Come realizzare un fumetto, cinque incontri gratuiti con gli autori di

Il museo in "onda" con le
radio storiche
STORIA Emanuela Furia e Iacopo
Suzzi del Museo delle Radio. Per
informazioni sulle visite tel.
0541
343808
(foto
lapiazzarimini.it)
di MILENA ZICCHETTI
Impossibile resistere alla tentezione di lasciare la
postazione di lavoro e visitare personalmente questo nuovo
museo allestito presso lo Spazio Mostre della Stazione in
Piazzale Gramsci. Qui, infatti, è nato il Museo delle Radio
Storiche, curato dalla restauratrice Emanuela Furia in
collaborazione con l’Amministrazione Comunale e Verdeblu.
Inaugurato lo scorso 4 luglio, ha finalmente dato una
collocazione fissa e definitiva a questo straordinario
patrimonio, di grande valore, che fino ad ora è sempre stato
itinerante. L’esposizione raccoglie ben 143 radio, di varie
marche e nazionalità, tutte funzionanti ed in buone
condizioni. A parte qualche pezzo relativamente recente, ma si
parla comunque degli anni ’40-’50, sono tutte risalenti al
periodo compreso tra la metà degli anni ’20 e la fine degli
anni ’30. Lo scopo della mostra, intitolata “sulle onde della
storia”, è quello di far conoscere e raccontare al pubblico,
il fascino e l’evoluzione di una tecnologia di cui oggi siamo
tutti un po’ “schiavi” e che si è comunque rilevata
fondamentale nello sviluppo dei moderni mezzi di
comunicazione.
I modelli presenti sono davvero i più disparati e ad
illustrare ogni piccolo particolare e singola radio è Iacopo
Suzzi, una guida davvero appassionata ed esperta che,
nonostante la giovane età, è capace con le sue descrizioni e
racconti, di riportare il visitatore indietro nel tempo.
Troviamo dalle prime radio, ingombranti e poco curate, alle
radio realizzate per essere dei veri e propri oggetti di
arredamento, come il “mobile radio” ad esempio, fino ad
arrivare alla forma più elaborata di soprammobile e di
consolle. Esposte anche due radio risalenti al periodo del
fascismo, con tanto di mobiletto e fasci littori e un
particolarissimo giradischi da pic-nic, “talmente raro”
racconta Iacopo, “che un collezionista in visita al museo, ha
detto di averne visto solo un altro modello vent’anni fa”.
“E’ molto bello che il comune abbia deciso di investire in
cultura, così da far conoscere Bellaria non solo per il
turismo e il mare” dice Emanuela Furia, curatrice dell museo.
“Il primo blocco di radio è stato acquistato nel ’93 da un
privato, continuando poi di volta in volta ad acquistare tutti
gli altri pezzi fino ad arrivare all’enorme patrimonio
attuale. Sono tutti molto preziosi, alcuni addirittura
introvabili. Le posso poi dire che sono venuti a vedere la
mostra anche molti collezionisti e abbiamo riscontrato che la
nostra, è una delle collezioni più ricche a livello nazionale.
Non nascondo che queste sono grandi soddisfazioni!”. Buona la
risposta anche da parte del pubblico, con una registrazione di
50/80 presenze a sera tra cui, sottolinea la dottoressa Furia,
“tantissimi sono anche i bambini, accompagnati dai genitori e
dai nonni, curiosi di vedere quelle che sono le antenate
dell’attuale i-pod”.
