Numero 4 Dicembre 2012 N E W S • • Il 9 dicembre presso il teatro Giuditta Pasta di Saronno si terrà la terza replica del musical “Pinocchio—un bambino speciale” Il 27 gennaio, invece, si terrà la quarta replica a Saronno, riservata ai parrocchiani della parrocchia Regina Pacis Visitate il nostro sito per restare aggiornati con le prossime date dello spettacolo e i prossimi eventi che la Cooperativa organizzerà. S O M M AR I O : Cari lettori 1 Genio & follia 2 A beautiful mind 3 C A R I Cari lettori e lettrici in questo numero abbiamo rinnovato tutte le rubriche, inserendo nuovissimi argomenti. Potrete farvi una cultura sulla psicologia con gli articoli curati da Erica e Luca G., sulla fotografia grazie a Luca A. e Erica, sulla scienza grazie a Luca G. e sulla musica grazie al nostro esperto Giuseppe. Una new entry della redazione è il nostro poeta Angelo, mentre si riconferma la collaborazione con le Piccole Apostole che approfondiranno i temi legati alla fede, e i nostri consigli cinematografici offerti da Marisa. Le chitarre e i loro meccanismi 4 La storia della fotografia 5 DIRETTRICE DEL GIORNALE Chiara Arrigoni Sta arrivando Natale! 6 CAPOREDATTORE Erica Freri Il Sole — Parte prima 7 Pinocchio — Un bambino speciale 8 L E T T O R I Un’altra grossa novità è la creazione del blog “Botta&Risposta” che ci permette di tenere un filo diretto con voi lettori e che potrete usare per suggerirci nuovi temi da affrontare. L’indirizzo del nostro Blog è http:// thegranellotimes.blogspot.it. Vi ricordiamo che al nostro sito http://sfa.granello-coop.it sono consultabili le precedenti uscite del nostro Giornalino. Vi auguriamo una buona lettura. E scriveteci in molti sul blog! REDAZIONE Luca Alberti Erica Freri Luca Garbelli Giuseppe Orlando Marisa Scilletta Piccole Apostole della Carità La Redazione. La redazione e tutto il Granello vi augurano tanti auguri di BUON NATALE E UN GIOIOSO 2013!!! P a g i n a 2 La Psicologia G E N I O & F O L L I A Cari lettori e lettrici da questo volume inizieremo a parlarvi in vari articoli della psicologia, cioè tratteremo le malattie mentali e come esse vengono curate. In particolar modo in questo articolo parleremo della schizzofrenia o sindrome da personalità multipla. Che cos’è la schizzofrenia? È una forma di malattia psichiatrica caratterizzata, secondo le convenzioni scientifiche, dalla persistenza di sintomi di alterazione del pensiero, del comportamento e dell’affettività, con una gravità tale da limitare le normali attività della persona; per darvi un’idea è come se il soggetto sognasse da sveglio. I sintomi più comuni sono: allucinazioni uditive, deliri, pensieri o discorsi disorganizzati. La malattia comporta diversi problemi cronici relativi al comportamento e alla sfera emozionale. Un esempio di persona affetta da schizofrenia è il famoso John Nash nato nel 1928. Si tratta di un celebre matematico che ha dovuto convivere per oltre trent’anni con i suoi successi scientifici e accademici e la malattia mentale. Le cure ai tempi di Nash erano costituite soprattutto da elettroshock e insulinashock che provocavano convulsioni e coma. John, anche se affetto dalla sua malattia mentale riuscì ad elaborare la teoria dei giochi che si basa sulla matematica e sulla psicologia dei vari soggetti, avvicinandosi a ciò che potremmo definire previsione delle mosse e contro mosse avversarie, in base alle quali progettare le nostre azioni per avere un’alta percentuale di riuscita positiva. Questa teoria viene applicata in diversi campi come l’economia, l’informatica, la sociologia. Secondo noi, John Nash è una persona da ammirare perché anche se malato mentalmente non si è arreso e ha raggiunto i suoi obbiettivi. Cari lettori interessandoci dell’argomento ci siamo appassionati e resi conto della vastità dello stesso. La nostra ricerca prosegue…. Vi terremo aggiornati…. Erica Freri e Luca Garbelli P a g i n a cineforum T H E B E A U T I F U L M I N D Nel 1947 John Nash entra all’università di Princeton per un dottorato in matematica. É un ragazzo un po’ strano ma al tempo stesso dimostra di avere tanta intelligenza. All’università incontra Charter che è anche il suo compagno di stanza un po’ eccentrico, e due ragazzi che capiscono che John presenta dei tratti strani, ma