ies-01_relazione tecnico-descrittiva

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “PARTHENOPE”
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INDICE
PREMESSA ................................................................................................................... 2
1 IMPIANTI ELETTRICI .............................................................................................. 3
1.1 Dati di Progetto .................................................................................................. 3
1.2 Principali Norme e Leggi di Riferimento ............................................................. 6
1.3 Descrizione dell’Impianto ................................................................................. 13
1.4 Criteri di Dimensionamento .............................................................................. 20
1.4.1 Protezione dai sovraccarichi ...................................................................... 20
1.4.2 Protezione contro i cortocircuiti .................................................................. 21
1.4.3 Dimensionamento conduttori di neutro ...................................................... 21
1.4.4 Caduta di tensione ..................................................................................... 22
1.4.5 Dimensionamento conduttori di protezione ................................................ 22
1.4.6 Protezione contro i contatti indiretti ............................................................ 23
1.4.7 Calcolo delle correnti di cortocircuito ......................................................... 24
1.5 Impianto di Terra .............................................................................................. 27
2 IMPIANTI SPECIALI .............................................................................................. 28
2.1 Impianto di Rilevazione Incendi ....................................................................... 28
2.2 Impianto di Diffusione Sonora .......................................................................... 30
2.3 Impianto TVCC ................................................................................................ 31
3 VERIFICHE ............................................................................................................ 32
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PREMESSA
L’intervento è finalizzato all’adeguamento degli impianti elettrici e speciali in un corpo di
fabbrica esistente costituito da n°4 livelli tutti interrati da adibire ad archivio, sito in Napoli
alla Via Parisi n°13, per le esigenze della Università degli Studi di Napoli “Parthenope”.
Esso prevede l’integrazione ed il potenziamento rispettivamente dell’impianto elettrico
(“L” e “FM”) e degli impianti speciali, entrambi in parte già esistenti, per l’alimentazione di
tutti i carichi per lo svolgimento delle attività previste, nel rispetto delle specifiche norme
CEI di interesse per il settore.
La presente relazione ha lo scopo di corredare i grafici di progetto degli impianti elettrici e
speciali delle informazioni necessarie ad una realizzazione in accordo alle norme vigenti
ed alla perfetta regola d'arte.
Gli impianti saranno eseguiti in conformità ai grafici di progetto allegati, ed alle indicazioni
eventualmente impartite dalla D.L.
Le indicazioni numeriche (sezioni dei conduttori, tipo ed ubicazione delle apparecchiature,
caratteristiche degli interruttori, etc.) si trovano espressamente indicate nel prosieguo della
presente relazione o nelle tavole grafiche allegate.
I materiali saranno conformi agli standards previsti in sede progettuale e provvisti del
Marchio di Qualità (IMQ).
L’impresa si impegna a fornire, prima della realizzazione, campionature dei materiali, ove
non specificati, che intende adottare per ottenere l’approvazione della D.L.
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IMPIANTI ELETTRICI
1.1
Dati di Progetto
Destinazione d’uso dei locali:
I locali conservano la loro destinazione d’uso iniziale cioè quella di archivi.
Tipologia di locale:
I locali oggetto dell’intervento in esame rientrano tra quelli contemplati dagli allegati A e B
della norma CEI 64 - 8 sez. 751. Si tratta di luoghi a maggior rischio in caso di incendio, e
dunque per essi, oltre tutte le prescrizioni previste per gli ambienti ordinari, dovranno
essere applicate le seguenti prescrizioni integrative:
-
i componenti elettrici devono essere limitati a quelli necessari per l’uso degli ambienti
stessi, fatta eccezione per le condutture, le quali possono anche transitare;
-
nel sistema delle vie d’uscita non devono essere installati componenti elettici
contenenti fluidi infiammabili;
-
negli ambienti nei quali è consentito l’accesso e la presenza del pubblico, i dispositivi di
manovra, controllo e protezione, fatta eccezione per quelli destinati a facilitare
l’evacuazione, devono essere posti in luogo a disposizione del personale addetto o
posti entro involucri apribili con chiave o attrezzo;
-
tutti i componenti elettrici devono rispettare le prescrizioni contenute nella norma CEI
64-8 sezione 422 sia in funzionamento ordinario che in caso di guasto, tenuto conto dei
dispositivi di protezione;
-
gli apparecchi illuminanti devono essere mantenuti ad adeguata distanza dagli oggetti
illuminati, se combustibili, rispettando la distanza di 50 cm per potenze fino a 100W –
80 cm per potenze oltre 100W e fino a 300W- 100 cm per potenze oltre 300 W e fino a
500W;
-
gli apparecchi d’illuminazione dotati di lampade che in caso di rottura possono
proiettare materiale incandescente (lampade ad alogeni e/o alogenuri) devono essere
del tipo con schermo di sicurezza per la lampada ed installati secondo le istruzioni del
costruttore;
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-
le lampade e le altri parti componenti degli apparecchi d’illuminazione devono essere
protette contro le prevedibili sollecitazioni meccaniche; i dispositivi di limitazione della
temperatura devono essere provvisti di ripristino solo manuale.
