gio 15 dicembre 2011 LET’S SING OF CHRISTMAS Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza Chelyl Porter special guest Reale Corte Armonica coro Vicenza High School Chorus coro Carlo Presotto narratore Roberto Zarpellon direttore musiche di Britten, Rutter, Willberg SINFONICA Un abete speciale LET’S SING OF CHRISTMAS Quest’anno mi voglio fare un albero di Natale di tipo speciale, ma bello veramente. Non lo farò in tinello, lo farò nella mente, con centomila rami e un miliardo di lampadine, e tutti i doni che non stanno nelle vetrine. Un raggio di sole per il passero che trema, un ciuffo di viole per il prato gelato, un aumento di pensione per il vecchio pensionato. E poi giochi, giocattoli, balocchi quanti ne puoi contare a spalancare gli occhi: un milione, cento milioni di bellissimi doni per quei bambini che non ebbero mai un regalo di Natale, e per loro ogni giorno all’altro è uguale, e non è mai festa. Perché se un bimbo resta senza niente, anche uno solo, piccolo, che piangere non si sente, Natale è tutto sbagliato. Il sorriso dei bambini, il calore del camino, l’intimità della Famiglia sono espressioni del nostro Natale. Lasciamo, almeno per un giorno, che l’agitazione del mondo non ci travolga e concediamoci il piacere di stringerci attorno al palco del nostro teatro, come fosse il caminetto di casa nostra. La Fondazione del Teatro Comunale di Vicenza e l’Orchestra del Teatro Olimpico rivolgono al loro pubblico e alla città intera un augurio di pace e serenità. Buon Natale Vicenza, Buon Natale! Gianni Rodari da “Filastrocche in cielo e in terra” 3 PROGRAMMA Il Rito Ro b erto Zam berlon coro reale L’unione fa la forza, recita l’adagio che spesso rimane ammonimento lasciato fuori dai programmi. La foga, l’abbaglio, la calca per le strade, il cumulo di voci, stordiscono le parole dette assieme e si cerca un riparo, un rifugio silenzioso, l’equilibrio, la vitale armonia. Poi di fronte ad un complesso di coristi, sistemati finemente negli spazi, ordinati nei corpi, nelle voci armonizzate, un intero flusso di toni differenti che da più direzioni si condensano, si uniscono si fanno magma, una voce è solo un pezzo, un coriandolo e si coglie l’idea di un gruppo senza fratture, la forte unione, di una comunità l’idea di qualcosa che racchiude il piccolo per diventare il tutto. Così il Natale dei canti non rimane celebrazione, festa fine a sé stessa ma simbolo più chiaro che unisce, ben oltre la religione, dentro l’idea di profonda condivisione. Marco Scarpa Benjamin Britten Dalla Cantata St. Nicholas, op. 42, St. Nicholas Comes to Myra Mack Wilberg Bring a Torch Janet Isabella John Rutter All things bright and beautiful Angels’ Carol La Tradizione Il pianeta degli alberi di Natale (Gianni Rodari) Franz X. Gruber Astro del ciel Alfonso Maria De Liguori Tu scendi dalle stelle John Pierpont Jingle bells La Festa Mark Hayes Oh Holy Night What a Wonderful World Jesus, Oh What a Beautiful Child White Christmas Let’s sing of Christmas Lo zampognaro (Gianni Rodari) Mack Wilberg Joy to the World I Saw Three Ships Away in a Manger Angels We Have Heard on High voce recitante Carlo Presotto pianoforte Massimiliano Frani special guest Cheryl Porter coro Reale Corte Armonica American highschool choir Orchestra del Teatro Olimpico Roberto Zarpellon 5 Una guida all’ascolto La “cerimonia” immaginata da Britten si inaugura tra gli echi antichi di feste natalizie lontane. Il coro, senza accompagnamento strumentale, presenta il canto processionale Hodie Christus natus est. L’intonazione è a una sola voce (tutti gli esecutori cantano le stesse note), il ritmo è fortemente condizionato dall’andamento del testo, e ad ogni sillaba corrisponde una sola nota musicale: sono questi tratti arcaici, provenienti dalla