lo accolgono nel loro gruppo. Un giorno incontra Parcher, un agente dei servizi segreti, il quale gli propone di decriptare dei messaggi inviati all’America dalla Russia. Contemporaneamente John intreccia una relazione con una sua studentessa, Alicia, la quale diventerà sua moglie e metterà al mondo il loro bambino. Mentre la carriera va a gonfie vele e la collaborazione con Parcher va avanti, la situazione mentale peggiora, al punto che, durante un congresso John manifesta a tutti le sue allucinazioni, e diventa necessario un ricovero in ospedale. Qui gli somministrano l’elettroshock e diagnosticano la malattia mentale: la moglie inizialmente è incredula, ma decide di aiutarlo. Da qui inizia il cammino di John per combattere la sua malattia. Regia: Ron Howard Anno: 2001 Vincitore di 4 premi Oscar: Miglior film Miglior regia Miglior attrice non protagonista Migliore sceneggiatura non originale Vincitore di 4 Golden Globe Miglior film drammatico Migliore attore in un film drammatico Migliore attrice non protagonista Migliore sceneggiatura I medici gli prescrivono degli psicofarmaci che però hanno delle ripercussioni sulla sua vita: lo fanno stare come un vegetale, non ha più intimità con la moglie, e perde anche quelle sue capacità intellettive particolari legate proprio alla sua malattia mentale. All’insaputa della moglie smette di prendere gli psicofarmaci, però ritorna a vedere le persone immaginarie. Un episodio grave che gli fa scattare la voglia di guarire: è quando, immerso nelle sue allucinazioni, rischia di far annegare il figlio. La moglie chiede aiuto allo psichiatra che gli propone di ricoverarlo però John si rifiuta e propone alla moglie di aiutarlo a convivere con la malattia. La loro lotta viene vinta: il protagonista ritorna al suo lavoro e vince il premio Nobel per l’economia. Il film mi è piaciuto soprattutto alla fine quando vince il premio Nobel: è un traguardo importante per un uomo che non si è arreso alla malattia e ha saputo riprendersi in mano la sua vita. Marisa Scilletta 3 P a g i n a 4 L E LA MUSICA C H I TA R R E E I L O R O M E C C A N I S M I La chitarra è uno strumento musicale cordofono che viene suonato con i polpastrelli, con le unghie o con un plettro. Il suono è generato dalla vibrazione delle corde, che sono tese al di sopra del piano armonico che, a sua volta, poggia sulla cassa armonica che amplifica il suono. Le corde sono tese tra il tiracorde, fissato sul ponticello, ed il capotasto. Sul manico, la tastiera consente di accorciare la lunghezza della parte di corda vibrante e di suonare le note desiderate premendo la corda stessa appena dietro il rispettivo tasto. Di solito la mano sinistra preme le corde sul manico, mentre la destra pizzica le corde facendole vibrare. Esistono diversi tipi di chitarre: • Acustiche, con un corpo vuoto a formare la cassa armonica, per creare un’amplificazione del suono che sfrutti le naturali proprietà della fisica del suono; • Elettriche, con un corpo pieno e solido, un manico rinforzato da un’anima (in genere d’acciaio, chiamata truss rod), e corde metalliche; per questa chitarra è necessario l’ausilio di un’amplificazione elettrica, tramite il collegamento a una cassa acustica. È usata massicciamente nel blues rock and roll, country, jazz, jazz-rock, fusion, metal; • Chitarra ritmica o chitarra di accompagnamento, specialmente nel rock, è la chitarra che si suona per accompagnare armonicamente e dare ritmo a un brano. Giuseppe Orlando La vita insieme alla fotografia L A S T O R I A D E L L A P a g i n a 5 F O T O G R A F I A Cari lettori, forse vi sarete chiesti come sono nate le nostre macchine fotografiche, come siamo arrivati negli anni ad avere con un solo click un ricordo da portare sempre con noi, e da mostrare a chi vogliamo. Con questo articolo vi introdurremo nel mondo affascinante della fotografia. La fotografia nasce come immagine monocromatica, ciò significa che le forme e i colori dei vari oggetti venivano rappresentati da una scala di un unico colore (scala di grigi). Quando è nata la fotografia e chi è stato a scoprirla? Non c'è una data precisa da commemorare per la nascita della fotografia e nemmeno un unico nome, anche se molti la associano a Daguerre nel 1839. Come tutte le grandi