DISMAMUSICA MAGAZINE - 23 settembre 2007 - Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB Milano - Anno IX - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni - Editore e proprietario: S&G Partners srl - Via Bainsizza, 30 - 20039 Varedo (MI) - Tel. 0362 583672
Stampa Emme K srl - Fino Mornasco (CO) - Aut. Trib. di Monza 1.701 del 16/12/2003
Organo ufficiale di DISMAMUSICA - Associazione Italiana Produttori e Importatori di Strumenti ed Edizioni Musicali - Anno IX - n. 38 - 23 SETTEMBRE 2007
ACCO(MO)DATEVI!
di Gianni Cameroni
Ci si mette
tutta la
migliore buona volontà per organizzare bene le iniziative. Le
aziende si danno da fare per elaborare programmi, invitare artisti, offrire prodotti, creare strutture capaci di accogliere e di interpellare un
pubblico di appassionati su prodotti capaci di
suscitare emozioni.
A questo punto, le persone co-
minciano a muoversi per portarsi verso i
luoghi destinati ad emozionarli con prodotti artisti e sensazioni. Ed è a questo punto
che emergono i limiti delle infrastrutture.
Fantasiosi percorsi disegnati da architetti
poco avvezzi a spostarsi in macchina creano
lunghe teorie di automezzi desolatamente
fermi con il muso rivolto verso improbabili
parcheggi comunque lontani dai luoghi del
sogno. E all’interno di queste vetture persone rassegnate dagli sguardi spenti attendono con pazienza di poter tagliare finalmente il traguardo.
Elogio
DELLA CREATIVITÀ
Eppure a Francoforte,
ad
Hannover, a Parigi… le cose sono diverse.
Lì le amministrazioni pubbliche collaborano con le esigenze dell’utenza, le anticipano ed eventualmente prendono provvedimenti capaci di facilitare il flusso e il riflusso dei visitatori dalle grandi manifestazioni. Ad Hannover, ad esempio, le autostrade
che collegano la città alla Fiera, al mattino
sono solo in un senso e alla sera solo nel
senso opposto…
Non so perché, ma oggi credo sia
giusto dare un plauso alla Fiera per la completezza delle strutture, per l’efficienza dei
servizi, per la raffinatezza delle soluzioni architettoniche… chiedendo però allo stesso tempo che i pubblici amministratori, nel
tentativo di risolvere i problemi di afflusso
e deflusso, si prendano almeno il personale
impegno a provare a recarsi in macchina alla Fiera per capire di persona quali problemi
affliggono espositori e visitatori: tutte persone rassegnate che, inscatolate nelle loro vetture, stanno ancora cercando di arrivare all’ingresso.
Gianni Cameroni,
responsabile Ufficio Stampa DISMAMUSICA
di cristiano cameroni
Incontrare Giovanni Allevi non è stato
facile. Questa stagione, durante la quale l’intero continente europeo si popola
di festival, concerti e appuntamenti a cui
un pianista di fama internazionale non
può mancare, non è senz’altro la più
adatta per trovare il tempo di sedersi a
chiacchierare del più e del meno. E così
è andata a finire che abbiamo rinuncia-
to a vederci e ci siamo scritti. Situazione un po’ buffa, in verità, che mi aveva
portato a pensare di mettere, in fondo
al dattiloscritto, due firme: la mia per le
domande, quella di Giovanni Allevi per le
risposte.
Al di là dell’ironia, le righe che state per
leggere sono la trascrizione fedele della
nostra corrispondenza. Non le ho cam-
biate neppure di una virgola, perché ho
voluto rispettare il “senso” e la “storia”
di questo insolito scambio di idee –e, al
tempo stesso, rispettare i pensieri del
mio interlocutore, soprattutto in funzione del fatto che, in molti casi, non li condivido…
segue a pag. 6
E TU, HAI FIRMATO?
Fisarmonica digitale
Scuole di musica
Alla soperta dei segreti
In una lunga intervista
Alberto Biraghi ci illustra
della V Accordion Roland
Paolo
pre-
il prossimo appuntamen-
in compagnia del proget-
sidente AIdSM, ci par-
to milanese con le chitar-
tista del nuovo strumen-
la della situazione delle
re blasonate, che arriva
to: Luigi Bruti.
scuole italiane.
alla trentesima edizione.
a pag. 8
Ponzecchi,
30 SHG
Durante questi giorni di MEET MILANO
stiamo raccogliendo le firme per inviare una lettera aperta al Governo Italiano “Per una politica di sostegno della
pratica musicale in Italia”. Di fatto, chiediamo
che con la prossima Legge Finanziaria si preveda
un BONUS FISCALE per gli studenti della scuola
primaria, per l’acquisto di strumenti musicali nuovi a scopo didattico, riconoscendo altresì il valore educativo, culturale, sociale e formativo dello
strumento musicale e dello studio della musica.
in audio
veritas
a pag. 14
a pag. 22
Vieni a trovarci! una maglietta sarà subito tua.
Scopri le sorprese che ti abbiamo riservato.
21-22-23-24 Settembre 2007
Fiera Milano-Rho Padiglione 14 corsia H 21-corsia L 14
Monsound s.r.l. - Viale Italia 88 - 20020 - Lainate (MI) Italy- Tel. 02-93596500 - Fax 02-93596501 - [email protected] - www.myaudio.it
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
23 Settembre 2007
Terzo giorno
Buona Domenica, gente!
lasciate che vi faccia una domanda: come ve la cavate con la musica? Io, personalmente
parlando, faccio qualcosina alla chitarra nel chiuso della mia stanza. Ufficialmente non
so suonare (mentre ufficiosamente mi illudo di riuscire ad accompagnarmi in qualche
inascoltabile percorso).
Ma mi piace molto la musica, e soprattutto la musica dal vivo, che mette anche me alla prova
nel riconoscere questo o quello strumento all’interno di una formazione orchestrale.
Ad esempio. Quanti tra voi saprebbero distinguere i suoni di un flicorno, di una tromba e di
una cornetta? E quanti distinguerebbero la viola dal violino?
E ancora: sapete che si possono confondere, in certi passaggi, il violino e il flauto? E che lo
stesso vale per certi “vibrato” dell’oboe o del violoncello?
Non scandalizzatevi. Se nessuno di voi ha alzato la mano, sappiate che ci sono anch’io a fargli
buona compagnia.
Effettivamente mi riesce difficile entrare in dettagli così sottilmente ... come dire... dettagliati.
Mi preoccupo di più, però, quando mi accorgo che alcuni non distinguono la batteria dal
basso, e che non hanno idea di cosa significhi ascoltare uno strumento dal vivo.
Ma devo smetterla di preocuparmi di cosucce così banali. E lo dico con convinzione, almeno
da quando mi hanno dimostrato che anche come capacità di distinguere i gusti noi umani
facciamo un po’ ridere.
Ma lo sapete che se vi presentano due piattini apparentemente identici, ma con due cibi
differenti, potreste non sapere cosa state mangiando? Mettete alla prova un vostro amico
mettendogli a disposizione una cipolla di Tropea accuratamente schiacciata e una mela
Golden altrettanto schiacciata. Scommettiamo che non sarà capace di dirvi qual è la mela?
Vecchia Volpe
in questo numero:
Elogio della creatività
di Cristiano Cameroni
Visti ieri in Fiera.
a cura della Redazione
Nascita di una fisarmonica. Digitale.
di Cristiano Cameroni
Accade oggi
a cura della Redazione
Quale futuro per le scuole di musica?
di Cristiano Cameroni
Gli spazi del Club Tenco
di Enrico Deregibus
Strumenti... di carta
di Caterina De Gregori
I “Trenta” di Second Hand Guitars
di Alberto Biraghi
Dalle aziende
a cura della Redazione
Dalla Fiera
a cura della Redazione
pag. 1
pag. 4
pag. 13
pag. 13
pag. 14
pag. 17
pag. 18
pag. 22
pag. 24
pag. 37
colophon
colophon
DISMAMUSICA MAGAZINE SHOW DAILY
N. 38 - 23 settembre 2007 - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni
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Direzione Editoriale: Antonio Monzino jr.
Redazione: Silvana Antonioli, Cristiano Cameroni, Anna Cristofaro (Art Director).
Hanno collaborato a questo numero: Alberto Biraghi, Alessandro De Cristoforis, Caterina De Gregori,
Enrico Deregibus, Vittorio Gallarotti.
Grafica, impaginazione e coordinamento:
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Dalla
Fiera
Dalla Fiera
23 Settembre 2007
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Folla agli ingressi
La tradizione vuole che il Sabato di Fiera gli appassionati si riversino copiosi all’interno dei padiglioni:
e anche questa volta il fatto si è puntualmente verificato. Nella foto, scattata alle 9,50 del mattino di
ieri, l’affollamento della reception dei Padiglioni 14
e 18 è evidente. Sono gli appassionati più mattinieri
che hanno voluto sfruttare al massimo il loro tempo
in fiera. E sono molti. L’afflusso è continuato per tutta la mattina, con piccole e grandi ondate, ed è progressivamente diminuito a metà del pomeriggio. Con
soddisfazione dei più e con la promessa, per oggi, di
ripetere la stessa esperienza.
Corde al carbonio
da Galli Strings
C’è una storia stranissima, tutta fatta di dedizione e di ricerca innovativa, dietro alle nuove corde in nylon
al carbonio per chitarra classica proposte da Galli Strings in anteprima a
MEET Milano. Le caratteristiche fisiche delle nuove corde sono molto vicine alle… lenze da pesca, che stanno moltissimo tempo sott’acqua senza perdere tensione e senza subire
l’azione corrosiva dell’acqua. Caratteristiche perfettamente compatibili
con il profilo delle corde per chitarra
classica, che devono mantenere l’accordatura anche sotto sforzo e non devono essere danneggiate dal sudore delle dita del suonatore.
Assieme alle nuove corde, in mostra presso lo
stand Galli Strings al Pad. 18, c’è la ricca offerta del produttore italiano, che va dalle corde per chitarra ai modelli per arpa e archi, dai
plettri alle borse e a tutti gli accessori per chi
suona “a pizzico” o con un arco..
Anemos Quartet
R&C
Domenica 23 gli Anemos Quartet si
esibiranno di nuovo al Palco Acustico
B1, alle 11.30. Si tratta di un gruppo di fiati molto … affiatati (è una allitterazione quasi doverosa) formato
da Gino Del vescovo (sax soprano),
Luigi Tresca (sax contralto), Gabrie-
le Sabatini (sax tenore) e
Giuseppe Scurci (sax baritono). Giovanissimi, hanno un sound aggressivo, e
utilizzano per le loro esibizioni solamente strumenti
prodotti dalla Rampone &
Cazzani di Quarna Sotto.
La Rampone & Cazzani ha
una tradizione quasi bicentenaria, e produce strumenti di alto artigianato secondo processi produttivi ancora artigianali per garantire
un irrinunciabile controllo
qualità destinato a rendere
ogni strumento un oggetto
praticamente unico.
Mogar da Second Life
a YouTube e ritorno
Roberto Ragazzo di Mogar Music ci ha mostrato ieri mattina, nel corso di
un incontro stampa, le nuove strategie elaborate da Mogar sul fronte della
comunicazione sul web. Il distributore italiano è la prima azienda del nostro
settore ad avere uno spazio su Second Life, “un’area”, come ci ha spiegato Ragazzo “dove contiamo soprattutto di esplorare le potenzialità del mezzo e offrire una prima serie di servizi –fondamentalmente una panoramica
virtuale sulla nostra offerta– ai ‘cittadini’ del mondo virtuale.” Diverso è il
caso della presenza su
YouTube, con una serie
di contributi video (ad oggi sono una ventina) con
clinics, performance degli
endorser e presentazione
delle funzioni di punta dei
nuovi prodotti.
AIARP fa il punto
Di ritorno da Cavalese, dove si sono
svolti lungo tutta
questa settimana gli
incontri tecnici dedicati ai pianoforti di
Cesare Augusto Tallone, il presidente
AIARP Luciano Del Rio è stato accolto nello spazio AIARP presso lo
stand Dismamusica nel padiglione 18.
L’Associazione Italiana degli Accordatori e Riparatori di Pianoforti
ha presentato in Fiera l’ultimo numero del suo house organ, AIARP
Notizie, e ha colto l’occasione offerta da MEET Milano per ribadire
ad alta voce “l’assoluta necessità
di riunire sotto un’unica bandiera
gli operatori di questo particolarissimo settore, che sono depositari
di una ricchissima tradizione cul-
turale”, come ci ha
dichiarato lo stesso
Luciano Del Rio.
Che ha aggiunto: “A
riconferma del grande valore aggiunto
reso possibile dallo spirito consociativo e dalla assidua collaborazione esistente all’interno di AIARP,
ricordo lo straordinario successo del corso che abbiamo appena concluso a Cavalese. Un corso che si è chiuso con un grande concerto che ha visto protagonista il maestro Paolo Marzocchi:
un musicista di grande talento
che ha messo a disposizione anche il coda Tallone di sua proprietà e che, a commento dell’intervento tecnico di AIARP, si è detto estasiato per i risultati ottenuti
dai nostri soci”.
Il Meet secondo
Fabio Treves
“Questo è quello che mi aspetto da
un Salone della musica”, ci ha dichiarato Fabio Treves, il grande armonicista blues, a margine della
sua premiazione tra i Top Five dell’armonica a bocca secondo Hohner. E ha aggiunto: “Oggi ho visto
una bella fiera di strumenti musicali, ho incontrato molti colleghi musicisti ed abbiamo parlato di musica,
ed ho visto operatori, rivenditiori e
molto pubblico di gente che sa suonare e che vuole farlo. Credo che
questa fiera rappresenti un nuovo
salto di qualità, del quale effettivamente si sentiva il bisogno”.
Il riferimento alle edizioni di Disma
Music Show è addirittura esplicito: “Anche a Rimini”, ha concluso,
“avevamo una manifestazione di alto profilo, con un mondo in mostra.
Ma il pubblico era meno qualificato,
più curiosi, più turisti, forse, e meno
musicisti”.
Lo stand e la presenza SIAE
Lo stand SIAE oggi accoglie un
grande numero di realtà del mondo
musicale. Su 500 metri trovano infatti posto le maggiori associazioni
del settore, accanto all’ospite principale: SCF, IMAE, FEM, ASSOMUSICA, UNEMIA, AFI, PMI, FIMI, ACEP,
ASSOARTISTI, UNCLA, AUDIOCOOP
e CAPI-FIPI.
Attiva soprattutto nei suggerimenti
di momenti convegnistici di riflessione ed approfondimento, anche ieri
SIAE ha proposto un importante appuntamento dal titolo “SIAE con…”,
un incontro con i responsabili delle
manifestazioni che la
SIAE sostiene per la
promozione della musica italiana condotto
da Dario Salvatori e
Franco Zanetti. Oltre
a DISMAMUSICA erano infatti presenti Musicultura, Mei, Biella
Festival, Premio Pigro, Premio Bindi, Premio Lunezia, Premio Bianca D’Aponte, Bordighera Jazz And Blues, Premio Tenco, Premio Ciampi, Spazio
D’Autore e Premio Chatwin.
Con SIAE dobbiamo peraltro scusarci
per i refusi apparsi ieri sul pezzo che
li riguardava: la fretta di un quotidiano è stata cattiva consigliera.
Violini d’autore a Cremona
Sono davvero inconsueti i “violini d’autore” che verranno presentati a Cremona dal 5 al 7 settembre
prossimi nell’ambito dell’omonima mostra organizzata all’interno di Mondomusica, l’appuntamento internazionale con gli strumenti di liuteria classica.
I diciotto pezzi che verranno esposti (sedici violini,
una viola e un violoncello) sono stati costruiti dalla
liutaia bolognese Ezia Di Labio, che ha collaborato
con diversi artisti per realizzare una vera e propria
“collezione” a cui musicisti, collezionisti e appassionati d’arte guardano oggi con grande interesse.
Tutto è cominciato “da una partita di ottimo legno che
purtroppo non rispettava i tradizionali canoni estetici
della liuteria contemporanea.” Tavole e tavolette che
avrebbero sì potuto dare vita a strumenti dal suono
straordinario; strumenti che però, con ogni probabilità, non sarebbero mai stati venduti a causa del loro
aspetto.
Che fare? Si è chiesta a lungo Ezia Di Labio. Alla fine,
grazie anche alla collaborazione dell’architetto Mauro Bellei, l’idea giusta è venuta fuori: costruire degli
ottimi strumenti musicali di cui si sarebbe valorizzato l’aspetto affidando la decorazione delle superfici
esterne ad un gruppo di artisti chiamati a dare una
loro interpretazione del violino attraverso l’uso di diverse tecniche decorative.
All’inaugurazione della mostra, prevista per domenica 7 ottobre alle ore 15.00, sarà presente, oltre alla
liutaia Ezia Di Labio e all’architetto Mauro Bellei, anche il violinista Roberto Nofferini. Che, con ogni probabilità, dimostrerà nei fatti la reale vocazione dei
“violini d’autore”.
IlIl Personaggio
Personaggio
Un successo planetario, un disco fortunatissimo che si intitola Joy… dunque,
si può davvero fare il musicista e
vivere felice?
Io credo che si possa
vivere felici anche senza
avere un successo planetario. In fondo avere successo significa riuscire
in ciò che si vuole fare nella vita, e se ad esempio una ragazza sogna di avere una famiglia,
il giorno che l’avrà, vivrà il suo successo! Comunque non mi posso proprio lamentare.
I dati del mercato italiano, come noi di DISMAMUSICA li raccogliamo sistematicamente da 25 anni a questa parte, indicano
un aumento del numero di strumenti venduti. Questo trend può essere letto come un ritorno del bisogno di fare musica: un ritorno
che si misura anche nel numero crescente
di giovani e adulti che frequentano le scuo-
23 Settembre 2007
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
le di musica nel nostro Paese, ma che non
è supportato da una politica culturale adeguata. Pur avendo in tasca due diplomi di
Conservatorio e una laurea, se non sbaglio
ti sei misurato spesso in modo conflittuale
con l’Accademia; quali potrebbero essere, a
tuo parere, i percorsi da seguire per rilanciare la cultura musicale nel nostro Paese?
Per rilanciare la musica nel nostro Paese o altrove non
sono necessarie
scelte politiche,
a poco servono i
finanziamenti, è
inutile parlare di
sistema educativo
nelle scuole che va
benissimo così. Questi sono aspetti secondari. La battaglia si gioca sul lato creativo! È necessario che giovani compositori diano vita ad una nuova musica classica
contemporanea, che faccia innamorare di sé
la gente. Gli esecutori torneranno a suonare
con entusiasmo davanti un pubblico giovane
che vivrà con immediatezza la musica del proprio tempo.
Se si dà retta alle interviste pubblicate nelle
ultime settimane, Giovanni Allevi ha cominciato a suonare il pianoforte… con un furto,
vale a dire rubando ogni giorno la chiave della stanza in cui lo strumento era custodito.
Si ha l’impressione che ci fosse, in quella
prima infatuazione per la tastiera, un “gusto
del proibito”. È davvero così?
Sì! Proprio perchè mi veniva negato, ho sviluppato per il pianoforte un’autentica ossessione che non mi ha più lasciato.
Nel corso di un’intervista pubblicata su
queste pagine, un gruppo di designer della Yamaha ha affermato, fra l’altro, che gli
strumenti musicali sono una “interfaccia”
straordinaria che permette all’emotività
dell’uomo di esprimersi; e che esecutore e
strumento devono crescere insieme facendo maturare il proprio rapporto nel tempo.
Ti riconosci in questo modello? In che cosa
sei cambiato nel corso degli anni passati allo strumento?
Sono d’accordo, ma, oltre lo strumento e
l’esecutore, sono fondamentali l’ascoltatore
e soprattutto il compositore, che offre, attraverso le note, la propria visione della musica. Nel tempo ho progressivamente spostato la mia attenzione dallo strumento alla
musica, scoprendo che è questa a determinare i cambiamenti più consistenti, sconvolgendo la mia esistenza e comunicando emozioni molto forti a chi mi ha fatto il regalo di
ascoltarmi.
Spesso, chi ascolta un disco –soprattutto
se di successo– è portato a pensare che “la
verità” stia nell’incisione, e di conseguenza
considera con una certa dose di snobismo
quanto avviene dal vivo. Anche molti musicisti cadono in questa trappola, limitando i
concerti e affidandosi alle incisioni. Perché,
invece, è importante esibirsi di fronte al pubblico e difendere la musica dal vivo?
Se è per questo, simpaticamente mi ritengo doppiamente snob, perché per me l’importante è ciò che è scritto sullo spartito,
prima ancora dell’incisione e dell’esecuzione dal vivo!
In realtà, poi, dal vivo c’è un pathos che nell’incisione in studio è difficile percepire, e,
almeno per me, la presenza del pubblico, col
suo entusiasmo e la sua attenzione, è fondamentale. Il concerto è una
sorta di rito collettivo,
cui le singole persone
partecipano con il loro vissuto creando
un proprio personale viaggio emotivo sullo spunto
delle mie note, che
così si “colorano”
ogni volta in maniera
diversa.
L’intervista
L’intervista
23 Settembre 2007
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Nascita
di una
fisarmonica.
Digitale.
di Cristiano Cameroni
Luigi Bruti è il responsabile dei laboratori di Ricerca e Sviluppo di Roland Europe. Raffinato musicista e
profondo conoscitore della più avanzata tecnologia, ha legato il proprio
nome a quello di parecchie generazioni di strumenti elettronici. Ma il
suo “fiore all’occhiello”, lo strumento al quale è maggiormente legato,
è senz’altro la fisarmonica digitale
V-Accordion, di cui è giustamente
considerato uno dei “padri”. Lo abbiamo incontrato perché ci raccontasse in prima persona la storia dell’invenzione di questo strumento,
che ha aperto nuove prospettive ai
fisarmonicisti di tutto il mondo.
LB: La storia della V-Accordion comincia da molto lontano, e ha molto a che vedere con le radici della mia formazione. Quasi nessuno,
fra quanti mi conoscono come progettista di tastiere elettroniche, sa
che la mia vera identità, come musicista, è quella di fisarmonicista.
La fisarmonica è stata il primo strumento che io abbia mai suonato;
e mi ha regalato le più grandi soddisfazioni come esecutore, come
quando negli anni Settanta sono
stato più volte campione italiano
– per essere nominato campione
mondiale nel 1976.
F R- 7
UNA
GAMMA
COMPLETA
CC: Confesso che non lo sapevo
nemmeno io... Come è avvenuto
il passaggio dalla carriera concertistica a quella di progettista di
strumenti elettronici?
LB: Per diversi gradi. Dapprima entrai in azienda in qualità di tastierista: il mio compito era quello di dimostrare i nuovi strumenti elettronici. In seguito, un passo dopo l’altro, diventai responsabile del Laboratorio Musicale. E fu a quel punto
che cominciai a coltivare un sogno.
Volevo arrivare a produrre una fisarmonica digitale.
CC: In che periodo siamo?
LB: Si era alla fine degli Anni Ottenta, proprio negli anni in cui Roland Europe nasceva in seguito all’acquisto della SIEL da parte di Roland Corporation. All’epoca, in Roland Europe lavorava una persona
straordinaria che ora purtroppo è
scomparsa, l’ingegner Francesco
Rauchi. Già allora, Rauchi aveva capito le potenzialità rivoluzionarie di
una fisarmonica digitale; ed è stato
grazie al suo sostegno e alla sua
costante collaborazione che si potè
arrivare alla stesura di uno studio
preliminare.
CC: Addirittura vent’anni fa... È
sempre così lungo l’iter di
progettazione e produzione di uno strumento elettronico?
LB: No, di norma ci
vuole molto meno
tempo. Ma nel caso
del progetto V-
Accordion le cose sono andate in
maniera diversa.
CC: Vale a dire?
LB: Costruire una fisarmonica digitale, nel modo in cui intendevamo
costruirla, era molto più complesso che non realizzare una tastiera
elettronica. Questo perché non abbiamo mai inteso costruire un clone digitale dello strumento
tradizionale... intanto
perché non ce ne
sarebbe stato
bisogno, e poi
perché volevamo dare
vita ad uno
strumento
autenticamente digitale, capace
cioè di offrire all’esecutore
tutte le possibilità che l’elettronica è
in grado di aggiungere alla “base” rappresentata dallo strumento che la tradizione ci ha consegnato. Quindi, ad esempio, non
abbiamo mai nemmeno preso in
considerazione l’idea di sfruttare
dei campionamenti per riprodurre il
timbro originale della fisarmonica.
CC: In effetti la V-Accordion, se
ben ricordo, ha un generatore sonoro che ricostruisce il comportamento fisico dello strumento...
LB: È un dispositivo molto raffinato, che discende in linea diretta dalla tecnologia di modellazione fisica
del suono elaborata da Roland
per realizzare la serie V-Guitar.
