Domus Aurea Magazine Foto © Holzbausud Preparaziene delle

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Preparaziene delle travi in legno lamellare,
assemblate in azienda, per la copertura
della piscina di Napoli
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A Napoli in piscina
"va in onda" il lamellare
tra abilità tecnica e senso estetico
a cura di Fabrizia Lo Gatto
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La scelta dei progettisti, per il Polo sportivo e ricretivo di Napoli, si è orientata su
questa tipologia molto duttile perché il progetto prevedeva travi principali sinusoidali di dimensioni impegnative per un sito inusuale
Laddove si debbano coprire spazi interni
molto ampi e liberi dall’ingombro di strutture verticali, la scelta del legno lamellare tra
i vari materiali da costruzione è ormai una
via obbligata, rispondendo tra l’altro alle
esigenze di leggerezza, e quindi di economicità, che si impongono ormai sempre più
spesso come prioritarie. Se a ciò aggiungiamo le potenzialità estetiche che il legno lamellare ampiamente possiede, ecco che ci
troviamo a pieno titolo nel suo ambito ideale
di applicazione: gli edifici sportivi.
Un bell’esempio di recente realizzazione si
trova nel Parco per il Gioco e per lo Sport di
Napoli (via Terracina), un grande polo ricreativo di circa 15.000 m2 destinati ad attrezzature pubbliche di proprietà del Comune. Il
polo prevede tra l’altro due strutture coperte
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multipiano, una delle quali ospita all’ultimo
livello l’impianto natatorio del Parco, la cui
superficie coperta in sviluppo di falda è di
1.800 m2.
Tra declivi collinari e onde marine
Il Complesso ricreativo è ubicato a mezza
costa tra la collina del Vomero e il mare di
Bagnoli. Per la copertura della piscina i Progettisti dello Studio Sarubbi di Ingegneria
Architettura Urbanistica di Napoli hanno
proposto una forma sinusoidale con un forte dislivello (4 m circa) tra le quote di imposta di monte e di valle, che si inserisce mirabilmente tra la collina e il mare antistante:
lo scenario ideale per una tecnologia come
quella del legno lamellare, a forte vocazione ambientalista.
Una tipologia costruttiva impegnativa per
un sito inusuale
La sensibilità dei progettisti per i materiali da
costruzione innovativi li ha subito orientati
vs il legno lamellare: per la copertura il progetto prevedeva travi principali sinusoidali
di dimensioni piuttosto impegnative (luce
libera pari a 43 m), disposte in pianta ad un
interasse di circa 5 m.
La struttura verticale, del tipo intelaiato in
cemento armato, ha consentito ai progettisti
di concentrare più funzioni su un’area planimetricamente ridotta, utilizzando membrature snelle e poco ingombranti in fondazione.
Esse però non costituiscono il supporto ideale per coperture di grande luce, spesso spingenti, generalmente bisognose di superfici di
appoggio di dimensioni più generose (gli ap-
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COPERTURA IMPIANTO SPORTIVO PER IL NUOTO
poggi sono costituiti da pilastri in cemento armato aventi rispettivamente dim. 100 x 50 cm
sul lato di monte e 50 x 80 cm sul lato di valle).
Pertanto la prima sfida per i progettisti della Holzbau Sud spa di Calitri (AV) è consistita nel trovare per la struttura di copertura una soluzione esecutiva idonea che
non comportasse incrementi dimensionali
per le membrature dell’edificio sottostante: la scelta di contenere al massimo i
carichi insistenti sulla struttura verticale
ha comportato la decisione di utilizzare
la tipologia reticolare per le travi principali
inizialmente previste a parete piena: nonostante le grandi dimensioni dei singoli elementi resistenti, si è potuto economizzare
sull’impiego dei materiali sfruttandone al
massimo le caratteristiche meccaniche,
realizzando così una struttura di grande
resistenza e leggerezza.
