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Psicologia di Comunità
Giornale della Società Italiana di Psicologia di Comunità
Anno XVI, Numero 30
Dicembre 2014
Newsletter
Editoriale - di Patrizia Meringolo
Care socie e cari soci,
con la newsletter arriva il
nuovo anno, con l‟augurio
che sia sereno e fruttuoso
per tutti.
Il 2014 è stato un anno
che ha messo a dura prova la nostra resilienza,
individuale e collettiva,
costringendoci a misurarci
con difficoltà di ogni tipo:
la crisi economica, che
morde le difese di molti,
soprattutto dei giovani, i
dissesti del territorio, con
la pioggia battente che ha
sgretolato un territorio
deprivato più delle nostre
finanze, situazioni sociali
e politiche complesse,
non sempre di supporto e
spesso bisognose di tutta
la nostra creatività e intelligenza civica. Chi vive
nell‟università continua a
doversi confrontare con
medie e mediane, esondate dalla statistica per
etichettare le nostre pro-
duzioni. Chi lavora nel
sociale si confronta spesso con conflitti che sembrano esplodere in maniera più acuta di sempre,
perché la scarsità di mezzi
incrementa – come sappiamo – la ricerca di capri
espiatori e i comportamenti aggressivi. Chi si
occupa di scuola e dei
luoghi della salute, sistemi cardine del prendersi
cura, si muove nel difficile
equilibro tra bisogni accresciuti e risorse messe in
discussione da risparmi
non sempre avveduti.
E nonostante tutto ciò,
anzi, proprio per questo,
siamo resilienti. Riscopriamo forze e valori che sembravano essere stati messi in sordina dalle luci
delle ribalte dei decenni
passati. Emergono delle
esperienze nuove e inaspettate nelle città: penso
per esempio alle esperien-
ze delle transition town e
a un modo innovativo di
intendere la sostenibilità,
la cultura della protezione
ambientale e nuovi stili di
vita; ai community garden
con il recupero collettivo
degli spazi dismessi (o
anche semplicemente
trascurati); alle piazze
reali e virtuali in cui la
socialità, fortunatamente
insopprimibile, continua
ad esprimersi, con modalità e con una ricchezza di
sfaccettature che ancora
dobbiamo comprendere e
studiare pienamente.
Un compito che si presenta come prioritario è quello della promozione delle
nostre – specifiche – competenze, perché se c‟è
un‟epoca in cui il sapere
di comunità è indispensabile, probabilmente è proprio questa.
E se questo è un obiettivo
e un programma per la
SIPCO - SOCIETÀ ITALIANA DI PSICOLOGIA DI COMUNITÀ
Sommario
Report convegni
3
X Convegno Sipco 2014:
backstage
3
Apertura dei lavori con Catherine 4
Campbell
Lezione magistrale di Serdar
Değirmencioğlu
5
Condividere le esperienze
6
V Conferenza Internazionale di
Psicologia di comunità
6
Empowerment e comunità nel
PSM di Bologna
7
Interventi: Profilo di comunità a
Palermo
8
Post it: Notizie
10
La ricerca “giovane” si racconta con Francesco Fattori
12
Appuntamenti
13
XI Congresso SIPSA, maggio
2015, Catania
13
PRESIDENTE:
PATRIZIA MERINGOLO (UNIVERSITÀ DI FIRENZE)
X Congresso Padova, giugno
2015
14
ANGELA FEDI (UNIVERSITÀ DI TORINO)
XV Biennal Conference SCRA,
Massachusset, giugno 2015
16
DIRETTIVO:
XIV Congresso europeo di psicologia, Milano, luglio 2015
17
International Summer school
19
LUANA VALLETTA (UNIVERSITÀ DI BOLOGNA)
Schede bibliografiche:
Agire e discutere
20
LOREDANA VARVERI (UNIVERSITÀ DI PALERMO)
Oltre il legame
21
Rivista Psicologia di comunità
22
TERRI MANNARINI (UNIVERSITÀ DEL SALENTO)
ELENA MARTA (UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO)
MAURA POZZI (UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO)
segue dalla pag. 1
Editoriale
Pagina 2
nostra associazione, dobbiamo tuttavia riconoscere che l‟anno che è passato non è certo stato privo
di stimoli per il nostro
agire.
In questo numero ricordiamo e descriviamo alcune
delle occasioni di studio e
di confronto che abbiamo
avuto nel 2014: il X Convegno SIPCO di Cesena,
ricco di spunti di riflessione, del quale vi presentiamo in particolare le lezioni
magistrali; la V Conferenza Internazionale di Psicologia di Comunità che si è
svolta a Fortaleza, dove
abbiamo potuto esplorare
l‟evoluzione della nostra
disciplina in paesi diversi
come l‟America Latina; la
giornata di presentazione
del Piano Strategico Metropolitano "Empowerment e Comunità" che si è
tenuta a Bologna; e l'incontro sul Profilo di Comunità svolto a Palermo.
Tanti momenti che hanno
aiutato i partecipanti ad
avere chiavi di lettura per
decifrare e intervenire in
una realtà difficile, con la
finalità di diventare agenti
di cambiamento.
Sono narrazioni di esperienze che vi presentiamo,
per condividere quello che
abbiamo “portato a casa”
e per farne tesoro in una
riflessione maggiormente
partecipata.
Questo numero vuole essere anche una agenda
per l‟anno nuovo.
Le occasioni di incontro e
di approfondimento non
mancheranno: avremo il
consueto appuntamento
biennale a Padova, organizzato dal Laboratorio
Link, dal titolo “La prevenzione nella scuola e nella
comunità: X stratagemma” (25-27 giugno); negli
stessi giorni, per chi decida di spostarsi oltreoceano, la SCRA Society for
Community Research and
Action, organizza la sua
Biennia l Conferenc e
“Bridging Past and Future” (25-28 giugno),
quest‟anno in edizione
speciale per celebrare i
50 anni dalla nascita della
Psicologia di Comunità a
Swampscott.
E non solo: per la prima
volta la SIPCO organizza
un evento formativo speciale per i giovani che
vogliono approfondire i
metodi di ricerca e di intervento, una summer
school con respiro europeo, dal titolo “Methods for
community research,
action and change”. È
una iniziativa a cui teniamo molto, che abbiamo
presentato, nella sua prima ideazione, alla Assemblea dei soci lo scorso
anno e che ora sta arrivando ad una definizione,
come vedrete all‟interno
della news-letter.
Accanto a questo, le notizie, le rubriche, gli avvisi,
che speriamo vi siamo
utili.
Come vedete, le proposte
non mancano. Vorremmo
che fossero ricche di attrattiva per ognuno di voi,
perché riteniamo che impegnarsi per il cambia-
mento non sia uno slogan
ma una prassi operativa
declinabile in tutti i contesti, perché la complessità
(e spesso anche le difficoltà) sembrano stimolarci
verso elaborazioni più
dotate di significato, perché provare a fare scienza
– una psicologia di comunità critica – è una cosa
che ci appassiona. Ma
perché tutto ciò non sia
solo un esercizio immaginativo di pochi, ma una
realizzazione concreta e
visibile, è necessaria, oggi
più che mai, la partecipazione attiva di tutti voi.
Patrizia Meringolo
(Presidente SIPCO)
Anno XVI, Numero 30
Il bakstage di tre giorni di
comunità
Per costruire comunità
ospitali, bisogna prepararsi un po' di tempo prima.
Bisogna lavorarci dall'interno.
Costruire Comunità Ospitali e Sostenibili, c'è scritto
dietro le borsine di stoffa
che noi dello staff abbiamo riempito. È il decimo
convegno SIPCO ed è questo il tema di quest'anno.
È Catherine Campbell,
docente di psicologia di
comunità presso la London Schools of Economics
(LSE), UK, ad aprire la
mattina del 19 giugno, la
prima sessione plenaria
con un intervento che
sottolinea l'importanza di
considerare le radici storiche e socio-politiche della
comunità e di rivedere i
metodi e gli strumenti
utilizzati dalla Psicologia
di comunità alla luce di
nuove sfide attuali e cambiamenti storico- politici.
Il pomeriggio si svolge fra
sessioni plenarie e buffet
e la sera c'è un evento al
Chiostro di San Francesco.
È un bel giardino dietro la
Biblioteca Malatestiana di
Cesena, c'è un palco centrale e un sacco di sedie
da pulire!
Ci mettiamo di buona lena
dal pomeriggio, accogliamo il catering, sistemiamo
il palco e togliamo il tavolo
centrale per essere aperti
e fare comunità. Dopo
aver discusso di Benessere e Relazione con l'altro,
con Bruna Zani, Piero Amerio, Caterina Arcidiacono, Norma De Piccoli, Donata Francescato e Maria
Augusta Nicoli, è l'ora della Compagnia Teatrale
Nodi Playback Factory di
Faenza che mette in scena, insieme a noi pubblico, lo spettacolo Abiti,
abito, abitanti, per concludere la prima giornata e
festeggiare il compleanno
di Donata Francescato.
Al termine della mattina
del secondo giorno è Serdar M. Değirmencioğlu,
presidente della European
Community Psychology
Association e docente
presso la Dogus University
di Istanbul, a tenere la
prima plenaria. Il suo è un
contributo che tratta la
curiosa assenza del costrutto di Ospitalità nella
Psicologia di Comunità,
invita infatti ricercatori,
docenti e tutti gli psicologi
di comunità a considerare
l'elemento dell'ospitalità
all'interno delle comunità
come un processo basato
non più su scambi economici e utilitaristici bensì
sulla reciprocità delle interazioni. Un nuovo elemento di ricerca da approfondire all'interno di diverse
prospettive contestuali,
dal Nord al Sud del Mondo. Dai contributi dello
stesso e dei discussants
emerge che l'ospitalità va
intesa come diversa
dall'accoglienza, è qualcosa di più partecipativo che
implica non solo accogliere, ma anche accettare il
diverso. La comunità ha
infatti dei confini segnati
che la rendono anche
comunità chiusa, ma non
per questo non funzionale. L'ospitalità risulta così
avere due possibili esiti:
l'esclusione o la convivenza. Il pomeriggio è la Compagnia Nodi Playback
Factory a fare da facilitatore e guida nell'esposizione dei temi
dei poster che partecipano al convegno.