Grazie ad essa è possibile simulare con grande fedeltà
una delle caratteristiche
più importanti della
fisarmonica,
ossia la variazione dell’intonazione
di ogni singola ancia al variare della
pressione dell’aria nel mantice.
CC: Immagino che sia necessario
rilevare con precisione i movimenti dell’aria.
LB: Certo. E questo la dice lunga
sulla complessità del progetto, che,
nel momento in cui fu concepito per
la prima volta, era virtualmente irrealizzabile.
In pratica avevamo
le idee giuste,
ma ci mancava la tecnologia per portarle a compimento.
CC: E poi cos’è successo?
LB: Col passare degli anni
le cose cambiano.
Abbiamo assistito ad
un’evoluzione impetuosa
della tecnologia –anzi, delle tecnologie.
CC: Come sarebbe a dire delle tecnologie?
LB: Gli ostacoli che ci impedivano
di realizzare la V-Accordion non dipendavano solo da noi. Prendiamo
l’esempio delle batterie... io volevo
a tutti i costi che il nuovo strumento
mantenesse la caratteristica della
portatilità, che è tipica della fisarmonica. Volevo che l’esecutore fosse libero di muoversi, e non costretto a rimanere...
CC: ...attaccato ad un cavo?
LB: Esatto. Perciò dovevamo trovare il modo di garantire alla V-Accordion una riserva energetica
tale da poter funzionare
‘da sola’ per un tempo ragionevole.
E la cosa era
tanto più difficile in quanto volevamo che lo strumento fosse autoamplificato e capace di trasmettere il
segnale a distanza, via radio. Tutte
funzioni che richiedono dosi importanti di energia che a quel tempo,
più di dieci anni fa, le batterie ricaricabili assicuravano solo al prezzo
di un peso e di dimensioni decisamente improponibili.
CC: Così il progetto è stato messo
in un cassetto...
LB: Sì, ma non certo per essere abbandonato! Abbiamo aspettato che
ci fossero le condizioni necessarie
per poterlo realizzare, tutto qui.
CC: A quel punto sarà stato facile
arrivare alla produzione.
LB: Eh, no... per andare in produzione non basta che un progetto sia
fattibile. Bisogna che l’intera struttura aziendale, dal management al
marketing, sia convinta della vendibilità di un certo prodotto; altrimenti si incontra un nuovo stop.
CC: E allora?
LB: E allora abbiamo realizzato un
primo prototipo da sottoporre al
giudizio dei vertici dell’azienda. Era
un esemplare molto spartano, naturalmente; la struttura in legno era
‘rubata’ ad una fisarmonica vera, e
l’insieme era collegato ad un personal computer sul quale avevamo installato il primo software, sviluppato assieme al gruppo di lavoro per
dimostrare quali fossero le potenzialità dello strumento.
CC: Come andò?
LB: Non fu facilissimo. In Giappone, dove la cultura aziendale è profondamente diversa dalla nostra,
non riuscivano a capire perché mai
dovessimo impegnarci nella produzione di una fisarmonica. Per loro, abituati a
soppesare con preci-
-2
FR
-3
FR
F R -7 b
La linea V-Accordion si è allargata
nel corso degli anni fino a coprire
praticamente tutte le fasce di mercato.
Lo strumento “ammiraglio” continua
ad essere il modello FR-7, che come tutti i
modelli inferiori è disponibile anche nella versione
a bottoni.
Chiaramente, i modelli FR-3 e FR-2 sono ridimensionati rispetto
al top di gamma: rispetto al numero di tasti (34 nel caso della FR-2)
come in relazione alle caratteristiche tecniche. FR-2, ad esempio, non è
amplificata; mentre il numero di Sound Set (le combinazioni dei diversi registri che
contribuiscono a formare la voce di una fisarmonica) di FR-3 è inferiore rispetto a quello del modello
di punta: 10 contro 30.
Della linea V-Accordion fanno poi parte numerosi accessori che vanno dalle borse “Soft Bag” per il trasporto degli strumenti alle batterie ricaricabili aggiuntive,
alla pedaliera di controllo MIDI FBC-7.
Per ulteriori informazioni rimandiamo al sito Internet di Roland Italy, raggiungibile all’indirizzo www.roland.it
L’intervista
L’intervista
IL V-ACCORDION FESTIVAL: UN APPUNTAMENTO INTERNAZIONALE
Nell’ambito delle attività “colaterali” di promozione della V-Accordion è nato quest’anno il V-Accordion Festival: un concorso internazionale aperto
anche a chi suona la fisarmonica acustica e rivolto, come si legge nel bando ufficiale, “a fisarmonicisti creativi e proiettati verso il futuro”.
sione l’andamento del mercato in
base al numero di pezzi presenti
nei grandi negozi delle grosse catene, l’idea della fisarmonica si associava ad uno strumento impalpabile, scarsamente rappresentato.
Uno strumento con un suo “circuito
di vendita” in un certo senso alternativo, e quindi in qualche modo al
di fuori del mercato di riferimento.
Ci vollero quindi tutto il nostro impegno e la nostra dedizione per far
passare l’idea. Oltre ad una coincidenza molto più che fortunata, che
si è rivelata decisiva per il successo del progetto.
CC: Quale coincidenza?
LB: Anche Ikutaro Kakehashi, il
fondatore di Roland Corporation,
nutriva una profonda passione per
la fisarmonica, e in special modo
per la fisarmonica italiana. Anche
lui accarezzava il sogno di costruirne una elettronica; e aveva cominciato a lavorare all’idea addirittura
nel 1967!
CC: ...decisamente troppo in anticipo rispetto ai tempi.
LB: Infatti anche il suo progetto era
stato da tempo archiviato, anche
perché in azienda erano sopraggiunte altre priorità.
CC: In ogni caso l’idea venne approvata...
LB: Era la fine del 1995, per la precisione il 5 dicembre, quando il
progetto fu approvato ufficialmente. Naturalmente occorrevano ancora diversi anni di ricerca prima
che si passasse alla produzione
vera e propria... Un periodo duran-
Suddiviso in due fasi
successive, il concorso
prevede innanzitutto lo
svolgimento di finali nazionali nei dodici Paesi
aderenti che, oltre all’Italia, comprendono Brasile, Repubblica Ceca,
Norvegia, Olanda, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Canada e Australia. La
finale italiana si è tenuta ad Aosta il 19 agosto
scorso: e ha visto imporsi Pavel Runov (al centro
nella foto qui a sinistra), a cui è stata assegnata
come premio la V-Accordion FR-7B.
La prima edizione del V-Accordion Festival si concluderà a Pesaro il 9 e il 10 novembre prossimi con
la finale internazionale: una due-giorni durante la
quale i vincitori delle edizioni nazionali si contenderanno il titolo di campione mondiale.
te il quale vennero risolti uno dopo
l’altro tutti i problemi tecnici, e verso la fine del quale il team di lavoro venne privato, con la morte dell’ingegner Rauchi, di
una delle figure più
carismatiche. Eravamo quasi arrivati
alla meta: e quando
nel 2004 le linee di
produzione furono
pronte, decidemmo
di dedicare il primo
strumento alla sua
memoria... La sigla
FR che compare nel
nome della prima VAccordion (la FR-7,
appunto), sta in effetti per Francesco
Rauchi.
CC: Una firma
postuma...
LB: Una dedica, nel
senso letterale del termine. Una dedica sentita
da parte di tutta l’azienda. Che si
è impegnata tantissimo, anche dal
punto di vista finanziario, per sviluppare a fondo questo progetto.
CC: Che tipo di impegno economico si richiede per lo sviluppo di un
nuovo strumento musicale?
LB: Nel caso della V-Accordion, si
parla davvero di cifre notevoli... Anche perché tutti i pezzi, a cominciare dalla tastiera, sono fuori standard e richiedono innanzitutto la
preparazione di stampi su misura, i cui costi non possono essere
ammortizzati che su grandi numeri. Del resto non poteva che esse-
re così, dal momento che stavamo
aprendo una strada che nessuno
prima di allora aveva percorso.
CC: È vero che diverse parti della
V-Accordion vengono prodotte con
la tecnica artigianale?
LB: Il mantice ci viene fornito da
aziende artigiane specializzate; e
la cosa non deve sorprendere, dato che la nostra fabbrica sorge a
pochi chilometri dal distretto per
eccellenza della fisarmonica. È anche grazie a questi componenti di
altissima qualità che la nostra VAccordion può dirsi uno strumento
vero a tutti gli effetti.
CC: Il fatto che vi siate rivolti ai
costruttori artigiani non vi ha creato delle difficoltà? Voglio dire... come è stato preso l’avvento della V-
UN VOLUME COMMEMORATIVO PER I 25 ANNI DI DISMAMUSICA
Per sottolineare ufficialmente l’importante traguardo
del 25esimo anniversario dalla fondazione, DISMAMUSICA ha pubblicato un volume commemorativo
che ripercorre le tappe salienti della sua vita associativa, proponendo una ricca documentazione fotografica a commento di un testo scorrevole e didascalico.
“Abbiamo voluto offrire al lettore”, sottolinea Gianni Cameroni, coordinatore dell’iniziativa e co-autore
dei testi, “un viaggio agevole e interessante attraverso venticinque anni di impegno e di passione”.
Il volume, che verrà presentato ufficialmente questa sera durante la festa DISMAMUSICA organizzata
in Fiera presso la Sala Martini (ingresso a inviti), ha
comportato alcuni mesi di lavoro, con una attenta ricerca delle fonti, dei materiali e delle fotografie relative a 25 anni di attività e di crescita.
Rilegato in seta grigia con la sovraimpressione del
10
marchio DISMA in argento lucido (il colore del 25esimo), il volume è proposto in italiano con la traduzione in inglese a fronte. “Si tratta di un’attenzione
alla tipologia del nostro mercato”, precisa ancora
Cameroni. “Gli associati DISMAMUSICA sono infatti ‘internazionali’ per vocazione, siano essi produttori (e quindi esportatori), distributori (quasi sempre
importatori) o editori (spesso impegnati in iniziative
internazionali di coedizione o importatori ed esportatori essi stessi di musica stampata e libri). L’inglese
rende di facile lettura la storia DISMAMUSICA anche
ai referenti internazionali di ciascuno di essi”.
Il volume, prima di chiudersi con l’elenco aggiornato
ad oggi della base associativa DISMAMUSICA (che
annovera da quest’anno anche i rivenditori) rende
omaggio anche agli operatori scomparsi, con gratitudine e riconoscenza.
23 Settembre 2007
Accordion da chi per tradizione costruisce fisarmoniche acustiche?
LB: In generale, è stato salutato
con piacere. Certo, soprattutto all’inizio c’è stato chi ha storto il naso, preoccupato del fatto che andassimo ad erodere una quota di
mercato già di per sé poco sostanziosa; ma col tempo è diventato
chiaro a tutti che le cose stanno
nella maniera diametralmente opposta.
CC: Cioè?
LB: Alle radici del progetto di realizzazione della fisarmonica digitale c’è anche, da parte nostra, un
fortissimo desiderio di riportare
l’attenzione dei giovani –e di tutti
coloro che fanno musica– verso lo
strumento fisarmonica.
CC: Uno strumento che fra l’altro,
stando a quanto emerge dai dati di mercato raccolti da Dismamusica, sta vivendo una stagione
nuovamente positiva... merito anche della V-Accordion?
LB: Può darsi... Quello che
è certo è che il nostro
strumento è stato bene accolto
ovunque. Anche
in Giappone, dove alla presentazione ufficiale si sono
accreditati oltre cento
giornalisti di altrettante testate –ivi comprese tantissime riviste che
non hanno nulla a che vedere con gli strumenti musicali, ma che si occupano
di moda e di tendenze. E che
hanno trasmesso volentieri al
grande pubblico i punti di forza
e le caratteristiche peculiari della V-Accordion.
CC: Possiamo ricordarli brevemente anche noi?
LB: Beh, i benefici più evidenti nell’uso di questo strumento stanno
innanzitutto nel fatto di avere, all’interno della medesima fisarmonica, tante intonazioni diverse e
una tavolozza timbrica estremamente ampia. Ci sono le voci dei
registri tipici della fisarmonica italiana e della musette francese; e
poi i suoni di strumenti affini alla
fisarmonica, come il bandoneon o
il cajun.
CC: Insomma, c’è sempre la voce giusali e delle fotografieta per
suonare nel modo più appropria-
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
to in rapporto ad un repertorio vastissimo.
LB: Sì, in questo senso ora sarà
più difficile incappare in un tango suonato con la musette... per
fortuna. A questo va poi aggiunta
l’enorme facilitazione che riguarda
il problema dei bassi sciolti.
CC: Di che cosa si tratta?
LB: Le fisarmoniche a bassi sciolti possono adottare diversi tipi di
mappatura: per terze, per quinte,
con le note gravi in alto o in basso... Ne consegue che chi è abituato ad un sistema si trova in
gravi difficoltà nel momento in cui
passa ad uno strumento costruito con una logica alternativa. Noi,
nel dominio digitale, abbiamo reso programmabili queste impostazioni, con il risultato che chi vuole passare da un sistema all’altro
non ha che da richiamare in memoria la nuova impostazione.
CC: Un sistema utile anche per
studiare.
LB: Beh, questo non è il solo vantaggio per chi studia. In questo
senso, il lato più interessante è
senz’altro la possibilità di suonare
in cuffia, così da esercitarsi anche
senza infastidire i vicini.
CC: A proposito di studio, che tipo di rapporto ha la V-Accordion
con il mondo della didattica? Come la accolgono gli insegnanti?
LB: Le reazioni degli insegnanti sono diverse. Però posso dire
questo: sia la FR-7 che i modelli successivi –che hanno ampliato la gamma verso il basso, in linea con la politica tradizionale
dell’azienda– sono strumenti che
guardano al settore educational
come ad uno dei terreni di confronto di riferimento. In parte per
le dimensioni più contenute (il
modello FR-3 ha 37 tasti, il modello FR-2 ne conta 34), in parte per via dei benefici che abbiamo ricordato poco fa e per il possibile collegamento con il mondo
del computer, tutte le nuove V-Accordion destano sempre molto
interesse nel mondo della scuola. Anche questo, per noi, è un
ulteriore motivo di soddisfazione,
perché suona a riconferma della
bontà del progetto e delle nostre
intenzioni. E fa ben sperare per
un futuro nel quale la fisarmonica
tornerà a vivere una stagione da
protagonista nel panorama musicale mondiale.
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Dalla
Fiera
Dalla Fiera
23 Settembre 2007
Accade
oggi
Domenica 23 settembre
EVENTI
Ore 10:00 - Aula Agorà - Pad. 18
Mostra fotografica
“Musica in Mostra: le
origini” - Immagini storiche
dell’industria musicale
in Italia dal 1950 al 1970
a cura di “M&D Musica e
Dischi”
Ore 10:00 - Pad. 14 e Pad. 18
Il videoclip: storia e storie
Ore 10:00
- Stand Accademia Teatro alla
Scala - Pad. 18
Maria Callas - Mostra
costumi ed accessori a 30
anni dalla sua scomparsa
Ore 10:00
- Stand Accademia
Teatro alla Scala - Pad. 18
Fotografie di scena
- Mostra fotografica con
selezione delle immagini
realizzate dagli allievi del
“Corso per fotografi di
scena”.
Ore 10:00 - Pad. 14
Rari Vinili - la più
importante manifestazione
italiana di collezionismo
musicale
Ore 10:30 - Palco Bianco & Nero
Fatti un CD (Tu piano, io
forte)
Ore 11:00 - Palco Mogar - Pad. 14
Esibizione live: Giorgio
Palombino; Four
Tiles; Max
Furian;
Fabrizio
Leo; Walter
Calloni;
Lacuna Coil;
Luciano Zardo
Quartet
Ore 11:00 - Palco Rock
Stand Eko Group - Pad. 14
Stand Rugginenti - Pad. 18
Clinics by Peter
Fischer (Framus), Stu Hamm
(Hartke), Lorenzo Poli
(Hartke)
Esibizione
“Agamus”
Spazio bimbi: al
MEET c’e’ musica anche per
me
Ore 11:00
Liuteria - Pad.18
Stand Music Gallery - Pad. 14
Esibizione live
Mismountain
I suoni che vengono
dal passato - Mostra
permanente. Percorso alla
scoperta delle differenze
timbriche e tecniche dei
piani storici rispetto agli
attuali.
Ore 11:00 - Stand MusicTech - Pad. 14
Ore 10:00 - Stand Casale Bauer Pad. 14
Casale Bauer Pad. 14
Ore 11:30 - Aula Agorà - Pad. 18
Musica e Parole: Incontro dedicato a Fred Buscaglione
con documenti visivi e Con la collaborazione di
Gioachino Lanotte, autore di Fred Buscaglione.
Proiezione commentata di rari reperti visivi di Giorgio
Gaber in dvd - direzione artistica di Enrico De Angelis e
Enrico Deregibus
Ore 17:00 - Aula Agorà - Pad. 18
Musica e Parole “Bobo e le canzoni” - Sergio Staino
commenta le sue vignette e le sue storie dedicate al
mondo della musica Con immagini - direzione artistica
di Enrico De Angelis e Enrico Deregibus
Dimostrazioni tecniche e
musicali - Esibizione del
maestro di fisarmonica
Caporilli
Palco Nazioni
Scuole di musica - dall’aula
al palco
Ore 15:30
Ore 13:00
Ore 13:00 - Palco Rock
Esibizione live: I
casi Impossibili
Ore 13:00
Acoustic Guitar Village:
Concerto/
demo del
chitarrista
acustico
australiano
Michael Fix
- Palco
elettronico Corso Italia
Air Guitar - L’arte
spettacolare di fingere di
suonare la chitarra
Ore 17:30 - Palco Bianco & Nero
Concertando
- Pianista
Alexander
Romanovsky
Ore 18:00 -
“Didjeridu,
suoni e
chiacchiere
con Papi
Moreno “
Concerto
live di
Giovanni
Allevi
Ore 16:00 - Stand Casale Bauer - Pad. 14
Esibizione
live del
chitarrista
Paolo
Giordano
Clinics by Bononia Sound
Machine
Ore 14:00
Stand Eko Group - Pad. 14
Clinics by Luca
Colombo e Emanuele Perilli
Ore 16:00
Ore 18:30
Sala Martini - Leo
(Centro Congressi - Stella Polare)
Brindisi commemorativo
del 25º anniversario
della costituzione
di DISMAMUSICA e di
accoglienza degli
espositori MEET Milano da
parte di EXPOCTS.
Su invito.
La serata sarà allietata
dalla Treves Blues Band
Esibizione live
Django Mania
Ore 16:00 Palco elettronico Corso Italia
Staffetta pianistica
Stand Rugginenti - Pad. 18
Presentazione del testo
AUDIO EDITING a cura di
Paolo tonelli
Palco Nazioni
Stand Music Gallery - Pad. 14
Ore 14:00 - Palco Bianco & Nero
Ore 14:30
Ore 17:00
- Stand
Rugginenti - Pad. 18
Palco Acustico B2
Ore 11:00 - Stand
“Il suono a valle - cosa succede quando il suono della
chitarra arriva al mixer”
Seminario sull’amplificazione dal vivo in concerto della
chitarra acustica
Relatore: Gianluca Cavallini (fonico)
Ore 15:00 - Stand MusicTech - Pad 14
Dimostrazioni tecniche e
musicali - Esibizione del
campione del mondo di
Fisarmonica e Diatonica.
Esibizione live: I giovani
amici della musica
Ore 11:00 - Spazio Gamma - Pad. 18
Ore 17:00 - Palco Acustico B1
Ore 15:00 - Stand MusicTech - Pad. 14
Ore 14:00 - Palco Acustico B1
CONFERENZE
Band
Esibizione del gruppo
“The Rocker”
Esibizione
live:
Marydim
Dimostrazioni tecniche e
musicali - Esibizione del
campione del mondo di
Fisarmonica e Diatonica.
Clinics
by Greg
Bissonette,
Reggie
Hamilton,
Greg Koch, Max
Magagni
Big
Ore 15:00
Ore 12:00
Palco Acustico B1
Dimostrazioni
tecniche e
musicali Esibizione del
maestro di
fisarmonica
Caporilli
live:
EnsEmble strumentali
Agamus
Palco elettronico Corso Italia
Ore 13:00
- Stand Civica scuola di
Clinics by Pietro Nobile,
Marco Cadorna,
Salvatore
Zocco,
Massimo
Sutera,
Francesco Lesi
Ore 16:30
L’orchestra a pizzico ed il
‘700 musicale - concerto
Spazio Sigma - Pad. 14
Ore 10:00 - Stand Pianosound - Pad. 18
Ore 12:00
Ore 11:00 - Palco Nazioni
Ore 11:00
Esposizione di strumenti tra
il Rinascimento e il Barocco
Esibizione live: I
giovani amici della musica e
Coro “In Canto”
Esibizione
live - Wojtek
Pilichowski
Esibizione live: Tonio
Scatigna e la Gatta da
Pelare
Pad. 18 - La chitarra dal
Ore 10:00
Palco acustico B1
Esibizione live JMP (Jamit
Music Production)
Ore 11:00 - Stand MusicTech - Pad. 14
Ore 16:30 - PalcoRock
Ore 14:30
- Palco
elettronico Corso Italia
Palco Acustico B1
Ore 10:00 - Stand Civica Scuola di Liuteria
Rinascimento ai giorni
nostri
Ore 12:00
Esibizione live: Markbass
Power Trio (Pippo Matino,
Rocco Zifarelli,
Paco Sery)
Le Nuove Frontiere
dell’Editoria Elettronica
L’incontro si è svolto ieri al Teatro AGORÀ
Per approfondimenti: Pad. 14 C25 D24
Suonare, Suonare… Ma quanti strumenti ci sono oggi nelle case degli italiani? E che cosa propone oggi l’editoria per andare incontro alle esigenze di
divertimento di chi ha passione per la musica? Offrire al pubblico l’occasione di
suonare e di cantare attraverso apposite pubblicazioni, attraverso progetti e corsi che
coinvolgono l’informatica, è uno splendido modo per permettere di coltivare queste passioni.
Queste pubblicazioni danno modo di mettersi in gioco, di scambiare emozioni, di vivere il piacere di suonare
e di cantare, facendosi guidare da maestri esperti per soddisfare in piena autonomia la propria voglia, la propria curiosità, il desiderio di migliorare, anche se
si è già professionisti.
Questo convegno ha avuto proprio lo scopo di offrire al pubblico presente a
MEET Milano un “dietro le quinte” del mercato editoriale, e di fare il punto, anche con il contributo di esperti del settore, sulla situazione attuale, sulla produzione, sulle aspettative del pubblico e su particolari prodotti anche innovativi che si trovano già sul mercato. Una particolarità del convegno è infatti stata
quella di poter ascoltare ed osservare dal vivo ciò che l’editoria elettronica può
offrire oggi per soddisfare la voglia di musica.
13
IlIl Punto...
Punto...
23 Settembre 2007
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
a colloquio con Paolo Ponzecchi, Presidente AIdSM
Il settore delle scuole di musica del nostro Paese appare oggi particolarmente frastagliato. Anche senza considerare il vasto arcipelago
di istituti a conduzione privata –che spesso sfuggono ai
censimenti ufficiali– il campo è invaso, per così dire,
da una miriade di istituzioni
di forma diversa. Scuole Civiche, Istituti Pareggiati, Associazioni, Bande e Cori...
sono davvero innumerevoli
le realtà che rispondono alla
forte domanda di istruzione
musicale che emerge a tutti
i livelli dal territorio.
Questi soggetti, che si muovono in qualche modo all’ombra delle grosse istituzioni,
costituiscono anche numericamente l’ossatura di riferimento della didattica musicale italiana. Da qui transita la quasi totalità dei musicisti di domani; qui trovano
spazio gli insegnanti più giovani e più ricchi di idee; qui
non ci si limita ad offrire agli
iscritti i corsi più “di moda”,
ma si promuovono anche gli
insegnamenti più negletti,
contribuendo in questo modo a preservare un vasto patrimonio culturale... In altre
parole, è in questo contesto
che matura l’alfabetizzazione musicale del Paese –ed è
proprio qui che bisogna guardare per capire quali scelte operare per il bene delle
prossime generazioni.
Per fare il punto sulla situa-
zione in cui versano queste
realtà, per capire più a fondo
quale sia il loro ruolo attuale
e per delineare gli sviluppi possibili del
settore, siamo
andati ad intervistare il
Presidente dell’Associazione Italiana delle
Scuole di
Musica (AIdSM)
Paolo
Ponzecchi.
Uno sguardo
all’Italia
Direttore della Scuola di Musica “Giuseppe Verdi” di
Prato (una scuola comunale che conta oltre seicento
iscritti), Ponzecchi fa parte da diversi anni del board
della EMU (European Music
School Union), di cui è stato
eletto Vicepresidente il maggio scorso. Gli chiediamo innanzitutto di darci una panoramica d’insieme della situazione italiana.