Inoltre riducendo al minimo la deformabilità
della struttura per carichi verticali, si sono evitati ingombranti scorrimenti relativi tra trave e
pilastro, consentendo di realizzare vincoli fissi del tipo cerniera su tutti gli appoggi. Grazie
a tale uniformità di vincolo si è potuta inoltre
ipotizzare, in previsione di un evento sismico, la collaborazione in ugual misura di tutti i
pilastri, che sono così risultati di dimensione
sufficiente rispetto alle verifiche statiche.
Tra abilità tecnica e senso estetico
Il profilo esterno ondulato della copertura
ha ispirato il disegno stesso delle membrature lignee della copertura. Di grande equilibrio e armonia è in particolare il risultato
dell’attento proporzionamento delle singole maglie, diverse per dimensione ma tutte
pressocchè quadrate, di cui risulta composta ciascuna trave reticolare. L’esigenza di
un’altezza statica consistente per via della
flessione piuttosto elevata, ha trovato un
limite nel rispetto delle dimensioni massime imposte dal progetto architettonico.
Si è così operato un raddoppio di trave,
compensando l’altezza insufficiente con un
allargamento della base: le briglie inferiori
e superiori di forma sinusoidale, collegate
da montanti di lunghezza variabile da 2,50
a 3 m circa ne costituiscono il telaio in legno lamellare. In esso si innestano i tiranti
diagonali in carpenteria metallica zincata
a caldo, tutti inclinati di circa 45° rispetto
alla verticale, di numero e diametro variabile in base alle massime sollecitazioni
previste per ciascuno di essi, contribuendo
così a realizzare il funzionamento ottimale
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del meccanismo reticolare. Per renderne il
montaggio estremamente semplice e rapido, le piastre metalliche di collegamento
dei tiranti sono state alloggiate all’interno
dell’intercapedine tra le due travi componenti la singola reticolare: ciò, oltre ad evitarne l’esposizione stabile all’umidità della
piscina, ha grandemente contribuito alla
gradevolezza del prodotto finale, libero da
antiestetiche giunzioni a vista.
Un cantiere difficile ma stimolante
Un’ulteriore sfida per la Holzbau Sud è
consistita nel limitare i tempi e quindi i costi
di realizzazione di un’opera di dimensioni
così impegnative all’interno di un cantiere
caratterizzato da grossi dislivelli altimetrici e spazi ristretti, in una zona fortemente
urbanizzata dove la viabilità cittadina pone
problemi logistici straordinari. La Committenza ha imposto di conseguenza tempi
strettissimi di realizzazione per tutto il complesso. Per questo motivo è stata necessaria un’accurata programmazione di ogni
fase della commessa:
1) La grande dimensione delle travi reticolari, con le conseguenti problematiche di trasporto, ne suggeriva un preassemblaggio a
piè d’opera, ma le caratteristiche orografiche
del cantiere non ne consentivano una movimentazione agevole. Quindi si è optato per
una parziale prefabbricazione in stabilimento, con la realizzazione in due parti separate
di ciascuna delle sette travi previste per la
copertura.
Disponendo di adeguati strumenti e spazi
di lavoro si è potuto ottimizzare il tempo di
realizzazione: sono infatti occorse circa due
settimane di lavorazione (2 gg / trave).
2) Una particolare attenzione ha poi richiesto la progettazione e realizzazione del
giunto metallico di mezzeria, destinato a
ricostituire l’integrità della singola trave reticolare con poche e semplici operazioni
a piè d’opera. In tal modo le operazioni di
assemblaggio in cantiere delle sette travi reticolari hanno richiesto anch’esse un impegno di tempo e spazio piuttosto contenuto.
Le travi reticolari già assemblate sono state
stoccate in un’area idonea, accuratamente
scelta, a ridosso dell’edificio da coprire per
facilitarne il successivo varo.
è bastato l’utilizzo di una sola autogrù da100
ton per tutte le operazioni a piè d’opera (scarico, preassemblaggio e stoccaggio) per
complessivi 4 gg di lavorazione.
