> www.cadf.it AGOSTO 2015 Codigoro Massafiscaglia Col nuovo anno si completa la manutenzione dell’adduttrice formato sulle novità Vuoi essere sempre in riffe i progetti del Cadf, i lavori, le ta menti? Iscriviti alla all’estero e gli investi sul sito www.cadf.it news letter andando IN QUESTO NUMERO - La nuova adduttrice Codigoro-Massafiscaglia - La struttura duale dell’acqua - Analisi delle acque in piscina - Bollett@mail - Operazione Trasparenza 2015 - Universo Acqua… per saperne di più… - Zampilli di curiosità n.8 L a condotta adduttrice in cemento-amianto “CodigoroMassafiscaglia”, del diametro di 17.5 cm, è stata realizzata dal Consorzio Acquedotto Basso Ferrarese nei primi anni ’50 e costituiva il reticolo originario dell’acquedotto a servizio della popolazione dei comuni di Berra, Mesola, Codigoro, Massafiscaglia, Lagosanto e Comacchio, approvvigionato dalla Centrale di Potabilizzazione di Serravalle. Al fine di migliorare il servizio agli utenti è stata costruita successivamente la condotta in cemento-amianto “MigliaroMassafiscaglia”, del diametro di 25 cm, alimentata dalla Centrale di Ro. Tuttavia le continue rotture verificatesi nei primi anni ’90, hanno reso necessario un primo intervento di sostituzione della condotta nel tratto posato in via Bastione Gallare, compreso tra il casello ferroviario e via canale Sant’Antonio. Questo, però, non ha diminuito il numero delle rotture, la cui frequenza ha indotto l’Azienda a sostituire, nell’anno 2002, un secondo tronco in via Canale Sant’Antonio nel tratto compreso da Corte Italia ed il casello ferroviario. Nel 2011, C.A.D.F. S.p.A., stanziando 368.000 euro, ha realizzato la sostituzione di un ulteriore tronco della condotta, dall’origine in Codigoro, in via Marconi, al casello ferroviario di via Bastioni Gallare. Col Piano Investimenti 2015 si concluderà la manutenzione completa dell’adduttrice, con la sostituzione dell’ultimo tratto, dal casello ferroviario in via canale Sant’Antonio al pensile di Massafiscaglia, punto terminale della condotta. C.A.D.F. S.p.A. approverà a breve il progetto esecutivo per un importo di 230.000 euro, al fine di realizzare l’esecuzione dell’opera nella prima parte del prossimo anno. La struttura duale dell’acqua CADF NEWSLETTER AGOSTO 2015 Pillole di scienza 2 Letture di approfondimento: A. Taschin, B. Bartolini, R. Eramo, R. Righini, R. Torre - Evidence of two distinct local structures of water from ambient to supercooled conditions - Nature Communications 4, art. number 2401 (2013) Edwin Cartlidge - The many mysteries of water - New Scientist (2010). L a composizione della molecola di acqua (2 parti di idrogeno ed una di ossigeno) fu scoperta nel 1781 dallo scienziato londinese Henry Cavendish (1731-1810). La molecola H2O è molto comune nell’universo essendo presente in forma gassosa e di ghiaccio amorfo in: asteroidi, comete, polvere cosmica e pianeti. L’acqua e la vita sono strettamente correlate. Le proteine che rappresentano l’hardware molecolare della vita, non possono lavorare in assenza di molecole di H2O. Tuttavia anche se l’acqua viene considerata come un liquido “comune”, in realtà racchiude in sé ben più di un’anomalia (circa 67), ciascuna delle quali contribuisce a far divergere sotto diversi aspetti le caratteristiche di questa sostanza da quelle dalla maggior parte dei liquidi e delle sostanze chimiche in genere. L’incrocio di queste anomalie, nel suo insieme, fa sì che la sostanza più abbondante e conosciuta del nostro pianeta sia in realtà, la meno compresa delle sostanze liquide e delle loro proprietà. Per esempio come solido ha una densità inferiore che come liquido (si spiega