invenzioni, qualcosa era già nell'aria nella prima metà dell''800 e ci stavano lavorando in molti: Wegdwood con i suoi esperimenti sul nitrato d'argento, Niépce con le sue eliografie, Talbot, cui si deve il primo negativo su carta. La prima tappa fondamentale nella storia della Fotografia è stata l'invenzione della Camera Oscura, essa è la parte essenziale della macchina fotografica e ha una funzionalità simile all’occhio umano: la lente dell'obbiettivo della macchina fotografica corrisponde al cristallino e il foro di entrata della luce alla pupilla, al di là della quale si trova la camera oscura dell'occhio, sul cui fondo vi è la rètina, dove si proiettano, rovesciate, le immagini del mondo esterno. Noi vediamo le immagini dritte perché il nostro cervello con un procedimento incredibilmente affascinante e complicato le raddrizza. Cari lettori nel prossimo articolo parleremo della prima macchina fotografica e della sua evoluzione. Di come la nostra tecnologia si è avanzata negli anni. Quella a destra è la prima fotografia, risalente all’estate del 1826 e scattata da Niépce. Si tratta di un’eliografia, l’antenata della moderna fotografia, realizzata pennellando una lamina di rame ricoperta. Erica Freri e Luca Alberti P a g i n a 6 S TA LA fede... A R R I VA N D O N ATA L E ! Natale! La festa più bella dell’anno. Si crea e si percepisce intorno a noi un’atmosfera unica, ricca di luci, di decorazioni, di suoni e di magia…. Una festa che si gode soprattutto nell’ambiente familiare dove tra il calore del focolare e il coloratissimo albero illuminato si attende con impazienza l’arrivo di Babbo Natale. Nell’attesa, dalla finestra, si può scrutare un incantevole paesaggio invernale con tanta neve candida…. Ma, il vero Natale è la memoria della nascita di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, nella grotta di Betlemme. Il Natale restituendo a ciascuno il senso della nascita ci rende più umani. Nella nascita di Cristo rinasce l’uomo. Come fare perché il Natale sia davvero luce, speranza, gioia…? Come fare perché Natale sia davvero…. Natale, cioè incontro con Colui che rivela la vita e la conduce alla sua pienezza. E’ l’atteggiamento dell’attesa che bisogna evidenziare e considerare con fiducia! L’attesa, l’attendere è una dimensione che attraversa tutta la nostra esistenza personale, familiare e sociale. L’attesa è presente in mille situazioni da quelle più piccole e banali fino alle più importanti, che ci coinvolgono totalmente e nel profondo. Si potrebbe dire che l’uomo è vivo finché attende, finché nel suo cuore è viva la speranza. L’uomo è attesa…. attesa di una risposta, attesa di un compimento, attesa di un Salvatore e Liberatore, attesa di Colui che colma il cuore! A Natale accade proprio questo: ciò che il nostro cuore attende è una Persona, è Colui che tutto chiarisce e rinnova, rigenera e valorizza, riconcilia e sostiene. Chi trova il tesoro, che è Gesù, non ha più bisogno di altro! Invochiamo, dunque, in maniera semplice, essenziale, diretta il Signore: Vieni, perché io non basto a me stesso, non posso più fingere, non posso più ingannarmi. Tu sei l’atteso. Io sono aperto a Te e nella Chiesa mi doni la concreta esperienza per vivere come salvato, liberato dall’oscurità, dal vuoto. Tu sei l’attesa grande e misteriosa di ogni cuore! Il Signore è sceso in questo mondo, per portare pace e serenità fra la gente. Si è fatto chiamare: “Emmanuele”, che vuol dire: “Dio con noi, che non può e non deve mai diventare il ”Dio contro gli altri”. Allora, il Natale, non solo quello cristiano, ma anche quello “di tutti”, non finirà nel consumarsi in poche ore e in molti beni, ma si diffonderà nel vissuto quotidiano, nelle relazioni autentiche, nel rispetto dell’altro, nella vita ricca di senso. Solo una vita ricca di Amore e di Bene, potrà esprimere in gesti e parole la bellezza e la luce che brillò nella notte fonda di Betlemme, e che deve brillare anche oggi in ogni luogo avvolto dal dolore, dalla tristezza e dal non senso. Il Natale è invito alla speranza e questa speranza è offerta a tutti. Il Natale ci porti la pace interiore e un desiderio incontenibile di diventare più buoni, più attenti nell’accorgerci dei bisogni di chi ci vive accanto. Si deve cercare di essere meno egoisti, per vivere