Il museo in "onda" con le radio storiche STORIA Emanuela Furia e Iacopo Suzzi del Museo delle Radio. Per informazioni sulle visite tel. 0541 343808 (foto lapiazzarimini.it) di MILENA ZICCHETTI Impossibile resistere alla tentezione di lasciare la postazione di lavoro e visitare personalmente questo nuovo museo allestito presso lo Spazio Mostre della Stazione in Piazzale Gramsci. Qui, infatti, è nato il Museo delle Radio Storiche, curato dalla restauratrice Emanuela Furia in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e Verdeblu. Inaugurato lo scorso 4 luglio, ha finalmente dato una collocazione fissa e definitiva a questo straordinario patrimonio, di grande valore, che fino ad ora è sempre stato itinerante. L’esposizione raccoglie ben 143 radio, di varie marche e nazionalità, tutte funzionanti ed in buone condizioni. A parte qualche pezzo relativamente recente, ma si parla comunque degli anni ’40-’50, sono tutte risalenti al periodo compreso tra la metà degli anni ’20 e la fine degli anni ’30. Lo scopo della mostra, intitolata “sulle onde della storia”, è quello di far conoscere e raccontare al pubblico, il fascino e l’evoluzione di una tecnologia di cui oggi siamo tutti un po’ “schiavi” e che si è comunque rilevata fondamentale nello sviluppo dei moderni mezzi di comunicazione. I modelli presenti sono davvero i più disparati e ad illustrare ogni piccolo particolare e singola radio è Iacopo Suzzi, una guida davvero appassionata ed esperta che, nonostante la giovane età, è capace con le sue descrizioni e racconti, di riportare il visitatore indietro nel tempo. Troviamo dalle prime radio, ingombranti e poco curate, alle radio realizzate per essere dei veri e propri oggetti di arredamento, come il “mobile radio” ad esempio, fino ad arrivare alla forma più elaborata di soprammobile e di consolle. Esposte anche due radio risalenti al periodo del fascismo, con tanto di mobiletto e fasci littori e un particolarissimo giradischi da pic-nic, “talmente raro” racconta Iacopo, “che un collezionista in visita al museo, ha detto di averne visto solo un altro modello vent’anni fa”. “E’ molto bello che il comune abbia deciso di investire in cultura, così da far conoscere Bellaria non solo per il turismo e il mare” dice Emanuela Furia, curatrice dell museo. “Il primo blocco di radio è stato acquistato nel ’93 da un privato, continuando poi di volta in volta ad acquistare tutti gli altri pezzi fino ad arrivare all’enorme patrimonio attuale. Sono tutti molto preziosi, alcuni addirittura introvabili. Le posso poi dire che sono venuti a vedere la mostra anche molti collezionisti e abbiamo riscontrato che la nostra, è una delle collezioni più ricche a livello nazionale. Non nascondo che queste sono grandi soddisfazioni!”. Buona la risposta anche da parte del pubblico, con una registrazione di 50/80 presenze a sera tra cui, sottolinea la dottoressa Furia, “tantissimi sono anche i bambini, accompagnati dai genitori e dai nonni, curiosi di vedere quelle che sono le antenate dell’attuale i-pod”. La mostra, ad ingresso libero, resterà aperta tutti i giorni dalle ore 20:30 alle ore 23:00 fino all’8 settembre 2013, ma vista l’affluenza, è possibile che rimarrà aperta anche nel periodo invernale in concomitanza di fiere ed eventi. Una occasione interessante ed educativa per far conoscere, soprattutto alle nuove generazioni, da dove tutto è cominciato. © RIPRODUZIONE RISERVATA Grotte di Onferno, verso la riapertura Le Grotte di Onferno potrebbero presto riaprire. La notizia emerge dall’incontro che si è tenuto ieri a Gemmano tra il sindaco Riziero Santi, il suo vice Manuel Tienforti e la Presidente dell’ente Macroarea Luciana Garbuglia e il direttore Massimiliano Costa. Per promuovere e si va ringiovanire il territorio da un punto di vista culturale, naturalistico ed ambientale, l’Amministrazione comunale ha messo in campo un progetto che prevede la realizzazione di un “Parco letterario e musicale” dedicato a Dante Alighieri e alla Divina Commedia