A Antonino Palumbo L’universalità della legge di gravitazione Genesi, evoluzione e finalità del divenire Copyright © MMXII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Raffaele Garofalo, /A–B Roma () ---- I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: novembre A mio fratello Luciano Indice Parole chiavi, Riassunto. Introduzione Parte I L’interazione Gravitazionale Capitolo I L’origine gravitazionale dei fenomeni che sosterrebbero la relatività generale Capitolo II Visione generalizzata dell’interazione gravitazionale Appendice alla Parte I Parte II Veritas in simplicitate Sommario Capitolo I La storia Capitolo II Brevissimo cenno storico della fisica moderna Capitolo III Dall’origine del tutto al pensiero scientifico letto nel GLN L’universalità della legge di gravitazione Capitolo IV La creazione letta dalle forme geometriche Capitolo V La funzione generatrice delle forme naturali Capitolo VI I sistemi naturali e l’Essenza Unitaria Assoluta Capitolo VII Il modello creazione in termini della meccanica quantistica Capitolo VIII Conseguenze del modello creazione Capitolo IX Conclusioni della parte II Conclusioni Appendice alla Parte II Bibliografia Il Gran Libro dalla Natura é la più alta espressione di “Poesia” e la sua lettura, la più eletta forma di “Preghiera” Parole chiavi Deflessione della luce, red shift, accelerazione orbitale di Mercurio, termodinamica della massa e energia gravitazionale, unificazione delle forze, la fusione nucleare, la forza repulsiva dei quark, E = m ∗ c implicita alla gravitazione, espansione dell’universo, le leggi di Keplero, la durata del giorno, onde oceaniche anomale. Key words Deflection of the light, red shift, orbital acceleration of Mercury at perihelion, thermodynamic of the masses and gravitational energy, unification of the forces, the nuclear fusion, the quark’s repulsive force, the relationship E = m ∗ c implicit to the gravitational interaction, the expansion of the universe, the Kepler’s laws, the length of the day, anomalous oceanic waves. Riassunto In diversi libri [–], si è seguito l’insegnamento dei Maestri di leggere il fenomenico nei termini semplici della fisica classica. In tale ottica, si dimostra qui che molti fenomeni, ritenuti interpretabili soltanto dalla complicata teoria della relatività generale, sono invece perfettamente spiegati mediante l’interazione gravitazionale in grado di riscrivere la fisica del fenomenico. Abstract Many phenomena, wrongly thought to be interpreted only by the theory of the general relativity, are explained here by means of the classic physics, which is able to re–write the physics. Introduzione Newton ha formulato la legge empirica della gravitazione universale quantizzando cioè la forza che attrae due masse, ma alla domanda sul “perché” esse si attraessero, rispose «hypotheses non fingo». La non applicabilità di tale legge all’interazione nucleare, e quindi la non universalità della legge stessa, che ha costretto i fisici ad ipotizzare l’esistenza di altre forze in natura, è dipesa dalla mancata investigazione su quel “perché”, che va ricercato nella genesi delle masse. Si sa che la massa è espressione dell’energia, cioè possiede quell’energia che ha ricevuto per la sua formazione, consistente nell’aggregazione delle particelle [] e nelle altre forme di energia ricevute. Si ritiene, a torto, che la materia sia inerte e cioè che non abbia memoria, invece, essa la possiede e ricorda di esser nata dall’aggregazione di particelle, tanto che tale memoria costituisce una sua proprietà fondamentale, che perpetua durante la sua esistenza, attraendo le altre masse. Insieme a questa energia genetica, una massa ha ricevuto un’ulteriore energia dalla costipazione (nelle fornaci nucleari delle stelle dove sono nati gli elementi) che ha causato un aumento della sua densità, che essa esprime con una forza di attrazione più intensa di quella dovuta alla sua formazione. Ed è il caso del protone, la cui elevata densità (x kg/m ) è la causa della sua maggiore forza attrattiva. Si spiega così la più intensa interazione fra i nuclei che resta, però sempre un’interazione gravitazionale. Possiamo polverizzare una roccia spendendo quella stessa energia che ha agglomerato in origine i granuli di polvere senza però riuscire, col nostro mulino, a separare gli elementi costitutivi della roccia. Per separare i due atomi costituenti la molecola di Idrogeno dobbiamo spendere un’energia di dissociazione enorme, pari a quella nucleare che li unì originando la molecola []. La materia, inoltre, custodisce gelosamente le sue proprietà e fra queste l’individualità degli elementi. Per trasformare un elemento in un altro occorre pertanto un’energia L’universalità della legge di gravitazione elevatissima, pari a quella presente all’interno del Sole che, in ogni secondo, trasforma x tonn. di Idrogeno in . x tonn di Elio, emettendo contemporaneamente una quantità di energia, corrispondente a . x Kg, sotto forma di radiazione elettromagnetica in tutte le direzioni. In questa prima parte, si inizia ad investigare le definizioni fornite dalla fisica alla massa intesa come (i) un coefficiente caratteristico di ogni particella, che ne determina il comportamento quando essa interferisce con altre, (ii) massa inerziale m ottenuta per via dinamica e (iii) massa gravitazionale,mg ottenuta della bilancia a braccia uguali per osservare, dalla costanza del rapporto mg /m, che la massa può essere indifferentemente considerata da un punto di vista dinamico o gravitazionale ed in definitiva che l’energia potenziale gravitazionale Ep è proporzionale a quella cinetica E. Si ricorda, inoltre, che la densità, variante linearmente con il modulo di incompressibilità [], è un indice del dinamismo interno