RIELLO UPS_Presentazione Meeting OIC

annuncio pubblicitario
Riello UPS lo specialista
dei gruppi di continuità
SILUX
Agenzia per la Sardegna
25 Maggio 2016
Maurizio Tortone
Product Manager
SEMINARIO TECNICO
Riello Elettronica
un grande Gruppo
internazionale
Una holding internazionale
Negli ultimi 40 anni la famiglia Riello ha investito la propria esperienza manageriale e la
grinta per riuscire in altri settori di tecnologia avanzata.
Riello Industries è il frutto di questo spirito imprenditoriale e innovativo.
Area Energia– RPS (Riello Power Solutions)
Area Sicurezza & Automazione
apparecchiature elettroniche per la gestione di sistemi
di sicurezza, controlli accessi e prevenzione incendi
Cancelli Automatici, Elettrici, porte automatiche,
serramenti, telecomandi e salva parcheggio
Prodotti destinati alla sicurezza degli operatori
in aree pericolose
impianti oleodinamici, di lubrificazione e di
automazione
Automazioni per porte, cancelli, parcheggi
Riello UPS in Italia
Viale Europa, 7
37045 LEGNAGO (VR)
Tel. +39 0442-635811
Fax. +39 0442-629098
Via Somalia, 20
20032 CORMANO (MI)
Tel. +39 02-663271
Fax. +39 02-66327351
Riello UPS nel mondo
Aree con presenza diretta (società controllate)
Presenza attraverso distributori / importatori
Uffici di rappresentanza
Progettazione
Due moderni reparti di Ricerca e Sviluppo, con sede nel quartier generale di Riello
UPS a Legnago ed uno a Cormano, sperimentano soluzioni allo stato dell'arte per
migliorare continuamente i prodotti e tracciare le nuove tendenze, come solo
un'impresa innovatrice sa fare.
Costruzione
Dopo aver superato le prove in laboratorio e ottimizzato gli aspetti costruttivi,
l'assemblaggio dei componenti avviene in stabilimenti che prevedono l'impiego di
personale qualificato e attento ai dettagli. Un controllo di qualità garantisce il
perfetto funzionamento del 100% dei prodotti commercializzati.
Tecnologia: ECO Energy
I modelli di Riello UPS sono da sempre conformi ai più alti livelli
di efficienza nella protezione dell’energia e vendono classificati
secondo una scala su 6 livelli, corrispondenti al valore di
efficienza dell’UPS rispetto ai limiti definiti dal Codice di
Condotta europeo e nota come Eco Energy Level.
Eco Energy Level di Riello UPS è più di un concetto; è un sistema
che dimostra come gli UPS che ottengono le maggiori valutazioni
(livelli 4, 5 e 6), e dunque maggiormente efficienti, siano più
convenienti sia economicamente che dal punto di vista
ambientale.
Infatti il sistema Eco Energy Level dimostra sia che gli UPS più efficienti consentono di ottenere risparmi
energetici che permettono di recuperare l’investimento per il loro acquisto in tempi estremamente
ridotti rispetto ad UPS di efficienza standard, sia che il loro uso abbatte in modo significativo le
emissioni di carbonio nell’atmosfera.
Tecnologia: Smart Grid Ready
Le Smart Grid non sono altro che una
rete elettrica che integra e gestisce in modo
efficiente il comportamento e le azioni di tutti gli
utenti connessi (generatori, punti di prelievo), con
l’obiettivo
di
garantire
un
funzionamento
economicamente efficiente del sistema elettrico, con
un elevato livello di sicurezza, continuità e qualità
della fornitura.
Per essere “Smart Grid Ready” gli UPS devono permettere l’implementazione di soluzioni di
accumulo energetico, e contemporaneamente garantire altissima efficienza ed essere in
grado di selezionare autonomamente la modalità di funzionamento più efficiente in base
allo stato della rete. Devono essere in grado di interfacciarsi elettronicamente con l’Energy
Manager, attraverso la rete di comunicazione delle Smart Grid.
Riello UPS, da sempre attenta all’innovazione tecnologica, ha investito subito in ricerca e
tecnologia per sviluppare prodotti “Smart Grid Ready”, realizzando le famiglie Master HP,
Master MPS e Multi Sentry, i primi UPS sul mercato “Smart Grid Ready”.
Riello UPS
Made in Italy
Gruppo Riello Elettronica
ANNO 2015
1° produttore di UPS in Italia
3° produttore di UPS in Europa
4° produttore di UPS nel mondo
dati IHS Research
•
22 linee di UPS, da 400 VA a 6400 kVA
•
Soluzioni Rack & Tower
•
Soluzioni Modulari, Centralizzate e Distribuite
•
Bypass statici Distribuiti e Centralizzati
•
Static Transfer Switch (STS)
•
PDU
•
Batterie, Volani, SuperCaps, Li-XX
•
•
Software di supervisione
Suite di Comunicazione
•
•
Sensori ambientali
Soluzioni custom
•
•
Technical pre-sales Consultancy (TEC)
Post-sales support services (Service)
•
•
Noleggio
Tele-Service
La qualità
dell’alimentazione
Qualità dell’energia
• Cosa si intende per qualità dell’energia ?
• Una fornitura perfetta di energia elettrica
dovrebbe garantire:
1) Continuità del servizio
2) Rispetto dei limiti di tolleranza di tensione e
frequenza
3) Una forma d’onda sinusoidale priva di distorsioni
Disturbi nelle reti
Lo standard EN 50160 definisce nel modo seguente le fluttuazioni normali in bassa
tensione nelle reti di distribuzione europee :
TENSIONE da -15% a + 10% (valore medio efficace per intervalli di 10’)
FREQUENZA da +4% a – 6% (in un anno con +-1% per il 99,5% del tempo)
Disturbi vari
(I meno conosciuti)
•Brown out
•Sags/Swells
•Flicker
•Noisy Trays
Variazioni di tensione in alto ed in basso
aumenti o abbassamenti repentini della tensione di
alimentazione (improvvise variazioni di carichi,
problemi di regolazione della tensione)
Correnti parassite ed armoniche
•Interferences
componenti sinusoidali a frequenza superiore della
fondamentale (50Hz), distorcenti la forma d’onda di
alimentazione (presenza di carichi non lineari)
•Black out
Micro interruzioni da 20 a 100 millisec.
•Outages
diminuzioni improvvise e transitorie della tensione di
alimentazione inferiori a 1min (guasti accidentali)
•Frequency
Variation
Variazioni di frequenza
Disturbi nelle reti
Problematiche dell’Alimentazione
elettrica
BLACK-OUT
•
•
•
•
Eventi Naturali
Errori Umani
Corti Circuiti
Sovraccarichi
IMPURITA’
•
•
•
•
•
Micro Interruzioni
Variazioni Tensione
Spikes/Sovratensioni
Correnti Armoniche
Variazioni Frequenza
•
•
•
•
•
•
•
Perdita Dati
Rottura Dischi/HW
Interruzione Servizi
Malfunzionamenti
Guasti
Usura componenti
Maggior Costo Energetico
Disturbi nelle reti
Garanzie fornite dall’UPS
Problemi di alimentazione
Picchi
Cadute
Variazioni
di frequenza
La soluzione
Interferenze
Micro
interruzioni
Fenomeni
transitori
Carico
UPS
Alimentazione
sinusoidale
sicura e pulita
Qualità dell’energia
Discontinuità d’erogazione 55%
La continuità
dell’alimentazione
Soluzione per problemi di alimentazione
Per garantire un funzionamento ininterrotto in caso di caduta
dell’alimentazione per oltre 10-20 ms è necessaria la commutazione
istantanea su una sorgente di alimentazione sostitutiva, utilizzando
l’energia immagazzinata in un volano o in una serie di batterie.
Agendo come interfaccia tra la rete e le utenze, gli UPS forniscono al
carico
un’alimentazione
elettrica
continua
di
alta
qualità,
indipendentemente dallo stato della rete.
Gli UPS garantiscono una tensione di alimentazione affidabile, esente
dai disturbi di rete, entro tolleranze compatibili con i requisiti delle
apparecchiature elettroniche, avvalendosi di una fonte di alimentazione
(batteria) generalmente sufficiente a garantire la sicurezza
delle persone e delle apparecchiature.
Tecnologia dell’UPS
L’UPS è costituito essenzialmente da:
•
un raddrizzatore-carica batterie per la conversione AC-DC e la carica delle batterie
•
una batteria di accumulatori per immagazzinare l’energia elettrica e renderla disponibile
per periodi variabili a seconda del numero e della capacità stessa della batteria
•
un convertitore statico (inverter) per la conversione DC-AC dell’energia fornita dalle
batterie e per l’alimentazione del carico con una tensione perfettamente stabilizzata e
pulita
•
un commutatore di By- pass statico per la commutazione dell’alimentazione del carico
dall’inverter alla rete di soccorso o viceversa
By-pass statico
raddrizzatore
inverter
batterie
By-pass manuale
Caratteristiche degli
UPS
Tecnologia dell’UPS
Grazie all’impiego degli UPS possiamo garantire a ciascuno l’adeguato
livello di protezione.