e che sarà presentato al pubblico il 17 agosto prossimo. Sarà – sostiene il Comune – il primo Parco letterario dell’intera regione Emilia Romagna, che vede fervente interesse a una futura collaborazione da parte dei vertici di Macroarea presenti all’incontro. In questo contesto si è concordata una modalità di collaborazione futura nella gestione della Riserva e delle Grotte, precisa risposta alla volontà espressa nell’incontro dal Sindaco Riziero Santi di ri-acquisire piena competenza nelle attività gestionali. Per dare continuità alla collaborazione con macroarea, il Comune ha annunciato l’intenzione di volere entrare negli organismi di gestione dell’Ente. Gemmano progetta il futuro e – come afferma Santi – “la qualità della proposta che si rivolgerà al mondo della scuola e della formazione oltre che al turismo naturalistico e culturale, sarà in grado certamente di catalizzare l’attenzione e l’interesse del mondo istituzionale economico del nostro territorio”. (m.nic.) ed Come realizzare un fumetto, cinque incontri gratuiti con gli autori di Cartoon Club Far nascere una storia sotto i propri occhi. Realizzare il proprio divertente personaggio, pennellata dopo pennellata, disegno dopo disegno. Adesso anche a Rimini si può giocare con le “nuvole parlanti” direttamente in spiaggia, grazie ai “Fumetti sotto l’ombrellone” organizzati al Bagno 34 di Rimini “La Dolce Vita” (Lungomare Murri 6, marina centro), con il festival Cartoon Club. “Fumetti sotto l’ombrellone” sono laboratori per imparare a disegnare e realizzare piccoli fumetti, per bambini e ragazzi, in programma dalle 16.00 alle 18.00 per cinque incontri: giovedì 25, giovedì 1 agosto, domenica 28 luglio, giovedì 1 agosto, sabato 3 agosto. È l’unico appuntamento del genere in Provincia, dedicato a bambini e ragazzi amanti dell’avventura disegnata desiderosi di apprendere le basi dell’arte dei comics. Uomo Ragno, Topolino o le Winx, “tutti coloro che desiderano misurarsi con il fumetto, anche chi non ha mai disegnato, possono divertirsi. – informa Sabrina Zanetti, direttore artistico di Cartoon Club -: E gli insegnanti sono professionisti in grado di mettere a proprio agio chiunque”. Alla cattedra di questa scuola della fantasia c’è il tutor Mauro Masi, illustratore e fumettista riminese, affiancato da Luca Giorgi, altra matita targata Rn e alcuni animatori. “Attraverso il gioco, l’animazione e la partecipazione attiva, i bambini possono vivere un’esperienza divertente e stimolante” assicura il riminese Mauro Masi, illustratore e disegnatore tra l’altro di Pinturocchio, Winx, Jonathan Steele, Masinfonia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Digitale "Gobetti" per "Volta" e A promuovere il progetto nelle due scuole è la Sis (la società a capitale pubblico che si occupa di acqua e depurazione). Il presiede Gianfranco Cenci. Afferma: “Noi siamo il braccio operativo delle pubbliche amministrazioni che hanno un ruolo fondamentale nella crescita del benessere sociale. Questa felicità collettiva non può che passare dalle tecnologie informatiche. L’obiettivo è ambizioso e importante: preparare la comunità del futuro alla digitalizzazione”. Tre fasi, più un sogno (almeno per oggi). La prima: agenda digitale. la seconda, una banda adeguata rispetto ai servizi che si vogliono erogare. Terzo, almeno un tablet per ogni aula ed una lavagna multimediale (Lim) per la digitalizzazione della didattica. Il sogno, invece, è mandare a scuola ogni alunno con i libri digitali racchiusi in quella scatolina che è il tablet. Via il peso e gli alti costi dei libri cartacei. “Quello che stiamo portando avanti – continua Cenci – è su mandato dei sindaci. I poli scolastici fondamentali della zona sud della provincia sono due: Morciano col Gobetti-De Gasperi e Riccione col Volta-Fellini. Coordinati dal Comune di Morciano, i primi contatti con la scuola ci sono stati in febbraio. Poi ci siamo incontrati col sindaco di Riccione Massimo Pironi e il dirigente scolastico del Volta-Fellini