La mostra, ad ingresso libero, resterà aperta tutti i giorni
dalle ore 20:30 alle ore 23:00 fino all’8 settembre 2013, ma
vista l’affluenza, è possibile che rimarrà aperta anche nel
periodo invernale in concomitanza di fiere ed eventi. Una
occasione interessante ed educativa per far conoscere,
soprattutto alle nuove generazioni, da dove tutto è
cominciato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Grotte di Onferno,
verso la riapertura
Le Grotte di Onferno potrebbero
presto riaprire. La notizia
emerge dall’incontro che si è
tenuto ieri a Gemmano tra il
sindaco Riziero Santi, il suo
vice Manuel Tienforti e la
Presidente dell’ente Macroarea
Luciana Garbuglia e il direttore
Massimiliano Costa. Per promuovere
e
si
va
ringiovanire
il
territorio da un punto di vista culturale, naturalistico ed
ambientale, l’Amministrazione comunale ha messo in campo un
progetto che prevede la realizzazione di un “Parco letterario
e musicale” dedicato a Dante Alighieri e alla Divina Commedia
e che sarà presentato al pubblico il 17 agosto prossimo. Sarà
– sostiene il Comune – il primo Parco letterario dell’intera
regione Emilia Romagna, che vede fervente interesse a una
futura collaborazione da parte dei vertici di Macroarea
presenti all’incontro. In questo contesto si è concordata una
modalità di collaborazione futura nella gestione della Riserva
e delle Grotte, precisa risposta alla volontà espressa
nell’incontro dal Sindaco Riziero Santi di ri-acquisire piena
competenza nelle attività gestionali. Per dare continuità alla
collaborazione con macroarea, il Comune ha annunciato
l’intenzione di volere entrare negli organismi di gestione
dell’Ente. Gemmano progetta il futuro e – come afferma Santi –
“la qualità della proposta che si rivolgerà al mondo della
scuola e della formazione oltre che al turismo naturalistico e
culturale, sarà in grado certamente di catalizzare
l’attenzione e l’interesse del mondo istituzionale
economico del nostro territorio”. (m.nic.)
ed
Come realizzare un fumetto,
cinque incontri gratuiti con
gli autori di Cartoon Club
Far nascere una storia sotto i propri occhi.
Realizzare il proprio divertente personaggio,
pennellata dopo pennellata, disegno dopo
disegno. Adesso anche a Rimini si può giocare
con le “nuvole parlanti” direttamente in
spiaggia, grazie ai “Fumetti sotto
l’ombrellone” organizzati al Bagno 34 di Rimini “La Dolce
Vita” (Lungomare Murri 6, marina centro), con il festival
Cartoon Club. “Fumetti sotto l’ombrellone” sono laboratori per
imparare a disegnare e realizzare piccoli fumetti, per bambini
e ragazzi, in programma dalle 16.00 alle 18.00 per cinque
incontri: giovedì 25, giovedì 1 agosto, domenica 28 luglio,
giovedì 1 agosto, sabato 3 agosto.
È l’unico appuntamento del genere in Provincia, dedicato a
bambini e ragazzi amanti dell’avventura disegnata desiderosi
di apprendere le basi dell’arte dei comics. Uomo Ragno,
Topolino o le Winx, “tutti coloro che desiderano misurarsi con
il fumetto, anche chi non ha mai disegnato, possono
divertirsi. – informa Sabrina Zanetti, direttore artistico di
Cartoon Club -: E gli insegnanti sono professionisti in grado
di mettere a proprio agio chiunque”. Alla cattedra di questa
scuola della fantasia c’è il tutor Mauro Masi, illustratore e
fumettista riminese, affiancato da Luca Giorgi, altra matita
targata Rn e alcuni animatori. “Attraverso il gioco,
l’animazione e la partecipazione attiva, i bambini possono
vivere un’esperienza divertente e stimolante” assicura il
riminese Mauro Masi, illustratore e disegnatore tra l’altro di
Pinturocchio, Winx, Jonathan Steele, Masinfonia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Digitale
"Gobetti"
per
"Volta"
e
A promuovere il progetto nelle due scuole è la Sis (la società
a capitale pubblico che si occupa di acqua e depurazione). Il
presiede Gianfranco Cenci. Afferma: “Noi siamo il braccio
operativo delle pubbliche amministrazioni che hanno un ruolo
fondamentale nella crescita del benessere sociale. Questa
felicità collettiva non può che passare dalle tecnologie
informatiche. L’obiettivo è ambizioso e importante: preparare
la comunità del futuro alla digitalizzazione”.
Tre fasi, più un sogno (almeno per oggi). La prima: agenda
digitale. la seconda, una banda adeguata rispetto ai servizi
che si vogliono erogare. Terzo, almeno un tablet per ogni aula
ed una lavagna multimediale (Lim) per la digitalizzazione
della didattica. Il sogno, invece, è mandare a scuola ogni
alunno con i libri digitali racchiusi in quella scatolina che
è il tablet. Via il peso e gli alti costi dei libri cartacei.
“Quello che stiamo portando avanti – continua Cenci – è su
mandato dei sindaci. I poli scolastici fondamentali della zona
sud della provincia sono due: Morciano col Gobetti-De Gasperi
e Riccione col Volta-Fellini. Coordinati dal Comune di
Morciano, i primi contatti con la scuola ci sono stati in
febbraio. Poi ci siamo incontrati col sindaco di Riccione
Massimo Pironi e il dirigente scolastico del Volta-Fellini
Donatella Zoffoli. Si è individuato un percorso; sia al VoltaFellini, sia al Gobetti-De Gasperi. La Sis darà un robusto
contributo per dotarsi della digitalizzazione. Nostro intento
è coinvolgere anche le famiglie dei ragazzi; permettetemi la
battuta, non solo per controllare i figli. Cioè con un tasto
si vede se è in classe o ha fatto ‘puffi’, come si dice in
gergo”.
