Psicologia di Comunità Giornale della Società Italiana di Psicologia di Comunità Anno XVI, Numero 30 Dicembre 2014 Newsletter Editoriale - di Patrizia Meringolo Care socie e cari soci, con la newsletter arriva il nuovo anno, con l‟augurio che sia sereno e fruttuoso per tutti. Il 2014 è stato un anno che ha messo a dura prova la nostra resilienza, individuale e collettiva, costringendoci a misurarci con difficoltà di ogni tipo: la crisi economica, che morde le difese di molti, soprattutto dei giovani, i dissesti del territorio, con la pioggia battente che ha sgretolato un territorio deprivato più delle nostre finanze, situazioni sociali e politiche complesse, non sempre di supporto e spesso bisognose di tutta la nostra creatività e intelligenza civica. Chi vive nell‟università continua a doversi confrontare con medie e mediane, esondate dalla statistica per etichettare le nostre pro- duzioni. Chi lavora nel sociale si confronta spesso con conflitti che sembrano esplodere in maniera più acuta di sempre, perché la scarsità di mezzi incrementa – come sappiamo – la ricerca di capri espiatori e i comportamenti aggressivi. Chi si occupa di scuola e dei luoghi della salute, sistemi cardine del prendersi cura, si muove nel difficile equilibro tra bisogni accresciuti e risorse messe in discussione da risparmi non sempre avveduti. E nonostante tutto ciò, anzi, proprio per questo, siamo resilienti. Riscopriamo forze e valori che sembravano essere stati messi in sordina dalle luci delle ribalte dei decenni passati. Emergono delle esperienze nuove e inaspettate nelle città: penso per esempio alle esperien- ze delle transition town e a un modo innovativo di intendere la sostenibilità, la cultura della protezione ambientale e nuovi stili di vita; ai community garden con il recupero collettivo degli spazi dismessi (o anche semplicemente trascurati); alle piazze reali e virtuali in cui la socialità, fortunatamente insopprimibile, continua ad esprimersi, con modalità e con una ricchezza di sfaccettature che ancora dobbiamo comprendere e studiare pienamente. Un compito che si presenta come prioritario è quello della promozione delle nostre – specifiche – competenze, perché se c‟è un‟epoca in cui il sapere di comunità è indispensabile, probabilmente è proprio questa. E se questo è un obiettivo e un programma per la SIPCO - SOCIETÀ ITALIANA DI PSICOLOGIA DI COMUNITÀ Sommario Report convegni 3 X Convegno Sipco 2014: backstage 3 Apertura dei lavori con Catherine 4 Campbell Lezione magistrale di Serdar Değirmencioğlu 5 Condividere le esperienze 6 V Conferenza Internazionale di Psicologia di comunità 6 Empowerment e comunità nel PSM di Bologna 7 Interventi: Profilo di comunità a Palermo 8 Post it: Notizie 10 La ricerca “giovane” si racconta con Francesco Fattori 12 Appuntamenti 13 XI Congresso SIPSA, maggio 2015, Catania 13 PRESIDENTE: PATRIZIA MERINGOLO (UNIVERSITÀ DI FIRENZE) X Congresso Padova, giugno 2015 14 ANGELA FEDI (UNIVERSITÀ DI TORINO) XV Biennal Conference SCRA, Massachusset, giugno 2015 16 DIRETTIVO: XIV Congresso europeo di psicologia, Milano, luglio 2015 17 International Summer school 19 LUANA VALLETTA (UNIVERSITÀ DI BOLOGNA) Schede bibliografiche: Agire e discutere 20 LOREDANA VARVERI (UNIVERSITÀ DI PALERMO) Oltre il legame 21 Rivista Psicologia di comunità 22 TERRI MANNARINI (UNIVERSITÀ DEL SALENTO) ELENA MARTA (UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO) MAURA POZZI (UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO) segue dalla pag. 1 Editoriale Pagina 2 nostra associazione, dobbiamo tuttavia riconoscere che l‟anno che è passato non è certo stato privo di stimoli per il nostro agire. In questo numero ricordiamo e descriviamo alcune delle occasioni di studio e di confronto che abbiamo avuto nel 2014: il X Convegno SIPCO di Cesena, ricco di spunti di riflessione, del quale vi presentiamo in particolare le lezioni magistrali; la V Conferenza Internazionale di Psicologia di Comunità che si è svolta a Fortaleza, dove abbiamo potuto esplorare l‟evoluzione della nostra disciplina in paesi diversi come l‟America Latina; la giornata di presentazione del Piano Strategico Metropolitano "Empowerment e Comunità" che si è tenuta a Bologna; e l'incontro sul Profilo di Comunità svolto a Palermo. Tanti momenti che hanno aiutato i partecipanti ad avere chiavi di lettura per decifrare e intervenire in una realtà difficile, con la finalità di diventare agenti di cambiamento. Sono narrazioni di esperienze che vi presentiamo, per condividere quello che abbiamo “portato a casa” e per farne tesoro in una riflessione maggiormente partecipata. Questo numero vuole essere anche una agenda per l‟anno nuovo. Le occasioni di incontro e di approfondimento non mancheranno: avremo il consueto appuntamento biennale a Padova, organizzato dal Laboratorio Link, dal titolo “La prevenzione nella scuola e nella comunità: X stratagemma” (25-27 giugno); negli stessi giorni, per chi decida di spostarsi oltreoceano, la SCRA Society for Community Research and Action, organizza la sua Biennia l Conferenc e “Bridging Past and Future” (25-28 giugno), quest‟anno in edizione speciale per celebrare i 50 anni dalla nascita della Psicologia di Comunità a Swampscott. E non solo: per la prima volta la SIPCO organizza un evento formativo speciale per i giovani che vogliono approfondire i metodi di ricerca e di intervento, una summer school con respiro europeo, dal titolo “Methods for community research, action and change”. È una iniziativa a cui teniamo molto, che abbiamo presentato, nella sua prima ideazione, alla Assemblea dei soci lo scorso anno e che ora sta arrivando ad una definizione, come vedrete all‟interno della news-letter. Accanto a questo, le notizie, le rubriche, gli avvisi, che speriamo vi siamo utili. Come vedete, le proposte non mancano. Vorremmo che fossero ricche di attrattiva per ognuno di voi, perché riteniamo che impegnarsi per il cambia- mento non sia uno slogan ma una prassi operativa declinabile in tutti i contesti, perché la complessità (e spesso anche le difficoltà) sembrano stimolarci verso elaborazioni più dotate di significato, perché provare a fare scienza – una psicologia di comunità critica – è una cosa che ci appassiona. Ma perché tutto ciò non sia solo un esercizio immaginativo di pochi, ma una realizzazione concreta e visibile, è necessaria, oggi più che mai, la partecipazione attiva di tutti voi. Patrizia Meringolo (Presidente SIPCO) Anno XVI, Numero 30 Il bakstage di tre giorni di comunità Per costruire comunità ospitali, bisogna prepararsi un po' di tempo prima. Bisogna lavorarci dall'interno. Costruire Comunità Ospitali e Sostenibili, c'è scritto dietro le borsine di stoffa che noi dello staff abbiamo riempito. È il decimo convegno SIPCO ed è questo il tema di quest'anno. È Catherine Campbell, docente di psicologia di comunità presso la London Schools of Economics (LSE), UK, ad aprire la mattina del 19 giugno, la prima sessione plenaria con un intervento che sottolinea l'importanza di considerare le radici storiche e socio-politiche della comunità e di rivedere i metodi e gli strumenti utilizzati dalla Psicologia di comunità alla luce di nuove sfide attuali e cambiamenti storico- politici. Il pomeriggio si svolge fra sessioni plenarie e buffet e la sera c'è un evento al Chiostro di San Francesco. È un bel giardino dietro la Biblioteca Malatestiana di Cesena, c'è un palco centrale e un sacco di sedie da pulire! Ci mettiamo di buona lena dal pomeriggio, accogliamo il catering, sistemiamo il palco e togliamo il tavolo centrale per essere aperti e fare comunità. Dopo aver discusso di Benessere e Relazione con l'altro, con Bruna Zani, Piero Amerio, Caterina Arcidiacono, Norma De Piccoli, Donata Francescato e Maria Augusta Nicoli, è l'ora della Compagnia Teatrale Nodi Playback Factory di Faenza che mette in scena, insieme a noi pubblico, lo spettacolo Abiti, abito, abitanti, per concludere la prima giornata e festeggiare il compleanno di Donata Francescato. Al termine della mattina del secondo giorno è Serdar M. Değirmencioğlu, presidente della European Community Psychology Association e docente presso la Dogus University di Istanbul, a tenere la prima plenaria. Il suo è un contributo che tratta la curiosa assenza del costrutto di Ospitalità nella Psicologia di Comunità, invita infatti ricercatori, docenti e tutti gli psicologi di comunità a considerare l'elemento dell'ospitalità all'interno delle comunità come un processo basato non più su scambi economici e utilitaristici bensì sulla reciprocità delle interazioni. Un nuovo elemento di ricerca da approfondire all'interno di diverse prospettive contestuali, dal Nord al Sud del Mondo. Dai contributi dello stesso e dei discussants emerge che l'ospitalità va intesa come diversa dall'accoglienza, è qualcosa di più partecipativo che implica non solo accogliere, ma anche accettare il diverso. La comunità ha infatti dei confini segnati che la rendono anche comunità chiusa, ma non per questo non funzionale. L'ospitalità risulta così avere due possibili esiti: l'esclusione o la convivenza. Il pomeriggio è la Compagnia Nodi Playback Factory a fare da facilitatore e guida nell'esposizione dei temi dei poster che partecipano al convegno. Alle cinque la SIPCO si riunisce in assemblea e ne approfittiamo per riprendere fiato, la sera ci aspetta la cena sociale a Casa Artusi a Forlimpopoli. Non possiamo fare troppo tardi, l'ultimo giorno, alle 9.00 c'è già la tavola rotonda e i cavalieri con i nomi devono essere pronti sul tavolo! Il filo conduttore del convegno è stato il tema della fiducia, un processo di costruzione reciproca di significato nelle interazioni con l'altro come ha sottolineato Piero Amerio nella presentazione del suo libro “L'altro necessario”. Contro la solitudine della società moderna” e nella costruzione di un welfare sostenibile, in cui la possibilità di affidare questo processo ad un equipe multidisciplinare non è solo teoria ma diventa capacità di dialogo e co-costruzione da parte di diversi attori comunitari così come quanto emerso dalla tavola rotonda, che si conclude con la premiazione dei poster e delle tesi, i saluti