Festival POESTATE2017 1997-2017 Lugano Cartella stampa festival POESTATE 2017 Lugano 1997-2017 Con il patrocinio della Città di Lugano Si ringrazia Città di Lugano Swisslos Repubblica e Cantone Ticino DECS Ernst Göhner Stiftung AIL Azienda Elettrica Lugano Si ringrazia per la collaborazione La Città di Lugano e i suoi servizi Dicastero Cultura Sport ed Eventi, Lugano Divisione Eventi e Congressi, Lugano Ticinonline TIO e 20 minuti Media Partner RSI Rete Due EventMore Official tents & structures Fontana Print Remy Steinegger Official photographer Gionata Zanetta Official video maker MusicDoor Official installazione video Hotel Walter Au Lac Lugano Official supplier ospiti collaboratori amici festival POESTATE a Lugano dal 1997 fondato e diretto da Armida Demarta Contatti Direzione e organizzazione generale: Armida Demarta, Casella Postale, POESTATE, CP 4510, CH-6904, Lugano [email protected] www.poestate.ch POESTATE® Lugano - Switzerland Si ringrazia Dicastero Cultura Sport ed Eventi Divisione Eventi e Congressi Media partner Festival POESTATE2017 1997-2017 Lugano 31 maggio anteprima SMUM al Caffè Federale 1-2-3 giugno Patio Palazzo Civico Lugano dalle 18.00 in avanti entrata libera www.poestate.ch W P E T A T S OE grazie a tutti mercoledì 31 maggio giovedì 1 giugno 18:00-19:00 Il mestiere di poeta: Fabio Pusterla si racconta Incontro con Maria Grazia Rabiolo anteprima poesia/musica in collaborazione con SMUM Scuola di Musica Moderna 20:00 - Caffè Federale – Piazza della Riforma, Lugano Concerto di fine anno sezione pre-professionale 19.00-19.30 Tre giovani autori svizzeri in collaborazione con Il Cenacolo di Monte Verità 19.30-20.00 Dead End Spoon River dall’Antologia di Spoon River di Egdar Lee Master con Patrizia Barbuiani, Sergio Scappini Gabriele Marangoni, Dario Garegnani Patrizia Binda, Renato Cadel coproduzione Teatrox e Secret Theather Ensamble 20.00-20.30 La parte dell’annegato e altre poesie Laura Accerboni incontro con Gilberto Isella In collaborazione con RSI Rete Due Monocromia positivo NERO: 000-000-000-100 20.30-21.30 Vivian Lamarque, con Maria Grazia Rabiolo 21.30-22.30 Gaetano Curreri e Fabrizio Foschini (piano) con Gian Luca Verga 22.30-23.30 Scilla Hess e il suo gruppo dimensione minima 7,545 mm dimensione minima 7 mm Monocromia negativo BIANCO: 000-000-000-000 dal 1 al 3 giugno buvette dalle 18.00 in avanti dimensione minima 7,545 mm dimensione minima 7 mm Spot Color per stampa offset su carta patinata (coated) o per stampa serigrafica (su gadget) VERDE: Pantone 354 C tavoli libri Libreria Dietro l’Angolo, Lugano Edizioni Fontana dimensione minima 7,545 mm dimensione minima 7 mm Spot Color per stampa offset su carta offset (uncoated) VERDE: Pantone 354 U installazione video scenografica Apollinaire tra arte e parola Nel corso delle serate Premio POESTATE 2017 dimensione minima 7,545 mm dimensione minima 7 mm venerdì 2 giugno sabato 3 giugno 18.00-18.30 Quella carta velina variopinta Pietro De Marchi incontro con Stefano Vassere 18.00-18.30 La sposa dei ghiacci Chantal Fantuzzi incontro con Francesco De Maria 18.30-19.00 Vorrei che tu fossi qui - wish you were here Sergio Roic incontro con Aurelio Sargenti 18.30-19.00 Da quella scienza della gioia Chandra Livia Candiani incontro con Stefano Vassere 19.00-19.30 Ljubljana Meta Kusar incontro con Pia Todorovic Margrit Schenker (fisarmonica) 19.00-19.45 Presentazione dell’antologia Perché tu mi dici: poeta? di A. Porta e C. Pistillo, con Carmelo Pistillo, Fabio Jermini introduce Daniele Bernardi Letture da Gabbie per belve di D. Bernardi con Daniele Bernardi, Martina Parenti musiche dal vivo di Igor Vazzaz 19.30-20.00 Tra poesia e filosofia. Un’affabile conversazione incontro con Davide Monopoli 20.00-21.00 Affinità e divergenze tra Faber, Ivan e Gaber incontro con Andrea Scanzi 21.00-21.15 Confabulazioni incontro con Gino Agostini 21.15-21.30 24 volte al secondo performance con Lorenzo Buccella e Gudrun De Chirico 21.30-22.30 Balcan poetry poesia e musica con Goran Stojadinovic e Ivan Antunovic 20.00-21.00 Pensare altrimenti. Filosofia del dissenso conferenza con Diego Fusaro Arte e filosofia con Gabriele Morleo 21.00-21.30 Apollinaire tra arte e parola - armistizio per l’arte conferenza con Filippo di Sambuy e Fosco Valentini Intermezzi musicali con Claudio Farinone (chitarra) e Fausto Beccalossi (fisarmonica) 21.30-22.30 La voce e la chitarra Vocal chitarristico attraverso la poesia con Olga Romanko (soprano) e Trio Aragon Guitar Giovanni Puccio, Alessandra Bevilacqua Luciano Massimo Rusignuolo POESTATE progetto culturale indipendente primo festival letterario del Cantone Ticino fondato a Lugano nel 1997 multipolare multidisciplinare comitato liquido no-club no-profit il N°1 l’originale resistenza poetica Schede biografiche POESTATE 2017 Informazioni e contatti SMUM Scuola di Musica Moderna Caffè Federale - Piazza della Riforma, Lugano dalle ore 20:00 Concerto di fine anno sezione pre-professionale anteprima poesia/musica in collaborazione con SMUM Scuola di Musica Moderna 20:00 - Caffè Federale – Piazza della Riforma, Lugano Concerto di fine anno sezione pre-professionale Le formazioni di studenti della sezione pre-professionale, dirette da Giorgio Meuwly, propongono un concerto costruito sulle grandi composizioni e standards delle principali epoche del jazz: dalla tradizione del bebop alle aperture formali del jazz moderno, sconfinando infine nel repertorio delle più attuali tendenze del rockjazz. La SMUM nasce nel 1994 grazie al sostegno del DECS e del Dicastero Giovani ed Eventi della Città di Lugano. Nel 2003 diventa membro del DKSJ (Conferenza dei Direttori Scuole Svizzere di Jazz) con cui collabora nell’utilizzo delle linee guida per la formazione professionale della musica moderna in Svizzera. Principale struttura per l’insegnamento della musica moderna in Ticino, la SMUM propone corsi per principianti, corsi completi per chi già pratica uno strumento e un ciclo di studi pre-professionali unico in Ticino. Il corso pre-professionale è il fiore all’occhiello della Scuola di musica moderna. Introdotto nel 2001 nella sede di Lugano e sostenuto dall’Ufficio formazione professionale, dalla Confederazione e dalla Città di Lugano si avvale di un ciclo di studi che consente l’accesso a una scuola universitaria del Dipartimento Jazz. La formazione intende offrire ai giovani studenti che frequentano le scuole secondarie un ciclo di studi musicali teorici e pratici che consente loro di prepararsi in modo adeguato alla continuazione degli studi a livello universitario nell’ambito della musica moderna e vanta un programma di studi che tiene conto sia degli impegni scolastici, sia della necessità di aumentare gradualmente l’impegno strumentale e teorico. Fabio Pusterla Il mestiere di poeta: Fabio Pusterla si racconta incontro con Maria Grazia Rabiolo Come lo ha appreso. Quando ha capito che era la sua strada. Dove l’ha condotto. Fabio Pusterla si racconta a POESTATE rispondendo alle domande di Maria Grazia Rabiolo e leggendo le poesie che più hanno segnato il suo percorso creativo. Fabio Pusterla (1957) , poeta, traduttore, saggista, insegna letteratura italiana presso il Liceo di Lugano e l’Università della Svizzera Italiana. Collabora ai Quaderni italiani di poesia contemporanea e dirige la collana poetica “Le Ali” dell’editore Marcos y Marcos. Come traduttore si è soprattutto occupato di poesia francese contemporanea, curando l’antologia Nel pieno giorno dell’oscurità (Milano, 2000) e traducendo molte opere di Philippe Jaccottet (sua la prefazione al volume complessivo Oeuvres della Pléiade, 2014) e di altri autori francesi, svizzeri e portoghesi. Sempre a Jaccottet ha dedicato il volume di saggi Il nido dell’anemone (Napoli, 2015). Tra i suoi lavori critici si ricordano l’edizione delle opere narrative di Vittorio Imbriani (Milano, 199294) e il volume di saggi Il nervo di Arnold (Milano, 2007). È autore di due volumi di prose (Una goccia di splendore. Riflessioni sulla scuola, nonostante tutto e Quando Chiasso era in Irlanda e altre avventure tra libri e realtà, Bellinzona, 2008 e 2012) e di sette principali raccolte poetiche parzialmente riassunte nell’antologia Le terre emerse. Poesie 1985-2008 (Einaudi, 2009), cui hanno fatto seguito Corpo Stellare e Argéman, (Milano, 2010 e 2014). La sua pubblicazione più recente è l’antologia poetica In questa parte del mondo. Paesaggi e terre, con opere di Selim Abdullah (Edizioni Sanlorenzo, Lugano, 2016). Tra i principali riconoscimenti, il Premio Montale, il Premio Schiller, il Premio Gottfried Keller, il Premio Svizzero di Letteratura, il Premio Napoli, il Premio Stephen Dedalus e il Premio Vittorio Bodini. Fabio Pusterla è nato a Mendrisio nel l957. Laureato in lettere moderne presso l‘Università di Pavia, vive e lavora tra la Lombardia e la Svizzera, dove insegna lingua e letteratura italiana presso il Liceo cantonale e l’Università di Lugano (Istituto di Studi Italiani, dove dal 2014 è Professore titolare); ha inoltre tenuto per alcuni anni dei corsi presso l’Università di Ginevra. È stato tra i fondatori della rivista letteraria „Idra“, edita a Milano da Marcos y Marcos. È attivo come poeta, traduttore (soprattutto dal francese, con qualche incursione nella letteratura portoghese) e saggista. Collabora a giornali e riviste in Svizzera, in Italia e in Francia. Dirige la collana di poesia “Le Ali” dell’editore Marcos y Marcos Oltre a numerosi saggi di argomento linguistico e letterario, ha pubblicato con Claudia Patocchi il volume Cultura e linguaggio della Valle Intelvi (Senna Comasco, l983; ristampa 2006), e con Angelo Stella e Cesare Repossi l‘antologia Lombardia (Brescia, La Scuola, 1990). Ha inoltre curato per la Fondazione Bembo l‘edizione critica delle opere narrative di Vittorio Imbriani (3 voll., Milano, Longanesi-Guanda, 1992-1994). Nel 2007 ha pubblicato il volume di prose critiche Il nervo di Arnold. Saggi e note sulla poesia contemporanea (Milano, Marcos y Marcos); del 2012 il libro di prose e saggi Quando Chiasso era in Irlanda (Casagrande, Bellinzona). I suoi interventi sulla scuola e sull’insegnamento sono raccolti nel libro Una goccia di splendore. Riflessioni sulla scuola (nonostante tutto) (Casagrande, Bellinzona, 2008). Ha anche curato una raccolta di scritti dei suoi studenti liceali relativi alla lettura, con il titolo Grandi avventure di giovani lettori (Dadò, Locarno, 2012). Insieme a Elisabetta Motta ha infine dato alle stampe il volume Colori in fuga (La vita felice, Milano, 2012). Nel 2015 ha pubblicato Il nido dell’anemone, un ampio saggio critico dedicato a Philippe Jaccottet (Napoli, edizioni D’If). Fra le sue traduzioni, si ricordano quella di numerose raccolte poetiche di Philippe Jaccottet (Il Barbagianni. L’Ignorante, con un saggio di Jean Starobinski, Torino, Einaudi, 1992; Alla luce d’inverno. Pensieri sotto le nuvole, Milano Marcos y Marcos, 1997); E, tuttavia, seguito da Note dal botro (ivi, 2006) e dei versi raccolti nel volumetto Edera e calce (Ancona, 1995). Sempre di Jaccottet ha tradotto le prose di viaggio italiane contenute in Libretto (Milano, Scheiwiller, 1995), il volume Paesaggi con figure assenti (Locarno, Dadò / Coll. CH, 1996, poi 2009), il saggio Austria (Torino, Bollati Boringhieri, 2003), il libro La ciotola del pellegrino (Casagrande, Bellinzona, 2007) e l’ampia antologia La poesia romanda (Dadò, Locarno, 2012). Ha firmato la Préface all’opera poetica di Jaccotte riunita nell’ampio volume della Bibliothèque de la Pléiade (2014). Ha inoltre tradotto e prefato il romanzo Adagio dello scrittore portoghese Nuno Judice (Sestante, Ripatransone, 1994), e vari testi in prosa e in poesia di Yves Bonnefoy (Antiplaton), Nicolas Bouvier (da Le dedans et le dehors), André Frénaud, Guillevic, Maurice Chappaz, Corinna Bille, Eugenio De Andrade, Benjamin Fondane, JeanLuc Nancy apparsi in rivista o in antologie. Ha curato l‘antologia della poesia francese contemporanea Nel pieno giorno dell’oscurità (Milano, Marcos y Marcos, 2000) e il volume Piccole storie crudeli di Corinna Bille (Bellinzona, Casagrande, 2001). In campo poetico, accanto alle pubblicazioni in rivi- ste o antologie, è autore dei libri Concessione all’inverno (con prefazione di Maria Corti, Bellinzona, Casagrande, 1985, 2001), Bocksten (Milano, Marcos y Marcos, 1989, 2003), Le cose senza storia (ivi, 1994, 2007), Isla Persa (Locarno, I semi del Salice, 1998), Laghi e oltre (con Alida Airaghi e Anna Felder, Lietocollelibri, 1999), Pietra sangue (Milano, Marcos y Marcos, 1999), Folla sommersa (ivi, 2004); e delle plaquettes Sotto il giardino (con versione francese e tedesca, Losanna, 1992), Tra la terra e il cielo (con Antonio Rossi e Francesco Scarabicchi, incisioni alla maniera nera di Alberto Rocco e un‘introduzione di Massimo Raffaeli), Danza macabra (Lietocollelibri, 1995), Bandiere di carta (a cura di Fabrizio Mugnaini, Scandicci, 1996), Movimenti sull’acqua (Lietocollelibri, 2003), Ipotesi sui castori (Flussi, Valmadrera , 2002), Sette frammenti dalla terra di nessuno (ivi, 2003) e Le storie dell’armadillo (I Quaderni d’Orfeo, Milano, 2006). In collaborazione con l‘artista Massimo Cavalli ha inoltre realizzato il libro d‘arte Pietre, per le edizioni Sassello di Novazzano (2001); con l‘artista Luca Mengoni le cartelle Drosofile (2003) e Corpo stellare (2005); con Adalberto Borioli Caverna d’infanzia (2007); per le edizioni Pulcinoelefante numerosi volumetti (Fiume, Deposizione, Nel mese di gennaio, febbre, dum vacat, Leo corre, Vento su rose, Anagrammi, Le pietre verdi), in collaborazione con gli artisti Luciano Ragozzino, Franco Spazzi, Jgor Ravel, Gianni Bolis e Adalberto Borioli; nella collana Il robot adorabile ha infine pubblicato il testo Oltre le onde, con una fotografia di Mario De Biasi, e la plaquette Terra ritrovata (con tempere di Adalberto Borioli), cui fa seguito nel 2013, sempre con incisione di Borioli, Terra di lavoro mentre con Samoa Remy ha realizzato il libro d’arte Sulle rive, tra le foglie, sui rami (Lithos, 2008). Del 2010 il libro d’arte Luogo basso, con cinque serigrafie dell’artista Jean-Michel Jaquet (edizioni sottoscala) e la raccolta di prose giocose Sinsigalli (con gronchi, carrubi e mestizzi) (edizioni d’If, Napoli, 2010). Nel 2009 è apparso un ampio volume antologico Le terre emerse. Poesie 19852008 (Torino, Einaudi, 2009) che riassume buona parte della sua ricerca poetica; del 2010 è la raccolta Corpo stellare (Marcos y Marcos). Del 2010 è i volumetto Mandragola, con illustrazioni di Jean-Michel Jaquet (edizioni Sottoscala, Bellinzona); del 2011 i Cocci e frammenti (Alla Chiara Fonte, Lugano), del 2012 Lì davanti (con una ilografia di Mauro Valsangiacomo, ivi), mentre nel 2103 appaiono in edizione artistica, con incisioni originali di Bruno Biffi, i Versi dell’assenza di luce (Josef Weiss edizioni, Mendriso): tutte anticipazioni del suo più recente volume di poesia, intitolato Argéman, edito nel 2014l sempre per i tipi di Marcos y Marcos. Tra le sue opere più recenti, i volumetti Nella luce e nell’asprezza (con una nota di M.Raffaeli, Un coup d’idée, Alba, 2015); Ultimi cenni del custode delle acque (postfazione di Gianluca D’Andrea, disegni di Francsco Balsamo, Carteggi letterari, Messina, 2016); In questa parte del mondo. Paesaggi e terre (con opere di Selim Abdullah, Edizioni Sanlorenzo, Lugano, 2016). Le sue opere poetiche sono tradotte in francese (Me voici là dans le noir, trad. di Mathilde Vischer, Lausanne, Empreintes, 2001; Une voix pour le noir, trad. di Mathilde Vischer, pref. di Philippe Jaccottet, Lausanne, Ed.D‘en Bas, 2001; Deux rives, trad. di Philippe Jaccottet e Béatice de Jurquet, Le Chambon-sur-Lignon, Cheyne, 2002; Le choses sans histoire, trad. di Mathilde Vischer, Lausanne, Empreintes, 2002; Ultimes paysages, trad. di Eric Dazzan, prefaz. di Casimir Prat, Jögun, L’Arrière-Pays, 2009), Histoires du tatou (trad. di Mathilde Vischer, Zoé, 2010), Dortoir des Ailes (trad. di Claude Cazalé, Calligrammes, 2013), tedesco (Solange Zeit bleibt, trad. e pref. di Hanno Helbling, postf. di Massimo Raffaeli, Zürich, Limmat Verlag, 2002; un’ampia scelta anche nel volume AA.VV, Das Gewicht eines gewendeten Blattes / Il peso di un foglio girato, a c. di Jacqueline Aerne, Orlando Budelacci e Thierry Greub, postfaz. Di Vincenzo Mengaldo, ivi, 2004; Zur Verteidigung der Schule, trad. di Barbara Sauser, Limati Verlag, 2010; Bocksten, trad. di Jacqueline Aerene, ivi 2010 e nel numero speciale della rivista tedesca