n.6 settembre 2004 mensile di intrattenimento intelligente 2 EDITORIALE bazar 09 2004 MAra Codalli Direttore arTistico [email protected] Eugenia ROmanelli Direttore responsabile Vera RIsi viceDirettore [email protected] bazar 09 2004 laboratori studenti la sapienza 3 MMORPG: c’e’ vita IN RETE s, Videogiochi? Roba da antiquariato! Oggi parla di videovite . Realtà virtuali che vivono di vita propria, mondi parallelisi che esist ono anch e quando gli utenti non sono collegati. E tu, sei pronto a scegliere il tuo alter ego? No, non sono gli abitanti di un pianeta alieno o una razza della fantascienza. Tranquilli… non è l’impronunciabile nome dell’enntolkieniana “Terra di Mezzo”. E neanche il titolo di un nuovo telefilm di Playing Game) sono videogiochi di nuova concezione, in cui esima boy-band di grido! I MMORPG (Massively Multiplayer Online Role non sei semplicemente te stesso, ma chiunque desideri. Puoi vestire i panni metallici di un cavaliere in armatura che combat te una battaglia insieme a migliaia d’altri guerrieri, la cui corazza nasconde persone vere come te che in quel momento stanno digitale O puoi creare un alter ego con caratteristiche e vita proprie e giocando (lottando?) davanti a schermi sparsi in ogni angolo del globo. interagir e con altri persona ggi, creati anch’essi da giocatori in all’interno di contesti realistici in cui s’intrecciano fitte trame di relazioni personali, e dove (perché no?!) puoi persino trovare carne ossa, Giocare con i MMORPG non è solo videogiocare. E’ videoviv l’anima gemella! ere. E’ mangia re, dormire , fare amicizia e combattere come se quelle azioni fossero compiute nella realtà. Ma una realtà assoluta mente fittizia. Troppo difficile da immaginare? Pensate al film Matrix. futuro post-apocalittico gli essere umani nascono, vivono, muoion o nella Matrice senza sapere di trovarsi all’interno di un programNel suo Un programma che ha i connotati di un immenso MMORPG. ma. La traduzio ne del termine, gioco di ruolo online multigiocatore di massa, si adatta perfettamente al nostro paragone: il mondo di Matrix è un gioco di ruolo perché i suoi abitanti interpretano uno o più ruoli, quelli della società reale; è online perché si partecipa letteralm escono dal mondo simulato passando per i cavi del telefono); ente collegati in rete (tanto che Neo e i suoi compagni ribelli entrano ed è multigio catore perché ospita più partecipanti umani; è di massa i suoi partecipanti sono miliardi. Le analogie non si fermano qui: sia il mondo ricreato dalla matrice sia quello dei MMORPG sonoperché persistenti ed elaborati al computer sulla base di leggi fisiche digitali, per garantir e l’immers ione totale. L’unica “trascurabile” differenza è che se si muore nella Matrice si muore anche nel mondo reale, mentre nei MMORP G una spadata nel petto dell’alter ego digitale non si tradurrà mai nella tua dipartita (e ben venga questa mancanza di realismo Tutto chiaro, vero? Allora, sei pronto a giocare? Bene, ma non!). distrarti, Alice… stai per ruzzolare nella tana del Bianconiglio. 4 studenti la sapienza laboratori bazar 09 2004 IE V E TR LE del gioco on-line [email protected] Le sette muse dei MMORPG Una volta collegato alla Rete, puoi scegliere fra tre diversi tipi di gioco online. testuali I MUD (Multi-User Dungeon, sotterranei multi-utente) sono giochi online oa ambientati in mondi fittizi in cui i giocatori interagiscono fra di loro descrivend per virtuali spazi parole le proprie azioni. I MUD ludici si dividono in Teeny Mud, ruolo. di giochi sui basati la socializzazione dei giocatori, ed LP-Mud, I MMOG (Massively Multiplayer Online Game, giochi online multigiocatore di massa) sono gli eredi dei MUD: il mondo è rappresentato in due o trenon a dimensioni, gli avatar dei giocatori (quando sono previsti) sono definiti del parole ma scegliendo fra le opzioni messe a disposizione dai progettisti solo gioco (colore dei capelli, viso, corporatura e vestiti), mentre il testo è usato molto per le conversazioni. I comandi da digitare (parole o lettere chiave) sono sono più semplici di quelli dei MUD. Esistono tanti tipi di MMOG: i più popolariprima in sparatutto gli e Empires, of i giochi di strategia, come Starcraft e Age persona, come Unreal e Quake. I MMORPG sono un sottogenere dei MMOG. Si distinguono perchè puntanosu sull’interazione sociale, consentono un’enorme libertà d’azione e si basano un mondo persistente (un mondo che esiste e il cui tempo continua a scorrere soltanto: anche quando gli utenti non sono collegati). I giocatori non combattono cucire possono pescare, fare il pane, scavare minerali, cacciare, conciare pelli, e pigrament stare o vestiti, costruire case, gestire taverne e botteghe, esplorare seduti a chiacchierare. E’ questa varietà che rende i MMORPG un fenomeno sempre vivo, nonostante siano sulla scena da quasi un decennio. Una RIVOLUZIONE lunga dieci anni I primi MMORPG comparvero alla fine degli anni ’90, introducendo le caratteristiche presenti in tutti i loro “eredi”: migliaia di giocatori presenti simultaneamente, un grande mondo 3D, un sistema di classi, abilità e incantesimi/potenziamenti, immobili posseduti dai giocatori (case, botteghe, taverne), missioni da compiere, una storia dinamica e un sistema socioeconomico. dai MUD, Meridian 59 (3DO, 1996) fu il primo MMORPG a distinguersi 1997) introducendo la grafica e la visuale in prima persona. Ultima Online (Origin,Ultima, fu il primo blockbuster del genere e fa parte della serie di giochi di ruolo400.000 nata nel 1980. Everquest (Sony-Verant, 1999), che oggi conta più di lità. iscritti, introdusse la grafica 3D poligonale sacrificando punti nella modificabi , Asheron’s Call (Microsoft-Turbine, 1999), rivale diretto di Everquest aveva storia e ambiente dinamici e usava un sistema di esperienza che permetteva ai giocatori di creare facilmente elaborate gerarchie sociali. Anarchy Online (Funcom, 2001) abbandonò la tradizionale ambientazione e fantasy e portò i giocatori su Marte, sostituendo armi bianche incantesimi con armi da fuoco e nanomacchine, assegnando quest in personali e introducendo ruoli nuovi da interpretare nelle due fazioni lotta, Corporativi e Ribelli. Dark Age of Camelot (Mythic, 2002) introdusseti partecipan ai a permettev che un sistema di PvP (Player versus Player) al di combattere grandi battaglie per conquistare territori da annettere proprio Reame. libertà I MMORPG più recenti hanno nuovi obiettivi: l’aumento della ,i d’azione, la maggiore caratterizzazione dei personaggi, le storie dinamiche Ma il mondi dotati di ecosistema, lo sviluppo della struttura socioeconomica. su Sacro Gral di chi programma questi giochi è la formazione di gruppi sociali o sottopiccola e vasta scala in comunità con legami più deboli: società, culture worlds create We ati. caratterizz ente culture, da collocare in ambienti estremam (noi creiamo mondi) recitava lo slogan di Origin, la casa software di Ultima di Online. E le fonti d’ispirazione, per gli “architetti dei mondi”, non mancano G l i svillupat ori di MMORPG creano il background dei loro titoli attingendo a piene mani cinema, storia, letteratura fantasy e cyberpunk, mitologia, science-ficda fumetti, tion e giochi di ruolo da tavolo. Due MMORPG sfruttano la licenza di famose pellicole. The Matrix Online la trama cinematografica laddove The Matrix Revolutions, il terzo capitoloriprende della trilogia si era interrotto, ed è ambientato in un gigantesco centro urbano scosso da una guerra fra uomini e macchine per il dominio del pianeta. Wars: Galaxies porta in Rete la lotta fra Impero e Ribelli di Guerre Stellari,Star con l’affascinante possibilità per i giocatori di diventare cavalieri jedi. Dark Age Of Camelot s’ispira alla mitologia. La sua storia inizia poco di Re Artù, il cui regno, Albion, è sotto i continui attacchi dei Celti chedopo la morte abitano nella vicina isola di Ibernia e dei Nordici che vivono nelle terre di Midgard. le razze dei personaggi di Albion provengono dalle leggende di Artù, Le classi e Iberniani dalla mitologia celtica, quelle dei Nordici dai miti scandinav quelle degli Pirates of the burning sea attinge al passato reale. Questo MMORPG i. è ambientato nei Caraibi del XVIII secolo. La tecnologia ricalca quella del periodo, storia dipende dalle azioni dei giocatori, che possono modificare mentre la politiche e diplomatiche fra le potenze del tempo e scatenare grandile relazioni guerre sui mari. City of Heroes s’ispira a fumetti come X-men e Hulk. I giocatori scelgono una fra sette “origini” che ricalcano quelle dei supereroi più famosi, e come nei fumetti possono correre come il vento, saltare sui tetti con un balzo, teletraspo volare. Sui fumetti si basa anche Toontown Online, il MMORPG Disney rtarsi e dedicato Molti credono che assumere una personalità virtuale fittizia sia sintomo di disturbi mentali. In sostanza le persone che, grazie all’anonimato della Rete, interpretano tanti ruoli sociali e personalità e si divertono a usare avatar di sesso diverso dal proprio (nel mud giapponese Habitat 1/4 del milione e mezzo di utenti registrati sono donne, proporzione che diminuisce a 1/3 prendendo in considerazione i personaggi virtuali) sarebbero parte di una multiforme banda di malati mentali. Questo pregiudizio è rifiutato da Sherry Turkle, psicologa clinica e docente di Sociologia della Scienza presso il M.I.T. di Boston. Secondo la Turkle “le persone che soffrono del disturbo di personalità multipla hanno dei sé frammentati e isolati fra loro” mentre “le persone che assumono delle personalità online sono consapevoli delle vite che si sono create sullo schermo: stanno mettendo in scena diversi aspetti di sé stessi”. Ma la Turkle non appartiene alla schiera dei “tecno-entusiasti”: alcuni RI IOC ATO VID EOG ATI MENTALI? O MAL certo. Maturo è BELLO I giocatori on line invecchiano. E’ questo ciò che si evince dallo studio condotto nel 2003 da Ipsos (una società specializzata in ricerche di mercato) su 1350 dei famiglie statunitensi in possesso di una console o di un computer. L’età anni giocatori online è levitata in maniera consistente: i giocatori con più di 37un’età sono la maggioranza (41%), seguono i minorenni (30%) e i giocatori con compresa fra 18 e 36 anni (29%). La ELSPA (Entertainment & Leisure Software Publisher’s Association) ha rilevato lo stesso invecchiamento nel mercatoi 34. europeo, dove la maggioranza dei videogiocatori PC si colloca fra i 25 e dei L’aumento dell’età dei giocatori online si deve al naturale invecchiamento online. A “pionieri” del divertimento in Rete e all’accresciuta popolarità del gioco questa crescita di popolarità hanno contribuito in maniera non ridotta i MMORPG Oggi basati su licenze cinematografiche di richiamo, su tutti Star Wars e Matrix. in Rete, quindi, si trovano giocatori di tutti i tipi. Ma quali? dei giocatori assidui da lei studiati sono studenti universitari che hanno difficoltà a relazionarsi con i coetanei e perdono interesse ad agire nel mondo reale, in cui tutti gli sforzi per cambiare le cose sembrano loro vani; cercano allora il “riscatto” nei giochi di ruolo online. Ma anche quando riescano ad essere stimati dai loro amici e compagni di gioco, o a rivestire ruoli di prestigio nelle comunità virtuali cui appartengono, inevitabilmente vivono con frustrazione il fatto che neanche la minima parte di questi successi abbia ripercussioni positive sulla loro vita reale. Secondo la Turkle l’effetto negativo che i MMORPG possono provocare sugli utenti deriva dal fatto che il loro mondo fittizio e quello della vita reale sono fatalmente destinati a non incontrarsi mai. È molto difficile stabilire gli effetti a lungo termine, ma per la Turkle l’interazione virtuale è preferibile alla ben nota passività indotta dalla televisione, anche se “c’è un limite alla soddisfazione che si può ricevere online”. L’abuso può portare malessere, ovvio, ma cercare la causa dei problemi sociali e psicologici nei MUD e nei MMORPG (e prima ancora nei giochi di ruolo, nei cartoni animati, nel rock e nei fumetti dei supereroi) altro non è che un modo per non affrontare questioni legate al mondo in cui viviamo. Il dottor Flavio De Giovanni, collaboratore alla cattedra di Antropologia culturale presso la facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università “La Sapienza” di Roma, da anni impegnato nello studio della cultura digitale e del rapporto Internet-videogiochi-utenti, confuta un’altra teoria in voga fra i pessimisti, secondo cui l’immersione in ambienti virtuali, finti, è deleteria. Dice De Giovanni: “Dobbiamo uscire da questo maledetto dualismo realtàfinzione perché è questo che non fa capire ai critici il vero significato di quelle che io definisco pratiche culturali. Non credo che chi gioca debba farlo pensando che stia fingendo, in modo che il suo sé reale rimanga per così dire salvo; chi gioca compie un tipo di esperienza che è tanto più attraente quanto più è immersiva. Quest’altro tipo di esperienza può avere risvolti positivi e negativi, ma è pur sempre un’esperienza di un altro tipo di identità che va a distruggere quella propria unificata. Solo questo deve farci riflettere”. Insomma, le tecnologie non sono poi così malvagie. Ma esistono davvero tecnologie malvagie? [email protected] bazar 09 2004 BUONI O CATTIVI (hi-tech) Il professor Alberto Marinelli, docente di Teorie e Tecnich la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università e dei nuovi Media presso “La Sapienza” di Roma, pensa che non esistano tecnologie “cattive”. Egli spiega legato strettamente alla dimensione della comunicazione che il gioco online è interpersonale, data l’esistenza di un feedback e di un’interazione mediata interazione è ormai parte della nostra quotidianità, tantodalle tecnologie. Questa da rendere superato lo stereotipo secondo cui l’identità fisica e quella virtuale dell’utente sono nettamente separate. Ma a causare la dipendenza e la devianza negli utenti (circa il 5% di loro ne è colpito) non sono le tecnologie, quanto il disagio Le tecnologie possono condizionare positivamente personale. o negativamente, ma non sono di per sé positive o negative: sono bestie selvagg e da addomesticate, soggetti estremamente complicati che non conosci amo loro possono esserci altre persone, diversamente dalla bene perché dietro di rese ciò che sono dalle interazioni e dalle esigenz Tv. Le tecnologie sono e delle persone. Non c’è nessuna tecnologia così dirompente in grado di imporre un comportamento sociale. Dietro il multiplayer c’è una tendenza che il computer ha ad altre tecnologie. Secondo Marinelli “tutto quanto reso più manifesta rispetto alla realtà è filtrato dalla cultura alfabetica e dal fatto il nostro modo di rapportarci che questo è simbolico, nel senso che noi dobbiamo decodificare ciò che utilizziam con il gioco e in molti di questi ambienti le competenzeo”. Questo avviene anche sempre attraverso il gioco, si recupera persino la dimensisi acquistano giocando; Marinelli non nega che esistano molte teorie pessimi one astratta. stiche, ma queste sono anche le più estremiste. E conclude “non so dove sia il limite del joystick, ma questo dispositivo è stato rifiutato nelle sale. C’è un mondo in cui la componente ludico-esplorativa ha molte possibilità di emergere”. Un mondo non totalmente maschile. DONNE e MMORPG Il numero di giocatrici in Asheron’s Call, Ultima Online ed Everquest è il 2030% del totale. Cifra notevole, tanto da spingere fenomeno. La Taylor, sociologa americana e ricercatrgli studiosi a occuparsi del ice ha studiato giocatrici di MMORPG fra 18 e 35 anni per esperta di giochi online, quale piacere ne traggono: è risultato che le donne scoprire perchè giocano e apprezzano in particolare la possibilità unica dei MMORPG di stabilire rapporti interper vita a gruppi sociali. Vivere amicizie stabili, sposarsi, crearesonali complessi e dar gilde, giocare di ruolo, lavorare in squadra (si riconosce loro una grande abilità sono le attività di socializzazione interne al gioco più nel tenere unito il gruppo) gradite dalle donne. Fuori dal gioco interagiscono con i compagni d’avven tura, usano bulletin boards e mailing lists e partecipano a conferenze. Attira le donne vestire panni non ben accetti socialmente (come l’essere anche la possibilità di contemporaneamente sexy e muscolare, o maschile e “bella”), la facoltà di esplorare i mondi virtuali senza che il loro genere le metta in pericolo e la possibil ità di acquisire posizioni di potere e status di rilievo, aspetto competitivo del sottovalutato. Eppure i MMORPG fanno spesso un gioco al femminile spesso uso strumentale della figura femminile: immagini di donne discinte sono usate spesso gli avatar femminili di base sono poco vestiti eper pubblicizzare i giochi e riflettono canoni di bellezza stereotipati. Ma entriamo nel vivo attraverso la breve storia di una nickname è Butterfly - e il suo approccio ai MMORPG. ragazza di Milano - il cui B. gioca online da due anni. Ha frequentato più specialmente le prime volte, ha dichiarato di essere comunità e non in tutte, vita delle donne nella Rete non è facile da gestire: donna. Questo perché la a torto incapaci di usare un pc e di giocare online, le donne sono considerate perciò B. temeva che il suo appartenere al “sesso debole” avrebbe portato gli altri Questi pregiudizi sono stati smentiti e B. racconta giocatori ad escluderla. svelare la sua identità a causa delle conoscenze di essere stata costretta a compagni di missione, che sentiva anche telefonicsempre più forti con alcuni amente. Dopo aver svelato il suo essere donna, B. dice di aver goduto di un gran numero di vantaggi, ma giocare a un MMORPG comporta grosse difficoltà, soprattu tto all’inizio, quando il sesso non conta e per avanzare di livello e compie re missioni in team si è costretti a condurre vita solitaria e piena di insidie. Oggi B. frequenta il web sia per lavoro sia per divertimento e pensa che, se non si esagera, sia un esperienza consigliabile a tutti e un modo alternativo di socializz are, tanto che B. ora è fidanzata proprio con un ragazzo conosciuto in Rete fra una missione e l’altra. Ma in Rete non ci sono solo giovani. laboratori studenti la sapienza 5 Amici, sfruttatori, capi e sognatori In due saggi intitolati Codename Blue: An Ongoing Study of MMORPG Players e Facets: 5 Motivation Factors for Why People Play MMORPG’s, l’americano Nick Yee analizza in modo dettagliato la figura del giocatore di MMORPG. Dai risultati del suo studio emerge che il motivo principale di attaccamento ai MMORPG è l’intreccio di relazioni personali. Un’analisi della psicologia dei giocatori online era stata condotta già nel 1990 da Richard E. Bartle in Hearts, Clubs, Diamonds, Spades: Players Who Suit MUDs. Bartle sostiene che i giocatori di MUD si dividono in 4 tipi dotati di modelli di gioco opposti ma complementari e interdipendenti: Assassino (Killer), Socializzatore (Socializer), Esploratore (Explorer) e Arrivista (Achiever). Per anni gli sviluppatori di MUD e MMORPG hanno seguito questa teoria, nel tentativo di dare vita a giochi capaci di accontentare tutti. Il problema è che Bartle ha costruito questo teorema sulla scorta di un numero ristretto di opinioni raccolte nei forum, senza dati empirici che ne confermassero la validità. Nick Yee ha risolto la questione seguendo un metodo molto più rigoroso su un campione di 5000 giocatori. Nick Yee espone le motivazioni che spingono a giocare, che non si escludono a vicenda e sono indipendenti tra loro: desiderio di sviluppare amicizie significative con gli altri giocatori (Relationship, il principale perchè vi sono dedicate 10 ore di gioco a settimana), di immergersi nel mondo virtuale fantastico (Immersion), di usare e sfruttare gli altri giocatori per propri vantaggi e scopi (Grief), di diventare potenti e forti all’interno del gioco (Achievement) e di diventare leader (Leadership). I giocatori amano la possibilità offerta dai MMORPG di trovare buoni amici online, con i quali intrattengono conversazioni significative, spesso sul mondo reale, o anche confidenziali, grazie all’anonimato garantito dalla Rete, il quale elimina ogni paura di ripercussioni e reazioni immediate e indesiderate da parte dell’interlocutore. Nascono legami forti, complici l’affiatamento, la complicità e la solidarietà presenti nei gruppi durante le battaglie: tra i cinque MMORPG più popolari, circa il 40% degli intervistati afferma che alcuni dei loro amici online sono comparabili o addirittura migliori di quelli “reali”. I giocatori sostengono anche di aver imparato qualcosa su loro stessi e, esercitando ruoli di leader, di aver guadagnato sicurezza nella vita reale. Raph Koster, ex designer di Ultima Online e ora sviluppatore nel team di Star Wars Galaxies, ha definito così i risultati della ricerca condotta da Yee: “Lesson for us developers: Build relationships. Not teams, and not advancement ladders” (“Lezione per noi sviluppatori: costruire relazioni. Non squadre, e neanche graduatorie”). Dalla Rete a Hollywood “The world is not enough” diceva James Bond, intramontabile mito cinematografico. E se per questo eroe senza tempo il mondo non basta, figuriamoci se può bastare per tutti i fruitori di MMORPG! La realtà non trasmette emozioni forti? Allora ci proiettiamo in mondi nuovi in cui “vivere” diventa un’esperienza autentica. Ma prima dei giochi di ruolo online, non si può non citare il grande immaginario creato dal cinema… un infinito spazio di storie che hanno allargato le nostre vedute lasciando la fantasia libera di correre. Alcuni di questi intrecci trattano temi vicini ai MMORPG. Gli esempi più recenti sono il campione d’incassi Matrix (Andy e Larry Wachowski, 1999), in cui l’umanità è inconsapevolmente prigioniera di un programma di neurosimulazione interattiva creato dalle macchine ed eXistenz (David Cronenberg, 1999), dove un gioco in Realtà Virtuale connesso al sistema nervoso umano diventa l’unica via di salvezza della protagonista. Intrappolati tra le grinfie di un videogioco sono anche i personaggi di Nirvana (Gabriele Salvatores, 1997), fanta-avventura che si avvicina al mondo digitale. In Strange Days (Kathryn Bigelow, 1995) una violenta Los Angeles è messa sottosopra da una nuova moda, lo squid, videoregistratore cerebrale che permette di rivivere esperienze registrate da altri. Anticipatore della Realtà Virtuali è Brainstorm, generazione elettronica (Douglas Trumbull, 1981) in cui l’invenzione di una macchina telepatica permette di registrare le sensazioni e le emozioni umane. Infine Blade Runner (Ridley Scott, 1982), fu progenitore degli incubi di celluloide in cui le macchine si ribellano all’umanità, come Terminator (James Cameron, 1984) film che trova la sua originalità nel corpo mutante del cyborg protagonista. 6 studenti la sapienza laboratori bazar 09 2004 MMORPG dalla A alla Z A Afk: Away From Keyboard Addare: aggiungere un nuovo membro a un party o a una Gilda Aggrare: attaccare B Bannare: cacciare, impedire l’accesso, provvedimento disciplinare molto grave Buff: potenziamento Build: costruzione del personaggio Brb: Be Right Back C Castare: lanciare una magia Craftare: creare qualcosa partendo da materie prime D De-Buff: depotenziare un nemico E Esperienza: espressa numericamente, determina il livello del giocatore Expare: accumulare punti esperienza (gli xp) G Game: tutto ciò che riguarda le azioni svolte da un giocatore in gioco (in-game) Gilda: gruppo di giocatori che si uniscono per giocare insieme Game Master: colui che ha il compito di controllare quello che succede in-game, ha poteri speciali che altri giocatori non hanno, ha la possibilità di punire altri giocatori, ha accesso al database del gioco (in alcuni casi) Grand Master: massimo livello raggiungibile in una skill di Ultima Online J Jailare: imprigionare, punizione inflitta a un giocatore K Killare: uccidere [email protected] L Lamer: appellativo spregiativo Leveluppare: salire di livello M Macrare: far ripetere al proprio personaggio un’azione in modo automatico per farlo salire di livello in assenza del giocatore Mana: energia magica necessaria a lanciare magie N NewBie: Giocatore principiante Niubbo: Giocatore principiante (in questo caso ha un’accezione negativa e offensiva) NPC: Non Playing Character, personaggio non giocante O Ownare: dominare. P Party: Gruppo di giocatori che fanno esperienza insieme PG: Personaggio Giocante PK: Player Killer, giocatore che uccide altri giocatori PvM: Player vs Monsters, modalità di gioco in cui i giocatori Bazar) Nome? affrontano solo mostri R) Roberto. PvP: Player vs Player, modalità di gioco in cui i giocatori Età? lottano fra loro 24. R Professione? Real: vita reale studente. S Nickname? Skill: abilità del personaggio Busher. SP: Spell Points, punti magia necessari a lanciare un Da quanto tempo giochi ai MMORPG? incantesimo Da circa 5 anni. U Che cosa ti spinge a giocare a questo tipo Uppare: migliorare, potenziare di giochi? W Mettere a confronto le teorie di varie build Warparsi: teletrasportarsi (costruzione del personaggio n.d.r.) Z Qual è stato il migliore a cui hai giocato e Zonare: Cambiare mappa perché? La Quarta profezia, perché io e la mia gilda eravamo i più forti. E il peggiore? Ragnarock online infinity. Quanto giochi in media? 8-10 ore. Che cosa deve avere un gdr (gioco di ruolo) per convincerti a giocarci? Un aspetto grafico notevole. Che cosa vorresti da un gioco che nessuna casa di software ti ha mai dato? la possibilità di modificare completamente la grafica del mio personaggio. Qual è la differenza tra gdr coreani, giapponesi e americani? Non penso ci sia differenza. Da dove proviene il tuo nick e perché lo hai scelto? Quello attuale proviene da una skill di Ragnarock online che ho scelto perché pensavo fosse la più potente. Come ti trovi nel gestire due vite distinte, una online e una reale? Per fortuna riesco a distinguerle e a mettere in secondo piano la prima rispetto alla seconda. Hai mai conosciuto di persona altri giocatori incontrati in game? Sì. Fatti una domanda che ti piacerebbe ricevere su questo mondo e rispondi. Preferisci pagare per una certa qualità di gioco o non pagare accontentandoti? Preferisco pagare per la qualità. Ecco una testimonianza di chi con i MMORPG ha a che fare ogni giorno. KILLARE OWNARE REAL gAME La spesa per i MMORPG comprende il Cd con il client del gioco (30-50 , se non è scaricabile gratis), l’abbonamento mensile (12-15 ) e la connessione a Internet (la scelta migliore è la flat, a costo fisso). Per informazioni sempre aggiornate sui giochi, punta su www.mmorpgitalia.it. Per approfondire l’argomento: Comunità virtuali (H. Rheingold) La vita sullo schermo (Sherry Turkle), Della seduzione. Il delitto perfetto (Baudrillard). Per un approccio narrativo al genere: Neuromante (W. Gibson) Inchiesta a cura di: Ilaria Triggiani, Giuseppe Mottola, Michele Slama Saad, Sarah L’Epée, Margaret Bennett, Federico Mari, Caterina Campolucci, Sara Laveglia, Nicoletta Cannone, Xenia Maiese, Gemma Bancalà, Domenico Antonacci del gruppo appartenente al “Laboratorio di Scrittura” della Facoltà di Scienze Della Comunicazione presso l’università “La Sapienza” di Roma. Sei uno studente, liceale o universitario? Vuoi scrivere e collaborare con noi? Hai dubbi, critiche o complimenti da farci, delle novità da segnalarci? SCRIVI A: [email protected] bazar 09 2004 3-4-5-6 Studenti la Sapienza Roma - LABORATORI – Mmorpg: c’e’ vita in rete 9-10-11 12 Roberto Pisoni - VISIONI – La terra desolata di Gus Van Sant Alessandro Benvenuti – VISIONI (IN PILLOLE) - Trito di hamburger 13 14 Marco Begani – LEGGERE 28 (FUMETTI) – Solo per comics-maniac! 29 30 Claudio Amendola – LEGGERE (RILEGGERE) – Il pallone nel burrone Nancy Brilli – LEGGERE (BRILLETTURE) – Rabbia 31 Marcello Amoruso – NOTTE – Club speciali Giuseppe Mottola – VIDEOGIOCANDO – Tu, candidato alla Casa Bianca Caterina Gonnelli - ONDE – Fatti 2 risate Traversi - NOTTE 32 –Alberto Tra mojitos e cubalibre Giulia Baldi - SINTONIE – Speak easy on the radio! 16-17 Carla Antolini - SCENE – Palcoscenici sediziosi 18 Carla Antolini - SCENE – I mostri del nostro quotidiano 19 21 Enrico Lo Verso – SCENE (SALMONI) – Per amore Fabio Murru - SUONI – La fatica di un buon ascolto 22 Pietro D’Ottavio – SUONI Lisi - NOTTE 33 –Andrea Notte Bianca: istruzioni 34 Claudio Coccoluto – NOTTE (NOTTETEMPO) Dj: ti meriti questo successo? 36-37 Chiara Spegni – GUSTI – Gelato! 38-39 Chiara Tacconi – GUSTI – Sapori da brivido 40 Eva Buiatti - GUSTI (MANGIA COME LEGGI) – Dolmades d’amore 42 Lorella Scacco - ARTI – Non toccate la donna bianca 43 Luca Beatrice – ARTI – Libera follia – Cartelloni ricchi Marzia di Mento – ARTI – I 23 Marcello Amoruso - SUONI 44 sensi dell’arte – I suoni delle parole 46 24 Fabrizio Gianuario - SUONI – Per orecchie fini 47 26-27 Ciro Bertini - LEGGERE – L’ignoto della vita 49 Giulia Premilli – AVERE – Mutande da Superman 50 Agnese Ananasso – HI-TECH – Il ripostiglio della tecnologia, cosa c’e’ dietro l’hi tech 51 Oliva Muratore – ARCHITETTURE – di che colore è la tua città? 52 Matteo Bianchini – PICCOLI – Bimbi in aereo… si può! 53 Valerio Cammarano – SPORT – Parapendio per l’uso 15 SOMMARIO 7 48 Luca Carboni – ARTI – (SKIZZI) Andrea Mugnaini – VIAGGI – Cubaaaa Agnese Ananasso – ESSERE – Quando la schiena fa male 54 Angelita Peyretti – SCIOCCHINA – Oplà la città – CORSI – Le 55 Valeria Cecilia ni del futuro professio 56 Giuliano Cangiano – FENOMENI – Fermenti indipendenti 57 Valeria Cecilia – NET – Don’t hate the media, become the media! 58 Guido Dolara – NOI – Londra: la vera passerella è il marciapiede 59 Franco Andreucci – LORO – Fair play Scoppa 60 Cristiana – MIGRAZIONI – Le brave ragazze 61 Giulia Premilli – GENDER – provocazioni teologiche 62 Mario Morcellini – CORTEI – Autoscatto di generazione [email protected] bazar 09 2004 visioni di roberto pisoni 9 Gerry è un film ancor più spiazzante di Elephant. Alcuni lo hanno definito un fallimento, altri un paradosso, altri una parentesi riflessiva dopo lo stordimento da major. A dire il vero, non si sa bene cosa sia... La terra desolata di Gus Van Sant Gus Van Sant di Louisville, Kentucky, è stato a lungo uno dei registi americani indipendenti più celebrati. Forgiato nello dalla beat generation, ha diretto film di culto su giovani allaspirito deriva, perduti o salvati da uno slancio vitale senza meta (Drugst Cowboys, Belli e Dannati, Cowgirls, il nuovo sesso). Poi Hollywood ore gli ha cambiato pelle, mettendolo al servizio di sceneggiature moralistiche (Will Hunting, Scoprendo Forrester) o esercizi di stile capaci di commuovere soltanto gli appassionati di filologia del remake (Psycho). Elephant (2003), vincitore a Cannes, ce lo ha restituito in tutta la sua forza sperimentale: il viaggio che compie la sua macchi na da presa nella mente stordita e “ottusa” di un gruppo di studen americani è quanto di più disturbante si sia visto dall’America ti da un po’ di tempo a questa parte. La sua rinascita rimonta all’enigmatico Gerry, che esce in Italia con un ritardo di due però anni per oscure ragioni di diritti. Gerry è un oggetto cinematografico ancor più spiazzante di Elephant. A dire il vero, non si sa bene cosa sia. Alcuni lo hanno definito un fallimento, altri un paradosso, altri ancora una parentesi riflessiva dopo lo stordimento da major. Fin dall’inizio, tutto il mondo è Gerry. Tutto il mondo, vale a dire i due soli personaggi, Gerry & Gerry (Matt Damon e Casey Affleck , il fratello intelligente di Ben). Il paesaggio in cui si muovono è una terra che arriva da un non ben definito altrove, prima che l’universo abbia avuto inizio o immediatamente dopo la sua è aurora o crepuscolo. Attorno a questa ballata di due amicifine, in viaggio in mezzo al deserto, escursione che vira nell’incuboidioti momento in cui si perdono, si costruisce via via una sorta di dal aura, in cui si fondono l’elementare e il cosmico, il minerale e il solare, tutto quello che la potenza e la bellezza sconvolgente del film impongono in uno slancio contemporaneo di rapimento e ipnosi, dilatazione e avvitamento. Tutto è duale nel film: gli uomini e il deserto, il cielo e la terra divisi dalla linea dell’orizzonte, termin inaccessibile di un’epopea derisoria. Ma l’orizzonte potrebbe e essere la chiave per penetrare il mistero. L’orizzonte come linea, meno linea di fuga che linea in fuga. Il clamore moderno di Gus Van Sant emerge nella sobrietà del piano, dentro questa evaporazione dei tratti, del centro. La solidità rocciosa delle immagini, che impressiona più del loro splendore etereo, cozza contro la sensazione del luogo, il deserto senza confine, mobile. Mistero campo, di queste inquadrature aperte fino al soffocamento, del l’ossimoro di un cinema lontano, vacillante, sospeso invece come vuoto da una mano registica ferma. Precisamente un cinemasul si srotola e si dissolve in un luogo dove il centro è dappertuttoche la circonferenza da nessuna parte. A proposito di questa formule utilizzata da un teologo medievale per descrivere l’essere divino,a, si dice che Pascal l’abbia voluto perfezionare aggiungendo l’aggettivo “spaventoso”, per poi pentirsene. Gerry riafferma questa bellezza spaventosa e inquietante, il dramma tragico e ridicolo (cfr. la grande scena comica in cui Gerry si ritrova su un masso, non sa più come scendere e poi compie un balzo soprannaturale, violento e quasi grottesco). Pertanto in Elephant Gus Van Sant dovrà reinventare le prospettive, le linee, i colori, la molteplicità, il piccolo gruppo, in fondo tormentato dalla stessa solitudine dei due Gerry. I due film, in ogni modo, non si schierano l’uno contro l’altro, o piuttosto sì, nel senso che si alleano uno contro l’altro. In entrambi affiora la stessa elegia di cicatrici inconsolabili, le medesime preoccupazioni, una medesima empatia fluttuante e luminosa; suonano la stessa melodia contemporanea dell’evanescenza e della sincope (che non è mai mollezza o languore, ma al contrario vitalità di una percezione prodigiosamente sveglia). Come un marciatore cocciuto, Gerry avanza tra le rocce. Non è un trattato su due derelitti, né un trip, né una dimostrazione di forza estetica. Solo una meteora, cavalcata da due idioti, che colpisce come una frustata. Non bisogna lasciarsi ingannare e prendere bene le misure di una simile deflagrazione. 10 di roberto pisoni visioni bazar 09 2004 [email protected] La forza del passato Intervista a Wong Kar-Wai Presentato a Cannes in una versione ancora non definitiva, 2046 di Wong Kar-Wai, interpretato da Gong Li e Zhang Ziyi, ha incantato molti. E’ la storia di uno scrittore che immagina incontri e realtà parallele su un misterioso treno che porta verso il futuro. 2046 è anche la data del definitivo passaggio di Hong Kong dalla Gran Bretagna alla Cina. Più che fantascienza, quindi, si tratta di un film visionario e futuribile. In Italia lo vedremo a ottobre e le aspettative non saranno deluse: il film dell’autore di Hong Kong Express (1995) e In The Mood for Love (2000) è una nuova, perfetta, macchina d’emozioni. Perché la preparazione del film ha richiesto così tanto tempo? E’ una storia molto complicata ma, principalmente, è colpa mia. Per girare un film così ampio, bisognava avere una sceneggiatura definitiva e tutti gli storyboard. Perché il minimo cambiamento significava perdita di tempo e denaro. Quindi, se dicevo “Potresti spostare la macchina un po’ più a destra?” mi veniva risposto: “Provocherai altre quattro settimane di ritardo!”