e le foto finali. Siamo stati parte di un'intersezione di comunità, quella del nostro piccolo staff, quella dei professori, quella degli ospiti, degli degli iscritti al convegno, degli studenti che arrivavano arrabattati con valigie e zaini. Tutto unito da quel tanto teorizzato Senso di Comunità, che ci ha messo davanti alla stessa voglia di metterci al lavoro per quello che noi sentiamo come comunità e che abbiamo deciso di seguire e approfondire. Qualcuno portando un proprio contributo, qualcun altro organizzando spazi e tempi o esponendo un progetto su un poster, qualcuno una tesi e qualcuno, come noi, entrandoci in punta di piedi, con un badge che recitava “staff” e la voglia di assimilare il più possibile. Antonella Guarino Elena Giulia Massaggia Editoriale Pagina 3 Apre il convegno Catherine Campbell Report convegni Pagina 4 La professoressa Catherine Campbell della London School of Economics (Dipartimento di Psicologia Sociale) ha aperto il 10° Convegno Nazionale di SIPCO, tenutosi a Cesena dal 19 al 21 giugno 2014. C. Campbell è una figura di spicco della psicologia di comunità internazionale, ed attualmente dirige il Master in Health, Community and Development presso la LSE. Il Master è dedicato al ruolo dei processi di partecipazione della comunità e dell‟azione collettiva nella salute pubblica e ai meccanismi attraverso i quali lo sviluppo di comunità può migliorare la salute e l‟azione sociale trasformativa. Le sue origini sudafricane ed il suo percorso di vita e di formazione professionale in un contesto (storico e geografico) caratterizzato da profonde turbolenze politiche e sociali, da gravi diseguaglianze e rapidi cambiamenti, hanno influenzato la sua attività di consulente ed attivista politica, ed orientato i suoi interessi di ricerca verso temi quali: l‟impatto dell‟HIV/AIDS, la partecipazione e le partnership di comunità, lo sviluppo di comunità, la promozione della salute, lo stigma, l‟azione collettiva, il potere e l‟empower-ment, l‟esclusione e le disuguaglianze sociali, con particolare attenzione al modo in cui le diseguaglianze nella salute sono plasmate dalle identità sociali inerenti il genere, l‟etnia, l‟età e la posizione socioeconomica. Il titolo della sua keynote rimanda alle nuove forme di protesta ed ai movimenti sociali che le mettono in atto, nella prospettiva di una Psicologia di Comunità che si amplia oltre la sua tradizionale attenzione alle azioni ed ai cambiamenti sociali che avvengono in setting locali. L‟ottica proposta dalla professoressa Campbell rimanda infatti al coinvolgimento dei diversi contesti nella crescente complessità di ineguaglianze locali e globali, all‟esplosione di forme contemporanee di protesta collettiva, e agli sviluppi conseguenti nelle scienze sociali critiche. Analizzando in particolare il ruolo della community mobilisation nella richiesta di maggiori e più eguali opportunità per la cura e la salute, il suo intervento propone un approccio multidisciplinare (dall’etnografia, alla sociologia e alle scienze politiche…) che possa evitare l‟errore commesso da molti programmi di mobilitazione di comunità focalizzati esclusivamente sull‟empowerment locale (small scale). A fronte di questi fallimenti, secondo Campbell, la psicologia di comunità ha un urgente bisogno di frame teorici nuovi in grado di dare maggiore attenzione alle teorie del cambiamento sociale che sottende molti dei nostri lavori. Occorre, dunque, andare oltre alcuni aspetti im- pliciti delle teorie freiriane che guidano l‟agire in questo campo: i rischi maggiori riguardano le assunzioni “essenzialiste” circa la comunità e l‟identità degli attori coinvolti (es. le donne di colore pongono come sfide principali il razzismo e la povertà piuttosto che il genere); una concezione eccessivamente lineare dello sviluppo sociale (es. planned social change), una nozione semplicistica, binaria del potere (es. donne vs. uomini; Nord vs. Sud). Sebbene le forme di resistenza che possiamo osservare (di cui la prof.ssa Campbell porta vari esempi da diverse parti del mondo) sembrino frammentate e casuali, in realtà i loro denominatori comuni sono sufficienti per ipotizzare una “new left” come una “growing pastiche of small scale acts of resistance to social inequality”. Dai community garden, al movimento di Occupy Wall Street, dalla lotta in favore delle minoranze in Canada a quella per l‟eliminazione delle tasse universitarie in UK (esempi di azioni di cambiamento non derivanti da gruppi fortemente deprivati) possiamo cogliere l‟ipotesi (e la speranza, aggiungerei) che le lotte per una migliore qualità di vita che avvengono in contesti meno frammentati e deprivati possano tornare utili anche per migliorare la posizione di coloro che vivono l‟oppressione radicata nel sistema capitalistico globale. È forse giunto il momento di smetterla di concepire come mutualmente esclusivi gli approcci costruzionisti e materialisti al potere e al cambiamento sociale; dovremmo invece provare a considerarli come un insieme di strumenti per la concettualizzazione e l‟azione in particolari contesti, appropriata in modo diverso alle esperienze dei cittadini di un mondo globale in cui le esperienze di diseguaglianza sono spesso fondate in forme e gradi – profondamente diversi – di privazione e di emarginazione, costruendo nella relazione specifica e promuovendo diverse concettualizzazioni di potere e cambiamento adatti ad ogni singolo caso (Campbell & Cornish, 2014, p. 12). Per approfondimenti Campbell, C. & Cornish, F. Reimagining community health psychology: Maps, journeys and new terrains, in Journal of Health Psychology, 2014, Vol. 19 (1), 3-15. Campbell, C. Community mobilisation in the 21st century: Updating our theory of social change?, in Journal of Health Psychology, 2014, Vol 19 (1), 46-59. Cornish, F. et al. Trust the proc ess: Commun ity health psychology after Occupy, in Journal of Health Psychology, 2014, Vol. 19(1),60-71. Anno XVI, Numero 30 Angela Fedi Lezione magistrale: Serdar Değirmencioğlu Una delle lezioni magistrali del Convegno SIPCO di Cesena è stata tenuta da Serdar Değirmencioğlu, Presidente della ECPA - European Society of Community Psychology, sul tema “The curious absence of hospitality in community psychology”. Grazie alla sua dissertazione e ai contributi portati (Değirmencioğlu, discussant Bianca Gelli e Luca Scacchi) si è sviluppato un dibattito che ha approfondito le numerose sfaccettature del tema. L‟ospitalità sovente – come ha sottolineato Değirmencioğlu – viene interpretata nell‟accezione di una attività economica che si sviluppa nello scambio tra ospitante e ospitato, come un business, tralasciando la valenza antropologica della cultura dell‟ospitare. Nelle discipline psicologiche, e perfino nella psicologia di comunità, questo tema non appare in tutta la sua possibile rilevanza: perfino nel dibattito che si è sviluppato di recente sui fenomeni migratori e le relazioni interetniche, il focus è stato posto piuttosto sui conflitti, le difficoltà di relazione, le asperità derivate da convivenze difficili. Laddove le difficoltà sono emerse non tanto – o non solo – dalle diverse appartenenze quanto dai difficili percorsi di immigrazione e dalle disuguaglianze economiche, politiche, di potere. Se invece vogliamo dare un significato a questo tema, in modo non generico e in termini non moralistici e semplificatori, dobbiamo provare a ripercorrere i valori che sono alla base del legame sociale. È stata quindi un‟occasione di sviluppare un discorso che si è dipanato ripercorrendo sia costrutti che ci sono propri quali i rapporti di vicinato, i contesti ospitali e il capitale sociale, sia temi non sempre praticati quando il modo di fare scienza tende a semplificare le complessità. È emersa quindi l‟idea di dono, di antropologica memoria, di gratuito, di fiducia, di una relazione – in sintesi – fondata non su un rapporto di costibenefici ma sulla aspettativa di reciprocità del rapporto. E tuttavia il percorso non è lineare: ospitare è qualcosa di più di accogliere, richiede un plus di disponibillità sociale, nel rispetto di un ospite che è un pari ma è anche portatore di diversità con cui confrontarsi, nella consapevolezza che ci si muove su un crinale non solo psicologico ma che investe la “regione dell‟etica”. Da qui, probabilmente, il silenzio e la carenza di parole per parlare di ospitalità, a meno di non fare i conti con i valori di fondo della nostra disciplina, intesa come ponte tra la clinica e la politica. Report convegni Patrizia Meringolo Pagina 5 Fortaleza: V Conferenza Internazionale di Psicologia di Comunità Condividere le esperienze Pagina 6 Difficile sintetizzare la complessità e la grande numerosità dei contributi presentati a Fortaleza a settembre. Oltre 650 partecipanti provenienti dai 5 continenti, con una presenza imponente di partecipanti provenienti dal Brasile. Cinque i temi trasversali: politiche pubbliche, formazione e ricerca accademica, sviluppo professionale e occupazione, movimenti sociali e infine etica e sostenibilità. Senza contare le numerose oppor tunità di workshop tematici per discutere di temi specifici o mettere le mani in pasta su tecniche e modelli di lavoro. Di fronte a tanta abbondanza non c‟è da meravigliarsi della difficoltà avvertita da molti partecipanti a seguire per intero i lavori del convegno, sia perché moltissime sessioni erano in portoghese, sia perché il numero delle sessioni in parallelo obbligava a difficili scelte. Nell‟impossibilità di fare un resoconto sistematico di quanto accaduto riportiamo solo qualche suggestione: i lavori sulla resilienza di comunità, alcuni dei quali si collocavano nell‟area della psicologia dell‟emergenza, analizzando situazioni successive a calamità naturali o a gravi eventi accaduti, mentre altri offrivano un modello utilizzabile in molti contesti sociali, evidenziando come alcune caratteristiche delle comunità resilienti possano essere applicate a situazioni collettive posttraumatiche, ma anche alla promozione del benessere nelle comunità locali, basandosi su fattori psicosociali, sociopolitici e atteggiamenti collettivi. Sulla resilienza la psicologia “comunitaria” latinoamericana ha lavorato molto più degli studiosi di altre aree geografiche e culturali, così come su temi come la coscientizzazione, o il metodo della ricerca azione, in cui l‟imperativo principale di coinvolgimento dei partecipanti si coniuga con il rigore della ricerca scientifica. In molti casi noi europei non conosciamo compiutamente la produzione scientifica e culturale dell‟America latina e del centroamerica perché trova scarsa diffusione sulle riviste di lingua anglosassone: un aspetto – anche di scelta politica – di non subordinazione al mainstream culturale dominante che “obbliga” chi vuole davvero immergersi nella psicologia comunitaria e comprenderla davvero a cambiare lenti culturali e “linguistiche”. Altro momento di interes- se ha riguardato il lavoro di individuazione delle core categories attorno alle quali sviluppare la riflessione teorica e la prassi operativa della psicologia di comunità. Sono emersi con forza i temi basilari – l‟empowerment, il senso di comunità – ma anche aspetti di forte valenza politica e culturale, come la decolonizzazione o la deistituzionalizzazione. Per il primo tema, da citare le molte ricerche sulle relazioni interculturali che, inquadrate in solide premesse teoriche (e anche politiche) non corrono il rischio di anteporre la caratteristica evidence based degli interventi alla loro effettiva capacità trasformativa. A proposito del secondo tema, la critica alle istituzioni totali, va segnalato come la nostra legislazione in materia di psichiatria, sugli “accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori” (sì, proprio la legge italiana 180/78, la Legge Basaglia) sia conosciuta e apprezzata in molti paesi latinoamericani forse molto più che da noi, dove si dà per scontata quando non si deve difendere da ripetuti e rinnovati attacchi. L‟impressione di fondo della conferenza è quindi quella di elaborazione di una scienza critica, che non teme di definirsi politica e che non perde per questo la sua capacità euristica, senza dover giustificare, soprattutto nei contesti accademici, la centratura sulle domande emergenti dal sociale. In questo senso si possono leggere anche i contributi sulle questioni di genere, volti ad affermare diritti delle minoranze LGBTQ, o le ricerche sulla violenza di genere e sugli abusi e sullo sfruttamento sessuale, un fenomeno che coinvolge un numero impressionante di minori in B ra s ile, ta n to che all‟arrivo in aeroporto di Fortaleza il solo pieghevole in lingua inglese avvertiva i turisti in entrata che avere rapporti sessuali con bambine, bambini e adolescenti è reato. Nel complesso, il convegno sembra avere rafforzato l‟identità della psicologia comunitaria e consolidato la rete comunitaria brasiliana, offrendo agli europei e agli anglofoni la possibilità di sperimentarsi in una condizione di minoranza. Con buona soddisfazione di tutti, vi diamo appuntamento alla prossima Conferenza Internazionale di Psicologia di Comunità che si terrà in Sudafrica nel 2016. La redazione Empowerment e Comunità: parole d’ordine del PSM di Bologna Si è tenuto Sabato 13 dicembre in Sala Marco Biagi al Baraccano il convegno "Empowerment e Comunità". Un‟occasione per presentare “ufficialmente” il progetto Empowerment e Comunità del Piano Strategico Metropolitano di Bologna, coordinato dalla Provincia di Bologna – Istituzione Gian Franco Minguzzi, e che ha tra i suoi partner il Comune di Bologna, l‟Unione dei Comuni dell‟Appennino Bolognese, IRESS, AIAS onlus, l‟ Ufficio di Piano Dist. Pianura Ovest, l‟ associazione Passo Passo, e VolaBO. Il piano strategico metropolitano (PSM) è un processo partecipativo avviato sul finire del 2011 con lo scopo di elaborare e condividere una vision per la città metropolitana che verrà. La mattinata è stata aperta dall‟assessore Luca Rizzo Nervo, Presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna, ma è “toccato” a Daniela Oliva (Comitato Scientifico PSM) il compito di spiegare le ragioni e l‟articolazione del PSM. Per fare fronte all‟imminente riassetto istituzionale, al bisogno di armonizzare città e comuni “dentro” nuovi modelli di governance, a un contesto socioeconomico fortemente critico e alla necessità “far ripartire i motori” e riacquistare una dimensione di eccellenza e di qualità progressivamente appannata nel corso degli anni, si sono costituiti 4 tavoli di lavoro (conoscenza educazione cultura; innovazione e sviluppo, ambiente assetti urbani e mobilità, benessere e coesione sociale) che hanno prodotto oltre 500 proposte progettuali, articolate in 15 programmi strategici. Empowerment e comunità è uno dei progetti del programma “ripensare i servizi alla persona” e si pone l‟obiettivo di costruire un sistema di welfare capace di valorizzare le risorse della comunità e sviluppare una “Comunità competente” in grado di integrare le risorse professionali che operano nei servizi attraverso il lavoro di comunità. Bruna Zani in veste di Presidente dell‟Istituzione Gian Franco Minguzzi della Provincia di Bologna ha delineato gli obiettivi e le strategie operative del lavoro di comunità, lasciando a Giovanni Moro e a Donata Francescato il compito di definire, le parole chiave del convegno. Per Giovanni Moro il concetto di comunità è strettamente legato a quello di cittadinanza: sfidati e messi a dura prova dalla società contemporanea per il presidente di FONDACA non sembrano più “attuali” ma vanno ripensati a partire da nuovi modelli di membership e strutture di partecipazione. La comunità è dunque esausta? Bruna Zani non ne è convinta e sintetizza la sua posizione in una battuta: “la comunità – come l‟inconscio – non si vede, ma c‟è e lavora”. Per Donata Francescato definire il concetto di empowerment è una operazione a cavallo tra biografia e storia. La distinzione tra una concezione di potere monade e una di potere nomade e generativo (è questa la definizione che meglio sintetizza l‟idea di empowerment di comunità), le consente di prendere in esame alcuni mali della nostra società contemporanea (“la perdita di credibilità delle classi dirigenti”, “la personalizzazione della politica”) e di proporre “antidoti” (“eleggiamo una classe politica con valori femminili”), di identificare fenomeni e processi (di comunità) virtuosi da promuovere e soprattutto di illustrare i metodi che nel suo percorso accademico e professionale Donata Francescato ha elaborato a tale scopo: analisi organizzativa multidimensionale partecipata, metodo dei profili, sceneggiati e narrative. Le sollecitazioni di Moro e Francescato sulle parole chiave del convegno ne hanno richiamate altre (tra le quali, “competenza”, “abitanza” “ terr ito ri o” “ ra p pr e sentanza”), riprese negli interventi di Graziella Giovannini, Maria Augusta Nicoli, Paola Atzei, Luca De Paoli, Daniele Ara, Daniela Auregli e Danilo Rasia, usate nella discussione sulle politiche e sulle pratiche di welfare. La mattinata si è conclusa con l‟intervento di Flavia Franzoni (IRESS) che ha presentato i prossimi appuntamenti di questo percorso: - Il lavoro di comunità e l‟organizzazione dei servizi sociali nei nuovi assetti istituzionali (4 febbraio 2015) - Le nuove competenze professionali per il lavoro di comunità (18 febbraio 2015) - Il contributo delle esperienze alla costruzione della comunità competente (5 marzo 2015) Per saperne di più si possono consultare: http:// www.minguzzi.provincia.b ologna.it/ e http:// psm.bologna.it/ Cinzia Albanesi Anno XVI, Numero 30 Condividere le esperienze Pagina 7 Profilo di comunità a Palermo: creazioni di un processo partecipativo “PartInComune” è il primo Intervento Pagina 8 progetto che, nell‟ottica della psicologia di comunità, ha utilizzato il metodo del profilo di comunità nella città di Palermo. Il progetto è stato avviato nel novembre del 2013 da un gruppo multiprofessionale – composto da esperti e ricercatori afferenti al Dipartimento di Scienze Psicologiche Pedagogiche e della Formazione dell‟Università di Palermo – su proposta avanzata all‟Assessorato alla Partecipazione del Comune di Palermo. In un certo senso, Il Progetto nasce dalla provocazione di questo gruppo che nella convinzione che qualsiasi policy debba derivare da un‟analisi ragionata dei bisogni del territorio locale, ha messo le proprie competenze professionali al servizio degli amministratori, i quali – ma non è una colpa – non sapevano delle potenzialità che il metodo del profilo di comunità potesse esprimere in quanto metodo partecipato dal basso. A oggi possiamo dire che la nostra provocazione non solo è stata raccolta dall‟Amministrazione comunale ma essa stessa ha messo in piedi un progetto co-costruito tra Istituzione e cittadinanza in grado di rinforzare il patto di fiducia tra tutte le parti interessate. Il Progetto, sotto la supervisione scientifica del prof. G. Lavanco, ha applicato il metodo dei profili, in via sperimentale, su due circoscrizioni comunali (la VI e l‟VIII) cogliendone, da un lato le caratteristiche strutturali sotto i molteplici profili (territoriale, demografico, istituzionale e produttivo), dall‟altro indagando i vis- suti e gli atteggiamenti dei cittadini su alcuni temi chiave per comprendere la dinamica comunitaria sottostante. La finalità è stata conoscitiva e trasformativa allo stesso tempo: si è prestato ascolto – da più punti di vista e da più voci del sociale – alle esigenze di chi vive la realtà cittadina per prendere coscienza dei vincoli e dei punti di debolezza del territorio e trasformarli, mediante proposte concrete, in possibilità di cambiamento. Gli obiettivi principali sono quelli che la nostra disciplina suggerisce secondo il metodo dei profili: 1. favorire la presa di consapevolezza dei bisogni collettivi, dando voce alle molteplici identità e rap- presentazioni sociali del territorio locale 2. avviare un pensiero critico e una riflessione sul processo di sviluppo 3. riconoscere gli ostacoli e innovare le risorse per indirizzarle verso progetti concreti di cambiamento. Cosa è stato fatto Dal novembre dello scorso anno il gruppo di lavoro misto, costituito da esperti di diverso settore, ha incontrato circa 500 cittadini (autoctoni, migranti, studenti di scuola secondaria