DISMAMUSICA MAGAZINE - 23 settembre 2007 - Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB Milano - Anno IX - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni - Editore e proprietario: S&G Partners srl - Via Bainsizza, 30 - 20039 Varedo (MI) - Tel. 0362 583672 Stampa Emme K srl - Fino Mornasco (CO) - Aut. Trib. di Monza 1.701 del 16/12/2003 Organo ufficiale di DISMAMUSICA - Associazione Italiana Produttori e Importatori di Strumenti ed Edizioni Musicali - Anno IX - n. 38 - 23 SETTEMBRE 2007 ACCO(MO)DATEVI! di Gianni Cameroni Ci si mette tutta la migliore buona volontà per organizzare bene le iniziative. Le aziende si danno da fare per elaborare programmi, invitare artisti, offrire prodotti, creare strutture capaci di accogliere e di interpellare un pubblico di appassionati su prodotti capaci di suscitare emozioni. A questo punto, le persone co- minciano a muoversi per portarsi verso i luoghi destinati ad emozionarli con prodotti artisti e sensazioni. Ed è a questo punto che emergono i limiti delle infrastrutture. Fantasiosi percorsi disegnati da architetti poco avvezzi a spostarsi in macchina creano lunghe teorie di automezzi desolatamente fermi con il muso rivolto verso improbabili parcheggi comunque lontani dai luoghi del sogno. E all’interno di queste vetture persone rassegnate dagli sguardi spenti attendono con pazienza di poter tagliare finalmente il traguardo. Elogio DELLA CREATIVITÀ Eppure a Francoforte, ad Hannover, a Parigi… le cose sono diverse. Lì le amministrazioni pubbliche collaborano con le esigenze dell’utenza, le anticipano ed eventualmente prendono provvedimenti capaci di facilitare il flusso e il riflusso dei visitatori dalle grandi manifestazioni. Ad Hannover, ad esempio, le autostrade che collegano la città alla Fiera, al mattino sono solo in un senso e alla sera solo nel senso opposto… Non so perché, ma oggi credo sia giusto dare un plauso alla Fiera per la completezza delle strutture, per l’efficienza dei servizi, per la raffinatezza delle soluzioni architettoniche… chiedendo però allo stesso tempo che i pubblici amministratori, nel tentativo di risolvere i problemi di afflusso e deflusso, si prendano almeno il personale impegno a provare a recarsi in macchina alla Fiera per capire di persona quali problemi affliggono espositori e visitatori: tutte persone rassegnate che, inscatolate nelle loro vetture, stanno ancora cercando di arrivare all’ingresso. Gianni Cameroni, responsabile Ufficio Stampa DISMAMUSICA di cristiano cameroni Incontrare Giovanni Allevi non è stato facile. Questa stagione, durante la quale l’intero continente europeo si popola di festival, concerti e appuntamenti a cui un pianista di fama internazionale non può mancare, non è senz’altro la più adatta per trovare il tempo di sedersi a chiacchierare del più e del meno. E così è andata a finire che abbiamo rinuncia- to a vederci e ci siamo scritti. Situazione un po’ buffa, in verità, che mi aveva portato a pensare di mettere, in fondo al dattiloscritto, due firme: la mia per le domande, quella di Giovanni Allevi per le risposte. Al di là dell’ironia, le righe che state per leggere sono la trascrizione fedele della nostra corrispondenza. Non le ho cam- biate neppure di una virgola, perché ho voluto rispettare il “senso” e la “storia” di questo insolito scambio di idee –e, al tempo stesso, rispettare i pensieri del mio interlocutore, soprattutto in funzione del fatto che, in molti casi, non li condivido… segue a pag. 6 E TU, HAI FIRMATO? Fisarmonica digitale Scuole di musica Alla soperta dei segreti In una lunga intervista Alberto Biraghi ci illustra della V Accordion Roland Paolo pre- il prossimo appuntamen- in compagnia del proget- sidente AIdSM, ci par- to milanese con le chitar- tista del nuovo strumen- la della situazione delle re blasonate, che arriva to: Luigi Bruti. scuole italiane. alla trentesima edizione. a pag. 8 Ponzecchi, 30 SHG Durante questi giorni di MEET MILANO stiamo raccogliendo le firme per inviare una lettera aperta al Governo Italiano “Per una politica di sostegno della pratica musicale in Italia”. Di fatto, chiediamo che con la prossima Legge Finanziaria si preveda un BONUS FISCALE per gli studenti della scuola primaria, per l’acquisto di strumenti musicali nuovi a scopo didattico, riconoscendo altresì il valore educativo, culturale, sociale e formativo dello strumento musicale e dello studio della musica. in audio veritas a pag. 14 a pag. 22 Vieni a trovarci! una maglietta sarà subito tua. Scopri le sorprese che ti abbiamo riservato. 21-22-23-24 Settembre 2007 Fiera Milano-Rho Padiglione 14 corsia H 21-corsia L 14 Monsound s.r.l. - Viale Italia 88 - 20020 - Lainate (MI) Italy- Tel. 02-93596500 - Fax 02-93596501 - [email protected] - www.myaudio.it Dismamusica Magazine SHOW DAILY 23 Settembre 2007 Terzo giorno Buona Domenica, gente! lasciate che vi faccia una domanda: come ve la cavate con la musica? Io, personalmente parlando, faccio qualcosina alla chitarra nel chiuso della mia stanza. Ufficialmente non so suonare (mentre ufficiosamente mi illudo di riuscire ad accompagnarmi in qualche inascoltabile percorso). Ma mi piace molto la musica, e soprattutto la musica dal vivo, che mette anche me alla prova nel riconoscere questo o quello strumento all’interno di una formazione orchestrale. Ad esempio. Quanti tra voi saprebbero distinguere i suoni di un flicorno, di una tromba e di una cornetta? E quanti distinguerebbero la viola dal violino? E ancora: sapete che si possono confondere, in certi passaggi, il violino e il flauto? E che lo stesso vale per certi “vibrato” dell’oboe o del violoncello? Non scandalizzatevi. Se nessuno di voi ha alzato la mano, sappiate che ci sono anch’io a fargli buona compagnia. Effettivamente mi riesce difficile entrare in dettagli così sottilmente ... come dire... dettagliati. Mi preoccupo di più, però, quando mi accorgo che alcuni non distinguono la batteria dal basso, e che non hanno idea di cosa significhi ascoltare uno strumento dal vivo. Ma devo smetterla di preocuparmi di cosucce così banali. E lo dico con convinzione, almeno da quando mi hanno dimostrato che anche come capacità di distinguere i gusti noi umani facciamo un po’ ridere. Ma lo sapete che se vi presentano due piattini apparentemente identici, ma con due cibi differenti, potreste non sapere cosa state mangiando? Mettete alla prova un vostro amico mettendogli a disposizione una cipolla di Tropea accuratamente schiacciata e una mela Golden altrettanto schiacciata. Scommettiamo che non sarà capace di dirvi qual è la mela? Vecchia Volpe in questo numero: Elogio della creatività di Cristiano Cameroni Visti ieri in Fiera. a cura della Redazione Nascita di una fisarmonica. Digitale. di Cristiano Cameroni Accade oggi a cura della Redazione Quale futuro per le scuole di musica? di Cristiano Cameroni Gli spazi del Club Tenco di Enrico Deregibus Strumenti... di carta di Caterina De Gregori I “Trenta” di Second Hand Guitars di Alberto Biraghi Dalle aziende a cura della Redazione Dalla Fiera a cura della Redazione pag. 1 pag. 4 pag. 13 pag. 13 pag. 14 pag. 17 pag. 18 pag. 22 pag. 24 pag. 37 colophon colophon DISMAMUSICA MAGAZINE SHOW DAILY N. 38 - 23 settembre 2007 - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni Editore e proprietario: S&G Partners srl - Direzione e Amministrazione: Via Bainsizza, 30 - 20039 VAREDO - Tel. 0362 583672 Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Stampa: Emme K srl - Fino Mornasco (CO) Aut. Trib. di Monza no 1.701 del 16/12/2003. Direzione Editoriale: Antonio Monzino jr. Redazione: Silvana Antonioli, Cristiano Cameroni, Anna Cristofaro (Art Director). Hanno collaborato a questo numero: Alberto Biraghi, Alessandro De Cristoforis, Caterina De Gregori, Enrico Deregibus, Vittorio Gallarotti. Grafica, impaginazione e coordinamento: S&G Partners srl - Via Bainsizza, 30 - 20039 Varedo (MI) - Tel. 0362 583672 - Fax 0362 544356 - e.mail: [email protected]. È vietata la riproduzione, anche parziale, di foto, disegni, testi o articoli originali pubblicati su DISMAMUSICA MAGAZINE senza espressa autorizzazione scritta della redazione. Manoscritti, foto o disegni, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Legge sulla tutela dei dati personali I dati personali dei lettori in possesso della rivista verranno trattati con la massima riservatezza e non potranno essere ceduti a terzi o utilizzati per finalità diverse senza il preventivo consenso degli interessati. In base alla legge n. 675, in qualsiasi momento l’abbonato potrà decidere di modificare i dati personali o di richiederne la cancellazione. Dalla Fiera Dalla Fiera 23 Settembre 2007 Dismamusica Magazine SHOW DAILY Folla agli ingressi La tradizione vuole che il Sabato di Fiera gli appassionati si riversino copiosi all’interno dei padiglioni: e anche questa volta il fatto si è puntualmente verificato. Nella foto, scattata alle 9,50 del mattino di ieri, l’affollamento della reception dei Padiglioni 14 e 18 è evidente. Sono gli appassionati più mattinieri che hanno voluto sfruttare al massimo il loro tempo in fiera. E sono molti. L’afflusso è continuato per tutta la mattina, con piccole e grandi ondate, ed è progressivamente diminuito a metà del pomeriggio. Con soddisfazione dei più e con la promessa, per oggi, di ripetere la stessa esperienza. Corde al carbonio da Galli Strings C’è una storia stranissima, tutta fatta di dedizione e di ricerca innovativa, dietro alle nuove corde in nylon al carbonio per chitarra classica proposte da Galli Strings in anteprima a MEET Milano. Le caratteristiche fisiche delle nuove corde sono molto vicine alle… lenze da pesca, che stanno moltissimo tempo sott’acqua senza perdere tensione e senza subire l’azione corrosiva dell’acqua. Caratteristiche perfettamente compatibili con il profilo delle corde per chitarra classica, che devono mantenere l’accordatura anche sotto sforzo e non devono essere danneggiate dal sudore delle dita del suonatore. Assieme alle nuove corde, in mostra presso lo stand Galli Strings al Pad. 18, c’è la ricca offerta del produttore italiano, che va dalle corde per chitarra ai modelli per arpa e archi, dai plettri alle borse e a tutti gli accessori per chi suona “a pizzico” o con un arco.. Anemos Quartet R&C Domenica 23 gli Anemos Quartet si esibiranno di nuovo al Palco Acustico B1, alle 11.30. Si tratta di un gruppo di fiati molto … affiatati (è una allitterazione quasi doverosa) formato da Gino Del vescovo (sax soprano), Luigi Tresca (sax contralto), Gabrie- le Sabatini (sax tenore) e Giuseppe Scurci (sax baritono). Giovanissimi, hanno un sound aggressivo, e utilizzano per le loro esibizioni solamente strumenti prodotti dalla Rampone & Cazzani di Quarna Sotto. La Rampone & Cazzani ha una tradizione quasi bicentenaria, e produce strumenti di alto artigianato secondo processi produttivi ancora artigianali per garantire un irrinunciabile controllo qualità destinato a rendere ogni strumento un oggetto praticamente unico. Mogar da Second Life a YouTube e ritorno Roberto Ragazzo di Mogar Music ci ha mostrato ieri mattina, nel corso di un incontro stampa, le nuove strategie elaborate da Mogar sul fronte della comunicazione sul web. Il distributore italiano è la prima azienda del nostro settore ad avere uno spazio su Second Life, “un’area”, come ci ha spiegato Ragazzo “dove contiamo soprattutto di esplorare le potenzialità del mezzo e offrire una prima serie di servizi –fondamentalmente una panoramica virtuale sulla nostra offerta– ai ‘cittadini’ del mondo virtuale.” Diverso è il caso della presenza su YouTube, con una serie di contributi video (ad oggi sono una ventina) con clinics, performance degli endorser e presentazione delle funzioni di punta dei nuovi prodotti. AIARP fa il punto Di ritorno da Cavalese, dove si sono svolti lungo tutta questa settimana gli incontri tecnici dedicati ai pianoforti di Cesare Augusto Tallone, il presidente AIARP Luciano Del Rio è stato accolto nello spazio AIARP presso lo stand Dismamusica nel padiglione 18. L’Associazione Italiana degli Accordatori e Riparatori di Pianoforti ha presentato in Fiera l’ultimo numero del suo house organ, AIARP Notizie, e ha colto l’occasione offerta da MEET Milano per ribadire ad alta voce “l’assoluta necessità di riunire sotto un’unica bandiera gli operatori di questo particolarissimo settore, che sono depositari di una ricchissima tradizione cul- turale”, come ci ha dichiarato lo stesso Luciano Del Rio. Che ha aggiunto: “A riconferma del grande valore aggiunto reso possibile dallo spirito consociativo e dalla assidua collaborazione esistente all’interno di AIARP, ricordo lo straordinario successo del corso che abbiamo appena concluso a Cavalese. Un corso che si è chiuso con un grande concerto che ha visto protagonista il maestro Paolo Marzocchi: un musicista di grande talento che ha messo a disposizione anche il coda Tallone di sua proprietà e che, a commento dell’intervento tecnico di AIARP, si è detto estasiato per i risultati ottenuti dai nostri soci”. Il Meet secondo Fabio Treves “Questo è quello che mi aspetto da un Salone della musica”, ci ha dichiarato Fabio Treves, il grande armonicista blues, a margine della sua premiazione tra i Top Five dell’armonica a bocca secondo Hohner. E ha aggiunto: “Oggi ho visto una bella fiera di strumenti musicali, ho incontrato molti colleghi musicisti ed abbiamo parlato di musica, ed ho visto operatori, rivenditiori e molto pubblico di gente che sa suonare e che vuole farlo. Credo che questa fiera rappresenti un nuovo salto di qualità, del quale effettivamente si sentiva il bisogno”. Il riferimento alle edizioni di Disma Music Show è addirittura esplicito: “Anche a Rimini”, ha concluso, “avevamo una manifestazione di alto profilo, con un mondo in mostra. Ma il pubblico era meno qualificato, più curiosi, più turisti, forse, e meno musicisti”. Lo stand e la presenza SIAE Lo stand SIAE oggi accoglie un grande numero di realtà del mondo musicale. Su 500 metri trovano infatti posto le maggiori associazioni del settore, accanto all’ospite principale: SCF, IMAE, FEM, ASSOMUSICA, UNEMIA, AFI, PMI, FIMI, ACEP, ASSOARTISTI, UNCLA, AUDIOCOOP e CAPI-FIPI. Attiva soprattutto nei suggerimenti di momenti convegnistici di riflessione ed approfondimento, anche ieri SIAE ha proposto un importante appuntamento dal titolo “SIAE con…”, un incontro con i responsabili delle manifestazioni che la SIAE sostiene per la promozione della musica italiana condotto da Dario Salvatori e Franco Zanetti. Oltre a DISMAMUSICA erano infatti presenti Musicultura, Mei, Biella Festival, Premio Pigro, Premio Bindi, Premio Lunezia, Premio Bianca D’Aponte, Bordighera Jazz And Blues, Premio Tenco, Premio Ciampi, Spazio D’Autore e Premio Chatwin. Con SIAE dobbiamo peraltro scusarci per i refusi apparsi ieri sul pezzo che li riguardava: la fretta di un quotidiano è stata cattiva consigliera. Violini d’autore a Cremona Sono davvero inconsueti i “violini d’autore” che verranno presentati a Cremona dal 5 al 7 settembre prossimi nell’ambito dell’omonima mostra organizzata all’interno di Mondomusica, l’appuntamento internazionale con gli strumenti di liuteria classica. I diciotto pezzi che verranno esposti (sedici violini, una viola e un violoncello) sono stati costruiti dalla liutaia bolognese Ezia Di Labio, che ha collaborato con diversi artisti per realizzare una vera e propria “collezione” a cui musicisti, collezionisti e appassionati d’arte guardano oggi con grande interesse. Tutto è cominciato “da una partita di ottimo legno che purtroppo non rispettava i tradizionali canoni estetici della liuteria contemporanea.” Tavole e tavolette che avrebbero sì potuto dare vita a strumenti dal suono straordinario; strumenti che però, con ogni probabilità, non sarebbero mai stati venduti a causa del loro aspetto. Che fare? Si è chiesta a lungo Ezia Di Labio. Alla fine, grazie anche alla collaborazione dell’architetto Mauro Bellei, l’idea giusta è venuta fuori: costruire degli ottimi strumenti musicali di cui si sarebbe valorizzato l’aspetto affidando la decorazione delle superfici esterne ad un gruppo di artisti chiamati a dare una loro interpretazione del violino attraverso l’uso di diverse tecniche decorative. All’inaugurazione della mostra, prevista per domenica 7 ottobre alle ore 15.00, sarà presente, oltre alla liutaia Ezia Di Labio e all’architetto Mauro Bellei, anche il violinista Roberto Nofferini. Che, con ogni probabilità, dimostrerà nei fatti la reale vocazione dei “violini d’autore”. IlIl Personaggio Personaggio Un successo planetario, un disco fortunatissimo che si intitola Joy… dunque, si può davvero fare il musicista e vivere felice? Io credo che si possa vivere felici anche senza avere un successo planetario. In fondo avere successo significa riuscire in ciò che si vuole fare nella vita, e se ad esempio una ragazza sogna di avere una famiglia, il giorno che l’avrà, vivrà il suo successo! Comunque non mi posso proprio lamentare. I dati del mercato italiano, come noi di DISMAMUSICA li raccogliamo sistematicamente da 25 anni a questa parte, indicano un aumento del numero di strumenti venduti. Questo trend può essere letto come un ritorno del bisogno di fare musica: un ritorno che si misura anche nel numero crescente di giovani e adulti che frequentano le scuo- 23 Settembre 2007 Dismamusica Magazine SHOW DAILY le di musica nel nostro Paese, ma che non è supportato da una politica culturale adeguata. Pur avendo in tasca due diplomi di Conservatorio e una laurea, se non sbaglio ti sei misurato spesso in modo conflittuale con l’Accademia; quali potrebbero essere, a tuo parere, i percorsi da seguire per rilanciare la cultura musicale nel nostro Paese? Per rilanciare la musica nel nostro Paese o altrove non sono necessarie scelte politiche, a poco servono i finanziamenti, è inutile parlare di sistema educativo nelle scuole che va benissimo così. Questi sono aspetti secondari. La battaglia si gioca sul lato creativo! È necessario che giovani compositori diano vita ad una nuova musica classica contemporanea, che faccia innamorare di sé la gente. Gli esecutori torneranno a suonare con entusiasmo davanti un pubblico giovane che vivrà con immediatezza la musica del proprio tempo. Se si dà retta alle interviste pubblicate nelle ultime settimane, Giovanni Allevi ha cominciato a suonare il pianoforte… con un furto, vale a dire rubando ogni giorno la chiave della stanza in cui lo strumento era custodito. Si ha l’impressione che ci fosse, in quella prima infatuazione per la tastiera, un “gusto del proibito”. È davvero così? Sì! Proprio perchè mi veniva negato, ho sviluppato per il pianoforte un’autentica ossessione che non mi ha più lasciato. Nel corso di un’intervista pubblicata su queste pagine, un gruppo di designer della Yamaha ha affermato, fra l’altro, che gli strumenti musicali sono una “interfaccia” straordinaria che permette all’emotività dell’uomo di esprimersi; e che esecutore e strumento devono crescere insieme facendo maturare il proprio rapporto nel tempo. Ti riconosci in questo modello? In che cosa sei cambiato nel corso degli anni passati allo strumento? Sono d’accordo, ma, oltre lo strumento e l’esecutore, sono fondamentali l’ascoltatore e soprattutto il compositore, che offre, attraverso le note, la propria visione della musica. Nel tempo ho progressivamente spostato la mia attenzione dallo strumento alla musica, scoprendo che è questa a determinare i cambiamenti più consistenti, sconvolgendo la mia esistenza e comunicando emozioni molto forti a chi mi ha fatto il regalo di ascoltarmi. Spesso, chi ascolta un disco –soprattutto se di successo– è portato a pensare che “la verità” stia nell’incisione, e di conseguenza considera con una certa dose di snobismo quanto avviene dal vivo. Anche molti musicisti cadono in questa trappola, limitando i concerti e affidandosi alle incisioni. Perché, invece, è importante esibirsi di fronte al pubblico e difendere la musica dal vivo? Se è per questo, simpaticamente mi ritengo doppiamente snob, perché per me l’importante è ciò che è scritto sullo spartito, prima ancora dell’incisione e dell’esecuzione dal vivo! In realtà, poi, dal vivo c’è un pathos che nell’incisione in studio è difficile percepire, e, almeno per me, la presenza del pubblico, col suo entusiasmo e la sua attenzione, è fondamentale. Il concerto è una sorta di rito collettivo, cui le singole persone partecipano con il loro vissuto creando un proprio personale viaggio emotivo sullo spunto delle mie note, che così si “colorano” ogni volta in maniera diversa. L’intervista L’intervista 23 Settembre 2007 Dismamusica Magazine SHOW DAILY Nascita di una fisarmonica. Digitale. di Cristiano Cameroni Luigi Bruti è il responsabile dei laboratori di Ricerca e Sviluppo di Roland Europe. Raffinato musicista e profondo conoscitore della più avanzata tecnologia, ha legato il proprio nome a quello di parecchie generazioni di strumenti elettronici. Ma il suo “fiore all’occhiello”, lo strumento al quale è maggiormente legato, è senz’altro la fisarmonica digitale V-Accordion, di cui è giustamente considerato uno dei “padri”. Lo abbiamo incontrato perché ci raccontasse in prima persona la storia dell’invenzione di questo strumento, che ha aperto nuove prospettive ai fisarmonicisti di tutto il mondo. LB: La storia della V-Accordion comincia da molto lontano, e ha molto a che vedere con le radici della mia formazione. Quasi nessuno, fra quanti mi conoscono come progettista di tastiere elettroniche, sa che la mia vera identità, come musicista, è quella di fisarmonicista. La fisarmonica è stata il primo strumento che io abbia mai suonato; e mi ha regalato le più grandi soddisfazioni come esecutore, come quando negli anni Settanta sono stato più volte campione italiano – per essere nominato campione mondiale nel 1976. F R- 7 UNA GAMMA COMPLETA CC: Confesso che non lo sapevo nemmeno io... Come è avvenuto il passaggio dalla carriera concertistica a quella di progettista di strumenti elettronici? LB: Per diversi gradi. Dapprima entrai in azienda in qualità di tastierista: il mio compito era quello di dimostrare i nuovi strumenti elettronici. In seguito, un passo dopo l’altro, diventai responsabile del Laboratorio Musicale. E fu a quel punto che cominciai a coltivare un sogno. Volevo arrivare a produrre una fisarmonica digitale. CC: In che periodo siamo? LB: Si era alla fine degli Anni Ottenta, proprio negli anni in cui Roland Europe nasceva in seguito all’acquisto della SIEL da parte di Roland Corporation. All’epoca, in Roland Europe lavorava una persona straordinaria che ora purtroppo è scomparsa, l’ingegner Francesco Rauchi. Già allora, Rauchi aveva capito le potenzialità rivoluzionarie di una fisarmonica digitale; ed è stato grazie al suo sostegno e alla sua costante collaborazione che si potè arrivare alla stesura di uno studio preliminare. CC: Addirittura vent’anni fa... È sempre così lungo l’iter di progettazione e produzione di uno strumento elettronico? LB: No, di norma ci vuole molto meno tempo. Ma nel caso del progetto V- Accordion le cose sono andate in maniera diversa. CC: Vale a dire? LB: Costruire una fisarmonica digitale, nel modo in cui intendevamo costruirla, era molto più complesso che non realizzare una tastiera