Mi fido di te - 2^ edizione
SCHEDA 1/B
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPEGNO DI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN EMILIA-ROMAGNA
1)Ente proponente il progetto:
Azienda Sanitaria Locale di Ferrara
Azienda Usl Ferrara (NZ01954 – albo regionale – classe seconda) – Via Cassoli n. 30 – Ferrara – Tel. 0532/235111 – www.ausl.fe.it
L’Azienda Usl di Ferrara ha personalità giuridica pubblica, autonomia economica, finanziaria, gestionale, patrimoniale e organizzativa. E’
indirizzata alla erogazione di servizi sanitari e socio-assistenziali ad elevata integrazione sanitaria in conformità ai livelli essenziali e uniformi di
assistenza previsti dal Piano Sanitario Nazionale e dalle leggi regionali locali. L’Azienda concorre alla formazione dei Piani per la salute e
provvede alla realizzazione degli obiettivi indicati. Può assumere la gestione di attività o servizi socio-assistenziali su delega dei singoli Enti
Locali e secondo le modalità stabilite dalla vigente normativa e mediante accordi programmatici stipulati con gli stessi come si verifica con i
Piani di Zona.
Ha come territorio di competenza la Provincia di Ferrara il cui territorio è suddiviso in 26 Comuni organizzati in 3 Distretti: Ovest, Centro Nord e Sud Est.
Il progetto di servizio civile volontario di seguito rappresentato fa riferimento al territorio del Distretto Centro Nord e al Distretto Ovest.
2)Codice di accreditamento:
NZ01954
CARATTERISTICHE PROGETTO
3) Titolo del progetto:
Mi fido di te - 2^ edizione
Il sostegno al paziente psichiatrico, dall'esordio della malattia al reinserimento sociale
3.1) data di avvio del progetto (indicare una delle seguenti opzioni: settembre 2015-ottobre 2015-gennaio 2016):
mese: gennio
anno:
2016
4) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3 D.M.
30/5/2014):
Settore: Assistenza
1
Area: Disabili
Codice: A06
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5) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività
previste dal progetto e i destinatari delle stesse, con particolare riferimento alle attività
dei giovani in servizio civile regionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia
qualitativo che quantitativo:
5.1 Complesso delle attività realizzate dall’Ente e identificazione dei destinatari
Le attività svolte da Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale Dipendenze
Patologiche, all’interno del quale si collocano le attività previste dal progetto, sono di
seguito descritte.
DIPARTIMENTO ASSISTENZIALE INTEGRATO
SALUTE MENTALE E DIPENDENZE PATOLOGICHE
(a cura di: Luigi Grassi, Luisa Garofani, Stefano Palazzi, Gino Targa, Stefano Caracciolo, Renato Cardelli, Ernesto Stoppa, Fabio Ferraresi, Cristina
Sorio)
Il Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale e Dipendenze Patologiche (DAI SM DP) è la struttura operativa dell’Azienda USL di Ferrara
che si configura come l’organizzazione di base per il governo delle Unità Operative Complesse: Psichiatria Adulti (CSM), Neuropsichiatria InfanziaAdolescenza (UONPIA); SerT - Dipendenze Patologiche; Psichiatria Ospedaliera a direzione Universitaria.
Il Dipartimento gestisce e organizza le attività per la produzione dei prodotti finalizzati alla:
• prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione del disagio psichico, del disturbo mentale e delle disabilità psicofisiche delle persone, sia minori
che adulti;
• garanzia di interventi in regime d’urgenza e programmati;
• prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi da uso, abuso, dipendenza da sostanze psicoattive e del gioco d’azzardo patologico.
Nel 20141 è stata consolidata la riorganizzazione del Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale e Dipendenze Patologiche con la
complessiva revisione organizzativa della macrostruttura onde garantire l'organicità degli interventi nell'assetto strutturale, nonché l'adeguamento al
nuovo impianto legislativo e alla complessiva rete di funzioni e competenze istituzionali.
La proposta riorganizzativa è in linea con la legislazione vigente, il Piano triennale Salute Mentale e le attuali linee di contenimento delle spese
nazionali, regionali ed aziendali e ha realizzato le seguenti azioni di cambiamento: sviluppo della semplificazione e razionalizzazione dei percorsi di
accesso e di presa in carico dei pazienti, garantendo livelli di appropriatezza e qualità assistenziale e del rispetto della sicurezza anche degli
operatori; unificazione dell’assistenza psichiatrica nell’area ospedaliera attraverso la costituzione di una Unità Operativa a direzione universitaria;
unicità e continuità dei percorsi terapeutici riabilitativi nel territorio provinciale attraverso la costituzione di una estesa U.O. complessa che governa
unitariamente nel territorio la salute mentale, superando la logica particolaristica dei distretti Centro/Nord e Sud/Est; integrazione intra-dipartimentale
1
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Delibera N. 173 del 26/07/2013, “Approvazione riorganizzazione dipartimento assistenziale integrato salute mentale e dipendenze patologiche”.
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e interdipartimentale (Dipartimento Sanità Pubblica, Dipartimento Cure Primarie) e con l’Azienda Ospedaliera Universitaria; superamento della logica
della frammentazione distrettuale delle risorse umane amministrative riorganizzando l'U.O. Servizi Amministrativi del DAI SM DP.
La Rete
Il Dipartimento di Ferrara è da anni attivo nella costruzione della RETE per la promozione della Salute Mentale. Già sono attivate collaborazioni con
il Comune di Ferrara e il Comune di Cento, il Centro Servizi Volontariato, le Associazioni ricreativo - culturali, i Centri Sociali degli anziani esistenti
nel territorio.
Il DAI SM-DP ha in atto percorsi d’integrazione con altri professionisti e parti dell’Ente oltre che con L’Azienda Ospedaliero-Universitaria che con le
amministrazioni locali e con organismi del terzo settore. Tali integrazioni sono state tutte formalizzate attraverso protocolli e procedure condivise.
•
•
•
•
•
Con i Medici di Medicina Generale, attraverso una collaborazione sui singoli casi (Progetto Liggieri)
Con l’Arcispedale tramite il Servizio di Consulenza svolta sia dalla Clinica Psichiatrica convenzionata che dal Servizio Psichiatrico di
Diagnosi e Cura e inoltre attraverso un protocollo di collaborazione con il Centro per i Disturbi Alimentari
Con il Dipartimento di Sanità Pubblica tramite la partecipazione di Dirigenti Medici di Psichiatria alle Commissione di Valutazione per
l’Invalidità Civile, per l’idoneità al lavoro, per il porto d’armi e il permesso di guida.
Con il Volontariato e il Comune capoluogo di Provincia con i quali è in atto un’esperienza avanzata a livello provinciale, focalizzata sui
progetti di reinserimento lavorativo.
Con le Associazioni di familiari di sofferenti psichici si è ulteriormente consolidato e strutturato la relazione d’integrazione, tramite
l'attuazione di un protocollo condiviso e la partecipazione ad attività riabilitative e risocializzanti.
Comitato Utenti Famiglie Operatori (CUFO)
Il Comitato Utenti Famiglie e Operatori è un importante organismo di integrazione tra i diversi attori istituzionali e sociali, che hanno come mission lo
sviluppo della salute mentale. Il CUFO nel corso degli ultimi 4 anni si è regolarmente incontrato (ogni anno in media 5 incontri plenari, 6 incontri dei
vari sottogruppi di lavoro) per affrontare i problemi che i percorsi curativi e riabilitativi possono incontrare: qualità dei prodotti erogati, percorsi
organizzativi, soddisfazione di famigliari-utenti e operatori, sicurezza di utenti e operatori.
Psichiatria adulti
Nei Centri di Salute Mentale (CSM) si trovano le strutture e le équipes che garantiscono i diversi tipi di cure psichiatriche territoriali; le cure possono
essere erogate in ambulatorio, a domicilio, in semiresidenza (Centro Diurno), nei Gruppi appartamento e nelle Unità Abitative, nelle Residenze
psichiatriche a Trattamento Intensivo e a Trattamento Protratto. Queste ultime residenze psichiatriche rispondono alle necessità di ricovero
riabilitativo per tutto il DAI SM DP.
Nei CSM vengono sviluppate le linee di indirizzo previste nel programma regionale “G. Leggieri” che ha la finalità di favorire l’integrazione clinica tra
il Dipartimento Salute Mentale e il Dipartimento delle Cure Primarie a favore dei cittadini che presentano disturbi psichiatrici.
Spetta ai Centri di Salute Mentale rispondere alle richieste di Prima Visita psichiatrica ed Accoglienza, di Visita in urgenza, di Trattamenti Sanitari
Obbligatori, di Trattamenti psichiatrici semplici e di Trattamenti riabilitativi integrati. Questi ultimi, assieme agli inserimenti lavorativi, sono il centro
delle cure per sviluppare le competenze psicosociali nei pazienti che hanno presentato una diminuzione delle abilità. Indispensabile è l’integrazione
con le famiglie dei pazienti e con le agenzie socio-sanitarie degli Enti Locali (ASP, Associazioni dei Servizi Sociali).
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Tassi di prevalenza grezzi e standardizzati (*1000 residenti). Anni 2010/2014 - Età >18
AUSL
residenza
2010
Tasso
std.
2011
Tasso
grezzo
Tasso
std.
2012
Tasso
grezzo
Tasso
std.
anni
2014
2013
Tasso
grezzo
Tasso
std.
Tasso
grezzo
Tasso
std.
