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LEADERSHIP AL FEMMINILE
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LEADERSHIP AL FEMMINILE
La comunicazione
interpersonale
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Argomenti
• Definizioni e assiomi generali
• Tipi di comunicazione
• Caratteri della comunicazione
interpersonale
• Comunicazione verbale e non verbale
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Alcuni concetti
• Significazione:
- condizione di ricchezza di senso
• Informazione:
- trasmissione di segni
- riduzione d’incertezza
• Comunicazione:
- produzione, trasferimento, percezione,
costruzione di senso condiviso.
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Alcuni assiomi della comunicazione
(P.Watzlawick)
• Non si può non comunicare
• (la comunicazione è un bisogno fondamentale degli esseri
umani in quanto “animali sociali”).
• In ogni comunicazione ci sono aspetti
verbali e aspetti non verbali.
• In ogni comunicazione c’è un aspetto di
contenuto e un aspetto di relazione.
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Tipi di comunicazione
• Per frequenza:
- discontinua, episodica;
- seriale, abituale
- continua, routinizzata
• Per estensione:
- extrapersonale (meccanica, tecnologica)
- intrapersonale (interiore)
- interpersonale:
Binaria - di gruppo - globale.
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Caratteristiche del processo
comunicativo
• La comunicazione è un processo circolare: gli eventi
non hanno andamento lineare, ma ciascuno fa parte di un
continuum in cui ogni segmento è effetto dello stimolo e
stimolo alla fase successiva.
• Gli scambi di comunicazione possono essere
simmetrici quando gli attori tendono a un rapporto
paritetico(es. imprenditore /imprenditore);
• complementari quando uno dei soggetti assume una
posizione superiore e porta l’altro ad assumere la posizione
inferiore (es. imprenditore/collaboratore).
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Comunicazione interpersonale
Nella comunicazione tra le persone si utilizzano
• messaggi verbali: ciò che si dice
• messaggi paraverbali: intonazioni e modulazioni della voce
(volume, timbro), inflessioni, pause, ritmi, silenzi
• messaggi non verbali:
•
•
•
•
•
•
-
Distanze
contatti corporei
posture e movimenti
Gestualità
espressioni del volto, sguardi
abbigliamento,acconciatura,trucco….
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Alcune percentuali
(indicative…..)
Influenzano il nostro interlocutore:
• comunicazione verbale
7%
• comunicazione paraverbale 38%
• comunicazione non verbale 55%
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Caratteri distintivi
Comunicazione non verbale
• in gran parte inconsapevole, non
intenzionale e non controllabile
• fornisce informazioni sul
soggetto che la esprime
• è poco idonea ad esprimere
concetti
• è ambigua
• ha grande efficacia nelle
relazioni
Comunicazione verbale
• per lo più consapevole e
intenzionale
• fornisce informazioni sugli
argomenti espressi
• è idonea a veicolare descrizioni,
argomentazioni, narrazioni
• è meno rilevante nelle relazioni
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Prossemica:
l’orientazione
Le due principali orientazioni che le persone possono
assumere nel corso di un’interazione sono:
 frontale (faccia a faccia)
 di fianco.
La scelta è orientata da criteri di ruolo e di status:
 collaborazione
 gerarchia
 intimità.
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Prossemica:
le distanze
La distanza che le persone assumono è indice dei
loro rapporti sociali e dei loro sentimenti
reciproci.
Può essere
• intima
• personale
• sociale
• pubblica
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Cronemica:
la dimensione temporale
La cronemica è il modo in cui gli individui percepiscono ed
usano il tempo per organizzare le proprie attività e per
scandire la propria esperienza.
 Esiste una differenza tra le culture (culture veloci / culture
lente).
 Ogni individuo è portatore di uno specifico ritmo
personale.
 La comunicazione tra soggetti che hanno ritmi biologici,
culturali e psicologici differenti può provocare distonie,
sfasamenti, disagio.
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La cinestesica:
comunicare con i gesti
Categorie di gesti:

emblematici (emessi intenzionalmente, spesso convenzionali)

illustratori ( a commentare il linguaggio verbale)

regolatori ( a sincronizzare gli interventi)

indicatori ( di stati d’animo)

adattatori (a regolare la propria posizione rispetto ad altre
persone o agli oggetti)
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La postura
All’interno di ogni sistema esistono regole più o meno
implicite che stabiliscono la correttezza delle posture.
Rispetto ai rapporti possono essere:
 dominanti/sottomesse
 di amicizia /ostilità
 di formalità/informalità
 di autonomia/cooperazione/competizione.