elettronica. Questo perché non abbiamo mai inteso costruire un clone digitale dello strumento tradizionale... intanto perché non ce ne sarebbe stato bisogno, e poi perché volevamo dare vita ad uno strumento autenticamente digitale, capace cioè di offrire all’esecutore tutte le possibilità che l’elettronica è in grado di aggiungere alla “base” rappresentata dallo strumento che la tradizione ci ha consegnato. Quindi, ad esempio, non abbiamo mai nemmeno preso in considerazione l’idea di sfruttare dei campionamenti per riprodurre il timbro originale della fisarmonica. CC: In effetti la V-Accordion, se ben ricordo, ha un generatore sonoro che ricostruisce il comportamento fisico dello strumento... LB: È un dispositivo molto raffinato, che discende in linea diretta dalla tecnologia di modellazione fisica del suono elaborata da Roland per realizzare la serie V-Guitar. Grazie ad essa è possibile simulare con grande fedeltà una delle caratteristiche più importanti della fisarmonica, ossia la variazione dell’intonazione di ogni singola ancia al variare della pressione dell’aria nel mantice. CC: Immagino che sia necessario rilevare con precisione i movimenti dell’aria. LB: Certo. E questo la dice lunga sulla complessità del progetto, che, nel momento in cui fu concepito per la prima volta, era virtualmente irrealizzabile. In pratica avevamo le idee giuste, ma ci mancava la tecnologia per portarle a compimento. CC: E poi cos’è successo? LB: Col passare degli anni le cose cambiano. Abbiamo assistito ad un’evoluzione impetuosa della tecnologia –anzi, delle tecnologie. CC: Come sarebbe a dire delle tecnologie? LB: Gli ostacoli che ci impedivano di realizzare la V-Accordion non dipendavano solo da noi. Prendiamo l’esempio delle batterie... io volevo a tutti i costi che il nuovo strumento mantenesse la caratteristica della portatilità, che è tipica della fisarmonica. Volevo che l’esecutore fosse libero di muoversi, e non costretto a rimanere... CC: ...attaccato ad un cavo? LB: Esatto. Perciò dovevamo trovare il modo di garantire alla V-Accordion una riserva energetica tale da poter funzionare ‘da sola’ per un tempo ragionevole. E la cosa era tanto più difficile in quanto volevamo che lo strumento fosse autoamplificato e capace di trasmettere il segnale a distanza, via radio. Tutte funzioni che richiedono dosi importanti di energia che a quel tempo, più di dieci anni fa, le batterie ricaricabili assicuravano solo al prezzo di un peso e di dimensioni decisamente improponibili. CC: Così il progetto è stato messo in un cassetto... LB: Sì, ma non certo per essere abbandonato! Abbiamo aspettato che ci fossero le condizioni necessarie per poterlo realizzare, tutto qui. CC: A quel punto sarà stato facile arrivare alla produzione. LB: Eh, no... per andare in produzione non basta che un progetto sia fattibile. Bisogna che l’intera struttura aziendale, dal management al marketing, sia convinta della vendibilità di un certo prodotto; altrimenti si incontra un nuovo stop. CC: E allora? LB: E allora abbiamo realizzato un primo prototipo da sottoporre al giudizio dei vertici dell’azienda. Era un esemplare molto spartano, naturalmente; la struttura in legno era ‘rubata’ ad una fisarmonica vera, e l’insieme era collegato ad un personal computer sul quale avevamo installato il primo software, sviluppato assieme al gruppo di lavoro per dimostrare quali fossero le potenzialità dello strumento. CC: Come andò? LB: Non fu facilissimo. In Giappone, dove la cultura aziendale è profondamente diversa dalla nostra, non riuscivano a capire perché mai dovessimo impegnarci nella produzione di una fisarmonica. Per loro, abituati a soppesare con preci- -2 FR -3 FR F R -7 b La linea V-Accordion si è allargata nel corso degli anni fino a coprire praticamente tutte le fasce di mercato. Lo strumento “ammiraglio” continua ad essere il modello FR-7, che come tutti i modelli inferiori è disponibile anche nella versione a bottoni. Chiaramente, i modelli FR-3 e FR-2 sono ridimensionati rispetto al top di gamma: rispetto al numero di tasti (34 nel caso della FR-2) come in relazione alle caratteristiche tecniche. FR-2, ad esempio, non è amplificata; mentre il numero di Sound Set (le combinazioni dei diversi registri che contribuiscono a formare la voce di una fisarmonica) di FR-3 è inferiore rispetto a quello del modello di punta: 10 contro 30. Della linea V-Accordion fanno poi parte numerosi accessori che vanno dalle borse “Soft Bag” per il trasporto degli strumenti alle batterie ricaricabili aggiuntive, alla pedaliera di controllo MIDI FBC-7. Per ulteriori informazioni rimandiamo al sito Internet di Roland Italy, raggiungibile all’indirizzo www.roland.it L’intervista L’intervista IL V-ACCORDION FESTIVAL: UN APPUNTAMENTO INTERNAZIONALE Nell’ambito delle attività “colaterali” di promozione della V-Accordion è nato quest’anno il V-Accordion Festival: un concorso internazionale aperto anche a chi suona la fisarmonica acustica e rivolto, come si legge nel bando ufficiale, “a fisarmonicisti creativi e proiettati verso il futuro”. sione l’andamento del mercato in base al numero di pezzi presenti nei grandi negozi delle grosse catene, l’idea della fisarmonica si associava ad uno strumento impalpabile, scarsamente rappresentato. Uno strumento con un suo “circuito di vendita” in un certo senso alternativo, e quindi in qualche modo al di fuori del mercato di riferimento. Ci vollero quindi tutto il nostro impegno e la nostra dedizione per far passare l’idea. Oltre ad una coincidenza molto più che fortunata, che si è rivelata decisiva per il successo del progetto. CC: Quale coincidenza? LB: Anche Ikutaro Kakehashi, il fondatore di Roland Corporation, nutriva una profonda passione per la fisarmonica, e in special modo per la fisarmonica italiana. Anche lui accarezzava il sogno di costruirne una elettronica; e aveva cominciato a lavorare all’idea addirittura nel 1967! CC: ...decisamente troppo in anticipo rispetto ai tempi. LB: Infatti anche il suo progetto era stato da tempo archiviato, anche perché in azienda erano sopraggiunte altre priorità. CC: In ogni caso l’idea venne approvata... LB: Era la fine del 1995, per la precisione il 5 dicembre, quando il progetto fu approvato ufficialmente. Naturalmente occorrevano ancora diversi anni di ricerca prima che si passasse alla produzione vera e propria... Un periodo duran- Suddiviso in due fasi successive, il concorso prevede innanzitutto lo svolgimento di finali nazionali nei dodici Paesi aderenti che, oltre all’Italia, comprendono Brasile, Repubblica Ceca, Norvegia, Olanda, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Canada e Australia. La finale italiana si è tenuta ad Aosta il 19 agosto scorso: e ha visto imporsi Pavel Runov (al centro nella foto qui a sinistra), a cui è stata assegnata come premio la V-Accordion FR-7B. La prima edizione del V-Accordion Festival si concluderà a Pesaro il 9 e il 10 novembre prossimi con la finale internazionale: una due-giorni durante la quale i vincitori delle edizioni nazionali si contenderanno il titolo di campione mondiale. te il quale vennero risolti uno dopo l’altro tutti i problemi tecnici, e verso la fine del quale il team di lavoro venne privato, con la morte dell’ingegner Rauchi, di una delle figure più carismatiche. Eravamo quasi arrivati alla meta: e quando nel 2004 le linee di produzione furono pronte, decidemmo di dedicare il primo strumento alla sua memoria... La sigla FR che compare nel nome della prima VAccordion (la FR-7, appunto), sta in effetti per Francesco Rauchi. CC: Una firma postuma... LB: Una dedica, nel senso letterale del termine. Una dedica sentita da parte di tutta l’azienda. Che si è impegnata tantissimo, anche dal punto di vista finanziario, per sviluppare a fondo questo progetto. CC: Che tipo di impegno economico si richiede per lo sviluppo di un nuovo strumento musicale? LB: Nel caso della V-Accordion, si parla davvero di cifre notevoli... Anche perché tutti i pezzi, a cominciare dalla tastiera, sono fuori standard e richiedono innanzitutto la preparazione di stampi su misura, i cui costi non possono essere ammortizzati che su grandi numeri. Del resto non poteva che esse- re così, dal momento che stavamo aprendo una strada che nessuno prima di allora aveva percorso. CC: È vero che diverse parti della V-Accordion vengono prodotte con la tecnica artigianale? LB: Il mantice ci viene fornito da aziende artigiane specializzate; e la cosa non deve sorprendere, dato che la nostra fabbrica sorge a pochi chilometri dal distretto per eccellenza della fisarmonica. È anche grazie a questi componenti di altissima qualità che la nostra VAccordion può dirsi uno strumento vero a tutti gli effetti. CC: Il fatto che vi siate rivolti ai costruttori artigiani non vi ha creato delle difficoltà? Voglio dire... come è stato preso l’avvento della V- UN VOLUME COMMEMORATIVO PER I 25 ANNI DI DISMAMUSICA Per sottolineare ufficialmente l’importante traguardo del 25esimo anniversario dalla fondazione, DISMAMUSICA ha pubblicato un volume commemorativo che ripercorre le tappe salienti della sua vita associativa, proponendo una ricca documentazione fotografica a commento di un testo scorrevole e didascalico. “Abbiamo voluto offrire al lettore”, sottolinea Gianni Cameroni, coordinatore dell’iniziativa e co-autore dei testi, “un viaggio agevole e interessante attraverso venticinque anni di impegno e di passione”. Il volume, che verrà presentato ufficialmente questa sera durante la festa DISMAMUSICA organizzata in Fiera presso la Sala Martini (ingresso a inviti), ha comportato alcuni mesi di lavoro, con una attenta ricerca delle fonti, dei materiali e delle fotografie relative a 25 anni di attività e di crescita. Rilegato in seta grigia con la sovraimpressione del 10 marchio DISMA in argento lucido (il colore del 25esimo), il volume è proposto in italiano con la traduzione in inglese a fronte. “Si tratta di un’attenzione alla tipologia del nostro mercato”, precisa ancora Cameroni. “Gli associati DISMAMUSICA sono infatti ‘internazionali’ per vocazione, siano essi produttori (e quindi esportatori), distributori (quasi sempre importatori) o editori (spesso impegnati in iniziative internazionali di coedizione o importatori ed esportatori essi stessi di musica stampata e libri). L’inglese rende di facile lettura la storia DISMAMUSICA anche ai referenti internazionali di ciascuno di essi”. Il volume, prima di chiudersi con l’elenco aggiornato ad oggi della base associativa DISMAMUSICA (che annovera da quest’anno anche i rivenditori) rende omaggio anche agli operatori scomparsi, con gratitudine e riconoscenza. 23 Settembre 2007 Accordion da chi per tradizione costruisce fisarmoniche acustiche? LB: In generale, è stato salutato con piacere. Certo, soprattutto all’inizio c’è stato chi ha storto il naso, preoccupato del fatto che andassimo ad erodere una quota di mercato già di per sé poco sostanziosa; ma col tempo è diventato chiaro a tutti che le cose stanno nella maniera diametralmente opposta. CC: Cioè? LB: Alle radici del progetto di realizzazione della fisarmonica digitale c’è anche, da parte nostra, un fortissimo desiderio di riportare l’attenzione dei giovani –e di tutti coloro che fanno musica– verso lo strumento fisarmonica. CC: Uno strumento che fra l’altro, stando a quanto emerge dai dati di mercato raccolti da Dismamusica, sta vivendo una stagione nuovamente positiva... merito anche della V-Accordion? LB: Può darsi... Quello che è certo è che il nostro strumento è stato bene accolto ovunque. Anche in Giappone, dove alla presentazione ufficiale si sono accreditati oltre cento giornalisti di altrettante testate –ivi comprese tantissime riviste che non hanno nulla a che vedere con gli strumenti musicali, ma che si occupano di moda e di tendenze. E che hanno trasmesso volentieri al grande pubblico i punti di forza e le caratteristiche peculiari della V-Accordion. CC: Possiamo ricordarli brevemente anche noi? LB: Beh, i benefici più evidenti nell’uso di questo strumento stanno innanzitutto nel fatto di avere, all’interno della medesima fisarmonica, tante intonazioni diverse e una tavolozza timbrica estremamente ampia. Ci sono le voci dei registri tipici della fisarmonica italiana e della musette francese; e poi i suoni di strumenti affini alla fisarmonica, come il bandoneon o il cajun. CC: Insomma, c’è sempre la voce giusali e delle fotografieta per suonare nel modo più appropria- Dismamusica Magazine SHOW DAILY to in rapporto ad un repertorio vastissimo. LB: Sì, in questo senso ora sarà più difficile incappare in un tango suonato con la musette... per fortuna. A questo va poi aggiunta l’enorme facilitazione che riguarda il problema dei bassi sciolti. CC: Di che cosa si tratta? LB: Le fisarmoniche a bassi sciolti possono adottare diversi tipi di mappatura: per terze, per quinte, con le note gravi in alto o in basso... Ne consegue che chi è abituato ad un sistema si trova in gravi difficoltà nel momento in cui passa ad uno strumento costruito con una logica alternativa. Noi, nel dominio digitale, abbiamo reso programmabili queste impostazioni, con il risultato che chi vuole passare da un sistema all’altro non ha che da richiamare in memoria la nuova impostazione. CC: Un sistema utile anche per studiare. LB: Beh, questo non è il solo vantaggio per chi studia. In questo senso, il lato più interessante è senz’altro la possibilità di suonare in cuffia, così da esercitarsi anche senza infastidire i vicini. CC: A proposito di studio, che tipo di rapporto ha la V-Accordion con il mondo della didattica? Come la accolgono gli insegnanti? LB: Le reazioni degli insegnanti sono diverse. Però posso dire questo: sia la FR-7 che i modelli successivi –che hanno ampliato la gamma verso il basso, in linea con la politica tradizionale dell’azienda– sono strumenti che guardano al settore educational come ad uno dei terreni di confronto di riferimento. In parte per le dimensioni più contenute (il modello FR-3 ha 37 tasti, il modello FR-2 ne conta 34), in parte per via dei benefici che abbiamo ricordato poco fa e per il possibile collegamento con il mondo del computer, tutte le nuove V-Accordion destano sempre molto interesse nel mondo della scuola. Anche questo, per noi, è un ulteriore motivo di soddisfazione, perché suona a riconferma della bontà del progetto e delle nostre intenzioni. E fa ben sperare per un futuro nel quale la fisarmonica tornerà a vivere una stagione da protagonista nel panorama musicale mondiale. Dismamusica Magazine SHOW DAILY Dalla Fiera Dalla Fiera 23 Settembre 2007 Accade oggi Domenica 23 settembre EVENTI Ore 10:00 - Aula Agorà - Pad. 18 Mostra fotografica “Musica in Mostra: le origini” - Immagini storiche dell’industria musicale in Italia dal 1950 al 1970 a cura di “M&D Musica e Dischi” Ore 10:00 - Pad. 14 e Pad. 18 Il videoclip: storia e storie Ore 10:00 - Stand Accademia Teatro alla Scala - Pad. 18 Maria Callas - Mostra costumi ed accessori a 30 anni dalla sua scomparsa Ore 10:00 - Stand Accademia Teatro alla Scala - Pad. 18 Fotografie di scena - Mostra fotografica con selezione delle immagini realizzate dagli allievi del “Corso per fotografi di scena”. Ore 10:00 - Pad. 14 Rari Vinili - la più importante manifestazione italiana di collezionismo musicale Ore 10:30 - Palco Bianco & Nero Fatti un CD (Tu piano, io forte) Ore 11:00 - Palco Mogar - Pad. 14 Esibizione live: Giorgio Palombino; Four Tiles; Max Furian; Fabrizio Leo; Walter Calloni; Lacuna Coil; Luciano Zardo Quartet Ore 11:00 - Palco Rock Stand Eko Group - Pad. 14 Stand Rugginenti - Pad. 18 Clinics by Peter Fischer (Framus), Stu Hamm (Hartke), Lorenzo Poli (Hartke) Esibizione “Agamus” Spazio bimbi: al MEET c’e’ musica anche per me Ore 11:00 Liuteria - Pad.18 Stand Music Gallery - Pad. 14 Esibizione live Mismountain I suoni che vengono dal passato - Mostra permanente. Percorso alla scoperta delle differenze timbriche e tecniche dei piani storici rispetto agli attuali. Ore 11:00 - Stand MusicTech - Pad. 14 Ore 10:00 - Stand Casale Bauer Pad. 14 Casale Bauer Pad. 14 Ore 11:30 - Aula Agorà - Pad. 18 Musica e Parole: Incontro dedicato a Fred Buscaglione con documenti visivi e Con la collaborazione di Gioachino Lanotte, autore di Fred Buscaglione. Proiezione commentata di rari reperti visivi di Giorgio Gaber in dvd - direzione artistica di Enrico De Angelis e Enrico Deregibus Ore 17:00 - Aula Agorà - Pad. 18 Musica e Parole “Bobo e le canzoni” - Sergio Staino commenta le sue vignette e le sue storie dedicate al mondo della musica Con immagini - direzione artistica di Enrico De Angelis e Enrico Deregibus Dimostrazioni tecniche e musicali - Esibizione del maestro di fisarmonica Caporilli Palco Nazioni Scuole di musica - dall’aula al palco Ore 15:30 Ore 13:00 Ore 13:00 - Palco Rock Esibizione live: I casi Impossibili Ore 13:00 Acoustic Guitar Village: Concerto/ demo del chitarrista acustico australiano Michael Fix - Palco elettronico Corso Italia Air Guitar - L’arte spettacolare di fingere di suonare la chitarra Ore 17:30 - Palco Bianco & Nero Concertando - Pianista Alexander Romanovsky Ore 18:00 - “Didjeridu, suoni e chiacchiere con Papi Moreno “ Concerto live di Giovanni Allevi Ore 16:00 - Stand Casale Bauer - Pad. 14 Esibizione live del chitarrista Paolo Giordano Clinics by Bononia Sound Machine Ore 14:00 Stand Eko Group - Pad. 14 Clinics by Luca Colombo e Emanuele Perilli Ore 16:00 Ore 18:30 Sala Martini - Leo (Centro Congressi - Stella Polare) Brindisi commemorativo del 25º anniversario della costituzione di DISMAMUSICA e di accoglienza degli espositori MEET Milano da parte di EXPOCTS. Su invito. La serata sarà allietata dalla Treves Blues Band Esibizione live Django Mania Ore 16:00 Palco elettronico Corso Italia Staffetta pianistica Stand Rugginenti - Pad. 18 Presentazione del testo AUDIO EDITING a cura di Paolo tonelli Palco Nazioni Stand Music Gallery - Pad. 14 Ore 14:00 - Palco Bianco & Nero Ore 14:30 Ore 17:00 - Stand Rugginenti - Pad. 18 Palco Acustico B2 Ore 11:00 - Stand “Il suono a valle - cosa succede quando il suono della chitarra arriva al mixer” Seminario sull’amplificazione dal vivo in concerto della chitarra acustica Relatore: Gianluca Cavallini (fonico) Ore 15:00 - Stand MusicTech - Pad 14 Dimostrazioni tecniche e musicali - Esibizione del campione del mondo di Fisarmonica e Diatonica. Esibizione live: I giovani amici della musica Ore 11:00 - Spazio Gamma - Pad. 18 Ore 17:00 - Palco Acustico B1 Ore 15:00 - Stand MusicTech - Pad. 14 Ore 14:00 - Palco Acustico B1 CONFERENZE Band Esibizione del gruppo “The Rocker” Esibizione live: Marydim Dimostrazioni tecniche e musicali - Esibizione del campione del mondo di Fisarmonica e Diatonica. Clinics by Greg Bissonette, Reggie Hamilton, Greg Koch, Max Magagni Big Ore 15:00 Ore 12:00 Palco Acustico B1 Dimostrazioni tecniche e musicali Esibizione del maestro di fisarmonica Caporilli live: EnsEmble strumentali Agamus Palco elettronico Corso Italia Ore 13:00 - Stand Civica scuola di Clinics by Pietro Nobile, Marco Cadorna, Salvatore Zocco, Massimo Sutera, Francesco Lesi Ore 16:30 L’orchestra a pizzico ed il ‘700 musicale - concerto Spazio Sigma - Pad. 14 Ore 10:00 - Stand Pianosound - Pad. 18 Ore 12:00 Ore 11:00 - Palco Nazioni Ore 11:00 Esposizione di strumenti tra il Rinascimento e il Barocco Esibizione live: I giovani amici della musica e Coro “In Canto” Esibizione live - Wojtek Pilichowski Esibizione live: Tonio Scatigna e la Gatta da Pelare Pad. 18 - La chitarra dal Ore 10:00 Palco acustico B1 Esibizione live JMP (Jamit Music Production) Ore 11:00 - Stand MusicTech - Pad. 14 Ore 16:30 - PalcoRock Ore 14:30 - Palco elettronico Corso Italia Palco Acustico B1 Ore 10:00 - Stand Civica Scuola di Liuteria Rinascimento ai giorni nostri Ore 12:00 Esibizione live: Markbass Power Trio (Pippo Matino, Rocco Zifarelli, Paco Sery) Le Nuove Frontiere dell’Editoria Elettronica L’incontro si è svolto ieri al Teatro AGORÀ Per approfondimenti: Pad. 14 C25 D24 Suonare, Suonare… Ma quanti strumenti ci sono oggi nelle case degli italiani? E che cosa propone oggi l’editoria per andare incontro alle esigenze di divertimento di chi ha passione per la musica? Offrire al pubblico l’occasione di suonare e di cantare attraverso apposite pubblicazioni, attraverso progetti e corsi che coinvolgono l’informatica, è uno splendido modo per permettere di coltivare queste passioni. Queste pubblicazioni danno modo di mettersi in gioco, di scambiare emozioni, di vivere il piacere di suonare e di cantare, facendosi guidare da maestri esperti per soddisfare in piena autonomia la propria voglia, la propria curiosità, il desiderio di migliorare, anche se si è già professionisti. Questo convegno ha avuto proprio lo scopo di offrire al pubblico presente a MEET Milano un “dietro le quinte” del mercato editoriale, e di fare il punto, anche con il contributo di esperti del settore, sulla situazione attuale, sulla produzione, sulle aspettative del pubblico e su particolari prodotti anche innovativi che si trovano già sul mercato. Una particolarità del convegno è infatti stata quella di poter ascoltare ed osservare dal vivo ciò che l’editoria elettronica può offrire oggi per soddisfare la voglia di musica. 13 IlIl Punto... Punto... 