di secondo grado, giovani universitari, rappresentanti del terzo settore, volontari e stakeholder). Al fine di cogliere interpretazioni pluralistiche dei territori coinvolti, sono stati integrati diversi tipi di conoscenza oggettiva, mediante rilevazione di specifici indicatori sociali (quali, estensione territoriale, verde urbano per abitante, composizione delle famiglie, tipologie di attività commerciali, ec c . ) e s og g e tt iv a (mediante utilizzo di tecniche animative di gruppo). Per rilevare la percezione dei cittadini attorno ad alcuni temi (tra i quali, il rispetto delle regole, il comportamento pro sociale, il senso di comunità, la fiducia sociale) è stato somministrato a tutti i partecipanti un questionario self report, i cui risultati sono stati comunicati nella giornata del 14 novembre scors o c h e , nell‟ambito di un evento mostra-convegnoteatro, ha restituito, nel complesso, alla città i risultati del progetto. Per comprendere l‟esperienza quotidiana che i residenti fanno del loro contesto di vita, gli stessi sono stati coinvolti in focus group sui “punti di forza” e di “debolezza” delle due circoscrizioni, individuando gli elementi da valorizzare o da segnalare per le carenze che li contraddistinguono. Per rilevare, infine, le rappresentazioni sociali, gli aspetti affettivi ed emozionali che pure filtrano il modo di vedere e di vivere il territorio cittadino, si è chiesto ai partecipanti ai focus group di costruire delle narrative, a partire dalla traccia tematica “Dentro la circoscrizione: i quartieri, le persone, i bisogni collettivi”. Le narrative analizzate con me- todo scientifico mediante software di analisi dei dati testuali, sono state anche rilette, nella giornata conclusiva del progetto, in chiave teatrale mediante una rappresentazione interattiva di “scene di massa”, alle quali tutti gli intervenuti hanno potuto prendere parte. I partecipanti, infatti, sotto la guida di attori professionisti, hanno riprodotto in gruppo i gesti simbolici, attribuiti alle tre tematiche, emerse in modo esemplare dagli sceneggiati: mafia (gesto: il tacere), disprezzo (gesto: lo sputare), cambiamento possibile (gesto: l’abbraccio). Nell‟ambito del progetto, un gruppo di cittadini è stato coinvolto in una esperienza di photovoice, metodologia di ricercaazione, in cui la fotografia ha avuto valore strumentale per documentare la realtà di un campetto di calcio di un quartiere di periferia, trasformato oggi in un discarica abusiva e nociva alla salute dei residenti. La tecnica del photovoice, che ha permesso di coinvolgere giovani residenti e non del quartiere, ha innanzitutto modificato la percezione della questione da parte della comunità, che si è resa consapevole del capitale sociale che il campetto potrebbe generare in termini di attivazione di percorsi pedagogici di educazione alla vita. In occasione della giornata conclusiva del progetto il gruppo dei partecipanti ha allestito una mostra che ritraeva tre scenari fotografici: “dentro” il campetto, “intorno” al campetto, “oltre” il campetto. Un modo per dire che l‟indifferenza e l‟incuria originano anche lontano da dove si registrano i peggiori misfatti ecologici. All‟inaugurazione della mostra, i cittadini che hanno preso parte al photovoice hanno inoltre consegnato agli amministratori un elenco di proposte affinché si provveda al recupero dello spazio come bene relazionale fruibile. Da tutte le attività animative realizzate si sono contraddistinte alcune questioni chiave che i cittadini, in collaborazione con esperti di tematiche sociali ed educative, hanno sviluppato in tre ideeprogetto. Queste sono state, ulteriormente, approfondite in sessioni di “common post” (eventi aggregativi che spostano la discussione di gruppo in un luogo pubblico) nella giornata conclusiva, quindi consegnate da parte di tutti gli intervenuti agli amministratori. Le idee-progetto hanno riguardato aree di problematicità per la coesione sociale, ripensate in modo creativo da cittadini ed esperti insieme per trovare ad esse risposte costruttive: - Facilitazione della mobilità veicolare in prossimità delle scuole primarie, nei momenti di ingresso e uscita da scuola dei piccoli alunni - Creazione di un bazar interetnico e dei popoli nel centro storico, finalizzato ad assorbire la questione dei venditori ambulanti, spesso irregolari - Apertura di un Centro educativo polivalente in un quartiere fortemente a rischio nella periferia della città, mediante recupero del campetto di calcio (oggetto del photovoice), quale spazio pubblico da dedicare allo sport. I common post hanno quindi rappresentato la fase di “organizzazione di comunità” segnando il passaggio dall‟analisi dei problemi alle idee- progetto. Anche la scelta del luogo in cui realizzarli non è stata casuale: i Cantieri culturali della Zisa (ex officine Ducrot) - esempio di archeologia industriale di fine Ottocento - recuperati e restituiti alla città, in anni recenti, quali spazi per organizzare eventi culturali, rompendo così il “luogo comune” che di certe questioni deve occuparsi la politica e in contesti esclusivamente istituzionali. Diversamente dai focus group la cui composizione dei partecipanti è stata omogenea, i gruppi dei common post hanno coinvolto cittadini di diversa età, estrazione, etnia, con l'obiettivo di creare una più ampia base di condivisione dell‟azione collettiva ma anche di trovare risorse, competenze, soluzioni a problemi radicati nel "tessuto" e nel "vissuto" cittadino. Le schede delle tre idee-progetto sono state caricate anzitempo sul sito del Progetto così che ogni cittadino potesse partecipare secondo i propri interessi e competenze. I risultati complessivamente si possono ritenere soddisfacenti: alla luce della sperimentazione, gli amministratori hanno deciso nel 2015 di estendere il profilo di comunità alla città e inserire il metodo nelle “Linee guida sulla regolamentazione alla partecipazione dei cittadini alle scelte dell‟Amministrazione. Sulla volontà politica di trasformare le idee-progetto in reali azioni di cambiamento gli amministratori si sono pronunciati positivamente ma l‟impegno di far sentire questi cambiamenti fortemente desiderabili è anche di tutti i cittadini. Anno XVI, Numero 30 Intervento Cinzia Novara e Loredana Varveri Pagina 9 La rubrica per raccogliere idee progetto, proposte di intervento e informazioni di interesse collettivo BANDO CNOP È stata indetta dal Consiglio Nazionale una procedura comparativa per il conferimento di 60 borse di studio da euro 5.000,00 ciascuna, destinate a Colleghi che presentino un progetto di intervento psicologico di GRUPPI DI LAVORO SIPCO Condividere le esperienze Per mettere in rete le varie risorse presenti in SIPCO e far circolare competenze, idee, proposte SIPCO propone ai propri soci la possibilità di formare gruppi di lavoro, ossia gruppi tematici che sviluppano ed elaborano un UN SALUTO A MOSCOVICI Post it A metà novembre ci ha lasciati Serge Moscovici. Antropologo, filosofo della scienza e grande innovatore della psicologia sociale contemporanea, è stato un punto di riferimento della nostra formazione DORS: AREA FOCUS PARTECIPAZIONE ED EMPOWERMENT È nato il nuovo spazio di approfondimento, o area focus, dedicato alla partecipazione e All‟empowerment sul sito www.dors.it del Centro di Documentazione per la Promozione Pagina 10 utilità sociale, innovativo ed originale, rivolto a problematiche emergenti per le quali l‟intervento sia da ritenersi necessario ed utile. Si invitano i colleghi interessati a consultare il bando integrale, pubblicato sul sito del CNOP all‟indirizzo http:// www.psy.it/allegati/201412-20-bando.pdf. La raccolta dei progetti comincerà dal 9 gennaio prossimo mediante la compilazione di un modulo online che troverete a partire da quella data sul sito del CNOP. tema con proposte operative. In questo modo SIPCO consente di mettere in campo le proprie risorse e competenze per l‟elaborazione e l'analisi critica e propositiva di specifici argomenti, attivando un confronto tra professionalità diverse appartenenti a contesti territoriali differenti. Il socio che vorrà proporre un gruppo di lavoro dovrà scrivere a [email protected] specificando nell‟oggetto PROPOSTA GRUPPO DI LAVORO; il Direttivo si occuperà poi di gestire le proposte ed informare tutti i soci delle suddette. umana e professionale. Il suo contributo sulle rappresentazioni sociali, il suo lavoro sulle minoranze attive, le sue teorie del consenso sociale e le decisioni collettive, nonché del rapporto uomo-natura sono basilari per tutti noi. Per quanti volessero documentarsi sulla sua figura, suggeriamo un articolo apparso su Le Monde: http://www.lemonde.fr/ d i s p a r i t i o n s / article/2014/11/16/ serge-moscovici-figure-de- la-psychologie-sociale-estmort_4524344_3382.html Indichiamo inoltre un sito dal quale si possono scaricare i libri più importanti di Moscovici open source (in francese): http:// classiques.uqac.ca/ contemporains/ moscovici_serge/ moscovici_serge.html della Salute della Regione Piemonte. L‟Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene da diversi anni la centralità della partecipazione dei cittadini nelle comunità locali e degli utenti/ pazienti dei servizi sanitari, quale strategia indispensabile per intrapren- dere azioni di promozione della salute sostenibili ed eque. Ciò può avvenire permettendo al cittadino/ paziente di poter esercitare maggiore potere nella progettazione e valutazione dei servizi sanitari. Ciò può avvenire permettendo al cittadino/paziente di poter esercitare maggiore potere e il suo sito personale: http://www.sergemoscovici.fr Presidente e Direttivo SIPCO nella progettazione e valutazione dei servizi sanitari. L‟area focus è rivolta a decisori (dirigenti e funzionari di istituzioni e organizzazioni, politici…), a professionisti (operatori sanitari, scolastici, sociali, culturali, ambientali…), a opinion leader (volontari, peer educator...) e a ricercatori allo scopo di fornire una panoramica sulle conoscenze disponibili per comprendere appieno il valore della partecipazione nei processi di empowerment. Attraverso un piano di uscite mensili di contributi