Rispetto all’individuo dipendono da:
 situazione e attività
 stato d’animo ed emozioni.
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L’interazione
La forma più diffusa di interazione diretta è la
conversazione.
In situazione naturale è
•
vocale
•
simultanea
•
senza piani prestabiliti
•
concatenata.
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Le regole dell’interazione
La conversazione è regolata secondo il principio
della cooperazione, definito da 4 massime:
quantità (fornisci tante informazioni quante te ne
sono richieste)
qualità (non dire ciò che credi falso e ciò per cui
non hai prove)
relazione (sii pertinente)
modo (evita prolissità, ambiguità, oscurità,
disordine).
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Le regole dell’interazione
•
•
•
Non essere impositivi
Offrire delle alternative
Mettere il destinatario a suo agio
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Il feed – back
(retroazione)
Può essere considerato un fattore di controllo della
comunicazione, perché consente di verificare l’effetto che i
messaggi producono su chi li riceve.
Il feed-back positivo è un messaggio di conferma: “tu esisti e
sono d’accordo con te”
Il feed-back negativo è un messaggio di negazione o di
critica: “tu esisti, ma non sono d’accordo con te”
La disconferma è un tipo patologico di comunicazione perché
risponde senza prendere in considerazione l’altro. In
sostanza significa: “tu non esisti”.
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L’ascoltare è un’attività
della mente non
dell’orecchio.
Se la mente non viene
attivamente coinvolta,
l’ascolto si riduce ad una
pura percezione fisica.
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L’ascolto
La capacità di ascolto è indispensabile perché la
comunicazione sia tale. Si manifesta:
 nella reattività di posture, gesti, atteggiamenti
 nell’evitare di interrompere
 nel riassumere ogni tanto con altre parole ciò che
l’interlocutore sta dicendo.
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Modalità di ascolto
•
•
•
•
•
•
Ignorare
Fingere di ascoltare
Ascoltare a tratti
Sentire le parole
Porre attenzione
Ascoltare empaticamente
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METTERSI NEI PANNI DELL'ALTRO
immedesimarsi nell'altro,
assumere il suo punto di vista,
il suo modo di leggere la realtà,
assumere il ruolo dell'altro
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L'ARCO DI DISTORSIONE
NELL’AMBITO DEL
PROCESSO COMUNICATIVO
CIO’ CHE VIENE
COMUNICATO
NON SEMPRE
CORRISPONDE A CIO’ CHE
VIENE RECEPITO. LA
DIFFERENZA TRA QUESTI
DUE MOMENTI GENERA
L’ARCO DI DISTORSIONE
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UDIRE O ASCOLTARE ?
UDIRE
ASCOLTARE
ATTO
AZIONE
FISICO
INTELLETTUALE ED EMOTIVA
(processo passivo)‫‏‬
(processo attivo)‫‏‬
CHI ODE RICONOSCE I SUONI MENTRE
CHI‫‏‬ASCOLTA‫‏‬CAPISCE‫‏‬COSA‫‏‬E’‫‏‬STATO‫‏‬DETTO
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Se l’ascolto è attivo
Il ricevente compie un lavoro, la cui qualità rende più o
meno “buono” l’ascolto.
Alcune regole:
- quel che percepisci dipende dal tuo punto di vista. Per
riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare
punto di vista.
- Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi
assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere
le cose dalla sua prospettiva.
- Le emozioni sono strumenti conoscitivi fondamentali.
Informano non su ciò che si vede, ma su come si guarda.
- Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili.
- Un buon ascoltatore è capace di autoironia.
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Noi e il cambiamento
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Cambiamento e Organizzazione
Cambiamento
(discontinuo)
Cultura
aziendale
Coerenza
come
necessità
(non come
possibilità)
Valori
(condivisione)
Leadership
efficace
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IL SIGNIFICATO PROSPETTICO DEL CAMBIAMENTO
PASSATO
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PRESENTE
FUTURO
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Noi , i valori e l’organizzazione
1. Definizione dei valori
2. Comunicazione dei valori
3. Trasformazione dei valori in
azioni e decisioni
4. Sostenimento e monitoraggio
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La condivisione dei valori
NON CONDISCENDENZA MA IMPEGNO
• accettazione passiva
• stabilità presunta
• incapacità di attutire colpi e
contraccolpi
• livello basso di “illusione” e di
motivazione
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• accettazione condivisa
• volontà e disponibilità di
affrontare le criticità
• capacità di affrontare difficoltà e
imprevisti)
• livello elevato di “illusione” e di
motivazione
• elevato rischio di delusione
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Il ruolo dell’autorità gerarchica nel cambiamento
Ha potere su
Componenti
Oggettivi
Non può avere abbastanza potere su
Componenti
Soggettivi
Rischia di diffondere solo condiscendenze formali
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Il ruolo delle persone
Ogni cambiamento
coinvolge tutte le persone e
inizia da ciascuna di esse
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Il ruolo delle persone
Quale è la motivazione al
cambiamento di ciascuna
delle persone coinvolte?