Metaphorà, 3/4, 1998, a c. di Michael von KillischHorn), serbo (Stvari bez istorije, Beograd, Radbooks, 2003; Potopljena gomila, 2007; entrambi tradotti da Dejan Illic, che nel 2010 ha anche pubblicato la sua versione di Corpo stellare, per le medesime edizioni), croato (Boksten, a c. di Tvrtko Klaric, pref. di Vanni Bianconi, Zagabria, Felsina, 2015), spagnolo (Bocksten, a c di Rafael José Diaz, Santander, Qualea 2008), e cinese (Fiume di mancanza. Con animali di terra, dell’acqua e dell’aria, traduz. di Alex Chung, Lugano, Alla chiara fonte, 2015). Numerose le traduzioni, in queste e in altre lingue, apparse in riviste o antologie. Del 2012 l’antologia in lingua inglese Days full of caves and tigers, curata da Simon Knight, presso Arc Plublications; in America, sono da ricordare le pagine dedicate a Pusterla nelle antologie Italian poetry (a c. di Geoffrey Brock, New York, Farrar Straus Giroux, 2012); Modern and contemporary Swiss Poetry (a c. di Luzius Keller, Dalkey Archive Press, 2012) e Canone inverso. Anthology of Contemporary Itaian Poetry (a c. di Pietro Montorfani, New York, Gradiva, 2014). Di recentissima apparizione (Métipresses, Ginevra, 2017) l’antologia Pierre après pierre (a cura di Mathilde Vischer). Sulla sua figura il regista Danilo Catti ha realizzato il documentario Salamandre, gatti ciechi, rotaie, nell‘ambito del ciclo „Lettere dalla Svizzera“ (produzione SRG SSR idéé suisse, 1998), mentre si stanno ultimando le riprese del documentario di Francesco Ferri, Libellula gentile. Tra i principali riconoscimenti, il Premio Montale (1986), il Premio Schiller (1986, 2000, 2010), il premio Metauro, il Premio Dessì (2009), il premio Ceppo Pistoia (2011); i Premi Prezzolini (1994), Lionello Fiumi (2007) e Achille Marazza (2008) per la traduzione letteraria; il Premio Gottfried Keller (2007), il Premio Svizzero di Letteratura (2013) e il Premio Napoli (2013) per l’insieme dell’opera; il premio Vittorio Bodini (2015) e il Premio Dedalus (2015). Tre giovani autori svizzeri In collaborazione con Il Cenacolo di Monte Verità Grazie alla collaborazione tra gli Eventi letterari e POESTATE verrà riproposto anche quest’anno giovedì 1 giugno alle 19.00 l’incontro con tre giovani autori svizzeri, partecipanti del Cenacolo del Monte Verità. Inaugurato in occasione della prima edizione degli Eventi Letterari, il Cenacolo si propone di portare lo spirito originale del Monte Verità in un workshop sui generis, che coinvolge ogni anno un gruppo di giovani scrittori provenienti dalle differenti regioni linguistiche della Svizzera. Durante gli Eventi letterari Monte Verità, dal 6 al 9 aprile 2017, 8 giovani autori saranno accompagnati dal mentore Alessandro Leogrande. www.eventiletterari.swiss Dead End Spoon River dall’Antologia di Spoon River di Egdar Lee Master con Patrizia Barbuiani, Sergio Scappini Gabriele Marangoni, Dario Garegnani Patrizia Binda, Renato Cadel coproduzione Teatrox e Secret Theather Ensamble L’Antologia di Spoon River (Spoon River Anthology) è una raccolta di poesie che il poeta statunitense Edgar Lee Masters pubblicò tra il 1914 e il 1915 sul Mirror di St.Louis. Ogni poesia racconta, in forma di epitaffio, la vita di una delle persone sepolte nel cimitero di un immaginario paesino del Midwest statunitense. La raccolta comprende diciannove storie che coinvolgono un totale di 248 personaggi che coprono praticamente tutte le categorie e i mestieri umani. Masters si proponeva di descrivere la vita umana raccontando le vicende di un microcosmo, il paesino di Spoon River. Nella prefazione ad una delle edizioni italiane dell’opera, Fernanda Pivano scrive che “l’autore definiva questo libro qualcosa di meno della poesia e di più della prosa” e, in effetti, la struttura netta e scarna dei versi sembra dare ragione a Masters. Il tono degli epitaffi è sempre “narrativo”, mai “declamatorio” e la voce dei protagonisti è sfumata, priva di un vero rimpianto per il passato che non c’è più. La particolarità del progetto Dead End Spoon River è la ripresa di composizioni di musica contemporanea che non sono più state eseguite e che vertono proprio sulla poetica di Edgar Lee Masters. Mario Peragallo nel 1947 su commissione della Fenice di Venezia compose „La collina“ ripresa nel 1951 al Teatro alla Scala di Milano con regia di Giorgio Strehler. Gino Negri (Perledo, Lecco, Lombardia) nel 1949 realizzò „L’antologia di Spoon River“ per il teatro la Pergola di Firenze. Due composizioni chiave per il periodo degli anni ’50 di cui non esiste registrazione e che il compositore vivente Gabriele Marangoni riscriverà e riadatterà per il nuovo ensemble. Gabriele Marangoni svilupperà e comporrà una terza parte in cui i testi nuovi verranno scritti da Patrizia Barbuiani nello stile di epitaffio come da Masters, ma tracciando delle storie e dei quadri di vita e morte più contemporanei e legati alla nostra epoca e alla nostra realtà. Un’orchestrazione di musica, suoni e voci per ripro- porre la poesia attraverso una chiave di ascolto visiva e sonora. Tre stralci dal vivo dei tre compositori, di cui non esistono registrazioni, per inquadrare un’opera letteraria e poetica che ha fatto storia. Per „POESTATE“ un’anteprima inedita dello spettacolo che debutterà a novembre al Teatro Foce di Lugano. Teatrox La compagnia Teatrox viene fondata dall’attrice, regista e scrittrice Patrizia Barbuiani. Con questa struttura promuove giovani artisti e contribuisce alla loro crescita artistica e creativa, mettendo a frutto le loro capacità e potenziando le loro conoscenze. L‘impulso per la creazione di nuovi spettacoli viene dettato da bisogni legati a tematiche odierne o rilettura in chiave moderna di temi classici. Lo sviluppo teatrale si concentra sulla collaborazione attraverso altre discipline che ne completino la finalità e apportino un contributo essenziale per dar vita a un progetto artistico di ampio respiro. Negli ultimi anni la ricerca ha continuato il suo corso affiancandosi alla musica, alla tecnica, alla proiezione, alla danza, elementi diversificati che uniscono le varie metodologie per un senso artistico e progettuale di creazione e mai fini a sé stessi. L’integrazione delle varie discipline è un fattore basilare nello sviluppo di una performance. Oltre a queste produzioni legate a spettacoli teatrali la compagnia intende sviluppare progetti che nascano dalla collaborazione fra enti preposti e altre strutture teatrali esistenti. Patrizia Barbuiani Dopo una formazione triennale teatrale collabora per cinque anni con la Televisione Svizzera in veste di redattrice e per presentare nuove trasmissioni in diretta Bigbox, Club Hotel Fortuna, Ragazzi Ammessi, Tutti Detective. Si occupa di servizi filmati. Inizia la sua collaborazione con la Markus Zohner Arts Company con la quale partecipa a Festival Internazionali in tutto il mondo ottenendo riconoscimenti fra cui il Suisse Theatre Award nel 2000. Alterna la sua attività teatrale con la scrittura, scrivendo romanzi, racconti, nonché articoli per varie riviste svizzere e sceneggiature. Le sue ultime regie Words In Progress Romeo &Giulietta, #Gilgamesh la ricerca dell’immortalità, SaintExupéry Piccolo Grande Principe. Realizza per il Longlake Festival la lettura „Il Diario di Eva“ di Mark Twain. E‘ membro della Pro Litteris e della SSA, della ASSI. Tiene corsi di teatro, movimento e voce in tutto il mondo. Laura Accerboni La parte dell’annegato e altre poesie Incontro con Laura Accerboni Presenta Gilberto Isella Durante l‘incontro verrà presentato il libro La parte dell’annegato (Nottetempo, 2015) e alcune poesie inedite che ne rappresentano la continuazione. Nelle sue poesie si susseguono, incessanti, voci oniriche e crudeli, figure chiuse nella ripetizione del peggio: pesci che nuotano in ospedali, seppie che non possono riprendersi il loro inchiostro, cinghiali che si danno la caccia da soli. Come ha scritto Marco Ercolani: «Laura Accerboni [...] continua ad annotare, dettaglio dopo dettaglio, la crudele “parte dell’annegato”, continuando a usare un linguaggio comune che si fa all’improvviso estraneo. Moderno Woyzeck di anni senza eroi, il poeta ha saputo piantarsi i chiodi nelle mani, è diventato una persona ferma: ha incollato il lettore al suo mondo interno, ipnotizzandolo». Il freddo è poco piacevole. Se si trema la credibilità diventa niente. Per questo ho imparato a piantare chiodi nelle mani. Ora sono una persona ferma. Laura Accerboni nata a Genova nel 1985 vive a Lugano dove ha frequentato il Master in Letteratura Italiana (USI) Sue poesie sono state pubblicate su diverse riviste tra cui: Nuova corrente; Italian Poetry Review; Gradiva; Poesia; Lo Specchio; Steve; Capoverso, Loch Raven Review (Maryland) e sulla rivista olandese Kluger Hans. Nel 2015 è uscito presso la casa editrice Nottetempo il libro di poesie La parte dell’annegato. Nel 2010 ha pubblicato per le Edizioni del Leone la raccolta poetica Attorno a ciò che non è stato (Premio Marazza Opera Prima, 2012). Ha conseguito numerosi premi per la poesia inedita tra cui Lerici Pea (1996), il Molinello (2000), Piero Alinari (2011) È stata ospite di festival internazionali come Poetry International Rotterdam (Olanda); Goran’s Spring (Croazia); Felix Poetry Festival (Belgio), ChiassoLetteraria (Svizzera), Struga Poetry Evenings (Macedonia), Brutal (Croazia), Babel Festival di letteratura e traduzione (Svizzera), Internationales Literaturfesti- val Leukerbad (Svizzera), Poetas D(in)versos (Coruna). Presenterà il proprio lavoro poetico in Irlanda presso University College Cork e University College Dublin. Sarà ospite ai festival Poetry on the road (Bremen) e Days of Poetry and wine (Slovenia). Suoi testi sono stati tradotti in più di dieci lingue. Si occupa anche di fotografia. Ha esposto in mostre personali e collettive. Gilberto Isella Gilberto Isella, poeta, critico letterario e traduttore, è nato e vive a Lugano. Dopo gli studi universitari a Ginevra e un periodo di lavoro editoriale a Milano, ha insegnato italiano presso il Liceo cantonale di Lugano e alla SUPSI. Redattore della rivista Bloc Notes, collabora con il Giornale del Popolo e il Corriere del Ticino e con riviste di cultura svizzere ed europee. Partecipa all’organizzazione di manifestazioni culturali nel Ticino. Autore di numerosi articoli critici, in particolare sulla poesia contemporanea italiana e francese. Attivo anche nel campo della critica artistica. Ha curato, tra l’altro, un’antologia di prose dell’artista Mario Marioni (Fogli vagabondi, 1994) e, con Tiziano Salari, l’antologia poetica Armageddon e dintorni di Giovanni Ramella Bagneri (2011). Imminente l’uscita di Io scrivo ciò che è vivere (traduzione e scelta di scritti di Bernard Vargaftig). Dal francese ha anche tradotto Charles Racine, Jacques Dupin e Cédric Demangeot, dal lèttone Janis Rokpelnis. Ha collaborato alla sceneggiatura di diversi film di Adriano Kestenholz, e contribuito alla realizzazione di alcuni documentari musicali di Carlo Piccardi per la TSI. Ha partecipato a diversi incontri letterari internazionali (tra cui il Salone del libro di Torino e la Buchmesse di Francoforte) e soggiornato come borsista presso il Centro di Studi ligure di Bogliasco. Le sue principali raccolte poetiche: Le vigilie incustodite (Casagrande, 1989, Premio Schiller), Discordo (Dadò, 1993, Premio Schiller), Apoteca (Angolo Manzoni, 1996, Premio Valtellina Sertoli Salis), Nominare il caos (Dadò, 2001), Corridoio polare (Book, 2006, Premio Lorenzo Montano), Taglio di mondo (Manni, 2007), Mappe in controluce (Book, 2011, Premio Schiller e Premio Giuseppe Dessì), Variabili spessori (Alla Chiarafonte, 2011), Caro aberrante fiore (Opera Nuova, 2013), Liturgia minore (Lietocolle, 2015) e L’occhio piegato (Book, 2015). È presente in diverse antologie poetiche. Molte le plaquettes realizzate con artisti ticinesi e italiani. Suoi testi sono stati messi in musica da Francesco Hoch. Per il teatro ha scritto e rappresentato Ibridazioni (Teatro Noh’ma Milano, 2006) e Messer Bianco vuole partire (Studio Teatro Foce, Lugano, 2009). Da ultimo Il giardino della vita, con la musica di J.M.Sànchez Verdù (Palazzo dei Congressi, Lugano, 2017). 00 m In collaborazione con RSI Rete Due Vivian Lamarque Gaetano Curreri e Fabrizio Foschini (piano) Scilla Hess e il suo gruppo presentano Maria Grazia Rabiolo e Gian Luca Verga dimensione minima 7 mm Vivianne Lamarque Scrittrice e poetessa italiana. Di origini valdesi, viene 000 data in adozione, a nove mesi, in quanto illegittima, a una famiglia cattolica milanese. A quattro anni perde il giovane padre adottivo. A dieci scopre di avere due madri e inizia a scrivere le prime poesie. Vive a Milano dove ha una figlia e due nipoti. Ha insegnato italiano agli stranieri e letteratura in licei privati. Ha offset su carta patinata (coated) o per stampa serigrafica (su gadget) tradotto La Fontaine, Valéry, Prévert, Baudelaire. Dal 1992 scrive sul Corriere della Sera. Il suo primo libro, “Teresino” (Guanda), ha vinto il Premio Viareggio Opera Prima nel 1981. Con il suo ultimo, la raccolta di poesie “Madre d’inverno”, uscita da Mondadori nel 2016, ha ricevuto il Premio Bagutta 2017. Tra gli aloffset su carta offset tri(uncoated) premi, il Montale (1993), il Pen Club ed il Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo (1996) nella sezione poesia,il Camajore (2003),l’Elsa Morante (2005), il Cardarelli-Tarquinia (2006). Autrice anche di racconti per bambini, ha ottenuto il Premio Rodari (1997) e il Premio Andersen (2000). Gran parte della sua produzione poetica è stata raccolta nell’Oscar Mondadori “Poesie 1972- 2002”. Del 1996 è “Una quieta polvere” (Mondadori), del 2004 «Poesie di ghiaccio» (Einaudi Ragazzi), del 2007 “Poesie per un gatto” (Mondadori), del 2009 “Poesie della notte” (Rizzoli). Tra i racconti per i piccoli: “La bambina quasi Maghina” del 2001 (Fabbri), “La timida Timmi” del 2003 (Piemme), “Storie di animali per bambini senza animali” del 2006, “Metti subito in disordine” del 2007, “I bambini li salveranno” del 2010 (tutti e tre Einaudi Ragazzi), “La bambina sulle punte” del 2010 (Mondadori) e “La bambina che mangiava i lupi” del 2011 (Emme), “La timida Timmi cambia scuola” del 2015 (Piemme). m dimensione minima 7 mm m dimensione minima 7 mm m dimensione minima 7 mm Gaetano Curreri (Bertinoro, 26 giugno 1952) è un cantante e tastierista italiano, leader del gruppo musicale Stadio, di cui è anche il principale compositore. La collaborazione con Vasco Rossi. La sua carriera ha avuto inizio nelle balere e nelle sale da ballo della provincia di Modena alla fine degli anni sessanta: fondamentale è stato l’incontro con Vasco Rossi, allora giovanissimo e sconosciuto, col quale ha iniziato un proficuo rapporto di collaborazione, partecipando alla fondazione di Punto Radio a Bologna, una delle prime radio libere di Italia. Alla fine degli anni settanta questo sodalizio ha portato alla realizzazione dei primi due album di Rossi: ...Ma cosa vuoi che sia una canzone... (1978) e Non siamo mica gli americani (1979), entrambi suonati e soprattutto arrangiati da Curreri. L’amicizia e la collaborazione tra i due artisti ha avuto una fortunata prosecuzione negli anni successivi, portando alla nascita di alcune delle canzoni più celebri del repertorio di entrambi, oltre a brani di successo per altri interpreti. La collaborazione con Dalla. Viene scelto da Lucio Dalla per prendere parte nel 1979 al tour Banana Republic di Dalla e De Gregori, come tastierista e pianista. Lì ha avuto inizio l’apprendistato artistico di Curreri presso il gruppo del cantante bolognese guidato allora da Ricky Portera. Nella primavera del 1981 partecipa alla fondazione ufficiale del gruppo degli Stadio, proprio nel tour estivo di Dalla. A fianco di Dalla, Curreri ha iniziato la stesura del repertorio per il gruppo, incoraggiando la crescita di artisti dell’area bolognese, come Luca Carboni, per il quale Curreri, assieme a Roberto Costa, ha prodotto il primo LP ...intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film. Tre sono le canzoni scritte dall’artista per Dalla: Noi come voi (nell’album 1983), Il Duemila e Il gatto e il re (in Dalla/Morandi). Nel 1981 esce la prima canzone del gruppo: Grande figlio di puttana. Insieme a Roberto Roversi ha scritto una canzone per Paola Turci. Nel 1990 arriva la brusca separazione da Dalla che porta gli Stadio a un passo dalla decisione di sciogliersi. Con l’aiuto di Vasco Rossi, gli Stadio si affrancano definitivamente da Dalla firmando