PP: È difficile dare una risposta precisa... Guardando all’Italia, il quadro che emerge è quello di una realtà non
omogenea e sfuggente per
definizione. Basti dire che
noi, che come AIdSM siamo
di fatto l’unica associazione di riferimento del Paese,
contiamo fra i nostri iscritti poco più di cinquanta
scuole –una briciola, praticamente,
rispetto
alle svariate centinaia di istituti che sorgono nella penisola.
CC: Lo si direbbe un paradosso... Come si
spiega?
PP:
Le
cause sono diverse. Intanto, non tutte le scuole hanno la
medesima forma istituzionale.
Escludendo le scuole
private, che per statuto non
possono fare parte della nostra Associazione dal momento che si muovono a fine di lucro, ci sono Scuole
Civiche, Istituzioni, Fondazioni, Associazioni e Cooperative... in pratica, un mare
magnum all’interno del quale è molto difficile orientarsi e individuare un’identità
comune. Inoltre occorre ricordare che la distribuzione delle scuole è molto disomogenea: estremamente
capillare al centro-nord, si riduce per densità e numero
man mano che ci si sposta
a sud.
CC: Ecco che riaffiora il
vecchio problema delle due
Italie...
PP: Parlerei piuttosto di un
diverso atteggiamento della
classe dirigente, e più in generale dell’effetto generato
da scelte politiche differenti.
CC: In che senso?
PP: “È presto detto. Al Sud,
al di fuori del Conservatorio,
prevale nettamente la realtà privata. Storicamente, solo poche amministrazioni locali sono riuscite a mettere
in piedi e a sostenere delle
scuole comunali, o comunque di tipo pubblico. Così si
avverte con forza la grande
discriminazione di un ordinamento didattico che propone
solo il percorso professionalizzante e lascia a carico dei
privati gli oneri e l’organizzazione della formazione musicale di base.
CC: Tornando alla realtà nazionale, come è possibile
stimare, anche solo in modo approssimativo, la reale consistenza numerica del
settore?
PP: Non è poi così difficile.
Intanto esistono dei censimenti estremamente accurati che si riferiscono a singole
regioni... In particolare ce n’è
uno molto approfondito relativo all’Emilia Romagna, che è
stato condotto da una società specializzata (vedi box nella pagina seguente, ndr). Inol-
tre, per quanto siano ancora
poche, le scuole associate
all’AIdSM sono distribuite su
diverse regioni d’Italia; e i loro direttori, che conoscono
piuttosto bene la realtà locale, sono una fonte piuttosto
attendibile per l’elaborazione
di una stima. In questo senso, direi che i circa quattrocentomila iscritti che fanno riferimento alle scuole di musica di tutta Italia rappresentano un totale credibile.
IL RUOLO
DELLE SCUOLE
pendono, le scuole di musica sono esposte di continuo
alle esigenze che prendono
forma sulla loro area di competenza. Che si tratti di organizzare corsi propedeutici
nelle Scuole Primarie o fare animazione nelle Scuole
d’Infanzia, elaborare iniziative ad hoc per la Terza Età
o corsi di aggiornamento per
i docenti, proporre incontri
di alta formazione o rispondere ad esigenze di carattere socio-ricreativo, le nostre
scuole sono le prime ad essere interpellate dalle amministrazioni locali –e le prime
a rispondere.
CC: Questo per quanto riguarda i numeri... Che cosa si può dire, invece, della fisionomia specifica del- CC: Si direbbe che rapprele Scuole di Musica? E qual sentino una sorta di consuè la loro missione –se mi è lente musicale universale.
concesso l’uso di questo ter- PP: Più o meno. Fra l’altro,
mine?
qui emerge con chiarezza
PP: Credo che il termine sia anche un’altra delle caratappropriato... Quella delle teristiche fondamentali delscuole di musica è in effetti le scuole di musica: vale a
una vera e propria missione, dire l’estrema flessibilità
che discende da una sensi- operativa. I nostri istituti,
bilità autentida vent’anni
“il legame con il
ca ai problea questa parterritorio è una
mi del territote, non fanno
rio. E in real- delle caratteristiche altro che fortà proprio il
più evidenti delle nire su larlegame con
ga scala una
nostre scuole...” formazione di
il territorio è
una delle caratteristiche più base di buon livello, che si
evidenti delle nostre scuo- affianca al lavoro dei Conle... Legate come sono alle servatori e delle scuole di
amministrazioni da cui di- perfezionamento preparan-
L’Associazione Italiana delle Scuole di Musica in breve
•Fondata nel 1985 per iniziativa del CRSDM (Centro di Ricerca e di Sperimentazione per la Didattica Musicale) di Fiesole, ha l’obiettivo di riunire le scuole di musica italiane e le istituzioni che hanno come scopo l’insegnamento e la diffusione della cultura musicale.
• Oggi ne fanno parte 49 Scuole in rappresentanza di diverse Regioni; il grosso degli iscritti si trova fra Toscana e Emilia Romagna, ma non mancano importanti istituti distribuiti fra Bolzano, Milano, Roma, Bari e Caltanissetta.
• Organizza ogni anno corsi di aggiornamento, convegni e festival. Gli appuntamenti fissi di riferimento sono le Giornate della Didattica e le Giornate della Musica, che si svolgono a cadenza annuale secondo un percorso itinerante che si snoda fra i diversi Comuni delle scuole associate.
• È l’interlocutore di riferimento dell’EMU (European Music School Union) e delle istituzioni nazionali che si
occupano in sede legislativa e amministrativa dei temi legati all’insegnamento della musica sul territorio.
•È associata all’EMU; e il Presidente Paolo Ponzecchi è attualmente Vicepresidente dell’organismo paneuropeo.
•Per maggiori informazioni sulle attività dell’AIdSM e sulle modalità di iscrizione è possibile contattare la segreteria, al numero 0574-61.21.37, o visitare il sito www.aidsm.it
AIdSM
Associazione Italiana delle Scuole di Musica
14
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
do la cosiddetta base. Tanto più che, quando la riforma sarà pienamente a regime, i Conservatori potranno occuparsi solo dell’alta
formazione.
PARLANDO
DI LEGGI
CC: Il riconoscimento del
ruolo di raccordo fra propedeutica e alta formazione
è al centro di un disegno di
legge presentato da poco.
PP: Sì; è l’ormai celebre Legge Soliani, che è andata in discussione in Senato ai primi
di agosto. Fra l’altro, se non
mi sbaglio ne hai parlato anche tu da queste colonne.
CC: Vero! È stato in occasione del report pubblicato all’indomani del convegno di
Sesto Fiorentino, organizzato proprio da voi dell’AIdSM
nel marzo scorso.
PP: Quel convegno fu l’occasione per presentare alle
scuole di musica associate i
termini del disegno di legge
che la senatrice Albertina Soliani, da anni particolarmente vicina al nostro mondo, ha
abbozzato per dare una prima regolamentazione al settore. Personalmente lo considero un risultato importante, almeno per due motivi. Primo: se la legge
sarà approvata si
arriverà finalmente ad un riconoscimento anche
giuridico del ruolo
fondamentale svolto dalle nostre Scuole nella diffusione della
cultura musicale in Italia. E
questo è uno degli obiettivi
che l’AIdSM persegue fin dal
giorno della sua fondazione.
Secondo: l’AIdSM, nella sua
IlIl Punto...
Punto...
23 Settembre 2007
qualità di unico referente credibile per il mondo delle scuole di musica,
è stata l’interlocutore di riferimento del legislatore.
Essere accreditati in questo modo
presso le istituzioni
ci permetterà anche
dovrebbe servire da volano
per richiamare molte
altre scuole all’interno della nostra
associazione. Insomma, se si
vuole fare qualcosa per migliorare
la condizione delle scuole di musica
Gratis!
Ritira subito
la tua copia
Nella pagina a fianco: giovani percussionisti danesi durante un festival
organizzato dall’EMU. Nel tondo: una giovanisima allieva di chitarra. In
questa pagina, nei tondi: le senatrici Vittoria Franco (in alto) e Albertina
Soliani, protagoniste dell’incontro-dibattito organizzato dall’AIdSM a Sesto Fiorentino lo scorso marzo (foto sopra).
in futuro di contribuire direttamente allo sviluppo della
regolamentazione.
CC: Insomma, anche in pochi riuscite a fare qualcosa
per la causa comune...
PP: Io dico sempre che siamo come un piccolissimo
partito arrivato al governo
con incarichi prestigiosissimi... perciò non
posso
che ess e r e
d’accordo
con
questa riflessione. Alla quale aggiungo,
però, che la buona
accoglienza di cui
godiamo negli ambienti istituzionali
–e se lo si vuole fare avendo voce in capitolo– basta
aderire alla nostra realtà. Le
porte, davvero, sono sempre aperte...
CC: Non tutti, però, sembrano entusiasti dei risultati. Ad
esempio, mi pare che il disegno di legge Soliani non sia
stato salutato dall’unanime
acclamazione delle Scuole di Musica italiane.
PP: Penso che sia
normale, oltre che
perfettamente legittimo. Insomma,
questo disegno di
legge ha luci ed
ombre; ma non ci
trovo nulla di strano, soprattutto se
si parte dal presupposto che il le-
Un censimento per LE Scuole dell’Emilia Romagna
Lo studio più approfondito e circostanziato condotto a tutt’oggi sulle scuole di
musica del nostro Paese è stato portato
a termine da Delos Ricerche su incarico
dell’Associazione “Assonanza” (l’associazione
regionale delle Scuole
di Musica dell’Emilia Romagna).
Lo studio, che si intitola
Indagine sulle Scuole di
Musica dell’Emilia Romagna, è stato presentato
a Sesto Fiorentino in occasione del convegno organizzato dall’AIdSM nel marzo
scorso. In quell’occasione erano presenti
la senatrice Albertina Soliani, relatrice del disegno di legge sulle scuole
di musica, e la presidente della VII Commissione
del Senato Vittoria Franco; ed entrambe hanno
più volte sottolineato come l’accurata fotografia
che emerge dall’Indagine rappresenti un
documento di grande importanza strategica, capace com’è di “restituire, anche
se solo su base regionale, le vere dimensioni del settore”.
Oltre ad un censimento accurato delle scuole di musica, di cui mette in evidenza sia la distribuzione sulle province
che il rapporto numerico rispetto ai singoli Comuni, l’Indagine propone una radiografia piuttosto approfondita delle
caratteristiche di base dei singoli istituti. I grafici proiettati a Sesto Fiorentino mettevano
in evidenza, ad esempio,
i rapporti di collaborazione fra scuole di musica
e altre “agenzie formative” (Scuole dell’Infanzia,
Primarie,
Secondarie).
Ancora, lo studio si interroga sul numero medio di aule su cui le
Scuole possono contare, sull’andamento
nel numero degli iscritti e sul rapporto fra
allievi e docenti. Di questi ultimi, in particolare,
vengono analizzati anche
il livello di preparazione
e l’eventuale abilità a gestire corsi indirizzati ad
alunni con handicap.
Non manca neppure un
approfondimento sul numero e sul tipo di materie insegnate: che
fa scoprire ad esempio, a fianco degli
insegnamenti più tradizionali come solfeggio e storia della musica, ci sia un’importante penetrazione della propedeutica
musicale (insegnata nel 49,6 per cento
degli istituti) e dell’informatica musicale
(10,7 per cento).
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15
IlIl Punto...
Punto...
23 Settembre 2007
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Oggi: Scuole di CONFERENZA
Musica protagoniste dal vivo
Sono molte scuole di musica dell’area di te le scuole che presenteranno i propri alMilano e dell’hinterland che anche oggi, fra lievi sono associate all’AIdSM: nell’area di
le 13.00 e le 18.00, porteranno sul Pal- Milano aderiscono per ora all’associazione
SEMINARIO
co delle Nazioni alcuni fra i migliori allievi solo la Fondazione Civica Scuola di Musia suonare dal vivo. L’iniziativa, organizza- ca di Milano e la Civica Scuola di Musica
ta con il patrocinio di Vividi Desio. Il concerto, comunMilano, ha permesso già
que, a cui sono attesi anche inCONCERTO
ieri a molti giovani studensegnanti e direttori degli istituti
ti di misurarsi con il pubblico della Fiera at- coinvolti, potrebbe essere una buona octraverso proposte che spaziano su diversi
casione per approfondire il discorso sulla
EVENTO
generi musicali. Dal jazz al rock, dalla mu- necessità di una maggiore presenza delle
sica pop alle suggestioni della tradizione scuole di musica nell’Associazione Naziomediterranea: il panorama che emerge è nale.
quello di un universo ricco e in evoluzione, Alle 18.00, al termine delle esibizioni delche descrive le dimensioni del “bisogno di le Scuole di Musica, lo spazio ospiterà una
musica” che emerge dal territorio. Non tut- performance di Giovanni Allevi.
gislatore si è trovato in questa occasione a costruire in
un deserto.
CC: In un deserto?
PP: Prima di questa proposta di legge non c’era praticamente nulla. Nemmeno una
riga che parlasse della realtà
delle scuole di musica, nemmeno un articolo che inquadrasse la loro posizione sul
territorio.
CC: E ora? Che cosa potrebbe cambiare se la legge venisse approvata?
PP: Innanzitutto, come dicevo poco fa, avremmo un riconoscimento. Non si parlerebbe più delle scuole di musica
in termini folkloristici, ma sapendo di avere a che fare con
organismi riconosciuti dalle
istituzioni. E poi, come diretta conseguenza del riconoscimento, avremmo una valida
piattaforma da cui partire per
lo sviluppo di leggi più dettagliate. A conti fatti, penso che
sia un bel salto in avanti.
IL RAPPORTO
CON L’EUROPA
CC: Certo, questi sono dati
oggettivi; e penso che facciano risaltare in modo particolare il valore di quanto
state facendo come associazione. Se fossi a capo di
una scuola di musica, non
aspetterei un istante ad associarmi...
PP: Magari fossero tutti così
entusiasti! Invece si fa sempre fatica; anche perché non
tutti intravedono, al di là dell’impegno politico, l’intero
arco di opportunità che l’associazione offre. Che, a questo punto, sarebbe bene precisare.
CC: Prego.
PP: In estrema sintesi, ci occupiamo di un ventaglio di
aspetti che vanno dalla divulgazione della didattica
d’avanguardia ai problemi di
tipo amministrativo, dall’elaborazione di un codice etico
e di parametri di qualità condivisi al continuo confronto
con le buone pratiche che abbiamo modo di osservare in
Europa.
lo di confrontare le diverse
esperienze nazionali, favorendo il fitto scambio di informazioni che è alla base della costruzione di qualsiasi politica
comune. Organizziamo convegni di didattica, seminari sulla buona gestione delle scuole, incontri di aggiornamento
orientati ai direttori degli istituti associati... In una parola, facciamo cultura di
settore. Le informazioni che ci
scambiamo,
fra l’altro,
si rivelano utili sia
per le singole Associazioni nazionali sia
per il dialogo
che si sta aprendo con le istituzioni
comunitarie.
CC: E qui, se non sbaglio, entra in gioco il Paolo Ponzecchi Vicepresidente dì EMU.
PP: Le due persone, evidentemente, non sono scindibi- CC: Per elaborare una legili... anche perché devo il pri- slazione comune europea?
vilegio di sedere a questo ta- PP: No, ci mancherebbe. Ciavolo paneuropeo al fatto di scuno di noi ha già il proessere il rapprio da fare
“In una parola,
presentante
nel rapportarfacciamo cultura si alle istitudell’associazione italiana
zioni
naziodi settore”
di riferimento
nali... Tutta–diversamente non saremmo via l’EMU, che ha un ruolo
stati nemmeno invitati ai la- riconosciuto e che di consevori dell’EMU.
guenza viene guardata con
un certo rispetto, sta portanCC: Qual è, esattamente, il do avanti un fitto dialogo con
ruolo dell’associazione euro- Jean Figel, il Commissario Eupea?
ropeo per l’Istruzione, la ForPP: L’obiettivo primo è quel- mazione, la Cultura e la Gio-
ventù. L’obiettivo è ovunque
lo stesso: richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica
sul ruolo e sull’importanza
fondamentale dell’istruzione
musicale e del sistema delle
Scuole di Musica.
CC: Insomma, anche all’estero i problemi sono gli
stessi.
PP: Ma sono molto
diverse le soluzioni. Ed è per
questo che è
fondamentale, per
il sistema
scolastico
italiano,
rapportarsi
di continuo
con il punto
di osservazione
paneuropeo.
CC: Che cosa ci possono insegnare gli altri Paesi?
PP: Molte cose. Dalle pratiche di amministrazione virtuosa al costante aggiornamento didattico, dal rapporto
con le istituzioni al sistema di
gestione della qualità.
CC: Il sistema di gestione
della qualità?
PP: Sì, certo. So bene che,
per il nostro settore, questo
è un argomento ancora pressoché sconosciuto; ma, come è stato ampiamente dimostrato dalle esperienze
sviluppate in altri Paesi euro-
EMU: un profilo
La EMU (European Music School
Union) è l’organizzazione paneuropea che raccoglie le associazioni
nazionali delle scuole di musica di
tutta Europa. EMU è una organizzazione non governativa e no-profit che
rappresenta di fatto una “piattaforma sovranazionale” a cui aderiscono
in qualità di membri i rappresentanti
di diversi Stati appartenenti all’area
continentale europea –ma non necessariamente parte dell’Unione Europea.
Nel momento in cui scriviamo, nella
EMU si riconoscono 26 associazioni nazionali provenienti da altrettanti Paesi, che fanno riferimento a una
popolazione stimata di circa 3 mi-
16
La EMU fa inoltre parte dello European Music Council (EMC) e dell’International Music Council (IMC).
lioni di studenti. Intorno ad essi si
muovono 100.000 insegnanti, per
un totale di circa seimila istituti e
un giro d’affari approssimativo di circa 1,5 milioni di Euro.
Uno degli obiettivi fondamentali dell’EMU è il consolidamento del rapporto con le istituzioni. Oggi, la EMU
è il referente ufficiale del Consiglio
d’Europa, di cui è consigliere per
quanto riguarda il settore dell’istruzione musicale.
Fra i compiti che la EMU affida ai
propri affiliati ci sono lo sviluppo
delle attività curricolari, l’assistenza
amministrativa alle scuole associate e l’organizzazione di corsi di aggiornamento a cadenza periodica. In
cambio, l’associazione europea organizza convegni e incontri di lavoro. Durante questi incontri, che si
tengono ad intervalli regolari durante l’anno, i diversi membri possono
condividere le esperienze positive,
organizzare scambi culturali e discutere sulla base dell’esperienza comune i temi all’ordine del giorno.
pei, ha un’importanza strategica fondamentale. Anche nei
confronti delle istituzioni, che
così hanno modo di verificare
nei numeri il buon funzionamento degli istituti che vanno
a finanziare –e quindi, in ultima analisi, il rendimento dell’investimento.
CC: Possiamo fare un esempio?
PP: Certo. Potremmo citare
il caso della Gran Bretagna;
oltremanica, il sistema dell’istruzione è basato sui cosiddetti Music Services. E lo
Stato sta stanziando in misura progressiva cifre imponenti per il sostegno e lo sviluppo di queste realtà.
delle persone che studiano
musica è molto più alto all’estero che in Italia.
PP: Indubbiamente. In quasi tutti i Paesi europei il numero degli allievi si misura in
termini percentuali secchi. In
media, dall’uno al quattro per
cento degli abitanti di una città si iscrivono ad una scuola di musica... è una cifra
impressionante, che fa impallidire i nostri famosi quattrocentomila studenti. Se il
quattro per cento degli abitanti del nostro Paese dovesse iscriversi ad un corso di
strumento, le nostre scuole
dovrebbero far fronte a due
milioni e mezzo di potenziali
allievi.
CC: Si può fare qualche numero?
PP: Sì, sono dati pubblici.
Nel momento in cui parliamo,
lo stanziamento è arrivato a
100 milioni di sterline –che
in Euro fanno all’incirca 147
milioni.
CC: Straordinario. Come si
può arrivare a questi risultati?
PP: È una strada lunga e
complessa, che comporta
un mutamento profondo della cultura di massa. Lo strumento giusto per poter incisu di es“se vogliamo che dere
CC: È una cisa è senz’alil dialogo con
fra imponentro la politica,
le istituzioni sia
te.
a cui bisogna
PP:
Senza
fecondo dobbiamo affiancare un
dubbio. Ma
costante impoter mettere
torno a ripepegno didattisul piatto della
tere che in
co nell’ambito
quel Paese la bilancia tutto il peso della formadella consistenza zione di base.
struttura del
sistema, e di
E poi bisogna
numerica del
conseguenza
allinearsi agli
settore”
la mentalità
standard eudel legislatore, è molto di- ropei anche a livello di sisteversa. In Gran Bretagna l’in- ma scolastico. Insomma, bitero percorso didattico degli sogna cominciare a parlare
studenti è scandito da esami seriamente anche da noi di
di livello estremamente rigo- standard qualitativi, di codice
rosi e affidati ad esaminato- deontologico... Tutte cose che
ri esterni rispetto alla strut- si possono fare solo unendo
tura didattica locale. Così, le forze e andando al di là dei
anno su anno, si ha un qua- particolarismi. Anche perché,
dro preciso dei progressi –e se vogliamo che il dialogo con
un imponente impianto sta- le istituzioni sia fecondo, dobtistico sulla base del quale biamo poter mettere sul piatsi può intervenire per miglio- to della bilancia tutto il peso
rare la qualità dell’insegna- della consistenza numerica
mento e fornire un servizio di del settore. L’Associazione
altissimo livello.
serve proprio a questo; e le
sue porte, come non mi stanCC: C’è anche da dire che, a co mai di sottolineare, sono
quanto mi risulta, il numero sempre aperte.
In questa pagina, in alto: un gruppo di giovani studenti
della Scuola di Musica “Giuseppe Verdi” di Prato.
Nel tondo: il Presidente dell’AIdSM Paolo Ponzecchi.
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Dalla
Fiera
Dalla Fiera
23 Settembre 2007
Gli spazi del club tenco a MEET milano
a cura di Enrico DeRegibus
Da buscaglione a bobo
Proseguono e si concludono oggi gli appuntamenti con “Musica e Parole”, i due incontri quotidiani nell’ambito del MEET
dedicati alla musica italiana con ospiti, proiezioni e performance. L’appuntamento è alle 11.30 e alle 17.00 nell’Aula
Agorà (pad. 18).
Si comincia a fine mattinata parlando di Fred Buscaglione.
Ad accompagnare il pubblico lungo la carriera dell’artista torinese saranno Gioachino Lanotte, studioso di canzone e autore del volume Fred Buscaglione. Cronache swing dagli anni
‘50 (Editori Riuniti), che presenterà video, interviste, frammenti di repertorio, e Folco Orselli, cantautore milanese che
suonerà alcuni suoi pezzi legati all’eredità artistica di Busca-
Alle 17 sarà la volta di Bobo e le canzoni.
Sergio Staino, l’autore di uno dei personaggi più amati del
fumetto italiano, ci accompagnerà lungo le sue tavole dedicate al mondo della musica, da Paolo Conte a Luigi Tenco.
Staino, architetto e insegnante di mestiere, è diventato a
tempo di record, più di vent’anni fa, una delle firme satiriche
italiane più importanti e popolari. Con i fumetti ha descritto
un po’ se stesso e un po’ i turbamenti della sua generazione
sessantottina attraverso il personaggio di Bobo, che nasce
col ritmo della striscia, lo stesso di Charlie Brown e di Beetle
Bailey. La sua ultima creatura,
la rivista satirica “M”, è appena nata, abbinata lunedì scorso all’Unità.
Vignetta tratta dal sito ufficiale di Sergio Staino
glione, in qualche caso tratti dal suo recente
album Milano Babilonia.
Il percorso artistico e umano di
Buscaglione offre moltissimi
spunti divertenti e interessanti,
pieno com’è di storie e storielle, di stalle e stelle, in un’epoca
di passaggio come poche. Ci sono le sue canzoni tra sketch e
fumetto, a trasfigurare la realtà, e c’è la tortuosa gavetta da
musicista e il successo degli
ultimi due anni, repentino, improvviso. Buscaglione va a
schiantarsi contro un autocarro il 3 febbraio 1960, su
una Ford Thunderbird color
rosa. Aveva 39 anni.
“Musica e Parole”
Incontri sulla musica italiana a cura di
Enrico de Angelis e Enrico Deregibus.
DOMENICA 23 SETTEMBRE:
11.30 AULA AGORÀ (PAD. 18)
“BUSCAGLIONE: CRONACHE SWING
DAGLI ANNI ‘50”.
DOCUMENTI VISIVI E MUSICA DAL VIVO CON
GIOACHINO LANOTTE E FOLCO ORSELLI.