-
le condutture dovranno essere di tipo termoplastiche autoestinguenti, se montate in
strutture non combustibili; qualora siano poste a vista dovranno presentare grado di
protezione elettrica > IP44 e se termoplastiche dovranno essere conformi alla Sezione
422 della Norma CEI 64/8, soddisfacendo la prova al filo incandescente ad 850°°C
anziché a 650°°C.
-
i circuiti dovranno essere protetti contro le sovracorrenti all’origine dei circuiti stessi ed
oltre che con le protezioni generali ordinarie, anche con dispositivi a corrente
differenziale avente corrente nominale d’intervento non superiore a 300mA;
-
utilizzare esclusivamente cavi “non propaganti l’incendio” a bassissima emissione di
fumi e gas tossici, tali da garantire la salvaguardia delle persone e preservare gli
impianti e le apparecchiature dall’attacco dei gas corrosivi;
-
prevedere barriere tagliafiamma negli attraversamenti di solai e pareti che delimitano il
compartimento antincendio, di caratteristiche di resistenza almeno pari a quelle
richieste per gli elementi costruttivi del solaio o della parete ove sono installati.
In quest’ultimo caso, tali sbarramenti saranno costituiti da barriere in materiale
incombustibile disposte sul percorso dei cavi (lana di roccia, sabbia, materiali
intumescenti in grado di espandersi se sottoposti all'azione del fuoco ecc.), essi
avranno forma e dimensione adatte ad impedire lo scavalcamento della fiamma e, se
necessario, devono poter essere smontate per permettere l'eventuale aggiunta di cavi.
Devono avere, in relazione al tipo di cavi installati, alla loro modalità d'installazione, alla
disponibilità di mezzi d'intervento ecc., una distanza tale da impedire che l'incendio
possa innescarsi e svilupparsi.
Si riterrà sufficiente l'adozione di sbarramenti disposti in corrispondenza degli
attraversamenti suindicati, senza tuttavia superare i seguenti valori: 5 m nei percorsi
verticali e 10 metri nei percorsi orizzontali; laddove si rendesse necessario ripristinare
la resistenza al fuoco di elementi costruttivi attraversati da condutture, bisognerà
otturare non solo il foro lasciato libero dalla conduttura, ma anche l'interno della
conduttura stessa.
Carichi, coefficienti di contemporaneità e di utilizzazione:
L’adeguamento dell’impianto elettrico dovrà provvedere all’alimentazione dei carichi
composti per la maggior parte da circuiti prese alimentati dalle sez. rispettivamente
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Normale e Continuità (prese di servizio) e dai circuiti luce (incluso emergenza), alimentati
dalle sez. Emergenza.
I suddetti circuiti verranno installati negli ambienti secondo le relative tavole di progetto
allegate alla presente relazione e denominate rispettivamente “Pianta Distribuzione FM” e
“Pianta Distribuzione Luce”.
Per tutti i carichi si assume un coefficiente di utilizzazione unitario.
Il coefficiente di contemporaneità complessivo si assume pari ad un valore non inferiore a
0,7.
Caduta di tensione ammissibile:
Si assume quale valore tollerabile per la caduta di tensione il 4% della tensione nominale.
Caratteristiche della rete di alimentazione:
L’edificio è dotato di una propria cabina di trasformazione MT/bt per cui il sistema di
distribuzione è del tipo TN-S, trifase, con tensione secondaria nominale pari a 400V,
frequenza 50 Hz.
