L’Impressionismo in Musica di Gabriel Fauré progamma Pavane op. 50 Cantique de Jean Racine op. 11 Requiem op. 48 ≈ ≈≈ ≈≈ ≈≈ ≈ Coro Pol. Concentus Vocalis maestro del coro Corrado Fioretti Coro Ottava Nota maestro del coro Fabio De Angelis Coro Res Musica maestro del coro Fabrizio Santi Nova Amadeus Chamber Orchestra organo Lorenzo Macrì soprano Oxana Nagornova baritono Federico Fioretti direttore Corrado Fioretti ≈ ≈≈ ≈≈ ≈≈ ≈ Il concerto è dedicato alla memoria della cara Tilde Bozzo-Rigoni nel primo anniversario della scomparsa ≈ ≈≈ ≈≈ ≈≈ ≈ Questo concerto è stato realizzato grazie alla amichevole partecipazione delle Associazioni Corali Ottava Nota e Res Musica che hanno aderito con entusiasmo al progetto ideato dal direttore artistico della Ass. Mus. Concentus Vocalis, Corrado Fioretti da, lui fortemente voluto, promosso e realizzato grazie anche all’incondizionato sostegno del Presidente Arrigo Rigoni. L’impressionismo nella Musica Nel 1874 a Parigi, ad una mostra di pittura organizzata da privati, viene esposto tra gli altri un quadro di Claude Monet (1840-1926) intitolato “Impression: Soleil levant”. Da quell’evento nasce ufficialmente l’Impressionismo, che risulterà essere l’esperienza pittorica di più vasta portata del XIX secolo e le cui intuizioni influenzeranno profondamente anche le altre arti, dalla poesia alla musica. Poco dopo, sempre nel 1874, Paul Verlaine (1844-1896) scriveva l’Art Poétique, considerato il manifesto della poesia impressionista « De la musique avant toute chose, et pour cela préfère l'Impair Plus vague et plus soluble dans l'air, Sans rien en lui qui pèse ou qui pose » « La musica prima di ogni cosa, e per questo scegli l'impari più vago e solubile nell'aria senza nulla in sé che pesi o posa » Questi due eventi ne originarono un terzo che portò le nuove idee del movimento impressionista anche nella musica, grazie alle intuizioni del compositore Alexis Emmanuel Chabrier (1841-1894). Ecco quindi realizzarsi l’Impressionismo anche in Musica grazie a Chabrier che, nato in Alvernia, compì gli studi musicali a Parigi e dove vi conobbe intellettuali d’avanguardia del calibro di Manet, Degas, Massenet, Verlaine e Faurè con i quali strinse una solida amicizia. Egli indirizzò la sua ricerca su nuove vie ampliando gli orizzonti armonici e conferendo nuovo dinamismo e colore alla scrittura orchestrale. Poco conosciuto in vita, la sua opera fu interamente apprezzata solamente dopo la sua morte, in particolare da Debussy e Ravel. I pittori impressionisti mirando all’istantaneità dell’impressione visiva determinata dalla luce che domina e rende vitale il colore, dipingevano quasi sempre all’aperto; i poeti (da Verlaine e Rimbaud a Mallarmé), a loro volta teorizzavano una poesia che tendesse a farsi musica e a realizzare così il punto di incontro tra percezione visiva e auditiva. Allo stesso modo Debussy si abbandonava a improvvisazioni al pianoforte unicamente per cogliere il “colore” nella risonanza fisica del suono che egli chiamava le régal de l’ouïe. Come nella pittura all’idea della costruzione retta dalle leggi del disegno era subentrata l’idea del colore puro, così nei musicisti nacque l’idea di esprimere le pure sensazioni derivanti dalla natura mediante il ‘timbro’, cioè mediante la pura qualità coloristica degli strumenti sollecitati da raffinate e immateriali combinazioni armoniche, ma negando la costruzione chiusa del sistema tonale tradizionale attraverso l’adozione di scale ‘modali’ arcaiche e di armonie statiche liberate dal rigido