La Relatività Generale si fonda sul “principio” di equivalenza, la cui verifica è cruciale. Stato dell’arte e prospettive Anna M. Nobili Dipartimento di Fisica “E. Fermi” dell’ Università di Pisa e INFN Largo Bruno Pontecorvo 3, 56127 Pisa, Italia La gravità è la più antica tra le forze fondamentali della natura scoperte dall’uomo, e governa il moto di tutti i corpi celesti dagli asteroidi, alla Terra, al sistema solare, alle stelle, alle galassie, all’intero universo. Dalla pubblicazione dei Principa nel 1687, per circa 230 anni, quella di Newton è stata la migliore teoria della gravitazione, che ha permesso di descrivere con grande precisione il moto dei corpi celesti e ha fatto della meccanica celeste il paradigma delle scienze esatte. Nel 1915-16 la teoria della Relatività Generale di Einstein cambia totalmente il punto di vista di Newton. I primi risultati osservabili si discostano di poco da quelli di Newton, ma oggi la Relatività Generale è parte integrante della tecnologia moderna e le sue previsioni non sono mai state smentite dagli esperimenti. Ciononostante siamo ben lontani dall’avere un modello dell’universo in accordo con le osservazioni. Le galassie non rispettano le leggi della gravitazione a meno che non si ipotizzi l’esistenza al loro interno di un massa per noi oscura. Le osservazioni di supernove molto lontane dimostrano che l’universo accelera ad un tasso maggiore di quanto la teoria attuale non riesca a spiegare, come se ci fosse qualcosa (una energia oscura) che contrasta l’attrazione gravitazionale accelerando l’espansione. Le osservazioni richiedono di invocare circa il 70% di energia oscura e il 25% di massa oscura, per un totale di 95% di massa-energia dell’universo di cui non sappiamo nulla. Quanto alle altre forze fondamentali – elettromagnetica, debole e forte– esiste dagli anni 70 del secolo scorso il “Modello Standard” delle particelle elementari che descrive, in accordo con gli esperimenti, la fisica su piccolissime scale. Ma il Modello Standard e la Relatività Generale sono tra loro inconciliabili, e si osserva che esse falliscono ogni qual volta si ha a che fare con processi fisici per i quali sono rilevanti sia la gravità che la meccanica quantistica. C’è evidentemente un impasse, da cui forse è possibile uscire –come altre volte nella storia della fisica– con un esperimento di altissima precisione. La Relatività Generale si fonda sul fatto che –secondo tutti gli esperimenti da Galileo ad oggi– in un campo gravitazionale tutti i corpi cadono con la stessa accelerazione indipendentemente dalla loro massa e composizione. Si chiama universalità della caduta libera, e anche principio di equivalenza debole. La gravità è l’unica forza a godere di questa proprietà che la rende inconciliabile con tutte le altre. Se un esperimento ne dimostrasse inequivocabilmente la violazione, delle due l’una: o la Relatività Generale deve essere modificata, oppure siamo in presenza di una nuova forza della natura. In ogni caso, sarebbe una rivoluzione scientifica. Per questo occorre verificare l’universalità della caduta libera quanto più precisamente possibile, il che richiede di far volare dentro un satellite in orbita bassa attorno alla Terra uno strumento sensibile a piccolissime differenze di forza. Il miglioramento rispetto agli esperimenti fatti finora sarebbe di diversi ordini di grandezza, spingendosi in un terreno della fisica totalmente inesplorato e aumentando quindi la possibilità di trovare una violazione. D’altro canto, una ulteriore verifica a tali livelli di precisione costituirebbe una pietra miliare con cui ogni tentativo di superare l’impasse attuale dovrebbe confrontarsi. 1