17.00 AULA AGORÀ (PAD. 18)
“BOBO E LE CANZONI”
CON SERGIO STAINO E LE SUE VIGNETTE.
17
Rassegna
Stampa
Rassegna Stampa
di Caterina De’ Gregori
23 Settembre 2007
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
...diMusica
CARTA
e strumenti
Una collezione di… dodicimila strumenti musicali
Cadute “musicali”
...da evitare
Uno strumento musicale è davvero un oggetto
prezioso… molto spesso anche dal punto di vista economico. E richiede quindi cura, competenza e professionalità. Anche semplicemente
nella sua movimentazione. Lo sanno bene i trasportatori incaricati della consegna di un Bösendorfer a coda del valore di 66.000 euro che “doveva essere il fiore all’occhiello del festival Two
Moors a Sandway nel Devon, Inghilterra”. “I traslocatori hanno combinato un pasticcio ed è finito nel fosso”, scrive il Corriere della Sera in data
4 aprile riportando la notizia e chiosando “Ancora incerto l’ammontare dei danni”.
Elena Binda intervista, su Mag di giugno, Nicola Scarano, compositore, musicista ed etnomusicologo, che “in trentacinque anni
di viaggi ha visitato migliaia di luoghi e ha conosciuto milioni di
storie. Soprattutto, ha scoperto e raccolto oltre dodicimila strumenti diversi, che ora conserva in una casa diventata museo”.
Ha viaggiato per tutti i continenti, vissuto esperienze straordinarie
e raccolto chitarre, liuti, cornamuse, oboi, clarinetti, gong, tamburi
africani ad acqua, arpe cinesi dalle corde di seta… “Una gamma
stupefacente, che copre decine di culture e ben quarantacinquemila anni di tradizione sonora”.
La passione di Scarano per gli strumenti musicali nasce presto:
“il primo viaggio fu sui libri. A 11 anni ottenni la mia prima, desideratissima, chitarra. Volevo suonarla, ma anche capire da dove
veniva, com’era fatta, da quanto esisteva. Sui manuali di storia
dell’arte cercavo gli strumenti nelle nature morte: fantasticavo di
poterli togliere dal quadro, suonarli e poi rimetterli a posto”.
I primi viaggi veri e propri furono nei musei di Milano e nei negozi di musica e di strumenti musicali. E così ebbe inizio la collezione.
Poi, finalmente, il colpo di fortuna: proprio di quella (ancora piccola) collezione si accorse un giornalista, scrisse un articolo che
venne letto da Giorgio Strehler… il quale cercava per uno spettacolo di Goldoni “un liuto cantabile, strumento antico e particolare,
e qualcuno che lo sapesse suonare”.
Arrivò così l’ingaggio: 360 repliche in tutta Europa!
Ogni spostamento significava ricerche e acquisti di strumenti musicali.
Dopo l’Europa venne l’Africa, poi l’Asia, il Sud America, l’Oceania,
il Nord America e così via.
“Tra tutti i suoi viaggi”, chiede Elena Binda, “dove ha trovato lo
strumento più magico?”.
“Nelle Filippine. Gli isolani pensano che il respiro più puro, quello dell’anima, non passi mai dalla bocca, ma
sempre dal naso. Perciò, hanno costruito questo strumento: a vederlo
è un flauto normale, solo che, quando lo si mette in bocca, non emette
nota. Se però lo si avvicina alla narice, nella
giusta inclinazione, ecco che ne esce un suono straordinario. Quella
gente ha catturato la
voce dell’anima”.
Anche il violino
di Cremona
“bene” Unesco?
Recita così il titolo di un breve box
su Avvenire del 27 luglio.
“È vicinissimo ad entrare nel novero ristretto dei beni dell’umanità riconosciuti dall’Unesco. Così il violino, simbolo dell’arte e della cultura di Cremona, si prepara ad essere
protetto e riconosciuto più di quanto
già non fosse”.
Il Sindaco Gian Carlo Corada sta lavorando con un pool di esperti “per
raccogliere la documentazione da
inviare a Parigi”, come è stato richiesto dall’Unesco, “un dossier relativo a storia, arte e cultura
della città, ma soprattutto in ordine a tutto quanto
attiene al violino e alla liuteria”.
Arrestati
i ladri dello
Stradivari
Un musicista di Vienna è stato rapinato del suo violino, uno Stradivari fabbricato nel 1860 dal celebre liutaio Antonio Giacomo Stradivarius.
Ma la polizia è riuscita a recuperarlo dopo una
settimana: “il prezioso strumento”, così dava la
notizia l’Agenzia ANSA il 6 giugno scorso, “di un
valore stimato in 2,5 milioni di euro, è stato rinvenuto intatto durante una perquisizione in un appartamento usato da una banda di criminali”.
Il legittimo proprietario dello strumento, Christian
Altenberger, ha dichiarato: “Non speravo proprio
che sarebbe stato ritrovato, è come il ritorno di
un figlio”.
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Foreste e legni rari da salvare per il suono delle chitarre
La C. F. Martin & Company è una rinomata manifattura di chitarre. Con Christian F.
Martin IV l’azienda è arrivata alla sesta generazione. Ma solo ora si ritrova ad affrontare un problema difficile: reperire i pregiati
legni richiesti per la costruzione delle chitarre (questi strumenti sono i preferiti di
Sting, di Paul Simon, di Jimmy Buffett e di
tanti altri musicisti).
“Con la progressiva scomparsa delle foreste primarie”, avverte Glenn Rifkin sulle pagine di The New York Times riportate da La
Repubblica del 2 luglio, “e mentre diverse varietà di legni tropicali come mogano,
ebano e palissandro diventano rare, alcuni liutai - tra cui Martin, Taylor, Fender e Gibson - hanno dovuto prendere atto del fatto che le scorte di legni pregiati necessari
a realizzare i loro strumenti non sono inesauribili. Questi produttori di strumenti musicali - aziende di piccole dimensioni e private - si sono raccolti attorno al nascente
movimento di responsabilità sociale, non
solo per sembrare ‘politicamente corretti’
ma anche per assicurarsi una sopravviven-
za nel lungo periodo”.
I quattro liutai si sono uniti a Greenpeace in una iniziativa per portare l’attenzione
sulla sostenibilità delle foreste. “Nel gennaio 2006 Greenpeace si è fatta portavoce della Musicwood Coalition, come viene
chiamata, per promuovere metodi più efficaci di gestione delle foreste – in particolare
nella regione pluviale
dell’Alaska sudorientale”.
Se si continuerà così, infatti, ammonisce Scott Paul, coordinatore della campagna per le foreste di
Greenpeace, le ultime
foreste di abeti Sitka
(il legno di queste piante molto preziose è in
grado di produrre sonorità particolari e viene
impiegato per le tavole
armoniche delle chitarre acustiche e per la
costruzione dei pianoforti) scompariranno
in soli sei o sette anni.
“I liutai”, continua Rifkin, “sono in cerca di
legni più abbondanti ed economici, ma tutti
concordano sul fatto che chi spende molto denaro per uno strumento desidera, oltre
all’estetica e al tocco
dei legni tradizionali, un
suono particolare”.
Ottime chitarre, dalla
sonorità stupefacente,
infatti vengono costruite, per esempio dalla
Martin, in betulla nera o
ciliegio (legni sostenibili). Tuttavia alla completa interruzione della raccolta del legname si preferirebbe una migliore
gestione delle foreste:
“Nessuno di noi”, dice
Martin, “vuole tagliare
l’ultimo albero”.
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Rassegna
Stampa
Rassegna Stampa
23 Settembre 2007
I pianoforti dei compositori
Fernanda Giulini, industriale
tessile lombarda, ha realizzato
una delle più importanti collezioni al mondo di strumenti musicali: “nell’era del suono digitale, dell’orchestra virtuale”, scrive Giorgio Vitali per
Famiglia Cristiana il 22 luglio,
“Fernanda Giulini rende vivo
il passato”. Sì, perché a Villa
Medici Giulini a Briosco (Milano) e nella sua abitazione ha
raccolto “gli strumenti dei compositori”, costruiti e suonati
“all’epoca di Scarlatti o
Mozart, Chopin
o Beethoven”.
Da ragazza, Fernanda Giulini,
destinata a un
futuro imprenditoriale, “venne educata alla musica e
a coltivare l’arte e
il bello”, ma la passione per gli strumenti d’epoca arrivò dopo il diploma
sotto la guida di Bruno Canino. Prima, infatti, come ammette
lei stessa, non sapeva nulla di quegli strumenti. Poi, afferma,
“ho ascoltato un pianoforte
costruito da Walter, il preferito
da Mozart. E ho capito cosa significasse il suono del compositore: un valore aggiunto alla
musica dell’autore stesso. Ho
provato a suonarlo: ed era più
semplice di quanto mi immaginassi. Da lì è nata l’idea della
collezione”.
Che ha iniziato ad arricchirsi di
pezzi veramente importanti e a
diventare oggetto dell’attenzione di esperti,
di musicologi e di grandi concertisti.
La Giulini, sostenuta e incoraggiata da Giuseppe Barigazzi (ex vicedirettore di Letture e
responsabile per lungo tempo
delle pagine di cultura su Famiglia Cristiana) ha scoperto che
la strada da seguire con la collezione era quella della divulgazione, della condivisione.
“Il museo doveva insomma essere privato, ma aperto (…) Gli
strumenti”, dichiara l’imprenditrice lombarda, “sono vivi, e
E per il colossal muto
improvvisa… l’organo
Un uomo,
le sue chitarre
Avvenire del 14 agosto dedica un ampio
box a un evento particolare: la proiezione, a Bolzano, del primo colossal
sacro del cinema italiano
il Christus di Giulio Antamoro (datato 1916, venne
realizzato sulla traccia di
un poema sacro di Fausto
Salvatori, allievo di D’Annunzio), accompagnato
dalla musica di un organo.
Sì, perché la colonna sonora originale –una suite
per orchestra scritta da
Giocondo Fino– è andata
persa per sempre.
Nel 2000 la pellicola era
stata restaurata e proiettata alla Mostra del Cinema
di Venezia con musiche di
Marco Frisina.
Alla fine degli anni settanta è stato fondatore
e leader carismatico dei Dire Straits, uno dei
gruppi più importanti nella storia del rock.
È lo scozzese Mark Knopfler, chitarrista rock,
cantautore e compositore di colonne sonore.
Ne parla Style Magazine in edicola a settembre, collocandolo tra i “Miti sulle corde”: “Il
suo stile di pizzicare le corde
della Stratocaster solo con il
pollice e due dita ha reso inimitabile la musica dei Dire Straits”, scrive Paola De Carolis.
Oggi Knopfer è solista. “58 anni appena compiuti e nessuna
preoccupazione
finanziaria”,
non ha nostalgia per il successo di massa del passato perché
“preferisce avere tempo per
pensare” e per fare buona musica con tutta calma.
Sue inseparabili compagne le
70 chitarre che ha nella sua casa di
Londra, a Chelsea.
Per la proiezione del
14 agosto, invece
“tocca alle improvvisazioni organistiche di Ferruccio
Bartoletti creare sull’istante il commento alle immagini. Non è la prima volta
che la colonna sonora di
un film muto viene eseguita o ricreata ex novo dal vivo. È un fatto però davvero insolito che il compito
sia assegnato a un organo. Ma l’improvvisazione
è da sempre caratteristica propria, quasi naturale,
della prassi organistica. E
il carattere del film, sacro
e spettacolare insieme,
sembra essere ideale per
lo spirito e la ricca tavolozza timbrica dello strumento”.
Chopin? Te lo suono
con lo stecchino!
È in vendita in Giappone: pesa
due chili, è largo 30 centimetri,
è nero e lucido con le finiture dorate.
È il Grand Pianist di Sega, spiega Massimo Triulzi su Corriereconomia del 25 giugno, ed è capace di suonare da solo centinaia di brani, dalla musica classica al jazz.
“Scelta una canzone, gli 88 tasti, ognuno largo appena quattro millimetri, iniziano a muoversi autonomamente, come se accarezzati da un
pianista invisibile mentre, dall’interno, un sintetizzatore Yamaha riproduce le sollecitazioni delle corde di un pianoforte a coda (…) Con dita
estremamente sottili, o più facilmente con uno
stuzzicadenti, è anche possibile suonare direttamente lo strumento”.
devono essere sempre pronti
all’uso. Non per niente li tengo
perfettamente accordati”.
Nella collezione si possono
ammirare fortepiani, cembali,
organi e arpe; “si suona, si organizzano master class, si incide. E chi ama la musica può
ascoltare concerti e conferenze, visitare la collezione, condividendo una passione che continua, con nuove iniziative”.
Divulgare e condividere è dunque uno degli obiettivi prioritari di Fernanda Giulini, che proprio per questo
si sta dedicando alla pubblicazione di alcuni quaderni
di presentazione degli strumenti musicali: “Seguendo
l’insegnamento di Barigazzi
(scomparso nel
2003, ndr) voglio che i miei
strumenti, il
loro suono, la
loro storia appartengano a
tutti”.
Una vita per la batteria
Nella sua sezione “Milestones” (“Pietre miliari”), il settimanale di lingua
inglese TIME del 3 settembre dedica un ampio medaglione alla memoria
del batterista jazz Max Roach, scomparso in agosto a New York all’età
di 83 anni.
Batterista, percussionista, compositore e bandleader, Roach ha saputo
rinnovare il linguaggio della batteria, evidenziandone le possibilità non solo percussive ma
anche melodiche e facendone una vera e propria protagonista (una “star player” per usare l’espressione del settimanale) del repertorio jazz.
Con le sue innovazioni ritmiche e con le sue
improvvisazioni, il musicista statunitense, che
“ancor giovanissimo suonò con l’orchestra di
Duke Ellington e poi con Charlie Parker” e poi
ancora con altri grandi del jazz quali Miles Davis, ha contribuito in modo rilevante alla nascita della corrente del jazz bebop.
Passerà alla storia come uno dei più importanti esponenti, nella storia del jazz, dello
strumento al quale ha dedicato la sua vita.
vuoi fare musica?
digita sul tavolo
Anche chi non conosce
la musica può suonare questo “tavolo digitale”, frutto dello studio di ricercatori del Music Technology Group dell’università
Pompeu Fabra
di Barcellona,
perché il suo
funzionamento è completamente intuitivo.
Come si legge
su La Repubblica delle Donne (inserto del sabato del La Repubblica), il 18 agosto in un articoletto a firma di Erica Baldi, Reactable è costituito infatti da una superficie traslucida sulla quale
si spostano o si ruotano oggetti che generano
suoni di diversa intensità, timbro o ampiezza a
seconda del movimento fatto. Contemporaneamente si tracciano strisce o altre figure geometriche. Una telecamera posta sotto la superficie
del tavolo trasferisce questi input ad un computer dotato di un sintetizzatore e di un videoproiettore, che li traducono rispettivamente in musica
e immagini: in questo modo musica elettronica
e grafica digitale sono quindi riunite in un unico
“strumento”, che chiunque può suonare.
Annunci
musicali
Si sa che chi fa musica, soprattutto chi studia musica, a volte deve fare i conti anche con il vicinato, talvolta (raramente) complice compiaciuto,
talaltra rassegnato uditore delle lunghe ore di
suoni lenti e ripetuti dello studio strumentale, talaltra ancora inviperito nemico in perenne stato
di guerra. La cosa è talmente nota che una bimba (sarà una piccola studentessa di musica?) ha
inviato una sua simpatica barzelletta (dal titolo
“Annunci”) alla redazione di Popotus (il giornale di attualità per bambini) del 25 agosto: “Sul
cancello di una villetta compare un cartello con
la scritta ‘Vendesi violino’. Immediatamente sul
cancello della villetta a fianco ne compare un altro: ‘Finalmente!’”.
Strumenti africani:
forma artistica e
funzione rituale
Tra gli oggetti della raccolta statunitense di arte africana non figurativa battuta all’asta il 10
settembre da Sotheby’s a Parigi figura una folta schiera di “forme sonore”, considerate vere e
proprie sculture, che comprende arpe e tamburi,
olifanti in avorio e fischietti per la caccia. Preziosissimo un tamburo Mangbetu proveniente dalla Repubblica del Congo e perfetta nella forma
un’arpa Waganda proveniente dall’Uganda.
La notizia è stata anticipata da Il Sole 24 Ore di domenica 2 settembre, dove si sottolinea come l’obiettivo
della collezione, appartenente ai coniugi statunitensi
Ginzberg, sia quello di “documentare il genio creativo
africano che sa abilmente trasformare oggetti comuni
(…) in autentiche opere d’arte”, attribuendo però ad
esse anche grande importanza rituale e culturale.
19
Attualità
Attualità
23 Settembre 2007
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
I “trenta”
di Second Hand Guitars
di alberto biraghi
Trenta edizioni in quindici anni. È un record per un’iniziativa nata e cresciuta solo ed
esclusivamente sulla base di
una grande passione. Ma forse è proprio per questo –la
passione– che Second Hand
Guitars (SHG per gli amici) è
diventata oggi il
più longevo guitar show in Europa
e uno dei più longevi
nel mondo. La trentesima
edizione diventa così l’occasione per avviare una crescita che da tempo veniva chie-
sta da visitatori ed espositori,
alcune migliaia di
persone sparse per
tutta l’Italia e non solo, diverse per età, cultura e gusti
musicali, ma talmente accomunate dalla passione per gli
strumenti musicali da sentirsi tutte parte del magnifico
“popolo di SHG”.
Il popolo di SHG chiedeva più
spazio, più eventi, più strumenti, nuove possibilità di
provare in libertà (ma senza
imporre il proprio frastuono a
tutti). SHG ha risposto. Non
è stato facile trovare il modo
di ampliare lo spazio espositivo, Milano offre poco e quel
poco è abituato al giro d’affari della grande moda, coi
prezzi conseguenti. Poi, dopo
Tono Vintage, Flessibilità Moderna
Tutti i suoni classici, nessuno dei classici compromessi!
Se cerchiil tono pulito e brillante
dei combo valvolari open back.
Se desideri un vero tono crunch,
la cui dinamica puoi controllare
da soft a ringhiante con nient’altro che il tuo tocco e la manopola
del volume della chitarra.
Se hai bisogno del punch e
dell’energia di un overdrive halfstack per suonare veramente
rock.
Allora troverai il tuo amplificatore
nella nuova serie Statesman!
tanto girare, ci siamo accorti
che la soluzione era proprio
sotto il nostro naso. Confinante con la nostra sede storica –l’Alcatraz di Milano– c’è
un’altra discoteca, un po’ più
piccola, collegata direttamente. Il nome è un po’ inquietante, “De Sade”, ma lo spazio è perfetto per diventare la
sala 2 di Second Hand Guitars. Ci siamo fatti i conti in
tasca, abbiamo deciso di rischiare e abbiamo dato l’acconto per Alcatraz più De Sade. Lo spazio di SHG cresce
di un bel po’, sarebbe oltre il
50% della superficie se non
ci fosse un’altra, magnifica
sorpresa.
Per questa edizione 30 il palco sarà occupato tutto il giorno dai lavori di allestimento
del concerto che si svolgerà
all’Alcatraz alla sera di domenica 11 novembre, dopo la
chiusura della manifestazione. Per la gioia degli appas-
sionati si esibirà un mito della chitarra, bluesman sopraffino, rocker di talento, già chitarrista coi Rolling Stones. È
il grande Mick Taylor, che sarà anche la star di SHG 30
perché nel corso della giornata, prima del concerto serale,
sarà all’Alcatraz per incontrare il popolo di SHG.
Oltre a tutto questo, naturalmente, gli ingredienti classici della manifestazione. Ton-
nellate di strumenti nuovi,
usati e da collezione, demo,
workshop, prove, mostre di
strumenti vintage, scambi, la
possibilità di portare in sala i
propri “pezzi” per scambiarli
o venderli. Può bastare? OK,
allora ecco le informazioni di
base, tutte disponibili (con il
programma degli eventi e la
mappa degli espositori aggiornati in tempo reale) sul
sito www.shg30.com.
iL cATALOGO di SHG
Per maggiori informazioni www.sisme.com
Richiedi il catalogo a [email protected]
22
A Novembre, per la quarta volta, vedrà la luce il Catalogo Ufficiale della manifestazione (nella foto a lato il catalogo di SHG 29, che conteneva anche un
inserto speciale per ricordare Roberto Pistolesi).
L’avventura editoriale del Catalogo SHG si sta peraltro rivelando un modo per avvicinare il mondo
emotivamente grande di SHG al mercato più ampio dello strumento musicale, e per far continuare la manifestazione anche al di là (nel tempo e
nello spazio) del suo svolgimento presso l’Alcatraz di Milano.
Anche quest’anno, infatti, il Catalogo verrà distribuito sia alla manifestazione sia, in seguito,
allegato al numero di dicembre di Dismamusica Magazine, in modo da poter raggiungere gli
operatori, i rivenditori, le scuole di musica e i Conservatori di tutta Italia.
di cristiano cameroni
Dalle
Aziende
Dalle Aziende
23 Settembre 2007
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Il pianoforte? Lo suona l’iPod...
Il pianoforte automatico, o Autopiano, ha
ormai alle proprie spalle una lunga storia.
Una tradizione che nasce con i primi esemplari a rullo costruiti a inizio Novecento e che
ha reso possibile, in tempi in cui le tecnologie di registrazione audio erano ancora rudimentali, l’incisione di esecuzioni storiche
da parte di musicisti come Ravel, Gershwin,
Jelly Roll Morton, Scott Joplin, che oggi possiamo ascoltare con la stessa freschezza e
precisione di dettaglio di una esecuzione dal vivo.
Naturalmente, anche questo settore ha conosciuto l’evoluzione tecnologica; e un esempio sorprendente sulle possibilità oggi raggiungibili arriva da PianoDisc, che ha portato
in Fiera in anteprima nazionale il nuovissimo sistema iQ.
Si tratta di un piccolo dispositivo che fa da interfaccia fra
un pianoforte predisposto (uno strumento acustico, cioè,
sul quale sia stato installato in precedenza un sistema
PlayerPiano) e un normalissimo iPod delle ultime generaCRESCENDO srl
PianoDisc iQ
zioni. La centralina iQ è dotata di un processore audio dedicato che interpreta il segnale audio di uno dei due canali stereo come
se si trattasse di una traccia MIDI e invia i
dati al pianoforte acustico, che suona in automatico il pezzo in riproduzione.
Il sistema è anche in grado di ricostruire
l’immagine stereofonica dell’eventuale accompagnamento (salvato, questa volta come semplice traccia audio, sull’altro canale stereo) per restituire un’esperienza di ascolto senza
precedenti. Ovviamente, perché tutto questo sia possibile, occorrono tracce “speciali” che rispettino la codifica
PianoDisc. Tracce che in passato erano disponibili solo
attraverso l’enorme libreria PianoCD ma che oggi, grazie
all’apertura verso gli iPod, possono essere caricate all’interno di una libreria iTunes, abbinate ad un video e salvate in un lettore portatile per poter essere ascoltate con
facilità.
Pad. 18 | Stand G96
www.crescendosrl.it
Il “Doppio” in mostra presso lo stand Dismamusica
A chi visita lo stand Dismamusica può sfuggire un moto di sorpresa. Al centro del piccolo palco
allestito per dare spazio ai piccoli
concerti di impronta acustica che
punteggiano la giornata nello spazio espositivo dell’Associazione
troneggia infatti un pianoforte...
doppio.
È lo strumento della foto qui a
fianco, meglio conosciuto con il
nome di Doppio Borgato o con la
denominazione esatta di Pedalflügel.
Progettato e costruito dall’italianissima Borgato Pianoforti, è uno strumento che si inserisce in una tradizione
storica di tutto rispetto.
Come si può scoprire dalla documentazione che gli stessi titolari della piccola impresa italiana –Luigi
Borgato e la moglie Paola Bianchi– hanno reso disponibile sul
proprio sito internet,
il pianoforte con pedaliera deriva dai più antichi
clavicordo e fortepiano con pedaliera,
che furono usati rispettivamente da
Bach e da Mozart.
Il pianoforte a pedali vero e proprio fu
costruito solo nell’Ottocento e fu particolarmente amato dal compositore tedesco Robert Schumann, che scrisse
diverse opere per questo strumento
e che convinse Mendelssohn ad aprire una classe di Pedalflügel presso il
Conservatorio di Lipsia. Dimenticato
per parecchio tempo o relegato al ruolo di semplice curiosità ad uso
e consumo degli
studiosi di organologia, il pianoforte con
pedaliera è stato riportato sui palchi di tutto il mondo proprio
grazie all’impegno e alla dedizione della Borgato Pianoforti, un’azienda arti-
gianale che produce a mano ogni
anno solo pochissimi esemplari.
