiamo dovuto battezzare una parola nuova, che è violenta, dolorosa, sgraziata quanto il suo significato: Femminicidio. Ci siamo chiesti se il Teatro potesse rispondere all’urgenza che ha la violenza quando si nasconde dietro l’amore. Siamo partiti dall’Otello di Shakespeare, in cui abbiamo ritrovato segnali chiari del fenomeno che oggi attanaglia la nostra società. Iago è evidentemente un misogino e Otello arriva ad uccidere la sua donna, amata alla follia, per un impeto di gelosia. Non sono poi così diversi i motivi per cui oggi l’Italia è ai primi posti della triste classifica dei femminicidi. Ci siamo ritrovati dentro una società, la nostra, per celebrare il dio degli uomini che li trasforma in gerarchie, in profeti dell’agire, in cantanti della verità e della vita. Uomini e donne, personaggi di un tempo ma anche di questo presente, che lottano all’interno di un sacrificio, per rendere sacra la ragione di non subire, pur di non morire di solitudine, pur di non morire di gelosia. Giuseppe Miale di Mauro 8 Adriano Pantaleo e Viviana Altieri Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro Suoni dalle città fantasma ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino con Claudio Di Palma e Valerio Virzo testo e regia Claudio Di Palma «Un ultimo poema d’amore alle città, nel momento in cui diventa sempre più difficile viverle come città». Questo uno degli incipit, una delle angolazioni interpretative, ma anche una delle possibili morali dell'opera polimorfica di Calvino. Opera in cui racconti di città improbabili si inseguono a tracciare topografie di ipotetici ‘altrove’. Sono città sottili, nascoste, continue, invisibili, ma che lasciano tracce. Sono plastici evanescenti evocati dalla parola, sono architetture sedimentatesi soltanto nella memoria immaginifica di un viaggiatore. Pensato come un racconto/concerto per sax, voce recitante e suoni lontani, lo spettacolo Le città invisibili è un’occasione per ripensare ad una cultura profonda (quella cinese) spesso oggi associata solo ad una riprovevole percezione di fastidio razziale. Teatro Nuovo 10 -11 dicembre 2015 È un viaggio di parole e musica per comprendere la funzione delle città nel mondo contemporaneo, è la voglia di divulgare in modo non scontato la scrittura di un autore che ci ha suggerito il brivido sublimato del sogno, del desiderio e del meraviglioso. Claudio Di Palma 9 Teatro Nuovo dal 2 al 5 febbraio 2016 Fontemaggiore Teatro Stabile di Innovazione Apologia di Socrate da Platone con Claudio Carini regia Jurij Ferrini Socrate imbastisce la sua difesa con una stringente logica che finisce per imbrigliarlo sempre più. Gli ateniesi, i giudici, il pubblico accorso ad assistere a questo storico processo alla filosofia socratica – tra il pubblico c’era anche un allievo di Socrate, un certo Platone, che si prese poi la briga di tramandare a noi i fatti – decide per una condanna a morte. Socrate è un uomo libero, pacato, logico e appassionato, meticoloso e pedante, saggio e impavido di fronte alla morte, una morte che non lo può spaventare perché lui almeno “sa di non sapere” cosa ci sia dopo. Un uomo curioso verso la vita e verso la morte allo stesso modo. Un uomo di cui il mondo, avrebbe bisogno ancora oggi: distaccato dai beni materiali, dal potere, dalla staticità ideologica. E ancora oggi noi restiamo ammirati della straordinaria umanità di 10 Claudio Carini questo genio del pensiero. E ci chiediamo quanti liberi pensatori siano rimasti oggi. E che fine faremmo fare loro se venissero a tirarci per la giacca quando sonnecchiamo in poltrona, magari con il telecomando che quasi scivola dalla mano. L’allestimento di Juri Ferrini, pur rimanendo fedele al testo originale di Platone, ne propone una rilettura particolare presentando un Socrate irridente e caustico, che dietro una maschera di finta ingenuità, nasconde un messaggio dirompente e pericoloso per qualunque struttura sociale. Dietro i maldestri e comici tentativi di sperimentare da solo un modo per eseguire la condanna a morte che egli sa già che gli verrà inflitta, e che lo occupano per tutta la durata dello spettacolo ambientato in un luogo metà patibolo metà lager, si nasconde il ritratto di un personaggio quasi più minaccioso e destabilizzante di quello tratteggiato dai suoi accusatori. Jurij Ferrini Quelli di Grock Fuori misura Il Leopardi come non ve l’ha mai raccontato nessuno di Valeria Cavalli con Andrea Robbiano regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido Andrea