Foto © Holzbausud Preparaziene delle travi in legno lamellare, assemblate in azienda, per la copertura della piscina di Napoli 96 Domus Aurea Magazine A Napoli in piscina "va in onda" il lamellare tra abilità tecnica e senso estetico a cura di Fabrizia Lo Gatto Foto © Holzbausud La scelta dei progettisti, per il Polo sportivo e ricretivo di Napoli, si è orientata su questa tipologia molto duttile perché il progetto prevedeva travi principali sinusoidali di dimensioni impegnative per un sito inusuale Laddove si debbano coprire spazi interni molto ampi e liberi dall’ingombro di strutture verticali, la scelta del legno lamellare tra i vari materiali da costruzione è ormai una via obbligata, rispondendo tra l’altro alle esigenze di leggerezza, e quindi di economicità, che si impongono ormai sempre più spesso come prioritarie. Se a ciò aggiungiamo le potenzialità estetiche che il legno lamellare ampiamente possiede, ecco che ci troviamo a pieno titolo nel suo ambito ideale di applicazione: gli edifici sportivi. Un bell’esempio di recente realizzazione si trova nel Parco per il Gioco e per lo Sport di Napoli (via Terracina), un grande polo ricreativo di circa 15.000 m2 destinati ad attrezzature pubbliche di proprietà del Comune. Il polo prevede tra l’altro due strutture coperte Domus Aurea Magazine multipiano, una delle quali ospita all’ultimo livello l’impianto natatorio del Parco, la cui superficie coperta in sviluppo di falda è di 1.800 m2. Tra declivi collinari e onde marine Il Complesso ricreativo è ubicato a mezza costa tra la collina del Vomero e il mare di Bagnoli. Per la copertura della piscina i Progettisti dello Studio Sarubbi di Ingegneria Architettura Urbanistica di Napoli hanno proposto una forma sinusoidale con un forte dislivello (4 m circa) tra le quote di imposta di monte e di valle, che si inserisce mirabilmente tra la collina e il mare antistante: lo scenario ideale per una tecnologia come quella del legno lamellare, a forte vocazione ambientalista. Una tipologia costruttiva impegnativa per un sito inusuale La sensibilità dei progettisti per i materiali da costruzione innovativi li ha subito orientati vs il legno lamellare: per la copertura il progetto prevedeva travi principali sinusoidali di dimensioni piuttosto impegnative (luce libera pari a 43 m), disposte in pianta ad un interasse di circa 5 m. La struttura verticale, del tipo intelaiato in cemento armato, ha consentito ai progettisti di concentrare più funzioni su un’area planimetricamente ridotta, utilizzando membrature snelle e poco ingombranti in fondazione. Esse però non costituiscono il supporto ideale per coperture di grande luce, spesso spingenti, generalmente bisognose di superfici di appoggio di dimensioni più generose (gli ap- 97 COPERTURA IMPIANTO SPORTIVO PER IL NUOTO poggi sono costituiti da pilastri in cemento armato aventi rispettivamente dim. 100 x 50 cm sul lato di monte e 50 x 80 cm sul lato di valle). Pertanto la prima sfida per i progettisti della Holzbau Sud spa di Calitri (AV) è consistita nel trovare per la struttura di copertura una soluzione esecutiva idonea che non comportasse incrementi dimensionali per le membrature dell’edificio sottostante: la scelta di contenere al massimo i carichi insistenti sulla struttura verticale ha comportato la decisione di utilizzare la tipologia reticolare per le travi principali inizialmente previste a parete piena: nonostante le grandi dimensioni dei singoli elementi resistenti, si è potuto economizzare sull’impiego dei materiali sfruttandone al massimo le caratteristiche meccaniche, realizzando così una struttura di grande resistenza e leggerezza. Inoltre riducendo al minimo la deformabilità della struttura per carichi verticali, si sono evitati ingombranti scorrimenti relativi tra trave e pilastro, consentendo