Imparare ad amare – Esercizi spirituali IMPARARE AD AMARE 1. Ascolto – Il cuore di Cristo. Mt 22, 34 - 40 Gesù si trova ormai al termine della sua missione storica, a Gerusalemme. Di qui a poco i capi, sfruttando il tradimento di Giuda, riusciranno ad arrestarlo ed inizieranno i giorni terribili della sua passione. Che il clima attorno a Gesù si faccia sempre più teso è mostrato dalla serie di controversie tra Gesù e i capi giudaici, prima gli erodiani con i discepoli dei farisei (cfr. 22, 15 – 22), poi i sadducei (vv. 23 – 33) e infine di nuovo i farisei nel nostro testo. Essi e in particolare quelli tra coloro che sono più esperti della Scrittura, che hanno il titolo di scribi, tentano di metterlo alla prova proprio sulla legge. La domanda è un classico luogo di dispute giudaiche sulla legge. Essa prevede 613 comandamenti e non tutti sono sullo stesso piano per gli scribi, anche all’epoca di Gesù. Gli esperti si dividevano però sulle diverse accentuazioni di gravità da dare ai singoli precetti e sulle gerarchie da porre. Il problema di una sintesi, di un principio unificatore era sentito fortemente e anche gli scribi lo identificavano in Dt 6, 4 – 5: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. L’originalità di Gesù risiede nell’accostare l’altro comandamento, selezionato dal codice di santità del Levitico: “Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Lv 19, 18) e nel presentare questi due comandamenti insieme come la sintesi dell’intera rivelazione biblica, identificata con la formula “legge e profeti”. L’amore di Dio e del prossimo è il perfetto e integrale compimento della volontà di Dio, perché riproduce verso gli altri il rapporto filiale del discepolo verso il Padre che è nei cieli, colui che per eccellenza ama gratuitamente e in modo sovrabbondante (cfr. Mt 5, 48). Si può amare Dio perché egli per primo ci ha amati e ce lo ha mostrato nel Suo Figlio Gesù, che è morto per noi. Gesù compie definitivamente la legge e i profeti nell’amore che ha manifestato sulla croce, in perfetta obbedienza d’amore al Padre e in totale dedizione al prossimo (cfr. Mt 7, 12). La croce è il simbolo supremo dell’amore, perché con il braccio orizzontale rappresenta l’amore per il prossimo e con quello verticale indica l’amore per Dio. In essa si rivela la profondità inesauribile d’amore che risiede nel cuore di Cristo, cuore di uomo che ama Dio, cuore di Dio che ama l’uomo. 2. Rifletto – Cos’è amore. Amare è accettare di essere amati. Il primo atto umano che rende possibile l’amore è l’umiltà. Chi è superbo non potrà mai amare, perché non accetta di essere amato. Al superbo piace essere stimato, essere ammirato, ma non amato, perché l’amore prescinde dai meriti personali e dalle qualità, l’amore è gratuito. Essere amati gratuitamente, senza poter ricambiare adeguatamente richiede un atto originario di umiltà. Questo è il primo passo dell’amore vero. Amare è senza riserve né condizioni (cuore, anima, mente). L’amore è per eccellenza totalizzante perché non ammette eccezioni o privazioni al suo interno. Al cuore dell’essere c’è l’amore e nessun ombra né vuoto può porsi al suo interno. Ciò significa che l’amore coinvolge la totalità dell’uomo: l’anima come ambito dei sentimenti, la mente come facoltà della riflessione, il cuore come luogo di sintesi, dove l’uomo considera in profondità ogni cosa e prende le decisioni fondamentali. La gratuità e totalità dell’amore implicano anche che esso sia incondizionato e senza riserve. Altrimenti non sarebbe un vero amore, ma un desiderio interessato. Amare è vedere Dio in tutte le cose. Ci sono tante variazioni dell’amore nella nostra vita, l’amore per i genitori, l’amore sentimentale, l’amore per gli amici e i fratelli ecc…Ognuna di queste forme nasce come eros, come spinta di unione, di fusione, e viene purificata dall’agape, dalla donazione di se. A questa 1 Imparare ad amare – Esercizi spirituali perfezione si può giungere solo ordinando ogni forma di amore al fine ultimo della vita e della storia: Dio. La purificazione degli affetti accade quando si diviene capaci di amare tutte le cose in Dio o, che è lo stesso, amare Dio in tutte le cose. Qui i due comandamenti sono davvero fusi in un unico amore. Per la meditazione Mt 7, 12: “Tutto quello che volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la legge ed i profeti”. Gv 3, 16: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”. 