diffusi attraverso la newsletter del DoRS, l‟area focus si avvale del contributo di ricercatori e professionisti interessati a utilizzare e approfondire queste strategie e a divulgarle nelle comunità in cui vivono e operano. In questo senso rivolgiamo ai professionisti della SIPCO un invito a utilizzare l‟area come spazio di condivisione, diffusione e valorizzazione delle proprie ricerche, dei propri appuntamenti formativi e degli interventi in cui sono centrali gli approcci partecipativi e di empowerment in promozione della salute e del benessere (le comunicazioni al riguardo possono essere inviate a Alessandro Coppo [email protected] e a [email protected]). L’area focus ospita sezioni di approfondimento su dati, indagini, politiche locali e globali che prevedono i principi della partecipazione e dell‟empowerment, documenti indirizzati a policy-maker e operatori, modelli teorici, metodi, tecniche e strumenti. Viene inoltre privilegiato un approccio che tenta di mettere in comunicazione la letteratura scientifica con quanto realizzato sul campo dagli operatori sotto forma di progetti e buone pratiche. L‟area si arricchisce di un calendario aggiornato di appuntamenti formativi e seminariali, di recensioni di siti internet oltre che di fonti bibliografiche e recensioni di testi in connessione con le risorse della biblioteca di DoRS. L‟area ospita infine una sezione sul teatro sociale e di comunità, curata dal Forum Teatro Salute e Benessere, come pratica e linguaggio per la salute e il benessere, individuale e comunitario, volta alla costruzione di percorsi partecipati che realizzano drammaturgie di comunità. Anno XVI, Numero 30 Alessandro Coppo e Claudio Tortone Post it NOVITÀ QUOTE SIPCO Da Gennaio 2015 sarà introdotta la quota di iscrizione biennale e applicato uno sconto significativo per chi opterà per questa formula. Sarà inoltre applicata una mora di 10 euro per ogni iscrizione successiva al 30 aprile. Le quote annuali e biennali sono comprensive di un abbonamento annuale (2 numeri) o biennale (4 numeri) alla Rivista Psicologia di comunità. Per le quote da versare in riferimento alla diversa tipologia di socio si faccia riferimento alle indicazioni che seguono. Sono soci ordinari gli psicologi regolarmente iscritti all‟Albo Professionale e professionisti che insegnino o applichino nella propria attività principi e metodi della Psicologia di comunità. Sono soci aderenti coloro che sono interessati o personalmente impegnati nell‟ambito della Psicologia di comunità senza possedere tutti i requisiti indicati per i soci ordinari. Si può essere soci junior fino al compimento del 34° anno di età. Per dettagli si veda: Art.7 del nostro statuto http:// www.sipco.it/statuto.php QUOTE DI ISCRIZIONE SOCI - prima del 30 aprile Soci ordinari e aderenti: quota annuale: 110,00 €; quota biennale: 180,00 €. Soci junior: quota annuale: 64,00 €; quota biennale: 115,00 €. QUOTE DI ISCRIZIONE SOCI - dopo il 30 aprile Soci ordinari e aderenti: quota annuale: 120,00 €; quota biennale: 190,00 €. Soci junior: quota annuale: 74,00 €; quota biennale: 125,00 €. Per le modalità di rinnovo delle iscrizioni alla Sipco e per le nuove iscrizioni si rinvia all‟ultima pagina della newsletter, dove trovate indicazioni più dettagliate ed un facsimile di scheda, la cui versione completa è possibile scaricare sul sito ww.sipco.it Pagina 11 Do the right think! Progetto di dottorato Interventi Focus: Spin off universitario La ricerca “giovane” si racconta: i dottorandi Pagina 12 Francesco Fattori è dottorando uscente presso l‟Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e il suo progetto di ricerca triennale, dal titolo “Do the right thing!” ha avuto come focus l‟analisi della relazione con l‟autorità secondo diverse prospettive teoriche e metodologiche. La tutor del progetto è la Prof.ssa Maura Pozzi. Da settembre a novembre 2014, ha trascorso un periodo di visiting presso la Sigmund Freud Privat Universität di Vienna. Negli ultimi anni ha lavorato presso la Cooperativa sociale A77 come operatore, dapprima in un progetto socio-educativo finalizzato all‟educazione di bambini e ragazzi (5-14 anni) (in collaborazione con EA7 Emporio Armani) e recentemente all‟interno del progetto “Welchome”, finanziato da ASL e Regione Lombardia, avente l‟obiettivo di ridurre i rischi e i danni legati ai comportamenti a rischio e all‟assunzione di sostanze stupefacenti nella popolazione giovanile (15-30 anni). Al convegno SIPCO tenutosi a Cesena dal 19 al 21 giugno ha presentato il contributo “Azioni collettive per il social change: un approccio multidimensionale”. Il progetto “Do the right thing!” ha come oggetto la relazione con l‟autorità, componente fondamentale della vita sociale e che, a seconda che si declini in comportamenti di obbedienza o di disobbedienza più o meno positivi, orienta e impatta la vita comunitaria. Pertanto è stata analizzata secondo diverse prospettive teoriche, con l‟obiettivo di comprendere in che modo la disobbedienza, attuata nella sua accezione pro-sociale, possa essere uno strumento di cittadinanza globale. Tale domanda ha origine dalla centralità che i movimenti di azione collettiva (No Tav, Movimento 15-M, Occupy Wall Street, Anonymous, etc.) hanno assunto all‟interno dello scenario sociopolitico mondiale e la necessità di rispondervi ha guidato la strutturazione del progetto e suddivisione dello stesso in tre fasi. La prima fase consta di un‟analisi dei concetti di obbedienza e disobbedienza effettuata secondo la logica dei metodi misti e considerando la Teoria delle rappresentazioni sociali (Moscovici, 1961) come paradigma teorico di riferimento. Obbedienza e disobbedienza sono state definite secondo una metodologia bottomup che ne ha delineato similitudini e peculiari differenze. Nella seconda fase del progetto si è deciso di restringere il focus sul fenomeno disobbedienza, in particolare le definizioni ottenute nelle fase precedente hanno permesso, insieme ad un‟analisi approfondita della letteratura, la creazione e la validazione di una scala in grado di valutare l‟atteg-giamento nei confronti di un particolare tipo di disobbedienza: la disobbedienza prosociale. Tale fenomeno, fondato sui principi di inclusione morale e responsabilità sociale, ha come obiettivo il benessere di gruppi sociali svantaggiati, raggiungibile attraverso un cambiamento, positivo per l‟intera società, di uno status quo ingiusto. Il progetto si chiude con l‟integrazione delle variabili Disobbedienza pro-sociale, Ragionamento morale e Valori di impegno all’interno del modello Encapsulated model of social identity in collective action (EMSICA; Thomas, Mavor, & McGarty, 2011). Il modello EMSICA spiega il processo che porta una persona a contribuire attivamente ad un processo di cambiamento sociale il cui beneficiario è un outgroup in condizioni di svantaggio. I risultati di tale integrazione indicano come un atteggiamento favorevole verso la disobbedienza pro-sociale, buone capacità di ragionamento morale e buoni livelli di valori di impegno siano fattori facilitanti il comportamento d‟aiuto verso membri di un gruppo sociale diverso da quello di appartenenza. I risultati di questo progetto suggeriscono la promozione e lo sviluppo di disobbedienza pro-sociale, ragionamento morale e valori di impegno come strumenti di cittadinanza. [email protected] Anno XVI, Numero 30 XI Congresso Nazionale PSICOLOGIA DELLA SALUTE E SALUTE DELLA PSICOLOGIA Catania, 28-30 maggio 2015 Comitato Scientifico Mario Bertini, Paride Braibanti, Daniela Caso, Elvira Cicognani, Daniela De Berardinis, Santo Di Nuovo, Giovanna Petrillo, Carlo Ricci, Pio Enrico Ricci Bitti, Saulo Sirigatti, Marinella Sommaruga, Stefano Taddei, Anna Zunino. Comitato organizzativo Santo di Nuovo, Maria Elvira De Caroli, Orazio Licciardello, Giuseppe Santisi, Salvatore Castorina, Giuseppina Mendorla, Stefano Taddei, Anna Zunino. Articolazione dei lavori Sessioni plenarie, Tavole rotonde, Simposi, Sessioni di comunicazioni orali, Sessioni poster interattive. Aree tematiche Emozioni e salute; Teorie e Modelli nella Promozione della Salute; Interventi a livello personali e Life skills; La salute nei contesti educativi; La salute nei contesti sanitari; Vecchie e e cultura; Health literacy. di presentazione dei contributi - Comunicazioni orali e poster: abstract max 300 parole, indicando: tipo di proposta (Comunicazione orale o poster), titolo, autori, affiliazioni, area tematica pertinente. contenere: titolo, proponente, discussant, breve descrizione del tema del simposio (max 200 parole), area tematica pertinente; seguito dagli abstract dei contributi (massimo 4 e di autori provenienti da sedi territoriali diverse), redatti secondo le indicazioni precedenti. Appuntamenti Incontri Iniziative Scambi culturali Per verificare la possibilità di proporre altre tipologie di contributi contattare preventivamente il comitato organizzativo alla mail indicata. Le proposte di contributi vanno inviate via mail, allegando il file completo di tutte le informazioni richieste, all‟indirizzo: [email protected], e a quello dei congressi SIPSA: [email protected], indicando nell’oggetto “Contributo Congresso SIPSA Catania”. TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DEI CONTRIBUTI: 20 gennaio 2015 comunicata entro il 28 febbraio 2015. L‟accettazione definitiva dei contributi e il loro inserimento nel programma richiedono l‟iscrizione del primo autore entro il 15 marzo. PREMI Sono previsti premi per i migliori contributi presentati al Congresso. Premio di Euro 500 offerto dalla SIPSA Premio di Euro 500 offerto dal Trust Saulo Sirigatti per il miglior poster presentato da un giovane ricercatore. Pagina 13 La Prevenzione nella Scuola e nella Comunità SPECIAL EDITION Padova 25-27 giugno 2015 Cari colleghi, il X appuntamento Nazionale organizzato dal Laboratorio Link, sarà l‟occasione per ricercatori e operatori di confrontare la qualità delle proprie esperienze e ricerche, oltre che proporre nuove idee per progetti nel settore della prevenzione e della promozione del benessere. I lavori si articoleranno in sessioni poster, comunicazioni orali, tavole rotonde, workshop