nel 1991 un contratto con la EMI Italiana che porterà Curreri e i nuovi componenti degli Stadio, Roberto Drovandi e Andrea Fornili, (della vecchia guardia resterà solo il batterista Giovanni Pezzoli) a diversi album di buon successo commerciale e di critica. Ha scritto insieme a Lucio Dalla Il sapore di un bacio per Raf. Tra le canzoni più famose ricordiamo Un senso, Buoni o cattivi, Rewind (interpretate da Rossi), Lo zaino, Bella più che mai, La faccia delle donne (repertorio Stadio). Ad esse si aggiungono ...E dimmi che non vuoi morire (per Patty Pravo, assieme a Roberto Ferri), La tua ragazza sempre, Prima di partire per un lungo viaggio, Stai ferma (per Irene Grandi), Menti brulicanti (per il Gabibbo), Benedetta passione (per Laura Pausini, assieme a Saverio Grandi), Cosa ne sai (per Anna Tatangelo), Favole della fattoria per Dolores Olioso, Stendi i panni per Fabio Cobelli, Vuoto a perdere (per Noemi, brano divenuto disco di platino e colonna sonora di Femmine contro maschi di Fausto Brizzi). Ha scritto inoltre alcune canzoni per Luca Carboni. Le collaborazioni con altri artisti. Fabrizio Foschini Musicista da sempre, tastierista, in attività come professionista dal 1978. In tournèe con Ivan Graziani, Gianni Togni, Miguel Bosè, Eduardo de Crescenzo, Massimo Ranieri (che ha diretto a Sanremo 1997) per citarne alcuni e con gli Stadio dal 1998. Per il teatro ha arrangiato e coprodotto (con Gianni Togni) due Musicals di successo: “Hollywood ritratto di un divo” con Massimo Ranieri (1997) e “G. & G.”, dedicato a Greta Garbo, allo Stadsteatern di Stoccolma (2002). Diverse le sue collaborazioni in studio di registrazione come arrangiatore, produttore e anche autore sia in Italia che all’estero (Messico e Spagna in primo luogo). Arrangiatore e autore, insieme a Gaetano Curreri e Fabrizio Moro, del singolo “I nostri anni”, brano che dà il titolo all’ultimo album degli Stadio per celebrare i trent’anni della Band. Sempre al fianco di Curreri sono nati un paio di progetti musicali che stanno riscuotendo grande successo di pubblico. Il primo con Paolo Fresu, il secondo coi Solis String Quartet. Scilla Hess Scilla è un’artista jazz/pop già affermata nonostante la giovane età. Nata a Lugano, in Svizzera, vive da tempo a Los Angeles. Parla correntemente diverse lingue: inglese, italiano, tedesco e francese. Ha un background europeo, dal momento che è nata da papà italiano e da mamma svizzero tedesca. Scilla può vantare un’esperienza di 13 anni come vocalist e performer con artisti e compositori di vari generi musicali. La sua musica è un’originale miscela di pop, jazz, cabaret e tratti burleschi, ispirata a modelli come Amy Winehouse, Etta James e Adele. Nel 2010 è arrivata alla finale svizzera dell’Eurovision Song Contest; nel 2012 è apparsa nel programma Die Grössten Schweizer Talente. Come compositrice ha vinto parecchi premi internazionali per la sua canzone “Sometimes”, mentre l’altro suo motivo “Champagne and Sugar” si è ben piazzato nel premio cinematografico “Muffin Top”. L’ultimo lavoro musicale di Scilla, che ha deciso di cambiare cognome - non più Siekmann, ma Hess come la nonna da nubile - è uscito a metà gennaio 2017 e si intitola semplicemente “Scilla Hess”. Sempre di quest’anno è lo spettacolo con la ballerina australiana Vera Ninkovic, “Fashion Show”, uno spettacolo che unisce moda, danza classica e musica. Maria Grazia Rabiolo è giornalista dal 1984, anno in cui è entrata alla RSI. Ha lavorato dapprima per l’Informazione, nella Redazione dei Notiziari e dei Radiogiornali, poi, dal 1991, per il Culturale. Ha partecipato alla realizzazione di varie trasmissioni, tra cui “Foglio volante”, Radiogiornale culturale. Dal 2011 ha assunto il ruolo di Responsabile dell’Attualità culturale della RSI, estendendo il suo campo d’azione alla Televisione e a Internet. Dagli anni universitari coltiva una vera passione per la narrativa contemporanea, in particolare per quella di lingua italiana, e proprio per questo le piace intrattenersi con gli scrittori e parlare dei loro libri. Nel corso degli anni ha intervistato diverse personalità. Alcuni di questi colloqui sono stati trascritti in riviste. Nel 1994, presso l’editore Dadò, è uscito Leggere il Novecento con Carlo Bo. Negli ultimi tempi si dedica all’organizzazione per Rete Due, in collaborazione con l’Istituto di Studi italiani dell’USI, di cicli di incontri aperti al pubblico, incentrati su momenti o figure della Letteratura di lingua italiana. L’ultimo, tuttora in corso, si intitola “Geografia e storia della Letteratura italiana. Carlo Dionisotti a Lugano”. Gian Luca Verga Gianluca Verga. Giornalista e produttore radiotelevisivo, alla RSI da 30 anni, azienda per la quale ho ricoperto molteplici ruoli nei differenti ambiti di programma e gestione. Collaboratore per anni nell’ambito dei settori “Cultura e spettacoli” delle principali testate locali, membro della giuria del Premio Tenco, la principale rassegna dedicata alla canzone d’autore. Goloso onnivoro e curioso e appassionato di musica, organizzatore di eventi, promotore di iniziative e progetti il cui comun denominatore è la promozione e la condivisione del “soffio della vita”, del suo linguaggio intimo, vitale e universale, capace come nessun altro di raccontare un popolo ovvero la musica. Pietro De Marchi Quella carta velina variopinta Pietro De Marchi Incontro con Stefano Vassere Pietro De Marchi, nato a Seregno (MI) nel 1958, vive dal 1984 a Zurigo, dove insegna letteratura italiana all’università. Ha pubblicato vari studi di carattere filologico e critico, tra cui l’edizione delle Poesie milanesi di Francesco Bellati (Milano, All’insegna del Pesce d’Oro, 1996) e i due volumi Dove portano le parole. Sulla poesia di Giorgio Orelli e altro Novecento (Lecce, Manni, 2002) e Uno specchio di parole scritte. Da Parini a Pusterla, da Gozzi a Meneghello (Firenze, Cesati, 2003). Più recentemente ha curato l’edizione dei racconti inediti di Silvio Guarnieri, Lavori d’autunno (San Cesario di Lecce, Manni, 2012) e di Tutte le poesie di Giorgio Orelli (Milano, Oscar Mondadori, 2015). Ha curato inoltre due numeri monografici di “Versants” (2013 e 2015): Autrici e autori della Svizzera italiana nel secondo Novecento; Vicini d’anagrafe. Poeti di un quindicennio (19201935). Recentissima la ristampa, con sua postfazione, della raccolta di racconti di Giorgio Orelli, Un giorno della vita (Milano, Marcos y Marcos, 2017). Attivo anche come scrittore in proprio, ha pubblicato un volume di racconti, Ritratti levati dall’ombra (Bellinzona, Casagrande, 2013) e tre raccolte poetiche, tutte edite da Casagrande: Parabole smorzate e altri versi (1990-1999), con prefazione di Giorgio Orelli (1999); Replica (2006; Premio Schiller 2007) e La carta delle arance (2016), volume per il quale ha ricevuto il Premio Gottfried Keller 2016. Un’ampia antologia delle sue poesie, con traduzione in tedesco, stata curata da Christoph Ferber: Der Schwan und die Schaukel / Il cigno e l’altalena. Gedichte und Prosastücke 1990-2008 (con postfazione di Fabio Pusterla), Zurigo, Limmat Verlag, 2009. Un’altra antologia, con traduzione in inglese, è stata allestita da Marco Sonzogni: Here and not Elsewhere. Selected Poems 1990-2010, Toronto, Guernica Editions, 2012. Quella carta velina variopinta, frusciante tra le dita di chi la distendeva, la stirava con cura, specie negli angoli, per innalzare sotto i nostri occhi un fragile cilindro, una precaria torre e poi incendiarla con uno zolfanello, sulla cima; e noi che aspettavamo intenti di vederlo, quel sole di Sicilia stampato sulla carta, sollevarsi dal piatto con scrollo leggero tramutantesi poi in volo tremulo. Pietro De Marchi presenta a PoOESTATE la sua ultima raccolta di poesie, La carta delle arance. Dice Rodolfo Zucco di questa serie: «Antichi aeroplanini al decollo, bolle di sapone... Non è infrequente, tra le metafore del fare poesia, l’immagine dello stacco da terra, della levitazione. Ma quella trovata da Pietro De Marchi nella poesia che sigilla La carta delle arance e gli dà titolo ci porta assai peculiarmente dentro le ragioni e le pulsioni di un’esperienza di scrittura in cui hanno parte fondante, radicale, la consapevolezza dell’effimero e, ad avversarla, l’ostinazione che pretende l’iterazione del miracolo. Capiamo allora, giunti al punto apicale del libro e della trilogia che esso conclude, come De Marchi sia riuscito – accensione dopo accensione, verso dopo verso – a farci riconoscere, nel volto del bambino protagonista della poesia di congedo, il nostro stesso volto». Stefano Vassere Stefano Vassere è direttore delle Biblioteche cantonali e del Sistema bibliotecario ticinese. Da molti anni è docente di Semiotica e Teoria dei linguaggi al Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche “Luigi Sacco” dell’Università degli Studi di Milano. Sergio Roic Vorrei che tu fossi qui wish you were here Incontro con Aurelio Sargenti Sergio Roic Quella umana è l’unica intelligenza dell’universo? La professoressa californiana Rosa Rogers lo sostiene a Canberra, in Australia, citando il principio antropico. Trent’anni prima Miloš Ostoji le aveva svelato il significato dell’immagine dell’elefante meridionale che 35.000 anni fa popolava Europa e Asia Minore: è il caposaldo della memoria collettiva che innerva il progredire dell’intelligenza naturale. Ma che cosa accomuna l’artista della tribù degli uomini, vissuto ai tempi dell’elefante meridionale, e la sua compagna Argentea, con i nostri contemporanei Rosa Rogers, Peter Andina e Miloš Ostoji? L’idea platonica che dio crea il mondo per mezzo del pensiero dell’uomo. E poi c’è la canzone canticchiata da Syd Barrett, il leader dei Pink Floyd: è un ritornello, come lo zampettare di un uccellino su un ramo o la corsa a perdifiato di un roditore nel sottobosco; cinque passi veloci verso il basso, poi un balzo, due, tre verso l’alto, fuggendo via d’un tratto. Syd diceva che quella melodia l’aveva incontrata in un altro mondo. Quel mondo poteva essere un’altra dimensione o il regno del passato. Il cantante dei Pink Floyd amava canticchiare la canzone mentre disegnava un lago, schizzando forme umane e animali nella sabbia. Quello era il suo trip, innegabilmente. Diceva, diceva a quel mondo racchiuso nella sua testa: oh, come vorrei, come vorrei che tu fossi qui, wish you were here. Aurelio Sargenti Aurelio Sargenti, dopo la laurea in filologia italiana all’Università di Pavia (relatore: Dante Isella), ha conseguito il dottorato di ricerca in lingua, letteratura e civilizzazione italiane all’Università di Ginevra. Ha lavorato a più riprese con il Fondo Nazionale Svizzero della Ricerca Scientifica. È stato esperto dell’insegnamento dell’italiano nella scuola media del Canton Ticino. Insegna lingua e letteratura italiana al Liceo Cantonale di Lugano 2, istituto del quale è preside dal 2011. Oltre a saggi apparsi in riviste d’ambito otto-novecentesco e in opere collettive (in particolare su Carlo Porta, Alessandro Manzoni, Vincenzo Monti, Luigi Rossari, Delio Tessa) ha pubblicato l’edizione critica e commentata delle Poesie milanesi di Tommaso Grossi, Milano, Scheiwiller, 1988 e, dello stesso autore, il Carteggio 1816-1853, Milano, Centro Nazionale Studi Manzoniani, 2005. Una nuova edizione rivista e accresciuta delle Poesie milanesi di T. Grossi è stata edita da Interlinea Edizioni, Novara 2008. Con Flavio Catenazzi ha curato per la collana dei «Testi per la storia della cultura della Svizzera italiana» l’edizione commentata del Carteggio settecentesco tra il padre somasco luganese Giampietro Riva e il poeta, pittore bolognese Giampietro Zanotti. Meta Kusar Ljubljana Incontro con Pia Todorovic Margrit Schenker (fisarmonica) Meta Kušar leggerà poesie dal suo libro Ljubljana che ha dedicato alla sua città natale e che evoca la città natale e il percorso di vita di ogni ascoltatore o lettore. Dialogherà con la musicista Margrit Schenker che, con grande sensibilità, ha messo in musica alcune sue poesie dal libro Ljubljana e che l’accompagnerà con la sua fisarmonica in questo “Trono della Poesia” Meta Kušar è nata il 10 maggio 1952, in Iugoslavia. Ha studiato lingua e letteratura slovena, croata e serba, alla Facoltà di Filosofia dell’Università di Lubiana. Ha pubblicato il primo libro di poesie “Madeira”, in sloveno e in italiano, pubblicato nel 1991, primo anno dello stato indipendente della Slovenia. Altre pubblicazioni sono seguite dal 1997 in avanti: Svila in lan/Silk and flax, Lubiana 1997 Ljubljana, Lubiana 2004 Lublana, Bratislava 2008 Jaspis, Lubiana 2008 Ljubljana, in sloveno e inglese, Londra 2010 Ljubljana, in serbo, Novi Sad 2011 Vrt, Ljubljana 2014, premio Veronika – per il miglior libro di poesia dell’anno Azur/Himmelblau, in sloveno e in tedesco, Klagenfurt 2015 Libro di interviste, Intervju, Ljubljana 2009 Libro di saggi, Što je poetiko ili sat ilegale, Ljubljana 2011, premio Marjan Rožanc per il miglior libro sloveno di saggi dell’anno Meta Kusar ha curato anche la sceneggiatura e la regia di tre film, Naš Jurij Souek, Što to zaista znai, Metka Krašovec Tra le sue produzioni performance letterarie con musica: Prestol poezije/The Throne of Poetry, in scena a Lubiana, Washington, Chicago, Cleveland, Ohio State University Columbus, Toronto, London Meta Kušar produce anche programmi radiofonici nel settore cultura, per la RAI-programma sloveno, e per la Radio della Slovenia, con incontri pubblici con poeti, scrittori, filosofi, psicologi analitici. Ha promosso in Slovenia i primi libri di psicologia analitica: C.G. Jung: Ricordi, sogni, riflessioni; Marie Louise von Franz: Puer aeternus; C.G. Jung e altri: L’uomo e suoi simboli. Meta Kušar è membro dell’associazione femminile MIRA e del Pen sloveno. Pia Todorovic Pia Todorovic Redaelli (*1951) ha studiato filologia italiana e slava all‘Università di Basilea e si è laureata con una tesi sulle filastrocche della Svizzera italiana: Parole in ritmo: testi formalizzati della Svizzera italiana. Ninne nanne, rime, filastrocche, conte e scioglilingua (Società svizzera per le tradizioni popolari, Basilea 1987). Ha curato una raccolta di fiabe ticinesi: Märchen aus dem Tessin (Diederichs, Köln 1984, ristampa Limmat Verlag 2006). Nel 2002 ha partecipato al Convegno internazionale della Società Europea delle Fiabe con una conferenza sul tema: Il desiderio nelle fiabe ticinesi. Per la Società Svizzera delle Fiabe ha tenuto una serie di seminari. Nel 1997 ha creato la sezione della Svizzera Italiana, della quale è responsabile. Insieme a al marito, Mario Redaelli, ha svolto studi sull’emigrazione ticinese a San Pietroburgo. Hanno pubblicato in particolare: Montagnola San Pietroburgo. Un epistolario della Collina d’Oro 1845-1854, Edizioni Le Ricerche Montagnola 1998; Ivan Bianchi. Un ticinese pioniere della fotografia a San Pietroburgo. Edizioni Le Ricerche 2002; Squarci di storia pietroburghese e moscovita nelle immagini del fotografo Ivan Bianchi. Edizioni Le Ricerche/Biblioteca cantonale di Lugano 2005. Margrit Schenker Margrit Schenker (1954) Pianoforte, organo, fisarmonica, composizione. Insegnante di pianoforte alla Scuola cantonale e alla Scuola di musica a Küsnacht ZH. Organista nella chiesa di St. Martin a Effretikon ZH. Duo di improvvisazione KRAK con il clarinettista zurighese Valentin Vecellio. Artist in residence alla Pauline Oliveros Foundation Kingston N.Y. 1993 – 1994. Ha composto diverse opere piccole per orchestre ridotte e cori che sono state eseguite in Svizzera e all’estero. Dal 1998 pubblicazione presso la casa editrice Furore Kassel. Composer in residence a Visby, Svezia, 2014 – 2016. Ha messo in musica poesie di Meta Kusar per il progetto „Rabenschnur“ (prima esecuzione nel 2016). Davide Monopoli Tra poesia e filosofia un’affabile conversazione Davide Monopoli è lieto di presentare, intarsiandoli in maniera disinvolta, due versanti del suo discorso. Da una parte, muovendo da un pamphlet filosofico che indaga la vita umana ai tempi del Capitale: Dell’eterosofia. Per un’etica della gioia in tempi apocalittici e cannibalici; dall’altra, affidando a pluralia – una raccolta poetica ad alta improbabilità – la possibilità inattesa di un dire inedito. Schede dei libri: Dell’eterosofia. Per un’etica della gioia in tempi apocalittici e cannibalici, Pungitopo Editrice, 2016 Esiste un antidoto agli effetti disumanizzanti del capitalismo? È possibile ritrovare un po’ di gioia in questi tempi apocalittici e cannibalici? Affidandosi alla forma del pamphlet, attraverso