“Diciamo – conclude Cenci – che la scuola mette in piedi una
specie di alfabetizzazione informatica. C’è una crescita
quando le persone si mettono in relazione tra loro. Tale
percorso formativo naturalmente richiede alcuni anni; e lo
proporremo ai soci nel bilancio consuntivo 2012. L’agenda
digitale a livello nazionale prevedeva un sacco di belle cose;
causa la mancanza di soldi, è stato tagliata dal decreto
sviluppo del governo. Noi vorremmo partire col registro
digitale; per realizzarlo ogni aula deve essere collegata alla
rete”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Versi poetici sulle mani,
"spopola" online l'iniziativa
promossa da Parco Poesia
MANI
Una
delle
tante
immagini tratte dalla
pagina Facebook di Parco
Poesia
Il prossimo week end a Castel Sismondo è tutto dedicato alla
poesia (vai alla nostra notizia QUI) perchè Parco Poesia
festeggerà i suoi primi dieci anni. Ma c’è anche il ventennale
della scomparsa del Maestro: Federico Fellini. Così, per
abbinare le due iniziative, ecco cosa si sono inventati i
creativi di Parco Poesia. Qualcosa che in pochi giorni sta
riscuotendo grazie ai social network un successo
“incredibile”. Ha lanciato un invito ai giovani: scrivete
versi sulle vostre mani, fotografateli e postateli sulla
pagina Facebook.
In pochi giorni a decine hanno risposto, ormai viaggiano verso
i 500 i ‘mi piace’ rivolti all’iniziativa. C’è chi i versi li
scrive sul palmo, chi sul dorso, chi compone con le mani quasi
una doppia pagina. Ci sono poesie del proprio repertorio e
quelle di autori famosi. E’ il segno di quanto la poesia,
magari silenziosamente, appartenga tuttora alla passione anche
dei più giovani.
Così questa settimana il festival invita a scrivere poesie, a
postarle su Facebook con hashtag parcopoesia e rilanciarle. In
attesa dei tre giorni clou, quando arriveranno a Rimini oltre
80 poeti per una tre giorni indimenticabile.
Il Visacci a
"bella FEDE"
Rimini
è
in
Il nuovo percorso tra arte e fede a Rimini è stato nominato
dagli organizzatori della mostra “bella FEDE”. Quello che
s’intende offrire al visitatore è un’esperienza in grado di
“accompagnare a riscoprire la grandezza del mistero divino e
la bellezza della proposta evangelica”. La mostra si sviluppa
attorno ai dipinti seicenteschi presenti nella chiesa di San
Giovanni Battista di Antonio Cimatori detto Visacci (il più
notevole e influente pittore attivo a Rimini negli anni prima
della parabola artistica di Cagnacci): l’Adorazione dei Magi e
la Crocifissione, ossia il Mistero della Manifestazione e
quello della Morte e Risurrezione.
Il percorso religioso si sviluppa in quattro sezioni: la
ricerca da parte dell’uomo e la manifestazione del Figlio di
Dio, l’annuncio e l’incontro che cambia la vita, l’amore
infinito: Croce e Risurrezione, la vera novità, qui ed ora.
Interessante il connubio tra linguaggi classici come l’arte
pittorica e la modernità dei tweet papali per veicolare
l’universalità della storia dell’amicizia di Dio con l’uomo.
Non manca il richiamo a Maria e ad alcuni testimoni di fede
dei nostri giorni come Alberto Marvelli, don Oreste Benzi,
Carla Ronci e don Tonino Bello.
Il progetto, realizzato dalla Parrocchia di San Giovanni
Battista è reso possibile grazie a Fama Industrie, sarà
inaugurato e presentato venerdì 12 luglio ore 20,30 presso la
Chiesa di San Giovanni Battista (via XX Settembre 87).
Interverranno S.E. Mons. Claudio Maria Celli Presidente del
Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e Don
Salvatore Pratelli Parroco di San Giovanni Battista. Segue
visita guidata con i curatori della mostra (Alessandra Bigi
Iotti e Giulio Zavatta per la parte storico-artistica,
Gabriele Burnazzi e Antonella Chiadini per la parte
religiosa). Informazioni e prenotazioni visite guidate tel.