23 Settembre 2007 Dismamusica Magazine SHOW DAILY a colloquio con Paolo Ponzecchi, Presidente AIdSM Il settore delle scuole di musica del nostro Paese appare oggi particolarmente frastagliato. Anche senza considerare il vasto arcipelago di istituti a conduzione privata –che spesso sfuggono ai censimenti ufficiali– il campo è invaso, per così dire, da una miriade di istituzioni di forma diversa. Scuole Civiche, Istituti Pareggiati, Associazioni, Bande e Cori... sono davvero innumerevoli le realtà che rispondono alla forte domanda di istruzione musicale che emerge a tutti i livelli dal territorio. Questi soggetti, che si muovono in qualche modo all’ombra delle grosse istituzioni, costituiscono anche numericamente l’ossatura di riferimento della didattica musicale italiana. Da qui transita la quasi totalità dei musicisti di domani; qui trovano spazio gli insegnanti più giovani e più ricchi di idee; qui non ci si limita ad offrire agli iscritti i corsi più “di moda”, ma si promuovono anche gli insegnamenti più negletti, contribuendo in questo modo a preservare un vasto patrimonio culturale... In altre parole, è in questo contesto che matura l’alfabetizzazione musicale del Paese –ed è proprio qui che bisogna guardare per capire quali scelte operare per il bene delle prossime generazioni. Per fare il punto sulla situa- zione in cui versano queste realtà, per capire più a fondo quale sia il loro ruolo attuale e per delineare gli sviluppi possibili del settore, siamo andati ad intervistare il Presidente dell’Associazione Italiana delle Scuole di Musica (AIdSM) Paolo Ponzecchi. Uno sguardo all’Italia Direttore della Scuola di Musica “Giuseppe Verdi” di Prato (una scuola comunale che conta oltre seicento iscritti), Ponzecchi fa parte da diversi anni del board della EMU (European Music School Union), di cui è stato eletto Vicepresidente il maggio scorso. Gli chiediamo innanzitutto di darci una panoramica d’insieme della situazione italiana. PP: È difficile dare una risposta precisa... Guardando all’Italia, il quadro che emerge è quello di una realtà non omogenea e sfuggente per definizione. Basti dire che noi, che come AIdSM siamo di fatto l’unica associazione di riferimento del Paese, contiamo fra i nostri iscritti poco più di cinquanta scuole –una briciola, praticamente, rispetto alle svariate centinaia di istituti che sorgono nella penisola. CC: Lo si direbbe un paradosso... Come si spiega? PP: Le cause sono diverse. Intanto, non tutte le scuole hanno la medesima forma istituzionale. Escludendo le scuole private, che per statuto non possono fare parte della nostra Associazione dal momento che si muovono a fine di lucro, ci sono Scuole Civiche, Istituzioni, Fondazioni, Associazioni e Cooperative... in pratica, un mare magnum all’interno del quale è molto difficile orientarsi e individuare un’identità comune. Inoltre occorre ricordare che la distribuzione delle scuole è molto disomogenea: estremamente capillare al centro-nord, si riduce per densità e numero man mano che ci si sposta a sud. CC: Ecco che riaffiora il vecchio problema delle due Italie... PP: Parlerei piuttosto di un diverso atteggiamento della classe dirigente, e più in generale dell’effetto generato da scelte politiche differenti. CC: In che senso? PP: “È presto detto. Al Sud, al di fuori del Conservatorio, prevale nettamente la realtà privata. Storicamente, solo poche amministrazioni locali sono riuscite a mettere in piedi e a sostenere delle scuole comunali, o comunque di tipo pubblico. Così si avverte con forza la grande discriminazione di un ordinamento didattico che propone solo il percorso professionalizzante e lascia a carico dei privati gli oneri e l’organizzazione della formazione musicale di base. CC: Tornando alla realtà nazionale, come è possibile stimare, anche solo in modo approssimativo, la reale consistenza numerica del settore? PP: Non è poi così difficile. Intanto esistono dei censimenti estremamente accurati che si riferiscono a singole regioni... In particolare ce n’è uno molto approfondito relativo all’Emilia Romagna, che è stato condotto da una società specializzata (vedi box nella pagina seguente, ndr). Inol- tre, per quanto siano ancora poche, le scuole associate all’AIdSM sono distribuite su diverse regioni d’Italia; e i loro direttori, che conoscono piuttosto bene la realtà locale, sono una fonte piuttosto attendibile per l’elaborazione di una stima. In questo senso, direi che i circa quattrocentomila iscritti che fanno riferimento alle scuole di musica di tutta Italia rappresentano un totale credibile. IL RUOLO DELLE SCUOLE pendono, le scuole di musica sono esposte di continuo alle esigenze che prendono forma sulla loro area di competenza. Che si tratti di organizzare corsi propedeutici nelle Scuole Primarie o fare animazione nelle Scuole d’Infanzia, elaborare iniziative ad hoc per la Terza Età o corsi di aggiornamento per i docenti, proporre incontri di alta formazione o rispondere ad esigenze di carattere socio-ricreativo, le nostre scuole sono le prime ad essere interpellate dalle amministrazioni locali –e le prime a rispondere. CC: Questo per quanto riguarda i numeri... Che cosa si può dire, invece, della fisionomia specifica del- CC: Si direbbe che rapprele Scuole di Musica? E qual sentino una sorta di consuè la loro missione –se mi è lente musicale universale. concesso l’uso di questo ter- PP: Più o meno. Fra l’altro, mine? qui emerge con chiarezza PP: Credo che il termine sia anche un’altra delle caratappropriato... Quella delle teristiche fondamentali delscuole di musica è in effetti le scuole di musica: vale a una vera e propria missione, dire l’estrema flessibilità che discende da una sensi- operativa. I nostri istituti, bilità autentida vent’anni “il legame con il ca ai problea questa parterritorio è una mi del territote, non fanno rio. E in real- delle caratteristiche altro che fortà proprio il più evidenti delle nire su larlegame con ga scala una nostre scuole...” formazione di il territorio è una delle caratteristiche più base di buon livello, che si evidenti delle nostre scuo- affianca al lavoro dei Conle... Legate come sono alle servatori e delle scuole di amministrazioni da cui di- perfezionamento preparan- L’Associazione Italiana delle Scuole di Musica in breve •Fondata nel 1985 per iniziativa del CRSDM (Centro di Ricerca e di Sperimentazione per la Didattica Musicale) di Fiesole, ha l’obiettivo di riunire le scuole di musica italiane e le istituzioni che hanno come scopo l’insegnamento e la diffusione della cultura musicale. • Oggi ne fanno parte 49 Scuole in rappresentanza di diverse Regioni; il grosso degli iscritti si trova fra Toscana e Emilia Romagna, ma non mancano importanti istituti distribuiti fra Bolzano, Milano, Roma, Bari e Caltanissetta. • Organizza ogni anno corsi di aggiornamento, convegni e festival. Gli appuntamenti fissi di riferimento sono le Giornate della Didattica e le Giornate della Musica, che si svolgono a cadenza annuale secondo un percorso itinerante che si snoda fra i diversi Comuni delle scuole associate. • È l’interlocutore di riferimento dell’EMU (European Music School Union) e delle istituzioni nazionali che si occupano in sede legislativa e amministrativa dei temi legati all’insegnamento della musica sul territorio. •È associata all’EMU; e il Presidente Paolo Ponzecchi è attualmente Vicepresidente dell’organismo paneuropeo. •Per maggiori informazioni sulle attività dell’AIdSM e sulle modalità di iscrizione è possibile contattare la segreteria, al numero 0574-61.21.37, o visitare il sito www.aidsm.it AIdSM Associazione Italiana delle Scuole di Musica 14 Dismamusica Magazine SHOW DAILY do la cosiddetta base. Tanto più che, quando la riforma sarà pienamente a regime, i Conservatori potranno occuparsi solo dell’alta formazione. PARLANDO DI LEGGI CC: Il riconoscimento del ruolo di raccordo fra propedeutica e alta formazione è al centro di un disegno di legge presentato da poco. PP: Sì; è l’ormai celebre Legge Soliani, che è andata in discussione in Senato ai primi di agosto. Fra l’altro, se non mi sbaglio ne hai parlato anche tu da queste colonne. CC: Vero! È stato in occasione del report pubblicato all’indomani del convegno di Sesto Fiorentino, organizzato proprio da voi dell’AIdSM nel marzo scorso. PP: Quel convegno fu l’occasione per presentare alle scuole di musica associate i termini del disegno di legge che la senatrice Albertina Soliani, da anni particolarmente vicina al nostro mondo, ha abbozzato per dare una prima regolamentazione al settore. Personalmente lo considero un risultato importante, almeno per due motivi. Primo: se la legge sarà approvata si arriverà finalmente ad un riconoscimento anche giuridico del ruolo fondamentale svolto dalle nostre Scuole nella diffusione della cultura musicale in Italia. E questo è uno degli obiettivi che l’AIdSM persegue fin dal giorno della sua fondazione. Secondo: l’AIdSM, nella sua IlIl Punto... Punto... 23 Settembre 2007 qualità di unico referente credibile per il mondo delle scuole di musica, è stata l’interlocutore di riferimento del legislatore. Essere accreditati in questo modo presso le istituzioni ci permetterà anche dovrebbe servire da volano per richiamare molte altre scuole all’interno della nostra associazione. Insomma, se si vuole fare qualcosa per migliorare la condizione delle scuole di musica Gratis! Ritira subito la tua copia Nella pagina a fianco: giovani percussionisti danesi durante un festival organizzato dall’EMU. Nel tondo: una giovanisima allieva di chitarra. In questa pagina, nei tondi: le senatrici Vittoria Franco (in alto) e Albertina Soliani, protagoniste dell’incontro-dibattito organizzato dall’AIdSM a Sesto Fiorentino lo scorso marzo (foto sopra). in futuro di contribuire direttamente allo sviluppo della regolamentazione. CC: Insomma, anche in pochi riuscite a fare qualcosa per la causa comune... PP: Io dico sempre che siamo come un piccolissimo partito arrivato al governo con incarichi prestigiosissimi... perciò non posso che ess e r e d’accordo con questa riflessione. Alla quale aggiungo, però, che la buona accoglienza di cui godiamo negli ambienti istituzionali –e se lo si vuole fare avendo voce in capitolo– basta aderire alla nostra realtà. Le porte, davvero, sono sempre aperte... CC: Non tutti, però, sembrano entusiasti dei risultati. Ad esempio, mi pare che il disegno di legge Soliani non sia stato salutato dall’unanime acclamazione delle Scuole di Musica italiane. PP: Penso che sia normale, oltre che perfettamente legittimo. Insomma, questo disegno di legge ha luci ed ombre; ma non ci trovo nulla di strano, soprattutto se si parte dal presupposto che il le- Un censimento per LE Scuole dell’Emilia Romagna Lo studio più approfondito e circostanziato condotto a tutt’oggi sulle scuole di musica del nostro Paese è stato portato a termine da Delos Ricerche su incarico dell’Associazione “Assonanza” (l’associazione regionale delle Scuole di Musica dell’Emilia Romagna). Lo studio, che si intitola Indagine sulle Scuole di Musica dell’Emilia Romagna, è stato presentato a Sesto Fiorentino in occasione del convegno organizzato dall’AIdSM nel marzo scorso. In quell’occasione erano presenti la senatrice Albertina Soliani, relatrice del disegno di legge sulle scuole di musica, e la presidente della VII Commissione del Senato Vittoria Franco; ed entrambe hanno più volte sottolineato come l’accurata fotografia che emerge dall’Indagine rappresenti un documento di grande importanza strategica, capace com’è di “restituire, anche se solo su base regionale, le vere dimensioni del settore”. Oltre ad un censimento accurato delle scuole di musica, di cui mette in evidenza sia la distribuzione sulle province che il rapporto numerico rispetto ai singoli Comuni, l’Indagine propone una radiografia piuttosto approfondita delle caratteristiche di base dei singoli istituti. I grafici proiettati a Sesto Fiorentino mettevano in evidenza, ad esempio, i rapporti di collaborazione fra scuole di musica e altre “agenzie formative” (Scuole dell’Infanzia, Primarie, Secondarie). Ancora, lo studio si interroga sul numero medio di aule su cui le Scuole possono contare, sull’andamento nel numero degli iscritti e sul rapporto fra allievi e docenti. Di questi ultimi, in particolare, vengono analizzati anche il livello di preparazione e l’eventuale abilità a gestire corsi indirizzati ad alunni con handicap. Non manca neppure un approfondimento sul numero e sul tipo di materie insegnate: che fa scoprire ad esempio, a fianco degli insegnamenti più tradizionali come solfeggio e storia della musica, ci sia un’importante penetrazione della propedeutica musicale (insegnata nel 49,6 per cento degli istituti) e dell’informatica musicale (10,7 per cento). 370 pagine a colori con oltre 3.000 nominativi degli operatori musicali italiani: negozi, scuole, orchestre, distributori strumenti, edizioni, etichette discografiche, liutai, studi di registrazione... Scopri le nostre riviste musicali SUONARE NEWS Il mensile dei musicisti con cd SEICORDE Trimestrale di chitarra con cd MICHELANGELI EDITORE Padiglione 18, stand 78 tel. 02-70632252 www.suonare.it 15 IlIl Punto... Punto... 23 Settembre 2007 Dismamusica Magazine SHOW DAILY Oggi: Scuole di CONFERENZA Musica protagoniste dal vivo Sono molte scuole di musica dell’area di te le scuole che presenteranno i propri alMilano e dell’hinterland che anche oggi, fra lievi sono associate all’AIdSM: nell’area di le 13.00 e le 18.00, porteranno sul Pal- Milano aderiscono per ora all’associazione SEMINARIO co delle Nazioni alcuni fra i migliori allievi solo la Fondazione Civica Scuola di Musia suonare dal vivo. L’iniziativa, organizza- ca di Milano e la Civica Scuola di Musica ta con il patrocinio di Vividi Desio. Il concerto, comunMilano, ha permesso già que, a cui sono attesi anche inCONCERTO ieri a molti giovani studensegnanti e direttori degli istituti ti di misurarsi con il pubblico della Fiera at- coinvolti, potrebbe essere una buona octraverso proposte che spaziano su diversi casione per approfondire il discorso sulla EVENTO generi musicali. Dal jazz al rock, dalla mu- necessità di una maggiore presenza delle sica pop alle suggestioni della tradizione scuole di musica nell’Associazione Naziomediterranea: il panorama che emerge è nale. quello di un universo ricco e in evoluzione, Alle 18.00, al termine delle esibizioni delche descrive le dimensioni del “bisogno di le Scuole di Musica, lo spazio ospiterà una musica” che emerge dal territorio. Non tut- performance di Giovanni Allevi. gislatore si è trovato in questa occasione a costruire in un deserto. CC: In un deserto? PP: Prima di questa proposta di legge non c’era praticamente nulla. Nemmeno una riga che parlasse della realtà delle scuole di musica, nemmeno un articolo che inquadrasse la loro posizione sul territorio. CC: E ora? Che cosa potrebbe cambiare se la legge venisse approvata? PP: Innanzitutto, come dicevo poco fa, avremmo un riconoscimento. Non si parlerebbe più delle scuole di musica in termini folkloristici, ma sapendo di avere a che fare con organismi riconosciuti dalle istituzioni. E poi, come diretta conseguenza del riconoscimento, avremmo una valida piattaforma da cui partire per lo sviluppo di leggi più dettagliate. A conti fatti, penso che sia un bel salto in avanti. IL RAPPORTO CON L’EUROPA CC: Certo, questi sono dati oggettivi; e penso che facciano risaltare in modo particolare il valore di quanto state facendo come associazione. Se fossi a capo di una scuola di musica, non aspetterei un istante ad associarmi... PP: Magari fossero tutti così entusiasti! Invece si fa sempre fatica; anche perché non tutti intravedono, al di là dell’impegno politico, l’intero arco di opportunità che l’associazione offre. Che, a questo punto, sarebbe bene precisare. CC: Prego. PP: In estrema sintesi, ci occupiamo di un ventaglio di aspetti che vanno dalla divulgazione della didattica d’avanguardia ai problemi di tipo amministrativo, dall’elaborazione di un codice etico e di parametri di qualità condivisi al continuo confronto con le buone pratiche che abbiamo modo di osservare in Europa. lo di confrontare le diverse esperienze nazionali, favorendo il fitto scambio di informazioni che è alla base della costruzione di qualsiasi politica comune. Organizziamo convegni di didattica, seminari sulla buona gestione delle scuole, incontri di aggiornamento orientati ai direttori degli istituti associati... In una parola, facciamo cultura di settore. Le informazioni che ci scambiamo, fra l’altro, si rivelano utili sia per le singole Associazioni nazionali sia per il dialogo che si sta aprendo con le istituzioni comunitarie. CC: E qui, se non sbaglio, entra in gioco il Paolo Ponzecchi Vicepresidente dì EMU. PP: Le due persone, evidentemente, non sono scindibi- CC: Per elaborare una legili... anche perché devo il pri- slazione comune europea? vilegio di sedere a questo ta- PP: No, ci mancherebbe. Ciavolo paneuropeo al fatto di scuno di noi ha già il proessere il rapprio da fare “In una parola, presentante nel rapportarfacciamo cultura si alle istitudell’associazione italiana zioni naziodi settore” di riferimento nali... Tutta–diversamente non saremmo via l’EMU, che ha un ruolo stati nemmeno invitati ai la- riconosciuto e che di consevori dell’EMU. guenza viene guardata con un certo rispetto, sta portanCC: Qual è, esattamente, il do avanti un fitto dialogo con ruolo dell’associazione euro- Jean Figel, il Commissario Eupea? ropeo per l’Istruzione, la ForPP: L’obiettivo primo è quel- mazione, la Cultura e la Gio- ventù. L’obiettivo è ovunque lo stesso: richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul ruolo e sull’importanza fondamentale dell’istruzione musicale e del sistema delle Scuole di Musica. CC: Insomma, anche all’estero i problemi sono gli stessi. PP: Ma sono molto diverse le soluzioni. Ed è per questo che è fondamentale, per il sistema scolastico italiano, rapportarsi di continuo con il punto di osservazione paneuropeo. CC: Che cosa ci possono insegnare gli altri Paesi? PP: Molte cose. Dalle pratiche di amministrazione virtuosa al costante aggiornamento didattico, dal rapporto con le istituzioni al sistema di gestione della qualità. CC: Il sistema di gestione della qualità? PP: Sì, certo. So bene che, per il nostro settore, questo è un argomento ancora pressoché sconosciuto; ma, come è stato ampiamente dimostrato dalle esperienze sviluppate in altri Paesi euro- EMU: un profilo La EMU (European Music School Union) è l’organizzazione paneuropea che raccoglie le associazioni nazionali delle scuole di musica di tutta Europa. EMU è una organizzazione non governativa e no-profit che rappresenta di fatto una “piattaforma sovranazionale” a cui aderiscono in qualità di membri i rappresentanti di diversi Stati appartenenti all’area continentale europea –ma non necessariamente parte dell’Unione Europea. Nel momento in cui scriviamo, nella EMU si riconoscono 26 associazioni nazionali provenienti da altrettanti Paesi, che fanno riferimento a una popolazione stimata di circa 3 mi- 16 La EMU fa inoltre parte dello European Music Council (EMC) e dell’International Music Council (IMC). lioni di studenti. Intorno ad essi si muovono 100.000 insegnanti, per un totale di circa seimila istituti e un giro d’affari approssimativo di circa 1,5 milioni di Euro. Uno degli obiettivi fondamentali dell’EMU è il consolidamento del rapporto con le istituzioni. Oggi, la EMU è il referente ufficiale del Consiglio d’Europa, di cui è consigliere per quanto riguarda il settore dell’istruzione musicale. Fra i compiti che la EMU affida ai propri affiliati ci sono lo sviluppo delle attività curricolari, l’assistenza amministrativa alle scuole associate e l’organizzazione di corsi di aggiornamento a cadenza periodica. In cambio, l’associazione europea organizza convegni e incontri di lavoro. Durante questi incontri, che si tengono ad intervalli regolari durante l’anno, i diversi membri possono condividere le esperienze positive, organizzare scambi culturali e discutere sulla base dell’esperienza comune i temi all’ordine del giorno. pei, ha un’importanza strategica fondamentale. Anche nei confronti delle istituzioni, che così hanno modo di verificare nei numeri il buon funzionamento degli istituti che vanno a finanziare –e quindi, in ultima analisi, il rendimento dell’investimento. CC: Possiamo fare un esempio? PP: Certo. Potremmo citare il caso della Gran Bretagna; oltremanica, il sistema dell’istruzione è basato sui cosiddetti Music Services. E lo Stato sta stanziando in misura progressiva cifre imponenti per il sostegno e lo sviluppo di queste realtà. delle persone che studiano musica è molto più alto all’estero che in Italia. PP: Indubbiamente. In quasi tutti i Paesi europei il numero degli allievi si misura in termini percentuali secchi. In media, dall’uno al quattro per cento degli abitanti di una città si iscrivono ad una scuola di musica... è una cifra impressionante, che fa impallidire i nostri famosi quattrocentomila studenti. Se il quattro per cento degli abitanti del nostro Paese dovesse iscriversi ad un corso di strumento, le nostre scuole dovrebbero far fronte a due milioni e mezzo di potenziali allievi. CC: Si può fare qualche numero? PP: Sì, sono dati pubblici. Nel momento in cui parliamo, lo stanziamento è arrivato a 100 milioni di sterline –che in Euro fanno all’incirca 147 milioni. CC: Straordinario. Come si può arrivare a questi risultati? PP: È una strada lunga e complessa, che comporta un mutamento profondo della cultura di massa. Lo strumento giusto per poter incisu di es“se vogliamo che dere CC: È una cisa è senz’alil dialogo con fra imponentro la politica, le istituzioni sia te. a cui bisogna PP: Senza fecondo dobbiamo affiancare un dubbio. Ma costante impoter mettere torno a ripepegno didattisul piatto della tere che in co nell’ambito quel Paese la bilancia tutto il peso della formadella consistenza zione di base. struttura del sistema, e di E poi bisogna numerica del conseguenza allinearsi agli settore” la mentalità standard eudel legislatore, è molto di- ropei anche a livello di sisteversa. In Gran Bretagna l’in- ma scolastico. Insomma, bitero percorso didattico degli sogna cominciare a parlare studenti è scandito da esami seriamente anche da noi di di livello estremamente rigo- standard qualitativi, di codice rosi e affidati ad esaminato- deontologico... Tutte cose che ri esterni rispetto alla strut- si possono fare solo unendo tura didattica locale. Così, le forze e andando al di là dei anno su anno, si ha un qua- particolarismi. Anche perché, dro preciso dei progressi –e se vogliamo che il dialogo con un imponente impianto sta- le istituzioni sia fecondo, dobtistico sulla base del quale biamo poter mettere sul piatsi può intervenire per miglio- to della bilancia tutto il peso rare la qualità dell’insegna- della consistenza numerica mento e fornire un servizio di del settore. L’Associazione altissimo livello. serve proprio a questo; e le sue porte, come non mi stanCC: C’è anche da dire che, a co mai di sottolineare, sono quanto mi risulta, il numero sempre aperte. In questa pagina, in alto: un gruppo di giovani studenti della Scuola di Musica “Giuseppe Verdi” di Prato. Nel tondo: il Presidente dell’AIdSM Paolo Ponzecchi. Dismamusica Magazine SHOW DAILY Dalla Fiera Dalla Fiera 23 Settembre 2007 Gli spazi del club tenco a MEET milano a cura di Enrico DeRegibus Da buscaglione a bobo Proseguono e si concludono oggi gli appuntamenti con “Musica e Parole”, i due incontri quotidiani nell’ambito del MEET dedicati alla musica italiana con ospiti, proiezioni e performance. L’appuntamento è alle 11.30 e alle 17.00 nell’Aula Agorà (pad. 18). Si comincia a fine mattinata parlando di Fred Buscaglione. Ad accompagnare il pubblico lungo la carriera dell’artista torinese saranno Gioachino Lanotte, studioso di canzone e autore del volume Fred Buscaglione. Cronache swing dagli anni ‘50 (Editori Riuniti), che presenterà video, interviste, frammenti di repertorio, e Folco Orselli, cantautore milanese che suonerà alcuni suoi pezzi legati all’eredità artistica di Busca- Alle 17 sarà la volta di Bobo e le canzoni. Sergio Staino, l’autore di uno dei personaggi più amati del fumetto italiano, ci accompagnerà lungo le sue tavole dedicate al mondo della musica, da Paolo Conte a Luigi Tenco. Staino, architetto e insegnante di mestiere, è diventato a tempo di record, più di vent’anni fa, una delle firme satiriche italiane più importanti e popolari. Con i fumetti ha descritto un po’ se stesso e un po’ i turbamenti della sua generazione sessantottina attraverso il personaggio di Bobo, che nasce col ritmo della striscia, lo stesso di Charlie Brown e di Beetle Bailey. La sua ultima creatura, la rivista satirica “M”, è appena nata, abbinata lunedì scorso all’Unità. Vignetta tratta dal sito ufficiale di Sergio Staino glione, in qualche caso tratti dal suo recente album Milano Babilonia. Il percorso artistico e umano di Buscaglione offre moltissimi spunti divertenti e interessanti, pieno com’è di storie e storielle, di stalle e stelle, in un’epoca di passaggio come poche. Ci sono le sue canzoni tra sketch e fumetto, a trasfigurare la realtà, e c’è la tortuosa gavetta da musicista e il successo degli ultimi due anni, repentino, improvviso. Buscaglione va a schiantarsi contro un autocarro il 3 febbraio 1960, su una Ford Thunderbird color rosa. Aveva 39 anni. “Musica e Parole” Incontri sulla musica italiana a cura di Enrico de Angelis e Enrico Deregibus. DOMENICA 23 SETTEMBRE: 11.30 AULA AGORÀ (PAD. 18) “BUSCAGLIONE: CRONACHE SWING DAGLI ANNI ‘50”. DOCUMENTI VISIVI E MUSICA DAL VIVO CON GIOACHINO LANOTTE E FOLCO ORSELLI. 