. All’inizio pensavo che il film avrebbe comportato un 30% di scene futuristiche, ma le ho dovute ridurre perché trovavo insopportabile dover dire: “Voglio due takes e basta”. In verità ne volevo sempre uno in più. La complicazione derivava dal fatto che nella produzione erano implicate tre compagnie di altrettanti paesi diversi: Francia, Cina e Hong-Kong. Nel primo montaggio ho cercato di mettere insieme il tutto ma non si incollava niente. Ho dovuto riscrivere certi ruoli e girare di nuovo delle scene. Sono passati quattro anni. E’ stata un’esperienza durissima. Ma il problema era la struttura narrativa o le pressioni della produzione? La struttura del film è molto complicata. All’inizio doveva avere tre parti: passato, presente e futuro, in ordine cronologico. Poi ho pensato che era più interessante mescolare le epoche. Perché infatti il passato condiziona il futuro e il presente è determinato dal passato. Per esempio quando io parlo con una persona, forse quella persona sta pensando a una cosa che gli è accaduta dieci anni prima. Il presente è la sua memoria o la nostra conversazione? Il successo di In the Mood for Love è stata una pressione ulteriore? No, 2046 non ha un budget enorme, ho lavorato con una troupe normale. D’altra parte abbiamo cominciato a lavorare su questo film in contemporanea a In the Mood for Love. Avevo già cominciato a girare da due anni quando è arrivato il successo del film. Si dice che 2046 si una sorta di seguito di In the Mood for Love, perché ha fatto quasi scomparire il personaggio di Maggie Cheung? 2046 non è esattamente il sequel di In the Mood for Love. Inoltre il personaggio di Maggie era già perfetto, completo. Ho pensato che doveva rimanere là. Il suo ruolo in 2046 è quello di un fantasma del passato. Ho deciso di fare di lei un robot, un androide nella parte futuristica. Esiste nell’immaginazione dello scrittore: il protagonista vuole creare un mondo e vuole che tutte le donne della sua vita vi abbiano un ruolo: Maggie recita quindi un fantasma che gli rende visita di tanto in tanto all’hotel. Hai invece voluto riprendere il personaggio di Tony Leung, non ti sembrava completo? Sono due personaggi diversi. All’inizio del film Tony afferma di voler cambiare, ma non riesce a fuggire dal suo passato. E’ forse una persona diversa, ma con lo stesso nome, lo stesso numero di camera e una medesima passione per la scrittura. E là instaura un rapporto con un personaggio che è l’opposto di quello interpretato da Maggie. Il personaggio di Zhamg Ziyi è molto pragmatico, trasparente. Ma anche la loro relazione amorosa è complessa, dolorosa. Alla fine capisce che non può fuggire ai suoi ricordi. Ci riafferrano sempre. Come mai avete scelto di utilizzare l’opera come colonna sonora? Ho sempre pensato al film come a un’opera. Quando ho cominciato a parlarne ai miei produttori, non erano affatto contenti. Tutti mi dicevano che utilizzare della musica d’opera sarebbe stato molto rischioso. Io credo che funzioni. Ho utilizzato musica d’opera per i suoi valori intrinseci che poteva istillare al film: classicità e eternità. bazar 09 2004 [email protected] Forever Monteiro E’ già passato più di un anno da quando Joao Cèsar Monteiro, questo strano dandy famelico, il “Rimbaud del cinema portoghese”, ci ha lasciato. A noi poveri mortali che siamo ancora qui, cosa resta senza di lui? Gli occhi per piangere di gioia davanti ai suoi film. Soprattutto ora che in Francia è uscito un cofanetto imperdibile che ne spaccia l’opera omnia, dai cortometraggi d’esordio degli anni settanta fino all’ultimo capolavoro, Vai e Vem (2003). Dopo aver esordito come critico cinematografico, Monteiro si forma in Inghilterra alla London School of Film Technique, realizza alcuni cortometraggi (Sophia de Mello Breyner Andresen, Quem Espera por Sapatos de Defunto Morre Descalço, etc.) e nel 1976 esordisce nel lungometraggio. Fin dal principio Monteiro non tarda ad affermare un immagine d’artista sperimentale e sulfureo, particolarmente perverso e lubrico, cantore dallo stile unico (il “monteirismo”, come diceva scherzando) e schizofrenico. Per lui il cinema era grazia, provocazione e libertà. Se ne serviva per procedere all’autocoscienza tramite lo strepitoso doppio attoriale Joao de Deus, un po’ Nosferatu e molto Groucho Marx. E si poteva permettere lo schermo nero - dall’incipit/finale di Ricordi della casa gialla, 1989, fino al “buio” totale di Branca de Neve, 2000 -, riempito di un impasto di voci, improperi, rumori di strada, in perfetta sintonia con gli inserts sonori di Schubert, Vivaldi, Mozart, Beethoven, Prokofiev, Vasco Sequeira. O accondiscendere all’immagine statica che diventava movimento largo, come in La commedia di Dio (1995), il suo film più visto, ma non per questo meno maltrattato dagli altri. Monteiro, “aristocratico e popolare”, come amava definirsi, faceva volentieri a meno del suo ambiente (“E’ un mio diritto non frequentarlo, sono un antisociale”), senza mai rinunciare, però, al cinema. Le bassin de John Wayne (1997), il suo film più estremista e intollerabile, teorizza l’orrore della società dello spettacolo, specchio scuro del capitalismo di cui era furente nemico. A impreziosire il cofanetto, stracolmo di un cinema radicale e indigeribile a molti, ci sono i contributi di critici appassionati (Jean Douchet, Jean Narboni, Jean-Michel Frodon, Dominique Païni,) e le testimonianze sul campo dei nomi più celebri del cinema portoghese (Maria de Medeiros, Hugues Quester Luis Miguel Cintra, Manoel de Oliveira, Teresa Villaverde, Fernando Lopes, Joao Mario Grilo). Per tessere il ritratto multiforme di un regista folle che ha esaltato il gusto superiore della vita vera. Joao Cèsar Monteiro: intégrale (cofanetto 11 dvd), Play it Again Sam/Gemini, 163 euro. (www.alapage.com) DVD visioni di roberto pisoni 11 12 di alessandro benvenuti visioni.in pillole bazar 09 2004 [email protected] www Trito di hamburger va la montagna… “Sono stressato dal nulla che mi insegue”. “Pro il tutto”. con a baci com lassù il nulla è più chiaro e a volte Film. Prendo una capsula di NO-DOL. La prendo perchè studi clinici hanno dimostrato che apporta benefici effetti sulla mi ricostruzione e sulla funzionalità delle cartilagini. E’ bello. Peròalle domando quando è stato che ho cominciato ad avere problemi cartilagini (?). E per quanto mi sforzi non ho memoria di averne avuti di recente, né rammento un qualcuno qualsiasi specializzato in materia che abbia stabilito che ne avessi. Allora perchè prendo il NO-DOL da tre settimane? Distrattamente poi leggo che in Iraq cominciano a far saltare in aria le chiese dei cristiani “chè alla fine gli assassini in Italia li prendono” e “che sulle strade ne muoiono più ora di quando la patente non era a punti”. E questo perché - i giovani soprattutto - oltre che a infischiarsene dell’ottimismo da convention del a governo, corrono. Forse fuggono. Forse sono mosche in trappol che cercano il cielo da dietro una finestra chiusa. Forse si tuffanoli contro il solido trasparente convinti di possedere un potere che rende immuni da qualsiasi brusco impatto. Forse cercano proprio di impattare in modo da svegliarsi o dormire per sempre. O forse credono che la vita sia un telefilm dove tu puoi morire in uno e interpretarne subito un altro cambiando il personaggio. “Sono stressato” diceva uno in Versilia. “Da che?”, “Dal nulla che mi è insegue”. “Prova la montagna - mi veniva da dire - lassù il nulla più chiaro e a volte combacia con il tutto”. Al mare troppi colori, troppi rumori, troppi forzati splendori. Telefona una cognata, è lunedì: “A Ponza c’è solo l’imbarazzo della scelta per dove ti vuoi sdraiare. Saremo stati in trenta oggi sulla spiaggia di Frontone”. Telefona un amico da Sabaudia: “Ieri - domenica - ci ho messo un quarto d’ora per attraversare tre file di ombrelloni. Visti dall’alto sembravamo il trito degli hamburger! Oggi invece “aspetta che li conto”, aperti ci sono in tutto solo quindici ombrelloni: siamo al due agosto e sembra la prima domenica di ottobre. Parlano con mia moglie, io ascolto e immagino che anche queste Di siano avvisaglie della tanto annunciata desertificazione del globo. buono, in questa lunga crisi che ha tolto sogni e soldi a quasi tutti,o c’è che sta tornando ad avere un senso la domenica. Ormai eravam abituati a fare festa sempre, e invece come diceva una canzone di qualche anno fa: “Domenica è sempre domenica”. un Film. Un uomo sta a occhi chiusi nel mezzo dei suoi pensieri. E’ chiede si E dire. da cose delle avere di ssione uomo che ha l’impre se sia giusto pensarla così. O a che serva pensarla così. Ed è diviso e la fra il desiderio del bello, dell’alto, del sublime ovunque esso sia dalla a regolat è vita La tica. automa pistola una se con avere di voglia strategia del caso (bellissimo titolo di un bel romanzo di Alberto na Ongaro). Comincio a esser stanco. Ho appena debuttato in Versilia (vado sul diaristico) e ho i muscoli che chiedono pietà e riposo. Persino i neuroni mi hanno chiesto una il pausa suppletiva per riorganizzarsi al meglio “Ma non vi basta sonno?” ho detto loro “Si, per sceneggiare gli incubi!” mi hannoPoi si risposto. Film. Un uomo prende il NO-DOL e non sa perché. io ricorda che è stata la sua segretaria che ha registrato il suo desider di proteggersi dallo stress al lì quale sarebbe andato incontro e allora è andata in erboristeria e si son messe a chiacchierare, lei e l’altra dietro al bancone di legno di una volta, tracciando - credo - con la calma che sempre dilata il tempo in quegli ambienti così naturali, una specie di profilo e psicofisico del soggetto da “proteggere” e, chissà per quali alchimi al ragionate, si è venuti a dubitare delle mie cartilagini e da quellola NO-DOL il passo è breve. Film. Inquadratura finale: vediamo segretaria che esce dall’erboristeria col suo sacchetto di carta riciclatasi e in un rosso tramonto tirrenico si allontana di spalle rimpicciolendo che mentre la musica sale. Prossimo film. Titolo: “NO-DOL: quello e il produc Lo male? e poco vende si che ale medicin un (E’ sotto”. c’è fidanzato dell’erborista? Nella prossima puntata lo sapremo). [email protected] bazar 09 2004 videogiocando di giuseppe mottola 13 TU, CANDIDATO ALLA CASA BIANCA DIVENTARE PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI. COME? CON UN GIOCO CHE INSCENA UNA VER A CAMPAGNA ELETTORALE, CON TANTO DI SCANDALI, PUBBLIC ITA, GRUPPI DI PRESSIONE E GIOCHI SPORCHI. La guerra e’ un gioco? Political Machine L’articolo II della costituzione USA recita: “Nessu na persona, che non sia per nascita o, comunque, cittadino degli nel momento in cui questa Costituzione sarà adotta Stati Uniti essere eleggibile alla carica di Presidente, né potrà ta, potrà eleggibile a tale carica chi non abbia raggiunto l’età essere di 35 anni e non sia residente negli Stati Uniti da 14 anni”. Speria mo che non esistano negozi di videogiochi nel Grande Congr perchè ai Padri Fondatori verrebbe un infarto seesso dei Cieli, Political Machine (www.politicalmachine.com/gamvedessero e.asp). Il titolo di Stardock Systems darà infatti a chiunque abbia un pc la possibilità di diventare presidente dell’ultima superp otenza. Political Machine cavalca con tempismo perfetto disfida Kerry-Bush (ah, le astuzie del marketing!) l’onda della giocatore nei panni del campaign manager di un calando il alla presidenza USA. Il candidato è definito da 12concorrente tratti, come Stato di nascita, intelligenza e filosofia (conservatric Potremo crearlo da zero o vestire i panni di vecchi e o liberale). Lincoln a Clinton (senza Sexgate). Lo porteremo e glorie, da guadagnando il consenso di un numero sufficientealla presidenza di Stati dell’Unione, dai quali sarà giudicato in base ai tratti, alla notorietà e alla posizione sulle questioni crucia al partito, li espressa in discorsi, pubblicità e interviste a Tv locali e nazion ali. Screditeremo gli avversari con scandali e pubblic cercheremo l’appoggio dei gruppi di pressione e ità negative, eventi speciali, da donazioni a contenziosi legali. affronteremo L’importanza dell’evento reale, l’accuratezza simula possibilità di giocare sporco e di interpretare molti tiva, la grandi della Storia sono gli assi di Stardock. A fine 2004 li E ci sono buone possibilità che vinca la mano. calerà sul tavolo. Poltrone di celluloide Con il computer si può anche combattere per gli Stati Uniti, oltre che governarli. America’s Army (www.americasarmy.com) è un titolo di combattimento tattico ambientato nel corpo dei marines e nato per far avvicinare una fetta di giovani più ampia all’esercito degli Stati Uniti. Con America’s Army i giocatori vivono in prima persona l’esperienza della vita militare, gestendo l’addestramento nella sezione “soldiers” e le vere e proprie battaglie nella sezione “operations”, dove ci si scontra in tempo reale con altri giocatori online. Il gioco, scaricabile dal sito, ha ottenuto un larghissimo consenso dal pubblico americano, al punto da costringere la casa produttrice a triplicare il già consistente numero di server che lo gestiscono, e già si parla di America’s army mania. Gli ideatori del gioco si sono dati da fare nella produzione di patch che correggono numerosi bug e forniscono nuove armi, veicoli e mappe. Una nuova propaganda Secondo un sospetto condiviso da molti, la cultura statuni tense è una complessa e infaticabile macchina propagandistic a sempre al passo con i tempi. E come isolare i videogiochi dal resto produzione mediale? America’s Army non è un caso isolato.della Passando in rassegna i videogame più noti sembra possibi rintracciare una sorta di ideologia di fondo, che tende ad le amplificare e legittimare simbolicamente il valore della violenza come unica risposta al conflitto: in molti giochi di strateg simulano la costruzione e la gestione di una civiltà (categoia che di giochi ritenuta più “pacifica”), come Civilization, spesso ria meta della corsa verso il progresso è tristemente confusala con l’eliminazione fisica degli avversari. E nella famosissima saga di “Red Alert” (doppio senso?) gli Stati Uniti devono difende continue e immotivate aggressioni russe, il che richiam rsi dalle memoria gli stereotipi proposti da certi film americani a alla durante la guerra fredda: nostalgia degli anni ’80? Negli USA nulla è tanto sacro da non poter essere rappresentato e criticato. I film e i romanzi che mettono il presidente degli Stati Uniti in situazioni non troppo immaginarie sono innumerevoli. A partire dagli anni ‘60, la sua figura è stata al centro di drammi politici (A prova di errore, con Henry Fonda), commedie romantiche (Il presidente - Una storia d’amore, con Michael Douglas), satire spietate (Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick). Al genere delle ricostruzioni storiche appartengono due film di Oliver Stone: JFK-Un caso ancora aperto (1991); Nixon-Gli intrighi del potere (1995). Sullo scandalo Watergate è anche Tutti gli uomini del presidente (1976). Nel genere fantapolitico annoveriamo Sette giorni a maggio (1964) Potere assoluto (1997); Nel centro del mirino (1993) Air Force One (1997) e Independence Day. Durante la presidenza Clinton sono stati prodotti due film “schierati”: Il presidente - Una storia d’amore (1995) e Sesso e potere (1998) di Barry Levinson, nel quale il presidente, accusato di aver molestato una stagista della Casa Bianca, per deviare l’attenzione dell’opinione pubblica scatena una guerra contro l’Albania. 14 di caterina gonnelli onde bazar 09 2004 [email protected] foto www.oltremara.com : un’esigenza fisica e psichica che anche il Rilassarsi, staccare la spina, rompere con la quotidianità, evadere te numero di programmi e canali dedicati alla crescen il a mondo della tv sembra aver ben percepito come dimostr il palinsesto satellitare una buone dose di sense of sana e tradizionale risata. Ingrediente indispensabile per seguire unt Comedy Channel, un canale simile al nostro humor accompagnata da un pizzico di curiosità. Si parte con Paramo delle sit -com americane sia classiche sia meglio il Happy Channel ma con una vocazione più internazionale che offre ciascuno una durata massima di trenta hanno episodi Gli od. Hollywo attuali, alternate alle commedie prodotte ad proposte accontentando diversi tipi di pubblico e di minuti e ciò permette di alternare una vastissima varietà di e di comici famosi e non, mille facce e mille volti, gusto. Immancabile la comicità locale a suon di spettacoli di cabaret sempre a bucare lo schermo. quasi o riescon che ma quasi dei pupazzi, che spesso sembrano di gomma attualità che allo stesso tempo riesce a di ma program un a sorpres a e, satellit Su MITV, il canale africano via e tori opinionisti, stravaganti e senza peli sulla sprigionare una simpatia contagiosa. Tutto merito dei due condut , i telespettatori con telefonate e commenti al inglese lingua lingua, che ogni giorno intrattengono, fortunatamente in tra sorrisi a denti bianchissimi e risate contagiose, limite del comico. Dunque segnali positivi dal continente nero che tv a stelle e strisce. un po’ alla Eddie Murphy, presto potrebbero fare le scarpe alla guardare in tema di comicità: così Rai tre dedica a Per quanto riguarda l’Italia la tv generalista non sta certo Comedy”, un ciclo di film trasmessi ogni venerdì y “Comed di edizione l’intera estate alla commedia con la terza il cinismo e la rilettura degli stereotipi in chiave che presentano tutti lo stesso comune denominatore, ovvero . Da Rushmore di Wes Anderson a Amici e Vicini di anticonsolatoria, lontani dal cosiddetto genere dei film per famiglie iedi di New York, da Delitto Imperfetto a Romantici marciap I a Neil La Bute, da Essere John Malkovich di Spike Jonze divertenti e sottili, dalla risata a denti stretti. Per nati, da About Adam a Tanguy fino a Jalla!Jalla! , film imperdibili di battute con il ritorno di Zelig vecchia maniera dove gli amanti del cabaret Italia Uno promette un autunno a suon ti conduttrici e senza il leader indiscusso della avvenen protagonista è il palcoscenico e la sperimentazione, senza delle sorprese, a gennaio 2005. Dal 5 ottobre parte comicità made in Italy Claudio Bisio, che invece tornerà, con presentazione di sé stessi e dei loro colleghi. Infine Zelig Off che in seconda serata vede alternare i comici in una i suoi personaggi più famosi. nisti sempre sulle reti Mediaset il Teo Teocoli Show che vede protago FATTI 2 RISATE Viva il sense of humor anche in tv. Tra sit com americane, programmi di cabaret, comici che bucano lo schermo e commedie esilaranti la tele dà spazio alla comicità. E intanto dall’Africa arrivano due conduttori strapparisata… Grande Fratello insegna.... Dopo i successi del grande pubblico ottenuti dalle varie serie di reality show anche il mondo della musica, quella più rockettara, ha voluto la sua rivincita: nasce così House of Rock Awards, su Canal Jimmy, un cartoon inglese che vede protagonisti 5 icone del rock rinchiuse in una casa a comporre canzoni tra i problemi quotidiani e di convivenza facilmente immaginabili. Un modo per far resuscitare Kurt Cobain, Freddy Mercury, Marc Bolan, Notorious B.I.G e John Denver che tra una partita di monopoli e una lite per le pulizie domestiche espresse da tratti fisici e caratteriali in stile caricaturale appassionano i telespettatori nostalg ici e non, il tutto accompagnato da musiche intramontabili. Buona Visione. bazar 09 2004 [email protected] sintonie di giulia baldi 15 Radio Città del Capo Bologna è una città ricca di mille risorse invidiabili. Tra le tante, c’è Radio Città del Capo. E’ una radio indipen dente nata nel 1987 per diffondere informazione, cultura e musica . Trasmette via etere a Bologna e provincia sui 96.250 mhz e via internet in tutto il mondo dal sito www.radiocittadelcap o.it. E’ imperniata su Not Available, una cooperativa mista, composta in parte da soci-lavoratori (amministratori, giornalisti, conduttori, tecnici che lavorano nell’emittente), e per gran parte da soci sostenitori (che hanno sottoscritto la quota per rafforzarne l’attività). La radio fa parte del circuito Popola re Network, di cui trasmette i notiziari; ma l’informazione di RCdC è curata da una redazione che lavora in completa autonomia su servizi e inchieste attorno a fatti e personaggi locali e globali; e RCdC è’ la radio d’informazione più seguita della città (circa 40.000 ascoltatori a settimana). Gli spazi dedica ti alle diverse forme di arte e cultura sono diversi, approf onditi e divertenti: dalle arti visive al fumetto, dal cinema alla letteratura, a RCdC si racconta di tutto (ma si sceglie tra le opere e gli autori più significativi, cui volentieri si dedicano monog rafie e interviste). Anche la musica è scelta senza limiti di genere, né cronologici o geografici; l’unico criterio, anche in questo caso, è quello dell’interesse e delle emozioni che suoni e ritmi possono suscitare. Altro dettaglio degno di nota, e di lode: responsabili della redazione news e di quella musica le sono due fanciulle. Questa radio è davvero coraggiosa e origina le (e a noi piacciono tanto le imprese coraggiose e origina li…)! easy on the radio! Speak Una cooperativa di lavoratori crea una radio indipendente e la affida alla guida di due donne. Intanto da qualche altra parte c’è chi insegna l’inglese nel modo più semplice: spiegando con ironia gli slang che si sentono nei testi delle canzoni. Succede alla radio. Speak easy! Se anche il tempo sfugge, accendere la radio. Su Rade a scuola di inglese davvero non c’è modo di andare, basta io Monte Carlo Italia va in appuntamenti al giorno onda già da qualche Speak easy, trasmission palinsesti. Questo languag e tra le più utili, originali, stagione e con più svelare il significato di par e corner in FM prende spunto proprio dai test divertenti dei nostri dell’inglese con ironia e ole, frasi, modi di dire anglosassoni, e così aiu i delle canzoni per ta ascoltando musica. Quei sfiorano mai la noia di una preziosi minuti di utili cona imparare i segreti e condotto da Clive Griffithslezione tradizionale. E non a caso. Speak eas sigli, perciò, non la cultura con l’intrattenime o, meglio, da Clive, eclettico personaggio mey, infatti, è ideato lassù tra le verdi valli del nto come solo gli anglosassoni sanno fare. Clivdiatico che mixa la Gran Bretagna, e lì si è nonostante sia in Italia orm anche laureato in Letteree, infatti, è nato delle menti che più ha con ai da qualche anno (per i più distratti, o più gio e Filosofia. Ma puntigliosità e l’humor tipictribuito ai primi gloriosi passi di Videomusic), vani: Clive è una sforzi e con un pieno di i della sua cultura e tradizione. Perciò, se volenon ha mai perso la te capire senza troppi della “hard day’s night” sorrisi perchè il protagonista della canzone dei Bea abbia lavorato “like a dog appuntatevi gli orari di Spe ”, fate un giro su www.ra tles il giorno prima diomontecarlo.net e ak easy! Da qualche m Espositivo M ese in diverse occasion negli spazi deultimediale chiamato Gli i e città d’Italia, viene allest dalla prima tral Vittoriano, dove rimaneanni della radio. Da Sette ito dalla Rai uno Spazio mbre l’espos una mostra cosmissione (che avvenne fino alle celebrazioni in oc izione è a Ro personaggi, mposta da documenti d’ il 6 ottobre 1924). Si trattacasione degli ottant’ann ma, m i ep om di un percorso oca e recenti, enti significat originali, e da reale, ci come im ivi, nonc Se l’etere è la un filmato dell’Istituto Lu hé da una colonna sono magini di studi, appare oè con la storia vostra passione o il vost ce sulla storia della radio. ra che utilizza materiali cchi, ro interesse, (www.radio.rae le storie della radio: segn questo è un presenta appri.it, “La storia”). E’ diviso aliamo il percorso virtualappuntamento important in of strumento di ondimenti sulle sedi pi sezioni, corrispondent e sul sito di Radio Rai e della storia cointrattenimento, informaz ù importanti. Insostituibilei ai diversi periodi storici, e nonostante la ntemporanea. Diffusa in ione, cultura, la radio è un mezzo di comunicazione internet, in cu competizione ha resistitotutto il mondo a partire daa protagonista important , globale il succi sta trovando perfino un prima all’avvento della i primi anni del XX° seco e televisione, e lo varietà dell’o esso non accenna a dimulteriore stimolo al proprio ora a quello , vera colonnafferta sempre in aumento inuire, gli ascolti sono se sviluppo. Dal punto di di . Così, la radi vis sonora del pi o si confermampre in crescita, la qualità ta aneta. ormai da circ e a un secolo la STORIE E STORIA DELLA RADIO 16 di carla romana antolini scene bazar 09 2004 [email protected] Massimo Castri porta a Venezia la drammaturgia contemporanea. Da Testori a Pasolini fino ai giovani autori di oggi Palcoscenici che diventano terreno di sfida per 20 ragazzi kenioti. Palcoscenici improvvisati dentro stazioni ferroviarie. Palcoscenici che raccontano le Orestiadi e narrano il potere. Palcoscenici sediziosi Se la Biennale Danza, diretta da Karole Armitage, non ha lasciato nessuno spazio agli artisti italiani, la Biennale Teatro diretta da Massimo Castri ci propone un programma che omaggia la drammaturgia contemporanea italiana. Il Festival Internazionale del teatro a Venezia dal 15 settembre al 2 ottobre costruisce un percorso che parte da due grandi autori del teatro di questo secolo (Pasolini e Testori), prosegue testimoniando la frastagliata e contrastante realtà drammaturgica italiana, e attiva un confronto dialettico con la scrittura europea. “Il testo ed il linguaggio – spiega Massimo Castri – possono parlare ancora dell’oggi; per questo l’obiettivo è quello di dare visibilità ai progetti di giovani autori e artisti che nell’ultimo decennio hanno riacceso l’interesse di critica e pubblico, trovando finalmente spazio nei cartelloni dei nostri teatri”. Il 15 settembre apre il festival “La monaca di Monza” di Testori, messo in scena da Elio De Capitani con Lucilla Morlacchi. Da Testori a Pasolini per portare a termine a Venezia il progetto delle Orestiadi di Ghibellina dove tre registi sotto i 40 sono stati chiamati ad affrontare tre episodi dell’Orestea di Eschilo nella traduzione di Pier Paolo Pasolini. Rodrigo Garcia presenterà una radicale, cruda e violenta riscrittura dell’Agamennone, sottotitolato “sono tornato a casa dal supermercato e ho preso a legnate mio figlio”. Qui Agamennone è un punto di partenza per affrontare temi di attualità, per mettere in guardia sulle conseguenze del consumismo di un mondo globalizzato e in mano a poche multinazionali. Sono otto atti che portano il nome degli otto paesi più ricchi del mondo. Continuano le Orestiadi di Ghibellina le Coefore di Monica Conti con Annamaria Guarnirei e le Eumenidi di Caden Manson del newyorkese Big Art Group. Pasolini è scelto anche da Antonio Latella per la possibilità di scoprire in “Bestia da stile” un universo che rifiuta ogni forma di compromesso e consolazione. Nella sezione drammaturgia contemporanea si potrà vedere un opera di Sarah Kane ancora non messa in scena in Italia, è quel “Purificati” che Marco Plini sceglie per una possibilità di salvezza e liberazione. A Venezia Barbara Nativi mette in scena il testo che il National Theatre di Londra ha commissionato a Letizia Russo: “Binario morto – Dead End”. La compagnia O’Zoo no sceglie invece “Prima/Dopo” di Roland Schimmelpfennin un drammaturgo dello Schaubüne. Emma Dante qui propone “La scimmia” da un testo di Tommaso Landolfi riscritto da Elena Stancanelli. Ascanio Celestini propone nuovi racconti rievocando l’ultimo giorno dell’occupazione nazista a Roma in “Roma 4 giugno 1944”, mentre Davide Enia presenta “Scanna” per rievocare un attentato antifascista, un rifugio e l’attesa di un padre che rischia la vita. Ancora giovani, ancora italiani: il festival propone negli ultimi giorni anche “Io ti guardo negli occhi” di Andrea Malpeli diretto da Cherif. 36° festival Internazionale di Teatro - La Biennale di Venezia. Venezia. Teatro Piccolo Arsenale. Teatro alle Tese e Tese delle Vergini. Dal 15 settembre al 2 ottobre. Tel. 041 5218898 al Globe Theatre Venti ragazzi kenioti Baliani porterà con l’Amref venti ragazzi kenioti tra gli undici e diciassette anni sul palcoscenico per dare Al Globe Theatre di Roma Marco promosso nel 2002 da vita a “Pinocchio Africano”. L’evento è il risultato di uno straordinario percorso di riabilitazione attraverso il teatro del teatro italiano, hanno AMREF e reso possibile dall’impegno volontario di Marco Baliani e di quanti, tra artisti tecnici e organizzatori fatto diventare il teatro casa, risposto al suo invito. Il regista romano è stato a Nairobi dando vita ad un laboratorio teatrale che per 2 anni hapersonale. Al termine di due scuola, innovativo strumento di formazione e socializzazione e occasione importante di crescita e di riscatto hanno ricominciato a anni di lavoro e di stage, con la partecipazione di diversi artisti italiani e di alcuni formatori locali, i ragazzi coinvolti che AMREF metterà al frequentare la scuola, avviato un percorso di ricongiungimento familiare, e sviluppato capacità artistiche ed espressive gruppo teatrale locale. Oggi servizio del progetto “Children in Need” per il recupero dei ragazzi in difficoltà, attraverso la formazione di un racconterà la storia questi ragazzi sono pronti per debuttare in Italia con uno spettacolo pirotecnico che, proprio come la favola di Pinocchio, fa erano soltanto chokora della loro metamorfosi da disarticolati scarti della società a persone con un nome e un’identità. Fino a due anni Oggi questi giovani che non (spazzatura), semplici ragazzi di strada. Dormivano sotto i portici di una baraccopoli, in fuga dalle loro famiglie. di “Pinocchio Nero”, andavano a scuola, sniffavano la colla e vivevano riciclando rifiuti nelle discariche di Nairobi, saranno i veri protagonisti sarà interamente devoluto al uno spettacolo di teatro-danza scritto e diretto dal bravissimo regista e autore teatrale. Il ricavato della serata progetto Acting from the street. con i chokora di Amref – fondazione africana per la medicina e la ricerca presenta “Pinocchio Africano” un progetto di Marco Baliani Nairobi, regia di Marco Baliani. atreroma.com Roma. Globe Theatre. L.go Aqua Felix – Villa Borghese. 2 e 3 settembre, ore 21.00. Tel 0667105568 - www.globethe L v c T t C G S s M R s [email protected] bazar 09 2004 scene di carla romana antolini 17 Benevento accoglie Ruggero Cappuccio, Alfonso Santagata e tante giovani compagnie Si inaugu ra il 4 settembre la sezione teatrale di un festival legato all’esplorazione delle sintassi con cui si esprim potere e delle pulsioni connesse alle sue infinite declina e il attraversando il panorama delle catastrofi e delle reazionzioni, schiacciamenti operati da sovranità materiali e psicolo i agli “Il desiderio del potere. Il potere del desiderio” è giche. il titolo della venticinquesima edizione del Festival “Benevento Spettacolo” diretta da Ruggero Cappuccio. Il 4 settemb Città il teatro con la prima nazionale di “Paolo Borsellino re apre stato” di Ruggero Cappuccio con Massimo De FrancoEssendo vich. In scena sul palcoscenico del Teatro Comunale Vittorio Emanu ele in prima nazionale verranno presentati anche “Le dentro” con la regia di Alfonso Santagata interpretato voci di Forte, “Marquis De Sade, Vierge e Martyr” di Riccard da Iaia con Pino Micol e Marta Bifano; Tonino Accolla con o Reim dalla Metamorfosi di Kafka; “Predisporsi al micidiale” “Noir”, di e con Alessandro Bergonzoni. Nella sezione letteratura curata Idolina Landolfi incontriamo ancora molto teatro. Avremo da Servillo con “L’Orologio” di Carlo Levi, Roberto Herlitz Tony ka con “Storia della mia fuga dai Piombi” di Casanova, Robert Simone e Ciro Damiano con “Lo cunto de li cunti” di o De Nicoletta Robello con “Il giardino dei Finzi Contin Basile, i”, Anna Bonaiuto con “Orlando” di Virginia Woolf. L’11 settemb suggestivo Hortus Conclusus ci sarà una serata evento re nel Marcorè sul tema del festival. Nutrita anche la sezionecon Neri proposte di ProvocAzioneteatro con dodici spettacoli.giovani potrà assistere al “Murgia” di Michele Sinisi, “L’arrob Qui si bafumo” di Francesco Suriano con Peppino Mazzotta, “Mirya Antonio Tarantino, “Crossfades” di Stefano Costantini m” di Bertelà e Il “FurioCaligola” dell’Archimandrita. Il Teatrocon Sara ragazzi a cura di Claudio Di Palma è al Teatro Massimo alle 17,30 con tre spettacoli: “Pigiami”, “Tanti Auguri” e “Una storia di pochi centimetri e piume” . Benevento Città Spettacolo. Benevento. Teatro Comunale Vittorio Emanuele. Corso Garibaldi. Dal 4 al 12 settembre. Tel. 082424700. e-mail citta [email protected]. sito www.cittaspet tacolo.it foto di Vincenzo Pirrotta Dalla Stazione Termini alla notte bia nca il quarto viaggio di Attraversamenti Multipli La romana compagnia Margine Operativo Giunge alla quarta edizione il progetto propone ancora il teatro, la danza e la musica in luoghi della quotidianità. metropolitana e dei treni, in luoghi scelti Attraversamenti Multipli che porta performance anche in stazioni della il respiro, lo sguardo. Luoghi dove si sfioracome simbolo del nostro tempo, luoghi dove tutto è accelerato, il passo, diverse. “Attraversamenti Multipli” inizia no e si intersecano, anche se solo per pochi attimi, storie, culture, lingue il 9 settembre il suo quarto viaggio dal luogo della capitale. Alla Stazione Termini all’int di maggiori passaggi e incroci di Margine Operativo e Riot Generation erno del festival Enzimi si potranno incontrare la “Teleradio Metropoli” Video ed altre perfo rman ce di danza, teatro, installazioni e readi 14 settembre questo organismo in movi ng. Il Accoglie il pubblico di viaggiatori anchemento si sposterà alla stazione della Metropolitana di Numidio Quadrato. qui la tv radio live exper ience “Teleradio Metropoli”, con perfo de L’ Archimandrita e di rmance Three Blind Mice. Il progetto che accumula alla stazione della metropolitana di Anag nel suo procedere gli incontri con gli abitanti della metropoli si conclude animeranno la seconda Notte Bianca. Unanina sabato 18 settembre, mentre Roma vivrà di tutte le iniziative che ininterrotto di spettacoli, azioni poetiche notte, in cui si rinnova il progetto Attraversamenti Multipli con un flusso linee di confine tra diversi territori artisti e performative, reading, live set video e musicali, che si muovono sulle ci, proponendo un viaggio tra i lingua intrecciando arti diverse in un unico proge ggi della contemporaneità. Qui sperimentano delle incursioni e delle espan tto, “Attraversamenti Multipli” propone un corpo di spettacoli che sioni in diver si territo ri artistici. La performance meticcia di Margine Oper ativo intreccia il video con poesia e azion visionario. Le performance installative di e creando un organ Accad emia degli Artefa tti e Casina Benedetta, si muovono sulle ismo confine tra teatro, poesia e arte visiva e linee di riport ano nella serata mem orie e pulsazioni Taglierini e L’Archimandrita propongon o delle azioni performative intrusive che del viaggio nella città. Antonio tra chi “agisce” e chi è spettatore. La music gioca no sulle linee di confine Circus e nel racconto poetico della perfo a incontra il teatro e la poesia nel reading visionario di Tony Clifton Gli spettacoli slittano in una festa accom rmance di Three Blind Mice. Shimon della storica etichetta Ram Reco pagnata dalla musica drum&bass di un ospite di eccezione il dj inglese si intrecciano con il viaggio visuale creat rds, per poi continuare fino al mattino con i suoni di Urban Pressure che Margine Operativo presenta “Attrevrsamo dal flusso di immagini del video live set di Riot Generation Video. Roma. Stazione Termini (9 settembre).enti Multipli” quarta edizione settembre). Tel. 062757973 – www.marg Stazione Numidio Quadrato (14 settembre). Stazione Anagnina (18 ineoperativo.net 18 di carla romana antolini scene bazar 09 2004 [email protected] I mostri del nostro quotidiano Quattro donne in un interno immaginario e i pensosi assolo ed energici trio di Bill T. Jones. o di cadere Per mollare le redini scelg a ribellione. Sono degli intrusi, vivono il quotidiano e la sua potenza distruttrice in cerca di una coraggios I corpi abitano lo spazio scenico, come del progetto Crem City Crem che ha generato anche Vento quattro bravissime danzatrici a interpretare il “Cado” di Virgilio Sieni, ultima tappa quotidiana di quattro donne con ironia, ma anche con la all’azione – nelle costellazioni silenziose (2002), Empty space requiem (2003). Qui si guarda sceglie la caduta come momento per uscire da una condizione consapevolezza di mostrare sul palcoscenico tragedie di solitudini. Virgilio Sieni di un vortice. l’attimo e racchiud che azione come o reiterata e rigida, attimo per mollare le redini, i che si svelano subito al pubblico sorridenti e in abiti Una tenda sintetica e lucida di fili neri nasconde malamente le quattro danzatricscope, spazzoloni, bottiglie di acque minerali e assi da stiro. detersivi, sinteticamente luccicanti. Estensioni del quotidiano sono stenditoi, flaconi di azione di una mano che scandisce il ticchettio di un orologio La danza mostra ogni possibilità di snodo di un corpo in movimento fino all’articol nto fino a costruire nel loro sovrapporsi delle abitazioni sopravve il o prendon oggetti gli dove corsa una in una danza di gesti banali. L’ironia genera ribellione possibile. La musica di Francesco Giomi una cerca o entusiasm falso con per danzatrici, ma il corpo che sposta gli oggetti e li sostiene correre o lascia spazio alle indefinite parole delle dover del frenesia sottolinea il contrasto tra slancio e caduta, tra gioia e sventura, sovrasta nella che ci rimandano comunque al quotidiano, frasi ni espressio in voci loro le ngono sovrappo concerto il re prosegui per brave danzatrici che come e, proprio mentre la musica tace. Gli stessi corpi solitudin dolorosa una invece mostrano e sione compren che escludono il pubblico da una possibile rami di alberi di Natale o sono umiliati da una finti da feriti essere a pronti sono che si sostengono e si cercano fino ad abitare la stessa vestaglia, danzatrice. Le donne sono bocche spalancate una di canine orecchie busta di plastica che soffoca. Lo stesso tipo di busta che è servita per creare le e parrucche nere, sono una maschera senza volto o una Giulietta che non riescono a urlare, sorridenti promoters di acqua minerale con riccissim La via di fuga da un mondo sintetico e di sopraffazione è proprio il presa in prestito da “La strada” di Fellini, che non riesce ad alzare lo sguardo. come intrusi, sorreggono gli oggetti che finiscono sempre per scenico, spazio lo corpo che mostra ogni possibilità di snodatura. I corpi abitano distruttrice in cerca di una coraggiosa ribellione. Brave potenza sua la scagliarsi a terra o contro la malcapitata danzatrice, vivono il quotidiano e fino a farli diventare protagonisti. Geniale Virgilio oggetti gli danzare fanno che e Smaldon Mara e ini Giovann Marina Ramona Caia, Erika Faccini, un flacone di detersivo, e molti altri oggetti di stiro, da tavolo un o, stenditoi uno i, danzatric quattro Sieni che sa come far muovere nello spazio il nostro quotidiano. creare possa mostri quali su riflettere a anche difficile riciclo, divertendo il pubblico, ma costringendolo o Giomi, con R. Caia, E. Faccini, M. Giovannini, M. Smaldone. Francesc di musica Sieni, Virgilio di “Cado” Danza Sieni Virgilio nia Compag tra il 5 e il 12 settembre. Tel 064927141 Roma. Enzimi Festival. Teatro Ambra Jovinelli. via G. Pepe 43. Data da stabilire 3 05569788 Tel. ottobre. 