Entsorga Italia S.r.l. Strada per Castelnuovo S.,7 - 15057 Tortona (AL) P. IVA 01755850060 Tel.0131.811383 - Fax 0131.873281 www.entsorga.it - [email protected] PROVINCIA DELL’OGLIASTRA COMUNE DI OSINI REALIZZAZIONE AMPLIAMENTO IMPIANTO DI TRATTAMENTO RR.SS.UU. PER LA PRODUZIONE DI COMPOST” SITO IN AGRO NEL COMUNE DI OSINI SS: 125 KM. 92,600 PROGETTO ESECUTIVO M004 revA RELAZIONE IMPIANTO ELETTRICO PROGETTISTA Dott. Ing. P.P. CELLA MAZZARIOL 1. Richiami descrittivi delle opere di ampliamento Obiettivo del progetto in esame è quello di prevedere l’ampliamento della potenzialità di trattamento dell’impianto, fino al raddoppio della potenzialità attuale, intervenendo su quelle sezioni che necessitano di una implementazione per garantire lo svolgimento del processo di stabilizzazione biologica nel rispetto delle norme. Si fa presente, che la configurazione attuale scaturisce da un progetto originario che aveva già considerato la necessità di ampliamento delle sezioni processistiche biologiche, prevedendo degli spazi fisici per l’alloggiamento delle varie apparecchiature/attrezzature. Nell’articolazione delle varie sezioni di impianto, venne infatti prevista la presenza di appositi spazi per: - il raddoppio della sezione di fermentazione accelerata; - l’ampliamento del capannone di maturazione primaria; - l’ampliamento della sezione di maturazione secondaria; oltre alla predisposizione di altre opere infrastrutturali (ricezione – pretrattamento - officinasistema di controllo, reti idriche e fognarie, …) tali da poter soddisfare le esigenze anche con l’aumento delle potenzialità. Gli interventi di cui al presente progetto, pertanto, non devono prevedere l’ampliamento di tutte le sezioni di impianto, ma solo di quelle che entrerebbero in sofferenza dalla presenza di maggiori quantità di rifiuti. Da questo inquadramento schematico generale si deduce che la priorità degli interventi dovrà riguardare nell’ordine: a) l’aumento della potenzialità della sezione di fermentazione accelerata; b) l’aumento della potenzialità della sezione di maturazione; c) la previsione di una apparecchiatura di separazione delle plastiche; Mentre per dar corso all’intervento del raddoppio dei moduli della fase ACT ed alla fornitura dell’apparecchiatura deplastificatrice non sono individuabili problemi particolari per via del fatto che il progetto originario e la disposizione attuale delle sezioni ha già previsto la possibilità di 2 /9 / ubicazione di queste sezioni aggiuntive (il deplastificatore va infatti inserito nell’area sotto tettoia in accoppiamento con il vaglio esistente; il raddoppio della fase ACT può essere ubicato in area adiacente ai moduli esistenti), per l’intervento di implementazione della maturazione insufflata occorre studiare un intervento più articolato rispetto al semplice ampliamento dell’attuale capannone di maturazione, infatti si opta per l’inserimento di una ulteriore sezione di maturazione insufflata in adiacenza alla tettoia di maturazione secondaria, previo spostamento del manufatto di alloggiamento del quadro di comando delle pompe di approvvigionamento idrico. Nell’elaborato grafico P276 D103 sono presentate con adatto cromatismo le sezioni di impianto soggette ad ampliamento, inserite nella planimetria della situazione esistente. 