riferimento centrale della ‘tonica’. Oltre a Debussy e Ravel molti furono i compositori influenzati dalla corrente espressiva dell’Impressionismo in Musica, da Dukas e Fauré in Francia a De Falla in Spagna, al giovane Malipiero, Respighi e Puccini in Italia. Gabriel Faurè: vita e opere Nato nel dipartimento pirenaico di Ariège, a Pamiers, nel 1845 mostrò ben presto una eccezionale predisposizione per la musica tanto da essere ammesso gratuitamente alla Scuola Niedermeyer di Parigi all’età di 8 anni, dove fu allievo di Saint-Saens e ne divenne buon amico. Diventato ottimo organista, dal 1866 svolse questa attività prima a Rennes e poi in diverse importanti chiese di Parigi (Notre Dame, SaintHonorè, Saint-Sulpice) fino ad essere nominato, nel 1877, maestro di cappella alla Madeleine. In quegli anni si recò a Weimar con Saint-Saens per la prima esecuzione dell’opera “Sansone e Dalida” e poi a Monaco per una rappresentazione dell’intero ciclo wagneriano de “L’anello dei Nibelunghi” e sposò nel 1883 la figlia dello scultore E.Fremiet. Nel 1896, oltre che organista titolare della Madeleine, venne nominato insegnante di composizione al Conservatorio e andò a Londra per dirigere le musiche di scena del “Pellèas et Mèlisande di Maeterlinck da lui stesso composte. Dal 1903 fu critico musicale del quotidiano “Le Figarò” e nel 1905 ottenne la direzione del Conservatorio che mantenne fino al 1919. In questa carica riformò radicalmente i programmi di insegnamento e la gestione amministrativa. Primo presidente della “Sociéte musicale indipendente”, sorta dal 1909 in opposizione all’orientamento troppo conservatore della “Socièté nazionale”, lasciò la direzione del Conservatorio nel 1920 per ritirarsi a Nizza e vicino ad Annecy e trascorrervi gli ultimi quattro anni di vita purtroppo afflitto da una crescente sordità che divenne completa. Gabriel Faurè ha scritto soprattutto musica per canto e pianoforte e da camera, due Opere, musiche di scena, pagine religiose, una fantasia ed una ballata per piano e orchestra oltre allo splendido Requiem. Schivo e riservato sia come uomo che come artista, Fauré è tuttavia un fondamentale protagonista della rinascita musicale francese di fine ‘800, quella dei Debussy, Ravel, Degas,ecc., e si proietta nel ‘900 tendendo ad un ideale di essenzialità musicale con un atteggiamento di semplicità meditata e consapevole e priva di manierismo e di eccessivo sentimentalismo. Il suo linguaggio musicale non è retorico ed è portato, proprio per il carattere dell’artista, a velare il sentimento con il riserbo ed è caratterizzato da un romanticismo raffinato che non a caso si ispira a Schubert, Schumann e Brahms e si avvicina a Debussy. Un linguaggio spesso contemplativo, a volte malinconico e sommesso, a volte leggero e sofisticato, ma sempre pervaso da un nobile lirismo tenue, arioso e capace di evocare straordinarie atmosfere incantate. <dalla Biblioteca Musicale Concentus Vocalis> ≈ ≈≈ ≈≈ ≈≈ ≈ Guida al concerto Pavane op. 50 La Pavane in Fa # minore é una composizione del 1887 per orchestra e coro (opzionale). Derivando il lento ritmo processionale dalle omonime danze di corte spagnole, i flussi e riflussi della Pavane creano una serie di culmini armonici e melodici e suggeriscono una piacevole, ed in qualche modo magnetica, eleganza da Belle Epoque. La partitura é pensata per una piccola orchestra limitata ad archi e coppie di flauti, oboi, clarinetti, fagotti e corni. Quando Fauré iniziò la Pavane, immaginò un lavoro puramente orchestrale da eseguire in