di una massa, un dinamismo molto intenso nei gas, caratterizzati da un’elevata energia cinetica interna ad una massa gassosa, ed assente nel protone, dove tale assenza è manifestata dall’elevata densità. La dimostrazione che Ep è anche proporzionale al dinamismo interno della massa, ha qui consentito, infine, di estendere la validità della legge di gravitazione ai due casi estremi: (i) alle masse nucleari ed (ii) a quella del Sole, la cui temperatura interna è uguale a milioni di °K con ciò mostrando che la legge di gravitazione, fino ad oggi ritenuta non applicabile ai casi estremi e perciò non universale, in effetti lo è. L’indagine sul “perché” della legge di Newton ha fatto luce sull’origine della forza inflazionaria, attribuita alla repulsione dei vortici in seno al buco nero primordiale, ha poi consentito qui (i) la spiegazione dei tre fenomeni fondamenti della relatività generale e quindi la sua inutilità, (ii) La spiegazione dell’esistenza della vita da . miliardi di anni. La durata della vita sulla Terra. (iii) L’accelerazione dell’espansione dell’universo: conseguenza della marea e della diminuzione dell’energia potenziale gravitazionale dei corpi celesti, (iv) il quasi parallelismo fra gli assi di rotazione del Sole e dei pianeti e la loro rotazione equiversa (v) l’estensione dell’interazione gravitazionale a quella nucleare, (vi) la fusione nucleare, (vii) l’equivalenza fra la l’energia potenziale gravitazionale e l’energia data dalla E = m ∗ c , (viii) Introduzione l’esistenza dell’etere, (ix) il pregio degli elementi, (x) il “perché” delle tre leggi di Klepero e della seconda legge di Dalton, (xi) la spiegazione della maggior durata del giorno rispetto a quella prevista dall’effetto delle maree, (xii) la spiegazione della genesi e la previsione delle onde anomale oceaniche, (xiii) perché riusciamo a vedere la luce delle stelle lontane, (xiv), la spiegazione del red shift, (xv) la forza inflazionaria, (xvi) la forza forte, (xvii) la forza newtoniana inversa dei quark, (xviii) l’equilibrio fra le forze gravitazionali in seno al nucleo e la possibile genesi degli isotopi e della radioattività. P I L’INTERAZIONE GRAVITAZIONALE Capitolo I L’origine gravitazionale dei fenomeni che sosterrebbero la relatività generale .. Cenni sulla teoria delle maree Dal momento che verrà utilizzata la forza di marea, giova premetterne alcune considerazioni generali. La forza di marea è un effetto secondario della forza di gravità. Quando un oggetto molto grande subisce l’influenza gravitazionale di un altro, la forza gravitazionale può variare considerevolmente da una parte all’altra l’oggetto, tendendo a distorcerne la forma, senza cambiarne il volume. Supponendo che l’oggetto fosse inizialmente una sfera, le forze di marea tenderanno a distorcerlo in un ellissoide, con l’asse maggiore allineato verso il corpo che produce la forza di gravità. Le forze di marea seguono la legge dell’inverso del cubo. La forza di marea esatta in ogni punto è descritta dal tensore di Weyl. Nella maggior parte dei casi, considerando due corpi uno in orbita rispetto all’altro, è possibile usare un’approssimazione, differenziando la legge di Newton della gravità rispetto alla distanza, ottenendo così la forza di marea: f = M x g/D () dove M è la è la massa del corpo attraente, g è l’accelerazione di gravità del corpo attratto e D è la distanza fra i due corpi, ossia il raggio dell’orbita. Gli effetti di marea possono diventare molto intensi in prossimità di corpi piccoli e massicci, come le stelle di neutroni o i buchi neri, fino a diventare addirittura infiniti in corrispondenza delle (per adesso ipotetiche) singolarità gravitazionali. Effetti di marea da parte di corpi diversi possono sommarsi, come nel caso della Luna e del Sole per le L’universalità della legge di gravitazione maree terrestri. Il fenomeno delle maree terrestri, dovuto in gran parte all’attrazione gravitazionale della Luna sulle masse d’acqua terrestri, si traduce in un rigonfiamento del profilo oceanico in direzione della Luna e uno in direzione opposta per ragioni di simmetria. Al centro della Terra, infatti l’attrazione newtoniana del Sole è equilibrata dalla forza centrifuga orbitale del pianeta. Il punto in superficie affacciato all’astro è più vicino ad esso e quindi la forza newtoniana è prevalente sull’altra. Il contrario avviene nel punto antipoidale. La figura . mostra il profilo dell’oceano causato dall’attrazione mareale della Luna: a) in assenza di attrito, il baricentro del rigonfiamento si trova sulla linea che congiunge il centro della Terra e quello della Luna. b) a causa dell’attrito, il rigonfiamento è spostato in avanti dalla rotazione della Terra evidenziando così uno sfasamento rispetto all’azione mareale della Luna. Di conseguenza, la forza di attrazione della Luna sul rigonfiamento ha una componente diretta verso la Terra che, diminuendone l’attrazione, allontana il satellite dalla Terra. L’altra componente è diretta lungo la tangente dell’orbita lunare nel senso del moto della Luna che si traduce in una piccola spinta, ovviamente maggiore al perigeo. In altre parole, la Luna acquista gradualmente energia a spese della rotazione terrestre e, come espressamente richiesto dalla teoria della gravitazione universale, si allontana. .. Spiegazione gravitazionale dei fenomeni ritenuti a torto interpretati solo dalla relatività generale Le prove a sostegno della teoria della relatività generale sono: (i) la deflessione della luce, (ii) lo spostamento delle righe dello spettro verso il rosso, o “effetto Einstein” e (iii) lo spostamento al perielio delle orbite planetarie; fenomeni risolti da quella teoria e ritenuti, a torto, non spiegati dalla fisica classica. Si dimostrerà qui il contrario.