1 Gv 3, 6: “In questo abbiamo conosciuto l’amore, nel fatto che egli ha dato la sua vita per noi e anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli”. “Metti amore dove non c’è amore e troverai amore”. S. Giovanni della croce. “Nella Chiesa voglio essere l’amore”. S. Teresina di Lisieux. Per la riflessione Cosa significa “essere amore” nella tua situazione? Qual è il tuo particolare posto nella Chiesa? L’amore nasce da grandi desideri di servire Dio. Quali sono i tuoi desideri? Nell’amore verso le persone ogni tanto si infila il nostro egoismo, la nostra segreta voglia di possesso, di dominio. Mi accorgo quando ciò sta per accadere? 3. Prego 1. Hai letto con attenzione il brano di Vangelo e la scheda di commento (ascolto – rifletto), interiorizzando le frasi per la meditazione e lasciandoti interrogare dai punti per la riflessione. Ora disponiti davanti a Dio in preghiera con il corpo. Stai nella posizione che preferisci (seduto o in ginocchio…), per entrare in colloquio con il Signore. 2. Chiedi al Signore la grazia: qui è il dono di vedere l’amore di Dio in tutte le cose. 3. Per aiutarti nella contemplazione: a. Vedi cosa fanno i personaggi e ricava un frutto. Per es: osservo Gesù che discute con i dottori della legge e sento che egli insegna non solo a parole ma con tutta la sua vita. b. Ascolta le parole dei personaggi e ricava un frutto. Per es. Ascolto i due comandamenti e immagino Gesù in croce. Metto li tutta la mia vita, perché anch’io possa vivere di amore e per amore. c. Entra in colloquio con Gesù chiedendogli ciò che vuoi. 4. Concludi con la preghiera del Padre Nostro. 2 Imparare ad amare – Esercizi spirituali I SETTIMANA Lunedì Mt 8, 16 - 17 1. Chiedi la grazia di un cuore mite e compassionevole, come il cuore di Gesù. 2. Leggi Mt 8, 16-17: Si è preso le nostre malattie. 3. Rifletti: Amare significa far proprio il male della persona amata. Gesù ha preso su di sé il peso di tutti i nostri mali. Le nostre infermità non ci separano da lui, ma ci permettono di vivere con lui una comunione più forte della morte. Nella sua morte egli incontra tutti e ciascuno di noi; nella sua risurrezione riceve la vita dal Padre e la comunica a tutti noi. 4.Prega: Signore Gesù, dolce e buono di cuore, ti ringrazio perché il mio male non ti allontana da me, ma ti rende più intimo a me di me stesso. Aiutami a vivere come te: a dare agli altri la forza che mi viene da te, e a prendere da loro ogni male e debolezza. Martedì Mt 5, 38 - 48 1. Chiedi la grazia di vincere sempre il male non con la violenza, ma con l’amore. 2. Leggi Mt 5,38-48: “Io però vi dico”. 3. Rifletti: La legge mosaica rappresentava un considerevole tentativo di umanizzazione dei rapporti sociali. Di fatto si limitava a controllare il male. Gesù invece garantisce la possibilità di vincere il male con un amore che spezza tutte le barriere. Il male non si vince con il male, ma con il bene. 4. Prega: O Padre, tu solo sei buono e grande nella misericordia; nel tuo Figlio umiliato sulla croce, ci hai rivelato la forza dell’amore. Apri il mio cuore al dono dello Spirito, perché anch’io possa amare in Gesù, ogni fratello o sorella, anche quelli che mi affliggono. Mercoledì Mt 6, 1 - 4 1. Chiedi la grazia di un cuore misericordioso e capace di solidarietà con i poveri. 2. Leggi Mt 6,1-4: La carità non è una sceneggiata. 3. Rifletti: Anche il bene si può fare male, come quando si fa del bene per fare bella figura. Gesù non tollera l’ipocrisia, la strumentalizzazione del povero e dei suoi bisogni. Bisogna piuttosto fare strada ai poveri, senza farsi strada. 4. Prega: Signore Gesù, se non mi apro al tuo amore, resto centrato su me stesso e sogno che tutto il mondo mi debba girare intorno. Spezza ogni mia resistenza e vieni in me con il tuo dolce Spirito: allora amerò con te e come te ogni mio fratello più povero. Giovedì Mt 15, 32 - 39 1. Chiedi la grazia di un cuore grande nel donarsi, facile alla compassione. 2. Leggi Mt 15,32-39: “Questa gente mi fa pena”. 3. Rifletti: Ogni miracolo di Gesù – anche il gesto più umile - nasce dal suo cuore. Se Gesù guarisce i malati, accoglie i peccatori, abbraccia i bambini, è perché prova compassione. Questa “compassione” profonda non è una sorta di malintesa pietà di chi dall’alto del suo piedistallo fa scivolare qualche briciola 3 Imparare ad amare – Esercizi spirituali di tenerume nei confronti di chi suscita commozione. E’ piuttosto l’amore che sente l’altro come se stesso. 4. Prega: Signore Gesù, tu non hai mai chiuso il tuo cuore alle necessità e alle sofferenze dei fratelli. Donami occhi limpidi per vedere ogni dolore; donami un cuore libero per accogliere ogni tribolazione; donami mani aperte per condividere talenti e bisogni, e braccia spalancate per stringere al cuore Te in ogni povero. Venerdì- Ripetizione II SETTIMANA Lunedì Gen 2,18-25 1. Chiedi la grazia di corrispondere all’esigenza di comunione che dimora nel cuore. 2. Leggi Gen 2, 18-25 – L’uomo e la donna nel progetto creatore di Dio 3. Rifletti: Dio vuole offrire all’uomo amicizia e collaborazione, facendolo uscire dalla solitudine, perché sia felice. La donna non è tanto aiuto materiale, né semplice compagna, ma comunicazione alla pari, rapporto tra persone, reciprocità. Questa è la relazione fondamentale dell’uomo, che dà senso alle altre relazioni. La relazione con Dio non viene sminuita, perché è Dio stesso che conduce la donna all’uomo, realizzando così il suo progetto di “uomo comunione”. 4. Prega: Signore Gesù, aiutami ad amare con sincerità, per non prevaricare mai sulle persone, ma a stabilire sempre rapporti semplici e liberi, nel rispetto di ogni creatura, che tu scegli come dimora della tua presenza e che in ogni momento è segno del tuo amore. Martedì Gen 18, 22-33 1. Chiedi la grazia di una relazione con Dio di fiducioso e ardito abbandono. 2. Leggi: Gen 18, 22-33 – Intercessione per Sodoma da parte di Abramo 3. Rifletti: Abramo ha scoperto il volto di un Dio vicino e amico, un Dio che lo coinvolge nei suoi progetti, fino a farne il “padre di una moltitudine di popoli”. Per questo egli osa rivolgersi a Lui con libertà filiale, non disgiunta da un certo timore reverenziale. Confidenza e rispetto, audacia e fiducia costituiscono l’ordito della preghiera di chi ha incontrato il volto paterno di Dio. Una preghiera a largo respiro, che assume e presenta le necessità dei fratelli, facendosene carico, anche senza esserne richiesto 4. Prega: Donami Signore, l’umile consapevolezza della solidarietà che mi lega ai miei fratelli, sia nel bene che nel male. Che io non mi presenti mai a Te, prescindendo da loro. Liberami da un atteggiamento giudicante e accresci la capacità di amare in modo gratuito. Mercoledì Es 34, 1-10 1. Chiedi la grazia di un cuore umile che sappia ritornare sui propri passi e si abbandoni alla misericordia del Signore 2. Leggi: Es 34, 1-10 – Rinnovazione dell’Alleanza e rivelazione del nome di Dio 3. Rifletti: Il Signore non abbandona il suo popolo e rivela di nuovo il suo nome a coloro che hanno tradito l’alleanza: Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà (34,6). Nelle parole messe in bocca a Mosè è racchiuso il motivo di fondo che guida questo 4 Imparare ad amare – Esercizi spirituali rinnovo del patto: Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. […]perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità (34,9). E’ sempre il bisogno di essere certi che Dio cammina con noi; che ci è vicino e non ci abbandona, anche se noi lo abbandoniamo, anche se lo tradiamo per seguire falsi idoli e costruirci delle sicurezze umane fondate sulla ricchezza, sulle armi, sul potere, sulla scienza. 4. Prega: E’ il tuo cuore misericordioso, o Padre, che alimenta la certezza che tu mi accogli ad ogni ritorno. Perdona l’autosufficienza che a volte mi porta a scegliere strade che mi allontanano da te. La tua legge è una legge d’amore! Rendi il mio sguardo limpido e umile, capace di riconoscere le tue meraviglie e di annunciarle ai fratelli. Giovedì Lv 19, 9-18; 33-37 1. Chiedi la grazia di un cuore capace di attenzione ai fratelli più necessitati 2. Leggi: Lv 19, 9-18; 33-37 – Amore del prossimo e dello straniero 3. Rifletti: Dal versetto 9 al 18 ci viene donata una grande meravigliosa sinfonia dell'amore per il prossimo, a partire dal povero, dal forestiero, dall'ammalato e si parla anche del sordo e del muto, due minorità particolarmente esposte all'inganno e all'irrisione. Qui si sottolinea la grave ammonizione del timore di Dio, difesa vera del piccolo e del ferito. Così la Parola di Dio ci conduce fino all'apice di tutto nel comandamento di amare il prossimo come se stessi. E' il comandamento che qui già è intimamente connesso e originato dall'amore di Dio, congiunzione che si compie in Cristo, vero Dio e vero Uomo, e quindi luogo e fonte dell'intreccio assoluto tra i due comandamenti dell'Amore, che in Lui diventano uno solo. Nei versetti 33-37, dopo tanti "non" di proibizione, il linguaggio cambia e quel "tu" sembra proprio rivolto ad ognuno di noi: è un linguaggio evangelico, sembrano parole di Gesù. Colpisce che tutte le norme sono all'interno del popolo, ma l'amore si estende anche al di fuori del popolo, agli stranieri. Mentre finora diceva "Io sono il Signore!", ora aggiunge "che vi ha tratti fuori dalla terra d'Egitto". E' un popolo di persone liberate. 4. Prega: Signore Dio, tu per me hai fatto grandi cose e sono come uno scrigno pieno delle tue meraviglie. Ti chiedo perdono perché non sempre riconosco la bellezza della vita. Tutto può essere vissuto bene, in comunione con Te, che sei entrato in tutti gli elementi della vita umana. Aiutami a compiere gesti concreti di accoglienza verso i fratelli bisognosi, perché ciascuno possa dire: “Mi tratta come un fratello”. Venerdì - Ripetizione III SETTIMANA Lunedì Sal 119, 9 - 16 1. Chiedi la grazia di accogliere la Parola di Dio, luce che guida il cammino 2. Leggi: Sal 119, 9-16(bet) L’amore per la Parola di Dio 3. Rifletti: La Torah è rivelazione, è Parola di Dio che interpella l’uomo e ne provoca la risposta di obbedienza fiduciosa e di amore generoso. E di amore per la Parola di Dio è tutto pervaso questo Salmo, che ne celebra la bellezza, la forza salvifica, la capacità di donare gioia e vita. Perché la Legge divina non è giogo pesante di schiavitù, ma dono di grazia che fa liberi e porta alla felicità. «Nei tuoi decreti è la mia delizia, non dimenticherò la tua parola», afferma il Salmista (v. 16); 5 Imparare ad amare – Esercizi spirituali 4. Prega: Signore ponimi nel cuore l’ amore per la Tua Parola, donami di avere sempre al centro della mia esistenza la Tua persona e la Tua santa volontà; sia lampada per i miei passi e luce per il cammino, così che l’ andare sia sicuro, nella terra degli uomini. Martedì Sap 7, 1-15 1. Chiedi la grazia di un cuore sapiente, bene che supera ogni altro bene 2. Leggi: Sap 7, 1-15 – L’amore della sapienza 3. Rifletti: Salomone non era che un uomo, come tutti. Nel testo si esplicita bene questa sorte umana: formato di carne nel seno di una madre, consolidato nel sangue, bisognoso di respirare, di piangere, di essere accudito con amore. E conclude con un’affermazione allo stesso tempo semplice e lapidaria: “Nessun re iniziò in modo diverso l'esistenza. Si entra nella vita e se ne esce alla stessa maniera”. E Salomone prosegue spiegando cos’è, perché la ama e la preferisce a qualunque ricchezza: “Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini; quanti se lo procurano si attirano l'amicizia di Dio, sono a lui raccomandati per i doni del suo insegnamento. Mi conceda Dio di parlare secondo conoscenza e di pensare in modo degno dei doni ricevuti”. Qui l’autore mette il dito su uno degli elementi base che Gesù a sua volta ripeterà: ognuno deve dare secondo le proprie capacità, e non si riferisce tanto al denaro ma al proprio talento. E’ in pratica anticipazione della parabola dei talenti. 4. Prega: Dio dei padri e Signore di misericordia, dammi la sapienza che da te proviene; essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi e ciò che piace alla tua volontà. Mi assista e mi affianchi nella mia fatica e io sappia che cosa ti è gradito, perché possa essere prudente nelle mie azioni e sostenuto nel bene. Mercoledì Ct 3, 1-4 (2, 8-3,5) 1. Chiedi la grazia di un cuore instancabile nella ricerca di Dio 2. Leggi: Ct 3, 1-4 (2,8-3,5) – Lo sposo e la sposa si cercano 3. Rifletti: Questo brano esprime il desiderio intensissimo che la sposa ha di unirsi al diletto. Bisogna fare attenzione però ad alcune particolarità. Anche se sembra che la ricerca della sposa sia stata coronata da successo, di fatto non è così. Il suo desiderio è talmente intenso che le sembra già una realtà. In effetti la sposa si trova in uno stato di dormiveglia e il desiderio di cercare e trovare il suo sposo, è sempre mischiato con la difficoltà che ha di svegliarsi davvero. Ha bisogno di aiuto, di qualcuno che le dia una mano, perché il suo desiderio è ancora imperfetto, debole. Cercare il Signore significa consultarlo attraverso i profeti, attraverso la conoscenza della sua legge, per conoscere la sua volontà e seguirla. 4. Prega: Dio mio, amante della vita, senza di te non ho alcun bene. Che la mia ricerca di Te sia sincera, perché poi la sequela sia radicale e gioiosa; che sia appassionata, alimentata da un amore forte che non si sgomenta per le difficoltà, ma che tenace prosegua instancabile finché non Ti abbia trovato. Giovedì Sal 87 1. Chiedi la grazia di amare la Chiesa, accogliendone la guida e l’insegnamento 2. Leggi: Sal 87 – L’amore di Dio per Gerusalemme 3. Rifletti: Il salmo esalta Gerusalemme, casa di Dio e del suo unto. Tutti i popoli pagani, dall’Egitto (Raab) alla Mesopotamia (Babilonia), sono chiamati dalla rivelazione a conoscere il vero Dio, il Dio 6 Imparare ad amare – Esercizi spirituali di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, e a rinascere quindi nella rocca di Sion, cuore di Gerusalemme. Lì sono poste le radici spirituali dell’intera umanità. «C’è un uomo che dirà a Sion: "Madre", e per mezzo di quest’uomo tutti verranno a lei. Chi è quest’uomo? Il salmo risponde: "L’uomo è nato in essa e l’Altissimo la tiene salda". Vedete, fratelli miei, che veramente grandi cose sono dette della città di Dio: L’uomo è nato in essa. Ma non è solo un uomo, è l’Altissimo, e ha fondato questa città per nascervi, allo stesso modo che ha creato sua madre per nascere da lei. Quale promessa, quale speranza, fratelli miei! Ecco per noi l’Altissimo, che ha fondato la città, le dice: "Madre!"» (Agostino). 4. Prega: Nel tuo disegno d’amore, o Padre, hai voluto che tutte le genti formassero l’unico popolo dei rinati alla vita. Perdona le nostre divisioni! E tu, Vergine Figlia di Sion guidaci sulla via dell’unità, perché formiamo un solo ovile sotto un solo pastore. Venerdì - ripetizione – IV SETTIMANA Lunedì Fil 2, 1-11 1. Chiedi la grazia di comprendere che in Cristo nessuno mi è estraneo 2. Leggi: Fil 2, 1-11 – Amore in Cristo 3. Rifletti: I primi versetti sono un’esortazione alla concordia e alla stima reciproca dei cristiani: devono vivere in comunione profonda di pensiero e di vita; devono stimarsi gli uni gli altri, ponendo sempre il fratello al di sopra di sé. Paolo sa di poter dare dei precetti, degli ordini, delle indicazioni, degli orientamenti ai fratelli, se alla radice della loro esistenza c’è la novità-dono introdotta dal Signore. I cristiani hanno ricevuto la consolazione di Cristo, conseguenza dell’annuncio evangelico. Poi il dono del conforto della carità, carità che lega gli uni agli altri. L’ascolto del Vangelo, la comunione con Cristo, portano con sé la comunione nello spirito. L’Apostolo esorta alla consapevolezza che custodire e alimentare il dono della gioia, significa liberarsi dallo spirito di rivalità, dalla vanagloria, dall’ansia del proprio interesse, che fa dimenticare gli interessi di Cristo. Purificati da questi sentimenti, possiamo assumere quelli di Cristo Gesù, che umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte di croce. Di fronte a Cristo crocifisso si impone il silenzio per lasciare che il grido di amore che Lui è, interpelli tutta la persona. 4. Prega: Signore Gesù, rendi il mio cuore capace di porsi in silenzio davanti a Te, per comprendere quanto sono amato. Ma non posso contemplare te crocifisso, senza scorgervi i tratti del Risorto. Aiutami ad amare con la consapevolezza che rinuncia e gaudio di un più di vita, è il dono che tu fai a chi ti segue. Martedì 1 Cor 13 1. Chiedi la grazie di un cuore umile, che possa imparare la gratuità dell’amore 2. Leggi: 1 Cor 13 – Inno alla carità 3. Rifletti: Buona parte di questo inno mette in evidenza le note fondamentali della carità, attraverso quali segni la si può riconoscere e quali segni, invece, non la manifestano. Viene così tracciato un itinerario di formazione all’amore. La carità di cui parla Paolo è tuttavia qualcosa di più grande di tutte le sue manifestazioni. E’ come il cuore nascosto, in cui esse tutte hanno origine. Imparare la 7 Imparare ad amare – Esercizi spirituali carità vuol dire far apprendere al proprio cuore questa vita interiore; farla apprendere al cuore, all’intelletto, ai sensi, allo spirito, al corpo, farla apprendere all’uomo intero. Per poter praticare la carità bisogna impararla. L’amore che spesso fa sobbalzare il cuore, non è solo sentimento, è anche e soprattutto compito, va conquistato con un lavoro paziente e costante, poiché coincide con la santità stessa di Dio. 4. Prega: Signore Gesù, senza la carità sono nulla! Alla tua scuola, Spirito di Cristo, voglio imparare l’amore che tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. Mercoledì 1Gv 4, 7-21 1. Chiedi la grazia di credere che Dio ci ha amati per primo 2. Leggi: 1 Gv 4, 7-21 – Dio è amore 3. Rifletti: Tutta la storia e la nostra stessa esperienza esistenziale, ci dice che vive veramente e realizza davvero se stesso solo chi ama, chi cioè è capace di dare scacco matto all’egoismo e di interessarsi, di spendersi per l’altro. La persona che si chiude egoisticamente e si pone in atteggiamento di pretesa, a poco a poco inaridisce e muore spiritualmente. La ragione è che Dio, Colui che ci ha fatti, è l’Amore sostanziale e ha manifestato il suo essere Amore, mandando il suo Figlio tra noi, “perché noi avessimo la vita per Lui”. C’è ancora un’affermazione di fuoco consolantissima: “non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato noi e ha mandato suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati”. Ognuna di queste parole è un guizzo ardente, che brucia le paure, le indifferenze, le abitudinarietà. 4. Prega: O Padre, rinnovami interiormente nella certezza del tuo amarmi per primo, perché io rompa ogni crosta di egoismo e viva Gesù nei miei giorni, amando tutti quelli che mi metti a fianco e, non solo, ma ogni uomo che sostanzialmente è mio fratello o sorella. Giovedì 1 Pt 1, 13-25 1. Chiedi la grazia di spogliarti dei pensieri che non sono di Dio 2. Leggi: 1Pt 1, 13-25 – La parola di Dio rigenera nell’amore 3. Rifletti: La Parola di Dio è oggi affidata a noi, perché accogliendola con piena disponibilità, le permettiamo di produrre in noi, innanzitutto, e poi nel contesto familiare e sociale in cui viviamo, il cento per uno. Non può quindi essere solo motivo di studio per arricchirci intellettualmente, bensì deve coinvolgerci a livello esistenziale. Dio, attraverso Gesù, ci ha permesso di rivolgerci a Lui chiamandolo Padre e, di conseguenza, di riscoprire la dimensione fraterna che ci lega gli uni agli altri. E’ assimilando i sentimenti di Gesù che il cuore dilata i propri confini, spalancandosi su di un orizzonte più vasto in cui spaziare correndo verso l’altro; passaggio che permette al fratello di aver accesso presso di me. 4. Prega: Aiutami, Signore a ruminare la tua Parola perché sia vita della mia vita, luce che alimenta la fede, coraggio che sostiene la speranza. Aiutami a comprendere che solo nella reciprocità del dono trovo la pienezza che contemplo nel tuo essere Trinità, per essere, nel mio piccolo posto, segno del Tuo amore. Venerdì - ripetizione 8