una serie di leggeri concerti estivi condotti da Jules Danbe. Successivamente alla decisione di dedicare il lavoro al suo mecenate, la Contessa Elisabeth Greffulhe, Fauré si sentì obbligato a mettere in scena un evento più consistente. La versione orchestrale fu inizialmente rappresentata sotto la direzione di Charles Lamoreux il 25 Novembre 1888. Nel 1891, la Contessa aiutò Fauré nella realizzazione della versione con coro e balletto di uno spettacolo coreografico destinato ad allietare una delle sue feste nel Bois de Boulogne. Fin dall'inizio, la Pavane ha goduto di immensa popolarità, sia eseguita con che senza coro. E' stata introdotta nel repertorio standard del Balletto Russo nel 1917, annunciata alternativamente come Las Mininas or Les Jardins d'Aranjuez. L'esempio di Fauré fu imitato dai suoi allievi, i quali scrissero pavane proprie: la Pavane pour une infante défunte di Ravel e quella di Debussy inserita nella Suite bergamasque. Cantique de Jean Racine op. 11 Il Cantique de Jean Racine è un brano vocale composto da Gabriel Fauré nel 1864, all’età di 19 anni, ed é la sua prima significativa opera scritta nell’ultimo anno di studi presso la celebre “Scuola di musica religiosa e classica” Niedermeyer di Parigi. Originariamente composto per coro a quattro voci, quintetto a corda ed arpa come pezzo per il concorso di composizione da lui vinto e successivamente in una versione con pianoforte o organo, fu pubblicato solo 12 anni dopo ed eseguito nella versione definitiva a piena orchestra nel 1906. Il testo, Verb égal au Trés Haut, scritto in versi dal grande drammaturgo e poeta Jean Racine fa parte degli Hymnes traduites du Brèviaire romani (1688) ed é una perifrasi del canto Consors Paterni Luminis risalente al Medioevo ed attribuito, ma forse erroneamente, a S. Ambrogio, e che veniva cantato nelle prime ore del mattino del terzo giorno festivo, e cioè il martedì. Un inno all’Onnipotente che esorta i fedeli a risvegliarsi nella notte per pregare uniti e scacciare il sonno dell’anima che fa dimenticare le sue leggi ed implorare, con il canto, la benevolenza di Cristo. E’ musica religiosa unica nel suo genere: Fauré intende la religione come sorgente d’amore e mai di timore o paura e ci propone un canto solenne, dolce, pacato, talora profondo e triste ma mai troppo drammatico. Una musica che, come il “Requiem”, ispira soprattutto fede, tenerezza e meditazione, che ha destato l’ammirazione di celebri letterati contemporanei di Fauré come Proust e Verlaine e che tuttora affascina sia chi l’esegue sia chi l’ascolta. Il Requiem op.48 “Ho scritto il mio Requiem senza motivo, per il piacere di farlo, se così posso dire, per le esequie di un parrocchiano qualunque. Lo si é criticato perché non esprime il terrore della morte e qualcuno lo ha definito una ‘berceuse’ funebre. Eppure è così che sento la morte: una liberazione, una aspirazione alla felicità dell’aldilà e non un doloroso trapasso”. Bastano queste parole dell’autore per definire la sua opera anche se il desiderio di comporre un requiem era probabilmente suggerito dal ricordo della madre da poco defunta. La composizione, costruita in vari tempi e modifiche tra il 1888 e il 1892, venne eseguita per la prima volta nella chiesa della Madeleine a Parigi nel 1893 sotto la sua direzione, e trent’anni dopo accompagnò le sue solenni esequie, quando già era entrata nei programmi delle sale da concerto. Fauré, autore di musica raffinata e ispirato dalle nuove tendenza dell’ Impressionismo musicale affronta il tema della