5 al 1° Dal 25. Firenze. Cantieri Goldonetta. via Santa Maria, Bill T. Jones: uno spettacolo per il Romaeuropa Festival Per Bill T Jones ogni tentativo di recuperare un lavoro dal passato è come cercare di evocare un fantasma. Lo statunitense che ha fondato la sua compagnia di danza con il fotografo Arnie Zane (oggi scomparso), torna a Roma per una creazione pensata appositamente per il Romaeuropa Festival, perseguendo ancora la voglia di creare un lavoro innovativo e sorprendente. Il danzatore e coreografo che cerca di raggiungere in danza la sconfitta di pregiudizi razziali, sessuali o religiosi sceglie in questo “Another Evening” di ripercorrere la sua carriera. Il ventesimo anniversario della sua compagnia pone Jones di fronte alla necessità di confrontarsi con una storia di successi e rivoluzioni coreografiche, di valutarne la crescita pur continuando a vedere oltre. Qui con le coreografie di Jones, le scenografie di Bjorn Amelan e la musica di Daniel Bernard Roumain lo spettacolo propone la lettura da parte di Bill T. Jones di un testo da lui stesso scritto. Il testo è sia diario sia saggio di danza, che inizia riflettendo sul perenne contrasto fra l’assolo ed il movimento d’ensemble. L’elemento musicale è parte fondamentale di questa ibrida scrittura artistica: una voce unica e potente fa quasi da contrappunto al reading di Jones e a una frammentaria e avvincente panoramica delle coreografie più importanti e significative, attraverso le quali la compagnia riscrive la propria carriera rigenerando con nuovo e consapevole amore le sue creazioni più belle. In “Another Evening” il materiale danzato oscilla fra pensosi assolo ed energici trio e quartetti, ma offre anche inedite e preziose creazioni d’ensemble, ideate appositamente per l’evento. “Poiché la nostra investigazione coreografica e teatrale – spiega il coreografo - è stata vasta ed evolutiva, ogni tentativo di recuperare un lavoro dal passato è come cercare di evocare un fantasma”. Bill T. Jones si interroga, dunque, sull’attualità delle sue reinvenzioni e sul significato dell’arte del movimento nella sua capacità di resistere al tempo e ai cambiamenti: il suo nuovo teatro-danza trae spunto dalla fase di passaggio che stiamo attraversando per scrutare nell’inimmaginabile futuro che ci attende. Bill T. Jones/Arnie Zane Dance Company “Another Evening”. Coreografie Bill T. Jones. Scenografie Bjorn Amelan. Musica Daniel Bernard Roumain Roma. Romaeuropa Festival. Auditorium Cavea. Viale P. Coubertin, 30.dal 16 al 18 settembre, ore 21.00. Tel. 800795525 [email protected] bazar 09 2004 scene.salmoni di enrico lo verso 19 Per amore Per amore degli uccelli, per amore del mare, per amore dei silenzi, per amore degli odo ri. Cara Eugenia, Avevo detto all’inizio che avrei voluto parlare d’Amore. E’ un amore fatto di rapporti, ricordi, gratitudine, odori, silenzi, canto di uccell e suoni leggeri quello che lega Lucio Dalla Isole Tremiti. Fin da bambino ha frequentato iquelle isole. Prima stagionalmente poi semprealle più spesso e più a lungo. A poco a poco si è accorto che quella caletta sul mare, quel bungalow sugli scogli non sono solo un luogo di vacanze, di più, sono una fonte di ispirazione. Ed è lì che le onde gli suggeriscono “4 Marzo”, che l’affaccio da S. Nicol a gli soffia in un orecchio “com’è profondo il mare”. Quest’estate, per gratitudine, per Amore, Dalla ha organizzato un conce durato 3 giorni. Ricorda un po’ il concertone del primo maggio a Roma. Una serie di ospitirto , ai vertici della musica, che vanno lì per.. per, sempliceme ..cantare insieme. Dalla, con la sicurezza serena del padrone di casa, non segue una scalettante, della serata se non a grandi linee. Con il suo istinto da palcoscenico, attento al ritmo dello spettacolo e al respir direzione continuamente, spiazzando gli stessi amici venuti o del pubblico, è capace di cambiare ad esibirsi. Me per primo Ma tutti accettano il gioco e rilanciano pure, rende queste serate uniche e imprevedibili. E.sul palco salgono, cantano, giocano e dialogano conndo pubblico i cantanti della sua “TOSCA”, Baglio Fabi, D’Alessio, Mango, TiroMancino, per citareilsolo i di quelli che sono venuti quest’anno.ni, Serate in cui si ascolta dell’ottima musica senza confini,alcun dal pop al jazz, e si ride, e si sta bene. Serate in cui viene anche dato spazio a un giovane talento che immobilizza la platea estiva con l’orazione di Marco Antonio dal Giulio Cesare di Shake speare . Serate indimenticabili per forza ed energia, per la gioia di esserci, di dare, di scambiare. Grazie Lucio. Caro Enrico, sai la cosa che più mi piace delle tue letter Che mostri una assoluta fusione tra il tuo lavoro e la tua vita. Quando parli di amore, sentime? enti, emozi oni e quand o parli dei tuoi spettacoli, di spettacoli cui hai assistito o quando rifletti sul teatro, usi gli stessi toni, hai lo stesso umore, non cambiano i registri. Lo sai che hai un privile gio enorme? Lo sai che poter proteggere e nutrire le proprie passioni senza doversi dividere in due, senza usare forbici, senza operare uno strabismo tra vita e lavoro è un’esperienza concessa solo ad alcun i? Averti in barca con noi mi aiuta a rafforzare l’esercito di chi, con Bazar, lotta per un nuovo modo vivere e lavorare: nel rispetto della persona, dei suoi sogni, dei suoi desideri, delle esigenze di vita.diTutte. Graz! bazar 09 2004 [email protected] suoni di fabio murru 21 lto asco on bu un di ica fat La surreali, i testi sofisticati dei Pgr e le ni suo loro i e L’ermetismo grafico dei Sigur Ros suono del douduk. Non sempre ascoltare loro note ruvide, il retroscena culturale del pre premiata da grandi musica è facile. Ma la difficoltà dell’ascolto viene sem emozioni. Pgr D’anime e d’animali Universal Dopo l’addio di due dei componenti del Francesco Magnelli e Ginevra Di Marco gruppo, (che ha lasciato in eredità la firma come coautrice brani “S’ostina” ) per i Pgr è stato difficile di uno dei il percorso che li ha portati alla stesura di continuare E D’animali. Ma Giovanni Lindo Ferretti, D’anime incontrastato del gruppo, ha spalle larghleader e e cosi ha riscritto i testi, e con l’aiuto dei fedeli comp agni Maraccolo e Canali e degli altri musicisti che hanno preso parte alle registrazioni Cristiano Della stesso Peter Walsh che ha prodotto il disco Monica e lo , ha riscritto nuove musiche. Il risultato è un lavoro di che scava nella cultura e arriva in fondo eccellenza all’an ima. Testi raffinati, importante ricerca sull’uso temi mai banali e poi la musica che ricorddelle parole, a che i Csi. Suoni scarni, taglienti come lame,più i Cccp magnetici indie e post punk per un lavoro ruvidi e emozionante, che come un vento estivo bellissimo, ci scuote dal torpore e ci riporta a nuova vita. aziani Ivan Gr Lugano no stop Firenze Bmg La doppia antologia dedicata all’opera musicale di Ivan Graziani ci fa particolarmente felici sia perché rende giustizia a uno dei cantautori italiani più esuberanti e originali degli anni passati, sia perché è una raccolta ben costruita, arricchita anche da due inediti di ottimo livello, Il Lupo E Il Bracconiere e Giuliana (prodotti entrambi da Phil Palmer). La vita artistica di Graziani non è stata semplice. Dopo un notevole successo durato molti anni, gli ultimi sono stati anni difficili. Messo un po’ da parte da un mondo musicale che dimentica in fretta le sue anime più sensibili, dopo la sua scomparsa, cosa ancora più ingiusta, ci si è dimenticati ancora di lui. Eppure Ivan è stato un brillante chitarrista e un inguaribile romantico, cantautore mai allineato, sempre originale e innovativo, con la sua voce stilisticamente inusuale e i suoi testi intimisti e surreali. Tutte arti che Ivan ha coltivato con amore e che lo hanno portato spesso a volare alto. eus Madred r infinito Un amo se Emi Ayres Magalhaes, ha una clas Il leader dei Madredeus, Pedro ere e costruire canzoni intrecciando tess nel iale gen e a unic e davvero tizzatori con la voce suadente suoni di chitarra, basso e sinte po Teresa Salgueiro. Il gruppo grup del e tant can della a che bellissim si e abbandona le idee elettroni zza, portoghese ripercorre i suoi pas a cosi a splendere per belle Torn 2. 200 del m albu nte ede del prec issima che non può lasciare delicatezza, con una musica dolccon calma, in silenzio, quando ltare asco da ica Mus nti. indiffere arci con il mondo. sentiamo la necessità di riconcili Sigur Ros do Ba ba ti ki di Emi Scrivere della musica dei Sigur Ros non è semplice essendo essa non etichettabile in nessun modo, come d’altra parte gli stessi componenti del gruppo cercano in tutti i modi di fare capire. Niente testi. Niente nomi dei componenti sul disco. Nessun libretto nel disco, come è tradizione del gruppo. Solo una copertina bianca e un cd completamente nero, non una traccia per decifrare il labirinto sonoro dei Sigur se non il titolo del disco che racchiude i nomi dati alle tre tracce che costituiscono il lavoro. Musica scritta per il balletto Split Sides di Merce Cunningham. Il risultato? Una musica bellissima, suoni orientali rarefatti, struggenti e magnifici, atmosfere ambient e surreali, suoni e rumori post moderni. Un sogno che diventa musica. Non è facile entrare nel mondo dei Sigur Ros. Forse bisogna essere fuori dagli schemi come loro, ed esigere dalla musica ogni tipo di emozione, anche le più complesse, di quelle che lasciano spossati. Ma consapevoli di aver comunque vissuto sensazioni uniche, grazie ad artisti in grado di uscire dagli schemi in modo così naturale. Raiz Douduk: The Sound Of Armenia Naxos World Ducale Music cultura armena Entrare nel più profondo dellali strumenti folk deg uno di no suo il o attravers duk, uno più “armeni” al mondo. E’ il doute all’antica nen arte app icale mus to strumen nte costruito cultura pagana e tradizionalme mento stru Uno a. occ albic di o con legn un leggero dall’inimitabile suono dolce, conare in questo entr e facil è Non le. nasa timbro influenze orientali mondo musicale, coglierne le ini persiane orig sime anis lont le ne epir e perc necessario ed arabiche, sicuramente sarà sarà premiato, zo sfor lo Ma lto. asco più di un come d’incanto, perché dopo qualche ascolto, intrinseca ma l’ani liere cog a incia si com epire l’interiorità dell’Armenia, si comincia a perc o il folclore vers attra che olo pop un di più vera ia. stor di i ann 0 1.50 oltre esprime Wop Universal naro L’uscita dagli Almamegretta di Gen voce del e er lead , Raiz arte in e, Volp Della suoi fan gruppo partenopeo, ha lasciato i i anni ultim i negl stati sono Alma Gli si. delu vativi inno e i rtant impo più pi grup dei uno Raiz della musica etno dub italiana. Oraregala un ci e gio viag o nuov un de pren intra musica disco profondamente diverso dallaabituati. ano avev ci Alma gli e lui e qual alla (un Wop, che significa Without Passport ettare etich per o usat va veni che ine term in i primi italiani emigranti clandestinii e vativ inno i suon i ha non rica) Ame I testi rivoluzionari degli Almamegretta. popolari ipi princ si stes i dagl ce inve no parto i tracce cari all’artista napoletano. Le diec e rsion incu ria prop e vera una sono nella canzone popolare italiana folk a suoni mediterranea, miscelata con cura tropicali. di cultura araba e ritmi tipicamentei di Secoli di storia condensati in bran ino. E poi struttura semplice ma di gran fasc vigliosa la cosa più bella dell’album: la mera voce di Rais, la più cosmopolita d’Italia, voce che racchiude in se il vecchio e il nuovo confermandosi come una delle voci italiane più belle e importanti. Con un anima di arista vero. 22 di pietro d,ottavio suoni bazar 09 2004 [email protected] Cartelloni ricchi Sono quelli che promettono due festival di ampi respiro: Enzim i a Roma e Independence Days a Bologna. Qualche nome?oRicca rdo Sinig allia, i Casino Royale, i Têtes de Bois, i Sonic Youth… Non vi basta? Sinigallia a Enzimi Festival PEPPE BARRA 7, 8, 9 Ferrara - Teatro Comunale FRANKIE HI NRG 10 Azzano (Pn) – Area Palaverde 11Gorgonzola (Mi) – Piazzale Pompieri 12 Modena – Festa dell’Unità 15 Milano – Festa dell’Unità 19 Bologna – Mtv Day TORA TORA a MILANO 11, 12: Afterhours, Caparezza, Meganoidi, Africa Unite, Pgr, Skiantos, Avion Travel, Verdena e altri FRANCESCO GUCCINI 15 Firenze - Palasport FIORELLA MANNOIA 16 Padova - Palazzetto dello sport 17 Firenze - Teatro Saschall 26 Milano - Mazdapalace ANASTACIA 28 Milano - Forum DIANA KRALL 28 Milano - Teatro Smeraldo Da 9 anni il futuro del pop passa attraverso Enzimi, il festival romano da sempre alla scoperta delle nuove onde dello spettacolo, dell’arte e della cultura. In primo piano la musica, con un cartellone che dal 5 al 12 al quartiere Esquilino propone il ritorno dei Casino Royale, i dj-set di Morgan (in passato leader dei Bluvertigo), quello di Max Casacci (chitarrista e “ideologo” dei Subsonica) e quello di Roy Paci (trombettista in proprio e con Manu Chao), la performance di Marco Parente con la Millennium Bug’s Orchestra, il live dei Têtes de Bois che presenteranno il nuovo album “Pace e male” e ancoro lo show dei Verdena. E l’8 settembre toccherà a Riccardo Sinigallia, che a piazza dei Cinquecento salirà in scena con Filippo Gatti e Ice One-Dj Sensei, alias Seby Ruocco. “Sono artisti con i quali ho condiviso un percorso simile all’interno della scena capitolina – spiega Riccardo - anche se abbiamo caratteristiche e stili musicali profondamente diversi, siamo molto affini per intenzione, istinto e attidini. Divideremo il palco in tre, Filippo chitarra e voce, versione in cui tira fuori una potenza inaudita, poi Seby con piatti, mixer e macchine, poi il nostro concerto. Faremo un brano dal progetto “La Comitiva” con Seby, “Requiem per i grandi numeri” con Filippo, più una jam finale. E non mancheranno “Cadere”, “Bellamore”, “Io sono Dio”. La cifra sonora che Sinigallia esprime è totalmente in linea con la filosofia di Enzimi, quel pop di ricerca che coniuga innovazione e struttura. “Ero stato già ospite del festival con Frankie Hi NRG nell’edizione all’Ostiense, e ho visto che c’è una grande partecipazione di pubblico senza cedere a tutti i costi ai soliti nomi della classifica, senza andare sul sicuro, ma con il gusto del rischio e dell’innovazione. L’anno scorso mi è piaciuto vedere Squarepusher, anche se poi lo spettacolo è stato controverso. Ma è stato un segnale forte dell’attenzione che Enzimi ha sempre dimostrato alla trasformazione dei linguaggi, all’uso del video insieme alla musica”. A proposito di video, “Bellamore” ha fatto piazza pulita dei premi al festival del corto di Capalbio. “Quel clip è dedicato a Michele Avantario, uno dei primi videomaker romani, che aveva scelto le immagini di Kim Byoung Sue, poi riadattate da Stefano Monni”. E in autunno uscirà il film “Amatemi” di Renato De Maria, con la colonna sonora firmata Riccardo Sinigallia: “Ci saranno una “Cadere” strumentale, un brano di Costanza Francavilla, stretta collaboratrice di Tricky e una “Bellamore” cantata dalla protagonista del film, Isabella Ferrari”. Per il programma dettagliato – che comprende ricche sezioni di teatro, di danza e di cinema – www.enzimi.com. Indipendent Days isti principali Alfieri del suono-rumore per eccellenza, i Sonic Youth saranno tra i protagon sesta edizione con alla arriva che e bolognes week-end o adrenalic Days, endent dell’Indip e schiera, tra il 4 e un cast d’eccellenza. Infatti l’altro festival di punta del mese di settembrpatria e in America in e classifich alle cima in lterra, dall’Inghi rock (glam Darkness The il 5, simi, fenomeno da mesi), Hives (band di punta del momento ), Franz Ferdinand (lanciatis scena art pop della nti interessa più band delle (una dEUs Europa), tutta in iale commerc per l’occasione europea), MC5 (la mitica band del Motor City Rock degli anni 60, cheesclusiva in Italia (data Bizkit Limp nale), internazio livello di star guest a insieme suonerà americano, ex per i leader della scena nu metal) Mark Lanegan (il famosissimo cantante cy (tornano in Conspira Noise nal Internatio Age), Stone The Of Queens e Trees g Screamin (band rivelazione Italia a presentare il loro nuovo disco, prodotto da Rick Rubin) The Shinsdelle Hole e degli bassista (l’ex Maur Der Auf Melissa Pop), Sub etichetta rinata della (side project del Smashing Pumpkins in veste solista) Lars Fredriksen & The Bastards punta della scena di gruppi dei (uno Glory Found New Rancid) dei hitarrista vocalist/c e gli italiani Tre punk americana) e ancora Dirtbombs, Soulwax, Yellowcard, Flogging Molly i Sonic Youth, da sono atteso più r l’headline Ma Jones. Persiana e Morti Ragazzi Allegri con la distorsione 23 anni sulla breccia, uno degli ultimi miti dell’alternative-rock ai confini da centinaia percorsa elettrica strada lunga una di miliare pietra suono, del più estrema Bologna, per il di Nord Parco all’Arena scena in va festival Il pianeta. il tutto in di band calendario completo e info si può cliccare il sito www.indipendente.com. [email protected] bazar 09 2004 suoni di marcello amoruso 23 I suoni delle parole Mentre Valentina dorme, qualcuno le dedica parole che tradotte in musica assumono sapori indie, a sprazzi punk Basso ruggente, chitarre indie, instabili cambi ritmici, progres sioni postrock in bilico tra urgenza espressiva e dispersioni di senso, costitu il contesto sonoro di quello che è il fulcro della musica dei iscono Valentina Dorme: rock d’autore vissuto con semplicità narrativa ma costella intensi momenti lirici, che a sprazzi acquisiscono un aspro sapore to di “Modelliamo la musica sulle parole e non viceversa”, precisa Mario, punk. e tra i gruppi di riferimento cita i Sonic Youth, Slint, June of 44. Per quanto riguarda la parte cantautoriale è De Andrè l’imprescindibile ricordo . Sorti dalla passione musicale di Mario Pigozzo Favero (testi gruppo), i Valentina Dorme muovono i primi passi nel 1992 e voce del X (Treviso). Arrivano presto i primi concerti e la registrazionea Riese Pio di Leggero anticipo, contenente 8 brani. Nel ’94 realizzano un su nastro nastro autoprodotto, Iena Qualsiasi, con altre 10 canzoni. Il secondo band comincia a girare tra le mani di amici, conoscenti,nome della promoter e l’anno dopo appare tra i nomi di una compilation prodot discoteca Vinile di Rosà (Vi): mitico punto d’incontro dark. ta dalla Non passa molto, vincono il premio “Ritmi globali europei” e sono di nuovo inseriti con due brani su cd. L’escalation sembra aver preso un’andatura annuale e nel ’97 arriva un riconoscimento nazionale per i Valentina Dorme: due loro brani vengono inseriti nella compilation “Rock d’autore” curata dal settimanale Mucchio Selvaggio. Decidono di registrare Giorni spesi a guardare le siepi, cd-r composto da brani precedenti più tre inediti. Il suono dei quattro trevisani è sempre più maturo, e inesauribile la propulsione creativa, tant’è che nel ’99 il combo si concede Nuotare a delfino con 17 brani inediti. Durante la lavorazione dell’album subentra alla chitarra Paolo Carraro, che conferisce al suono della band accenti più indie. Disertano per tre anni la registrazione e nel 2002 finalmente arriva il primo disco ufficiale, Capelli Rame, prodotto dalla Fosbury Records (l’etichetta del gruppo) e distribuito da Audioglobe: all’album viene conferito il premio “Fuori dal mucchio”, come miglior album d’esordio 2001/2002 . Nello stesso anno si esibiscono sul palco di Arezzo wave. Manuel Agnelli, ideatore e curatore del Tora! Tora! Festival nonché cantante degli Afterhours, li ha invitati a Milano il 12 settembre. Entro ottobre, assicura Mario, uscirà il nuovo album dal titolo provvisorio L’amore a 30 anni, parodia del nome che Truffaut diede a un suo film. www.valentinadorme.org www.fosburyrecords.org Rock, elettronica, danza, teatro, video e installazioni: questi gli ingredienti dei festival più attesi di Roma al rientro dalle vacanze estive A settembre Roma si colora di festival che lasciano ampia scelta a differenti gusti. Tre festival che da anni si prodigano per dare alla kermesse presentata un alto livello qualitativo, unendo una certa sensibilità per la promozione di artisti emergenti a un certo gusto innovativo e sperimentale. Si comincia con Enzimi, che dal 5 al 12 settembre tornerà all’Esquilino. Otto giorni di spettacoli e oltre 400 artisti per scoprire il “futuro pop”: musica (live ed elettronica), cinema, teatro, danza e arte (installazioni e performance). Il programma è on line su www.enzimi.com. Si prosegue con Dissonanze, il 17 e 18. Il primo giorno Dissonanze omaggerà il Mutek Festival di Montreal al CSA Brancaleone: unico appuntamento in Italia del più importante evento dedicato alla musica elettronica del nord America. Tra gli ospiti ci saranno The Mole, Deadbeat, Egg, Crackhaus, Alan Mongeau e altri. Il 18 Dissonanze e British Council presentano: Dissonanze @ La Notte Bianca al Palazzo delle Esposizioni. In conclusione, a partire dal 16 sarà la volta del Roma Europa Festival, che andrà avanti fino al 28 novembre. Il festival internazionale di musica elettronica, jazz, contemporanea e tradizionale, darà ampio spazio anche alle arti performative e si articolerà come sempre tra differenti location: Auditorium, Teatro Palladium, Teatro Argentina, Teatro Valle e Brancaleone. Il programma completo su www.romaeuropa.net. Independent Days Festival, una 2 giorni dedicata a gli amanti del rock ‘duro’ e rumoroso Giunto alla sua sesta edizione, l’Independent Days Festival di Bologna anche quest’anno (4 e 5 settembre) propone una line up di concerti con una rumorosa dose di rock ‘duro’. A ospitare la rassegna sarà l’Arena parco nord. L’evento musicale presenta un cast eclettico che non risparmia grandi nomi della scena indierock internazionale. In calendario Sonic Youth, dEUS (il 4) e Limp Bizkit (il 5), insieme a nuove promesse del panorama alternativo, tra cui Keane e Darkness. Info: www.indipendente.com FESTIVAL 24 di fabrizio gianuario suoni bazar 09 2004 [email protected] fini ie cch ore r Pe Grandi solisti della chitarra al Festival delle due città, i solenni festeggiamenti per Mozart e i suoni contemporanei trasformati dalla tecnologia. Pane per tutti i denti. Festival Delle due Città e 2004 del Festival Chitarristico Internazionale “Delle due Città”, manifestazione organizzata Parte da Treviso il 1 settembre l’edizion i. Una rassegna completamente dedicata al mondo della sei corde, dall’Associazione Musikrooms per la direzione artistica di Andrea Vettorett , flamenco, musica da camera e concerti solistici saranno infatti le brasiliana Musica Mondo. del che quest’anno avrà come leit motiv I Linguaggi la proposizione di generi, stili e culture sonore disparate. coordinate di un mondo musicale vasto e diversificato, che verrà esplorato attraverso tecniche, ma anche per la capacità di esprimere l’anima doti e Ospiti chitarristi tra i più acclamati a livello mondiale, e non solo per le loro indiscuss musicale della propria terra. fratelli Sergio e Odair Assad. Originari di Mococa, Brasile, i due L’inaugurazione si tiene presse il Teatro Eden di Treviso con il concerto dei due Yo Yo Ma Obrigado Brasil, e vantano la scrittura di opere realizzate lista violoncel musicisti hanno partecipato alla registrazione dell’ultimo lavoro del Dyens. Quindi il programma prosegue il 3 con l’esibizione del appositamente per loro da compositori come Nikita Koshkin, Terry Riley e Roland Irio De Paula e il 10 con la presenza del chitarrista scozzese brasiliano musicista del 7 il Segre, e Emanuel di 5 il maestro spagnolo Javier Conde, David Russell. al Teatro Ghione di Roma con il concerto del 12 settembre, dove Proprio quest’ultimo inaugura quindi lo spostamento del festival da Treviso , Manjon, Ramirez, Falù, Walton e Reis. Gli appuntamenti musicali propone un programma con musiche di Castelnuovo-Tedesco, Bach, Haendel o Nexus il 15, Carles Pons Altès il 17 e, a chiusura, con l’artista proseguono fino al 19 settembre con José e Francisco Cuenca il 14, il Quartett nipponico Kazuhito Yamaschita www.musikrooms.com A Traiettorie di scena il Suono Trasformato Giunge quest’anno alla sua quattordicesima edizione il Festival Internazionale di Musica Moderna e Contemporanea Traiettorie. Con sede a Parma, la rassegna intende dare voce a tutte quelle forze musicali che operano nel campo della modificazione e nella trasformazione del timbro musicale, con particolare riguardo per coloro che svolgono la loro ricerca compositiva attraverso l’esplorazione del suono acustico dello strumento e nell’ambito della tecnologia applicata alla musica. Organizzato dall’associazione culturale Ensemle Edgard Varèse e sotto la direzione artistica del maestro Martino Traversa, il festival, che si svolgerà dall’11 al 28 settembre presso il Teatro Farnese di Parma, avrà come tema Il suono Trasformato, “ovvero quella parte di produzione musicale contemporanea in cui l’elemento sonoro si ripresenta attraverso la mediazione delle tecnologie elettroniche, con particolare riferimento alla trasformazione del suono in tempo reale indotta dalla tecnologia del live-electronic”. Questa la traccia musicale seguita durante la corrente edizione che, oltre all’esecuzione di opere commissionate per l’occasione, vedrà la presenza di indefessi sperimentatori della materia sonora, come dimostra il concerto del 28 settembre con la presenza sul palco di Markus Stockhausen alla tromba, Tara Bouman al clarinetto, Stefano Scodanibbio al contrabbasso e Fabrizio Ottaviucci al pianoforte. http://www.webartisti.it/eventi/archivio_eventi/festival_traiettorie.htm scoperta alla Festival, K dell’incognita genialità di Mozart a Se Wolfgang Amadeus Mozart fosse ancora in vita sarebbe, tutt’oggi, tra i musicisti più ricchi del mondo. E non solo perché le sue opere infarciscono i programmi di sala di qualsiasi stagione concertistica, ma perché i cd contenenti la registrazione delle sue opere sono tra i più venduti su scala mondiale. Sintomo che la sua genialità, a quasi due secoli e mezzo di distanza dalla nascita, non cessa di illuminare sia le elite più che esperte in ambito musicale, che l’ascolto emotivo di un pubblico di massa. E proprio dal 1 settembre 2004 l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha deciso di far partire i festeggiamenti che culmineranno nel 2006 in occasione dei 250 anni dalla nascita di Johannes Chrysostomus Wolfgang Gottlieb Mozart, questo il suo vero nome di battesimo, che nacque a Salisburgo il 17 gennaio del 1756. Un impegno triennale che si propone di presentare al pubblico non solo la musica di Mozart, ma che intende ricostruirne la figura attraverso conferenze, dibattiti introduttivi e proiezioni di film. Il K Festival, che prende il nome dalla lettera iniziale del musicologo austriaco Ludwig von Köchel (1800-1877) compilatore del catalogo delle opere di Mozart, si svolgerà a Roma e sfrutterà i diversi spazi dell’Auditorium costruito da Renzo Piano. Il concerto di apertura, che si terrà il primo settembre con replica il 2, vedrà il maestro Ivor Bolton dirigere l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia nell’esecuzione della Piccola Serenata Notturna in sol maggiore K525, del Concerto per clarinetto e orchestra in la maggiore K 622 (con solista Alessandro Carbonare) e la Sinfonia n 41 in do maggiore K. 551 “Jupiter”. www.santacecilia.it 26 di ciro bertini leggere bazar 09 2004 Marilyn e Kennedy [email protected] Una love story clandestina destinata a una rapida fine senza alcun intento agonistico – questo libro si Cronometro alla mano – in cui si è legge in 15 minuti, conteggiando anche le sei/sette volte ma foto di costretti dalle circostanze a buttare un occhio alla bellissi ente definito romanzo: se così fosse sarebbe il pomposam po’ un è li editoria note Nelle a. copertin in a Marilyn Monroe che campeggi ro di un racconto, che ruota attorno a un unico episodio: l’incont “m’illumino d’immenso” dei romanzi. Si tratta più propriamente e il più classico degli d’amore notte una in o culminat Kennedy, ld Fitzgera John e in occasione di una festa tra Marilyn Monroe ari storici, peraltro estremamente controversi, è ormai assodato epiloghi del “giorno dopo”. Senza addentrarci nei particol un Ad accomunarli, il fatto di essere belli, entrambi dotati di ina. che tra i due abbia avuto luogo una love story clandest nze circosta in giovani morti essere di anche ma altri; sugli fascino irresistibile e come tali detentori consapevoli di potere distanziarli inevitabilmente, le loro origini esistenziali: A misteriose ed essere immediatamente assurti a miti massmediatici. istituto religioso; lui, rampollo di una delle famiglie più ricche lei, di padre sconosciuto e abbandonata ancora piccola in un girare icata (tra l’altro de “Il macellaio”), ha il merito di non e influenti degli Stati Uniti. Alina Reyes, autrice spregiud quanto crescono le incomprensioni centi soddisfa più tanto amplessi e consumar a nudi, eli mostrarc tanto attorno all’argomento e di i presupposti: Marilyn cerca un porto sicuro, un uomo forte col reciproche. Il loro è un sodalizio impossibile, troppo distanti quanto di raro valore, da aggiungere al già cospicuo carniere per preda, quale costruire un legame stabile; JFK solo un’altra attribuisce a Marilyn, a, che l’autrice d’Americ di conquiste. L’illusione d’essere la coppia più bella si appena Non . dura lo spazio di pochi attimi, legati all’eccitazione sessuale spiaggia, sotto sulla esibiscono nei panni di una sedicente coppia, passeggiando nudi si incrina. Succede mentite spoglie come normali clienti dell’hotel, la loro armonia panni della bomba sexy quando, in uno slancio vitalistico, Marilyn prova a smettere i nte ristabilisce le e a dare consigli politici al futuro Mr. President, che gelidame passeggiando nudo sulla distanze: “Non penso che stabilirò il mio programma politico le aveva dichiarato che spiaggia con una donna.” Eppure, fino a pochi momenti prima, mai avuto… era una persona meravigliosa e la donna più bella che avesse 6 euro) pp., 47 zero. no (Meridia Reyes Alina – Marilyn con notte Una Quarry the are You y Morrisse Colonna sonora: Il delitto della facoltà di Legge Dimostrare con un omicidio che la giustizia non esiste si Essendo argentino, il giovane esordiente Diego Paszkowski inscrive nel solco di un’illustre tradizione che esplora le possibilità del romanzo poliziesco, quella di Borges e Bioy Casares. Le tesi contrastanti su cui si fonda questa sua opera prima sono sintetizzate nelle asserzioni programmatiche (pur riportate in momenti diversi del testo) dei due protagonisti, il neolaureato Paul Besançon e l’insigne professore Roberto F. Bermùdez: “la legge è soltanto un vano tentativo di organizzare il disordine, un inutile barlume creato dalla società per dar forma al caos inevitabile” e “penso che a ogni cattiva azione deve corrispondere un castigo e che la giustizia è il miglior mezzo che abbiamo per risolvere i conflitti”. Il problema è che al giovane Besançon, allievo dell’esclusivo corso di specializzazione tenuto da Bermùdez, non è sufficiente limitarsi a una querelle speculativa avente come eventuale epilogo la detronizzazione intellettuale del professore. Al contrario, intende dimostrare con i fatti che la giustizia - in quanto dipendente dal caso - non esiste, nulla potendo contro la diabolica macchinazione umana. Lancia così una sfida aperta al proprio insegnante, nell’intento di demolirne le convinzioni, preannunciadogli sottoforma di quesito accademico l’omicidio che di lì a poco perpetrerà. E poiché trattasi dell’assassinio di una ragazza, che fin da subito viene ribattezzato dai media come “il delitto della facoltà di Legge”, non può, a noi lettori italiani, non far riecheggiare il caso Marta Russo considerate le analogie: nessun legame tra esecutore e vittima (quindi assenza di movente) e mancato ritrovamento dell’arma del delitto. Altro riferimento inevitabile è a “Delitto e castigo”: anche se in Dostoevskji il confronto era tra lo studente omicida e il commissario, e Raskolnikov nella sua presunzione giovanile risultava comunque meno insopportabile del supponente Besançon (la cui icona è – udite udite Juliette Lewis, l’adolescente sanguinaria di “Natural Born Killers”). Tour de force avvincente, composto alternando i punti di vista di Besançon e Bermùdez, ha nel finale un colpo di genio: un rovesciamento morale che al tempo stesso afferma e smentisce la veridicità delle divergenti visioni della giustizia. Tesi su un omicidio – Diego Paszkowski (Fanucci Editore. 