Donatella Zoffoli. Si è individuato un percorso; sia al VoltaFellini, sia al Gobetti-De Gasperi. La Sis darà un robusto contributo per dotarsi della digitalizzazione. Nostro intento è coinvolgere anche le famiglie dei ragazzi; permettetemi la battuta, non solo per controllare i figli. Cioè con un tasto si vede se è in classe o ha fatto ‘puffi’, come si dice in gergo”. “Diciamo – conclude Cenci – che la scuola mette in piedi una specie di alfabetizzazione informatica. C’è una crescita quando le persone si mettono in relazione tra loro. Tale percorso formativo naturalmente richiede alcuni anni; e lo proporremo ai soci nel bilancio consuntivo 2012. L’agenda digitale a livello nazionale prevedeva un sacco di belle cose; causa la mancanza di soldi, è stato tagliata dal decreto sviluppo del governo. Noi vorremmo partire col registro digitale; per realizzarlo ogni aula deve essere collegata alla rete”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Versi poetici sulle mani, "spopola" online l'iniziativa promossa da Parco Poesia MANI Una delle tante immagini tratte dalla pagina Facebook di Parco Poesia Il prossimo week end a Castel Sismondo è tutto dedicato alla poesia (vai alla nostra notizia QUI) perchè Parco Poesia festeggerà i suoi primi dieci anni. Ma c’è anche il ventennale della scomparsa del Maestro: Federico Fellini. Così, per abbinare le due iniziative, ecco cosa si sono inventati i creativi di Parco Poesia. Qualcosa che in pochi giorni sta riscuotendo grazie ai social network un successo “incredibile”. Ha lanciato un invito ai giovani: scrivete versi sulle vostre mani, fotografateli e postateli sulla pagina Facebook. In pochi giorni a decine hanno risposto, ormai viaggiano verso i 500 i ‘mi piace’ rivolti all’iniziativa. C’è chi i versi li scrive sul palmo, chi sul dorso, chi compone con le mani quasi una doppia pagina. Ci sono poesie del proprio repertorio e quelle di autori famosi. E’ il segno di quanto la poesia, magari silenziosamente, appartenga tuttora alla passione anche dei più giovani. Così questa settimana il festival invita a scrivere poesie, a postarle su Facebook con hashtag parcopoesia e rilanciarle. In attesa dei tre giorni clou, quando arriveranno a Rimini oltre 80 poeti per una tre giorni indimenticabile. Il Visacci a "bella FEDE" Rimini è in Il nuovo percorso tra arte e fede a Rimini è stato nominato dagli organizzatori della mostra “bella FEDE”. Quello che s’intende offrire al visitatore è un’esperienza in grado di “accompagnare a riscoprire la grandezza del mistero divino e la bellezza della proposta evangelica”. La mostra si sviluppa attorno ai dipinti seicenteschi presenti nella chiesa di San Giovanni Battista di Antonio Cimatori detto Visacci (il più notevole e influente pittore attivo a Rimini negli anni prima della parabola artistica di Cagnacci): l’Adorazione dei Magi e la Crocifissione, ossia il Mistero della Manifestazione e quello della Morte e Risurrezione. Il percorso religioso si sviluppa in quattro sezioni: la ricerca da parte dell’uomo e la manifestazione del Figlio di Dio, l’annuncio e l’incontro che cambia la vita, l’amore infinito: Croce e Risurrezione, la vera novità, qui ed ora. Interessante il connubio tra linguaggi classici come l’arte pittorica e la modernità dei tweet papali per veicolare l’universalità della storia dell’amicizia di Dio con l’uomo. Non manca il richiamo a Maria e ad alcuni testimoni di fede dei nostri giorni come Alberto Marvelli, don Oreste Benzi, Carla Ronci e don Tonino Bello. Il progetto, realizzato dalla Parrocchia di San Giovanni Battista è reso possibile grazie a Fama Industrie, sarà inaugurato e presentato venerdì 12 luglio ore 20,30 presso la Chiesa di San Giovanni Battista (via XX Settembre 87). Interverranno S.E. Mons. Claudio Maria Celli Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e Don Salvatore Pratelli Parroco di San Giovanni Battista. Segue visita guidata con i curatori della mostra (Alessandra Bigi Iotti e Giulio Zavatta per la