morte in tono pacato, con pudore, come testimoniano le sue parole sopra citate, cimentandosi in un genere, il Requiem, che vanta l’impegno di grandi compositori, come Cherubini, Mozart, Brahms, Verdi, Berlioz, SaintSaëns, col grande merito di non rinunciare alla propria personalità ed alle proprie idee teologiche e musicali. Egli sembra sentire la “responsabilità religiosa” di esprimere in musica il vero sentimento cristiano della morte, come passaggio dalla vita terrena a quella eterna, senza quel qualcosa di terribile, la paura, che era contenuto in tutti i precedenti requiem, esclusa naturalmente la bellissima e meditativa messa gregoriana che ormai nessuno cantava più. E le sue caratteristiche musicali sono consone all'idea dell'autore: lunghe e serene melodie, ritmi in sottofondo, ampie strutture musicali che possono ricordare persino Bach. Suddiviso in sette movimenti (Introitus-Kyrie, Offertorium, Sanctus, Pie Jesu, Agnus Dei, Libera me, In Paradisum) il Requiem rivela il sentire di Fauré attraverso l’uso di timbri delicati e sereni, con una orchestra che non arriva mai al fortissimo ed un coro che spesso canta in pianissimo per rispettare il dolore della morte ma che, in modo splendido e non comune, gioisce per una nuova anima che sale al Paradiso. Dopo il bellissimo, meditativo Introito, il Kyrie più che una domanda di perdono per le colpe è una richiesta di aiuto da parte di un figlio al Dio Padre che poi, nelle semplici ma toccanti melodie del baritono solista e del coro dell’Offertorium, chiede all’Onnipotente la liberazione delle anime dei defunti dalle pene infernali. Segue un Sanctus il cui carattere sacrale viene musicalmente espresso dal coro in modo sublime ma anche delicato con l’uso del forte che diviene grandioso nell’Osanna. Segue la melodia, molto ispirata, del Pie Jesu per soprano solista, un’aria diventata celebre tanto da essere eseguita separatamente in molti concerti. L’Agnus Dei è un movimento che ci conferma tutta la dolce vena melodica dell’artista e ci introduce alla preghiera, appassionata e struggente del Libera me Domine affidata alla commossa voce del baritono che, anima del defunto, supplica, ma sempre con dolcezza, di essere preservata dalle fiamme. Dolcissima é infine l’antifona In Paradisum cantata dalle voci più acute e angeliche dei soprani accompagnati dagli archi e dall’organo in pianissimo. Alla parola Jerusalem, a sottolineare il solenne ingresso dell’anima nei Cieli, si inserisce il resto del coro che, accompagnato dal celestiale suono dell’arpa, canta in pianissimo, quasi sussurrandole, le ultime parole “aeternam habeas requiem”. La cultura musicale mediterranea di Fauré aumenta il fascino di quest'opera che, come dice la critica, sa trasmettere un senso di purezza e di mistero capace di trascendere la realtà del mondo e di esprimere l'ineffabile. In conclusione una messa in musica, meravigliosa e ispirata, che possiamo definire non funebre ma scritta per celebrare un sereno passaggio di un essere umano dal tempo terreno all’eternità. <dalla Biblioteca Musicale Concentus Vocalis> ≈ ≈≈ ≈≈≈≈ ≈≈≈ ≈ Curricula Corrado Fioretti è direttore artistico e musicale della Ass. Concentus Vocalis fin dalla fondazione avvenuta nel 1998. Nato a Roma nel 1945 e musicista per pura passione e per diletto, si avvicina al mondo della coralità nel 1987 partecipando alle attività musicali della Deutsche Schule di Roma, sotto la guida dei maestri Hansjürgen Hörnel e Karl Kronthaler. Esordisce come direttore di coro nel 1993 fondando il coro