Il livello di protezione dipende dalla tecnologia dell’UPS adottato e
dall’architettura dell’impianto.
• Tecnologia
 Off line (VFD)
 Line Interactive (VI / FD)
 On line a doppia conversione (VFI)
• Architettura
 Protezione dedicata
 Protezione centralizzata
 Protezione mista
 Protezione mista con ridondanza
Tecnologia dell’UPS
VFD (Voltage and Frequency Dependent): in cui
la tensione in uscita dell’Ups dipende dalla
variazione della tensione e frequenza di
alimentazione (rete).
Tecnologia dell’UPS
VI (Voltage Indipendent): in cui le variazioni della
tensione di alimentazione sono stabilizzate da
dispositivi di regolazione elettronici/passivi entro i
limiti di normale funzionamento.
dell’UPS
VFI (Voltage and Frequency Independent): in cui
la tensione in uscita dall’Ups è indipendente dalle
variazioni della tensione di rete e le variazioni di
frequenza sono controllate entro i limiti prescritti
dalla Norma ENV 61000-2-2 (CEI 110-10). Questo
tipo di Ups può funzionare come convertitore di
frequenza.
dell’UPS
Off-Line
Line Interactive
On-Line
Off-line
Onda Quadra
Caratteristiche:
Tempo di intervento tra 4 e 10 msec.
Rendimento al 98%
Onda
Onda Sinusoidale
Pseudo sinusoidale
Interactive
Onda
Pseudo sinusoidale
Caratteristiche:
Tempo di intervento tra 2 e 4 msec.
Rendimento al 98%
Onda Sinusoidale
On Line doppia conversione
Caratteristiche:
MASSIMA PROTEZIONE
Onda Sinusoidale
Onda Sinusoidale d’uscita
Tempo di intervento 0 msec.
Rendimento al 92  98%
Comunicazione RS232
Codice di Classificazione
V
F
I
S
S
1
1
1
Codice di Classificazione
Caratteristiche d’uscita
Forma d’onda d’uscita
Prestazione dinamica in uscita
Solo in modo di
funzionamento normale
Primo carattere: Modo normale o
da bypass
Secondo carattere: Modo da
batteria
Primo Carattere:
Variazione delle modalità operative
(normale e da batteria)
Secondo Carattere:
Prestazioni al variare del carico lineare
Terzo Carattere:
Prestazioni al variare del carico NON
lineare
Opzioni di classificazione
Opzioni di classificazione
Opzioni di classificazione
VFI
S: La forma d’onda è sinusoidale
con THDv<8% in tutte le condizioni
di carico
VFD
X: La forma d’onda è sinusoidale
con THDv<8% con carico lineare
solamente;
1 -Nessuna interruzione
2 -0 in uscita per 1 ms
3 -0 in uscita per 10 ms
4 -Fare riferimento al costruttore
VI
Y: La forma d’onda non è di tipo
sinusoidale
Architettura
Architettura
Protezione dedicata : un UPS che alimenta la singola postazione
 Soluzione estremamente flessibile e poco costosa: l’aggiunta dell’UPS
non comporta la modifica dell’impianto.
Architettura
Protezione centralizzata
 Soluzione più costosa e meno flessibile
ma più affidabile e con una qualità di
alimentazione superiore
Architettura
Protezione mista
 Centralizzata per le utenze strategiche
 Dedicata per i client
Rete
Architettura
Protezione mista con ridondanza
 Centralizzata per le utenze strategiche con ridondanza
 Dedicata per i client
Rete
Dimensionamento
degli UPS
Dimensionamento dell’UPS
Al fine di ottenere una sorgente ben dimensionata per l’impianto in continuità, è
necessario conoscere alcuni particolari, così da raggiungere la migliore
integrazione di tutti gli elementi presenti al suo interno.
Quindi è necessario prestare attenzione, prima di tutto, ai seguenti aspetti:
- Potenza assorbita dal carico privilegiato
- Rendimento dell’UPS (rapporto tra la potenza in uscita ed in ingresso all’UPS)
- Fase di carica delle batterie
- Distorsione armonica in ingresso
Conoscendo la potenza richiesta dal carico privilegiato e considerando il suddetto
rendimento dell’UPS, si ottiene un primo dimensionamento del gruppo di
continuità e della sorgente. E’, inoltre, opportuno considerare l’energia che il
gruppo stesso deve dedicare alla ricarica delle batterie, poiché, ovviamente,
questa fase richiede una quota aggiuntiva di potenza. I dati sul rendimento e sulla
potenza richiesta dalla ricarica delle batterie sono indicati dal costruttore di UPS.
Elementi di base per la definizione di un Ups
•
•
•
INGRESSO
Parametri in ingresso: monofase o trifase (presenza o meno del neutro) ________
tensione d’ingresso: 230-400 V - altro (specificare)________
frequenza d’ingresso: 50-60Hz - altro (specificare)________
•
•
•
•
•
•
•
•
UTENZE ALIMENTATE - (dati nominali riportati sulla targhetta, se disponibili)
Parametri elettrici: monofase o trifase________
tensione di carico: 230-400 V - altro (specificare)________
frequenza di carico: 50-60Hz- altro (specificare)________
Potenza Apparente (VA):________
Fattore di potenza (FP):________
Potenza Attiva (W):________
Fattore di Picco (Fpk):________
Sovraccarico (%):________
•
Breve descrizione del carico:
Sistemi informatici (computer, stampanti...), illuminazione, apparecchiature telecomunicazioni,
apparecchiature elettromedicali
Futura espansione di potenza (%)
•
•
•
BATTERIA
Autonomia (min):________
Tipo di batteria: Pb ermetica (VRLA), Pb a vaso aperto, NiCd, altri (specificare), vaso autoestinguente , etc.
Vita attesa (anni)_______
•
Dimensionamento dell’UPS
POTENZA APPARENTE (VA oppure KVA)= S
S= V x I per carichi monofase es: S= 230Vx23A= 5.290VA ---->6kVA
S= max [(V1xI1)+(V2xI2)+(V3xI3)] x 3 per carichi trifase
Oppure S = V x I x 1,73
esempio corrente massima fase L3= 40 A quindi:
S=(230Vx40A)x3=27.600VA------>30kVA
La potenza di un UPS è espressa in VA o KVA.
POTENZA ATTIVA (W oppure KW)=P
P= S x FP dove FP è il fattore di potenza (Cosφ)
Se il valore di P e di FP dei carichi non è precisato, una corretta scelta
dell’UPS richiede l’accurata misura della potenza assorbita. Il carico tipico
di un computer è associato ad un FP tra 0.65 e 0.8.
Dimensionamento dell’UPS
Potenza del carico
Parametro fondamentale per il dimensionamento dell’UPS è la potenza del carico da
alimentare, data dalla somma delle potenze delle singole apparecchiature.
Laddove è possibile, è importante fornire al costruttore i valori di potenza apparente (in
VoltAmpere) e il fattore di potenza (cosϕ) del carico poiché gli UPS vengono progettati
per fornire una potenza apparente e una potenza attiva (in Watt) nominali. Normalmente
gli UPS vengono dimensionati per carichi a cosϕ 0.7 o 0.8. Per valori diversi da tali
parametri, sarà necessario sovradimensionare l’UPS.
La corrente di spunto del carico (sovraccarico)
Detta anche corrente “di spunto” o “di picco”, è il parametro più critico dei carichi
utilizzati nell’emergenza e incide molto nel dimensionamento. Carichi quali le lampade
per l’emergenza, possono assorbire correnti di spunto molto superiori a quelle nominali.
Nel dimensionamento dell’UPS, sarà necessario tener conto di tale parametro. Da
considerare che l’UPS può sopportare un sovraccarico (normalmente del 150% massimo)
per un tempo superiore alla durata dello spunto di corrente.
In caso di utilizzo di un UPS di potenza del carico, accettare che, in presenza di
sovraccarico, l’utenza venga automaticamente alimentata da rete per il tempo necessario
attraverso il commutatore automatico di bypass, se presente.
Dimensionamento dell’UPS
ESPANDIBILITA’
Una volta dimensionato l’UPS, è consigliabile prevedere un margine di potenza per eventuali
espansioni future:
• generalmente si considera un margine di potenza non inferiore al 30%;
• possibilità di incrementare la potenza attraverso il sistema in parallelo.
FATTORE DI PICCO (O DI CRESTA)
Un carico lineare assorbe una corrente sinusoidale con un valore efficace (Irms) generalmente
misurato e dichiarato ed un valore di picco (Ipk).
Il fattore di picco è definito come:
Fpk= lpk / Irms
Il valore normale per un carico lineare è Fpk= 1,41
La maggior parte dei carichi applicati all’UPS sono distorcenti (fig. 12) e assorbono correnti non
lineari con un valore di Fpk superiore a 1,41. Pertanto richiedono correnti di picco più elevate che
possono provocare una maggiore distorsione della tensione di uscita se paragonati ai carichi
lineari equivalenti. Il valore del fattore di picco praticamente non è mai indicato e potrebbe
essere necessaria una sua specifica misura. La norma CEI EN 62040-1-x, Appendice M5 indica
quale carico tipico distorcente Fpk = 3. Questo valore può essere utilizzato dall’acquirente in
assenza di altri dati.
Comportamento sorgenti luminose
Dimensionamento dell’UPS
Rendimento
Per rendimento µ si intende il rapporto tra le potenze attive in uscita e in ingresso all’UPS.
µ=Pu/Pi
Il calore disperso durante il funzionamento dell’UPS rappresenta naturalmente un costo addizionale costituito
dall’energia termica dissipata.
A causa di ciò può essere necessario, per UPS di potenza medio-alta, un ulteriore consumo energetico destinato al
condizionamento dell’ambiente.
Al fine di ottimizzare i costi legati al rendimento (ad esempio costi operativi, aerazione e climatizzazione), occorre
ricordare come ciascuna configurazione e tecnologia degli UPS presenti sì certi vantaggi, ma anche delle
caratteristiche differenti tra loro. I parametri principali di cui tener conto sono:
•
configurazioni
•
livello di carico
•
parametri elettrici
•
tipologia del carico.
Per quanto riguarda quest’ultimo parametro, è importante osservare come i carichi alimentati da UPS possano
avere caratteristiche molto differenti.
Raramente le utenze sono lineari (sinusoide perfetta) e i carichi non lineari presentano correnti non sinusoidali con
elevato contenuto armonico.
In particolare è questo il caso dell’hardware informatico e delle apparecchiature mediche e industriali.
È pertanto essenziale conoscere il reale rendimento di un UPS quando esso alimenta questo tipo di carico, poiché le
tecnologie di alcuni convertitori sono molto sensibili ai carichi non lineari.
Il rendimento delle differenti tecnologie sarà messo a confronto utilizzando il carico non lineare definito
nell’Appendice E della norma CEI EN 62040-3.
Dimensionamento dell’UPS
Rendimento in funzione del carico:
92
91,35
90,78
Rendimento della Macchina
91
90
89,2
89
88
87
86
86
85
0
20
40
60
80
Percentuale di carico (% )
100
120
Opzioni
TRASFORMATORE DI SEPARAZIONE GALVANICA
Separazione Galvanica
Variazione del regime di neutro a valle rispetto quello a monte
Abbassare il potere di interruzione
AUTOTRASFORMATORE AGGIUNTIVO
Variazione della tensione alimentazione UPS o Utenza
RIDUZIONE DELLE CORRENTI ARMONICHE D’INGRESSO
Convertitore AC/DC tipo dodecafase:
cancellazione delle armoniche più dannose
Raddrizzatore con PFC (Power Factor Control):
assorbimento della corrente dalla rete con un basso contenuto armonico. Solo per potenze modeste.
Filtri Risonanti:
sono installati all’ingresso UPS e forniscono una via locale di circolazione delle armoniche, che quindi
non vanno più ad interessare la rete in modo sensibile.
Filtri Attivi:
il principio consiste nell’utilizzare per ogni UPS un circuito elettronico di controllo della corrente di
assorbimento in ingresso UPS. Si ottengono prestazioni sia al variare del carico, sia al variare della
tensione di ingresso UPS. Questo filtro è quindi attivo alle variazioni di parametri del carico e della
tensione
Doppio Ingresso
Quando si parla di “ingresso di alimentazione di riserva
separato”, si intende che il gruppo di continuità è provvisto
di un collegamento per un ingresso di alimentazione
supplementare o by-pass statico.
Quest’ultimo può essere collegato sia ad una nuova
sorgente, differente dalla primaria, oppure alla stessa che
alimenta il raddrizzatore.
Attraverso questa configurazione, nel caso di anomalie nel
gruppo di continuità o sovraccarico in uscita, permette una
commutazione immediata in by-pass, così da alimentare
direttamente il carico dall’ingresso di riserva.
Normalmente un gruppo statico di continuità è, inoltre, per
la sorgente di alimentazione, un carico non-lineare. Un
carico non lineare provoca una distorsione della corrente, o
in altre parole, genera correnti armoniche a frequenza
maggiore di quella fondamentale a 50 Hz. Si può quindi dire
che un carico non lineare è un generatore di correnti
armoniche. Il parametro che misura tale distorsione è il
THDI % (distorsione armonica totale in corrente).
Il comando di emergenza dell’impianto
PRESCRIZIONE DELLA NORMA DI SICUREZZA
Nelle attività soggette al controllo di prevenzione incendi (DPR 151/2011) è richiesto un comando di
emergenza per sezionare l’impianto elettrico prima di intervenire per spegnere un incendio.
Il comando di emergenza deve togliere tensione a tutte le possibili fonti di alimentazione
dell’impianto, ad eccezione delle sorgenti che alimentano servizi di sicurezza, cioè i servizi che
devono continuare a funzionare proprio per gestire l’emergenza, come ad esempio le pompe
antincendio, gli ascensori antincendio, l’illuminazione di sicurezza.
Il comando di emergenza dell’UPS: Arresto Remoto
PRESCRIZIONE DELLA NORMA DI SICUREZZA
Gli UPS permanentemente collegati all’alimentazione di rete sono dotati di un unico comando di
interruzione di emergenza (ESD = Emergency Switching Device o EPO = Emergency Power Off)
incorporato all’UPS o di morsetto per il collegamento ad un dispositivo esterno che consenta
l’arresto remoto del carico e l’erogazione di energia dell’UPS in qualsiasi stato operativo.
Normalmente richiesta dai Vigili del Fuoco.
All’azionamento dell’arresto remoto l’UPS:
 Inverter OFF
 Contattore Statico OFF (linea di by-pass)
 Interruttore o teleruttore batteria OFF
 NO conduttore di Neutro se passante !!
Se il neutro è passante, bisogna allora distinguere se l’alimentazione a monte dell’UPS è un sistema
TT, TN oppure IT.
Se il sistema è TT o IT il conduttore di neutro è da ritenere pericoloso e dunque l’EPO non è
accettabile come comando di emergenza dei circuiti a valle dell’UPS. In questo caso l’EPO dovrà
essere inserito in un comando di emergenza che mette fuori tensione l’intero impianto.
Nei sistemi TN il conduttore di neutro, pur essendo un conduttore attivo, non è
considerato pericoloso: tanto è vero che non è richiesto il sezionamento del
conduttore di neutro (CEI 64-8).
Back Feed Protection
Dispositivo di non ritorno energia (DNRE)
Per evitare la presenza di tensione sui terminali di ingresso
in mancanza della rete di alimentazione, l’UPS
deve essere dotato di una protezione contro il ritorno
di tensione (backfeed protection).
La protezione controlla un guasto dell’interruttore statico e negli UPS di tipo
VI anche dello stabilizzatore di tensione.
Questo dispositivo di sicurezza garantisce una protezione tipo
back-feed che scollegherà meccanicamente la rete di
riserva (o inibirà l’inverter) per evitare un ritorno di tensione
verso la rete di riserva o il raddrizzatore.
Dichiarazione di conformità alla CEI 0-16
Autonomia degli
UPS
BATTERIE
Dimensionamento dell’UPS
TECNOLOGIA DELLE BATTERIE
Le batterie sono normalmente fornite in dotazione con l’UPS e possono essere
installate nello stesso armadio: in questo caso il fornitore garantisce l’autonomia
fornita dall’UPS specificando la potenza apparente del carico ed il fattore di
potenza.
Le differenti tecnologie di batteria disponibili sono descritte nella tabella seguente:
Dimensionamento dell’UPS
Dimensionamento dell’UPS
La protezione delle batterie
Normalmente vengono utilizzate batterie al Pb ermetico Free-maintenance
La vita utile di progetto specificata si dimezza ogni 10°C di aumento rispetto
alla temperatura di progetto, che in genere è di 20/25°C
 Test automatico o manuale
 Tensione tampone o floating dipendente dalla temperatura
 Protezione contro la scarica profonda delle batterie
 Protezione contro la scarica lenta delle batterie
 Controllo e segnalazione della temperatura del locale batterie
 Prolungamento dell’Hold UP Time o Battery Saving
 Controllo e segnalazione “emissioni di gas” (per batterie vaso aperto)
Dimensionamento dell’UPS
L’autonomia richiesta
L’autonomia richiesta al sistema dipende dal contesto di installazione e dall’applicazione e
può variare a seconda della configurazione di impianto (la presenza o meno di gruppo
elettrogeno, è importante nella scelta dell’autonomia). Il tempo di autonomia può variare
a seconda delle disposizioni di legge che prescrivono tempi diversi a seconda
dell’applicazione.
L’autonomia si calcola partendo dalla potenza attiva (kW) richiesta dal carico ma per
convenzione è sempre espressa per UPS a pieno carico.
L’autonomia è determinata dal numero delle batterie e dalla sua capacità (Ah), le batterie
possono essere collocate nei seguenti tipi di sistemazione:
Locali batterie separati, locali tecnici (cabine elettriche, …); all'interno dell'UPS e/o su
armadio separato
N.B.
Le batterie utilizzate negli UPS possono essere del tipo a vaso aperto o regolate a
Valvola VRLA, meglio note come batterie ermetiche al piombo a ricombinazione
interna di gas, possono essere installate in locali che non prevedono particolari
prescrizioni per la sicurezza, infatti, il ricambio d'aria necessario per queste
batterie risulta essere molto esiguo.
In caso di batterie a vaso aperto e/o nickel cadmio, queste vanno installate in un
locale apposito seguendo la normativa EN 50272, particolare attenzione al
ricambio d'aria.
Dimensionamento dell’UPS
Autonomia:
 Esprimere l’autonomia di un UPS a pieno carico è come esprimere
l’autonomia di una automobile al massimo della sua velocità e
potenza. Il dato è quindi inapplicabile nel normale utilizzo
 Meno carico si applica all’UPS, maggiore sarà l’autonomia di
batteria
 A parità di batteria e potenza richiesta, qualsiasi sia la tipologia o
marca di UPS, l’autonomia è identica
Dimensionamento dell’UPS
Autonomia in funzione del carico:
Dimensionamento dell’UPS
CONCETTO FUORVIANTE DI
POTENZA INFORMATICA
Nella definizione di potenza nominale di un UPS spesso compaiono
indicazioni quali “potenza del computer”, “potenza switching”, “potenza
effettiva”, potenza a valori particolari di temperatura, ecc.
Questi sono parametri arbitrari che non hanno alcuna correlazione
con la potenza apparente e la potenza attiva normale; non sono
quantificabili né definiti e pertanto non devono essere utilizzati per
un corretto dimensionamento dell’UPS stesso.
Autonomia Batterie
Tipica
Informatica
All’100 % della potenza richiesta
Analizzare attentamente
l’autonomia richiesta da
progetto in funzione del
carico applicato !!!
A pieno carico
All’80 % della potenza richiesta
Autonomia Batterie
Esempio :
autonomia
richiesta
INFORMATICA
UPS trifase da 10KVA / 9kW (cosfi 0,9) autonomia 2h
considerazioni
?
soluzioni
IMPOSSIBILE QUALSIASI
IDENTIFICAZIONE
NON ESISTE !!!!!!! ;
AUTONOMIA
REALE
?
costi
ND
? OGNI PRODUTTORE
UTILIZZA I PROPRI
STANDARD SOLITAMENTE
MAI DICHIARATI; PER
RIELLO UPS EQUIVALE AL
70% DEL CARICO
MST 10A0 +
BB 1600 480 S5
130'
€ 7.800,00
al 50% del carico
x autonomia minima di
120' per una potenza di
4,5KW
MST10 S2 +
BB 1320 480 T5
152'
€ 6.750,00
al 70% del carico
x autonomia minima di
120' per una potenza di
6,3KW
MST 10A0 +
BB 1600 480 S5
130'
€ 7.800,00
al 100% del carico
(PIENO CARICO)
x autonomia minima di
120' per una potenza di
9KW
MST 10A0 +
BB 1900 480 V6
147'
€ 10.700,00
TIPICA
Ventilazione locali
di installazione
Ventilazione Locale Batterie (CEI EN 50272-2)
Quando l’idrogeno supera il 4% in aria forma una miscela esplosiva. Anche le batterie sigillate emettono idrogeno e ossigeno nella
fase di ricarica.
Il termine “batterie sigillate o ermetiche” trae in inganno, poiché in realtà sta ad indicare che la batteria non necessita di essere
aperta per ripristinare l’acqua, mentre durante la ricarica i gas trafilano ugualmente attraverso la valvola, anche se in quantitativo
ridotto rispetto alle batterie a vaso aperto; inoltre, in caso di anomalie del carica batterie la sovrapressione determina la completa
apertura della valvola.
L’armadio è opportunamente ventilato dal costruttore, secondo quanto indicato dalla norma di prodotto, in modo da evitare la
formazione di una miscela esplosiva all’interno dell’armadio stesso.
La norma fa carico al costruttore dell’UPS di fornire le informazioni relative al flusso d’aria necessario per ventilare il locale dove è
installato l’armadio con le batterie (quando le batterie sono fornite insieme con l’UPS). Il costruttore dell’UPS spesso rinvia alle norme
sulle batterie, le quali sono però poco note e di non facile applicazione.
Ventilazione Locale UPS
Una soluzione per
ogni applicazione
Guida alla scelta: Area SoHo
Guida alla scelta: Area Datacenter
Guida alla scelta: Area Industry
Guida alla scelta: Area Transport
Guida alla scelta: Area E-Medical
Guida alla scelta: Area Emergency
Guida alla scelta: Area Emergency (CSS)
CSS
Il termine “soccorritore” è da qualche anno entrato nel comune linguaggio impiantistico per
identificare un sistema atto ad alimentare impianti di sicurezza e non solo. Esistono però opinioni
differenti su quale sia la loro reale differenza con i gruppi statici di continuità (UPS). In effetti, se
gli UPS sono definiti da una norma ben precisa (la CEI EN 62040, parti 1-2-3), il soccorritore non
trova alcuna definizione nel contesto normativo italiano. Per trovare la corretta definizione di
questa particolare tipologia di dispositivo occorre consultare la norma CEI EN 50171 “Sistemi di
alimentazione centralizzata”. La norma definisce le caratteristiche costruttive del sistema che
viene definito Central Supply System (CSS).
E’ quindi il CSS il vero dispositivo conforme alla norma CEI EN 50171, a differenza del
“soccorritore” che, non essendo relazionato ad alcuna norma specifica, non dovrebbe mai essere
considerato nelle specifiche di impianto per evitare di essere confuso con un UPS.
La norma, oltre alle caratteristiche costruttive, definisce infatti i campi di applicazione, ovvero, i
casi in cui è necessario impiegare un sistema CSS al posto di un UPS:
· illuminazione di sicurezza;
· circuiti elettrici di impianti antincendio automatici;
· sistemi di cercapersone e impianti di segnalazione di sicurezza;
· apparecchiature di aspirazione fumi;
· sistemi di segnalazione di presenza di monossido di carbonio;
· impianti specifici di sicurezza per particolari edifici, ad esempio, in aree ad alto rischio.
CSS
La norma CEI EN 50171 cita espressamente:
“Quando un UPS viene utilizzato per alimentare tali sistemi essenziali di
sicurezza (i sistemi riportati nei campi di applicazione), esso deve essere
conforme alla EN 50091-1 (ora CEI EN 62040), alle sue relative parti e alle
prescrizioni aggiuntive della presente norma”.
Chiarita la posizione normativa, di seguito verranno approfondite le
differenze costruttive fra un UPS e un CSS che riguardano, in particolare,
i seguenti sottoinsiemi:
1. BATTERIE
2. CARICABATTERIE
3. INVERTER
4. STRUTTURA DELL’INVOLUCRO
5. DUAL INPUT
6. MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO
7. DISPOSITIVI DI CONTROLLO E SUPERVISIONE
CSS
BATTERIE
Le batterie impiegate nei sistemi CSS devono essere dichiarate e certificate per una vita attesa di almeno 10
anni. Se negli UPS possiamo impiegare senza alcun vincolo batterie con vita attesa 3-5 anni, nei sistemi CSS
ciò non è consentito. E’ fatta eccezione per i sistemi “Low Power Supply”, dove sono richieste batterie con
vita attesa di almeno 5 anni. Per Low Power Supply (LPS) si intende un sistema di alimentazione centralizzata
con limitazione della potenza in uscita a 500 W per 3 ore o di 1500 W per un’ora. Le batterie inoltre dovranno
garantire le prestazioni previste all’inizio, durante e alla fine della vita dichiarata. Ciò implica un
sovradimensionamento iniziale dell’autonomia prevista, che (previe corrette condizioni ambientali di utilizzo
delle batterie, in particolare la temperatura) si può stimare del 20 %. Le batterie infine devono essere protette
dalla scarica completa, evento che può influire sulla vita media delle stesse.
CARICABATTERIE (Battery Care System)
I caricabatterie impiegati devono essere in grado di caricare le batterie fino all’80%, partendo dalla condizione
di batterie scariche, entro 12 ore. Viste le autonomie generalmente previste nei sistemi di sicurezza questa
richiesta si traduce nell’utilizzo di caricabatterie maggiorati. Negli UPS invece non è richiesta alcuna
prestazione di questo tipo, e i tempi di ricarica possono essere definiti in base alle richieste del cliente e alle
caratteristiche delle batterie impiegate.
E’ infine richiesta la possibilità di variare la tensione del caricabatterie in funzione della temperatura del locale
batterie.
CSS
INVERTER
Gli inverter utilizzati nei CSS devono essere in grado di gestire permanentemente il 120% del carico prescritto
per la durata nominale e di avviare, a pieno carico, un sistema precedentemente spento (ad es. illuminazione
di sicurezza S.E. – Sola Emergenza, motori aspirazione fumi). Devono, inoltre, essere protetti contro i danni
derivanti da cortocircuito in uscita. La distorsione armonica massima ammessa è del 5% con carico lineare.
La richiesta più rilevante è comunque la protezione contro l’inversione polarità batterie: nel caso di inversione
polarità delle batterie l’inverter non deve subire danneggiamenti, ad eccezione dei fusibili di protezione.
Tipicamente si utilizzano, a tal fine, dei diodi di potenza collegati nei rami di batteria, in modo da escludere
anche il danneggiamento dei fusibili di protezione.
STRUTTURA DELL’INVOLUCRO
L’involucro dei CPSS deve avere un’adeguata resistenza meccanica, con un grado di protezione minimo IP20.
Deve essere resistente al calore e al fuoco: ciò significa che la carpenteria del CSS deve essere metallica. I
dispositivi all’interno dell’involucro devono essere sistemati in modo da facilitarne la manutenzione e le prove
funzionali. I condotti dei cavi devono essere privi di sbavature, bordi affilati ecc. che possano danneggiare
l’isolamento dei cablaggi.
CSS
DUAL INPUT o GESTIONE FW
Questa importante caratteristica permette di effettuare con la massima facilità, tramite un interruttore
di ingresso, e nella massima sicurezza, le verifiche periodiche obbligatorie di funzionalità e autonomia
del sistema, permettendo di interrompere l’alimentazione della macchina senza però interrompere la
linea di by-pass che rimane perciò in grado di sostenere il carico in caso di cattivo esito della verifica.
MODALITA’ DI FUNZIONAMENTO
Contrariamente al pensiero comune, la norma CEI EN 50171 prevede diverse tipologie di
funzionamento, a dimostrazione del fatto che il cosiddetto “soccorritore” non è solo un sistema che
“entra in funzione” alla mancanza rete dal precedente stato di bypass, nemmeno solo un sistema che
alimenta sempre il carico da continuità, e neppure solo un sistema che alimenta il carico alla sola
mancanza rete. La norma CEI EN 50171 infatti contempla tutte queste (e altre) possibilità di
funzionamento. Nei casi pratici vengono utilizzate 4 principali modalità di funzionamento, di seguito
descritte.
CSS
Certificato di Prova
Luci di sicurezza :
EN 50171
Comportamento sorgenti luminose
Guida alla scelta: SuperCaps UPS
I SuperCaps sono un tipo di gruppi di continuità
sviluppati da Riello UPS, che utilizzano super
condensatori per accumulare energia, al posto
delle batterie tradizionali. Quindi permettono un
risparmio in termini d’installazione della batteria,
monitoraggio, manutenzione, sostituzione e
riciclo.
Norma CEI 0-16 edizione III
Norma CEI 0-16 edizione III “Regola tecnica di riferimento per la
connessione di utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese
distributrici di energia elettrica”
NOVITÀ
INTRODOTTE
NELLA TERZA EDIZIONE
DELLA NORMA CEI 0-16 PER
IL SISTEMA DI PROTEZIONE
DI
INTERFACCIA
(SPI)
DEGLI UTENTI ATTIVI
UPS compatibile alla CEI 0-16
COMUNICAZIONE
Comunicazione
COMUNICAZIONE LOCALE:
•
•
Indicatori Luminosi sul frontale UPS: Lampada spia o Led , buzzer
Visualizzazione Alfanumerico sul frontale UPS: Display
COMUNICAZIONE REMOTA CON CONTATTI:
•
Comunicazione tramite contatti LIBERI (FUORI TENSIONE): pannello
sinottico a distanza o fornito con l’UPS o pannello di segnalazione del
cliente
Comunicazione
COMUNICAZIONE REMOTA CON SERIALE:
Comunicazione avviene attraverso una linea seriale standard RS232, RS422 o
RS485 per garantire una trasmissione completa d’informazioni ad un singolo PC
o ad un sistema di supervisione, utilizzando reti informatiche già esistenti
(SNMP - Simple Network Management Protocol) permettendo il monitoraggio
del sistema e l’eventuale Shut down dei sistemi informatici.
COMUNICAZIONE TRA UPS E CENTRO ASSISTENZA
Comunicazione avviene utilizzando una normale linea telefonica/modem. L’UPS
trasmette numerosi dati al centro di assistenza segnalando eventuali allarmi ed
un controllo preventivo per una corretta gestione (gestione bidirezionale delle
informazioni), messaggi SMS, invio Test Report periodici (TELESERVICE).
Comunicazione
PROTEZIONI:
sovracorrenti
(CEI 64/8)
SOVRACORRENTI - Ingresso
Il dimensionamento delle protezioni di ingresso contro le sovracorrenti, deve essere realizzato sui dati della corrente massima di ingresso ed in
conformità alla CEI 64/8 relativa al tipo di impianto in cui l’UPS è installato.
Negli UPS di piccola e media potenza, gli ingressi del raddrizzatore e del by pass sono normalmente accomunati in un unico ingresso singolo;
talvolta, in particolare nelle potenze più elevate, gli ingressi sono separati con protezioni distinte, per una miglior discriminazione dei guasti e per
dare maggior garanzia di continuità alle utenze, nel caso in cui in corrispondenza di uno dei due ingressi avvenga un guasto.
E’ utile sottolineare che l’assorbimento dei due ingressi non può essere contemporaneo, pertanto nel dimensionamento dell’ingresso singolo, è
sufficiente considerare il valore massimo fornito dal costruttore, normalmente il dato del raddrizzatore. A completamento dell’informazione, va
anche detto che sono comunque presenti delle protezioni interne di tipo rapido che, qualora avvenissero guasti interni all’UPS, interverrebbero
certamente prima degli eventuali interruttori magnetotermici esterni.
INGRESSO SINGOLO
Assorbimento non
contemporaneo dei due
ingressi
INGRESSI SEPARATI
L’interruttore su linea di
By-pass deve avere un
adeguato PI, essere
selettivo o ritardato con
gli interruttori a valle e
non intervenire
all’inserzione dei carichi
previsti per essere
inseriti
simultaneamente
PROTEZIONI: guasti a valle
Nella valutazione delle protezioni per sovracorrenti contro i guasti a valle dell’UPS, è
necessario distinguere due diverse condizioni di funzionamento: la prima quando è
presente la rete di alimentazione, la seconda quando invece è assente.
Nel primo caso, in presenza di un corto circuito a valle, quasi istantaneamente l’UPS
commuta su by pass, perché lo stadio inverter può fornire una corrente massima
comunque limitata, pertanto la tensione da questi generata assumerà dei valori
tendenti a zero, non più accettabili dall’UPS. In conseguenza della commutazione sul
lato by pass, la corrente necessaria a far intervenire le protezioni per interrompere il
guasto, sarà limitata dalla disponibilità della rete di alimentazione ed ovviamente dalle
caratteristiche dell’impianto in oggetto. Fondamentale ai fini della discriminazione del
guasto e della continuità dell’alimentazione ai circuiti funzionanti correttamente, è la
selettività delle protezioni: a questo proposito si fa notare che va considerata anche la
protezione interna all’UPS sul lato by pass. Questa protezione talvolta può essere
eliminata per facilitare la scelta e la selettività delle altre protezioni presenti
sull’impianto.
Q1
Q interno
CON RETE PRESENTE: corrente di intervento
è fornita dalla rete di alimentazione
Selettività protezioni ingresso Q1, uscita Q2
e Qn (anche interne se esistenti).
In caso di CC gli interruttori a valle devono
essere dimensionati considerando che I2t
lasciato passare sia <o= a quello
sopportabile dall’interruttore statico.
Qn …
Q2
PROTEZIONI: guasti a valle
La seconda condizione è quella relativa alla mancanza della rete di alimentazione: quando avviene
un guasto od un corto circuito a valle dell’UPS, la corrente di guasto potrà essere fornita solamente
dall’inverter il quale, per limiti tecnologici, non potrà fornire una corrente paragonabile a quella
della rete, ma un valore di molto inferiore. In linea generale gli inverter sono dimensionati per
fornire una corrente massima pari a 2, 3 volte la corrente nominale dell’UPS. Per un corretto
dimensionamento delle protezioni, è opportuno garantirne l’intervento in caso di guasto, in un
tempo sufficientemente breve inferiore a 10 millisecondi, cosicché le altre utenze alimentate non
avvertano questo transitorio come una mancanza di tensione. Per realizzare questa condizione, è
necessario utilizzare delle protezioni magnetotermiche in curva C oppure fusibili tipo gG,
dimensionati per una corrente pari a circa un settimo della corrente nominale dell’UPS.
Nell’esempio si vede che per un 30kVA con una corrente nominale di 43 A, per garantire le
condizioni descritte in precedenza, si deve utilizzare una protezione da 6 A. E’ evidente come non sia
sempre facile garantire questo corretto funzionamento, in particolare quando si debbano alimentare
pochi carichi di grande potenza in rapporto alla potenza dell’UPS ed, a maggior ragione, in presenza
di UPS di potenza nominale inferiore a 30/40kVA trifase o 10kVA monofase. Soluzioni a questo
problema si possono trovare con l’impiego di dispositivi quali i sistemi di trasferimento che, oltre a
garantire una doppia alimentazione alle utenze più critiche, aiutano a non propagare un guasto a
tutte le utenze collegate allo stesso UPS.
In assenza rete, corrente uscita limitata:
in generale per c.to c.to
magnetotermici curva C o fuse gG
intervengono (ca. 10 msec) se
dimensionati per In/7 UPS
Q2
Es: 30KVA In = 43A
Prot. C.to = 6A
Q1
Qn …
PROTEZIONI:
contatti
indiretti
(CEI 64/8)
CONTATTI INDIRETTI – Interruttori differenziali
Gli UPS sono destinati a garantire la continuità di
servizio, mentre gli interruttori differenziali sono
soggetti ad interventi intempestivi.
In presenza di UPS (senza trasformatore di
separazione), gli interruttori differenziali vanno
impiegati soltanto se indispensabili per la protezione
contro i contatti indiretti, cioè:
• sempre nei sistemi TT,
• nei sistemi TN soltanto se non è possibile
conseguire la sicurezza mediante le protezioni di
sovracorrente.
L’interruttore differenziale sente le correnti di
dispersione sia dell’UPS, sia degli apparecchi da
esso alimentati. La soglia d’intervento (Idn) va quindi
scelta in modo che superi tre volte la corrente totale
di dispersione.
Fare riferimento alle indicazioni del costruttore
dell’UPS.
CONTATTI INDIRETTI – Interruttori differenziali
Anche se non sempre indispensabile, l’interruttore differenziale è comunque la soluzione più utilizzata nella protezione contro i contatti indiretti. Il suo funzionamento si fonda sulla
corrente differenziale, appunto, cioè quella che non circola tra fase e neutro o fase fase, ma quella che si può richiudere attraverso i collegamenti di terra. Quando questo valore supera il
valore nominale della protezione, ad esempio 30mA, l’interruttore protegge i circuiti perché la considera una corrente di guasto.
Quasi tutte le attuali apparecchiature elettriche ed elettroniche, sono dotate di piccole capacità connesse tra i conduttori attivi e la terra per poter essere conformi alle normative sulla
compatibilità elettromagnetica. Queste capacità derivano una piccola corrente di dispersione verso terra che, se in presenza di numerose apparecchiature di questo tipo, può assumere
anche valori tali da far intervenire le protezioni differenziali.
A seguito di queste considerazioni, si può affermare che la soluzione per la protezione contro i contatti indiretti con unico differenziale da 30mA a monte è certamente quella più semplice
ed economica; in caso di primo a guasto, l’intervento del differenziale provoca l’assenza dell’alimentazione all’UPS, il quale preleverà l’energia dalle batterie per poter continuare ad
alimentare le proprie utenze. Questa soluzione è però utilizzabile solo su UPS di piccola potenza, tipicamente intorno ai 3kVA; oltre, il valore della corrente di dispersione di tutti i carichi
alimentati insieme a quella dell’UPS, può raggiungere valori anche superiori alla corrente di intervento di 30mA.
UNICO DIFFERENZIALE A MONTE
Tipo istantaneo
Id = 30mA
(solo per UPS di piccola taglia)
Vantaggi:
• economico
• in caso di primo guasto a valle dell’UPS,
le utenze continuano ad essere
alimentate in isola
Svantaggi:
• possibile solo x UPS di piccola potenza
• utenze alimentate per la durata
consentita dall’autonomia delle batterie
id
CONTATTI INDIRETTI – Interruttori differenziali
Pertanto, oltre una certa
potenza, è necessario
prevedere a valle dei
differenziali da 30mA di
tipo A o B, per il
riconoscimento
delle
componenti continue, ed
un differenziale unico di
valore più elevato e/o
selettivo a monte dell’UPS.
Vantaggi:
• tutte le utenze non interessate
dal primo guasto rimangono
permanentemente alimentate
Tipo S selettivo
e Id valore opportuno
id
Svantaggi:
• costoso
Tipo A/B 30mA
id
id
id
id
id
id
CONTATTI INDIRETTI – Interruttori differenziali
UPS CON DOPPIO INGRESSO
E’ utile evidenziare alcune condizioni di impianto, dove l’inserimento di differenziali a monte deve essere opportunamente valutato.
Nel caso in oggetto, si tratta di un UPS con ingressi di by pass e raddrizzatore, separati: molti degli attuali UPS di media potenza, sono provvisti per motivi tecnologici
costruttivi, di un doppio neutro, uno per ciascun ingresso ed accomunati internamente. Qualora si andassero a collegare due distinti differenziali, uno per ciascun
ingresso, con certezza si avrebbe l’intervento di uno od entrambi anche in funzionamento normale. Ciò è dovuto al fatto che i due collegamenti di neutro si trovano in
parallelo tra di loro, pertanto la corrente di neutro andrebbe a ripartirsi in funzione delle impedenze dei collegamenti stessi; sicuramente la somma delle correnti
circolanti su ciascun differenziale non sarebbe zero, ed entrambi la percepirebbero come fosse una corrente di guasto differenziale, aprendo il circuito. In questo caso
la soluzione è quella di inserire un solo differenziale a monte di entrambi gli ingressi.
Ingresso RD
N
Id
Id
Ingresso Rete
Soccorso
UPS IN PARALLELO
Un caso analogo è quando si è in
presenza di un impianto in
parallelo; anche in questo caso, in
particolare nel funzionamento da
by pass, la corrente circolante sul
neutro si suddivide in relazione alle
impedenze
dei
collegamenti,
pertanto con una forte probabilità
di interventi inopportuni dei
differenziali. La soluzione anche in
questo caso è quella di un unico
differenziale a monte, a protezione
di tutti gli UPS del parallelo.
Id
Id
N
IT temporaneo: funzionamento in isola
Un’altra condizione che merita di essere evidenziata è il
funzionamento in isola: normalmente gli UPS non alterano lo
stato del neutro, cioè il sistema di distribuzione presente
sulla rete di alimentazione è quello che si ritrova in uscita
all’UPS stesso, perché non c’è isolamento tra ingresso ed
uscita.
Quando un qualsiasi interruttore a monte apre il circuito per
un qualsiasi motivo, andrà ad interrompere il collegamento
del neutro esistente a monte, pertanto l’uscita dell’UPS, che
nel frattempo preleva energia dalle batterie, si troverà ad
avere il neutro svincolato da ogni legame con il conduttore di
protezione o la massa. Se in precedenza esisteva un sistema
di distribuzione di tipo TT o TN, le utenze alimentate dall’UPS
si ritroveranno a funzionare ora in un sistema IT. Per la 64-8,
questa condizione definita in isola o IT temporaneo, non
richiede le normali protezioni per l’IT, perché considera
improbabile l’insorgere di un secondo guasto nel breve
periodo dell’autonomia concessa dalle batterie. La norma
consiglia comunque di segnalare l’eventuale cambiamento di
funzionamento, ma d’altra parte è la normale indicazione di
mancanza rete che l’UPS segnala quando manca
alimentazione in ingresso.
CEI 64-8 art. 413.1.5.1: non
sono richieste le normali
protezioni per IT, perchè
situazione temporanea
Segnalazione del 1°
guasto: contatto ausiliario
IT temporaneo: funzionamento in isola
e se i tempi di funzionamento si prolungano …
Talvolta la condizione di funzionamento in
isola non viene accettata perchè genera
qualche problema, quale l’intervento di
differenziali a valle per le variazioni della
corrente di fuga sui condensatori di filtro per
la compatibilità elettromagnetica, oppure
perché semplicemente non si accetta la
condizione di maggior rischio tollerata dalla
norma 64-8.
La soluzione tecnicamente più corretta è di
isolare galvanicamente l’ingresso dall’uscita,
per permettere un collegamento fisso, non
interrompibile del neutro di uscita. Così
facendo il sistema di distribuzione a monte
può essere diverso da quello in ingresso e
comunque non subirà alcuna variazione,
qualunque cosa accada all’ingresso.
Isolamento galvanico
N
Crea sistema IT o TN fisso
IT temporaneo: funzionamento in isola
NEUTRO non protetto,
ove possibile
Un’altra soluzione applicabile dove
consentito e cioè con cabina di
trasformazione propria, è di non
interrompere il neutro dal trasformatore
all’ingresso dell’UPS. Ovviamente il
neutro non sarà così protetto, ma la
connessione a terra del sistema TN-S in
questo caso, non potrà subire mai alcuna
variazione.
Neutro non interrompibile:
sistema non cambia
Risparmio
Energetico
Risparmio Energetico
COSTI DELL’ENERGIA
Su base annuale, il costo dell’energia elettrica persa è dato da:
Costo dell’energia = Pu x (1/µ - 1) x T x c
dove:
Pu è la potenza attiva (kW) in uscita all’UPS fornita ai carichi
µ è il rendimento dell’UPS riferito ad un determinato livello di carico e, quindi, non
necessariamente il rendimento nominale della macchina
T è il tempo annuo in ore di servizio, al medesimo livello di carico
c è il costo unitario dell’elettricità per kWh
Per avere un dato reale è necessario considerare i costi legati al condizionamento
dell’aria dei locali.
RISPARMIO ENERGETICO: Esempio
UPS X 20KVA
Rendimento Pnom.=91%
MULTISENTRY 20KVA
Rendimento Pnom.=94%
UPS X
Rendimento totale = 94%
Perdite = 1,021 kWh
Air cond. richiede 1/3 potenza UPS
Perciò 560W aggiuntivi => Altri 170W
560

225€ AGGIUNTIVI /Anno più
Risparmio Reale Totale 960€!
-35%
Rendimento totale = 91%
Perdite = 1,582 kWh
Wh risparmiati
RISPARMIO ENERGETICO: Esempio
MULTISENTRY 40KVA
Rendimento Pnom.=96,5%
UPS X 40KVA
Rendimento Pnom.=92%
UPS X
Condizioni:
Settimane lavorative 47
5 giorni lavorativi:
10 ore/giorno @ 75% potenza nom.
14 ore/giorno @ 25% potenza nom.
2 giorni non lavorativi:
24 ore @ 25% P nom
Settimane non lavorative
7 giorni:
24 ore @ 25% P nom.
RISPARMIO ENERGETICO: Esempio
Traditional
40KVA UPS
High
Efficiency
40KVA UPS
RISPARMIO ENERGETICO: Es. Riassunto
Perdite
energia
Multi Plus
Perdite
energia UPS
standard
Risparmio
energia
Risparmio
euro/settimana
Risparmio
euro/anno
Settimana
lavorativa (47)
83.856Wh
288.754Wh
204.898Wh
30,73€
1444,3€
Settimana non
lavorativa (5)
57.456Wh
248.304Wh
190.848Wh
28,62€
143,4€
Totale annuo
4.228kWh
14.813kWh
10.585kWh
1587,7€
Energia necessaria al condizionamento del locale UPS è stimata ad un terzo della
potenza dissipata dall’UPS,
pertanto il Risparmio sale a 13.761kWh che equivale a 2.064,1€ anno.
SMART GRID
Possiamo pensare ai nostri UPS in modo differente?
Smart Grid
Le Smart Grid sono reti elettriche che integrano e gestiscono in modo efficiente il comportamento e le azioni di
tutti gli utenti connessi ( generatori, punti di prelievo) ;
Integrazione tra diverse sorgenti di generazione elettrica ( fonti rinnovabili come Solare ed Eolico e tradizionali
come Generatori Diesel e UPS ), trasporto bidirezionale , reti di scambio di informazioni e gestione centralizzata.
Power Net
Control Net
Smart Grid: come accumulatore di energia
Smart
Metering
Smart
Metering
Smart
Metering
UPS
CARICO UTENZA
Rete di distribuzione
Programmabilità del profilo di
prelievo ed immissione
STORAGE
Smart Grid come accumulatore di energia decentrale
Picco di offerta energetica
Tariffa A
Smart
Metering
Smart
Metering
Smart
Metering
UPS
Battery
CARICO UTENZA
La extra-produzione di
energia è accumulata dallo
STORAGE
Rete di distribuzione
− Energy back-up UPS
STORAGE
Smart Grid come generatore di energia variabile
Soluzione 1
Picco di domanda
energetica
Tariffa
B
Smart
Smart
Metering
Metering
Smart
Metering
UPS
Batterie
CARICO UTENZA
Rete di distribuzione
∆-energia
− Energy back-up UPS
ll picco di domanda è gestito
utilizzando la riserva di energia
delle batterie
STORAGE
Smart Grid come generatore di energia variabile
Soluzione 2
DSM
Tariffazione dinamica
Picco di domanda
energetica
Tariffa
C
Smart
Tariffa
B
Smart
Metering
Metering
Smart
Metering
UPS
Battery
CARICO UTENZA
Rete di distribuzione
∆-energia
− Energy back-up UPS
ll picco di domanda è gestito
utilizzando la riserva di energia dei
DC
STORAGE
Smart Grid combinati con fonti di energia rinnovabile
(combination architecture)
Tariffa D
Smart
Metering
PV adapter
Pannelli fotovoltaici
Smart
Metering
Smart
Metering
UPS
Smart
Metering
Battery
Rete di distribuzione
−
Energy back-up UPS
STORAGE
CARICO UTENZA
OFF grid: Aree senza rete di distribuzione elettrica pubblica
Aree rurali
Isole
Aree remote
Immagazzinare energia in un furgone per portarla dove serve!!!
Primo progetto al mondo nel suo genere
UPS progettato ed industrializzato per questo specifico progetto
Dati di progetto «Via col Verde»
Unità mobile ad altissima efficienza con UPS Master MPS da 30KVA
Sistema di accumulo costituito da 130 batterie al litio-ferro-tetrafosfato per una
potenza complessiva di 100kW
Rifornimento di energia per la ricarica dell’unità mobile con fonte rinnovabile
(Impianto FV da 160KWp a supporto della centrale operativa)
Fornitura di energia per la ricarica di un veicolo elettrico dal 30% all’80% in 15’
100% energia rinnovabile  FUEL SAVING
Master MPS –Key Features
Reliable Power for a sustainable World
 Power Facator 0,9: maggior potenza sul carico
 Ingombro ridotto: grande versalità
 Protezione totale assoluta (grazie al trasformatore di
Isolamento galvanico a valle dell’inverter)
 Massima efficienza (Efficiency Control System)
 Elevata capacità di sovraccarico (110% for 60 minutes)
 Elevata resistenza alla sovratemperatura
 Battery Care system
 Comunicazione Evoluta
Punti critici di progetto affrontati:
Vibrazioni del veicolo:
Speciali ammortizzatori anti vibranti sulla struttura
Gestione con batterie al litio
Litio tecnologia matura con prestazioni elevate  4000 – 4500 cicli vita (10/12 anni) poi un decadimento del 20%
Elevata efficienza (80 – 95%)
Minore sensibilità sulle variazioni di temperatura
Struttura compatta
Limitati problemi legati alla sicurezza
Ideali per applicazioni di STORAGE in energia (scambiano potenza per alcune ore) ed in potenza (scambiano
grandi potenza per secondi o minuti)
Sistema di ricarica BMS (Battery Management System)
I potenziali di carica e scarica variano in base al tipo di batteria e sono specificati dal produttore.
Misurare la tensione di ciascuna cella e altri parametri come la temperatura, con precisione e risoluzione elevate.
Il bilanciamento delle celle che consente di compensare eventuali lievi discrepanze ottimizzando la durata del
pacco batteria.
Ricarica rapida del veicolo
Carica batterie maggiorato
STORAGE
Sirio Power Supply (SPS)
Sirio Power Supply (SPS) è un sistema per l’accumulo di energia prodotta da diverse
sorgenti di alimentazione elettrica:



Campo fotovoltaico attraverso l’inverter
Rete
Gruppo elettrogeno (GE)
Il sistema è composto essenzialmente da:
•
•
•
•
Sirio Power Supply (SPS)
Inverter fotovoltaico AROS Solar Technology
Batterie
Generatore Elettrico (facoltativo)
L’inverter fotovoltaico deve
essere dimensionato per
poter alimentare il carico e
poter ricaricare le batterie
in 6 ore.
La potenza del GE deve
essere almeno del 20%
maggiore alla potenza del
carico.
SPS
AC /DC
Inverter
Sirio
DC /AC
L’SPS deve essere dimensionato
in funzione della potenza massima
di picco dell’utenza.
1----n
La taglia della batteria dipende dal
profilo di carico (KWh) o dall’autonomia
richiesta (non dalla potenza massima
del carico).
Carico
400 V 3Ph – 50 Hz
Modalità di funzionamento
Step 1: l’inverter FV alimenta il carico e ricarica la batteria
SPS
X
X
Inverter
Sirio
AC /DC
DC /AC
Carico
400 V 3Ph – 50 Hz
Batteria
Modalità di funzionamento
Step 2: l’inverter FV alimenta direttamente tutto il carico
SPS
X
X
Inverter
Sirio
AC /DC
DC /AC
Carico
400 V 3Ph – 50 Hz
Batteria
Modalità di funzionamento
Step 3: il carico è alimentato in parte dall’inverter FV e in parte dall’SPS
attraverso la batteria
SPS
X
X
Inverter
Sirio
AC /DC
DC /AC
Carico
400 V 3Ph – 50 Hz
Batteria
Modalità di funzionamento
Step 4: l’inverter FV è spento e tutta l’energia è fornita dall’SPS attraverso la
batteria
SPS
X
X
AC /DC
Inverter
Sirio
DC /AC
(OFF)
Carico
400 V 3Ph – 50 Hz
Batteria
Modalità di funzionamento
Step 5: l’inverter FV è spento, la batteria è scarica e il carico è alimentato da rete
o GE
SPS
AC /DC
DC /AC
Inverter
Sirio
(OFF)
Carico
400 V 3Ph – 50 Hz
Batteria
Modalità di funzionamento
Step 6: con basso irraggiamento l’inverter FV e l’SPS alimentano in parallelo il
carico. La batteria non viene ricaricata.
SPS
AC /DC
DC /AC
Inverter
Sirio
Carico
400 V 3Ph – 50 Hz
Batteria
Modalità di funzionamento
Step 7: in condizioni di buon irraggiamento l’inverter FV alimenta il carico e
ricarica le batterie
SPS
AC /DC
DC /AC
Inverter
Sirio
Carico
400 V 3Ph – 50 Hz
Batteria
Modalità di funzionamento
Step 8: in condizioni di buon irraggiamento e batteria carica quanto prodotto
dall’inverter FV alimenta l’utenza e l’eccedenza può essere immessa in rete
SPS
X
AC /DC
DC /AC
Inverter
Sirio
Carico
400 V 3Ph – 50 Hz
Battery
Per questa modalità la taglia dell’SPS deve essere ≥ alla potenza dell’inverter FV.
Caratteristiche principali
 Range di potenza: da 10 a 200 kVA - Pf 0,9
 Tensione in/out: 400Vac- 3ph 50 Hz
 Tensione nominale batteria:
o 384 Vdc (da 10 a 80 KVA)
o 396 Vdc (da 100 a 200 KVA)
 Numero di celle 2V:
o 192 (da 10 a 80 kVA)
o 198 (da 100 a 200 KVA)
 Cold Start: standard
Batterie
Battery types
L’SPS può essere accoppiato con le principali tipologie di batterie per
applicazioni cicliche o solari:
 Batterie senza manutenzione
 OPzS (a vaso aperto)
 OPzV (batterie al Gel)
 Batterie Ni-Cd
Batterie
Batterie ermetiche al piombo
 Valve Regulated Lead Acid (VRLA)
 Capacità tipica: da 60 a 500 Ah
 Range di funzionamento: da - 40 a + 50°C (20°C consigliata)
 Senza manutenzione
 Installazione: armadio o racks
 Basso costo
Batterie
Batterie ermetiche al piombo
Esempio: numero di cicli in funzione del DoD% (deep of discharge)
2000 cicli
Batterie
OPzS
 Valve Regulated Lead Acid (VRLA)
 Tecnologia: vaso aperto con elettrolito liquido (acido solforico diluito).
 Capacità tipica: da 70 a 5000 Ah
 Range di temperatura: da - 40 a + 50°C (da 10 a 30°C consigliata )
 Bassa manutenzione: nessun rabbocco
 Installazione: racks
Batterie
OPzS
Esempio: numero di cicli in funzione del DoD% (deep of discharge)
3500 cicli
Batterie
OPzV
 Valve Regulated Lead Acid (VRLA)
 Tecnologia: batterie stazionarie sigillate con elettrolito fissato in gel
 Capacità tipica: da 200 a 4000 Ah
 Range di temperatura: da - 40 a + 50°C (da 10 a 30°C consigliata )
 Bassa manutenzione: nessun rabbocco
 Installazione: racks
Batterie
OPzV
Esempio: numero di cicli in funzione del DoD% (deep of discharge)
2500 cicli
Batterie
Nickel Cadmium
 Tecnologie: Nickel- Cadmium
 Carica e scarica anche a correnti molto elevate
 E’ sufficiente solo una piccola capacità nominale per correnti elevate.
 Può operare in modo affidabile in un range di temperatura da -20 a +50 °C.
 Long life
 Capacità tipica: da 10 a 500 Ah
 Installazione: racks
Batterie
Nickel Cadmium
Esempio: numero di cicli in funzione del DoD% (deep of discharge)
3200 cicli
Applicazioni tipiche
OFF grid: Aree nelle quali la rete pubblica non è presente (1)
Il sistema e principalmente composto da:
• SPS
• Inverter FV
• Generatore
• Batterie
SPS
L’impianto
FV
deve
essere
dimensionato per poter alimentare il
carico e poter ricaricare le batterie
in 6 ore.
Inverter
Sirio
AC /DC
DC /AC
Carico
400 V 3Ph – 50 Hz
L’SPS deve essere dimensionato in
funzione della potenza massima di
picco dell’utenza.
La taglia della batteria dipende dal profilo di
carico (KWh) o dall’autonomia richiesta (non
dalla potenza massima del carico).
Applicazioni tipiche
OFF grid: Aree nelle quali la rete pubblica non è presente (2)
L’inverter è settato per ridurre la
potenza d’uscita all’aumentare della
tensione erogata dall’SPS.
SPS
Inverter
Sirio
AC /DC
DC /AC
Carico
400 V 3Ph – 50 Hz
Applicazioni tipiche
OFF grid: Aree nelle quali la rete pubblica non è presente (3)
Esempio di calcolo
•
Perdite totali per caricare & scaricare le batterie:
13-15%
SPS
5% perdite
AC /DC
Inverter
Sirio
DC /AC
5% perdite
3% perdite
Carico
400 V 3Ph – 50 Hz
Applicazioni tipiche
Grid connected : Il sistema è concepito per sopperire alle richieste di
energie “extra soglia”(2)
Il sistema e principalmente composto da:
• SPS
• Inverter FV
• Batterie
L’impianto
FV
deve
essere
dimensionato per poter alimentare il
carico e poter ricaricare le batterie in
6 ore.
SPS
Inverter
Sirio
AC /DC
DC /AC
La batteria è dimensionata per
sopperire ai picchi di potenza
L’SPS deve essere dimensionato in
funzione della potenza massima di
picco dell’utenza..
Carico
400 V 3Ph – 50 Hz
Applicazioni tipiche
Grid connected : l’utente vuole diminuire I costi di prelievo (2)
Il sistema e principalmente composto da:
• SPS
• Inverter FV
• Batterie
SPS
La taglia dell’impianto FV e calcolata
per
alimentare
il
carico
approssimativamente dalle 9.00 alle
16.00 e contestualmente ricaricare le
batterie .
Inverter
Sirio
AC /DC
DC /AC
Load
400 V 3Ph – 50 Hz
L’SPS deve essere dimensionato in
funzione della potenza massima di
picco dell’utenza.
Il dimensionamento delle batterie sarà
un compromesso tra il profilo in KWh
dei consumi e i costi della batteria.
Applicazioni tipiche
ON Grid: l’utente vuole diminuire i costi di prelievo e immettere l’energia
eccedente in rete
Il sistema è principalmente composto da:
• SPS
• Inverter FV
• Batterie
SPS
La taglia dell’impianto FV e
calcolata per alimentare il carico
approssimativamente dalle 9.00 alle
16.00 e contestualmente ricaricare
le batterie .
Inverter
Sirio
AC /DC
DC /AC
Il dimensionamento delle batterie
sarà un compromesso tra il profilo
in KWh dei consumi e i costi della
batteria.
Carico
400 V 3Ph – 50 Hz
Applicazioni tipiche
ON Grid: l’utente vuole diminuire i costi di prelievo e immettere l’energia
eccedente in rete
Power Profile (kW)
Produzione FV
Carica della batteria
Carico
Esempio di profili per il calcolo
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