174 pp., 12 euro) Colonna sonora: Astor Piazzolla Libertango L’ignoto della vita Quando chiude il cerchio non si “La filosofia nasce spesso da tensioni concettuali, ovvero dalla difficoltà di applicare a situazioni nuove o strane i concetti che sappiamo maneggiare in molte situazioni normali del vivere”. Partendo da questo assunto gli autori – l’uno direttore di ricerca a Parigi, l’altro insegnante a New York – compongono 39 storie filosofiche. Ciascuna è funziona le all’evidenziazione di problemi logici, ciascuna atta a descrivere cerchi che non si chiudono. Lo scopo è quello di irretire il lettore incuriosendolo, mostrandogli come a ogni angolo della vita, quanto più ci si aspetti il già noto, faccia capolino uno spettro che contraddice quanto ci eravamo convinti di avere fin lì appreso. In fondo, il pensiero filosofico nasce dal dubbio, perciò queste storie – la maggior parte delle quali, non a caso, si avvale della forma dialogica - si guardano bene dall’indicarci rassicuranti soluzioni. In modo semplice ma sottile sono affronta te problematiche estremamente complesse (il Tempo, la relazion e Causa-Effetto, l’Identità, la Coscienza, la Responsabilità, il Caso, il Senso della Vita), a volte addirittura ardue (la teoria einsteiniana della Relatività Ristretta o la Filosofia del Linguaggio). Se il capitoletto “Che cosa vuole la maggioranza?” dovremmo portarcelo nel portafogli e consultarlo prima di esprimere opinioni a carattere sociale, stupisce che quello intitolato “Date di nascita” (in cui si riflette sull’incidenza dei fusi orari in merito alla determinazione della vera data di nascita) sia incentra to su uno scambio di opinioni tra un bigliettaio di un museo di dinosauri e due bambini di tre anni: il senso di realtà ci suggerisce che i bambini in questione non possono averne meno di otto! D’altra parte è risaputo che i filosofi – anche se i nostri due si vantano: “parliamo come mangiamo” – ogni tanto, a forza di guardare per aria, cadono in qualche buca… Semplicità insormontabili – Roberto Casati e Achille Varzi (Editori Laterza. 196 pp., 14 euro) Colonna sonora: TORTOISE Standards [email protected] bazar 09 2004 Poesia per immagini Il secolo scorso attraverso i volti e le parole dei poeti Che libro prezioso questa “fotostoria della poesia italiana del novecento”. Innanzitutto per le 305 fotografie che contiene , 101 delle quali - a colori - realizzate da Giovanni Giovanet ti. Ci sono i ritratti storici, quelli riprodotti su tutte le antologi e, in mancanza di altro materiale raffigurante i poeti della prima metà del secolo scorso. Ci sono ritratti emblematici, che valgono quanto o più di note biografiche: Sandro Penna malato, avvolto da una coperta di lana, sul letto malmesso della sua abitazio ne fatiscente; il dialogo, sullo sfondo di un mercato, tra due vecchi dall’esile fisico consunto ma lo sguardo vivaciss imo (Mario Luzi e Giorgio Caproni); Alda Merini attorniata dalle sue memorie; Edoardo Sanguineti che balla. Ci sono i ritratti di gruppo: i Futuristi, i “fiorentini” dell’Ermetismo in gita a Venezia, il Gruppo 63, poeti lombardi a Luino per un convegno su Vittorio Sereni. Sullo sfondo la storia d’Italia, con i suoi mutamenti, le sue fasi drammatiche e le rinascite. I mutament i di look, capigliature e abiti. Si fa presto a dire poeti: vati, avanguardisti, intellettuali engagés, nobel, internat i, aristocratici, affamati, borghesi, psicoanalisti, dialetta li, nomadi, poeti al tempo di Internet. Si cercano sui volti tratti comuni, caratteristiche distintive, il fuoco dell’ispirazione , la concentrazione assorta: inutilmente, i tratti somatici sono i più vari e le espressioni variano da una vaga assenza a un’attenzione maniacale, da un’ostentata scontrosità alla più gioiosa filantropia. In aperta campagna, nelle metropol i, al mare, al lago, sul fiume, in studi pieni di libri, con un microfono in mano, con bambini in braccio, dentro auto, giocando a tennis, in uniforme: situazioni disparate, come ne è piena la vita di ogni uomo e che riflettono la diversità degli infiniti modi di poetare. A farci da guida, competente e mai ariosame nte accademica, Niva Lorenzini, che fa partire il novecento italiano da Aldo Palazzeschi. Il gioco della lamentazione delle assenze - che di solito si fa in questi casi – è reso superflu o dall’occasione, così come non è il caso di esprimersi sulle inclusioni della più recente produzione poetica. Si apprezza invece lo sforzo della Lorenzini di rintracciare motivi che collegano la ricerca poetica di ogni autore al proprio tempo, tentativo compiuto anche nei confronti di coloro apparent emente più distaccati dalla realtà. Il volume si apre e si chiude con l’immagine delle bellissime mani da vecchio di Attilio Bertoluc ci che mostrano un libro aperto sui propri versi (“Verso Casarola ”). Opera della Crocetti Editore, da diciassette anni in edicola con la rivista “Poesia”, mensile che ha avuto il merito di non proporsi appannaggio di una ristretta élite, facendo conoscer e al grande pubblico artisti internazionali e nostrani talenti sommersi. Le parole esposte – Niva Lorenzini (Crocetti Editore. 240 pp., 29 euro) Colonna sonora: LOU REED The raven leggere di ciro bertini 27 Andante fumettistico Una miscela tra fantasy e realismo 1938. Raffaele inforca euforico la bici. Indoss a i pantaloni nuovi per andare ad accogliere degnamente Glory Anne, la figlia dell’ambasciatore inglese, solita passar e le sul lago di Como. Pedalando all’impazzata, mentre vacanze sbuca da una curva, colpisce uno spago di canapa teso tra due alberi: il suo corpo si ferma rovinando a terra, la bici corre ancora un po’ prima di adagiarsi sul terreno. Da un lato spunta Poldo, aitante balilla, che afferra la bici, ci salta su e tracotante corre incontro alla dolce inglesina, sprofondando Raffaele in un’impotenza sconfinata. Se abbiam o raccontato la scena con cui si apre il romanzo è perché esempl dell’andatura fumettistica che lo percorre fino ificativa all’ultima pagina. La vita di paese viene resa con divert enti bozzetti che si incasellano uno nell’altro: oltre a Raffae cui padre ha abbandonato la famiglia nei debiti le (il fuggendo nella vicina Svizzera) e a Poldo (il cui padre, piccolo contrabbandiere, sarà accusato dell’omicidio di un vecchio barcaiolo), sono fondamentali per l’intreccio e lo sviluppo della trama Martin Picc, l’impiccione (anzic hé il matto) del paese, e il Marchion, che per sfuggire la della moglie (che gestisce una pretenziosa butìc) petulanza rintanato in soffitta a costruire un’imbarcazi se ne sta one a remi, appunto l’inglesina del titolo. Mentre scorro no le vicende private degli abitanti di quel ramo del lago di Como (l’altro, non quello del Manzoni), la Storia è in agguat o e pronta a scatenarsi: una valigetta dei servizi segret i, che avrebbe dovuto arrivare a bordo di un aereo a Roma, precip ita in acqua e il fisico Ettore Maiorana fa il suo ingres so in scena, in un improbabile dialogo, poco prima della sua definitiva scomparsa. Del resto siamo alla vigilia della seconda guerra mondiale e in Italia impera la dittat ura fascista. La miscela tra fantasy e racconto realistico funzio all’abilità da artigiano dell’autore, che mostra na grazie notevoli doti immaginative, particolarmente apprezzabili quando forza i luoghi comuni: come nel caso della bambinaia di Glory Anne, inizialmente dipintaci con il carattere infles sibile della rigida zitella, per poi rivelarsi creatura di inaspettata sensualità. L’inglesina in soffitta – Luca Masali (Siron i Editore. 480 pp., 16,50 euro) Colonna sonora: STEFANO ROSSO E allora senti cosa fò 28 di marco begani leggere.fumetti bazar 09 2004 Solo per comics-maniac! [email protected] Chi avesse letto i Comic Art dei primi anni novanta, non avrà problemi a riconoscerlo, perché sia il personaggio sia l’autore sono assolutamente inconfondibili. La prima storia di Mario Barokko, personaggio appena abbozzato eppure molto preciso è datata 1988. Cioè quando Paolo Bacilieri, adesso alla, corte di Bonelli come disegnatore di Napoleone, aveva soltanto 23 anni. Un dato che impressiona, perché, fin dall’inizio, il tratto che l’autore propone non è un tentativo, ma una scelta matura e irrinunciabile. Questo volume è una raccolta di tutte le storie di Barokko apparse tra il 1988 e il 1992, ed è imperdibile. Un autore, appunto. Rileva nella sua introduzione Daniele Brolli, che ha recentemente adattato alle vignette ‘Fa un po’ male’ di Ammaniti, un solo, inequivocabile fatto: che Bacilieri è un autore di fumetti, e tanto basta. Dote rara. Ciò che balza immediatamente all’occhio è l’attenzione dell’autore per la storia, costruita in modo quasi cinematografico come un concerto fra i suoi personaggi, i cambi-scena, gli attimi di suspense, gli adagio di alcune inquadrature sulle periferie urbane. Nel caso, unico filo su cui si muovono gli avvenimenti, le immagini sono pianificate in modo assai meticoloso: basta seguire il montaggio delle scene nell’ingresso (in macchina attraverso una vetrata!) di Michele Sbaiz alla ricerca della sua Erika, una sequenza di fotografie che culmina nell’urlo da caverna del personaggio. È l’incipit tragico della storia, sorretto da un’architettura veloce ed essenziale. Qui sono presentati, tutti insieme, quasi tutti i personaggi che conosceremo nelle pagine successive. Altrettanto veloci le fasi della fuga distruttrice di Sandokan in ‘Conad’, la descrizione della cattiveria senza appello del protagonista, il suo finale eroicamente rallentato. In altri punti, nelle divagazioni mentali dei suoi personaggi, Bacilieri dona una nota lirica (e sempre ironica) alle immagini, improvvisamente immobili. Sono i momen cui ci si ferma a pensare, in cui ci si chiede "ma cosa ti in facendo?". Di solito, sono gli attimi della morte, come sto nel caso di Lucio Motta, o della confessione, come nel caso della suora padre di Erika. L’eccezionale capacità di imprimere accelerazioni – anche sonore – che tolgono fiato, o di diluire il pensiero in attimi di poesia (si vedanoil i ritratti della prima e l’ultima pagina di ‘Tragicomixag e’) è sempre sostenuta da una grafica precisa (i volti sono fotografie), ricca di tratteggi e dettagli apparentemen inutili. Inutili come il culto dell’apparire così popolare te fine della Prima Repubblica, fotografato in tutto il suoalla vuoto di valori. Al lettore, privato di ogni possibilità di chiedere, non resta che leggere, divorare. Ogni storia è confezionata come se fosse indipendente dal percorso personale di Barokko, che non è fatto sostanziale. Infatti il personaggio non tiene le fila di alcun discorso, senza intenzione va alla ricerca di persone come investigatore, persone ingoiate dal vuoto pneumatico della società che sempre appare, e mai è. Gli capita pure di fare il ladro, ma in realtà è un testimone, incapace di interpretare ciò che vede o di modificarlo, e si limita a vivere. O più sovente a sopravvivere. Paolo Bacilieri, BAROKKO, Bologna, Black Velvet 2004 Tutte le storie di Barokko dal 1988 al 1992 ora racc hiuse in un volume. Un’occasione speciale per con osc ere un di fumetti di rara bravura. Ma anche una scuola ame autore serissima, per diventare fumettologo e poi gli eventi ricana, da non perdere per trovare vere rarità. Professione fumettologo Fare fumetti è cosa seria. Lo sanno bene negli USA, dove è appena nata una stella. La scuola per cartoonist CCS (Center for Cartoon Studies) sta scaldando i pennelli nel cuore della rinata White River Junctio Vermont, a metà strada tra New York e Montreal); i fortunati adeptin (nel di questo tempio del fumetto si troveranno a stretto contatt o con docenti del calibro di Will Eisner, autore di Spirit e di altri milioni di person che teorico della Sequential Art, del suo brillantissimo discepo aggi, oltre lo Scott McCloud, autore di Understanding Comics, dell’editore Groth (quello di Snoopy, per intenderci), del Premio Pulitzer ArtGary lman, creatore di Maus, il fumetto forse più osannato degli ultimiSpiege vent’anni, e molti altri nomi di questo spessore. Fatto essenziale (e unico): i corsi sono full-time e durano rigoros amente due anni. La partenza ufficiale è fissata per l’autunn 2005. Nell’intestazione del modulo di iscrizione c’è scritto:o"Amiam o l’arte, l’Inglese, la Storia, la Filosofia, ma anche le basi disegno tecnico e artistico. In realtà amiamo chiunque, soprattuttodite." che promette almeno due cose. La prima è che il fumetto Una frase te molte basi e non ne esclude nessuna, la seconda è che chi contaammet è l’allievo, e a lui tocca far vedere quanto è bravo per farsi crescer da mani tanto sapienti. Si faranno avanti in molti. Il prezzo? 14.000 $. Peremaggio ri dettagli e per scaricare l’Application Form cercate su: http://cartoonstudies.o rg Archeologi del fumetto Volete comprare vecchie annate di fumetti? Siete a caccia di rarità, cercate un numero particolare perché è l’unico che vi manca della collezione? O volete semplicemente curiosare? Ci sono due occasioni per stupirsi a settembre: l’ottava edizione di Pistoia Comics sabato 18 e domenica 19 presso il Centro esposit ivo exBreda in via delle Ciliegiuole e Genova Comics (14ma edizione, sabato 25 e domenica 26), ospite dei padiglio della Fiera Internazionale di Genova in Piazzale Kennedni y 1. Entrambe osservano l’orario d’apertura 10 – 19. Per informazioni: www.kolosseobologna.com [email protected] bazar 09 2004 leggere.rileggere di claudio amendola 29 Il pallone nel burrone arbitri, Fideiussioni taroccate, doping, regali agli i neri, fond se, mmes -sco dalo passaporti falsi, scan te di nien te, nien esso succ riciclaggio… e non è niente. era che il pallone Già, è vero, la cosa più brutta che ti potesse capitare le facce di tutti i che momento il andasse a finire nel burrone, quello era zione. dispera va diventa gioia la e ione bambini cambiavano espress al dorato accuse di valanga una le, micidia a spallat Una botta. Ammazza che mondo della pedata. ue altro paese “Il pallone nel burrone” è un libro inchiesta che in qualunq non qui da ate”, “Waterg idire rabbriv far da o scandal uno to avrebbe suscita è andato meglio o niente, noi. No, da noi non è successo niente, niente di pallone è del one carrozz grande Il prima. avanti tutto come prima, peggio di . vacanze te” ripartito dopo le “merita far scoppiare il Invece il libro di Napolitano e Liguori avrebbe potuto su che cosa veramente a d’Itali tifosi giocattolo, aprire gli occhi a tutti i il numero di fatti, perché mondo, del bello più è ormai diventato l’ex gioco nze, reati, illeciti prepote , soprusi , inganni i, intrecc anze, circost accordi, amente perfett è libro e quanto di peggio vi viene in mente, in questo o querela ha a denunci nessuna che vero è tanto elencato, spiegato e provato, autori. raggiunto i due ricostruisce gli Il libro edito da Editori Riuniti (197 pagine per 12 euro) passaggi che hanno i tutti rrendo riperco o ultimi 15/20 anni del calcio italian o-scommesse fino scandal primo dal are cominci a burrone nel portato il pallone guarda un po’), e (ma ad arrivare alla scesa in campo di Berlusconi nel calcio , tra lo sport moderno calcio il e volta lì lo spartiacque tra il calcio di una e il business. nessuno, non fanno I due giornalisti finanziari del manifesto non risparmiano tutti escono quale dal gradi, prigionieri, un j’accuse a trecentosessanta o del calcio, i politic “gota” il e paese del con le ossa rotte, i poteri forti ma non è successo procuratori e gli imprenditori, la stampa e le televisioni, niente, niente di niente. sempre i soliti, Chi leggerà questo libro noterà come certi personaggi, o conflitto di continu in e trazion amminis di i consigl sono presenti in tanti i e creditori debitor interessi, oppure come in certe situazioni taluni siano niente. di niente di se stessi, ma non è successo niente, taroccate, Doping, regali agli arbitri, passaporti falsi, fideiussioni aggi, fondi boicott i, pilotat nti fallime se, scommes o scandal volta un’altra niente. di niente neri, riciclaggio e non è successo niente, Il pallone nel burrone:mai titolo fù più azzeccato. Salvatore Napolitano e Marco Liguori Il pallone nel burrone, Collana Primo Piano Come i maggiori imprenditori italiani hanno portato il calcio al crac Pagine 198 - Euro 12 30 di nancy brilli leggere.brilletture bazar 09 2004 Rabbia Certe volte quando leggi un libro ti viene in mente te. E allora rivivi lo stesso dolore, riprovi la stessa rabbia, vivi le stesse sensazioni. Rimugini che ancora tutto sia possibile, e ridi da sola, piangi… RABBIA. Inutile fingere il contrario, la rabbia c’è. Quando ti svegli la mattina col cuore scorticato, senza voce da giorni, la testa che ti duole perché la serpe sul cuscino ti soffia nell’orecchio di non restare sola, non diventare vecchia. La filastrocca suona, ti torna sempre in mente: sei uguale all’altro ieri, non cambierai mai in niente. Mentre il senso di colpa ti cola fra le gambe ormai irrimediabilmente spalancate non sai più se il calore che ti preme viene dal sole che picchia o dai reni sudati, ti vorresti poeta, ti vorresti talento, e riesci soprattutto a essere quattro parole su un’agenda scritte aspettando in fila tra la puzza del traffico in un sottopassaggio di periferia. Riuscire a dimenticare è così difficile...e poi vallo a sapere cosa ti va a succedere! Capita cha te ne stai da una parte, pieno di sogni, di idee, e poi più niente. Si annulla tutto, c’è meno di zero e tu non sai neppure che è successo. Ci vuole la vita, a capirlo. E mentre capisci, ti manca il fiato, non sai dove andare, ti porti in giro e non ti sai più, ti muovi e ridi da sola, piangi. Ti accorgi che una canzone ha un potere evocativo tale da spezzarti le gambe, e non ti sopporti. Essere brava? Ci stai provando, ci stai provando, cazzo! La tentazione di lasciarsi andare è grande, il dolore sa farsi amare molto bene, la voglia di buttarsi su un divano a rimuginare la speranza che ancora tutto sia possibile è potente, ma stai imparando. Mai avresti pensato che fosse così difficile. Capacitarsi che è finita, che quello che avevi non lo hai più, che cosa orribile! E ancora più terribile è pensare che ci si amava davvero e che non ce l’abbiamo fatta. Io lo so: quello era amore, ma il male è stato più forte, impossibile pensare di superarlo. E d’altra parte io venivo sempre dopo di lui. Certe volte quando leggi un libro ti vieni in mente te. Pure se tutto sommato non c’entri. Ho riletto “i giorni dell’abbandono” di Elena Ferrante. Elena Ferrante I giorni dell’abbandono, Edizioni E/O, Roma, 2002 Pag.224 - Euro 13,50 [email protected] [email protected] bazar 09 2004 notte di marcello amoruso 31 Locali che hanno una marcia in più: l’originalità e il coraggio delle proposte, per il fascino delle atmosfeper re, per l’intimità dell’ambiente. Oppure perché lì “trovi di tutto”. Supper, crogiolo di sapori, atmosfere, visioni, suoni: per tutti i sensi Al Supper Club, sede nomade delle riunioni Bazar, il party di apertura del Roma Europa Festival di sarà affidato Per tutta la durata del festival accoglierà artisti e Villa Medici. pubblico nel dopo spettacolo. Il locale, per chi non lo conoscesse, è ricavato all’interno di un palazzo cinquecentesco a due passi Ha da subito manifestato a chiare lettere il suodal Pantheon. creatività, molteplicità di atmosfere, design ultracon messaggio: temporaneo e sobrio. “Uno spazio multisensoriale – dice l’art director Maurizio Mottola – dove tutte e tutti sono liberi di esprime irrinunciabile diversità”. Su una superficie di mille e re la propria trecento metri quadrati, cucina, arte, suoni, luci e immagini si fondono comune con un piglio originale, raffinato e conforte in uno stile vole. È anche set di eventi sociali, comunicazione, cultura, moda e palco per artisti e creativi in genere. Nata ad Amsterdspettacolo; un am, nel 1990, dall’incontro di giovani artisti di tutto il mondo, la filosofia del locale ha convinto un gruppo di giovani imprenditori che ha puntato su Roma per riproporre le stesse atmosfere del club olandes e. www.supperclub.com Via de’ Nari 14, Roma. Infoline 0668807207 Club speciali Cube, un contenitore dove “entra di tutto!”: tre piani di diversità È come in una grande Arca di Noè, solo che qui non si risparmia nessuno: tutti dentro… a una fila interminabile, ma non c’è Noè a coordinare i lavori. Per quanto esuberante, è un’immagine lampante di ciò che il Cube rappresenta. Locale camaleontico della periferia romana, il giovedì sera dà il meglio di sé aprendosi ai giocosi territori del trash. Il venerdì invece ospita gli eventi transgender, gay ed etero di Muccassassina. Tre piani, in cui durante il passaggio sembra quasi di assistere alla fenomenologia della specie umana (quella notturna inteso!). “Incontri di tutto”, è questa la frase a cui i molti riconducono il loro esserci. Quella del giovedì è la serata più famosa e più affollata: l’ingresso è libero e la programmazione è curata da Radio Rock e i suoi dj. Primo piano dancefloor, secondo piano concerti di coverband o gruppi strampalati, che ben si accordano al calderone. All’ultimo piano, revival rock come Radio comanda al rock… Arrivati in cima non è necessario dare ulteriori direzioni ai movimenti: è sufficiente lasciarsi trastullare avanti e indietro, su e giù senza alcuna fatica, basta assecondare i movimenti della folla. Vista dall’alto la scena potrebbe apparire come un enorme e irregolare domino il cui movimento è originato dalla spinta di un solo elemento mentre il resto procede per inerzia. E quando la scossa ti raggiunge, si ricomincia da capo: di nuovo a far la fila! Via Portonaccio, Roma. Sputnik Club, intime emozioni Al pian o terra di una villa Sputnik club è un piccolo primi Novecento, lo in pieno centro storico. e confortevole locale Lo spazio interno si articola in una galleria d’arte music bar che ospita concert e un intraprendente internazionale: dancehall a i live e dj della scena base di revival, house, lounge, fino alle 4.00 del mat è contrassegnata da uno stiletino. La sala disco arredo metropolitano. Ottimi industrial e da un cene a tema a tinte etniche e freschi i cocktail, , ambiente rilassato, raccolto e amichevole. Via Santa Teresa degli Scalzi 154b, Napoli. Infoline 0815648686 0815449429 Agricantus, cooper sociale con l’amore per l’arte sommersaateiva per i disabili La stor ia del Centro cultural di un finanziamento regionae polivalente Agricantus ha inizio nel 1986 a seguito le. Da allora tanto lavoro è stato raggiunto dieci anni più stato fatto e il traguardo è panorama culturale palermit tardi. Il CCPA rappresenta una realtà tangibile nel ano : mol teplici le attività prodotte e osp di questo spazio. Il locale è itate all’interno ristorazione e un’area esp formato da 3 ambienti distinti: una sala spettacoli, una osiz ioni . Per quanto riguarda la prog punta principalmente al teat rammazione, si Altrettanta cura viene data ro contemporaneo d’autore, sperimentale e di poesia. alla musica, che rifiutando promuove, con le sue storiche ogni ottica “commerciale” rassegne, musica in genere privilegiati del mainstream. tenuta fuori dai canali selezione dell’Arezzo wave Non a caso l’Agricantus è il locale che ospita l’annuale per la Sici lia, oltre ad altri con al festival Sonica, nei pressi di Catania. Il tutto verrà com corsi che danno accessi convegni, seminari, serate part pletato da progetti speciali, icol ari, mostre etc. Inoltre il Centro ha anche pred ispo sto alcuni servizi, fuori e den favore dei portatori di handica tro al locale, a disabili. www.agricantus.org p, così da consentire la fruizione delle attività anche ai Via XX Settembre 82a. Infoline 091487117 32 di alberto traversi notte bazar 09 2004 [email protected] Aperitivo mon amour. A Milano è impossibile vivere una giornata senza questo rito tanto antico quanto cool. Ecco tutti i luoghi must del momento. L’aperitivo sta ai milanesi come la madonnina a Milano. Aspettare l’ora di cena davanti a cocktail e analcolici colorati accompagnati da salatini, panini e focacceria varia è diventato quasi una tradizione che tocca tutti i ceti sociali. E come per la lirica e per il calcio, anche questo passatempo meneghino ha i suoi templi. Si va dai super classici, testimoni della rinascita post bellica, agli american bar dei ruggenti anni ’80, senza dimenticare i morbidi ritrovi d’inizio secolo e le architetture d’avanguardia dei moderni cult bar frequentati oggi da una clientela giovane ma molto esigente. In questa stagione, quando il caldo continua a farsi sentire, qualche tavolo all’aperto o un marciapiede particolarmente ampio attirano come mosche al miele dell’aperitivo. I finestroni del Radetzky Café (corso Garibaldi 105, l’assetato popolo tel. 026572645) che d’inverno riparano gli avventori dal freddo intenso, d’estate non esistono piacevole sorseggiare gli intrugli di Franz nell’arioso open space mitteleur più e diventa opeo a stretto contatto con lo struscio del Garibaldi. Al Goodfellas (via Cusani l’ora dell’aperitivo sembra non finire mai. Gente dalle sei di sera a 4, tel. 028690142) un tavolo libero. I cocktail li preparano Giovanna e le due gemellin mezzanotte e mai e Sandra e Paola, brave, belle e simpatiche. Il Bar Bianco del Parco Sempione (Entrata Arena-Acquario. Tel. 0286451176) è il fenomeno del momento. Dove un tempo, tra yogurt e creme pronte, si ritrovavano intere comunità di bigianti e mamme con bambini al seguito, oggi si sorseggiano mojitos e cuba libre all’ombra di querce secolari e lampade ibizenche. In Brera resiste il Jamaica (via Brera 32, tel. 02876723), un tempo storico punto d’incontro di artisti e pittori, oggi ritrovo radical-chic di giovani bohemien. E’ d’ispirazi il Colonial Fashion Cafè (Via De Amicis, 12. Tel. 0289420401), discobarone coloniale della catena di Giorgio Santambrogio. Aperitivi e piatti freddi tra leoni impaglia posizionati sulla strada. Da vedere le splendide foto di Peter Beardti e sgabelli zebrati Take Away Solferino (via San Marco 20, tel. 026552204), i salatini appese ai muri. Al Oltre agli ottimi cocktail, un fornitissimo buffet offre leccornie per ognisono un dettaglio. cocktail e clientela trendy al Ricci (piazza della Repubblica 27, tel. esigenza. Lounge 0266982536) dove poltroncine zebrate animano il porticato. Tra i preferiti dal pubblico gay. Atmosfera sofisticata al Nordest Caffè (via Borsieri 35, tel. 0269001910) dove aspettando i musicisti per serate di buon jazz si può godere dei tavolini all’aperto d’arte e degli ottimi aperitivi accompagnati dai migliori toast della città., delle esposizioni perfezione al Victoria Café (via Clerici 1, tel. 028053598) a due passi Tutto è curato alla per l’aperitivo è uno dei più vari e abbondanti della città e l’arredam dalla Scala. Il buffet visita. Da non perdere i bagni. Meno di immagine, ma di altrettanta ento da solo vale la sostanza, l’aperitivo del Frida Café (Via Pollaiolo, 3. Tel. 02606935), ultimo nato nel dedalo capo allo spazio “Ma tu conosci Frida?” di via Pollaiolo 3. Propone unadi iniziative che fa Spagna con gazpachos, formaggi tipici e ottime tapas. All’Africa, alla carta ispirata alla e alle gesta dei più famosi esploratori è dedicato, invece, l’aperitivoleggenda di Tarzan del Crazy Jungle (Via Cavriana, 26. Tel. 0267391234). Qui tra liane, palme, animali feroci cocktail dai nomi esotici, l’happy hour è nobilitato da carni, verdure di cartapesta e piatti e un buffet ricco di verdure fresche. Una volta era una sala alla griglia, primi d’autobus, oggi, mantenendo lo stesso spirito, è diventato una dei d’attesa per autisti locali più frequentati e rumorosi della città. Il suo fascino sta in questo, l’Atiemme (Bastioni di Porta Volta 15, tel. 026552365) vive al ritmo pulsante della Milano che si sposta e che qualche volta si ferma: per un cocktail, un analcolico e un buffet che ha pochi eguali. Tra mojitos e cubalibre Le emozioni forti del lago A un tiro di schioppo da Milano, il lago di Garda propone alcune tra le discoteche più frequentate del Nord Italia. Da poco ristrutturato l’ex Genux, oggi Dehor (Via Fornaci dei Gorghi, 2 – Desenzano – Tel. 0309919948), si ripresenta al pubblico con un giardino estivo pensato come un autentico villaggio. Diecimila metri quadrati, due mega-piste, un centinaio di tavoli immersi in una vegetazione mediterranea ricca di riferimenti architettonici che ricordano il passato di Grecia, Spagna ed Egitto, fanno da cornice a importanti dj set e party a tema. A pochi chilometri, l’Hollywood (Via Montefelice, 11 – Bardolino – Tel. 0457210580) raduna più generazioni di vip e nomadi della notte. Da scoprire oltre all’Oxygen Bar, lo splendido giardino dedicato a Gaudì. Tra Desenzano e Lonato, il Fura (Via Lavagnone, 13 – Desenzano – Tel. 0309130652), si è da sempre presentato come spazio “Teatro-Disco–Azione”, un concetto immaginato nella fase progettuale dall’architetto Beppe Riboli e perpetrato grazie ad uno staff attento a riconsiderare, anno dopo anno, le grandi tendenze della club culture internazionale. Più che classiche serate da discoteca, il locale propone importanti dj set, eventi speciali e performance di alto livello. [email protected] bazar 09 2004 notte di andrea lisi 33 NOTTE BIANCA: ISTRUZIONI PER L’USO Come vivere la Notte Bianca romana senza lo stress di essere in ritardo per lo spettacolo prescelto e com e sopr avviv ere innumerevoli stimoli artistici senza lasciarsi sopraffare dall’ agli ansia della scelta giusta. Il 18 settembre si ripete. Notte bianca per tutti i romani. La delizia di orde ondivaghe di avventori ben decisi ad andare metropoli italiana trasformata in un mega happening per la a dormire il più tardi possibile. A disposizione della massa il miracolo psichedelico di una sospensione dei ritmi biologici che al nightclubbing e al ravin’. La città situazionista fatta realtà. sfrutti appieno le doti fatali della notte solitamente riservato concerti, eventi svariatissimi per qualità e quantità che copriran Tra recital di poesia, proiezioni cinematografiche, mostre, la deriva degli stimoli e delle occasioni (perdute), l’abbondanzano capillarmente tutta l’estensione dell’urbe, andrà in scena frustrante e lo stress: quello di essere comunque in ritardo per godere dello spettacolo prescelto e quello di rimanere bloccato nel caos mentre altrove accade ciò che si desidera Sembra la messa in scena della condizione umana contemporanea . , assediata da stimoli che prospettano un mondo dalle possibilità illimitate che però si risolvono in immobilismo da comples so di prestazi one foriero di inelutta bili fallimenti. L’opera d’arte totale della tragedia individuale dei nostri tempi. Che come tale va goduta, perchè alla fine lo spettacolo della Notte Bianca è il delirio delle strade stracolme di gente in fila sino all’alba, non tanto la somma dei pretesti offerti per farci uscire di casa. A meno che uno non si risolva ad esercita su qualcosa in particolare, su una scelta netta che pregiud re con coraggio e determinazione il libero arbitrio puntando ichi tutte le altre, che recida dall’app arente comples sità del molteplice la reale complessità dell’unico. Ad esempio rintracc che approfitti delle anteprime del festival Dissonanze di questiiando un percorso di fedeltà al nottambulismo avantgarde giorni, 17 e 18 settemb re. Allora, la sera precede nte alla Notte Bianca, concedetevi un aggiornamento sulla situazione visitando il Mutek Festival, ovvero l’edizione italiana della più della dance music sperimentale associata al video digitale importa nte rassegna del genere in nordam erica con sede a Montreal. Nella location collaudata del Brancaleone di Via Levanna si succederanno sul palco, con il loro live act, maestri dell’elettronica canadese del calibro di Deadbeat, The Mole, Crackho use, Egg, il dj-produ cer Oxtongu e da San Gillio (TO), il cui set ci spingerà verso i lidi crepuscolari intensi della tek-hou se teutonica, accompagnati dai vj DDG crew, dalla video installazione di Mylicon/EN e dalle sonorizzazioni di Alain Mongea u ed Eric Matsson , maestri tra l’altro nelle animazioni da computer. Nella zona cinema sarà proiettato in contemporanea Silent Room del collettivo Skoltz Kolgen, una cascata di stimolazioni audio-visive che spingono al limite le capacità di intende re la fruizion e estetica un all over esperen ziale. Rafforzati da questo viaggio per le nuove frontiere dell’interazione audio-visiva, preparatevi la sera successiva, quella della Notte Bianca, ad attraversare la città dribblando i capannelli di persone sempre più impone nti e le innume revoli occasioni di sosta e distrazione per puntare dritti al Palazzo delle Esposizi dei Light Surgeon, il più famoso gruppo di video artisti britanni oni di Via Nazionale, dove alle 22 comincia lo spettacolo ci, assai noti al pubblic o della Notte internaz ionale perchè collaboratori della mitica label di Acid Jazz ed electro-house Ninja Tune, la stessa di Coldcut ed Hexstatic per capirci. Lontani dall’inconcludente nomadismo che andrà consumandosi fuori, potrete godere di un’impr essionan te compos izione di immagini luci suoni con un unico obiettivo: prendervi per i sensi. E provate in tale estasi a recuperare il senso di un’arte che lavora sulle vostre terminazioni percettive come una Notte Bianca sui vostri desideri di godere del tempo, come un party sulla vostra voglia di strafare, come una installazione degli sulla vostra voglia di comprare. Se ci riuscite. Altrimenti lasciatev stessi Light Surgeon finanziata dalla Levi’s e dalla Nokia, i andare. A differen za di molti altri perlome no non avrete perso tempo nel cogliere i tempi. LINK obbligati www.dissonanze.it www. brancaleone.it www. nottebianca.it www.mutek.ca 34 di claudio coccoluto notte.nottetempo bazar 09 2004 Per alcuni è un eroe urbano, personaggio tra il mito e il quotidiano. Ma non si dice mai che il dj è un’antenna libera… un Mi è capitata una cosa che voglio raccontare: nel corso di una intervista giornalista mi ha chiesto se sinceramente pensassi di meritare il successo (virgolettato e relativo) di cui sto godendo: per quanto avessi