Repertorio studi Principali studi e notizie economiche a cura della Segreteria Tecnica Repertorio n. 8-9/2016 – 31 ottobre 2016 Repertorio studi e notizie economiche n. 8-9/2016 Macroeconomia Prometeia, Rapporto di previsione, settembre 2016 Il commercio mondiale nel 2016 potrebbe sfiorare la stagnazione: +1,6%, il tasso di crescita più basso dal 2009. Dall’inizio della crisi ai primi mesi 2016, oltre 3.500 provvedimenti legislativi sono riconducibili a situazioni di protezionismo. Si tratta soprattutto di barriere non tariffarie maggiormente in grado di sfuggire agli accordi Wto. Il fenomeno ha riguardato la gran parte dei paesi del G20, ma sono stati gli Usa a introdurre il maggior numero di norme distorsive del commercio. Per quanto riguarda l’Italia, nel secondo trimestre 2016 la domanda interna sembra deludere le attese: Prometeia ritocca leggermente le stime sul Pil 2016 (da +0,8% a +0,7%) e 2017 (da +0,9% a +0,8%). Per gli anni successivi la crescita media annua sarà prossima all’1%. Le incertezze legate al referendum costituzionale continuano a pesare: un eventuale esito negativo potrebbe avere ripercussioni sulla stabilità del governo e mettere in discussione l’agenda delle riforme. Download CSC, Scenari economici, Le sfide della politica economica, settembre 2016 L’andamento dell’economia risente di un quadro globale incerto: rallentamento e invecchiamento demografici, bassa produttività, ridotto tasso di accumulazione del capitale, rallentamento fisiologico della Cina, disoccupazione. Ne risente la crescita mondiale della produzione e del commercio. Se prima della crisi il Pil aumentava del 3,2% annuo e gli scambi di beni del 6,8%, ora non si va oltre il 2,4% e l’1,8%. In Italia la crisi ha portato a un abbassamento del potenziale di crescita (sceso nelle stime del FMI da 1,2% a 0,7%) e ha diminuito l’utilizzo della capacità produttiva esistente. In questa fase appare vitale accelerare il processo di riforme che vede, tra l’altro, un importante appuntamento legato all’esito del referendum sulle modifiche alla Costituzione, le quali migliorerebbero la governabilità del Paese. Download Banca d’Italia Economia italiana in breve, settembre 2016 Previsioni macroeconomiche e dati di sintesi su: attività economica italiana, occupazione, scambi con l’estero, competitività, credito e finanza pubblica. Download MEF, Nota di aggiornamento del DEF, settembre 2016 La Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza aggiorna il quadro macroeconomico rispetto alle precedenti stime di aprile, fornendo indicazioni sia sul quadro tendenziale (a legislazione vigente), sia su quello programmatico (che incorpora le misure oggetto del disegno di legge di Bilancio 2017). Le previsioni sul Pil dello scenario tendenziale indicano una crescita dello 0,8% per l’anno in corso e dello 0,6% per il 2017. Considerando anche l’impatto sull’economia delle misure che caratterizzano la strategia di politica fiscale del Governo per il prossimo triennio, contenute nel disegno di Legge di Bilancio, la crescita stimata per il 2017 è pari a 1,0%. Download 2 Repertorio studi e notizie economiche n. 8-9/2016 Ocse Interim Economic Outlook settembre 2016 Secondo le ultime stime dell’Ocse, il Pil mondiale dovrebbe aumentare al ritmo del 2,9% nel 2016 e del 3,2% nel 2017, sostenuto soprattutto dalla produzione dei Paesi di nuova industrializzazione, con una revisione al ribasso di 0,1 punti rispetto alle precedenti previsioni. L'Ocse ha tagliato le stime sulla crescita di gran parte delle maggiori economie mondiali. Per l’area euro è attesa una crescita pari all'1,5% nel 2016 e all'1,4% nel 2017. L’aumento del Pil italiano si dovrebbe invece attestare su +0,8% sia per il 2016 che per il 2017. Download Imprese e internazionalizzazione Cerved Group, Osservatorio sui fallimenti, procedure e chiusure di imprese 2° trim.2016, settembre 2016, World economic forum, The Global Competitiveness Report 2016–2017, settembre 2016 I