Alle cinque la SIPCO si riunisce in
assemblea e ne
approfittiamo per
riprendere fiato, la
sera ci aspetta la cena
sociale a Casa Artusi a
Forlimpopoli. Non possiamo fare troppo tardi, l'ultimo giorno, alle 9.00 c'è
già la tavola rotonda e i
cavalieri con i nomi devono essere pronti sul tavolo! Il filo conduttore del
convegno è stato il tema
della fiducia, un processo
di costruzione reciproca di
significato nelle interazioni con l'altro come ha sottolineato Piero Amerio
nella presentazione del
suo libro “L'altro necessario”. Contro la solitudine
della società moderna” e
nella costruzione di un
welfare sostenibile, in cui
la possibilità di affidare
questo processo ad un
equipe multidisciplinare
non è solo teoria ma diventa capacità di dialogo
e co-costruzione da parte
di diversi attori comunitari
così come quanto emerso
dalla tavola rotonda, che
si conclude con la premiazione dei poster e delle
tesi, i saluti e le foto finali.
Siamo stati parte di un'intersezione di comunità,
quella del nostro piccolo
staff, quella dei professori, quella degli ospiti, degli
degli iscritti al convegno,
degli studenti che arrivavano arrabattati con valigie e zaini. Tutto unito da
quel tanto teorizzato Senso di Comunità, che ci ha
messo davanti alla stessa
voglia di metterci al lavoro
per quello che noi sentiamo come comunità e che
abbiamo deciso di seguire
e approfondire. Qualcuno
portando un proprio contributo, qualcun altro organizzando spazi e tempi o
esponendo un progetto
su un poster, qualcuno
una tesi e qualcuno, come
noi, entrandoci in punta di
piedi, con un badge che
recitava “staff” e la voglia
di assimilare il più possibile.
Antonella Guarino
Elena Giulia Massaggia
Editoriale
Pagina 3
Apre il convegno Catherine Campbell
Report
convegni
Pagina 4
La professoressa Catherine Campbell della London
School of Economics
(Dipartimento di Psicologia Sociale) ha aperto il 10°
Convegno Nazionale di
SIPCO, tenutosi a Cesena
dal 19 al 21 giugno 2014.
C. Campbell è una figura
di spicco della psicologia
di comunità internazionale, ed attualmente dirige il
Master
in
Health,
Community and Development presso la LSE. Il
Master è dedicato al ruolo
dei processi di partecipazione della comunità e
dell‟azione collettiva nella
salute pubblica e ai meccanismi attraverso i quali
lo sviluppo di comunità
può migliorare la salute e
l‟azione sociale trasformativa.
Le sue origini sudafricane
ed il suo percorso di vita e
di formazione professionale in un contesto (storico e
geografico) caratterizzato
da profonde turbolenze
politiche e sociali, da gravi
diseguaglianze e rapidi
cambiamenti, hanno influenzato la sua attività di
consulente ed attivista
politica, ed orientato i suoi
interessi di ricerca verso
temi quali: l‟impatto
dell‟HIV/AIDS, la partecipazione e le partnership
di comunità, lo sviluppo di
comunità, la promozione
della salute, lo stigma,
l‟azione collettiva, il potere e l‟empower-ment,
l‟esclusione e le disuguaglianze sociali, con particolare attenzione al modo
in cui le diseguaglianze
nella salute sono plasmate dalle identità sociali
inerenti il genere, l‟etnia,
l‟età e la posizione socioeconomica.
Il titolo della sua keynote
rimanda alle nuove forme
di protesta ed ai movimenti sociali che le mettono in atto, nella prospettiva di una Psicologia di
Comunità che si amplia
oltre la sua tradizionale
attenzione alle azioni ed
ai cambiamenti sociali
che avvengono in setting
locali. L‟ottica proposta
dalla professoressa Campbell rimanda infatti al
coinvolgimento dei diversi
contesti nella crescente
complessità di ineguaglianze locali e globali,
all‟esplosione di forme
contemporanee di protesta collettiva, e agli sviluppi conseguenti nelle scienze sociali critiche.
Analizzando in particolare
il ruolo della community
mobilisation nella richiesta di maggiori e più eguali opportunità per la cura e
la salute, il suo intervento
propone un approccio
multidisciplinare
(dall’etnografia, alla sociologia e alle scienze politiche…) che possa evitare
l‟errore commesso da
molti programmi di mobilitazione di comunità focalizzati esclusivamente
sull‟empowerment locale
(small scale).
A fronte di questi fallimenti, secondo Campbell, la
psicologia di comunità ha
un urgente bisogno di
frame teorici nuovi in grado di dare maggiore attenzione alle teorie del cambiamento sociale che sottende molti dei nostri lavori. Occorre, dunque, andare oltre alcuni aspetti im-
pliciti delle teorie freiriane
che guidano l‟agire in questo campo: i rischi maggiori riguardano le assunzioni “essenzialiste” circa
la comunità e l‟identità
degli attori coinvolti (es. le
donne di colore pongono
come sfide principali il
razzismo e la povertà piuttosto che il genere); una
concezione eccessivamente lineare dello sviluppo sociale (es. planned
social change), una nozione semplicistica, binaria
del potere (es. donne vs.
uomini; Nord vs. Sud).
Sebbene le forme di resistenza che possiamo osservare (di cui la prof.ssa
Campbell porta vari esempi da diverse parti del
mondo) sembrino frammentate e casuali, in realtà i loro denominatori
comuni sono sufficienti
per ipotizzare una “new
left” come una “growing
pastiche of small scale
acts of resistance to social inequality”.
Dai community garden, al
movimento di Occupy Wall
Street, dalla lotta in favore
delle minoranze in Canada a quella per l‟eliminazione delle tasse universitarie in UK (esempi di
azioni di cambiamento
non derivanti da gruppi
fortemente deprivati) possiamo cogliere l‟ipotesi (e
la speranza, aggiungerei)
che le lotte per una migliore qualità di vita che avvengono in contesti meno
frammentati e deprivati
possano tornare utili anche per migliorare la posizione di coloro che vivono
l‟oppressione radicata nel
sistema capitalistico globale.
È forse giunto il momento
di smetterla di concepire
come mutualmente esclusivi gli approcci costruzionisti e materialisti al potere e al cambiamento sociale; dovremmo invece
provare a considerarli
come un insieme di strumenti per la concettualizzazione e l‟azione in particolari contesti, appropriata in modo diverso alle
esperienze dei cittadini di
un mondo globale in cui le
esperienze di diseguaglianza sono spesso fondate in forme e gradi –
profondamente diversi –
di privazione e di emarginazione, costruendo nella
relazione specifica e promuovendo diverse concettualizzazioni di potere e
cambiamento adatti ad
ogni
singolo
caso
(Campbell & Cornish,
2014, p. 12).
Per approfondimenti
Campbell, C. & Cornish, F.
Reimagining community
health psychology: Maps,
journeys and new terrains,
in Journal of Health
Psychology, 2014, Vol. 19
(1), 3-15.
Campbell, C. Community
mobilisation in the 21st
century: Updating our
theory of social change?,
in Journal of Health
Psychology, 2014, Vol 19
(1), 46-59.
Cornish, F. et al. Trust the
proc ess: Commun ity
health psychology after
Occupy, in Journal of
Health Psychology, 2014,
Vol. 19(1),60-71.
Anno XVI, Numero 30
Angela Fedi
Lezione magistrale: Serdar Değirmencioğlu
Una delle lezioni magistrali del Convegno SIPCO
di Cesena è stata tenuta
da Serdar Değirmencioğlu, Presidente della ECPA
- European Society of
Community Psychology,
sul tema “The curious
absence of hospitality in
community psychology”.
Grazie alla sua dissertazione e ai contributi portati (Değirmencioğlu, discussant Bianca Gelli e Luca
Scacchi) si è sviluppato un
dibattito che ha approfondito le numerose sfaccettature del tema.
L‟ospitalità sovente – come ha sottolineato Değirmencioğlu – viene interpretata nell‟accezione di
una attività economica
che si sviluppa nello
scambio tra ospitante e
ospitato, come un business, tralasciando la valenza antropologica della
cultura dell‟ospitare. Nelle
discipline psicologiche, e
perfino nella psicologia di
comunità, questo tema
non appare in tutta la sua
possibile rilevanza: perfino nel dibattito che si è
sviluppato di recente sui
fenomeni migratori e le
relazioni interetniche, il
focus è stato posto piuttosto sui conflitti, le difficoltà di relazione, le asperità
derivate da convivenze
difficili. Laddove le difficoltà sono emerse non tanto
– o non solo – dalle diverse appartenenze quanto
dai difficili percorsi di immigrazione e dalle disuguaglianze economiche,
politiche, di potere. Se
invece vogliamo dare un
significato a questo tema,
in modo non generico e in
termini non moralistici e
semplificatori, dobbiamo
provare a ripercorrere i
valori che sono alla base
del legame sociale. È stata quindi un‟occasione di
sviluppare un discorso
che si è dipanato ripercorrendo sia costrutti che ci
sono propri quali i rapporti
di vicinato, i contesti ospitali e il capitale sociale,
sia temi non sempre praticati quando il modo di
fare scienza tende a semplificare le complessità. È
emersa quindi l‟idea di
dono, di antropologica
memoria, di gratuito, di
fiducia, di una relazione –
in sintesi – fondata non
su un rapporto di costibenefici ma sulla aspettativa di reciprocità del rapporto.
E tuttavia il percorso non
è lineare: ospitare è qualcosa di più di accogliere,
richiede un plus di disponibillità sociale, nel rispetto di un ospite che è un
pari ma è anche portatore
di diversità con cui confrontarsi, nella consapevolezza che ci si muove su
un crinale non solo psicologico ma che investe la
“regione dell‟etica”.
Da qui, probabilmente, il
silenzio e la carenza di
parole per parlare di ospitalità, a meno di non fare i
conti con i valori di fondo
della nostra disciplina,
intesa come ponte tra la
clinica e la politica.
Report
convegni
Patrizia Meringolo
Pagina 5
Fortaleza: V Conferenza Internazionale
di Psicologia di Comunità
Condividere
le esperienze
Pagina 6
Difficile sintetizzare la
complessità e la grande
numerosità dei contributi
presentati a Fortaleza a
settembre. Oltre 650 partecipanti provenienti dai 5
continenti, con una presenza imponente di partecipanti provenienti dal
Brasile. Cinque i temi trasversali: politiche pubbliche, formazione e ricerca
accademica, sviluppo
professionale e occupazione, movimenti sociali e
infine etica e sostenibilità.
Senza contare le numerose
oppor tunità
di
workshop tematici
per
discutere di temi specifici
o mettere le mani in pasta
su tecniche e modelli di
lavoro. Di fronte a tanta
abbondanza non c‟è da
meravigliarsi della difficoltà avvertita da molti partecipanti a seguire per intero i lavori del convegno,
sia perché moltissime
sessioni erano in
portoghese,
sia
perché il numero
delle sessioni in
parallelo obbligava
a difficili scelte.