Il Doppio Borgato è formato dalla sovrapposizione di due diverse “componenti”. La parte più...
tradizionale è costituita infatti dal
modello a coda L282, caratterizzato dalla presenza della quarta
corda nei cori dal Fa 349.3 Hz in
su. Accanto ad essa (o, per meglio dire, ai suoi piedi) viene collocato il modello P402, azionato da
una pedaliera di tre ottave che allarga
l’estensione dello strumento fino alla
frequenza dei 27,5 Hz.
Imponente nel suono, il Doppio Borgato lo è anche nelle dimensioni. A conti
fatti, ed escludendo la panchetta speciale dell’esecutore, questo strumento
misura ben quattro metri e due centimetri di lunghezza e supera il peso di
una tonnellata.
ACOUSTIC GUITAR VILLAGE
& SR TECHNOLOGY
In questi primi giorni avete già avuto modo di apprezzare la qualità del suono che
viene proposto all’interno del piccolo palco di Acoustic Guitar Village. Come è giusto
che sia, è un suono amplificato, ma amplificato da chi, da anni, segue con passione le grandi tematiche dell’amplificazione delle chitarre acustiche: un’azienda che
è stata addirittura prescelta da un grandissimo esecutore di fama mondiale (e stiamo parlando di Bob Brozman, statunitense) per sviluppare un ampli su misura per
il sound inconfondibile delle sue acustiche, resofoniche e hawaiiane.
Per naturale conseguenza di un rapporto
consolidato, SR Technology (è di questa
azienda che stiamo parlando) è presente
a MEET Milano come “suono ufficiale” dell’Acoustic Guitar Village, organizzato da Armadillo Club, il patron dell’Acoustic Guitar
International Meeting di Sarzana.
Se passate dal padiglione 18, potete subito
notare che i tavoli di liuteria sono dotati del
modello SR JAM 150 PLUS, nella sua ultima
versione con alimentazione phantom. Il suono
del palco, dove si esibiscono senza interruzione
artisti internazionali di grandissimo livello, è rinforzato dai nuovi modelli della serie STAGE, la nuova linea professionale,
presentata in anteprima per l’occasione. Presenti anche i due modelli del nuovo marchio RED BEAT AUDIO, di prossima
uscita, creato in joint-venture con GVI – Austria.
ACOUSTIC GUITAR VILLAGE
SR TECHNOLOGY
24
Pad. 18 | Stand L77 L83
www.sr-tech.net
SEMINARIO
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
La chitarra di Avril Lavigne
Pad. 14 | Stand H25 H31 N24 N30
Fender J. Mascis JazzMaster
www.casalebauer.com
La chitarra moderna... svelata
Martino Vercesi firma il volume A method for modern guitar, proposto dall’editore Sinfonica Jazz nell’ambito delle
novità distribuite da Carisch.
Il libro, quasi novanta pagine,
si propone come “un supporto comodo all’allievo nel gestire il lavoro didattico con
l’insegnante”; e di conseguenza, come lo stesso Vercesi spiega nell’introduzione,
“non deve essere considerato né un manuale per l’autodidatta né un libro di approfondimento”.
Il materiale disposto lungo i
quattordici capitoli si suddiviCARISCH
de in esercizi “di esplorazione della tastiera” e in brani
esecutivi da eseguire con l’accompagnamento del CD o
in coppia con l’insegnante. Di ciascuno
sono infatti riportate le trascrizioni sia
della parte melodica che della sezione ritmica; e l’autore suggerisce esplicitamente
che le due parti siano spesso
scambiate durante le lezioni,
con l’allievo a cimentarsi ora
sull’una ora sull’altra.
Il background musicale di ri-
Pad. 14 | Stand L21 M14
A method for modern guitar
10.31
Pagina 1
ferimento è il più vasto possibile, e strizza l’occhio, per
così dire, all’ambito pop, al jazz, al
funk, al rock e al
blues. Non è quindi
un caso che, a fianco delle trascrizioni su pentagramma,
figurino le sigle tipiche della tradizione
armonica anglosassone. Come l’autore stesso
sottolinea più volte, rispondono anche queste alla necessità di mettersi a confronto
con tutte le possibilità offerte
dalla chitarra moderna.
www.sinfonica.com
Markbass
EVENTO
in concerto
La giornata di oggi è contrassegnata da numerosi
appuntamenti nel segno
di Markbass. Gli endorser
ufficiali si alternano sui
palchi della Fiera e allo
stand proponendo a getto
continuo momenti musicali di grande spessore.
Si comincia alle 12.00
sul palco di Corso Italia,
dove si esibisce il Markbass Power Trio. La formazione è composta da
tre musicisti di primissimo piano: Pippo Matino al
basso, Mariano Barba alla
batteria e Rocco Zifarelli
alla chitarra elettrica.
Alla stessa ora, sul palco
B1, è il turno di Gigi Cifarelli alla chitarra elettrica;
mentre alle 16.00, sempre
in questo spazio, sarà il chitarrista acustico Paolo Giordano a salire sul palco.
Sempre alle 16.00, ma
questa volta sul palco di
Corso Italia, toccherà infine a Wojtek Pilichowski,
rinomato bassista di fama
mondiale al suo debutto
ufficiale nelle vesti di endorser Markbass.
MARKBASS
Pad. 14 G21
www.markbass.it
Washburn serie Idol
Liuteria
tedesca
Attiva da 120 anni sul mercato, la Hoefner è la più
grande realtà
tedesca nel
settore della
liuteria classica e a pizzico.
Si calcola che
dall’anno della sua fondazione ad oggi
siano più di due milioni gli
strumenti prodotti da quest’azienda, che oggi può
contare su di un vasto catalogo di strumenti ad arco costruiti e rifiniti a mano con tecniche antiche.
Nella gamma,
di cui fanno
parte anche
archi in pernambuco e legno brasiliano, si ritrovano
anche copie da Stradivari
e Guarneri.
HOEFNER
30/08/2007
CONCERTO
Il disegno a scacchi del top, insieme alla stella sul
quinto tasto e alla firma riportata sulla paletta, non
lascia dubbi: quella raffigurata qui a sinistra è la chitarra di Avril Lavigne. Non la sua, intendiamoci: ma
il modello Telecaster signature che Squire ha realizzato per la propria linea Artist in collaborazione con la cantante canadese.
Le sue caratteristiche, al di là della... griffatura, sono quasi spartane: lo strumento, che
ha corpo in tiglio, manico in acero e tastiera in palissandro, monta un singolo
pickup humbucker e ha un solo controllo volume. In compenso offre un selettore a tre posizioni che permette di scegliere fra altrettante configurazioni
(Bobina centrale, humbucker, bobina post).
M. CASALE BAUER
Dalle
Aziende
Dalle Aziende
StarsunDisma.qxp
23 Settembre 2007
Pad. 18 F82
www.hofner.com
A vederle, sembrano
davvero chitarre Vintage, con i segni dell’usura e del tempo e
il look inconfondibile.
Sono invece le proposte Idol di casa
Washburn, chitarre “invecchiate” ad
arte. Il corpo di questi
MASTER MUSIC
modelli è in mogano e il manico ha la tastiera in palissandro, e la dotazione tecnica
prevede due pick-up humbucker Washburn WB630, VCC
(Voice Contour Control), meccaniche Grover 18:1, ponte
Tune-o-matic con aspetto vintage e Buzz Feiten Tuning System.
Il design dell’attaccatura del
manico è appositamente stu-
Pad. 14 | Stand E15 E21 G14 G20
Washburn WI 64 Vintage
diato per consentire un
agevole accesso anche
ai tasti per le note più
acute.
Vogliamo imbracciare una vecchia nuova
chitarra? Si chiama WI 64 Vintage, ed è disponibile in finitura
“blonde” o
“Black”.
www.master-music.it
Un classico senza tempo
La Martin raffigurata
qui a destra ha un nome
quasi... impronunciabile:
HD16R LSH. Dietro questa
sigla si nasconde uno
strumento dalla forte
personalità e dai tratti
classicissimi. La tavola armonica è in abete sitka, fasce e fondo
EKO
sono in massello di palissandro. Il manico in Hardwood accoglie una tastiera in ebano da venti tasti;
e di ebano è anche
il ponte. Curatissima in ogni dettaglio, monta meccaniche Small
Knobs dorate.
Pad. 14 | Stand A09 A21 C08 C20
Warwick Blackhawk Electric Bass Package
Il modello qui a sinistra, invece, è una DC28EEllipse
Aura: 14 fret, spalla mancante, è equipaggiata con
un sistema di elettrificazione Fishman Ellipse
Aura e, come la “sorella” che la precede, ha
una tavola armonica
in sitka.
www.eko.it
Le nuove... vecchie acustiche di Ibanez
C’è stato un tempo, e nemmeno tanto lontano, in cui gran parte della produzione Ibanez era
orientata alla realizzazione di
chitarre acustiche. Erano
strumenti molto apprezzati che conobbero il momento di massima gloria fra la fine degli anni Settanta e l’inizio
degli Ottanta.
MOGAR MUSIC
ZOOM H2
In seguito, a causa della forte espansione della musica prodotta con chitarre
elettriche e sintetizzatori, la produzione
di strumenti acustici si ridusse a pochissimi, selezionatissimi modelli.
A metà degli anni Novanta i numeri della chitarra acustica hanno cominciato a
risalire, e oggi la produzione Ibanez supera i livelli dei tempi d’oro. Ma c’è qualcuno che rimpiange gli strumenti di un
tempo. Per ovviare al problema, Ibanez
Pad. 14 | Stand H03 H11 N04 N10
ha messo in produzione la nuova
linea Sage Acoustics: strumenti
nuovi che riprendono le caratteristiche di un tempo nel disegno, nei materiali impiegati e nelle finiture. E che,
proprio come le chitarre degli anni Settanta,
hanno un prezzo che
si può definire quasi... politico.
www.mogarmusic.it
25
Dalle
Aziende
Dalle Aziende
23 Settembre 2007
Il pianoforte
“proibito”
Un digitale con la tavola armonica
A prima vista lo si direbbe un controsenso. Come può un pianoforte digitale essere equipaggiato con una tavola
armonica, dal momento che la generazione del suono avviene attraverso degli
altoparlanti?
Eppure il CA91, modello di punta della
gamma di pianoforti digitali a marchio
Kawai, è proprio questo: uno strumento
FURCHT
che associa un generatore digitale e una
tavola armonica in abete di risonanza.
Frutto di quattro anni di studio, CA91 dice una parola nuova nel panorama a rapidissima evoluzione del pianoforte digitale.
E rilancia a suo modo la sfida tecnologica di questo settore, mettendo in evidenza il
valore del know-how che segna davvero la differenza fra i costruttori
storici (come Kawai, che festeggia quest’anno l’ottantesimo anniversario dalla
fondazione) e i produttori improvvisati.
Dal punto di vista tecnico, il funzionamento del nuovo modello è tutto sommato semplice: i trasduttori, anziché essere semplicemente montati sul mobile, sono applicati alla tavola armonica
in modo da farla entrare in risonanza.
Questo permette di valorizzare l’intero
spettro delle frequenze facendo risaltare le differenze più sottili
nell’escursione dinamica del
suono.
In altre parole, la presenza
della tavola armonica –abbinata alla raffinata meccanica Kawai AWA Grand Pro e al
generatore sonoro con tecnologia Harmonic Imaging II– offre davvero la “sensazione” del suono acustico. Il modello CA91, come ha osservato Piero Chianura in un articolo apparso su InSound,
non ha la risposta piatta tipica di molti
pianoforti digitali, ma emette timbri diversi se usato con volumi diversi. E questo è un enorme passo avanti...
Pad. 18 | Stand G92 E77 E83
KAWAI CA-91
www.furcht.it
Il pianoforte...
un po’ alla volta
Alla scoperta del Corale
Nel corso di venticinque anni di carriera, Marcella Morellini ha acquisito
un’esperienza invidiabile; e la convinzione che il modo migliore per insiegnare sia quello di far divertire gli allievi. Non tanto con i disegni (che pure
occhieggiano con i loro colori fra le pagine di Che forte il pianoforte!), quanto piuttosto con l’impostazione didattica di fondo, che privilegia la logica dei piccoli
passi e delle piccole, numerose gratificazioni al superamento di ciascun ostacolo. Dedicato ai primi anni di studio, il volume incarna fino in fondo questa impostazione: e riscuoterà
senz’altro molto successo presso i pianisti più... in erba.
Considerato da molti una semplice
“palestra” per lo studio delle applicazioni pratiche dell’armonia, il Corale è
una forma antica della musica vocale.
Ad esso corrisponde un repertorio ampio e affascinante che va dalla musica
sacra a quella profana, e che ha visto
cimentarsi con passione i più grandi
compositori della storia.
Il libro che presentiamo, che figura tra
le novità portate in Fiera dall’editore
Rugginenti di Milano, si propone di svelare i segreti di questa forma musicale,
CARISCH
Pad. 14 | Stand L21 M14
Che forte il pianoforte | SINFONICA
www.carisch.com
RUGGINENTI
YAMAHA
Modelli Silent e Disklavier
Anche nell’ambito dei pianoforti ibridi Silent e Disklavier non mancano le
novità. I modelli Silent vantano ora
un nuovo campionamento del suono
e una nuova funzione che permette
di registrare in tempo reale sulla me-
Pad. 18 | Stand G92 E77 E83
26
CARISCH
Pad. 14 | Stand L21 M14
Honky Tonk Piano
www.carisch.com
Tutti apprezzeranno, oltre all’esposizione
chiara e rigorosa dei concetti,
la possibilità di
ascoltare i corali e stampare
le singole partiture; possibilità che è offerta per tutti i salmi di Schütz, tutti i
corali di Bach e tutti i Kantionalsätze di
Hassler, attraverso il software Capella
5 incluso nel CD.
Pad. 18 | Stand F70 E63
Ulrich Kaiser - Il Corale
resistenza in grado di
regalare un suono più
ricco e più caldo.
I miglioramenti hanno poi
interessato l’aspetto esteriore degli strumenti, che
si preentano con un leggio dalla forma più elegante, una finitura
estremamente curata del mantello interno, il fermo in ottone dell’asta coperchio e una nuova, elegante vernice applicata alla ghisa.
Pianoforti acustici serie C - SIlent - Disklavier
Per molti, l’honky tonk è soltanto una
delle voci del sound set delle tastiere e dei pianoforti digitali. Ma il suono “scordato” del pianoforte verticale,
che quasi sempre viene scelto per cimentarsi con le note di Scott Joplin, rimanda in realtà ad una tradizione culturale profonda che prende le mosse durante gli anni del Proibizionismo. Come Stefano Franco ci informa nell’introduzione
al volume pubblicato da Carisch, il termine honky tonk designava, in origine, le fabbriche abusive di gin –e solo in seguito
è stato “adottato” per indicare i locali in cui si beveva il liquore proibito e si ballava al suono del pianoforte.
Finita l’era del proibizionismo, il termine è rimasto nell’uso solo per indicare il genere musicale di quegli ambienti: uno stile
vicino al Ragtime delle origini, ma anche al Boogie Woogie e
al primo Rock & Roll. Honky Tonk Piano raccoglie cinque studi
firmati da Stefano Franco e dedicati a tutti i pianisti che abbiano “la voglia di divertirsi e di far divertire il loro pubblico”.
Il gin, ovviamente, è fornito a parte...
raccontando con passione le strutture
architettoniche, gli stratagemmi armonici e le più sottili implicazioni estetiche dei lavori dei grandi maestri. Il racconto, che si sviluppa per 196 pagine
ed è accompagnato da più di trecento
esercizi dedicati all’apprendimento delle tecniche compositive, si sofferma
sull’analisi del repertorio e dello stile di
Heinrich Schütz e di Johann Sebastian
Bach. È quindi particolarmente indicato
per tutti gli studenti dei corsi di armonia, composizione e musicologia.
www.rugginenti.it
Dirigere...
in quattro lingue
Il pianoforte secondo Yamaha
I pianoforti a coda Yamaha sono sottoposti per tradizione a continui miglioramenti; e l’effetto di questa regola è pienamente visibile anche qui in Fiera. A
partire da settembre sono infatti disponibili i nuovi pianoforti a coda della prestigiosa serie C, prodotti con uno standard qualitativo ancora più elevato.
Un’attenta revisione dei metodi di produzione e della scelta dei materiali ha
consentito di raggiungere nuovi livelli di
eccellenza nelle prestazioni di questi
strumenti. Anche i nuovi modelli C1 e
C2, ad esempio, saranno dotati di tasti
bianchi in ivorite di nuova concezione e
tasti neri in ebano artificiale –prerogative in passato dei soli C3, C5, C6 e C7.
Inoltre, importanti componenti di risonanza, come le catene della tavola armonica, saranno forniti in legno ad alta
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
moria interna i brani eseguiti. Questi, fra l’altro,
possono essere archiviati anche su memorie esterne attraverso la porta seriale
USB integrata. Per quanto riguarda i pianoforti Disklavier, infine,
segnaliamo l’introduzione a catalogo
del modello DGC1B: uno strumento
equipaggiato con un numero elevatissimo di brani dimostrativi, capace
di regalare più di 35 ore ininterrotte
di musica live. Fra l’altro, la libreria
dei Disklavier Mark IV si baserà in futuro sulla funzione IDC (Internet Direct Connection), che permetterà di
importare migliaia di brani, ricevere
informazioni utili e aggiornamenti direttamente attraverso il computer interno del Disklavier.
www.yamaha.it
Che cosa fa esattamente un direttore
d’orchestra? E quali aspetti di questa disciplina deve coltivare un giovane che voglia avvicinarsi a questa particolarissima
professione? Ennio Nicotra, che cura per
le Edizioni Curci di Milano l’Introduzione
alla tecnica della direzione orchestrale secondo la scuola di Ilya Musin, non ha dubbi. Occorre coniugare in una sapiente sintesi quello che scuole di pensiero diverse indicano, spesso in
antitesi fra loro, come aspetto fondamentale: e cioè lo studio e
l’analisi delle partiture da un lato e la perfetta padronanza della
gestualità dall’altro.
Il libro, edito in quattro lingue, si sofferma quindi sugli aspetti
tecnici della gestualità, proponendo di volta in volta le soluzioni
più efficaci alla trasmissione “verso l’orchestra” del significato
musicale. Ed è accompagnato da un DVD realizzato con la collaborazione del duo pianistico Bruno Canino e Antonio Ballista,
dove vengono messe in pratica tutte le indicazioni nel contesto
–consueto a chi studia direzione– dei due pianoforti.
EDIZIONI CURCI
Pad. 18 | Stand D63 E72
Tecnica della Direzione d’Orchestra
www.edizionicurci.it
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Dalle
Aziende
Dalle Aziende
23 Settembre 2007
Stefy Line, ovvero l’arte del custodire
Mancano ormai solo pochi
mesi al ventesimo anniversario dalla fondazione di Stefy
Line, italianissima ditta specializzata nella produzione e
distribuzione di custodie per
strumenti musicali. Come ci
ha raccontato Stefano Pizzichini, fondatore e titolare dell’impresa di Recanati,
“il nostro obiettivo,
fin dall’inizio, è stato quello di realizzare custodie che fossero in grado di conservare e proteggere
nel migliore dei modi ogni strumento musicale, e garantire al
tempo stesso al musicista un
prodotto di sicura qualità, innovativo, affidabile e duraturo,
nel pieno rispetto della migliore tradizione italiana”.
Obiettivi, questi, che Stefy LiSTEFY LINE
ne ha pienamente raggiunto;
e che continua a rilanciare attraverso il confronto
quotidiano
con nuovi materiali,
tecnologie e design innovativi. Oggi,
l’impresa fondata da
Stefano Pizzichini vanta
un catalogo ampio e apprezzato, che ha il suo punto di
forza nella qualità della produzione e nel continuo rinnovamento della gamma.
Sono testimoni di questa vivacità i nuovi prodotti che
Stefy Line presenta in fiera,
prima fra tutte le famiglia di
prodotti per batteria che comprende la linea DB (custodie
semirigide riconoscibilissime per la presenza di inserti azzurri sul nero di fondo) e
l’esclusiva BSHB, una borsa
Aria di lusso!
per bacchette disegnata da
Cristiano Micalizzi.
Particolarmente interessanti anche le
nuove custodie per
chitarra delle famiglie DX e AK. Più
leggere dei modelli
fino ad oggi presenti
a catalogo, queste linee comprendono diversi modelli destinati rispettivamente ai possessori di chitarre classiche,
acustiche o elettriche. A tutti
assicurano un’ottima ergonomia e una notevole protezione grazie anche
alla maggiore rigidità strutturale.
Pad. 14 | Stand D51 E44
Serie DB - DX - AK - BSB
EKO
MASTER MUSIC
Aria PE Gothic
sentata anche in Italia la
splendida PE Anniversary,
con corpo in acero fiammato (i body delle Anniversary
sono scelti con cura ad
uno ad uno) arricchito da
una superba finitura in vera madreperla che sottolinea ogni dettaglio
dello strumento.
Le caratteristiche includono il corpo in
acero figurato scavato, il fondo in
mogano, il manico
incollato in acero,
la tastiera in palis-
Pad. 14 | Stand E15 E21 G14 G20
sandro con segnatasti
quadrati in madreperla
ed eleganti filettature in
madreperla ai bordi. La
chitarra presenta 2 SD
humbucker Duncan design, 2 selettori di volume, 2 toni, 1 selettore
a 3 posizioni. Per
completare il colpo
d’occhio raffinato
e lussuoso, l’hardware è dorato,
un dettaglio che
esalta la finitura
in marrone anticato.
www.master-music.it
Sulle tracce dei Guitar Hero
www.stefyline.com
Pacchetto completo. Con tanto di cappello...
Arriva da Warwick la proposta di un box “all inclusive” che comprende, oltre allo strumento, amplificatore,
stand, tracolla, cavo, custodia
e... cappellino.
La proposta, che in Italia porta la firma di Eko Group, mette nelle mani dell’acquirente
un basso Warwick della linea
Rockbass. Uno strumento che
combina body in carolena, manico in acero e tastiera da 24
La serie PE della Aria è
stata presentata per la prima volta negli anni ‘70 ed
è subito diventata un classico dell’offerta di questo
produttore giapponese. Dotata del design del body
brevettato Aria, la serie PE
presenta anche l’attaccatura del manico heel-less,
che permette di raggiungere i tasti più acuti senza alcuna fatica. Anche il ponte
PE è coperto da brevetto,
così come la raffinata paletta perfettamente simmetrica. Quest’anno viene pre-
tasti in palissandro; e che è
equipaggiato con pickup MEC
J/MM a 2 vie. Al suo fianco,
nella foto sulla destra, si riconosce un Combo Warwick
Blue Cab 30. E poi ci sono
gli accessori, che comprendono, oltre a cavo e tracolla,
una comoda borsa Rockbag
“Student Line”. E un cappellino speciale per festeggiare il
venticinquesimo anniversario
di Warwick...
Quaranta pagine e
un CD. Sembrerebbe poco per un libro
che promette di trasmettere le tecniche fondamentali
per suonare la chitarra solista rock. E
invece l’agilissimo volumetto scritto da Nick
Nolan e Dick Gill e pubblicato in italiano da
Carisch nell’ambito della collana Musicians’
Institute può senz’altro diventare la lettura
di riferimento per chi si avvicina per la prima volta in modo serio alla chitarra elettrica.
In otto capitoli gli autori riescono a dare una
panoramica completa sui “materiali di base”
CARISCH
Pad. 14 | Stand L21 M14
La chitarra solista rock - Basics
Pad. 14 | Stand A09 A21 C08 C20
Warwick Blackhawk Electric Bass Package
del musicista rock tipo. Si comincia con le
scale pentatoniche, quindi è il turno del bending e delle prime nozioni di improvvisazione. Il viaggio prosegue con tecnica del vibrato e scale diatoniche, per finire a pagina 38
con i cenni fondamentali per la costruzione di
un assolo. Naturalmente, chi legge non deve
farsi ingannare dalla rapidità del percorso e
dal linguaggio easy di Nick e Dick... La strada per la conquista di una buona tecnica è
lunga e faticosa, e va percorsa soprattutto
con... l’esercizio. Ed è qui che entra in gioco
il CD allegato, sul quale sono registrati tutti e
ottanta gli esempi audio da ascoltare, imitare ed interiorizzare per ottenere una “pronuncia” musicalmente accettabile.
www.carisch.com
www.eko.it
Il basso secondo Petrucci
Portano entrambi la firma di John
Petrucci e appartengono alla nuova collezione presentata da Music Man per il 2007. Realizzati in
edizione limitata per celebrare i
vent’anni della Ernie Ball, sono
strumenti a sei o sette corde con
corpo in ontano, top in acero, maMOGAR MUSIC
ZOOM H2
nico in mogano e tastiera in
palissandro.
I tre pickup sono rigorosamente DiMarzio e sono montati al
ponte (DSonic e piezo) e al
manico (JP Custom). Il tutto
racchiuso in una custodia di
cuoio vintage style...
