Piano lauree scientifiche Fisica a. s.2014-15 Liceo Ginnasio Aristosseno- Taranto ANALISI DELLA LUNGHEZZA D’ONDA TRAMITE ONDOSCOPIO E FATTORE D’INGRANDIMENTO. Obiettivo:calcolo della lunghezza d’onda mediante onde generate in acqua e del fattore d’ingrandimento di un ondoscopio. Strumenti:ondoscopio corredato di stroboscopio, generatore di onde, dispositivo di comando per il generatore di onde e stroboscopio, inserti ed ostacoli vari. Principio fisico. In fisica con il termine onda si indica una perturbazione che nasce da una sorgente e si propaga nel tempo e nello spazio, trasportando energia senza comportare un associato spostamento della materia. Un'onda può essere caratterizzata da una singola oscillazione oppure da un treno o successione di onde aventi caratteristiche simili, come ad esempio la periodicità intrinseca. In generale le onde sono caratterizzate da una cresta (punto alto), da un ventre (punto più basso) e da fronti d'onda di propagazione nel caso di treni di onde e sono in prima istanza classificabili come longitudinali o trasversali. Nelle onde trasversali la vibrazione è perpendicolare alla direzione di propagazione. Le onde longitudinali sono invece caratterizzate da una vibrazione concorde con la direzione di propagazione dell'onda. Esistono onde che sono sia longitudinali che trasversali e sono dette onde miste. Parametri di riferimento di un'onda sono l'ampiezza, la lunghezza d'onda, il periodo, la frequenza, la fase, la velocità di propagazione, l'energia e la potenza ad essa associata. da parte del mezzo fino all'esaurimento dell'energia trasportata. L'ondoscopio è uno strumento che permette di produrre delle onde nei liquidi, studiare il loro movimento e i loro fenomeni di propagazione. Esso è composto da una lampada a luce stroboscopica, proveniente, cioè, da fonti intermittenti come ad esempio un dischetto rotante con diverse fenditure (chiaro-scuro) posto davanti alla luce. La lampada , azionata da un generatore di corrente e da un frequenzimetro, funzionerà alla stessa frequenza della sorgente di onde rendendo stazionaria l’immagine. È posta sopra la vaschetta trasparente contenente un sottile strato di acqua (3-5 mm circa) in modo da riflettere l'ombra dell'onda: infatti il fondo della vaschetta è di vetro e poggia su uno specchio inclinato a 45° che ha la funzione di proiettare le immagini dal fondo della vaschetta su uno schermo laterale posto in posizione verticale. Sullo schermo si vedranno le onde susseguirsi, la parte chiara coincide con la cresta dell'onda mentre quella scura con il ventre. Le creste delle onde funzionano da lente convergente per la luce della lampada e corrispondono sullo schermo ad una striscia luminosa; le gole agiscono come lenti divergenti e determinano sullo schermo una striscia scura. Il generatore di onde serve a produrre una vibrazione all’interno del mezzo materiale, attraverso vari tipi di punte o barrette battitrici. Le immagini sullo schermo risultano ingrandite di un fattore β = d’/d dove d’= dimensione dell’immagine; d= dimensione reale dell’oggetto. . Procedimento-analisi dei risultati Dopo aver regolato opportunamente la frequenza della luce stroboscopica e del vibratore ( a cui è collegato un battitore piano) in modo che lavorino in sincronia, sullo schermo è apparsa un’immagine stazionaria formata da linee parallele chiare e scure alternate. In questa situazione il generatore indica i seguenti valori: 3,16A, 10,7V . Con l’ausilio di un righello, con incertezza di 1mm, è stata misurata la distanza che intercorre tra 10 massimi (10 creste) ed il risultato è stato diviso per 10 in modo da ottenere il valore di un’unica lunghezza d’onda con l’errore minimo (anche l’errore viene diviso per 10). Per poter calcolare l’effettiva lunghezza d’onda occorre conoscere il fattore d’ingrandimento β. Per determinare β è stato necessario posizionare una lente biconcava nell’acqua e calcolare il rapporto tra la lunghezza dell’immagine proiettata sullo schermo e quella reale della lente (β=1,94). Dopo aver fatto ciò si sono prese le misure della lunghezza d’onda e successivamente tali valori sono stati divisi per il fattore d’ingrandimento, in modo da trovare la lunghezza d’onda effettiva. I valori trovati sono riportati nella tabella sottostante. Lunghezza lente Β (ingrandimento) Δβ Lunghezza d’onda ingrandita λ’ d=(7,0± 0,1)cm 1,94 ± 0,03 0,03 (1,10±0,01) cm Lunghezza d’onda reale λ=λ’/β (0,58±0,01)cm reale d’=(13,6±0,1)cm (1,10±0,01) cm ingrandita (1,10±0,01) cm (1,10±0,01) cm (1,20±0,01) cm Poiché le misure rilevate forniscono sempre lo stesso valore si assume come valore medio di λ’: λ’=1,12 cm e come valore medio di λ: λ= 0,58cm Determinazione delle incertezze associate alla misura Poiché β = d’/d π₯π½ π₯π′ π½ = π′ + π₯π′ π₯π π Δβ =( π′ + = 0,015 dove Δd’ = Δd = 0,1cm, da cui π₯π π )π½ = 0,03 Poiché λ=λ’/β, per la propagazione degli errori si ha: Onde rettilinee e una lente biconvessa immersa in acqua π₯π′ π₯π = ( π′ + π₯π½ π½ )λ = ( 0,009+0,015) 0,58cm = 0,01cm, con Δλ’ = 0,01cm E’ stata rilevata una difficoltà oggettiva nell’effettuare la misura a causa della non perfetta immobilità dell’immagine Taranto 20/03/2015 Alunni D’Elia Domenico, Potente Gabriele IV E Leggieri Simone, Tuzio Antonio IV H