0541782384
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il
femminile
di
Panzini in mostra
Alfredo
di EVA PANISSA
Domani Bellaria Igea Marina
celebra il centocinquantesimo
anniversario della nascita di
Alfredo Panzini con una mostra a
lui dedicata presso il Museo La
Casa Rossa. Dove di femminile c’è
davvero tanto. Alfredo Panzini era
incuriosito dai modi delle donne,
a ragione scrisse “solo la moda può aiutarci a capire i modi
delle donne”, per questo collezionava riviste femminili, e fu
colto da una intuizione all’avanguardia quando scrisse il
saggio ‘La penultima moda’, pubblicato a Roma nel 1930. Lo
scrittore si dedica alla ‘penultima moda’ poiché ‘l’ultima’
cambia assai repentinamente, è imprendibile. Il percorso nella
Casa Rossa è un viaggio affascinante fra i ricordi di Panzini:
riviste di moda ben conservate, schizzi a matita, piccole
pagine di appunti appiccicate alla credenza, documenti riposti
nei cassetti dello scrittoio, ritagli di giornale, lettere. Ci
fermiamo ad osservare come l’impronta femminile ha dolcemente
segnato la vita sia privata che pubblica di Alfredo Panzini.
Da una parte la presenza delle donne intellettuali con le
quali lo scrittore ha avuto rapporti di amicizia e profonda
stima, Ada Negri, Sibilla Aleramo e soprattutto Margherita
Sarfatti, amante del Duce, esperta d’arte, amica di tutti gli
scrittori e intellettuali dei primi trent’anni del Novecento.
Dall’altra, la moglie Clelia e la figlia Matilde,
affettuosamente chiamata Titì. Il piano di sopra della casa è
dedicato a loro, Clelia Gabrielli è stata una pittrice
apprezzata specialmente tra gli anni 30 e 40, ha esposto a
Milano, Firenze, Roma e in diverse altre città italiane, i
suoi ritratti di famiglia sono particolarmente vivi, ed è
emozionante trovarsi di fronte alle lettere scritte al marito
durante la sua assenza, “ Alfredo mio… quando torni, amore?
[.. ..]e che tristezza, di sera, quando gli amanti mi passano
dinnanzi..” Titì è l’ultima donna a vegliare sulla memoria del
padre, entrata in convento dopo la sua morte, conservava in un
album di ritagli tutti i ricordi paterni.
I visitatori che varcheranno la soglia della Casa Rossa oggi,
potranno percepire fortemente quanto Alfredo Panzini abbia
amato questa casa, e quanto questa terra l’abbia ispirato; noi
siamo riusciti ad immaginarlo, mentre col mento leggermente
sollevato cerca di scrutare nel futuro, fra pace e silenzio, e
poi, di nuovo chino sui fogli. La mostra, curata da Marco
Antonio Bazzocchi, documenta Panzini attraverso le immagini
dei giornali di moda che lui stesso conservava e che sono
rimasti nell’Archivio dello scrittore. Il progetto espositivo
di Claudio Ballestracci prevede poi una sezione della mostra
dedicata a Clelia Gabrielli, moglie di Alfredo, che ha
lasciato traccia di sé con la sua attività di pittrice. “La
figura di Alfredo Panzini – afferma Marco Antonio Bazzocchi –
lascia memoria di sé a Bellaria attraverso due realtà che oggi
comunicano tra loro: la Casa Rossa, il luogo di vacanza dove
nascono molte delle opere importanti, e l’Archivio, dove sono
conservati i manoscritti, le lettere, i ritagli di giornali.
Lo scopo che ci prefiggiamo ogni anno, sia sul versante
culturale che su quello espositivo, è di mettere in
comunicazione queste due realtà: la Casa Rossa deve tornare a
essere il luogo della creatività di Panzini, il luogo dove il
visitatore curioso può ritrovare un incontro con questo
scrittore oggi dimenticato”.
La mostra sarà aperta fino all’8 settembre tutti i giorni da
lunedì a sabato dalle 20,30 alle 22,30 (chiuso la domenica), è
promossa dal Comune di Bellaria Igea Marina in collaborazione
con l’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia
Romagna al quale si deve la pubblicazione del voluminoso
catalogo nella propria collana “Immagini e Documenti”.