tematici, spritz-time. Si tracceranno alcuni itinerari, temi attorno ai quali organizzare le attività dei tre giorni: la web addiction e le strategie per la prevenzione, l‟Housing First come nuova frontiera per incrementare il benessere delle comunità, le reti di sostegno e la loro operazionalizzazione nei progetti di mentoring e di peer-education, salute e adolescenza. Appuntamenti Incontri Iniziative Scambi culturali Appuntamenti Incontri L‟organizzazione è, inoltre, aperta a proposte su argomenti o eventi da connettere al convegno. Massimo Santinello Tra i partecipanti delle scorse edizioni del convegno: Arcidiacono (Napoli), Bertini (Roma), Branca (Padova), Celata (Milano), Cicognani (Bologna), Contesini (Pisa), Croce (Verbania), De Piccoli (Torino), De Vogli (Ann Arbor), Francescato (Roma), Lavanco (Palermo), Licciardello (Catania), Mannarini (Lecce), Marta (Milano), Martini (Lucca), Meringolo (Firenze), Petrillo (Napoli), Rossetto (Vicenza), Santinello (Padova), Scacchi (Aosta), Signani (Ferrara), Vieno (Padova), Zani (Bologna), Zamperini (Padova). Iniziative Scambi culturali PATROCINI RICHIESTI: Università degli Studi di Padova; Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata; Dipartimento di Psicologia Generale; Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione; Comune di Padova; Ordine degli Psicologi del Veneto; SIPCO – Società di Psicologia di Comunità; SIPSA – Società Italiana di Psicologia della Salute; Ufficio Scolastico Regionale. I temi del convegno Dieci stratagemmi per rigenerare la qualità della vita: Nuove tecnologie Peer education Mentoring Sviluppo di comunità Empowerment Life skills Networking Ricerca-azione partecipata Auto aiuto Politiche per la prevenzione Keynotes Mark D Griffiths, Nottingham Trent University Michele Lancione, University of Cambridge regolamenti per la partecipazione ai concorsi sono disponibili sul sito: http:// dpss.psy.unipd.it/link, alla voce “convegni”. Pagina 14 Pagina 14 Anno XVI, Numero 30 Tariffe: Prima del 31/05/2015 In sede di Convegno Studenti dell‟Università di Padova 10 € 20 € Studenti altre Università 40 € 50 € Tirocinanti 30 € 40 € Insegnanti e rappresentanti di associazioni di volontariato** 40 € 82* € Dottorandi, perfezionandi, specializzandi 60 € 92* € Soci SIPSA e/o SIPCO 102* € 152* € Quota regolare 122* € 182* € * la quota è esente IVA; gli importi superiori a € 78 sono comprensivi di marca da bollo € 2 **con lettera dell’associazione (max 2 rappresentanti per associazione) Scadenza per invio abstract: 30 Aprile 2015 La scheda da compilare per l‟invio sarà disponibile e scaricabile dal sito: http:// dpss.psy.unipd.it/link, alla voce “convegni”. L‟accettazione degli stessi verrà notificata agli autori entro fine maggio 2015, previo completamento delle modalità di iscrizione e pagamento. È previsto che ogni iscritto possa firmare non più di 2 contributi. PER ULTERIORI INFORMAZIONI Segreteria organizzativa Link - Laboratorio per la prevenzione e l‟intervento sul territorio Appuntamenti Incontri Iniziative Scambi culturali c/o LIRIPAC - Via Belzoni, 84 - 35131 Padova tel. 049 827 8494 fax 049 827 8451 e-mail: [email protected] Segreteria scientifica Massimo Santinello, Alessio Vieno Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione Via Venezia 8 – 35131 Padova oppure consultare il sito: http://dpss.psy.unipd.it/link, entrare in “Convegni” Pagina 15 The 15th Biennial Conference on Community Research and Action Celebrating 50 Years of Community Psychology: Bridging Past and Future SPONSORED BY THE UNIVERSITY OF MASSACHUSETTS LOWELL June 25-28, 2015 Call for Proposals In light of the historical and ongoing contributions of our university and city, and given urgent local, national, and global challenges, we particularly encourage proposals on the following broad topics: Immigration, citizenship, displacement, multiculturalism, globalization, community organizing, coalition-building, civic engagement, income inequality and economic justice, women‟s labor history and activism, reproductive justice, sustainable communities, creative economy and arts-based community action, community-campus partnerships, and grassroots change efforts. We also encourage submissions that prioritize participatory processes and identify specific session formats for engaging the audience. Appuntamenti Incontri Iniziative Scambi culturali Appuntamenti Incontri Iniziative INSTRUCTIONS FOR PREPARING PROGRAM SUBMISSIONS Submissions are accepted electronically through All Academic. To submit a proposal, please go to http://convention2.allacademic.com/one/scra/scra15/ You will need to log in to the system. If you have previous used All Academic you will already have an account, otherwise you will need to create a new one. NOTE: Your login for All Academic is separate from your login onto the SCRA website. The username and password may be different, depending on what you previously or currently set up. Please be sure to have all relevant information, including the names, affiliations, and contact information (including email address) of all presenters before starting the submission process. Scambi culturali The deadline for receipt of program proposals is: 11:55 PM (EST), Monday, January 5th, 2015. Proposal submission guidelines will be available online. PROGRAM FORMATS Priority will be given to high-quality proposals that fulfill one or more of the following criteria: (a) congruence with conference themes, (b) audience participation, (c) the inclusion of examples of community-academic engagement. Submissions should fall under one of the following five categories: 1 Poster Presentations 2 Symposia 3 Roundtable Discussions 4 Town Meetings 5 Workshops We will consider other proposal formats that would engage the audience, stimulate activity discussion, and advance our disciplinary mission of community research and action. CONTACT Questions related to the program can be sent to [email protected] Pagina 16 Read more at http://www.scra27.org/event/biennial-conference/2015-biennial/callproposals/#kPgyiV9Z58E8AUr5.99 Anno XVI, Numero 30 Presentazione ECP 2015 L’ECP è il XIV Congresso Europeo di Psicologia che si terrà a Milano, 7-10 luglio 2015, sotto il patrocinio dell’EFPA (Federazione Europea delle Associazioni degli Psicologi). Durante l’evento, che vuole essere occasione di integrazione fra pratica e ricerca, verranno presentati nuovi studi e tecniche innovative afferenti tutti i campi della psicologia. Proroga della Deadline Il Comitato Scientifico di ECP 2015 informa gentilmente gli autori dei nuovi abstract che la notifica di accettazione sarà inviata entro il 20 gennaio 2015. Le registrazioni per il Congresso sono aperte Le tariffe ridotte sono disponibili fino al 15 febbraio 2015. Per il modulo di registrazione online cliccate sul tasto qui sotto: Appuntamenti Vi informiamo che, qualora l‟albergo da voi scelto non sia disponibile, dovrete selezionare una diversa opzione di alloggio. Incontri Benvenuti Scambi culturali Iniziative L‟Italian Network of Psychologists Associations (INPA) è lieta di invitarvi al XIV Congresso Europeo di Psicologia (ECP) che si terrà a Milano dal 7 al 10 luglio 2015, con il patrocinio di EFPA, European Federation of Psychologists‟ Associations. Questa edizione accoglierà sia le nuove ricerche, sia le best practice di tutti i campi della psicologia. Come affermato dall‟Assemblea Generale di EFPA, riunitasi a Istanbul il 10 luglio 2011, l‟impegno di oggi è quello di estendere il contributo dell‟indagine psicologica e delle sue applicazioni pratiche alla società nel suo complesso, oltre i tradizionali destinatari dei servizi psicologici. Le classi dirigenti, così come le comunità, potranno beneficiare dei progressi della psicologia, in un‟epoca di profondi cambiamenti in ogni campo dell‟esistenza umana, con lo scopo di promuovere la salute, l‟educazione, l‟assistenza e il benessere. L‟Assemblea Generale di EFPA ha accettato la nostra proposta di ospitare il XIV ECP a Milano nel contesto di EXPO 2015, scegliendo l‟Università degli Studi di MilanoBicocca come sede congressuale. L‟intera comunità degli psicologi italiani ha offerto il suo completo supporto al fine di garantire il buon esito del Congresso. Milano è una capitale morale, oltre che un centro economico e intellettuale, che testimonia l‟eccellenza italiana nei diversi campi delle arti, delle scienze e dell‟estetica. Saremo onorati di accogliervi a Milano. Mario Selini Gian Vittorio Caprara (presidente) (presidente onorario) Pagina 17 Pagina 17 Lettera di benvenuto ai partecipanti al XIV Congresso Europeo di Psicologia 2015 Schede bibliografiche Schede bibliografiche Cari Colleghi e Amici, per conto di EFPA (European Federation of Psychologists‟ Associations) vi porgo un cordiale benvenuto al XIV Congresso Europeo di Psicologia (ECP2015), che si svolgerà a Milano, in Italia, nei giorni 7-10 luglio 2015. Ho avuto modo di assistere con piacere a un aumento della partecipazione dall‟Europa così come da altri continenti, a testimonianza del fatto che la crisi finanziaria globale e la recessione economica si stanno finalmente avviando a una conclusione. Nel corso degli anni il Congresso Europeo di Psicologia è diventato un luogo dove incontrare psicologi provenienti da tutta Europa e aggiornarsi sugli ultimi progressi della teoria e della ricerca, così come sugli sviluppi educativi e professionali del continente. D‟altra parte, il congresso si sta sempre più trasformando in un luogo globale di incontro, dove studenti, ricercatori e professionisti da ogni parte del mondo possono condividere conoscenze ed esperienze. Noto con orgoglio e soddisfazione che questo XIV Congresso può vantare il contributo di psicologi provenienti da ogni parte del mondo, con un programma che copre ogni area della psicologia contemporanea! Particolarmente degna di nota è l‟attenzione posta al ruolo della psicologia all‟interno della società. Come potrete vedere, il programma del Congresso include molti contributi che mostrano come la psicologia aiuta a comprendere, prevenire e risolvere i problemi umani. In questa edizione, noterete una particolare enfasi sulla psicologia del cibo e della nutrizione, come espressione del sostegno del congresso a EXPO, che si terrà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, e che sarà dedicato al tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Ciò che determina il forte richiamo del Congresso Europeo di Psicologia è la varietà dei luoghi, che consentono ai partecipanti di confrontarsi con ambienti geografici, culturali e gastronomici estremamente variegati, e dove è possibile incontrare persone di diversi background culturali e linguistici. Sono convinto che tutti i partecipanti apprezzeranno la sede del Congresso 2015, la città di Milano. Collocata nel nordovest dell‟Italia e conosciuta per la sua storia, musica, arte, moda, design, industria, turismo, gastronomia e ospitalità, ha molto da offrire, così come la circostante regione Lombardia. Durante il congresso avrete l‟opportunità di sapere di più riguardo a EFPA, European Federation of Psychologists Associations. EFPA fu fondata nel 1981 con lo scopo di promuovere la cooperazione a livello europeo nel campo della psicologia, oltre che l‟influenza degli psicologi europei. Nel corso degli anni è cresciuta fino a diventare un corpo realmente rappresentativo della psicologia europea nei campi dell‟educazione, della ricerca e della professione. I membri di EFPA sono associazioni di psicologi di 36 Paesi europei (inclusi tutti i 28 dell‟Unione Europea), con oltre 300.000 membri individuali. EFPA è in contatto con decine di associazioni specializzate di psicologia europee, che coprono un‟ampia gamma di campi professionali e di ricerca. Collabora inoltre con organizzazioni europee di insegnanti e studenti di psicologia. EFPA sta attivamente delineando e promuovendo la psicologia a livello europeo, ed è pronta a contribuire agli sforzi necessari ad accrescere lo sviluppo e l‟applicazione della psicologia in tutto il mondo. Per conto di EFPA, ringrazio l‟Italian Network of Psychologists Associations (INPA) per aver organizzato il Congresso e offerto un ambiente che promuove lo scambio collegiale e la collaborazione, e che ci fa sentire tutti a casa. Ringrazio inoltre i co-sponsor IAAP (International Association of Applied Psychology) e IUPsyS (International Union of Psychological Science) per il loro prezioso supporto. Prof. dr. Robert A. Roe (Presidente di EFPA) Pagina 18 International Summer School in Community Research Anno XVI, Numero 30 “METHODS FOR COMMUNITY RESEARCH, ACTION AND CHANGE” “METODI PER LA RICERCA, L‟AZIONE ED IL CAMBIAMENTO IN CONTESTI DI COMUNITA‟” 1a Edizione La Società Italiana di Psicologia di Comunità (SIPCO) in collaborazione con l‟Associazione Europea di Psicologia di Comunità (European Community Psychology Association - ECPA) organizza la prima edizione della International Summer School in Community Research, avente per tema i “Metodi per la ricerca, l‟azione ed il cambiamento in contesti di comunità”. La Summer School intende fornire agli studenti sia un quadro teorico sui metodi, sia strumenti pratici per condurre ricerche nella comunità. Luoghi e date La Summer School si svolgerà a Firenze, dal 13 al 17 luglio 2015. Le lezioni si terranno presso il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia, via di San Salvi 12, con orario 9 - 13 e 14 - 18. Docenti Sono coinvolti nella Summer School alcuni dei più noti esperti e ricercatori internazionali sui metodi di ricerca in comunità: Caterina Arcidiacono (European Community Psychology Association, Università Federico II Napoli), Carolyn Kagan (Metropolitan Manchester University, Regno Unito), Manuel García Ramírez (Università di Siviglia, Spagna), Terri Mannarini (Università del Salento, Italia), Raffaello Martini (MartiniAssociati, Italia). Schede bibliografiche Prerequisiti e lingua La Summer School si rivolge a Studenti di Dottorati in Psicologia, giovani ricercatori e professionisti con esperienza di ricerca nel campo psicologico. È previsto un numero minimo di 20 partecipanti (sotto il quale la Scuola non sarà attivata). Saranno ammessi al massimo 30 partecipanti. La Summer School si svolge in lingua inglese. Ammissibilità Saranno considerati i curricula dei richiedenti e le loro qualifiche. È inoltre richiesta una buona conoscenza della lingua inglese (livello B2), così come una conoscenza o esperienza nella ricerca di comunità. Quote Quota standard: 430 € Quota soci SIPCO e ECPA: 330 € Per ulteriori informazioni contattaci via e-mail all‟indirizzo [email protected] o visita il sito SIPCO (http://www.sipco.it/formazione.php). Pagina 19 G. Balduzzi, D. Servetti, a cura di, Interlinea Novara, 2014 Schede bibliografiche Schede bibliografiche Pagina 20 Il volume, partendo da un progetto di democrazia deliberativa realizzato nella città di Novara, fortemente voluto da una Onlus del novarese, riporta una accurata analisi metodologica del percorso realizzato. L‟interesse del volume è duplice: da un lato riporta una riflessione interdisciplinare, intrecciando la matrice sociologica con una analisi di stampo giuridico, dall‟altro propone un modello di ricerca-intervento che, avendo la sua origine nell‟action-research lewiniana, si è evoluto adattandosi al contesto. L‟intervento narrato nel corso del volume si presenta, nelle parole degli autori, come un “esperimento di democrazia deliberativa” (pag. 8), che ha come obiettivo ultimo quello di costruire un metodo “che promuova coesione sociale” (pag. 7). La riflessione psicologica non trova spazio in questo volume (che assume altre prospettive), seppure molte siano le riflessioni che solleticano lo sguardo psicosociale: il tema della partecipazione, della dinamica di gruppo, del coinvolgimento della comunità (o di alcuni suoi rappresentanti); dell‟utilizzo di metodi quali-quantitativi per l‟analisi dei bisogni e per l‟analisi del processo, e altro ancora. Nella lettura del volume potrebbe, dunque, essere interessante individuare spazi di collaborazione tra professionisti con diverse formazioni disciplinari e diversi riferimenti epistemologici: alcuni processi che si colgono tra le righe del volume sono quelli di cui si occupa (o si dovrebbe occupare) uno psicologo di comunità, che intreccia le soggettività con le caratteristiche contestuali; che si occupa di sviluppare una valutazione empowered, considerando la circolarità tra “discorso e azione” (vedi pag. 71 del volume). Ci auguriamo che l‟analisi delle esperienze realizzate possa diventare un‟occasione di collaborazioni e scambi interdisciplinari, necessari per meglio comprendere i processi sottesi a questa società “liquida” e complessa. Norma De Piccoli e Angela Fedi M. Garro, A. Saleno, a cura di, Franco Angeli Milano, 2014 „Di fatto famiglie‟ recita il titolo di un capitolo del volume curato da Maria Garro e Alessandra Salerno, tracciando il filo rosso di un importante contributo che finalmente riesce, senza remore, a restituire ai lettori la complessità della famiglia contemporanea slegata e depurata dal confronto, per difetto, con la sua configurazione tradizionale. Dalla devianza alla cultura della differenza, verso un nuovo modello di analisi delle forme familiari. È questo l‟obbiettivo che muove la pubblicazione, a partire dall‟incontrovertibile evidenza che vede crescere in numero e repertorio le modalità per costruire ed essere famiglia. Ignorarle sarebbe negare la contingenza storico-culturale del divenire di significati e organizzazioni della generatività, della sessualità, dei rapporti tra gruppi, individui ed intrecci sociali. Cercando uno scarto da tale miopia, il contributo si muove sul doppio binario dell‟intra-familiare e dell‟inter-sistemico, presentando la sfida trasformativa dei modelli genitoriale e filiale impegnati, all‟interno, a soddisfare invariate esigenze e competenze di ruolo e, all‟esterno, in sforzi di legittimazione e risintonizzazione del sociale ai moderni scenari familiari. Il lavoro è suddiviso in quattro parti che, attraverso contributi teorici ed empirici, scandiscono i passaggi di un viaggio transdisciplinare lungo le realtà familiari altre, rappresentando lucide puntualizzazioni delle criticità e delle risorse insite nell‟essere figlio. È, infatti, quella filiale la prospettiva privilegiata del lavoro in questione poiché essa raccoglie, oggi, un‟eredità che supera il dato generativo e generazionale e va „oltre il legame‟; oltre il legame matrimoniale, di consanguineità, oltre il suo riconoscimento giuridico, oltre un‟unica modalità di vivere la sessualità e il genere, dunque oltre le forze conservative dei modelli sociali. Una filiazione, quella presentata nel vo- lume, che si forgia e muta in presenza di eventi critici non normativi (figli di madri adolescenti, figli disabili o di genitori disabili, figli di famiglie adottive, figli di genitori non coniugati), in conformità all‟orienta-mento sessuale o all‟identità di genere dei suoi membri (figli di famiglie omoparentali o di genitori transgender), in relazione alle pratiche di parenting connesse ai contesti (figli di genitori violenti, figli di zingari) e all‟eterospecificità. Una scrittura a più mani che ad ogni capitolo sostanzia l‟imprescindibilità della qualità relazionale tra genitori e figli, tra sistemi familiari e sociali – quale garante valoriale trasversale al contesto e alla morfogenesi con cui la famiglia si realizza. Dunque, oltre il legame può voler dire, altresì, che i cambiamenti attraversati dalla famiglia attuale possono non intaccare l‟efficacia, la funzionalità, la capacità evolutiva, gli elementi di protezione e gli spazi d‟alterità della relazione genitore-figlio, purché ne vengano riconosciute ed accolte specificità, bisogni e sfide. Un auspicio ed un invito quello del volume, per il lettore esperto e non, per professionisti ed operatori delle relazioni d‟aiuto, a fornire ed utilizzare, tanto nella quotidianità quanto nella pratica professionale, paradigmi epistemologici e metodologici inclusivi delle pluralità familiari. Anno XVI, Numero 30 Schede bibliografiche Consuelo Serio Pagina 21 Rivista di psicologia di comunità n.1/2014 Psicologia di comunità 1/2014 Nuove dipendenze ed intervento di comunità, FrancoAngeli, Milano Schede bibliografiche Schede bibliografiche Pagina 22 Il concetto di dipendenza ha subìto grandi trasformazioni nella definizione terminologica, nei presupposti teorici e nella classificazione nosografica: da un lato, tende sempre più ad essere sostituito dal concetto anglossassone di addiction; dall’altro, si è assistito al proliferare di modelli teorici sulla dipendenza e si è passati dal parlare di tossicodipendenza al parlare di dipendenza patologica, fino a distinguere tra consumo, consumo problematico e abuso; infine, nella quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-V), il capitolo “Substance-Related and Addictive Disorders” introduce modifiche sostanziali: comprende anche il Disturbo del gioco d'azzardo come condizione di dipendenza comportamentale non da sostanza, include modifiche rispetto ai criteri di determinate condizioni e unisce le categorie – precedentemente separate nel DSMIV – di abuso di sostanze e dipendenza da sostanze in un singolo disturbo misurato su un continuum da lieve a grave. Andiamo per ordine. Innanzitutto l‟utilizzo del termine dipendenza o addiction, che qui useremo in maniera intercambiabile, pur riconoscendo ad ognuno la propria specificità; il termine anglosassone “addiction”, infatti, da un punto di vista epistemologico, rimanda al significato di sottomissione e di depersonalizzazione e riflette pertanto uno stato psichico di schiavitù, prima ancora che fisico. Motivo per cui, si preferisce laddove si indica una dipendenza senza sostanza, quella che maggiormente evidenzia l‟aspetto della sottomissione psichica rispetto alle conseguenze fisiche. Con la riflessione di carattere epistemologico, si apre l‟osservazione circa la presenza delle dipendenze senza sostanza, dette anche new addictions o sine substantia. Si tratta di forme di dipendenza che non si esprimono con l‟introduzione di un oggetto esterno chimico, di una sostanza “diabolica”, ma nella ripetizione compulsiva di comportamenti: si pensi agli acquisti, all‟uso di tecnologie informatiche, al gioco d‟azzardo, al sesso, al lavoro, agli affetti, all‟esercizio fisico; comportamenti che pur in assenza di qualsiasi sostanza, se agiti compulsivamente producono le stesse conseguenze delle cosiddette tossico-dipendenze. Si tratta di abitudini, usi del tutto legittimi e socialmente incentivati, che rischiano di trasformarsi in abitudini patologiche, addiction, comportamenti caratterizzati dal desiderio ossessivo, dalla compulsione, dall‟impossibilità di resistere ad un impulso, con la conseguente perdita di controllo sul comportamento, nonché la tendenza ad aumentare sempre più la frequenza del comportamento per procurarsi piacere o alleviare la sofferenza. Emergono, da quan- to appena detto, i sintomi comuni a tutte le forme di dipendenza: - dominanza: la sostanza/ attività domina il pensiero ed il comportamento della persona, assumendo un valore primario tra gli altri interessi; - assunzion e della sostanza/messa in atto del comportamento che genera cambiamenti nel tono dell‟umore, che si manifestano con un aumento dell‟eccitazione o una diminuzione della tensione in seguito all‟incontro con l‟oggetto della dipendenza; - piacere o sollievo durante l‟assunzione della sostanza/la messa in atto del comportamento; - continua ricerca della sostanza/situazione (craving) con perdita di gestione sul pensiero e sul comportamento indirizzati unicamente verso tale spasmodica ricerca; - impossibilità di resistere all‟impulso di ricercare la sostanza o di mettere in atto il comportamento (compulsività); - perdita progressiva del controllo sul comportamento; - necessità di aumentare la frequenza degli episodi e il tempo dedicati ad essi per ottenere il medesimo effetto provato precedentemente (tolleranza o assuefazione); - persistenza del comportamento nonostante la sua associazione con conseguenze negative; - presenza di astinenza più o meno grave nel caso in cui venga sospeso il comportamento; - compromissione sempre più grave dei molteplici contesti vitali come quello sociale, lavorativo, familiare, affettivo, ecc; - tendenza alla ricaduta, cioè a riprendere l‟attività dopo averla interrotta. Segni la cui assenza o presenza, o il cui peso, chiariscono se di quel comportamento si fa “uso” – come nella maggior parte dei casi – “abuso” – cioè, si consuma in modo problematico – o si è “addictus” – ossia dipendente. Numerosi i modelli teorici della dipendenza, ma quello di riferimento del presente numero guarda alla dipendenza patologica come una malattia multifattoriale causata da diversi fattori predisponenti e precipitanti: fattori personali, di ordine genetico, neurobiologico, psicologico e di storia di vita; fattori legati all’oggetto della di- pendenza, cioè alle sue caratteristiche strutturali e simboliche; determinanti ambientali e culturali, quali la disponibilità e l‟accessibilità all‟oggetto della dipendenza, l‟atteggiamento sociale nei confronti dell‟oggetto; ed ancora, la forza esercitata da un vettore sulla persona in un dato momento e in una determinata situazione (per esempio, l’incontro con una persona che promuove una droga o il trovarsi in un contesto che crea le condizioni favorevoli per un maggiore utilizzo della sostanza/situazione in un momento critico della propria esistenza). Entrano quindi in gioco, nella ricerca scientifica, non solo le caratteristiche d ell‟ in d iv id u o, d ell e sostanze/comportamenti ed il contesto sociale, ma anche le interazioni, le pressioni ed i modelli sociali. [...] Anno XVI, Numero 30 Tratto dall’introduzione del numero della rivista (a cura di Loredana Varveri e Gioacchino Lavanco) Il prossimo numero della rivista di Psicologia di comunità n.2/2014 SOMMARIO Presentazione del numero Autorità, leadership e potere. Nuove sfide per le democrazie a cura di Bianca Gelli e Terri Mannarini SAGGI Poteri sfuggenti e disagi di comunità di Piero Amerio Ricondurre a uno/ridurre a uno: codici affettivi, vulnerabilità e dominio nelle forme di esercizio della leadership di Ugo Morelli Schede bibliografiche La reticolarità del potere e lo sfarinamento da consenso nel mondo contemporaneo di Luca Mori Poteri monadi e nomadi nell‟era della globalizzazione, personalizzazione e spettacolarizzazione della politica di Donata Francescato Quando il leader interagisce in maniera equa. Gli effetti dell‟equità internazionale e il ruolo moderatore del bisogno di chiusura cognitiva di Antonio Pierro, Clara Amato e Gennaro Pica NOTE E DISCUSSIONI Promuovere Competenza Interculturale attraverso il Servizio Volontario Internazionale di Anna Maria Meneghini La specializzazione della Polizia Penitenziaria in ambito minorile: il riconoscimento di un valore aggiunto di Iolanda Tortù SCHEDE BIBLIOGRAFICHE di Gioacchino Lavanco, Monica Mezzi ABSTRACTS Pagina 23 ISCRIZIONE SIPCO 2015 Ringraziando i soci che hanno già rinnovato l‟iscrizione alla SIPCO per il 2015, ricordiamo a chi non avesse ancora provveduto a farlo che è possibile regolarizzare il proprio tesseramento mediante versamento o bonifico. Il versamento o bonifico va effettuato sul conto corrente bancario: 100000071943 intestato a: SIPCO - Società Italiana Psicologia di Comunità. Iban: IT76X0335901600100000071943 - Bic: BCITITMX FILIALE filiale di Milano. Contrassegno filiale: 05000 Piazza Paolo Ferrari, 10 20121 Milano QUOTE DI ISCRIZIONE SOCI (ANNUALE O BIENNALE) ordinari e aderenti: quota annuale= 110,00 €; quota biennale= 180,00 €. Junior: quota annuale= 64,00 €; quota biennale= 115,00 €. Le quote annuali e biennali sono comprensive di un abbonamento annuale (2 numeri) o biennale (4 numeri) alla Rivista Psicologia di comunità. Iscrizioni successive al 30 aprile avranno applicata una mora di 10,00 €. Per chi deve rinnovare l‟iscrizione e per i nuovi soci: È necessario effettuare il versamento e inviarne una copia elettronica a: • Elena Marta ([email protected]) • Loredana Varveri ([email protected]) Per coloro che volessero diventare soci: prima di effettuare il versamento e inviare la copia elettronica, occorre scaricare la scheda dal sito SIPCO e inviarne una copia compilata insieme al Curriculum vitae al Presidente [email protected] con oggetto: Nuova iscrizione SIPCO. Dopo l‟accettazione della richiesta di iscrizione da parte del Direttivo, bisognerà regolarizzare l'iscrizione tramite bonifico bancario e invio della copia elettronica (vedi sopra). La/Il sottoscritta/o ....................................................................... nata/o a............………...............................…… il............................ residente in via ............................................................................. Città.............................…......................... Cap...............…............. CF................................................................................................... Telefono casa.................................. fax.................................. Telefono uff......................................fax.................................. PSICOLOGIA DI COMUNITÀ NEWSLETTER E-mail …………………………………………………………………………...….. laureato/a in .................................................................…….......... specializzato/a in.......................................................................... esperienze in Psicologia di Comunità ........................................................................................................ che svolge attività di .............................................…….............. con la qualifica di ........................................................................ chiede di iscriversi alla SIPCO come socio (ordinario, aderente o junior). Data........................ Firma..................................................…...... Direttore: Patrizia Meringolo Realizzazione: Gruppo di Psicologia di Comunità dell‟Università di Palermo e di Bologna Tutto il materiale da pubblicare va inviato via e-mail a [email protected] Questo numero è stato coordinato da Cinzia Novara e Cinzia Albanesi e chiuso il 5 gennaio 2014 I numeri della newsletter sono pubblicati e possono essere scaricati da Società Italiana di Psicologia di Comunità www.sipco.it