parte storico-artistica, Gabriele Burnazzi e Antonella Chiadini per la parte religiosa). Informazioni e prenotazioni visite guidate tel. 0541782384 © RIPRODUZIONE RISERVATA Il femminile di Panzini in mostra Alfredo di EVA PANISSA Domani Bellaria Igea Marina celebra il centocinquantesimo anniversario della nascita di Alfredo Panzini con una mostra a lui dedicata presso il Museo La Casa Rossa. Dove di femminile c’è davvero tanto. Alfredo Panzini era incuriosito dai modi delle donne, a ragione scrisse “solo la moda può aiutarci a capire i modi delle donne”, per questo collezionava riviste femminili, e fu colto da una intuizione all’avanguardia quando scrisse il saggio ‘La penultima moda’, pubblicato a Roma nel 1930. Lo scrittore si dedica alla ‘penultima moda’ poiché ‘l’ultima’ cambia assai repentinamente, è imprendibile. Il percorso nella Casa Rossa è un viaggio affascinante fra i ricordi di Panzini: riviste di moda ben conservate, schizzi a matita, piccole pagine di appunti appiccicate alla credenza, documenti riposti nei cassetti dello scrittoio, ritagli di giornale, lettere. Ci fermiamo ad osservare come l’impronta femminile ha dolcemente segnato la vita sia privata che pubblica di Alfredo Panzini. Da una parte la presenza delle donne intellettuali con le quali lo scrittore ha avuto rapporti di amicizia e profonda stima, Ada Negri, Sibilla Aleramo e soprattutto Margherita Sarfatti, amante del Duce, esperta d’arte, amica di tutti gli scrittori e intellettuali dei primi trent’anni del Novecento. Dall’altra, la moglie Clelia e la figlia Matilde, affettuosamente chiamata Titì. Il piano di sopra della casa è dedicato a loro, Clelia Gabrielli è stata una pittrice apprezzata specialmente tra gli anni 30 e 40, ha esposto a Milano, Firenze, Roma e in diverse altre città italiane, i suoi ritratti di famiglia sono particolarmente vivi, ed è emozionante trovarsi di fronte alle lettere scritte al marito durante la sua assenza, “ Alfredo mio… quando torni, amore? [.. ..]e che tristezza, di sera, quando gli amanti mi passano dinnanzi..” Titì è l’ultima donna a vegliare sulla memoria del padre, entrata in convento dopo la sua morte, conservava in un album di ritagli tutti i ricordi paterni. I visitatori che varcheranno la soglia della Casa Rossa oggi, potranno percepire fortemente quanto Alfredo Panzini abbia amato questa casa, e quanto questa terra l’abbia ispirato; noi siamo riusciti ad immaginarlo, mentre col mento leggermente sollevato cerca di scrutare nel futuro, fra pace e silenzio, e poi, di nuovo chino sui fogli. La mostra, curata da Marco Antonio Bazzocchi, documenta Panzini attraverso le immagini dei giornali di moda che lui stesso conservava e che sono rimasti nell’Archivio dello scrittore. Il progetto espositivo di Claudio Ballestracci prevede poi una sezione della mostra dedicata a Clelia Gabrielli, moglie di Alfredo, che ha lasciato traccia di sé con la sua attività di pittrice. “La figura di Alfredo Panzini – afferma Marco Antonio Bazzocchi – lascia memoria di sé a Bellaria attraverso due realtà che oggi comunicano tra loro: la Casa Rossa, il luogo di vacanza dove nascono molte delle opere importanti, e l’Archivio, dove sono conservati i manoscritti, le lettere, i ritagli di giornali. Lo scopo che ci prefiggiamo ogni anno, sia sul versante culturale che su quello espositivo, è di mettere in comunicazione queste due realtà: la Casa Rossa deve tornare a essere il luogo della creatività di Panzini, il luogo dove il visitatore curioso può ritrovare un incontro con questo scrittore oggi dimenticato”. La mostra sarà aperta fino all’8 settembre tutti i giorni da lunedì a sabato dalle 20,30 alle 22,30 (chiuso la domenica), è promossa dal Comune di Bellaria Igea Marina in collaborazione con l’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia Romagna al quale si deve la pubblicazione del voluminoso catalogo nella propria collana “Immagini e Documenti”. (Foto di copertina di Eva Panissa) © RIPRODUZIONE RISERVATA Il programma