CORSO DI PREPARAZIONE AL CONCORSO DOCENTI 2016 Proteo Faresapere Verona LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E DELL’APPRENDIMENTO 1 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Dal testo del bando…. Punto 2-all. A-I fondamenti pedagogico-didattici della psicologia dello sviluppo, della psicologia dell’apprendimento scolastico e della psicologia dell’educazione. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Dalle AVVERTENZE GENERALI Punto 2 -Conoscenza dei fondamenti della psicologia dello sviluppo ,della psicologia dell’apprendimento scolastico e della psicologia dell'educazione. Punto 3-Conoscenze pedagogico-didattiche e competenze sociali finalizzate all’attivazione di una positiva relazione educativa e alla promozione di apprendimenti significativi e in contesti interattivi, in stretto coordinamento con gli altri docenti che operano nella classe, nella sezione, nel plesso scolastico e con l’intera comunità professionale della scuola Punto4- capacità di progettazione curricolare della disciplina Punto 5-Conoscenza dei modi e degli strumenti idonei all'attuazione di una didattica individualizzata e personalizzata, coerente con i bisogni formativi dei singoli alunni, con particolare attenzione all’obiettivo dell’inclusione degli alunni con disabilità e ai bisogni educativi speciali. Punto 7-Conoscenza delle problematiche legate alla continuità didattica e all’orientamento. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà La psicologia dello sviluppo Rappresenta l’evoluzione della psicologia dell’età evolutiva Studia l'evoluzione e lo sviluppo del comportamento umano, dalla nascita alla morte È una dicitura recente collegata all’idea di life-longlearning e alla diffusione di studi sulla persona umana nelle differenti età riguardanti il ciclo di vita 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Per approfondire… Ciclo di vita Arco di vita Metafora della Psicologia dell’Età Evolutiva Lo sviluppo psichico presenta una fase di evoluzione alla quale segue una fase di stabilità, corrispondente all’età adulta e, quindi, una fase di involuzione, corrispondente all’età senile Metafora della Psicologia dello Sviluppo nella prospettiva Life long learning Lo sviluppo riguarda tutta l’esistenza: le funzioni psichiche subiscono dei mutamenti evolutivi incessanti lungo il corso della vita. È necessario considerare il cambiamento e lo sviluppo come processi non confinati in un periodo iniziale della vita. La psicologia dell’educazione È un settore della psicologia, studia sia i processi di apprendimento, sia i processi di insegnamento Si occupa dei comportamenti, abitudini, valori e norme, nei contesti educativi Studia strumenti e metodologie di progettazione e valutazione, ecc. Definita negli anni ‘80 dall’incrocio degli studi pedagogici e psicologici … Lo sviluppo 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Un processo che continua per tutta la vita Un processo multidimensionale e multidirezionale Un processo caratterizzato da plasticità Un processo che comprende conquiste e perdite Si rifiuta l’idea che l’infanzia è l’unico periodo di crescita e di sviluppo. Esiste nel corso della vita di ognuno un potenziale capace di favorire sia la crescita continua (incrementale, cumulativa, quantitativa) sia lo sviluppo discontinuo (rapido, innovativo, sostanziale e qualitativo) Il processo evolutivo riguarda diverse dimensioni: Sviluppo fisico Sviluppo cognitivo Sviluppo personale Sviluppo sociale Si assume l’idea che è possibile modificare le traiettorie di sviluppo individuale a diversi livelli sia dalle condizioni di vita sia dalle esperienze Lo sviluppo non è un semplice processo di accumulo di capacità e caratteristiche, ma è l’espressione congiunta della crescita (conquista) e del declino (perdita) in tutti i momenti della vita Un processo interattivo tra individuo e ambiente Un processo presente nella realtà storica e culturale Un campo di studi multidisciplinari Lo sviluppo è un processo che va considerato in funzione dell’interazione continua nel ciclo di vita tra l’individuo e l’ambiente Lo sviluppo è un processo che va considerato in funzione delle diverse realtà storiche e culturali: i percorsi evolutivi e la velocità con cui procedono variano secondo le culture e i periodi storici Adottare la prospettiva del ciclo di vita significa riconoscere il contributo