l’intreccio di filosofia e psicoanalisi, l’autore indaga la vita umana ai tempi del Capitale individuando una prassi atipica e vitale: l’eterosofia. Grazie a un rinnovato incontro con l’Altro – con la saggezza dell’Altro – può scaturire quella scintilla che trasforma l’esistenza e che può inaugurare, inaspettatamente, modi di vivere singolari e inediti. pluralia, Manni Editori, 2017 Questa raccolta poetica è strutturata in tre sezioni-movimenti e dà vita ad un corpus unitario che, attraverso versi essenziali ma densi di immagini, unitamente a scansioni musicali e linee grafiche, elabora un processo di rarefazione della scrittura. Un estremo rigore delinea il rapporto senso-verso in una tessitura fondata su un ritmo costante che si fa anche portavoce di una filosofia di vita. Davide Monopoli (Lugano, 1977) ha compiuto studi umanistici all’Università di Ginevra e nel 2010 ha inaugurato Kepos: uno studio di filosofia e cura di sé, nel frattempo divenuto mobile. Il suo discorso ruota attorno alla domanda che lo sostiene: e se la filosofia fosse proprio ciò che rende la vita più interessante della filosofia? Oltre a vari libri rari e d’artista ha pubblicato: antologia della durata (alla chiara fonte 2003); a titolo provvisorio (alla chiara fonte 2004); in parole polvere (LietoColle 2007); to mega poiema (via al Chioso 10 Lugano, architexture 2009); v( )ce del verso (una tantum 2011); Dell’eterosofia. Per un’etica della gioia in tempi apocalittici e cannibalici (Pungitopo 2016); pluralia (Manni 2017). Andrea Scanzi Affinità e divergenze tra Faber, Ivan e Gaber Fabrizio De André, Giorgio Gaber e Ivan Graziani: tre grandi della canzone d‘autore italiana. Il primo celebratissimo, il secondo citatissimo (ma quanti poi lo conoscono davvero?), il terzo colpevolmente dimenticato. In questo monologo inedito, in esclusiva a Lugano, Andrea Scanzi racconterà le affinità e divergenze di tre artisti inquieti, sviscerandone le carriere sature di rivoluzioni e svelandone le molte affinità, ma anche le non poche divergenze. L‘amore, la politica, il sociale. Le parole, la musica: quel loro buttare lì qualcosa, nel disperato tentativo di risvegliare le coscienze. Andrea Scanzi Sono nato ad Arezzo il 6 maggio 1974. Mi sono laureato in Lettere, Università degli Studi di Siena con sede ad Arezzo, con una tesi sui cantautori della prima generazione: anno 2000, il titolo era “Amici fragili”. Faccio il giornalista dal 1997. Ho cominciato nel Mucchio Selvaggio, dopo alcuni articoli nella fanzine universitaria Zonedombra curata dall’amico Gianluca Dejan Gori. Negli anni ho scritto per Il Manifesto, Il Riformista, L’Espresso, Rigore, MicroMega, Hard Gras (pubblicazione olandese), Linea Bianca, Tennis Magazine, Grazia, Donna Moderna, etc. Dal 2005 al 2011 ho firmato su La Stampa. Mi occupavo principalmente di cultura e spettacoli, ma tra il 2009 e il 2011 ho fatto anche l’inviato per il motomondiale. Da settembre 2011 sono definitivamente passato al Fatto Quotidiano, che a dire il vero mi aveva cercato anche prima della sua nascita, per l’esattezza nell’aprile del 2009: inizialmente rifiutai e non me lo perdonerò mai. Mi occupo di quasi tutto, e pare sia un difetto: cultura e spettacoli, sport, politica, costume, sociale, enogastronomia e (ove possibile) sadomaso. Sono, tra le altre cose, sommelier degustatore ufficiale (AIS) e assaggiatore di formaggi (ONAF). Sono anche vegetariano, ormai quasi vegano. Faccio parte della giuria del Premio Tenco e Premio Bertoli. Sono direttore artistico del Premio Pigro dedicato a Ivan Graziani. Il mio primo libro, edito da Limina (di cui sono stato anche editor tra il 2001 e il 2003), è stata l’ipervenduta autobiografia di Roberto Baggio “Una porta nel cielo/Il sogno dopo”: ne curai i testi con Enrico Mattesini. Poi ne sono arrivati altri. Due di questi, “Elogio dell’invecchiamento” e “Non è tempo per noi”, sono stati più volte ristampati e per questo figurano rispettivamente negli Oscar Mondadori e nella collana BUR Bestsellers Rizzoli. Sono stato tra i primi in Italia a credere nella letteratura sportiva, a raccontare il percorso politico di Beppe Grillo e a fotografare il renzismo. Dal 2011 giro l’Italia portando i miei spettacoli teatrali, prima su Giorgio Gaber e poi su Fabrizio De André. Una mia foto al Signor G, scattata con una reflex Pentax MX nel settembre 1991 all’Anfiteatro di Fiesole, è divenuta uno degli scatti più celebri di Gaber, usato per copertine di dischi e libri. Spesso mi vedete in tivù. Tra i primi a portarmi sul piccolo schermo, Umberto Nigri (Victory, La7, 2009), Geppi Cucciari (G-Day) e Antonello Piroso (Ma anche no). In alcune occasioni ho recitato (va be’) per Maccio Capatonda. Ho due labrador nere, protagoniste del libro “I cani lo sanno” (Feltrinelli). Ho anche un ego che fa provincia, ma questo si sa. Una delle frasi a cui sono più legato è di Edmondo Berselli, amico e maestro. L’ha scritta nel libro “Liù” (2009): “A proposito di allievi, avevo nominato mio discepolo, almeno a titolo morale, anche Andrea Scanzi, il boy di Arezzo, autore fra altre robette gaberiane e beppegrilliste di un eccitante e spiritoso Elogio dell’invecchiamento, dedicato alla cultura del vino, ma ormai è troppo cresciuto e affermato, e quindi allievo un corno, al massimo lo eleggo compagno di merende”. Il 23 aprile, per Rizzoli, è uscito il mio primo romanzo, “La vita è un ballo fuori tempo”, giunto rapidamente alla sesta edizione. Il 13 settembre sono stato il “padrino” della maratona di Alba dedicata a Beppe Fenoglio, davanti a sua figlia Margherita e alla sua città, ed è stato come chiudere un altro piccolo grande cerchio. Nella stagione 2014/15, oltre a continuare la mia attività di osservatore politico (principalmente a Otto e mezzo su La7), sono stato uno degli ospiti fissi del Processo del Lunedì su RaiTre. Sempre lunedì firmo Ten Talking Points sul sito del Fatto, rubrica satirica sulla serie A. Ancora sul sito del Fatto, ogni martedì esce sul cartaceo la mia rubrica Identikit e poi, alle ore 18, curo la rubrica Fuoricampo (all’interno dello speciale online Insider). Da settembre ad aprile 2015/16, ogni mercoledì mattina dalle 7.50 alle 8, ho commentato i fatti del giorno su Radio Capital. Il 23 gennaio 2016, sempre con Giulio Casale, ho esordito a Fiorenzuola con il mio nuovo spettacolo Il sogno di un’Italia, quarta opera teatrale da me scritta, interpretata e regolarmente depositata alla SIAE, dopo Gaber se fosse Gaber, Le cattive strade e Fuochi sulla collina. Il 6 maggio, giorno del mio com- pleanno, ho messo in scena a Modena – ancora con Giulio Casale – il mio quinto spettacolo, Quel gran genio del mio amico – Le canzoni di Edmondo Berselli. A metà luglio è partito Futbol, il programma che ho condotto in seconda serata su La7. Sette puntate, dal 12 luglio al 23 agosto. Il 12 settembre ha debuttato a Modena il mio sesto spettacolo teatrale, Eroi – Dieci storie emblematiche di sport. Da ottobre ho preso la direzione artistica dell’Arezzo Passioni Festival. Il 3 novembre uscirà il mio secondo romanzo, ancora per Rizzoli: I migliori di noi. Libri: 2002 – Il piccolo aviatore. Vita e voli di Gilles Villeneuve (Limina, ristampato nel luglio 2012 da TEA); 2003 – C’è tempo. Ritratti a scomparsa (PeQuod, prefazione di Daniele Luttazzi. Fuori catalogo); 2004 Canto del Cigno (Limina, prefazione di Gianni Mura. Fuori catalogo); 2006 – Ivano Fossati. Il Volatore (Giunti); 2007 – Elogio dell’invecchiamento (Mondadori, anche e-book, 3 edizioni. Aggiornato e ristampato nella collana Oscar Mondadori nel giugno 2015); 2008 – Ve lo do io Beppe Grillo (Mondadori, ristampato e aggiornato nel luglio 2012 con prefazione di Marco Travaglio); 2010 – Il vino degli altri (Mondadori, anche e-book); 2011 – I cani lo sanno (Feltrinelli); 2013 – Non è tempo per noi (Rizzoli, anche e-book, 3 edizioni. Aggiornato e ristampato nella collana BUR Bestsellers nell’ottobre 2014. Due edizioni); 2015 – La vita è un ballo fuori tempo (Rizzoli Narrativa, anche e-book, sei edizioni. Ristampato nella collana BUR Bestsellers nel maggio 2016); 2016 – I migliori di noi (Rizzoli Narrativa) Racconti o saggi con altri autori : Rossoneri comunque (Limina 2004); La matematica del gol (Fandango 2007); Happy Birthday, Nebraska (Feltrinelli, 2012, solo e-book); Conoscenza e “sapere” digitale (a cura di Mario Capanna, Nomos 2014); Migliorare si può. 300 consigli dai migliori (Mondadori, 2015) Testi : Una porta nel cielo/Il sogno dopo, autobiografia ufficiale di Roberto Baggio (testi di Enrico Mattesini e Andrea Scanzi, Limina 2001-2003) Prefazioni/postfazioni : La strategia della tartaruga, di Maurizio Costanzo (Mondadori 2009, prefazione); Ivan Graziani – Viaggi e intemperie, di Lorenzo Arabia (Minerva 2012, postfazione); F CK Blogbook 2011-2014, di Flavio Campagna (Autoprodotto 2015, prefazioni di Marco Travaglio e mia); Come un uomo, di Alberto Bertoli con Gabriele Maestri (Infinito Edizioni 2015, prefazione); Ivan Graziani – Il primo cantautore rock, di Paolo Talanca (Crac 2015, prefazione); Amaranto siamo noi – La storia del calcio ad Arezzo, di Raffaello Emiliani e Carlo Fontanelli (Geo Edizioni 2015, prefazione); G&G – Gaber a fumetti, di Davide Barzi e Sergio Gerasi (Beccogial- lo 2016, prefazione); L’attimo fuggente, di Davide Grassi (Edizioni della Sera 2017, prefazione) Teatro : 2011/2015 – Gaber se fosse Gaber (Tournée finita, ma ogni tanto ripreso. 130 repliche); 2013/1015 – Le cattive strade (con Giulio Casale. Tournée finita, ma ogni tanto ripreso. 90 repliche); 2014/2017 – Fuochi sulla collina (con Filippo Graziani); 2016/2017 – Il sogno di un’Italia (con Giulio Casale. Prima 23 gennaio a Fiorenzuola); 2016 – Eroi – Dieci storie emblematiche di sport Serate speciali : 2012 – Decalogo del buon bevitore (8 dicembre, replica unica a Cavallermaggiore); 2014 – Non è tempo per noi (1 maggio, con Giulio Casale. Replica unica a Perugia durante il Festival Internazionale di Giornalismo); 2015 – Edo si racconta (1 luglio, con Edoardo Bennato, ad Arezzo); 2015 – Dieci cose da ricordare di questi ultimi decenni sbandati (26 giugno a Carpi e 21 luglio a Livorno, Festa del Fatto Quotidiano); 2015 – Maratona fenogliana, “padrino” della giornata ad Alba con quattro lezioni introduttive in altrettanti luoghi fenogliani (Alba, 13 settembre); 2016 – Quel gran genio del mio amico – Le canzoni di Edmondo Berselli (Modena, Forum Monzani, 6 maggio, con Giulio Casale) Premi: 2003 – Premio Sporterme come “miglior giornalista under 30”; 2004 – Premio Coni Letteratura Sportiva; 2010 – Premio Durruti; 2010 – Premio Abruzzo Wine; 2012 – Premio Internazionale Cilea Giornalismo e Cultura; 2012 – Premio Nazionale Paolo Borsellino; 2013 – Premio Lunezia (per Gaber se fosse Gaber); 2013 – Premio Miglior Spettacolo Teatrale 2012/13 (Gaber se fosse Gaber); 2013 – Premio Miglior Giornalista italiano su Twitter (dopo la nomination nel 2012); 2013 – Premio Miglior Opinionista Televisivo dell’Anno (RaiDue, programma Un anno da paura a cura di Marco Giusti); 2014 – Premio Giornalista dell’Anno; 2014 – Premio Gusto Divino – Ambasciatore del Gusto; 2014 – Premio Pigro Ivan Graziani; 2014 – Candidato nella decina finale delle categorie “Miglior personaggio dell’anno”, “Miglior cattivo dell’anno” e “Migliore trasmissione tivù social” ai Macchianera Awards 2014; 2015 – Premio Miglior Giornalista dell’Anno; 2015 – Premio Casentino Premio d’Onore Per il Giornalismo; 2015 – Premio Caccuri 2015; 2015 – Premio Nazionale Galvanina per il Giornalismo; 2016 – Premio Magna Grecia Awards “Agorà; 2016 – Premio Pietro Calabrese; 2016 – Premio Lunezia (per Fuochi sulla collina). IlFattoQuotidiano.it / BLOG / di Andrea Scanzi Gino Agostini Confabulazioni Gino Agostini, giovane autore ticinese, presenta due suoi libri. Il suo primo libro “Confabulazioni”, con aforismi ironici, tratta provocatoriamente il tema del denaro, dell’amore, e della politica, in un gioco di parole agro-dolci. Il suo secondo libro “ Colei - Psiche Nuda”, un libricino vellutato libretto tascabile, è una raccolta di dolci dodici poesie d’amore e di attrazione. La prefazione è molto intensa, snocciola un sentimento profondo che si alterna in un soliloquio bipolare scardinando molteplici concetti e consuetudini. Gino Agostini. Nato e cresciuto sulle rive del Ceresio, nel modesto seppur laborioso comune di Caslano, Gino si è sempre destreggiato nella scrittura sin dai primi anni d‘età, la sua prima parola fu infatti ‚aeroplano‘ anzichè le tipiche ‚Mamma‘ o ‚Papà‘. Alle elementari la sua materia preferita era di gran lunga l‘italiano, dove amava riassumere i libri che gli venivano assegnati da leggere. All‘età di 26 anni ha pubblicato il suo primo libro, ‚Confabulazioni‘. Esso è il succo di tutto ciò che passa per l‘ingarbugliata mente dell‘autore, si spazia infatti da poesie profonde e legate all‘amore fino ad arrivare ad ironici ed accattivanti aforismi, alcuni nati rivedendo rinomati proverbi italiani. Dopo un discreto successo nel piccolo Ticino, all‘imbrunire del 2016 pubblica ‚Colei - Psiche Nuda‘ , minuscolo ma intenso libro caratterizzato da molteplici poesie, in accoppiata con un esuberante prosa molto ironica, ‚Congetture sui paraggi...‘, pubblicata solo sui portali digitali e ricca dei più disparati giochi di parole, per evidenziare quanto proprio la verità sia l‘unico gioco di parole a cui nessuno pare voglia più giocare. Lorenzo Buccella e Gudrun De Chirico 24 volte al secondo Ci sono gli schermi dell’infanzia e c’è l’infanzia degli schermi. Un mondo che scorre via su un palcoscenico intermedio dove tutto è ancora possibile. Essere bambini o essere fantasmi. Lorenzo Buccella è nato a Lugano nel 1974. Lavora come giornalista alla Radiotelevisione Svizzera. È editor di PardoLive, rivista e sito ufficiali del Festival del film Locarno. Insegna “Analisi del linguaggio audiovisivo” e “Fenomenologia degli stili” presso la Scuola Universitaria della Svizzera Italiana. Ha realizzato diversi documentari (Sorelle d’Italia, Vendesi Sicurezza, Bill Barazetti: un dilemma svizzero); spettacoli teatrali e performance poetiche (La ballata dei matti, La signora sporca, Confesso, Il killer, Family Card); ha scritto sceneggiature cinematografiche (Siesta, Uno contro uno, Taxiphone, Come un morto ad Acapulco); è stato autore e conduttore radiofonico per Rai RadioDue; ha recitato nella parte di se stesso nel mockumentary Rsi di Fulvio Bernasconi “Operazione Lombardia”. La sua ultima pubblicazione: “Forever Young”, storia del Festival del film Locarno 1997-2012” (Ed. Festival del film Locarno 2014). In precedenza, ha pubblicato racconti e poesie per Lupetti Editore, Marcos & Marcos, Mobydick, Iceberg e varie riviste letterarie italiane e svizzere. Dal 2010, assieme alla danzatrice-performer Gudrun De Chirico e a suo figlio Ruben, porta in scena spettacoli di poesia col nome di “Family Card”, presentati ogni anno anche a Lugano nell’ambito di POESTATE. Gudrun De Chirico Laureata al DAMS di Bologna, danzatrice performer, curatrice e critica d‘arte, traduttrice (bilingue italiano-tedesco), scrive per le riviste d‘arte Meta, Zeta, Inside, Art in Italy e Cooperazione. Tra il 2001-2007, corso di specializzazione professionale in Danza ModernoCreativa presso il Centro Studi Danza Chorea di Bologna, fondato e diretto da Nicoletta Sacco - Preparazione fisica alla danza, Acrobatica, Tecnica Classica, Tecnica di Scomposizione del movimento, Tecnica Moderna (Graham, Humphrey e Limòn), Composizione Coreografica, Analisi del Movimento Laban, Teatro-Danza, Danza Creativa e Danzaterapia (metodo Maria Fuchs), Fluida Danza, Movimento Istintivo, Storia della danza. Dal 2002 al 2010, studio e ricerca in “Scomposizione del movimento”, tecnica di danza contemporanea ideata da Nicoletta Sacco nel 1985: una danza fluida ed asimmetrica che prevede un continuo scambio tra creatività del movimento e tecnica, in un ritmo di gioco che coinvolge tutta la persona. Tra i vari seminari: 2002 workshop di tecnica della danza contemporanea (Cunningham based)con la danzatrice-coreografa americana Roberta Escamilla Garrison“; 2004 workshop di tecnica contact con il danzatore e coreografo Giannalberto De Filippis dove il “contatto” viene utilizzato sia come strumento per indagare più a fondo il proprio corpo e le sue meccaniche naturali sia come canale di relazione fra se stessi e gli altri; 2005 stage di danza contem- poranea con la danzatrice israeliana Michal Mualem (compagnia Sasha Waltz); 2006 laboratorio di