così il galleggiamento del ghiaccio), ha un calore specifico molto alto (è in assoluto il liquido che impiega più tempo per riscaldarsi), ha una tensione superficiale elevata (le gocce d’acqua rimangono integre su molte superfici, come sulle foglie delle piante, e non si espandono come gli altri liquidi), ha una bassa tensione di vapore (se così non fosse laghi ed oceani evaporerebbero molto rapidamente), ha un range di “liquidità” molto ampio (100°C), indispensabile a supportare tutte le funzioni vitali degli organismi viventi, ha un calore di vaporizzazione superiore a quasi tutte le sostanze conosciute, peculiarità questa che sta alla base delle dinamiche di trasferimento di calore all’interno dell’atmosfera terrestre. Tra tutte le singolarità, forse la più complessa da studiare è il suo punto di congelamento che può scendere di molto sotto lo zero: nelle nubi è stata trovata acqua liquida a - 40 °C e in laboratorio è stato dimostrato che può restare tale anche a - 48 °C. Avvicinandosi a questa temperatura, si osserva una diminuzione della densità e un insolito aumento della capacità termica (che sale anziché scendere) e della comprimibilità (l’acqua diventa più facile da comprimere a differenza della maggior parte dei liquidi). Senza contare che, a seconda delle condizioni di temperatura e pressione in cui ciò avviene, il ghiaccio d’acqua può assumere ben 16 forme differenti. Ed infine una curiosità, anche se non tale dal punto di vista chimico-fisico: l’acqua calda (90 °C) congela più velocemente dell’acqua fredda (25 °C). Per spiegare tale comportamento non convenzionale, è stata ipotizzata l’esistenza di due strutture liquide dell’acqua. Secondo questa teoria, a basse temperature, l’acqua assumerebbe, pur rimanendo liquida, due forme diverse e si separerebbe in due fasi differenti per densità e regolarità spaziale, quella meno densa e più ordinata galleggerebbe sopra quella più densa nonostante i due liquidi siano composti da molecole identiche, mentre a temperature più alte le due strutture coesisterebbero e muterebbero l’una nell’altra continuamente su scale temporali dell’ordine di un millesimo di miliardesimo di secondo. Il comportamento singolare dell’acqua sarebbe legato quindi alla prevalenza di una configurazione sull’altra rispetto al variare delle condizioni fisiche. Tale ipotesi è stata confermata recentemente grazie ad uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Firenze e dell’Istituto Nazionale di Ottica del Cnr presso i laboratori del Lens (Laboratorio Europeo di Spettroscopie Non-Lineari). L’esperimento è consistito nel “fotografare” l’acqua con un flash al laser capace di cogliere i movimenti velocissimi che le molecole compiono passando da una struttura all’altra. É indubbio che i risultati dell’esperimento fiorentino hanno aperto una nuova strada che potrebbe portare ad una migliore comprensione di come sostanze e proteine interagiscano con le molecole d’acqua nel corpo, per arrivare a terapie farmacologiche più efficaci. Fornendoci una migliore idea di come l’acqua si comporti attorno a pori ristretti, potremmo migliorare la desalinizzazione e quindi l’accesso all’acqua allontanando il temuto “peak water” (momento in cui il consumo dell’acqua a livello mondiale avrà raggiunto il suo valore massimo). http://www.forlitoday.it/ http://www.lacerc.it/ http://www.salute.gov.it/ I CADF NEWSLETTER AGOSTO 2015 Le analisi delle acque di piscina l crescente numero di frequentatori di piscine, che si verifica soprattutto con l’arrivo della stagione estiva, impone ai responsabili delle strutture di garantire la corretta gestione sotto il profilo igienico-sanitario di tutti gli elementi funzionali del complesso che concorrono alla sicurezza dell’impianto natatorio. Ai fini di tutelare gli utenti, infatti, ogni piscina deve essere dotata di un piano di autocontrollo, redatto sulla base della valutazione del rischio, in cui è considerata ogni fase che potrebbe rivelarsi critica nella gestione dell’attività. Tale piano, sotto il profilo tecnico-gestionale, prevede tra le diverse azioni da intraprendere, che: - in tutti gli ambienti della piscina venga praticata quotidianamente la pulizia e la disinfezione (percorso di accesso alla vasca, banchine perimetrali, spazi per la sosta dei frequentatori, ecc.); - almeno il 50% della portata di ricircolo fluisca in modo continuo ed uniforme, attraverso i sistemi di tracimazione e la quantità di acqua di reintegro giornaliera rispetti le percentuali previste dalle normative; - ogni 12 mesi le vasche vengano svuotate completamente e comunque in occasione della riapertura dell’impianto; - vengano effettuate le manutenzioni degli impianti (termoventilazione, trattamento acqua, idrotermosanitario, ecc.) e delle attrezzature presenti nella piscina; - ogni piscina sia dotata di attrezzature idonee alla pulizia del fondo e delle pareti delle vasche, a vasche piene, nonché all’asportazione di materiali galleggianti; - si riportino su appositi registri le quantità e la denominazione dei prodotti utilizzati giornalmente per la disinfezione dell’acqua. Il numero delle piscine sia pubbliche che private, esistenti sul nostro territorio regionale è notevole e spesso tali impianti necessitano di analisi ripetute. Molte informazioni devono derivare necessariamente dall’esame ispettivo e dalla conoscenza dell’impianto, altre dai risultati delle analisi dell’acqua. L’accordo stabilito dalla Conferenza Stato-Regioni, raggiunto il 16 Gennaio 2003, si occupa di normare le caratteristiche igienico-ambientali delle acque utilizzate nell’impianto natatorio le quali vengono classificate nelle seguenti tipologie: acqua di approvvigionamento, acqua di immissione e acqua di vasca. Nel caso dell’acqua di approvvigionamento, le analisi devono essere eseguite in base ai requisiti di potabilità previsti dalle vigenti normative, fatta eccezione per la temperatura (D.Lgs 31/2001). L’acqua di immissione e quella contenuta in vasca devono invece possedere i requisiti fisici, chimici e microbiologici elencati nell’allegato 1 dell’ Accordo. Le analisi di routine, effettuate dai gestori degli impianti con kit rapidi, consentono di avere solo un controllo di massima su alcuni parametri. E’ di fondamentale importanza affiancare a queste analisi, anche quelle di un laboratorio specializzato che comprendano non solo i parametri chimici ma anche quelli microbiologici richiesti dalla normativa. Cadf, che ha nella propria struttura organizzativa un servizio di analisi ambientali certificato UNI EN ISO 9001 – 2008, è attivo anche nell’effettuazione di verifiche ed analisi richieste da privati ed imprese. Utilizzando strumentazioni di massima precisione e applicando metodiche ufficiali, Cadf effettua sia le analisi chimiche che microbiologiche dell’acqua di piscina previste della legislazione, garantendo l’affidabilità dei dati forniti. Attraverso personale specializzato Cadf svolge inoltre attività di campionamento ed effettua l’analisi in campo di parametri previsti dalla normativa quali il cloro libero, il cloro combinato, il pH e la temperatura, che devo essere monitorati all’atto del prelievo del campione. Per maggiori informazioni inviare le richieste all’indirizzo di posta elettronica seguente: [email protected] oppure telefonare allo 0532868474. 3 Bollett@mail La gestione dell’invio fattura ora è ancora più semplice e comoda bollett@mail È il servizio che permette di ricevere la bolletta in formato elettronico via email direttamente nella tua casella di posta. Si raccomanda, a chi attiverà la bolletta via mail, di tenere comunque aggiornato l’indirizzo di recapito non informatizzato, perchè tutte le altre comunicazioni continueranno ad essere in formato cartaceo. I Vantaggi: È un servizio: • Rapido, perché elimina i tempi di spedizione. Riceverai la bolletta, via mail, in formato pdf il giorno stesso della sua emissione; • Gratuito: non costa nulla ed è revocabile in qualsiasi momento; • Sicuro: il rischio che la tua bolletta venga smarrita verrà azzerato; • Comodo: potrai archiviare le tue bollette direttamente sul tuo pc; • Pratico: puoi personalizzare le modalità di invio per ciascuna utenza; • Ecologico: rispetta l’ambiente riducendo il consumo di carta e le emissioni di CO2. Come attivare bollett@mail:scegli tra le seguenti modalità: Inviando una richiesta, sottoscritta dal titolare dell’utenza, con indicato il codice di servizio dell’utenza per la quale se ne richiede l’attivazione e l’indirizzo mail al quale inviare le bollette. La richiesta può essere inoltrata: - Via mail a [email protected]. - Via fax al numero 0533/725229. -Via posta a CADF SpA Via V. Alfieri 3 – 44021 Codigoro (FE). CADF NEWSLETTER AGOSTO 2015 Dallo Sportello Online accessibile dal nostro sito internet www.cadf.it previa registrazione. 4 Accedi allo Sportello Online ed entra nel tuo Profilo Utente; seleziona in basso il Servizio Acqua Potabile su cui intendi attivare bollett@mail e dal menù in alto scegli Variazione recapito. Inserisci nelle note l’indirizzo mail a cui inviare le future bollette Al telefono chiamando il nostro call center n.0533/725222 attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 12:30. Dalla prima fattura utile riceverai via mail la bolletta in formato pdf. ATTIVALA SUBITO! …Continua nelle nostre piazze I Berra Mesola Lagosanto Ro Ferrarese Massafiscaglia Ostellato Lido Estensi - Notte Rosa Tresigallo Goro Formignana CADF NEWSLETTER AGOSTO 2015 Operazione Trasparenza 2015 l tour di Operazione Trasparenza continua nelle piazze di Comuni del Basso Ferrarese. Mancano ancora sei tappe che sono il 13 agosto alla Sagra del Riso di Jolanda, il 6 settembre alla Fiera di Migliarino, il 15 settembre alla Fiera di Codigoro, il 26 ed il 27 settembre al Settembre Copparese, il 4 ottobre alla Sagra del Radicchio di Bosco Mesola e l’11 ottobre alla Sagra dell’anguilla a Comacchio. Nelle prime 12 tappe, lo stand di Cadf è stato visitato da moltissime persone, alcune interessate al processo di potabilizzazione ed alla qualità dell’acqua del rubinetto, altre incuriosite dai giochi proposti e dalla possibilità di osservare al microscopio una goccia d’acqua. Tutti comunque sono stati accolti dal personale del Centro Educazione Ambientale, che ha sempre cercato di chiarire dubbi, fornire spiegazioni e materiale informativo, intrattenere piccoli e grandi, anche con momenti di divertimento e distribuendo la nostra acqua potabile gratuitamente, grazie ad un erogatore presente nello stand. L’Operazione Trasparenza prosegue e Vi aspettiamo ancora numerosi! 