un’ esistenza più degna di Colui che è sceso dal cielo. Penso sia bello concludere il ricordo del Natale, con questa stupenda preghiera di Madre Teresa di Calcutta E’ Natale E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano. E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri. Madre Teresa di Calcutta Piccole Apostole della Carità di Sant’Ilario P a g i n a … e la scienza I L S O L E — PA R T E 7 P R I M A Le stelle sono un agglomerato di gas super surriscaldato e ionizzato chiamato plasma della temperatura di diversi milioni di gradi centigradi. Una cosa molto importante da sapere su di esse è che le loro dimensioni, il loro calore e di conseguenza il loro colore è strettamente legata alla loro vita e, di conseguenza, alla loro morte. In questo articolo vi voglio parlare in particolare del sole, la stella più prossima a noi: che tipo di stella è? Il sole è una stella definita nana gialla che ha circa 4.500.000 di anni terrestri e dovrebbero restagliene altrettanti da vivere. Il suo nome deriva dalle sue dimensioni molto ridotte e dalla frequenza (colore) della sua luce. Per darvi un’idea della dimensione del Sole, immaginate che esso potrebbe contenere diversi milioni di terre. come si è formato? come detto prima, all’incirca 4.500.000 anni fa, tutte le stelle iniziano la loro vita partendo da una cosiddetta nana bianca, cioè una pre-stella di dimensioni più o meno simili a quelle della terra, che gradualmente assorbe come una spugna parte dell’idrogeno che è presente nella propria nebulosa. Questo fenomeno potremmo definirlo “nebbia cosmica” ed è un processo che dura in media diversi milioni di anni (un tempo relativamente breve in tempo cosmico). Gradualmente questo gas si addensa sulla nana bianca e man mano che aumenta accelera sempre più il suddetto processo. Quando tale gas ha raggiunto una quantità sufficiente a innescare delle reazioni atomiche avviene qualcosa di simile ad accendere un fiammifero in una stanza buia, ovvero nasce la stella. cosa comporta questo? L’inizio di una battaglia tra la forza dirompente delle esplosioni nucleari all’interno della stella che tentano di farla esplodere come una bolla e la sua stessa gravità creata dalla sua stessa massa che tenta di schiacciarla. Per nostra fortuna il Sole è un tipo di stella relativamente e insolitamente molto stabile con una temperatura né troppo calda né troppo fredda che ci permette di essere dove siamo ora. Non tutti i sistemi solari hanno solo una stella, essi sono una rarità nell’universo, ma di ciò vi parlerò un’altra volta. Nel caso del sistema solare, la cosiddetta zona abitabile parte da Venere e termina a Marte, mentre la Terra si trova proprio al centro di questo “corridoio” che permette la vita nel nostro sistema. come fa il Sole a creare la sua luce e quanto ci impiega ad arrivare a noi? La luce è uno dei diretti prodotti della fusione nucleare che trasforma quattro atomi di idrogeno in uno di elio. Gli atomi di idrogeno sono il carburante della stella e permettono di produrre energia con cui contrastare temporaneamente la sua stessa forza di gravità. Un altro prodotto della fusione nucleare è una particella chiamata fotone, la quale si genera nel nucleo della stella e da lì parte per raggiungerne l’esterno. Durante questo viaggio, che dura diversi milioni di anni, il fotone ogni volta che colpisce un’altra molecola, viene assorbito e rilanciato in un’altra direzione, come se fosse fatto rimbalzare tra una quantità innumerevole di specchi. Una volta raggiunta la superficie solare, impiega ben 8 minuti e mezzo per arrivare al nostro pianeta, viaggiando all’incredibile velocità di 300.000 chilometri al secondo, ovvero la velocità della luce. Quindi ogni volta che noi guardiamo il sole non lo vediamo in tempo reale, come molti credono, bensì come era 8 minuti e 30 secondi fa. Luca Garbelli P a g i n a 8 DANZA LA DANZA Alzati, vai, cosa aspetti! Alzati, corri , non indulgiare. Vedi gli uccelli , vedi lontano, vedi anche in te. Danza nel ritmo e nel respiro, danza il corpo d’allegria, danza con me, forse non ami? Danza la danza, prendi la mano, senti la forza danza con te. Danza il tormento e la bufera, danza il torrente nella corrente. Danza nel cielo e nella terra Danza danza, danza la danza.