riflettuto sulla to, cosa altre volte, in quest’occasione ho analizzato e approfondito l’argomendj aldilà delle motivazioni personali, ampliando il concetto alla categoria deisimile tutta. Si è spesso detto che il dj oggi è una mini rockstar, con una fascino a quello delle grandi star musicali ma col pregio della “vicinanza” al pubblico, quindi più accessibile, più complice nel condividere il party senza frapporre tra il palchi, transenne… Il dj è anche per alcuni un eroe urbano, personaggio sia mito e il quotidiano, che soddisfa sia chi ha bisogno di modelli da emulare e arrivo chi con questi voglia e possa confrontarsi. Ma la cosa che meno si dice, Una alla mia riflessione, è che il dj è un media, un comunicatore, un’antenna. Il ricetrasmittente umana di piaceri, energie ed emozioni sottoforma di musica. I dj sono “successo”, credo, sia solo e semplice gratitudine; gratitudine e fiducia. altro antenne libere, radio pirata, il cui controllo delle scalette non è esercitato che. che da loro stessi, senza soggezioni a palinsesti, sponsor o major discografisfida Il giudizio sta al pubblico, sempre, rinnovato sera per sera in una sorta di te dove le responsabilità di scelte cattive o sbagliate non possono essere demanda ad altri. Anzi, spesso il disc jockey si accolla colpe non sue: impianti sfasciati, “la problemi organizzativi, carenze d’ogni tipo che poiché egli rappresenta ze. faccia” del locale, vengono attribuiti a lui a dispetto delle sue competen fa Ma lasciatemi tornare all’assoluta indipendenza professionale, quella che del dj (maturo e compiuto) un vero battitore libero. Ho fatto fatica a spiegare case al giornalista che non fossi sommerso, come lui credeva, di promo della per discografiche, e ancora più fatica a spiegargli quale sia il mio budget annuale mia (e l’acquisto dei dischi che uso! Ma questa spesa è proprio la garanzia della che della maggior parte dei miei colleghi) libertà professionale: compro quello mi piace, e rischio su quello che scelgo, senza condizionamenti, senza pressioni: di questo i clubbers mi sono grati. Musica senza filtri che sgorga come dalla dei sorgente, senza essere imbottigliata. Ecco perché sono un nemico giuratotoglie CD e degli MP3: la loro facile possibilità di manipolazione e di fruibilità, col al dj vero la possibilità della ricerca e il percorso che ogni ricerca richiede il relativo arricchimento culturale. Avere le cose troppo facilmente ne sminuisce Ma valore intrinseco e, in termini di pathos, ne mortifica il potenziale emotivo.dita: credo che quest’ultima valutazione meriti un’analisi più ampia e approfon appuntamento alla prossima. dj: O T S E U Q I T I TI MER ? O S S E C C U S [email protected] 36 di chiara spegni gusti bazar 09 2004 [email protected] Mentre il cono compie 100 anni, i maestri artigiani del Belpaese puntano al e riconoscimento del marchio doc per il “gelato tradizionale italiano” e le gelateri elaborano nuovi gusti e creano prodotti light per diabetici e celiaci. E quando finisce l’estate? Niente paura. A novembre ci aspetta una mostra internazionale molto speciale… Non esistono certezze sulle origini del gelato, se non tracce della conservazione del ghiaccio: nella Cina dell’VIII secolo a. C. così come tra gli antichi egizi, poi Alessandro Magno e i romani, che custodivano neve e ghiaccio in appositi sotterranei, da mescolare a succhi di frutta o miele. A portare in Italia l’invenzione gastronomica pare siano stati gli arabi, nei loro insediamenti in Sicilia. Lo stesso termine “sorbetto” potrebbe derivare dall’arabo charbat, che significa bevanda, o da sh-r-b, che significa bevanda con lo zucchero. Anche la tipica cassata fredda forse deve il suo nome alla scodella nella quale veniva preparata: “qua-sat”. Il primato dei sorbetti spetta a napoletani e siciliani, che per secoli fanno scorte del ghiaccio preso dalle cime dei vulcani nelle “case del ghiaccio”. In ogni caso, prima si rinfrescano i cibi salati, poi quelli dolci. Forse il primo ricettario in Occidente è “Il libro dei sorbetti”, che risale all’XI secolo, manoscritto anonimo. Il periodo d’oro del gelato è il Rinascimento: grandi maestri sono i fiorentini Ruggeri e Buontalenti. Se Caterina de’ Medici fa assaggiare i gelati al re di Francia nel 1533, è il nobile siciliano Francesco Procopio dei Coltelli ad aprire a Parigi il “Caffè Procope” nel 1660. Si diffonde la moda in Europa, mentre in America sbarca il genovese Giovanni Bosio, che apre un negozio a New York. Poi gli americani cominciano a usare la panna al posto delle uova nella miscela iniziale. E alla fiera mondiale di St. Louis del 1904 un gelataio finisce i contenitori e utilizza le cialde del banco vicino: nasce il cono. In Italia la produzione industriale arriva tardi; nel 1951 la Motta lancia il mottarello, antenato del cremino, gelato al fiordilatte ricoperto di cioccolato. Di che gusto sei? _food/tests/icecream.htm la risposta. Un tipo toffee è Su http://quiz.ivillage.co.uk/uk cioccolato è efficiente e pieno di buon senso; vaniglia è impulsivo e vive alla giornata; , un po’ pessimista; intuitivo, sensibile e affidabile; fragola è leale, a volte timido e riservato chocolate chip è un tipo aperto, un creativo, magnetico e originale. d 521 sapori da recor è all’insegna della tradizione: al primo posto c’è la nocciola, La classifica dei gusti in Italia secondo la Coldiretti seguita da cioccolato, pistacchio, fragola e limone. Ma i gusti del 2004 Soave, Marzano, San Barolo, , amarone o, parmigian la, gorgonzo o, sono “aceto balsamic gelatieri italiani Montasio, Vincotto, pecorino, e perfino lo squacquerone”. La ricerca dei tazione non ha punta su ingredienti doc legati alle specialità del territorio. La sperimen , alloro, limiti: negli ultimi tempi sono nati i gusti alle olive, ricotta, sedano, rosmarino sciroppo e aloe, rucola, fava e lenticchia. Senza dimenticare zenzero e cannella, ginseng è stata d’acero, gelsomino e petali di rosa. La scorsa primavera la creatività italiana e dell’Ali) artigiani ne (dell’Unio Triveneto del gelatieri e i pasticcer di Centinaia . premiata record”. Due notai si sono dati appuntamento a Padova per la realizzazione di “Gelato da o per “soli” 521 omologat stato è Guinness il se anche diversi, gusti hanno verificato 580 e un po’ salato. gusti. Il pubblico ha gradito in particolare il gelato al baccalà, un po’ dolce Lecca e leggi Polliotti, Un po’ di storia, 30 ricette e tanti abbinamenti in Gelati Gelati di Luciana sorbetti, yogurt e prefazione di Dacia Maraini, ed. Mondadori, 19,50 euro; pratico Gelati, e con foto l’ultima frappè, per variare le merende, ed. Demetra, 6,40 euro; più compatta a Landra, De Margherit e Laura sorelle delle casa in fatti gelati I manuale del edizione e de Meyer, Fabbri Veroniqu di di semifred e sorbetti Gelati, anche carino euro; Vecchi, 7,90 un team di da “testate ricette di marchio suo un da garantito ed., 12 euro; si presenta euro; un must per cuochi professionisti” il volume Gelati e sorbetti, ed. Bonechi, a 3,90 e la descrizione chi adora le antiche illustrazioni è Il grande libro dei gelati, con la storia euro; non manca delle varietà di gelati e oltre 300 ricette, Newton & Compton ed., a 10,27 euro; più tecnico un’esperta di cucina, Fernanda Gosetti, con Il gelato, Fabbri ed., a 21,69 acqua), modalità e ricco di informazioni sui vari tipi (leggeri, all’uovo, al latte, a base di italiano, con 214 le artigiana gelato Il prime, materie e miscele diverse ione, fabbricaz di dalla A alla Z, è nisti, professio i per bibbia La euro. 15,50 Hoepli, ed. Preti, G. ricette, di www.gelatoar su acquista si euro; 180 a volumi 10 Barba, Walter di , La gelateria moderna e gelato, di Roberto tigianale.it, la rivista dei gelatieri italiani, dove si trova anche Freddo Giacobbi, per 30 euro. bazar 09 2004 [email protected] gusti di chiara spegni 37 De gustibus... L’hockey pockey In Nuova Zelanda il gusto icona nazionale è l’”hockey pockey”, una sorta di vaniglia arricchita da pezzi di toffee. Quale l’origine del termine hockey pockey? Secondo un estratto delle cronache londinesi del 1895 l’hockey pockey indica un tipo di gelato con una consistenza più solida di quello degli italiani, fatto di strati di diversi sapori e venduto in incarti che consentono di consumarlo dove si vuole (grande vantaggio rispetto a quello venduto in coppette di vetro). Solo un sospetto: che la base di alcuni di questi gelati, al posto del latte e della panna, sia una fantomatica “rapa svedese ridotta in poltiglia”. Il termine pare derivi dall’italiano dei primi gelatai emigrati: “ecco un poco”. Hockey pockey oggi per molti inglesi è solo il nome di una vecchia canzone e un ballo per bambini; secondo altri proviene dalla formula “hoc est corpus” della messa in latino e sta a indicare i trucchi che utilizzano i maghi nelle loro esibizioni. 1) 2) 3) 4) Il gelato va sciolto in bocca, non mangiato, e mai in fretta. Gustato a fine pasto può aiutare la digestione Per i bambini può essere un’ottima merenda Per gli anziani un alimento completo contenente calcio, vitamine e liquidi 5) Esistono gelati magri a basso contenuto calorico: 140 calorie ogni 100 grammi 6) Il gelato alla frutta si aggira intorno alle 160 calorie per 100 grammi, mentre quello a base di latte va dalle 220 in su 7) Attenzione alle aggiunte come panna, canditi, pezzi di cioccolata: le calorie schizzano in un lampo fino a 400 ogni 100 grammi 8) Evitare di acquistare gelati con l’aggiunta di additivi come aromi, coloranti, emulsionanti 9) Prestare particolare attenzione alla scadenza del prodotto 10) Occhio all’igiene. Gli ingredienti devono essere bene in vista, e chi serve non dovrebbe maneggiare denaro. Anche il locale deve risultare pulito. A guidare la classifica mondiale è la vaniglia, seguita da cioccolato e fragola. In genere considerata un gusto poco elaborato, nasconde invece una lunga lavorazione. L’essenza viene estratta dai baccelli della pianta della vaniglia, che è un’orchidea tropicale rampicante. Viene coltivata principalmente in Madagascar, Messico, Tahiti e Indonesia. La pianta produce i frutti solo dopo due/quattro anni e ogni baccello impiega da sei a nove mesi per maturare. Il momento del raccolto è critico per assicurare il gusto finale del prodotto e il baccello viene sottoposto a una lunga lavorazione nel quale perde l’80% del suo peso. La vanillina estratta è una percentuale minima, che può variare dallo 0,1 al 3% a seconda della varietà. E a seconda dell’origine della pianta cambia l’aroma finale. Il Giappone brilla per l’eccentricità delle sue varietà: dal tè verde al fagiolo rosso. Poi c’è il gelato al cactus (saboten aisu), alle ali di pollo fritte (nagoya tebasaki), alla polpa di granchio (kani aisu), non poteva mancare il pesce (sanma aisu), il polpo (taco aisu), i gamberetti (sakura ebi aisu), e il wasabi, tipico del sushi (clicca su http:// mdn.mainichi.co.jp/japano/0207/ice-cream/1.html). Meno originale il sapore di mais dolce in Malesia, di peperoncino in Indonesia, con semi di sesamo in Corea, di cookie dough in Usa. Specialità riservata all’estate quella lanciata da Doddington Diaries l’anno scorso, a base di “Newcastle Brown Ale”, una birra caratteristica del Nord-Est dell’Inghilterra. La produzione industriale cerca di competere con quella artigianale puntando sugli ingredienti. Particolarità che ha distinto in tutto il mondo la marca Haagen Dazs, ditta americana che agli esordi, negli anni ‘60, ha conquistato i consumatori creando belgian chocolate, vanilla swiss almond, butter pecan e dulce de leche. Nei forum di www.cucinait.com si raccolgono tante idee originali, come quella dei gelati al formaggio. Quello al gorgonzola con la brioche é eccezionale come entrée o come aperitivo estivo. Per 10 persone: 200gr roquefort, 200gr gorgonzola dolce, 400gr robiola, 25gr pistacchi tritati, 200gr panna montata. Sbriciolare il roquefort con una forchetta e poi impastatelo insieme a robiola, gorgonzola, paprica e pistacchi nell’impastatrice, mescolare e aggiungere la panna montata. Riempire uno stampo rettangolare cm26x6x6 foderato di alluminio e metterlo in freezer per 2 ore o più. Sformarlo 15’ prima di servirlo e spolverizzarlo con una cucchiaiata di pistacchi tritati E che dire del gelato al parmigiano? Ecco la dose per 6: in una ciotola amalgamare 150 g di parmigiano grattugiato con 2,5 dl di panna fresca versata a poco a poco, mescolando di continuo. Poi far sciogliere il tutto a bagnomaria per 7-8 minuti, mescolando finché diventa una crema. Filtrare con un colino fine, pepare e riporre in frigo per almeno 12 ore. Si può servire con fettine di pera, crostini e una goccia di aceto balsamico. Accompagnato con dei bastoncini di sedano è molto piaciuto. L’appuntamento D’obbligo a novembre una visita alla Mostra internazionale del Gelato che si svolge a Longarone, in provincia di Biella. Per informazioni e date: www.mostradelgelato.com Saper amalgamare i sapori, scegliere le dosi, è un’abilità tipica delle streghe. In fondo Maria Agnese Spagnuolo è una fata moderna, che nel suo laboratorio elabora ricette molto antiche e ne inventa di nuove, adoperando solo ingredienti naturali. La sua gelateria Fatamorgana, di fronte al parco Nemorense a Roma, è un ritrovo di golosi che offre creme e sorbetti (senza latte, ottimi per le intolleranze alimentari) tutti privi di glutine. La lista dei gusti cambia in continuazione, a parte i soliti classici. Particolari tra i sorbetti l’alkekengi, una bacca che sa di arancio e fico d’india; ananas e zenzero, dietetico e digestivo; tè verde e tamarindo; fichi; mela, mandorla e cannella; banana e lime; pere, porto e sambuco; uva e noci; cioccolato e arancio (senza latte). Tra le creme anche un cioccolato puro, caffè, liquirizia, aromatizzato con l’infuso della pianta di tabacco del Kentucky; tratta dal Kamasutra l’unione di finocchio, miele e liquirizia; da scoprire l’elisir della fata o lo zabaione della fata; la splendida crema al recioto, il passito della valpolicella; il dukkah (la “nutella” egiziana a base di nocciola, sesamo, cumino e coriandolo tostati). Gli ingredienti sono scelti con cura, come le mandorle e i pistacchi siciliani, senza coloranti, conservanti e addensanti chimici. Non ci sono cialde, ma coppette da 1,30 fino a 3,50 euro, da 250 gr. Fatamorgana è in via Lago di Lesina 9/11 (Piazza Crati) a Roma. Alta stagione 11.30 – 24; da novembre a maggio 11.30-21.30; tel.0686391589. 38 di chiara tacconi gusti bazar 09 2004 [email protected] Bar gelateria Lurisia Via Einaudi 2, Mondovì (Cuneo) Tel. 017443525 Siamo in Piemonte e la nocciola è il primo gusto da provare: irresistibile. Ma ai sapori classici ben si accompagnano quelli… alcolici, come il sorbetto al Dolcetto Monregalese, il gelato al Moscato e quello alla grappa di Arneis. Vi stupirà la delicatezza del gelato alla salvia e di quello al raschera, sì, proprio il formaggio. Gelateria Ghignoni Via Tiberina Sud 860, Sansepolcro (Arezzo) Tel. 0575741900 Palmiro Bruschi non ha nemmeno quarant’anni ma è già campione italiano di gelateria. E qui esprime, insieme al resto dello staff, il meglio della tradizione unito a invenzioni tutte da assaggiare. Una trentina di gusti da manuale fra i quali spiccano il gelato cioccolato & chianti e il pinocchio, a base di pinoli. Crêpe farcite con gelato o salse calde e coppe fantasiose completano l’offerta. Mastrociliegia Via Valverde 2, Ragusa Tel. 0932 625335 È una piccola ma fornitissima yogurteria-gelateria, e si può scegliere infatti fra una coppa di yogurt-gelato arricchita con frutta, cioccolato o altre prelibatezze, e il gelato come tradizione comanda: basterà una coppetta crema e cioccolato a farvi intuire l’artigianato gastronomico di qualità che si cela dietro ogni cucchiaiata, ma fatevi consigliare, perché a seconda della stagione troverete gusti Tradizionale Q Locanda del castello Via Palazzo de’ Rossi 16, Sasso Marconi (Bologna) Tel. 0516781172 Chiuso il martedì Tipo di cucina tradizionale con specialità di carne e pesce Specialità del locale filetto di manzo “razza romagnola” ai funghi porcini, con tortino di patate tartufato Spesa media 45 euro; secondi a partire da 11 euro Dolci fatti in casa Vino consigliato etichette dei Colli Bolognesi Piatti dietetici vegetariani Particolarità serate a tema (venerdì 24 settembre Profondo Fritto, a 32 euro, su prenotazione) Numero di coperti 120 + 120 esterni Carte di credito tutte Musica no Gentilezza personale ottima Sale fumatori no Servizi per disabili sì Illuminazione diffusa Enoteca Baccodoro Via Venturi 14, Mezzane di Sotto (Verona) Tel. 0458880269 Chiuso il lunedì sera e il martedì Tipo di cucina tradizionale con ottime carni e cantina fornitissima Specialità del locale costata di cervo con marmellata di cipolle Spesa media 45 euro Dolci fatti in casa Vino consigliato Valpolicella Superiore Piatti dietetici vegetariani Particolarità in raffinata villa seicentesca Numero di coperti 180 Carte di credito tutte Musica no Gentilezza personale buona Sale fumatori no Servizi per disabili sì Illuminazione soffusa Eat & go Convivium Viale Europa 4, Firenze Tel. 0556811757 Chiuso la domenica Tipo di cucina tradizionale toscana Specialità del locale pasta fresca, tutti i giorni Spesa media piatto unico pranzo circa 10 euro Dolci fatti in casa Vino consigliato dalla carta Piatti dietetici vegetariani Particolarità è una gastronomia di altissima qualità in cui fare la spesa per occasioni speciali o fermarsi a mangiare a pranzo o a merenda Numero di coperti 20 + esterni Carte di credito tutte Musica no Gentilezza personale ottima Sale fumatori no Servizi per disabili no Illuminazione soffusa bazar 09 2004 [email protected] gusti di chiara tacconi 39 È di moda la cooperativa Un tempo le cantine sociali e cooperative erano grandi calderoni in cui affluivano uve di tutti i tipi dei contadini della zona, che altrime nti non avrebbero avuto un ricavo sufficiente dalle vigne. Il vino, ovviamente, era tanto e mediocre. Oggi, invece, le guide enologiche più prestigiose sono piene di cantine cooperative che negli anni hanno saputo trasformarsi. Hanno cominc iato quelle dell’Alto Adige a fare scuola, e poi dietro molte altre. Hanno preteso dai contad ini una qualità sempre maggiore delle uve, mettendo loro a disposizione gli strumenti e le professionalità che servivano (enologo in primis). I risultati si vedono . E si sentono. Oggi le ex sociali devono anche combattere con i pregiudizi e costruirsi un’immagine adeguata, ma i riconoscimenti parlano chiaro; e in un momento di prezzi pazzi, forse le cooperative sono l’ancora di salvezza per il consumatore che cerca il migliore rapporto qualità prezzo. Qualche nome? In Alto Adige, la Cantina produt tori Colterenzio e quella di Andrian, per dirne un paio. In Toscana, Agricoltori del Chianti Geografico, Castelli del Grevepesa, Cantine Leonardo. Parole di vino Carlo Lotti è un libraio. E un appassionato di vini. A San Casciano in Val di Pesa, nel cuore del Chianti Classico, ha pensato bene di unire libri e bottiglie, e così nel suo negozio non solo si trovano sugli scaffali volumi che parlano del nettare di Bacco, ma anche vini pregiati. Un accostamento “come sarebbe piaciuto a Baudelaire” dice il vulcanico Lotti, che nella sua particolarissima libreria organizza anche eventi culturali ed enogastronomici. L’ultima invenzione è “Paroledivino”, pensata per chi come lui vuole sempre portare con sé, se non la bottiglia, almeno un “promemoria” del vino preferito. E così ha creato una linea di block notes che hanno come copertina le etichette dei vini. Un oggetto curioso e pregevole, anche su ordinazione. Info: Carlo Lotti Libraio, Via Roma 12, San Casciano in Val di Pesa (Firenze), tel. 055820279, www.carlolotti.com. Etnico Shangri-La Via Lazzaretto 8, Milano Tel. 0229510837 Chiuso il martedì Tipo di cucina cinese-tailandese Specialità del locale pesce tailandese al limone Spesa media cena circa 35 euro, piatti da 10 euro Dolci fatti in casa Vino consigliato birra cinese o vini italiani Piatti dietetici vegetariani Particolarità ambiente molto esotico e raffinato Numero di coperti 100 Carte di credito tutte Musica no Gentilezza personale ottima Sale fumatori sì Servizi per disabili sì Illuminazione soffusa Design Flor Viale Filippo Strozzi 28 a/b, Firenze Tel. 055475902 Sempre aperto Tipo di cucina cooking bar Specialità del locale carpacci Spesa media piatti a partire da 7 euro Dolci fatti in casa e non Vino consigliato il lunedì divino flor, serata di degustazioni Piatti dietetici vegetariani Particolarità design gallery con esposizioni Numero di coperti 20 + al bancone Carte di credito tutte Musica anche DJ Gentilezza personale ottima Sale fumatori no Servizi per disabili no Illuminazione soffusa 40 di eva buiatti gusti.mangia come leggi bazar 09 2004 Libri da mangiare e piatti da leggere da tutti i Paesi del mondo per occasioni [email protected] diverse ades d’amore Dolm “Sin da quel mattino pertanto Dimitris si chiuse in cucina a preparare dolmades, , dolmades che dolmades microscopiche da inghiottire in un sol boccone avrebbero lasciato Nanà a bocca aperta, dolmades che avrebbero soddisfatto pienamente i suoi gusti esigenti” . A. Staicos, Le Relazioni Culinarie, Ponte Alle Grazie, settembre 2003. come le fanno?). Vi I dolmades sono quei misteriosi involtini di foglie di vite o di cavolo che vi hanno meravigliato nei ristoranti greci (ma in abbondante occorrono una dozzina di foglie di vite oppure, se non avete occasione di andare in campagna, di cavolo cappuccio. Scottatele un risottino fino acqua bollente e leggermente salata, tiratele fuori senza romperle e stendetele ad asciugare su un canovaccio. Preparate grammi) e lasciate a mezza cottura: soffriggete una cipolla tritata fine in olio extravergine e, quando è biondissima, aggiungete il riso (100 brodo (se avete insaporire per qualche minuto girando sempre. Portate il risotto a mezza cottura aggiungendo poco per volta un po’ di etti di carne magra avuto la pazienza di farlo) oppure brodo di dado. Aggiustate di sale, e mettete da parte. Fatevi tritare dal macellaio due d’olio e uno di agnello (si meraviglierà, ma voi non lasciatevi intimidire), scottatela e salatela leggermente in un padellino con un po’ sale. Mescolate il poco e pepe tritati, fresco rosmarino e fresca menta di dose un’abbondante e carne la riso al Aggiungete d’aglio. spicchio i Dolmades piccoli fare per perché foglia, mezza ciascuna dentro meglio (o foglia ciascuna a dentro composto del pallina una tutto e mettete fermando pallina, la attentamente Rivoltate ciascuna). di pezzi due almeno fare da modo in fredde sono quando conviene tagliare le foglie e aggiungete ogni pacchetto con uno stecchino di legno. Adesso viene il bello! Mettete gli involtini in un solo strato in un tegame basso basso per circa il brodo avanzato fino a immergerli più che a metà. Strizzate sul tutto il succo di mezzo limone. Cuocete adesso a fuoco questa fatica, se vi mezz’ora, girando gli involtini delicatamente due o tre volte. Estraete quindi gli involtini e serviteli tiepidi o freddi. Dopo avanzano potete tranquillamente surgelarli e mangiarveli un’altra volta con soddisfazione. Questi involtini si sciolgono in bocca, sono arditi ma delicati, aromatici ma non eccessivi. Sono adatti a un uomo che cucina per una donna e la vuole meravigliare; meno ad una donna che cucina per un uomo, a meno che il rapporto non sia molto fantasioso, giovane, sofisticato, con frequente scambio delle parti. Mangiateli imboccandovi reciprocamente su un terrazzo d’agosto, la sera, bevendo vino bianco retzina oppure Lissa (metà yogurt magro bianco, metà acqua minerale, sale, mezzo spicchio d’aglio schiacciato, foglie di menta fresca sminuzzata a piacere). Vi sconsiglio dal fare una cena di amici a base di dolmades: ne occorrerebbe una quantità industriale e gli ospiti rimarrebbero incuriositi ma affamati. Meglio eventualmente prepararli per sé: l’ambientazione è la stessa, le bevande anche, ma ci si imbocca da soli fraternizzando con il gatto al quale però piace solo il ripieno. Un gioco un po’ malizioso fra due uomini, splendidi cuochi, che si combattono e si incontrano per confronti fra ricette e per la stessa donna. Lei è una tipaccia senza scrupoli che si diverte non poco, fa all’amore spesso, mangia benissimo e non ne paga mai le conseguenze. Utile e piacevole lettura per uomini che vogliono riconquistarsi un posto in cucina (ambizione sempre più frequente) e per donne che vogliono imparare a levarsi qualche soddisfazione. Per tutti, insomma. Se c’ è un libro che vi piace, con un personaggio che mangia con gusto, e vi siete sempre domandati che sapore avrebbe il suo piatto, scrivete a: [email protected] Troverete prossimo la ricetta sul numero di Bazar! 42 di lorella scacco arti bazar 09 2004 [email protected] nca bia nna do la e cat toc n No Spazi Oggetti d’uso comune che assurgono ad arte. vitali che diventano aree d’urgenza. E una mostra che invita a riflettere sull’egemonia dell’Occidente. Non Toccare La Donna Bianca E’ stato il titolo di un film di Marco Ferreri, datato 1974, a ispirare il titolo di questa mostra curata da Francesco Bonami. Ben 19 artiste internazionali sono state invitate a riflettere sugli “umori” di oggi e sul complesso panorama evolutivo della società dall’inizio del XXI secolo. Come spiega il curatore, il titolo provocatorio “vuole essere una riflessione su come la donna come soggetto storico rappresenti il simbolo della diversità e della liberazione della nostra società contemporanea. Se Ferreri identificava la “donna bianca” con l’occidente e i suoi folli genocidi di minoranze e popolazioni conquistate, questa mostra preferisce riflettere sul “non toccare”, ovvero l’ordine della società occidentale imposto al resto del mondo attraverso la propria potenza economica. Il lavoro delle artiste invitate non si focalizza sull’identità femminile in contrapposizione a quella maschile: ognuna, operando su territori diversi e contradditori come l’Asia, il Medio Oriente, l’Europa e gli Stati Uniti, vuole definire la propria diversità come strumento di liberazione, sia del proprio linguaggio che degli stereotipi che hanno spesso limitato la comunicazione del soggetto “donna” nella cultura e nell’arte contemporanea”. Interessanti l’argomento e le artiste invitate, tra cui ricordiamo le note Marlene Dumas, Mona Hatoum e Shirin Neshat, e l’afroamericana Senga Nengudi e la brasiliana Valeska Soares, che espongono per la prima volta in Italia. Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Via Modane 16, Torino, tel. 01119831600, http:// www.fondsrr.org, orari: martedì - domenica 12 – 20, giovedì 12 - 23; lunedì chiuso, biglietti: intero euro 5, gruppi euro 4, ridotto euro 3, dal 16 settembre all’8 gennaio 2005 Lucilla Catania S’intitola “Viti e Venti” la nuova mostra personale di Lucilla Catania che inaugura il giorno della Notte Bianca a Roma, sabato 18 settembre, presso la Galleria Oddi Baglioni di Roma. Questa esposizione è il terzo appuntamento, dopo le mostre di Genova alla Elle Quadro Documenti e di Mantova da Maurizio Corraini, legato alla presentazione della monografia della scultrice (edita da M. Corraini) relativa al lavoro svolto dagli anni 1986 al 2002. Nell’occasione l’artista presenta alcune sculture in marmo e basalto e una serie di altorilievi e bassorilievi in terra cotta realizzati nel 2004. In queste opere l’artista evoca oggetti di uso ordinario, modificandone la forma, la funzione e il loro movimento nello spazio. Caratteristica dell’artista è la sublimazione della materia attraverso la sua creatività. La concezione monolitica del suo operare si ribalta spesso nell’idea di frammento e di accumulo, così come la sensazione di pesantezza e di staticità viene sostituita da quella di leggerezza e di mobilità. Galleria Oddi Baglioni, via Gregoriana 34, Roma, tel. 066797906, galleriaoddibaglion [email protected], lun – ven 10 – 13 / 16 – 19.30 – sab 10 – 13, dal 18 settembre al 30 ottobre Mark Handforth e la nuova stagione espositiva della galleria Roma E’ la scultura a inaugurar opera Roma Roma. Un oggetto quotidiano, o meglio, un objet trouvé, diventa i” che d’arte con lo statunitense Mark Handforth. L’artista crea degli “ambient o vanno a mettere in disordine la realtà quotidiana a noi circostante, utilizzand e lampadin delle , motorino un come familiare, molto è ci che qualcosa sempre fluorescenti, delle candele, una vecchia maglietta Adidas o un lampione la caduto… Come “Lamppost”, dove è proprio un lampione a costituire rg Oldenbu di e e l’ideazion per Duchamp di memore era, Quest’op scultura. rg. per le dimensioni, è un omaggio dell’artista al suo maestro Martin Kippenbee a oggetti suoi sui rsi arrampica ad spettatore lo invitare sembra h Handfort e immergersi in quell’atmosfera particolare creata dalla luce facendo subentrar tà. conviviali di senso un opere sue delle staticità alla 61, Roma Roma Roma, Via dell’Arco de’ Tolomei 2, Roma, tel 0658817 dal ento, appuntam su o 19.30 12 sabato martedì a.biz, aromarom mail@rom Z. O. U. Zona D’urgenza Dopo Venezia, la mostra “Zona d’Urgenza” approda a Reggio Calabria. E’ la seconda tappa di una delle mostre presenti alla scorsa Biennale della città lagunare che ha ricevuto più consensi ed applausi. Il curatore, Hou Hanru, ha invitato circa quaranta artisti, provenienti soprattutto dall’Asia, a lavorare sul tema delle zone d’urgenza. Di che si tratta? I processi di modernizzazione e di globalizzazione attaccano i nostri spazi vitali, che si sono trasformati in aree d’urgenza dove affrontare quotidianamente problemi come lo sviluppo, la competizione e la sopravvivenza, mentre i sistemi sociali e urbani si decostruiscono e si riorganizzano. Così gli artisti si trovano a creare dei nuovi progetti culturali valutando i cambiamenti di queste nuove realtà. Villa Zerbi, Reggio Calabria, info: tel 0680692424 , fax 0680669906, dal 18 settembre al 14 novembre bazar 09 2004 [email protected] arti di luca beatrice 43 Libera follia La libertà di un pulmino Wolkswagen in giro per l’Europa, i colori della pittura d’oltreoceano, le effervescenze torinesi e un singolare approccio alla follia artistica. SENZA FRENI! Chi non ha più vent’anni ricorderà con affetto e un po’ di malinconia lo sgangherato pulmino Wolkswagen come simbolo di giovent e libertà. A bordo del Bulli, nome d’arte del Bus, si attraver ù sava l’Europa rollando erba e caricando gli autostoppisti, si trasport avano gli strumenti musicali per le tourné, ci si dormiva e faceva trasporto semplice e popolare che fece viaggiare i sogni di sesso. Un diventando oggetto di collezionismo e culto. Il pulmino è un’epoca musa ispiratrice di quindici giovanissimi artisti italiani (tra dunque la cui Maria Francesca Tassi concepita proprio in un camper) che interpre questo magico veicolo pieno di libertà e speranza. Tra loro tano Ozmo, Abominevole, Meris Angioletti, Laboratorio Saccardi e Fulvia Mendini. Senza Freni!, Antonio Colombo Arte Contemporanea, via 44, Milano, 21 settembre – 22 ottobre 2004, tel. 02 290601Solferino www.colomboarte.com orario: martedì-sabato 16 – 19.30 71, COLOR THEORY da Con appena un anno di attività alle spalle, Vitamin Arte Contemporanea, diretta Maurizio De Giuli e Marta Goglia, si è proposta come uno dei nuovi spazi torinesi più effervescenti e attenti alle novità internazionali. Prova ne è questa Color Theory, affidata a Franklin Sirmans, curatore di New York, profondo conoscitore della oggi giovane pittura d’oltreoceano. L’approccio è meramente critico, perché la pittura non rappresenta più una categoria in quanto tale, bensì l’applicazione di un sistema e, di pensiero che contamina e si integra con altri linguaggi e strumenti. Important inoltre, nella scelta degli otto artisti, la diversa provenienza geografica e culturale,Si a testimonianza della definitiva perdita del concetto di centralità metropolitana. segnalano William Cordova, Wanagechi Mutu, Su-en Wong. Color Theory, Vitamin Arte Contemporanea, corso San Maurizio 73b, Torino 23 settembre – 13 novembre 2004, tel. 011 8136006 orario: martedì-sabato 16 – 19.30 DIMENSIONE FOLLIA CORDO MORE FOOLS IN TOWN/MI RI mporanea non è i nel panorama attuale dell’arte conte Che Torino sia una delle città più vivac azioni, ma soprattutto dal fatto che ogni anno aprono fond e i muse f Lowe, due evidente solo dal lavoro di qualche mese Jacqueline Riva e Geof rtamento in nuove gallerie e spazi indipendenti. Da o aperto il loro appa hann o, Torin a e viver di scelto o Kurt Cobain, artisti australiani che hann su appuntamento) A level of trust. After zona Vanchiglia con la mostra (visitabilePartegas, Piero Golia ed Elisabeth Newman. A fine Ester di i lavor nel quadrilatero esponendo tra gli altri i schi che inaugura una nuova galleria settembre è la volta di Ermanno Tede ttiva curata da Norma Mangione e incentrata sul colle o, ricord Mi io Berruti) e romano: si comincia con scenze cittadine (Enrico De Paris, Valer tema della memoria, tra vecchie cono le, Giappone, Brasile. Israe da ti enien o, visitabile su artisti internazionali prov Fools in Town, via Guastalla 19, Torin A level of trust. After Kurt Cobain, More o, Ermanno Tedeschi Gallery, via Giulio 6, Torino, ricord Mi 837. martedì-venerdì appuntamento tel. 340 7071 0114369917 www.etgallery.it orario: 28 settembre – 15 novembre 2004, tel. 20 – 16.30 – 20, sabato 10.30 Per secoli la follia è stata considerata un elemento indissolubile dalla creatività. I Wittkover hanno parlato di influenza saturnina (quindi lunatica) nel temperamento degli artisti, sottolineando così il binomio genio – sregolatezza quasi necessario a ogni fuoriclasse che si rispetti. Oggi, anche se l’artista aspira a essere più un business man che un outsider, accostare la follia all’arte significa perdere per strada il vecchio luogo comune romantico e incentrare l’analisi sugli aspetti patologici del disagio quotidiano. Questo secondo Roberto Pinto, curatore del progetto per la Galleria Civica di Trento, che ha invitato artisti come Marina Abramovic, Francis Alys, Stan Douglas, Margherita Manzelli, Tony Oursler e altri. Dimensione follia, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, via Belenzani 46, Trento, 25 settembre 2004 – 9 gennaio 2005, tel. 0461985511 www.workartonline.net orario. martedìdomenica 10 – 18 44 di marzia di mento arti bazar 09 2004 [email protected] si dell’arte sen ISenti re l’arte con le mani, l’olfatto o il gusto… Provateci. Oppure scegliete di visitare il museo del vino o una capanna di tronchi di quercia. Dell’età del ferro. da un quadro di Gaugin). Dopo la pausa estiva torna Ta Matete (in polinesiano “mercato”, ripreso tattile. Si inizia con il Codice dei All’ingresso chiedete che vi venga consegnata la chiave per l’esperienza senso di vuoto, poi il Pozzo dei Sentimenti, quindici in tutto, dalla tristezza, alla nostalgia, dall’amore al ioni visive e uditive, che conduce Sentimenti, di incerta funzione. Quindi il Corridoio Magico, con sollecitazsi possono osservare immagini alla sala delle esperienze tattili e olfattive, dove, sdraiati su comodi pouf, proiettate su maxi schermi. Qui userete le vostre chiavi. l’arte, esposta al piano inferiore, Il percorso è pensato per preparare a vivere pienamente l’esperienza con e i servizi. Spesso le opere esposte dove, oltre alla living exhibition, si trovano la sala didattica, la caffetteria coinvolge, non colpisce, non sono in vendita. L’ esperimento non può dirsi riuscito: l’esperienza nondi varia natura: emoziona. Stimabile comunque l’organizzazione di una serie di eventi Fino al 10 Ottobre: Mostra di Antonio de Felipe I giovedì di Ta Matete, ore 19.30: 16 settembre - Fiori e cioccolato 23 settembre - Le grafiche d’autore io. Speciale Notte Bianca: 18 settembre dalle 21.00 alle 2.00 - Storia dell’occh e), Roma Ta Matete Living Gallery Roma, via del Pilota 16 (angolo via Quattro Novembr Tel. 066791107 [email protected] – www.tamatete.it libero Aperto dal martedì alla domenica 11.00-21.00, chiuso il lunedì. Ingresso , ha chiuso ad Aprile 2004. Accesso per disabili, Shop e caffetteria. La sede a Milano, in Corso Garibaldi Riapre il Museo di Preistoria di Celano A Settembre è prevista la riapertura del Museo di Preistoria di Celano, località Paludi (AQ), chiuso per diversi mesi in vista della sistemazione definitiva degli spazi espositivi. Costruito sulle rive dell’antico lago del Fucino, pensato come un grande tumulo sotterraneo (come le tombe dell’età del Bronzo messe in luce nelle vicinanze), si integra a tal punto con il paesaggio circostante da essere quasi invisibile da lontano. Il museo è stato realizzato per ospitare i materiali rinvenuti durante lo scavo dell’insediamento palafitticolo sorto sulle rive del lago dal terzo millennio a.C. e della necropoli di tombe a tumulo, tra i quali vanno segnalati i vasi d’impasto e gli oggetti in bronzo. Curiosi di scoprire cosa ci riserverà la nuova organizzazione dell’esposizione, possiamo intanto sottolineare la bellezza e la sobrietà della struttura e il meraviglioso panorama. Per informazioni: 0863790357 oppure 0863610318 Questa casa è una capanna Preparati alla vendemmia Ideato dai Lungarotti a sostegno dell’economia vitivinicola locale, il Museo del Vino è aperto dal 1975. Situato nel seicentesco palazzo Graziani-Baglioni, si articola in 19 sale, sovraccariche di oggetti. Il percorso, indicato da una serie di pois rossi per terra, si sviluppa tra agricoltura e arte, passando dall’età del Bronzo al Rinascimento. Sono conservati reperti archeologici, documenti quali carte catastali, statuti di comuni e antichi torchi. Poi il vino come medicamento e alimento. Indubbiamente più interessante l’esposizione ai piani superiori, che comprende oggetti realizzati da artisti contemporanei, come le Ninfe di D’Orazio e i boccali di Caruso, oltre alla collezione dei ferri da cialde dei Fondi Longarotti e Terenzi, e le incisioni e i disegni con motivi bacchici e vitivinicoli da Mantegna a Picasso. Soffermatevi sugli ex libris, tra i quali spicca la coppa disegnata da Cocteau e realizzata da Costantini. Museo del Vino, Corso Vittorio Emanuele 31, Torgiano (PG) Tel. 0759880200 [email protected] Apertura: Tutti i giorni 9.00-13.00/15.00-19.00. Chiuso il 25 dicembre Ingresso: 4.00 euro, ridotto 2.50 (studenti e gruppi di almeno 20 persone). Gratis bambini sotto i 6 anni. Servizi: Accesso disabili solo al piano terra, bookshop, no caffetteria Ai margini della Borgata Fidene, a Roma, in un silenzioso slargo alla fine di via Quarrata, è la ricostruzione di una capanna dell’età del Ferro (VIII secolo a.C.) messa in luce dagli scavi archeologici svolti dal 1986 al 1993. Realizzata secondo la tecnica antica, con struttura in tronchi di quercia, pareti di terra cruda e copertura di fibre vegetali, con decorazioni graffite e dipinte: all’interno focolare e arredo (letti, vasellame, sedili). Conservata in ottime condizioni, chiusa da una cancellata di metallo, è visibile dalla strada; l’interno si può visitare chiamando la Soprintendenza archeologica al numero 067103819. Cosa fare per vedere la Torre di Pisa È necessario sapere che: - la visita dura circa 30 minuti - il biglietto costa 15 , la prevendita 2 in più - il biglietto si può acquistare anche on line, ma solo con carta di credito, all’indirizzo www.opapisa.it/boxoffice/info_vendita.html - i visitatori saranno accompagnati, obbligatoriamente, dal personal e dell’Opera della Primaziale Pisana - la salita non è consentita, per motivi di sicurezza, ai minori di 8 anni 46 di luca carboni arti.skizzi bazar 09 2004 [email protected] bazar 09 2004 [email protected] viaggi di andrea mugnaini 47 5 cose da non perdere 1. 