Tasso
grezzo
Ferrara
19,6
21,2
19,2
20,8
18,4
20,8
17,4
20,0
21,1
RER
17,6
19,2
17,4
19,4
17,2
19,8
17,2
19,8
20,0
Fonte: Archivio regionale SISM. Dati di attività e popolazione >=18 anni
Pazienti in trattamento nei Centri di Salute mentale dell’Azienda Usl di Ferrara distinti per distretto di residenza (x 1.000 residenti)
Distretti
2010
2011
2012
2013
2014
OVEST
17,6
17,3
17,99
16,3
15,8
CENTRO-NORD
21,3
20,4
20,5
20,5
20,3
SUD-EST
23,5
24,1
23,9
21,9
22,0
21,2
20,8
20,8
20,0
21,1
Ferrara
Fonte: Archivio regionale SISM. Dati di attività e popolazione >=18 anni
Pazienti in trattamento presso il Centro Salute Mentale: attività ambulatoriale
ATTIVITÀ AMBULATORIALE
Centro
nord
Ovest
Sud est
Non
Resid.
2014
2013
∆%
Numero Utenti Trattati
3411
813
1941
347
6.512
6.654
-2,1%
Nuovi ingressi:
1591
413
846
268
3.118
3.268
-4,6%
Ingressi Ambulatoriali
971
342
597
87
1.997
2.093
-4,6%
Consulenze Ospedaliere
564
52
213
151
980
1.005
-2,5%
Ingressi Reparto
56
19
36
30
141
170
-17,1%
505
114
285
45
949
924
+2,7%
Pazienti già in carico
1887
421
1153
86
3.547
3.895
-8,9%
Pazienti in carico TOTALI
2392
535
1438
131
4.496
4.819
-6,7%
Nuovi pazienti presi in carico
Nel 2014 i pazienti che si sono rivolti ai servizi territoriali della Psichiatri Adulti sono stati 6.512, distribuiti per il 52,4% nel distretto Centro Nord, per il
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12,5% nel distretto Sud Est e per il 29,8% nel distretto Ovest. La quota degli utenti non residenti raggiunge il 5,3% del totale.
I nuovi ingressi rappresentano il 47,9% dell’utenza complessiva: si tratta in prevalenza di attività sanitarie ambulatoriali (64%), anche se le
consulenza ospedaliere rappresentano il 31,4%. Gli ingressi in reparto hanno riguardato 141 pazienti, il 4,5% dei nuovi ingressi.
I pazienti in carico totali sono risultati 4.496, il 69% degli utenti trattati, di questi 949 (14,6%) sono risultati nuovi utenti e 3.547 (54,5%) già in carico
da anni precedenti.
Trattamenti Residenziali
Il Dipartimento gestisce due Residenze Psichiatriche a Trattamento Intensivo e una Residenza a Trattamento Protratto, per un totale di 92 posti letto
a gestione diretta.
La strutture residenziali sono in rete tra loro; una “cabina di regia dipartimentale” analizza costantemente i volumi dei ricoveri annuali, studia i
percorsi dei ricoveri, la loro appropriatezza ed aggiorna protocolli, procedure ed istruzioni operative.
Le Residenze Psichiatriche a Trattamento Intensivo (RTI) sono la “Luna” (a Ferrara) e la “Franco Basaglia” (a Portomaggiore).
A Ferrara la Residenza a Trattamento Protratto (RTP) “Il Convento- San Bartolo” dispone di due Moduli (di 15 posti letto ciascuno) e fornisce
trattamenti riabilitativi prolungati (6-36 mesi) a pazienti affetti da disturbi psichiatrici gravi in fase sub acuta e/o cronica, con lunga storia di malattia e
di ricoveri
Trattamenti Semiresidenziali (Centri Diurni)
Il Centro Diurno “Il Convento” è una struttura semiresidenziale a 55 posti, aperto 365 giorni all’anno, fornisce una risposta riabilitativa psichiatrica
ed occupazionale per i cittadini residenti nella provincia di Ferrara. Compito del Centro è garantire un Trattamento psichiatrico integrato ai cittadini
affetti da disturbi psichiatrici in fase subacuta e/o cronica.
Lo staff considera il percorso riabilitativo in Centro Diurno come un momento del trattamento più vasto del paziente, in stretta collaborazione con i
colleghi invianti e la famiglia; pertanto è importante realizzare la continuità terapeutica con l’équipe inviante e l'informazione/partecipazione delle
famiglie al trattamento.
L'integrazione si realizza attraverso un approccio biopsicosociale, che sostiene la relazione tra "stress ambientale - vulnerabilità individuale - disturbi
psichiatrici".
Il Centro Diurno “Maccaccaro”, è una struttura semiresidenziale con 24 posti, fornisce i seguenti trattamenti: a) programmi terapeutici riabilitativi
intensivi a breve termine (da uno a tre mesi) finalizzati al supporto dell’utente per prevenire il ricovero o per favorire il rientro a domicilio dopo una
fase di ricovero; b) programmi terapeutici riabilitativi intensivi a medio e lungo termine (da tre mesi a un anno) con progetti personalizzati concordati
con l’équipe inviante; c) programmi socio-riabilitativi orientati all’integrazione sociale e al miglioramento della qualità della vita. Si tratta di una
funzione di socializzazione per quei pazienti che non richiedono interventi riabilitativi altamente strutturati, ma che necessitano di spazi di incontro e
di attività per mantenere le proprie abilità sociali e relazionali. Il programma si articola nei Trattamenti Socio-Riabilitativi di Gruppo nonché in progetti
e iniziative, realizzati in collaborazione con la rete sociale allargata: Associazione Irregolarmente, ARCI, Associazione Club Integriamoci, Polisportiva
Integriamoci, UISP, ANPIS. La partecipazione degli utenti alle attività si articola in funzione del singolo progetto individuale.
Gruppi Appartamento e Unità Abitative supportate
Il CSM utilizza numerosi gruppi appartamento e unità abitative per curare numerosi pazienti nel contesto normale della società secondo
l’orientamento tipico della psichiatria di comunità che privilegia l’ottica della riabilitazione biopsicosociale territoriale. Questo tipo di trattamento
riabilitativo è concordato con il paziente, la famiglia, l’amministratore di sostegno e le cooperative sociali con le quali il Dipartimento è in
convenzione.
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Mi fido di te - 2^ edizione
PSICHIATRIA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA
Nel DAI SMDP esistono due servizi di psichiatria ospedaliera,
il Servizio Psichiatrico Diagnosi Cura (15 posti letto c/o Azienda Ospedaliero-Universitaria - Arcispedale S. Anna)
il Servizio Psichiatrico Ospedaliero Intensivo (15 posti letto c/o Ospedale del Delta) che sono stati riorganizzati nell’Unità Operativa di Psichiatria
Ospedaliera a Direzione Universitaria.
Queste due strutture rispondono alle necessità cliniche sia dell’urgenza psichiatrica e dipendenze patologiche sia dei ricoveri ospedalieri
programmati di cittadini con disturbi in fase acuta.
SER.T – PROGRAMMA DIPENDENZE PATOLOGICHE
Si occupa della prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi legati al consumo problematico e alla dipendenza patologica da eroina, cocaina, alcol,
poliabuso di sostanze chimiche, cannabinoidi e tabacco. Garantisce la continuità del trattamento per i detenuti tossicodipendenti in carcere
attraverso l’équipe carcere del Dipartimento e la prevenzione della mortalità e morbilità con interventi di riduzione del danno.
Il servizio affronta l’insieme dei problemi presentati dall’utente con un approccio biopsicosociale. La persona è al centro dell’intervento dell’équipe
multidisciplinare che affronta i problemi della salute, delle conseguenze psicologiche, familiari, legali e sociali causate dalla tossicodipendenza. Il
SerT lavora in rete con i servizi inter e intra dipartimentali per i casi in doppia diagnosi, i servizi sociali (ASP) e il sistema del privato sociale
accreditato (Comunità Terapeutiche) attraverso il Programma Dipendenze Patologiche. Negli ultimi anni l’attenzione è rivolta anche alla dipendenza
da gioco d’azzardo patologico (GAP). Sono in aumento, infatti, tipi di dipendenza sine substantia, che presentano tratti caratteristici in comune con la
tradizionale dipendenza da sostanze stupefacenti.
Programmi di prevenzione mirata e interventi precoci, in collaborazione con Spazio Giovani, Promeco, Operatori di Strada, per interventi sul territorio
non medicalizzati e per la presa in carico e cura per la fascia d’età 14-24 anni, nella consapevolezza che prima si interviene e più risulta favorevole
l’evoluzione clinica.
Il Servizio Tossicodipendenze (SerT)
Il SerT svolge attività di prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi da uso/abuso, dipendenza da sostanze psicoattive, legali e illegali (droghe,
alcol, tabacco). Su tutto il territorio provinciale è attivo un Centro per la prevenzione e cura del giocatore d’azzardo patologico che si occupa delle
problematiche che
investono il giocatore, la sua famiglia e il contesto sociale. All’interno del SerT opera un’équipe multidisciplinare, composta da professionisti di
differenti competenze (medici, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, infermieri professionali, assistenti sanitari), per garantire una
presa in carico globale ed unitaria che valorizza la centralità della persona, occupandosi dei suoi problemi con un approccio biopsicosociale.
Particolare attenzione è rivolta alla prevenzione delle malattie infettive, alle patologie croniche correlate all’abuso di sostanze, alla qualità della vita e
all’integrazione sociale della persona.
SALUTE MENTALE E RIABILITAZIONE INFANZIA E ADOLESCENZA UONPIA
L’attività di neuropsichiatria infanzia-adolescenza è finalizzata a prevenire il disagio psichico in età adulta partendo dalle situazioni di stress, disabilità
e rischio che emergono nel periodo 0-17 anni. Con le risorse a disposizione si opera all’interno dei requisiti specifici stabiliti dalla DGR 911/2007,
osservando gli obiettivi di lungo periodo della programmazione regionale e quelli di breve periodo dettati dal budget aziendale. Visite
neuropsichiatriche, colloqui psicologici, trattamenti educativo-riabilitativi fisioterapici, logopedici ed educativi, e consulenze “indirette” al sistema
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Mi fido di te - 2^ edizione
socio-educativo sanitario sono le prestazioni che caratterizzano questo servizio chiave distribuito su più sedi territoriali (l’illustrazione riporta il
numero di equivalenti a tempo pieno operanti a fine 2014).