Nell‟impossibilità di
fare un resoconto
sistematico
di
quanto accaduto
riportiamo solo qualche
suggestione: i lavori sulla
resilienza di comunità,
alcuni dei quali si collocavano nell‟area della psicologia dell‟emergenza, analizzando situazioni successive a calamità naturali o
a gravi eventi accaduti,
mentre altri offrivano un
modello utilizzabile in
molti contesti sociali, evidenziando come alcune
caratteristiche delle comunità resilienti possano
essere applicate a situazioni collettive posttraumatiche, ma anche
alla promozione del benessere nelle comunità
locali, basandosi su fattori
psicosociali, sociopolitici e
atteggiamenti collettivi.
Sulla resilienza la psicologia “comunitaria” latinoamericana ha lavorato molto più degli studiosi di
altre aree geografiche e
culturali, così come su
temi come la coscientizzazione, o il metodo della
ricerca azione, in cui
l‟imperativo principale di
coinvolgimento dei partecipanti si coniuga con il
rigore della ricerca scientifica.
In molti casi noi europei
non conosciamo compiutamente la produzione
scientifica e culturale
dell‟America latina e del
centroamerica perché
trova scarsa diffusione
sulle riviste di lingua anglosassone: un aspetto –
anche di scelta politica –
di non subordinazione al
mainstream culturale dominante che “obbliga” chi
vuole davvero immergersi
nella psicologia comunitaria e comprenderla davvero a cambiare lenti culturali e “linguistiche”.
Altro momento di interes-
se ha riguardato il lavoro
di individuazione delle
core categories attorno
alle quali sviluppare la
riflessione teorica e la
prassi operativa della psicologia di comunità. Sono
emersi con forza i temi
basilari – l‟empowerment,
il senso di comunità – ma
anche aspetti di forte valenza politica e culturale,
come la decolonizzazione
o la deistituzionalizzazione. Per il primo tema, da
citare le molte ricerche
sulle relazioni interculturali che, inquadrate in solide
premesse teoriche (e anche politiche) non corrono
il rischio di anteporre la
caratteristica evidence
based degli interventi alla
loro effettiva capacità
trasformativa. A proposito
del secondo tema, la critica alle istituzioni totali, va
segnalato come la nostra
legislazione in materia di
psichiatria,
sugli
“accertamenti e trattamenti sanitari volontari e
obbligatori” (sì, proprio la
legge italiana 180/78, la
Legge Basaglia) sia conosciuta e apprezzata in
molti paesi latinoamericani forse molto più che da
noi, dove si dà per scontata quando non si deve
difendere da ripetuti e
rinnovati attacchi.
L‟impressione di fondo
della conferenza è quindi
quella di elaborazione di
una scienza critica, che
non teme di definirsi politica e che non perde per
questo la sua capacità
euristica, senza dover
giustificare, soprattutto
nei contesti accademici, la
centratura sulle domande
emergenti dal sociale. In
questo senso si possono
leggere anche i contributi
sulle questioni di
genere, volti ad
affermare
diritti
delle
minoranze
LGBTQ, o le ricerche sulla violenza
di genere e sugli
abusi e sullo sfruttamento sessuale,
un fenomeno che
coinvolge un numero impressionante di minori in
B ra s ile,
ta n to
che
all‟arrivo in aeroporto di
Fortaleza il solo pieghevole in lingua inglese avvertiva i turisti in entrata che
avere rapporti sessuali
con bambine, bambini e
adolescenti è reato. Nel
complesso, il convegno
sembra avere rafforzato
l‟identità della psicologia
comunitaria e consolidato
la rete comunitaria brasiliana, offrendo agli europei e agli anglofoni la possibilità di sperimentarsi in
una condizione di minoranza. Con buona soddisfazione di tutti, vi diamo
appuntamento alla prossima Conferenza Internazionale di Psicologia di Comunità che si terrà in Sudafrica nel 2016.
La redazione
Empowerment e Comunità: parole d’ordine
del PSM di Bologna
Si è tenuto Sabato 13
dicembre in Sala Marco
Biagi al Baraccano il convegno "Empowerment e
Comunità". Un‟occasione
per presentare “ufficialmente” il progetto Empowerment e Comunità
del Piano Strategico Metropolitano di Bologna,
coordinato dalla Provincia
di Bologna – Istituzione
Gian Franco Minguzzi, e
che ha tra i suoi partner il
Comune di Bologna,
l‟Unione dei Comuni
dell‟Appennino Bolognese,
IRESS, AIAS onlus, l‟ Ufficio di Piano Dist. Pianura
Ovest, l‟ associazione Passo Passo, e VolaBO.
Il piano strategico metropolitano (PSM) è un processo partecipativo avviato sul finire del 2011 con
lo scopo di elaborare e
condividere una vision per
la città metropolitana che
verrà. La mattinata è stata
aperta dall‟assessore
Luca Rizzo Nervo, Presidente della Conferenza
Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna, ma è
“toccato” a Daniela Oliva
(Comitato Scientifico
PSM) il compito di spiegare le ragioni e l‟articolazione del PSM. Per fare
fronte all‟imminente riassetto istituzionale, al bisogno di armonizzare città e
comuni “dentro” nuovi
modelli di governance, a
un contesto socioeconomico fortemente critico e
alla necessità “far ripartire i motori” e riacquistare
una dimensione di eccellenza e di qualità progressivamente appannata nel
corso degli anni, si sono
costituiti 4 tavoli di lavoro
(conoscenza educazione
cultura; innovazione e
sviluppo, ambiente assetti
urbani e mobilità, benessere e coesione sociale)
che hanno prodotto oltre
500 proposte progettuali,
articolate in 15 programmi strategici. Empowerment e comunità è uno
dei progetti del programma “ripensare i servizi alla
persona” e si pone
l‟obiettivo di costruire un
sistema di welfare capace
di valorizzare le risorse
della comunità e sviluppare una “Comunità competente” in grado di integrare le risorse professionali
che operano nei servizi
attraverso il lavoro di comunità. Bruna Zani in
veste di Presidente
dell‟Istituzione Gian Franco Minguzzi della Provincia di Bologna ha delineato gli obiettivi e le strategie operative del lavoro di
comunità, lasciando a
Giovanni Moro e a Donata
Francescato il compito di
definire, le parole chiave
del convegno.
Per Giovanni Moro il concetto di comunità è strettamente legato a quello di
cittadinanza: sfidati e
messi a dura prova dalla
società contemporanea
per il presidente di FONDACA non sembrano più
“attuali” ma vanno ripensati a partire da nuovi
modelli di membership e
strutture di partecipazione. La comunità è dunque
esausta? Bruna Zani non
ne è convinta e sintetizza
la sua posizione in una
battuta: “la comunità –
come l‟inconscio – non si
vede, ma c‟è e lavora”.
Per Donata Francescato
definire il concetto di empowerment è una operazione a cavallo tra biografia e storia. La distinzione
tra una concezione di potere monade e una di potere nomade e generativo
(è questa la definizione
che meglio sintetizza
l‟idea di empowerment di
comunità), le consente di
prendere in esame alcuni
mali della nostra società
contemporanea (“la perdita di credibilità delle classi
dirigenti”, “la personalizzazione della politica”) e
di proporre “antidoti” (“eleggiamo una classe
politica con valori femminili”), di identificare fenomeni e processi (di comunità) virtuosi da promuovere e soprattutto di illustrare i metodi che nel
suo percorso accademico
e professionale Donata
Francescato ha elaborato
a tale scopo: analisi organizzativa multidimensionale partecipata, metodo
dei profili, sceneggiati e
narrative.
Le sollecitazioni di Moro e
Francescato sulle parole
chiave del convegno ne
hanno richiamate altre
(tra le quali, “competenza”, “abitanza”
“ terr ito ri o”
“ ra p pr e sentanza”), riprese negli
interventi di Graziella Giovannini, Maria Augusta
Nicoli, Paola Atzei, Luca
De Paoli, Daniele Ara,
Daniela Auregli e Danilo
Rasia, usate nella discussione sulle politiche e
sulle pratiche di welfare.
La mattinata si è conclusa
con l‟intervento di Flavia
Franzoni (IRESS) che ha
presentato i prossimi appuntamenti di questo percorso:
- Il lavoro di comunità e
l‟organizzazione dei servizi
sociali nei nuovi assetti
istituzionali (4 febbraio
2015)
- Le nuove competenze
professionali per il lavoro
di comunità (18 febbraio
2015)
- Il contributo delle esperienze alla costruzione
della comunità competente (5 marzo 2015)
Per saperne di più si possono consultare: http://
www.minguzzi.provincia.b
ologna.it/ e http://
psm.bologna.it/
Cinzia Albanesi
Anno XVI, Numero 30
Condividere
le esperienze
Pagina 7
Profilo di comunità a Palermo: creazioni
di un processo partecipativo
“PartInComune” è il primo
Intervento
Pagina 8
progetto che, nell‟ottica
della psicologia di comunità, ha utilizzato il metodo
del profilo di comunità
nella città di Palermo. Il
progetto è stato avviato
nel novembre del 2013 da
un gruppo multiprofessionale – composto da esperti e ricercatori afferenti al Dipartimento di
Scienze Psicologiche Pedagogiche e della Formazione dell‟Università di
Palermo – su proposta
avanzata all‟Assessorato
alla Partecipazione del
Comune di Palermo. In un
certo senso, Il Progetto
nasce dalla provocazione
di questo gruppo che nella
convinzione che qualsiasi
policy debba derivare da
un‟analisi ragionata dei
bisogni del territorio locale, ha messo le
proprie competenze professionali al servizio
degli
amministratori, i quali –
ma non è una
colpa – non
sapevano delle
potenzialità che
il metodo del
profilo di comunità
potesse
esprimere in quanto metodo partecipato dal basso.
A oggi possiamo dire che
la nostra provocazione
non solo è stata raccolta
dall‟Amministrazione comunale ma essa stessa
ha messo in piedi un progetto co-costruito tra Istituzione e cittadinanza in
grado di rinforzare il patto
di fiducia tra tutte le parti
interessate.
Il Progetto, sotto la supervisione scientifica del
prof. G. Lavanco, ha applicato il metodo dei profili,
in via sperimentale, su
due circoscrizioni comunali (la VI e l‟VIII) cogliendone, da un lato le caratteristiche strutturali sotto i
molteplici profili (territoriale, demografico, istituzionale e produttivo),
dall‟altro indagando i vis-
suti e gli atteggiamenti dei
cittadini su alcuni temi
chiave per comprendere
la dinamica comunitaria
sottostante. La finalità è
stata conoscitiva e trasformativa allo stesso tempo:
si è prestato ascolto – da
più punti di vista e da più
voci del sociale – alle esigenze di chi vive la realtà
cittadina per prendere
coscienza dei vincoli e dei
punti di debolezza del
territorio e trasformarli,
mediante proposte concrete, in possibilità di
cambiamento. Gli obiettivi
principali sono quelli che
la nostra disciplina suggerisce secondo il metodo
dei profili:
1. favorire la presa di consapevolezza dei bisogni
collettivi, dando voce alle
molteplici identità e rap-
presentazioni sociali del
territorio locale
2. avviare un pensiero
critico e una riflessione
sul processo di sviluppo
3. riconoscere gli ostacoli
e innovare le risorse per
indirizzarle verso progetti
concreti di cambiamento.