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IL LAVORO AL FEMMINILE
Qualche considerazione generale
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DIVISIONE SESSUALE DEL LAVORO
SOCIETÀ
PREINDUSTRIALI
T
R
A
N
S
I
Z
I
O
N
E
Divisione dei compiti tra uomini e donne come
variabile culturale (dipendeva dal contesto di
appartenenza)
NELLA PRIMA FASE: manodopera soprattutto femminile (donne
non sposate appartenenti alle classi più povere)
MODELLO FEMMINILE: donna come moglie e madre – naturale
attitudine
SOCIETÀ
INDUSTRIALI
SOCIETÀ
POST-INDUSTRIALI
Separazione tra sfera pubblica (maschile) e sfera
privata (femminile)
Separazione tra sfera pubblica e privata
difficile da realizzare
LAVORATRICI AUTONOME E INDIPENDENTI
Gli stereotipi di genere sottolineano grosse differenze
tra imprenditore e imprenditrice
L’imprenditore spesso viene visto come:
L’imprenditrice spesso viene vista come:
•Molto collaborativa
•Competitivo e ambizioso
•Poco competitiva
•Amante delle sfide e del rischio
•Attenta al rapporto col dipendente
•Dedicato totalmente all’attività
•Cauta e indecisa
Sembra che questa concezione stia lentamente e progressivamente cambiando
LA LEADERSHIP
CONCETTI E DEFINIZIONI
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Cenni storici
Fino agli anni 70, alcuni tratti della personalità erano considerati
le caratteristiche di base del Leader:
• Intelligenza
• Cultura
• Capacità comunicativa
• Attitudine alla motivazione
• Attitudine alla partecipazione
• Perseveranza
• Attitudine alla assunzione di responsabilità
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Intorno agli anni ’70 dai tratti furono distinte le abilità
TRATTI (caratteristiche distintive dei soggetti):
adattabilità alla situazione, prontezza rispetto all’ambiente sociale,
ambizione o orientamento al compito, assertività, cooperazione,
decisione, essere fidati, sicurezza di sé, essere dominativi o desiderosi
di influenzare gli altri, resistenti, tolleranti allo stress, volenterosi di
assumere responsabilità.
ABILITA’ (dotazioni personali che permettono di riuscire in un dato
compito)
abilità intellettuali, creatività e capacità comunicativa, conoscenza del
compito del gruppo, persuasività, abilità amministrativa, abilità sociali.
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Studi recenti
I tratti non bastano a distinguere un leader e così pure le abilità
Con i cambiamenti tecnologici vengono richiesti leader più efficienti ed
efficaci; si è inoltre riscontrata una relazione positiva tra abilità cognitive e
complessità del compito. L’intelligenza e l’esperienza servono al leader di
alto livello alle quali si aggiunge l'intuizione.
Le abilità intuitive sono più spiccate nei manager di alto livello rispetto i
manager di medio/basso livello, più spiccate nelle donne rispetto gli
uomini.
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Definizioni di leadership
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“La Leadership è l’attività volta a influenzare
le persone a impegnarsi volontariamente per
obiettivi di gruppo”.
George R. Terry
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“La Leadership è l’influenza interpersonale
esercitata in una situazione e rivolta,
mediante il processo della comunicazione, in
direzione del conseguimento di uno o più
obiettivi specifici”.
R. Tannenbaum
Irving R. Weschler
Fred Massarik
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Leadership
Influenza che determina un consenso volontario
rispetto a certi obiettivi del gruppo o
dell’organizzazione.
Persuasione (e non dominio) degli altri per
conseguire un obiettivo comune.
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Comportamento e leadership
Comportamento direttivo
Si esprime in una comunicazione “unidirezionale”, in cui il leader
comunica al collaboratore ciò che questi deve fare, ovvero come, quando
e dove deve essere svolto un certo compito
Comportamento di relazione
Si esprime in una comunicazione “bidirezionale”, in cui il leader
trasmette un sostegno socio-emotivo e stimoli psicologici tesi ad agevolare
e gratificare il collaboratore.
Il leader funge da guida emotiva del gruppo.