polifonico Canticum Novum. Nel 1997 si dedica allo studio della prassi Policorale del Cinquecento e Seicento frequentando seminari tenuti dai musicisti J. Demby (FI) e R. Guerrini (RM). Nel 1998 fonda il coro polifonico Concentus Vocalis, con il quale esegue in concerto opere a doppio coro battente della Scuola Veneziana, in particolare di G. Gabrieli e C. Monteverdi. Nel 2002 frequenta ai Seminari Internazionali di Vasto un corso sulla polifonia rinascimentale e barocca tenuto dal m° Giovanni Acciai. Nel 2003 partecipa alle Lezioni di Polifonia Palestriniana tenute dal m° R.Gabbiani, direttore del coro dell’Accademia di Santa Cecilia. Nel 2005 e 2006 frequenta i corsi di perfezionamento in direzione corale tenuti dal musicologo norvegese Carl Høgset. Frequenta nel 2006 presso l’Ufficio Liturgico del Vicariato di Roma il corso per Animatori Musicali diretto da mons. Marco Frisina. Dal 2005 si cimenta nella direzione d’orchestra alla testa di complessi quali l’Estro Armonico, Antonio Salieri, Musici Lirienses, Nova Amadeus. Nel suo repertorio figurano: la Missa Brevis di A. Gabrieli, alcuni mottetti tratti dalle Sacrae Symphoniae di G. Gabrieli, alcuni Vespri tratti dalla Selva Morale e Spirituale di C. Monteverdi, il Gloria RV 589 di A.Vivaldi, la Missa Brevis Sancti Johannis de Deo di F.J. Haydn, il Vespro Breve di F.Durante, il Te Deum di W.A.Mozart, la Messa in re magg. di A.Dvǒràk e il Requiem di G.Puccini, il Requiem di G.Fauré. E’ inoltre attivamente impegnato presso la Ass. Regionale Cori del Lazio, nella quale è consigliere, per l’organizzazione di eventi finalizzati alla promozione della pratica corale nella Regione. La Nova Amadeus Chamber Orchestra viene fondata nel 1982 dal M° Stefano Sovrani insieme ad un gruppo di musicisti diplomati e provenienti dai principali istituti musicali, ha la caratteristica di utilizzare giovani musicisti che hanno maturato e sviluppato una grandissima esperienza professionale nelle principali strutture teatrali italiane, comprendendo tutte le forme di musica e spettacolo. Dal 1993 accede ai contributi del Ministero Beni e Attività Culturali, della Regione Lazio e della Provincia di Roma, con i quali svolge intensa attività concertistica. Ha al suo attivo numerose partecipazioni a Festival Internazionali dove viene periodicamente invitata. Si citano i paesi di Grecia, Svizzera, Germania, Francia, Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Bangladesh, Corea del Sud. Tra il 1998 e il 2007, ha effettuato con enorme successo di pubblico e di critica, tourneé a Singapore, Malaysia, Indonesia, Thailandia, Vietnam, Australia, Stati Uniti, Canada, Danimarca, Turchia, Cina. Oxana Nagornova, di famiglia russa, nasce nel 1973 a Chishinàu (Repubblica Moldova) e fin da bambina si dedica al canto corale. Entra a far parte del coro giovanile “Speranza” con il quale effettua tournée in diverse città dell’Unione Sovietica. Dal 1990 al 1996 studia canto presso l’Accademia di Musica “U. Musicescu” di Chishinàu e nello stesso periodo entra a far parte del Coro del Teatro Nazionale dell’Opera della Moldova con il quale esegue nel proprio Paese, in Italia e in diverse città d’Europa, un repertorio lirico di opere di Verdi, Puccini, Rossini e Tchaikowskij. Trasferitasi stabilmente a Roma, nel 2005 entra a far parte della Ass. Musicale Concentus Vocalis dove esegue un repertorio principalmente rinascimentale e barocco. Federico Fioretti, nato a Roma nel 1977, inizia la sua attività musicale entrando giovanissimo nel coro polifonico Canticum