di molte discipline che intervengono a studiare lo sviluppo psicologico che è considerato come il risultato dell’influenza di diversi fattori biologici, sociologici, antropologici e ambientali nella crescita della persona umana 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Maturazione e influenze biologiche passate Stato attuale dell’organismo Individuo Comportamento Esiti di Sviluppo Esperienze passate Interazione dinamica Contesto attuale Tempo “Lo sviluppo è un cambiamento sistematico e coerente, probabilistico, progressivo e multidirezionale che comporta cambiamenti tali da incrementare o rendere più complessa l’articolazione dei tratti strutturali e funzionali della persona, mantenendo al tempo stesso un’organizzazione coerente e un’unità strutturale e funzionale della persona come un tutto inscindibile” (Ford, Lerner, 1992) 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Teorie dello Sviluppo Psicologico Modelli 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà e Studi Modelli Deterministici lineari (causa-effetto) Il comportamento umano viene spiegato in modo sequenziale e secondo metodi razionali o dinamici Comportamentismo Psicoanalisi (periodo fine ‘800) 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Modelli Multicausali Si sposta l’attenzione alle reciproche modificazioni ed interazioni delle variabili lungo il tempo Ogni variabile è allo stesso tempo causa ed effetto di altre Studi che hanno considerato il ruolo attivo della mente umana Studi che hanno adottato una prospettiva interazionista e sistemica Piaget Bruner Vygotskij Lewin 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Scuola di Palo Alto Modello Olistico, Interazionista, Costruttivista Prospettiva che considera la complessità del comportamento e dello sviluppo umano lungo tutto il ciclo di vita in relazione al contesto. L’individuo e il suo ambiente sono in relazione reciproca e formano un sistema integrato e dinamico, di cui sia l’individuo che l’ambiente sono elementi inseparabili che si influenzano reciprocamente . L’interazione è dinamica e in continua evoluzione… Bronfenbrenner, Vygotskij Watzlawick, … 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Gli studi Teoria degli stadi cognitivi di Piaget Teoria di Vygotskij e della zona di sviluppo prossimale Teoria dell’apprendimento tradizionale e sociale Teoria dell’elaborazione dell’informazione (HIP) Teoria etologica Teoria psicoanalitica (Freud, Winnicott, Klein…) Teoria dello sviluppo percettivo di Gibson Fonte: P.H. Miller, Teorie dello Sviluppo Psicologico, collana strumenti, Il Mulino 2011 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Scuole riconducibili ad un fondatore • • • • • • Wertheimer -> Gestalt Watson -Skinner> Comportamentismo Galton -> Psicometria Freud -> Psicoanalisi Piaget -> Psicologia genetica (strutturalisti) Vygotskij -> scuola storico-culturale russa (contestualisti) La psicologia cognitiva non è ancora una scuola ma una modalità di studio. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà MODELLO COMPORTAMENTISTA Condizionamento Watson (1878-1958) = nel 1913 disse che lo scopo della psicologia è quello di controllare e di prevedere il comportamento. • Nasce la corrente del comportamentismo • Critica l’innatismo • Adotta un punto di vista ambientalistico per spiegare il comportamento umano • L’apprendimento avviene su istruzioni e a seguito di stimoli 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Condizionamento Per i comportamentisti l’apprendimento è un cambiamento del comportamento che ha luogo come risultato di un condizionamento classico (Teoria di Pavlov) o operante (Teoria di Skinner). Il comportamentismo si è fondato sulle teorie di Pavlov e sulla sua idea di condizionamento. Non c’erano testi di Pavlov, ciononostante le sue idee si sono diffuse anche in USA. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Condizionamento classico Pavlov (1849-1936) studiò alcuni aspetti del processo digestivo nei cani. Pavlov notò come la reazione automatica di salivazione del cane aumentava in condizioni particolari: In presenza del cibo in bocca, In presenza del cibo, Alla presenza dell’uomo che porta il cibo [Reazioni automatiche apprese] La riflessione finale di Pavlov era : perché si produca un riflesso condizionato non è necessario che esista una relazione significativa fra ciò che origina la risposta dell’organismo (salivazione) e il nuovo stimolo. (sintomatica la salivazione alla sola vista dell’uomo e non del cibo!) 