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Consapevolezza sociale
• Empatia: percepire le emozioni degli altri, comprendere il loro
punto di vista e interessarsi attivamente delle loro preoccupazioni.
• Consapevolezza dell’organizzazione: saper leggere, a livello di
organizzazione, orientamenti, reti decisionali e politiche.
• Orientamento al gruppo: riconoscere e soddisfare le esigenze del
gruppo e dei suoi membri
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Gestione delle relazioni interpersonali
• Leadership ispiratrice: guidare e motivare gli altri con un ideale
coinvolgente.
• Influenza: attuare una serie di tattiche di persuasione.
• Sviluppo delle potenzialità altrui: rafforzare le capacità degli altri,
guidandoli e fornendo loro il necessario feedback.
• Agente di cambiamento: saper inaugurare un nuovo corso
dirigendo con criteri innovativi.
• Gestione dei conflitti: risolvere le divergenze.
• Creare legami: coltivare e conservare una rete di relazioni.
• Lavoro di gruppo e collaborazione: saper cooperare e creare
gruppi di lavoro.
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Leadership femminile
La storia della Leadership femminile nel campo lavorativo è recente e
soffre di una cultura che stenta a riconoscere il nuovo ruolo della donna
in seno alla famiglia e alla società.
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Elementi trainanti
PASSIONE
FAMIGLIA
NECESSITA’
ESPERIENZA
CAPACITA’
LIBERTA’
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Differenze tra i sessi : le ricerche
esistenti riguardano
• Differenze nei sessi nelle capacità intellettuali
• Differenze negli atteggiamenti e comportamenti
• Le fonti degli stereotipi risultano spesso dovuti a:
genitori, scuola, cultura, mezzi di comunicazione
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LE DIFFERENZE FRA I SESSI NELL’ASSUNZIONE DI LEADERSHIP
• I leader orientati al compito sono prevalentemente maschi, mentre i
leader sociali sono prevalentemente femmine
• Quando il tipo di leadership non è specificato sono gli uomini a emergere
prevalentemente come leader; tale tendenza si attenua considerevolmente
nel caso di gruppi rimasti inalterati per un determinato periodo di tempo e
nei gruppi di vita reali
I MASCHI imparano sin da piccoli ad essere più aggressivi delle
donne, tendono maggiormente ad attuare comportamenti di dominio
rispetto e nei confronti delle donne
NELLE ORGANIZZAZIONI MODERNE
 le donne esprimono al meglio le loro competenze in contesti che
prevedono la collaborazione e cooperazione e in cui si costituiscono
processi comunicativi che favoriscono lo scambio e la presa di decisione
condivisa e negoziata
 gli uomini invece hanno una maggiore propensione per situazioni
competitive, in cui è presente una maggiore gerarchizzazione dei ruoli e
in cui possono essere fautori di strategie d’azione più individuali, in cui la
comunicazione è diretta e assertiva
si definiscono specifici tipi di competenze, che dovrebbero prescindere da
giudizi di valore ed essere invece valutate in funzione delle necessità che di
volta in volta si manifestano nei contesti professionali per una INTERAZIONE
e INTEGRAZIONE tra uomini e donne come strumento di efficacia ed
efficienza organizzativa
La leadership
alcuni modelli
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Stili di leadership
• Leader autoritario
• Leader democratico
• Leader permissivo
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ATTEGGIAMENTO VERSO LE PERSONE
Leadership e comportamenti
Leader
sociale
Leader
gestore
Leader
mediatore
Laissez faire
Leader
direttivo
ATTEGGIAMENTO VERSO IL LAVORO
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Il vero leader ha approcci diversi
per diverse situazioni
e
per diverse persone
La stessa persona ha bisogno di diversi stili
di leadership
per diversi compiti
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La leadership
situazionale
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COMPORTAMENTO DIRETTIVO E
COMPORTAMENTO DI SUPPORTO
COMPORTAMENTO DIRETTIVO, O ORIENTATO AL COMPITO
DARE ORDINI SU COSA VA FATTO, COME, CON CHE MEZZI,
IN CHE TEMPI.
RICHIEDERE OBBEDIENZA.
COMPORTAMENTO DI SUPPORTO, O ORIENTATO ALLA RELAZIONE
COINVOLGERE IL COLLABORATORE.
INCORAGGIARE A FRONTE DI DIFFICOLTÀ O TITUBANZE.
APPREZZARE L’IMPEGNO.
CONVERTIRE GLI ERRORI E LE NEGLIGENZE IN
OPPORTUNITÀ DI
MIGLIORAMENTO E DI CRESCITA.
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