Cosa è stato fatto
Dal novembre dello scorso
anno il gruppo di lavoro
misto, costituito da esperti di diverso settore, ha
incontrato circa 500 cittadini (autoctoni, migranti,
studenti di scuola secondaria di secondo grado,
giovani universitari, rappresentanti del terzo settore, volontari e stakeholder). Al fine di cogliere
interpretazioni pluralistiche dei territori coinvolti,
sono stati integrati diversi
tipi di conoscenza oggettiva, mediante rilevazione
di specifici indicatori sociali (quali, estensione
territoriale, verde urbano
per abitante, composizione delle famiglie, tipologie
di attività commerciali,
ec c . )
e
s og g e tt iv a
(mediante utilizzo di tecniche animative di gruppo).
Per rilevare la percezione
dei cittadini attorno ad
alcuni temi (tra i quali, il
rispetto delle regole, il
comportamento pro sociale, il senso di comunità, la fiducia sociale) è
stato somministrato a tutti
i partecipanti un questionario self report, i cui risultati sono stati comunicati nella giornata del 14
novembre scors o
c h e ,
nell‟ambito di
un evento mostra-convegnoteatro, ha restituito, nel complesso, alla città
i risultati
del
progetto.
Per
comprendere
l‟esperienza quotidiana
che i residenti fanno del
loro contesto di vita, gli
stessi sono stati coinvolti
in focus group sui “punti
di forza” e di “debolezza”
delle due circoscrizioni, individuando gli elementi da valorizzare o da
segnalare per le carenze
che li contraddistinguono.
Per rilevare, infine, le rappresentazioni sociali, gli
aspetti affettivi ed emozionali che pure filtrano il
modo di vedere e di vivere
il territorio cittadino, si è
chiesto ai partecipanti ai
focus group di costruire
delle narrative, a partire
dalla traccia tematica
“Dentro la circoscrizione: i
quartieri, le persone, i
bisogni collettivi”. Le narrative analizzate con me-
todo scientifico mediante
software di analisi dei dati
testuali, sono state anche
rilette, nella giornata conclusiva del progetto, in
chiave teatrale mediante
una rappresentazione
interattiva di “scene di
massa”, alle quali tutti gli
intervenuti hanno potuto
prendere parte. I partecipanti, infatti, sotto la guida di attori professionisti,
hanno riprodotto in gruppo i gesti simbolici, attribuiti alle tre tematiche,
emerse in modo esemplare dagli sceneggiati: mafia
(gesto: il tacere), disprezzo (gesto: lo sputare),
cambiamento possibile
(gesto: l’abbraccio).
Nell‟ambito del progetto,
un gruppo di cittadini è
stato coinvolto in una esperienza di photovoice,
metodologia di ricercaazione, in cui la fotografia
ha avuto valore strumentale per documentare la
realtà di un campetto di
calcio di un quartiere di
periferia, trasformato oggi
in un discarica abusiva e
nociva alla salute dei residenti. La tecnica del photovoice, che ha permesso
di coinvolgere giovani
residenti e non del quartiere, ha innanzitutto modificato la percezione della questione da parte della comunità, che si è resa
consapevole del capitale
sociale che il campetto
potrebbe generare in termini di attivazione di percorsi pedagogici di educazione alla vita. In occasione della giornata conclusiva del progetto il gruppo
dei partecipanti ha allestito una mostra che ritraeva
tre scenari fotografici:
“dentro” il campetto,
“intorno” al campetto,
“oltre” il campetto. Un
modo per dire che
l‟indifferenza e l‟incuria
originano anche lontano
da dove si registrano i
peggiori misfatti ecologici.
All‟inaugurazione della
mostra, i cittadini che
hanno preso parte al photovoice hanno inoltre consegnato agli amministratori un elenco di proposte
affinché si provveda al
recupero dello spazio come bene relazionale fruibile.
Da tutte le attività animative realizzate si sono contraddistinte alcune questioni chiave che i cittadini, in collaborazione con
esperti di tematiche sociali ed educative, hanno
sviluppato in tre ideeprogetto. Queste sono
state, ulteriormente, approfondite in sessioni di
“common post” (eventi
aggregativi che spostano
la discussione di gruppo
in un luogo pubblico) nella
giornata conclusiva, quindi consegnate da parte di
tutti gli intervenuti agli
amministratori.
Le idee-progetto hanno
riguardato aree di problematicità per la coesione
sociale, ripensate in modo
creativo da cittadini ed
esperti insieme per trovare ad esse risposte costruttive:
- Facilitazione della mobilità veicolare in prossimità
delle scuole primarie, nei
momenti di ingresso e
uscita da scuola dei piccoli alunni
- Creazione di un bazar interetnico e dei popoli
nel centro storico, finalizzato ad assorbire la questione dei venditori ambulanti, spesso irregolari
- Apertura di un Centro
educativo polivalente in
un quartiere fortemente a
rischio nella periferia della
città, mediante recupero
del campetto di calcio
(oggetto del photovoice),
quale spazio pubblico da
dedicare allo sport.
I common post hanno
quindi rappresentato la
fase di “organizzazione di
comunità” segnando il
passaggio dall‟analisi dei
problemi alle idee-
progetto. Anche la scelta
del luogo in cui realizzarli
non è stata casuale: i Cantieri culturali della Zisa (ex
officine Ducrot) - esempio
di archeologia industriale
di fine Ottocento - recuperati e restituiti alla città, in
anni recenti, quali spazi
per organizzare eventi
culturali, rompendo così il
“luogo comune” che di
certe questioni deve occuparsi la politica e in contesti esclusivamente istituzionali.
Diversamente dai focus
group la cui composizione
dei partecipanti è stata
omogenea, i gruppi dei
common post hanno coinvolto cittadini di diversa
età, estrazione, etnia, con
l'obiettivo di creare una
più ampia base di condivisione dell‟azione collettiva
ma anche di trovare risorse, competenze, soluzioni
a problemi radicati nel
"tessuto" e nel "vissuto"
cittadino. Le schede delle
tre idee-progetto sono
state caricate anzitempo
sul sito del Progetto così
che ogni cittadino potesse
partecipare secondo i
propri interessi e competenze.
I risultati complessivamente si possono ritenere
soddisfacenti: alla luce
della sperimentazione, gli
amministratori hanno
deciso nel 2015 di estendere il profilo di comunità
alla città e inserire il metodo nelle “Linee guida sulla
regolamentazione alla
partecipazione dei cittadini alle scelte dell‟Amministrazione. Sulla volontà
politica di trasformare le
idee-progetto in reali azioni di cambiamento gli
amministratori si sono
pronunciati positivamente
ma l‟impegno di far sentire questi cambiamenti
fortemente desiderabili è
anche di tutti i cittadini.
Anno XVI, Numero 30
Intervento
Cinzia Novara e
Loredana Varveri
Pagina 9
La rubrica per raccogliere idee
progetto, proposte di intervento
e informazioni di interesse
collettivo
BANDO CNOP
È stata indetta dal Consiglio Nazionale una procedura comparativa per il
conferimento di 60 borse
di studio da euro
5.000,00 ciascuna, destinate a Colleghi che presentino un progetto di
intervento psicologico di
GRUPPI DI LAVORO SIPCO
Condividere
le esperienze
Per mettere in rete le varie risorse presenti in SIPCO e far circolare competenze, idee, proposte SIPCO propone ai propri soci
la possibilità di formare gruppi di lavoro, ossia
gruppi tematici che sviluppano ed elaborano un
UN SALUTO A MOSCOVICI
Post it
A metà novembre ci ha
lasciati Serge Moscovici.
Antropologo, filosofo della
scienza e grande innovatore della psicologia sociale contemporanea, è stato
un punto di riferimento
della nostra formazione
DORS: AREA FOCUS PARTECIPAZIONE ED EMPOWERMENT
È nato il nuovo spazio di
approfondimento, o area
focus, dedicato alla partecipazione e All‟empowerment sul sito www.dors.it
del Centro di Documentazione per la Promozione
Pagina 10
utilità sociale, innovativo
ed originale, rivolto a problematiche emergenti per
le quali l‟intervento sia da
ritenersi necessario ed
utile.
Si invitano i colleghi interessati a consultare il bando integrale, pubblicato
sul sito del CNOP
all‟indirizzo
http://
www.psy.it/allegati/201412-20-bando.pdf.
La raccolta dei progetti
comincerà dal 9 gennaio
prossimo mediante la compilazione di un modulo online che troverete a partire
da quella data sul sito del
CNOP.
tema con proposte operative. In questo modo SIPCO consente di mettere
in campo le proprie risorse e competenze per
l‟elaborazione e l'analisi
critica e propositiva di
specifici argomenti, attivando un confronto tra
professionalità diverse
appartenenti a contesti
territoriali differenti.
Il socio che vorrà proporre
un gruppo di lavoro dovrà
scrivere a [email protected]
specificando nell‟oggetto
PROPOSTA GRUPPO DI
LAVORO; il Direttivo si occuperà poi di gestire le
proposte ed informare tutti
i soci delle suddette.
umana e professionale. Il
suo contributo sulle rappresentazioni sociali, il
suo lavoro sulle minoranze attive, le sue teorie del
consenso sociale e le decisioni collettive, nonché
del rapporto uomo-natura
sono basilari per tutti noi.
Per quanti volessero documentarsi sulla sua figura,
suggeriamo un articolo
apparso su Le Monde:
http://www.lemonde.fr/
d i s p a r i t i o n s /
article/2014/11/16/
serge-moscovici-figure-de-
la-psychologie-sociale-estmort_4524344_3382.html
Indichiamo inoltre un sito
dal quale si possono scaricare i libri più importanti di
Moscovici open source (in
francese):
http://
classiques.uqac.ca/
contemporains/
moscovici_serge/
moscovici_serge.html
della Salute della Regione
Piemonte.
L‟Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene da
diversi anni la centralità
della partecipazione dei
cittadini nelle comunità
locali e degli utenti/
pazienti dei servizi sanitari, quale strategia indispensabile per intrapren-
dere azioni di promozione
della salute sostenibili ed
eque. Ciò può avvenire
permettendo al cittadino/
paziente di poter esercitare
maggiore potere nella progettazione e valutazione
dei servizi sanitari. Ciò può
avvenire permettendo al
cittadino/paziente di poter
esercitare maggiore potere
e il suo sito personale:
http://www.sergemoscovici.fr
Presidente
e Direttivo SIPCO
nella progettazione e valutazione dei servizi sanitari.