La comunicazione interna si realizza in incontri d’équipe multidisciplinare sincronizzate al martedì mattina presso il Centro NPIA Ferrara-Messidoro e
i Poli d’erogazione territoriale: CdS Copparo, Codigoro-Comacchio, CdS Portomaggiore, e Cento-Bondeno. Inoltre vi sono incontri periodici di
coordinamento gestionale per monitorare l’utilizzo delle strutture residenziali e semiresidenziali “a retta” le problematiche relative alla Qualità e ai
percorsi specialistici.
La comunicazione con le famiglie e gli operatori del sistema socio-educativo-sanitario pubblico e privato è caratterizzata dalla stesura di “lettere
cliniche” di refertazione elaborate dai dirigenti psicologi e neuropsichiatri che includono la descrizione del lavoro effettuato dal comparto educativoriabilitativo (educatori professionali, fisioterapiste, logopediste e tecnici della riabilitazione psichiatrica).
Criticità su cui intervenire con il progetto e la sua utilità
La necessità dell’aumento e della diversificazione delle richieste\bisogni dei pazienti, richiedono un crescente impegno professionale, tecnico e
relazionale in un contesto sociale impoverito e in una rete sociale debole che deve essere potenziata attraverso lo sviluppo di percorsi
d’inclusione sociale, che contemporaneamente favoriscono il superamento dei pregiudizi verso la malattia mentale .
In quest’ottica quindi si ritiene fondamentale la presenza dei volontari .per garantire la necessaria continuità nella mediazione a sostegno
delle attività in cui sono inseriti i pazienti psichiatrici.
Il Progetto ha come obiettivo il POTENZIAMENTO DELLA RETE DI INCLUSIONE SOCIALE per pazienti giovani adulti con disturbo psichico in
cura presso il DAI SM- DP ed in particolare per i pazienti in carico al Servizio Psichiatrico Territoriale del Distretto Ovest.
In un’ottica di prevenzione dell’emarginazione, dell’esclusione sociale e di riduzione dello stigma della malattia mentale gli interventi previsti
permetteranno la promozione di percorsi di integrazione sociale e di reinserimento lavorativo. Attraverso il recupero delle competenze relazionali,
cognitive e lavorative, i pazienti potranno migliorare la propria qualità di vita, riducendo gli episodi di riacutizzazione della sintomatologia
psichiatrica.
Risultati raggiunti con i precedenti progetti di servizio civile
Fondamentale è stato in questi anni il contributo dei volontari in servizio civile volontario che, per la giovane età, l’entusiasmo e la capacità di
coinvolgimento hanno favorito l’integrazione dei pazienti nei percorsi di vita quotidiani, la costruzione di esperienze di superamento delle divisioni
tra sano e malato, tra curante e curato, nell’ottica della costruzione di una società maggiormente tollerante e capace di creare spazi, dilatare tempi
per far spazio a tutte le sue componenti.
I Volontari in s.c.v., inseriti nei servizi psichiatrici dal 2006/07 hanno contribuito alla creazione di una rete d’inclusione sociale, hanno favorito il
superamento del pregiudizio nei confronti della disabilità psichica, hanno migliorato l’immagine che i cittadini hanno dei servizi psichiatrici, hanno
gestito attività interne alle unità operative e nei luoghi d’aggregazione sociale.
Il servizio civile costituisce un supporto forte e significativo per il dipartimento, favorendo la capacità di trasmissione delle informazioni e della
mission del servizio a persone che, per definizione, ne hanno solo una superficiale conoscenza, hanno contribuito alla crescita d’alcuni interventi
che, con le risorse umane esistenti, non sarebbero stati attivati. Infine ragazzi si sono distinti per la creazione di un ottimo rapporto con i familiari
tanto da diventare un punto di riferimento importante.
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Mi fido di te - 2^ edizione
5.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Destinatari delle attività previste dal progetto :
I pazienti psichiatrici in carico ai Servizi Psichiatrici Territoriali
Beneficiari delle attività previste dal progetto:
le famiglie dei pazienti e più in generale il contesto di vita in cui vivono
La ricaduta del progetto inciderà positivamente nella comunità locale attraverso azioni finalizzate alla promozione di:
•
potenziamento dell’ integrazione tra i pazienti e la comunità
•
favorire la socializzazione delle esperienze fra il Centro e il territorio
•
sostenere la costruzione di una rete che avvicini la comunità alla vita del DAI SM DP
Dotazioni organiche coinvolte nel progetto
Dipartimento
Direttore di Dipartimento dott. Mauro Marabini
Responsabile Assistenziale di Dipartimento dott. Fabio Ferraresi
SPT Cento
Direttore di Unità Operativa dott. Targa Gino
Responsabile di Modulo dott. Mario Sacco
Dirigenti Medici dott.ssa Cinzia Di Domizio dott. Dario Manganaro
Dirigente Psicologo dott. Ciro Garuti
Coordinatore CPSE Marinella Masini
Infermieri Nico Landi, Costa Sandra, Finco Giulia, Frabetti Monica, Malaguti Martina, Marzola Glenda, Sodano Carmela, Vescera Tommasina,
Educatori Nadalini Carla (OLP)
Tecnico Riabilitazione Psichiatrica Pincelli Linda
Assistente Sociale Risi Rosaria
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Mi fido di te - 2^ edizione
Le attività previste dall’ente per la realizzazione del progetto sono le seguenti:
Fase zero
Risorse umane presenti
nelle fasi
Costituzione di un gruppo di lavoro per
programmazione attività, obiettivi del
progetto, modalità di gestione, di
realizzazione e di promozione dello
stesso
Progettazione
Partendo dall’analisi dei bisogni del
territorio
Preliminarmente all’elaborazione del progetto di Servizio Civile, si riunisce
un gruppo di lavoro per valutare necessità e finalità progettuali
Adesione
alla
programmazione
Provinciale del
condiviso in ambito
Prioritaria alle attività è considerata la sottoscrizione da parte dell’ente
del Piano Provinciale del Servizio Civile definito in ambito COPRESC e Referenti aziendali SC
condividendone obiettivi , valori , strumenti e metodologie ,
conseguentemente aderirà alle molteplici azioni programmate e
previste dal Piano stesso;
L’ente contribuirà con proposte che confluiranno nel piano provinciale
alla programmazione organizzazione annuale e condivisa di iniziative
di promozione e sensibilizzazione coordinata e congiunta.
L’ente parteciperà inoltre ad iniziative di orientamento dei giovani nella
scelta del progetto
attraverso iniziative rivolte al territorio, agli Enti alle
comunità locali, ai giovani, alle loro famiglie , da realizzarsi nelle scuole,
nelle università nei centri di formazione professionale negli ambienti di
lavoro, nei luoghi di aggregazione e nelle altre occasioni di incontro –
concerti, avvenimenti sportivi, sagre ecc
pianificazione
e
previste dal Piano
Servizio
Civile
COPRESC
Pianificazione operativa specifica
9
Responsabile del Progetto,
individuare i bisogni a cui è possibile rispondere con attività integrate con Responsabile Assistenziale di
Dipartimento (RAD), OLP,
figure non professionali e in particolari con i giovani del Servizio Civile
Stendere il progetto in collaborazione con tutti i protagonisti – responsabili, Referenti aziendali SC
operatori, pazienti, volontari in servizio, terzo settore – e con i referenti
aziendali
Raccogliere la documentazione necessaria
Identificare gli operatori coinvolti nel progetto
Fornire le informazioni necessarie per lo sviluppo del progetto
Organizzare le attività
Predisporre il percorso formativo specifico per i contenuti, i tempi e le
modalità
Predisporre lo sviluppo organizzativo, l’orario di servizio , il servizio mensa
OLP
Gli operatori referenti dell’unità
operativa
RAD
Mi fido di te - 2^ edizione
Pubblicizzazione del progetto
Garantire la pubblicità del progetto
Referenti aziendali SC
Programmazione e realizzazione delle iniziative pubbliche per la OLP
promozione all’apertura del bando del progetto
RAD
Valutazione ex ante
Pianificazione del progetto
Definizione del sistema di monitoraggio
Individuazione dei tempi e degli strumenti di valutazione del progetto
Pubblicazione del progetto, azioni 1. pubblicazione dell’avviso pubblico diffuso attraverso il sito internet
orientative coordinate con il Copresc istituzionale dell’Ente ed i siti internet degli enti che aderiscono al progetto,
diffusione, selezione e valutazione delle del Copresc e delle associazioni interessate;
domande
2. incontro pubblico in collaborazione con il Copresc Provinciale
garantendo che la proposta rivolta ai giovani sia chiaramente definita e
comunicata in modo trasparente,
3. partecipazione ad azioni di orientamento dei giovani nella scelta del
progetto
attraverso iniziative rivolte al territorio, agli Enti ed alle
comunità locali, ai giovani, alle loro famiglie , nelle scuole, nelle università
nei centri di formazione professionale negli ambienti di lavoro, nei luoghi
di aggregazione e nelle altre occasioni di incontro – concerti, avvenimenti
sportivi, sagre ecc.
4. definizione delle procedure per la selezione dei volontari
5. definizione del piano attuativo del sistema di selezione predisposto e
utilizzo dei relativi strumenti
6. selezione dei volontari
7. realizzazione di una giornata comune di selezione con la partecipazione
di tutti i candidati.