2. 3. Cubaaa 4. 5. Il quartiere dell’Habana Vieja Le strade acciottolate di Trinidad Una gita a cavallo nella Valle de los Ingeños Una passeggiata al tramonto sul Malecon dell’Avana Le auto d’epoca degli anni ‘50 foto di andrea mugnaini Niente cartelloni pubblicitari. Niente supermercati. Niente McDonald’s. Tra strade acciotto late, tegole rosse, sigari Montecristo, case color pastello, spiagge paradisiache e gite a cavallo si impara a fare a meno dell’Occiden te. Ecco come riuscirci. Da vedere Seduti sul parapetto del Malecón, il lungomare dell’Avana, i cubani guardano con un misto di speranza (i più giovani) o di rimpianto (i più vecchi) verso l’Oceano. E i loro occhi non si fermano alla linea dell’orizzonte, là dove cielo e mare si confondono in un unico blu, ma vanno oltre e arrivano alle coste della Florida, verso gli Stati Uniti, amati e odiati al tempo stesso. Separare Cuba dalle sue vicende politiche è praticamente impossib ritrovano in ogni luogo, con i pro e i contro, con le enormi contradd ile: le conseguenze della rivoluzione cubana si posto fuori dal tempo: niente cartelloni pubblicitari, niente superme izioni che inevitabilmente emergono. Cuba è un rcati, niente McDonald’s. Per i turisti che la visitano (e che non si accontentano delle prigioni dorate dei villaggi vacanze) modernità. Il quartiere dell’Habana Vieja è uno dei più bei comples è un gioiello rimasto intatto, non inquinato dalla della Rivoluzione il dittatore Batista, avrebbe voluto raderlo al suolosi architettonici coloniali di tutte le Americhe. Prima fortuna non è andata così e possiamo ancora ammirare la splendid per costruirci un moderno centro commerciale. Per numerosi musei (da segnalare il Museo Nacional de Bellas Artes), a Catedral barocca che domina l’omonima piazza, i strette. Nei pressi del Parque Central, che collega la città vecchia alla Plaza de Armas, i palazzi storici e il reticolo di strade Washington e la Real Fábrica de Tabacos Partagas, una delle manifattCentro, si trova il Capitolio, copia del Campidoglio di di Cuba la ritroviamo nell’immensa Plaza de la Revolución: qui Fidelure di sigari più interessanti del paese. La storia recente si affacciano il Ministero dell’Interno con il gigantesco murales di CheCastro tiene i suoi più importanti comizi. Sulla piazza Guevara, il Palacio de la Revolución e il monumento a Josè Martí, padre dell’indipendenza cubana. Trinidad, a cinque ore di autobus da L’Avana, è un vero e proprio gioiello acciottolate e le tegole rosse dei tetti delle case. Un città deliziosa dove architettonico con gli edifici color pastello, le strade escursioni possibili: dalle spiagge di Playa Ancon e Cayo Blanco alle trascorrere molti giorni in pieno relax. Numerose le gite a cavallo nella Valle de los Ingenios. Altre mete interessanti sono rappresentate dai magnifici paesaggi della provincia di Pinar del Río e da Santiago de Cuba con la sua vivace tradizione musicale. Libri Piuttosto che citare i moltissimi testi disponibili su Fidel Castro struggente libro Prima che sia notte di Reinaldo Arenas, appassioe Che Guevara, meglio concentrarsi sulla letteratura. A partire dallo nata autobiografia dello scrittore cubano dissidente e omoses morto di Aids a New York nel 1990. E’ un documento suale eccezionale sulle varie fasi della rivoluzione cubana. Danilo curato due bellissime raccolte di racconti di giovani autori Manera ha cubani: A labbra nude e Vedi Cuba e poi muori. Pedro Juan Gutierrez ha scritto il libro dall’esplicito titolo Trilogia sporca dell’Avana Senza e cioccolato, è stato conosciuto più per l’omonimo film che per un cazzo da fare. Storia omosessuale nell’Avana degli anni ’70, Fragole il romanzo di Senel Paz da cui è stato tratto. Altri autori da citare sono José Lezama Lima (Paradiso), Guillermo Cabrera Infante (Mea Cuba) e Leonardo Padura Fuentes (Paesaggio d’autunno). Acquisti Tornare da Cuba senza avere acquistato i rinomati sigari è praticamente impossibile: Cohiba, Montecristo o altro, a voi la scelta. Tutto dipende da quanto volete spendere. Quelli ufficiali, in vendita solo negli spacci statali costano dieci volte di più rispetto a quelli che vi verranno offerti a ogni angolo di strada. Sappiate che questi ultimi sono sigari di scarto fatti in casa dall’aspetto assolutamente identico agli originali. Da abbinare ai sigari è il rum, altro prodotto tipicamente cubano, in vendita praticamente ovunque. Abbondante è la produzione artigianale (statuette di terracotta, figure realizzate con la cartapesta, automobili fatte con lattine riciclate). Molto belli i quadri in vendita nel mercatino dell’artigianato all’Habana Vieja e i tessuti in vendita a Trinidad. Dove dormire Scordate i villaggi turistici e gli alberghi a 5 stelle. Quella non è Cuba, è una trasposizione mal riuscita degli stili di vita occidentali. Per conoscere Cuba e i cubani l’unica possibile scelta è andare a dormire nelle casas particulares, abitazioni private in cui vengono affittate alcune stanze ai turisti. All’Avana sceglietene una nel quartiere dell’Habana Vieja per respirare il cuore pulsante e decadente di questa città. Per esempio quella di Elias Fernadez (Aguila n.314, tel. 0053 78617447). Trinidad vanta le migliori abitazioni private di tutta Cuba. Quella di Arceli Reboso Miranda (Lino Perez n. 207 tel. 0053 419.3538) possiede una terrazza da cui si ammira uno splendido panorama. Risorse internet http://www.habanosdecuba.cu Per acquistare online tutti i sigari originali prodotti a Cuba http://www.cult.cu Cubarte, il portale della cultura cubana http://www.dtcuba.com Utile per chi cerca informazioni turistiche http://www.cubapratica.it Sito italiano su tutto ciò che riguarda Cuba. Completo e ben fatto 48 di agnese ananasso essere bazar 09 2004 la schiena anmdo Qu fa ale Posizioni errate, incidenti automobilistici, vita sedentaria, alimentazione sregolata, materasso troppo rigido. O troppo morbido. Ma quante sono le cause del mal di schiena? E come prevenirlo e curarlo? [email protected] La schiena non è solo un insieme di dischi e vertebre, è la nostra struttura, è l’impalcatura che sostiene l’”edificio”, il corpo. Se la schiena fa male non è come se facesse male un braccio. La medicina di oggi affronta le problematiche legate al mal di schiena in modo nuovo, più completo, più ampio. Esiste un nesso tra mal di schiena, stile di vita, postura. Cambia l’approccio e cambiano i metodi: oggi si ricorre sempre meno alla chirurgia e sempre più alla ginnastica posturale, riabilitativa e, perché no, anche allo yoga. Sono almeno 15 milioni gli italiani che soffrono di mal di schiena e il numero aumenta man mano che la vita si fa più sedentaria: sono i muscoli dorsali, lombari, addominali e delle gambe ad assicurare il corretto funzionamento della colonna vertebrale, senza un esercizio costante si indeboliscono e con essi la schiena. Molto spesso dietro al mal di schiena si nasconde una postura scorretta e cattive abitudini di vita (alimentazione sregolata, poco moto, materasso troppo rigido o troppo morbido). Ricorrendo a terapie farmacologiche (antinfiammatori e antidolorifici), fisioterapiche, chiropratiche (manovre per sbloccare il punto dolente) o addirittura chirurgiche, si finisce per risolvere il problema solo nel breve termine, senza affrontare il mal di schiena come una vera e propria malattia. rale, yoga, stretching Ginnastica postu della colonna o del bacino per riportare le ossa e il corpo nella diagnosi Cominciare con l’auto ione delle mandibole o dolore nel Se si nota una difficoltà nell’occlus masticare, questo potrebbe portare presto al mal di schiena perché viene a crearsi una tensione a livello dell’ATM (articolazione temporomandibolare) che si ripercuote sulla schiena. Il rimedio? Iniziare con una visita dal dentista, che potrebbe consigliare un BITE, una sorta di “paradenti” modellato che va a compensare eventuali “vuoti” occlusivi. Se si sente di camminare male, o di avere un appoggio diverso tra piede destro e sinistro e comunque non uniforme (basta vedere come si sono consumate le suole delle scarpe), il problema nasce dal basso. Dopo una visita fisiatrica e un eventuale esame baropodometrico (per controllare l’appoggio) possono essere utili dei plantari, plasmati sulla forma del piede, per correggere piedi piatti o valghi. I plantari, insieme alla ginnastica posturale, possono essere efficaci nel caso di “dismetrie” del bacino, che portano ad avere una gamba più lunga e una più corta. E’ facile accorgersene: basta guardare dove arriva l’orlo dei pantaloni su entrambe le gambe. Comunque dopo eventi traumatici è sempre bene farsi visitare e compiere controlli frequenti, anche in assenza di dolori. schiena Come è fatta la da 33 vertebre che si articolano una La colonna vertebrale è costituita sull’altra: dall’alto in basso 7 sono le vertebre cervicali, 12 le toraciche (o dorsali), 5 quelle lombari, 5 le sacrali e 4 le coccigee. Le ultime 9 sono in genere fuse tra loro, le altre 24 sono mobili e “ammortizzate” una con l’altra grazie ai dischi intervertebrali fatti di cartilagine. Quando uno di questi esce dalla propria sede si hanno le protrusioni discali o, nella peggiore delle ipotesi, le ernie del disco. Le vertebre sono circondate da legamenti e muscoli, che, insieme, formano la schiena. Le cosiddette “curve” della spina dorsale sono fondamentali per il mantenimento dell’elasticità e della solidità della schiena stessa. Prendono il nome di lordosi cervicale, cifosi dorsale, lordosi lombare, cifosi sacrale. Dopo un eventuale “sblocco” lo giusta postura è indispensabile il mantenimento con la ginnastica posturale, lo stretching, dolci lenti, esercizi su basano si perché molto no assomiglia si che pratiche Tre yoga attivo. solo e controllati per allungare muscoli e legamenti e “mobilizzare” le articolazioni, non sulla della schiena ma di tutto il corpo, in particolare di gambe e addome. Si lavora anche che bonificazione dei muscoli addominali che costituiscono, insieme ai dorsali, la “scatola” contiene la spina dorsale. Al tempo stesso si cura l’elasticità di tutto l’apparato: una spina dorsale in linea retta sarebbe ben 17 volte meno robusta e mobile del normale. ne In alcuni monasteri indiani, dove è bandita ogni attività fisica per lasciare spazio alla meditazio ascetica, i meditanti, per ritrovare una certa elasticità del collo, delle spalle e della colonna, praticano il”Cikitsa”, una specie di stretching che deve essere eseguito rigorosamente in coppia. si In più la persona che applica gli stiramenti deve essere veramente esperto, perché quando tocca la colonna vertebrale e altri delicati organi del corpo non ci si può permettere di sbagliare. Le manovre più importanti del “Cikitsa” servono a sbloccare e guarire la colonna vertebrale, ritenuta importante nei monasteri perché su di essa si trovano 5 dei 7 Chakra. Sul piano fisico controllano la salute di varie aree del corpo e nella scienza spirituale orientale sono fulcro di esperienze di coscienza. Il primo è alla base della colonna vertebrale, il secondo alla radiceil degli organi genitali, il terzo nella regione lombare all’altezza dell’ombelico, il quarto dietro cuore, il quinto nella regione della gola. Per saperne di più e avere a disposizione anche esempi pratici di esercizi per alleviare i dolori ricco potrebbe essere utile leggere Yoga per la schiena di Stella Weller. Anche il web è ecc) di informazioni. Basta digitare su un qualsiasi motore di ricerca (Google, Yahoo,Virgilio le parole- chiave mal di schiena. mal di schiena? E se non fosse solo manifesta con stanchezza, dolore alla schiena Si chiama fibromialgia e si e ai muscoli. Il termine fibromialgia (FM) deriva da “fibro” che indica i tessuti fibrosi (come tendini e legamenti) e “mialgia” che significa dolore muscolare. La FM è quindi una malattia reumatica che colpisce i muscoli causando un aumento di tensione muscolare, dovuta a una iperattività del Sistema Nervoso Neurovegetativo (la parte del sistema nervoso che controlla numerose funzioni dell’organismo come la contrazione dei muscoli, la sudorazione, la vasodilatazione, la vasocostrizione, ecc.) che è causata dal deficit di una sostanza prodotta a livello cerebrale, la serotonina. Tale disfunzione è una caratteristica costituzionale dei soggetti con FM ed è ereditabile. La tensione porta a rigidità nei movimenti, stanchezza costante, sonno disturbato e leggero. Recenti studi epidemiologici sulla FM evidenziano una frequenza nella popolazione generale compresa fra il 3 e il 4 % (circa 2.000.000 di pazienti in Italia). Colpisce più frequentemente le donne tra i 20 e i 30 anni, che però spesso si assuefanno ai sintomi e li denunciano solo in età avanzata. bazar 09 2004 [email protected] avere di giulia premilli 49 Mutande da Superman Scarpe per volare, capi intimi per assecondare il gesto atletico e jeans per avere glutei statuari. Non è fantascienza, ma le ultime novità che la ricerca ha prodotto nel campo dell’abbigliamento e degli accessori. Avete già provato l’effetto pompa della nuova mutanda sportiva? L’effetto “pompa” dell’intimo per sportivi a che E’ la nuova linea d’intimo uomo e donndi tutta da settembre prende posto nelle vetrine Italia. linea di Si chiama Hidden Power, ed è la sviluppa si che ra Diado della intimo non intimo ità: in tre modelli per tre diversi livelli d’attivista, ssion profe a l’atlet per nal” essio “Prof y-day” “Player” per lo sportivo attento, “Ever al, sia ssion Profe linea La . diano quoti per l’uso nibile nella versione uomo che donna, è dispo in cosa sia in versione indoor sia outdoor. Ma che consiste? E’ una sorta di seconda pelle osi inand coord o atletic gesto il onda assec intimo. nto dume dell’in ttivo prote etto all’eff chi ama Una sorta di “mutanda sportiva” per ra, e l’atletica. In questa occasione, la Diado ento, igliam d’abb capo un in volta prima per la nte il ha utilizzato in una commistione vince l Skinlife Mery fibra micro la n, Dryar ne ropile polip inata e l’elastomero Creora, la cui azione coord llere ad “effetto pompa” permette di espe rapida l’umidità ed il sudore garantendone una asti di contr più in nibile dispo E’ e. razion evapo lungo colore, linee interrotte e fasce che corrono il corpo... per I prezzi variano da 14,90 a 39,90 euro slip. e ie magl top, tte, coulo seni, reggi o erche nel camp ! re con le nuove riclto in avanti nella la o ne v Be r e io? ur p erc a di diventare...M nza è Mythos Axeler, un sa ra, grazie alla Ladisnocianorp n ha mai sognato pare che off n è fantascie a No Chi scuderia Diador o modo di fare sport (e non oggi è possibile! della dinamica running. La nuova scarpa delle nuov un , ola su lla cnico di Milano, ne l tecnologia de r in acciaio Tech Alloy inserita o in collaborazione con il Polite , accumulando iat de ele serpentina Ax dare anche a lavorare!). Stud glio ogni movimento del pie a sorta di molla solo... ci puoi an sembra infatti supportare al medola nella fase di spinta con unico di Maratona il telaio di Axelerta durante la flessione e restituen miracolo. In un percorso class me 540 metri l’energia utilizza Ma sono i numeri a far gridare al ono guadagnare una cosa coper dimagrire! autoricaricante. erche sostengono che si possspazio! Alla faccia di chi corre ni passo, più con Mythos le ric rcorso! Quindi og sul totale del pe thos! Insomma... un My mo euro 110,00 I prezzi: 0 Mythos Axeler uo scarpa Diadora Mythos Axeler donna euro 110,0 scarpa Diadora Il jeans Love Therapy Si chiama Love Therapy ed è la linea “gentilezza” proposta per l’autunno inverno da Elio Fiorucci. Gli abiti e gli oggetti proposti dalla nota griffe sono prodotti in “modiche” quantità ... tanto per assaggiare il benessere. E come dice il marchio “li riconoscerete per la loro gentilezza, perchè sono progettati e prodotti da un gruppo di giovani di talento come un progetto d’amore per trasmettere sempre di più voglia di vivere”. Come l’ergonomicsexyjeans che valorizza la femminilità di chi lo indossa. Elio Fiorucci con questa nuova creazione allunga le gambe, esalta le forme e soprattutto.... ridisegna i glutei rimodellandoli in proporzioni perfette! Un jeans “custom - made” come ama proporlo lo stilista che vuole rendere le donne più belle e sicure di sé. Curiosamente ... da provare! Da Fiorucci Galleria Passarella, 2 Milano 50 di agnese ananasso hi-tech bazar 09 2004 [email protected] Il ripostiglio della tecnologia, cosa c’e’ dietro l’hi tech Per tante invenzioni tecnologi che che hanno successo quante restano “in cantina”? Ecco il chi, cosa e come delle invenzioni geniali ma… sfortunate! La rete e l’arte dello zen Bisogna avere pazienza, ci vuole tempo per far crescere una tecnologia, aspettare che si crei una struttura solida che ne garantisca la continuità. La fretta ha provocato uno dei più grandi flop di questi ultimi anni: l’affondamento, seppur parziale delle .com. Il boom di internet degli anni ’90 ha portato alla formazione della cosiddetta “bolla tecnologica”, scoppiata dopo pochi anni. L’euforia generalizzata ha fatto nascere l’e-commerce, un sistema composto da miriade di piccole aziende che vendono i loro prodotti on line. Oggi molte di queste non esistono più, le sopravvissute sono rimaste perché poggiano su una solida struttura. Le altre sono cresciute senza “spina dorsale” e quindi appena è cambiato il vento si sono ripiegate su se stesse o si sono spezzate, andando a creare una specie di “humus” di nutrimento per le realtà virtuali future. E’ successo per esempio con Napster, il sito per scaricare musica gratuitamente da internet grazie all’installazione di un software per il peer to peer (condivisione). Nato nel 1999 dall’idea di Shawn Fanning, un ragazzo di 19 anni che nel giro di poco tempo ha creato una community di 60 milioni di utenti, Napster ha chiuso presto a seguito delle cause avviate dalle maggiori case discografiche mondiali. Oggi è possibile ancora scaricare musica, da Kazaa per esempio, uno dei peer-to-peer più diffuso oppure dal nuovissimo Store Music europeo di Apple. Si chiama iTunes e per ora è attivo in Gran Bretagna, Germania e Francia: si possono acquistare le hit del momento a 0,79 o 0,89 euro l’una. Solo nella prima settimana ci sono stati 800.000 acquirenti. Napster è nel ripostiglio ma Fanning ha lasciato il segno. Questione di standard… e di fortuna Telefonia, hardware e software business e consumer, reti, a spazio. Ma esiste un ripostiglio della tecnologia, pieno zeppo ognuno il suo di utensili e oggetti di ogni genere, che servono o sono serviti a far “funzion are” il mondo hi tech di oggi. Sono le tecnologie che non ce l’hanno fatta. Non perché non valide ma perché poco o male “sponsorizzate”, frutto della passione di una persona o di un team che ha lavorato per la di un’idea. Quell’idea o progetto realizzato a metà continua arealizzazione vivere oggi in altre tecnologie che hanno avuto più fortuna. Quanto costa una telefonata Meucci o Bell? Questo è il problema. Per molti anni l’invenzione del telefono è stata attribuita a Bell, che, dietro di sé, aveva una grande azienda in grado di produrre i primi telefoni. In verità il nostro Meucci aveva brevetto provvisorio nel 1871, sei anni prima di Bell. La già ottenuto un Corte Suprema riconobbe solo più tardi la paternità di Meucci. Meucci morì in miseria ma aveva vissuto per farci comunicare più velocemente. Dal pantelegrafo al fax Era il 1815 quando un certo Caselli di Siena, inventò una pantelegrafo o telegrafo universale, che doveva sostitui macchina, il tradizionale basato sul linguaggio Morse. La nuova macchina re il telegrafo permesso di trasmettere documenti scritti a mano senzainvece avrebbe codificazione. Nonostante egli avesse l’appoggio del Granduc necessità di morì nel 1891 a Firenze senza aver visto la diffusione della a di Toscana, Perché? La situazione storica non era favorevole, il mercato sua macchina. non era pronto, ha trovato la porta chiusa. Circa un secolo e mezzo dopo arriverà il fax, suo figlio, poi internet, suo nipote. Quando a casa registriamo una videocassetta usiamo il VHS (Video Home Service), uno, anzi LO standard di registrazione. Pochi, (quasi nessuno) usa il Betamax, uno standard in estinzione, anche migliore del VHS, prodotto dalla Sony, che per una serie di combinazioni, come ad esempio la decisione della Disney di non vendere più nastri di questo tipo, è uscito dal mercato nel 2002, con grande pena degli aficionados. C’è chi ci ha scritto anche un libro Nicola Nosengo ha dedicato un intero libro alle tecnologie che non ce l’hanno fatta. Il titolo è L’estinzione dei tecnosauri, edito da Sironi. Ripercorre la storia di tecnologie che non ce l’hanno fatta e l’evoluzione di quelle che ce l’hanno fatta, fissando l’attenzione sull’importanza del mercato e dell’accoglienza del pubblico. Vita e morte di un’invenzione dipendono dalle necessità e dai “capricci” del pubblico. Assurdità geniali Ogni anno a Harvard si conferiscono gli igNobel, riconoscimenti prestigiosi e molto ambiti nel mondo accademico per premiare chi ha formulato teorie e compiuto studi su argomenti assurdi. I premiati, che vengono da tutte le parti del mondo a loro spese, tengono vere lezioni universitarie su temi come “i buchi neri possiedano tutti i requisiti tecnici per essere la sede dell’Inferno” o, in medicina, su “Le ferite dovute alla caduta delle noci di cocco” o su come funziona il “PawSense”, il software che si accorge se un gatto ha camminato sulla tastiera del computer. Inventiva e creatività vengono sempre premiate. muratore @bazarweb.info bazar 09 2004 Molti sono gli interrogativi e di grande intere che talvolta nasce tra architetti, urbanisti e sse è il dibattito non solo. Spesso infatti, quelli che sono maggiamministratori, ma ormente affezionati a un certo aspetto delle architetture della città sono gli stessi cittadini che la vivono. E’ dunque un proble qualche modo tutti i fruitori del nostro patrim ma che tocca in Numerose sono state, in questi ultimi quindici onio architettonico. e le progettazioni di piani del colore dei centrianni, le realizzazioni non sempre i risultati, che sono sotto gli occhiurbani italiani, ma di tutti, trovano consensi e comunque il dibattito che ne scaturisce appare sempre molto interessante e vivace. In questa di grande interesse, anche per i non addetti ai ottica ci sembra lavori, il Convegno Internazionale “COLORE ARCHITETTURA AMBI rivolto a studiosi, professionisti, e a tutti coloro ENTE”, che è che al problema del colore della città e degli ambienti storici, e non solo storici, lavorano, e soprattutto agli studenti, che devono questa importantissima problematica, conoscendo rapportarsi a ne i termini della questione. Le ragioni del Convegno Internazionale su Colore Architettura Ambiente, proprio in questo 2004, che vede europea della cultura, sono motivate dal fatto Genova capitale ad essere città storicamente di facciate dipint che Genova, oltre stata famosa, e che la accomuna alle moltissimee, per cui è sempre altre città dipinte, architetture di oliva muratore 51 italiane ed europee, vuole offrire lo spunto per creare occasioni di confronto sul “tema/problema”, sugli approcci metodologici e sulle nuove tecnologie da utilizzare negli interventi di recupero, non più solo a scala architettonica, del singolo edificio, ma soprattutto a scala urbana e urbano-ambientale: strade, piazze, percorsi urbani a tutti i livelli, per considerare finalmente questa componente in tutti gli ambiti spaziali, storici, e sottolineare le valenze sociali, morfologiche, stilistiche, storiche e costruttive. Su questa tematica infatti Genova ha in questi ultimissimi anni fatto grandi passi dal punto di vista realizzativo, attuando interventi dove si riconosceva l’importanza di considerare questo aspetto nell’insieme con una progettazione contestuale e il progetto del singolo edificio verificato e raffrontato all’insieme; un progetto attento a tutte le correlazioni, in quanto uno degli elementi della complessità del costruito storico. Quindi, un confronto a livello europeo, e forse non solo europeo, oramai necessario, al fine di trovare una impostazione comune, e almeno prefigurare le strategie per il futuro per questo problema importantissimo, non più eludibile nella sua specificità, sia nell’ambito di una politica di conservazione, sia nel caso dell’inserimento del nuovo nella città storica. (Convegno Internazionale, centro Congressi magazzini del Cotone, 30 settembre-1 ottobre, Genova, www.boero.it). Di che colore è la tua città? Il tema del colore dell’architettura nella città è argomento di grande fascino. Le nostre città, sia storiche che più moderne, mutano a volte in modo sostanziale e molto rapidamente i propri colori. Perché succede? E in quale modo muta il colore delle nostre città? Ogni momento storico ha i suoi colori di origine e di riferimento? “Stracciando i veli: donne artiste dal mondo islamico” Palazzo Reale di Napoli, Sala d’Ercole, Napoli Fino al 15 settembre 2004. Nella mostra, organizzata dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo, in occasione del suo decennale, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico di Napoli e Provincia, la Royal Society of Fine Arts di Amman, la Jordan National Gallery of Fine Arts e l’Accademia del Mediterraneo-Maison de la Méditerranée, saranno esposte, per la prima volta 70 opere di 51 artiste provenienti dai principali Paesi islamici. Il messaggio che viene dall’impostazione dell’esposizione e’ quello di riaffermare il ruolo della donna nei processi di pace. Quelle esposte, sono opere di donne che danno voce alla propria creazione infrangendo le rappresentazioni, gli stereotipi e i pregiudizi della donna “velata”. INTERNI. donne fotografe “Colore. Una biografia. Tra arte storia e chimica, la bellezza e i misteri del mondo del colore”, di Philip Ball, febbraio 2004, BUR. Come riporta lo stesso autore, “l’uso del colore, non possiede solo una sua storia, una sua fisica, una sua chimica: è una lunga avventura che ha la sua psicologia, i suoi pregiudizi, la sua religiosità, un’avventura che è anche scienza”, così per il pittore, come anche per l’architetto. Casa Simonetti, Viareggio (LU) Viale Puccini 238 Loc. Torre Del Lago (55049) – [email protected] - www.casasimonetti.com - visita su appuntamento al 328 2919490 Fino al 30 settembre Con la cura di Pietro Gaglianò, sono ospiti di Casa Simonetti, le fotografe: Stefania Balestri, Maria Teresa Sartori, Elisabetta Scarpini e Margherita Verdi. Nelle stanze della Casa, la fotografia, come linguaggio privilegiato dell’arte contemporanea, esplora un mondo di sensibilità tutta al femminile che guarda “dentro da fuori” e “fuori da dentro”; le opere esposte danno la possibilità di un dialogo visivo ed emotivo tra gli interni art déco della villa e quelli dell’immaginario artistico contemporaneo. 