tecnica, studio del movimento e composizione coreografica condotto dalla danzatrice e coreografa Simona Bertozzi; 2008 seminario di Pizzica e danza del Salento condotto da Chiara Sergio; 2009 seminario di Danza Butoh Blanc “The Intensity of Nothingness” con il maestro giapponese Masaki Iwana (fondatore e direttore dell’istituto per la ricerca della danza Butoh, La Maison de Butoh Blanc, con sede in Francia, nella Normandia meridionale); 2011 workshop sull’umorismo del Clown condotto da Enrica Dal Zio; 2013 e 2014 workshop sulla danza new butoh con la danzatrice e coreografa giapponese Sayoko Onishi (con approfondimento degli stili dei due fondatori del butoh Kazuo Ohno e Tatsumi Hijikata). Spettacoli (ideazione, coreografia e interpretazione): “Bazura”, “Carte e Ritagli”, “99% acrilico 1% pelle”, “IdeAzione” (tutti al Link di Bologna dal 2001) Spettacoli (coreografia di Nicoletta Sacco): “Benvenuti nel mondo di Schiller”, “Noi Macbeth”, “Fuego Sagrado”, “Le Tentazioni di Eva” (Bologna, dal 2004) Spettacolo di teatro-danza “Un buco di memoria” (bilingue in italiano e tedesco) scritto, diretto e interpretato assieme a Toni Jop, sulla deportazione degli ebrei in Sudtirolo (Merano 2008) I cortometraggi: “Uno contro uno” di Riccardo Marchesini (2000), “Entropica” di Fabio Donatini (2007). Attrice-danzatrice nei film: “Io sono viva” di Francesca Franzoso (2009), progetto di video danza selezionato al festival internazionale di Video Arte quarta edizione “The Scientist” di Ferrara; “I Principi dell’indeterminazione-il Boia” di Fabio Donatini (2011) selezionato al Festival cinematografico Visioni Italiane alla Cineteca di Bologna. Azioni pubbliche: Piazza Verdi (Bologna) per il Bar Piccolo in “Cerchio di Terra”, durante la Giornata Mondiale della Danza e in “The Vitruvio Horror Live Show” ambientato nei canali sotterranei di Bologna tra cui “Io Cupido Punk”, “Io Elvis The King”, “Io Donna Velata”. Nel 2009, performance al MAMbo Museo d‘Arte Moderna di Bologna in “Romantica in rosso” con replica presso lo Spazio Autogestito Fioravanti di Bologna. Tra le ultime performance: 2011 “Grunge is dead” ai Magazzini Criminali di Sassuolo, “Le Tentazioni di Eva” (Udine), “Mina – Non credere” nell’ambito della serata della LILT-Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Corte Isolani, Bologna). Nel 2012 “Serpente in Manette” (Street Parade, Zurigo, Svizzera); “Topotransformer-Il Disinfestatore” spettacolo per bambini con l’accompagnamento del jukebox musicale e demenziale di Luigi Mosso (Breganzona, Svizzera); nel 2013 la performance transgender “A Caccia di Kurt”, che in un crossdressing serrato mischia la favola di Cappuccetto Rosso alle litanie sulle armi di Full Metal Jacket per comporre un’inquietante lirica sulla sparizione di un’icona del rock come Kurt Cobain (nell’ambito della mostra personale “Difettata” di Stefania Gagliano allo spazio artistico Caye’s Lab di Modena a cura di Luiza Samanda Turrini). Performance seriali con la danzatrice Belinda Diamanti in “Una Storia vecchia come il Mondo” (Italia, Svizzera, Germania) che rendono omaggio a varie donne del cinema, da Daryl Hannah-Black Mamba in Kill Bill di Tarantino passando per Monica Vitti-La Ragazza con la Pistola di Monicelli fino a Sue Lyon-Lolita di Kubrick. Nel 2014 la performance “Storie maledette” lungo il bancone del bar situato all’interno del music-club Arteria di Bologna; “Paura” (2014) realizzata a Istanbul nella piazza Sultanahmet; “Retourner à ma geisha” e “Pigramente signora”, entrambe ispirate a Patty Pravo (2014, Arteria di Bologna). Dal 2000 porta avanti il progetto personale di “arte in movimento” -principalmente presso gli spazi del Centro Studi Danza Chorea di Bologna- con cui rilegge la storia dell’arte passata e contemporanea attraverso il linguaggio del corpo. Nel 2008 è ospite con “arte in movimento/ri-narrativizzando Marina Abramovic” al Teatro dell’Accademia di Belle Arti di Bologna all’interno del corso di tecniche extramediali tenuto da Lelio Aiello. Dal 2016, a Cureglia (CH) con il patrocinio del Comune, conduce il corso settimanale “Bambini in scena”, laboratorio creativo per le scuole elementari che viaggia attraverso gli stimoli del teatro, dell’arte e della danza. Performance artistiche assieme ai poeti visivi Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti: “Sentieri Interrotti”, Bassano del Grappa, 2000; “L’Ombelico del mondo” Rai Educational, Rai 3, 2000; Museo Ideale Leonardo da Vinci, 2001; Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari in “Aree intermediali e sinestetiche”, Roma, 2001; Casa del Mantegna, Mantova, 2002; Teatro Studio di Scandicci, 2002; Giubbe Rosse, Firenze, 2002; Teatro S. Ambrogio e Stazione Ostiense in “Arte in transito”, Roma, 2002. Performance artistiche con il collettivo ZimmerFrei (Belgio/Bologna) in Panorama Bologna 2005 e in Domestic Exiles 2008, Ale Guzzetti (Varese), Philip Corner (New York/Reggio Emilia), Ugo Dossi (Monaco di Baviera), Kiddy Citny (Berlino). Performance artistica assieme a Renato Nicolini (ex assessore alla cultura di Roma) e Marilù Prati (Roma 2007); partecipa con “Io Dietrich” alla rassegna “Roma Design +” patrocinata dall’Università La Sapienza Facoltà di Architettura. A partire dal 2010, dopo la nascita del figlio Ruben, realizza assieme a lui svariate messinscene: nel 2010, la performance “Madre/Mutter” nell’ambito della decima edizione del Festival internazionale sullo Spettacolo Contemporaneo a Bologna promosso da Xing. Sempre dal 2010 partecipa regolarmente al Festival di poesia di Lugano Poestate (con poesie di Lorenzo Buccella, padre di Ruben): nel 2010 con la performance “Latte in Polvere” (assieme ai mu- sicisti Luigi Mosso ed Edoardo Marraffa); nel 2011 con “Family Card”, nel 2012 con “Cantilene della crisi”, nel 2013 con “Ninna Nanna Atomica”, nel 2014 con “L’almanacco delle paure”, “Una vita da pop corn” nel 2015, “Infanzia remix” (2016). Alcuni di questi lavori sono stati replicati in più luoghi come “Ninna Nanna Atomica” riproposta nella vetrina del negozio Les Libellules di Bologna oppure “Cantilene della crisi” all’interno della manifestazione Art Helium al Botanikum di Monaco di Baviera per la curatela di Lome Menguzzato. Sempre con Ruben Buccella in scena, nel 2013, la performance “That’s Folklore” viene inserita nel cartellone del Festival Internazionale Gender Bender di Bologna. Così come nello stesso anno la danza minuetto “Stati d’ansia di un’epoca” viene presentata a Modena a cura di Caye’s Lab e replicata a Roma nell’happening Jakob 70 (via di Panico, ristorante Le Streghe) Tra le collaborazioni curatoriali, la mostra “Sound Zero / Arte e musica dalla Pop alla street art”, a cura di Valerio Dehò, Kunsthaus Merano arte, settembre 2006-gennaio 2007 (catalogo Damiani), in occasione della quale ha fatto fare un murales ai graffitisti Blu & Erica il Cane; nel 2009 le tre serateevento “Film d’artista” in collaborazione con ArteFiera, MAMbo e Cineteca di Bologna. Nel 2010 è produttrice esecutiva di “Sorelle d’Italia”, documentario che ruota attorno alla figura di Silvio Berlusconi, prodotto dalle case cinematografiche svizzere Amka-Film e Mediatree. Tra le ultime PERFORMANCE, quella nel 2016 per TEDx Lugano in “Disposal of rubble” con il musicista Zeno Gabaglio Performance urbane: “Police on my back-tutti i miei sbagli” (Londra 2016; “Declino a ruota libera” (Grecia 2016), “Meu corpo” (Lisbona 2016), “Panta Rei-Tutto scorre” (Roma 2017), “Il battesimo dei sacrifici” (Riva San Vitale 2017), “Beware the tyrant” (Como 2017). Goran Stojadinovic e Ivan Antunovic Balcan poetry poesia e musica Goran Stojadinovic Sono nato a Zemun, in Serbia, e cresciuto in un paesino chiamato Despotovac da una famiglia di musicisti esperti. Ho iniziato a prendere lezioni di fisarmonica da mio nonno quando ero solo un bambino. Nei primi anni della mia infanzia ho frequentato la scuola per talenti musicali di uprija, istituto con un programma specialistico e con un esame d’ingresso molto severo. Mi sono interessato all’armonia e allo spirito della musica folk della regione serba anche se essa in realtà è il risultato della fusione di varie influenze che vanno al di là dei confini serbi e che includono le tradizioni musicali di Romania, Bulgaria e Turchia con le loro scale, i loro ritmi e il loro spirito zigano. Ho proseguito la mia carriera musicale puntando al completamento del mio primo progetto personale concretizzatosi con la pubblicazione di un album per la casa discografica “Jugodisk” quando avevo 17 anni. Subito dopo ho avuto l’occasione di collaborare con molti musicisti folk famosi dell’Ex-Jugoslavia. Successivamente i miei interessi sono cambiati e ho registrato album di musica POP per le principali etichette discografiche del periodo nell’allora Jugoslavia come ad es. “City Records”, “PGP RTS” e altre ancora. Questi album contenevano alcune tracce di grande successo come “Ima deset dana” una delle canzoni più ascoltate del 2001. In seguito ho abbandonato la scena musicale pubblica per continuare a suonare insieme a mio fratello “Dušan Stojadinovi” la musica che veramente ci piaceva. Questo ci ha permesso di apprezzare veramente la musica che suonavamo e di sperimentare con nuovi stili musicali. È così che abbiamo deciso di fondare la band musicale locale “Balkan Lovers” il cui repertorio musicale spaziava su vari generi musicali e comprendeva anche la musica latino-americana. Ho continuato anche a suonare con altre band, sempre con l’obiettivo di migliorarmi e di cercare nuovi stili musicali e nuove scale provenienti da ogni parte del mondo. Il mio nome artistico è “Rango” ma è possibile trovare i miei pezzi anche sotto i nomi seguenti: “Rungo”, “Le Durango”, “Balkan Lovers”, “Dule Resavac” e “Aca Resavac”. Questa e una serata di musica balkanika diversa dell solito perché non e basata come al solito sui pezzi allegri che si suonano normalmente perché la gente non capisce le parole . E basata sui pezzi che hanno dei testi significativi e forti e comprende i pezzi vecchissimi tradizionali dove spesso non si sa neanche chi e l’autore e anche i pezzi dei famosi cantautori e molto più moderni dai diversi paesi. Croazia , bosnia , serbia , macedonia , romania , bulgaria e i pezzi zingari . In pratica noi prima leggeremo i testi in italiano e poi li suoneremo in lingua originale . Ci saranno lette anche alcune poesie dei poeti famosi che non hanno la musica , dopo i quali suoneremo qualche strumentale. La gente la trovato molto interessante la serata dove abbiamo fatto fin ora il concerto perché avendo sentito il testo prima vivono il pezzo in un altra maniera . Suoneremo in due chitarra e la fisarmonica . Non saprei più cosa aggiungere . Chantal Fantuzzi La sposa dei ghiacci incontro con Francesco de Maria Martine Chantal Fantuzzi. Nata a Parma il 10/11/95, maturità classica, laureanda in Lettere Classiche all’Università degli Studi di Parma con Tesi Sperimentale in Filologia Latina, ventun anni. Dal 2014 inizia a collaborare con la Rivista Storica Trimestrale Storia Verità e a scrivere inserti culturali per Mattinonline. Dal 2016 è collaboratrice per Ticinolive, occupandosi di cultura, attualità e interviste a personaggi di spicco nel panorama politico e culturale europeo. Dopo alcuni racconti, un romanzo storico e un prosimetro epistolare ottocentesco L’Impossibile Altrove, nel 2015 scrive La Sposa dei Ghiacci, una Tragedia pubblicata come riscrittura alfieriana nel numero 15, 2017 della Rivista culturale online accademica internazionale Parole Rubate. Rivista Internazionale di Studi sulla Citazione – Purloined Letters. An International Journal of Quotation Studies. Nel 2016 scrive un’altra tragedia settecentesca, La Tessitrice. [email protected] La Sposa dei Ghiacci Tragedia in V Atti Amore, Potere, Destino. Il Principe Ruggero disprezza l’amore in nome del potere, sposando, su consiglio dell’ineffabile Dama Velata, la figlia del Re dei Ghiacci, Esteria, poiché, si dice, senza cuore. Quando Gherardo gli rivela d’amare, riamato, la principessa Esteria, Ruggero lo uccide. Alla notizia che l’amato giace morente, Esteria si getta dalla torre, mentre Gherardo, prima di morire, s’affida a lei, suggellando un amore eterno e rivelando a Ruggero com’ella non sia senza cuore, bensì dal cuore di ghiaccio, pertanto capace solo di un amore puro. Diletta stella della notte scura col lume tuo luce diffondi intra le nere tenebre profonde. Luce, pei dispersi, di speme, porto. Sposa, dei ghiacci sposa ineffabil giglio, di purezza reina. Neve fosti, di candor coronata neve sii alta e sublime creatura. Accogli, o fior, quest’anima stanca, reca, o stella, a quest’alma solacio. E a te soltanto, glaciale stella In nera terra giunta, or al ciel tornata, te sola spero di veder in estremo in mio mortal ultimo sguardo. (volge gli occhi al cielo) A te giungo, Esteria lunare. (rivolto a Ruggero.) Non donna sanza cuore, ma dal cuore di ghiaccio. E quando quei si spezza, non reca a lei dolore, ma, impercettibilmente, muore. La Dama Velata, fatua consigliera ed emblema dell’ancestrale cupidigia umana, alla fine della tragedia, rivela a Ruggero la di lui condanna: Morire sarà il tuo ineffabile destino. Vivere, sarà la tua condanna. Tu lo scegliesti. Tu desti morte. Tu ricevesti vita. Orsù, vivi e comanda, su codesto regno di morti! Tardivo il pentimento di Ruggero, che ha anteposto il trono e la bramosia, agli affetti. Marcirò per questo nel rimorso, vivendo senza morire. Orsù, spiriti dell’aria andate, fuggite dal mio regno di nebbia serratene i cancelli, i cardi del levatoio ponte. E dite ai popoli che vorran sapere ch’io son Ruggero sconfitto dal volere, re d’Eterno prigioniero. Addio, or dunque, Esteria. Ingiusta morte ti sia pace, terribil vita mi sia condanna. Ieratica la conclusione di Ermes ed Iris, messaggeri degli Dei, che aprono e concludono la tragedia. Ancella: Triste condizione, è quella degli uomini. Vogliono, ottengono e poi si pentono. Messaggero: Il pentimento è la condanna di coloro ch’ardiscono troppo. (…) Nel vorticoso mare, dagli uman chiamato fato, lor sol una parte fu concessa: amare. Essi mai la sanno cogliere, perché fraintendono, perché travisano. Essi voglion sol: potere. Martine Chantal Fantuzzi [email protected] Tragedia completa visionabile su www.parolerubate.unipr.it Francesco De Maria Nato a Lugano, in quella città ha trascorso praticamente tutta la sua vita. Figlio di un padre che era di titolo “avvocato” ma faceva il giornalista. Allievo del Liceo di Lugano, vi ha conseguito la maturità classica. Dopo due anni di studi (mai conclusi) di Filosofia alla Cattolica di Milano, trova finalmente la sua strada dedicandosi al suo primo amore, la Matematica. Ottenuta la laurea alla Statale di Milano per quattro anni opera come assistente negli istituti matematici di Friborgo e Neuchâtel, insegnando in francese. Poi, ritornato nel Ticino, entra all’istituto di Lugano 1, dove opererà per trent’anni. Nacque per caso una sua occupazione che si protrarrà per dieci anni e rimarrà l’unico impegno organizzativo della sua vita. Un torneo di scacchi “open” di media importanza nell’autunno del 1979 era alla ricerca di un organizzatore. Lo trovò nella persona di uno scacchista di livello regionale che non aveva esperienza in quel genere di attività. De Maria organizzò 10 tornei, ogni anno agli inizi di marzo (per 9 giorni), dal 1980 al 1989. Trovò (per miracolo) lo sponsor; arrivarono grandi giocatori dall’Europa, dall’America e infine dalla Russia: Spassky, Korcnoj, Karpov, il primo e il terzo ex campioni del mondo. Nel corso degli anni l’ “Open scacchistico internazionale” di Lugano si affermò come uno dei massimi tornei aperti del mondo. L’ultima edizione fu allestita nel 1989. La più recente fase della sua vita lo vede agire, da ormai cinque anni, come blogger, editore e direttore del portale non commerciale Ticinolive. Sito “luganocentrico” quant’altri mai, con interessi specifici verso la politica cantonale, l’arte e la cultura, gli eventi, e l’attualità internazionale con un’attenzione particolare prestata agli Stati Uniti, alla Russia e a Israele. Intensa la partecipazione al blog di collaboratori “ospiti”: politici, intellettuali, pubblicisti. De Maria, che ha sempre amato scrivere, era attivo già negli anni Ottanta sul cartaceo, ma allora… era tutto diverso! Chandra Livia Candiani Da quella scienza della gioia Incontro con Stefano Vassere Chandra Livia Candiani è nata nel 1952 a Milano, dove vive. Ha pubblicato: Io con