Novum nel quale apprende le basi del canto corale. Acquisisce esperienza sotto la guida dei M° C. Fioretti e R. Guerrini. Entra a far parte del Gruppo Vocale Florilegium Musicae e del gruppo Ars Antiqua con i quali esegue musiche di età medioevale e rinascimentale. Si perfezione in canto solistico sotto la guida del M° Roberto Abbondanza ed esegue in concerto come baritono solista opere di C. Monteverdi, P. Bencini e H. Schütz. Nel 1998 entra nel coro polifonico Concentus Vocalis nel quale assume l’incarico di vice-direttore e preparatore vocale. Ha al suo attivo la registrazione del CD “Chanterai por mon coraige - I canti dei Crociati”, delle Ed. Musicali III Millennio. Lorenzo Macrì, nato a Roma nel 1972, inizia i suoi studi nella scuola di Educazione Musicale della Accademia Filarmonica Romana diretta da Mons. Pablo Colino. Prosegue gli studi musicali con il M° G.Scotese, conseguendo il diploma di Pianoforte presso il Conservatorio di S. Cecilia di Roma e, successivamente, si indirizza agli studi compositivi con i Maestri F.Carotenuto e Colomba Capriglione, ottenendo il diploma in Musica corale e Direzione di Coro presso il Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone, ove consegue poi, con il massimo dei voti, il Diploma Accademico di II° Livello in Musica corale e Direzione di Coro ad indirizzo compositivo. Si dedica anche alla Direzione d’Orchestra con il M° Jean-Jacques Werner presso l’Académie Internationale de Musique de Guérande, in Francia, e, in Italia, con il M° Nicola Samale. E’ membro del coro dell’Accademia Filarmonica Romana, partecipando a numerosi concerti, in Italia e all’estero. Fa parte del Coro della Cappella Giulia della Basilica di S. Pietro in Vaticano ove ha svolto anche il ruolo di organista sostituto. Da due anni collabora con il coro della D. S. R.– Deutsche Schule Rom e, da maggio 2008, diviene Maestro di Cappella della Chiesa Evangelica Luterana di Roma. Nel corso del corrente anno, nel bicentenario della morte di F.J. Haydn ha eseguito lo “Stabat Mater”, con il coro della cappella luterana e con l'orchestra “A. Salieri”. Il Coro Ottava Nota della Associazione Musicale dei Castelli Romani è l'espressione più autentica dell'Associazione, formato dagli stessi soci con un organico medio di circa 25 elementi. Il Coro nasce nel 1996 e vive da allora sull'entusiasmo dei cantori che partecipano a tutti gli eventi musicali che vengono programmati e messi in opera dall' A.M.C.R. Il Coro partecipa da diversi anni alla Messa degli Artisti presso la Chiesa di S. Maria in Montesanto a Piazza del Popolo a Roma; collabora e promuove diversi eventi di beneficenza. Il Coro ha partecipato a prime assolute promosse dall'A.M.C.R. quali ad esempio lo spettacolo "La parola e il canto", con un programma di brani rinascimentali inediti su testi danteschi e michelangioleschi aprendo con esso il "Festival delle Ville Tuscolane" del 1998, e l'esecuzione del Singspiel giovanile di F. Schubert "Claudine von Villa Bella", su testo di W.Goethe. Grazie ai suoi contatti internazionali il Coro Ottava Nota, con l'A.M.C.R., ha promosso le due edizioni del Festival di Musica Corale "Coralmente perl'infanzia" e "Coralmente per la Pace", nell'anno giubilare del 2000. Nel giugno 2006 e 2007 ha partecipato alla Giornata Europea della Musica, che si è svolta contemporaneamente in varie città europee. Il suo repertorio si estende anche al periodo barocco con l’esecuzione nel 2006 in varie importanti occasioni del "Gloria" di A.Vivaldi. Il Coro è iscritto all'Associazione Regionale Cori del Lazio. Fabio de Angelis diplomato in Musica Corale e Direzione di Coro ed in Didattica della Musica dirige cori dal 1991 nella zona dei Castelli Romani. Ha seguito corsi con C.Høgset, Horvath per il metodo Kodàly, e Di Segni per il metodo Dalcroze; ora, tra i vari corsi di esercitazioni corali che tiene presso le scuole pubbliche di ogni ordine e grado, dirige il Coro "Ottava Nota" di Frascati dell'Associazione Musicale dei Castelli Romani (A.M.C.R.). Con loro partecipa alle varie rassegne stagionali che si tengono nella nostra regione e fuori. Intensa la sua attività con i cori giovanili: negli ultimi anni, ha collaborato con numerosi Istituti Scolastici e ha fondato il Coro "Diapason", costituito da giovani liceali, e il "Piccolo Coro G. Rossini" costituito da bambini della Scuola Media Inferiore. Somma l'attività di direttore a quella di compositore e arrangiatore di canti corali. Alcuni suoi brani sono stati pubblicati in riviste di settore come "La Cartellina" e "L'offerta Musicale" diretta da G. Acciai. L’Associazione Mus. Res Musica si è costituita nell’ottobre del 1988 e nasce dall’unione di un gruppo di nuovi cantori con un coro stabile e un’orchestra da camera che già operava fin dal 1983. Dopo aver consolidato la sua presenza in Roma proponendo concerti di musica antica, l’Associazione ha ampliato i suoi orizzonti musicali con lo scopo di diffondere il repertorio sacro ed oratoriale del XVIII secolo, iniziando a lavorare con organici orchestrali e cantori solisti, senza trascurare la musica romantica ed esclusivamente strumentale. Ha partecipato per due volte alla rassegna “Cori sull’Aventino”. Ha partecipato nel 1991 alla rassegna “Musica in città”, organizzata dal Comune di Roma. Ha organizzato nel 1997 e nel 1998 due rassegne di recital solistici presso l’ist. Visconti e l’Università Valdese. Nel 1997 ha tenuto un concerto in occasione della X giornata mondiale per la lotta all’AIDS, in collaborazione con il Circolo Culturale “Mario Mieli”. Ha goduto del patrocinio dell’Amm. Provinciale di Roma per l’anno 2000 per l’organizzazione della manifestazione “Jubilamus” – I giovani incontrano la Musica. Ha realizzato con il sostegno dell’Amministrazione Provinciale di Roma un progetto per la diffusione dell’alfabetizzazione musicale nella scuola dell’infanzia seguendo gli insegnamenti della metodologia Orff-Schulwerk, stimolando il senso musicale attraverso il gioco, ricorrendo all’immaginario, all’ambientazione fantastica e mostrando le molteplici possibilità offerte dal proprio corpo, fonte sonora primaria. Nel 2003 e 2004 l’Associazione, su progetto dell’Amministrazione Provinciale di Roma e in collaborazione con la Presidenza del XVIII Municipio del Comune di Roma e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Subiaco, ha effettuato cinque concerti di musica classica. Sempre nel 2003, ha collaborato con l’Associazione “F. Chopin” al 14° Concorso Pianistico Internazionale “Roma 2003”. Nel 2004 ha partecipato alla Festa Europea della Musica. Nel 2005 l’Associazione, con finanziamento della Regione Lazio e in collaborazione con la Presidenza del XVIII Municipio del Comune di Roma, ha effettuato sei concerti di musica classica e leggera. Nel 2007 ha realizzato, in collaborazione con l’Ass. Mus. Concentus Vocalis e con la Corale Polifonica ISTOK, due esecuzioni delle Danze Polovesiane dal Principe Igor di Borodin per coro e orchestra. Fabrizio Santi è nato a Roma, dove ha compiuto gli studi musicali sotto la guida del M° Biondi