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Condizionamento classico Watson (condivideva studi di Pavlov) riteneva di poter condizionare qualsiasi bambino a qualsiasi comportamento. Un es. con l’Esperimento del piccolo Albert. Watson fece uno studio sull’apprendimento delle emozioni con il piccolo Albert. Aveva posto uno stimolo incondizionato (suono sgradevole) che dava luogo a un riflesso incondizionato (dolore, fastidio all’orecchio). Procedura di associazione: topo bianco+suono sgradevole Risposta condizionata con emozione di paura Albert inizialmente gioca con il topo tranquillamente, ma poi ha paura di lui, poiché sa che con il suo arrivo, arriva anche un suono sgradevole. Watson era convinto che tutto venisse appreso, che non ci fossero istinti di base, innati. L’ apprendimento è raggiunto tramite catena di condizionamento. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Condizionamento operante • • • • • Skinner (1904-1990)= applica i principi del condizionamento classico non solo ai riflessi, ma anche al comportamento che il bambino produce spontaneamente. Condizionamento operante (strutturale): permette l’apprendimento di risposte nuove. Si osserva il bambino mentre “opera” nell’ambiente e lo si condiziona partendo dal suo comportamento spontaneo. Rinforzo: evento che provoca un aumento della frequenza del comportamento (esempio: lodare). Non rinforzo o punizione: evento che provoca la diminuzione del comportamento (anche se con la punizione può anche continuare sentendo l’attenzione su di sé). Estinzione: scomparsa del comportamento causata dal non-rinforzo dalla punizione. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Teoria dell’Apprendimento Tradizionale Da questi principi è nata la Teoria dell’apprendimento Tradizionale . È caratterizzata da : 1. Enfasi sui comportamenti appresi: il bambino si sviluppa con l’accumulo di esperienze e apprendimenti specifici (e non seguendo degli stadi come propongono Piaget e Freud). Lo sviluppo dell’apprendimento implica l’accumulo di risposte condizionate. L’apprendimento è stato studiato su due tipologie: 1. Condizionamento classico (che comincia con un riflesso) 2. Condizionamento operante (che inizia con un comportamento che il bambino produce spontaneamente) 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Teoria dell’Apprendimento Tradizionale 2. Controllo del comportamento da parte dell’ambiente Modello causale => cambiamento/apprendimento > ambiente (insieme di stimoli) • • Gli stimoli dirigono lo sviluppo del bambino Il rinforzo controlla il comportamento tramite modellamento (attuazione di rinforzi al momento opportuno) 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà COGNITIVISMO •Pone l'accento sui processi interni, sull'analisi dei processi conoscitivi. •Studia le possibili forme delle conoscenze che la nostra mente è capace di operare. •Critica l'uso dell'introspezione per studiare l'attività della mente. •Unico oggetto di studio sono i comportamenti osservabili. •La mente, la cui attività non è osservabile, è data da una serie di disposizioni comportamentali. •La mente è entità non necessaria, non può essere ipotizzata come categoria di studio, perché non sperimentalmente osservabile nelle sue interne modificazioni. •Studia il funzionamento della Mente, terzo elemento autonomo tra il comportamento e l’attività cerebrale. •L'operatività della mente è assimilata a quella di un software che elabora di continuo informazioni (input) provenienti dall'esterno producendo informazioni (output) che si traducono in rappresentazioni delle conoscenze dotate di significato, tra loro organizzate in reti proposizionali e cognitive. IL COGNITIVISMO riconosce la validità dei lavori di PIAGET e BRUNER e ne integra le TEORIE. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Una prospettiva cognitiva:HOWARD GARDNER La teoria classica dell'intelligenza, basata sul presupposto che esista un fattore unitario, misurabile tramite il QI, è errata. Esiste un numero variabile di facoltà relativamente indipendenti tra loro. Individua 9 differenti tipologie di intelligenza: 1. Intelligenza logico-matematica 2. Intelligenza linguistica 3. Intelligenza spaziale 4. Intelligenza musicale 5. Intelligenza cinestetica 6. Intelligenza intrapersonale 7. Intelligenza interpersonale 8. Intelligenza naturalistica 9. Intelligenza esistenziale La teoria delle intelligenze multiple comporta che i diversi tipi di intelligenza siano presenti in tutti gli esseri umani 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà La teoria psicoanalitica di Freud Sigmund Freud (1856-1939) Ha introdotto il termine PSICOANALISI che evidenzia : Un metodo d’indagine per lo studio dei processi psichici in generale e di quelli di cui l’individuo non è consapevole. Una tecnica terapeutica focalizzata sulla presa di coscienza (da parte del soggetto) dei contenuti mentali inconsci e degli effetti che questi hanno sul comportamento. Una teoria generale del funzionamento psichico ottenuto con la sistematizzazione delle conoscenze ricavate tramite l’esperienza terapeutica e l’utilizzo del metodo psicoanalitico anche al di fuori della psicopatologia. La psicoanalisi può portare alla luce meccanismi di difesa inconsci e dalla loro elaborazione riportare equilibrio nella struttura della personalità. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Metodo psicoanalitico Metodo delle associazioni libere: consiste nel riferire verbalmente all’analista ciò che si pensa, lasciando fluire i pensieri liberamente (metodo ideato da Freud stesso) Analisi dei sogni: consiste nel riferire all’analista il sogno e commentarlo (l’interpretazione parte prima di tutto dal paziente stesso) Transfert: si intende la particolare relazione che si costruisce tra paziente e analista. Porta il paziente ad esprimere liberamente i propri sentimenti come se fosse di fronte ad un genitore, in tal modo l’analista scopre la natura delle relazioni che il paziente realizza con i propri genitori. A scuola tale prospettiva è presente nella costruzione della relazione educativa e sottende la dimensione processuale dell’apprendimento 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Alcuni studiosi di riferimento Jean Piaget: psicologo dell’età evolutiva, a cui la pedagogia contemporanea deve una nuova concezione della mente infantile e l’individuazione delle sue strutture cognitive, elementi necessari per impostare un’educazione del pensiero che tenga conto, nel lavoro didattico, delle effettive capacità, linguistiche e logiche, del bambino. Il suo apporto consiste nell’aver dato consistenza concreta e scientifica all’idea della pedagogia moderna circa la specificità della natura infantile che nei suoi modi di pensare , agire, parlare, è profondamente diversa da quella dell’adulto. Secondo Piaget, lo sviluppo cognitivo percorre una serie invariabile di 4 stadi correlati con l’età diversi l’uno dall’altro: 1. nel corso dello stadio senso-motorio (da 0 a 3) il bambino usa le esperienze sensoriali e motorie per comprendere il mondo circostante; 2. lo stadio pre-operatorio o intuitivo (3-7) è caratterizzato dal fatto che il bambino conquista il pensiero simbolico, che trova espressione nel linguaggio; 3. stadio operatorio-concreto (7-11), compare la capacità di usare la logica per spiegare i concetti fondamentali; 4. stadio ipotetico-deduttivo (11-14), l’adolescente è in grado di pensare in termini astratti e ipotetici. Per Piaget, l’educatore occorre possieda una preparazione psicologica (scientifica) e sappia utilizzare questa conoscenza ideando un insieme di tecniche da sperimentare e adattare personalmente. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà ► Lev Semenovic Vygotskij: psicologo sovietico, ha studiato sia i problemi degli handicappati sia quelli dell’apprendimento scolastico, sottolineando la centralità della creatività, l’importanza del gioco e dell’immaginazione ed evidenziando la funzione cruciale che occupa la scuola nello sviluppo cognitivo del bambino. Fonda il cognitivismo. ► Jerome Seymour Bruner: psicopedagogista, individua tre traiettorie dell’insegnamento nei diversi stadi dello sviluppo infantile: azione (attraverso l’organizzazione visiva), immaginazione e linguaggio simbolico. Sostiene che “tutto può essere insegnato a tutti in qualsiasi età” purché il contenuto dell’apprendimento sia presentato nelle forme di rappresentazione adeguate all’età e al grado di sviluppo psicologico dell’allievo. La scuola deve fornire strumenti e sviluppare capacità che rendano gli individui disponibili ad apprendere. L’alunno va posto nella condizione di “imparare ad imparare”. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Le nuove emergenze comparse a partire dagli anni ’80 1. Femminismo: i movimenti femministi tesi al riscatto sociale e all’affermazione politica delle donne, hanno posto al centro della riflessione pedagogica il problema del genere, per cui le donne si riappropriano della loro identità e del loro ruolo sociale. La pedagogia contemporanea ha dovuto ripensare in modo radicale le prassi educative e scolastiche. 2. Ecologia: la quale ha posto in rilievo nuovi valori esaltando un rapporto diverso tra uomo e ambiente. 3. Intercultura: la vita sociale contemporanea è caratterizzata da vari movimenti di popoli, migrazioni e fusioni con altri popoli sollevando nuovi e complessi problemi educativi. La pedagogia si è dovuta attrezzare per la comprensione delle altre culture elaborando metodologie di dialogo e di apprendimento. 4. Aumento credito di vita : riqualificare l’età adulta come un’età vitale e attiva, stimolando interessi e impegni , ricollocandola nella vita sociale in una logica di continuo apprendimento. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Nuove prospettive Europa 2020 Crescita intelligente: basata sulla conoscenza e sull’innovazione Crescita sostenibile: più efficiente rispetto alle risorse, più verde, più competitiva Crescita inclusiva: attenta alla coesione sociale e territoriale 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Aspetti metodologico-didattici derivati dagli studi delle scienze dell’educazione 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Metodologie DI APPRENDIMENTO a confronto PASSIVE ATTIVE 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà LEZIONE FRONTALE Considerata una metodologia passiva, può divenire una metodologia attiva se seguita da una discussione, o da un dibattito sui punti di vista di ciascuno rispetto all’argomento/tema della lezione. La conduzione di una lezione attiva richiede che il docente abbia informazioni approfondite sulle caratteristiche della classe. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Didattica LABORATORIALE Finalizzata alla costruzione di competenze e all’acquisizione di conoscenze sotto la guida del docente, lungo un percorso caratterizzato dal fare. È necessario che il docente abbia una formazione capace di facilitare l’auto-apprendimento e la conduzione di gruppi di discussione. Promuove negli studenti buoni livelli di autostima, auto-efficacia, creatività, autocontrollo e autodisciplina Coniuga l’acquisizione di conoscenze, la riflessione critica su tali conoscenze e la dimensione operativa di quanto acquisito 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà ROLE PLAYING E SIMULAZIONI Sono tecniche formativo-didattiche che richiedono ai partecipanti di interpretare modelli di comportamento relativi a determinati ruoli rispetto ad una situazione di contesto Metodologie adatte a stimolare la ricerca e la riflessione Permettono di sperimentare soluzioni innovative favorendo l’acquisizione di consapevolezza rispetto alle personali modalità relazionali 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà LAVORO DI GRUPPO O COOPERATIVE LEARNING Metodo orientato a promuovere apprendimento e competenze “sociali” Caratteristiche: consente indipendenza di pensiero e creatività diminuisce la dipendenza dal docente (facilitatore) rispetta i tempi diversi di apprendimento facilita il confronto tra pari fa sperimentare un’atmosfera di apprendimento cooperativo la realizzazione dei compiti avviene senza far perdere al singolo il sostegno del gruppo di cui fa parte 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà BRAINSTORMING Sviluppa la creatività dei singoli e del gruppo Aiuta a far superare atteggiamenti difensivi rispetto alle idee espresse Favorisce il superamento delle proprie inibizioni nell’esprimere opinioni personali Risulta efficace per cercare nuove possibilità e idee creative utili alla soluzione di problemi specifici. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Personalizzazione e individualizzazione degli interventi Individualizzazione ha lo scopo di far sì che certi traguardi siano raggiunti da tutti. Gli obiettivi sono comuni per tutti. Personalizzazione finalizzata a far sì che ognuno sviluppi i propri personali talenti. L’obiettivo è diverso per ciascuno. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà La didattica tradizionale Percezione dello studente Più semplice ricevere materiale da studiare Funziona in fase iniziale ma l’abitudine all’apprendimento passivo ha implicazioni profondamente negative nel lungo termine nell’apprendimento ATTIVO … Ricercare, far proprio e sintetizzare in maniera indipendente il materiale Relazione tra apprendimento attivo e sviluppo del pensiero critico 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Categorie presenti nelle didattiche interattive - - partecipazione (dello studente al proprio processo di apprendimento) responsabilità (nei confronti del proprio lavoro di studente e anche dei propri compagni o colleghi) riflessione (sul significato del proprio agire dotato di senso e del proprio ruolo di studente) condivisione (delle proprie idee, informazioni, materiali, dati) prendersi cura degli altri (caring) Nei modelli didattici fondati sul gruppo di lavoro strutturato e sul team, vengono potenziate e valorizzate insieme a produttività del lavoro, identità, autostima degli studenti partecipanti, altruismo, senso dell’altro e del diverso. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Le strategie didattiche conosciute Lezione frontale: è la forma di didattica più utilizzata e più antica. L'insegnante espone in maniera unidirezionale gli argomenti; il passaggio di nozioni fa leva sull'esclusiva capacità di farsi ascoltare del docente. Approccio tutoriale: si basa sulla presentazione all’allievo di un certo numero di informazioni, si chiedono riscontri e si verifica immediatamente la risposta, si può regolare l'apprendimento in base alla capacità dello studente, si realizza un apprendimento individualizzato. Discussione: consiste in un confronto di idee tra due o più persone ( insegnante –allievo e tra allievi ). Il ruolo del docente si sposta da quello di guida a quello di facilitatore, il cui compito non è passare le conoscenze ma aiutare l’alunno nel percorso di apprendimento. Studio del caso: si basa su riflessioni riguardo ad una situazione reale o verosimile, su cui vanno formulate ipotesi e possibili soluzioni. Lo scopo è porre l’allievo davanti a situazioni molto vicine a quelle reali . 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Le strategie didattiche conosciute/2 Apprendimenti di gruppo: forme di apprendimento basate sul tutoraggio tra pari e insegnamento reciproco. Problem solving: Il termine sta a indicare il processo cognitivo che si avvia per analizzare un problema e trovarne la soluzione. apprendimento per scoperta E’ conosciuto anche come Simulazione: viene proposta una situazione concreta in un ambiente predeterminato e protetto, si crea la situazione di “palestra d’apprendimento” . Role playing: tipo particolare di simulazione, i partecipanti diventano gli attori della situazione rappresentata con ruoli attivi, identificandosi in specifici personaggi e in determinati contesti. Quello che si apprende nel role playing è il comportamento, vero obiettivo dell’apprendimento. Brainstorming: è il metodo più libero per esporre le proprie opinioni e idee intorno ad un tema predeterminato. Questo metodo permette di esprimersi liberamente, l’unico vincolo sono l’aderenza al tema prefissato e non criticare gli altri. 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà La progettazione educativo-didattica 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Anni ‘70 Sorge la programmazione didattica curricolare Mutuata dal mondo produttivo Proviene dalla cultura industriale americana e inglese Si caratterizza con un modello lineare centrato su unità didattiche Utile riferimento il comportamentismo skinneriano con l’istruzione programmata,… Gli studi di Jean Piaget sugli stadi dello sviluppo 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Anni ‘80 In Italia si diffonde la programmazione per unità didattiche Si realizzano i piani individualizzati per i soggetti disabili Si introduce la differenza tra programmazione educativa ( generale) e didattica ( di classe, singoli alunni) Orientamenti del ‘69, Programmi ‘85 , Programmi ‘79 Sperimentazioni Brocca sono collegati a questo modello 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Anni ‘90 Si sperimentano nuovi modelli di progettazioneprogrammazione: Per concetti Per situazioni-problema Per sfondo integratore Per narrazione … La complessità dell’utenza con ingresso di altre