8. predisposizione dei colloqui d’orientamento in cui i volontari
prenderanno visione del progetto e del contesto in cui verrà realizzato
8. rilevazione dei prerequisiti di motivazione, formazione, conoscenze e
competenze nei ragazzi che stanno intraprendendo il percorso di scv
9. incontro con i ragazzi scelti per fornire i principali contenuti del progetto
10. predisposizione del primo incontro con i volontari, il Responsabile
Assistenziale del Dipartimento, i Coordinatori, i Responsabili medici, gli
OLP, a cui in precedenza è stato inviato il progetto
11. organizzazione della prima settimana di presenza con predisposizione
di un orario di servizio
10
Referenti aziendali SC
RAD
Coordinatore
Referenti aziendali SC
RAD
Operatori Copresc e degli Enti
associati
Mi fido di te - 2^ edizione
12. predisposizione della fase d’affiancamento agli operatori individuati
per competenza tecnica e relazionale
13. definizione di un calendario d’incontri con i ragazzi per il progressivo
monitoraggio del servizio
14. calendarizzazione della formazione specifica
Fase 1 Accoglienza, inserimento dei volontari
Accoglienza, inserimento dei volontari , Accoglienza dei ragazzi nel giorno previsto dal calendario aziendale
analisi delle loro competenze, delle loro presentazione della sede, dei luoghi e delle funzioni
aspirazioni
presentazione dello staff
raccolta delle informazioni personali circa le motivazioni, le competenze, i
desiderata
definizione delle regole comportamentali
Fase 2 Affiancamento agli operatori
Informare gli operatori dell’ unità operativa del progetto e delle funzioni
che i ragazzi possono svolgere
Predisporre la turistica affinchè gli operatori referenti siano presenti nella
prima fase di accoglienza
Predisporre i momenti periodici di verifica periodica
Conoscenza del contesto, delle risorse, Presentazione ai volontari e conoscenza:
dei pazienti - >
del contesto organizzativo, delle relative regole, delle professionalità,
Tempi > 1 mese
dell’integrazione con il privato sociale,
dei pazienti coinvolti nel progetto e loro problematiche, attraverso la lettura
dei documenti interni (cartelle individuali, procedure ed istruzioni
operative)
delle risorse disponibili all’interno del U.O. e del DAI SM DP attraverso la
raccolta d’informazioni con il Dirigente Medico e il coordinatore
delle risorse territoriali attraverso la documentazione raccolta nel progetto
di servizio civile dell’anno precedente (raccolta d’informazioni presso i
diversi servizi informativi del teatro, sportivi, ecc.)
Integrazione
nel
gruppo Integrazione nel gruppo poli-professionale attraverso la partecipazione al
multiprofessionale –
briefing quotidiano
Tempi > 3 mesi
partecipazione attiva all’incontro settimanale di staff
Fase 3: affiancamento agli utenti – agli operatori
partecipazione e collaborazione nelle collaborazione allo svolgimento delle attività occupazionali previste nei
attività occupazionali/riabilitative
laboratori
Tempi > 1 mese
organizzazione degli spazi e dei materiali,
11
OLP
operatori referenti dell’ Unità
Operativa, RAd
Referenti aziendali SC
OLP
operatori referenti del Modulo
RAD
L’equipe multi professionale
composta da :
Dirigente medico
Educatore (OLP)
Coordinatore
Organismi del terzo settore
presenti sul territorio
Educatore (OLP)
Infermiere
Coordinatore
Educatore
Infermieri
Cittadini che entrano in
Mi fido di te - 2^ edizione
verifica e valutazione delle attività occupazionali nell’incontro semestrale
del sottogruppo referente dell’attività
collaborazione allo svolgimento delle attività occupazionali nei laboratori
organizzazione degli spazi e dei materiali
verifica e valutazione delle attività occupazionali nell’incontro semestrale
del sottogruppo referente dell’attività
Fase 4 gestione di un’attività interna ed esterna al centro
Tempi-> 3 mesi
4.1 gestione di un laboratorio interno, ad es:
attività di decoupage – stencil – cartonaggio
attività di pet therapy
Partecipazione e collaborazione nelle 4.2 partecipazione alle uscite esterne al centro in piccoli gruppi
attività esterne
4.3 partecipazione alle uscite in grande gruppo
Tempi> 2 mesi
4.4 verifica e valutazione delle attività ludico-ricreative nell’incontro
annuale del sottogruppo referente dell’attività
4.5 organizzazione di momenti ludici esterni al centro, utilizzando
l’istruzione operativa e producendo la documentazione necessaria;
preparazione della documentazione espositiva necessaria
4.6 partecipazione alle attività di verifica e valutazione delle attività ludicoricreative nell’incontro settimanale
Valutazione intermedia -> 6° mese
Incontro con i ragazzi per il monitoraggio e la valutazione dello sviluppo
del progetto con indicazioni de:
il grado d’integrazione all’interno del servizio
le relazioni instaurate tra i volontari e gli operatori
l’adeguatezza della struttura
la formazione svolta
il ruolo ricoperto dai volontari
Preparazione di una scheda sintetica di presentazione delle attività svolte,
di punti di forza e delle criticità, con indicazione de:
la soddisfazione dei bisogni della comunità
i cambiamenti riscontrati rispetto al contesto e ai destinatari
Partecipazione al momento aziendale di valutazione con indicazione:
del grado di raggiungimento degli obiettivi
delle attività e la loro realizzazione secondo i piani previsti
dell’ efficacia degli strumenti e dei metodi utilizzati
gli effetti delle attività
12
rapporto con i punti
d’erogazione delle attività
Educatore Olp
Imfermieri
Educatore (OLP)
Infermieri
Assistente Sociale
Educatore (OLP)
Infermieri
Assistente Sociale
OLP
Referenti aziendali SC
RAD
Coordinatore
Mi fido di te - 2^ edizione
dei punti di forza e di debolezza
degli ostacoli che si sono presentati
Fase 5 - Valutazione finale \ di risultato – 11° mese
che terrà conto del valore aggiunto che il Preparazione con i ragazzi di un semplice elaborato da presentare al
progetto riporterà, nei confronti:
momento aziendale di valutazione
A. degli utenti
Compilazione della scheda di valutazione individuale e della
B. dei ragazzi volontari civili
competenze acquisite
C. dei soggetti pubblici e privati coinvolti
Fase 6 Valutazione ex post – dal 12° mese
Stima dell’impatto e del valore aggiunto Valutazione della ricaduta del progetto all’interno dell’incontro d’equipe
del progetto
Presentazione delle valutazioni nell’incontro generale a livello aziendale
Individuazione di eventuali interventi
valorizzazione sociale della esperienza dei volontari : loro
correttivi per la programmazione e la
coinvolgimento nelle attività di promozione del servizio civile e
pianificazione di nuovi interventi
d’animazione del territorio promossa dal CoPrESC o dall’Ente
progettuali
successivamente alla conclusione del progetto.
Fidelizzazione dei volontari e
Analisi dei punti di forza e di debolezza del progetto ai fini della
valorizzazione sociale della loro
progettazione successiva
esperienza
Educatore OLP
Referenti aziendali SC
Responsabile Progetto
Coordinatore
Responsabile Medico
Assistente Sociale
Infermieri
OSS
Mastri d’opera
Operatori Cooperative
OLP
Referenti aziendali SC
Responsabile Progetto
Copresc
RAD
Direttore di Dipartimento
Responsabile
Medici
struttura
di
5.3 Attività e ruolo previsti per i giovani nell’ambito del progetto
Il volontario interviene a supporto del personale di riabilitazione e di assistenza, nello svolgimento delle attività occupazionali dei laboratori e durante
le uscite in piccoli e grandi gruppi, collabora alla predisposizione degli spazi e dei materiali, partecipa agli incontri periodici di verifica delle attività.
Interviene in qualità di coadiutore e non di sostituto, per la realizzazione delle attività strutturate di seguito elencate.
Partecipazione alle attività occupazionali/riabilitative all’interno del centro:
- collaborazione allo svolgimento delle attività occupazionali dei laboratori
- gestione di un laboratorio interno, ad es: attività di decoupage, stencil, cartonaggio,
- attività di pet therapy
- partecipazione alle attività di verifica e valutazione delle attività occupazionali/riabilitative nell’incontro semestrale del sottogruppo referente dell’attività
13
Mi fido di te - 2^ edizione
Partecipazione alle attività esterne ludiche e ricreative esterne al centro:
- partecipazione alle uscite esterne al centro in piccoli gruppi
- partecipazione alle uscite in grande gruppo
- partecipazione ad eventuali laboratori di teatro, ceramica, pittura, scrittura creativa ecc
- partecipazione alle attività di verifica e valutazione delle attività ludico-ricreative nell’incontro annuale del sottogruppo referente dell’attività,
Partecipazione alle attività di monitoraggio, promozione e sensibilizzazione del servizio civile previste dal
progetto attraverso la partecipazione agli eventi organizzati dal Copresc o dall’ente.
Predisposizione di materiali ad hoc.
Il Volontario in SC farà uso di tutte le risorse umane, tecniche e strumentali necessarie alla realizzazione del progetto quali attrezzature tecnologiche per la
riabilitazione, giochi adattati, tavole PCS (simboli grafici universali), materiale di cancelleria per la realizzazione delle attività, automobile dell’Ente, telefono,
computer, internet.
5.4 Nel caso di specifici target a cui rivolgere il progetto o in presenza di una quota di posti
riservata: specificare perché e in che modo per questi giovani il SCR è un’opportunità di crescita e di
inclusione sociale:
Le attività previste nel progetto non richiedono il possesso di competenze o titoli di studio, non è prevista
la riserva di posti per target particolari.
6) Obiettivi:
A. delle attività previste
Obiettivo generale:
Reinserimento sociale dei pazienti in carico alle Unità Operative del DAI SM-DP , con partecipazione alle attività occupazionali – lavorative, ludiche e
ricreative offerte dalla città.