3 /9 / 2. Situazione attuale e futura del carico elettrico Al presente elaborato si allegano le tabelle riepilogative dei macchinari e delle attrezzature elettriche presenti nell’impianto nonché di quelle previste. Da queste tabelle si può evincere che i carichi dovuti alle macchine elettriche presenti nell’impianto non creano nessun problema, poiché la loro somma risulta pari a 124,2KW e che le potenze impegnate dalle nuove utenze previste nel progetto di ampliamento danno luogo ad un carico pari a 45,5KW pertanto la potenza totale assorbita dall’intero impianto, compreso l’ampliamento risulta pari a 169.7 KW. Dai dati rilevati in cabina, risulta che la stessa è dotata di un trasformatore trifase in olio con potenza nominale Pn = 250kVA e pertanto è in grado di reggere agevolmente i carichi su indicati ma si rendono necessari gli interventi sugli interruttori e sui cavi in uscita dal quadro di cabina e descritti nel paragrafo successivo. 3. Descrizione e dimensionamento degli interventi sulla rete elettrica Per entrare nello specifico dell’impianto elettrico, si rileva che la dorsale di distribuzione tra il quadro generale di bassa tensione installato all’interno della cabina di trasformazione ed il quadro generale installato negli uffici risulta inadeguato per la potenza che si intende installare. L’interruttore generale del QEF dovrà essere sostituito con uno MGT-DIFF 4x320A 35kA con differenziale tarabile. Sarà sostituito inoltre il sezionatore Generale del QEG che dovrà essere un interruttore sezionatore da 4x320A. Di conseguenza si è resa necessaria la sostituzione dei cavi esistenti, con una doppia terna costituita da cavi FG7R 0,6/1 kV di sezione pari a 150 mmq per le tre fasi e di 150 mmq per il neutro cui corrisponde una portata di 418 A, ed una caduta di tensione al quadro generale di bassa tensione (QEG) ubicato negli uffici, limitata allo 0.10%, tale da garantire nei punti terminali dell’impianto una caduta di tensione totale inferiore al 4%. La sopra citata dorsale, dopo lo sfilamento dei vecchi cavi, verrà installata nei cavidotti esistenti fino al ingresso principale, dove verrà realizzato un nuovo pozzetto, dal quale partirà un nuovo cavidotto interrato avente una sezione di 110 mm, fino al quadro generale di bassa tensione (QEG) ubicato negli uffici. 4 /9 / Attualmente il capannone di maturazione esistente viene alimentato da una linea composta da 5 cavi FG7R da 10 mmq e si attesta al quadro QMAT2 ubicato su un armadio tipo “Conchiglia” sul quale sono presenti anche due prese interbloccate. L’installazione del Deplastificatore con potenza pari a 24 kW nel QMAT2 non consente l’utilizzo di tale dorsale, si rende perciò necessaria la posa di una nuova linea di alimentazione da QEG costituita da 4 cavi unipolari con guaina FG7R 0,6/1kV di sezione 25 mmq per le tre fasi e 16 mmq per il neutro, protetta da un interruttore magnetotermico 4P In 80A 15kA di nuova installazione nel QEG. Inoltre nel quadro QMAT2 verranno sostituiti l’interruttore generale con un interruttore sezionatore 4P In 80A, mentre a protezione delle prese interbloccate serie CEE di alimentazione del Deplastificatore verrà installato un interruttore magnetotermico 4P In 63A 4.5kA, con modulo differenziale AC aP 40-63A da 500mA. Il cavo di alimentazione in partenza dal QEG che attualmente alimenta il quadro QMAT2 verrà sfilato nell’ultimo tratto della linea e riutilizzato (vedi P276 D103) per l’alimentazione del quadro di azionamento del sistema di ventilazione delle biocelle Turtle Q-ring e del Quadro acqua pozzo. Nel QEG si installerà un nuovo magnetotermico 4P In 32A per l’alimentazione dei due quadri suddetti da cui partirà la linea recuperata. Per il dimensionamento delle linee si è tenuto conto della portata dei cavi stessi, con riferimento alla tabella CEI-UNEL 35026, del tipo di posa, della caduta di tensione, del valore di taratura delle protezioni per i sovraccarichi ed i corto-circuiti e le norme per il calcolo della portata dei cavi elettrici in regime permanente (CEI 20-21) ed i coefficienti di riduzione in funzione