Pad. 14 | Stand H03 H11 N04 N10
www.mogarmusic.it
Le chitarre acustiche che vengono da lontano
I modelli Guild CV-2 e CV-2C “vestono”
un design che è stato messo a punto
in tempi lontani, e più precisamente
negli anni Cinquanta del Novecento.
Uno stile che si è imposto in tutto il
mondo come sinonimo di qualità indiscussa e di grande musicalità, che oggi si esprime
con le due chitarre riprodotte qui a fianco, disponibili in Italia a partire da
questo mese.
Costruiti con materiali ed
essenze raffinate (l’ebano
della tastiera e del ponte, ad esempio, o
l’avorio impiegato per i filetti che impreziosisce i bordi del corpo), questi strumenti
riescono a fondere tradizione e tecnologia senza tradire le grandi aspettative del
sempre più numeroso “popolo” di estimatori del marchio Guild. Anche perché le innovazioni tecnologiche apportate al modello originale sono discrete e in gran parte
“nascoste”. Su tutte segnaliamo il nuovo
sistema di fissaggio del manico, realizzaM. CASALE BAUER
Guild CV-2 e CV-2C
to in grafite e quindi estremamente rigido. A
detta dei costruttori, si tratta di una soluzione
che non si limita a rendere la chitarra ancora più robusta, ma che influisce anche positivamente sul timbro dello strumento, che nel
complesso risulta più ricco e corposo.
Particolarmente interessante, infine, è anche
il sistema di alimentazione a pile dei pickup
Load ‘n lock installato sulla versione a spalla mancante. Si tratta di un sistema fino
a poco tempo fa esclusivo degli strumenti Guild, e da poco disponibile in kit per
essere montato anche su chitarre di altre marche; la sua caratteristica è quella
di evitare il taglio delle fasce dello strumento per l’inserimento delle batterie. Queste ultime possono essere
installate con facilità: basta svitare il “collarino” sul piolo, togliere le batterie vecchie ed inserire le nuove. Un quarto di
giro del collarino è tutto quello che il musicista deve fargli
fare per bloccarlo nuovamente
in posizione.
Pad. 14 | Stand H25 H31 N24 N30
www.casalebauer.com
27
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Dalle
Aziende
Dalle Aziende
23 Settembre 2007
Il Signor Bruschino
in edizione critica
Ventaglio di voci
Sono molte le voci che si alternano nel corso di un’opera lirica,
tanto più se l’intreccio del libretto prevede la presenza in scena di
numerosi personaggi. Dal soprano al basso, a ciascuno è dato un
ruolo ben preciso, a sostegno di una forma di spettacolo che si nutre del costante incrocio di voci e caratteri diversi.
Fatta salva la ricchezza insostituibile di un allestimento operistico
completo, c’è da dire però che, proprio in virtù dello straordinario
successo incontrato da questo genere musicale in tutto il mondo,
sono moltissime le occasioni in cui il pubblico è chiamato a confrontarsi con il repertorio di una singola voce. Che si tratti di un intero récital, o
della singola apparizione all’interno di un concerto più ampio, la consuetudine
di affrontare in rapida sequenza diverse arie provenienti da opere anche
molto distanti fra loro si è trasformata in un modo alternativo di affrontare il vasto
repertorio del melodramma... Un sistema che privilegia una logica “orizzontale” e
che ha un fascino tutto suo.
Questo stesso fascino, questo stesso intento “diacronico” si ritrova nei volumi
della collana Opera Arias pubblicata e distribuita da Carisch in Italia e nel mondo.
Sono, al momento, cinque volumi dedicati rispettivamente al repertorio per soprano, mezzosoprano, tenore, baritono e basso –più un ulteriore tomo che prende in
esame il repertorio dei Duo, dei Trii e delle Arie Corali.
L’arco temporale preso in esame è ampio, perché va dalle opere di Gluck (con la
celeberrima Che farò senza Euridice?, qui in versione per mezzosoprano) alle più
recenti composizioni di Giacono Puccini.
Attraverso questa raccolta –già apprezzatissima anche dai numerosi studenti di
canto lirico, che qui trovano in un’unica soluzione un repertorio già pronto con il
quale cimentarsi– si ha modo di leggere in maniera trasversale tutta la storia del
melodramma moderno. Non mancano infatti rimandi alla produzione mozartiana
(documentata soprattutto con arie tratte dalle Nozze di Figaro, dal
Don Giovanni e dal Flauto Magico), all’irripetibile stagione dei Cinque Grandi italiani (Puccini appunto, preceduto da Rossini, Bellini,
Donizetti e Verdi) e alla produzione straniera e
francese in particolare, che qui appare attraverso arie che portano la firma di Georges Bizet,
Jules Massenet e Camille Saint-Saëns.
Insomma, un intero spaccato della cultura operistica: una collezione di grandi pagine della storia della musica che viene a formare, in tutti i
sensi, un vero e proprio “ventaglio di voci”.
CARISCH
Opera Arias
Pad. 14 | Stand L21 M14
www.carisch.com
Prosegue la pubblicazione, a cura della Fondazione Rossini di Pesaro e della casa editrice Ricordi, dell’edizione critica integrale in brossura delle opere di Gioachino Rossini. Il nono volume, disponibile da questa primavera, è dedicato al Signor Bruschino e, come i precedenti, propone la
partitura della prima rappresentazione –avvenuta
a Venezia, al Teatro San Moisé, il 27 gennaio 1813. Al testo originale, ricostruito a partire dalla copia manoscritta conservata alla New York Public
Library, dalla copia di proprietà del Conservatorio di Milano e dalla successiva Edizione Ricordi, fanno da corollario le note critiche che puntualizzano
i passaggi dubbi.
A distanza di oltre vent’anni dalla prima pubblicazione, questa edizione,
curata da Arrigo Cazzaniga, rimane un riferimento autorevole per chi, soprattutto per ragioni di studio, voglia affrontare la farsa rossiniana con la
certezza di lavorare su di una versione il più vicino possibile alle intenzioni
originali dell’autore.
Universal Music MBG Publications
Il Signor Bruschino
Pad. 18 | Stand E67
www.ricordi.it
Canzoni per i più piccoli
Quaranta canzoni per bambini raccolte in un
volume curatissimo sia nella veste grafica
esterna sia nella presentazione tipografica: è
quanto propone Best of Children’s Songs.
Il coloratissimo testo, edito da Schott, ospita titoli come London Bridge is Falling Down o
She’ll Be Coming Round The Mountain, oltre a
molte altre canzoni più o meno note che concorrono a formare un vero e proprio “canzoniere europeo” dedicato ai più piccoli. Una risorsa
preziosissima per tutti i direttori di cori di voci bianche, che qui potranno
trovare arrangiamenti semplici ma curati, seconde voci al tempo stesso delicate e convincenti, e una parte di pianoforte accompagnatore efficace e
facile da eseguire. Che, all’occasione, può diventare la... colonna sonora di
uno spettacolo da organizzare insieme all’insegnante di lingua.
SCHOTT
Pad. 18 | Stand D57 E66
Best of Children’s Songs
www.schott-music.com
29
Dalle
Aziende
Dalle Aziende
23 Settembre 2007
Quattro mixer brillano
nel nuovo firmamento MyAudio
I nuovissimi mixer della linea Sidera sono stati avvolti nel più grande segreto fino all’altro ieri, quando i veli di segretezza che
coprivano i prodotti distribuiti da Monsound sono
stati tolti con l’apertura
ufficiale dei padiglioni della Fiera. A partire da quel
momento, i quattro mixer
che qui presentiamo sono stati guardati con grande curiosità dal pubblico e
dagli operatori.
Il motivo è evidente: progettati per inserirsi nella
fascia entry-level del mercato, i quattro mixer condividono un progetto moderno che regala all’utenza semiprofessionale caratteristiche decisamente
interessanti.
MONSOUND
Mixer SIDERA
Una di queste è senz’altro
l’interfaccia USB 2.0, presente con una porta su tutti
i modelli e capace di trasformare queste quattro console in apparecchi dalla doppia vita, che si trovano perfettamente proprio agio sia
sul palco che a fianco di un
personal computer.
I quattro modelli, che contano rispettivamente 6, 12,
16 e 20 canali, sono in effetti macchine particolarmente versatili, pensate per
rispondere con elasticità alle esigenze di utilizzatori anche molto diversi. È emblematica in questo senso la
presenza, accanto al doppio
DSP digitale interno comune
a tutti i modelli, di un numero consistente di mandate
AUX. Sul modello SID16, ad
Pad. 14 | Stand H21 L14
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Preamplificatore di rango
esempio, si contano addirittura sei canali di mandate
Aux e quattro ritorni stereo.
Più dodici canali Insert, uno
per ciascuno degli ingressi
microfonici del SID16.
Tutta questa attenzione ai
particolari –che prende ancora più consistenza nel
momento in cui citiamo l’alimentazione Phantom, l’ingresso Footswitch e la presa dedicata alla lampada
opzionale– renderà senz’altro i mixer della serie Sidera dei best-seller fra tutti coloro che sono alla ricerca
della prima console e che
desiderano un apparecchio
affidabile ma di fascia economica con cui far funzionare alla perfezione anche
un piccolo studio con grandi
unità effetti esterne.
www.monsound.it
Uno dei componenti più critici di qualsiasi
sistema di ripresa del suono è, come tutti
sanno, il preamplificatore. Di qui transita il
segnale captato dal microfono; qui le sue
caratteristiche fondamentali possono essere, a seconda dei casi, valorizzate o deturpate; ed è quindi nella gestione del preamplificatore che comincia il lavoro di un buon tecnico del
suono.
Fra l’altro, la disponibilità di sistemi di registrazione sempre più raffinati “alza il tiro”, per
così dire, delle richieste rivolte allo stadio
di preamplificazione. In presenza di un sistema di registrazione capace di altissime
frequenze di campionamento e di microfoni
sempre più sensibili e accurati, infatti, un
EXHIBO
preamplificatore non adeguato si trasforma nel classico “collo di bottiglia” che rischia di compromettere l’intera catena.
Per ovviare al problema, i costruttori rinnovano di continuo le proprie linee di prodotto. A questa tendenza
non fa eccezione nemmeno True Systems, che
presenta in Fiera attraverso il suo distributore
Exhibo una nuova gamma di preamplificatori
di cui fa parte anche il
modello P-2 Analog della foto qui a fianco. Il nuovo nato integra
in una unità rack le funzioni di preamplificatore microfonico e DI box, e offre al fonico due canali, un matrice interna M+S e un
display per la verifica della correlazione di
fase tra i due canali.
Pad. 14 | Stand G41 H34
True Systems P-2 Analog
www.exhibo.it
In mezzo alla strada!
Un nuovo amplificatore si aggiunge alla famosa linea dei Roland Cube. È il Cube Street, un
piccolo ampli che, oltre ad essere estremamente leggero e comodo da trasportare, può
anche funzionare... senza fili.
Equipaggiato con due speaker al neodimio
che garantiscono grandi prestazioni anche a
fronte di una bassa potenza e di dimensioni ridottissime, il Cube Street funziona sia in
modo tradizionale –collegato cioè alla rete
elettrica– sia con le batterie. Per farlo funzionare (con un’autonomia di ben 15 ore!) sono
sufficienti 6 pile di tipo AA.
Naturalmente, la potenza in uscita è bassa:
2,5 +2,5 Watt. Ma questo non impedisce al
piccolo ampli di sfoderare una grinta notevoROLAND ITALY
Cube Street
le, che gli è data dal motore COSM utilizzato per la simulazione di 8 modelli amp, dalla
potente unità effetti integrata e dall’equalizzatore a due tagli che opera sul canale mic/
guitar.
Un altro dettaglio denuncia infine la vocazione
on the road del Cube Street: è il tuner incorporato, un accessorio che riduce al minimo
l’equipaggiamento necessario per suonare e che
quindi fa di questo piccolo ampli un vero e
proprio attrezzo multiuso al servizio di chi
non sta mai fermo nello
stesso posto.
Pad. 14 | Stand E35 E41 G34 G40
www.roland.it
Marshall presenta
i nuovi “cavalli di battaglia”
Sono stati soprannominati i nuovi “cavalli
di battaglia” di casa Marshall. E in effetti
i due nuovi modelli della serie JVM, interamente “Made in UK”, si impongono subito all’attenzione per la loro potenza e per il
design allo stesso tempo semplice e classico.
Al di là del pannello dorato si nascondono
a partire da quest’anno tre nuove modalità sonore per canale, che
possono essere richiamate
istantaneamente attraverso il footswitch programmabile a 6 pulsanti.
I due nuovi modelli JVM sono inoltre completamente
controllabili via MIDI; e ofEKO
frono a chi li utilizza un Loop Effetti che può essere impostato per lavorare
sia in serie che in modalità parallela.
Dal punto di vista squisitamente tecnico,
entrambi i modelli offrono su ciascun canale un equalizzatore, un riverbero e i controlli
di guadagno e di volume indipendenti. Sia il
combo (JVM410C) che la testata valvolare
(JVM410H) hanno una potenza in uscita di
100 Watt, che nel caso del combo si esprime attraverso due coni da 12”.
Quanto al suono, vale senz’altro l’esortazione che EKO, il distributore italiano, ci ha
inviato assieme ai comunicati stampa...
dovete assolutamente andare a provarli di
Pad. 14 | Stand A09 A21 C08 C20
Marshall JVM Amps
www.eko.it
Fra Topolino e strane creature
Sono davvero fantastiosi i
plettri proposti da Bode, distributore italiano dei prodotti Hot Picks. Anche perché il
“ventaglio” che coprono, in
termini di gusti del pubblico
BODE srl
Hot Picks
30
potenziale, è davvero vasto,
dal momento che si muove
tra gli estremi rappresentati
dai personaggi Disney e dalla fitta fauna di creature mostruose che popola l’immaginario degli appassionati di
hard rock. I quali per una volta potrebbero anche lasciarsi
tentare e presentarsi sul palco in compagnia di... Mickey
Mouse!
Pad. 14 | Stand H39 L38
www.bodesrl.it
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Dalle
Aziende
Dalle Aziende
4217-01_MA_Novita_RockPop_4c
23 Settembre 2007
Carattere... di fuoco
È davvero incandescente sia
nell’aspetto che nella sonorità il nuovo stompbox Seymour
Duncan SFX-05 Lava Box. Il
pedale, che si può ascoltare
in tutto il suo... calore presso
lo stand Casale Bauer, è in
realtà molto più vicino ad un
amplificatore che non ad un
semplice distorsore. La sua
“specialità” è in effetti quella
di fornire al suono una gamM. CASALE BAUER
ma dinamica estremamente
ampia, in modo da valorizzare al meglio la voce della chitarra.
Una delle sue caratteristiche
più interessanti è data dalla
presenza del controllo Rumble. Si tratta di un filtro a roll
off sui bassi a sei posizioni
che modifica il carattere della
distorsione lungo un arco di
timbri particolarmente esteso. Basta ruotare la manopola per passare da una distorsione cupa ad un suono più
brillante, da un leggero drive
ad una sonorità profonda e
coinvolgente.
Pad. 14 | Stand H25 H31 N24 N30
Seymour Duncan LAVA BOX
MOGAR MUSIC
ZOOM H2
Memory Cardda con capacità fino a 4 GB, e può quindi passare con facilità dalla
memorizzazione di brevi appunti (interviste, lezioni, idee improvvise
per la composizione di un pezzo) alla
registrazione di interi concerti. Il tutto con frequenza di
campionamento da
44,1 a 96 kHz e con
risoluzione a scelta
fra 16 o 24 bit.
Pensato soprattutto per le applicazioni broadcast, ha anche un filtro taglia-bassi che può essere
Pad. 14 | Stand H03 H11 N04 N10
9:43 Uhr
SEMINARIO
Facile da usare nonostante
la raffinatezza dell’elettronica, il Lava Box ha una curva
d’apprendimento molto morbida; e può essere usato sia
in studio –dove si dimostrerà
ideale per un’infinità di esperimenti sul suono– sia dal vivo. Sul palco, in particolare,
sarà la grande capacità di
adattamento del Lava Box a
dimostrarsi utilissima: con le
corrette impostazioni, infatti,
è possibile passare dai timbri più pulito al suono crunch
intervenendo semplicemente
sul controllo di volume della
chitarra.
www.casalebauer.com
Il registratore? È palmare...
Ci sta comodamente nel
palmo di una mano, ma assicura una qualità di ripresa
di prim’ordine. È H2, il nuovo registratore digitale stereo in formato palmare di
Zoom.
Dotato di quattro microfoni a condensatore installati secondo pattern W-X/Y e
controllati da un processore a modelli digitali, può funzionare sia in modalità cardioide che nei modi supercardioide e omnidirezionale
–caso in cui il segnale registrato può essere convertito addirittura in formato Surround 5.1. H2 registra su
06.09.2007
usato per eliminare il rumore
del vento e una funzione di
Time Stamp e Track Marker
in formato Broadcast WAV.
Il trasferimento dei file da e verso il computer avviene attraverso una normale
porta USB; e questo
significa fra l’altro
che il “piccolo” H2
–che per inciso ha
una ricca sezione I/
O, con tanto di line
out e di ingresso
per un microfono
esterno– può essere usato
anche come lettore audio
professionale.
www.mogarmusic.it
ProTools fra
campionamento
e sintesi
Novitá Schott
Rock & Pop
L’appuntamento con il seminario sul campionamento e sui sintetizzatori virtuali per l’ambiente ProTools si tiene oggi e domani presso la sala Kappa.
Protagonista del workshop
è un product specialist Digidesign, che offrirà una
panoramica sui virtual instrument Structure, Strike,
Velvet e Hybrid.
Proprio Structure è stato
di recente al centro dell’attenzione in occasione del
lancio delle due nuove versioni Structure LE e Structure FREE. Il primo è un riproduttore di campioni con
libreria da 3 GB che condivide la maggior parte delle
funzioni del “fratello maggiore” ma che, oltre a costare molto meno del software completo, è anche
decisamente più facile da
utilizzare. Structure FREE,
invece, è un semplice lettore di campioni... con una
libreria di 800 MB!
La partecipazione ai seminari è gratuita.
DIGIDESIGN
Carsten Gerlitz
Pop Ballads
16 melodie celebri Pop
(Schott Piano Lounge)
Per piano con CD
ISMN M-001-13870-3
ED 9842
Carsten Gerlitz
Pop Ballads 2
16 melodie celebri Pop
(Schott Piano Lounge)
Per piano con CD
ISMN M-001-14887-0
ED 20235
Carsten Gerlitz
Swing
18 melodie celebri Pop
(Schott Piano Lounge)
Per piano con CD
ISMN M-001-13870-3
ED 20115
Classics meet Jazz
Pad. 14 G06
20 pezzi
celebri
classici
www.digidesign.com
la capsula si fa in tre
Versione originale e
arrangiamento jazz
Per Piano con CD
ISMN M-001-14725-5
ED 20177
Famiglia di predatori
FBT
è costruito in mutistrato di
betulla. Studiata per garantire una dispersione ottimale del suono e un comodo accesso ai comandi in
qualsiasi condizione di impiego, la scocca dei MaxX
è dotata di punti di ancoraggio per l’installazione a
soffitto e a parete.
I quattro monitor attivi (2A,
da 200 + 50 Watt; 4A, da
300 + 100 Watt; 5A, da
400 + 100 Watt; 6A, da
700 + 200 Watt) sono tutti dotati di un sistema di
biamplificazione e di magneti al neodimio di ultima
generazione. Un dettaglio,
questo, che permette di
erogare potenze “imponenti” anche in poco spazio e
–soprattutto– a fronte di un
peso contenuto. Abbinabili ai tre subwoofer da
900 Watt, rappresentano la soluzione ideale per l’allestimento di
impianti di piccole e
medie dimensioni.
Pad. 14 | Stand E25 E31 G24 G30
MaxX series
www.fbt.it
Jürgen Moser
Neumann è, da sempre,
uno dei pochissimi nomi del
settore Pro-Audio perennemente circondati da un’aura di rispetto. Sarà forse anche per questo motivo che
l’uscita di tre nuove capsule, presentate in questi giorni da Exhibo, attira subito
l’attenzione di un grande
pubblico di operatori.
L’eccitazione, in questo caso, è giustificata, perché le
tre nuove capsule sono dedicate ai sistemi microfonici
digitali KM D, a cui si guarda unanimemente come a
una delle ultime frontiere
nel campo dell’acquisizione
audio digitale.
Le tre nuove capsule si
chiamano rispettivamente
KK 131, KK 143 e KK 145
e sono state disegnate per
allargare ulteriormente l’offerta dell’azienda tedesca e
conquistare così una base
EXHIBO
sempre più ampia di utenti
professionali.
Sotto il profilo strettamente
tecnico, le tre capsule (tutte
dotate di trasduttori a gradiente di pressione) si differenziano per la polarizzazione. Mentre KK 131 ha una
caratteristica di tipo omnidirezionale, KK143 è invece ipocardioide; e KK145,
l’ultima della serie, è di tipo
cardioide ed è dotata di un
filtro roll-off che permette di
sopprimere con facilità i rumori di interferenza di bassa frequenza.
Indicate per chi ricerca una
risposta in frequenza estremamente lineare, le tre capsule sono caratterizzate da
un evidente effetto prossimità, e sono quindi particolarmente efficaci nella ripresa di sorgenti acustiche situate ad una distanza di 1520 centimetri.
Pad. 14 | Stand G41 H34
True Systems P-2 Analog
Exploring
Rock Piano 1
Come suonare il rock e il
pop con piano e tastiera
Per piano rock con CD
ISMN M-2201-2736-6
ED 13069
Phil Capone
Exploring
Jazz Guitar
Introduzione all’armonia,
tecnica e improvvisazione
della chitarra Jazz
Per chitarra Jazz con CD
ISMN M-2201-2591-1
ED 12945
MA 4217-01 · 9/07
Undici modelli attivi e passivi, che possono essere
utilizzati all’interno di qualsiasi sistema di amplificazione audio professionale:
sono i componenti della famiglia MaxX, uno dei prodotti di punta del catalogo FBT e uno dei maggiori
successi internazionali dell’azienda di Recanati.
Progettati con una grandissima attenzione ai dettagli
tecnici e di design, i sistemi MaxX hanno praticamente ridefinito gli standard di
mercato, spostando in una
fascia di prezzo aggressiva
caratteristiche qualitative
e prestazioni che normalmente si ritrovano in impianti ben più costosi.
La forma del guscio di polipropilene è comune a tutti i modelli –con l’unica eccezione del nuovo
subwoofer MaxX
10A
riprodotto
qui a fianco, che
www.exhibo.it
31
Sei
Dalle
Aziende
Dalle Aziende
23 Settembre 2007
La JazzMaster del nuovo millennio
Nuovo poker per Greg Bennett
La serie Fender Artist si arricchisce grazie all’entrata in
scena di un nuovo modello
davvero... speciale. È la Fender Joseph Mascis Jazzmaster, che deve nome e forma
alla collaborazione fra la Casa americana e il celebre chitarrista dei Dinosaur Jr. e dei
Fog.
Dotata di una nuova veste
coloratissima, la “nuova incarnazione di un grande classico” –come è stata immediatamente soprannominata– si riconosce immediatamente per la finitura purple sparkle e la presenza del ponte
Il riferimento, ovviamente, non è alle carte ma ai quattro nuovi
modelli che vengono aggiunti alla linea di chitarre a marchio Greg Bennet
presentata in Fiera.
RL3, la prima della serie (nella foto qui a
destra), è un’elettroacustica a spalla mancante dal
corpo sottile che
combina la calda risonanza tipica degli strumenti acustici e le le
M. CASALE BAUER
“o-matic”. Il battipenna è in alluminio anodizzato, la leva del
tremolo è rinforzata... e il manico ha una insolita finitura satinata.
Con queste caratteristiche, la
nuova J. Mascis potrebbe diventare qualcosa di più di una
semplice chitarra signature; e
non a caso c’è già qualcuno
che la descrive come un “aggiornamento” della Jazzmaster. Una reinterpretazione moderna in grado di traghettare la
forma e l’anima di una tra le
più grandi chitarre di tutti i tempi nella musica del Terzo Millennio.
Pad. 14 | Stand H25 H31 N24 N30
Fender J. Mascis JazzMaster
Heritage jazz
La Millennium H158 è una
chitarra jazz che, sulla paletta, porta il prestigioso nome
“Heritage”. A singola spalla mancante e disponibile in
tantissime differenti finiture,
come è nella tradizione della
casa, presenta tavola bombata e fondo bombato in acero,
tastiera in palissandro con
22 tasti e raffinati inserti in
vera madreperla, manico in
mogano realizzato in un solo
pezzo e raffinata finitura estetica. Basti citare le filettature esterne color crema per
MASTER MUSIC
Aria PE Gothic
SISME
www.casalebauer.com
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
prestazioni di una solid
body. Arch top in acero fiammato, meccaniche Grover™ e pickup
HH Duncan Design™ sono le sue caratteristiche
più evidenti.