di realizzare vincoli fissi del tipo cerniera su tutti gli appoggi. Grazie a tale uniformità di vincolo si è potuta inoltre ipotizzare, in previsione di un evento sismico, la collaborazione in ugual misura di tutti i pilastri, che sono così risultati di dimensione sufficiente rispetto alle verifiche statiche. Tra abilità tecnica e senso estetico Il profilo esterno ondulato della copertura ha ispirato il disegno stesso delle membrature lignee della copertura. Di grande equilibrio e armonia è in particolare il risultato dell’attento proporzionamento delle singole maglie, diverse per dimensione ma tutte pressocchè quadrate, di cui risulta composta ciascuna trave reticolare. L’esigenza di un’altezza statica consistente per via della flessione piuttosto elevata, ha trovato un limite nel rispetto delle dimensioni massime imposte dal progetto architettonico. Si è così operato un raddoppio di trave, compensando l’altezza insufficiente con un allargamento della base: le briglie inferiori e superiori di forma sinusoidale, collegate da montanti di lunghezza variabile da 2,50 a 3 m circa ne costituiscono il telaio in legno lamellare. In esso si innestano i tiranti diagonali in carpenteria metallica zincata a caldo, tutti inclinati di circa 45° rispetto alla verticale, di numero e diametro variabile in base alle massime sollecitazioni previste per ciascuno di essi, contribuendo così a realizzare il funzionamento ottimale 98 Domus Aurea Magazine Domus Aurea Magazine 99 100 Domus Aurea Magazine del meccanismo reticolare. Per renderne il montaggio estremamente semplice e rapido, le piastre metalliche di collegamento dei tiranti sono state alloggiate all’interno dell’intercapedine tra le due travi componenti la singola reticolare: ciò, oltre ad evitarne l’esposizione stabile all’umidità della piscina, ha grandemente contribuito alla gradevolezza del prodotto finale, libero da antiestetiche giunzioni a vista. Un cantiere difficile ma stimolante Un’ulteriore sfida per la Holzbau Sud è consistita nel limitare i tempi e quindi i costi di realizzazione di un’opera di dimensioni così impegnative all’interno di un cantiere caratterizzato da grossi dislivelli altimetrici e spazi ristretti, in una zona fortemente urbanizzata dove la viabilità cittadina pone problemi logistici straordinari. La Committenza ha imposto di conseguenza tempi strettissimi di realizzazione per tutto il complesso. Per questo motivo è stata necessaria un’accurata programmazione di ogni fase della commessa: 1) La grande dimensione delle travi reticolari, con le conseguenti problematiche di trasporto, ne suggeriva un preassemblaggio a piè d’opera, ma le caratteristiche orografiche del cantiere non ne consentivano una movimentazione agevole. Quindi si è optato per una parziale prefabbricazione in stabilimento, con la realizzazione in due parti separate di ciascuna delle sette travi previste per la copertura. Disponendo di adeguati strumenti e spazi di lavoro si è potuto ottimizzare il tempo di realizzazione: sono infatti occorse circa due settimane di lavorazione (2 gg / trave). 2) Una particolare attenzione ha poi richiesto la progettazione e realizzazione del giunto metallico di mezzeria, destinato a ricostituire l’integrità della singola trave reticolare con poche e semplici operazioni a piè d’opera. In tal modo le operazioni di assemblaggio in cantiere delle sette travi reticolari hanno richiesto anch’esse un impegno di tempo e spazio piuttosto contenuto. Le travi reticolari già assemblate sono state stoccate in un’area idonea, accuratamente scelta, a ridosso dell’edificio da coprire per facilitarne il successivo varo. è bastato l’utilizzo di una sola autogrù da100 ton per tutte le operazioni a piè d’opera (scarico, preassemblaggio e stoccaggio) per complessivi 4 gg di lavorazione. 