vestito leggero (Pasian di Prato, Campanotto editore, 2005), La nave di nebbia. Ninnananne per il mondo (Milano, La biblioteca di Vivarium, 2005), La porta (Milano, La biblioteca di Vivarium, 2006), Bevendo il tè con i morti (Novara, Interlinea, 2015), La bambina pugile ovvero la precisione dell’amore (Torino, Einaudi, 2014, vincitore premio Camaiore 2014), Ma dove sono le parole? (a cura di Chandra Livia Candiani con Andrea Cirolla, Milano, Effigie edizioni, 2015), che raccoglie le poesie scritte dai bambini delle periferie multietniche di Milano durante i seminari tenuti dalla Candiani stessa, Fatti vivo (Torino, Einaudi, 2017). Nel 2001 ha vinto il premio Montale per l’inedito, nel 2014 il premio Camaiore, nel 2016 il premio per la cultura civile Pier Mario Vello. Traduce testi buddhisti, conduce seminari di poesia nelle scuole elementari delle periferie milanesi, nelle case alloggio per malati di aids e per i senza casa e gruppi di meditazione per adulti in ricerca. Dunque c’è la luce e ogni foglia è attaccata al ramo con esatto amore e ogni foglia in orario lascia il ramo con audace resa e ogni uscire dalla soglia del corpo è ricevuto con unanime benvenuto da quella scienza della gioia che proprio ora proprio qui riempie il foglio di ghirigori per dirti che dunque la luce c’è. Dice Chandra Livia Candiani: «Ci sono stati anni in cui mi era più facile sentire di essere l’albero che vedevo fuori dalla finestra che quel che sentivo in questo corpo, in questa mente, mi ero estranea, forse ero mezza pazza, ma il mondo mi ha salvato, con tutti i suoi significati sospesi ne ha dato uno anche a me: accoglierlo». Durante l’incontro Chandra leggerà le poesie da tutte le sue raccolte, in particolare da quella più nota, La bambina pugile ovvero la precisione dell’amore, ma anche dall’ultima, Fatti vivo, del 2017. Presentazione dell’antologia Perché tu mi dici: poeta? di A. Porta e C. Pistillo, con Carmelo Pistillo, Fabio Jermini introduce Daniele Bernardi con la rivista «Cenobio» e i settimanali «Azione» e «Ticinosette». Nel 2013 ha curato l’antologia di scritti giornalistici di Antonio Porta Abbiamo da tirar fuori la vita (Edizioni Cenobio) e nel 2016 ha dato alle stampe, per le edizioni Casagrande, la raccolta poetica Gabbie per belve. È attore professionista e lavora da tempo tra Svizzera e Italia. Letture da Gabbie per belve di D. Bernardi con Daniele Bernardi, Martina Parenti musiche dal vivo di Igor Vazzaz Martina Laura Parenti, classe 1985, laureata a pieni voti in Cinema e Teatro presso la facoltà di Lettere dell’Università di Pisa, lavora presso il Teatro Sala Fontana di Milano in qualità di responsabile dell’ufficio stampa e della promozione e si occupa di recensioni letterarie per la trasmissione Il segnalibro, ideata dalla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (Rete Due). Dal 2016 collabora inoltre con Babel, Festival di letteratura e traduzione. Letture dal volume Gabbie per belve di Daniele Bernardi Edizioni Casagrande con Daniele Bernardi e Martina Parenti musiche di Igor Vazzaz La poesia di Daniele Bernardi sembrerebbe scritta in una condizione di clausura, pronunciata a bassa voce (non meno netta, tuttavia, e frontale) in spazi angusti, impolverati e scarsamente illuminati. Ma questo è forse un inganno necessario e, insieme, l’alone retroattivo di una parola che proviene sempre da un dopo e da un altrove, quasi ricomponesse e oggettivasse in forma di nuclei poetici (didascalie, allegorie, stazioni del ricordo) un percorso di formazione ovvero di iniziazione alla vita. Qualcosa di ingestibile e di esoso vi deve essere avvenuto una volta per sempre discriminando tra prima e dopo, ferendo l’inconsapevolezza di chi già diceva «io» ma intanto procedeva in dormiveglia o in una specie di traslucido sonnambulismo. Se, come disse un classico, maturare è tutto, Gabbie per belve è l’esito di una dolorosa, sanguinante, maturazione. L’ordine della sua poesia non è nella singola parola o nella scansione del verso ma nella sintassi, non nella nuda ricezione della realtà ma nella sua lenta, implacabile, metabolizzazione. E così i dati percettivi arrivano straniati, tenuti a bada, calati in un contesto dove esistere è riconoscere una mancanza e avere identità è lo stesso che accusarne lo stato di indigenza disarmata. Dice un verso di Bernardi che «le parole non obbediscono alla carne»: vuol dire, infatti, che interrogano se stesse nel momento in cui interpellano il lettore. Come tali esse chiedono di essere giustificate. (Massimo Raffaeli) Daniele Bernardi è nato nel 1981. Ha pubblicato due plaquette di poesia con le case editrici Alla chiara fonte e LietoColle. Suoi testi sono inoltre apparsi su antologie e riviste. Collabora con la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (Rete Due), Igor Vazzaz, Classe 1974, toscofriulano, cantante, cantautore, traduttore, variamente alle prese con strumenti quali chitarra acustica, elettrica, bouzouki, armonica e kazoo, si esibisce da anni in ambito italiano, muovendosi tra sonorità meticce, influenzate da rock, musica etnica, folk e popolare in genere. Leader del gruppo Tarantola 31, con tale formazione pubblica, nel 2013, il disco Nonostante Maria (va tutto bene). Attivo sia da solista sia con altri complessi musicali, è attualmente impegnato in una ricerca sulla musica popolare toscana con il gruppo semiacustico La Serpe d’Oro. Presentazione del volume Perché tu mi dici: poeta? di Antonio Porta e Carmelo Pistillo prefazione di Maurizio Cucchi a cura di Carmelo Pistillo e Fabio Jermini La Vita Felice Ben lungi dal proporre un canone o dallo stabilire gerarchie, questa accattivante “antologia d’autore” si sottrae alla convenzione per testimoniare la visione della poesia di due scrittori appartenenti a due diverse generazioni, Antonio Porta e Carmelo Pistillo, che, negli anni Ottanta, per primi crearono due drammaturgie poetiche destinate al teatro: Penultimi sogni di secolo, sulla poesia italiana del Novecento, e Oratorio Notturno, sul Romanticismo. Quel “Teatro di poesia”, come scrive Maurizio Cucchi nella sua bella prefazione, era “ricchissimo di implicazioni” e, “visto il qualunquismo teorico e formale imperante”, proprio oggi sarebbe il caso di riproporre. Corredate da un fondamentale apparato di note, commenti, sinossi, riflessioni, aneddoti, documenti inediti e fotografie, curato dallo stesso Pistillo e Fabio Jermini, Perché tu mi dici: poeta? riunisce quelle due partiture, dando vita, così, a “un libro nel libro” assolutamente originale, un’innovativa opera sulla poesia europea dell’Ottocento e del Novecento italiano da sfogliare e consultare come un vero e proprio manuale ricco di emozioni. Un libro pensato per i giovani e per coloro che hanno a cuore il bene della poesia e il canto di voci dimenticate come quelle, per esempio, di Gerard de Nerval, Friedrich Hölderlin e Dino Campana, a un certo punto della loro vita senza più un apparente centro, tuttavia ancora capaci di precisione, o quelle di autori favoriti da una mente meno incatenata ma ugualmente divisa tra maniacalità e ossessione o inconsapevoli del fatto che Dio, mancandoci, sembra aiutarci a dedicare i nostri giorni a quell’impalpabile disegno interiore che chiamiamo Poesia. Carmelo Pistillo, considerato dalla critica come un autore di primo piano della poesia italiana, vive e lavora a Milano. È anche narratore, drammaturgo, e, occasionalmente, regista e attore. Nel 1982 per la casa editrice Società di Poesia di Milano, affiliata alla Guanda, ha promosso e presentato il primo Festival di Poesia italiano, in Piazza Duomo a Milano dopo Castelporziano, con la prestigiosa partecipazione di Rafael Alberti, Edoardo Sanguineti, Luciano Erba, Franco Loi, Roberto Vecchioni, e altri numerosi poeti e artisti. È stato coofondatore di HYSTRIO, trimestrale di spettacolo diretto da Ugo Ronfani, indiscusso maestro di giornalismo, dove ha svolto l’attività di critico teatrale e letterario. Dal 1984 al 2001, insieme al fratello Luigi, è stato direttore artistico e produttore di spettacoli teatrali e festival. Dal 1994 al 2000, sempre con Luigi, ha creato LOMBARDIA FESTIVAL, manifestazione multidisciplinare di Teatro, Musica e Poesia a cui hanno partecipato attori come Rocco Papaleo, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Luigi Pistillo, Mita Medici, Marco della Noce, cantautori come Roberto Vecchioni, Biagio Antonacci, Vinicio Capossela, Enrico Ruggeri, Marco Masini, Tullio De Piscopo, Daniele Silvestri, Riccardo Fogli, band storiche come i Nomadi e gli Area, scrittori e intellettuali come Fernanda Pivano, Massimo Fini, Giancarlo Majorino, Maurizio Cucchi, eccetera. LOMBARDIA FESTIVAL ha pure prodotto il film TRINCEA di Luigi Pistillo, inserito nelle più importanti rassegne cinematografiche internazionali come New York, Berlino, Tokio, ecc... Per molti anni ha lavorato con Antonio Porta, una delle principali voci della poesia del secondo Novecento e suo mentore, elaborando spettacoli di poesia (Penultimi sogni di secolo, Oratorio notturno) portati in tournée nelle scuole e nei maggiori teatri italiani. È stato, in assoluto, il primo teatro di poesia italiano. Suoi testi teatrali, come Sosia in nero, Lirica notte, Danzando Galileo ed altri, sono stati messi in scena con la sua regia all’interno di teatri (Teatro Coccia di Novara, Teatro Out Off di Milano, Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo ecc.) e castelli (Melegnano, San Colombano). Fabio Jermini (Lugano, 1988) è assistente di letteratura italiana del Medioevo e del Rinascimento all’Università di Ginevra. Dottorando in filologia italiana, sta preparando, sotto la direzione del professor Roberto Leporatti, l’edizione critica dei sonetti di Cecco Angiolieri. Nel 2015, ha pubblicato il volume Milo De Angelis, «Intervallo e fine». Commento a una sezione di «Somiglianze» (1976) e, successivamente, ha curato, assieme a Carmelo Pistillo, l’antologia di poesia dell’Ottocento romantico europeo e del Novecento italiano Perché tu mi dici: Poeta? (La Vita Felice, Milano, 2015). Inoltre, ha collaborato all’Atlante dei canzonieri in volgare del Quattrocento (a cura di T. Zanato e A. Comboni, SISMEL, Firenze, 2017), redigendo la scheda del poeta petrarchista Rosello Roselli. Sono di prossima pubblicazione alcuni saggi angioliereschi (La configurazione metrica dei sonetti di Cecco Angiolieri [nel volume Otto studî sul sonetto, a cura di A. Soldani e L. Facini, «Storie e Linguaggi», Padova, 2017] e Sulle definizioni del realismo letterario nella poesia del Due-Trecento [nel volume di Atti del convegno internazionale Aldo Francesco Massèra. Tra Scuola Storica e Nuova filologia, «Quaderni ginevrini d’italianistica», 2017]), manzoniani (Il ritorno alla Casa del Padre. La dottrina della penitenza nelle «Osservazioni sulla morale cattolica») e deangelisiani (Il fatto inessenziale e necessario. Lettura di «La posizione» di Milo De Angelis, «Rassegna europea di letteratura italiana»). Collabora, con recensioni di poesia e saggistica, alle riviste «Cenobio. Rivista trimestrale di cultura della Svizzera Italiana» e «Il Cantonetto». Ha esordito come poeta con la plaquette Corpi gabbia d’ali e unghie (alla chiara fonte, Lugano, 2015). Altri suoi testi sono nell’antologia Non era soltanto passione. Generazione degli anni ’80 (alla chiara fonte, Lugano, in corso di stampa). Diego Fusaro Pensare altrimenti Filosofia del dissenso conferenza con Diego Fusaro Arte e filosofia con Gabriele Morleo Pensare altrimenti con Gramsci A 80 anni dalla morte del grande pensatore sardo, il filosofo Diego Fusaro e l’artista Gabriele Morleo discutono sull’attualità del pensiero di Antonio Gramsci, provando a decodificare gli strumenti che Egli, attraverso la lucidità de I Quaderni e la bellezza delle Lettere, ci offre per guardare e pensare altrimenti anche il tempo in cui viviamo. Diego Fusaro (Torino, 1983) insegna “Storia della filosofia” presso l’Università San Raffaele di Milano ed è, inoltre, docente presso lo IASSP (Istituto Alti Studi Strategici e Politici). È studioso della filosofia della storia e delle strutture della temporalità storica, con particolare attenzione per il pensiero di Fichte, Hegel, Marx e per la “storia dei concetti” tedesca. Dirige la collana filosofica “I Cento Talleri” dell’editrice Il Prato ed è il curatore del progetto internet “La filosofia e i suoi eroi” (www.filosofico. net). Tra i suoi libri più recenti: Bentornato Marx! (Bompiani, 2009), Essere senza tempo. Accelerazione della storia e della vita (Bompiani, 2010), Coraggio (Cortina, 2012), Minima mercatalia. Filosofia e capitalismo (Bompiani, 2012), Idealismo e prassi. Fichte, Marx e Gentile (Il Melangolo, Genova 2013), Il futuro è nostro (Bompiani, Milano 2014), Fichte e l’anarchia del commercio (Il Melangolo, Genova 2014), Antonio Gramsci (Feltrinelli, Milano 2015), Pensare altrimenti (Einaudi). È editorialista de “La Stampa” e de “Il Fatto Quotidiano”. Si definisce “allievo indipendente di Hegel e di Marx”. Nel 2016 ha tenuto un seminario su Gramsci presso la Harvard University. Gabriele Morleo (Conversano, 1981) vive a Livorno e a Roma dove ha studiato Arti e Scienze dello spettacolo presso l‘Università “La Sapienza”. Nel 2005 fonda la casa di produzione cinematografica indipendente“Koyaanisqatsy” con la quale produce e dirige la docufiction “Gramsci, film in forma di rosa” girato all‘interno della Casa Circondariale di Turi e che ha visto protagonisti gli stessi detenuti. Il film è stato distribuito e proiettato in Italia e all‘estero.Nel 2012 fonda a Livorno, assieme ad altri artisti,“CARICO MASSIMO/Contenitore d’arte contemporane. Sempre nel 2012 dirige con Federico Cavallini il critofilm “Gli dei Partono. Documentazione di un lavoro”. Ha all‘attivo diverse mostre personali e collettive, tra le più importanti “Imaginary Landscape”,collettiva realizzata a Luglio 2015 con il “Centro per l‘arte Contemporanea Luigi Pecci” di Prato nell‘ambito del progetto “Tu35” e “La Macchina Mondiale” (Palazzo Caetani, Cisterna di Latina, 2016) personale curata dal filosofo Diego Fusaro. L’ordine dominante non reprime, oggi, il dissenso. Ma opera affinché esso non si costituisca. Fa in modo che il pluralismo del villaggio globale si risolva in un monologo di massa. Perciò dissentire significa opporsi al consenso imperante, per ridare vita alla possibilità di pensare ed essere altrimenti. Filippo Di Sambuy Apollinaire tra arte e parola armistizio per l’arte conferenza con Filippo Di Sambuy e Fosco Valentini Intermezzi musicali con Claudio Farinone (chitarra) e Fausto Beccalossi (fisarmonica) Arte e Poesia percorrono sentieri paralleli per poi incontrarsi in certe occasioni in certi periodi storici nel nascere di alcuni movimenti artistici tra fine 800 e inizio 900. Il rapporto tra parola poetica e immagine artistica rimane attualissima e rappresenta nella creazione un continuo stimolo e scambio di evocazioni. Parola e immagine sono da sempre collegate dalla loro essenzialità e radicalità, affermando una serie di stati d’animo comuni o la loro assenza. L’urgenza di un elemento spirituale è la costante poetica del suo lavoro artistico. L’idea del sacro è infatti concepita all’origine di un’opera deliberatamente non conforme al tempo. Mezzo di elezione del suo lavoro è la pittura e le installazioni pavimentali, mediante i quali Filippo di Sambuy si propone di plasmare simboli capaci di condurre la percezione estetica dal finito all’infinito, dal reale all’immateriale. Il disegno è considerato tradizione immutabile e, in quanto tale, come un’attività capace di sottrarsi ai limiti spazio-temporali imposti dalla realtà contemporanea. La ricerca formale manifesta la volontà del divino di incarnarsi per stabilire una comunicazione simbolica con l’osservatore. L’artista diviene così il mediatore di un segnale che tenta di svelare l’invisibile per mezzo del visibile. Filippo di Sambuy nasce a Roma. Dal 1980 espone in Italia e all’estero in gallerie private e in musei pubblici. Nel 2016 al Palazzo Reale e al Museo Riso a Palermo con la mostra personale “Stupor Mundi, L’origine”; alla Pinacoteca Albertina, a Torino, con la mostra monografica “Alleretour 2001/2016”; al Museo della Ceramica a Mondovì con la mostra “Terra! una storia nomade”; al “BIAS - Biennale Arte Sacra” a Palermo. Nel 2015 alla Fondazione Il Vittoriale degli Italiani Casa Museo Gabriele D’Annunzio con la mostra personale “XII Ritratti Dannunziani”. A Siracusa con la mostra personale “Progetto