Si precisa che tutte le attività previste dal progetto saranno condotte nel rispetto della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro di cui al Decreto legislativo 9 Aprile 2008 , n 81, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 3 Agosto 2009 , n 106 e di quella
relativa al settore cui si riferiscono
Le priorità di questo progetto sono direttamente collegati al Piano di Zona ed ai relativi piani attuativi.
Riportiamo di seguito una parte del Capitolo 2 del Piano di Zona attualmente in essere, in cui si ricostruiscono i bisogni emergenti e s’individuano gli
obiettivi strategici del triennio confermati anche nel piano attuativo.
14
Mi fido di te - 2^ edizione
Da questo stralcio si evince come, sulla base dei bisogni emergenti, anche i progetti di Servizio Civile siano orientati a sviluppare una precisa area
d’intervento, quella della domiciliarità ( intesa come superamento del ricovero istituzionale e reinserimento in situazioni abitative “ normali “ inserite nel
tessuto sociale), dei trasporti e della fruizione del territorio. << Molte sono le problematiche ed i fattori che s’intrecciano nell’area in questione: le
caratteristiche geografiche del territorio, l’invecchiamento della popolazione…Alcuni di questi fattori sono trasversali rispetto a più le aree d’intervento,
alcuni, ancora, possono definirsi strutturali, in quanto strettamente dipendenti dalle caratteristiche proprie del territorio. Elementi distintivi del territorio sono:
- Il problema delle strutture residenziali: del loro potenziamento e ridefinizione in base ai bisogni del territorio e dell’eventuale accesso unico ad esse;
- Le carenze della rete territoriale dei trasporti…;
Gli obiettivi prioritari del triennio sono dunque, oltre al consolidamento dei servizi esistenti:
- Potenziamento dei trasporti;
- Sviluppare attività ed iniziative per il tempo libero...
Progettare azioni di rafforzamento delle reti sociali e di buon vicinato per il sostegno delle situazioni di fragilità ed isolamento.>>
<< Anche nell’ambito della disabilità,…ricorrono alcuni elementi che possono considerarsi trasversali rispetto ad altre aree o strutturali (ad esempio il
problema dei trasporti). I principali bisogni emergenti nel territorio sono dunque:
- Scarsa integrazione dei soggetti disabili e difficoltà a coinvolgere le loro famiglie;
- Carenze nell’offerta d’iniziative per il tempo libero e di socializzazione; necessità d’interventi di sostegno alle famiglie;
- Carenze nella rete territoriale dei trasporti;
- Necessità di sperimentare forme innovative di residenzialità;
Pertanto si sono individuati i seguenti obiettivi prioritari per il triennio, oltre al mantenimento dei servizi esistenti:
- Potenziamento dei trasporti;
- Potenziamento d’interventi di sostegno alle famiglie;
- Miglioramento della fruibilità degli spazi;
- Promozione di un coordinamento a favore dell’integrazione lavorativa di persone in situazione di handicap e svantaggio sociale;>>
Il progetto di s.c.v. favorisce, quindi il recupero delle competenze relazionali e cognitive dei pazienti, permettendo loro di migliorare la qualità della vita
attraverso la partecipazione ad attività occupazionali e ricreative, di ridurre il carico familiare, migliorando il clima di convivenza, di ridurre gli episodi di
riacutizzazione della sintomatologia psichiatrica. Il progetto di s.c.v. è presentato oltre che nelle unità operative coinvolte al Comitato ristretto di
Dipartimento che né dà l’avvallo tecnico e l’autorizzazione; sarà presentato ai tavoli locali del Piano di zona.
Bisogni \criticità
che possono essere superati con il
progetto.
Isolamento sociale dei pazienti con possibile
aumento delle richieste di ricovero in
struttura
Presenza di conflitti familiari e sociali
Riduzione dell’autonomia economica dei
pazienti
Scarsa autostima dei pazienti, con aumento
delle richieste di visite specialistiche e di
15
Obiettivi specifici
recupero delle competenze di vita sociale, (utilizzo corretto dei luoghi e dei mezzi pubblici: es. bar,
tram, alberghi, spiaggia, cinema, gruppi di volontariato, ecc.)
partecipazione alle attività riabilitativo - occupazionali, ludiche e ricreative
implementazione dell’autonomia economica attraverso il graduale reinserimento nel mondo del lavoro
recupero e potenziamento delle competenze cognitive e culturali, ad es. attraverso l’approfondimento
di semplici letture (lettura del giornale, visione di film, ecc.)
Mi fido di te - 2^ edizione
trattamenti psicofarmacologici
Isolamento sociale del paziente e/o della
famiglia
Isolamento sociale del paziente e/o della
famiglia
potenziare l’integrazione dei pazienti \ comunità attraverso la partecipazione ai momenti comuni (gite,
sagre, feste, ecc.)
orientare alla rete dei servizi con azioni informative all’utente ed alla famiglia
B. per i giovani impegnati nelle attività di SCR
Per i volontari del servizio civile sarà un’occasione di crescita personale, umana e professionale, con un ruolo attivo nella vita sociale del territorio
sviluppando le loro conoscenze e competenze, partecipando a tutte le attività previste dal progetto, vivranno concretamente un’ esperienza di formazione
civica e di solidarietà sociale, di promozione della cooperazione con particolare riguardo alla tutela dei diritti sociali, ai servizi alla persona come previsto
dall’art. 1 della legge 6 marzo 2001 n 64.
Obiettivi specifici
Risultati attesi
Formazione civica e sociale dei Volontari in Servizio Civile
Sensibilizzare i Volontari in
Servizio Civile riguardo alle
problematiche
sociali
del
territorio.
Favorire tra i Volontari in Servizio
Civile una concreta assunzione di
responsabilità, contribuendo a
sviluppare tra i coetanei una
consapevolezza
nuova
dell’essere cittadino e membro
attivo della comunità.
Maggiore conoscenza e consapevolezza del tessuto sociale e delle sue criticità, relative al progetto scelto, ed
ad altre aree di intervento del volontariato territoriale .
Partecipazione ad iniziative di promozione e divulgazione del Servizio Civile sul territorio (Scuole,
Informagiovani, Biblioteche, Ballons Festival, Buskers Festival, Vulandra, ecc.) su invito del Co.Pr.E.S.C.
provinciale.
Contestuale testimonianza del gradimento dell’esperienza e della significatività nel percorso individuale.
Formazione culturale e professionale dei volontari in Servizio Civile
Fornire ai Volontari in Servizio Sviluppo del senso di autoefficacia e dell’autostima rilevato anche attraverso la compilazione di questionari.
Civile opportunità di valorizzare le
proprie attitudini e capacità.
Efficace integrazione nell’equipe di lavoro attraverso il confronto e la messa in gioco dei diversi punti di vista.
Identificare le conoscenze e le Acquisizione di competenze e professionalità, spendibili ai fini occupazionali, certificate alla conclusione del
esperienze
necessarie
allo servizio,
dall’attestazione delle competenze acquisite rilasciata dall’Ente, ad arricchimento del curriculum
specifico professionale
personale.
16
Mi fido di te - 2^ edizione
Saper
riconoscere i ruoli e le Almeno il 20% delle ore di formazione specifica per la discussione con le varie professionalità strutturate
competenze professionali nella (psicologi, medici psichiatri, educatori) e l’operatore locale di progetto (OLP).
rete dei servizi sanitari
Facilitazione dei
Volontari in Analisi delle opportunità occupazionali grazie anche alla formazione e all’esperienza di S.C.V.
Servizio Civile nelle loro scelte e
nei progetti di vita, favorendone la
consapevolezza e l’adeguatezza
alle reali possibilità lavorative.
Crescita personale dei Volontari in Servizio Civile
riconoscere
le
dinamiche Instaurarsi di relazioni significative con gli operatori e con gli altri volontari, in servizio civile e non, presenti
interpersonali,
comprendere all’interno della struttura.
come devono essere gestite
Instaurarsi di relazioni positive con i pazienti e loro famiglie.
7) Numero di giovani da impegnare nel progetto SCR:
di cui:
- SCR
2
“Garanzia
giovani”
-Numero posti con vitto e alloggio:
-Numero posti senza vitto e alloggio:
-Numero posti con solo vitto:
2
8) Numero ore di servizio settimanali dei giovani in SCR, ovvero monte ore:
(nel caso di monte ore, l’orario minimo settimanale è pari a __ ore)
25
Ferma restando la salvaguardia delle finalità del progetto sopra esposte, è prevista la possibilità di adattare l’orario di servizio in presenza di almeno uno dei
seguenti requisiti: regolare contratto di lavoro oppure un piano di orario delle lezioni scolastiche e universitarie o corsi di formazione oppure significativi
motivi personali e/o familiari dove l’orario si sovrapponga a quello di servizio.
9) Giorni di servizio a settimana dei giovani (minimo 4, massimo 5) : 5
10) Nr. mesi durata impegno dei giovani (fino a 11 mesi)
11
11) Eventuali particolari obblighi dei giovani durante il periodo di SCR:
17
Mi fido di te - 2^ edizione
Disponibilità a guidare i mezzi di proprietà dell’Azienda – se in possesso di patente guida B
Partecipazione a gite, soggiorni vacanza fuori sede, attività individuali e/o gruppali presso altre sedi (es. cinema, teatro, sedi volontariato, altro)
Disponibilità a partecipare a momento formativi fuori sede sia in ambito aziendale che extra aziendale
E’ fatta salva la possibilità per i giovani stranieri e comunitari di sospendere momentaneamente il servizio civile fino a un massimo di trenta
giorni, al fine di consentire il rientro del volontario nel paese o presso la famiglia di origine, secondo le modalità previste dalla Dgr 818/2014.
