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PRILE
Cultura
2005
Vita quotidiana a Berchidda Ricerca socio-religiosa
tra Settecento e Ottocento:
sulla Chiesa sarda
una cronaca logudorese inedita in un saggio di Cabizzosu
Presentata nella sala convegni del Centro sociale comunale l’opera
del prof. Giuseppe Meloni - Gli interventi di Salvatore Mannuzzu,
Mauro Maxia e del parroco don Pala
di Gerolamo Squintu
P
ubblico delle grandi occasioni nella sala convegni
del Centro sociale comunale in occasione della presentazione del libro “Vita quotidiana a
Berchidda tra Settecento e Ottocento - Trascrizione e commento
di una cronaca logudorese inedita”. Il volume che è l’ennesima
fatica del prof. Giuseppe Meloni,
docente di storia medievale, nonché preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di
Sassari, è edito da Carlo Delfino
ed è già in vendita al costo di 38
euro. Ne hanno illustrato il contenuto e hanno tracciato l’iter
della sua nascita l’onorevole Salvatore Mannuzzu, il linguista
prof. Mauro Maxia, il parroco di
Berchidda don Pala, il vescovo di
Ozieri mons. Sebastiano Sanguinetti ed il sindaco di Berchidda
prof. Angelo Crata.
Nelle sue precedenti opere l’autore ha rivolto in particolare l’attenzione su studi della politica e
dell’economia degli stati mediterranei nel basso medievo (Genova e
la Corona d’Aragona). Ha curato
l’edizione di diverse cronache catalane medievali nel XIV secolo
(Ramon Muntaner e Pietro IV
d’Aragona) e di documenti prodotti in Sardegna, come i condaghes
di Barisone II o di San Gavino di
Porto Torres. Attualmente è impegnato in uno studio dei problemi
dell’insediamento umano nella
Sardegna medievale, visti attraverso la ricerca di fonti narrative e documentarie originali. In particolare si interessa dei villaggi e delle
fortificazioni nel Loguro orientale.
Ha realizzato il libro in questione ricavandolo dalla lettura attenta e minuziosa di un antico documento, una vera e ben articolata
cronaca di vita della comunità
berchiddese e di altri centri del
circondano. Viene offerta nel testo una colorita chiave di lettura
sul mondo agropastorale del paese, uno dei più attivi agglomerati
rurali della nostra isola nella sua
parte settentrionale, nei secoli
XVIII e XIX.
Il prezioso manoscritto analizza-
to dal Meloni si compone di ben
166 pagine di grande formato. È
interamente redatto in lingua logudorese della metà dell’800. Aveva
già costituito uno dei riferimenti
per le ricerche dello scrittore Pietro
Casu, fra l’altro autore del fondamentale vocabolario della lingua
sarda. Sono riportati tantissimi episodi di storia quotidiana o di più
vasto interesse culturale e cronachistico, notizie di ogni genere sulla vita e gli abitanti di Berchidda e
di altri centri del Logudoro-Monte
Acuto; ricordi di fatti criminosi, di
credenze e supertizioni, di catastrofi naturali, incendi, siccità, annadas malas e bonas), componimenti poetici con autori e testi, la
biografia e informazioni varie su
Francesco Alvaro Mannu, grande
poeta improvvisatore vissuto tra il
XVII e XVIII secolo.
Freschi di stampa
Curarsi con le piante
LE PIANTE
NELLE TERAPIE TRADIZIONALI
DELLA SARDEGNA
A qualche anno dalla prima
uscita viene pubblicata una nuova
edizione riveduta e corretta del
fortunato volume Le piante nelle
terapie tradizionali della Sardegna, che fin dalla sua prima pubblicazione ha avuto largo consenso e si è rapidamente esaurito.
Costituito in gran parte da schede e indici per una più agevole
consultazione, questo volume nasce dalla volontà di riscoprire e
documentare quell’insieme di sapienti credenze e di usi rituali legati alla medicina popolare ed in
particolare alle proprietà terapeutiche delle piante. Vengono indicati di ciascuna le caratteristiche e
i tipi di disturbo curati, le denominazioni dialettali e il luogo in cui
è stato raccolto il campione, associando sempre alla descrizione
botanica un’immagine o un disegno che ne renda più immediata
l'identificazione.
L’opera, pubblicata da Edizioni della Torre, costituisce il primo volume di una nuova collana
intitolata Siendas (Studi Interdisciplinari Ecologia Natura Demologia Antropologia Sarda) de-
dicata a ricerche sulle tradizioni
e sull’ambiente naturale della
Sardegna.
Gli Autori: Aldo Domenico
Atzei, francescano dell’Ordine
dei “Frati Minori”, ha insegnato,
come associato presso la Facoltà
di Farmacia dell’Università di
Sassari, dapprima “Flora ed erboristeria della Sardegna” e successivamente “Biologia vegetale”, in seguito ha tenuto la cattedra di “Flora medicinale regionale” presso la sede gemmata di
Tempio Pausania.
Teresa Usala insegna Scienze e
matematica nelle scuole medie,
Fulvia Putzolu è ricercatrice in
discipline demo-etno-antropoìogiche presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Cagliari
ed insegna Antropologia culturale nei corsi paramedici. Luisa
Orrù insegnava Antropologia
culturale presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Cagliari,
Gerolama Rozzo, biologa, era ricercatrice presso la Facoltà di
medicina della stessa Università.
A.D. Atzei, L. Orrù, F. Putzolu,
G. Rozzo, T. Usala
Le piante nelle terapie
tradizionali della Sardegna
Edizioni della Torre e 26,00
STRALCI DI VITA MIGRATORIA
Beniamino Manca è un diacono, di origine sarda, che per motivi canonici è costretto a recarsi e
soggiornare in Germania. Manca
ha anche la passione per la scrittura e quindi è stato naturale per lui
scrivere un dettagliato resoconto
sul lavoro svolto per tutta una vita
a favore degli Italiani emigrati in
Germania e, in particolare, nella
zona Dreiech, vicino a Francoforte sul Meno, dove arrivò nel 1975,
per operare nella Missione di
Gross Gerau. Questo libro – come
ha scritto nella prefazione padre
Tobia Bassanelli, missionario e
giornalista – raccoglie una preziosa testimonianza di 20 anni di lavoro nella Missione di Dreiech.
Beniamino Manca ha fatto una
puntuale descrizione del territorio
sotto l’aspetto civile, religioso ma
ha anche dedicato ampio spazio
alla Comunità italiana e al suo
contributo per la crescita di questa
regione. Per riuscire a pubblicare
il libro, che è arricchito da oltre
100 foto, Beniamino Manca ha
dovuto affrontare e superare ostacoli enormi.
Beniamino Manca
Stralci di Vita Migratoria
Heinrichstrasse 43
63225 LANGEN (Hessen)
“R
icerche socio-religiose sulla Chiesa Sarda
tra ’800 e ’900”
(ASDCA, Cagliari 2004, pag.
514, euro 25,00) è l’ultima pubblicazione di mons. Tonino Cabizzosu, ferace scrittore e storico, che con scorrevoli saggi offre
coerenti contributi scientifici per
capire e apprezzare la preziosa
complessità della storia sarda attraverso vicende e persone impegnate nell’evangelizzazione.
L’opera, ben congegnata in tre
parti, riguarda dodici significativi studi sulla Chiesa in Sardegna;
otto saggi sulla dimensione carismatica nella vita quotidiana e
tredici scritti su rappresentative
figure di vescovi, sacerdoti e religiose che hanno impegnato e
caratterizzato la loro vocazione
religiosa “al servizio delle classi
più disagiate” e ad inculturare “la
fede nella realta sarda”.
La presentazione di mons. Giuseppe Mani, Arcivescovo di Cagliari, nel riconoscere vari meriti all’opera ne evidenzia la capacità di gettare chiara “luce su tanti aspetti dell’intenso rapporto
sviluppato tra Chiesa e società in
Sardegna nel corso degli ultimi
due secoli”.
Emblematica la figura dell’arcivescovo cagliaritano Diego
Gregorio Cadello (1735-1807),
rievocata nell’intervento per la
liberazione degli schiavi carolini
a Tunisi (830 carlofortini catturati da un’incursione barbaresca
del 1798), nella storica “relatio
ad limina Calaritana” e nell’azione pastorale; attraverso i resoconti della visita pastorale in
Ogliastra nel 1800 si rilevano interessanti aspetti della religiosità
popolare “frammista a manifestazioni paganeggianti” e sulle
generali problematiche (viabilità) e precarie condizioni sociali
delle piccole comunità sarde.
Una particolare attenzione di
mons. Cabizzosu, che opera a
Cagliari in qualità di Ordinario di
Storia della Chiesa presso la Facoltà Teologica della Sardegna e
Direttore dell’Archivio Storico
Diocesano, è riservata a studi e
figure della Diocesi di Ozieri:
sua Diocesi di appartenenza essendo nato a Illorai.
Ozieri figura nella Bolla Apo-
S
stolica istitutiva della Diocesi
“Divina Disponente Clementia”,
emanata in data 9 marzo 1803 da
Pio VII; se ne ripercorre la storia
e il rapporto tra stampa cattolica
e società ozierese (1922-1933)
fino al puntuale e rievocativo
saggio per i 50 anni della testata
“Voce del Logudoro”: il primo
numero del periodico diocesano,
ora settimanale, apparve nel gennaio 1952.
Saggi e interesse rivolti anche
allo studio di fondazioni e congregazioni sarde operose nella
società isolana e tra i fermenti
sociali e missionari dell’Africa,
Argentina, Brasile, India e Sri
Lanka: espressione di una Chiesa
viva, vitale ed è ecumenicamente solidale.
Altro aspetto preso in esame
sono i Giubilei del XIX sec. e il
pellegrinaggio nella storia della
Chiesa e tra i luoghi tradizionali
di culto della Sardegna; documentate fonti archivistiche che
concorrono anche ad una nuova
riconsiderazione della storia socio-religiosa ed a una rilettura sul
profondo incidere della Fede nel
contesto civile.
Tra le figure ecclesiastiche,
analizzate e considerate motivo
di studio e ricerche, segnaliamo
il Vescovo di Nuoro mons. Giuseppe Melas (Guasila 1901-Nuoro 1970), impegnato ad operare
in un particolare tessuto sociale e
tra le conflittualità della società
barbaricina, e il canonico Antonio Piga, nativo di Armungia e
parroco di Silius, che tra il 1916
e il 1970 è presenza significativa
di evangelizzatore ed educatore
innovativo per tutto il Gerrei.
Ogni argomento del volume è
corredato da indicative note documentarie, che intendono fornire ed essere strumento pratico
e metodologico, per chi voglia
approfondire la conoscenza specifica o effettuare un lavoro di
ricerca.
Le ricerche di mons.Tonino
Cabizzosu sono contributo, e
passaggio fondamentale di conoscenze storiche, su cui convergono idee e vita di un recente passato; saggi per decifrare e comprendere l’attualità e i vari aspetti e ragioni del presente.
Cristoforo Puddu
Tradotto in francese
“Quelli di Arasolè”
di Franziscu Masala
i intitola “Ceux d’Arasolè” la versione francese del famoso romanzo di
Franciscu Masala, pubblicato
dalla prestigiosa casa editrice
Zulma di Parigi nella collana
della letteratura straniera.
L’opera di Masala è stata
tradotta da Claude Schmitt e si
trova in libreria dal 9 aprile.
“Tutti gli uomini di Arasolè,
piccolo villaggio immaginario
ma emblematico della Sarde-
gna – è detto nella presentazione – sono morti sul fronte
russo. Essi hanno conosciuto
il dolore, la rivolta, la disperazione. Francesco Masala riporta e restituisce questa epopea senza concessioni né illusioni, né senza senza un certo
riso che si può ben chiamare
sardonico”.
Per Francesco Masala, alla
soglia dei 90 anni è l’ennesimo
riconoscimento internazionale.