completo della giornata di domani Alle ore 10.00 un incontro pubblico nella Sala del Giudizio, Museo della Città, a Rimini in via Tonini 1. Musei della vita, musei del sogno: da Panzini a Bulgakov, da Caruso a Fellini. Intervengono: Massimo Pulini, Assessore alla Cultura, Rimini; Marco Antonio Bazzocchi, direttore Museo Casa Panzini; Claudio Ballestracci, responsabile allestimenti Museo Casa Panzini; Gabriele Filippini, Museo Bulgakov, Mosca; Maria Gregorio, ICOM Italia, coordinamento musei letterari; Paolo Rosa, Studio Azzurro; Claudio Rosati, Museo Caruso, Lastra e Signa. Ore 18.00 Museo La Casa Rossa di Alfredo Panzini, via Pisino 1, Bellaria, inaugurazione mostra Alfredo Panzini e lo stile delle donne a cura di Marco Antonio Bazzocchi, Orlando Piraccini, Tatiana Ricci, progetto espositivo di Claudio Ballestracci; saluto del Sindaco Enzo Ceccarelli e Angelo Varni, presidente Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna. Intervento dei curatori. Ore 21,30 Parco di Casa Panzini Le case delle parole. Geografie della scrittura in Romagna. Presentazione del fascicolo IBC dedicato alle Case Museo dei poeti e degli scrittori in Romagna. Ne parlano: Marco Antonio Bazzocchi; Orlando Piraccini (IBACN Regione Emilia Romagna); Laura Schiff (Assessorato al Turismo Regione Emilia Romagna). A seguire verrà presentato il nuovo sito web www.casapanzini.it Pubblica Amministrazione, quale riforma? La riforma culturale nella Pubblica Amministrazione, osservata attraverso i due possibili canali della semplificazione amministrativa e del riconoscimento del merito, – spegano gli organizzatori – è oggetto costante di dibattiti e proposte dei nostri giorni e le prospettive dalle quali scrutare possono essere davvero numerose. L’idea di un incontro sul tema, aperto non solo a soggetti della pubblica amministrazione –intesa sia come uffici periferici dello Stato che come Enti Locali- , ma anche alle diverse realtà che il territorio esprime (dal mondo imprenditoriale alle banche, dal mondo universitario alle associazioni di categoria, dagli ordini professionali alle organizzazioni sindacali e via discorrendo) vuol essere proprio un modo per poter osservare e valutare da più punti di vista un nodo della nostra organizzazione amministrativa che coinvolge e incide nella vita di ciascun cittadino, sia che agisca singolarmente sia che operi in forma associata o imprenditoriale. I lavori saranno introdotti dal Prefetto Dott. Claudio Palomba che focalizzerà i contenuti dell’incontro. Il prof. Antonello Eugenio Scorcu, coordinatore del Campus di Rimini farà da moderatore. Tra i relatori: il Prefetto Laura Lega, Vice Capo Dipartimento per le politiche del personale dell’amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie – Direttore Centrale delle Risorse Umane al Ministero dell’Interno, il Direttore Formazione, Sviluppo e Organizzazione del Gruppo “Hera” Alessandro Camilleri, Franco Carinci Professore Ordinario di Diritto del Lavoro presso l’università di Bologna, Pier Luigi Celli Direttore Generale dell’Università “Luiss Guido Carli”, Giuseppe Farneti Professore Ordinario di Economia Aziendale presso l’Università di Bologna. Il coordinamento del seminario è stato affidato a Gianni Trovati, giornalista de “Il Sole-24 Ore”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Addio a Umberto Panozzo, grande divulgatore Addio a Umberto Panozzo. Il professore se n’è andato lo scorso 28 aprile; aveva 95 anni. Lascia una casa editrice elegante nei titoli (e nella grafica) ed uno stuolo di libri che hanno tirato su se non milioni certamente centinaia di migliaia di studenti. La sua Storia della Letteratura italiana per le scuole medie superiori era uno spasso. Scritta con uno stile che si potrebbe definire anglo-sassone: piacevole, precisa, in grado di sorridere mentre sei alle sue prese. Origine veneta, sposato ad un’Albini di Saludecio (una delle famiglie più blasonate del Riminese), Panozzo era nato il 18 gennaio 1918 a San Giovanni in