L‟area focus è rivolta a
decisori (dirigenti e funzionari di istituzioni e organizzazioni, politici…), a
professionisti (operatori
sanitari, scolastici, sociali,
culturali, ambientali…), a
opinion leader (volontari,
peer educator...) e a ricercatori allo scopo di fornire
una panoramica sulle
conoscenze disponibili per
comprendere appieno il
valore della partecipazione nei processi di empowerment. Attraverso un
piano di uscite mensili di
contributi diffusi attraverso la newsletter del DoRS,
l‟area focus si avvale del
contributo di ricercatori e
professionisti interessati a
utilizzare e approfondire
queste strategie e a divulgarle nelle comunità in cui
vivono e operano. In questo senso rivolgiamo ai
professionisti della SIPCO
un invito a utilizzare l‟area
come spazio di condivisione, diffusione e valorizzazione delle proprie ricerche, dei propri appuntamenti formativi e degli
interventi in cui sono centrali gli approcci partecipativi e di empowerment in
promozione della salute e
del benessere (le comunicazioni al riguardo possono essere inviate a Alessandro Coppo [email protected] e a [email protected]).
L’area focus ospita sezioni di approfondimento su
dati, indagini, politiche
locali e globali che prevedono i principi della partecipazione e dell‟empowerment, documenti indirizzati a policy-maker e operatori, modelli teorici, metodi, tecniche e strumenti.
Viene inoltre privilegiato
un approccio che tenta di
mettere in comunicazione
la letteratura scientifica
con quanto realizzato sul
campo dagli operatori
sotto forma di progetti e
buone pratiche.
L‟area si arricchisce di un
calendario aggiornato di
appuntamenti formativi e
seminariali, di recensioni
di siti internet oltre che di
fonti bibliografiche e recensioni di testi in connessione con le risorse della
biblioteca di DoRS.
L‟area ospita infine una
sezione sul teatro sociale
e di comunità, curata dal
Forum Teatro Salute e
Benessere, come pratica
e linguaggio per la salute
e il benessere, individuale
e comunitario, volta alla
costruzione di percorsi
partecipati che realizzano
drammaturgie di comunità.
Anno XVI, Numero 30
Alessandro Coppo
e Claudio Tortone
Post it
NOVITÀ QUOTE SIPCO
Da Gennaio 2015 sarà
introdotta la quota di iscrizione biennale e applicato
uno sconto significativo
per chi opterà per questa
formula.
Sarà inoltre applicata una
mora di 10 euro per ogni
iscrizione successiva al
30 aprile.
Le quote annuali e biennali sono comprensive di
un abbonamento annuale
(2 numeri) o biennale (4
numeri) alla Rivista Psicologia di comunità.
Per le quote da versare in
riferimento alla diversa
tipologia di socio si faccia
riferimento alle indicazioni
che seguono.
Sono soci ordinari gli psicologi regolarmente iscritti
all‟Albo Professionale e
professionisti che insegnino o applichino nella propria attività principi e metodi della Psicologia di
comunità.
Sono soci aderenti coloro
che sono interessati o
personalmente impegnati
nell‟ambito della Psicologia di comunità senza
possedere tutti i requisiti
indicati per i soci ordinari.
Si può essere soci junior
fino al compimento del
34° anno di età.
Per dettagli si veda: Art.7
del nostro statuto http://
www.sipco.it/statuto.php
QUOTE DI ISCRIZIONE
SOCI - prima del 30 aprile
Soci ordinari e aderenti:
quota annuale: 110,00 €;
quota biennale: 180,00 €.
Soci junior:
quota annuale: 64,00 €;
quota biennale: 115,00 €.
QUOTE DI ISCRIZIONE
SOCI - dopo il 30 aprile
Soci ordinari e aderenti:
quota annuale: 120,00 €;
quota biennale: 190,00 €.
Soci junior:
quota annuale: 74,00 €;
quota biennale: 125,00 €.
Per le modalità di rinnovo
delle iscrizioni alla Sipco e
per le nuove iscrizioni si
rinvia all‟ultima pagina
della newsletter, dove
trovate indicazioni più
dettagliate ed un facsimile
di scheda, la cui versione
completa è possibile scaricare sul sito ww.sipco.it
Pagina 11
Do the right think!
Progetto di dottorato
Interventi
Focus:
Spin off universitario
La ricerca
“giovane” si
racconta:
i dottorandi
Pagina 12
Francesco Fattori è dottorando uscente presso
l‟Università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano e il
suo progetto di ricerca
triennale, dal titolo “Do
the right thing!” ha avuto
come focus l‟analisi della
relazione con l‟autorità
secondo diverse prospettive teoriche e metodologiche. La tutor del progetto
è la Prof.ssa Maura Pozzi.
Da settembre a novembre
2014, ha trascorso un
periodo di visiting presso
la Sigmund Freud Privat
Universität di Vienna. Negli ultimi anni ha lavorato
presso la Cooperativa
sociale A77 come operatore, dapprima in un progetto socio-educativo finalizzato all‟educazione di
bambini e ragazzi (5-14
anni) (in collaborazione
con EA7 Emporio Armani)
e recentemente all‟interno
del progetto “Welchome”,
finanziato da ASL e Regione Lombardia, avente
l‟obiettivo di ridurre i rischi
e i danni legati ai comportamenti a rischio e
all‟assunzione di sostanze
stupefacenti nella popolazione giovanile (15-30
anni).
Al convegno SIPCO tenutosi a Cesena dal 19 al 21
giugno ha presentato il
contributo “Azioni collettive per il social change: un
approccio multidimensionale”.
Il progetto “Do the right
thing!” ha come oggetto la
relazione con l‟autorità,
componente fondamentale della vita sociale e che,
a seconda che si declini in
comportamenti di obbedienza o di disobbedienza
più o meno positivi, orienta e impatta la vita comunitaria. Pertanto è stata
analizzata secondo diverse prospettive teoriche,
con l‟obiettivo di comprendere in che modo la disobbedienza, attuata nella
sua accezione pro-sociale,
possa essere uno strumento di cittadinanza
globale. Tale domanda ha
origine dalla centralità che
i movimenti di azione collettiva (No Tav, Movimento 15-M, Occupy Wall
Street, Anonymous, etc.)
hanno assunto all‟interno
dello scenario sociopolitico mondiale e la necessità di rispondervi ha
guidato la strutturazione
del progetto e suddivisione dello stesso in tre fasi.
La prima fase consta di
un‟analisi dei concetti di
obbedienza e disobbedienza effettuata secondo
la logica dei metodi misti
e considerando la Teoria
delle rappresentazioni
sociali (Moscovici, 1961)
come paradigma teorico
di riferimento. Obbedienza
e disobbedienza sono
state definite secondo
una metodologia bottomup che ne ha delineato
similitudini e peculiari
differenze. Nella seconda
fase del progetto si è deciso di restringere il focus
sul fenomeno disobbedienza, in particolare le
definizioni ottenute nelle
fase precedente hanno
permesso, insieme ad
un‟analisi approfondita
della letteratura, la creazione e la validazione di
una scala in grado di valutare l‟atteg-giamento nei
confronti di un particolare
tipo di disobbedienza: la
disobbedienza
prosociale. Tale fenomeno,
fondato sui principi di
inclusione morale e responsabilità sociale, ha
come obiettivo il benessere di gruppi sociali svantaggiati, raggiungibile attraverso un cambiamento,
positivo per l‟intera società, di uno status quo ingiusto. Il progetto si chiude con l‟integrazione delle
variabili Disobbedienza
pro-sociale, Ragionamento morale e Valori di impegno all’interno del modello Encapsulated model of
social identity in collective
action (EMSICA; Thomas,
Mavor, & McGarty, 2011).
Il modello EMSICA spiega
il processo che porta una
persona a contribuire attivamente ad un processo
di cambiamento sociale il
cui beneficiario è un outgroup in condizioni di
svantaggio. I risultati di
tale integrazione indicano
come un atteggiamento
favorevole verso la disobbedienza pro-sociale, buone capacità di ragionamento morale e buoni
livelli di valori di impegno
siano fattori facilitanti il
comportamento d‟aiuto
verso membri di un gruppo sociale diverso da
quello di appartenenza. I
risultati di questo progetto
suggeriscono la promozione e lo sviluppo di disobbedienza pro-sociale, ragionamento morale e valori di impegno come strumenti di cittadinanza.
[email protected]
Anno XVI, Numero 30
XI Congresso Nazionale
PSICOLOGIA DELLA SALUTE
E SALUTE DELLA PSICOLOGIA
Catania, 28-30 maggio 2015
Comitato Scientifico
Mario Bertini, Paride Braibanti, Daniela Caso, Elvira Cicognani, Daniela De Berardinis,
Santo Di Nuovo, Giovanna Petrillo, Carlo Ricci, Pio Enrico Ricci Bitti, Saulo Sirigatti,
Marinella Sommaruga, Stefano Taddei, Anna Zunino.
Comitato organizzativo
Santo di Nuovo, Maria Elvira De Caroli, Orazio Licciardello, Giuseppe Santisi, Salvatore Castorina, Giuseppina Mendorla, Stefano Taddei, Anna Zunino.
Articolazione dei lavori
Sessioni plenarie, Tavole rotonde, Simposi, Sessioni di comunicazioni orali, Sessioni
poster interattive.
Aree tematiche
Emozioni e salute; Teorie e Modelli nella Promozione della Salute; Interventi a livello
personali e
Life skills; La salute nei contesti educativi; La salute nei contesti sanitari; Vecchie e
e
cultura; Health literacy.
di presentazione dei contributi
- Comunicazioni orali e poster: abstract max 300 parole, indicando: tipo di proposta
(Comunicazione orale o poster), titolo, autori, affiliazioni, area tematica pertinente.
contenere: titolo, proponente, discussant,
breve descrizione del tema del simposio (max 200 parole), area tematica pertinente;
seguito dagli abstract dei contributi (massimo 4 e di autori provenienti da sedi territoriali diverse), redatti secondo le indicazioni precedenti.
Appuntamenti
Incontri
Iniziative
Scambi culturali
Per verificare la possibilità di proporre altre tipologie di contributi contattare preventivamente il comitato organizzativo alla mail indicata.
Le proposte di contributi vanno inviate via mail, allegando il file completo di tutte le
informazioni richieste, all‟indirizzo: [email protected], e a quello dei congressi SIPSA: [email protected], indicando nell’oggetto “Contributo Congresso
SIPSA Catania”.
TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DEI CONTRIBUTI: 20 gennaio 2015
comunicata entro il 28 febbraio 2015.
L‟accettazione definitiva dei contributi e il loro inserimento nel programma richiedono
l‟iscrizione del primo autore entro il 15 marzo.
PREMI
Sono previsti premi per i migliori contributi presentati al Congresso.
Premio di Euro 500 offerto dalla SIPSA
Premio di Euro 500 offerto dal Trust Saulo Sirigatti per il miglior poster presentato da un giovane ricercatore.
Pagina 13
La Prevenzione nella
Scuola e nella Comunità
SPECIAL EDITION
Padova
25-27 giugno 2015
Cari colleghi,
il X appuntamento Nazionale organizzato dal Laboratorio Link, sarà l‟occasione
per ricercatori e operatori di confrontare la qualità delle proprie esperienze e ricerche, oltre che proporre nuove idee per progetti nel settore della prevenzione e
della promozione del benessere. I lavori si articoleranno in sessioni poster, comunicazioni orali, tavole rotonde, workshop tematici, spritz-time.
Si tracceranno alcuni itinerari, temi attorno ai quali organizzare le attività dei tre
giorni: la web addiction e le strategie per la prevenzione, l‟Housing First come
nuova frontiera per incrementare il benessere delle comunità, le reti di sostegno
e la loro operazionalizzazione nei progetti di mentoring e di peer-education, salute e adolescenza.
Appuntamenti
Incontri
Iniziative
Scambi culturali
Appuntamenti
Incontri
L‟organizzazione è, inoltre, aperta a proposte su argomenti o eventi da connettere al convegno.
Massimo Santinello
Tra i partecipanti delle scorse edizioni del convegno:
Arcidiacono (Napoli), Bertini (Roma), Branca (Padova), Celata (Milano), Cicognani
(Bologna), Contesini (Pisa), Croce (Verbania), De Piccoli (Torino), De Vogli (Ann
Arbor), Francescato (Roma), Lavanco (Palermo), Licciardello (Catania), Mannarini
(Lecce), Marta (Milano), Martini (Lucca), Meringolo (Firenze), Petrillo (Napoli),
Rossetto (Vicenza), Santinello (Padova), Scacchi (Aosta), Signani (Ferrara), Vieno
(Padova), Zani (Bologna), Zamperini (Padova).
Iniziative
Scambi culturali
PATROCINI RICHIESTI:
Università degli Studi di Padova; Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia
e Psicologia Applicata; Dipartimento di Psicologia Generale; Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione; Comune di Padova; Ordine degli
Psicologi del Veneto; SIPCO – Società di Psicologia di Comunità; SIPSA – Società
Italiana di Psicologia della Salute; Ufficio Scolastico Regionale.
I temi del convegno
Dieci stratagemmi per rigenerare la qualità della vita:





Nuove tecnologie
Peer education
Mentoring
Sviluppo di comunità
Empowerment





Life skills
Networking
Ricerca-azione partecipata
Auto aiuto
Politiche per la prevenzione
Keynotes
Mark D Griffiths, Nottingham Trent University
Michele Lancione, University of Cambridge
regolamenti per la partecipazione ai concorsi sono disponibili sul sito: http://
dpss.psy.unipd.it/link, alla voce “convegni”.
Pagina 14
Pagina 14
Anno XVI, Numero 30
Tariffe:
Prima del
31/05/2015
In sede di Convegno
Studenti dell‟Università di Padova
10 €
20 €
Studenti altre Università
40 €
50 €
Tirocinanti
30 €
40 €
Insegnanti e rappresentanti di associazioni di
volontariato**
40 €
82* €
Dottorandi, perfezionandi, specializzandi
60 €
92* €
Soci SIPSA e/o SIPCO
102* €
152* €
Quota regolare
122* €
182* €
* la quota è esente IVA; gli importi superiori a € 78 sono comprensivi di marca da bollo € 2
**con lettera dell’associazione (max 2 rappresentanti per associazione)
Scadenza per invio abstract: 30 Aprile 2015
La scheda da compilare per l‟invio sarà disponibile e scaricabile dal sito: http://
dpss.psy.unipd.it/link, alla voce “convegni”.
L‟accettazione degli stessi verrà notificata agli autori entro fine maggio 2015,
previo completamento delle modalità di iscrizione e pagamento.
È previsto che ogni iscritto possa firmare non più di 2 contributi.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI
Segreteria organizzativa
Link - Laboratorio per la prevenzione e l‟intervento sul territorio
Appuntamenti
Incontri
Iniziative
Scambi culturali
c/o LIRIPAC - Via Belzoni, 84 - 35131 Padova
tel. 049 827 8494 fax 049 827 8451 e-mail: [email protected]
Segreteria scientifica
Massimo Santinello, Alessio Vieno
Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione
Via Venezia 8 – 35131 Padova
oppure consultare il sito: http://dpss.psy.unipd.it/link, entrare in “Convegni”
Pagina 15
The 15th Biennial Conference on Community
Research and Action
Celebrating 50 Years of Community
Psychology: Bridging Past and Future
SPONSORED BY THE UNIVERSITY OF MASSACHUSETTS LOWELL
June 25-28, 2015
Call for Proposals
In light of the historical and ongoing contributions of our university and city, and given
urgent local, national, and global challenges, we particularly encourage proposals on
the following broad topics: Immigration, citizenship, displacement, multiculturalism,
globalization, community organizing, coalition-building, civic engagement, income
inequality and economic justice, women‟s labor history and activism, reproductive
justice, sustainable communities, creative economy and arts-based community
action, community-campus partnerships, and grassroots change efforts. We also encourage submissions that prioritize participatory processes and identify specific session formats for engaging the audience.
Appuntamenti
Incontri
Iniziative
Scambi culturali
Appuntamenti
Incontri
Iniziative
INSTRUCTIONS FOR PREPARING PROGRAM SUBMISSIONS
Submissions are accepted electronically through All Academic. To submit a proposal,
please go to http://convention2.allacademic.com/one/scra/scra15/ You will need to
log in to the system. If you have previous used All Academic you will already have an
account, otherwise you will need to create a new one. NOTE: Your login for All Academic is separate from your login onto the SCRA website. The username and password
may be different, depending on what you previously or currently set up.
Please be sure to have all relevant information, including the names, affiliations, and
contact information (including email address) of all presenters before starting the
submission process.
Scambi culturali
The deadline for receipt of program proposals is: 11:55 PM (EST), Monday, January
5th, 2015. Proposal submission guidelines will be available online.
PROGRAM FORMATS
Priority will be given to high-quality proposals that fulfill one or more of the following
criteria: (a) congruence with conference themes, (b) audience participation, (c) the
inclusion of examples of community-academic engagement. Submissions should fall
under one of the following five categories:
1 Poster Presentations
2 Symposia
3 Roundtable Discussions
4 Town Meetings
5 Workshops
We will consider other proposal formats that would engage the audience, stimulate
activity discussion, and advance our disciplinary mission of community research and action.
CONTACT
Questions related to the program can be sent to [email protected]
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Anno XVI, Numero 30
Presentazione ECP 2015
L’ECP è il XIV Congresso Europeo di Psicologia che si terrà a Milano, 7-10 luglio
2015, sotto il patrocinio dell’EFPA (Federazione Europea delle Associazioni degli Psicologi). Durante l’evento, che vuole essere occasione di integrazione fra pratica e
ricerca, verranno presentati nuovi studi e tecniche innovative afferenti tutti i campi
della psicologia.
Proroga della Deadline
Il Comitato Scientifico di ECP 2015 informa gentilmente gli autori dei nuovi abstract che la notifica di accettazione sarà inviata entro il 20 gennaio 2015.
Le registrazioni per il Congresso sono aperte
Le tariffe ridotte sono disponibili fino al 15 febbraio 2015.
Per il modulo di registrazione online cliccate sul tasto qui sotto:
Appuntamenti
Vi informiamo che, qualora l‟albergo da voi scelto non sia disponibile, dovrete selezionare una diversa opzione di alloggio.
Incontri
Benvenuti
Scambi culturali
Iniziative
L‟Italian Network of Psychologists Associations (INPA) è lieta di invitarvi al XIV Congresso Europeo di Psicologia (ECP) che si terrà a Milano dal 7 al 10 luglio 2015, con il
patrocinio di EFPA, European Federation of Psychologists‟ Associations.
Questa edizione accoglierà sia le nuove ricerche, sia le best practice di tutti i campi
della psicologia. Come affermato dall‟Assemblea Generale di EFPA, riunitasi a Istanbul il 10 luglio 2011, l‟impegno di oggi è quello di estendere il contributo
dell‟indagine psicologica e delle sue applicazioni pratiche alla società nel suo complesso, oltre i tradizionali destinatari dei servizi psicologici.
Le classi dirigenti, così come le comunità, potranno beneficiare dei progressi della
psicologia, in un‟epoca di profondi cambiamenti in ogni campo dell‟esistenza umana,
con lo scopo di promuovere la salute, l‟educazione, l‟assistenza e il benessere.
L‟Assemblea Generale di EFPA ha accettato la nostra proposta di ospitare il XIV ECP a
Milano nel contesto di EXPO 2015, scegliendo l‟Università degli Studi di MilanoBicocca come sede congressuale.
L‟intera comunità degli psicologi italiani ha offerto il suo completo supporto al fine di
garantire il buon esito del Congresso.
Milano è una capitale morale, oltre che un centro economico e intellettuale, che testimonia l‟eccellenza italiana nei diversi campi delle arti, delle scienze e dell‟estetica.
Saremo onorati di accogliervi a Milano.
Mario Selini
Gian Vittorio Caprara
(presidente)
(presidente onorario)
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Lettera di benvenuto ai partecipanti al XIV Congresso
Europeo di Psicologia 2015
Schede
bibliografiche
Schede
bibliografiche
Cari Colleghi e Amici,
per conto di EFPA (European Federation of Psychologists‟
Associations) vi porgo un cordiale benvenuto al XIV Congresso Europeo di Psicologia (ECP2015), che si svolgerà a Milano, in Italia, nei giorni 7-10 luglio 2015. Ho avuto modo di
assistere con piacere a un aumento della partecipazione
dall‟Europa così come da altri continenti, a testimonianza del
fatto che la crisi finanziaria globale e la recessione economica si stanno finalmente avviando a una conclusione.
Nel corso degli anni il Congresso Europeo di Psicologia è diventato un luogo dove
incontrare psicologi provenienti da tutta Europa e aggiornarsi sugli ultimi progressi
della teoria e della ricerca, così come sugli sviluppi educativi e professionali del continente. D‟altra parte, il congresso si sta sempre più trasformando in un luogo globale
di incontro, dove studenti, ricercatori e professionisti da ogni parte del mondo possono condividere conoscenze ed esperienze. Noto con orgoglio e soddisfazione che
questo XIV Congresso può vantare il contributo di psicologi provenienti da ogni parte
del mondo, con un programma che copre ogni area della psicologia contemporanea!
Particolarmente degna di nota è l‟attenzione posta al ruolo della psicologia all‟interno
della società. Come potrete vedere, il programma del Congresso include molti contributi che mostrano come la psicologia aiuta a comprendere, prevenire e risolvere i
problemi umani. In questa edizione, noterete una particolare enfasi sulla psicologia
del cibo e della nutrizione, come espressione del sostegno del congresso a EXPO, che
si terrà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, e che sarà dedicato al tema
“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.
Ciò che determina il forte richiamo del Congresso Europeo di Psicologia è la varietà
dei luoghi, che consentono ai partecipanti di confrontarsi con ambienti geografici,
culturali e gastronomici estremamente variegati, e dove è possibile incontrare persone di diversi background culturali e linguistici. Sono convinto che tutti i partecipanti
apprezzeranno la sede del Congresso 2015, la città di Milano. Collocata nel nordovest dell‟Italia e conosciuta per la sua storia, musica, arte, moda, design, industria,
turismo, gastronomia e ospitalità, ha molto da offrire, così come la circostante regione Lombardia.
Durante il congresso avrete l‟opportunità di sapere di più riguardo a EFPA, European
Federation of Psychologists Associations. EFPA fu fondata nel 1981 con lo scopo di
promuovere la cooperazione a livello europeo nel campo della psicologia, oltre che
l‟influenza degli psicologi europei. Nel corso degli anni è cresciuta fino a diventare un
corpo realmente rappresentativo della psicologia europea nei campi dell‟educazione,
della ricerca e della professione. I membri di EFPA sono associazioni di psicologi di 36
Paesi europei (inclusi tutti i 28 dell‟Unione Europea), con oltre 300.000 membri individuali. EFPA è in contatto con decine di associazioni specializzate di psicologia europee, che coprono un‟ampia gamma di campi professionali e di ricerca. Collabora inoltre con organizzazioni europee di insegnanti e studenti di psicologia. EFPA sta attivamente delineando e promuovendo la psicologia a livello europeo, ed è pronta a contribuire agli sforzi necessari ad accrescere lo sviluppo e l‟applicazione della psicologia
in tutto il mondo.
Per conto di EFPA, ringrazio l‟Italian Network of Psychologists Associations (INPA) per
aver organizzato il Congresso e offerto un ambiente che promuove lo scambio collegiale e la collaborazione, e che ci fa sentire tutti a casa. Ringrazio inoltre i co-sponsor
IAAP (International Association of Applied Psychology) e IUPsyS (International Union of
Psychological Science) per il loro prezioso supporto.
Prof. dr. Robert A. Roe (Presidente di EFPA)
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International Summer School in Community Research
Anno XVI, Numero 30
“METHODS FOR COMMUNITY RESEARCH, ACTION AND CHANGE”
“METODI PER LA RICERCA, L‟AZIONE ED IL CAMBIAMENTO IN CONTESTI DI
COMUNITA‟”
1a Edizione
La Società Italiana di Psicologia di Comunità (SIPCO) in collaborazione con
l‟Associazione Europea di Psicologia di Comunità (European Community Psychology
Association - ECPA) organizza la prima edizione della International Summer School in
Community Research, avente per tema i “Metodi per la ricerca, l‟azione ed il cambiamento in contesti di comunità”. La Summer School intende fornire agli studenti sia un
quadro teorico sui metodi, sia strumenti pratici per condurre ricerche nella comunità.
Luoghi e date
La Summer School si svolgerà a Firenze, dal 13 al 17 luglio 2015. Le lezioni si terranno presso il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia, via di San Salvi
12, con orario 9 - 13 e 14 - 18.
Docenti
Sono coinvolti nella Summer School alcuni dei più noti esperti e ricercatori internazionali sui metodi di ricerca in comunità: Caterina Arcidiacono (European Community
Psychology Association, Università Federico II Napoli), Carolyn Kagan (Metropolitan
Manchester University, Regno Unito), Manuel García Ramírez (Università di Siviglia,
Spagna), Terri Mannarini (Università del Salento, Italia), Raffaello Martini
(MartiniAssociati, Italia).
Schede
bibliografiche
Prerequisiti e lingua
La Summer School si rivolge a Studenti di Dottorati in Psicologia, giovani ricercatori e
professionisti con esperienza di ricerca nel campo psicologico. È previsto un numero
minimo di 20 partecipanti (sotto il quale la Scuola non sarà attivata). Saranno ammessi al massimo 30 partecipanti. La Summer School si svolge in lingua inglese.
Ammissibilità
Saranno considerati i curricula dei richiedenti e le loro qualifiche. È inoltre richiesta
una buona conoscenza della lingua inglese (livello B2), così come una conoscenza o
esperienza nella ricerca di comunità.
Quote
 Quota standard: 430 €
 Quota soci SIPCO e ECPA: 330 €
Per ulteriori informazioni contattaci via e-mail all‟indirizzo [email protected] o visita il sito
SIPCO (http://www.sipco.it/formazione.php).
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G. Balduzzi, D. Servetti,
a cura di,
Interlinea
Novara, 2014
Schede
bibliografiche
Schede
bibliografiche
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Il volume, partendo da un
progetto di democrazia
deliberativa realizzato
nella città di Novara, fortemente voluto da una Onlus del novarese, riporta
una accurata analisi metodologica del percorso
realizzato. L‟interesse del
volume è duplice: da un
lato riporta una riflessione
interdisciplinare, intrecciando la matrice sociologica con una analisi di
stampo giuridico, dall‟altro
propone un modello di
ricerca-intervento che,
avendo la sua origine
nell‟action-research lewiniana, si è evoluto adattandosi al contesto.
L‟intervento narrato nel
corso del volume si presenta, nelle parole degli
autori,
come
un
“esperimento di democrazia deliberativa” (pag. 8),
che ha come obiettivo
ultimo quello di costruire
un metodo “che promuova coesione sociale” (pag.
7).
La riflessione psicologica
non trova spazio in questo
volume (che assume altre
prospettive), seppure molte siano le riflessioni che
solleticano lo sguardo
psicosociale: il tema della
partecipazione, della dinamica di gruppo, del coinvolgimento della comunità
(o di alcuni suoi rappresentanti); dell‟utilizzo di
metodi quali-quantitativi
per l‟analisi dei bisogni e
per l‟analisi del processo,
e altro ancora.
Nella lettura del volume
potrebbe, dunque, essere
interessante individuare
spazi di collaborazione tra
professionisti con diverse
formazioni disciplinari e
diversi riferimenti epistemologici: alcuni processi
che si colgono tra le righe
del volume sono quelli di
cui si occupa (o si dovrebbe occupare) uno psicologo di comunità, che intreccia le soggettività con le
caratteristiche contestuali; che si occupa di sviluppare una valutazione empowered, considerando la
circolarità tra “discorso e
azione” (vedi pag. 71 del
volume).
Ci auguriamo che l‟analisi
delle esperienze realizzate
possa diventare un‟occasione di collaborazioni e
scambi interdisciplinari,
necessari per meglio comprendere i processi sottesi
a questa società “liquida”
e complessa.
Norma De Piccoli
e Angela Fedi
M. Garro, A. Saleno,
a cura di,
Franco Angeli
Milano, 2014
„Di fatto famiglie‟ recita il
titolo di un capitolo del
volume curato da Maria
Garro e Alessandra Salerno, tracciando il filo rosso
di un importante contributo che finalmente riesce,
senza remore, a restituire
ai lettori la complessità
della famiglia contemporanea slegata e depurata
dal confronto, per difetto,
con la sua configurazione
tradizionale. Dalla devianza alla cultura della differenza, verso un nuovo
modello di analisi delle
forme familiari.
È questo l‟obbiettivo che
muove la pubblicazione, a
partire dall‟incontrovertibile evidenza che vede
crescere in numero e repertorio le modalità per
costruire ed essere famiglia. Ignorarle sarebbe
negare la contingenza
storico-culturale del divenire di significati e organizzazioni della generatività, della sessualità, dei
rapporti tra gruppi, individui ed intrecci sociali.
Cercando uno scarto da
tale miopia, il contributo si
muove sul doppio binario
dell‟intra-familiare e
dell‟inter-sistemico, presentando la sfida trasformativa dei modelli genitoriale e filiale impegnati,
all‟interno, a soddisfare
invariate esigenze e competenze di ruolo e,
all‟esterno, in sforzi di
legittimazione e risintonizzazione del sociale ai moderni scenari familiari.
Il lavoro è suddiviso in
quattro parti che, attraverso contributi teorici ed
empirici, scandiscono i
passaggi di un viaggio
transdisciplinare lungo le
realtà familiari altre, rappresentando lucide puntualizzazioni delle criticità
e delle risorse insite
nell‟essere figlio.
È, infatti, quella filiale la
prospettiva privilegiata del
lavoro in questione poiché
essa raccoglie, oggi,
un‟eredità che supera il
dato generativo e generazionale e va „oltre il
legame‟; oltre il legame
matrimoniale, di consanguineità, oltre il suo riconoscimento giuridico, oltre
un‟unica modalità di vivere la sessualità e il genere, dunque oltre le forze
conservative dei modelli
sociali. Una filiazione,
quella presentata nel vo-
lume, che si forgia e muta
in presenza di eventi critici non normativi (figli di
madri adolescenti, figli
disabili o di genitori disabili, figli di famiglie adottive, figli di genitori non
coniugati), in conformità
all‟orienta-mento sessuale
o all‟identità di genere dei
suoi membri (figli di famiglie omoparentali o di
genitori transgender), in
relazione alle pratiche di
parenting
connesse ai
contesti (figli di genitori
violenti, figli di zingari) e
all‟eterospecificità.
Una scrittura a più mani
che ad ogni capitolo sostanzia l‟imprescindibilità
della qualità relazionale tra genitori e figli, tra sistemi familiari e sociali –
quale garante valoriale
trasversale al contesto e
alla morfogenesi con cui
la famiglia si realizza.
Dunque, oltre il legame
può voler dire, altresì, che
i cambiamenti attraversati
dalla famiglia attuale possono non intaccare
l‟efficacia, la funzionalità,
la capacità evolutiva, gli
elementi di protezione e
gli spazi d‟alterità della
relazione genitore-figlio,
purché ne vengano riconosciute ed accolte specificità, bisogni e sfide.