52 di matteo bianchini piccoli bazar 09 2004 [email protected] Avete un bambino piccolo e la meta delle vostre vacanze prevede un viaggio in aereo? L’idea di rimanere confinati in uno spazio piccolo per diverse ore vi preoccupa? E se a tutto questo aggiungete l’angoscia che il decollo e l’atterraggio possano dar fastidio al piccolo ecco che i vostri progetti sono sull’orlo del naufragio. Prima di rinunciare definitivamente vediamo di capire bene quali possono essere i problemi reali, perché viaggiare in aereo con i bambini, anche quelli più piccoli, è possibile. Basta organizzarsi bene! Le compagnie aeree si impegnano per agevolare il viaggio di chi ha con sé un bebè. Un posto vicino al finestrino é il modo migliore per intrattenere i bambini più grandi: per loro assistere al decollo o all’atterraggio é una meravigliosa esperienza e lo stesso vale nel vedere la terra a grande distanza. I bimbi piccoli (0-2 anni), non pagando il biglietto, non hanno diritto al posto, quindi non dimenticate, al momento della prenotazione dei biglietti, di chiedere se sono a disposizione gli speciali seggiolini da viaggio. Si tratta di seggiolini molto simili a quelli per le automobili e si mettono davanti alle gambe. Nel caso in cui non fossero previsti, il bambino può stare tra le braccia della mamma poiché è vietato portare in aereo il passeggino che deve essere consegnato al check-in o alla scaletta dell’aereo al momento dell’imbarco. In fase di decollo e atterraggio, al bambino, come del resto agli adulti, si possono otturare le orecchie in seguito ai cambi repentini di pressione. Per ovviare al problema è consigliabile mantenere il bimbo sveglio alla partenza e prima dell’arrivo e, se è piccolo, fargli succhiare un po’ d’acqua dal biberon, o dargli il ciuccio, se è più grande offrirgli gomme da masticare o caramelle e cibi da succhiare. Dato che l’aria all’interno del velivolo è molto secca è bene portarsi succhi di frutta e acqua da offrire spesso ai bambini. In aereo si sa lo spazio è molto limitato e per quanto possibile anche i bambini devono stare seduti. Cosa molto difficile, ma non impossibile se ci si organizza: per i bambini fino a 4 anni bisogna provvedere ad organizzare giochi e passatempi (colorare, disegnare, “guardare” un libro, offrire loro una sorpresa inattesa per aiutarli a trascorrere il tempo) mentre i più grandi possono vedere il film che proietta la compagnia durante il volo, leggere il loro fumetto preferito, giocare con i videogiochi tascabili. Se il bambino è piccolo e viene ancora allattato al seno, il metodo rimane lo stesso e la cosa è semplice; altrimenti se prende latte artificiale, vi preoccuperete di preparare tanti biberon quante sono le ore di volo… I costi In linea di massima valgono questi principi. Voli di linea: i bambini vengono raggruppati in due classi: Infant (0-2 anni) e Child (2-11 anni). Nei voli di linea, ove non venga diversamente specificato, gli Infant pagano solo il 10% del biglietto e non hanno diritto al posto prenotato che comunque viene assegnato direttamente a bordo se ci sono posti disponibili; mentre da 2 a 11 anni hanno diritto a uno sconto del 50% del prezzo del biglietto. Se le tariffe aeree sono già scontate può accadere che i bambini paghino lo stesso prezzo dell’adulto, oppure che usufruiscano di uno sconto fino a un massimo del 33%. Voli charter e compagnie a basso costo: i bambini fino a 2 anni non pagano o pagano solo il 10% del prezzo del biglietto mentre gli altri pagano generalmente la tariffa piena, come gli adulti. La pedagogia steineriana rivolta ai genitori Sapete come calmare i bambini con l’aiuto della musica o del canto? Sapete che i bambini piccoli sono coinvolti dal vostro movimento mentre raccontate loro le fiabe e che la musicalità delle filastrocche colpisce i bambini un po’ più grandi? Sapete in che orari della giornata è più efficace raccontare storie ai bimbi e perché? Queste sono alcune delle domande a cui risponde il libro libro curato da Arve Mathisen Come sviluppare tutti i talenti del bambino. La pedagogia steineriana rivolta ai genitori (Edizioni Red , 2003 13.50). L’autore raccoglie il frutto del pensiero di Rudolf Steiner (1861-1925), unito all’esperienza pratica di molti anni di attività nelle scuole. In questo libro, infatti, vengono affrontati alcuni aspetti dell’educazione del bambino e proposti alcuni principi metodologici cui gli asili Waldorf aderiscono, ma che prima di tutto dovrebbero essere adottati in famiglia. Il testo si occupa in particolare dei bambini in età prescolare. Partendo da semplici ma fondamentali informazioni che riguardano l’evoluzione del bambino nella percezione di se stesso e nel rapporto con gli adulti, fin dalla nascita, si sofferma sui comportamenti infantili da tre ai sei anni. Le prime esperienze del bambino avvengono in famiglia ed è importante che i genitori conoscano alcune modalità della crescita e del comportamento infantile per poter interagire con lui in maniera costruttiva. E’ bene dunque conoscere le varie fasi della comunicazione, verbale e non, quando hanno inizio le capacità cognitive nel bambino e quando il pensiero astratto. Perché ciò avvenga è importante ricordare che è proprio nell’ambito delle attività pratiche e del gioco che si consolidano alcune competenze del bambino quali “la capacità di scegliere, la capacità di prendere l’iniziativa, la capacità di raggiungere una consapevolezza fisica e psicologica, la capacità di perseverare, di concentrarsi, di acquisire adattamento interiore, di inserire nelle proprie azioni la responsabilità e l’attenzione verso gli altri”. E’ quindi fondamentale che il genitore non imponga la propria volontà e si renda conto che il piccolo deve svilupparne una individuale che, ricorda l’autore, “può essere nutrita solo indirettamente”. Nell’ambito del gioco spontaneo, il genitore farà attenzione poi al fatto che il bambino richieda o meno la sua diretta partecipazione e a non interrompere questi momenti di libertà. Per quanto concerne le attività pratiche sarà estremamente efficace, invece, dal momento che “ la partecipazione stimola la familiarità e il senso di appartenenza”, coinvolgere il bambino nelle attività di mamma e papà come lavare i piatti, cucinare o cucire. Nel corso di queste attività anche il genitore sarà spesso messo alla prova con domande, pretese o comportamenti che lo spiazzano. Poche sono le regole da rispettare: fornire risposte semplici, utilizzando delle metafore, faciliterà ad esempio questo compito, perché in questo modo l’adulto si avvicina al mondo della comunicazione infantile. Ricordate che il bambino in età prescolare vive nel presente, quindi probabilmente si confonderà di fronte aduna domanda dell’adulto che implichi la cognizione di tempi passati o futuri. bazar 09 2004 [email protected] sport di valerio cammarano 53 «Una volta che abbiate conosciuto il volo camminerete sulla terra guardando il cielo, perché là siete stati e là desiderate tornare». Così parlò Leonardo Da Vinci. A 5 secoli dalla morte del genio toscano, questa sua frase è ancora attuale. Soprattutto per chi pratica parapendio. I “malati” del volo sono milioni. Paracadutisti, deltaplanisti, piloti di aereo, elicottero, mongolfiera o aliante. Ognuno vive il cielo a modo suo. Molti, in realtà, ne hanno un sacro terrore. Sicuramente non gli amanti del parapendio (c’è chi li chiama “parapendisti” ma la parola non ci piace). Chi crede si tratti di una sottospecie di paracadutismo compie un errore concettuale. A un occhio inesperto le differenze tra i due attrezzi possono sembrare minime. In realtà, sono notevoli. Intanto, il parapendio è più grande e costruito con materiali diversi. Ma differente è soprattutto l’uso che se ne fa: il paracadute serve per atterrare senza sfracellarsi al suolo, con il parapendio si vola, anche per ore. Come tutte le discipline legate al volo anche il parapendio presenta dei pericoli. Prima di affrontare da soli venti e correnti ascensionali è meglio affidarsi a una guida esperta per imparare i rudimenti di base su un bel biposto. Le scuole in Italia sono moltissime. L’elenco completo su www.parapendio.com/p-Italia.htm. Ovviamente non si tratta di un passatempo alla portata di tutte le tasche. A seconda dei modelli, un parapendio costa mediamente tra i 1500 e i 3000 euro. Esiste anche il mercato dell’usato, ma bisogna stare attenti a ciò che si acquista, perché comprando un attrezzo usurato c’e il rischio di fare una bruttissima fine. E non vorremmo avere lettori sulla coscienza. parapendio 1-4 SETTEMBRE VELA – Cagliari – Campionato Nazionale Classe Optimist 1-11 SETTEMBRE VELA – Torbole sul Garda (Tn) – Campionati Mondiali Classe 5,5 2 SETTEMBRE CICLISMO – Ortonovo (Sp) – 30° Giro Ciclistico della Lunigiana - Junior 2-5 SETTEMBRE VELA – Cecina (Pi) – Campionato Nazionale Classe Europa 3 SETTEMBRE ATLETICA – Sauze d’Oulx (To) – World Trophy Mountain AUTOMOBILISMO – Asti – 16° Rally del Tartufo 3-5 SETTEMBRE SCACCHI – Crema (Cr) – 6° Open Internazionale Città di Crema SCACCHI – Torre del Greco (Na) – 3° Festival Città del Corallo 4 SETTEMBRE CICLISMO – Sondrio – Gara Nazionale Downhill - Fuoristrada RUGBY – Prima Giornata Campionato Italiano Findomestic Super 10 SCI NAUTICO – Moncalieri (To) – Trofeo Moncalieri Senior/Open – Discipline Classiche TRIATHLON – Grado (Go) – Triathlon Olimpico ORIENTAMENTO – Monte Tomarlo (Ge) – Campionato Italiano Distanza Lunga 4-5 SETTEMBRE AUTOMOBILISMO – Siracusa – Rally Mare Monti AUTOMOBILISMO – Foggia – Rally del Gargano AUTOMOBILISMO – Modena – 10° Rally del Frignano AUTOMOBILISMO – Livorno – 28° Rally Continentale AUTOMOBILISMO – Palermo – 24° Rally Conca d’Oro CANOA – Firenze – Finale Canoagiovani, Meeting delle Regioni e Debuttanti DANZA SPORTIVA – Lavis (Tn) – Trofeo Città di Lavis 4-11 SETTEMBRE CICLISMO – Palermo – XXVII Settimana Ciclotour Città del Mare - Amatoriale 4-12 SETTEMBRE SCACCHI – Cesenatico (Fo) – 9° Open Internazionale Città di Cesenatico SCACCHI – Trieste – 6° Festival Internazionale di Trieste 5 SETTEMBRE AUTOMOBILISMO – Imola - LG Super Racing Weekend AUTOMOBILISMO – Misano (Rn) – Peroni Racenetwork AUTOMOBILISMO – Ragusa – 4° Coppa Monti Iblei – Velocità in salita AUTOMOBILISMO – Vittorio Veneto (Tv) – 34° Vittorio Veneto-Cansiglio – Velocità in salita ATLETICA – Bologna – Mezza Maratona Run Tune Up ATLETICA – Sauze d’Oulx (To) – Grand Prix Montagne Olimpiche CANOA – Policastro (Sa) – Campionato Italiano Ragazzi/Master – Canoa Fluviale Slalom CICLISMO – Giro di Romagna – Professionisti CICLISMO – San Martino al Cimino (Vt) – 43° Trofeo S. Morucci – Under 23 CICLISMO – Santa Croce sull’Arno (Pi) – 59° Gran Premio Industria del Cuoio e delle Pelli – Under 23 CICLISMO – Casatenovo (Lc) – 13° Maratona Bike della Brianza - Fuoristrada CICLISMO – Como – VI Fondo Fabio Casartelli - Amatoriale SCI NAUTICO – Lago del Turano (Ri) – Trofeo Paolo Ferranti – Discipline Classiche TRIATHLON – Cagliari – Triathlon Olimpico e Aquathlon Kids TRIATHLON – Conegliano (Tv) – Mini Duathlon, Duathlon Kids e Duathlon Sprint Circuito Estateinsieme TRIATHLON – Cremona – Triathlon Sprint TRIATHLON – San Giovanni in Persiceto (Bo) – Triathlon Kids Ironkid 2004 ORIENTAMENTO – Prato del Principe (Ge) – Campionato Italiano Staffetta 5-12 SETTEMBRE SCACCHI – Imperia – 46° Festival Internazionale di Imperia 7 SETTEMBRE CICLISMO – Figline Valdarno (Fi) – 27° Giro Internazionale del Valdarno – Under 23 8 SETTEMBRE CICLISMO – Schiavon (Vi) – 80° Astico-Brenta – Under 23 8-10 SETTEMBRE VELA – Mondello (Pa) – Coppa del Presidente Classi Laser, Aloha, Optimist e L’Equipe-Coppa Prima Vela Classi Aloha, Optimist e Tika BRIDGE – Verona – Generali Master-Campionato del Mondo Individuale 9 SETTEMBRE CICLISMO – Monopoli Valdarno (Pi) – 14° Giro della Toscana – Under 23 9-12 SETTEMBRE CICLISMO – Orsago (Tv) – 1° Trittico Veneto dal Mare ai Monti - Junior 10-12 SETTEMBRE AUTOMOBILISMO – Brescia – 22° Rally della Valcamonica 10-12 SETTEMBRE AUTOMOBILISMO – Rimini – 11° Rally dell’Adriatico DANZA SPORTIVA – Lignano Sabbiadoro (Ud) – Trofeo Città di Lignano Sabbiadoro 10 SETEMBRE-5 OTTOBRE SCACCHI – Milano – Open Autunno 2004 11 SETTEMBRE AUTOMOBILISMO – Monza (Mi) – Campionato Internazionale Formula 3000 FIA AUTOMOBILISMO – Viterbo – 33° Coppa Automobilistica del Cimino – Velocità in salita CANOA – Valstagna (Vi) – Campionato Italiano Sprint Ragazzi/Under 23 – Canoa Fluviale Discesa CICLISMO – Loro Ciuffenna (Ar) – 2° Gran Premio Città d’Arezzo - Femminile TRIATHLON – Peschiera del Garda (Vr) – Triathlon Olimpico Campionati Italiani Assoluto e Militare TRIATHLON – Vittorio Veneto (Tv) – Minitriathlon e Triathlon Kids Circuito Estateinsieme ORIENTAMENTO – Tonadico (Tn) – 3° Centri Storici Trentini BRIDGE – Verona – Torneo Internazionale a Coppie 11-12 SETTEMBRE AUTOMOBILISMO – Sassari – 14° Rally Coppa Limbara ATLETICA – Grottazzolina (Ap) – Maratona di Grottazzolina ATLETICA – Parma – Maratona e Mezza Maratona di Parma CANOA – Mergozzo (Vb) – Campionato Italiano Velocità Under 23 e Gara Nazionale Velocità Senior/Ragazzi CANOTTAGGIO – Piediluco (Tr) – Campionati Italiani Assoluti/Juniores Pesi Leggeri SCI NAUTICO – Recetto (No) – Trofeo Tomassini – Discipline Classiche 11-19 SETTEMBRE SCACCHI – Milazzo (Me) – 1° Open Internazionale Città di Milazzo 12 SETTEMBRE AUTOMOBILISMO – Monza (Mi) – Gran Premio d’Italia Formula 1 AUTOMOBILISMO – Varano (Pr) – Peroni Racenetwork AUTOMOBILISMO – Pedavena (Bl) – 22° PedavenaCroce d’Aune – Velocità in salita AUTOMOBILISMO – Catania – 40° Corsa dell’Etna – Velocità in salita CANOA – Valstagna (Vi) – Campionato Italiano Classica Ragazzi/Under 23, Gara Nazionale Senior/Junior, Campionato Italiano di Società – Canoa Fluviale Discesa CICLISMO – Casalecchio di Reno (Bo) – 24° Piccolo Giro dell’Emilia – Under 23 CICLISMO – Sissa (Pr) – 10° Memorial Davide Sirosi - Junior CICLISMO – Sondrio – Raduno Cicloturistico Nazionale - Amatoriale TRIATHLON – Chioggia (Ve) – Triathlon Sprint TRIATHLON – Isola di Albarella (Ro) – 2° Aquathlon Isola di Albarella, Camp. Italiano Cadetti Mini Aquathlon DANZA SPORTIVA – Cesena – Cesena Open ORIENTAMENTO – Mussolente (Vi) – Trofeo delle Regioni d’Italia ORIENTAMENTO – Villa Santina (Ud) – Som Cup ORIENTAMENTO – San Martino di Castrozza (Tn) – 8° Trofeo Società Trentine DAMA – Trieste – 9° Coppa Città di Trieste 12-18 SETTEMBRE VELA – Porto Rotondo (Ss) – Campionati Europei Classe 6 Metri 14-19 SETTEMBRE CICLISMO – Lunata (Lu) – 9° Giro di Toscana-Memorial Michela Fanini - Femminile 15-16 SETTEMBRE SCI NAUTICO – Sede da definire – International Watersky Federation Championships – Discipline Classiche 16 SETTEMBRE CICLISMO – Potenza – 23° Giro della Basilicata - Junior 17-18 SETTEMBRE AUTOMOBILISMO – Messina – 26° Rally Internazionale di Messina 18 SETTEMBRE CICLISMO – Giro del Lazio - Professionisti CICLISMO – Osimo (An) – 17° Trofeo Rigoberto Lamonica – Under 23 CICLISMO – Sant’Anna d’Alfaedo (Vr) – 8° Trofeo Pietra d’Oro – Under 23 LOTTA – Termini Imerese (Pa) – Grand Prix Sicily TRIATHLON – Cervia (Ra) – Triathlon Sprint, Aquathlon Kids e Aquathlon Promozionale 18-19 SETTEMBRE AUTOMOBILISMO – Bassano (Vi) – 21° Rally Internazionale Città di Bassano AUTOMOBILISMO – Pistoia – 20° Rally Montecatini e Valdinievole AUTOMOBILISMO – Genova – Rally Città di TorrigliaAppennino Ligure AUTOMOBILISMO – Verona – X Romagnano-Azzago – Velocità in salita AUTOMOBILISMO – Arezzo – 32° Pieve Santo StefanoPasso dello Spirito – Velocità in salita CANOTTAGGIO – Gavirate (Va) – Campionato Italiano Under 23/Esordienti e Meeting Nazionale CICLISMO – Livigno (So) – Coppa del Mondo Downhill e Crosscountry - Fuoristrada DANZA SPORTIVA – Treviso – Trofeo Città di Treviso 19 SETTEMBRE AUTOMOBILISMO – Vallelunga (Rm) – Ferrari Racing Days AUTOMOBILISMO – Magione (Pg) – Trofeo Antonio Anonini e Trofeo A.R. 33 Club AUTOMOBILISMO – Pergusa (En) – Challenge Siciliano Velocità (3° Prova) AUTOMOBILISMO – Cosenza – 9° Cronoscalata LuzziSambucina – Velocità in salita AUTOMOBILISMO – Palermo – 28° Cefalù-Gibilmanna – Velocità in salita ATLETICA – Torino – Mezza Maratona di Torino ATLETICA – Ravenna – Maratona Città d’Arte ATLETICA – Teramo – Mezza Maratona GiulianovaTortoreto-Alba Adriatica ATLETICA – Brescia – Mezza Maratona di Brescia CANOA – Mezzana (Tn) – Campionato Italiano Senior Canoa Fluviale Slalom CICLISMO – Prato – Gran Premio Commercio e Industria – Professionisti CICLISMO – Paderno di Ponzano Veneto (Tv) – 35° Trofeo G. Bianchin – Under 23 CICLISMO – San Mauro Torinese (To) – VII Gran Fondo del Piemonte Italo Zilioli - Amatoriale CICLISMO – Cassano allo Ionio (Cs) – I Gran Fondo della Sibaritide - Amatoriale CICLISMO – Sanremo (Im) – VI Gran Fondo Carlo Dapporto – Amatoriale PESISTICA – Cortina d’Ampezzo (Bl) – Campionati Italiani Biathlon Atletico TRIATHLON – Piombino (Li) – Triathlon Olimpico TRIATHLON – Mandello del Lario (Lc) – Triathlon Sprint TRIATHLON – Monticelli (Pr) – Duathlon Sprint TRIATHLON – Napoli – Campionato Italiano Junior Aquathlon Classico TRIATHLON – Palermo – Triathlon Sprint Città di Palermo, Mini Triathlon e Triathlon Kids TRIATHLON – Sistriana (Ts) – Triathlon Sprint 21 SETTEMBRE CICLISMO – Isola della Scala (Vr) – 6° Gran Premio Fiera del Riso – Under 23 CICLISMO – Collecchio (Pr) – 69° Coppa Collecchio – Under 23 22-25 SETTEMBRE PATTINAGGIO ARTISTICO – Quartu S. Elena (Ca) – Coppa Europa 23-26 SETTEMBRE VELA – Cala Galera (Gr) – Campionato Nazionale Classe First 40 DANZA SPORTIVA – Ariccia (Rm) – Festival Danza 2004 24-25 SETTEMBRE AUTOMOBILISMO – Roma – 10° Rally degli Etruschi-Trofeo A.C. Roma 24-25 SETTEMBRE SCACCHI – Ladispoli (Rm) – 1° Torneo Alvise Zichichi 25 SETTEMBRE ATLETICA – Udine – Mezza Maratona di Udine ATLETICA – Toscolano Maderno (Bs) – Mezza Maratona del Garda ATLETICA – Alghero (Ss) – Maratona di Alghero CICLISMO – Giro dell’Emilia - Professionisti CICLISMO – Rimini – 2° Gran Premio Corriere Romagna-2° Memorial Ezio Bazzocchi – Under 23 CICLISMO – Loro Ciuffenna (Ar) – 8° Giro del Valdarno - Femminile SCI NAUTICO – Albarella (Ro) – Meridian Challenge Finals – Piedi Nudi TRIATHLON – Bracciano (Rm) – Triathlon Kids e Triathlon Olimpico ORIENTAMENTO – Ala Città (Tn) – 4° Centri Storici Trentini 25-26 SETTEMBRE AUTOMOBILISMO – Nuoro – 2° Rally del Sole AUTOMOBILISMO – Bergamo – 21° Rally Alpi Prealpi Orobiche CANOA – Milano – Campionato Italiano Velocità Senior/ Junior CANOTTAGGIO – Baschi (Tr) – Internazionale Tevere-Fiumi d’Europa CANOTTAGGIO – Varese – Meeting Internazionale DANZA SPORTIVA – Desio (Mi) – Trofeo Planet Dance 26 SETTEMBRE AUTOMOBILISMO – Adria (Ro) – Peroni Racenetwork AUTOMOBILISMO – Caltanissetta – 5° Coppa Nissena – Velocità in salita CICLISMO – Valperga (To) – 4° Giro del Canadese-5° Trofeo Sportivi Valperghesi – Under 23 CICLISMO – Rapallo (Ge) – 47° Milano-Rapallo – Under 23 CICLISMO – Polignano a Mare (Ba) – 55° Targa Crocifisso – Under 23 CICLISMO – Lugo (Ra) – 3° Giro della Romagna Femminile CICLISMO – Bergamo – Gimondibike – Fuoristrada DANZA SPORTIVA – Pradamano (Ud) – Trofeo Victoria 28 SETTEMBRE AUTOMOBILISMO – Mores (Ss) – Trofeo Franco di Suni, Trofeo Minicar 700, Challenge Formula Ford CICLISMO – Castelfranco di Sopra (Ar) – 35° Ruota d’Oro – Under 23 BRIDGE – Venezia – 3° Festival Internazionale 29 SETTEMBRE-3 OTTOBRE VELA – Crotone – Campionato Nazionale Under 25 Match Race 29 SETTEMBRE-4 OTTOBRE VELA – Imperia – Campionato Europeo Classe Fun 30 SETTEMBRE-3 OTTOBRE AUTOMOBILISMO – Sassari – Rally d’Italia-Sardegna VELA – Trieste – Campionato Nazionale Classe UFO Olimpiadi diverse Ad agosto gli occhi del mondo erano puntati su Atene. Finite le Olimpiadi l’interesse degli sportivi punterà altrove. Peccato, perché la capitale greca a settembre ospita una manifestazione che non ha nulla da invidiare ai Giochi “normali”. Sono le Paraolimpiadi che tra il 17 e il 28 celebrano la loro dodicesima edizione. La prima edizione delle Paraolimpiadi risale al 1960 a Roma, con 400 atleti da 23 paesi che si confrontarono in 8 sport – tiro con l’arco, scherma, nuoto, pallacanestro, tennistavolo e atletica. A queste sei discipline se ne sono aggiunte altre 13: bocce, ciclismo, equitazione, calcio a cinque, calcio a sette, goalball (si tratta di una disciplina riservata ai non vedenti nella quale due squadre di tre persone cercano, come fa intuire il nome, di fare gol all’interno di un campo da pallavolo), judo, sollevamento pesi (che si pratica distesi), vela, tiro a segno, pallavolo, rugby e tennis (entrambi su sedia a rotelle, come del resto il basket e la scherma). Tra queste solo quattro – bocce, goalball, sollevamento pesi e rugby – sono di pertinenza esclusiva degli “altri” Giochi. A partire da Seoul 1988 si è deciso di far disputare Olimpiadi e Paraolimpiadi sempre nella stessa città. Il numero dei partecipanti è cresciuto in maniera esponenziale nel corso dei decenni. Dai 400 atleti di Roma si è passati al record di 3843 provenienti da 123 nazioni stabilito a Sydney 2000. Record che si conta di battere ad Atene. Aldilà dei dati statistici e storici, ciò che è importante sottolineare quando si parla di Paraolimpiadi è che non si tratta di una manifestazione folkloristica o, se si vuole, politically correct ma priva di veri contenuti tecnici. Al contrario i partecipanti sono atleti veri, in alcuni casi più veri di quelli normodotati. Basti pensare che il primato paraolimpico sui 100 metri, che appartiene al nigeriano Ajibola Adoye (privo di un braccio), è 10.72, mentre quello olimpico del canadese Donovan Bailey è di 9.84. Addirittura, nel sollevamento pesi il record mondiale disabili è di 12 chili superiore a quello “normale”. Certo, queste ultime due discipline non sono tecnicamente paragonabili, ma il confronto dà un’idea della competitività degli atleti disabili. Per maggiori informazioni: Federazione Italiana Sport Disabili (www.fisd.it) Pallacanestro su sedia a rotelle (www.basketcarrozzina.it) Comitato Paraolimpico Internazionale (www.paralympic.org) 54 di angelita peyretti sciocchina bazar 09 2004 [email protected] “i vicini” disegno di marco begani Oplà la città Ma guarda la mia abbronzatura! Come squamo… Coraggio, sono tornata in città, avanti con le nuove iscrizioni in palestra e via libera ai corsi di decoupage. Smetterò di fumare, ecco, e mi metterò anche a dieta… ammazza che fame mi ha messo il mare! Non è che quando finiscono le vacanze finisca proprio il mondo… Ma a chi la racconto? Mi sembra che non debba sorgere neanche più il sole, mi manca l’aria, non respiro, dov’è, dov’è accidenti, il mio ombrellone? Dov’è il brillio del mare, il rumore di stoviglie al tramonto, la sabbia nel buco del c… calzone? Ma tu guarda la mia abbronzatura! Come squamo… E dire che uso tutti quei prodotti speciali, Bronzetern, Duralung, Marocchin… “Tu prova a non lavarti” mi ha detto una volta la Marta. Non funziona, garantito, con l’unto l’abbronzatura scivola via, si condensa tutta nelle zone concave. No, non c’è niente da fare, quello dell’abbronzatura è un destino inevitabile, bisogna rassegnarsi. Uff, mi manca l’aria. D’accordo, devo mettermi il cuore in pace, coraggio, sono tornata in città, avanti con le nuove iscrizioni in palestra e via libera ai corsi di decoupage. Bisogna che rimetta il cervello al suo posto, nel cesto della frutta. Smetterò di fumare, ecco, e mi metterò anche a dieta… ammazza che fame mi ha messo il mare! Vorrà dire che scenderò a comprarmi due cozze, gnam, cozze alla marinara per cena. Ma a chi la do a bere, tra poco ci saranno solo porcini e castagne! Mi viene da piangere. Tanto vale che accenda il fuoco nel camino per le caldarroste. Almeno uscirà qualche buon film al cinema, molto bene, andrò subito al cinema, oggi stesso… Al buio, al chiuso, stretta, seduta, come morta. No, meglio uscire sul balcone. Le mie piante! o Dio! sono morte tutte! “Sembra che dormano” mi ha detto la vicina. Maledetta, guarda le sue di piante, guarda che roba, fiori di tutti i colori, frutti, pomodori come se piovesse, ma come fa? Ma chi se ne frega, metterò un’amaca sul mio balcone, così mi sentirò sempre in vacanza… Sarà pericoloso? Decimo piano, mi dà un po’ le vertigini. Meglio una sdraio, ecco, una semplice sdraio… magari mignon, di gore-tex se possibile, la metterò sotto una calotta termica, così fra un mese, quando ci saranno undici gradi riuscirò ancora a vedere fuori. No, non ce la faccio, devo trasferirmi, mollare il lavoro, mollare tutto… chiosco ai Carabi, ma sì, come ha fatto Susanna, lei sì che sa quello che vuole, ne ha di fegato lei, ha venduto la casa e via! E io cosa mi vendo? Io ho un bellissimo impianto stereo… le perle della nonna… e questa sdraio. Forse la sdraio è meglio che me la porti dietro, così, per le prime notti… Mi daranno pure qualcosa di liquidazione no? Chessò, almeno i soldi per il biglietto aereo dovrei rimediarli! È che avercelo un contratto di lavoro in questo caso mi farebbe comodo. Meglio che vada a disfare la valigia… uh che puzza! Ma cos’è? Ah, ecco, tu guarda, il granchio che ho catturato, non era del tutto morto, che carino, lo metto qui, sulla mensola del camino, maledetto camino, non guardarmi così sai, è solo settembre… beh, magari intanto accosto un po’ la finestra. E poi cosa c’è qui, vediamo, ma che cos’è? Oh, il cappello di paglia, come si è ridotto! Tutto schiacciato poverino, come farò oggi senza cappello? Mi prenderò certamente un’insolazione! Meno male piove. Accidenti come mi sta male, averlo saputo prima… ma che razza di capelli, devo assolutamente andare dalla parrucchiera, la chiamo subito, “Pronto Mara? Ci sarebbe posto per oggi? No? E neppure domani? Niente fino a venerdì?” Ecco, si ricomincia “Bene allora sa che cosa le dico? Che io faccio benissimo a meno di lei! Sì, come facevo fino a ieri, che ero uno splendore sa!” Che persone poco gradevoli, d’altronde che vuoi farci? Tutto l’anno in città, e oplà, si diventa così. Dovrei sentire qualche amico… sì, ma le foto coi bambini! “E qui si è tolto un bracciolo, qui invece fa le polpette con la sabbia, qui papà se le mangia…” No, meglio lasciar passare un po’ di tempo, da quando ci sono le digitali le fotografie si sono moltiplicate, e per vederle non puoi più fare finta, come una volta, che quando te le passavano le scorrevi velocissime “Che bello, magnifico, ah che buffo”, cercando di vedere se per caso in qualcuna c’eri anche tu, no, devi startene in piedi davanti al computer, e aspettare che quel boia faccia clic. Ecco, non so più cosa fare, mi annoio, come alle medie, e non posso neanche andare a comprare la nuova cartella e il portapenne… le gomme profumate, la cartellina dei puffi, il temperino con Garfield! Praticamente per temperare devi infilargli la matita in culo. Ho visto che hanno fatto il diario di Dragonball con Majimbù in copertina, io quasi quasi… almeno un cancellino! Sai che ti dico? Non mi resta che accenderla, lei, la tv. Sarà un mese che non la guardo, solo adesso mi accorgo di quanto mi sia mancata. Telecomando, a me! Oh no! Ancora le repliche di x-files! uhm, e di là cosa c’è? De Filippi, televendita, tg4, oh, guarda! Ridge si è fatto prete! Padre Ridge, meglio spegnere. Meglio fissare le macchie sul soffitto e riflettere… ah, le miserie del mondo, la guerra, gli attentati… i salmoni che non risalgono più i fiumi… il compleanno del presidente… ma se Ridge si è fatto prete, adesso Brooke con chi starà? bazar 09 2004 [email protected] corsi di valeria cecilia 55 Le professioni del futuro Imparare ad organizzare eventi sportivi. Oppure scop rire tutti i segreti per scrivere la sceneggiatura di un film. E se invece vi buttaste sulla progettazione industria le? illustrazione www.oltremara.com Design e engineering: un nuovo corso per un’inedita figura professionale Un ideatore di progetti industriali capace di coniugare design innovativo, competenze di ingegneria ed esigenze del contesto economico, di mercato e sociale in cui si trova a operare. E’ la nuova figura che il Politecnico di Milano lancia nel panorama europeo delle professioni, con il corso di Laurea Specialistica in Progettazione e Ingegnerizzazione del prodotto industriale. Il nuovo corso è dedicato ai laureati triennali in Disegno Industriale, Ingegneria Meccanica e Ingegneria dei Materiali (con la possibilità di accogliere anche altri laureati triennali in Ingegneria) ed è volto a creare una figura in grado di dare impulso innovativo alle imprese italiane, grazie alla capacità di connettere la cultura del progetto con le più evolute potenzialità tecnologiche, produttive e creative. Il corso parte nell’anno accademico 2004 – 2005. Per informazioni, www.polimi.it Corso a distanza per Event Sport Manager L’even t manager, colui che idea, organizza e gestisce eventi, è una figura che deve riuscire a fare molte cose insieme, perché trasformare un evento in un successo richied e mille doti: creatività, inventiva e conoscenze operative marcia passo in questa professione. Dal 2 ottobre al 6 novemno di pari partecipare a un corso a distanza per diventare perfett bre si può i event sport manager, basta avere una connessione Internet e collegarsi al sito www.stageup.com. Il corso prepara gli allievi in materia di comunicazion e e pubblicità, ma insegna anche a gestire una biglietteria, a far fronte a imprevisti meteorologici e a reclutare gli sponsor giusti, tenendo sempre presente il valore del brand che si crea attorno all’eve nto. Il tutto poi va fatto nel rispetto dei tempi e dei costi presta Il corso è diretto dal professor Nicola Tomes biliti. ani, professore incaricato di Marketing all’Università di Bologn alla Scuola dello Sport del CONI e al corso a e docente Specializzazione in Sport Management all’Uni post-laurea di versità di San Marino. Per tutta la durata del corso, ci sarà sempr e on line un tutor mentre sono previsti anche due incontri in aula. Sempre sotto la direzione del professor Tomesani durant e l’anno sono attivi anche i corsi per procuratore sportivo, sport marketing, management dei centri sportivi. Il corso di event sport manager costa 558 Euro, Iva Inclusa. Per informazioni www.stageup.com. tel. 0515871554 [email protected]. Scrivere un film: corso di sceneggiatura a Roma Una parte teorica e una pratica strutturano questo di conoscere e far propri gli strumenti per la costrucorso che permette dell’idea per un film. Si parte con la visione zione e lo sviluppo possibile, proiettati in pellicola e il loro comm attenta di film, ove testi editi e soprattutto inediti. In particolare, saràento con l’ausilio di studiato il materiale originale attinto all’archivio di Age come, ad esemp “La banda degli onesti”, il trattamento de “L’arm io, il soggetto de ata Brancaleone”, la sceneggiatura di “C’eravamo tanto amati”. Prende ndo spunto dai film proiettati si analizza il procedimento creativo e cioè il percorso dell’idea, il soggetto, la struttu della sceneggiatura razion e in tre atti, il colpo di scena, e altri trucchi del mestiere. Nella corso invece saranno i partecipanti a dover scriverseconda parte del e un soggetto per un lungometraggio cinematografico. Alla fine del corso, i lavori degli alunni verranno letti e analizzati da due produttori: Nicola Giuliano e Francesca Cima. Le iscrizioni, a numero chiuso, (massimo 25 allievi) sono precedute da un colloquio di ammissione. settembre in data ancora da definire, dura cinque Il corso parte a settimanali di quattro ore ciascuna, il venerdì dalle mesi con lezioni costo del corso è di 1.300,00 euro pagabili anche 17.00 alle 21.00. Il Per informazioni Libreria Bibli, tel. 065566726 a rate. - cell. 3497266758. [email protected] 56 di GIULIANO CANGIANO fenomeni bazar 09 2004 [email protected] Fermenti indipendenti Controinformazione, mostre antibelligeranti, scambio orizzontale di conoscenze, fusione tra arte e dinamiche sociali… Svolta esistenziale significativa vive in questi mesi il C.S.A. Auro di Catania, che, dopo 14 anni di coraggiosa “resistenza” si apre a tre fermenti indipendenti in vista di fruttuose collaborazioni artistiche, culturali e sociali. A partire da settembre (il trasloco è in fieri nel momento in cui scriviamo) i suoi locali ospiteranno le redazioni delle belle testate di controinformazione Erroneo.org e L’Isola Possibile (che già da alcuni anni strenuamente combattono il monopolio informativo asservito di queste parti) e della vulcanica comunità di artisti siciliani Muri di Carta. Già sede negli anni scorsi del Freaknet (crew di onesti smanettoni informatici) l’Auro diverrà così scenario onnisciente di mostre, dibattiti e iniziative come quelle già promosse da ben rodate collaborazioni itineranti di Erroneo e MdC. (Vedi il primo [Katanian] Illegal art show www.erroneo.org/Articolo1106.html o la sinergica strutturazione delle mostre anti belligeranti I Colori della Guerra e Sognodisegni NO WAR www.erroneo.org/Articolo480.html). E’ bene però sottolineare che in questi anni l’Auro non ha mica vissuto nell’ombra: si è spessissimo distinto come “sobillatore” di popoli ospitando band del calibro dei 99 Posse e stupefacenti expo come quello fotografico “Ecce Homo” (sottotitolo: il gay cannibale e la lesbica col coltello da macellaio) di Elisabeth Ohlson. In attesa di saperne e vederne di più scendiamo a questo punto di qualche chilometro a sudovest e “sorvoliamo” il bucolico scenario del P.A.N.C. (Parco Artistico Naturale Culturale) La Mangiatoia di Vittoria (Ragusa). Albergato in un antico casale rustico, forse ottocentesco, forse anteriore, di fresco rimodernato, scagliato in mezzo al verde delle campagne ragusane, è, da circa un anno, palcoscenico di variegate iniziative. “Un’officina dei mestieri e dei saperi dove la flessibilità è declinata al contrario e si chiama versatilità, capacità di adattamento, scambio orizzontale di conoscenze e solidarietà; un’impresa culturale per l’elaborazione e lo sviluppo delle arti e delle forme contemporanee, dedicata alla produzione di eventi spettacolari, happening, festival musicali e teatrali”. Così lo descrivevano i suoi creatori alla nascita e, fin ora, non ha affatto deluso promesse e aspettative. Si sono esibiti nei suoi spazi grossi nomi della musica moderna (Radici nel Cemento, Almukawama, Agricantus…) e l’associazione che lo gestisce si è impegnata nella realizzazione di video-inchieste sul mondo del lavoro, dal taglio decisamente professionale e nella direzione e presentazione di svariati documentari di testimonianza storica con un punto di vista critico-analitico che ne esalta la valenza obiettiva e documentaria. Continuiamo coi voli pindarici e spostiamoci adesso a Biella per guardare un po’ più da vicino una struttura che sembra la paradisiaca concertazione dell’incontro tra arte e dinamiche sociali. Stiamo parlando di Cittadellarte, uno spazio attivo (voluto dall’artista Michelangelo Pistoletto) che ha già nel nome il perché della sua essenza: frutto della fusione-corruzione dei termini “cittadella” e “città dell’arte” conserva del primo la circoscrizione spaziale e del secondo un’apertura dinamica e concreta verso le realtà esterne. Le varie attività sono pensate in maniera da risultare funzionali interazioni tra arte e sistema sociale in tutte le sue accezioni e sfumature con l’obiettivo di educare a una trasformazione responsabile del tessuto collettivo. Ecco un evento da segnalare: GEOGRAF IEDELLATRASFORMAZIONE un expo curato dall’ufficio Arte e da quello di Politica di Cittadellarte che presenta un’indagine sulla rete interdisciplinare dei differenti soggetti che, come Cittadellarte, operano al cambiamento responsabile della società. Sono presenti artisti, organizzazioni, fondazioni e istituzioni, a presentare la propria attività in quanto portatori di una personale geografia e visione della trasformazione. Sette progetti per un ampio lasso di tempo potranno essere studiati e vissuti. Inaugurata l’11 giugno la mostra si protrarrà fino al 14 novembre. C.S.A. AURO, via Santa Maria del Rosario 28 a Catania Erroneo - laboratorio indipendente di idee e di comunicazione www.erroneo.org muriDIcarta - Comunità d’artisti siciliani www.muridicarta.it P.A.N.C. La Mangiatoia www.lamangiatoia.org [email protected] bazar 09 2004 net di valeria cecilia 57 Don’t hate the media, become the media! Molleindustria.it, un sito che rispond e alle logiche di profitt o del business dei videogiochi a colpi di creatività e fort i con ten uti poli tici. Per ribaltare il giro d’affari dei videogame e att acc are il mer cat o con originalità. Perché il videogioco può essere fatt o da chiunque. Soultube, viaggio in metropolitana con scrittura collettiva Su www.molleindustria.it si può andare a Queer land, la città delle identità sessuali fluide, dove invece di giocare con i due soliti soggetti che, sullo stile di Mortal Kombat, si menano fino due personaggi che si incontrano e fanno del alla morte, ci sono mutanti, ovvero possono cambiare identità sessusesso e che sono a loro piacimento. “Queer è un termine poco ale e orientamento - racconta Paolo di molleindustria.it - ma negli usato qua in Europa definire l’insieme di tutte le identità sessuali, Stati Uniti serve per gay - lesbo -bisessual - transgender che partono da una critica radicale e fortemente politicizzata verso la norma eterosessuale e masch ilista”. Sempre sul sito di molleindustria.it si può partecipare a Tubofle x, il mondo della flessibilità del lavoro, dove si lavora cercando, essere espulsi dal mercato, scoprendo però alla inutilmente, di non della fuga dal lavoro. Ma cos’è molleindustria.it?fine anche il piacere E’ una risposta al potere sempre più vasto del mercato dei videog iochi, che, cavalcando il successo dei grandi numeri, da mero settore ludico è diventato un vero e proprio mass media. I numeri del successo, del sito di molleindustria.it, sono questi: il giro si legge nel manifesto anche in Italia sta per sorpassare quello deld’affari dei videogiochi di euro del settore videogame contro i 450 cinema. 431 milioni Inoltre l’età media dei videogiocatori non è più del grande schermo. quella dei teen ager ma è 29 anni e le multinazionali dell’intrattenimento si sono gettate nel settore a capofitto creando una commistione del videogioco con gli altri comparti dell’industria culturale, quale arte ecc. Ne è uscito un media forte e unidir cinema, letteratura, ezionale quanto la tv, privo di autentica interattività, capace di influen zare l’immaginario collettivo. A ciò, nel pieno rispetto del motto uscito da Seattle “Don’t hate the media, become the media” il network di molleindustria.it ha deciso di rispondere tramite questo sito, a colpi di creatività e forti contenuti politici. Molleindustria.it è un esperimento, una provocazione, una dimostrazione di sovversione possibile delle classiche “postazioni di gioco”, un processo ricostruttivo del videogioco stesso tramite il coinvolgimento collettivo di mediattivisti, net artisti, videogiocatori e detrattori. “Ovviamente pensare di poter competere con i grandi è cosa inutile - afferma Paolo - ma con la guerriglia di piccoli oggetti, web game, vignette che attaccano il mercato con originalità, inventando un metodo e delle pratiche che possano essere emulate e diffuse, dimostriamo che il video gioco può esser fatto e riprodotto da chiunque, non solo dalle grandi industrie”. Puoi rimanere a sbirciare dal finestrino o prender coraggio e salire sul vagone per scrivere la storia di chi hai di fronte. Ma non potrai sapere cosa hanno scritto di te fino alla stazione di arrivo..... A navigare sul sito www.soultube.org sembra davvero di spostarsi fisicamente. Saranno le meraviglie grafiche del flash, saranno tutti quei fogli scritti sparsi nel vagone del treno o forse è merito dell’ ipnotico suono in sottofondo, ma è facile che sfogliando quelle pagine web si cominci a dondolare sulla sedia, sonnecchiando, sbirciando con un solo occhio gli altri passeggeri, iniziando a immaginare tutte le loro storie mentre ripassiamo la nostra di storia. Proprio come si fa realmente quando si va in metro, sul bus o in tram. Solo che qui, oltre a sognare, si scrive. Cosa ci può ispirare dato che fisicamente rimaniamo davanti allo schermo del computer? Oltre le atmosfere di viaggio ricreate dal sito, è il breve profilo personale che ogni passeggero lascia quando sale in metro a dare il via alla nostra fantasia. Anche noi siamo oggetto di altrui immaginazione e scrittura, ma per sapere come gli altri ci hanno immaginato, dobbiamo aspettare che il viaggio finisca. “Soultube.org è un progetto di scrittura collettiva online - racconta Veronica, tra gli ideatori del sito - è un viaggio metaforico in cui viene proposta un’ interazione per stimolare il processo creativo, rilanciando, oltre la socialità anche la produttività culturale diffusa”. Il progetto Soultube ha ricevuto, durante la Fiera del Libro di Torino, il Premio speciale Ars Media/Top Talent Award 2004 nell’ambito del concorso nazionale Scrittura Mutante (www.trovarsinrete.org/ concorsosm2004.htm), e ha vinto il Bardi Web Award 2004 nella categoria “No Business Personal Projects” (www.bardiweb.org). 