L’interessato dovrà motivare adeguatamente la richiesta di sospensione anche rispetto alla realizzazione delle previsioni progettuali e
consegnare all’Ente, preventivamente e al ritorno, copia della documentazione giustificativa comprovante il viaggio. In caso di sospensione del
SCR, al volontario non verrà corrisposto l’assegno SCR e il numero dei giorni di permesso e di malattia sarà ridotto proporzionalmente.
18
Mi fido di te - 2^ edizione
12) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Tutor
(2)N.
giovani
N.
Sede di
attuazione
del
progetto
Comune
Indirizzo
(1)
Cod.
ident.
sede
(3) Nominativi degli Operatori
Locali di Progetto
Cognome
e nome
Data di
nascita
C.F.
Nadalini
Carla
18/02/1970
NDLCRL70B58A9
44T
(3)
(3)
(3)
Nominativo del tutor
Cognome
e nome
Data di
nascita
C.F.
Ferraresi
Fabio
10/10/1955
FRRFBA55R17B548W
SCR|G.G
1
Servizio
Psichiatrico
Territoriale
Codice progetto SCN
19
Cento
Via Falzoni Gallerani, 20
denominazione progetto
SCN
272
2
totale
2
(1)
(2)
13) Attività di sensibilizzazione del servizio civile:
ATTIVITÀ DI PROMOZIONE, SENSIBILIZZAZIONE ED INFORMAZIONE COORDINATA E CONGIUNTA A LIVELLO PROVINCIALE DEL SERVIZIO
CIVILE
L’Ente crede fermamente nel ruolo della comunicazione e della sensibilizzazione rispetto ai temi del Servizio Civile, nei confronti della cittadinanza ed in
particolare al target principale dei giovani, come forma di promozione dei valori della pace e della non violenza, della difesa non armata della Patria e della
cittadinanza attiva.
Per questo l’Ente partecipa attivamente a tutte le iniziative e agli eventi organizzati in ambito provinciale da parte del CO.PR.E.S.C. della Provincia di
Ferrara, con il quale ha sottoscritto un Protocollo d’intesa e una scheda di adesione annuale, attraverso la quale si è impegnato a svolgere almeno 21 ore in
iniziative congiunte di sensibilizzazione dei valori del servizio civile, delle opportunità presenti sul territorio e delle modalità di accesso con incontri strutturati
presso varie realtà, luoghi e momenti dell’anno (percorsi formativi, seminari, iniziative pubbliche scuole, università, eventi pubblici cittadini e provinciali, ecc),
ed attraverso la presentazione coordinata e congiunta dei bandi per i giovani con incontri informativi a tema per i volontari e/o i referenti degli Enti.
Nello specifico, tale attività è declinata nella seguente modalità e nei vari livelli di seguito esposti:
SENSIBILIZZAZIONE:
•
Sensibilizzazione presso gli istituti secondari superiori e presso le università, attraverso percorsi formativi e informativi con i gruppi classe, all'interno di
assemblee e con la presenza di alcuni volontari in qualità di testimoni;
•
Sensibilizzazione presso eventi locali diversi, quali festival, forum, fiere, sagre, mostre, ecc, attraverso la presenze di referenti e volontari agli stands
informativi;
•
Sensibilizzazione attraverso la comunicazione via web, con il costante aggiornamento del sito Copresc e degli enti soci, invio newsletter periodiche e
tematiche, presenza e cura del Copresc nei principali social network (es. Facebook);
PROMOZIONE:
Promozione del Servizio Civile in occasione dell’uscita dei bandi per i giovani, attraverso un piano di attività congiunte con gli enti soci del Copresc che
sappia promuovere progetti e posti inseriti nei bandi, ma sappia, al contempo, garantire pari informazione a tutti i giovani del territorio ferrarese, al di là delle
sedi di attuazione dei progetti finanziati.
•
ORIENTAMENTO :
Orientamento dei giovani interessati a svolgere il Servizio Civile nei mesi di apertura dei bandi. E’ necessario che il Copresc e tutti gli enti con progetti
finanziati, entrino in sinergia e collaborazione in questa delicata fase di orientamento, al fine di garantire pari e completa informazione a livello provinciale
relativamente ai progetti inseriti nei bandi, e attuino un efficace orientamento ai giovani, tenendo conto delle loro propensioni e attitudini a svolgere il Servizio
Civile nei diversi settori di impiego, nonché della loro personale volontà. Si chiede, cioè agli Enti, di fare un passo in avanti e di orientare i giovani rispetto a
tutti i progetti finanziati e non solo rispetto ai propri progetti.
20
Inoltre l’Ente si impegna ad organizzare iniziative programmate in proprio, ma allo stesso tempo condivise nella cornice provinciale del Coordinamento, in
modo tale da riuscire a razionalizzare e condividere le risorse a disposizione. In particolare i volontari, saranno impiegati in attività di promozione e
sensibilizzazione durante le manifestazioni e le iniziative del territorio, tra cui per esempio :
-Ballons Festival, Buskers Festival nel mese di agosto, Vulandra nel mese di aprile nel territorio del comune di Ferrara
-Settembre Centese che si svolge nella città di Cento nel mese di settembre, la Festa del Volontariato che si svolge a Cento nel mese di maggio
MONTE ORE PREVISTO:
Almeno 21 ore complessive annue per Ente, tra attività proposte dal Copresc e attività programmate in proprio dall'ente ma condivise in ambito Copresc.
RISORSE:
Per la attività di promozione e sensibilizzazione è previsto il coinvolgimento di:
• Operatore Copresc;
• Referente Copresc delle attività legate alla Sensibilizzazione e Promozione del SC;
• Referente dell’Ente per il Servizio civile;
• OLP e volontari dell’Ente.
STRUMENTI:
• Materiale cartaceo di informazione ordinaria delle attività, dei principi del servizio civile e/o di eventuali iniziative locali promosse dal Copresc;
• Materiale cartaceo e/o video di informazione dei progetti a bando;
• Giornali locali per la diffusione di comunicati stampa su eventi mirati;
• Su supporto informatico: aggiornamento siti internet, profilo facebook, invio di newsletter con cadenza mensile;
• Implementazione di finestre dedicate al servizio civile con relativi collegamenti al sito Copresc sul sito internet dell’Ente e divulgazione attraverso canali
istituzionali afferenti all’Ente (ove possibile);
• Utilizzo di canali radiofonici per la comunicazione di eventi
14) Criteri e modalità di selezione dei giovani del progetto SCR (NON applicabile a “Garanzia
giovani”):
Si intende adottare il sistema di selezione elaborato dall’UNSC, definiti con la determinazione del Direttore Generale dell’11 giugno n.173, con esclusione della
possibilità di dichiarare dei giovani “non idonei” al SCR.
E’ previsto il coinvolgimento di un esperto di immigrazione a fianco del selettore.
21
15) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
Il Sistema di monitoraggio è stato condiviso in ambito COPRESC sia con specifici “tavoli di lavoro” dedicati che con momenti di incontro finalizzati alla redazione e
produzione di adeguata reportistica.
L’Ente condivide il sistema e aderisce al percorso attuativo coordinato e congiunto per la condivisione degli standard minimi di qualità del monitoraggio interno
Copresc rispettandone le relative modalità di realizzazione al fine di offrire uno strumento ai Volontari in scv ed agli operatori dell’Ente per comuni scambi di
opinione, di incontro condiviso e di reciproca conoscenza.
Per quanto riguarda le attività, i contenuti e le modalità del sistema di monitoraggio coordinato e condiviso a livello provinciale e il programma attuativo Copresc di
accompagnamento si richiamano pertanto gli allegati alla scheda di adesione, debitamente sottoscritta e parte integrante del progetto.
TEMPISTICA : L’Ente intende monitorare l’andamento del progetto durante l’intero periodo di svolgimento dello stesso prevedendo specifici momenti di rilevazione
da attuarsi: ex ante, in itinere, alla fine ed ex post.
Il Monitoraggio riguarderà il Progetto in argomento e più in generale l’esperienza dei scv nell’Ente.
MODALITA’ = Relativamente all’attività di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento e dei risultati del progetto verranno effettuati incontri periodici fra i
Giovani Volontari/e, i Responsabili di Progetto, il Responsabile del Servizio Civile Nazionale, e le altre figure dell’Ente impegnate nel servizio civile a cadenza
semestrale (entro i primi sei mesi e alla fine del periodo di scv).
OGGETTO DEL MONITORAGGIO = oggetto del monitoraggio interno, in particolare saranno le competenze di base, trasversali e professionali e l’impatto del
servizio svolto dai giovani sull’ente e sul territorio.
Particolare attenzione sarà posta alla rilevazione di dati per monitorare l’esperienza formativa sia generale che specifica rivolta agli stessi volontari tramite la
somministrazione di questionari specifici.
Il monitoraggio interno dell’Ente sarà svolto nelle seguenti fasi:
MONITORAGGIO EX ANTE
La definizione del sistema di monitoraggio inizia con incontri finalizzati a rilevare le aspettative dei volontari e quelle dei responsabili di progetto.
Un incontro collettivo organizzato prima dell’arrivo dei volontari, servirà a definire le aspettative dei responsabili di progetto delle diverse sedi per condividere
obiettivi generali e specifici e modalità di coinvolgimento dei volontari.
Un incontro successivo tra responsabili di progetto e volontari avrà l’obiettivo di facilitare la conoscenza reciproca, di presentare ai volontari il servizio in cui sono
inseriti, raccogliere le loro aspettative rispetto all’esperienza che andranno ad affrontare. In questa fase ai volontari sarà somministrato un questionario di inizio
servizio, il primo giorno di accoglienza;
MONITORAGGIO IN ITINERE
Si pone l’obiettivo di individuare eventuali aree di miglioramento del progetto in essere nell’Ente: - rispetto all’esperienza del volontario verificando l ’attinenza del
percorso realizzato da questi in relazione a quello proposto nel progetto, la regolarità della gestione dell’orario, l’adeguatezza della struttura organizzativa intorno
ad esso .