per Castel Maniace” presso la Galleria Giorgia Romano. Nel 2014 a Palazzo Fortuny a Venezia con la mostra “La Divina Marchesa”; per il Mese della Cultura Italiana con la mostra “YA!Yachting & Art 2014” a Monaco. Nel 2013 presso la Galleria Pio Monti a Roma con la mostra personale “Per Riflessi ed Enigmi” e con la mostra “Private View Triptych” a Ginevra. Nel 2012 “Un’altra Storia 2_arte italiana 19801990” all’ Ex Birrificio Metzger, Torino; da Marianne Wild Arte Contemporanea UnicA con la personale “2Metàin1”, Chieti; al Grimaldi Forum con la mostra “Lo Stile Italiano” a Monaco. Nel 2011 partecipa alla mostra “Gran Torino: the crossroads of the italian contemporary art scene” al Frost Art Museum di Miami (USA); “Il Potere” al Castello Cavour, Santena; alla 54° Biennale di Venezia al Museo di Scienze Naturali di Torino. Espone alla Montecarlo Art Gallery nel Principato di Monaco; alla mostra “Politeia - un’immagine dell’inviolabile”, al Castello Maria Adelaide di Susa. Nel 2010 espone alla Klaudia Marr Gallery di Santa Fe, New Mexico (USA). Nel 2009 alla Fundación Canal, Madrid e al Frost Art Museum di Miami. Nel 2008 al Yerba Buena Center for the Arts, San Francisco, California (USA). Nel 2007 con la mostra “The Missing Peace” dedicata al Dalai Lama al Rubin Museum of Art di New York e allo Spazio Thetis durante la 52° Biennale di Venezia. Il singolare duo formato da Fausto Beccalossi e da Claudio Farinone, nasce dall’alchimia che unisce un fisarmonicista di impronta principalmente jazzistica e un chitarrista classico di formazione ma improvvisatore nell’anima. Due approcci creativi diversi ma che possono confluire l’uno nell’altro, due mondi timbrici e tessuti armonici che nell’incontrarsi danno vita a un nuovo spazio stilistico. La musica prende forma sulla base di annotazioni sonore; un album di ritagli fatto di tracce uditive scaturite dall’immaginario musicale dei due attori, che si intersecano come in un gioco di specchi. Talvolta sono immagini nitide, fissate su pentagramma in modo netto. Altre volte si generano nel divenire, riflesse sotto una nuova luce e in attesa di nuove sorprese. Il gioco timbrico è determinante: da un lato la densità armonica e la fisicità della fisarmonica, dall’altro le macchie di colore di chitarre inconsuete, come la otto corde e la chitarra baritono. I due musicisti si muovono travalicando generi di appartenenza, confini, modalità esecutive. Ogni esperienza pregressa dei protagonisti rappresenta un punto di partenza per nuove esplorazioni, che si animano di incontri e di culture, valicando frontiere e generando ogni volta nuovi percorsi. La musica del duo non è né classica né jazz, non è totalmente scritta e nemmeno completamente improvvisata. La scelta dei brani e degli autori consente sempre margini di libertà, d’invenzione estemporanea, di variazione, di divagazione pura. Lo scrapbook è quindi un libro dove ognuno dei due protagonisti conserva ed osserva gli appunti sonori caratterizzanti la propria storia di musicista, condividendoli con l’altro, e godendo del valore inestimabile e immutabile della diversità e della varietà. Claudio Farinone, milanese, classe 1967, si diploma in chitarra al Conservatorio Bologna sotto la guida di Maurizio Colonna, tra le maggiori figure del concertismo classico internazionale. Dopo avere frequentato numerose masterclass e seminari di interpretazione e composizione e ottenuto premi a concorsi internazionali, inizia un’attività concertistica rivolta in particolar modo alla musica da camera, suonando, nel tempo, con diverse formazioni. Con Tanguediaduo, in duo con la flautista Barbara Tartari, svolge un percorso di ricerca sulla musica di Astor Piazzolla, tenendo oltre cento concerti monografici e registrando alcuni cd; attualmente la ricerca del duo prosegue su diversi territori della musica contemporanea. Suona e registra CD con gli ensemble Torres Quartet e Aries 4. Crea, con l’attore David Riondino, spettacoli e trasmissioni radiofoniche sul bolero cubano, sulla poesia di Ernesto Ragazzoni e su sonorizzazioni dal vivo di film muti. Inoltre tiene concerti in solo, impiegando tre strumenti speciali: una chitarra ad otto corde, una chitarra flamenca e una chitarra baritono, che nel tempo sono diventati tratti caratteristici del suo linguaggio, posto a metà tra interpretazioni e percorsi improvvisativi. Nel 2013 esce per l’etichetta Abeat “Claudio Farinone plays Ralph Towner”, CD dedicato al celebre chitarrista e compositore americano, che è stato accolto entusiasticamente da pubblico e critica. Nello stesso anno inizia nuovi percorsi aprendo svariate collaborazioni con alcuni tra i massimi esponenti del jazz e della musica improvvisata in Italia. Tra questi: il fisarmonicista jazz Fausto Beccalossi, i chitarristi Peo Alfonsi e Bebo Ferra, il percussionista Francesco D’Auria, il bassista Carlos “El Tero” Buschini, il virtuoso di liuto arabo Elias Nardi e il sassofonista Javier Girotto. Parallelamente alla carriera di musicista, dopo un ventennio di insegnamento chitarristico, approda nel 2005 alla Rete 2, canale culturale della Radio Svizzera italiana, dove conduce programmi musicali e realizza approfondimenti speciali con alcuni dei grandi protagonisti della musica e della cultura contemporanea Fausto Beccalossi è attualmente considerato uno dei massimi specialisti del suo strumento. Inizia giovanissimo lo studio della fisarmonica cromatica con lo stile classico presso il Conservatorio di Brescia e successivamente inizia un percorso di approfondimento sulle tematiche inerenti lo sviluppo dell’improvvisazione jazzistica. Nel corso di uno degli storici seminari di Siena Jazz, è notato da Enrico Rava, il quale lo invita immediatamente a prendere parte a un workshop con i migliori allievi del corso. Nel 1997 inizia quindi la sua carriera da professionista che lo porta a esibirsi negli anni, con numerosi gruppi italiani come: Gramelot di Simone Guiducci, il Bombardieri Quartet, il Nuevo Tango e l‘Otello Savoia Quartet. Negli ultimi anni collabora e registra dischi con alcuni fra i migliori musicisti dell’area jazzistica internazionale, tra i quali: Kenny Wheeler, Gonzalo Rubalcaba, Sandro Gibellini, Gabriele Mirabassi, Enzo Pietropaoli, Paolo Fresu e Maria Pia De Vito. Dal 1999 collabora con il nonetto di Gianluigi Trovesi e nel 2002 è invitato a Buenos Aires da Lito Epumer, tra i maggiori chitarristi argentini, per registrare il disco “Nehuen”. Crea inoltre il Fausto Beccalossi Quartet avvalendosi della collaborazione di alcuni tra i migliori musicisti italiani quali Ares Tavolazzi, Emanuele Maniscalco e Peo Alfonsi. Si esibisce in solo in un progetto dal nome Accordeon Colours, all’interno del quale convergono musiche argentine, italiane e jazz, a forgiare il suo personalissimo linguaggio. Ha recentemente registrato, sempre in solo, un CD dal titolo My Time, con musiche proprie e un omaggio a Gorni Kramer. È stato parte per circa un decennio del World Simphonia del chitarrista americano Al Di Meola, con cui si è esibito nei maggiori festival in tutto il mondo e registrando tre CD. installazione scenografica Apollinaire tra Arte e Parola - Armistizio per l’arte - di Filippo di Sambuy Olga Romanko e Aragon Guitar Trio La voce e la chitarra Se si dovesse dare un aggettivo al concerto che sto per presentarvi , direi che inusuale o inedito sarebbero gli attributi perfetti. Un grande soprano lirico come Olga Romanko che ha già calcato le scene delle più importanti case d’opera del mondo per interpretare i ruoli lirici quali Aida, Tosca, Madama Butterfly, si presenterà al Festival POESTATE 2017 con una proposta assolutamente nuova, come l’esecuzione di questo concerto dal titolo “LA VOCE E LA CHITARRA”. L’artista sarà accompagnata, non da un pianoforte o da una orchestra, ma da un trio chitarristico classico, L’Aragon Guitar Trio, già molto noto in centro e nord Italia, per i concerti tenuti in varie importanti sale musicali e per le ultime splendide incisioni discografiche. Una proposta musicale interessante quanto stimolante, anche per il programma che prevede, per la vocalità , Musiche di Giuliani, primus compositore per chitarra classica o le sei Canzoni Spagnole Antiche di Federico Garcia Lorca, dando in tale senso un’intenso sguardo alla letteratura ed alla poesia. Sul fronte squisitamente strumentale il trio presenterà brani di grandi compositori quali Piazzolla, Gismonti, Ponce, De Falla, che soddisferanno certamente gli amanti del repertorio chitarristico d’eccellenza. Un proposta musicale nuova ma di sicuro effetto. Da non perdere. Olga Romanko soprano Apprezzata e raffinata interprete dello scenario lirico internazionale, Olga Romanko e artista di origini russe ma dal cuore italiano. Vanta moltissime produzioni in carriera tra cui ricordiamo le interpretazioni di Desdemona nell’Otello di Giuseppe Verdi e nella “Fedora” di Umberto Giordano entrambe al fianco di Placido Domingo. Da ricordare il debutto come protagonista nella nuova produzione de “La Wally” di A. Catalani con la regia di Renata Scotto all’Opera di Berna. Grande rilievo ha avuto la Leonora nel “Trovatore” all’Opera di Stato di Monaco di Baviera con il maestro Zubin Metha. Due le importanti produzioni In Argentina presso il Teatro Colon di Buenos Aires, con Tosca a Fanciulla del West. Piu volte ospite come Aida nelle produzioni dell’Opera di Roma e poi presente a Lisbona, Palma de Maiorca, Tosca ad Oviedo ed al Teatro Real di Madrid. Il soprano spesso e presente nei cartelloni dei teatri francesi ed in particolare per la grande Aida al Festival di Saint Denis presso lo Stade de France di fronte a 80.000 spettatori. Ricordiamo ancora la Tosca al Festival Pucciniano di Torre del Lago, quindi Il Trovatore con la Fondazione TOSCANINI di Parma. Attiva anche in Cina e Korea con grandi produzioni liriche dell‘opera verdiana Aida e in varie citta dell‘Olanda, Germania, Repubblica Ceca ed in vari teatri della Svizzera quali Berna, Basilea, Zurigo e Lucerna. Molti i concerti in tutto il mondo tra cui segnaliamo il concerto al fianco del Tenore argentino Jose Cura presso la Dom Musik di Mosca. Molte le collaborazione con le orchestre nazionali delle Radio piu importanti, tra cui vogliamo ricordare l‘Orchestra della Radio Nazionale Bavarese sotto la direzione del maestro Frederich Haider. Olga Romanko ha interpretato nella sua carriera il ruolo di Floria Tosca per oltre 100 recite. Ricordiamo inoltre la nuova produzione di Tosca presso l‘Opera di Anversa. Fra gli altri progetti presenti e futuri , il debutto nel Gugliemo Tell al Palacongressi di Lugano, la Tosca con la Compagnia del Teatro di Milano presso il Teatro Comunale di La Spezia, la premiere di Cavalleria Rusticana presso il Teatro bulgaro di Stara Zagora e ancora Cavalleria Rusticana al Teatro Sociale di Bellinzona in Svizzera. Molto intensa l’attività concertistica in Svizzera ed in tutta Europa. Olga Romanko ha interpretato l’inno nazionale italiano presso IL GRANDE TEATRO ALL’APERTO di EXPO di fronte a 30.000 persone ed alla presenza delle più alte cariche dello stato italiano tra cui il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi. È stata nominata dal Ministero italiano dell’Università e Ricerca nella rosa degli esperti per le cariche di dirigenti presso Scuole musicali enti e Conservatori. Olga Romanko e’ stata docente di canto per l’importante istituzione TICINOMUSICA di Lugano con una Masterclass e un concerto dal 18 al 30 luglio 2016. Ha al suo attivo numerose incisioni discografiche. Di recente uscita la raccolta in CD “Olga Romanko Opera’s Greatest Arias”. - www. Olgaromanko.net. Trio ARAGON Guitar Alessandra Bevilacqua, Giovanni Puccio e Luciano Massimo Rusignuolo seguono la loro formazione musicale e si diplomano alla prestigiosa Civica Scuola di Musica di Milano, avvalendosi della ricca tradizione chitarristica sotto la guida dei maestri Aldo Minella e Roberto Da Barp. Singolarmente partecipano a concorsi musicali e a corsi di perfezionamento con i maestri Stefano Grondona, Aldo Minella, Oscar Ghiglia e Angelo Gilardino, si esibiscono in concerti come solisti ed in varie formazioni da camera. Le loro esperienze convergono dapprima nell’orchestra di chitarre Centocorde e in seguito nella formazione del progetto Trio Aragón. Se la chitarra, per le sue caratteristiche armonicoespressive, è considerato uno strumento “popolare” di accompagnamento, nelle sale da concerto la si incontra prevalentemente come strumento solista. Il Trio Aragón si propone invece come formazione da camera, nella convinzione che le qua- lità musicali dello strumento risultino in tal modo valorizzate. Il variegato repertorio, che spazia dalle sonorità spagnole a quelle sudamericane, esalta le possibilità timbriche, ritmiche e melodiche dello strumento, anche grazie all’amicizia e all’affiatamento dei musicisti. Consci che la strada della musica è infinita, il Trio Aragón si propone di percorrerne un tratto insieme, coinvolgendo anche il pubblico in un ascolto stimolante e dinamico. Tra i progetti realizzati, il Trio Aragón ha al suo attivo due CD dal titolo “ARAGÓN” e “TANGONDÒ’”. www. trioaragon.it Olga Romanko e Aragon Guitar Trio Concerto per POESTATE 2017 «La voce e la chitarra» Incontro vocal chitarristico attraverso la poesia. Concerto per soprano e trio chitarristico. Soprano Olga Romanko Chitarre: Giovanni Puccio Alessandra Bevilacqua Luciano Massimo Rusignuolo Programma Mauro Giuliani ( 1781-1829) Sei Ariette op . 95 ** Manuel De Falla (1876 -1946) La Vida Breve – danza spagnola * Luigi Boccherini (1743 - 1805) Introduzione e Fandango* Federico Garcia Lorca (1898-1936) Sei canciones Espanolas Antiguas ** Astor Piazzolla (1921 -1992) Lo que vendrà * Zita (da Suite Troileana)* Egberto Gismonti ( 1947- ) Aqua y Vinho* Manuel M. Ponce (1882 - 1948) Estrelita* Intermezzo * Serenata Mexicana * Heitor Villa Lobos ( 1887-1959) Bachiana Brasileira nr. 5 ** ** per canto e chitarra * per trio di chitarre tavoli libri Fontana Edizioni Libreria Dietro l’Angolo, Lugano Storiografia dal 1997 Collaborazioni Ambasciata Cuba, Berna; Ambasciata Federazione Russa, Berna; Ambasciata Svizzera, Mosca; Ambasciata Messico, Berna; Ambasciata Francia, Berna; Ambasciata Repubblica Cinese, Berna; AMOPA Association des Membres de l’Ordre des Palmes Académiques; Console Onorario di Bulgaria, Lugano; Consolato di Grecia, Lugano; Console Onorario di Messico, Lugano; Consolato di Monaco (MC), Lugano; AIL Azienda Elettrica Lugano; Antenna Alice Centro Tossicodipendenti, Lugano; ARDT Archivi Riuniti Donne Ticino, Melano; ASLP Associazione Svizzera Liberi Pensatori, Sezione Ticino; Associazione Culturale Cedrus Libani,Ticino; Associazione Culturale Cinese Il Ponte, Lugano; Associazione Culturale Terra Insubre, Varese; Associazione Svizzera-Cuba, Sezione Ticino; ASI Associazione Svizzera Israele Sezione Ticino; Associazione Hafez e Petrarca, Lugano; AZ Eventi; BancaIntesaRussia, Mosca; Biblioteca Cantonale, Lugano; Biblioteca Comunale, Bellinzona; Biblioteca BISI, Lugano; Carcere La Stampa, Lugano; Cardiocentro, Lugano; Casa della poesia, Como; Cattedrale di San Lorenzo, Lugano; Chiesa di San Rocco, Lugano; Centri Diurni Organizzazione Sociopsichiatrica Cantonale, Mendrisio, Bellinzona, Locarno; Cinema Lux Massagno, Lugano; Cinema Forum, Bellinzona; Circolo Educativo Operaio, Lugano; Città di Lugano e i suoi servizi; Club Andromeda e Club 74 dell’OSC, Mendrisio; CSI Conservatorio della Svizzera Italiana; Eventi Letterari Monte Verità, Ascona; Curia Vescovile di Lugano; Dicastero Attività Culturali, Lugano; DGE Dicastero Giovani ed Eventi, Lugano; Dicastero Integrazione, Lugano; Dicastero Lugano in Festa; Dicastero Lugano Turismo; Edizioni Il Cantonetto; Edizioni Odissea, Milano; ELR Edizioni Le Ricerche, Losone; Emergency, Sezione Ticino; Eventi AZ; Estival Eventi Lugano; Eventmore; Festival di poesia PoesiaPresente Monza e Brianza; Festival di poesia TorinoPoesia; FIPPD Fondazione Informatica Promozione Persona Disabile, Lugano; Fontana Edizioni, Lugano; Fontana Print, Lugano; Fosit, Lugano; LibreriaDietroL’Angolo, Lugano; Associazione Ticino-Cina; Fondazione Cardiocentro, Lugano; Fondazione UBS per la cultura, Zurigo; FramaFilms, Vernate; Associazione ACLI, Lugano; Nucleo Monte Brè; IRRADIA service, Lugano; Il Letterificio; Studio B Image SA, Lugano-Giubiasco; Hotel Splendide Royal, Lugano; Hotel Walter Au Lac, Lugano; Il Rivellino Studio, Locarno; Bar Vitti, Lugano; Les Ambassadeurs, Lugano; Longlake Festival Lugano; Lugano