MB2 è invece una solid body della serie Malibù: ha
un corpo di dimensioni ridotte, pick up HSS
e tremolo vintage.
Il modello
TR4 si rico-
nosce
immediatamente per l’elegante finitura Metallic
Black; mentre la IC30
è una elettrica con
corpo scolpito, doppia spalla mancante,
top figurato High Tech, pickup HH Duncan Design™ e
tremolo in stile
Floyd che mantiene l’accordatura e fornisce
un tono estremamente tagliente.
Pad. 14 | Stand M41 N34 N40
Greg Bennett guitars
www.sisme.com
Migliorini & Pozzi: alla ricerca del dettaglio perfetto
i bordi… Dal punto di vista
della dotazione tecnica, sono presenti due pick-up humbucking originali e hardware
cromato. Per la sua classe,
non può mancare, nella dotazione standard, il suo astuccio originale.
Pad. 14 | Stand E15 E21 G14 G20
www.master-music.it
Si può chiedere ad una chitarra di essere allo stesso tempo antica e moderna? A tutta prima verrebbe da dire che
no, non si può. Ma basta imbattersi
in uno degli strumenti costruiti dai liutai Marco Migliorini e Roberto Pozzi, in
mostra in questi giorni presso l’Acoustic Guitar Village, per convincersi immediatamente del contrario.
I loro strumenti, apprezzatissimi dai
professionisti, sono estremamente curati sia dal punto di vista estetico (come testimonia ad esempio lo smusso
della foto qui sopra) sia dal punto di
vista acustico. E non è un caso: perMIGLIORINI POZZI
ché i due soci –che nel loro laboratorio di Lecco producono non più di 15
strumenti all’anno “per dedicare loro la
massima cura”– fondono in ogni progetto il loro tocco personale e gli insegnamenti della grande tradizione.
La loro produzione conta a tutt’oggi tre
diversi modelli: una interpretazione originale della chitarra classica, uno strumento folk “che si rifà alle meravigliose OM degli anni Trenta” e una chitarra
jazz costruita in acero europeo e abete
della Val di Fiemme.
“La chitarra Migliorini & Pozzi”, ci hanno dichiarato i due giovani liutai, “è lo
strumento ideale per il chitarrista che
cerca l’eleganza, la raffinatezza, l’armonia acustica e che, pur restando
fedele alla grande tradizione, desidera una chitarra dall’inconfondibile stile
moderno”. ça va sans dire...
Acoustic Guitar VIllage Pad. 18 | Stand L77 L83 N86 N92
Chitarre classiche e folk
www.migliorinipozzi.com
In perfetto accordo
Il marchio ha solo un anno di vita, ma può
contare sull’esperienza ventennale di un
team di ingegneri che hanno sempre lavorato nel settore degli strumenti musicali.
Stiamo parlando di NOuSE, un’azienda nata nel 2006 che si presenta a
questa edizione di MEET Milano con
un catalogo di otto fra accordatori
(a pedale e tascabili) e metronomi digitali.
Tutti si distinguono per l’elevato rapporto
qualità/prezzo, per l’alta affidabilità e per
STEFY LINE
il design innovativo. Fra le novità di quest’autunno, segnaliamo senz’altro il modello NE 01PT (nella foto). È un accordatore cromatico a pedale il cui
ampio display LCD retro-illuminato
rende facile la lettura dei valori anche in presenza di una scarsa illuminazione.
Un occhio di riguardo merita poi il
modello NE HAT-3, un accordatore progettato per chitarristi e bassisti che integra
un amplificatore per cuffia.
Pad. 14 | Stand D51 E44
NOuSE NE 01PT - NEHAT-3
www.stefyline.com
SR Technology: il suono della chitarra acustica
“Qualità amplificata” recita
il payoff scelto da SR technology per comunicare al volo la propria vocazione aziendale. Uno slogan che si rivela particolarmente azzeccato
anche in questi giorni di fiera,
dato che i sistemi dell’azienda di Recanati sono il Sound
System ufficiale dell’Acoustic Guitar Village, lo spazio
per eccellenza della qualità
associata alla costruzione di
chitarre di liuteria.
Al centro dell’attenzione ci
sono naturalmente i combo della serie JAM, che come sempre sorprendono
per la grande qualità del loro suono, per le dimensioni
davvero compatte e per l’intelligente ingegnerizzazione,
che si traduce per i chitarristi
acustici in una grande facilità d’uso e nella soddisfazio-
32
ne di avere sempre sotto alle
proprie mani tutti i comandi
essenziali per la gestione
del suono.
La gamma SR, per
quanto riguarda i
combo, comprende oggi i modelli
JAM 80, JAM 90,
JAM 150 plus e
JAM 400. Il primo,
che vanta lo speciale primato di “più piccolo combo in
commercio”, racchiude in un
involucro di legno del peso di
soli otto chilogrammi un cassa amplificata da 80 Watt,
un mixer a sei canali (installato sulla parte superiore) e
un riverbero/delay.
JAM 90 pesa come il “fratello minore”, ma è una cassa
biamplificato ed eroga una
potenza di 70+20 Watt.
La vera “stella” della collezio-
ne SR è però JAM 150 plus:
un amplificatore a due vie
che raggiunge la potenza di
120 + 30 Watt RMS
sfruttando unicamente uno speaker da 8”
e un tweeter a compressione. Dotato di
un processore effetti
interno e di mandate
ausiliarie per il collegamento ad unità esterne, è
l’amplificatore “per eccellenza” di un numero crescente
di chitarristi acustici in tutto
il mondo.
JAM 400, infine –il modello
della foto– è un “mostro” da
400 Watt RMS costruito intorno ad un amplificatore digitale B&O e dotato di un potente multieffetto, di filtro anti-larsen e di uscita dedicata
per il collegamento di un subwoofer.
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Dalle
Aziende
Dalle Aziende
23 Settembre 2007
Un’interfaccia per controllare tutto
Fra le novità introdotte quest’anno da Tascam, un posto
di rilievo spetta senz’altro alla
nuova interfaccia Audio/MIDI
FireOne. Un piccolo apparecchio estremamente curato sotto tutti i punti di vista, capace
di trasmettere già dall’agguerritissimo design l’intenzione
dei produttori di imporsi come
leader di mercato.
In effetti, i numeri per affermarsi questa interfaccia li
ha tutti. La “piccola” di casa
Tascam accetta in ingresso
due canali a 192 kHz con risoluzione a 24 bit; è in grado di fornire l’alimentazione Phantom su entrambi gli
EXHIBO
ingressi microfonici; ha un
ingresso e un’uscita MIDI;
non ha bisogno di alimentatori esterni; e infine funziona egregiamente anche come superficie di controllo.
Quest’ultima è la funzione
su cui i creatori della FireOne puntano per conquistare
vaste fette di mercato. Una
Pad. 14 | Stand G41 H34
TASCAM FireOne
Alla chitarra ritmica: Troy Stetina
funzione che è ancora praticamente assente nelle interfacce di questa fascia,
e che, grazie all’ampia manopola pesata
e agli otto tasti “shortcut” dedicati, si farà
senz’altro apprezzare da tutte le one-man-band
che non possono permettersi di acquistare una costosa
superficie di controllo professionale ma che non vedono l’ora di controllare il loro
sequencer con un sistema
più comodo e “a portata di
mano” della coppia tastieramouse.
www.exhibo.it
Carisch pubblica, su licenza della Hal Leonard, il primo volume della serie di
Troy Stetina dedicata alla
chitarra ritmica rock metal.
I volumi di Troy Stetina,
che stanno conquistando
grande popolarità anche
nel nostro Paese (la sua
serie dedicata alla chitarra solista è stampata per
il pubblico italiano dalle
edizioni Curci), sono fondati su di un approccio rigoroso e diretto alla materia. Il linguaggio è semplice, i concetti sono spiegati
con pochi cenni essenziaCARISCH
li. Più che di frequentare
un corso, sembra di assistere ad un allenamento...
Il musicista americano ha
Pad. 14 | Stand L21 M14
Metal Rhythm Guitar
infatti un passato da ciclista professionista, e ha da
sempre riversato il metodo
del training sportivo nell’insegnamento della chitarra
elettrica.
La materia è quindi suddivisa in tantissimi “step”:
piccole unità didattiche
che hanno l’aspetto di un
“ruolino di marcia” e che,
proprio come in un percorso di tipo sportivo, devono
essere superate in modo
progressivo per poter giungere rapidamente e con
successo al... traguardo finale.
www.carisch.com
Per due pianoforti
Quasi nascosto all’interno della produzione pianistica di
Claude Debussy c’è
Lindaraja, un breve
brano per due pianoforti che nonostante
le dimensioni contenute può a ben diritto figurare nell’ambito di un programma da
concerto dedicato a questa formazione inconsueta.
L’edizione critica, accompagnata da note e commenti in inglese e francese, è
di Noël Lee; e l’agile volume, che contiene naturalmente le due parti staccate, fa
parte della nuova Edizione completa delle
opere di Claude Débussy edita da Durand
in collaborazione con BMG Ricordi.
Universal Music MBG Publ. Pad. 18 Stand E67
Lindaraja
www.ricordi.it
Corde per tutti i gusti
C’è davvero l’imbarazzo della
scelta di fronte alla vastissima
offerta di corde con cui D’Addario si presenta all’appuntamento di MEET Milano.
Sugli espositori e sui cataloghi
del distributore italiano Bode sono rappresentati praticamente tutti i componenti della vastissima famiglia di strumenti musicali a corda. A titolo di esempio ricordiamo, fra le altre,
le corde per violino della
serie Prélude, destinate
soprattutto a studenti e
appassionati e caratterizzate da un suono brillante e
da una grande resistenza agli sbalzi di temperatura e umidità. O, ancora, il nutrito gruppo
di corde per chitarra acustica, con la relativa
declinazione per generi e stili: ci sono corde
su misura per i flatpickers, per chi si occupa
di Gypsy Jazz, per chi
fa Bluegrass...
Un posto di rilievo è
dedicato alle corde
per chitarra classica
della serie Pro-Arté:
un vero e proprio must per studenti e professionisti, ma anche un fiore all’occhiello per il
marchio D’Addario. Ciascuna di esse viene infatti controllata individualmente da un sofisticato sistema al laser che ne verifica qualità e
resistenza per ben 200 volte prima di autorizzare la spedizione.
Infine, last but not least,
ricordiamo le celebri XL
per chitarra elettrica e i
modelli per basso.
BODE
D’Addario
Pad. 14 | Stand H39 L38
www.bodesrl.it
33
Dalle
Aziende
Dalle Aziende
23 Settembre 2007
Una linea di piatti per suonare
come negli anni Sessanta
Ci sono sempre più musicisti
che, per ricreare il mitico suono dei favolosi Anni Sessanta, ricorrono a unità effetti,
strumenti virtuali, amplificatori d’epoca... per
non parlare dei chitarristi, che vanno
in visibilio per una
Stratocaster del ‘67
o una Les Paul d’annata.
Ma i batteristi? Evidentemente, il mercato del vintage non
può interessare le pelli e i
piatti di quarant’anni fa, che
nella migliore delle ipotesi
sono coperti di graffi e ammaccature.
È quindi facilmente prevedibile che la nuova serie Avedis
Armand proposta da Zildjan,
e costituita da nove pezzi costruiti con le stesse tecniche
di lavorazione in uso nei Sixties, farà molto parlare di sé.
Per realizzarla, i
progettisti hanno
studiato a lungo i piatti usati
da gruppi come
i Rolling Stones,
i Beatles e i Cream; e
hanno quindi deciso di
dare vita a piatti che, a parità di spessore, risultano più
leggeri di quelli attuali. PiatMOGAR MUSIC
ti che hanno una tornitura diversa sui due lati e che, proprio come in passato, non ricevono nessun rivestimento
aggiuntivo.
La gamma comprende nove diversi piatti con diametri da
10 a 21 pollici. Ci
sono, nell’ordine,
uno Splash da
10” velocissimo e brillante;
due Hi Hat rispettivamente da
13” e da 14” capaci di evocare il tipico suono
sloshy degli anni Sessanta. E
poi due Medium Thin Crash e
due Thin Crash da 16 e da 18
pollici. Questi ultimi, in particolare, hanno una tonalità
più grave rispetto ai Medium
Thin. La serie si completa infine con due ride (da 20” e
da 21”) capaci di emettere
un suono allo stesso tempo
morbido e scintillante.
Nel complesso si tratta di
una collezione estremamente duttile: i singoli pezzi si trovano a proprio
agio in qualsiasi kit, anche se
è lecito aspettarsi che suscitino soprattutto l’interesse dei nostalgici degli anni ‘60.
Pad. 14 | H03 H11 N04 N10
Zildjian Avedis Armand
www.mogarmusic.it
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Percussioni... synth
Tre strumenti che dicono una parola
autorevole nel settore dei sequencer
dedicati alle percussioni sintetiche.
Sono i tre nuovi modelli firmati Elektron e presentati in fiera da Sound Wave. Su tutti risalta, per prestazioni e
per ricchezza timbrica, il modello Monomachine SFX-60
(nella foto qui a destra). È un sintetizzatore multiplo che
incorpora un sequencer a pattern
particolarmente avanzato, e che offre all’utente la possibilità di scegliere fra una vasta gamma di moduli di
sintesi assegnabili traccia per traccia.
Monomachine SFX-60 è dotato inoltre
di un sistema particolarmente intuitivo per la creazione dei pattern, attraverso il quale i parametri relativi agli
SOUND WAVE
effetti e alla sintesi del
suono possono essere
impostati con grande rapidità.
Machinedrum SPS-1 (nella foto qui a lato) è invece
un sintetizzatore/arranger a 16 tracce
dedicato ai suoni percussivi
e dotato di due ingressi e di
sei uscite audio separate. Il
suo sobrio pannello di controllo nasconde quattro sintetizzatori completamente
programmabili, che mettono letteralmente nelle mani di chi lo usa un vero
e proprio arsenale di suoni particolarmente aggressivi. Il pattern sequencer
integrato e l’unità effetti
–capace di reagire in tempo reale a qualsiasi cam-
biamento dei parametri– completano l’architettura di questo synth,
che ha tutte le carte in
regola per accreditarsi
come drum machine di
riferimento per chi cerca uno strumento intuitivo e maneggevole.
Le sue caratteristiche di base si ritrovano anche nel modello Machinedrum SPS-1UW, riprodotto nella foto
in basso, che è invece destinato nello specifico ai DJ creativi. Ad essi si
rivolge l’agile campionatore integrato,
che permette di “raccogliere” al volo qualsiasi segnale
audio esterno per rielaborarlo attraverso i
DSP interni e sincronizzarlo al pattern in
esecuzione.
Pad. 14 | L/M
Elektron Synthetic Percussion Sequencer
www.soundwave.it
Professionali e da studio
Buona funzionalità e prezzo estremamente aggressivo: sono queste le caratteristiche fondamentali
delle nuove batterie a marchio Clement presentate
in Fiera da Pianosound.
Gli strumenti da tenere d’occhio sono due: il modello
DC-500 Studio e la DC-500N Professionale. Il primo
è un drum kit classico composto da cassa, rullante,
timpano, due tom, charleston e un piatto da 16”. Disponibile in quattro finiture di colori diversi (Black,
Blue, Cherry, Silver), è dedicato specificamente a chi comincia a studiare ed è quindi ideale
come “primo strumento”. Il modello superiore (nella foto) ha invece piatti maggiorati da 17” e
da 16” ed è disponibile nei due colori Black e Cherry.
PIANOSOUND
Batterie Clement
Pad. 18 | D93 E98
www.pianosound.it
Congas Color Caffé
La gamma MCC (Marathon
Classic Congas) firmata
Meinl dice qualcosa di nuovo
a proposito di rapporto qualità prezzo in prodotti dalle alte prestazioni.
Realizzata in legno (pensate!)
dell’albero della gomma (Hevea Brasiliensis) –un legno
armonico decisamente pregiato che viene da una pianta
MASTER MUSIC
il cui lattice fornisce da secoli la gomma naturale– la gamma di congas si compone di
proposte che includono Quinto, Tumba e Conga. La novità 2007 è data
dalla nuova e
raffinata finitura color caffé,
che completa
un’offerta già
composta dalla classica finitura ambrata e
dal legno naturale.
Pad. 14 | E15 E21 G14 G20
Meinl Marathon Classic Congas
www.master-music.it
Timpani,
marimbe
e non solo...
Fra gli espositori esteri presenti a MEET Milano, segnaliamo lo stand
di Adams Musical Instruments. L’azienda olandese, specialista nella produzione di strumenti a percussione di comprovata
qualità, è presente in Fiera con tutto il suo... rumorosissimo catalogo. Timpani, marimbe, xilofoni, vibrafoni, campane, mallet,
tamburi di ogni dimensione e accessori di ogni tipo
–dalla borsa per il trasporto delle bacchette ai flight
case per timpano, per intenderci–
costituiscono
una delle offerte più ricche
oggi disponibili per i professionisti del settore.
ADAMS
Pad. 18 C85 D94
www.adams-music.com
Per sentire SEMPRE bene...
Da dieci anni a questa parte, Shure si è sempre mantenuta all’avanguardia nella tecnologia degli auricolari. I suoi
prodotti, che permettono un
ascolto estremamente accurato, hanno puntalmente guadagnato i favori del pubblico e dei
professionisti.
La leggendaria Serie E è cresciuta con il tempo; e oggi non
è più considerata soltanto un
accessorio fondamentale per i
sistemi professionali PSM, ma
è diventata un dispositivo molto ricercato per tutte le applicazioni di
ascolto personale.
I nuovi auricolari ad
isolamento sonoro
SCL sfruttano a fonSISME
tà sonora a livello professionale per le performance live e per
i riproduttori di musica.
SCL2, il primo modello della nuova serie, è
dotato di un singolo microdriver dinamico ma offre comunque una gamma
Pad. 14 | Stand M41 N34 N40
Auricolari Shure serie SCL
34
do la tecnologia sviluppata da
Shure e, in una versione aggiornata, forniscono una quali-
sonora completa e bassi risonanti. Nel caso di SCL3, il microdriver incorporato è a larga
banda; fornisce un incredibile
isolamento per un tono dettagliato su tutta la gamma di frequenza.
SCL4 fornisce audio ad elevata definizione con bassi estesi
ed un notevole isolamento, per
artisti ed appassionati.
SCL5, infine, è un sistema a
due vie, che integra un tweeter ad elevata definizione e un
woofer accoppiato ad un crossover in linea. Alti precisi, medi naturali e bassi corposi, con
una chiarezza spesso superiore ai monitor tradizionali da
palco, sono le caratteristiche
salienti di questo modello.
www.sisme.com
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Dalle
Aziende
Dalle Aziende
23 Settembre 2007
Piccolo e compatto. E potente.
Microfoni modulari in anteprima
Attesissimi dai professionisti dell’audio, i nuovi microfoni Sennheiser della serie
MKH 8000 hanno fatto il loro
ingresso sul mercato italiano
l’altroieri... proprio qui in fiera. E hanno subito fatto parlare di sé.
Disegnati sulla scorta del
grande know how acquisito
da Sennheiser con lo sviluppo della tecnologia RF, i tre
nuovi microfoni modulari hanno dimensioni davvero ridotEXHIBO
tissime. Il loro diametro, infatti, è di soli due centimetri; e la lunghezza non arriva
a otto.
Naturalmente, non sono stati
progettati così piccoli per puro caso, né per ragioni puramente estetiche... in realtà, il
formato compatto è funzionale al raggiungimento di una risposta in frequenza di tutto rispetto, che va da 10 a 60.000
Hz per quanto riguarda il modello 8020, e da 30 a 50.000
Pad. 14 | Stand G41 H34
Sennheiser MKH 8000
Hz nel caso dei modelli 8040
e 8050 (quest’ultimo è riprodotto in basso a destra).
Questi valori, uniti alla tecnologia a condensatore, fanno
dei tre nuovi Sennheiser una
delle opzioni più interessanti
per le incisioni digitali ad alta definizione, per la
TV e per gli studi
cinematografici.
www.exhibo.it
Scatola magica
Elegante, compatto, aggressivo. Sonic Cell, il nuovo sintetizzatore a modulo
introdotto quest’anno a catalogo da Roland, ha le
dimensioni
di un libro
e pesa poco più di un
chilo. Pensato per il pubblico sempre più numeroso di coloro
che producono musica con
il PC, integra, oltre alle funzioni di generatore sonoro,
quelle di scheda audio e di
unità effetti.
Ma andiamo con ordine. Il
cuore di Sonic Cell è, evidentemente, il potente
motore di sintesi, che offre 128 voci di polifonia e
multitimbricità a 16 parti.
ROLAND ITALY
SONIC CELL
Il modulo può ospitare fino
a due schede di espansione della serie SRX, e può
quindi arrivare a custodire
una tavolozza
sonora ricca di
migliaia di patch. Naturalmente, può
essere collegato via MIDI
a qualsiasi strumento dotato della stessa interfaccia; ed è dotato di due porte USB: la prima serve da
interfaccia diretta con i personal computer, la seconda per inserire una chiave
di memoria nel sintetizzatore. Quest’ultima, in particolare, è una caratteristica
piuttosto interessante, perché trasforma Sonic Cell in
un versatile lettore capace
di riprodurre file WAV, AIFF,
MP3 e MIDI. La sezione degli ingressi audio (che può
accettare un segnale stereo di livello linea, una chitarra o, in alternativa, un
microfono sbilanciato) permette di registrare direttamente su PC le tracce audio live; e il risultato finale
può addirittura essere processato attraverso l’unità effetti COSM integrata.
Ogni unità è infine accompagnata da una copia di
Cakewalk Sonar LE e da un
editor di suoni compatibile con gli standard CSTi e
AU; e con queste caratteristiche si può davvero identificare nel compattissimo
Sonic Cell uno dei prodotti
più potenti ed innovativi del
settore.
Pad. 14 | Stand E35 E41 G34 G40
Korg R3 è un sintetizzatore/vocoder professionale che racchiude nelle dimensioni ultracompatte di una tastiera da
tre ottave il generatore sonoro Radias sviluppato con la tecnologia
MMT (Multiple Modeling Technology).
Questa “piccola”
tastiera è quindi
in grado di combinare modellazione analogica, lettura di campioni PCM, sintesi wave shaping e VPM (Virtual Phase Modulation).
Tutto questo equipaggiamento “si fa sentire”, letteralmente, nel momento un cui si comincia a lavorare sui filtri: i risultati acustici,
specie se comparati a quelli che si ottengono
con i soft-synth più diffusi, non hanno davvero
ESOUND
KORG
in modo master.
Otto note di polifonia, modulazione ad anello,
12 tipi di Whaveshaping e un vocoder avanzato a 16 bande completano la dotazione del
“piccolo” R3; e consegnano all’utente finale
un apparecchio in grado di... dire la sua con
grande autorità in qualsiasi contesto. Indipendentemente dalle dimensioni...
Pad. 14 | Stand A09 A21 C08 C20
www.eko.it
Una “signora” fisarmonica
Dalla nuova gamma Hohner Morino abbiamo dato
uno sguardo al modello di
punta, la Morino IV 120 De
Luxe con cassotto, che presenta una serie di caratteristiche davvero da leader di
gamma: le ance sono tutte
realizzate a mano, ha la tastiera a piano con 41 tasti,
dispone di 5 voci, di 2 voci
in cassotto (16’+8’), 13 registri, 120 bassi, 5 voci e
7 registri sui bassi. Viene
proposta ai professionisti
esigenti completa di tracolla e di custodia rigida con
trolley.
MASTER MUSIC
www.roland.it
paragoni. Anche perché al suo interno R3
racchiude un potente processore multieffetto a 30 algoritmi che può essere applicato a ogni programma sia in modalità
insert (con due effetti inseribili a cascata) sia
Hohner Morino IV
Hohner, forse più conosciuta per le
sue armoniche a bocca, compie
quest’anno
i 150 anni
di attività, e
li sottolinea
con proposte
musicali di altissimo livello.
La tradizione Hohner per la
produzione di fisarmoniche
si estende peraltro di oltre
un secolo, durante il quale dalla fabbrica di Trossin-
Pad. 14 | Stand E15 E21 G14 G20
gen sono usciti decine di
migliaia di strumenti: non
stupisce quindi la qualità
di queste proposte professionali!
www.master-music.it
35
Dalle
Aziende
Dalle Aziende
23 Settembre 2007
Comunicare (bene) senza fili
Cantare l’Opera. Con il pianoforte, con il CD
La comunicazione è facile,
chiara e sicura con il sistema intercom digitale a 2.4
GHz proposto da HME. La
tecnologia di trasmissione radio FHSS (Frequency
Hopping Spread Spectrum)
fornisce un funzionamento
privo di interferenze con un
massimo di
15 beltpac
per stazione
base, fino a
quattro dei
quali in full
duplex.