3) Il varo delle travi principali (11 ton di peso
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ciascuna) ha richiesto l’utilizzo di un’autogrù
da 500 ton a causa del forte sbraccio, necessario per coprire l’area di intervento a partire
dall’unico punto possibile di stazione adiacente all’edificio da coprire. I costi elevatissimi di noleggio sono stati limitati grazie alla
rapidità del varo che si è concluso in 3 gg.
4) L’impossibilità di transitare con mezzi
pesanti sul solaio di bordo vasca costituito da elementi in c.a.p. all’interno dell’area
da coprire ha complicato le operazioni di
montaggio dell’orditura secondaria e delle
controventature. Si è reso infatti necessario
calare attraverso la copertura con l’ausilio
della gru esterna, due piattaforme del tipo
ragno, sul fondo delle due vasche natatorie
(le uniche in grado di sopportarne il carico).
I due mezzi, grazie ad uno sbraccio rispettivamente di 17 e 23 m, hanno consentito di
raggiungere in poco tempo tutti i punti della
copertura nonostante lo spazio di manovra
limitato. Tempi di montaggio dell’orditura
secondaria: circa 7 gg.
Obiettivo raggiunto grazie
ad una sapiente strategia aziendale
Complessivamente il completamento della
struttura di copertura ha richiesto 30 gg di
lavoro: due settimane di prefabbricazione
c/o lo stabilimento di produzione di Calitri
(AV) e appena due settimane di presenza in
cantiere, grazie al razionale utilizzo dei mezzi e delle forze a disposizione.
Ciò è stato possibile grazie all’organizzazione flessibile di cui, fin dai suoi esordi in
terra irpina nei primi anni ‘90, la Holzbau
Sud S.p.A. si è dotata: essa si avvale di un
nutrito staff di tecnici, ciascuno di essi in
grado di seguire a 360° l’intero iter di ciascuna commessa, che riassume in sé tutte
le competenze necessarie per un efficiente
coordinamento di tutte le parti coinvolte, e
che hanno ormai maturato un’esperienza
più che ventennale, da spendere al servizio
dei clienti più diversi ed esigenti.
Conclusioni
Il risultato funzionale ed estetico ha lasciato pienamente soddisfatta la Committenza,
e ne siamo certi, non mancherà di stupire
i frequentatori dell’impianto che, praticando
il loro sport preferito, potranno osservare
la copertura in tutti i suoi dettagli, appositamente studiati affinchè vi si possa posare
uno sguardo ammirato. Ciò costituisce per
noi della Holzbau Sud motivo di orgoglio e
ci incoraggia a mettere sempre maggiore
impegno nello studio di soluzioni esecutive
valide ed originali, al servizio di una tecnologia come quella del legno lamellare, docile
all’innovazione, che più di ogni altro materiale da costruzione lascia ampio spazio alla
creatività e alla sensibilità dei progettisti,
adattandosi egregiamente anche a situazioni ambientali impegnative, come nel caso di
questo grande cantiere di Napoli.
Ringraziamenti: si ringrazia per la collaborazione
l’azienda Holzbau Sud di Calitri (AV)
www.haolzbausud.it
curriculum
Fabrizia Lo Gatto, nata a Napoli nel
1962, diplomata nel 1980 c/o il Liceo Classico Umberto I di Napoli
con 52/60, laureata nel 1997 con voti
110/110 in ingegneria civile sottosez.
edile c/o la facoltà Federico II dell’Università degli Studi di Napoli e abilitata
alla professione di ingegnere civile
nello stesso anno con voti 116/120,
ha vinto nel 1998 una borsa di studio
per un "Master in Progettualità esecutiva dell’Architettura", patrocinato dalla
Facoltà di Architettura dell’Università
degli Studi di Napoli in collaborazione
con la Regione Campania. Nel corso
del Master ha avuto i primi contatti con
la Holzbau Sud, invitata come azienda
leader del settore del legno lamellare
a presentare la propria tecnologia attraverso un apposito seminario. Da allora è nata una lunga collaborazione,
tuttora in corso, che la vede nel ruolo
di responsabile tecnico commerciale di numerose commesse per conto
dell’Azienda.
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