Marignano. Aveva frequentato il Liceo classico in Arezzo, quindi la Facoltà di Lettere presso l’Università di Firenze, dove aveva avuto maestri quali il Momogliano, il Lamanna, il Devoto, il Pasquali, il Giannelli. “L’8 giugno 1940 si laureò con una tesi sul Carducci con il prof. De Robertis, che aveva sostituito il Momigliano epurato in seguito alle leggi antiebraiche. Il 10 giugno, chiamato alle armi come ufficiale. Fu congedato nel gennaio ’45 e, in seguito, gli venne conferita la Croce al merito di guerra. Uomo di studio, tornò agli amati libri studi e all’insegnamento. Iniziò presso il Liceo classico di Arezzo (’45-’47); nel ’48, trasferitosi a Rimini, aveva ottenuto un incarico presso il Liceo scientifico e, l’anno successivo, vinse la cattedra di materie letterarie presso la scuola media di Riccione. Seguì il trasferimento alla scuola media “Panzini” di Rimini, di cui fu preside incaricato per un biennio, quindi, nel ’67 passò alle scuole superiori, dove insegnò italiano e storia, prima all’Istituto Magistrale, quindi all’ITIS e infine al Tecnico Commerciale “Valturio”. Preparato, rigoroso, burbero all’apparenza, ma appassionato. All’insegnamento ha costantemente affiancato l’attività di autore di testi letterari, linguistici e di didattica. Nel 1945 pubblicò la sua prima opera, Avviamento alla critica letteraria, alla quale sono seguite negli anni decine e decine di altre opere pubblicate dai principali editori del settore (Le Monnier, La Nuova Italia, Paravia, D’Anna). Particolarmente significative la Grammatica italiana per le scuole superiori e inferiori e La Storia della Letteratura italiana per le scuole medie superiori. Nel 1981 ha fondato a Rimini, col figlio Massimo, Panozzo Editore. © Copyright La Piazza della Provincia – Tutti i diritti riservati Castello, inaugurazione delle mura restaurate Per i sanclementesi e tutti gli ospiti che raggiungeranno il piccolo borgo tra mare e entroterra riminese, quello in arrivo sarà un week end davvero speciale. In ordine cronologico domani sera sabato 1 giugno si parte con la poesia. Alle ore 21 presso il Teatro “G. Villa” a Sant’Andrea in Casale verranno assegnati ai vincitori i premi della XXI edizione del concorso di poesia dialettale e zirudela romagnola dedicato a Giustiniano Villa, illustre poeta sanclemetese che con le sue “zirudele” – scrive il Comune – ha raccontato la Romagna nelle sue caratteristiche umane e sociali più peculiari. Una serata in poesia con gli autori che consentirà ai partecipanti al concorso di recitare le loro opere, confrontandosi e offrendo agli spettatori, come da ventun’anni a questa parte, poesie di grande qualità ed intensità. Al termine la premiazione dei vincitori delle due categorie ai quali andrà un premio del valore di 250 euro. Durante la serata saranno in vendita i libri che raccolgono le poesie presentate nel concorso di quest’anno e nelle passate edizioni. Domenica dalle ore 19,00 sarà invece la volta dell’inaugurazione delle mura del castello di San Clemente che sono tornate allo splendore d’origine dopo un restauro durato diversi anni. Un lavoro – spiegano gli amministratori – “accurato” e arricchito dal ritrovamento di importanti resti di archeologia medioevale, come il basamento di un importante torrione che è stato restaurato e reso visibile. Appuntamento quindi in piazza don Oreste Benzi (la piazzetta raggiungibile da piazza Mazzini con la scalinata anch’essa completamente restaurata) per il taglio del nastro e in concomitanza avverrà l’accensione della nuova illuminazione che renderà ancora più suggestivo il centro storico di San Clemente. Seguirà una visita alle mura dove i partecipanti avranno l’occasione di ammirare alcune ceramiche dedicate al grande poeta sanclementese Giustiniano Villa a cui, come è noto, è dedicato anche il teatro. Alla visita guidata sarà presente il progettista dei lavori di restauro, l’architetto Andrea Ugolini, che risponderà alle domande dei presenti sui lavori eseguiti. © RIPRODUZIONE RISERVATA