ha un sogno: insegnare. Ma nonostante il 110 e lode in Lettere e Filosofia per vivere è costretto a lavorare in un call center, finché un giorno finalmente riceve l’incarico di una supplenza proprio nella scuola media da lui frequentata da ragazzo. La professoressa che deve sostituire gli lascia l’arduo compito di spiegare ‘vita e opere di Giacomo Leopardi’. Così Andrea, anzi il Professor Roversi, dovrà misurarsi con una classe che sarà rappresentata dagli spettatori in teatro. Nasce una magica e coinvolgente ‘lezione’ nella quale si mescoleranno poesie, riflessioni personali, interazioni con la platea, momenti di grande ironia Teatro La Perla dal 1 5 al 17 febbraio 2016 e divertimento. Fuori Misura non è quindi un saggio recitato sul palco, non è neppure una biografia, è un’appassionata e coinvolgente “lezione” sul poeta che inevitabilmente ci porta a ragionare sull’essere ‘fuori misura’, sulla difficoltà di essere conosciuti nel mondo solo per il nostro involucro corporeo. Giudicati, a volte offesi e avviliti, in una società che è più portata ad allontanare che ad accogliere, ad accettare ciò che è ragionevolmente ‘nella norma’. Grazie quindi a Giacomo per le parole ragionevolmente irragionevoli ma soprattutto per averci regalato tanta bellezza. Valeria Cavalli Andrea Robbiano 11 Teatro La Perla dal 18 febbraio al 30 maggio 2016 Nuovo Teatro Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello regia Paolo Spezzaferri In un teatro, dove un regista e i suoi attori stanno provando una commedia da mettere in scena, improvvisamente, irrompono sei personaggi e, tra lo stupore e l’incredulità dei teatranti, dicono di essere in cerca d’un autore che li ha prima inventati e poi abbandonati lasciando, così, la loro storia irrisolta. Questa oscura e ambigua famiglia composta da padre, madre, figlia, figlio, un giovinetto e una bambina, iniziano a raccontare, con una allucinata furia dilaniatrice, il loro dramma ricco di passioni contrastanti e vicendevoli sopraffazioni. Il regista, incuriositosi e sempre più interessato, propone ai suoi attori di interpretare il dramma di questa famiglia che, però, diventerà sempre più insofferente nel vedere imprigionate negli schemi e nelle convenzioni del linguaggio scenico le proprie vicende. In una sorta di gioco di ‘teatro nel teatro’, Pirandello sviluppa un misto di tragico e di comico, di fantastico e di realistico con i grossolani e vani tentativi dei teatranti di riprodurre nella finzione scenica il dramma di questi ‘personaggi’ che, però, paradossalmente, sono consapevoli che la loro unica fonte di salvezza per uscire da questo ‘limbo’, è quello di rappresentarlo. Pirandello risolve così, con un phatos forse mai più raggiunto, l’eterno contrasto tra la fissità dell’arte e il caotico e continuo mutare della vita. Paolo Spezzaferri 12 Luigi Pirandello nel suo studio DIAGHILEV Lenòr dedicato a Eleonora de Fonseca Pimentel di Enza Piccolo, Nunzia Antonino e Carlo Bruni con Nunzia Antonino regia Carlo Bruni “Sono nata il 13 gennaio 1752. Sotto il segno del Capricorno. Credo nell’influsso delle stelle sul destino delle persone. Sono state le stelle a suggerirmi: continua, va’ avanti. E io, sin da piccola, sono stata curiosa, testarda, perseverante: pronta a prendere tempo, per poi esplodere all’improvviso”. Introdotti da un racconto di Enza Piccolo e guidati dalle voci di tanti illustri ammiratori (da Enzo Striano a Dacia Maraini, da Susan Sontag a Maria Antonietta Macciocchi), abbiamo conosciuto Eleonora de Fonseca Pimentel. L’incontro è stato folgorante. Portoghese d’origine, napoletana d’adozione, Eleonora fu poetessa, scrittrice e una delle prime donne giornaliste in Europa. Una figura decisiva per la storia del nostro paese ed in particolare del sud. Protagonista nei moti partenopei del 1799 e di quell’effimera repubblica meridionale, condusse un’esistenza esemplare, appassionata e faticosa, che ci parla ancora oggi, con grande forza, di libertà e giustizia, di amore e dignità. Gli straordinari sommovimenti che stanno mutando il profilo del mondo arabo, la crescente indignazione che anima i movimenti europei, il disagio che attraversa l’Italia, disegnano un panorama in cui la storia di questa donna, insieme a quella di molti suoi compagni di viaggio, sembra collocarsi perfettamente. Eleonora combatté sino al patibolo la volgarità e l’inganno, l’ignoranza e la barbarie. Raccontarla significa non solo rendere omaggio ad una grande antenata, ma invitarla a guidarci ancora