5 Universo Acqua… per saperne di più… E acqua è intrisa di musicalità. Il fluire calmo di un fiume, così come lo scrosciare violento di un temporale o lo scorrere impetuoso di un torrente, riportano alla nostra mente immagini, emozioni, ma soprattutto suoni. Il rapporto tra acqua e musica è archetipico, primordiale. La nostra vita sonora inizia ancora prima della nascita, in un ambiente fatto d’acqua, il liquido amniotico, che filtra i suoni del mondo esterno. E quando ascoltiamo la musica, ci ritroviamo di nuovo in un ambiente che ci avvolge, nel quale ci sentiamo cullati, rapiti e immersi. Questa fusione tra acqua e musica si può analizzare sotto diversi aspetti, ne prenderemo in considerazione due. L’acqua che crea musica e l’acqua che evoca musica. L’acqua è essa stessa elemento sonoro, molto diversificato ed è stata utilizzata fin dall’antichità come fonte di musica. Il primo strumento a tastiera fu infatti l’organo idraulico, così chiamato perché produceva suoni grazie all’aria emessa da un salto d’acqua che azionava un mantice. Il suo inventore fu Ctesibio di Alessandria, vissuto tra il 285 e il 222 a.C. Questo curioso strumento continuò ad essere usato per molti secoli dopo la sua morte e ve n’è uno ancora funzionante al Palazzo del Quirinale, azionato da una cascata di 18 metri. Acqua e Musica Mosaico dei gladiatori- Nenning (Germania)- organo idraulico “hydraulis” CADF NEWSLETTER AGOSTO 2015 Tamburi ad acqua 6 Testo di canto gregoriano Fiume Tamigi- Canaletto, 1746 Esistono molti altri esempi di strumenti ad acqua, come i flauti ed i tamburi ad acqua. Questi ultimi ad esempio sono uno degli strumenti a percussione più caratteristici utilizzati come accompagnamento nei canti e nelle danze rituali, e sono diffusi sia tra gli Indiani d’America del Nord e del Sud, sia in Africa. Anche nella musica contemporanea, si trovano esempi di un uso creativo delle sonorità dell’acqua, come nella Water music (1952) di John Cage che prevede l’uso di un pianoforte e di alcuni recipienti pieni d’acqua, oppure “la musica subacquea” di Michel Redolfi, destinata ad essere ascoltata sott’acqua. Un secondo aspetto che unisce l’acqua alla musica è il modo in cui l’acqua viene evocata attraverso strumenti musicali tradizionali con intento descrittivo o simbolico. Nell’antichità le danze e i canti propiziatori spesso erano rivolti alla necessità di acqua, ma anche in seguito l’uomo ha cercato di codificare questo stretto legame: ad esempio, nella scrittura del canto gregoriano, i segni grafici si trasformano nel movimento delle onde, le pause nel respiro del mare, la melodia nel fluire delle acque. Tra le tante opere musicali ispirate all’acqua possiamo ricordare “Water music”, composta nel 1717 da Georg Friedrich Händel. Strutturata in tre suites, la composizione riproduce i flussi mutevoli dell’acqua, espressi attraverso vari strumenti musicali (flauto, oboe, trombe, strumenti a corda e flicorni) con le loro differenti intensità, che evocano le acque placide e calme così come anche quelle agitate e tempestose. E il legame tra i due elementi, all’epoca della prima dell’opera, fu ancora più intenso visto che fu eseguita da 50 musicisti su una chiatta vicina a quella di Re Giorgio I, che chiese espressamente al compositore un concerto eseguito direttamente sulle acque del Tamigi. Del 1874 è la “Moldava”di Bradich Smetana, che rappresenta magistralmente il corso del fiume omonimo dallo sgorgare dei ruscelli delle sue sorgenti, attraverso boschi e villaggi, tra la magia delle danze notturne degli elfi, fino allo scorrere placido imponente del fiume nella città di Praga. Ritroviamo l’elemento acqua anche nella poetica musicale di Claude Debussy, in moltissime composizioni, come “La Mer”, “Le jet d’eau” , “Dialogue du vent et de la mer” e i suoi meravigliosi “Reflets dans l’eau”, del 1904-05, in cui il compositore evoca tonalità che erano raramente state udite in lavori di suoi contemporanei, come ad esempio frasi che ricordano lo sciabordio dell’acqua. Debussy però supera l’obiettivo di rappresentarla in modo descrittivo e tende invece a creare un collegamento tra l’espressione musicale ed i simbolismi mitici dell’acqua. Questi sono solo alcuni degli esempi che ci invitano a indagare e scoprire il legame che unisce l’acqua alla musica, primordiale e antico, ma ancora attuale e fonte di affascinanti opere creative. Quanta acqua consuma in media ogni giorno un italiano? Risposta: 200 litri al giorno pro capite. Questo valore comprende anche una piccola percentuale di perdite idriche registrate in alcune aree del territorio italiano. Acqua… “zampilli di curiosità” tratto da FOCUS.IT Perché il cocomero sta a galla mentre la carota, più leggera, affonda? Risposta: Tutto dipende dal principio di Archimede secondo il quale un corpo immerso in acqua riceve una spinta dal basso verso l’alto, pari al peso della massa d’acqua spostata. Un corpo rimane a galla se sposta una quantità d’acqua che pesa quanto il corpo stesso. Al contrario affonda se il suo peso è maggiore di quello di un eguale volume di acqua. Il cocomero di dieci chili galleggia perché ha un volume abbastanza grande. La carota è leggera, ma occupa un volume piccolo; un uguale volume d’acqua pesa meno della carota. Che quindi affonda. La maggior parte dell’acqua presente sulla Terra è salata, qual’è invece la percentuale totale di acqua dolce? Risposta: il 2,5%. Più dei due terzi di quest’acqua dolce si trova in forma solida nei ghiacciai o “imprigionato” nel sottosuolo. Quanta acqua serve invece per una doccia di 5 minuti? Risposta: 75-80 litri. Per ogni minuto di doccia si consumano circa 1516 litri d’acqua. Per riempire una vasca da bagno invece, ne occorrono circa 150. Applicando un frangi getto - un dispositivo che miscela aria al flusso d’acqua creando un getto più leggero - si arriva a consumare solo 9 litri d’acqua al minuto per la doccia. Quanta acqua consumiamo ogni volta che tiriamo lo sciacquone del water? Risposta: 6-12 litri (con le toilette a cassetta). Alcuni nuovi modelli a “doppio tasto” prevedono, accanto al pulsante normale, anche un tasto più piccolo per risciacqui rapidi: in questo caso generalmente non si sprecano più di 3 litri alla volta. Perché i liquori all’anice diventano bianchi, se vengono diluiti in acqua? Risposta: I liquori all’anice, come ad esempio la sambuca, devono il loro sapore a composti aromatici, detti terpeni, che sono solubili in alcol ma non in acqua. L’alcol contenuto in queste bevande, circa il 40 per cento, mantiene i terpeni in soluzione, cioè miscelati completamente agli altri ingredienti. In altre parole, il liquore è trasparente. Aggiungendo acqua fresca nel bicchiere, la quantità di alcol diminuisce e non è più in grado di mantenere i terpeni in soluzione. Questi si radunano allora in goccioline che rimangono in sospensione e non si mescolano con l’acqua. La luce che colpisce le goccioline viene riflessa in tutte le direzioni, per un fenomeno detto di diffusione della luce, dando alla bevanda il tipico aspetto lattiginoso. Il colore bianco, infine, è dovuto al fatto che la luce viene diffusa in modo uniforme su tutte le lunghezze d’onda che formano la luce visibile, mescolando quindi i colori e formando così una luce bianca. È lo stesso principio per cui ci appaiono bianche le nubi in cielo. CADF NEWSLETTER AGOSTO 2015 Quanta acqua sprechiamo in media ogni volta che ci laviamo i denti? Risposta: 7,5 litri. Lasciar scorrere l’acqua del rubinetto, mentre ci si lava i denti, consuma circa 6 litri d’acqua al minuto. Si ottengono sorrisi bianchissimi anche chiudendo il rubinetto dopo aver bagnato lo spazzolino e riaprendolo solo per il “risciacquo”. 7