Un auspicio ed un invito
quello del volume, per il
lettore esperto e non, per
professionisti ed operatori
delle relazioni d‟aiuto, a
fornire ed utilizzare, tanto
nella quotidianità quanto
nella pratica professionale, paradigmi epistemologici e metodologici inclusivi delle pluralità familiari.
Anno XVI, Numero 30
Schede
bibliografiche
Consuelo Serio
Pagina 21
Rivista di psicologia di comunità
n.1/2014
Psicologia di comunità
1/2014
Nuove dipendenze ed
intervento di comunità,
FrancoAngeli, Milano
Schede
bibliografiche
Schede
bibliografiche
Pagina 22
Il concetto di dipendenza
ha subìto grandi trasformazioni nella definizione terminologica, nei presupposti teorici e nella classificazione nosografica: da un
lato, tende sempre più ad
essere sostituito dal concetto anglossassone di
addiction; dall’altro, si è
assistito al proliferare di
modelli teorici sulla dipendenza e si è passati dal
parlare di tossicodipendenza al parlare di dipendenza
patologica, fino a distinguere tra consumo, consumo problematico e abuso;
infine, nella quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi
Mentali (DSM-V), il capitolo “Substance-Related
and Addictive Disorders”
introduce modifiche sostanziali: comprende anche il Disturbo del gioco
d'azzardo come condizione di dipendenza comportamentale non da sostanza, include modifiche rispetto ai criteri di determinate condizioni e unisce le
categorie – precedentemente separate nel DSMIV – di abuso di sostanze
e dipendenza da sostanze
in un singolo disturbo
misurato su un continuum
da lieve a grave.
Andiamo per ordine.
Innanzitutto l‟utilizzo del
termine dipendenza o addiction, che qui useremo in
maniera intercambiabile,
pur riconoscendo ad ognuno la propria specificità; il
termine anglosassone
“addiction”, infatti, da un
punto di vista epistemologico, rimanda al significato
di sottomissione e di depersonalizzazione e riflette
pertanto uno stato psichico di schiavitù, prima ancora che fisico. Motivo per
cui, si preferisce laddove si
indica una dipendenza
senza sostanza, quella che
maggiormente evidenzia
l‟aspetto della sottomissione psichica rispetto alle
conseguenze fisiche. Con
la riflessione di carattere
epistemologico, si apre
l‟osservazione circa la presenza delle dipendenze
senza sostanza, dette anche new addictions o sine
substantia.
Si tratta di forme di dipendenza che non si esprimono con l‟introduzione di un
oggetto esterno chimico, di
una sostanza “diabolica”,
ma nella ripetizione compulsiva di comportamenti:
si pensi agli acquisti,
all‟uso di tecnologie informatiche,
al
gioco
d‟azzardo, al sesso, al lavoro,
agli
affetti,
all‟esercizio fisico; comportamenti che pur in assenza
di qualsiasi sostanza, se
agiti compulsivamente
producono le stesse conseguenze delle cosiddette
tossico-dipendenze.
Si tratta di abitudini, usi
del tutto legittimi e socialmente incentivati, che
rischiano di trasformarsi in
abitudini patologiche, addiction, comportamenti
caratterizzati dal desiderio
ossessivo, dalla compulsione, dall‟impossibilità di
resistere ad un impulso,
con la conseguente perdita
di controllo sul comportamento, nonché la tendenza ad aumentare sempre
più la frequenza del comportamento per procurarsi
piacere o alleviare la sofferenza. Emergono, da quan-
to appena detto, i sintomi
comuni a tutte le forme di
dipendenza:
- dominanza: la sostanza/
attività domina il pensiero
ed il comportamento della
persona, assumendo un
valore primario tra gli altri
interessi;
- assunzion e della
sostanza/messa in atto
del comportamento che
genera cambiamenti nel
tono dell‟umore, che si
manifestano con un aumento dell‟eccitazione o
una diminuzione della
tensione in seguito
all‟incontro con l‟oggetto
della dipendenza;
- piacere o sollievo durante
l‟assunzione della sostanza/la messa in atto del
comportamento;
- continua ricerca della
sostanza/situazione
(craving) con perdita di
gestione sul pensiero e sul
comportamento indirizzati
unicamente verso tale
spasmodica ricerca;
- impossibilità di resistere
all‟impulso di ricercare la
sostanza o di mettere in
atto il comportamento
(compulsività);
- perdita progressiva del
controllo sul comportamento;
- necessità di aumentare la
frequenza degli episodi e il
tempo dedicati ad essi per
ottenere il medesimo effetto provato precedentemente (tolleranza o assuefazione);
- persistenza del comportamento nonostante la sua
associazione con conseguenze negative;
- presenza di astinenza più
o meno grave nel caso in
cui venga sospeso il comportamento;
- compromissione sempre
più grave dei molteplici
contesti vitali come quello
sociale, lavorativo, familiare, affettivo, ecc;
- tendenza alla ricaduta,
cioè a riprendere l‟attività
dopo averla interrotta.
Segni la cui assenza o
presenza, o il cui peso,
chiariscono se di quel comportamento si fa “uso” –
come nella maggior parte
dei casi – “abuso” – cioè,
si consuma in modo problematico – o si è
“addictus” – ossia dipendente.
Numerosi i modelli teorici
della dipendenza, ma quello di riferimento del presente numero guarda alla
dipendenza patologica
come una malattia multifattoriale causata da diversi fattori predisponenti e
precipitanti: fattori personali, di ordine genetico,
neurobiologico, psicologico
e di storia di vita; fattori
legati all’oggetto della di-
pendenza, cioè alle sue
caratteristiche strutturali e
simboliche; determinanti
ambientali e culturali, quali
la
disponibilità
e
l‟accessibilità all‟oggetto
della dipendenza, l‟atteggiamento sociale nei confronti dell‟oggetto; ed ancora, la forza esercitata da
un vettore sulla persona in
un dato momento e in una
determinata situazione
(per esempio, l’incontro
con una persona che promuove una droga o il trovarsi in un contesto che
crea le condizioni favorevoli per un maggiore utilizzo
della sostanza/situazione
in un momento critico della propria esistenza).
Entrano quindi in gioco,
nella ricerca scientifica,
non solo le caratteristiche
d ell‟ in d iv id u o, d ell e
sostanze/comportamenti
ed il contesto sociale, ma
anche le interazioni, le
pressioni ed i modelli sociali. [...]
Anno XVI, Numero 30
Tratto dall’introduzione del
numero della rivista
(a cura di Loredana Varveri
e Gioacchino Lavanco)
Il prossimo numero della rivista di
Psicologia di comunità n.2/2014
SOMMARIO
Presentazione del numero
Autorità, leadership e potere. Nuove sfide per le democrazie
a cura di Bianca Gelli e Terri Mannarini
SAGGI
Poteri sfuggenti e disagi di comunità
di Piero Amerio
Ricondurre a uno/ridurre a uno: codici affettivi, vulnerabilità e dominio nelle forme di
esercizio della leadership
di Ugo Morelli
Schede
bibliografiche
La reticolarità del potere e lo sfarinamento da consenso nel mondo contemporaneo
di Luca Mori
Poteri monadi e nomadi nell‟era della globalizzazione, personalizzazione e spettacolarizzazione della politica
di Donata Francescato
Quando il leader interagisce in maniera equa. Gli effetti dell‟equità internazionale e il
ruolo moderatore del bisogno di chiusura cognitiva
di Antonio Pierro, Clara Amato e Gennaro Pica
NOTE E DISCUSSIONI
Promuovere Competenza Interculturale attraverso il Servizio Volontario Internazionale
di Anna Maria Meneghini
La specializzazione della Polizia Penitenziaria in ambito minorile: il riconoscimento di
un valore aggiunto
di Iolanda Tortù
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE
di Gioacchino Lavanco, Monica Mezzi
ABSTRACTS
Pagina 23
ISCRIZIONE SIPCO 2015
Ringraziando i soci che hanno già rinnovato l‟iscrizione alla SIPCO per il
2015, ricordiamo a chi non avesse ancora provveduto a farlo che è possibile regolarizzare il proprio tesseramento mediante versamento o bonifico. Il versamento o bonifico va effettuato sul conto corrente bancario:
100000071943 intestato a: SIPCO - Società Italiana Psicologia di Comunità. Iban: IT76X0335901600100000071943 - Bic: BCITITMX FILIALE filiale di Milano. Contrassegno filiale: 05000 Piazza Paolo Ferrari, 10 20121 Milano
QUOTE DI ISCRIZIONE SOCI (ANNUALE O BIENNALE)
ordinari e aderenti: quota annuale= 110,00 €; quota biennale=
180,00 €.
Junior: quota annuale= 64,00 €; quota biennale= 115,00 €.
Le quote annuali e biennali sono comprensive di un abbonamento annuale (2 numeri) o biennale (4 numeri) alla Rivista Psicologia di comunità.
Iscrizioni successive al 30 aprile avranno applicata una mora di 10,00 €.
Per chi deve rinnovare l‟iscrizione e per i nuovi soci:
È necessario effettuare il versamento e inviarne una copia elettronica a:
• Elena Marta ([email protected])
• Loredana Varveri ([email protected])
Per coloro che volessero diventare soci:
prima di effettuare il versamento e inviare la copia elettronica, occorre
scaricare la scheda dal sito SIPCO e inviarne una copia compilata insieme al Curriculum vitae al Presidente [email protected] con oggetto: Nuova iscrizione SIPCO. Dopo l‟accettazione della richiesta di iscrizione da parte del Direttivo, bisognerà regolarizzare l'iscrizione tramite
bonifico bancario e invio della copia elettronica (vedi sopra).
La/Il sottoscritta/o .......................................................................
nata/o a............………...............................…… il............................
residente in via .............................................................................
Città.............................…......................... Cap...............….............
CF...................................................................................................
Telefono
casa.................................. fax..................................
Telefono
uff......................................fax..................................
PSICOLOGIA
DI
COMUNITÀ
NEWSLETTER
E-mail …………………………………………………………………………...…..
laureato/a in .................................................................……..........
specializzato/a in..........................................................................
esperienze in Psicologia di Comunità
........................................................................................................
che svolge attività di .............................................……..............
con la qualifica di ........................................................................
chiede di iscriversi alla SIPCO come socio (ordinario, aderente
o junior).
Data........................ Firma..................................................…......
Direttore: Patrizia Meringolo
Realizzazione: Gruppo di Psicologia di Comunità
dell‟Università di Palermo e di Bologna
Tutto il materiale da pubblicare va inviato via e-mail a
[email protected]
Questo numero è stato coordinato da Cinzia Novara e
Cinzia Albanesi e chiuso il 5 gennaio 2014
I numeri della newsletter sono pubblicati
e possono essere scaricati da
Società Italiana di Psicologia di Comunità
www.sipco.it
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