culture, la modificazione della società, le tecnologie danno luogo a pluralità di studi e esigenze… 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Anni 2000 I modelli di progettazione vengono proposti da Riforme ordinamentali: autonomia scolastica, nuovo assetto dello Stato e della PA, accontability, logica di sistema Progettazione per unità di apprendimento mirate alla costruzione di competenze Lavoro per progetti Didattiche riflessive Didattiche laboratoriali Indicazioni Nazionali del 1 e 2 ciclo, SNV, POF, Progetti 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Settore Denominazione Compito-prodotto o compito di realtà Competenze chiave di cittadinanza Finalità generali Competenze mirate Risorse Abilità Conoscenze SCHEMA DI PROGETTAZIONE DELL’ UdA Utenti destinatari Prerequisiti Fase di applicazione Tempi Sequenza fasi, tipologia e varietà Metodologia Risorse umane Interne ed esterne Strumenti Valutazione 49 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Profilo docente Progettazione e organizzazione sono correlate L’organizzazione dell’aula, della scuola, dell’Istituto, del sistema incidono nelle scelte di processo del sistema di insegnamento e apprendimento La figura docente non si occupa solo di lavoro in aula, assume compiti di coordinamento di gruppi di docenti, di responsabile di progetto, di referente su tematiche strategiche… La formazione iniziale e continua è la leva dell’innovazione e della regolazione nei cambiamenti 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Consigli e suggerimenti 1. 2. Conoscere le essenziali disposizioni normative di natura educativo-tecnica: indicazioni, regolamenti attuativi su valutazione, disabili, dsa, stranieri, autonomia scolastica Letture dedicate nei settori in cui si è più scoperti (psicologia , scienze dell’educazione, dell’apprendimento, legislazione scolastica) 3. psicologia Consultare i siti: edscuola.it, istruzione.it, indire.it, tecnodid.it, ecc. per ricavare materiali di consultazione 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà Spunti bibliografici Perrenoud P., Costruire competenze a partire dalla scuola, Anicia 2003 Roma Rizzolatti G. Sinigaglia C. , So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio, Raffaello Cortina ed. 2006, MI Pontecorvo ,C. Ajello A.M ., Zucchermaglio C., I contesti sociali dell’appprendimento, 1994, LED, MI 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà …per consultare G.Cerini, Passa…parole, Homeless book 2013. C. Fiorentini, Il ruolo del laboratorio nell’insegnamento scientifico. Una proposta metodologica per il primo ciclo di istruzione, in Scuola e Didattica, n.11, 2005. Rogoff B., "Imparando a pensare. L'apprendimento guidato nei contesti culturali", Cortina, Milano, 2006. C.Pontecorvo, A.M. Ajello, C.Zucchermaglio, Discutendo si impara, Carocci Roma, 2007. J. Dewey, Esperienza ed educazione, La Nuova Italia, Firenze 1949. A.Vigilante, il service learning: come integrare apprendimento e impegno sociale, in Educazione Democratica, gennaio 2015 M. Nieves Tapia ,Educazione e solidarietà. La pedagogia dell'apprendimentoservizio, Città Nuova 2006 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà APPROCCIO PER COMPETENZE Bibliografia di consultazione AA.VV., La scuola dell’obbligo tra conoscenze e competenze, Treelle, Genova, 2010 A.M. AIELLO, La competenza, Il Mulino, Bologna, 2002 M. CASTOLDI, Valutare le competenze,. Percorsi e strumenti, Roma, Carocci, 2009 M. COMOGLIO, La “ valutazione autentica”, in <<Orientamenti pedagogici>>, n.1, 2002 L.GUASTI, Didattica per competenze, Erickson. Trento, 2012 C. PETRACCA, Cultura, scuola, persona e idea di cittadinanza in S. Loiero –M. Spinosi, Fare scuola con le indicazioni,Tecnodid, Napoli, 2012 C. PETRACCA, La costruzione del curricolo per competenze, Lisciani, Teramo, 2015 C. PETRACCA, Sviluppare competenze … ma come?, Lisciani, Teramo, 2015 C. PETRACCA, Valutare e certificare nella scuola, Lisciani, Teramo, 2015 M. SPINOSI (a cura), Sviluppo di competenze per una scuola di qualità, Tecnodid, Napoli 2010 C.Scapin e F. Da Re, Didattica per competenze e inclusione. Erikson 2014 L.Donà- P.Neerman- E.Passante Il consiglio orientativo- Dalla ricerca alle Linee Guida- Tecnodid- 2014 La certificazione delle competenze nel 1 ciclo di istruzione, n.11 di Notizie della Scuola del 15/02/2015, Tecnodid 2 – 04 -2016 Dott.ssa Laura Donà