POESIA DEL NATALE
14 - 16 CORELLI, Pastorale (2).wma
ARCANGELO CORELLI, PASTORALE
VOGIA DE CASA
VOGLIA DI CASA
Vogia de casa mia vissin la ciesa,
vogia de fogo alegro
sul fogoler quadrato,
e parentào sentào sui banchi in giro:
la nona che varda le fiame,
la gnagna che mete fassine,
el pare che conta,
gno fréli, co' me, co' 'l viso 'ncandío,
che stemo a sentì,
intanto che l’àmia Maria
la fa la polenta.
Voglia di casa mia vicino la chiesa,
voglia di fuoco allegro
sul focolare quadrato,
e la parentado seduta sui banchi in giro:
la nonna che guarda le fiamme,
la zia che mette fascine, il padre che racconta,
i miei fratelli, con me, con il viso accaldato,
che stiamo ad ascoltare,
intanto che la zia Maria
fa la polenta.
El lume a petrolio sbiadisse,
xe smorto
dal ciasso che fa le fassine
co' la bela vanpada,
la capa xe piena de tante,_
falische de oro,
Il lume a petrolio sbiadisce,
è smorto
dal chiasso che fan le fascine,
con la bella vampata;
la cappa è piena di tante
faville d'oro,
e de vento lontan
che '1 fa propio un lamento.
I muri, i parinti, el fogo e la luse,
duti ne fodra de ben,
ne scolda, ne nutre,
e l'ánema cresse,
e la stioca zogiosa comò vanpa
de legno ben suto
sora '1 camin.
Cussí gera a casa!
e di vento lontano
che fa proprio un lamento.
I muri, i parenti, il fuoco e la luce,
tutti ci foderano di bene,
ci scaldano, ci nutrono,
e l'anima cresce
e schiocca gioiosa come vampa
di legno ben asciutto
sotto il camino.
Cosí era a casa!
Che vogia stasera
de tornà co' gno fréli,
catà i morti atorno a la vanpa
e dili che i tinpi piú beli
xe stai quii de alora,
có d'inverno fistieva la buora,
e noltri féveno gropo col sangue
e géremo un solo respiro,
un'ànema sola,
difesa da muri siguri
contro i vinti e la note,
e 'l mondo de fora.
Che voglia questa sera
di tornare con i miei fratelli,
trovare i morti attorno alla vampa
dir loro che i tempi piú belli
sono stati quelli d'allora,
quando d'inverno fischiava la bora,
e noi facevamo groppo con il sangue
ed eravamo un solo respiro,
un'anima sola,
difesa da muri sicuri
contro i venti e la notte
ed il mondo di fuori.
Da Biagio Marin Poesie, Garzanti
(Versione di Edda Serra)
13 Chorale- Wohl mir, dass ich Jesum habe.wma
BACH, CANTATA DI NATALE
NATALE IN FRIULI
Ma quando facevo il pastore
allora ero certo del tuo Natale.
I campi bianchi di brina,
í cieli rotti dal gracidio dei corvi
nel mio Friuli sotto fa montagna,
erano il giusto spazio
alla calata delle genti favolose.
I tronchi degli alberi parevano
creature piene di ferite;
mio padre era parente
della Vergine,
tutta in faccende, finalmente serena.
Io portavo le pecore
fino al sagrato
e sapevo d’essere uomo vero
del tuo regale presepio.
(P. Davide Maria Turoldo)
08 Traccia 8.wma
CORNAMUSE DI NATALE
LA NOTTE SANTA
- Mamma, chi è che nella notte canta
questo canto divino?
- Caro, è una mamma poveretta e santa
che culla il suo bambino.
- Mamma, m’è parso di sentire un suono
come di cennamella.
- Sono i pastori, mio piccino buono,
che van dietro alla stella.
- Mamma, c’è un batter d’ali, un sussurrare
di voci tutt’intorno ...
- Son gli angeli discesi ad annunciare
il benedetto giorno.
- Mamma il cielo si schiara e si colora
come al levar del sole ...
- Splendono i cuor degli uomini, è l’aurora
del giorno dell’amore.
(Diego Valeri)