(Foto di copertina di Eva Panissa)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il programma completo della giornata di domani
Alle ore 10.00 un incontro pubblico nella Sala del Giudizio,
Museo della Città, a Rimini in via Tonini 1. Musei della vita,
musei del sogno: da Panzini a Bulgakov, da Caruso a Fellini.
Intervengono: Massimo Pulini, Assessore alla Cultura, Rimini;
Marco Antonio Bazzocchi, direttore Museo Casa Panzini; Claudio
Ballestracci, responsabile allestimenti Museo Casa Panzini;
Gabriele Filippini, Museo Bulgakov, Mosca; Maria Gregorio,
ICOM Italia, coordinamento musei letterari; Paolo Rosa, Studio
Azzurro; Claudio Rosati, Museo Caruso, Lastra e Signa. Ore
18.00 Museo La Casa Rossa di Alfredo Panzini, via Pisino 1,
Bellaria, inaugurazione mostra Alfredo Panzini e lo stile
delle donne a cura di Marco Antonio Bazzocchi, Orlando
Piraccini, Tatiana Ricci, progetto espositivo di Claudio
Ballestracci; saluto del Sindaco Enzo Ceccarelli e Angelo
Varni, presidente Istituto per i Beni Artistici, Culturali e
Naturali della Regione Emilia Romagna. Intervento dei
curatori. Ore 21,30 Parco di Casa Panzini Le case delle
parole. Geografie della scrittura in Romagna. Presentazione
del fascicolo IBC dedicato alle Case Museo dei poeti e degli
scrittori in Romagna. Ne parlano: Marco Antonio Bazzocchi;
Orlando Piraccini (IBACN Regione Emilia Romagna); Laura Schiff
(Assessorato al Turismo Regione Emilia Romagna). A seguire
verrà presentato il nuovo sito web www.casapanzini.it
Pubblica
Amministrazione,
quale riforma?
La riforma culturale nella Pubblica
Amministrazione, osservata attraverso i
due
possibili
canali
della
semplificazione amministrativa e del
riconoscimento del merito, – spegano gli
organizzatori – è oggetto costante di
dibattiti e proposte dei nostri giorni e
le prospettive dalle quali scrutare
possono essere davvero numerose. L’idea
di un incontro sul tema, aperto non solo a soggetti della
pubblica amministrazione –intesa sia come uffici periferici
dello Stato che come Enti Locali- , ma anche alle diverse
realtà che il territorio esprime (dal mondo imprenditoriale
alle banche, dal mondo universitario alle associazioni di
categoria, dagli ordini professionali alle organizzazioni
sindacali e via discorrendo) vuol essere proprio un modo per
poter osservare e valutare da più punti di vista un nodo della
nostra organizzazione amministrativa che coinvolge e incide
nella vita di ciascun cittadino, sia che agisca singolarmente
sia che operi in forma associata o imprenditoriale.
I lavori saranno introdotti dal Prefetto Dott. Claudio Palomba
che focalizzerà i contenuti dell’incontro. Il prof. Antonello
Eugenio Scorcu, coordinatore del Campus di Rimini farà da
moderatore. Tra i relatori: il Prefetto Laura Lega, Vice Capo
Dipartimento
per
le
politiche
del
personale
dell’amministrazione civile e per le risorse strumentali e
finanziarie – Direttore Centrale delle Risorse Umane al
Ministero dell’Interno, il Direttore Formazione, Sviluppo e
Organizzazione del Gruppo “Hera” Alessandro Camilleri, Franco
Carinci Professore Ordinario di Diritto del Lavoro presso
l’università di Bologna, Pier Luigi Celli Direttore Generale
dell’Università “Luiss Guido Carli”, Giuseppe Farneti
Professore Ordinario di Economia Aziendale presso l’Università
di Bologna. Il coordinamento del seminario è stato affidato a
Gianni Trovati, giornalista de “Il Sole-24 Ore”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Addio a Umberto Panozzo,
grande divulgatore
Addio a Umberto Panozzo. Il professore
se n’è andato lo scorso 28 aprile;
aveva 95 anni. Lascia una casa
editrice elegante nei titoli (e nella
grafica) ed uno stuolo di libri che
hanno tirato su se non milioni
certamente centinaia di migliaia di
studenti. La sua Storia della
Letteratura italiana per le scuole
medie superiori era uno spasso. Scritta con uno stile che si
potrebbe definire anglo-sassone: piacevole, precisa, in grado
di sorridere mentre sei alle sue prese.