17.00 AULA AGORÀ (PAD. 18) “BOBO E LE CANZONI” CON SERGIO STAINO E LE SUE VIGNETTE. 17 Rassegna Stampa Rassegna Stampa di Caterina De’ Gregori 23 Settembre 2007 Dismamusica Magazine SHOW DAILY ...diMusica CARTA e strumenti Una collezione di… dodicimila strumenti musicali Cadute “musicali” ...da evitare Uno strumento musicale è davvero un oggetto prezioso… molto spesso anche dal punto di vista economico. E richiede quindi cura, competenza e professionalità. Anche semplicemente nella sua movimentazione. Lo sanno bene i trasportatori incaricati della consegna di un Bösendorfer a coda del valore di 66.000 euro che “doveva essere il fiore all’occhiello del festival Two Moors a Sandway nel Devon, Inghilterra”. “I traslocatori hanno combinato un pasticcio ed è finito nel fosso”, scrive il Corriere della Sera in data 4 aprile riportando la notizia e chiosando “Ancora incerto l’ammontare dei danni”. Elena Binda intervista, su Mag di giugno, Nicola Scarano, compositore, musicista ed etnomusicologo, che “in trentacinque anni di viaggi ha visitato migliaia di luoghi e ha conosciuto milioni di storie. Soprattutto, ha scoperto e raccolto oltre dodicimila strumenti diversi, che ora conserva in una casa diventata museo”. Ha viaggiato per tutti i continenti, vissuto esperienze straordinarie e raccolto chitarre, liuti, cornamuse, oboi, clarinetti, gong, tamburi africani ad acqua, arpe cinesi dalle corde di seta… “Una gamma stupefacente, che copre decine di culture e ben quarantacinquemila anni di tradizione sonora”. La passione di Scarano per gli strumenti musicali nasce presto: “il primo viaggio fu sui libri. A 11 anni ottenni la mia prima, desideratissima, chitarra. Volevo suonarla, ma anche capire da dove veniva, com’era fatta, da quanto esisteva. Sui manuali di storia dell’arte cercavo gli strumenti nelle nature morte: fantasticavo di poterli togliere dal quadro, suonarli e poi rimetterli a posto”. I primi viaggi veri e propri furono nei musei di Milano e nei negozi di musica e di strumenti musicali. E così ebbe inizio la collezione. Poi, finalmente, il colpo di fortuna: proprio di quella (ancora piccola) collezione si accorse un giornalista, scrisse un articolo che venne letto da Giorgio Strehler… il quale cercava per uno spettacolo di Goldoni “un liuto cantabile, strumento antico e particolare, e qualcuno che lo sapesse suonare”. Arrivò così l’ingaggio: 360 repliche in tutta Europa! Ogni spostamento significava ricerche e acquisti di strumenti musicali. Dopo l’Europa venne l’Africa, poi l’Asia, il Sud America, l’Oceania, il Nord America e così via. “Tra tutti i suoi viaggi”, chiede Elena Binda, “dove ha trovato lo strumento più magico?”. “Nelle Filippine. Gli isolani pensano che il respiro più puro, quello dell’anima, non passi mai dalla bocca, ma sempre dal naso. Perciò, hanno costruito questo strumento: a vederlo è un flauto normale, solo che, quando lo si mette in bocca, non emette nota. Se però lo si avvicina alla narice, nella giusta inclinazione, ecco che ne esce un suono straordinario. Quella gente ha catturato la voce dell’anima”. Anche il violino di Cremona “bene” Unesco? Recita così il titolo di un breve box su Avvenire del 27 luglio. “È vicinissimo ad entrare nel novero ristretto dei beni dell’umanità riconosciuti dall’Unesco. Così il violino, simbolo dell’arte e della cultura di Cremona, si prepara ad essere protetto e riconosciuto più di quanto già non fosse”. Il Sindaco Gian Carlo Corada sta lavorando con un pool di esperti “per raccogliere la documentazione da inviare a Parigi”, come è stato richiesto dall’Unesco, “un dossier relativo a storia, arte e cultura della città, ma soprattutto in ordine a tutto quanto attiene al violino e alla liuteria”. Arrestati i ladri dello Stradivari Un musicista di Vienna è stato rapinato del suo violino, uno Stradivari fabbricato nel 1860 dal celebre liutaio Antonio Giacomo Stradivarius. Ma la polizia è riuscita a recuperarlo dopo una settimana: “il prezioso strumento”, così dava la notizia l’Agenzia ANSA il 6 giugno scorso, “di un valore stimato in 2,5 milioni di euro, è stato rinvenuto intatto durante una perquisizione in un appartamento usato da una banda di criminali”. Il legittimo proprietario dello strumento, Christian Altenberger, ha dichiarato: “Non speravo proprio che sarebbe stato ritrovato, è come il ritorno di un figlio”. 18 Foreste e legni rari da salvare per il suono delle chitarre La C. F. Martin & Company è una rinomata manifattura di chitarre. Con Christian F. Martin IV l’azienda è arrivata alla sesta generazione. Ma solo ora si ritrova ad affrontare un problema difficile: reperire i pregiati legni richiesti per la costruzione delle chitarre (questi strumenti sono i preferiti di Sting, di Paul Simon, di Jimmy Buffett e di tanti altri musicisti). “Con la progressiva scomparsa delle foreste primarie”, avverte Glenn Rifkin sulle pagine di The New York Times riportate da La Repubblica del 2 luglio, “e mentre diverse varietà di legni tropicali come mogano, ebano e palissandro diventano rare, alcuni liutai - tra cui Martin, Taylor, Fender e Gibson - hanno dovuto prendere atto del fatto che le scorte di legni pregiati necessari a realizzare i loro strumenti non sono inesauribili. Questi produttori di strumenti musicali - aziende di piccole dimensioni e private - si sono raccolti attorno al nascente movimento di responsabilità sociale, non solo per sembrare ‘politicamente corretti’ ma anche per assicurarsi una sopravviven- za nel lungo periodo”. I quattro liutai si sono uniti a Greenpeace in una iniziativa per portare l’attenzione sulla sostenibilità delle foreste. “Nel gennaio 2006 Greenpeace si è fatta portavoce della Musicwood Coalition, come viene chiamata, per promuovere metodi più efficaci di gestione delle foreste – in particolare nella regione pluviale dell’Alaska sudorientale”. Se si continuerà così, infatti, ammonisce Scott Paul, coordinatore della campagna per le foreste di Greenpeace, le ultime foreste di abeti Sitka (il legno di queste piante molto preziose è in grado di produrre sonorità particolari e viene impiegato per le tavole armoniche delle chitarre acustiche e per la costruzione dei pianoforti) scompariranno in soli sei o sette anni. “I liutai”, continua Rifkin, “sono in cerca di legni più abbondanti ed economici, ma tutti concordano sul fatto che chi spende molto denaro per uno strumento desidera, oltre all’estetica e al tocco dei legni tradizionali, un suono particolare”. Ottime chitarre, dalla sonorità stupefacente, infatti vengono costruite, per esempio dalla Martin, in betulla nera o ciliegio (legni sostenibili). Tuttavia alla completa interruzione della raccolta del legname si preferirebbe una migliore gestione delle foreste: “Nessuno di noi”, dice Martin, “vuole tagliare l’ultimo albero”. Dismamusica Magazine SHOW DAILY Rassegna Stampa Rassegna Stampa 23 Settembre 2007 I pianoforti dei compositori Fernanda Giulini, industriale tessile lombarda, ha realizzato una delle più importanti collezioni al mondo di strumenti musicali: “nell’era del suono digitale, dell’orchestra virtuale”, scrive Giorgio Vitali per Famiglia Cristiana il 22 luglio, “Fernanda Giulini rende vivo il passato”. Sì, perché a Villa Medici Giulini a Briosco (Milano) e nella sua abitazione ha raccolto “gli strumenti dei compositori”, costruiti e suonati “all’epoca di Scarlatti o Mozart, Chopin o Beethoven”. Da ragazza, Fernanda Giulini, destinata a un futuro imprenditoriale, “venne educata alla musica e a coltivare l’arte e il bello”, ma la passione per gli strumenti d’epoca arrivò dopo il diploma sotto la guida di Bruno Canino. Prima, infatti, come ammette lei stessa, non sapeva nulla di quegli strumenti. Poi, afferma, “ho ascoltato un pianoforte costruito da Walter, il preferito da Mozart. E ho capito cosa significasse il suono del compositore: un valore aggiunto alla musica dell’autore stesso. Ho provato a suonarlo: ed era più semplice di quanto mi immaginassi. Da lì è nata l’idea della collezione”. Che ha iniziato ad arricchirsi di pezzi veramente importanti e a diventare oggetto dell’attenzione di esperti, di musicologi e di grandi concertisti. La Giulini, sostenuta e incoraggiata da Giuseppe Barigazzi (ex vicedirettore di Letture e responsabile per lungo tempo delle pagine di cultura su Famiglia Cristiana) ha scoperto che la strada da seguire con la collezione era quella della divulgazione, della condivisione. “Il museo doveva insomma essere privato, ma aperto (…) Gli strumenti”, dichiara l’imprenditrice lombarda, “sono vivi, e E per il colossal muto improvvisa… l’organo Un uomo, le sue chitarre Avvenire del 14 agosto dedica un ampio box a un evento particolare: la proiezione, a Bolzano, del primo colossal sacro del cinema italiano il Christus di Giulio Antamoro (datato 1916, venne realizzato sulla traccia di un poema sacro di Fausto Salvatori, allievo di D’Annunzio), accompagnato dalla musica di un organo. Sì, perché la colonna sonora originale –una suite per orchestra scritta da Giocondo Fino– è andata persa per sempre. Nel 2000 la pellicola era stata restaurata e proiettata alla Mostra del Cinema di Venezia con musiche di Marco Frisina. Alla fine degli anni settanta è stato fondatore e leader carismatico dei Dire Straits, uno dei gruppi più importanti nella storia del rock. È lo scozzese Mark Knopfler, chitarrista rock, cantautore e compositore di colonne sonore. Ne parla Style Magazine in edicola a settembre, collocandolo tra i “Miti sulle corde”: “Il suo stile di pizzicare le corde della Stratocaster solo con il pollice e due dita ha reso inimitabile la musica dei Dire Straits”, scrive Paola De Carolis. Oggi Knopfer è solista. “58 anni appena compiuti e nessuna preoccupazione finanziaria”, non ha nostalgia per il successo di massa del passato perché “preferisce avere tempo per pensare” e per fare buona musica con tutta calma. Sue inseparabili compagne le 70 chitarre che ha nella sua casa di Londra, a Chelsea. Per la proiezione del 14 agosto, invece “tocca alle improvvisazioni organistiche di Ferruccio Bartoletti creare sull’istante il commento alle immagini. Non è la prima volta che la colonna sonora di un film muto viene eseguita o ricreata ex novo dal vivo. È un fatto però davvero insolito che il compito sia assegnato a un organo. Ma l’improvvisazione è da sempre caratteristica propria, quasi naturale, della prassi organistica. E il carattere del film, sacro e spettacolare insieme, sembra essere ideale per lo spirito e la ricca tavolozza timbrica dello strumento”. Chopin? Te lo suono con lo stecchino! È in vendita in Giappone: pesa due chili, è largo 30 centimetri, è nero e lucido con le finiture dorate. È il Grand Pianist di Sega, spiega Massimo Triulzi su Corriereconomia del 25 giugno, ed è capace di suonare da solo centinaia di brani, dalla musica classica al jazz. “Scelta una canzone, gli 88 tasti, ognuno largo appena quattro millimetri, iniziano a muoversi autonomamente, come se accarezzati da un pianista invisibile mentre, dall’interno, un sintetizzatore Yamaha riproduce le sollecitazioni delle corde di un pianoforte a coda (…) Con dita estremamente sottili, o più facilmente con uno stuzzicadenti, è anche possibile suonare direttamente lo strumento”. devono essere sempre pronti all’uso. Non per niente li tengo perfettamente accordati”. Nella collezione si possono ammirare fortepiani, cembali, organi e arpe; “si suona, si organizzano master class, si incide. E chi ama la musica può ascoltare concerti e conferenze, visitare la collezione, condividendo una passione che continua, con nuove iniziative”. Divulgare e condividere è dunque uno degli obiettivi prioritari di Fernanda Giulini, che proprio per questo si sta dedicando alla pubblicazione di alcuni quaderni di presentazione degli strumenti musicali: “Seguendo l’insegnamento di Barigazzi (scomparso nel 2003, ndr) voglio che i miei strumenti, il loro suono, la loro storia appartengano a tutti”. Una vita per la batteria Nella sua sezione “Milestones” (“Pietre miliari”), il settimanale di lingua inglese TIME del 3 settembre dedica un ampio medaglione alla memoria del batterista jazz Max Roach, scomparso in agosto a New York all’età di 83 anni. Batterista, percussionista, compositore e bandleader, Roach ha saputo rinnovare il linguaggio della batteria, evidenziandone le possibilità non solo percussive ma anche melodiche e facendone una vera e propria protagonista (una “star player” per usare l’espressione del settimanale) del repertorio jazz. Con le sue innovazioni ritmiche e con le sue improvvisazioni, il musicista statunitense, che “ancor giovanissimo suonò con l’orchestra di Duke Ellington e poi con Charlie Parker” e poi ancora con altri grandi del jazz quali Miles Davis, ha contribuito in modo rilevante alla nascita della corrente del jazz bebop. Passerà alla storia come uno dei più importanti esponenti, nella storia del jazz, dello strumento al quale ha dedicato la sua vita. vuoi fare musica? digita sul tavolo Anche chi non conosce la musica può suonare questo “tavolo digitale”, frutto dello studio di ricercatori del Music Technology Group dell’università Pompeu Fabra di Barcellona, perché il suo funzionamento è completamente intuitivo. Come si legge su La Repubblica delle Donne (inserto del sabato del La Repubblica), il 18 agosto in un articoletto a firma di Erica Baldi, Reactable è costituito infatti da una superficie traslucida sulla quale si spostano o si ruotano oggetti che generano suoni di diversa intensità, timbro o ampiezza a seconda del movimento fatto. Contemporaneamente si tracciano strisce o altre figure geometriche. Una telecamera posta sotto la superficie del tavolo trasferisce questi input ad un computer dotato di un sintetizzatore e di un videoproiettore, che li traducono rispettivamente in musica e immagini: in questo modo musica elettronica e grafica digitale sono quindi riunite in un unico “strumento”, che chiunque può suonare. Annunci musicali Si sa che chi fa musica, soprattutto chi studia musica, a volte deve fare i conti anche con il vicinato, talvolta (raramente) complice compiaciuto, talaltra rassegnato uditore delle lunghe ore di suoni lenti e ripetuti dello studio strumentale, talaltra ancora inviperito nemico in perenne stato di guerra. La cosa è talmente nota che una bimba (sarà una piccola studentessa di musica?) ha inviato una sua simpatica barzelletta (dal titolo “Annunci”) alla redazione di Popotus (il giornale di attualità per bambini) del 25 agosto: “Sul cancello di una villetta compare un cartello con la scritta ‘Vendesi violino’. Immediatamente sul cancello della villetta a fianco ne compare un altro: ‘Finalmente!’”. Strumenti africani: forma artistica e funzione rituale Tra gli oggetti della raccolta statunitense di arte africana non figurativa battuta all’asta il 10 settembre da Sotheby’s a Parigi figura una folta schiera di “forme sonore”, considerate vere e proprie sculture, che comprende arpe e tamburi, olifanti in avorio e fischietti per la caccia. Preziosissimo un tamburo Mangbetu proveniente dalla Repubblica del Congo e perfetta nella forma un’arpa Waganda proveniente dall’Uganda. La notizia è stata anticipata da Il Sole 24 Ore di domenica 2 settembre, dove si sottolinea come l’obiettivo della collezione, appartenente ai coniugi statunitensi Ginzberg, sia quello di “documentare il genio creativo africano che sa abilmente trasformare oggetti comuni (…) in autentiche opere d’arte”, attribuendo però ad esse anche grande importanza rituale e culturale. 19 Attualità Attualità 23 Settembre 2007 Dismamusica Magazine SHOW DAILY I “trenta” di Second Hand Guitars di alberto biraghi Trenta edizioni in quindici anni. È un record per un’iniziativa nata e cresciuta solo ed esclusivamente sulla base di una grande passione. Ma forse è proprio per questo –la passione– che Second Hand Guitars (SHG per gli amici) è diventata oggi il più longevo guitar show in Europa e uno dei più longevi nel mondo. La trentesima edizione diventa così l’occasione per avviare una crescita che da tempo veniva chie- sta da visitatori ed espositori, alcune migliaia di persone sparse per tutta l’Italia e non solo, diverse per età, cultura e gusti musicali, ma talmente accomunate dalla passione per gli strumenti musicali da sentirsi tutte parte del magnifico “popolo di SHG”. Il popolo di SHG chiedeva più spazio, più eventi, più strumenti, nuove possibilità di provare in libertà (ma senza imporre il proprio frastuono a tutti). SHG ha risposto. Non è stato facile trovare il modo di ampliare lo spazio espositivo, Milano offre poco e quel poco è abituato al giro d’affari della grande moda, coi prezzi conseguenti. Poi, dopo Tono Vintage, Flessibilità Moderna Tutti i suoni classici, nessuno dei classici compromessi! Se cerchiil tono pulito e brillante dei combo valvolari open back. Se desideri un vero tono crunch, la cui dinamica puoi controllare da soft a ringhiante con nient’altro che il tuo tocco e la manopola del volume della chitarra. Se hai bisogno del punch e dell’energia di un overdrive halfstack per suonare veramente rock. Allora troverai il tuo amplificatore nella nuova serie Statesman! tanto girare, ci siamo accorti che la soluzione era proprio sotto il nostro naso. Confinante con la nostra sede storica –l’Alcatraz di Milano– c’è un’altra discoteca, un po’ più piccola, collegata direttamente. Il nome è un po’ inquietante, “De Sade”, ma lo spazio è perfetto per diventare la sala 2 di Second Hand Guitars. Ci siamo fatti i conti in tasca, abbiamo deciso di rischiare e abbiamo dato l’acconto per Alcatraz più De Sade. Lo spazio di SHG cresce di un bel po’, sarebbe oltre il 50% della superficie se non ci fosse un’altra, magnifica sorpresa. Per questa edizione 30 il palco sarà occupato tutto il giorno dai lavori di allestimento del concerto che si svolgerà all’Alcatraz alla sera di domenica 11 novembre, dopo la chiusura della manifestazione. Per la gioia degli appas- sionati si esibirà un mito della chitarra, bluesman sopraffino, rocker di talento, già chitarrista coi Rolling Stones. È il grande Mick Taylor, che sarà anche la star di SHG 30 perché nel corso della giornata, prima del concerto serale, sarà all’Alcatraz per incontrare il popolo di SHG. Oltre a tutto questo, naturalmente, gli ingredienti classici della manifestazione. Ton- nellate di strumenti nuovi, usati e da collezione, demo, workshop, prove, mostre di strumenti vintage, scambi, la possibilità di portare in sala i propri “pezzi” per scambiarli o venderli. Può bastare? OK, allora ecco le informazioni di base, tutte disponibili (con il programma degli eventi e la mappa degli espositori aggiornati in tempo reale) sul sito www.shg30.com. iL cATALOGO di SHG Per maggiori informazioni www.sisme.com Richiedi il catalogo a [email protected] 22 A Novembre, per la quarta volta, vedrà la luce il Catalogo Ufficiale della manifestazione (nella foto a lato il catalogo di SHG 29, che conteneva anche un inserto speciale per ricordare Roberto Pistolesi). L’avventura editoriale del Catalogo SHG si sta peraltro rivelando un modo per avvicinare il mondo emotivamente grande di SHG al mercato più ampio dello strumento musicale, e per far continuare la manifestazione anche al di là (nel tempo e nello spazio) del suo svolgimento presso l’Alcatraz di Milano. Anche quest’anno, infatti, il Catalogo verrà distribuito sia alla manifestazione sia, in seguito, allegato al numero di dicembre di Dismamusica Magazine, in modo da poter raggiungere gli operatori, i rivenditori, le scuole di musica e i Conservatori di tutta Italia. di cristiano cameroni Dalle Aziende Dalle Aziende 23 Settembre 2007 Dismamusica Magazine SHOW DAILY Il pianoforte? Lo suona l’iPod... Il pianoforte automatico, o Autopiano, ha ormai alle proprie spalle una lunga storia. Una tradizione che nasce con i primi esemplari a rullo costruiti a inizio Novecento e che ha reso possibile, in tempi in cui le tecnologie di registrazione audio erano ancora rudimentali, l’incisione di esecuzioni storiche da parte di musicisti come Ravel, Gershwin, Jelly Roll Morton, Scott Joplin, che oggi possiamo ascoltare con la stessa freschezza e precisione di dettaglio di una esecuzione dal vivo. Naturalmente, anche questo settore ha conosciuto l’evoluzione tecnologica; e un esempio sorprendente sulle possibilità oggi raggiungibili arriva da PianoDisc, che ha portato in Fiera in anteprima nazionale il nuovissimo sistema iQ. Si tratta di un piccolo dispositivo che fa da interfaccia fra un pianoforte predisposto (uno strumento acustico, cioè, sul quale sia stato installato in precedenza un sistema PlayerPiano) e un normalissimo iPod delle ultime generaCRESCENDO srl PianoDisc iQ zioni. La centralina iQ è dotata di un processore audio dedicato che interpreta il segnale audio di uno dei due canali stereo come se si trattasse di una traccia MIDI e invia i dati al pianoforte acustico, che suona in automatico il pezzo in riproduzione. Il sistema è anche in grado di ricostruire l’immagine stereofonica dell’eventuale accompagnamento (salvato, questa volta come semplice traccia audio, sull’altro canale stereo) per restituire un’esperienza di ascolto senza precedenti. Ovviamente, perché tutto questo sia possibile, occorrono tracce “speciali” che rispettino la codifica PianoDisc. Tracce che in passato erano disponibili solo attraverso l’enorme libreria PianoCD ma che oggi, grazie all’apertura verso gli iPod, possono essere caricate all’interno di una libreria iTunes, abbinate ad un video e salvate in un lettore portatile per poter essere ascoltate con facilità. Pad. 18 | Stand G96 www.crescendosrl.it Il “Doppio” in mostra presso lo stand Dismamusica A chi visita lo stand Dismamusica può sfuggire un moto di sorpresa. Al centro del piccolo palco allestito per dare spazio ai piccoli concerti di impronta acustica che punteggiano la giornata nello spazio espositivo dell’Associazione troneggia infatti un pianoforte... doppio. È lo strumento della foto qui a fianco, meglio conosciuto con il nome di Doppio Borgato o con la denominazione esatta di Pedalflügel. Progettato e costruito dall’italianissima Borgato Pianoforti, è uno strumento che si inserisce in una tradizione storica di tutto rispetto. Come si può scoprire dalla documentazione che gli stessi titolari della piccola impresa italiana –Luigi Borgato e la moglie Paola Bianchi– hanno reso disponibile sul proprio sito internet, il pianoforte con pedaliera deriva dai più antichi clavicordo e fortepiano con pedaliera, che furono usati rispettivamente da Bach e da Mozart. Il pianoforte a pedali vero e proprio fu costruito solo nell’Ottocento e fu particolarmente amato dal compositore tedesco Robert Schumann, che scrisse diverse opere per questo strumento e che convinse Mendelssohn ad aprire una classe di Pedalflügel presso il Conservatorio di Lipsia. Dimenticato per parecchio tempo o relegato al ruolo di semplice curiosità ad uso e consumo degli studiosi di organologia, il pianoforte con pedaliera è stato riportato sui palchi di tutto il mondo proprio grazie all’impegno e alla dedizione della Borgato Pianoforti, un’azienda arti- gianale che produce a mano ogni anno solo pochissimi esemplari. Il Doppio Borgato è formato dalla sovrapposizione di due diverse “componenti”. La parte più... tradizionale è costituita infatti dal modello a coda L282, caratterizzato dalla presenza della quarta corda nei cori dal Fa 349.3 Hz in su. Accanto ad essa (o, per meglio dire, ai suoi piedi) viene collocato il modello P402, azionato da una pedaliera di tre ottave che allarga l’estensione dello strumento fino alla frequenza dei 27,5 Hz. Imponente nel suono, il Doppio Borgato lo è anche nelle dimensioni. A conti fatti, ed escludendo la panchetta speciale dell’esecutore, questo strumento misura ben quattro metri e due centimetri di lunghezza e supera il peso di una tonnellata. ACOUSTIC GUITAR VILLAGE & SR TECHNOLOGY In questi primi giorni avete già avuto modo di apprezzare la qualità del suono che viene proposto all’interno del piccolo palco di Acoustic Guitar Village. Come è giusto che sia, è un suono amplificato, ma amplificato da chi, da anni, segue con passione le grandi tematiche dell’amplificazione delle chitarre acustiche: un’azienda che è stata addirittura prescelta da un grandissimo esecutore di fama mondiale (e stiamo parlando di Bob Brozman, statunitense) per sviluppare un ampli su misura per il sound inconfondibile delle sue acustiche, resofoniche e hawaiiane. Per naturale conseguenza di un rapporto consolidato, SR Technology (è di questa azienda che stiamo parlando) è presente a MEET Milano come “suono ufficiale” dell’Acoustic Guitar Village, organizzato da Armadillo Club, il patron dell’Acoustic Guitar International Meeting di Sarzana. Se passate dal padiglione 18, potete subito notare che i tavoli di liuteria sono dotati del modello SR JAM 150 PLUS, nella sua ultima versione con alimentazione phantom. Il suono del palco, dove si esibiscono senza interruzione artisti internazionali di grandissimo livello, è rinforzato dai nuovi modelli della serie STAGE, la nuova linea professionale, presentata in anteprima per l’occasione. Presenti anche i due modelli del nuovo marchio RED BEAT AUDIO, di prossima uscita, creato in joint-venture con GVI – Austria. ACOUSTIC GUITAR VILLAGE SR TECHNOLOGY 24 Pad. 18 | Stand L77 L83 www.sr-tech.net SEMINARIO Dismamusica Magazine SHOW DAILY La chitarra di Avril Lavigne Pad. 14 | Stand H25 H31 N24 N30 Fender J. Mascis JazzMaster www.casalebauer.com La chitarra moderna... svelata Martino Vercesi firma il volume A method for modern guitar, proposto dall’editore Sinfonica Jazz nell’ambito delle novità distribuite da Carisch. Il libro, quasi novanta pagine, si propone come “un supporto comodo all’allievo nel gestire il lavoro didattico con l’insegnante”; e di conseguenza, come lo stesso Vercesi spiega nell’introduzione, “non deve essere considerato né un manuale per l’autodidatta né un libro di approfondimento”. Il materiale disposto lungo i quattordici capitoli si suddiviCARISCH de in esercizi “di esplorazione della tastiera” e in brani esecutivi da eseguire con l’accompagnamento del CD o in coppia con l’insegnante. Di ciascuno sono infatti riportate le trascrizioni sia della parte melodica che della sezione ritmica; e l’autore suggerisce esplicitamente che le due parti siano spesso scambiate durante le lezioni, con l’allievo a cimentarsi ora sull’una ora sull’altra. Il background musicale di ri- Pad. 14 | Stand L21 M14 A method for modern guitar 10.31 Pagina 1 ferimento è il più vasto possibile, e strizza l’occhio, per così dire, all’ambito pop, al jazz, al funk, al rock e al blues. Non è quindi un caso che, a fianco delle trascrizioni su pentagramma, figurino le sigle tipiche della tradizione armonica anglosassone. Come l’autore stesso sottolinea più volte, rispondono anche queste alla necessità di mettersi a confronto con tutte le possibilità offerte dalla chitarra moderna. www.sinfonica.com Markbass EVENTO in concerto La giornata di oggi è contrassegnata da numerosi appuntamenti nel segno di Markbass. Gli endorser ufficiali si alternano sui palchi della Fiera e allo stand proponendo a getto continuo momenti musicali di grande spessore. Si comincia alle 12.00 sul palco di Corso Italia, dove si esibisce il Markbass Power Trio. La formazione è composta da tre musicisti di primissimo piano: Pippo Matino al basso, Mariano Barba alla batteria e Rocco Zifarelli alla chitarra elettrica. Alla stessa ora, sul palco B1, è il turno di Gigi Cifarelli alla chitarra elettrica; mentre alle 16.00, sempre in questo spazio, sarà il chitarrista acustico Paolo Giordano a salire sul palco. Sempre alle 16.00, ma questa volta sul palco di Corso Italia, toccherà infine a Wojtek Pilichowski, rinomato bassista di fama mondiale al suo debutto ufficiale nelle vesti di endorser Markbass. MARKBASS Pad. 14 G21 www.markbass.it Washburn serie Idol Liuteria tedesca Attiva da 120 anni sul mercato, la Hoefner è la più grande realtà tedesca nel settore della liuteria classica e a pizzico. Si calcola che dall’anno della sua fondazione ad oggi siano più di due milioni gli strumenti prodotti da quest’azienda, che oggi può contare su di un vasto catalogo di strumenti ad arco costruiti e rifiniti a mano con tecniche antiche. Nella gamma, di cui fanno parte anche archi in pernambuco e legno brasiliano, si ritrovano anche copie da Stradivari e Guarneri. HOEFNER 30/08/2007 CONCERTO Il disegno a scacchi del top, insieme alla stella sul quinto tasto e alla firma riportata sulla paletta, non lascia dubbi: quella raffigurata qui a sinistra è la chitarra di Avril Lavigne. Non la sua, intendiamoci: ma il modello Telecaster signature che Squire ha realizzato per la propria linea Artist in collaborazione con la cantante canadese. Le sue caratteristiche, al di là della... griffatura, sono quasi spartane: lo strumento, che ha corpo in tiglio, manico in acero e tastiera in palissandro, monta un singolo pickup humbucker e ha un solo controllo volume. In compenso offre un selettore a tre posizioni che permette di scegliere fra altrettante configurazioni (Bobina centrale, humbucker, bobina post). M. CASALE BAUER Dalle Aziende Dalle Aziende StarsunDisma.qxp 23 Settembre 2007 Pad. 18 F82 www.hofner.com A vederle, sembrano davvero chitarre Vintage, con i segni dell’usura e del tempo e il look inconfondibile. Sono invece le proposte Idol di casa Washburn, chitarre “invecchiate” ad arte. Il corpo di questi MASTER MUSIC modelli è in mogano e il manico ha la tastiera in palissandro, e la dotazione tecnica prevede due pick-up humbucker Washburn WB630, VCC (Voice Contour Control), meccaniche Grover 18:1, ponte Tune-o-matic con aspetto vintage e Buzz Feiten Tuning System. Il design dell’attaccatura del manico è appositamente stu- Pad. 14 | Stand E15 E21 G14 G20 Washburn WI 64 Vintage diato per consentire un agevole accesso anche ai tasti per le note più acute. Vogliamo imbracciare una vecchia nuova chitarra? Si chiama WI 64 Vintage, ed è disponibile in finitura “blonde” o “Black”. www.master-music.it Un classico senza tempo La Martin raffigurata qui a destra ha un nome quasi... impronunciabile: HD16R LSH. Dietro questa sigla si nasconde uno strumento dalla forte personalità e dai tratti classicissimi. La tavola armonica è in abete sitka, fasce e fondo EKO sono in massello di palissandro. Il manico in Hardwood accoglie una tastiera in ebano da venti tasti; e di ebano è anche il ponte. Curatissima in ogni dettaglio, monta meccaniche Small Knobs dorate. Pad. 14 | Stand A09 A21 C08 C20 Warwick Blackhawk Electric Bass Package Il modello qui a sinistra, invece, è una DC28EEllipse Aura: 14 fret, spalla mancante, è equipaggiata con un sistema di elettrificazione Fishman Ellipse Aura e, come la “sorella” che la precede, ha una tavola armonica in sitka. www.eko.it Le nuove... vecchie acustiche di Ibanez C’è stato un tempo, e nemmeno tanto lontano, in cui gran parte della produzione Ibanez era orientata alla realizzazione di chitarre acustiche. Erano strumenti molto apprezzati che conobbero il momento di massima gloria fra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta. MOGAR MUSIC ZOOM H2 In seguito, a causa della forte espansione della musica prodotta con chitarre elettriche e sintetizzatori, la produzione di strumenti acustici si ridusse a pochissimi, selezionatissimi modelli. A metà degli anni Novanta i numeri della chitarra acustica hanno cominciato a risalire, e oggi la produzione Ibanez supera i livelli dei tempi d’oro. Ma c’è qualcuno che rimpiange gli strumenti di un tempo. Per ovviare al problema, Ibanez Pad. 14 | Stand H03 H11 N04 N10 ha messo in produzione la nuova linea Sage Acoustics: strumenti nuovi che riprendono le caratteristiche di un tempo nel disegno, nei materiali impiegati e nelle finiture. E che, proprio come le chitarre degli anni Settanta, hanno un prezzo che si può definire quasi... politico. www.mogarmusic.it 25 Dalle Aziende Dalle Aziende 23 Settembre 2007 Il pianoforte “proibito” Un digitale con la tavola armonica A prima vista lo si direbbe un controsenso. Come può un pianoforte digitale essere equipaggiato con una tavola armonica, dal momento che la generazione del suono avviene attraverso degli altoparlanti? Eppure il CA91, modello di punta della gamma di pianoforti digitali a marchio Kawai, è proprio questo: uno strumento FURCHT che associa un generatore digitale e una tavola armonica in abete di risonanza. Frutto di quattro anni di studio, CA91 dice una parola nuova nel panorama a rapidissima evoluzione del pianoforte digitale. E rilancia a suo modo la sfida tecnologica di questo settore, mettendo in evidenza il valore del know-how che segna davvero la differenza fra i costruttori storici (come Kawai, che festeggia quest’anno l’ottantesimo anniversario dalla fondazione) e i produttori improvvisati. Dal punto di vista tecnico, il funzionamento del nuovo modello è tutto sommato semplice: i trasduttori, anziché essere semplicemente montati sul mobile, sono applicati alla tavola armonica in modo da farla entrare in risonanza. Questo permette di valorizzare l’intero spettro delle frequenze facendo risaltare le differenze più sottili nell’escursione dinamica del suono. In altre parole, la presenza della tavola armonica –abbinata alla raffinata meccanica Kawai AWA Grand Pro e al generatore sonoro con tecnologia Harmonic Imaging II– offre davvero la “sensazione” del suono acustico. Il modello CA91, come ha osservato Piero Chianura in un articolo apparso su InSound, non ha la risposta piatta tipica di molti pianoforti digitali, ma emette timbri diversi se usato con volumi diversi. E questo è un enorme passo avanti... Pad. 18 | Stand G92 E77 E83 KAWAI CA-91 www.furcht.it Il pianoforte... un po’ alla volta Alla scoperta del Corale Nel corso di venticinque anni di carriera, Marcella Morellini ha acquisito un’esperienza invidiabile; e la convinzione che il modo migliore per insiegnare sia quello di far divertire gli allievi. Non tanto con i disegni (che pure occhieggiano con i loro colori fra le pagine di Che forte il pianoforte!), quanto piuttosto con l’impostazione didattica di fondo, che privilegia la logica dei piccoli passi e delle piccole, numerose gratificazioni al superamento di ciascun ostacolo. Dedicato ai primi anni di studio, il volume incarna fino in fondo questa impostazione: e riscuoterà senz’altro molto successo presso i pianisti più... in erba. Considerato da molti una semplice “palestra” per lo studio delle applicazioni pratiche dell’armonia, il Corale è una forma antica della musica vocale. Ad esso corrisponde un repertorio ampio e affascinante che va dalla musica sacra a quella profana, e che ha visto cimentarsi con passione i più grandi compositori della storia. Il libro che presentiamo, che figura tra le novità portate in Fiera dall’editore Rugginenti di Milano, si propone di svelare i segreti di questa forma musicale, CARISCH Pad. 14 | Stand L21 M14 Che forte il pianoforte | SINFONICA www.carisch.com RUGGINENTI YAMAHA Modelli Silent e Disklavier Anche nell’ambito dei pianoforti ibridi Silent e Disklavier non mancano le novità. I modelli Silent vantano ora un nuovo campionamento del suono e una nuova funzione che permette di registrare in tempo reale sulla me- Pad. 18 | Stand G92 E77 E83 26 CARISCH Pad. 14 | Stand L21 M14 Honky Tonk Piano www.carisch.com Tutti apprezzeranno, oltre all’esposizione chiara e rigorosa dei concetti, la possibilità di ascoltare i corali e stampare le singole partiture; possibilità che è offerta per tutti i salmi di Schütz, tutti i corali di Bach e tutti i Kantionalsätze di Hassler, attraverso il software Capella 5 incluso nel CD. Pad. 18 | Stand F70 E63 Ulrich Kaiser - Il Corale resistenza in grado di regalare un suono più ricco e più caldo. I miglioramenti hanno poi interessato l’aspetto esteriore degli strumenti, che si preentano con un leggio dalla forma più elegante, una finitura estremamente curata del mantello interno, il fermo in ottone dell’asta coperchio e una nuova, elegante vernice applicata alla ghisa. Pianoforti acustici serie C - SIlent - Disklavier Per molti, l’honky tonk è soltanto una delle voci del sound set delle tastiere e dei pianoforti digitali. Ma il suono “scordato” del pianoforte verticale, che quasi sempre viene scelto per cimentarsi con le note di Scott Joplin, rimanda in realtà ad una tradizione culturale profonda che prende le mosse durante gli anni del Proibizionismo. Come Stefano Franco ci informa nell’introduzione al volume pubblicato da Carisch, il termine honky tonk designava, in origine, le fabbriche abusive di gin –e solo in seguito è stato “adottato” per indicare i locali in cui si beveva il liquore proibito e si ballava al suono del pianoforte. Finita l’era del proibizionismo, il termine è rimasto nell’uso solo per indicare il genere musicale di quegli ambienti: uno stile vicino al Ragtime delle origini, ma anche al Boogie Woogie e al primo Rock & Roll. Honky Tonk Piano raccoglie cinque studi firmati da Stefano Franco e dedicati a tutti i pianisti che abbiano “la voglia di divertirsi e di far divertire il loro pubblico”. Il gin, ovviamente, è fornito a parte... raccontando con passione le strutture architettoniche, gli stratagemmi armonici e le più sottili implicazioni estetiche dei lavori dei grandi maestri. Il racconto, che si sviluppa per 196 pagine ed è accompagnato da più di trecento esercizi dedicati all’apprendimento delle tecniche compositive, si sofferma sull’analisi del repertorio e dello stile di Heinrich Schütz e di Johann Sebastian Bach. È quindi particolarmente indicato per tutti gli studenti dei corsi di armonia, composizione e musicologia. www.rugginenti.it Dirigere... in quattro lingue Il pianoforte secondo Yamaha I pianoforti a coda Yamaha sono sottoposti per tradizione a continui miglioramenti; e l’effetto di questa regola è pienamente visibile anche qui in Fiera. A partire da settembre sono infatti disponibili i nuovi pianoforti a coda della prestigiosa serie C, prodotti con uno standard qualitativo ancora più elevato. Un’attenta revisione dei metodi di produzione e della scelta dei materiali ha consentito di raggiungere nuovi livelli di eccellenza nelle prestazioni di questi strumenti. Anche i nuovi modelli C1 e C2, ad esempio, saranno dotati di tasti bianchi in ivorite di nuova concezione e tasti neri in ebano artificiale –prerogative in passato dei soli C3, C5, C6 e C7. Inoltre, importanti componenti di risonanza, come le catene della tavola armonica, saranno forniti in legno ad alta Dismamusica Magazine SHOW DAILY moria interna i brani eseguiti. Questi, fra l’altro, possono essere archiviati anche su memorie esterne attraverso la porta seriale USB integrata. Per quanto riguarda i pianoforti Disklavier, infine, segnaliamo l’introduzione a catalogo del modello DGC1B: uno strumento equipaggiato con un numero elevatissimo di brani dimostrativi, capace di regalare più di 35 ore ininterrotte di musica live. Fra l’altro, la libreria dei Disklavier Mark IV si baserà in futuro sulla funzione IDC (Internet Direct Connection), che permetterà di importare migliaia di brani, ricevere informazioni utili e aggiornamenti direttamente attraverso il computer interno del Disklavier. www.yamaha.it Che cosa fa esattamente un direttore d’orchestra? E quali aspetti di questa disciplina deve coltivare un giovane che voglia avvicinarsi a questa particolarissima professione? Ennio Nicotra, che cura per le Edizioni Curci di Milano l’Introduzione alla tecnica della direzione orchestrale secondo la scuola di Ilya Musin, non ha dubbi. Occorre coniugare in una sapiente sintesi quello che scuole di pensiero diverse indicano, spesso in antitesi fra loro, come aspetto fondamentale: e cioè lo studio e l’analisi delle partiture da un lato e la perfetta padronanza della gestualità dall’altro. Il libro, edito in quattro lingue, si sofferma quindi sugli aspetti tecnici della gestualità, proponendo di volta in volta le soluzioni più efficaci alla trasmissione “verso l’orchestra” del significato musicale. Ed è accompagnato da un DVD realizzato con la collaborazione del duo pianistico Bruno Canino e Antonio Ballista, dove vengono messe in pratica tutte le indicazioni nel contesto –consueto a chi studia direzione– dei due pianoforti. EDIZIONI CURCI Pad. 18 | Stand D63 E72 Tecnica della Direzione d’Orchestra www.edizionicurci.it Dismamusica Magazine SHOW DAILY Dalle Aziende Dalle Aziende 23 Settembre 2007 Stefy Line, ovvero l’arte del custodire Mancano ormai solo pochi mesi al ventesimo anniversario dalla fondazione di Stefy Line, italianissima ditta specializzata nella produzione e distribuzione di custodie per strumenti musicali. Come ci ha raccontato Stefano Pizzichini, fondatore e titolare dell’impresa di Recanati, “il nostro obiettivo, fin dall’inizio, è stato quello di realizzare custodie che fossero in grado di conservare e proteggere nel migliore dei modi ogni strumento musicale, e garantire al tempo stesso al musicista un prodotto di sicura qualità, innovativo, affidabile e duraturo, nel pieno rispetto della migliore tradizione italiana”. Obiettivi, questi, che Stefy LiSTEFY LINE ne ha pienamente raggiunto; e che continua a rilanciare attraverso il confronto quotidiano con nuovi materiali, tecnologie e design innovativi. Oggi, l’impresa fondata da Stefano Pizzichini vanta un catalogo ampio e apprezzato, che ha il suo punto di forza nella qualità della produzione e nel continuo rinnovamento della gamma. Sono testimoni di questa vivacità i nuovi prodotti che Stefy Line presenta in fiera, prima fra tutte le famiglia di prodotti per batteria che comprende la linea DB (custodie semirigide riconoscibilissime per la presenza di inserti azzurri sul nero di fondo) e l’esclusiva BSHB, una borsa Aria di lusso! per bacchette disegnata da Cristiano Micalizzi. Particolarmente interessanti anche le nuove custodie per chitarra delle famiglie DX e AK. Più leggere dei modelli fino ad oggi presenti a catalogo, queste linee comprendono diversi modelli destinati rispettivamente ai possessori di chitarre classiche, acustiche o elettriche. A tutti assicurano un’ottima ergonomia e una notevole protezione grazie anche alla maggiore rigidità strutturale. Pad. 14 | Stand D51 E44 Serie DB - DX - AK - BSB EKO MASTER MUSIC Aria PE Gothic sentata anche in Italia la splendida PE Anniversary, con corpo in acero fiammato (i body delle Anniversary sono scelti con cura ad uno ad uno) arricchito da una superba finitura in vera madreperla che sottolinea ogni dettaglio dello strumento. Le caratteristiche includono il corpo in acero figurato scavato, il fondo in mogano, il manico incollato in acero, la tastiera in palis- Pad. 14 | Stand E15 E21 G14 G20 sandro con segnatasti quadrati in madreperla ed eleganti filettature in madreperla ai bordi. La chitarra presenta 2 SD humbucker Duncan design, 2 selettori di volume, 2 toni, 1 selettore a 3 posizioni. Per completare il colpo d’occhio raffinato e lussuoso, l’hardware è dorato, un dettaglio che esalta la finitura in marrone anticato. www.master-music.it Sulle tracce dei Guitar Hero www.stefyline.com Pacchetto completo. Con tanto di cappello... Arriva da Warwick la proposta di un box “all inclusive” che comprende, oltre allo strumento, amplificatore, stand, tracolla, cavo, custodia e... cappellino. La proposta, che in Italia porta la firma di Eko Group, mette nelle mani dell’acquirente un basso Warwick della linea Rockbass. Uno strumento che combina body in carolena, manico in acero e tastiera da 24 La serie PE della Aria è stata presentata per la prima volta negli anni ‘70 ed è subito diventata un classico dell’offerta di questo produttore giapponese. Dotata del design del body brevettato Aria, la serie PE presenta anche l’attaccatura del manico heel-less, che permette di raggiungere i tasti più acuti senza alcuna fatica. Anche il ponte PE è coperto da brevetto, così come la raffinata paletta perfettamente simmetrica. Quest’anno viene pre- tasti in palissandro; e che è equipaggiato con pickup MEC J/MM a 2 vie. Al suo fianco, nella foto sulla destra, si riconosce un Combo Warwick Blue Cab 30. E poi ci sono gli accessori, che comprendono, oltre a cavo e tracolla, una comoda borsa Rockbag “Student Line”. E un cappellino speciale per festeggiare il venticinquesimo anniversario di Warwick... Quaranta pagine e un CD. Sembrerebbe poco per un libro che promette di trasmettere le tecniche fondamentali per suonare la chitarra solista rock. E invece l’agilissimo volumetto scritto da Nick Nolan e Dick Gill e pubblicato in italiano da Carisch nell’ambito della collana Musicians’ Institute può senz’altro diventare la lettura di riferimento per chi si avvicina per la prima volta in modo serio alla chitarra elettrica. In otto capitoli gli autori riescono a dare una panoramica completa sui “materiali di base” CARISCH Pad. 14 | Stand L21 M14 La chitarra solista rock - Basics Pad. 14 | Stand A09 A21 C08 C20 Warwick Blackhawk Electric Bass Package del musicista rock tipo. Si comincia con le scale pentatoniche, quindi è il turno del bending e delle prime nozioni di improvvisazione. Il viaggio prosegue con tecnica del vibrato e scale diatoniche, per finire a pagina 38 con i cenni fondamentali per la costruzione di un assolo. Naturalmente, chi legge non deve farsi ingannare dalla rapidità del percorso e dal linguaggio easy di Nick e Dick... La strada per la conquista di una buona tecnica è lunga e faticosa, e va percorsa soprattutto con... l’esercizio. Ed è qui che entra in gioco il CD allegato, sul quale sono registrati tutti e ottanta gli esempi audio da ascoltare, imitare ed interiorizzare per ottenere una “pronuncia” musicalmente accettabile. www.carisch.com www.eko.it Il basso secondo Petrucci Portano entrambi la firma di John Petrucci e appartengono alla nuova collezione presentata da Music Man per il 2007. Realizzati in edizione limitata per celebrare i vent’anni della Ernie Ball, sono strumenti a sei o sette corde con corpo in ontano, top in acero, maMOGAR MUSIC ZOOM H2 nico in mogano e tastiera in palissandro. I tre pickup sono rigorosamente DiMarzio e sono montati al ponte (DSonic e piezo) e al manico (JP Custom). Il tutto racchiuso in una custodia di cuoio vintage style... Pad. 14 | Stand H03 H11 N04 N10 www.mogarmusic.it Le chitarre acustiche che vengono da lontano I modelli Guild CV-2 e CV-2C “vestono” un design che è stato messo a punto in tempi lontani, e più precisamente negli anni Cinquanta del Novecento. Uno stile che si è imposto in tutto il mondo come sinonimo di qualità indiscussa e di grande musicalità, che oggi si esprime con le due chitarre riprodotte qui a fianco, disponibili in Italia a partire da questo mese. Costruiti con materiali ed essenze raffinate (l’ebano della tastiera e del ponte, ad esempio, o l’avorio impiegato per i filetti che impreziosisce i bordi del corpo), questi strumenti riescono a fondere tradizione e tecnologia senza tradire le grandi aspettative del sempre più numeroso “popolo” di estimatori del marchio Guild. Anche perché le innovazioni tecnologiche apportate al modello originale sono discrete e in gran parte “nascoste”. Su tutte segnaliamo il nuovo sistema di fissaggio del manico, realizzaM. CASALE BAUER Guild CV-2 e CV-2C to in grafite e quindi estremamente rigido. A detta dei costruttori, si tratta di una soluzione che non si limita a rendere la chitarra ancora più robusta, ma che influisce anche positivamente sul timbro dello strumento, che nel complesso risulta più ricco e corposo. Particolarmente interessante, infine, è anche il sistema di alimentazione a pile dei pickup Load ‘n lock installato sulla versione a spalla mancante. Si tratta di un sistema fino a poco tempo fa esclusivo degli strumenti Guild, e da poco disponibile in kit per essere montato anche su chitarre di altre marche; la sua caratteristica è quella di evitare il taglio delle fasce dello strumento per l’inserimento delle batterie. Queste ultime possono essere installate con facilità: basta svitare il “collarino” sul piolo, togliere le batterie vecchie ed inserire le nuove. Un quarto di giro del collarino è tutto quello che il musicista deve fargli fare per bloccarlo nuovamente in posizione. Pad. 14 | Stand H25 H31 N24 N30 www.casalebauer.com 27 Dismamusica Magazine SHOW DAILY Dalle Aziende Dalle Aziende 23 Settembre 2007 Il Signor Bruschino in edizione critica Ventaglio di voci Sono molte le voci che si alternano nel corso di un’opera lirica, tanto più se l’intreccio del libretto prevede la presenza in scena di numerosi personaggi. Dal soprano al basso, a ciascuno è dato un ruolo ben preciso, a sostegno di una forma di spettacolo che si nutre del costante incrocio di voci e caratteri diversi. Fatta salva la ricchezza insostituibile di un allestimento operistico completo, c’è da dire però che, proprio in virtù dello straordinario successo incontrato da questo genere musicale in tutto il mondo, sono moltissime le occasioni in cui il pubblico è chiamato a confrontarsi con il repertorio di una singola voce. Che si tratti di un intero récital, o della singola apparizione all’interno di un concerto più ampio, la consuetudine di affrontare in rapida sequenza diverse arie provenienti da opere anche molto distanti fra loro si è trasformata in un modo alternativo di affrontare il vasto repertorio del melodramma... Un sistema che privilegia una logica “orizzontale” e che ha un fascino tutto suo. Questo stesso fascino, questo stesso intento “diacronico” si ritrova nei volumi della collana Opera Arias pubblicata e distribuita da Carisch in Italia e nel mondo. Sono, al momento, cinque volumi dedicati rispettivamente al repertorio per soprano, mezzosoprano, tenore, baritono e basso –più un ulteriore tomo che prende in esame il repertorio dei Duo, dei Trii e delle Arie Corali. L’arco temporale preso in esame è ampio, perché va dalle opere di Gluck (con la celeberrima Che farò senza Euridice?, qui in versione per mezzosoprano) alle più recenti composizioni di Giacono Puccini. Attraverso questa raccolta –già apprezzatissima anche dai numerosi studenti di canto lirico, che qui trovano in un’unica soluzione un repertorio già pronto con il quale cimentarsi– si ha modo di leggere in maniera trasversale tutta la storia del melodramma moderno. Non mancano infatti rimandi alla produzione mozartiana (documentata soprattutto con arie tratte dalle Nozze di Figaro, dal Don Giovanni e dal Flauto Magico), all’irripetibile stagione dei Cinque Grandi italiani (Puccini appunto, preceduto da Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi) e alla produzione straniera e francese in particolare, che qui appare attraverso arie che portano la firma di Georges Bizet, Jules Massenet e Camille Saint-Saëns. Insomma, un intero spaccato della cultura operistica: una collezione di grandi pagine della storia della musica che viene a formare, in tutti i sensi, un vero e proprio “ventaglio di voci”. CARISCH Opera Arias Pad. 14 | Stand L21 M14 www.carisch.com Prosegue la pubblicazione, a cura della Fondazione Rossini di Pesaro e della casa editrice Ricordi, dell’edizione critica integrale in brossura delle opere di Gioachino Rossini. Il nono volume, disponibile da questa primavera, è dedicato al Signor Bruschino e, come i precedenti, propone la partitura della prima rappresentazione –avvenuta a Venezia, al Teatro San Moisé, il 27 gennaio 1813. Al testo originale, ricostruito a partire dalla copia manoscritta conservata alla New York Public Library, dalla copia di proprietà del Conservatorio di Milano e dalla successiva Edizione Ricordi, fanno da corollario le note critiche che puntualizzano i passaggi dubbi. A distanza di oltre vent’anni dalla prima pubblicazione, questa edizione, curata da Arrigo Cazzaniga, rimane un riferimento autorevole per chi, soprattutto per ragioni di studio, voglia affrontare la farsa rossiniana con la certezza di lavorare su di una versione il più vicino possibile alle intenzioni originali dell’autore. Universal Music MBG Publications Il Signor Bruschino Pad. 18 | Stand E67 www.ricordi.it Canzoni per i più piccoli Quaranta canzoni per bambini raccolte in un volume curatissimo sia nella veste grafica esterna sia nella presentazione tipografica: è quanto propone Best of Children’s Songs. Il coloratissimo testo, edito da Schott, ospita titoli come London Bridge is Falling Down o She’ll Be Coming Round The Mountain, oltre a molte altre canzoni più o meno note che concorrono a formare un vero e proprio “canzoniere europeo” dedicato ai più piccoli. Una risorsa preziosissima per tutti i direttori di cori di voci bianche, che qui potranno trovare arrangiamenti semplici ma curati, seconde voci al tempo stesso delicate e convincenti, e una parte di pianoforte accompagnatore efficace e facile da eseguire. Che, all’occasione, può diventare la... colonna sonora di uno spettacolo da organizzare insieme all’insegnante di lingua. SCHOTT Pad. 18 | Stand D57 E66 Best of Children’s Songs www.schott-music.com 29 Dalle Aziende Dalle Aziende 23 Settembre 2007 Quattro mixer brillano nel nuovo firmamento MyAudio I nuovissimi mixer della linea Sidera sono stati avvolti nel più grande segreto fino all’altro ieri, quando i veli di segretezza che coprivano i prodotti distribuiti da Monsound sono stati tolti con l’apertura ufficiale dei padiglioni della Fiera. A partire da quel momento, i quattro mixer che qui presentiamo sono stati guardati con grande curiosità dal pubblico e dagli operatori. Il motivo è evidente: progettati per inserirsi nella fascia entry-level del mercato, i quattro mixer condividono un progetto moderno che regala all’utenza semiprofessionale caratteristiche decisamente interessanti. MONSOUND Mixer SIDERA Una di queste è senz’altro l’interfaccia USB 2.0, presente con una porta su tutti i modelli e capace di trasformare queste quattro console in apparecchi dalla doppia vita, che si trovano perfettamente proprio agio sia sul palco che a fianco di un personal computer. I quattro modelli, che contano rispettivamente 6, 12, 16 e 20 canali, sono in effetti macchine particolarmente versatili, pensate per rispondere con elasticità alle esigenze di utilizzatori anche molto diversi. È emblematica in questo senso la presenza, accanto al doppio DSP digitale interno comune a tutti i modelli, di un numero consistente di mandate AUX. Sul modello SID16, ad Pad. 14 | Stand H21 L14 Dismamusica Magazine SHOW DAILY Preamplificatore di rango esempio, si contano addirittura sei canali di mandate Aux e quattro ritorni stereo. Più dodici canali Insert, uno per ciascuno degli ingressi microfonici del SID16. Tutta questa attenzione ai particolari –che prende ancora più consistenza nel momento in cui citiamo l’alimentazione Phantom, l’ingresso Footswitch e la presa dedicata alla lampada opzionale– renderà senz’altro i mixer della serie Sidera dei best-seller fra tutti coloro che sono alla ricerca della prima console e che desiderano un apparecchio affidabile ma di fascia economica con cui far funzionare alla perfezione anche un piccolo studio con grandi unità effetti esterne. www.monsound.it Uno dei componenti più critici di qualsiasi sistema di ripresa del suono è, come tutti sanno, il preamplificatore. Di qui transita il segnale captato dal microfono; qui le sue caratteristiche fondamentali possono essere, a seconda dei casi, valorizzate o deturpate; ed è quindi nella gestione del preamplificatore che comincia il lavoro di un buon tecnico del suono. Fra l’altro, la disponibilità di sistemi di registrazione sempre più raffinati “alza il tiro”, per così dire, delle richieste rivolte allo stadio di preamplificazione. In presenza di un sistema di registrazione capace di altissime frequenze di campionamento e di microfoni sempre più sensibili e accurati, infatti, un EXHIBO preamplificatore non adeguato si trasforma nel classico “collo di bottiglia” che rischia di compromettere l’intera catena. Per ovviare al problema, i costruttori rinnovano di continuo le proprie linee di prodotto. A questa tendenza non fa eccezione nemmeno True Systems, che presenta in Fiera attraverso il suo distributore Exhibo una nuova gamma di preamplificatori di cui fa parte anche il modello P-2 Analog della foto qui a fianco. Il nuovo nato integra in una unità rack le funzioni di preamplificatore microfonico e DI box, e offre al fonico due canali, un matrice interna M+S e un display per la verifica della correlazione di fase tra i due canali. Pad. 14 | Stand G41 H34 True Systems P-2 Analog www.exhibo.it In mezzo alla strada! Un nuovo amplificatore si aggiunge alla famosa linea dei Roland Cube. È il Cube Street, un piccolo ampli che, oltre ad essere estremamente leggero e comodo da trasportare, può anche funzionare... senza fili. Equipaggiato con due speaker al neodimio che garantiscono grandi prestazioni anche a fronte di una bassa potenza e di dimensioni ridottissime, il Cube Street funziona sia in modo tradizionale –collegato cioè alla rete elettrica– sia con le batterie. Per farlo funzionare (con un’autonomia di ben 15 ore!) sono sufficienti 6 pile di tipo AA. Naturalmente, la potenza in uscita è bassa: 2,5 +2,5 Watt. Ma questo non impedisce al piccolo ampli di sfoderare una grinta notevoROLAND ITALY Cube Street le, che gli è data dal motore COSM utilizzato per la simulazione di 8 modelli amp, dalla potente unità effetti integrata e dall’equalizzatore a due tagli che opera sul canale mic/ guitar. Un altro dettaglio denuncia infine la vocazione on the road del Cube Street: è il tuner incorporato, un accessorio che riduce al minimo l’equipaggiamento necessario per suonare e che quindi fa di questo piccolo ampli un vero e proprio attrezzo multiuso al servizio di chi non sta mai fermo nello stesso posto. Pad. 14 | Stand E35 E41 G34 G40 www.roland.it Marshall presenta i nuovi “cavalli di battaglia” Sono stati soprannominati i nuovi “cavalli di battaglia” di casa Marshall. E in effetti i due nuovi modelli della serie JVM, interamente “Made in UK”, si impongono subito all’attenzione per la loro potenza e per il design allo stesso tempo semplice e classico. Al di là del pannello dorato si nascondono a partire da quest’anno tre nuove modalità sonore per canale, che possono essere richiamate istantaneamente attraverso il footswitch programmabile a 6 pulsanti. I due nuovi modelli JVM sono inoltre completamente controllabili via MIDI; e ofEKO frono a chi li utilizza un Loop Effetti che può essere impostato per lavorare sia in serie che in modalità parallela. Dal punto di vista squisitamente tecnico, entrambi i modelli offrono su ciascun canale un equalizzatore, un riverbero e i controlli di guadagno e di volume indipendenti. Sia il combo (JVM410C) che la testata valvolare (JVM410H) hanno una potenza in uscita di 100 Watt, che nel caso del combo si esprime attraverso due coni da 12”. Quanto al suono, vale senz’altro l’esortazione che EKO, il distributore italiano, ci ha inviato assieme ai comunicati stampa... dovete assolutamente andare a provarli di Pad. 14 | Stand A09 A21 C08 C20 Marshall JVM Amps www.eko.it Fra Topolino e strane creature Sono davvero fantastiosi i plettri proposti da Bode, distributore italiano dei prodotti Hot Picks. Anche perché il “ventaglio” che coprono, in termini di gusti del pubblico BODE srl Hot Picks 30 potenziale, è davvero vasto, dal momento che si muove tra gli estremi rappresentati dai personaggi Disney e dalla fitta fauna di creature mostruose che popola l’immaginario degli appassionati di hard rock. I quali per una volta potrebbero anche lasciarsi tentare e presentarsi sul palco in compagnia di... Mickey Mouse! Pad. 14 | Stand H39 L38 www.bodesrl.it Dismamusica Magazine SHOW DAILY Dalle Aziende Dalle Aziende 4217-01_MA_Novita_RockPop_4c 23 Settembre 2007 Carattere... di fuoco È davvero incandescente sia nell’aspetto che nella sonorità il nuovo stompbox Seymour Duncan SFX-05 Lava Box. Il pedale, che si può ascoltare in tutto il suo... calore presso lo stand Casale Bauer, è in realtà molto più vicino ad un amplificatore che non ad un semplice distorsore. La sua “specialità” è in effetti quella di fornire al suono una gamM. CASALE BAUER ma dinamica estremamente ampia, in modo da valorizzare al meglio la voce della chitarra. Una delle sue caratteristiche più interessanti è data dalla presenza del controllo Rumble. Si tratta di un filtro a roll off sui bassi a sei posizioni che modifica il carattere della distorsione lungo un arco di timbri particolarmente esteso. Basta ruotare la manopola per passare da una distorsione cupa ad un suono più brillante, da un leggero drive ad una sonorità profonda e coinvolgente. Pad. 14 | Stand H25 H31 N24 N30 Seymour Duncan LAVA BOX MOGAR MUSIC ZOOM H2 Memory Cardda con capacità fino a 4 GB, e può quindi passare con facilità dalla memorizzazione di brevi appunti (interviste, lezioni, idee improvvise per la composizione di un pezzo) alla registrazione di interi concerti. Il tutto con frequenza di campionamento da 44,1 a 96 kHz e con risoluzione a scelta fra 16 o 24 bit. Pensato soprattutto per le applicazioni broadcast, ha anche un filtro taglia-bassi che può essere Pad. 14 | Stand H03 H11 N04 N10 9:43 Uhr SEMINARIO Facile da usare nonostante la raffinatezza dell’elettronica, il Lava Box ha una curva d’apprendimento molto morbida; e può essere usato sia in studio –dove si dimostrerà ideale per un’infinità di esperimenti sul suono– sia dal vivo. Sul palco, in particolare, sarà la grande capacità di adattamento del Lava Box a dimostrarsi utilissima: con le corrette impostazioni, infatti, è possibile passare dai timbri più pulito al suono crunch intervenendo semplicemente sul controllo di volume della chitarra. www.casalebauer.com Il registratore? È palmare... Ci sta comodamente nel palmo di una mano, ma assicura una qualità di ripresa di prim’ordine. È H2, il nuovo registratore digitale stereo in formato palmare di Zoom. Dotato di quattro microfoni a condensatore installati secondo pattern W-X/Y e controllati da un processore a modelli digitali, può funzionare sia in modalità cardioide che nei modi supercardioide e omnidirezionale –caso in cui il segnale registrato può essere convertito addirittura in formato Surround 5.1. H2 registra su 06.09.2007 usato per eliminare il rumore del vento e una funzione di Time Stamp e Track Marker in formato Broadcast WAV. Il trasferimento dei file da e verso il computer avviene attraverso una normale porta USB; e questo significa fra l’altro che il “piccolo” H2 –che per inciso ha una ricca sezione I/ O, con tanto di line out e di ingresso per un microfono esterno– può essere usato anche come lettore audio professionale. www.mogarmusic.it ProTools fra campionamento e sintesi Novitá Schott Rock & Pop L’appuntamento con il seminario sul campionamento e sui sintetizzatori virtuali per l’ambiente ProTools si tiene oggi e domani presso la sala Kappa. Protagonista del workshop è un product specialist Digidesign, che offrirà una panoramica sui virtual instrument Structure, Strike, Velvet e Hybrid. Proprio Structure è stato di recente al centro dell’attenzione in occasione del lancio delle due nuove versioni Structure LE e Structure FREE. Il primo è un riproduttore di campioni con libreria da 3 GB che condivide la maggior parte delle funzioni del “fratello maggiore” ma che, oltre a costare molto meno del software completo, è anche decisamente più facile da utilizzare. Structure FREE, invece, è un semplice lettore di campioni... con una libreria di 800 MB! La partecipazione ai seminari è gratuita. DIGIDESIGN Carsten Gerlitz Pop Ballads 16 melodie celebri Pop (Schott Piano Lounge) Per piano con CD ISMN M-001-13870-3 ED 9842 Carsten Gerlitz Pop Ballads 2 16 melodie celebri Pop (Schott Piano Lounge) Per piano con CD ISMN M-001-14887-0 ED 20235 Carsten Gerlitz Swing 18 melodie celebri Pop (Schott Piano Lounge) Per piano con CD ISMN M-001-13870-3 ED 20115 Classics meet Jazz Pad. 14 G06 20 pezzi celebri classici www.digidesign.com la capsula si fa in tre Versione originale e arrangiamento jazz Per Piano con CD ISMN M-001-14725-5 ED 20177 Famiglia di predatori FBT è costruito in mutistrato di betulla. Studiata per garantire una dispersione ottimale del suono e un comodo accesso ai comandi in qualsiasi condizione di impiego, la scocca dei MaxX è dotata di punti di ancoraggio per l’installazione a soffitto e a parete. I quattro monitor attivi (2A, da 200 + 50 Watt; 4A, da 300 + 100 Watt; 5A, da 400 + 100 Watt; 6A, da 700 + 200 Watt) sono tutti dotati di un sistema di biamplificazione e di magneti al neodimio di ultima generazione. Un dettaglio, questo, che permette di erogare potenze “imponenti” anche in poco spazio e –soprattutto– a fronte di un peso contenuto. Abbinabili ai tre subwoofer da 900 Watt, rappresentano la soluzione ideale per l’allestimento di impianti di piccole e medie dimensioni. Pad. 14 | Stand E25 E31 G24 G30 MaxX series www.fbt.it Jürgen Moser Neumann è, da sempre, uno dei pochissimi nomi del settore Pro-Audio perennemente circondati da un’aura di rispetto. Sarà forse anche per questo motivo che l’uscita di tre nuove capsule, presentate in questi giorni da Exhibo, attira subito l’attenzione di un grande pubblico di operatori. L’eccitazione, in questo caso, è giustificata, perché le tre nuove capsule sono dedicate ai sistemi microfonici digitali KM D, a cui si guarda unanimemente come a una delle ultime frontiere nel campo dell’acquisizione audio digitale. Le tre nuove capsule si chiamano rispettivamente KK 131, KK 143 e KK 145 e sono state disegnate per allargare ulteriormente l’offerta dell’azienda tedesca e conquistare così una base EXHIBO sempre più ampia di utenti professionali. Sotto il profilo strettamente tecnico, le tre capsule (tutte dotate di trasduttori a gradiente di pressione) si differenziano per la polarizzazione. Mentre KK 131 ha una caratteristica di tipo omnidirezionale, KK143 è invece ipocardioide; e KK145, l’ultima della serie, è di tipo cardioide ed è dotata di un filtro roll-off che permette di sopprimere con facilità i rumori di interferenza di bassa frequenza. Indicate per chi ricerca una risposta in frequenza estremamente lineare, le tre capsule sono caratterizzate da un evidente effetto prossimità, e sono quindi particolarmente efficaci nella ripresa di sorgenti acustiche situate ad una distanza di 1520 centimetri. Pad. 14 | Stand G41 H34 True Systems P-2 Analog Exploring Rock Piano 1 Come suonare il rock e il pop con piano e tastiera Per piano rock con CD ISMN M-2201-2736-6 ED 13069 Phil Capone Exploring Jazz Guitar Introduzione all’armonia, tecnica e improvvisazione della chitarra Jazz Per chitarra Jazz con CD ISMN M-2201-2591-1 ED 12945 MA 4217-01 · 9/07 Undici modelli attivi e passivi, che possono essere utilizzati all’interno di qualsiasi sistema di amplificazione audio professionale: sono i componenti della famiglia MaxX, uno dei prodotti di punta del catalogo FBT e uno dei maggiori successi internazionali dell’azienda di Recanati. Progettati con una grandissima attenzione ai dettagli tecnici e di design, i sistemi MaxX hanno praticamente ridefinito gli standard di mercato, spostando in una fascia di prezzo aggressiva caratteristiche qualitative e prestazioni che normalmente si ritrovano in impianti ben più costosi. La forma del guscio di polipropilene è comune a tutti i modelli –con l’unica eccezione del nuovo subwoofer MaxX 10A riprodotto qui a fianco, che www.exhibo.it 31 Sei Dalle Aziende Dalle Aziende 23 Settembre 2007 La JazzMaster del nuovo millennio Nuovo poker per Greg Bennett La serie Fender Artist si arricchisce grazie all’entrata in scena di un nuovo modello davvero... speciale. È la Fender Joseph Mascis Jazzmaster, che deve nome e forma alla collaborazione fra la Casa americana e il celebre chitarrista dei Dinosaur Jr. e dei Fog. Dotata di una nuova veste coloratissima, la “nuova incarnazione di un grande classico” –come è stata immediatamente soprannominata– si riconosce immediatamente per la finitura purple sparkle e la presenza del ponte Il riferimento, ovviamente, non è alle carte ma ai quattro nuovi modelli che vengono aggiunti alla linea di chitarre a marchio Greg Bennet presentata in Fiera. RL3, la prima della serie (nella foto qui a destra), è un’elettroacustica a spalla mancante dal corpo sottile che combina la calda risonanza tipica degli strumenti acustici e le le M. CASALE BAUER “o-matic”. Il battipenna è in alluminio anodizzato, la leva del tremolo è rinforzata... e il manico ha una insolita finitura satinata. Con queste caratteristiche, la nuova J. Mascis potrebbe diventare qualcosa di più di una semplice chitarra signature; e non a caso c’è già qualcuno che la descrive come un “aggiornamento” della Jazzmaster. Una reinterpretazione moderna in grado di traghettare la forma e l’anima di una tra le più grandi chitarre di tutti i tempi nella musica del Terzo Millennio. Pad. 14 | Stand H25 H31 N24 N30 Fender J. Mascis JazzMaster Heritage jazz La Millennium H158 è una chitarra jazz che, sulla paletta, porta il prestigioso nome “Heritage”. A singola spalla mancante e disponibile in tantissime differenti finiture, come è nella tradizione della casa, presenta tavola bombata e fondo bombato in acero, tastiera in palissandro con 22 tasti e raffinati inserti in vera madreperla, manico in mogano realizzato in un solo pezzo e raffinata finitura estetica. Basti citare le filettature esterne color crema per MASTER MUSIC Aria PE Gothic SISME www.casalebauer.com Dismamusica Magazine SHOW DAILY prestazioni di una solid body. Arch top in acero fiammato, meccaniche Grover™ e pickup HH Duncan Design™ sono le sue caratteristiche più evidenti. MB2 è invece una solid body della serie Malibù: ha un corpo di dimensioni ridotte, pick up HSS e tremolo vintage. Il modello TR4 si rico- nosce immediatamente per l’elegante finitura Metallic Black; mentre la IC30 è una elettrica con corpo scolpito, doppia spalla mancante, top figurato High Tech, pickup HH Duncan Design™ e tremolo in stile Floyd che mantiene l’accordatura e fornisce un tono estremamente tagliente. Pad. 14 | Stand M41 N34 N40 Greg Bennett guitars www.sisme.com Migliorini & Pozzi: alla ricerca del dettaglio perfetto i bordi… Dal punto di vista della dotazione tecnica, sono presenti due pick-up humbucking originali e hardware cromato. Per la sua classe, non può mancare, nella dotazione standard, il suo astuccio originale. Pad. 14 | Stand E15 E21 G14 G20 www.master-music.it Si può chiedere ad una chitarra di essere allo stesso tempo antica e moderna? A tutta prima verrebbe da dire che no, non si può. Ma basta imbattersi in uno degli strumenti costruiti dai liutai Marco Migliorini e Roberto Pozzi, in mostra in questi giorni presso l’Acoustic Guitar Village, per convincersi immediatamente del contrario. I loro strumenti, apprezzatissimi dai professionisti, sono estremamente curati sia dal punto di vista estetico (come testimonia ad esempio lo smusso della foto qui sopra) sia dal punto di vista acustico. E non è un caso: perMIGLIORINI POZZI ché i due soci –che nel loro laboratorio di Lecco producono non più di 15 strumenti all’anno “per dedicare loro la massima cura”– fondono in ogni progetto il loro tocco personale e gli insegnamenti della grande tradizione. La loro produzione conta a tutt’oggi tre diversi modelli: una interpretazione originale della chitarra classica, uno strumento folk “che si rifà alle meravigliose OM degli anni Trenta” e una chitarra jazz costruita in acero europeo e abete della Val di Fiemme. “La chitarra Migliorini & Pozzi”, ci hanno dichiarato i due giovani liutai, “è lo strumento ideale per il chitarrista che cerca l’eleganza, la raffinatezza, l’armonia acustica e che, pur restando fedele alla grande tradizione, desidera una chitarra dall’inconfondibile stile moderno”. ça va sans dire... Acoustic Guitar VIllage Pad. 18 | Stand L77 L83 N86 N92 Chitarre classiche e folk www.migliorinipozzi.com In perfetto accordo Il marchio ha solo un anno di vita, ma può contare sull’esperienza ventennale di un team di ingegneri che hanno sempre lavorato nel settore degli strumenti musicali. Stiamo parlando di NOuSE, un’azienda nata nel 2006 che si presenta a questa edizione di MEET Milano con un catalogo di otto fra accordatori (a pedale e tascabili) e metronomi digitali. Tutti si distinguono per l’elevato rapporto qualità/prezzo, per l’alta affidabilità e per STEFY LINE il design innovativo. Fra le novità di quest’autunno, segnaliamo senz’altro il modello NE 01PT (nella foto). È un accordatore cromatico a pedale il cui ampio display LCD retro-illuminato rende facile la lettura dei valori anche in presenza di una scarsa illuminazione. Un occhio di riguardo merita poi il modello NE HAT-3, un accordatore progettato per chitarristi e bassisti che integra un amplificatore per cuffia. Pad. 14 | Stand D51 E44 NOuSE NE 01PT - NEHAT-3 www.stefyline.com SR Technology: il suono della chitarra acustica “Qualità amplificata” recita il payoff scelto da SR technology per comunicare al volo la propria vocazione aziendale. Uno slogan che si rivela particolarmente azzeccato anche in questi giorni di fiera, dato che i sistemi dell’azienda di Recanati sono il Sound System ufficiale dell’Acoustic Guitar Village, lo spazio per eccellenza della qualità associata alla costruzione di chitarre di liuteria. Al centro dell’attenzione ci sono naturalmente i combo della serie JAM, che come sempre sorprendono per la grande qualità del loro suono, per le dimensioni davvero compatte e per l’intelligente ingegnerizzazione, che si traduce per i chitarristi acustici in una grande facilità d’uso e nella soddisfazio- 32 ne di avere sempre sotto alle proprie mani tutti i comandi essenziali per la gestione del suono. La gamma SR, per quanto riguarda i combo, comprende oggi i modelli JAM 80, JAM 90, JAM 150 plus e JAM 400. Il primo, che vanta lo speciale primato di “più piccolo combo in commercio”, racchiude in un involucro di legno del peso di soli otto chilogrammi un cassa amplificata da 80 Watt, un mixer a sei canali (installato sulla parte superiore) e un riverbero/delay. JAM 90 pesa come il “fratello minore”, ma è una cassa biamplificato ed eroga una potenza di 70+20 Watt. La vera “stella” della collezio- ne SR è però JAM 150 plus: un amplificatore a due vie che raggiunge la potenza di 120 + 30 Watt RMS sfruttando unicamente uno speaker da 8” e un tweeter a compressione. Dotato di un processore effetti interno e di mandate ausiliarie per il collegamento ad unità esterne, è l’amplificatore “per eccellenza” di un numero crescente di chitarristi acustici in tutto il mondo. JAM 400, infine –il modello della foto– è un “mostro” da 400 Watt RMS costruito intorno ad un amplificatore digitale B&O e dotato di un potente multieffetto, di filtro anti-larsen e di uscita dedicata per il collegamento di un subwoofer. Dismamusica Magazine SHOW DAILY Dalle Aziende Dalle Aziende 23 Settembre 2007 Un’interfaccia per controllare tutto Fra le novità introdotte quest’anno da Tascam, un posto di rilievo spetta senz’altro alla nuova interfaccia Audio/MIDI FireOne. Un piccolo apparecchio estremamente curato sotto tutti i punti di vista, capace di trasmettere già dall’agguerritissimo design l’intenzione dei produttori di imporsi come leader di mercato. In effetti, i numeri per affermarsi questa interfaccia li ha tutti. La “piccola” di casa Tascam accetta in ingresso due canali a 192 kHz con risoluzione a 24 bit; è in grado di fornire l’alimentazione Phantom su entrambi gli EXHIBO ingressi microfonici; ha un ingresso e un’uscita MIDI; non ha bisogno di alimentatori esterni; e infine funziona egregiamente anche come superficie di controllo. Quest’ultima è la funzione su cui i creatori della FireOne puntano per conquistare vaste fette di mercato. Una Pad. 14 | Stand G41 H34 TASCAM FireOne Alla chitarra ritmica: Troy Stetina funzione che è ancora praticamente assente nelle interfacce di questa fascia, e che, grazie all’ampia manopola pesata e agli otto tasti “shortcut” dedicati, si farà senz’altro apprezzare da tutte le one-man-band che non possono permettersi di acquistare una costosa superficie di controllo professionale ma che non vedono l’ora di controllare il loro sequencer con un sistema più comodo e “a portata di mano” della coppia tastieramouse. www.exhibo.it Carisch pubblica, su licenza della Hal Leonard, il primo volume della serie di Troy Stetina dedicata alla chitarra ritmica rock metal. I volumi di Troy Stetina, che stanno conquistando grande popolarità anche nel nostro Paese (la sua serie dedicata alla chitarra solista è stampata per il pubblico italiano dalle edizioni Curci), sono fondati su di un approccio rigoroso e diretto alla materia. Il linguaggio è semplice, i concetti sono spiegati con pochi cenni essenziaCARISCH li. Più che di frequentare un corso, sembra di assistere ad un allenamento... Il musicista americano ha Pad. 14 | Stand L21 M14 Metal Rhythm Guitar infatti un passato da ciclista professionista, e ha da sempre riversato il metodo del training sportivo nell’insegnamento della chitarra elettrica. La materia è quindi suddivisa in tantissimi “step”: piccole unità didattiche che hanno l’aspetto di un “ruolino di marcia” e che, proprio come in un percorso di tipo sportivo, devono essere superate in modo progressivo per poter giungere rapidamente e con successo al... traguardo finale. www.carisch.com Per due pianoforti Quasi nascosto all’interno della produzione pianistica di Claude Debussy c’è Lindaraja, un breve brano per due pianoforti che nonostante le dimensioni contenute può a ben diritto figurare nell’ambito di un programma da concerto dedicato a questa formazione inconsueta. L’edizione critica, accompagnata da note e commenti in inglese e francese, è di Noël Lee; e l’agile volume, che contiene naturalmente le due parti staccate, fa parte della nuova Edizione completa delle opere di Claude Débussy edita da Durand in collaborazione con BMG Ricordi. Universal Music MBG Publ. Pad. 18 Stand E67 Lindaraja www.ricordi.it Corde per tutti i gusti C’è davvero l’imbarazzo della scelta di fronte alla vastissima offerta di corde con cui D’Addario si presenta all’appuntamento di MEET Milano. Sugli espositori e sui cataloghi del distributore italiano Bode sono rappresentati praticamente tutti i componenti della vastissima famiglia di strumenti musicali a corda. A titolo di esempio ricordiamo, fra le altre, le corde per violino della serie Prélude, destinate soprattutto a studenti e appassionati e caratterizzate da un suono brillante e da una grande resistenza agli sbalzi di temperatura e umidità. O, ancora, il nutrito gruppo di corde per chitarra acustica, con la relativa declinazione per generi e stili: ci sono corde su misura per i flatpickers, per chi si occupa di Gypsy Jazz, per chi fa Bluegrass... Un posto di rilievo è dedicato alle corde per chitarra classica della serie Pro-Arté: un vero e proprio must per studenti e professionisti, ma anche un fiore all’occhiello per il marchio D’Addario. Ciascuna di esse viene infatti controllata individualmente da un sofisticato sistema al laser che ne verifica qualità e resistenza per ben 200 volte prima di autorizzare la spedizione. Infine, last but not least, ricordiamo le celebri XL per chitarra elettrica e i modelli per basso. BODE D’Addario Pad. 14 | Stand H39 L38 www.bodesrl.it 33 Dalle Aziende Dalle Aziende 23 Settembre 2007 Una linea di piatti per suonare come negli anni Sessanta Ci sono sempre più musicisti che, per ricreare il mitico suono dei favolosi Anni Sessanta, ricorrono a unità effetti, strumenti virtuali, amplificatori d’epoca... per non parlare dei chitarristi, che vanno in visibilio per una Stratocaster del ‘67 o una Les Paul d’annata. Ma i batteristi? Evidentemente, il mercato del vintage non può interessare le pelli e i piatti di quarant’anni fa, che nella migliore delle ipotesi sono coperti di graffi e ammaccature. È quindi facilmente prevedibile che la nuova serie Avedis Armand proposta da Zildjan, e costituita da nove pezzi costruiti con le stesse tecniche di lavorazione in uso nei Sixties, farà molto parlare di sé. Per realizzarla, i progettisti hanno studiato a lungo i piatti usati da gruppi come i Rolling Stones, i Beatles e i Cream; e hanno quindi deciso di dare vita a piatti che, a parità di spessore, risultano più leggeri di quelli attuali. PiatMOGAR MUSIC ti che hanno una tornitura diversa sui due lati e che, proprio come in passato, non ricevono nessun rivestimento aggiuntivo. La gamma comprende nove diversi piatti con diametri da 10 a 21 pollici. Ci sono, nell’ordine, uno Splash da 10” velocissimo e brillante; due Hi Hat rispettivamente da 13” e da 14” capaci di evocare il tipico suono sloshy degli anni Sessanta. E poi due Medium Thin Crash e due Thin Crash da 16 e da 18 pollici. Questi ultimi, in particolare, hanno una tonalità più grave rispetto ai Medium Thin. La serie si completa infine con due ride (da 20” e da 21”) capaci di emettere un suono allo stesso tempo morbido e scintillante. Nel complesso si tratta di una collezione estremamente duttile: i singoli pezzi si trovano a proprio agio in qualsiasi kit, anche se è lecito aspettarsi che suscitino soprattutto l’interesse dei nostalgici degli anni ‘60. Pad. 14 | H03 H11 N04 N10 Zildjian Avedis Armand www.mogarmusic.it Dismamusica Magazine SHOW DAILY Percussioni... synth Tre strumenti che dicono una parola autorevole nel settore dei sequencer dedicati alle percussioni sintetiche. Sono i tre nuovi modelli firmati Elektron e presentati in fiera da Sound Wave. Su tutti risalta, per prestazioni e per ricchezza timbrica, il modello Monomachine SFX-60 (nella foto qui a destra). È un sintetizzatore multiplo che incorpora un sequencer a pattern particolarmente avanzato, e che offre all’utente la possibilità di scegliere fra una vasta gamma di moduli di sintesi assegnabili traccia per traccia. Monomachine SFX-60 è dotato inoltre di un sistema particolarmente intuitivo per la creazione dei pattern, attraverso il quale i parametri relativi agli SOUND WAVE effetti e alla sintesi del suono possono essere impostati con grande rapidità. Machinedrum SPS-1 (nella foto qui a lato) è invece un sintetizzatore/arranger a 16 tracce dedicato ai suoni percussivi e dotato di due ingressi e di sei uscite audio separate. Il suo sobrio pannello di controllo nasconde quattro sintetizzatori completamente programmabili, che mettono letteralmente nelle mani di chi lo usa un vero e proprio arsenale di suoni particolarmente aggressivi. Il pattern sequencer integrato e l’unità effetti –capace di reagire in tempo reale a qualsiasi cam- biamento dei parametri– completano l’architettura di questo synth, che ha tutte le carte in regola per accreditarsi come drum machine di riferimento per chi cerca uno strumento intuitivo e maneggevole. Le sue caratteristiche di base si ritrovano anche nel modello Machinedrum SPS-1UW, riprodotto nella foto in basso, che è invece destinato nello specifico ai DJ creativi. Ad essi si rivolge l’agile campionatore integrato, che permette di “raccogliere” al volo qualsiasi segnale audio esterno per rielaborarlo attraverso i DSP interni e sincronizzarlo al pattern in esecuzione. Pad. 14 | L/M Elektron Synthetic Percussion Sequencer www.soundwave.it Professionali e da studio Buona funzionalità e prezzo estremamente aggressivo: sono queste le caratteristiche fondamentali delle nuove batterie a marchio Clement presentate in Fiera da Pianosound. Gli strumenti da tenere d’occhio sono due: il modello DC-500 Studio e la DC-500N Professionale. Il primo è un drum kit classico composto da cassa, rullante, timpano, due tom, charleston e un piatto da 16”. Disponibile in quattro finiture di colori diversi (Black, Blue, Cherry, Silver), è dedicato specificamente a chi comincia a studiare ed è quindi ideale come “primo strumento”. Il modello superiore (nella foto) ha invece piatti maggiorati da 17” e da 16” ed è disponibile nei due colori Black e Cherry. PIANOSOUND Batterie Clement Pad. 18 | D93 E98 www.pianosound.it Congas Color Caffé La gamma MCC (Marathon Classic Congas) firmata Meinl dice qualcosa di nuovo a proposito di rapporto qualità prezzo in prodotti dalle alte prestazioni. Realizzata in legno (pensate!) dell’albero della gomma (Hevea Brasiliensis) –un legno armonico decisamente pregiato che viene da una pianta MASTER MUSIC il cui lattice fornisce da secoli la gomma naturale– la gamma di congas si compone di proposte che includono Quinto, Tumba e Conga. La novità 2007 è data dalla nuova e raffinata finitura color caffé, che completa un’offerta già composta dalla classica finitura ambrata e dal legno naturale. Pad. 14 | E15 E21 G14 G20 Meinl Marathon Classic Congas www.master-music.it Timpani, marimbe e non solo... Fra gli espositori esteri presenti a MEET Milano, segnaliamo lo stand di Adams Musical Instruments. L’azienda olandese, specialista nella produzione di strumenti a percussione di comprovata qualità, è presente in Fiera con tutto il suo... rumorosissimo catalogo. Timpani, marimbe, xilofoni, vibrafoni, campane, mallet, tamburi di ogni dimensione e accessori di ogni tipo –dalla borsa per il trasporto delle bacchette ai flight case per timpano, per intenderci– costituiscono una delle offerte più ricche oggi disponibili per i professionisti del settore. ADAMS Pad. 18 C85 D94 www.adams-music.com Per sentire SEMPRE bene... Da dieci anni a questa parte, Shure si è sempre mantenuta all’avanguardia nella tecnologia degli auricolari. I suoi prodotti, che permettono un ascolto estremamente accurato, hanno puntalmente guadagnato i favori del pubblico e dei professionisti. La leggendaria Serie E è cresciuta con il tempo; e oggi non è più considerata soltanto un accessorio fondamentale per i sistemi professionali PSM, ma è diventata un dispositivo molto ricercato per tutte le applicazioni di ascolto personale. I nuovi auricolari ad isolamento sonoro SCL sfruttano a fonSISME tà sonora a livello professionale per le performance live e per i riproduttori di musica. SCL2, il primo modello della nuova serie, è dotato di un singolo microdriver dinamico ma offre comunque una gamma Pad. 14 | Stand M41 N34 N40 Auricolari Shure serie SCL 34 do la tecnologia sviluppata da Shure e, in una versione aggiornata, forniscono una quali- sonora completa e bassi risonanti. Nel caso di SCL3, il microdriver incorporato è a larga banda; fornisce un incredibile isolamento per un tono dettagliato su tutta la gamma di frequenza. SCL4 fornisce audio ad elevata definizione con bassi estesi ed un notevole isolamento, per artisti ed appassionati. SCL5, infine, è un sistema a due vie, che integra un tweeter ad elevata definizione e un woofer accoppiato ad un crossover in linea. Alti precisi, medi naturali e bassi corposi, con una chiarezza spesso superiore ai monitor tradizionali da palco, sono le caratteristiche salienti di questo modello. www.sisme.com Dismamusica Magazine SHOW DAILY Dalle Aziende Dalle Aziende 23 Settembre 2007 Piccolo e compatto. E potente. Microfoni modulari in anteprima Attesissimi dai professionisti dell’audio, i nuovi microfoni Sennheiser della serie MKH 8000 hanno fatto il loro ingresso sul mercato italiano l’altroieri... proprio qui in fiera. E hanno subito fatto parlare di sé. Disegnati sulla scorta del grande know how acquisito da Sennheiser con lo sviluppo della tecnologia RF, i tre nuovi microfoni modulari hanno dimensioni davvero ridotEXHIBO tissime. Il loro diametro, infatti, è di soli due centimetri; e la lunghezza non arriva a otto. Naturalmente, non sono stati progettati così piccoli per puro caso, né per ragioni puramente estetiche... in realtà, il formato compatto è funzionale al raggiungimento di una risposta in frequenza di tutto rispetto, che va da 10 a 60.000 Hz per quanto riguarda il modello 8020, e da 30 a 50.000 Pad. 14 | Stand G41 H34 Sennheiser MKH 8000 Hz nel caso dei modelli 8040 e 8050 (quest’ultimo è riprodotto in basso a destra). Questi valori, uniti alla tecnologia a condensatore, fanno dei tre nuovi Sennheiser una delle opzioni più interessanti per le incisioni digitali ad alta definizione, per la TV e per gli studi cinematografici. www.exhibo.it Scatola magica Elegante, compatto, aggressivo. Sonic Cell, il nuovo sintetizzatore a modulo introdotto quest’anno a catalogo da Roland, ha le dimensioni di un libro e pesa poco più di un chilo. Pensato per il pubblico sempre più numeroso di coloro che producono musica con il PC, integra, oltre alle funzioni di generatore sonoro, quelle di scheda audio e di unità effetti. Ma andiamo con ordine. Il cuore di Sonic Cell è, evidentemente, il potente motore di sintesi, che offre 128 voci di polifonia e multitimbricità a 16 parti. ROLAND ITALY SONIC CELL Il modulo può ospitare fino a due schede di espansione della serie SRX, e può quindi arrivare a custodire una tavolozza sonora ricca di migliaia di patch. Naturalmente, può essere collegato via MIDI a qualsiasi strumento dotato della stessa interfaccia; ed è dotato di due porte USB: la prima serve da interfaccia diretta con i personal computer, la seconda per inserire una chiave di memoria nel sintetizzatore. Quest’ultima, in particolare, è una caratteristica piuttosto interessante, perché trasforma Sonic Cell in un versatile lettore capace di riprodurre file WAV, AIFF, MP3 e MIDI. La sezione degli ingressi audio (che può accettare un segnale stereo di livello linea, una chitarra o, in alternativa, un microfono sbilanciato) permette di registrare direttamente su PC le tracce audio live; e il risultato finale può addirittura essere processato attraverso l’unità effetti COSM integrata. Ogni unità è infine accompagnata da una copia di Cakewalk Sonar LE e da un editor di suoni compatibile con gli standard CSTi e AU; e con queste caratteristiche si può davvero identificare nel compattissimo Sonic Cell uno dei prodotti più potenti ed innovativi del settore. Pad. 14 | Stand E35 E41 G34 G40 Korg R3 è un sintetizzatore/vocoder professionale che racchiude nelle dimensioni ultracompatte di una tastiera da tre ottave il generatore sonoro Radias sviluppato con la tecnologia MMT (Multiple Modeling Technology). Questa “piccola” tastiera è quindi in grado di combinare modellazione analogica, lettura di campioni PCM, sintesi wave shaping e VPM (Virtual Phase Modulation). Tutto questo equipaggiamento “si fa sentire”, letteralmente, nel momento un cui si comincia a lavorare sui filtri: i risultati acustici, specie se comparati a quelli che si ottengono con i soft-synth più diffusi, non hanno davvero ESOUND KORG in modo master. Otto note di polifonia, modulazione ad anello, 12 tipi di Whaveshaping e un vocoder avanzato a 16 bande completano la dotazione del “piccolo” R3; e consegnano all’utente finale un apparecchio in grado di... dire la sua con grande autorità in qualsiasi contesto. Indipendentemente dalle dimensioni... Pad. 14 | Stand A09 A21 C08 C20 www.eko.it Una “signora” fisarmonica Dalla nuova gamma Hohner Morino abbiamo dato uno sguardo al modello di punta, la Morino IV 120 De Luxe con cassotto, che presenta una serie di caratteristiche davvero da leader di gamma: le ance sono tutte realizzate a mano, ha la tastiera a piano con 41 tasti, dispone di 5 voci, di 2 voci in cassotto (16’+8’), 13 registri, 120 bassi, 5 voci e 7 registri sui bassi. Viene proposta ai professionisti esigenti completa di tracolla e di custodia rigida con trolley. MASTER MUSIC www.roland.it paragoni. Anche perché al suo interno R3 racchiude un potente processore multieffetto a 30 algoritmi che può essere applicato a ogni programma sia in modalità insert (con due effetti inseribili a cascata) sia Hohner Morino IV Hohner, forse più conosciuta per le sue armoniche a bocca, compie quest’anno i 150 anni di attività, e li sottolinea con proposte musicali di altissimo livello. La tradizione Hohner per la produzione di fisarmoniche si estende peraltro di oltre un secolo, durante il quale dalla fabbrica di Trossin- Pad. 14 | Stand E15 E21 G14 G20 gen sono usciti decine di migliaia di strumenti: non stupisce quindi la qualità di queste proposte professionali! www.master-music.it 35 Dalle Aziende Dalle Aziende 23 Settembre 2007 Comunicare (bene) senza fili Cantare l’Opera. Con il pianoforte, con il CD La comunicazione è facile, chiara e sicura con il sistema intercom digitale a 2.4 GHz proposto da HME. La tecnologia di trasmissione radio FHSS (Frequency Hopping Spread Spectrum) fornisce un funzionamento privo di interferenze con un massimo di 15 beltpac per stazione base, fino a quattro dei quali in full duplex. I nuovi beltpac sono estremamente leggeri e compatti; equipaggiati con una batteria ricaricabile a ioni di litio, garantiscono