dati relativi alle chiusure aziendali nei primi sei mesi dell’anno evidenziano una riduzione dei fallimenti delle imprese (-2,8%), un sensibile calo delle altre procedure concorsuali (-31,7%), a fronte di un aumento delle liquidazioni (+3,5%) per effetto del trend negativo delle chiusure volontarie. Per quanto concerne i fallimenti, la dinamica decrescente del 2° trimestre prosegue dall’inizio del 2015, sebbene con un minore slancio. A livello settoriale è proseguito il calo nell’edilizia e nel terziario, mentre l’industria ha segnato il passo. Continua il crollo delle procedure concorsuali non fallimentari, trascinate dal concordato preventivo. Tornano invece ad aumentare le chiusure volontarie di imprese in bonis, un dato che potrebbe riflettere aspettative meno ottimistiche da parte degli imprenditori. Download Nel 2015 l’Italia perde una posizione (da 43esima a 44esima) nella classifica delle economie più competitive stilata dal World Economic Forum (Wef), sorpassata dalla Russia. La performance dell’Italia in generale è migliorata ma in maniera più lenta rispetto a quella degli altri paesi. Il livello di competitività in Italia ha superato i livelli precrisi, a differenza di quanto avvenuto ad esempio in Francia e in Spagna. Il mercato del lavoro è tuttavia ancora uno dei punti deboli, sebbene più efficiente e flessibile, poiché gli effetti della riforma saranno dispiegati appieno solo nel lungo termine. La performance del settore pubblico è ancora moderata a causa della burocrazia e di un sistema giudiziario poco efficiente, sebbene le riforme attuate negli ultimi anni abbiano migliorato la percezione dell'etica e della corruzione da parte delle aziende. Il nodo più critico secondo il Wef, è il settore finanziario: il comparto bancario è carico di sofferenze e alcune istituzioni hanno bisogno di essere ricapitalizzate. Download 3 Repertorio studi e notizie economiche n. 8-9/2016 World trade organization, Trade Statistics and Outlook, settembre 2016 In concomitanza con il rallentamento del Prodotto interno lordo globale la crescita degli scambi mondiali sarà più contenuta rispetto a quanto previsto in precedenza. Secondo le stime del WTO, indicate nel Trade Statistics and Outlook nel 2016 il commercio mondiale crescerà al ritmo dell'1,7%, a fronte del 2,8% stimato ad aprile. Si tratta del ritmo di crescita più lento degli scambi commerciali e della produzione dopo la crisi finanziaria del 2009. Riviste al ribasso anche le previsioni per il prossimo anno, quando il commercio mondiale crescerà tra l’1,8 e il 3,1% (e non al 3,6% come dalle precedenti stime). Il WTO sottolinea che tra gennaio e marzo 2016 i volumi di scambio sono diminuiti dell'1,1% e il secondo trimestre, caratterizzato da una crescita molto debole (+0,3%), non ha consentito un recupero. Download Mezzogiorno SRM-Confindustria, Check up Mezzogiorno, agosto 2016 Secondo il Check-up Mezzogiorno, curato da Confindustria e SRM i segnali più recenti sono contrastanti: le previsioni sulla crescita del Pil meridionale restano positive (+0,3% nel 2016) ma permangono fattori di instabilità internazionale. Il numero delle imprese torna a crescere, e per la prima volta dal 2008 il saldo torna positivo al Sud (+0,6% con oltre 10mila imprese in più), con poco meno di 1 milione 700mila imprese in attività, anche grazie alla robusta riduzione dei fallimenti in quasi tutte le regioni. Tra i segnali di vitalità continua l’aumento delle imprese di capitali (16mila imprese in più, pari a +6%), delle imprese giovanili (oltre 220 mila al Sud), delle start up innovative (+39,2% rispetto allo scorso anno) e delle imprese “in rete” (più di 3.700 a giugno 2016). Si tratta però perlopiù di imprese di piccola e piccolissima dimensione. Si stabilizzano le dinamiche creditizie: nel 2015, infatti, gli impieghi crescono al Sud in misura maggiore (+2,5%) rispetto alle altre ripartizioni. Download Industria Cerved Group, Cerved Industry Forecasts, Settembre 2016 Il report Cerved sull’industria italiana evidenzia con periodicità semestrale le previsioni sulle principali variabili economiche relative a circa 200 settori dell’economia italiana. Lo studio segnala che nonostante i segnali di ripresa siano più deboli rispetto a quelli registrati ad aprile, anche in relazione al clima di maggiore incertezza, migliorano ricavi, valore aggiunto ed investimenti, grazie al mix di bassi tassi di interesse, incentivi fiscali e necessità di adeguamento della struttura produttiva Download 4 Repertorio studi e notizie economiche n. 8-9/2016 ANAEPAConfartigianato, Rapporto Edilizia 2016, la difficile ripartenza, settembre 2016 Il rapporto fotografa l’andamento del settore delle Costruzioni, un comparto in cui opera il 38,2% dell’artigianato italiano, che sta faticosamente uscendo da una lunga e pesante crisi. Secondo lo studio l’indice dell’attività edilizia segna una flessione del 3,6% in ottica congiunturale e del 2,4% in termini tendenziali, con un livello inferiore del 44,5% rispetto al picco pre-crisi di luglio 2008, toccando il minimo storico degli ultimi 20 anni. Download Energia/Ambiente Enea, The new fuel chain: from renewables to fuel cells, settembre 2016 Nel campo delle energia rinnovabili la biomassa e i rifiuti organici sono una risorsa enorme che è possibile convertire in combustibili, energia elettrica e calore, senza compromettere il bilancio naturale di CO2 del pianeta. A causa dei crescenti obblighi di smaltimento controllato i sottoprodotti organici sono spesso un onere per chi li produce, pertanto dalla valorizzazione dei rifiuti in energia utile discenderebbe anche un vantaggio sotto questo profilo. Energia elettrica e calore possono essere recuperati alla massima efficienza e con il minimo impatto ambientale usando le celle a combustibile. Il report descrive i percorsi di valorizzazione più promettenti: da un inventario delle biomasse come fonte di energia alternativa alla produzione e il trattamento di combustibili intermedi (sia liquidi che gassosi), alla conversione attraverso le celle a combustibile per la generazione di energia pulita. Lo studio mostra inoltre come la nuova catena dei combustibili viene implementata nel mondo. Download R&S, innovazione e telecomunicazioni Ministero sviluppo economico, Rapporto trimestrale la nuova modalità di costituzione delle start up innovative, settembre 2016 Il report analizza con periodicità trimestrale le startup innovative in forma di società a responsabilità limitata che al 30 settembre 2016 risultano aver utilizzato la nuova procedura di costituzione con firma digitale e modello standard Download 5 Repertorio studi e notizie economiche n. 8-9/2016 Concorrenza, credito, altro Centro studi BNL, Focus n. 32, Il crollo degli investimenti penalizza il sistema produttivo italiano, settembre 2016 Istat, Misure di produttività, Statistiche report 2016 Banca d’Italia (QEF), Produttività e riallocazione: evidenza empirica dall'universo delle imprese italiane, settembre 2016 Nel II trimestre 2016, la ripresa italiana ha risentito anche del rallentamento della domanda interna. Pesa in particolare la difficile ripartenza degli investimenti la cui spesa nel confronto con il 2007, ha subito una riduzione di quasi 80 miliardi di euro. La spesa in costruzioni è una delle voci maggiormente colpite. Le criticità hanno interessato soprattutto i fabbricati non residenziali, come i capannoni aziendali e le infrastrutture. Nel 2009, gli investimenti assorbivano quasi il 7% delle uscite pubbliche totali a fronte del 4,5% nel 2015. Sulla dinamica della spesa per investimenti in Italia ha inciso anche il lungo trend di contenimento della spesa pubblica, con 17 miliardi di euro in meno (2015 vs 2009). Per la spesa in abitazioni Dal confronto con altre economie, la Germania è l’unico tra i principali paesi ad aver superato del 15% i livelli pre-crisi, l’Italia è al 71,4% del valore relativo al 2007, la Francia all’85,1%, la Spagna al 49,2%. Download Nel 2015 il valore aggiunto dell'intera economia ha registrato una crescita dello 0,9% rispetto al 2014. La produttività del lavoro è diminuita dello 0,3% mentre quella del capitale è aumentata a un ritmo sostenuto (+1,9%). Complessivamente nel periodo 1995-2015 la produttività del lavoro è aumentata a un tasso medio annuo dello 0,3%. Riguardo alla produttività totale dei fattori si segnala un incremento sia nella fase recessiva (+0,8% medio annuo nel periodo 2009- 2013), sia negli anni di ripresa (+0,7% nel 2014 e +0,4% nel 2015). Tale andamento è riconducibile a un miglioramento di efficienza dei processi produttivi e rappresenta un elemento di discontinuità rispetto alle tendenze degli anni passati. Download Lo studia analizza il contributo dell’efficienza allocativa alla dinamica della produttività del lavoro aggregata in Italia fra il 2005 e il 2013. I risultati mostrano che nel 2005 l’efficienza allocativa spiegava il 35% della produttività aggregata, e che la sua incidenza è cresciuta di quasi 7 punti percentuali negli anni successivi. La dinamica della produttività ha beneficiato della riallocazione di risorse fra le imprese attive sul mercato e del contributo netto della demografia d’impresa. La riallocazione è stata più forte nei settori più esposti alla concorrenza e gli aggiustamenti osservati non hanno interessato uniformemente le imprese italiane. I processi di selezione sono diventati più severi per le imprese appartenenti alla coda più bassa della distribuzione di produttività inducendo l’uscita delle imprese meno produttive dal mercato e favorendo la riallocazione dei lavoratori verso quelle più efficienti. Download 6 Repertorio studi e notizie economiche n. 8-9/2016 Banca d’Italia (QEF), Evasione fiscale, dinamica d'impresa e crescita aggregata, settembre 2016 L’economia italiana è caratterizzata da bassi investimenti in ricerca e sviluppo; le imprese sono piccole e hanno una minore probabilità di crescere rispetto a quelle di altre economia avanzate; il sommerso rappresenta una parte significativa dell’economia. Il lavoro mostra come tali tratti emergano simultaneamente in un modello dove la probabilità di controllo fiscale aumenta al crescere della dimensione aziendale. Per le imprese di minori dimensioni crescere comporta un costo implicito di regolarizzazione fiscale. Le analisi mostrano che in assenza di evasione il tasso di crescita sarebbe stato l’1,1% anziché 0,9%. La quota di mercato delle imprese innovative sarebbe stata più alta di 6 punti percentuali e la dimensione media aziendale maggiore del 20%. Lo studio dimostra inoltre che l’abbassamento del carico fiscale può avere un impatto significativo sul tasso di crescita quando i livelli di evasione sono alti. Download Ifad, Rural Development Report 2016 Fostering inclusive rural transformation, settembre 2016 Tre quarti degli 800 milioni di persone che vivono in povertà nel mondo si trovano in aree rurali. Secondo l’Ifad entro il 2050 il mondo avrà bisogno del 60% di prodotti alimentari in più: per combattere la povertà e la fame e costruire società inclusive e sostenibili per tutti, i governi dovrebbero puntare su politiche inclusive che coinvolgano le popolazioni povere ed emarginate delle aree rurali dei paesi in via di sviluppo, con investimenti mirati che possano migliorare gli effetti di una rapida trasformazione strutturale in termini di equità nella distribuzione dei benefici. Le riforme cui dare priorità sono ad esempio quelle finalizzate a promuovere la nascita di industrie agroalimentari moderne, a creare posti di lavoro e a favorire l’accesso ai servizi finanziari per tutti, considerato che circa due miliardi di persone al mondo non ne hanno ancora accesso e il 73% dei poveri non ha neanche un conto corrente bancario. Paesi come Bolivia, Colombia, Ecuador, Messico e Uruguay hanno ridotto le disparità di reddito in parte ricorrendo a trasferimenti mirati. Download 7