Origine veneta, sposato ad un’Albini di Saludecio (una delle
famiglie più blasonate del Riminese), Panozzo era nato il 18
gennaio 1918 a San Giovanni in Marignano. Aveva frequentato il
Liceo classico in Arezzo, quindi la Facoltà di Lettere presso
l’Università di Firenze, dove aveva avuto maestri quali il
Momogliano, il Lamanna, il Devoto, il Pasquali, il Giannelli.
“L’8 giugno 1940 si laureò con una tesi sul Carducci con il
prof. De Robertis, che aveva sostituito il Momigliano epurato
in seguito alle leggi antiebraiche.
Il 10 giugno, chiamato alle armi come ufficiale. Fu congedato
nel gennaio ’45 e, in seguito, gli venne conferita la Croce al
merito di guerra. Uomo di studio, tornò agli amati libri studi
e all’insegnamento. Iniziò presso il Liceo classico di Arezzo
(’45-’47); nel ’48, trasferitosi a Rimini, aveva ottenuto un
incarico presso il Liceo scientifico e, l’anno successivo,
vinse la cattedra di materie letterarie presso la scuola media
di Riccione. Seguì il trasferimento alla scuola media
“Panzini” di Rimini, di cui fu preside incaricato per un
biennio, quindi, nel ’67 passò alle scuole superiori, dove
insegnò italiano e storia, prima all’Istituto Magistrale,
quindi all’ITIS e infine al Tecnico Commerciale “Valturio”.
Preparato, rigoroso, burbero all’apparenza, ma appassionato.
All’insegnamento ha costantemente affiancato l’attività di
autore di testi letterari, linguistici e di didattica. Nel
1945 pubblicò la sua prima opera, Avviamento alla critica
letteraria, alla quale sono seguite negli anni decine e decine
di altre opere pubblicate dai principali editori del settore
(Le Monnier, La Nuova Italia, Paravia, D’Anna).
Particolarmente significative la Grammatica italiana per le
scuole superiori e inferiori e La Storia della Letteratura
italiana per le scuole medie superiori. Nel 1981 ha fondato a
Rimini, col figlio Massimo, Panozzo Editore.
© Copyright La Piazza della Provincia
– Tutti i diritti
riservati
Castello, inaugurazione delle
mura restaurate
Per i sanclementesi e
tutti gli ospiti che
raggiungeranno il piccolo
borgo
tra
mare
e
entroterra
riminese,
quello in arrivo sarà un
week end davvero speciale.
In ordine cronologico
domani sera sabato 1
giugno si parte con la
poesia. Alle ore 21 presso il Teatro “G. Villa” a Sant’Andrea
in Casale verranno assegnati ai vincitori i premi della XXI
edizione del concorso di poesia dialettale e zirudela
romagnola dedicato a Giustiniano Villa, illustre poeta
sanclemetese che con le sue “zirudele” – scrive il Comune – ha
raccontato la Romagna nelle sue caratteristiche umane e
sociali più peculiari. Una serata in poesia con gli autori che
consentirà ai partecipanti al concorso di recitare le loro
opere, confrontandosi e offrendo agli spettatori, come da
ventun’anni a questa parte, poesie di grande qualità ed
intensità. Al termine la premiazione dei vincitori delle due
categorie ai quali andrà un premio del valore di 250 euro.
Durante la serata saranno in vendita i libri che raccolgono le
poesie presentate nel concorso di quest’anno e nelle passate
edizioni.
Domenica dalle ore 19,00 sarà invece la volta
dell’inaugurazione delle mura del castello di San Clemente che
sono tornate allo splendore d’origine dopo un restauro durato
diversi anni. Un lavoro – spiegano gli amministratori –
“accurato” e arricchito dal ritrovamento di importanti resti
di archeologia medioevale, come il basamento di un importante
torrione che è stato restaurato e reso visibile. Appuntamento
quindi in piazza don Oreste Benzi (la piazzetta raggiungibile
da piazza Mazzini con la scalinata anch’essa completamente
restaurata) per il taglio del nastro e in concomitanza avverrà
l’accensione della nuova illuminazione che renderà ancora più
suggestivo il centro storico di San Clemente. Seguirà una
visita alle mura dove i partecipanti avranno l’occasione di
ammirare alcune ceramiche dedicate al grande poeta
sanclementese Giustiniano Villa a cui, come è noto, è dedicato
anche il teatro. Alla visita guidata sarà presente il
progettista dei lavori di restauro, l’architetto Andrea
Ugolini, che risponderà alle domande dei presenti sui lavori
eseguiti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA