AGP dossier ITA - Michele Cremaschi

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Michele Cremaschi
augmented pinocchio
performance digitale per attore e pepper ghost
Regia, interpretazione, interaction design di Michele Cremaschi
Ideazione scenografica di Silvio Motta
Direzione del movimento di Serena Marossi
Collaborazione tecnica di Marco Amedani
Oggetti di scena reali e virtuali a cura degli studenti della Libera Accademia di Belle
Arti di Brescia
Costumi di Elisabetta Cosseddu
Ufficio stampa Carmen Tè
Foto di scena Marco Riva
Coproduzione E45 Napoli Fringe Festival - Fondazione Campania dei Festival
Supporto tecnologico “Software Architecture Lab” research laboratory at MilanoBicocca University’s Information and Systems Sciences and Communication
Department (DISCo)
Residenze artistiche:
LABA - Libera Accademia di Belle Arti di Brescia
Residenza Teatrale InItinere
Supporto produttivo Associazione Culturale AlbanoArte Teatro
Con il sostegno di Fondazione Cariplo - bando Etre
Con il patrocinio di
Parco dei Colli di Bergamo
Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo - progetto Casa delle Arti
Debutto: 19 giugno 2013, Galleria Toledo - E45 Napoli Fringe Festival
H T T P : / / W W W . M I C H E L E C R E M A S C H I . I T
Software
Architecture
Lab
Un sogno dove realtà e fantasia si confondono
fino a rendersi indistinguibili.
Dedicato a tutti i Pinocchio in viaggio verso
un Paese dei Balocchi effimero quanto un ologramma.
sinossi
Un anziano vestito di carta è solo in scena. Tutto ciò che ha è il suo vestito, di una
foggia antica ed elegante, ma fatto di mille ritagli delle pagine di un libro. Con
quella carta crea un burattino, quasi un figlio, "che sappia ballare, tirare di scherma
e fare i salti mortali"; ma sopratutto, che tenga compagnia.
Di carta, della carta dell'abito del vecchio, saranno anche i personaggi e il mondo
stesso che il burattino, una volta resosi indipendente, incontra nel suo viaggio. Un
viaggio che lo porta a confrontarsi con se stesso, la sua natura di figlio-bambino
fatto di una materia effimera e leggera. Che lo metterà alla prova e lo porterà al
confronto con quella parte del mondo meno protettiva e amorevole di un padre, il
quale comunque veglierà continuamente su di lui.
E' quando tutto sembra perduto - il bambino vittima degli incontri sbagliati, il padre
senza più carta nemmeno per coprirsi - che avviene l'incantesimo. Non quello delle
favole, fatato e consolatorio; bensì violento al punto da sacrificare tutto il mondo
illusorio ed effimero quanto le parole riportate sulle pagine di cui è composto. Che
si sgretolano, si bruciano, si riducono in polvere a lasciare, più concreto che mai,
l'uomo che si è formato nel frattempo, libero di andare senza reti di protezione per
il mondo.
note di regia
Augmented Pinocchio è uno spettacolo di un genere inedito che definiamo
"Augmented Comedy". Un ironico linguaggio del corpo - visual comedy - racconta
coadiuvato da altri corpi più eterei, rappresentazioni digitali ma presenti nello
spazio al pari di scene e corpi del mondo reale, senza bisogno di supporti fisici per
la loro proiezione, "aumentando" la percezione della scena. I personaggi della
storia sono interpretati ora dall'attore, ora dalla sua rappresentazione
ologrammatica. E, operazione inedita per la scena teatrale, il corpo virtuale è
capace di azioni e reazioni nei confronti dell'attore in carne ed ossa, ottenendo una
interattività reale e non simulata, donando un alito di vita all'impianto scenico
accompagnando lo spettatore in una magica dimensione illusoria. Moderne
tecnologie mutuate dall'industria dei videogiochi
tracciano in tempo reale il movimento dei corpi;
press quotes
specifici software agiscono e posizionano le
scenografie e i personaggi virtuali, mettendo
"suggestivo
questo potente apparato al servizio del racconto
magico"
e non per una autocompiacente performance
e
quasi
La Repubblica
tecnologica.
Un
sistema
che
apre
Il vecchio trucco teatrale del pepper ghost agli
un ulteriore squarcio
inizi del 900 veniva utilizzato per far apparire e
nello
scomparire magicamente gli attori in scena.
della scena teatrale"
stretto
Riveduto e corretto, con materiali e sistemi
spazio
FanPage
multimediali all’avanguardia, si presenta come
una scena vuota, dove la tecnologia retrostante è
"Un
totalmente celata. L’effetto è quindi per lo
innovativo
spettatore, è il materializzarsi sul palco di oggetti,
scenico
corpi e scene in un gioco di verità e di illusioni
interpretazione
separati da un labile confine.
Cremaschi"
grande
e
e
lavoro
un'ottima
di
dramma.it
L'ambientazione è legata al mondo della carta
quale materia generatrice il racconto, il libro di
Un pinocchio così non
Pinocchio, che diventa il comune denominatore
si era ancora visto.
di definizione estetica del progetto. Il mondo è
Un lavoro che ci dice
generato da Geppetto/creatore che disegna le
molto
vicende del racconto animando i pezzi di carta/
teatro ed arti visive
materia prima che compongono i suoi abiti; man
saranno
mano che la storia si sviluppa le forme della carta
futuro più prossimo.
prendono il sopravvento sulla dimensione umana
fino a svelare l'essenza dell'iniziazione del
burattino Pinocchio che dovrà, per correre libero
nel mondo, riconquistare il suo corpo in carne e
ossa.
di
quello
nel
che
nostro
TG RAI 3
Trascrizione del servizio del 19/6/2013 del TG3 Campania
Ancora con il teatro. Anteprima internazionale alla galleria Toledo questa sera per
il Napoli Fringe Festival con "Augmented Pinocchio", rappresentazione tra reale
e virtuale del romanzo di Collodi.
Un pinocchio così non si era ancora visto. Sospeso tra fisicità ed ologrammi sul
palco la figura dell'artista e la realtà virtuale interagiscono in una danza continua
in un lavoro che ci dice molto già di quello che teatro ed arti visive saranno nel
nostro futuro più prossimo. Anteprima internazionale a Napoli, Galleria Toledo,
per Augmnnted Pinocchio, coproduzione E45 Napoli Fringe Festival. Michele
Cremaschi si muove sulla scena apparentemente da solo ma irrealtà altri
elementi e altri personaggi si materializzano in forma di ologrammi. Realtà
virtuale, realtà potenziata, augmented appunto, termine che troviamo spesso
quando tracciamo il futuro di smartphone e chirurgia robotica, ora anche nel
teatro, per spingere più avanti il sogno dell'uomo di raccontare questi e altri
mondi, magari onirici ed eterei, sullo stesso palcoscenico. L'ideazione
scenografica dell'architetto Silvio Motta, sue radici professionali profonde nel
teatro tedesco, si sposa con la gestualità ironica di Cremaschi, che ha voluto i
ragazzi della Libera Accademia di Belle Arti di Brescia tra i programmatori degli
ologrammi. Per uno spettacolo che sia annuncia innovativo, nel segno della
visual comedy: quella del corpo che senza o con poche parole regala pensieri e
sorrisi.
Visualizza il video del servizio
Michele Cremaschi
Si laurea in Scienze dell’Informazione nel 1997. Si diploma in teatro presso il corso FSE di Cassina
de Pecchi nel 1999. Approfondisce lo studio del physical theatre sotto la guida, tra gli altri, di Pierre
Byland. Fonda il gruppo Slapsus con il quale è ospite in trasmissioni televisive Italiane (Zelig) e
Belghe. Amministra dal 2005 al 2008 la cooperativa Erbamil; dal 2008 al 2013 fonda e dirige
l’associazione Retroscena e la Residenza Teatrale InItinere.
Autore ed attore in spettacoli teatrali dal 1999, con cui partecipa a festival in Europa, Africa, Asia,
Medio Oriente. Tra questi:
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Festival Internazionale di Santarcangelo 2004
Harare International Festival of Arts (Zimbawe, 2010)
Edinburgh Fringe Festival (2006 e 2009)
Macao International Festival (China, 2012)
National Art Festival (South Africa, 2012)
Le produzioni in cui è coinvolto a vario titolo si aggiudicano i seguenti riconoscimenti:
• 2003 - Festival du Rire Rochefort – prix de la presse;
• 2009 - Edinburgh Fringe Festival – LongListed for the Total Theatre Prize and Pick of the
Edinburgh Fringe Festival;
• 2010 - winner of “Lalka też człowiek Festival” (Varsavia-Polonia);
• 2010 - “L’Altro Festival” in Lugano – young jury prize;
• 2011 - KingFestival (Veliky Novgorod-Russia) best children show, Local Turistic Office prize,
young critic jury prize.
• 2011 - E-Mix Quality Label – visual theatre festival network prize
Dal 2011 fonde le competenze teatrali e quelle legate al mondo della tecnologia per intraprendere
un’originale ricerca sull’uso creativo delle recenti tecnologie sulla scena. In questo percorso
partecipa a:
• LPM – Live Performer Meeting, Rome, 2011
• Shiny Toys – International Festival for audiovisual experimentation – Mullheim der Ruhr, 2012
• ArtsIt – International Conference on Art and Technology – Milan, 2013
Pubblica l’articolo “Towards Augmented Coreography”, co-written with D. Bernini, F. Tisato, G. De
Michelis, M. Plumari; selezionato per la conferenza ArtsIt 2011 – International Conference on Art
and Technology.
Organizza la rassegna “Nuove tecnologie in scena/New technologies on Stage” in collaborazione
con Teatro Donizetti in Bergamo.
Dal 2013 è docente del corso “Interactive systems for multimedia performances” presso LABA –
Libera Accademia di Belle Arti di Brescia.
Silvio Motta
Nato nel 1964 a Heidelberg in Germania, si laurea nel 1988 in progettazione architettonica
presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano con il prof.V.Viganò; master in
bioarchitettura nel 2005 presso ANAB di Rovereto.
Parallelamente agli studi di architettura, ha frequentato dall’età di 16 anni il Teatro
dell’Acqua di Gargnano condotto dai fratelli Lievi quale assistente alla scenografia di
Daniele Lievi, esperienza culminata nel 1984 con il premio UBU per “Barbablù” di
G.Trackl, regia C.Lievi per la Biennale di Venezia.
Dopo la laurea inizia una collaborazione con lo scenografo Tobia Ercolino presso il Teatro
Niccolini e il Teatro Rifredi di Firenze (scene per “La Clizia” di Macchiavelli, regia U.Chiti,
“Amato Mostro “ di X.Tomeo, regia A.Savelli), conclusasi con il premio UBU per la miglior
scenografia nel 1990 per “Improvvisamente l’estate scorsa” di T.Williams, regia di Cherif
al Teatro Testoni di Bologna.
Nel 1994 si trasferisce in Germania dove alterna collaborazioni presso studi associati di
architettura (Prof. Nestler, BDP a Monaco) a mostre d’arte ed installazioni video in Italia.
E’ scenografo e costumista per numerose produzioni teatrali nei paesi di lingua tedesca
(oltre 50 spettacoli presso i teatri di Costanza, Stoccarda, Paderborn, Saarbrücken,
Tubinga, Berlino, Lucerna, Monaco, Hof): tra gli altri “Ivanov” di Cechov – regia A.Lenkejt; “Angeli in America” di T. Kushner – regia S.Karthaus; “Frank & Stein” di Campbell, regia
di C.Traffic; “La brocca rotta” di H. von Kleist; “Kasimir e Karoline “ di Ö.von Horvath; “Aspettando Godot” di S.Beckett – regia P.Caputo; “Lisistrata” di Aristofane; “The black
rider” di W.Borroughs, musica di T.Waits – regia N.Kokotovic, (teatro danza); “Der Räuber
Hotzenplotz” di O.Preußler, regia W.Schneider (teatro bambini).
Dal 2005 è di nuovo in Italia dove organizza il proprio atelier multimediale; mostre recenti:
•
2007 – Galleria Inga Pin a Milano: “Big Mouth: chi cerca l’uomo trova l’homo
pubblicitarius”;
•
2009 video performance “Il sogno del Parco del Sogni“ per Lorenzago Aperta;
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2011 video installazione con Vittorio Guindani (sound design) “Adamello/ il cuore
trasparente” per LAQUA/Aperto 2011 presso il MUSIL di Cedegolo.
Attuali collaborazioni teatrali con i registi Michele Cremaschi e Ingeborg Waldherr in
Germania.
Dal 2010 è docente di scenografia per il cinema presso la LABA di Brescia. Dal 2012 è
responsabile e docente del dipartimento di scenografia presso la LABA, Libera
Accademia di Brescia.
Approfondimenti
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http://michelecremaschi.it
tel. +39 320 2992681
[email protected]
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