tradizione del cosiddetto “canto piano”, che secoli fa divennero base, in Europa, per lo sviluppo del canto gregoriano. In effetti, la fonte di Britten fu precisamente una melodia gregoriana: l’antifona al Magnificat da cantarsi all’ora dei Vespri, nel giorno di Natale. Quasi immaginando il gruppo di celebranti che, al termine della cerimonia, recede e si allontana, Hodie Christus natus est fa anche da brano conclusivo dell’antologia. Tra queste due “colonne” portanti si dipanano nove carols, e, tra il sesto e il settimo numero, trova inoltre spazio un evocativo interludio dell’arpa sola. Le parole che vengono cantate provengono da una raccolta di Gerard Bullett, contenente poesie medievali ed intitolata The English Galaxy of Shorter Poems. L’arpa è protagonista anche nell’introduzione al primo canto successivo alla “processione”, Wolcum Yole! Lo strumento propone una figurazione ostinata, che conduce ad un’atmosfera la cui pienezza acustica fa percepire bene come Britten debba aver immaginato, quale privilegiata “sala da concerto” per la sua opera, qualche alta e risonante cattedrale britannica. Il canto, di nuovo, è monodico: ossia, tutte le voci cantano LET’S SING OF CHRISTMAS le medesime note. Ciò accade anche nel successivo There is no rose, mentre That yonge child inizia ad offrire ad un solista l’opportunità di assumere fisionomia melodica individuale, su un tappeto d’accompagnamenti dell’arpa. Questa tendenza si rafforza in Balulalow, dove solisti e coro si alternano e l’armonia si fa più ricca, allontanandosi poco a poco dal contesto antico per sfiorare impercettibilmente procedimenti più moderni. As dew in Aprille parte da quanto proposto nel brano precedente per esplorare armonie oscillanti e dissonanze espressive: c’è in esso una tensione che sfocia nella concitazione di quello che è il carol forse più famoso dell’intera selezione, This little Babe. In esso, un accompagnamento dal ritmo ingannevole supporta inizialmente una melodia ansiosa, che si libera infine in un rapido canone a tre voci, ovvero una polifonia dove ogni parte sembra rincorrere l’altra in cerchi infiniti. Dopo il ricco interludio dell’arpa, In Freezing Winter Night riprende il discorso canoro, con un’attenzione rinnovata per la dissonanza e per l’utilizzo di un accompagnamento strumentale protagonista, stavolta dominato da vibranti tremoli. Gli ultimi due brani, Spring Carol e Adam lay i-bounden, costituiscono un dittico dai pannelli contrastanti, eppur legati tra di loro da un comune pensiero. Nel primo, un ostinato dell’arpa sostiene una melodia a cui la risoluzione pare costantemente negata; al contrario, il gusto dinamico del secondo prende le mosse da due incisivi e netti episodi musicali, segnati dalle parole “deo gratias”. Marco Bellano All’atmosfera del Natale è vicina l’idea del viaggio. Stavano viaggiando Giuseppe e Maria, quando fecero la loro sosta a Betlemme; e viaggiarono i Re Magi poi, lungo la via indicata da una stella. Anche Benjamin Britten fa riferimento ad un viaggio nel St. Nicholas Comes to Myra, composto nel 1948, come parte centrale del suo lavoro corale St. Nicholas Cantata, Op. 42. Forse nel tentativo di avvicinare la musica colta a formazioni corali popolari, Britten indugiò nella riscoperta di canti tradizionali, delineando così una composizione per coro, tenore, tre voci bianche maschili, orchestra ed organo. Britten aveva già precedentemente avuto esperienza di revisione di canti dal repertorio delle festività natalizie: quasi due decenni prima aveva utilizzato un coro misto per A Boy is Born, ricavandone interessanti effetti dal sapore quasi orchestrale. C’è un’analoga ricchezza sonora nei brani del brano St. Nicholas Cantata, Op. 42, un brano di grande respiro divenuto scelta quasi consueta del paesaggio musicale anglosassone. Al grande repertorio dei carols d’origine inglese si riferiscono i brani dotati di nuovi arrangiamenti da John Rutter: All things bright and beautiful e Angel’s Carol. Questi brani, entrati con facilità nel repertorio della chiesa anglicana, introducono una nuova discorsività all’interno di un repertorio spesso marcato da ostentata cerimoniosità e pesantezza. Questo induce questi brani, e molti altri dello stesso autore, a conoscere notevole fortuna anche nel resto del mondo. I testi di questi brani risalgono al tardo diciottesimo secolo, e la loro struttura, li accostano alle cosiddette nursery rhymes, ossia filastrocche (talvolta colme di nonsense) per l’infanzia. La sezione indicata come “La Tradizione” affianca scelte del repertorio natalizio popolare che raccoglie esempi di musica sacra e profana ma comunque genuinamente radicata nella cultura folcloristica e religiosa dei mondi (cattolico, luterano e protestante). Joy to the World è opera del 1719, concepita da Isaac Watts come inno ispirato al Messiah di Georg Friedrich Händel e tratta dal Salmo 97. Prima di approdare alla versione di Rutter, venne nuovamente arrangiata nel 1836 da Lowell Mason. Nella versione di Mack Willberg, acquista vigore e difficoltà tecniche raramente ascoltate in ambienti europei, dotandosi inoltre di una strumentazione complessa. Al giovane Mack Wilberg, altro celebre compositore contemporaneo dedito alla scrittura di composizioni corali, si devono anche le versioni degli altri tre brani in programma. I saw three ships è un carol le cui origini si perdono tra il XVI e il XVII secolo, tramandato nell’arrangiamento ottocentesco di John Stainer; Away in a Manger è invece un brano dalla genesi complessa. Nel canto di questo testo, si usano in alternativa due melodie: Mueller, composta da Murray nel 1887, oppure The Cradle Song, scritta da William J. Kirkpatrick. Infine, Angels We Have Heard on High è un inno di origini francesi, poi tradotto in inglese da James Chadwick, vescovo cattolico di Hexam e Newcastle, e pubblicato nell’anno 1860. Marco Bellano 7 I PROTAGONISTI Roberto Zarpellon Roberto Zarpellon ha tenuto concerti in Europa ed Asia e collaborato con celebri musicisti come Salvatore Accardo, Bruno Canino, Michele Campanella, Katya Ricciarelli, Olivera Miljakovic, Thomas Quastoff, Thomas Christian, Viktoria Mullova, Gloria Banditelli, Alexander Lonquich, Sara Mingardo, Massimo Somenzi, Geza Hosszu Legocky, Alois Brandhofer, Alexander Janiczek, Hiro Kurosaki, Fabio Biondi, Anna Kravtchenko, Alexander Romanowski, David Riondino e Senta Berger. Diplomato in Organo e Composizione Organistica, all’Università per la Musica e le Arti di Vienna con Alfred Mitterhofer diviene assistente di Sandor Végh presso la Camerata del Mozarteum di Salisburgo. Debutta come direttore al Wiener Festwochen nel 1987 e nel 1988 al Mozarteum di Salisburgo. Ha inciso per la Fondazione Mozarteum di Salisburgo, la DG, “Nuova Era” e registrato per le Radio e TV ed europee. È autore di saggi e pubblicazioni. Tiene corsi di perfezionamento sulla musica barocca. È docente di Direzione d’Orchestra presso il Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto. Coro Reale Corte Armonica Il Coro da Camera Reale Corte Armonica Caterina Cornaro nasce ad Asolo nel 1993. Il repertorio del coro, abbraccia la produzione musicale che va dalla Polifonia Rinascimentale alle composizioni dei giorni nostri. La Reale Corte Armonica Caterina Cornaro si è esibita al Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, a Cosenza, Festival Gasparo da Salò, al Teatro Donizetti, Teatro Grande di Brescia, alla Philharmonie di Colonia, al Festival dell’Aurora di Crotone, al Teatro dell’Opera di Roma, alla Basilica di S. Pietro e in Sala Nervi per papa Giovanni Paolo II, alla Cappella Sistina per l’Inaugurazione del V centenario della Guardia Svizzera, in Austria, Ungheria e Germania. Negli ultimi anni il coro è stato scelto da numerosi direttori dell’area Mitteleuropea, noti soprattutto per le produzioni sinfonicocorali: J. Hiemtsberger, M. Radulescu, H. Winking, W. Sauseng, U. Lajovic, I. Fusseneger e tanti altri. Cheryl Porter “Potente”, “commovente”, “ispirata”, “elegante” sono le parole più usate quando si parla della cantante Americana Cheryl Porter. Grazie all’ampio spettro di capacità vocali ed alla sofisticata miscela di Spirituals, Classica, Jazz e Gospel, e dopo aver vinto una borsa di studio in canto lirico presso la prestigiosa Northern Illinois University, Cheryl ha avuto modo di collaborare e condividere il palco con molti artisti, alcuni dei quali veramente leggendari: si possono citare Andrea Bocelli, Gianni Morandi, Zucchero, Bono U2, Paolo Conte, Ami Stewart, Tito Puente, Mariah Carey, Fiorello, Mario Biondi, David Crosby, i Blues Brothers, i Gipsy Kings, Luciano Pavarotti. Ha registrato più di 20 Cd di Jazz, Gospel, Spirtituals e Musica Sacra, e più di 40 singoli. Nel corso delle sue tournee ha avuto modo di esibirsi negli Stati Uniti, San Marteen, Messico, Irlanda, Polonia, Germania, Italia, Francia, Inghilterra, Svizzera, Belgio, Olanda, Ungheria e Croazia. Carlo Presotto È attore, regista e drammaturgo, direttore artistico de La Piccionaia - I Carrara Teatro stabile di innovazione. Dopo un’intensa esperienza internazionale nel campo della Commedia dell’Arte (con, tra gli altri, Consort of Musicke, Emma Kirkby, Schola Cantorum di Basilea, Shibuya Theater di Tokyo) dedica gran parte del proprio lavoro alle nuove generazioni, con una intensa attività di creazioni di prosa e teatro musicale, come docente universitario e guida di master class teatrali. Tra i suoi spettacoli: Storia di una gabbianella… (1997, tuttora in tournée, premio ERT piccoli palchi 2010), I quattro libri di Andrea Palladio (Premio Eti Stregagatto 2003), L’Orco (2007, con Antonella Ruggiero, Patrizia Laquidara, Giò di Tonno e l’Orchestra del Teatro Olimpico), Favole al Videotelefono di Gianni Rodari (2008). Dirige molti lavori per Napoli Teatro Festival Italia e per il Festival della Scienza Genova. Voce recitante per Ensemble Maraghi (Festival del mediterraneo, Perugia 2008), Giovanni Sollima (Le Corde dell’anima 2010), e per la Lectio magistralis del Cardinale Ravasi (Cattedrale di Vicenza Festival Biblico 2011). Massimiliano Frani Concertista e compositore, Massimiliano Frani, è conosciuto per le interpretazioni delle opere di Chopin, per l’attività di compositore cinematografico e di operatore culturale. Ospite di prestigiosi festival pianistici a New York, Montreal, Francoforte, Roma, Amburgo, Budapest, Tokyo, e Salt Lake City, ha inciso in qualità di solista, con l’American Piano Quartet, Lincoln Center Chamber Music Society, e la Bulgarian National Symphony Orchestra. Ha svolto attività didattica e direzione artistica nelle maggiori accademie musicali di Stati Uniti, Europa ed Asia, giungendo a far parte del team artistico delle Olimpiadi Invernali 2002. Dallo scorso marzo è stato nominato sovrintendente e direttore artistico dell’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza. Vicenza High School Chorus Il coro della Vicenza High School (diretto da James Michael) è composto da studenti che frequentano l’istituto d’istruzione secondaria presso l’insediamento americano a Vicenza. I princìpi guida della scuola indicano come la musica stimoli lo studente sia da un punto di vista intellettuale ed estetico, che emotivo e fisico. Lo studente sin dalla più tenera età sviluppa di conseguenza la sensibilità al potere e alla bellezza della musica intesa non solo come arte per sé, ma anche nelle sue interazioni con altre forme artistiche. La Vicenza High School crede fermamente nell’integrazione culturale e nella diversità intesa in quanto ricchezza e poiché ogni esperienza a contatto con la multiculturalità offre allo studente la possibilità di crescere sia a livello linguistico che umano, da molti anni intrattiene scambi linguistici e culturali con altre realtà scolastiche della Provincia. Quest’anno per la prima volta il coro della Vicenza High School ha l’onore di esibirsi per il tradizionale concerto di Natale. La musica intesa come parte integrante e vitale del retaggio culturale di ogni società diviene in questo caso il mezzo attraverso il quale lo studente si integra con la comunità vicentina. 9 PROSSIMI CONCERTI L’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza VEN 20 GENNAIO 2012 ore 20.45 IL MARE DEL NORD ORCHESTRA DEI POMERIGGI MUSICALI Giordano Bellincampi direttore Paolo Bordoni pianoforte musiche di Grieg, Nielsen orchestra del MAR 21 FEBBRAIO 2012 ore 20.45 teatro SERATA ALL’OPERETTA olim pico L’Orchestra del Teatro Olimpico è un’associazione che si occupa di produzione, diffusione e conoscenza del patrimonio sinfonico mondiale. L’Orchestra è una realtà che sostiene e divulga la musica classica, valorizzando le sue radici vicentine e legando il suo nome al simbolo per eccellenza della città: il Teatro Olimpico. In oltre vent’anni di storia, dalla prima orchestra voluta dalla città nel 1990 per creare un’unica espressione sinfonica vicentina, l’ensemble ha raggiunto una maturità artistica che l’ha portato ad importanti consensi di pubblico e di critica, grazie ad artisti, direttori e collaborazioni di grandissimo livello. L’Orchestra, che annovera nel suo organico musicisti veneti e giovani diplomati nei Conservatori di musica della nostra Regione, si è esibita nelle principali sale italiane ed europee. Ha debuttato nel 2008 negli Stati Uniti alla Carnegie Hall di New York. Nel suo organico orchestrale sono presenti alcuni tra i migliori allievi del Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza, selezionati per aderire al progetto “Scuola - Lavoro”. Gli allievi vengono inseriti nell’organico orchestrale e seguiti da un Tutor, che rilascia al termine del progetto una valutazione. Trombe Contrabbassi Violini I Claudio Ongaro Daniela Georgieva Stefano Antonello Daniele Casarotti Stefano Versolato Monica Zampieri Cristiano Scipioni Dora Serafin Tromboni Nicola Possente Cristiano Boschesi Flauti Andreas Bottaro Riccardo Benetti Antonio Vivian David Scaroni Matteo Del Miglio Tommaso Pilastro Luisa Zin Violini Ii Michele Bettinelli Maria Rosa Cannistraci Enrica Ronconi Franco Turra Francesca Crismani Viole Michele Sguotti Marina Nardo Daniela Gaidano Luca Cacciatori Violoncelli Annalisa Petrella Teresa Pante Vanessa Sinigaglia Oboi Remo Peronato Raffaele Spinello Clarinetti Francesco Guiotto Antonio Graziani Fagotti Lucio Caucchiolo Vanna Girardi ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA SIN FONI CA Romolo Gessi direttore Alexandra Reinprecht soprano Andrea Binetti tenore musiche di Ivanocici, Lehár, Strauss .it nza p lim ao str e vic ico e rch w.o w w Biglietteria tel. 0444.324442 - [email protected] in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza www.tcvi.it Timpani Percussioni Didier Bellon Giulio Zanuso Alessandro Zucchi Mariano Doria Arpa Stefania Rizzo Corni Enrico Barchetta Francesco Pampanin Gli allestimenti verdi sono stati curati da “Viridea” Big inte rido und Big è po alla vial tel. onwww in t di V Ora la b mar mar 10.3 SIN FONI CA trov STA www www Soci Fondatori ww w.t cv i.it Partner Logo Aim Energia concreta.pdf Sponsor C M Y CM MY CY CMY K 1 31/08/11 15.05