DOCUMENTO INTERAZIENDALE D.I.A.R.T.A.E. DIRETTORI UU.OO. ANESTESIA E RIANIMAZIONE IL TRASPORTO DEI PAZIENTI CRITICI Il trasporto dei Pazienti ricoverati o giunti nel nosocomio di riferimento e ancora degenti presso il Pronto Soccorso presuppone un modello organizzativo aziendale in risposta ad una duplice evenienza. Se da una parte, infatti, le Direzioni Sanitarie hanno previsto ogni tipologia di trasporto programmato, per solito effettuato nelle ore diurne e ottemperato attraverso una modalità organizzativa che coinvolge l’unità operativa di appartenenza, ben diverso è il trasporto per pazienti non programmati, per i quali è ragionevolmente ipotizzabile una condizione di urgenza e, quest’ultima, diversificata a seconda della gravità della patologia di cui è affetto il Paziente medesimo. L’organizzazione del lavoro nelle singole Unità Operative deve prevedere adeguata risposta a due concetti fondamentali: a) il primo riguarda la possibilità di provvedere al trasporto urgente dei Pazienti nelle ore diurne attraverso la presenza del medico specialista dell’Unità Operativa di appartenenza o, nel caso di incremento della gravità cinica, del medico Anestesista Rianimatore; b) il secondo riguarda la possibilità di procedere al trasporto urgente in regime di attivazione della pronta disponibilità notturna o festivo diurna, ovviamente per singola specialità di riferimento o, nel caso di incremento della gravità cinica, del medico Anestesista Rianimatore. Occorre, tuttavia, sottolineare come spesso l’U.O. di Anestesia e Rianimazione venga sottoposta a richieste di effettuazione di trasporti protetti per pazienti non di propria competenza. Tali richieste sono anche state oggetto di contenziosi e, pertanto, si rende necessario sottolineare quanto segue. 1. Il trasporto dei pazienti ricoverati in Rianimazione e terapia Intensiva, attuato sia per finalità terapeutiche “di livello superiore” (es.: da una Rianimazione DEA di I° livello ad una ubicata in DEA di II° livello), sia per evoluzione favorevole della patologia (es.: da una Rianimazione ad un reparto di degenza del medesimo o di altro nosocomio), si configura come trattamento terapeutico comprensivo dell’iter rianimatorio del Paziente medesimo e, pertanto, sotto la responsabilità organizzatoria e terapeutica del Direttore dell’U.O. di Anestesia e Rianimazione. 2. La responsabilità di cui sopra termina all’atto della traduzione del Paziente nell’ospedale di trasferimento, precisamente nel momento in cui il Sanitario che riceve il Paziente (sia Anestesista Rianimatore che qualsiasi altro Specialista) lo ha ricoverato ed ha assunto le consegne dall’Anestesista Rianimatore accompagnatore. 3. Durante tutto il tragitto, le condizioni del Paziente critico sono valutate dall’Anestesista Rianimatore che deve essere in grado di poter operare analogamente a quanto farebbe all’interno del proprio box di Rianimazione e Terapia Intensiva (trattamento intensivo in itinere: documento AAROI-SIAARTI “Gli Anestesisti Rianimatori e l’emergenza”). 4. Il trasporto secondario, definito quindi “protetto”, rappresenta in sostanza una prosecuzione di pari livello terapeutico della assistenza rianimatoria, comprensiva della relativa professionalità infermieristica. 5. Poiché le premesse sopra descritte non sono regolate da alcuna legge in materia, spetta al Direttore di Unità Operativa ed al Dipartimento in cui essa è ubicata (normalmente DEA) regolamentare la procedura terapeutico-assistenziale per effettuare i trasporti secondari in assoluta sicurezza. Appare ovvio che il livello ottimale si raggiunge quando, in analogia con quanto premesso al punto 3, il Personale Medico e Paramedico si ripropone analogamente a quello che fino ad un istante prima del trasporto aveva in cura il Paziente. 6. In ottemperanza al principio sopra esposto e poiché ad oggi una catalogazione della criticità del Paziente è riproposta secondo le classi di rischio di Eherenwerth, richiamate in calce alla presente, ogni Ente Ospedaliero deve prevedere un protocollo operativo che determini “automaticamente” il livello di assistenza per il trasporto del Paziente che definiremmo “critico”. 7. Trattandosi di trasporto protetto di Pazienti Critici, l’Anestesista Rianimatore ha il dovere di darvi esecuzione per l’appartenenza del Paziente alle classi IV° e V° sotto riportate, coadiuvato dall’Infermiere Professionale di area critica (Rianimazione – Pronto soccorso – Blocco Operatorio). 8. Spetta al protocollo individuare le altre figure professionali per assistenza al trasporto dei Pazienti riferiti alle classi I° - II° - III° sotto riportate. Qualora, in mancanza di un protocollo condiviso, fosse emessa una disposizione di servizio tesa ad individuare le figure professionali deputate al trasporto del Paziente, essa assume valore determinante proprio in attesa dell’attivazione del processo tendente all’istituzione del protocollo. Tuttavia la disposizione stessa non può che confermare la simbiosi tra specialità di riferimento e tipologia di Paziente e, pertanto, non può disporre che l’Anestesista Rainimatore effettui trasporti non di propria competenza. CLASSI DI EHERENWERTH CLASSE I° E II° Il Paziente: Non richiede o richiede raramente il monitoraggio dei parametri vitali Può non avere bisogno di una linea venosa Non richiede la somministrazione continua di O2 Non deve essere trasferito in Terapia Intensiva Non è richiesta la presenza di un medico durante il trasporto, ma di un I.P. CLASSE III° Il Paziente: Richiede frequente controllo dei parametri vitali Ha bisogno di una linea venosa Non ha bisogno di monitoraggio invasivo Può presentare lieve compromissione dello stato di coscienza (GCS > 9) Può presentare lieve o modesto di stress respiratorio Richiede la somministrazione di continua di O2 E’ richiesta la presenza di un medico di reparto o dell’emergenza territoriale e di I.P. CLASSE IV° Il Paziente Richiede intubazione tracheale Richiede supporto ventilatorio Ha bisogno di due linee venose o CVC Può presentare di stress respiratorio grave Può essere presente una compromissione dello stato di coscienza con GCS < 9 Può richiedere la somministrazione di farmaci salvavita E’ trasferito in Rianimazione e Terapia intensiva E’ richiesta la presenza di un medico Anestesista Rianimatore ed I.P. CLASSE V° Il Paziente Non può essere completamente stabilizzato Richiede monitoraggio e supporto vitale invasivo Richiede terapia salvavita durante il trasporto E’ necessaria la presenza di un Anestesista Rianimatore ed I.P.