un’autonomia di 20 ore. Facili da indossare e da usare, sono particolarmente resistenti grazie alla presenza di tasti sigillati a membrana; Lungo tutto l’arco della grande tradizione operistica, in tutte (o quasi) le case nelle quali si trovava un pianoforte era consuetudine, di tanto in tanto, eseguire arie, romanze, cavatine e duetti accompagnando le voci liriche con la riduzione per pianoforte della partitura orchestrale. Più tardi, con il progressivo declino della popolarità del repertorio operistico presso il grande pubblico, questa abitudine è andata perduta, complici anche –secondo il parere di Eduardo Rescigno, che firma l’introduzione ai volumi che qui presentiamo– i sempre più raffinati mezzi di riproduzione della musica registrata, che avrebbero ridotto sensibilmente la voglia di cantare “dal vivo” con l’accompagnamento di un musicista. Oggi, però, grazie all’operazione che sta alle spalle della collana Cantolopera pubblicata da Ricordi, la situazione può essere rovesciata. Pensato per avvicinare all’opera lirica un pubblico nuovo, questo progetto editoriale accosta alla parte per canto e pianoforte accompagnatore uno o più CD con l’incisione della parte di riferimento e dell’accompagnamento orchestrale completo. Studenti, appassionati e... curiosi potranno così cimentarsi con il repertorio di Verdi e Puccini (protagonisti di questi nuovissimi volumi, che arrivano in Fiera freschi di stampa) con l’illusione di trovarsi su di un palcoscenico vero e proprio. E chissà che in questo modo non trovino più divertente –e gratificante– accostarsi allo studio della voce impostata... Universal Music MBG Publications Cantolopera - Verdi, Puccini Pad. 18 | Stand E67 www.ricordi.it Soluzione completa Si chiama Audio Performer Pack l’interessante proposta presentata in questi giorni da Peavey e destinata a chi è alla ricerca di un impianto audio completo, perfettamente funzionante e dai costi contenuti. Come si vede dalla fotografia a lato, si tratta di una... scatola che contiene un intero sistema audio entry level. Una specie di “vaso di Pandora” che offre in un’unica soluzioPEAVEY ne un mixer amplificato, due diffusori acustici a 2 vie (composti cioè da uno speaker da 10” e da un driver), due microfoni dinamici, gli stativi per i diffusori e un completo set di cavi per il collegamento di tutto il sistema. Destinato in primo luogo a piccole sale prove, dj, locali dove si fa karaoke, pianobar, giovanissime band, l’Audio Performer Pack può rivelarsi Pad. 14 | Stand G15 H14 Audio Performer Pack La più piccola un’ottima soluzione per tutte quelle istituzioni (scuole, chiese, palestre) che vogliono disporre di un piccolo sistema PA facile da gestire. www.peavey.it Dismamusica Magazine SHOW DAILY Questa riprodotta in dimensioni reali (scala 1:1) è la più piccola armonica a bocca del mondo: 34 mm. di lunghezza! La propone Hohner nell’anniversario dei 150 anni dalla sua fondazione. Lo strumento, naturalmente, suona, ed è intonatissimo! MASTER MUSIC Pad. 14 | www.master-music.it SISME inoltre hanno un sofisticato sistema di controllo dello stato di carica della batteria che avverte l’utente con un messaggio vocale quando la riserva energetica raggiunge livelli critici. La stessa funzione informa della possibile perdita del segnale, in modo da rendere facile l’uso del sistema anche a chi non è in possesso di competenze tecniche approfondite. La stazione base BS200, dotata di interfaccia per collegare sistemi intercom a due e quattro fili, funziona sia con il beltpac BP200 che con l’headset wireless integrato WH200. Ad essa si può affiancare una stazione portatile (il modello MB100) alimentata a batteria e utile per allestire un piccolo sistema intercom anche in assenza di alimentazione di rete. Una gamma completa di headset e di accessori permette di completare il sistema secondo le necessità dell’utente. Pad. 14 | Stand M41 N34 N40 Auricolari Shure serie SCL www.sisme.com Il microfono da tavolo fa un passo avanti Si chiama e912 S ed è un microfono pensato per dare il meglio di sé... sulla superficie di un tavolo. Il nuovo modello proposto da Sennheiser è infatti un microfono boundary, cioè, letteralmente, “di confine”, e trova la sua applicazione ideale in tutti quei contesti (leggii, tavoli per conferenze, pulpiti) dove il pro-audio non è necessariamente di casa. Tutti questi ambiti, però, si stanno sensibilizzando nei EXHIBO confronti dei prodotti di qualità. E di qualità il nuovo e912S ne ha davvero molte, a partire dalla curva di risposta in frequenza programmabile. Progettato per “catturare” la voce umana da distanze relativamente brevi, sfrutta una membrana semi-cardioide che è in grado di riprodurre senza problemi anche il suono di strumenti musicali tradizional- Pad. 14 | Stand G41 H34 Sennheiser e912 S mente “difficili” come i pianoforti da concerto. Particolarmente interessante, per gli usi boundary ai quali è destinato, è la possibilità di programmare il funzionamento del pulsante alloggiato sulla base: fra le diverse funzioni che possono essere assegnate all’interruttore ci sono le modalità push-to-talk (PTT), push-to-mute (PTM), sempre acceso (ON). www.exhibo.it Nuova generazione Con i nuovi pianoforti digitali della linea C, Korg compie un importante passo in avanti sia sotto il profilo tecnologico che dal punto di vista squisitamente estetico. I due nuovi modelli si chiamano C 520 e C 720 e, al di là della finitura diversa (il primo è ricoperto in PVC simil-legno, il secondo è in vero legno), hanno in comune una tavolozza sonora che vanta nuovi campioni stereo di pianoforte e una polifonia massima di 62 note. Al suono del pianoforte acustico si aggiungono poi in entrambi i casi 40 preset equamente ripartiti fra i diEKO Pad. 14 | Stand A09 A21 C08 C20 KORG C520 - C720 36 versi componenti della famiglia delle “tastiere” General Midi: piani elettrici, organi, marimbe e vibrafoni, clavicembali e clavinet; ai quali vanno aggiunti i pad (cori e archi), le chitarre e quattro drum kit. Al di là della qualità timbrica dello strumento –che rimane soprattutto una questione di gusto personale, e che quindi non può esse- re valutata se non attraverso una prova personale– segnaliamo la presenza di una interessante funzione dedicata alla calibrazione dei tasti. Si chiama RH3 e, insieme alle nove diverse curve di risposta al tocco, promette di “migliorare la suonabilità” dello strumento anche nelle situazioni più critiche, come ad esempio in presenza di note ribattute velocemente. La dotazione dei nuovi pianoforti si completa con il recorder da 100.000 note, il metronomo e la porta USB per il collegamento diretto ad un personal computer. www.eko.it Dismamusica Magazine SHOW DAILY Fantasie barocche... con swing Si intitola Swinging Baroque il volume della foto qui a fianco, che figura fra le novità più recenti del catalogo Schott. L’illustrazione di copertina, un busto di Bach rielaborato in chiave moderna e accompagnato da un flauto traverso, riassume bene il contenuto dell’album, che racchiude infatti nel breve giro di trenta pagine dodici brani celebri del repertorio barocco arrangiati in versione swing da Alexander l’Estrange. L’operazione si colloca all’interno di una tradizione ormai illustre che riconosce nel grande pianista francese Jacques Loussier uno dei propri padri fondatori. L’obiettivo, che può essere sicuramente definito in prima battuta un divertissement, è quello di rendere più accattivanti le arie consacrate dalla tradizione e allargare il numero dei flautisti che si avvicinano al repertorio barocco. Dalle Quattro Stagioni di Vivaldi al Messiah di Haendel, dal Concerto di Natale di Corelli alla Toccata e Fuga in re minore di Bach: fra queste pagine c’è tutto un mondo da scoprire e da suonare, sia da soli che accompagnati dal trio jazz che ha inciso il CD allegato – o da un amico pianista che può riproporre con facilità gli stessi arrangiamenti, disponibili in formato PDF sullo stesso disco. SCHOTT Pad. 18 | Stand D57 E66 Swinging Baroque www.schott-music.com Parola d’ordine: flessibilità Qube Sound è sinonimo di audio professionale di alta qualità da diversi anni a questa parte. I sistemi con questo marchio, nati dalla collaborazione fra FBT e Renkus-Heinz, sono apprezzati sia per le loro performance “sul campo” che per la loro grande versatilità. Oggi, questa famiglia di prodotti si allarga per l’arrivo di un nuovo protagonista: Qube QSA112. Si tratta, come si legge nella nota stampa diffusa da FBT, di un Line Array portatile. Un sistema Dalle Aziende Dalle Aziende 23 Settembre 2007 progettato per le installazioni di dimensioni medio-piccole, per i service e per i DJ che si spostano con frequenza da un locale all’altro. Piccolo sotto il profilo dell’aspetto esteriore, il nuovo Qube QSA112 è però grande nel suono, che nasce dagli stessi componenti che si ritrovano nei “fratelli maggiori” e che beneficia delle elevate prestazioni del woofer al neodimio da 12” e dei tre driver da 1” alloggiati in ciascun elemento. Quelle “magnifiche” tavole armoniche Il visitatore distratto ci vede solo dei pezzi di legno, magari ingentiliti da una mano sapiente che ne ha trasformati alcuni per ricavarne una mezza scultura (come nel caso del tronchetto riprodotto in basso a destra, da cui “emerge” un violino). Ma le tavolette esposte da Ciresa nello spazio allestito all’Acoustic Guitar Village e circondato da un piccolo boschetto simbolico figurano tra le essenze più rinomate del pianeta per quanto riguarda la costruzione di strumenti musicali. Questo legno di risonanza è lo stesso che il liutaio creCIRESA di essiccazione, al termine del quale viene scelto dalle mani sapienti degli artigiani. Le singole tavolette vengono poi incollate secondo una procedura estremamente precisa che viene calibrata su misura per le richieste di ogni singolo cliente. Acoustic Guitar Village Tavole armoniche Dopo il MEET, Prina Nel tardo pomeriggio di oggi, e più precisamente alle 17.30, avrà inizio presso il negozio Prina di Corso di Porta Ticinese l’incontro con il chitarrista acustico Riccardo Zappa (nella foto sopra il titolo). Acclamato per cinque anni consecutivi da Guitar Club miglior chitarrista acustico italiano, Zappa ha alle spalle una invidiabilissima carriera al fianco di artisti come Eros Ramazzotti, Antonello Venditti, Eugenio Finardi, Fiorella Mannoia, Mina, Giorgio Gaber e Gino Paoli. Importante: chi si presenterà al suo incontro con il biglietto d’ingresso di MEET Milano, fanno sapere da Prina, riceverà un utile omaggio. www.ciresafiemme.it Vento di Alysée Una banda (o meglio una piccola marching band) si aggira da ieri nei padiglioni 14 e 18 di Meet Milano. Si tratta di una formazione bandistica che utilizza solo strumenti a fiato Alysée (distribuiti da Mogar Music) e che interrompe al passaggio il flusso dei visitatori, aprendo un varco musicale nella musica che comunque la circonda. La banda è un invito alle bande (numerosissime in Lombardia e in Italia) a tornare al Salone della Musica, nella cui cornice gli strumenti a fiato hanno trovato una collocazione di rilievo. MOGAR MUSIC Pad. 14 | H03 H11 N04 N10 Alysée Marching Band www.mogarmusic.it PRINA www.prina.it Auricolari professionali serie SCL C’era anche lui Vi ricordate di Armonica? Era uno straordinario Charles Bronson alle prese di tre note memorabili di Ennio Moricone “tirate fuori” da una scassatissima ma efficiente Hohner suonata con il cappello calato sugli occhi e le mani unite, quasi in preghiera. Ebbene, l’altro ieri la “voce musicale” di Armonica era presente a Meet Milano per ritirare un riconoscimento che gli veniva proprio da Hohner. Si tratta di Franco De Gemini (l’Harmonica Man, nella foto in basso), grande armonicista, compositore, discografico e produttore. A commento della sua premiazione ha voluto ricordare un episodio che lo vide protagonista durante l’incisione della traccia audio di West Side Story. Alle prove, Leonard Bernstein distribuì le parti e si mise in regìa. Dopo poche battute però lo chiamò per fargli ascoltare un disco, e gli disse: “Credi di riuscire a farmi questo sound? È questo il suono che sto cercando!”. E, di rimando, Franco De Gemini gli rispose: “Non credo proprio. Io suono molto meglio di quel pivello!”. Per poi aggiungere, vista la sorpresa di Bernstein: “Quel disco l’ho inciso io qualche anno fa: credo oggi di essere migliorato sensibilmente!”. monese Antonio Stradivari sceglieva personalmente per la costruzione dei propri strumenti; e ancora oggi sono gli elementi da cui si parte per la creazione di strumenti straordinari – come i pianoforti Bösendorfer, Kawai e Fazioli, le arpe Salvi o i violini e le chitarre di liuteria. Tutelato da più di ottocento anni dai funzionari della Magnifica Comunità di Fiemme, il legno di abete rosso attraversa un lungo periodo di stagionatura e Una torta “a plettro” per i Flatpickers italiani è a forma di plettro la torta che è stata tagliata ieri pomeriggio all’Acoustic Guitar Village per festeggiare il buon esito del primo FlatMEETing italiano. Dietro al dolce, e di fianco ad una smisurata bottiglia di Heineken (che naturalmente... suonava bene) ci sono il patròn del Village Alessio Ambrosi e uno degli sponsor dell’iniziativa, Marco “Manne” Ballarin. Il sottofondo “d’autore” della piccola cerimonia era nientemeno che la musica di Clive Carroll che si è esibito sul palco di fronte a una folla attentissima. SCL2 Auricolare ad Isolamento Sonoro SCL3 Auricolare ad Isolamento Sonoro SCL4 Auricolare ad Isolamento Sonoro SCL5 Auricolare ad Isolamento Sonoro Dotato di un singolo microdriver dinamico per una completa gamma sonora e bassi risonanti. Racchiude un microdriver a larga banda per un tono dettagliato su tutta la gamma di frequenza. Esclusivi driver con armature bilanciate per alti brillanti e condotti di uscita accordati per bassi estesi. Tweeter ad elevata definizione e woofer accoppiati ad un crossover in linea per un audio eccezionale. Sensibilità Impedenza Risposta in frequenza Peso Lunghezza cavo Colore Sensibilità Impedenza Risposta in frequenza Peso Lunghezza cavo Colore Sensibilità Impedenza Risposta in frequenza Peso Lunghezza cavo Colore Sensibilità Impedenza Risposta in frequenza Peso Lunghezza cavo Colore 105 dB SPL/mW 16 Ohm 22 Hz - 17.5 kHz 30 g 157 cm Trasparente 115 dB SPL/mW 26 Ohm 25 Hz - 18.5 kHz 28 g 157 cm Grigio 109 dB SPL/mW 29 Ohm 22 Hz - 19 kHz 31 g 141 cm Nero 122 dB SPL/mW 110 Ohm 20 Hz - 18.5 kHz 31 g 155 cm Trasparente Per maggiori informazioni www.sisme.com Richiedi il catalogo a [email protected] 37 Dalle Aziende Dalle Aziende Begotti a FBT Quando si leva in alto l’urlo dell’assolo virtuosistico di Donato Begotti, l’ambiente nell’auditorium predisposto da FBT al Padiglione 14 rimane come sospeso. Il pubblico viene preso dall’attenta sequenza proposta dall’artista, con soluzioni effettate e raffinate nella loro graffiante precisione, e quasi sospende perfino di respirare. Poi, quando il distorsore si acquieta, parte l’applauso. Donato Begotti sorride di questo commento, ma ci tiene a precisare “Una fiera come questa è fatta di strumenti, ma deve essere fatta soprattutto di strumenti che suonano, che producono musica. E io sono molto contento dell’opportunità che mi si offre di essere a contatto con un pubblico curioso ed esigente, che si aspetta il meglio di me ogni volta che salgo su questo palco demo. Se siamo al Meet è un suo diritto pretenderlo, ed è un mio dovere offrirlo con un sorriso”. FBT Pad. 14 | Stand E25 G24 Begotti www.fbt.it 23 Settembre 2007 500 Fender Un abbraccio... Non è il numero delle chitarre esposte al quale ci stiamo riferendo, ma alla splendida Stratocaster dal raffinato colore perlaceo che strizza l’occhio a chi passa ammirando la retrostante (scintillante) Fiat 500 dello stesso colore. L’oggetto, se guardate il manico in palissandro, è personalizzato ‘500’, con un raffinato marchio incastonato nei fret del manico. È la chitarra probabilmente più fotografata del salone. Stand Eko, 21 settembre. Umberto Tonnarelli (al centro) sta parlando con due personaggi modenesi piuttosto noti nell’ambiente: Antonio Viola (a sinistra) e Marco Lenzotti, da sempre appassionati rivenditori della gamma di offerta EKO. Volentieri ci facciamo convincere a ritrarli in questo atteggiamento amichevole, che potrebbe essere la sintesi di un suggerimento circa l’opportunità di costruire rapporti di grande cordialità tra distributori e rivenditori. Marco Lenzotti, che ha voluto essere presente a Meet Milano sin dal primo giorno di aperura, ha avuto commenti positivi per la nuova realtà espositiva, senza però dimenticare l’arguzia emiliana: “Devo riconoscere che la Fiera di Milano è impressionante, e che in questi padiglioni ho potuto trovare e visitare un mercato come da anni non riuscivo a fare. Anche se ho dovuto fare la coda, anche se ho sbagliato strada, anche se è nuovo, devo però ammettere che il salone è quello che ci si aspetta da un posto come Milano”. EKO Pad. 14 | Stand A09 A21 C08 C20 Gianni Rugginenti è uno degli editori “storici” nel mondo della cultura musicale, ed anche quest’anno è presente al Salone di riferimento con un’offerta ampia di prodotti che spaziano dalla musica stampata, alla manualistica, alla didattica. “Siamo in attesa di vedere i risultati, ma mi pronuncerò lunedì sera”. Come molti altri operatori, Gianni Rugginenti si è espresso in modo sibillino sugli esiti della manifestazione, lodando la “qualità” dei visitatori, e glissando sul tema della mole di affluenza… Come va la Fiera? Intervistatrici simpatiche e tecnologiche stanno procedendo a rilevare umori e commenti degli espositori. Ecco un’istantanea dell’intervista effettuata presso lo stand Master Music (pad. 14). L’intervistato è Claudio Formisano, vicepresidente Dismamusica e titolare della Master Music. E voi, avete firmato? La raccolta firme lanciata da DISMAMUSICA proprio durante questo Meet Milano per accedere a un BONUS FISCALE da inserire nella prossima Legge Finanziaria sta dando risultati confortanti. Sono migliaia le persone che si sono infatti avvicinati ai desk predisposti a questo scopo. Vogliamo incrementare il numero di firme? Basta proprio poco per sostenere una buona causa! Prego, la Sua copia… Ieri pomeriggio abbiamo incontrato, presso lo stand EKO, Marco “Garrincha” Castellani delle Vibrazioni. Fra uno foto e l’altra, accompagnati dal responsabile della comunicazione del Gruppo Eko, Giovanni Matarazzo, abbiamo parlato delle condizioni in cui versa la cultura musicale nel nostro Paese. “Il problema”, ha dichiarato Marco, “è che il mercato discografico va sempre peggio, i locali dove si fa musica dal vivo si chiudono, i concorsi dedicati alle band emergenti sono diminuiti tantissimo... In tutto questo, i nuovi giovani, che grazie a Internet, a YouTube e alle tecnologie digitali hanno mezzi potentissimi nelle mani, non sanno più che la musica è un linguaggio universale, capace di stravolgere le etichette sociali e di insegnare uno stile di vita positivo.” E ai giovanissimi visitatori della Fiera ha lanciato questo messaggio: “Volate alto! Pensate sempre in grande!”. Un... ufficio di collocamento per musicisti Come fa un autore emergente a trovare lavoro nel panorama internazionale della produzione musicale? Le vie tradizionali parlano di concorsi, provini, demo-track... una strada complessa, rischiosa e spesso segnata dai rovesci della sorte. Oggi, però, c’è una realtà che si incarica di mettere un po’ d’ordine nel settore; un’agenzia di collocamento che affronta il problema da una prospettiva moderna e professionale. Arsenalemusica, un’agenzia italiana con sede a Londra, ha realizzato un grande database su web che contiene i profili di centinaia di autori in cerca di... commitenti. Di ciascuno sono riportati titoli di studio, collaborazioni, esperienze di lavoro in studio o dal vivo, produzioni già pubblicate e tracce audio che dimostrino il tipo e la qualità della proposta musicale. “Il servizio”, ci ha spiegato il general manager Cristiano Seregni, “è gratuito e ad esso si può accedere sia dal nostro sito internet sia compilando le cartoline cartacee in distribuzione presso il nostro stand”. Alla domanda sul perché la sede sia a Londra, Seregni ci ha confidato con un sorriso: “Le grosse produzioni musicali e televisive –dagli album ai serial ai documentari– fanno base a Londra; ma la cosa curiosa è che i musicisti più bravi sono qui, in Italia. Noi, che facciamo da raccordo fra i due mondi, abbiamo di fatto due sedi: una fisica, che è a Londra, l’altra fatta di risorse umane... in Italia.” Fra le diverse attività di cui si occupa, Arsenalestudio conta anche la gestione amministrativa e la tutela dei diritti dei musicisti che si avvalgono dell’intermediazione: un servizio in più che permette agli autori di pensare davvero soltanto alla musica. Pad. 18 | Stand E67 Consulenze musicali e collocamento autori 38 www.eko.it Un’espressione …editoriale Le Vibrazioni allo stand EKO ARSENALEMUSICA & ASSOCIATI Dismamusica Magazine SHOW DAILY www.arsenalemusica.eu Francesca, sempre cordiale, porge una copia di Dismamusica Show Daily a un visitatore. È un’immagine simbolica di quanto sta facendo la squadra di distribuzione formata da Caterina, Francesca, Eleonora, Giulio e Lorenzo (con una mano, nei momenti di ressa, da parte di Carlotta, Chiara e Valentina). Un grazie da parte dello staff di Dismamusica per il modo cortese di interpretare questo impegno, faticoso ma essenziale alla diffusione di un prodotto editoriale che, nel panorama fieristico internazionale, è già stato definito “unico per contenuti, forma e qualità” (e chi ci ha detto questa frase è un editore tedesco…). Behringer crede in MEET Ieri mattina è venuta a trovarci in redazione Elisabetta Güttler, Corporate Communications Manager di Behringer International. E ci ha ricordato che per Behringer l’esperienza di MEET Milano è la prima partecipazione ad una fiera italina di settore. Behringer ha portato in Fiera l’intera linea di prodotti per chitarra, che comprende innovative interfacce jiack-to-USB, bundle che uniscono hardware dedicato e plugin per il processing del suono e una linea di amplificatori ibridi in dimostrazione in questi giorni e capaci di riprodurre le sonorità degli ultimi quarant’anni di storia della musica. BEHRINGER INTERNATIONAL GMBH iAXE USB - UCG102 - EUROPOWER Pad. 14 | Stand E1 www.behringer.com www.studioconti.biz 2006 Sistema attivo 2 vie bi-amplificato Amplificatori da 500W Classe D (LF) + 150W Classe G (HF) Alimentatore switching Tromba a direttività costante (90° O x 60° V) SPL Max 127 dB 2 canali di ingresso (XLR/Jack, L/R Cinch RCA) Equalizzatore a tre bande (High/Mid/Low) Eccellente rapporto potenza/peso (17,9 Kg per il modello HiMaxX 40a) Disponibile nella versione passiva (HiMaxX 40) Nuovo altoparlante da 320mm (bobina da 76mm Ø) costruito dalla B&C su progetto e disegno FBT Woofer con magnete al neodimio Box in polipropilene con stampaggio ad iniezione con gas E PROGETTAT IN ITALIA E IT U R T S O E C La storica e famigerata banda FBTMaxX scorazza tranquilla per le strade della musica. Il capo banda HiMaxX lancia la sfida... chi saprà far meglio di lui e del suo temibile gruppo? FBT elettronica SpA Recanati - Italy - Tel. +39-071750591 www.fbt.it [email protected]