Corso di Elettronica di Potenza Facoltà di Ingegneria Stefano Bifaretti Vincenzo Iacovone Produzione fotovoltaico = 39 GWh Italia idroelettrico geotermico eolico fotovoltaico Oggi la stima è di circa 200 GWh prodotte da impianti fotovoltaici (comprensivi sia del vecchio che del nuovo Conto Energia). Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 2/105 Cella fotovoltaica: Dispositivo fotovoltaico fondamentale che genera elettricità quando viene esposto alla radiazione solare. La cella fotovoltaica tradizionale (di prima e seconda generazione) è costituita da: • silicio monocristallino (viene cresciuto a partire da un cristallo del quale viene mantenuta costante la struttura reticolare); • silicio policristallino (viene cresciuto a partire da un cristallo del quale non viene mantenuta costante la struttura reticolare). Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 3/105 Le celle fotovoltaiche di terza e quarta generazione sono: • Celle a film sottile (celle al silicio amorfo, CdTe, GaAs, ecc..); • Celle organiche (dispositivo fotovoltaico in cui la parte fotoattiva è basata sui composti organici del carbonio). A quest’ultima categoria appartengono le celle fotovoltaiche il cui funzionamento si ispira ai processi che regolano la fotosintesi clorofilliana, utilizzando una miscela di materiali in cui un pigmento (Dye) assorbe la radiazione solare e gli altri componenti estraggono la carica per produrre elettricità. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 4/105 Illuminando la giunzione p-n, i fotoni vengono assorbiti. L’energia assorbita permette all’elettrone di saltare la barriera di potenziale e portarsi nella zona n. Si generano così delle coppie elettrone lacuna in entrambe le zone n e p. Il campo elettrico separa gli elettroni in eccesso generati dall’assorbimento della luce dalle rispettive lacune spingendoli in direzioni opposte. Se si connette la giunzione p-n con un conduttore, nel circuito esterno si otterrà un flusso di elettroni che va dallo strato n allo strato p. Fino a quando la cella resta esposta alla luce, l’elettricità fluisce con regolarità sotto forma di corrente continua. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 5/105 Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 6/105 Evoluzione dell’efficienza delle celle fotovoltaiche. I dati si riferiscono a risultati di laboratorio, l’efficienza delle celle di normale produzione risulta sensibilmente inferiore. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 7/105 Evoluzione dell’efficienza delle celle fotovoltaiche. I dati si riferiscono a risultati di laboratorio, l’efficienza delle celle di normale produzione risulta sensibilmente inferiore. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 8/105 Il modello di una cella solare è costituito da una generatore di corrente, in grado di fornire una corrente ISC proporzionale all’irraggiamento, da un diodo D che tiene in considerazione la sua struttura a semiconduttore e da due resistenze Rsh e Rs che rappresentano le perdite per effetto Joule. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 9/105 P mpp (Vmpp, Impp) Io [A/cm2] Isc Impp 0.30 0.20 0.10 0 Modello equivalente 0.20 0.40 Caratteristica I-V Vmpp Voc Vo [V] Potenza Le grandezze elettriche generate ai capi di una cella solare possono assumere solo un valore appartenente alla caratteristica statica I-V della cella stessa. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 10/105 P mpp (Vmpp, Impp) Io [A/cm2] Isc Impp 0.30 0.20 0.10 0 Modello equivalente 0.20 0.40 Caratteristica I-V Vmpp Voc Vo [V] Potenza I parametri più significativi individuabili sulla caratteristica sono: • la tensione di circuito aperto Voc; • la corrente di corto circuito ISC; • la tensione Vmppe la corrente Impp nel punto di massima potenza Pmpp. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 11/105 P mpp (Vmpp, Impp) Io [A/cm2] Isc Impp 0.30 0.20 0.10 0 Modello equivalente 0.20 0.40 Caratteristica I-V Vmpp Voc Vo [V] Potenza La Voc è la massima tensione raggiungibile dalla cella e si ottiene solo in corrispondenza di Io nulla; la ISC, invece, è la massima corrente che la cella può fornire e si ottiene in corrispondenza a Vo nulla. Si può notare, tuttavia, che Io si mantiene circa costante e pari ad ISC per un intervallo di Vo piuttosto esteso. P mpp (Vmpp, Impp) Io [A/cm2] Isc Impp 0.30 0.20 0.10 0 Modello equivalente 0.20 0.40 Caratteristica I-V Vmpp Voc Vo [V] Potenza Come si può osservare dalla caratteristica I-V, esiste un solo punto, indicato con (Vmpp, Impp), in corrispondenza del quale la cella produce la massima potenza (Maximum Power Point, MPP). Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 13/105 Io [A/cm2] Isc Impp 0.30 0.20 0.10 0 Modello equivalente 0.20 0.40 Vmpp Voc Vo [V] Caratteristica I-V Il Fill Factor (FF) è indice di quanto la caratteristica statica approssima la curva ideale (tratto blu), ed è definito dalla formula: Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 14/105 Il principale effetto provocato da Rs è la riduzione del Fill-Factor e, per alti valori, anche una riduzione della corrente di corto circuito Isc. Per stimare l’effetto di Rs nella cella si verifica la pendenza della curva in prossimità di Voc (maggiore è la pendenza minore è Rs). Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 15/105 Per bassi valori di Rsh si generano nuovi percorsi per la corrente fotogenerata e quindi una riduzione della potenza generata. Per stimare l’effetto di Rsh nella cella si verifica la pendenza della curva in prossimità di Isc (minore è la pendenza maggiore è Rsh). Considerando entrambe le resistenze la caratteristica I-V è definita dalla seguente equazione: Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 16/105 In prima approssimazione le resistenze Rsh e Rs possono essere trascurate; pertanto prenderemo in considerazione il seguente modello semplificato. Modello semplificato Il modello statico preso in esame è valido sia per le celle al silicio che per le celle di tipo organico. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 17/105 Le celle solari tradizionali forniscono operativamente un valore di tensione di circa 0.6V ed una corrente modesta dell’ordine di qualche decina di mA/cm2; pertanto, per ottenere valori più elevati di tensione e corrente, occorre connettere diverse celle fra loro per formare un modulo o pannello fotovoltaico. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 18/105 I moduli commerciali in silicio, con potenze di 120-250W, sono caratterizzati da valori di Vmpp intorno ai 30 – 45 V, e da valori di Impp intorno ai 4-6 A. Per consentire la generazione di tensioni più elevate è necessario collegare in serie diversi moduli; tale configurazione viene usualmente indicata con stringa o array di moduli e viene utilizzata, ad esempio, per generare tensioni di 220 V c.a., senza impiegare un trasformatore. La potenza del sistema di generazione fotovoltaico può essere incrementata collegando diverse stringhe in parallelo. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 19/105 Le curve caratteristiche del modulo son funzione dell’irraggiamento e della temperatura. Curve I-V ottenute in diverse condizioni di irraggiamento ed a temperatura costante. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 20/105 Le curve caratteristiche del modulo son funzione dell’irraggiamento e della temperatura. Curve I-V ottenute a diverse temperature e con irraggiamento costante di 1000 W/m2. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 21/105 180 160 140 Potenza (W) 120 100 1000 800 600 400 200 100 Pmax T=25° 80 60 40 20 0 0 5 10 15 20 25 Tensione (V) 30 35 40 45 Curve P-V ottenute in diverse condizioni di irraggiamento e a temperatura costante. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 22/105 Quando si connettono tra loro più celle in serie queste sono percorse dalla stessa corrente (ovvero quella minore), mentre la tensione di circuito aperto risultante è la somma delle singole Voc. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 23/105 Quando ci si trova in condizioni di mismatch elettrico la cella o il modulo meno efficiente (ombreggiato o guasto) non lavora come generatore ma come carico (il punto di lavoro si trova nel terzo quadrante) dissipando potenza. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 24/105 Funzionamento da carico Funzionamento da generatore Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 25/105 In condizioni di mismatch la cella in polarizzazione inversa dissipa energia e si surriscalda generando un cosiddetto hot spot che porta alla distruzione della cella. Per evitare hot spot si inseriscono diodi di bypass in anti- parallelo alle celle o a stringhe di celle in modo che, per tensioni negative, la corrente passa attraverso i diodi di bypass. Commutazione diodo Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 26/105 Se si inserisce un diodo bypass per ogni cella la potenza di uscita del modulo è ridotta solo della potenza della cella coperta più le perdite del diodo bypass. Tuttavia nei moduli commerciali i diodi bypass non sono implementati per ogni cella ma per ogni stringa di 12 o 24 celle. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 27/105 Come visto, la potenza di un modulo fotovoltaico varia in base alle diverse condizioni climatiche o al mismatch. Per massimizzare l’energia prodotta da un modulo o un array fotovoltaico è necessario impiegare un dispositivo di controllo in grado di inseguire il punto di massima potenza. Tale dispositivo è noto con il nome di Maximum Power Point Tracking (MPPT) . Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 28/105 L’MPPT si basa su un controllo a catena chiusa che permette l’adattamento di impedenza del carico visto dal lato sorgente. Tale sistema consente lo spostamento del punto di lavoro in modo che il generatore fotovoltaico possa erogare la massima potenza. Il controllo può essere effettuato pilotando in maniera opportuna gli interruttori statici del convertitore c.c.-c.c. oppure c.c.-c.a. collegato alla sorgente fotovoltaica. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 29/105 Controllo della corrente fotogenerata e inseguimento del punto di potenza (MPPT) massima La velocità del regolatore della corrente (Reg) deve essere molto maggiore rispetto a quella della variazione della corrente di riferimento (Iref) fornita dal MPPT. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 30/105 Necessità di introdurre opportune tecniche per l’inseguimento del punto a massima potenza implementate nel sistema di controllo dei convertitori (Algoritmi MPPT). Gli algoritmi MPPT più diffusi sono: 1. Conduttanza Incrementale (INC) 2. Hill Climbing • Perturb & Observe (P&O); • P&O Adattativi. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 31/105 L’algoritmo INC si basa sulla constatazione che la derivata della potenza Ppv rispetto alla tensione Vpv, nel punto a massima potenza è zero: d I pv Vpv dI pv I pv 0 dVpv dVpv dVpv Vpv dPpv Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 32/105 In ogni intervallo k di esecuzione dell’algoritmo INC si verifica se: Iref = Iref ottimo Iref (k) viene Iref (k) viene decrementato incrementato di Di di Di Iref (k) = Iref (k - 1) - Di Iref (k) = Iref (k - 1) + Di Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 33/105 P&O (Perturb and Observe) Ad ogni intervallo k, Iref viene aumentato o diminuito di una quantità Di e, a regime, viene misurata Ppv (k) = Ipv(k) * Vpv(k) Si No Ppv (k) > Ppv (k-1) Sig (k) = Sig (k-1) Sig (k) = -Sig (k-1) Iref (k) = Iref (k-1) + Sig (k) *Di Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 34/105 P&O adattativo Di non è fisso ma varia in accordo con la relazione… Di(k ) M | DP | Di (k 1) M = costante dipendente dalla potenza massima erogata dell’impianto fotovoltaico DP = P (k) – P (k-1) • Dinamica veloce per variazioni rapide di potenza. • Oscillazione limitata intorno al punto di massima potenza. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 35/105 L’algoritmo INC presenta una complessità computazionale, critica nell’implementazione su microcontrollori industriali: si preferisce, pertanto, utilizzare il P&O. Nei P&O il punto operativo, in stato di immobilità, oscilla intorno all’MPP causando una perdita di energia disponibile che dipende dalla massima oscillazione di corrente Di utilizzata. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 36/105 Entrambi gli algoritmi presentati non sono adatti all’inseguimento del punto a massima potenza in presenza di parziale ombreggiamento del generatore fotovoltaico (punti di massimo locale). Necessità di utilizzare algoritmi più complessi. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 37/105 La gestione dell’energia resa disponibile dalla sorgente fotovoltaica viene generalmente affidata ad un opportuno sistema elettronico la cui architettura dipende principalmente dall’applicazione. In particolare, i sistemi di generazione fotovoltaici possono essere classificati, in primo luogo, in base al carico da alimentare: 1. Sistemi con uscita in c.c. 2. Sistemi con uscita in c.a. I sistemi con uscita in c.c. sono generalmente caratterizzati dalla presenza di un sistema di accumulo (batterie); viceversa, nel caso di sistemi in c.a., la loro presenza dipende dall’applicazione. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 38/105 L’architettura dei sistemi con uscita in c.a. varia a seconda dell’applicazione. In particolare possono essere suddivisi in tre categorie: 1. sistemi autonomi (stand-alone), utilizzati per alimentare carichi in c.a. senza l’ausilio della rete di distribuzione; 2. sistemi di cogenerazione (ibridi), nei quali il sistema PV è impiegato congiuntamente ad un altro generatore per alimentari carichi disconnessi dalla rete di distribuzione; 3. sistemi connessi alla rete di distribuzione elettrica (grid-connected). Possono, inoltre, essere realizzati in versione monofase o trifase. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 39/105 Grid Connected Stand Alone Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 40/105 Applicazioni • Carica batterie di piccola potenza • Carica batterie per sistemi stand-alone ad elevata capacità • Illuminazione pubblica e domestica, in particolare con LED ad alta potenza Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 41/105 La più semplice modalità di connessione di un carico in c.c. che impieghi un accumulatore è quella riportata nella figura. La corrente iPV generata dalla sorgente può venire utilizzata per alimentare il carico e ricaricare la batteria. Il diodo D viene inserito per impedire che, in alcune situazioni operative (ad esempio ombreggiamento), la corrente possa fluire dalla batteria verso la sorgente. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 42/105 La più semplice modalità di connessione di un carico in c.c. che impieghi un accumulatore è quella riportata nella figura. Questa modalità di connessione non consente alla batteria di operare sempre in situazioni operative adeguate poiché il suo stato di carica non è controllato. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 43/105 Inserendo nel circuito un Regolatore di Carica (Charge Regulator) si permette alla batteria di operare nel range di tensione Vmin<Vb<Vmax previsto dal costruttore. Quando Vb<Vmax la batteria può assorbire corrente dalla sorgente; viceversa, quando la tensione supera il livello massimo consentito la batteria viene scollegata dalla sorgente. Quando, invece, Vmin<Vb<Vmax la batteria, in assenza di irraggiamento, può alimentare il carico da sola oppure fornire l’aliquota di corrente che la sorgente non è in grado di erogare. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 44/105 iPV SPV iB PV Modules Battery Sc Sb + VB - iL Load Schema di una possibile realizzazione del Regolatore di carica. Gli interruttori SPV, Sc e Sb sono comandati da un sistema di controllo che misura le correnti, la tensione di batteria e, nei sistemi più raffinati, anche la sua temperatura. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 45/105 DC/DC Converter Monodir. PV Modules iPV Sc iL ib DC/DC Converter Bidir Battery + VB - Load Una soluzione più complessa consiste nel sostituire gli interruttori SPV e Sb con due diversi convertitori c.c., uno di tipo monodirezionale e l’altro di tipo bidirezionale. Il convertitore monodirezionale è utilizzato come MPPT mentre il bidirezionale gestisce gli scambi energetici con la batteria e assolve anche il compito di regolazione della carica. Questa soluzione permette di avere tensioni di sorgente e di batteria diverse da quella prevista per il carico. Una seconda soluzione consiste nel sostituire gli interruttori SPV e Sc con due convertitori c.c. monodirezionali. Il primo convertitore è sempre utilizzato come MPPT mentre il secondo gestisce gli scambi energetici con la batteria, assolve il compito di regolazione della carica e permette, rispetto al caso precedente, di scollegare il carico dal resto del circuito. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 47/105 Una terza soluzione economicamente più vantaggiosa consiste nel sostituire solo l’interruttore SPV con un convertitore c.c. di tipo monodirezionale. Il convertitore monodirezionale è utilizzato sia come MPPT sia per effettuare un controllo in corrente in modo da regolare la caricascarica della batteria. . Questa soluzione non permette di avere tensioni di sorgente diverse da quelle previste per il carico. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 48/105 I moduli fotovoltaici che costituiscono la sorgente possono essere connessi all’impianto di conversione dell’energia in tre modalità: Modalità centralizzata (a); Modalità stringa (b); Modalità multi-stringa (c). Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 49/105 Caratteristiche della modalità centralizzata: Utilizzo di un solo inverter (basso costo per watt , affidabilità limitata); Necessita di diodi di blocco (aumento delle perdite di energia); MPPT unico per tutti i moduli (ridotta efficienza dovuta a mismatch dei moduli); Isolamento solo con trasformatore a 50 Hz (ingombro non trascurabile); Normalmente utilizzato per impianti di elevata potenza (>10 kWp) con inverter trifase. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 50/105 Caratteristiche della modalità stringa: Utilizzo di un inverter per ogni stringa (maggiori costi per watt) MPPT per ogni stringa (aumento dell’energia prodotta rispetto al centralizzato, massimizzazione dell’energia prodotta anche con diverso orientamento delle stringhe; ); Maggiore flessibilità ed affidabilità rispetto alla connessione centralizzata. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 51/105 Caratteristiche della modalità multi-stringa: Utilizzo di un solo inverter e di un convertitore c.c.-c.c. per ogni stringa; MPPT per ogni stringa (eseguito dal convertitore c.c.-c.c.); Adatto per impianti domestici monofase (potenza inferiore ai 6kWp) senza trasformatore; Possibile isolamento galvanico con trasformatore ad alta frequenza (riduzione dell’ingombro e maggiore efficienza rispetto ad un trasformatore a 50Hz); Configurazione trifase per impianti con potenza superiore a 6 kWp Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 52/105 Batteria Modulo PV DC DC DC AC Carico AC I sistemi fotovoltaici stand-alone sono impiegati in aree prive di una connessione alla rete di distribuzione dell’energia elettrica. Il sistema necessita di un accumulo di energia, tipicamente costituito da batterie, inserito tra il modulo fotovoltaico ed il carico in modo da garantire il funzionamento in condizioni di irraggiamento scarso. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 53/105 Batteria Modulo PV Generatore M AC DC DC AC DC DC AC Comm. Statico Carico AC I sistemi tradizionali per la generazione di energia utilizzate in aree non raggiunte dalla rete di distribuzione utilizzano generatori diesel. Per estendere la loro autonomia ed il tempo di vita o per ridurre il consumo di carburante, può essere integrato un sistema di generazione fotovoltaico. Tale sistema è usualmente chiamato sistema di generazione ibrido di energia. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 54/105 Nei sistemi di generazione connessi alla rete di distribuzione elettrica il sistema di accumulo a batterie non è necessario. L’inverter provvede all’alimentazione del carico locale e, quando si la produzione supera il fabbisogno del carico, l’eccesso di energia viene iniettato nella rete di distribuzione con la quale deve essere sincronizzato. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 55/105 I sistemi fotovoltaici connessi alla rete di distribuzione possono essere classificati come segue: 1. Sistemi a singolo stadio • connesso direttamente alla rete senza trasformatore • connesso mediante trasformatore a frequenza di rete (50 Hz in Europa, 60 Hz negli USA) 2. Sistemi a doppio stadio • senza isolamento galvanico • con isolamento galvanico trasformatore a frequenza di rete trasformatore ad alta frequenza Nota: la normativa DK5940 prevede l’impiego di un trasformatore a frequenza di rete per impianti di potenza superiore a 20kW Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 56/105 PV Modules PV Modules Inverter Inverter Filter connessione diretta Grid Filter Grid connessione con trasformatore Il più semplice sistema fotovoltaico connesso alla rete è costituito dal solo inverter al quale sono affidati sia il compito dell’inseguimento del punto di lavoro a massima potenza del modulo PV sia il controllo della corrente verso l’utilizzatore o la rete. La configurazione con connessione senza trasformatore può essere impiegata più facilmente in paesi con basse tensioni di rete (ad esempio negli USA dove la tensione è 110 V c.a.). Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 57/105 Filtro c.c. L1 PV Modules C L Vdc H-Bridge vx Filtro c.a. ia ea C1 La soluzione più semplice prevede l’uso di un ponte ad H come interfaccia tra la sorgente PV e la rete. Il filtro induttivo permette di separare la tensione vx prodotta dall’inverter da quella di rete e di ridurre le armoniche della corrente assorbita dalla rete di alimentazione. Il filtro sul lato c.c. lo scopo di ridurre i disturbi sul lato della sorgente. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 58/105 Forme d’onda lato c.a. 200 ea 150 ifase 100 is [A] vs [V] 50 0 q ia -50 -100 -150 -200 0.3 0.31 0.32 0.33 0.34 Potenza Attiva P=Veff∙Ieff∙cosq Potenza Reattiva Q=Veff∙Ieff∙sinq 0.35 Time [s] Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 0.36 0.37 0.38 0.39 0.4 Potenza Apparente Papp=Veff∙Ieff 59/105 Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 60/105 Controllo della corrente sul lato c.a. Il regolatore di corrente fornisce il riferimento per la tensione di uscita dell’inverter vx* sulla base dell’errore tra la corrente desiderata is* e quella misurata sulla rete. Il segnale sinusoidale di is* è generato da un Phase Locked Loop (PLL) che stima la frequenza e la fase di ea: * * is I a sin(q ) La forma d’onda sinusoidale stimata ha ampiezza unitaria ed è isofrequenziale ed in fase con la tensione di alimentazione ea . Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 61/105 is* I a* sin(q ) Controllo di tensione sul lato c.c. L’ampiezza della corrente Ia* è fornita dal regolatore della tensione continua, di solito realizzato con un semplice regolatore proporzionale integrale (PI) che assicura un errore a regime nullo. Il riferimento di tensione VPV* è fornito da un algoritmo di inseguimento MPPT che provvede a massimizzare l’energia estratta dal generatore fotovoltaico. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 62/105 PV Modules Inverter Filter Grid filtro LCL a doppio T Come si è evidenziato in precedenza, la tensione di uscita degli inverter è caratterizzata da un contenuto armonico non trascurabile anche quando viene impiegata una tecnica di modulazione. Per ridurre il contenuto armonico al di sotto dei limiti ammessi dalle normative occorre inserire, tra l’inverter e la rete, un opportuno filtro. Un semplice filtro induttivo non è in genere sufficiente, pertanto si ricorre ad un filtro di tipo LCL. Il filtro viene applicato anche ai sistemi con doppio stadio. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 64/105 Un notevole miglioramento delle prestazioni si ottiene impiegando un convertitore a doppio stadio costituito da un convertitore c.c.-c.c., in genere di tipo elevatore in sistemi che non impiegano trasformatore, e da un inverter. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 65/105 Il convertitore c.c.-c.c. è controllato mediante un algoritmo di inseguimento del punto a massima potenza (MPPT) mentre l’inverter regola la tensione VDC sul lato continua e genera una tensione sul lato c.a. tale da mantenere la corrente sul lato alternata in fase con la tensione di rete. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 66/105 NB: a livello commerciale viene solitamente indicato col nome inverter sia il sistema a singolo stadio che quello a doppio stadio. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 67/105 Connessione diretta alla rete senza trasformatore. Vantaggi: • riduzione del costo, del peso e dell’ingombro. Svantaggi: • sistema non isolato; • elevate tensioni continue sul lato sorgente. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 68/105 Trasformatore a frequenza di rete Vantaggi: • semplice struttura del convertitore c.c. • assenza di componente continua iniettata in rete Svantaggi: • ingombro dovuto al trasformatore • costo elevato Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 69/105 Trasformatore ad alta frequenza Vantaggi: • riduzione dell’ingombro dovuto al trasformatore; • possibilità di utilizzare un convertitore c.c.-c.c. ad alta efficienza (convertitore risonante). Svantaggi: • complessità della struttura del convertitore c.c. • necessità di contenere l’iniezione di c.c. in rete. In Italia l’utilizzo di tale configurazione è consentita solo per impianti di potenza inferiore a 20 kWp e solo se viene impiegato un opportuno sistema di controllo sull’ampiezza della componente continua in uscita dall’inverter.. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 70/105 Altre Caratteristiche: • misura della corrente di dispersione verso terra (Residual Current Monitoring) dovuta alle capacità parassite tra pannelli e terra nei sistemi senza trasformatore; • Robustezza ai disturbi, alle variazioni di ampiezza e frequenza, ed ai salti di fase della rete; • Riconoscimento del funzionamento ad isola (Anti islanding detection) • diagnostica del funzionamento della sorgente FV (malfunzionamenti, situazioni di ombreggiamento) • comunicazioni verso l’esterno per monitoraggio locale e/o remoto Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 71/105 • Utilizzati per potenze superiori ai 6 kWp • Connessione mediante trasformatore per potenze superiori ai 20 kWp • Rapporto ingombro/potenza più favorevole rispetto al caso monofase Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 72/105 Approccio della SMA impiegato per impianti di elevata potenza ( 1MWp) • 3 inverter trifase da 330kWp ciascuno con un proprio trasformatore a bassa tensione (LV) • Connessione alla cabina di media tensione MV attraverso un trasformatore esterno Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 73/105 Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 74/105 Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 75/105 Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 76/105 In questa fase vengono effettuate le prime valutazioni di progettazione: • Si decide la posizione di installazione dei moduli (angolo di tilt e orientamento) e degli altri componenti che fanno parte dell’impianto; • Vengono rilevate le distanze di eventuali ombreggiamenti. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 77/105 • Viene rilevata la clinometria del sito (ovvero le altezze di ostacoli naturali quali colline, montagne, ecc.) e la superficie disponibile; • Viene valutato il punto di aggancio alla rete. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 78/105 Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 79/105 Rappresenta la fase più importante poiché, quanto produrrà l’impianto PV, dipende dalle soluzioni progettuali adottate. In particolare il progettista: • deve scegliere la posizione ottimale dell’impianto per ottimizzare al meglio la lunghezza dei cavi (possibili cadute di tensione elevate); • deve ottimizzare la scelta dei cavi e delle protezioni in generale; • deve ottimizzare i costi e le efficienze dell’impianto. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 80/105 Scelta non condizionata dell’orientamento Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 81/105 Scelta vincolata dell’orientamento Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 82/105 La tensione della sezione in corrente continua di un generatore fotovoltaico deve essere opportunamente scelta, in funzione della tipologia e dei componenti utilizzati. • Tensione massima: è data dalla somma delle Voc dei moduli collegati in serie (stringa fotovoltaica); • Tensione di funzionamento: è determinata dal punto di lavoro del generatore fotovoltaico (per sistemi che utilizzano sistemi di conversione dell’energia è sempre quello di massima potenza MPP). Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 83/105 Un corretto accoppiamento generatore fotovoltaico – inverter impone che la tensione in uscita dal campo fotovoltaico sia contenuta all’interno di un range di tensioni di ingresso ammissibili dall’inverter. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 84/105 Occorre verificare che le tensioni di lavoro critiche del campo fotovoltaico si trovino all’interno della finestra di tensione in corrente continua ammessa dall’inverter. Università di Roma Tor Vergata – Corso di Elettronica di Potenza . 85/105