- rispetto all’impatto sull’Ente.
Sono quindi previste azioni sia presso ciascuna sede di progetto che trasversali. finalizzate alla rielaborazione dell’esperienza .
22
Strumenti = si utilizzeranno diversi strumenti di rilevazione sia qualitativi:
1.colloquio individuale - tra volontario e Olp per analizzare l’andamento del progetto in relazione all’attività, alle relazioni, alle competenze ed alle conoscenze
acquisite dal volontario;
2.la relazione semestrale che dovrà far emergere criticità e punti di forza del progetto;
3.strumenti più strutturati tre i quali: questionario di monitoraggio sulla formazione generale, questionario di monitoraggio sulla formazione specifica, questionario
di valutazione di metà percorso
Per favorire un confronto trasversale sull’esperienza di scv nell’ente sono previsti due Incontri di gruppo - a cadenza semestrale - con i Volontari alla presenza
dell’esperto del monitoraggio presenti gli OLP.
Tempi: al sesto ed al dodicesimo mese.
Il MONITORAGGIO FINALE
Il monitoraggio finale terrà conto del valore aggiunto che complessivamente il progetto riporterà, nei confronti del servizio, e dei volontari in scv.
Strumenti:
Ai Volontari saranno somministrati:
Questionario finale
Nota denominata “quello che avrei voluto dirti e non ti ho detto…” (il Volontario potrà esplicitare un suo pensiero all’Olp o al Responsabile del progetto)
Scheda di valutazione rivolta al OLP/tutor referenti dell’ente.
Tempi: entro il dodicesimo mese
IL MONITORAGGIO EX POST
L’obiettivo della valutazione ex post è quello di rilevare il grado di realizzazione degli obiettivi del progetto e di individuare azioni di miglioramento per “ritarare”
quelli futuri e di stimare l’impatto, il valore aggiunto, portato dall’esperienza di SCV presso l'ente e sul territorio.
L’analisi dei dati raccolti nel corso delle fasi precedenti e sull’ulteriore raccolta di informazioni quantitative e qualitative sarà oggetto di un incontro – da tenere
alla conclusione del periodo - con i referenti dei servizi coinvolti nei progetti .
Tempi: entro tre mesi dalla conclusione dell’esperienza di Servizio Civile.
Il monitoraggio EX POST si basa:
Analisi di indicatori quantitativi, quali:
% Numero di domande / Numero di volontari richiesti
% Numero di volontari selezionati / Numero di volontari richiesti
% Numero volontari entrati in servizio / Numero volontari selezionati
% Numero di abbandoni / Numero volontari entrati in servizio
Motivi e tempi dell’abbandono
% Numero di volontari che portano a termine il servizio / Numero di volontari inseriti.
Analisi di indicatori qualitativi, quali: questionari per volontari raccolti, questionari per OLP raccolti, resoconti degli incontri con volontari, resoconti degli incontri con
referenti di progetto, indagine di gradimento dell’utente/cliente interno ed esterno
23
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
16) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
È stato siglato, in data 30/06/2014, un Protocollo d’Intesa tra il Copresc di Ferrara e l’Università degli Studi di Ferrara, per la promozione del servizio civile e per il
riconoscimento di crediti per le attività svolte dai volontari nei progetti di servizio civile promossi dagli enti soci del Copresc.
17) Eventuali tirocini riconosciuti :
Il presente progetto, visto il Protocollo d'Intesa tra Università degli Studi di Ferrara e Copresc firmato in data 30/06/2014, può vedere riconosciuti crediti di tipo F per
il tirocinio. Tale riconoscimento può avvenire qualora il volontario/studente presenti al termine dell'anno di servizio istanza alla Segreteria della Facoltà a cui è iscritto
e sarà subordinato alla verifica della conguità del progetto con il percorso curriculare e formativo previsto dai regolamenti didattici dei corsi di studio di riferimento e
sottoposto alla Commissione crediti che delibererà in merito al numero di crediti riconoscibili.
18) Competenze e professionalità acquisibili dai giovani durante l’espletamento del SCR,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae (specificare il/i soggetto/i competente a
certificare e riconoscere le competenze, allegando copia degli accordi):
L’ente si è dotato di un documento denominato “Il sistema di rilevazione e valutazione delle competenze nel SCV” contenente una dettagliata elencazione delle
diverse competenze acquisibili.
Il progetto in argomento consente l’acquisizione delle seguenti competenze e abilità utili alla crescita professionale dei Volontari in servizio civile:
COMPETENZE DI BASE
- Consapevolezza del significato del Servizio Civile Nazionale;
- Disponibilità a sperimentare situazioni nuove e complesse
- Capacità di ricercare le informazioni utili al proprio compito
- Disponibilità ad una partecipazione attiva nella formazione generale e specifica;
COMPETENZE TECNICHE PROFESSIONALI:
Assistere alla persona Disabile, in condizione di medio o grave insufficienza mentale e/o alterazioni psichiche.
Aiutare nell’assunzione dei pasti, nella deambulazione e nell’uso corretto degli ausili.
Applicare le principali norme igieniche, di sicurezza e di primo soccorso.
Collaborare con il disabile nelle attività di vita quotidiana.
Calibrare la propria relazione d’aiuto in ragione dei bisogni del disabile.
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Distinguere le figure professionali operanti nel settore cura/recupero delle persone disabili, riconoscendone ruoli e competenze specifiche.
Individuare le principali caratteristiche di un servizio semiresidenziale.
COMPETENZE TRASVERSALI:
Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia.
Collaborare con il personale dell’Ente, con i colleghi e con i professionisti coinvolti nel progetto, in relazione ai propri compiti e ai risultati da raggiungere.
Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non.
Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari.
Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità.
Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza.
Lavorare in team per produrre risultati collettivi.
Trasferire/mediare agli operatori professionali le specifiche richieste degli utenti.
Al termine del progetto al Volontario in SC sarà rilasciata, da parte dell’Ente, una dichiarazione di competenza con dettagliata descrizione di:
- ambiti di formazione sostenuti
- numero di ore complessive di servizio
- tipologia delle competenze maturate.
19) Reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
1) Co.Pr.E.S.C. – Coordinamento Provinciale degli Enti di Servizio Civile di Ferrara, c.f. 93064150381, associazione senza fini di lucro di promozione
e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale costituitasi ai sensi dell’art. 16 della L.R. 20/10/2003 n. 20 e nel contesto della L. 64/2001 e del D.Lgs.
77/2002, non iscritto autonomamente ad alcun Albo degli enti di Servizio Civile, né sede d’attuazione di progetto di alcun ente accreditato, e rappresentato
dalla vice presidente Nicoletta Vallesi.
L’associazione Co.Pr.E.S.C. di Ferrara collaborerà con l’ente titolare del progetto Comune di Ferrara allo svolgimento delle attività previste dal protocollo
allegato nei limiti indicati nella scheda di adesione.