ed ha conseguito la laurea in lingue e letterature straniere. Nel 1988, dopo essersi già occupato di direzione corale, fonda l’Associazione Musicale “Res Musica”. Alla direzione dell’orchestra e del coro dell’Associazione Res Musica ha eseguito numerose pagine musicali tra le più celebri di autori classici e romantici. E’ stato direttore artistico di numerose rassegne musicali che hanno ospitato nomi prestigiosi. In recenti manifestazioni ha diretto il Concerto K 488 per pianoforte e orchestra e il Concerto in La min. di Schumann, con la partecipazione della pianista M° Marcella Crudeli. Oltre a tale attività, si è occupato con l’Associazione Res Musica della promozione di giovani strumentisti nell’esecuzione di concerti per solo e orchestra (pianoforte, flauto, clarinetto, arpa, oboe, violino, violoncello) con pagine di Mozart, Beethoven, Telemann, Vivaldi, Marcello, J.S. Bach, C.F.E. Bach. La Ass. Mus. Concentus Vocalis ha sede a Roma ma nasce a Vallombrosa (FI) nell'agosto del 1998, in occasione di un concerto tenuto nell'omonima Abbazia cistercense al termine di un convegno sulla Policoralità della Scuola Veneziana del Cinquecento. Il Coro si propone la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio musicale dell'età rinascimentale e barocca, specie di autori oggi poco eseguiti. Inizialmente si è dedicato allo studio di opere policorali di Andrea e Giovanni Gabrieli e Claudio Monteverdi, ma ha poi esteso il suo campo di studio ad altri autori ed epoche arricchendo così il proprio repertorio musicale con opere di F. Durante, A. Vivaldi, W.A.Mozart, A. Borodin, G. Fauré, G. Puccini e mottetti di autori di età rinascimentale. Fin dalla propria costituzione il Concentus Vocalis ha tenuto concerti a Roma e in molte altre parti d’Italia, con l’obbiettivo di offrire una occasione per ripercorrere insieme la storia della musica. Questo approccio è stato positivo e confortato dal grande gradimento del pubblico che ha trovato nel C.V. un punto di riferimento sia per l’ascolto della buona musica che per riscoprire autori poco conosciuti e opere non più eseguite da molto tempo. La buona resa vocale è un obbiettivo primario nel percorso di crescita del coro, e proprio per sottolineare questa necessità il Concentus Vocalis ha esso stesso organizzato nel 2008 un corso di tecnica vocale della durata di quattro mesi e ha sostenuto dei corsi o seminari tenuti da insegnanti esperti nel campo, quali il corso sul metodo “Voicecraft” di Elisa Turlà e i seminari tenuti presso l’Univesità La Sapienza dal musicologo Karl Högset. Il Concentus Vocalis nel 2000 si costituisce in Associazione Musicale. E’ membro della Associazione Regionale Cori del Lazio (A.R.C.L.) e nel 2008 è stata riconosciuta dalla Regione Lazio la sua valenza sociale con l’ammissione al Registro delle Associazioni di Promozione Sociale (APS). Nel 2007 viene insignito dal Comune di Roma con il premio “Le Stelle della Cultura” per la sua attività in campo musicale. Nel 2007 e nel 2008 viene eletto dalla A.R.C.L. “Coro dell’Anno” per ben due volte, per la diffusione della cultura musicale tramite il Bollettino “Voci dal Coro” (2006), e per le sue numerose attività didattiche e concertistiche (2007). Ne é direttore artistico fin dalla fondazione il maestro Corrado Fioretti. ≈ ≈≈ ≈≈ ≈≈ ≈≈ ≈≈ ≈≈ ≈≈ ≈≈ ≈ Ass. Musicale Concentus Vocalis - 00128 Roma via Cosimo Morelli 37 - 06 5081021 Associazione senza fini di lucro L. 460/97 - Ass. di Promozione Sociale L.R. Lazio22/99 web: www. concentusvocalis.it - [email protected]