3) Il varo delle travi principali (11 ton di peso Domus Aurea Magazine ciascuna) ha richiesto l’utilizzo di un’autogrù da 500 ton a causa del forte sbraccio, necessario per coprire l’area di intervento a partire dall’unico punto possibile di stazione adiacente all’edificio da coprire. I costi elevatissimi di noleggio sono stati limitati grazie alla rapidità del varo che si è concluso in 3 gg. 4) L’impossibilità di transitare con mezzi pesanti sul solaio di bordo vasca costituito da elementi in c.a.p. all’interno dell’area da coprire ha complicato le operazioni di montaggio dell’orditura secondaria e delle controventature. Si è reso infatti necessario calare attraverso la copertura con l’ausilio della gru esterna, due piattaforme del tipo ragno, sul fondo delle due vasche natatorie (le uniche in grado di sopportarne il carico). I due mezzi, grazie ad uno sbraccio rispettivamente di 17 e 23 m, hanno consentito di raggiungere in poco tempo tutti i punti della copertura nonostante lo spazio di manovra limitato. Tempi di montaggio dell’orditura secondaria: circa 7 gg. Obiettivo raggiunto grazie ad una sapiente strategia aziendale Complessivamente il completamento della struttura di copertura ha richiesto 30 gg di lavoro: due settimane di prefabbricazione c/o lo stabilimento di produzione di Calitri (AV) e appena due settimane di presenza in cantiere, grazie al razionale utilizzo dei mezzi e delle forze a disposizione. Ciò è stato possibile grazie all’organizzazione flessibile di cui, fin dai suoi esordi in terra irpina nei primi anni ‘90, la Holzbau Sud S.p.A. si è dotata: essa si avvale di un nutrito staff di tecnici, ciascuno di essi in grado di seguire a 360° l’intero iter di ciascuna commessa, che riassume in sé tutte le competenze necessarie per un efficiente coordinamento di tutte le parti coinvolte, e che hanno ormai maturato un’esperienza più che ventennale, da spendere al servizio dei clienti più diversi ed esigenti. Conclusioni Il risultato funzionale ed estetico ha lasciato pienamente soddisfatta la Committenza, e ne siamo certi, non mancherà di stupire i frequentatori dell’impianto che, praticando il loro sport preferito, potranno osservare la copertura in tutti i suoi dettagli, appositamente studiati affinchè vi si possa posare uno sguardo ammirato. Ciò costituisce per noi della Holzbau Sud motivo di orgoglio e ci incoraggia a mettere sempre maggiore impegno nello studio di soluzioni esecutive valide ed originali, al servizio di una tecnologia come quella del legno lamellare, docile all’innovazione, che più di ogni altro materiale da costruzione lascia ampio spazio alla creatività e alla sensibilità dei progettisti, adattandosi egregiamente anche a situazioni ambientali impegnative, come nel caso di questo grande cantiere di Napoli. Ringraziamenti: si ringrazia per la collaborazione l’azienda Holzbau Sud di Calitri (AV) www.haolzbausud.it curriculum Fabrizia Lo Gatto, nata a Napoli nel 1962, diplomata nel 1980 c/o il Liceo Classico Umberto I di Napoli con 52/60, laureata nel 1997 con voti 110/110 in ingegneria civile sottosez. edile c/o la facoltà Federico II dell’Università degli Studi di Napoli e abilitata alla professione di ingegnere civile nello stesso anno con voti 116/120, ha vinto nel 1998 una borsa di studio per un "Master in Progettualità esecutiva dell’Architettura", patrocinato dalla Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli in collaborazione con la Regione Campania. Nel corso del Master ha avuto i primi contatti con la Holzbau Sud, invitata come azienda leader del settore del legno lamellare a presentare la propria tecnologia attraverso un apposito seminario. Da allora è nata una lunga collaborazione, tuttora in corso, che la vede nel ruolo di responsabile tecnico commerciale di numerose commesse per conto dell’Azienda. 101