2) Università degli Studi di Ferrara, c.f 80007370382
E’ attivo un protocollo di intesa siglato il 30/06/2014 per la promozione del Servizio Civile Nazionale tra l’Università degli Studi di Ferrara e il Coordinamento
provinciale degli enti di servizio civile di Ferrara – COPRESC per il riconoscimento delle attività svolte dai volontari nei progetti di servizio civile nazionale
promossi dagli Enti soci del Copresc di Ferrara in termini di crediti formativi universitari per il tirocinio e la promozione delle opportunità del servizio civile
per i giovani in contesti universitari
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3)
4)
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7)
Associazione Anffas Coccinella Gialla
Fondazione Don Giovanni Zanandrea Onlus
Cooperativa La Città Verde
Teatro “Cosquillas” Ferrara
Scuola di artigianato artistico cento - pievese di Cento
8) Bocciofile Centese
Formazione generale dei giovani in SCR coordinata dal Co.Pr.E.S.C. e congiunta con altri Enti validata
dalla Regione
20)
Sedi di realizzazione formazione generale e formazione specifica:
Le sedi verranno individuate, presa visione dei progetti approvati e finanziati, tra quelle messe a disposizione dagli enti – sotto riportate – che risultino più idonee
in base alla distribuzione territoriale delle sedi di servizio e al numero di volontari in esse presenti
Le sedi verranno individuate, presa visione dei progetti approvati e finanziati, tra quelle messe a disposizione dagli enti – sotto riportate – che risultino più idonee
in base alla distribuzione territoriale delle sedi di servizio e al numero di volontari in esse presenti:
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polo formativo dell'Azienda USL di Ferrara – via Comacchio, 296 – Ferrara;
sala Polivalente presso Presidio Sanitario Eppi – Via De Amicis 22 – Portomaggiore (FE);
sala riunioni presso Area di San Bartolo, ex ospedale psichiatrico, via S.Bartolo 119 – Ferrara;
sala presso la l'ASP del Delta Ferarese – via Cavallotti, 98 – Codigoro (FE);
sala Comunale presso Municipio di Codigoro – p.zza Matteotti, 60 – Codigoro (FE);
sala Consigliare presso il Comune di Formignana – via Vittoria, 29 – Formignana (FE);
sala Consigliare presso Comune di Fiscaglia(località Migliaro) – p.zza XXV Aprile, 8 – Migliaro (FE);
sala Torre presso il Comune di Copparo – via Roma, 20b – Copparo (FE);
sala in Palazzo Bellini – Via Agatopisto, 5 – Comacchio (FE);
Biblioteca "M. Soldati" - via Marcavallo 35 - Ostellato (FE);
Biblioteca Comunale - P.zza Umberto I - Mesola (FE);
sala riunioni presso “Consorzio sì” – Via G. Fabbri, 414 – Ferrara;
sala presso la Biblioteca Bassani – Via G. Grosoli, 42 – Ferrara;
sala riunioni presso Centro di aggregazione giovanile “Area giovani” del Comune di Ferrara – Via A. Labriola, 11 – Ferrara;
Parrocchia della Beata Vergine Addolorata - via della Fortezza, angolo C.so Piave 25 – Ferrara;
Centro Idea - via XX Settembre 152 – Ferrara;
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sala ricreativa presso Anffas di Ferrara – Via Canapa 10/12 – Ferrara;
Ass. NOI PER LORO via Adelardi 9 - FE ;
Fienile di Baura - via Raffanello 77 - Baura (FE)
Cedis - via Ripagrande 1 – Ferrara;
Caritas Diocesana di Ferrara-Comacchio - via Brasavola 19 - Ferrara
Fondazione Zanotti – via Borsari 4/c – Ferrara;
Work & Services S.Giuseppe di Comacchio - via del Pozzo 15 – Comacchio;
Parrocchia S.Spirito - via Resistenza 1 - Ferrara;
Centro adolescenti “Circauncentro” - Via dei Mercanti 1 – Comacchio;
Teatro De Micheli - p.zza del Popolo 11 – Copparo;
Sala Polivalente "Grattacielo" (c/o Centro di Mediazione) - viale Cavour 177/179 – Ferrara;
Aula Magna dello IAL - via Montebello 46 – Ferrara;
sala ricreativa presso CSR 'La coccinella gialla' – Via Dei Tigli 2/b – Cento;
SALA DELL’ ARENGO, Piazza del Municipio, 2 - Ferrara
SALA DELLA MUSICA - Chiostro S. Paolo, Via Boccaleone, 19 - Ferrara
Comunità Terapeutica Denore, Via Massafiscaglia 434, Denore – Ferrara
Agire Sociale - Centro Servizi per il Volontariato - Via Ravenna 52 – Ferrara
Coordinamento associazioni di protezione civile, Via Gulielmo Marconi, 35 – Ferrara
Scuola di Pace di Monte Sole, Via San Martino 25 loc. Marzabotto – Bologna
Biblioteca Comunale Ariostea, Via Scienze, 17 – Ferrara
Centro Civitas Vitae-PADOVA, Residenza Santa Chiara (in via Toblino 51) – Padova
Tribunale di Ferrara, Via Borgo dei Leoni 60/62 – Ferrara
Sala riunioni ospedale di Argenta – Via Nazionale Ponente, 5 – 44011 Argenta
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei giovani
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Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Ferraresi Fabio nato a Ferrara il 17/10/1955
Bertasi Raffaella nata a Stienta (RO) il 14/12/1964
Carla Nadalini nata a Bologna il 18/02/1970
Simani Luciana nata a Ferrara il 24/101961
22)
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
1. Momenti strutturati di lezione frontale (6 ore),
2. Partecipazione ai seminari d’aggiornamento interni per il personale dell’U. O. come da Piano Formativo Aziendale (12 ore),
3. Studio individuale con i testi messi a disposizione dall’ OLP (12 ore),
4. Partecipazione alle riunioni di supervisione clinica (18 ore),
5. Partecipazione a momenti formativi extra aziendali
l modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di SC ( 4 ore) sarà realizzato con la metodologia a distanza,
utilizzando l’ambiente on line del sistema SELF della Regione Emilia Romagna
modulo della dura di 20 ore dedicato all’apprendimento della lingua italiana che sarà realizzato in collaborazione con il servizio di mediazione culturale
presente nella struttura.
Il modulo per l’apprendimento della lingua italiana (durata 20 ore) prevede momenti strutturati di lezione frontale ed esercitazioni individuali / di gruppo.
23)
Contenuti della formazione:
La mission del DAI SM-DP
L’organizzazione del DAI SM-DP
Aspetti clinici delle Malattie Mentali
Aspetti Sociali delle Malattie Mentali
Aspetti relativi alla comunicazione
Tecniche di Riabilitazione Psichiatrica
La relazione terapeutica: concetti e metodi
La promozione della Salute Mentale
L’equipe curante: competenze e responsabilità
Laddove utile e necessario, è previsto un modulo della durata di 20 ore dedicato all’apprendimento della lingua italiana che sarà realizzato in
collaborazione con il servizio di mediazione culturale presente nella struttura.
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E’ prevista la presenza tra i giovani di un mediatore linguistico, anche attraverso il coinvolgimento stesso dei giovani in attività di traduzione rivolte ai loro
coetanei con maggiori necessità linguistiche.
In caso di non attivazione del percorso di formazione linguistica, ne è prevista la sua sostituzione opzionale con un modulo formativo alternativo, di pari
durata, finalizzato all’approfondimento dei moduli “aspetti relativi alla comunicazione” e “aspetti clinici e sociali delle malattie mentali”.
Il modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di SC sarà realizzato in maniera coordinata e congiunta
nell’ambito del Copresc, mediante 4 ore di approfondimento dei concetti generali in tema di prevenzione e sicurezza nei luoghi di servizio.
24)
Durata:
La durata della formazione specifica è pari a 72 ore, comprensive di 20 ore di formazione linguistica da realizzare in caso di necessità. Nel caso in cui
il modulo di 20 ore di formazione linguistica non si ritenesse necessario, è prevista la realizzazione di un modulo di pari durata per l’approfondimento
dei contenuti sopra indicati (aspetti relativi alla comunicazione e aspetti clinici e sociali delle malattie mentali).
ALTRI ELEMENTI
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Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Per la valutazione della formazione specifica, il personale coinvolto all’addestramento dei volontari di SC provvederà a monitorare periodicamente le
competenze acquisite e la qualità delle attività svolte attraverso incontri di gruppo per scambi e riflessioni sulle esperienze vissute, con un approfondimento
sulle conoscenze e competenze necessarie per svolgere le attività previste dal progetto.
Le attività di monitoraggio saranno realizzate con le seguenti modalità:
- Discussione, individuale e/o in gruppi, sulle conoscenze teoriche acquisite
- Riflessioni di gruppo sulle competenze che il Volontario ha acquisito nel corso dell'anno di Servizio
- Affiancamento
- Tutoraggio
Il monitoraggio della formazione specifica sarà coordinato all’interno dei vari moduli formativi. Nello specifico sono previsti tre momenti strutturati di
rilevazione.
Primo – iniziale
Durante il primo incontro di formazione i volontari verranno coinvolti in un'attività dinamica per rilevare:
- le aspettative del giovane rispetto alla formazione specifica;
- la percezione del volontario delle possibili ricadute della formazione sulla proposta di servizio. Elemento fondamentale per avvicinare la formazione
generale alle realtà di servizio, nei diversi settori.
Metodologia: attività dinamica, discussione con il gruppo classe e commento del formatore.
Secondo – in itinere
A metà del percorso formativo verrà attivato un momento di condivisione con i volontari sull'andamento della formazione, per indagare:
• il grado di apprendimento dei contenuti da parte dei volontari;
• l'effettiva efficacia dei formatori;
• l'attinenza alla traccia di lavoro;
• eventuali criticità.
Metodologia: discussione del gruppo classe; commento del formatore.
Terzo – finale
Al termine del percorso formativo, durante l’ultimo incontro, verrà somministrato un questionario di verifica della formazione specifica, con verifica e
commento delle risposte attraverso attività dinamiche, per rilevare:
• l'andamento della formazione (contenuti, dinamiche, metodologie, organizzazione);
• la reale ricaduta della formazione sulla proposta di servizio che il volontario sta vivendo, per indagare le connessioni tra formazione, attività,
progetto.
Metodologia
A. somministrazione del questionario a risposta chiusa e aperta: compilazione individuale;
B. attività dinamiche;
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C.
verifica in plenaria, coordinata dal formatore, con dialogo con i volontari.
I dati raccolti e rielaborati dalle rilevazione saranno analizzati anche in ambito Co.Pr.E.S.C, ed in parte utilizzati per la riprogettazione del percorso
formativo con gli Enti partecipanti.
MONITORAGGIO DELLA FORMAZIONE GENERALE condiviso in ambito Copresc
Il monitoraggio della formazione generale congiunta sarà coordinato, all'interno del percorso formativo dei volontari, attraverso due momenti di rilevazione.
Primo – iniziale
Durante il primo incontro di formazione i volontari verranno coinvolti in un'attività dinamica per rilevare:
le aspettative del giovane rispetto alla formazione generale;
la percezione del volontario delle possibili ricadute della formazione generale sulla proposta di servizio. (Elemento fondamentale per avvicinare la
formazione generale alle realtà di servizio nei diversi settori).
Metodologia
• Attività dinamica;
• Esercitazione individuale;
• Condivisione in plenaria e commento del formatore.
Secondo – finale
Al termine del percorso formativo, durante l’ultimo incontro, verrà somministrato un questionario di verifica della formazione generale con successiva
discussione e rielaborazione orale delle risposte attraverso attività dinamiche. Questo per rilevare:
l'andamento della formazione generale (contenuti, dinamiche, metodologie ed organizzazione);
la reale ricaduta della formazione sulla proposta di servizio che il volontario sta vivendo. (Elemento fondamentale per indagare le connessioni tra
formazione, attività e progetto).
Metodologia
•
Somministrazione del questionario a risposta chiusa e aperta: compilazione individuale;
•
Attività dinamiche (giochi di posizione e di schieramento);
•
Verifica in plenaria, coordinata dal formatore, con dialogo con i volontari.
I dati raccolti e rielaborati dalle rilevazione saranno analizzati anche in ambito Copresc e in seguito presentati in una riunione di verifica e di riprogettazione
del percorso formativo con i referenti per la formazione generale degli enti partecipanti.
Responsabile Servizio Civile
Azienda Usl di Ferrara
Dott. Felice Maran
(documento firmato digitalmente)
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