I nuovi beltpac sono estremamente
leggeri e compatti; equipaggiati con una batteria
ricaricabile a ioni di litio,
garantiscono un’autonomia di 20 ore. Facili da indossare e da usare, sono
particolarmente resistenti
grazie alla presenza di tasti sigillati a membrana;
Lungo tutto l’arco della grande tradizione operistica, in tutte (o quasi) le case nelle quali si trovava
un pianoforte era consuetudine, di tanto in tanto, eseguire arie, romanze, cavatine e duetti accompagnando le voci liriche con la riduzione per pianoforte della partitura orchestrale.
Più tardi, con il progressivo declino della popolarità del repertorio operistico presso il grande
pubblico, questa abitudine è andata perduta, complici anche –secondo il parere di Eduardo Rescigno, che firma l’introduzione ai volumi che qui presentiamo– i sempre più raffinati mezzi di riproduzione della musica registrata, che avrebbero ridotto sensibilmente la voglia di cantare “dal vivo” con l’accompagnamento di un musicista.
Oggi, però, grazie all’operazione che sta alle spalle della
collana Cantolopera pubblicata da Ricordi, la situazione
può essere rovesciata. Pensato per avvicinare all’opera
lirica un pubblico nuovo, questo progetto editoriale accosta alla parte per canto e pianoforte accompagnatore uno
o più CD con l’incisione della parte di riferimento e dell’accompagnamento orchestrale completo. Studenti, appassionati e... curiosi potranno
così cimentarsi con il repertorio di Verdi e Puccini (protagonisti di questi nuovissimi volumi, che arrivano in Fiera freschi di stampa) con l’illusione di trovarsi su di un palcoscenico vero e proprio. E chissà che in questo modo non trovino più divertente –e gratificante– accostarsi allo studio della voce impostata...
Universal Music MBG Publications
Cantolopera - Verdi, Puccini
Pad. 18 | Stand E67
www.ricordi.it
Soluzione completa
Si chiama Audio Performer
Pack l’interessante proposta
presentata in questi giorni da
Peavey e destinata a chi è alla ricerca di un impianto audio completo, perfettamente
funzionante e dai costi contenuti.
Come si vede dalla fotografia
a lato, si tratta di una... scatola che contiene un intero sistema audio entry level. Una
specie di “vaso di Pandora”
che offre in un’unica soluzioPEAVEY
ne un mixer amplificato,
due diffusori acustici a
2 vie (composti cioè da
uno speaker da 10” e da
un driver), due microfoni
dinamici, gli stativi per
i diffusori e un completo set di cavi per il collegamento di tutto il sistema. Destinato in primo luogo
a piccole sale prove, dj, locali
dove si fa karaoke, pianobar,
giovanissime band, l’Audio
Performer Pack può rivelarsi
Pad. 14 | Stand G15 H14
Audio Performer Pack
La più piccola
un’ottima soluzione per tutte
quelle istituzioni (scuole, chiese, palestre) che vogliono disporre di un piccolo sistema
PA facile da gestire.
www.peavey.it
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Questa riprodotta in dimensioni reali (scala 1:1) è la più
piccola armonica a bocca del
mondo: 34 mm. di lunghezza!
La propone Hohner nell’anniversario dei 150 anni dalla
sua fondazione. Lo strumento, naturalmente, suona, ed è
intonatissimo!
MASTER MUSIC
Pad. 14 |
www.master-music.it
SISME
inoltre hanno un sofisticato sistema di controllo dello stato di carica della batteria che avverte l’utente
con un messaggio vocale
quando la riserva energetica raggiunge livelli critici.
La stessa funzione informa della possibile perdita
del segnale,
in modo da
rendere facile
l’uso
del
sistema anche a
chi non è in
possesso di
competenze tecniche approfondite. La stazione base BS200, dotata di interfaccia per collegare sistemi intercom a due e quattro fili, funziona sia con il
beltpac BP200 che con
l’headset wireless integrato WH200. Ad essa si può
affiancare una stazione
portatile (il modello
MB100) alimentata a batteria e utile
per allestire un piccolo sistema intercom anche in assenza di alimentazione
di rete. Una gamma
completa di headset e di accessori
permette di completare il sistema secondo le necessità
dell’utente.
Pad. 14 | Stand M41 N34 N40
Auricolari Shure serie SCL
www.sisme.com
Il microfono da tavolo fa un passo avanti
Si chiama e912 S ed è un
microfono pensato per dare il
meglio di sé... sulla superficie di un tavolo. Il nuovo modello proposto da Sennheiser
è infatti un microfono boundary, cioè, letteralmente, “di
confine”, e trova la sua applicazione ideale in tutti quei
contesti (leggii, tavoli per
conferenze, pulpiti) dove il
pro-audio non è necessariamente di casa.
Tutti questi ambiti, però, si
stanno sensibilizzando nei
EXHIBO
confronti dei prodotti di qualità. E di qualità il nuovo
e912S ne ha davvero molte,
a partire dalla curva di
risposta in frequenza
programmabile. Progettato per “catturare” la voce umana
da distanze relativamente brevi, sfrutta
una membrana semi-cardioide che è in
grado di riprodurre senza problemi anche il suono di strumenti musicali tradizional-
Pad. 14 | Stand G41 H34
Sennheiser e912 S
mente “difficili” come i pianoforti da concerto.
Particolarmente interessante,
per gli usi boundary ai
quali è destinato, è la
possibilità di programmare il funzionamento
del pulsante alloggiato sulla base: fra le
diverse funzioni che
possono essere assegnate all’interruttore ci
sono le modalità push-to-talk
(PTT), push-to-mute (PTM),
sempre acceso (ON).
www.exhibo.it
Nuova generazione
Con i nuovi pianoforti digitali della linea C, Korg compie un importante passo in
avanti sia sotto il profilo
tecnologico che dal punto
di vista squisitamente estetico. I due nuovi modelli si
chiamano C 520 e C 720 e,
al di là della finitura diversa
(il primo è ricoperto in PVC
simil-legno, il secondo è in
vero legno), hanno in comune una tavolozza sonora che
vanta nuovi campioni stereo
di pianoforte e una polifonia
massima di 62 note.
Al suono del pianoforte acustico si aggiungono poi in
entrambi i casi 40 preset
equamente ripartiti fra i diEKO
Pad. 14 | Stand A09 A21 C08 C20
KORG C520 - C720
36
versi componenti della famiglia delle “tastiere”
General Midi: piani elettrici,
organi, marimbe e vibrafoni, clavicembali e clavinet;
ai quali vanno aggiunti i pad
(cori e archi), le chitarre e
quattro drum kit.
Al di là della qualità timbrica dello strumento –che rimane soprattutto una questione di gusto personale,
e che quindi non può esse-
re valutata se non attraverso una prova personale– segnaliamo la presenza di una
interessante funzione dedicata alla calibrazione dei tasti. Si chiama RH3 e, insieme alle nove diverse curve
di risposta al tocco, promette di “migliorare la suonabilità” dello strumento anche
nelle situazioni più critiche,
come ad esempio in presenza di note ribattute velocemente.
La dotazione dei nuovi pianoforti si completa con il recorder da 100.000 note, il metronomo e la porta USB per
il collegamento diretto ad un
personal computer.
www.eko.it
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
Fantasie barocche...
con swing
Si intitola Swinging Baroque il volume della foto qui a fianco, che figura fra le novità più recenti del catalogo Schott. L’illustrazione di copertina, un busto di Bach rielaborato in
chiave moderna e accompagnato da
un flauto traverso, riassume bene il
contenuto dell’album, che racchiude
infatti nel breve giro di trenta pagine
dodici brani celebri del repertorio barocco arrangiati in versione swing da Alexander l’Estrange.
L’operazione si colloca all’interno di una tradizione ormai illustre che riconosce nel grande pianista francese Jacques Loussier uno dei propri padri fondatori. L’obiettivo, che può essere sicuramente definito in prima battuta un divertissement, è
quello di rendere più accattivanti le arie consacrate dalla tradizione e allargare il numero dei flautisti che si avvicinano al
repertorio barocco.
Dalle Quattro Stagioni di Vivaldi al Messiah di Haendel, dal
Concerto di Natale di Corelli alla Toccata e Fuga in re minore
di Bach: fra queste pagine c’è tutto un mondo da scoprire e da
suonare, sia da soli che accompagnati dal trio jazz che ha inciso il CD allegato – o da un amico pianista che può riproporre
con facilità gli stessi arrangiamenti, disponibili in formato PDF
sullo stesso disco.
SCHOTT
Pad. 18 | Stand D57 E66
Swinging Baroque
www.schott-music.com
Parola d’ordine: flessibilità
Qube Sound è sinonimo di audio professionale di alta qualità
da diversi anni a questa parte.
I sistemi con questo marchio, nati dalla collaborazione fra
FBT e Renkus-Heinz,
sono apprezzati sia per le loro
performance “sul campo” che
per la loro grande versatilità.
Oggi, questa famiglia di prodotti
si allarga per l’arrivo di un nuovo protagonista: Qube QSA112.
Si tratta, come si legge nella nota stampa diffusa da FBT, di un
Line Array portatile. Un sistema
Dalle
Aziende
Dalle Aziende
23 Settembre 2007
progettato per le installazioni di dimensioni medio-piccole,
per i service e per i
DJ che si spostano
con frequenza da un
locale all’altro.
Piccolo sotto il profilo dell’aspetto esteriore, il nuovo Qube QSA112
è però grande nel suono, che
nasce dagli stessi componenti che si ritrovano nei “fratelli
maggiori” e che beneficia delle
elevate prestazioni del woofer al
neodimio da 12” e dei tre driver
da 1” alloggiati in ciascun elemento.
Quelle “magnifiche” tavole armoniche
Il visitatore distratto ci vede solo dei pezzi di legno,
magari ingentiliti da una mano sapiente che ne ha trasformati alcuni per ricavarne una mezza scultura (come nel caso del tronchetto
riprodotto in basso a destra,
da cui “emerge” un violino).
Ma le tavolette esposte da
Ciresa nello spazio allestito all’Acoustic Guitar Village
e circondato da un piccolo
boschetto simbolico figurano tra le essenze più rinomate del pianeta per quanto riguarda la costruzione di
strumenti musicali.
Questo legno di risonanza è
lo stesso che il liutaio creCIRESA
di essiccazione, al termine del quale viene
scelto dalle mani sapienti degli artigiani. Le
singole tavolette vengono poi incollate secondo una procedura estremamente
precisa che viene
calibrata su misura per le richieste di ogni singolo cliente.
Acoustic Guitar Village
Tavole armoniche
Dopo il
MEET, Prina
Nel tardo pomeriggio di
oggi, e più precisamente alle 17.30, avrà inizio
presso il negozio Prina di
Corso di Porta Ticinese
l’incontro con il chitarrista
acustico Riccardo Zappa
(nella foto sopra il titolo).
Acclamato per cinque anni
consecutivi da Guitar Club
miglior chitarrista acustico italiano, Zappa ha alle spalle una invidiabilissima carriera al fianco di
artisti come Eros Ramazzotti, Antonello Venditti,
Eugenio Finardi, Fiorella
Mannoia, Mina, Giorgio
Gaber e Gino Paoli.
Importante: chi si presenterà al suo incontro con
il biglietto d’ingresso di
MEET Milano, fanno sapere da Prina, riceverà un
utile omaggio.
www.ciresafiemme.it
Vento di Alysée
Una banda (o meglio una piccola marching band) si aggira da ieri nei padiglioni 14 e 18 di Meet Milano. Si tratta
di una formazione bandistica che utilizza solo strumenti a fiato Alysée (distribuiti da Mogar Music) e che interrompe al passaggio il flusso dei visitatori,
aprendo un varco musicale nella musica che comunque la circonda. La banda
è un invito alle bande (numerosissime
in Lombardia e in Italia) a tornare al Salone della Musica, nella cui cornice gli
strumenti a fiato hanno trovato una collocazione di rilievo.
MOGAR MUSIC
Pad. 14 | H03 H11 N04 N10
Alysée Marching Band
www.mogarmusic.it
PRINA
www.prina.it
Auricolari
professionali
serie SCL
C’era anche lui
Vi ricordate di Armonica? Era uno straordinario Charles Bronson alle prese di tre note memorabili di Ennio Moricone “tirate fuori” da una scassatissima ma efficiente Hohner suonata con il cappello calato sugli occhi e le mani unite, quasi in
preghiera.
Ebbene, l’altro ieri la “voce musicale” di Armonica era presente a Meet Milano per ritirare un riconoscimento che gli veniva
proprio da Hohner. Si tratta di Franco De Gemini (l’Harmonica
Man, nella foto in basso), grande armonicista, compositore,
discografico e produttore. A commento della sua premiazione ha voluto ricordare un episodio che lo vide protagonista
durante l’incisione della traccia audio di West Side Story. Alle
prove, Leonard Bernstein distribuì le parti e si mise in regìa.
Dopo poche battute però lo
chiamò per fargli ascoltare
un disco, e gli disse: “Credi di riuscire a farmi questo
sound? È questo il suono
che sto cercando!”. E, di rimando, Franco De Gemini
gli rispose: “Non credo proprio. Io suono molto meglio
di quel pivello!”. Per poi aggiungere, vista la sorpresa
di Bernstein: “Quel disco
l’ho inciso io qualche anno fa: credo oggi di essere migliorato sensibilmente!”.
monese Antonio Stradivari
sceglieva personalmente
per la costruzione dei propri strumenti; e ancora oggi sono gli elementi da cui
si parte per la creazione di
strumenti straordinari – come i pianoforti Bösendorfer, Kawai e Fazioli, le arpe Salvi o i violini e le chitarre di liuteria.
Tutelato da più di ottocento anni dai funzionari della Magnifica Comunità di
Fiemme, il legno
di abete rosso
attraversa
un
lungo periodo di
stagionatura e
Una torta
“a plettro”
per i
Flatpickers
italiani
è a forma di plettro la torta
che è stata tagliata ieri pomeriggio all’Acoustic Guitar Village per festeggiare il buon esito del primo
FlatMEETing italiano.
Dietro al dolce, e di fianco
ad una smisurata bottiglia
di Heineken (che naturalmente... suonava bene) ci
sono il patròn del Village
Alessio Ambrosi e uno degli sponsor dell’iniziativa,
Marco “Manne” Ballarin. Il
sottofondo “d’autore” della
piccola cerimonia era nientemeno che la musica di
Clive Carroll che si è esibito sul palco di fronte a una
folla attentissima.
SCL2
Auricolare ad
Isolamento Sonoro
SCL3
Auricolare ad
Isolamento Sonoro
SCL4
Auricolare ad
Isolamento Sonoro
SCL5
Auricolare ad
Isolamento Sonoro
Dotato di un singolo microdriver
dinamico per una completa gamma
sonora e bassi risonanti.
Racchiude un microdriver a larga
banda per un tono dettagliato su
tutta la gamma di frequenza.
Esclusivi driver con armature
bilanciate per alti brillanti e condotti
di uscita accordati per bassi estesi.
Tweeter ad elevata definizione e
woofer accoppiati ad un crossover
in linea per un audio eccezionale.
Sensibilità
Impedenza
Risposta in frequenza
Peso
Lunghezza cavo
Colore
Sensibilità
Impedenza
Risposta in frequenza
Peso
Lunghezza cavo
Colore
Sensibilità
Impedenza
Risposta in frequenza
Peso
Lunghezza cavo
Colore
Sensibilità
Impedenza
Risposta in frequenza
Peso
Lunghezza cavo
Colore
105 dB SPL/mW
16 Ohm
22 Hz - 17.5 kHz
30 g
157 cm
Trasparente
115 dB SPL/mW
26 Ohm
25 Hz - 18.5 kHz
28 g
157 cm
Grigio
109 dB SPL/mW
29 Ohm
22 Hz - 19 kHz
31 g
141 cm
Nero
122 dB SPL/mW
110 Ohm
20 Hz - 18.5 kHz
31 g
155 cm
Trasparente
Per maggiori informazioni www.sisme.com
Richiedi il catalogo a [email protected]
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Dalle
Aziende
Dalle Aziende
Begotti a FBT
Quando si leva in alto l’urlo dell’assolo virtuosistico di Donato
Begotti, l’ambiente nell’auditorium predisposto da FBT al Padiglione 14 rimane come sospeso.
Il pubblico viene preso dall’attenta sequenza proposta dall’artista, con soluzioni effettate e
raffinate nella loro graffiante precisione, e quasi sospende perfino di respirare. Poi, quando il distorsore si acquieta, parte l’applauso.
Donato Begotti sorride di questo
commento, ma ci tiene a precisare “Una fiera come questa è
fatta di strumenti, ma deve essere fatta soprattutto di strumenti
che suonano, che producono musica. E io sono molto contento
dell’opportunità che mi si offre
di essere a contatto con un pubblico curioso ed esigente, che si
aspetta il meglio di me ogni volta
che salgo su questo palco demo.
Se siamo al Meet è un suo diritto
pretenderlo, ed è un mio dovere
offrirlo con un sorriso”.
FBT
Pad. 14 | Stand E25 G24
Begotti
www.fbt.it
23 Settembre 2007
500 Fender
Un abbraccio...
Non è il numero delle
chitarre esposte
al quale ci
stiamo riferendo, ma
alla splendida Stratocaster dal
raffinato colore perlaceo che strizza l’occhio a chi passa ammirando
la retrostante (scintillante) Fiat 500
dello stesso colore. L’oggetto, se
guardate il manico in palissandro, è
personalizzato ‘500’, con un raffinato marchio incastonato nei fret del
manico. È la chitarra probabilmente
più fotografata del salone.
Stand Eko, 21 settembre. Umberto Tonnarelli (al centro) sta
parlando con due personaggi modenesi piuttosto noti nell’ambiente: Antonio Viola (a sinistra) e Marco Lenzotti, da
sempre appassionati rivenditori della gamma di offerta EKO.
Volentieri ci facciamo convincere a ritrarli in questo atteggiamento amichevole, che potrebbe essere la sintesi di un suggerimento circa l’opportunità di costruire rapporti di grande
cordialità tra distributori e rivenditori.
Marco Lenzotti, che ha voluto essere presente a Meet Milano sin dal primo giorno di aperura, ha avuto commenti positivi per la nuova realtà espositiva, senza però dimenticare
l’arguzia emiliana: “Devo riconoscere che la Fiera di Milano
è impressionante, e che in questi padiglioni ho potuto trovare e visitare un mercato come da anni non riuscivo a fare.
Anche se ho dovuto fare la coda, anche se ho sbagliato strada, anche se è nuovo, devo però ammettere che
il salone è quello che ci si aspetta da un posto come Milano”.
EKO
Pad. 14 | Stand A09 A21 C08 C20
Gianni Rugginenti è uno degli editori “storici” nel mondo della cultura musicale, ed anche quest’anno
è presente al Salone di riferimento
con un’offerta ampia di prodotti che
spaziano dalla musica stampata, alla manualistica, alla didattica. “Siamo in attesa di vedere i risultati, ma
mi pronuncerò lunedì sera”.
Come molti altri operatori, Gianni Rugginenti si è espresso in modo sibillino
sugli esiti della manifestazione, lodando la “qualità” dei visitatori, e glissando sul tema della mole di affluenza…
Come va la Fiera?
Intervistatrici simpatiche e tecnologiche stanno procedendo a rilevare umori e commenti degli espositori. Ecco un’istantanea dell’intervista effettuata presso lo stand
Master Music (pad. 14). L’intervistato è Claudio Formisano, vicepresidente Dismamusica e titolare
della Master Music.
E voi, avete firmato?
La raccolta firme lanciata da DISMAMUSICA proprio durante questo
Meet Milano per accedere a un BONUS FISCALE da inserire nella prossima Legge Finanziaria sta dando risultati confortanti. Sono migliaia le
persone che si sono infatti avvicinati ai desk predisposti a questo scopo. Vogliamo incrementare il numero di firme? Basta proprio poco per
sostenere una buona causa!
Prego,
la Sua copia…
Ieri pomeriggio abbiamo incontrato, presso lo stand EKO, Marco “Garrincha” Castellani delle Vibrazioni. Fra uno foto e l’altra, accompagnati dal
responsabile della comunicazione del Gruppo Eko, Giovanni Matarazzo,
abbiamo parlato delle condizioni in cui versa la cultura musicale nel nostro
Paese. “Il problema”, ha dichiarato Marco, “è che il mercato discografico
va sempre peggio, i locali dove si fa musica dal vivo si chiudono, i concorsi
dedicati alle band emergenti sono diminuiti tantissimo... In tutto questo,
i nuovi giovani, che grazie a Internet, a YouTube e alle tecnologie digitali
hanno mezzi potentissimi nelle mani, non sanno più che la musica è un
linguaggio universale, capace di stravolgere le etichette sociali e di insegnare uno stile di vita positivo.” E ai giovanissimi visitatori della Fiera ha
lanciato questo messaggio: “Volate alto! Pensate sempre in grande!”.
Un... ufficio di collocamento per musicisti
Come fa un autore emergente a trovare lavoro nel panorama internazionale della produzione musicale?
Le vie tradizionali parlano di concorsi, provini, demo-track... una strada
complessa, rischiosa e spesso segnata dai rovesci della sorte. Oggi,
però, c’è una realtà che si incarica
di mettere un po’ d’ordine nel settore; un’agenzia di collocamento che
affronta il problema da una prospettiva moderna e professionale.
Arsenalemusica, un’agenzia italiana
con sede a Londra, ha realizzato un
grande database su web che contiene i profili di centinaia di autori in cerca di... commitenti. Di ciascuno sono riportati titoli di studio, collaborazioni, esperienze di lavoro in studio o dal vivo, produzioni già pubblicate e tracce audio che dimostrino il tipo e
la qualità della proposta musicale.
“Il servizio”, ci ha spiegato il general
manager Cristiano Seregni, “è gratuito
e ad esso si può accedere sia dal nostro sito internet sia compilando le cartoline cartacee in distribuzione presso
il nostro stand”. Alla domanda sul perché la sede sia a Londra, Seregni ci
ha confidato con un sorriso: “Le grosse produzioni musicali e televisive –dagli album ai serial ai documentari– fanno base a Londra; ma la cosa curiosa
è che i musicisti più bravi sono qui, in
Italia. Noi, che facciamo da raccordo
fra i due mondi, abbiamo di fatto due
sedi: una fisica, che è a Londra, l’altra
fatta di risorse umane... in Italia.” Fra le diverse attività di
cui si occupa, Arsenalestudio conta anche la gestione amministrativa e la tutela dei diritti dei musicisti che si avvalgono dell’intermediazione: un servizio in più che permette
agli autori di pensare davvero soltanto alla musica.
Pad. 18 | Stand E67
Consulenze musicali e collocamento autori
38
www.eko.it
Un’espressione …editoriale
Le Vibrazioni allo stand EKO
ARSENALEMUSICA & ASSOCIATI
Dismamusica Magazine SHOW DAILY
www.arsenalemusica.eu
Francesca, sempre cordiale,
porge una copia di Dismamusica Show Daily a un visitatore. È
un’immagine simbolica di quanto
sta facendo la squadra di distribuzione formata da Caterina, Francesca, Eleonora, Giulio e Lorenzo
(con una mano, nei momenti di
ressa, da parte di Carlotta, Chiara e Valentina). Un grazie da parte
dello staff di Dismamusica per il
modo cortese di interpretare questo impegno, faticoso ma essenziale alla diffusione di un prodotto editoriale che, nel panorama fieristico
internazionale, è già stato definito “unico per contenuti, forma e qualità” (e
chi ci ha detto questa frase è un editore tedesco…).
Behringer
crede in MEET
Ieri mattina è venuta a trovarci in redazione Elisabetta Güttler, Corporate Communications Manager di Behringer International.
E ci ha ricordato che per Behringer l’esperienza di MEET Milano è la prima partecipazione ad una fiera italina di settore.
Behringer ha portato in Fiera l’intera linea di prodotti per chitarra, che comprende innovative interfacce jiack-to-USB, bundle che uniscono hardware dedicato e plugin per il processing del suono e
una linea di amplificatori ibridi in dimostrazione in
questi giorni e capaci di riprodurre le sonorità degli ultimi quarant’anni di storia della musica.
BEHRINGER INTERNATIONAL GMBH
iAXE USB - UCG102 - EUROPOWER
Pad. 14 | Stand E1
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Disponibile nella versione passiva (HiMaxX 40)
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La storica e famigerata banda FBTMaxX
scorazza tranquilla per le strade della
musica. Il capo banda HiMaxX lancia la
sfida... chi saprà far meglio di lui e del suo
temibile gruppo?
FBT elettronica SpA Recanati - Italy - Tel. +39-071750591
www.fbt.it [email protected]