del numero e della disposizione dei cavi. Quanto sopra esposto è stato espresso in gran parte con procedura di calcolo automatico computerizzato. Per quanto attiene alla protezione specifica delle condutture dalle sovracorrenti, si è verificato che la sollecitazione termica conseguente alla sovracorrente (corto-circuito o sovraccarico) non induce nei cavi gradienti termici tali da comprometterne l’efficienza. Nel caso di corto-circuito si è verificato che l’energia specifica passante tollerata dal cavo sia superiore o al massimo uguale a quella lasciata fluire dal relativo dispositivo di protezione: I² t < K² S² 5 /9 / Gli interruttori previsti assicurano il mantenimento delle sollecitazioni termiche dei cavi entro i termini tollerabili dagli stessi. In particolare le verifiche sono state condotte nei punti della conduttura nei quali può risultare massimo il valore dell’energia specifica passante lasciata fluire dall’interruttore durante il guasto. Questi corrispondono in pratica alla parte iniziale e terminale delle condutture. Nel caso di sovraccarico tutti i circuiti dell’impianto elettrico soddisfano quanto prescritto dalle norme C.E.I. ed in particolare: Ib < In < Iz If < 1,45 Iz dove Ib = Corrente d'impiego In = Corrente nominale / taratura del dispositivo di protezione Iz = Portata nominale a regime del cavo If = Corrente convenzionale d’intervento della protezione Il valore di Iz e' infatti sempre superiore non solo alla corrente d’impiego del circuito Ib ma anche alla corrente di taratura o nominale dell’interruttore corrispondente. 6 /9 / 4. Requisiti linea elettrica L’impianto sarà realizzato a regola d'arte in base alle indicazioni contenute nella legge 186 del 1-3-1968 e nel DM n.37/08. Le caratteristiche degli impianti, nonché dei loro componenti, rispondono alle norme di legge e di regolamento vigenti alla data di realizzazione ed in particolare devono essere conformi: - Alle prescrizioni di autorità locali comprese quelle dei VV.FF.; - Alle prescrizioni ed indicazioni dell'ENEL; - Alle prescrizioni ed indicazioni della TELECOM; - Alle Norme CEI con particolare riferimento alla CEI 64-8/7; V2 sez. 710 - Alle prescrizioni del D.Lgs 81/08. Nella progettazione si è tenuto conto di tutte le prescrizioni contenute nelle norme citate, allo scopo di ridurre la probabilità che l’impianto costituisca causa di incidenti elettrici e d’innesco e propagazione dell’incendio. Le norme e le disposizioni di legge non espressamente citate dovranno essere parimenti rispettate; la loro omissione dalla presente non esclude la ditta installatrice dalla loro applicazione in quanto la stessa è tenuta alla loro conoscenza, al fine della realizzazione di impianti conformi alla regola dell’arte ai sensi della legge n. 186 del 1.3.1968 sopraccitata. Oltre alle linee elettriche, si dovrà prevedere l’installazione di un cavo BELDEN di segnale che, partendo dagli uffici, arriva alla nuova platea insufflata e consenta il controllo remoto della temperatura e dell’umidità, tramite una sonda, inserita nella massa in fase di maturazione. Tale linea verrà posata su un cavidotto esistente, fino al pozzetto di fonte alla vasca di prima pioggia, e da quel punto prosegue nel nuovo cavedio fuori terra posizionato sulla parete della biocella fino ad arrivare al quadro di ventilazione. Per quanto riguarda il nuovo modulo ACT 2 , quale raddoppio della fase esistente, già in fase di progetto iniziale è stato previsto il cavo di alimentazione elettrica del nuovo quadro. Il cavo, installato, è idoneo per l’alimentazione del quadro del secondo modulo coccinelle aspirate, tecnologia più avanzata di quella esistente, ma si dovrà cambiare l’interruttore sul quadro generale. Nei cavidotti esistenti, passerà un cavo di segnale con analoghe caratteristiche a quello già esistente che garantisce il controllo remoto del modulo ACT2. Un altro intervento che si è reso necessario riguarda la demolizione del fabbricato che ospita il quadro elettrico di emungimento acqua dal pozzo, e che verrà posizionato in prossimità della recinzione dietro alle biocelle della MAT 1 B 7 /9 / In questo progetto e prevista la demolizione del fabbricato di alloggiamento del quadro elettrico per l’emungimento acqua dal pozzo ed il conseguente spostamento dello stesso che verrà ubicato all’interno di un quadro elettrico in materiale termoplastico autoestinguente a due vani sovrapposti tipo "CONCHIGLIA" serie CV o equivalente ed avente comunque le seguenti caratteristiche tecnico costruttive: grado di protezione IP21 secondo CEI EN 60529 in esecuzione con armadio a porta aperta; IP44 secondo norma CEI EN 60529 - IK 10 secondo CEI EN 50102 in esecuzione con armadio a porta chiusa. Completo di porte frontali montate su cerniere in acciaio inox e munite di guarnizione, chiusura mediante maniglia con serratura con 3 punti di blocco, serratura standardizzata ENEL per il vano misure e tipo YALE 21 per il vano apparecchi. Piastre di ingresso canalizzazioni e di separazione servizi, piastre di base isolate per montaggio misure ente distributore, rack per apparecchiature modulari, supporti, guide scorrevoli, guide DIN, placche frontali, ecc., da ubicare vicino alla recinzione di lato al nuovo capannone della fase MAT1-B. Per l’alimentazione sia di questo quadro che quello di ventilazione delle biocelle e per il passaggio del cavo BELDEN per il controllo del processo, si prevede di installare dal pozzetto esistente posizionato davanti alla vasca di prima pioggia dei cavidotti fuori terra che corrono sulla parete della biocella. Per l’alimentazione del quadro di svuotamento pozzo verrà utilizzato lo stesso cavo, che verrà sfilato dai cavedi esistenti e posizionato nei nuovi cavidotti. Come già riportato, per l’alimentazione del quadro di ventilazione delle biocelle si prevede di utilizzare il cavo che precedentemente alimentava il quadro di maturazione (QMAT2), sfilato dai cavedi esistenti e posizionato nei nuovi cavidotti. Tutto l’impianto è dotato di una rete di terra magliata con anelli di dispersione collegati alla rete elettrosaldata presente nella pavimentazione. Per la connessione dei nuovi dispersori si può prevede il collegamento di un conduttore di terra di almeno 35mmq della rete elettrosaldata della nuova platea con la rete di quella esistente. In tal modo verranno mantenuti e rispettati i valori di resistenza a terra evitando le pericolose tensioni di passo. Segue Allegato Elenco Macchinari ed Attrezzature Elettriche. 8 /9 / 5. Impianto di segnalazione manuale allarme incendio Dovrà essere realizzato, in conformità alla norma UNI9795, un impianto di segnalazione manuale di allarme incendio, composta da una centrale di tipo analogico Notifier AM1000 a loop, in grado di gestire e comandare pulsanti di tipo manuale Notifier M700K, un sensore fumo Notifier SDX751ME+base B501 (a protezione della centrale), Targhe ottico acustiche Notifier PAN1A+ALI24+CMA1I e sirene Notifier ATE2+STATE2+CMA1I. Detti componenti saranno posizionati come da elaborato P276 D103 revA. L’alimentazione elettrica della centrale e targhe ottico acustiche sarà derivata dalla linea ausiliari del QEG. Il loop sarà realizzato in cavo Notifier CVCAVO2x1,5SCH posato in tubazioni da esterno od interrate. La linea di alimentazione a 24V sarà realizzata utilizzando cavo Notifier CVCAVO2x2,5SCH posato in tubazioni da esterno od interrate. 9 /9 /