58 di guido dolara noi bazar 09 2004 [email protected] Londra: la vera passerella è il marciapiede Qui nessuno stilista può imporre i suoi diktat. Ciascuno sceglie di vestire come gli pare, indossa ciò che vuole e mixa gli stili comuni in modo inedito. Perché a Londra non ci si veste per moda, ma per affetto, ispirazione creativa, influenza musicale… Le grandi firme italiane e francesi dominano il business della moda. Ma sono i ragazzi e le ragazze delle grandi metropoli d’ Europa come Londra che spingono degli stili. Londra è il melting pot delle tendenze e la capitale dell’ individuale frontiere lismo estetico. Negli anni settanta e ottanta, Londra era dominata dalle tribù: punks, romantics, goths, hippies e simili. Oggi invece ci si veste da individui, mods, rockers, new mescolando gli stili, ognuno scegliendo il proprio gusto personale, dall’etnico, all’usato, terrestre, all’alta moda. Commenta Simona Marletta, stilista di origine allo stile extraper l’elegantissima marca londinese Elspeth Gibson, che fa abiti su siciliana che lavora occasioni, “in Italia va il gusto raffinato, il look pulito, guidato dall’altomisura per le grandi stilista, che è il trend-setter. A Londra invece sono tutti stilisti e dominadalla creatività dello eccentricità”. Tutti mescolano, sporcano gli stili con gusto personal l’ecletticità e l’ izzato, unendo capi di vestiario non per moda ma per affetto, per ispirazione creativa, per o per influssi etnici. Dice Martin Kell, stilista indipendente laureato dallainfluenza musicale della Kingston University “in una città come Londra si può comprare scuola di moda si vuole, le innovazioni più creative vengono fatte da chi prova a uniree indossare ciò che stili comuni in modo inaspettato, senza seguire i diktat delle marche né mettersi capi di vestiario deliberatamente provocatori”. E i marciapiedi della città diventano luoghi di ispirazion per strada ho visto una ragazza con una tuta da ginnastica e i tacchi e. Dice Martin Kell “ieri assurdità ma su di lei era una trovata assolutamente geniale. Ci potreia spillo. Sembra una intera su quel tema”. Per questo si preferisce comprare vestiti fatti su fare una collezione misura, o da piccole marche londinesi che vendono solo in boutique specializzate o ai mercati, oppure comprare capi unici nei negozi dell’usato o persino di antiquariato. Dice ancora Simona Marletta “indossare una marca famosa non è un vanto, anzi, è un segno individualità. A Londra siamo in tanti, e se vuoi farti notare devi cercare di mancanza di qualcosa di unico che possiedi solo tu”. Dove studiare moda a Londra London Central St Martins è diventata la scuola di moda più famosa a detta degli esperti insegna a fare notizia ma non altrettanto bene a al mondo, anche se fare i vestiti. La sfilata di fine corso che si svolge ogni anno a giugno è diventata uno dei grandi eventi mondani di Londra, frequentatissimo dai talent scout delle grandi case della moda. La scuola ha un sito che vale una visita anche solo per la qualità grafica: http://ww seguire il link ‘Fashion and Textiles’. La fama del St Martins ha portatow.csm.linst.ac.uk/, altre scuole di moda londinesi, meno stravaganti ma sempre di qualità:fortuna anche alle of Fashion: http://www.fashion.arts.ac.uk, Kingston University, con sede London College Thames, nella periferia occidentale: http://www.kingston.ac.uk/fashion a Kingston upon School of Media Arts and Design at the University of Westminster, con //www.wmin.ac.uk/mad/page-130, The Surrey Institute of Art & Design, sede a Harrow: http: Londra: http://www.surrart.ac.uk/opportunities/undergrad/fashion.html.a Epsom, a sud di Dove fare shopping Martin Kell Designs La vera anima dello shopping londinese sono i mercati. Eclettici, enormi, vi si trova di tutto, dalle cose più chic e costose alle più brutte e importabili, dalle per turisti, alle creazioni artistiche di stilisti indipendenti. Per i vestiti, produzioni dozzinali si consiglia la parte settentrionale in cima alla collina di Portobello Road a Notting Hill, tutti i sabati. A est, Spithafields su Commercial Street vicino a Liverpool Street, tutte le domenic he. A nord, il mercato di Camden Town offre spazi interessanti se ci si inoltra verso la parte più settentrionale del mercato di domenica, superando la zona turistica della metropolitana. Da visitare i negozi di seconda mano, vintage o accanto alla stazione vestiti vengono donati e i ricavati vengono usati per cause meritevo charity shop, dove i li. Oppure i mercatini dell’ antiquariato, dove si comprano guanti lunghi anni cinquanta, cappellin i anni venti, tacconi anni settanta. Per i più eleganti, Bond Street è l’ equivalente Spiga o via Condotti, dove tengono negozi le grande firme internazilondinese di via Della onali. Per chi vuole sperimentare con marche indipendenti si consigliano le piccole boutique . Ecco qualche dritta. In centro The Dispensary, 15 Newburgh Street, Soho A ovest Koh Samui, 28 Lowndes Street a Knightsbridge, Question Air, 229 Westbourne Grove, Notting Hill, Matches, 60-64 Ledbury Road, Notting Hill A est: Start, 59 Rivington St, a Hoxton EC1 Hoxton Boutique, 2 Hoxton Street, Hoxton, www.hoxtonboutique.co.uk A sud: Joy, 432 Coldhabour Lane a Brixton, SW9 A nord: Diverse, 294 Upper Street a Islington [email protected] Domenica 7 dicembre 1941, poco prima delle otto di mattina, centinaia di bombardieri e caccia giapponesi si lanciano su Pearl Harbor, base navale americana sull’isola di Oahu, nelle Hawaii. I giapponesi non hanno ancora dichiarato guerra: si tratta di un attacco a sorpresa, proditorio, sleale. I morti saranno 2390, la ferita inferta all’America terribile, lo shock, spaventoso. E’ l’entrata degli Stati uniti nella Seconda guerra mondiale. Passano 60 anni: l’11 settembre 2001 quattro aerei di linea dirottati vengono lanciati verso New York e Washington. E’ un nuovo attacco a sorpresa: muoiono quasi tremila persone. Il numero preciso non è ancora conosciuto. Gli Stati Uniti si preparano a una nuova guerra. Il 7 ottobre attaccano l’Afghanistan dei Talebani. Poi è la volta dell’Iraq. L’America dichiara guerra al terrorismo. Non voglio discutere della legittimità della reazione degli Stati Uniti agli attacchi subiti. Né della questione della guerra e della pace. Voglio tornare a porre le domande che una grande antropologa americana, Margaret Mead, si poneva fra il 1941 e 1942, quando gli Stati Uniti dovevano mostrare al mondo e a se il stessi se erano in grado di battere un nemico - i giapponesi, i nazisti, i fascisti - che nella condotta della guerra non era disposto a seguire le regole del gioco. “Che tipo di comportamenti aggressivi abbiamo noi Americani? – si domandava Megaret Mead – Quand’è che un’aggressione è ai nostri occhi da giustificare o da condannare?” E la risposta la cercava assai in profondità: non nelle opinioni della stampa o della politica ma nel modo col quale le madri americane preparavano i bambin , ai conflitti della vita adulta. “Non venire a piangere da me se lui ti i prende il secchiello! Riprendiglielo!” Oppure: “Non tirare i capelli di quel bambino! Non vedi che è più piccolo di te? Se vuoi litigare, scegli qualcuno della tua età!” Oppure, ancora: “Ridagliele, se lui te le dà!” Poi, quando i bambini diventano più grandi, alle indicazioni elementari sull’aggressività si aggiungono le regole. “Play fair!” (Gioca secondo le regole). “Ora tocca a lui!” “Billy! Pensi che sia giusto prendere ogni cosa solo perché sei più grande degli altri? Vergogna!” I precetti delle madri nei playground americani sembravano contraddittori, ma alla fine suggerivano di obbedire a certe regole. Le “regole”, secondo la Mead, sono (o erano?) concepite come uno strumento per governare i conflitti e per evitare la prepotenza, e sono (o erano?) una prerogativa della cultura anglosassone. Per questo, nelle altre lingue, fair play è intraducibile. Significa non solo rispettare le regole, ma farlo in un gioco – o in un conflitto – nel quale i contendenti siano di pari forza. Altrimenti, si è o dei bulli prepotenti o dei coraggiosi piccoli David. Negli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale, i bambini americani avevano imparato dalle loro madri due principi fondamentali: 1) “L’aggressione e la lotta sono da condannare e devono essere evitate” ma, al tempo stesso 2) “L’aggressione e la lotta sono anche necessarie, e a volte obbligatorie” quando si deve rispondere a una provocazione, a un atto sleale, a una violenza. “Quand’è che un americano combatte?” domandava Margaret Mead? E lo faceva col cuore in gola, pensando ai soldati america in guerra contro i nazisti. Gli americani – rispondeva - combattononi quando le regole del gioco sono giuste, quando non si può dire che siano stati loro a cominciare, e quando non si può dire che se la prendano con qualcuno più piccolo di loro. L’attacco dell’11 settembre è paragonabile a Pearl Harbor? Allora, l’America si risvegliò da un pigro isolamento e si lanciò nella guerra con l’incertezza di un ragazzo provocato da un avversario di cui non conosceva la forza. Oggi… beh, oggi molti americani potrebbero tornare a leggere Margaret Mead. Il libro: Margaret Mead, And Keep Your Powder Dry. An Anthropologist Looks At America, New York, William Morrow and Company, 1942 Fair Play bazar 09 2004 loro di franco andreucci 59 Nelle altre lingue la locuzione fair play è intraducibile. Significa non solo rispettare le regole, ma farlo in un gioco – o in un conflitto – nel quale i contendenti siano di pari forza. Altrimenti, si è o dei bulli prepotenti o dei coraggiosi piccoli David. Esiste ancora fair play nella cultura statunitense? Fotografia di Karen Summer 60 di cristiana scoppa migrazioni bazar 09 2004 [email protected] Le brave ragazze The righteous babes (ironico, sta per “Le brave ragazze”) è un video di Pratibha Parmar, pluripremiata cineasta indipendente di origine indiana, ma nata a Nairobi o e residente a Londra, che attraverso interviste a rockstar famose (Queen Latina Ani Di Franco) e a femministe americane del calibro di Gloria Steinem (direttrice del magazine MS), mescolate a energetici tagli di videoclip e spezzoni di concerti, Girls cerca di capire quali sono gli ingredienti del “Girl Power” cantato dalle Spice e da milioni di ragazzine, e come la musica pop contribuisce a costruire l’identità femminile. Consigliato a chi ha 15 anni. Musica e modelli femminili per chi di anni ne ha un po’ di meno (12 o 13) in Nobody te Knows my Name (Nessuno sa come mi chiamo) la storie di cinque donne innamora e dell’hip hop, cultura dominata dai maschi, e delle loro battaglie per trasformar questo amore in una carriera. E Hide and seek (Nasconditi e cerca), di Su Friedrich, metà fiction e metà interviste anni vere, per raccontare la scoperta della propria sessualità – lesbica – a metà degli i ‘60, nella società piccolo borghese americana. Ottimo come spunto per discussion su sessualità, diversità e tolleranza, con ragazzi e ragazze dai 15 in su! Oppure Mirror, Mirror (Specchio, specchio) un film di Jan Krawitz, ideale per iniziare una discussione sui modelli femminili promossi dai media e sui disordini alimentari a fare i – anoressia, bulimia e dintorni. Un modo dinamico per aiutare le adolescenti conti con una fisicità in trasformazione (per ragazze dai 12 in poi). Laboratorio Immagine Donne Via Vittorio Emanuele II, 303 - 50134 Firenze. Tel. 0554288054 - Fax 0554486908 [email protected] La Mo-Viola corso Raffaello 5, 10125 Torino - Tel. e fax 011 4407801 [email protected] Women Make Movies 462 Broadway Suite 500WS, New York, NY 10013. Tel. +1212925-0606 Fax +1212925-2052 (Fax) [email protected] (per informazioni) [email protected] (per ordinare film e video) www.wmm.com Insegnare in maniera diversa, provocando discussioni e guidando ragazzi e ragazze a prendere coscienza delle differenze: di genere, etnia, cultura, opportunità, risorse, luoghi, storie. Pensato per teen agers americani/e The Girl Project è una iniziativa di Women Make Movies, associazione di cineaste indipendenti. Con degne sorelle made in Italy. Sono solo alcuni dei 25 titoli – film, documentari e video – di The Girl Project (www.wmm.com/girlsproject/about.html), nuovo progetto “per le ragazze”, come recita il titolo, di Women Make Movies (Le donne fanno film), associazione americana di promozione della cinematografia a firma femminile e a contenuto – possibilmente – femminista. Pensato per le scuole, quelle Usa, ma anche quelle straniere, perché no? Potrebbe essere un modo diverso di insegnare l’inglese, probabilmente più attraente e stimolante dei classici manuali. Oppure la storia, usando ad esempio Daring to resist: three women face the holocaust, la storia di tre ragazzine adolescenti che “osano resistere” come annuncia il titolo, e “affrontare l’Olocausto”, scegliendo di unirsi alla resistenza. Un modo per restituire alle donne quegli spazi nella storia che i libri di testo faticano a ricordare. Il progetto, finanziato attraverso il Fondo di Promozione delle Arti (National Endowment for the Arts) è una collezione unica di film e video per, su e con ragazze. Americane, ma anche asiatiche, latinoamericane, africane. Alle prese con problemi di identità sessuale, sentimentali, familiari, ma anche povertà, incertezza del futuro, le scelte professionali, la politica, il mondo del lavoro. Per integrare i film nel lavoro didattico, Women Make Movies ha creato 5 diversi moduli di formazione: Adolescenza/Passaggio all’età adulta, Immagine del corpo/Identità sessuale, Femminismo, Identità culturale (tema molto sentito negli Usa, società del melting pot irrisolto, ma sempre più di attualità anche in Italia, con il crescere e lo stabilizzarsi di comunità immigrate da altri continenti), e Prospettive globali. Per una decina di film sono anche disponibili utilissime guide online. I film costano: un intero modulo di formazione contiene in media quattro o cinque titoli. I prezzi vanno dai 495 dollari di Global Perscpectives I (che contiene solo Girls around the world, composto da 5 documentari firmati da altrettante registe, che raccontano sogni, desideri, problemi e soluzioni di ragazze in cinque parti diverse del pianeta) agli 895 dollari di Global perspectives II che contiene 7 titoli. Gli altri moduli costano in media tra i 5 e i 6 cento dollari. Per una scuola questa cifra non è esorbitante, considerato anche il vantaggio nel tasso di cambio con l’Euro, e c’è anche l’offerta tutto compreso che fa risparmiare. I soldi ricavati con i programmi didattici vengono reinvestiti da Women Make Movies per produrre cinematografia a firma femminile. Fin dal 1972 infatti, l’associazione ha sostenuto il lavoro di cineaste e videomaker le cui opere contribuivano e contribuiscono a gettare uno sguardo insolito, profondo e partecipe sulla condizione delle donne nel mondo. Chi invece volesse tentare la stessa esperienza, ma made in Italy, può rivolgersi al Laboratorio Immagine Donna (www.laboratorioimma ginedonna.it), che dal 30 settembre al 7 ottobre organizza a Firenze il Festival di cinema e donne - giunto alla sua ventiseiesima edizione “con il Festival francese di Créteil, la più antica e autorevole manifestazione mondiale dedicata alla regia femminile” – come spiegano con orgoglio le organizzatrici. Quest’anno il titolo è “La rosa e la spada”, metafore stereotipate del femminile e del maschile da indagare e far esplodere. Il Laboratorio Immagine Donna, diretto da Paola Paoli, ha anche un consistente archivio di film e documentari e promuove il cinema italiano ed europeo a firma femminile attraverso progetti realizzati in partenariato con enti pubblici ed enti locali. Altro indirizzo utile è il Festival internazionale Cinema delle donne “In viaggio con noi”, organizzato a Torino dall’Associazione La Mo-Viola e diretto da Clara Rivalta: il prossimo appuntamento è dall’ 8 al 14 ottobre 2004 (www.festivalcinemadelledonne.com). Infine, per chi vuole allargare il proprio sguardo all’Europa, un punto di partenza utile per le proprie esplorazioni è Women and Film in Europe, gruppo di lavoro creato all’interno del Coordinamento europeo dei festival cinematografici (www.womenfilmnet.org). Per l’Italia vi fa parte Clara Rivalta. Il sito contiene un database di filmaker europee, indirizzi e presentazioni dei festival, biblioteche e corsi di formazione. Provocazioni tecnologiche Compie 10 anni la Linea Lesbica Amica milanese Ce ne dà annuncio con orgoglio il numero Amica 0263118654, attivo tutti i giovedì di Linea Lesbica dalle 19 alle 21. Le donne volontarie “amiche sono a disposizion competenza e serietà; inoltre è a disposizion e di chi telefona con supportare tutti i problemi di chi affronta e una psicologa per sé e per gli altri. La Linea Lesbica Amicail tema della diversità per gennaio del 1994 ed è stata la prima linea di Milano è nata nel Il servizio telefonico è organizzato da donn di questo tipo in Italia. supporto a tutte le donne che abbiano necese lesbiche che offrono o comunicare il loro lesbismo. Perché parla sità di confrontarsi rne fa bene. Parlarne bene... fa meglio. 19 giorni per conosce il mondo Tibetano e la re propria identità Palazzo Bricherasio a Torino, quest’anno settembre 2004, Arte Buddhista Tibetanapropone fino al 19 dell’Himalaya. L’esposizione conta su oltre - Dèi e demoni raccontano una cultura intrisa di mistero 200 oggetti che spiritualità è predominante. Il buddhismo,e fascino, in cui la tibetani di preservare la propria identità perche ha permesso ai gigante cinese e le influenze indiane, ma secoli, stretti tra il geograficamente isolati negli altopiani himalayani, è elemento prior dell’arte. Thang-ka (tempere su tela), scult itario della cultura e impreziosiscono l’esposizione unica nel suoure di rame e mandala il Padmasambhava, il principale fra i maes genere. Da ricordare concezioni e pratiche del Tantrismo in Tibetri che introdussero Arte Buddhista Tibetana, Palazzo Brich t. erasio, via Lagrange 20 Torino. 18 giugno-19 settembre 2004 Orario: mar-dom 15.30 - 22.30; gio 10.3 Biglietto: 6,50 intero, 4,50 ridotto 0 - 22.30; lun chiuso Informazioni: tel 0115711888Internet: www.palazzobricherasio.it Comici si diventa, scoprendo se stessi E’ alla seconda edizione il FESTIVAL CABARET 2004 di Torino, organizzatNAZIONALE DEL culturale Coro/cabanews in collaborazioneo dall’associazione Stabile Cabaret e Centro Documentazion con Primo Teatro Per partecipare alla manifestazione però e Comicità Italiana. i provini (gratuiti) dei quali sono aperte lenecessita aver superato iscrizioni. Per accedere alle audizioni si richiede esperienza cabarettistico. Per prenotazioni: tel. 0113 biennale nel settore Per ulteriori informazioni consultare il sito:86231 in orario 18-20. http://www.festivalnazi onaledelcabaret.it./ Dall’alto si vedono meglio le differenze Avete mai visto Firenze? Siete mai anda settembre paghi uno prendi due con “In ti in mongolfiera? A volo su Firenze e Villa Peyron” gite volanti sopra la città del Brun recente restauro che ha visto riportare agli elleschi. Grazie al Parco di Villa Peyron, i turisti potranno antichi fasti il bel passeggiate a piedi sia in mountain bike, visitarlo sia con lunghe attraverso cinque itinerari che si sviluppano all’interno della proprietà ma anche a bordo di un enorme mongolfier e del bosco circostante parco è una delle dimore più suggestive di a. La Villa con il suo anche di una sorgente quattrocentesca che Firenze che si avvale immerso nella campagna a ulivi, tipica dellealimenta un laghetto colline fiorentine. Info: tel. 055264321 bazar 09 2004 gender di giulia premilli 61 Ecumenici che indagano sull’identità di genere, lesbiche che forniscono consulenze psicologiche. E poi iche tantra, comicità, passeggiate in prat vesp ae voli in mongolfiera. E chi più ne ha più ne metta… Ecumenici e gender Al 5° congresso dell’Associazione Europea di Teologia Cattolica che si svolge dal 29 agosto al 2 settembre 2004 a Friburgo (Svizzera) si parlerà anche inerente ai temi teologici. Infatti mercoledì 1 settembre nel seminar di genere io “Provocazione della teologia” dove presiede il convegno il Prof. Dr. Helga KohlerSpiege alle 14,30 il gruppo di lavoro affronterà discussioni nelle singole discipline teologic he - comprese le prospettive gender e le dimensioni ecumeniche. Per ogni gruppo : Relazione d’impulso (15 min.) ed elaborazione successiva di un sapere di orientam ento e di desiderata ricerca. Etica/Teologia morale Relazione: Prof. DDr. Marie-Jo Thiel (Strassburg) Esegesi Relazione: Prof. Dr. Ruth Scoralick (Luzer canonico Relazione: Giudice federale Dr. Giusep Nay (Lausanne)n) Diritto chiesa e patristica Relazione: Prof. Dr. Mariano Delgado (Fribou Storia della Relazione: Prof. Dr. Alexius Bucher (Eichstätt) Liturgia/Teolog rg) Filosofia ia pratica/Pedagogia religiosa Relazione: Prof. DDr. Doris Nauer (Tilburg-Berlin) Scienza delle religioni Relazione: Prof. Dr. Karl Gabriel (Münster) Teologia sistematica Relazione: Prof. Dr. Nico Schreurs (Tilburg). Sempre nell’ottica del : “eppur si muove” . Per info: Kongress ET 2004. Tel.: ++41/26 300 7423 oppure tutto il programma su http://www.eurotheo.net/kongress04it.htm 7424 Nel 1945 Enrico Piaggio stimolò Renzo Spolti a progettare un mezzo facile da usare per viaggiare portandosi dietro la famiglia: nacque la Paperino. Un anno dopo la Piaggio però sfornò il primo prototipo di quella due ruote che diventerà il mito degli italiani: la Vespa. Ancora oggi sono decine di migliaia i collezionisti e gli estimatori in tutto il mondo tanto che i raduni sbocciano da ogni parte. Settembre è il mese che ne offre di più. Di seguito quelli italiani. 5 Settembre 3° Giornata Vespazza, Paesana (Cuneo). Per informazioni: Vespa Club I Vespazzi del Monviso 4-5 Settembre 4° Prova Campionato Italiano Vespa Raid -Campionato Europeo Motogiro Tuscia/ Orte Orte (Terni). Per informazioni: Vespa Club Viterbo 5 Settembre 5° Raduno Nazionale Vespa “Città di Bisignano”. Bisignano (Cosenza). Per informazioni: Vespa Club Brutium 5 Settembre Raduno Regionale Vespa “Città di Canosa di Puglia”, Canosa di Puglia (Bari). Per informazioni:Vespa Club Canosa di Puglia 11-12 Settembre 18° Raduno Internazionale Registro Storico Vespa “10° anniversario del Vespa Club Vesuvio”, Cava de’ Tirreni (Salerno). Per informazioni: Vespa Club Vesuvio 12 Settembre 3° Raduno Nazionale Vespa “Città di Treviso”, Treviso. Per informazioni: Vespa Club Treviso 12 Settembre Raduno Regionale Vespa “Città di Montevarchi”, Montevarchi (Arezzo). Per informazioni: Vespa Club Montevarchi 12 Settembre Raduno Nazionale Vespa “Città di Pinerolo”, Pinerolo (Torino). Per informazioni: Vespa Club Il Vespino 19 Settembre 2° Raduno Interregionale Vespa “Città di Roma”, Roma. Per informazioni: Vespa Club Tempo di Moto 19 Settembre 5° Prova Campionato Italiano Vespa Raid “Città dei Papi”, Viterbo. Per informazioni: Vespa Club Viterbo 19 tNazionale Vespa “Città di Monferrato”, Monferrato (Alessandria). Per informazioni: Vespa Club Monferrato 19 Settembre Raduno Nazionale Vespa e Raduno Registro Storico Vespa, Castelfranco Emilia (Modena). Per informazioni: Vespa Club Castelfranco Emilia SETTEMBRE TEMPO DI VESPE [email protected] 62 di mario morcellini cortei bazar 09 2004 Giovani, come usate il tempo libero? Molto bene a giudicare dai i risultati di una recente ricerca. Grandi esploratori dei consum giovani culturali e del tempo libero dentro e fuori i media, i fra tutti? svelano a sorpresa una grande attenzione ai valori. Primo L’amicizia. si può dire che L’universo giovanile è sempre più complesso e sfuggente. Certo, delle differenze con da sempre gli adulti giochino a costruire una drammatizzazione dei giovani finisce per far le nuove generazioni: ed è così che la scarsa comprensione prive di senso solo perché apparire le loro azioni come espressioni quasi meccaniche, espresse in una lingua che resta straniera. Luoghi e percorsi Questa la ragione per cui la ricerca-intervento “Nonsolomedia. alle Politiche della Scuola del tempo libero”, promossa con sensibilità dall’Assessorato e Comunicazione Sociologia di della Provincia di Roma e realizzata dal Dipartimento del tempo libero: uno dell’Università “La Sapienza” – prende le mosse dallo studio dei giovani, sia ridurre spazio in cui è più facile sia esaminare la nuova soggettivitàl’indagine diretta sui valori. quell’astratta distanza dagli adulti che talvolta caratterizza e provincia (Bracciano, Roma L’indagine ha raggiunto 18 scuole medie superiori di 249 Civitavecchia, Palestrina, Subiaco, Tivoli, Velletri) per un totale di 934 studenti, genitori e 121 insegnanti coinvolti nella rilevazione. ranee: I giovani sono i principali driver del cambiamento nelle società contempo dei consumi attori sociali in grado di giocare un ruolo decisivo nell’esplorazione parte nell’universo culturali e del tempo libero dentro e fuori i media. E’ in buona tendenze destinate giovanile che prendono forma e si sedimentano, infatti, le nuove all’intera società: una nel tempo a estendersi alla famiglia, alle generazioni adulte, massiccio sia dalla modo in potente dinamica di innovazione “dal basso”, alimentata e il gruppo dei pari. Il vetrina dei media, sia dall’interazione diretta con i coetanei sti di un processo rinnovato “paesaggio culturale” vede così nei giovani i protagoni nto degli accelerato di ridefinizione degli stili di vita, di diversificazione e allargame interessi, di crescente apertura della società italiana alle tecnologie e alla ricchezza culturale del territorio. sembrano il prodotto Ma i giovani di oggi appaiono, per molti versi, indecifrabili:che la stessa autarchia di una “mutazione” di cui non è chiaro il segno. Ed è evidente frattura culturale profonda una e dei codici espressivi generazionali rischia di demarcar e patinata degli stili di rispetto agli adulti. Sotto la superficie apparentemente effimera le di valori e vita e di consumo, si nasconde in realtà un intero giacimento esistenzia indiziaria. controvalori, seppur osservabili solo indirettamente e in maniera epocale salto un di metafora la La stessa camera dei ragazzi diventa, per certi aspetti, “extra-territoriale” generazionale: le tecnologie segnano i confini di una sorta diil zona moltiplicarsi di percorsi della casa, di difficile accesso per i genitori. Analogamente,(blogs, ps, radio comunicativi “alternativi” e sempre più personalizzatilizzazione”newsgrou culturale, legata al libere, etc.) prospetta il rischio di una sorta di “provincia oltre che l’oggettiva difficoltà trincerarsi di giovani e adulti nei rispettivi ghetti espressivi,ai comportamenti giovanili. di individuare trend generalizzabili e universali in merito nei valori “praticati” chiama La crescente distanziazione nelle aspettative di vita e za reciproca tra giovani in causa la necessità di una nuova e più efficiente conoscen qui, l’opportunità di e adulti, soprattutto nel loro ruolo di genitori e insegnanti. Dadal punto di vista della comprendere i consumi e gli stili culturali dei giovani anche superficie (i titoli loro ambivalenza, ben oltre le apparenze e gli aspetti più visibili di ità e i segnali deboli discontinu la da “prima pagina”); di accettarne le contraddizioni, il volto dei nuovi rispetto ai protocolli di analisi più consolidati. Non solo per cogliere tazione che giovani - quei tasselli di realtà così sfuggenti dietro la rutilanteerappresen all’elaborazione di le nuove generazioni offrono di sé - ma anche per contribuir re con promuove sappia che politiche più avanzate e, di fatto, ad un dibattito culturale o maggiore incisività la qualità dello scambio intergenerazionale, il gusto del quotidian “gioco delle parti”. due, su ragazzo E’ quasi un paradosso: nel tempo libero emergono i valori. Per un è il vero e proprio l’amicizia (50%) viene prima del divertimento (41%). Ad emergere è anzitutto quello da trasporto relazionale rispetto al gruppo dei pari: tempo liberosembra il fulcro stesso condividere e trascorrere con i coetanei, tanto che l’amicizia o del sistema di rappresentazioni che i giovani condividono di sé e che rivendican [email protected] nei confronti del mondo degli adulti. Si tratta tuttavia di una priorità che i genitori ma soprattutto gli insegnanti stentano a riconosce re, perché più propensi a sopravvalutare la componente di edonismo e di divertime nto fine a se stesso; una finalità, quest’ultima, risultata peraltro ancor più debole tra le ragazze rispetto ai loro coetanei. L’altro tema su cui le ricerche da noi condotte sono ormai chiare da anni è ancor più decisivo: il tempo dello svago dei giovani è più “sequestrato” dalla solitudine della televisione e dei videogame, ma ènon un tempo restituito alla socialità e al gusto di stare insieme. La televisione continua infatti ad “occupare” il tempo di tutti i ragazzi, ma perde di centralità e di peso. Diventa casomai il fulcro di un nuovo approccio, il pretesto per usi più interattivi e soprattutto di gruppo, primi fra tutti videocassette e DVD. Persino il cinema incalza da vicino la tv, comparendo ai primissimi posti della “hit parade” consumi: nell’arco degli ultimi sei mesi, la frequentazione più o meno dei assidua di spettacoli cinematografici ha complessivamente riguardato più di 9 ragazzi e ragazze su 10 (91%). Del resto, sono i nuovi media a confermare nei giovani i veri e propri motori dell’innovazione culturale: un rapporto ad altissimo voltaggio con il pc (91%) e Internet (75%), ma soprattutto con il cellulare (96%), indica negli adolescenti i veri esploratori delle nuove frontiere tecnologiche e delle reti di comunicazione. E anche gli insegnanti danno prova di crescente competen za comunicativa e di una più forte apertura verso le tecnologi e rispetto agli passati: appena il 10% dichiara di non usare il pc, mentre non arriva al anni percentuale di docenti che non usano Internet. E, non a caso, nell’ambi12% la to del progetto Nonsolomedia saranno proposti alle scuole romane e della provincia una serie di laboratori formativi volti a promuovere un uso sempre più strategico e consapevole delle tecnologie a scuola. Da’altra parte, se i consumi ad elevato contenut tecnologico sono più diffusi tra i ragazzi che non tra le loro coetanee, ilotempo outdoor vede spiccare soprattutto gli interessi culturali delle ragazze, libero più propense a finalizzare il proprio loisir alla coltivazione di personali curiosità. Su tutti i consumi dal vivo “di qualità”, le differenze di genere appaiono infatti acute e, di fatto, finiscono per premiare il dinamismo e la selettività delle giovani donne: un’attitudine che appare particolarmente marcata, rispetto ai coetanei, nel caso della frequentazione di luoghi tradizionali della cultura quali musei, mostre, siti archeologici; e la dominante femminile appare rilevante anche in riferimen a spettacoli teatrali e concerti. Rispetto a un tempo libero “al femminileto ” più impegnato e finalizzato, i ragazzi dimostrano di preferire serie di intrattenimenti e svaghi certamente più coerenti e in sintonia con launa loro visione edonista del tempo libero: manifestazioni sportive, ma anche discotech e, salegiochi, feste di piazza. Almeno nel confronto con gli adulti, ad emergere tra i giovani è inoltre uno scenario di tendenziale soddisfazione - per la quantità, ma soprattutt o per la qualità – del proprio tempo libero. La maggioranza giovani intervistati si è dichiarata abbastanza (49%) o molto soddisfatta dei (13%) della quantità disponibile. E un segnale ancor più positivo viene dal giudizio sulla qualità, dal momento che risultano ancora più numerosi compless i giovani che si dichiarano “molto” (27%) o “abbastanza” soddisfattiivamente (54%). Ma forse non potrebbe che essere così: in nessuna fase della vita individuale si ravvisa infatti una così profonda compenetrazione tra tempo libero e tempo di vita. Non a caso, tra gli adolescenti è presente un segmento quantitativamente rilevante di fruitori forti del tempo libero (24%), per i quali quest’ultimo supera le quattro ore quotidiane. Diversamente, il vissuto più problematico si concentra proprio laddove è maggiormente sentita la carenza di tempo: in altre parole, tra le ragazze e tra i giovani delle aree metropolitane, più propensi a rivendicare per sé l’esigenza di un tempo “autocentrato” e da finalizzare al relax. I dati segnalano , del resto, la presenza di una nicchia di adolescenti iper-impe gnati, per i quali la libertà rispetto alla scuola e alla familgia si riduce addirittura a meno di un’ora al giorno (5%). La finalità ludica sembra invece rafforzars nalmente all’aumentare della disponibilità di tempo libero, e cioèi proporzio tra i ragazzi e nei comuni della provincia: si tratta tuttavia di una percezione destinata ad arretrare con l’avanzare dell’età e, dunque, delle nuove responsab ilità proprie della vita adulta. Sono dati importanti se scegliamo di capire, invece che giudicare. Se decidiamo di costruire politiche sociali e sensibilità educative te ancorate ai segni del cambiamento. Ebbene, questa e altre saldamen ricerche si propongono di offrire un autoscatto di generazione, invece che una fredda fototessera costruita in “laboratorio”. [email protected] bazar 09 2004 gerenza 63 HANNO COLLABORATO IN QUESTO NUMERO DI BAZAR: BAZAR Via Bradano 30, 00199 Roma [email protected] DIRETTORE RESPONSABILE - Eugenia Romanelli VICEDIRETTORE - Vera Risi DIRETTORE ARTISTICO - Mara Codalli Claudio Amendola Marcello Amoruso Agnese Ananasso Franco Andreucci Carla Romana Antolini Giulia Baldi Luca Beatrice Marco Begani Alessandro Benvenuti Ciro Bertini Matteo Bianchini Nancy Brilli Eva Buiatti Valerio Cammarano Giuliano Cangiano Luca Carboni Valeria Cecilia Claudio Coccoluto Marzia Di Mento Guido Dolora Pietro D’Ottavio Fabrizio Gianuario Caterina Gonnelli Andrea Lisi Enrico Lo Verso Mario Morcellini Andrea Mugnaini Oliva Muratore Fabio Murru Angelita Peyretti Roberto Pisoni Giulia Premilli Lorella Scacco Cristiana Scoppa Chiara Spegni Studenti La Sapienza Chiara Tacconi Alberto Traversi