In Scena; Lugano Turismo; Festival Seetaler Poesiesommer di Schongau Lucerna; Melago, Melide; MEDIATI, Corriere del Ticino, Ticinonews, Teleticino, Radio3i; Mercalibro Ondemedia, Bellinzona; Museo Hermann Hesse, Montagnola; Mya Lurgo Gallery, Lugano; Ondemedia, Bellinzona; Osteria del Portico, Vernate; Promomusic, Bologna; Pro Helvetia; Progetto Ticino-Mosca 2010, Governo Cantone Ticino; Regioinsubrica; Hotel Residence Villa Sassa, Lugano; Ristorante Giardino, SorengoLugano; Ristorante Orologio, Lugano; Ristorante Mery, Lugano; Ristorante Manor Lugano; RSI-RadiotelevisioneSvizzera; RSI-ReteDue; Scuola ILI, Lugano; AtropoProduction, Lugano; SMUM Scuola di Musica Moderna, Lugano; Salone FX SPA Sassa; ZenzeroArtGallery, Lugano; SpazioStudio, Milano; Municipio di Ponte Tresa (CH); GOSFILMFOND, Mosca, Russia; Steineggerpix studio fotografico Remy Steinegger; Studio grafico Marcello Coray; TIO, Ticinonline; Ufficio Servizi Relazioni Pubbliche ed Esteri e Istituzionali, Città di Lugano; LongLake Festival, Lugano, UNESCO Svizzera, sezione Ticino; Russian Cultural Season; LaRegioneTicino; EventMore; Fondazione Kodra, Melide; Mandrake fumetti, Lugano; Other Movie Film Festival; Scuola Studio Teatro Accademico di Mosca; Centre Monegasque PEN International di Monaco; S.O.S. Soccorso Operaio Ticino, Lugano; ArtLab in Lugano; Edizioni Casagrande di Giampiero Casagrande, Milano e Lugano; Edizioni Limmat Verlag, Zurigo; Nenieritmiche, Lugano; Il Cenacolo, Monte Verità; LAC, Lugano; LuganoInScena, Lugano; OSI-Orchestra della Svizzera Italiana. Ospiti e collaboratori Bella Achmadulina, Sebastiano Aglieco, Alessandro Ahmine, Alfonso Tuor, Stefano Albarello, Anna Albertoni, Sergio Albertoni, Fabiano Alborghetti, Daria Alexandrova Zubareva, Silvio Aman, Gianluca Ambrosetti, Fabio Andina, Antonella Anedda, Eilon LonyAngert, Savino Angioletti, Claudine Ansermet, Annalena Aranguren, Elena Archipova, Serghey Arkhangelov, Mirko Aretini, Alberto Arias, Francesco Arcuri, Frayar Asadisn, Vladimir Asmirko, Attori Studio Teatro Artistico di Mosca, Prisca Augustoni, Corardo Augias, Raissa Aviles, Jean Agostini, Katia Bagnoli, Luca Barbieri, Alonso Barraza, Felix Baumann, Marco Bazzi, Stefano Bazzi, Eze Begni, Giona Beltrametti, Marco Beltrametti, Maria Benassi, Graziella Bernabò, Ambra e Fiona Albek, Daniele Bernardi, Alcide Bernasconi, Alda Bernasconi, Letizia Bernasconi-Ceresa, Corinne Bernasconi, Gabriella Bernasconi, Roberto Bernasconi, Yari Bernasconi, Kiko Berta, Wladimiro Bertazzoni, Gruppo Notki, Thomas Bertinotti, Bernardino Bettelini, Giancarla Bezzecchi, Rossella Bezzecchi, Pietro Bianchi, Donatella Bisutti, Roberto Bissolotti, Miro Bizzozzero, Marco Blaser, Oscar Boldre, Elio Bollag, Don Sandro Bonetti, Filippo Bonzi, Nikolay Borodachev, Giorgio Bortolin, Marco Borradori, Olivier Bosia, Antonio Ballerio, Giovanni Bottaro, Sthephane Bouquet, Francesca Brandani, Yulia Bratchikova, Igor Bratchikov, Tiziano Broggiato, Antonio Bruni, Egidia Bruno, Lorenzo Buccella, Ruben Buccella, Manuel Buda, Aurelio Buletti, Elia Buletti, Dome Bulfaro, Dmitrij Bykov, Cambusateatro Locarno, Miriam Camerini, Maurizio Canetta, Luigi Cannillo, Pierpaolo Capovilla, Marcello Foa, Mauro Capra, Gabriela Carbognani Hess, Lidia Carrion, Giosè Casalotto, Giampiero Casagrande, Fabian Casas, Raffaella Castagnola, Niccolò Castelli, Daniele Cattaneo, Ennio Cavalli, Chun Chen, Alex Chung, Paolo Cherici, Claudio Chiapparino, Silvana Chiesa-Borioli, Lama Chodup Tchiring, Gao Chun, Federico Cicoria, Luca Cignetti, Cinasky, Franca Cleis, Margherita Coldesina, Mauro Collovà, Gabriele Comeglio, Compagnia Mercanti di storie (Patrizia Gandini, Massimiliano Loizzi, Giovanni Melucci), Compagnia Nuovo Teatro di Locarno, Luca Congedo, Fredy Conrad, Elisa Conte, Tiziana Conte, Marco Conti, Bruno Corà, Marcello Coray, Riccardo Corcione, Giovanna Dalla Chiesa, Coro della RadiotelevisioneSvizzera, Francesca Corti, Eros Costantini, Carmen Covito, Brigitte Crespi, Chiara Crivelli, Tatiana Crivelli, Aubert Crovato, Elsa Cross, Maurizio Cucchi, Giuseppe Curonici, Erika Dagnino, Claudio D’Agostino, Marco D’Anna, Mario D’Azzo, Marta Dalla Via, Claudio Büchler, Gianni D’Elia, Alessandro D’Onofrio, Ivaylo Daskalov, Luca Dattrino, Milo De Angelis, Massimo Daviddi, Gudrun De Chirico, Christian De Ciantis, Bruno De Franceschi, Giuseppe Dell’Agata, Luisella De Martini, Azzurra De Paola, Mirella De Paris, Mariella De Santis, Max De Stefanis, Valentina Del Fante, Diego Della Chiesa, Nikolay Mikhailovich Borodachev, Jacques Demierre, Laura Di Corcia, Marco Di Meco, Gregorio Di Trapani, Giancarlo Dillena, DJ Miss Polansky, Lina Marija Domarkaite, Mario Dondero, Andreeva Tatiana Donghi, Iana Dotta Fedoseeva, David Duijts, Duo Les Fleurs, Jacques Dupin, Valeriy Dudarev, Isabelle Duthoit, Alexander Dvorak, Hassan El Araby, Carlos “El Tero” Buschini, El Flaco y sus Muchachos, Lidia Yuyan Kunzhuo, Flavio Ermini, Daniel Estulin, Gustavo Etchenique, Evgenij Evtushenko, Al Fadhil, Gabriela Fantato, Giuseppe Farah, Maria Fares Salvatore, Christopher Farley, Claudio Farinone, Diego Fasolis, Andrea Fazioli, Paolo Febbraro, Anna Felder, Pablo Armando Fernandez, Luka Ferrara, Sara Ferrari, Valeria Ferrario, Giulio Ferroni, Marcello Foa, Simona Foglia, Nicola Foletti, Daniele Fontana, Fontana Edizioni, Moreno Fontana, Raoul Fontana, Tiziano Fratus, Giulia Fretta, Ketty Fusco, Vanessa Frongillo, Zeno Gabaglio, Markus Hediger, Alberto Panaro, Grazia Regoli, Angelo Gaccione, Francesca Gagliardi, Davide Gai, Don Gallo Andrea, Laura Garavaglia, Sofia Garbarino, Armando Gentile, Cristina Gentile, Pavlina Genova, Luca Ghielmetti, Claudio Gianinazzi, Andrea Gallelli, Christian Gilardi, Francesco Gilardi, Giovanni Gilgen, Patrizia Gioia, Gianni Giorgetti, Francesca Giorzi, Giorgio Giudici, Alexander Golovin, GospelBlastFighter (Santo Nelson, John Foonjah, Mattia), Viviana Gysin, Monsignor Pier Giacomo Grampa, Sebastiano Grasso, Fernando Grignola, Gaia Grimani, Matteo Guarnaccia, Vincenzo Guarracino, Paride Guerra, Fedora Saura, Mirella Guglielmoni, Marco Guglielmetti, Tiziano Guscetti, Walter B. Gyger, Lance Henson, Federico Hindermann, Gospel Blastfighter, I Giullari di Gulliver, Jolanda Insana, Intrecciafole, Imbuteatro, Gilberto Isella, Emilio Isgrò, Federico Italiano, Federico Jauch, Yang Jing, Nicolas Joos, Fabio Merlini, Antonio Prete, Jovan Jovanovic, Jurissevich Elena, Yu Yan Huo Kunz, Inna Kabysh, Altepost Vincenzo Kavod, Konstantin Kedrov, Hildegard Keller, Iskandeor Khannanov, Aleksandr Kitaev, Pap Kouma, L&R, Natalia La Monica, Valentina La Monica, Adriana Langtry, Giuseppe La Torre, Eliana Deborah Langiù, Marica Larocchi, Silvana Lattmann, Vivian Lamarque, Aniello Lauro, Mia Lecomte, Cornelia Leuthold, Pierre Lepori, Respina Lathuri, Li Hongqi, Letizia Lodi, Elena Lolli, Tatiana Lonchenkova, Milo de Angelis, Niva Lorenzini, Danièle Lorenzi-Scotto, Paola Loreto, Teo Lorini, Ottavio Lurati, Giorgio Luzzi, Ma Desheng, Licia Maglietta, Giancarlo Majorino, Marino Malacarne, Max Manfredi, Claudio Mantegazza, Andrea Manzoni, Franco Manzoni, Piero Marelli, Edoardo Marraffa, Christophe Martella, Graziano Martignoni, Gino Driussi, Tuto Rossi, Fabio Bezze, Giovanna Masoni-Brenni, Amos Mattio, Angelo Maugeri, Luca Mengoni, Elios Meroni, Boris Messerer, Klaus Merz, Padre Mihai, Marko Mila- dinovic, Yor Milano, Marjia Milosevic, Nene Milosevic, Fabrizio Mion, Dante Moccetti, Claudio Moffa, Claudio Mognè, Mogol Giulio Rapetti, Claudio Moneta, Denis Monighetti, Davide Monopoli, Silvano Montanaro, Pietro Montorfani, Cinzia Morandi, Luigi Mosso, Antonio Motta, Gerry Mottis, Athanasios Moulakis, Mustaphà, Giorgio Mouwly, Matteo Nahum, Joseph Najim, Valerio Nardoni, Daniela Nava, David Riondino, Alberto Nessi, Alfredo Neuroni, Giulia Niccolai, Ermanno Niro, Piotr Nikiforoff, Carlo Nobile, Paolo Maria Noseda, Note Noire (Ruben Chaviano Fabian, Roberto Beneventi, Tommaso Papini, Mirco Capecchi), Aldo Nove, Piergiorgio Odifreddi, Jean Olaniszyn, Giulia Gertseva, Paolo Oliviero, Guido Oldani, Monica Oliari, Suor Onorina Dino, Orchestra da camera di Lugano, Chiara Orelli, Giovanni Orelli, Francesco Oppi, Paolo Ornaghi, Carlo Ossola, Moni Ovadia, Vladimir Isajcev, Francesca Palombo, Cristina Pantaleone, Note Noir, Marko Miladinovic, Martina Parenti, Guido Parini, Daniele Parziani, Alain Pastor, Stefano Pastor, Maristella Patuzzi, Elio Pecora, Chiara Pedrazzetti, Alex Pedrazzini, Nasser Pejman, Yugo Pejman, Lorenzo Pellandini, Alberto Pellegatta, Erasmo Pelli, Stefano Pellò, Afrodite Poenar, Orazio Cucchiara, Daniele Vella, Valeria Perdonò, Roger Perret, Lorenzo Pezzoli, Marcacci Annamaria Pianezzi, Joe Pieracci, Michelangelo Pierini, Barbara Pietroni, Liaty Pisani, PCM, Maria Luisa Polar, Brenda Porster, Alfio Prati, Barbara Pumösel, Zhenia Prokopieva, Fabio Pusterla, Gabriele Quadri, Lorenzo Quadri, Simone Quadri, Quartetto vocale comunità ortodossa della Svizzera Italiana, Alessandro Quasimodo, Fabiola Quezada, Fedra Rachoudi, Silvio Raffo, Rada Rajic Ristic, Mario Redaelli, Tommaso Papini, Mirco Capecchi, Ruben Chaviano Fabian, Renato Reichlin, Silvano Repetto, Daniele Restelli, Antonio Ria, Tommaso Giacopini, Ricardo Alì, Marco Ricci, Gerardo Rigozzi, Gianandrea Rimoldi, David Riondino, Bruno Riva, Alessandro Rivali, Sergio Roic, Vito Robbiani, Deidier Roberto, Andrea Rognoni, Candelaria Romero, Rondoni Davide, Giuseppe Rossi, Tiziano Rossi, Tuto Rossi, Alberto Ruy-Sanchez, Laura Rullo, Tiziano Salari, Luca Saltini, Nicola Sannino, Vanessa Schaefer, Igor Samperi, Beppe Sanzani, Sergio Savoia, Maggì Scanziani, Salvatore Scarpa, Arminio Sciolli, Jennifer Francesca Sciuchetti, Sferico- James Arles, Lorenzo Sganzini, Shantena Sabbadini Augusto, Elmira Sherbakova, Cosma Siani, Emilio Soana, Nello Sofia, Pierre Sofia, Orio Soldini, Pierangelo Solèr, Evghenij Solonovich, Luca Sommariva, Mohammed Soudani, Margarita Sosnizkaja, Sound & Smile Ambient, Lorenzo Spadaro, Elena Spöerl-Vöegtli, Renata Stavrakakis, Remy Steinegger, Drago Stevanovic, Franca Taddei, Lorenzo Stoppa Tonolli, Goran Stojadinovic, Dusan Stojadinovic, Aleksandar Stojic, Flavio Stroppini, Ulrich Suter, Tacitevoci Ensemble, Franca Taddei, Rossana Taddei, Paolo Taggi, Eva Taylor, David Talamante, Stefano Tealdo, Alessandro Tedesco, Carlo Silini, Davide Tedesco, Stefania Tenore, Tepsi, Teti Ranieri, The Balkan Lovers Quartetto, Franca Tiberto, Alessandro Tini, Gianni Tirelli, Nina Tkachenko, Vincenzo Todisco, Pia Todorovic Redaelli, Anja Tognola, Misha Tognola, Victor Tognola, Philippe Tophoven, Giacomo Torlontano, Ivano Torre, Roberto Torres Barrios, Ida Travi, Tri Per Dü, Trio Flou, Paola Min Wu, Trio Trigon, Trio Nefesh, Francesco Troiano, Filippo Tuena, Joseph Tusiani, Victoria Urazova, Patrizia Valduga, Uniwording, Maria Shickova, Fosco Valentini, Maria Rosaria Valentini, Micol Valli,Tommaso Soldini, Eric Van Aro, Carmelo Vasta, Stefano Vassere, Igor Vazzaz, Oleg Vereshchagin, Massimo Villucci, Michele Viviani, Ivan Vukcevic, Adrian Weiss, Yang David, Xi Murong, Anastasija Zaburina, Gionata Zanetta, Alo Zanetta, Marco Zappa, Paki Zennaro, Juerg Zimmerli, Alfonso Zirpoli, Edoardo Zuccato, Davide Vendramin, Silvia Sartorio, Sarah Zuhra Lukanic, Annarosa Zweifel, Mariagrazia Rabiolo, Patrizia Barbuiani, Sergio Scappini, Gabriele Marangoni, Dario Garegnani, Patrizia Binda, Renato Cadel, Teatrox, SecretTheatherEnsamble, Laura Accerboni, Pietro de Marchi, Aurelio Sargenti, Meta Kusar, Margrit Schenker, Andrea Scanzi, Gino Agostini, Ivan Antunovic, Gian Luca Verga, Scilla Hess, Chantal Fantuzzi, Francesco de Maria, Chandra Livia Candiani, Gabriele Morleo, Filippo de Sambuy, Olga Romanko, Aragon Guitar Trio, Fabrizio Foschini, Fausto Beccalossi, Gaetano Curreri, e molti altri ospiti e amici di POESTATE Produzioni e partecipazioni editoriali Libro anniversario “POESTATE Lugano 1997-2007” a cura di Antonio Ria e Armida Demarta, edizioni POESTATE Lugano, ELR edizioni Le Ricerche, Losone, 2007; Libro “Festival POESTATE Lugano 1997-2010” a cura di Armida Demarta, edizioni Fontana, edizioni POESTATE, 2011; Libretto “Quaderno 1 - POESTATE Lugano Mosca in poesia” a cura di Armida Demarta, edizioni Fontana, edizioni POESTATE, poesie di Gilberto Isella e Prokopiev Alexej, disegni di Fosco Valentini, 2011; Libretto “Quaderno 2 POESTATE Lugano Città del Messico in poesia” a cura di Armida Demarta, poesie di Alberto Nessi e Elsa Cross, disegni di Fosco Valentini, 2015; Libro “76 poesie dal carcere” di Carmelo Vasta, a cura di Luca Dattrino, edizioni OndeMedia, Bellinzona, 1998; Libretto “G come Giulio” di Giulio Cuni-Berzi a cura di Armida Demarta, edizioni POESTATE, 2015; Libro “Vita quasi vera di Giancarlo Majorino” di Giancarlo Majorino, stampato da Tempo Libero, Sguardi.Saggi.41, Milano, con il sostegno di POESTATE, 2014; Libro “Viaggio a Lugano - Inno a Monte Brè” di Josef Tusiani, Edizioni LeRicerche, Centro Documentazione Leonardo Sciascia Archivio del Novecento, con il sostegno di POESTATE, 2002; Libro “Diario spagnolo” di Gaia Grimani, Edizioni LeRicerche, con il sostegno di POESTATE, 2013; Libro “Sùm fiöö dar Brè” di Francesco Gilardi, a cura del Circolo Pasquale Gilardi (Lelèn), stampato Beladini, con il sostegno di POESTATE, 2014 ; Libro “Silos” di Angelo Casè, a cura di Pietro Montorfani, edito da Giampiero Casagrande, Milano, con il sostegno di POESTATE, 2015; Pubblicazione anniversario POESTATE “POESTATE Matrix” a cura di Armida Demarta, edizioni POESTATE 2016; Libro “Lago” di Meta Kušar, a cura di Pia Todorovic, traduzioni di Aleksander Beccari e Patrizia Vascotto, edizioni POESTATE 2017. Produzioni e partecipazioni video Poestateproduction2002 video “Comunicazione poetica” con Giancarlo Majorino, regia di Fosco Valentini, tecnica di Niccolò Castelli; Poestateproduction2010 video “Poeti Lugano-Mosca” di Vladimir Asmirko e Rossella Bezzecchi; Poestate production video “POESTATE2011-2012-2013-2014-2015” di Gionata Zanetta, Nenieritmiche; Poestate production video “pillole poestate2013” di Gionata Zanetta, Nenieritmiche; Poestate production video “POESTATE - aspettando poestate” di Gionata Zanetta, Nenieritmiche; “Poetico respiro” di Mirko Aretini, prodotto dalla IFDUIF di Silvano Repetto, con il sostegno di POESTATE; “La periferia dell’infinito” di Igor Samperi, prodotto da AtropoProduction, produzione cinematografica indipendente, con il sostegno di POESTATE; In lavorazione “POESTATE...”; “Quando bevi il the stai bevendo le nuvole?” di Fosco Valentini e Paola Min Wu Yi, video performance d’avanguardia, editing Claudio Federico, suono Andrea Faccenda, con il sostegno di POESTATE Omaggi Dante, Mario Luzi, Alda Merini, Franco Beltrametti, Federico Garcia Lorca, Fabrizio De Andrè, Pier Paolo Pasolini, Platone, Salvatore Quasimodo, Emily Dickinson, Gabriele D’Annunzio, Ibrahim Kodra, Enzo Jannacci, Pasquale Gilardi, Renzo Hildebrand, Hermann Hesse, Remo Remotti, Domenico Trezzini, Cesare Pavese, Anna Achmatova, Jean Cocteau, Edgar Lee Masters, Metastasio, Guillaume Apollinaire Premio POESTATE remio POESTATE 2011 - Yevgheny Evthusenko; Premio POESTATE 2012 - Giancarlo Majorino; Premio POESTATE 2013 - Evghenij Solonovich; Premio POESTATE 2014 - Antonella Anedda, Ida Travi, Sara Ferrari, Roger Perret; Valeriy Dudarev, Gilberto Isella, Alberto Nessi; Premio POESTATE 2015 - Elsa Cross, Alberto Ruy-Sanchez, Marcello Foa, Giovanni Orelli; Premio POESTATE 2016 Diego Fusaro; Premio POESTATE 2017... POESTATE progetto culturale indipendente, fondato e diretto da Armida Demarta - direzione artistica, organizzazione generale, detentrice della proprietà intellettuale di POESTATE, pubbliche relazioni culturali, project management, marketing, produzioni POESTATE primo festival letterario internazionale del Cantone Ticino, fondato a Lugano nel 1997, festival di poesia con attività multidisciplinare e multipolare, comitato liquido, progetto no-club - no-profit - apolitico - aconfessionale, POESTATE il N°1, l’originale! CONTATTI Direzione e organizzazione generale: Armida Demarta, Casella Postale, POESTATE, CP 4510, CH-6904, Lugano; [email protected], www.poestate.ch; appuntamento alla prossima POESTATE® Lugano Switzerland www.poestate.ch Cartella stampa a cura di Armida Demarta ci scusiamo per eventuali errori e/o dimenticanze programma con riserva di modifiche POESTATE 2017 incontrare le diversità poetiche in un movimento di parole profondamente folle resistenza poetica POESTATE® www.poestate.ch … nel cammin di nostra vita… usa i mezzi pubblici