sul sentiero di questo tempo difficile. Teatro Nuovo 8 - 9 marzo 2016 Carlo Bruni Nunzia Antonino 13 Teatro La Perla 9 -10 marzo 2016 Teatro Biondo Stabile di Palermo Fa’afafine Mi chiamo Alex e sono un dinosauro Premio Scenario infanzia 2014 testo e regia Giuliano Scarpinato con Michele Degirolamo in video Giuliano Scarpinato e Gioia Salvatori Esiste una parola, nella lingua di Samoa, che definisce coloro che sin da bambini non amano identificarsi in un sesso o nell’altro. Fa’afafine vengono chiamati: un vero e proprio terzo sesso cui la società non impone una scelta, e che gode di considerazione e rispetto. Alex non vive a Samoa, ma vorrebbe anche lui essere un “fa’afafine”; è un “gender creative child”, o semplicemente un bambino-bambina, come ama rispondere quando qualcuno gli chiede se è maschio o femmina. Oggi per Alex è un giorno importante: ha deciso di dire a Elliot che gli vuole bene, ma non come agli altri, in un modo speciale. Cosa indossare per incontrarlo? Il vestito da principessa o le scarpette da 14 Michele Degirolamo calcio? Occhiali da aviatore o collana a fiori? Alex ha sempre le idee chiare su ciò che vuole essere: i giorni pari è maschio e i giorni dispari è femmina, dice. Ma oggi è diverso: è innamorato, per la prima volta, e sente che tutto questo non basta più. Fuori dalla stanza di Alex ci sono Susan e Rob, i suoi genitori. Lui non vuole farli entrare; ha paura che non capiscano, e probabilmente è vero, o almeno lo è stato, fino a questo momento. «La storia di un adolescente alla scoperta di sè e della sua identità sessuale ci introduce in uno spazio famigliare popolato di giochi e attraversato da conflitti e aperture oniriche. Un tema arduo, individuato con coraggio e accuratezza di indagine e portato in scena da attori dotati di ironia e leggerezza. Un’occasione importante per stimolare una discussione sulla differenza di genere in ambito educativo e formativo». Motivazione della Giuria Premio Scenario infanzia 2014 Teatri Associati di Napoli La cena delle ceneri da Giordano Bruno drammaturgia Amedeo Messina regia Lello Serao In questa messa in scena de La cena delle ceneri incontriamo Giordano Bruno a Londra nel 1584 come l’uomo che volle abbattere le mura nelle quali Aristotele, Tolomeo e le religioni rinchiudevano la Terra, come luogo di ogni imperfezione nei confronti delle stelle, e l’uomo stesso in quanto suscettibile di nascita e di morte. Criticando il medesimo Copernico, il filosofo nolano viene incontro a noi come colui che disegnò la fabbrica dei cieli e l’infinità della natura, per cui non esiste una genesi, ma continue fluttuazioni di materia, da cui si originano mondi differenti e inconoscibili tra loro. Egli morirà nel rogo per non accettare che la materia sia subordinata alla divina trascendenza. Al posto dell’arcaico universo chiuso, Bruno offre ancora oggi Teatro Nuovo 20 -21 aprile 2016 la visione di un infinito multiverso, dove centro e periferia sono la stessa cosa ed ogni evento, ogni essere vivente, se guardato mediante gli occhi dello spirito, si mostra come il volto possibile di Dio. Amedeo Messina Lello Serao 15 Teatro Nuovo Teatro La Perla 28-29 ottobre 2015 Romeo e Giulietta di William Shakespeare dal 17 novembre al 19 dicembre 2015 dal 18 febbraio al 30 maggio 2016 Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello dal 2 al 5 febbraio 2016 Apologia di Socrate da Platone 8-9 marzo 2016 Lenór dedicato a Eleonora de Fonseca Pimentel dal 23 al 27 novembre 2015 Otello - Colpevole di femminicidio da William Shakespeare dal 15 al 17 febbraio 2016 Fuori misura - Il Leopardi come non ve l’ha mai raccontato nessuno di Valeria Cavalli dal 18 febbraio al 30 maggio 2016 Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello 20 -21 aprile 2016 La cena delle ceneri da Giordano Bruno dal 29 febbraio al 4 marzo 2016 Romeo e Giulietta di William Shakespeare Teatro Nuovo di Napoli Via Montecalvario 16 80134 Napoli 9 -10 marzo 2016 Fa’afafine - Mi chiamo Alex e sono un dinosauro testo e regia Giuliano Scarpinato Cineteatro La Perla Via Nuova Agnano 35 80125 Napoli Informazioni e prenotazioni Il Teatro del Sole di Francesca Calabrese Organizzazione generale tel. 081 2292410 cell. 338 5429882 [email protected] Teatro Pubblico Campano Luisa Liguoro tel. 081 7345210 / 081 7345213 fax 081 7345215 [email protected] progetto grafico e impaginazione Luciano Striani 10 -11 dicembre 2015 Suoni dalle città fantasma ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino