B.15.3 Rel_ie_37-08_2

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Comune di Concordia Sagittaria (VE)
Moro Pietro Meccanica s.r.l.
Ampliamento capannone industriale
Impianti elettrici
PROGETTO ESECUTIVO
Relazione Tecnica ai sensi
del DM 37/08*
*Annulla e sostituisce precedente versione della relazione tecnica datata 10 Settembre 2013
Il professionista incaricato
Ing. Diego Sartorello
San Donà di Piave, 18 Dicembre 2013
DENA progetti s.r.l.
via Tredici Martiri n° 88
30027 San Donà di Piave (VE)
Tel. 0421-22.15.22 - Fax 0421-22.16.33
n° Reg. Imprese di VE - C.F. e P.I. 02270960277
CCIAA REA VE-207217 – cap. soc. 10.400,00 i.v.
Documenti_Word\300\335\impianti elettrici\Rel_ie_37-08
Firmato digitalmente da
diego
sartorello
T = INGEGNERE
1-GENERALITA’
Relazione tecnica ai sensi del D.M. 37/08 relativa all’impianto elettrico da installare nei locali relativi all’ampliamento
del capannone della ditta Moro Pietro Meccanica s.r.l..
1.1-STRUTTURA DEL PROGETTO
Il progetto si compone dei seguenti documenti:
- La presente relazione tecnica, dove sono descritti gli interventi per l'impianto in oggetto e le norme tecniche di
riferimento;
- Tavola grafica impianti elettrici;
- Quadri elettrici;
1.2-INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBIENTI DI PROGETTO
L'intervento in progetto prevede l'ampliamento del capannone esistente, con la realizzazione di un manufatto da
affiancare all'esistente sul lato lungo. I locali sono adibiti ad uso lavorazione per la produzione di aratri per l’agricoltura.
Gli ambienti di progetto saranno costituiti dalla porzione di edificio oggetto di ampliamento.
2-CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI DI PROGETTO
I locali sono classificabili come ambienti ordinari. L’impianto elettrico in essi installato dovrà rispettare le prescrizioni
generali del DLgs 81/08 oltre che quelle della norma CEI 64-8.
3- NORMATIVA DI RIFERIMENTO
L'impianto elettrico è stato progettato facendo riferimento alla seguente normativa tecnica:
-
Norma C.E.I. 64-8 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in corrente continua.
-
Norma C.E.I. 17/13 - Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri B.T.)
4- CRITERI PROGETTUALI
4.1- QUADRI ELETTRICI
L’impianto trae origine dal punto di consegna dell’energia in MT (20.000V). Dal secondario del trasformatore MT/BT
(400V) partirà la linea per l’alimentazione del quadro generale a servizio dell’ampliamento della struttura (Q.G.A.) che
a sua volta alimenterà tutte le utenze e i sottoquadri installati nella porzione di edificio oggetto di ampliamento.
I sottoquadri saranno installati nelle posizioni indicate negli elaborati grafici e saranno in tutto 3: uno a servizio
dell’impianto di illuminazione del nuovo capannone (Q.L.A.), uno a servizio dell’impianto di illuminazione dell’area di
verniciatura (Q.L.V.) e uno a servizio della centrale termica (Q.C.T.).
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Entrambi i quadri dedicati all’illuminazione saranno dotati di pulsantiera esterna con interruttori muniti di placca di
protezione, in modo che non sia necessario per il personale accedere ai quadri elettrici per comandare l’accensione degli
apparecchi illuminanti. Per i quadri elettrici è stato previsto un grado di protezione IP55.
4.3-CAVI E CAVIDOTTI
Tutti i cavi presenti nei locali saranno del tipo non propagante l’incendio del tipo FG7OR
Le dorsali e le derivazioni saranno posate entro canali metallici o entro tubazioni rigide/flessibili in PVC posate a vista.
Le derivazioni si attesteranno in corrispondenza degli apparecchi utilizzatori e avverranno in apposite cassette o scatole
di derivazione .
A monte di ogni linea di alimentazione verrà installato un interruttore automatico magnetotermico differenziale per la
protezione della stessa dalle sovracorrenti e per la protezione dai contatti diretti/indiretti. Saranno installate inoltre, per
l’intera lunghezza dell’edificio, 6 blindosbarre, di cui, 2 con portata 25 A e una 40 A, alimenteranno l’impianto di
illuminazione e 3, con portata 250 A, forniranno alimentazione elettrica alle altre utenze. Le derivazioni dalle
blindosbarre avverranno attraverso connettori dedicati.
4.5-ILLUMINAZIONE ORDINARIA
All’interno della struttura è stato previsto un impianto di illuminazione composto da proiettori a sospensione con ottica
diffondente, finalizzati all’uso di lampade a scarica da 400 W. Con questa configurazione l’impianto di illuminazione è
in grado di garantire un illuminamento medio di circa 250 lx. Nell’area di verniciatura, oltre all’illuminazione ordinaria,
sono stati previsti ulteriori proiettori, fissati alle colonne ad un’altezza di 4m , per garantire un’illuminazione maggiore
durante il processo di lavorazione.
All’esterno, lungo la parete situata ad est del fabbricato, saranno installati dei proiettori muniti di lampade a led 50W
con accensione temporizzata regolata da un interruttore orario programmabile.
4.6-ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA
Lungo le vie di fuga saranno installati degli apparecchi per l’illuminazione di emergenza muniti di lampade fluorescenti
lineari da 58 W. Sopra le uscite di sicurezza saranno installate lampade di emergenza da 24 W. Tutti gli apparecchi
saranno del tipo con accumulatore interno e avranno 1h di autonomia.
4.7- IMPIANTO DI TERRA
Tutti i conduttori di terra dei locali presi in esame dovranno essere collegati all’ impianto di terra centrale dell’edificio.
L’impianto di terra relativo alla porzione del fabbricato oggetto di ampliamento sarà costituto da n.5 dispersori a croce
posati entro pozzetti interrati ispezionabili. I dispersori saranno connessi tra loro mediante corda di rame nudo sez. 35
mmq direttamente interrata. Detto impianto dovrà essere connesso all’impianto di terra della porzione di edificio
esistente.
5-DATI TECNICI DI PROGETTO
I calcoli di progetto sono stati eseguiti facendo riferimento ai seguenti dati:
- Ubicazione impianto
Concordia Sagittaria
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- Caduta di tensione massima ammessa dal punto di consegna ENEL al punto più lontano di ciascun cavo, in
condizioni regolari di esercizio (non tenendo conto del transitorio di accensione, a pieno carico ed anche, se previsto,
con carico parzializzato):
4%;
- Tensione di alimentazione dell'impianto
20.000/400V
- Frequenza
50Hz
- Sistema di alimentazione
Sistema trifase
5.1-SEZIONAMENTO E COMANDO ALL’ORIGINE DELL’IMPIANTO
Le prescrizioni generali relative al sezionamento e al comando degli impianti elettrici utilizzatori in bassa tensione sono
contenute nella norma CEI 64-8 parte 4.
In particolare esse prescrivono la presenza di un dispositivo di sezionamento su ogni circuito. I dispositivi di
sezionamento devono interrompere in modo efficace tutti i conduttori attivi di alimentazione del relativo circuito.
5.2-PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
Il contatto diretto avviene quando il soggetto tocca una parte attiva dell’impianto elettrico.
Le prescrizioni generali relative alla protezione contro i contatti diretti degli impianti elettrici utilizzatori in bassa
tensione sono contenute nella norma CEI 64-8.
In particolare esse impongono che debba essere adottata la protezione totale mediante l’applicazione di una delle
seguenti misure:
-Protezione mediante adeguato isolamento delle parti attive. L’isolamento può essere rimosso solo mediante
distruzione.
-Protezione mediante involucri o barriere. Gli involucri o le barriere devono assicurare un grado di protezione
almeno IPXXB (il dito di prova non può toccare le parti in tensione) e, per le superfici orizzontali a portata
di mano, devono assicurare un grado di protezione IPXXD (il filo di prova non può toccare le parti in
tensione).
Qualora vi fosse la necessità di aprire un involucro o rimuovere una barriera per effettuare una manutenzione, è
necessario che l’operazione avvenga in tutta sicurezza mediante l’applicazione di una delle seguenti misure:
-utilizzo di una chiave o attrezzo;
-interposizione di una seconda barriera che assicuri un grado di protezione almeno IPXXB rimovibile solo
con l’utilizzo di una chiave o attrezzo;
-sezionamento delle parti attive.
Nel caso il componente dell’impianto elettrico sia installato in un ambiente eccessivamente polveroso ovvero umido
(all’aperto) o soggetto alla presenza di acqua, è necessario che il componente presenti un grado supplementare di
protezione contro i contatti diretti. A tal fine la struttura o l’involucro del componente viene classificato all’atto della
commercializzazione in base al grado IP che gli compete.
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5.3-PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
Il contatto indiretto avviene quando il soggetto viene in contatto con una parte metallica suscettibile a trasmettere il
potenziale di rete (massa) ovvero il potenziale di terra (massa estranea).
Le prescrizioni generali relative alla protezione contro i contatti indiretti degli impianti elettrici utilizzatori in bassa
tensione sono contenute nella norma CEI 64-8 Parte 4.
Esse impongono la realizzazione di uno dei seguenti metodi:
5.3.1-PROTEZIONE MEDIANTE INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO.
Esso presuppone il coordinamento tra il valore massimo di intervento del dispositivo di interruzione automatica in caso
di guasto a terra ed il valore della resistenza di terra, secondo la nota relazione:
R t ≤
dove:
5 0
Ig
Rt: resistenza di terra in ohm;
Ig: corrente di guasto a terra in ampére.
Va da sé la considerazione seguente: al fine di ottenere la più efficace protezione contro i contatti indiretti è necessaria
la contemporanea presenza dell’impianto di terra e dell’interruttore differenziale.
L’impianto in oggetto adotta il metodo suddetto a partire dal quadro generale.
5.3.2-PROTEZIONE MEDIANTE L’UTILIZZO DI COMPONENTI DOTATI DI ISOLAMENTO
DOPPIO O RINFORZATO.
Qualora il metodo di protezione sopra descritto risulti di difficile applicazione, la norma permette l’adozione di metodi
alternativi, ma non meno efficaci, di protezione contro i contatti indiretti.
Quando la conduttura elettrica nel suo complesso (conduttori, cavidotti di contenimento, cassette di derivazione, scatole
portafrutto, apparecchi utilizzatori, etc.) non presenta alcuna massa perché ciascun componente è dotato di isolamento
doppio o rinforzato, si realizzano le condizioni perché quella conduttura possa essere ritenuta in Classe II: essa offre una
protezione intrinseca contro i contatti indiretti. In tal caso è vietato il collegamento a terra dell’apparecchio utilizzatore.
6-PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE CONTRO LE SOVRACORRENTI
Nel Capitolo 43 della norma CEI 64-8 sono riportate le prescrizioni relative alla protezione delle condutture contro le
sovracorrenti.
Si rammenta che con il termine sovracorrente si intende sia la corrente di sovraccarico che quella di cortocircuito.
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Al riguardo della sovracorrente che si manifesta a seguito di un cortocircuito, ogni linea elettrica deve essere protetta
mediante dispositivo di interruzione automatica in modo che siano rispettate le seguenti prescrizioni:
-il valore massimo della corrente di c.c. presunta in qualsiasi punto della conduttura deve essere inferiore al
potere di interruzione del dispositivo automatico di interruzione.
-in qualsiasi punto della conduttura deve essere soddisfatta la seguente relazione:
∫ I 2 dt ≤ K 2 S 2
dove:
I è il valore della corrente di c.c. [A]
t è il tempo [s]
S è la sezione del conduttore [mmq]
K è un coefficiente numerico che vale 115 per i conduttori in rame isolati in PVC, 143 per i
conduttori in rame isolati in gomma etilenpropilenica e propilene reticolato.
Al riguardo della sovracorrente che si manifesta a seguito di un sovraccarico, ogni linea elettrica deve essere protetta
mediante dispositivo di interruzione automatica in modo che siano rispettate le seguenti prescrizioni:
-nei luoghi a maggior rischio in caso d’incendio ed in quelli con pericolo di esplosione il dispositivo di
protezione deve essere montato all’inizio della conduttura da proteggere.
- per gli interruttori automatici deve essere soddisfatta la seguenti relazione:
Ib ≤ In ≤ Iz
I f ≤ 1.4 5 I z
dove:
Ib: valore della corrente di impiego della conduttura
In: valore della corrente nominale del dispositivo di protezione
Iz: valore della portata della conduttura
If: valore della corrente di intervento del dispositivo di protezione
Tutti i circuiti costituenti l’impianto in oggetto soddisfano quanto sopra riportato.
6.1-PROTEZIONE CONTRO GLI EFFETTI TERMICI E GLI INCENDI
L’impianto elettrico sarà realizzato in modo da non essere occasione di incendi. Tale rischio deve essere considerato sia
nella scelta dei componenti che nella realizzazione dell’impianto.
6.2-COMPONENTI
I componenti che possono raggiungere temperature pericolose saranno montati su elementi che resistono alle
temperature ovvero all’interno di schermi termicamente isolanti ovvero in maniera che il calore prodotto possa essere
agevolmente dissipato.
I componenti che possono provocare archi o scintille saranno installati in maniera da non innescare incendi.
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I cavi, in relazione al tipo di cavidotto di contenimento ed alle modalità di posa, possederanno le caratteristiche di non
propagazione dell’incendio.
Tutti i componenti costituenti l’impianto in oggetto dovranno soddisfare quanto sopra riportato.
6.3-IMPIANTO
Esso sarà realizzato secondo le indicazioni del progetto con posa delle condutture effettuata secondo le modalità
riportate nella Norma CEI 64-8.
7-PROGETTAZIONE DELL’ IMPIANTO
La progettazione dell’impianto è resa obbligatoria ai sensi dell’art.5 comma 1) del DM 22/1/08 n.37
7.1-INSTALLAZIONE DEGLI IMPIANTI
7.1.1 -LA REGOLA D’ARTE
L’impresa installatrice è tenuta a eseguire gli impianti a regola d’arte utilizzando allo scopo materiali parimenti costruiti
a regola d’ arte.
I materiali ed i componenti realizzati secondo le norme tecniche di sicurezza dell’ente italiano di unificazione (UNI) e
del comitato elettrotecnico italiano (CEI), nonché del rispetto di quanto prescritto dalla legislazione tecnica vigente in
materia, si considerano costruiti a regola d’arte. Si intendono altresì costruiti a regola d’arte i materiali ed i componenti
elettrici dotati di certificati o attestati di conformità alle norme armonizzate previste dalla legge 791\77 o dotati altresì di
marchi di cui all’allegato IV del Decreto del Ministero dell’ industria, commercio e artigianato 13 giugno 1989.
In sintesi gli impianti realizzati in conformità alle norme tecniche dell’ UNI e del CEI, nonché alla legislazione tecnica
vigente si intendono costruiti a regola d’arte
7.2-DESCRIZIONE SOMMARIA DELL'IMPIANTO ELETTRICO IN OGGETTO
L’impianto elettrico in oggetto consta delle seguenti sottoparti:
-
Quadri elettrici
-
Impianto di distribuzione dell’energia elettrica in bassa tensione
-
Impianto di terra
Ognuna delle sottoparti verrà ora descritta in dettaglio
7.2.1- QUADRI ELETTRICI
I quadri elettrici saranno installati nelle posizioni indicate negli elaborati grafici e in posizione tale da poter effettuare in
maniera agevole le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria. Dai quadri partiranno le linee dorsali per
l’illuminazione e la F.M.
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7.2.2- IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA
IN BASSA TENSIONE
Le condutture e i circuiti terminali saranno costituite da cavi per energia identificati dalla seguente sigla di
designazione:
- cavo unipolare/multipolare con guaina: FG7OR, non propagante l’incendio.
Il dimensionamento delle linee è stato effettuato in modo da soddisfare soprattutto le esigenze di portata, di resistenza ai
corti circuiti e i limiti ammessi per la caduta di tensione (C.E.I. 64-8);
I colori dei singoli conduttori sono quelli imposti dalle norme C.E.I.: blu per il neutro, giallo-verde per il PE , altro
colore (esclusi blu e giallo-verde) per la fase.
Le blindosbarre avranno portate diverse per l’illuminazione e la f.m, rispettivamente 25A e 250 A.
7.2.4- IMPIANTO DI TERRA
Gli impianti elettrici devono essere dotati di impianto di messa a terra e di interruttori differenziali o di altri sistemi
equivalenti. Gli impianti elettrici devono essere dotati di interruttori differenziali con il livello di sensibilità più idoneo
ai fini della sicurezza dell’ambiente da proteggere e tale da consentire un regolare funzionamento degli stessi.
L'impianto di terra deve essere conforme alla Norma CEI 64-8; il coordinamento tra impianto di terra ed interruttori
differenziali è basilare. L’impianto di terra consta essenzialmente di due parti: l'impianto dispersore e il circuito
equipotenziale atto ad interconnettere metallicamente tutte le masse al sopracitato impianto dispersore.
Il punto centrale dell'impianto di terra è il collettore principale di terra.
Nella fattispecie tutti i conduttori di terra dei locali presi in esame dovranno essere collegati all’ impianto di terra
centrale dell’edificio.
NODO O COLLETTORE DI TERRA:
Il nodo principale di terra consiste in una barra in rame a cui si collegheranno i conduttori di protezione (PE) da un lato
ed i conduttori di terra dall'altro.
CONDUTTORI DI PROTEZIONE
(PE):
I conduttori di protezione (PE) saranno collegati ad ogni massa ed agli alveoli di terra delle prese, ciascuno avrà sezione
non inferiore a quella della fase del circuito cui fanno parte.
Il professionista incaricato
Ing. Diego Sartorello
Firmato digitalmente da
diego
sartorello
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