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1.2
Principali Norme e Leggi di Riferimento
Il progetto è stato redatto in conformità alle vigenti normative, che qui sottoelencate a titolo
indicativo ma non esaustivo si riportano, in quanto applicabili anche per quanto riguarda
l'esecuzione, il collaudo e le verifiche periodiche a cui sottoporre l'impianto realizzato:
CEI 11-1
Impianti di produzione, trasporto e di distribuzione
dell’energia elettrica - Norme generali
CEI 11-17
Impianti di produzione, trasporto e di distribuzione
dell’energia elettrica. Linee in cavo
CEI EN 60909-0 CEI 11-25
Correnti di cortocircuito nei sistemi trifasi in corrente
alternata
Calcolo delle correnti
CEI EN 60865-1 CEI 11-26
Correnti di cortocircuito - Calcolo degli effetti
Definizioni e metodi di calcolo
CEI 11-28
Guida d’applicazione per il calcolo delle correnti di
cortocircuito nelle reti radiali a bassa tensione
CEI EN 60947-3 CEI 17-5
Apparecchiatura a bassa tensione
Parte 2: Interruttori automatici
CEI EN 60947-3 CEI 17-11
Apparecchiatura a bassa tensione
Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori,
interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate
con fusibili
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CEI EN 60439-1÷5 CEI17-13/1÷5
Apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra per bassa tensione (quadri BT) e condotti
sbarre
CEI EN 61095 CEI 17-41
Contattori elettromeccanici per usi domestici e
similari
CEI 17-43
Metodo per la determinazione delle
sovratemperature, mediante estrapolazione, per le
apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie
(ANS)
CEI EN 61439 – 1
Apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra per bassa tensione (quadri BT)
Parte 1: Regole Generali
CEI EN 61439 – 2
Apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra per bassa tensione (quadri BT).
Parte 2: Quadri di Potenza
CEI EN 60647-2 CEI 17-5
Apparecchiature a bassa tensione
Parte 2: Interruttori automatici
CEI EN 60947-4-1 CEI 17-50
Apparecchiature a bassa tensione
Parte 4-1: Contattori e avviatori - Contattori e
avviatori elettromeccanici
CEI 20-40
Raccomandazioni per la posa dei cavi per energia
con tensione nominale fino a 1kV
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CEI UNEL 35024/1 CEI 20
Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o
termoplastico per tensioni nominali non superiori a
1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente
continua
Portate di corrente in regime permanente per posa in
aria
CEI UNEL 35024/2 CEI 20
Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o
termoplastico per tensioni nominali non superiori a
1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente
continua
Portate di corrente in regime permanente per posa in
aria
CEI UNEL 35026 CEI 20
Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o
termoplastico per tensioni nominali di 1000 V in
corrente alternata e 1500 V in corrente continua
Portate di corrente in regime permanente per posa
interrata
CEI 20-19/1÷4, 7÷14
Cavi isolati con gomma con tensione nominale non
superiore a 450/750 V
Cavi con isolamento reticolato con tensione
nominale non superiore a 450/750 V
CEI 20-20/1÷5, 7÷13
Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione
nominale non superiore a 450/750 V
CEI 20-22/0, 2, 4 e 5
Prove d’incendio su cavi elettrici
CEI EN 60898-1 CEI 23-3/1
Interruttori automatici per la protezione dalle
sovracorrenti per impianti domestici e similari
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CEI EN 61008-1 CEI 23-42
Interruttori differenziali senza sganciatori di
sovracorrente incorporati per installazioni
domestiche e similari
CEI EN 61009-1 CEI 23-44
Interruttori differenziali senza sganciatori di
sovracorrente incorporati per installazioni
domestiche e similari
CEI 23-51
Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le
prove dei quadri di distribuzione per installazioni
fisse per uso domestico e similare
CEI EN 60269-1 CEI 32-1
Fusibili a tensione non superiore a 1.000 V per
corrente alternata e a 1.500 V per corrente continua
Parte 1: prescrizioni generali
CEI EN 60269-2 CEI 32-4
Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per
corrente alternata e a 1500 V per corrente continua
Parte 2: Prescrizioni supplementari per i fusibili per
uso da parte di persone addestrate (fusibili
principalmente per applicazioni industriali)
CEI EN 60269-3 CEI 32-5
Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per
corrente alternata e a 1500 V per corrente continua
Parte 3: Prescrizioni supplementari per i fusibili per
uso da parte di persone non addestrate (fusibili
principalmente per applicazioni domestiche e
similari)
CEI 64-12
Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli
edifici per uso residenziale e terziario
CEI 64-14
Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori
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CEI 64-8 / sez. 1÷7
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V
in corrente continua
CEI EN 60529/1 CEI 70-1
Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)
CEI EN 61032
CEI 70-2
Protezione delle persone e delle apparecchiature
mediante involucri
CEI EN 50102
CEI 70-3
Gradi di protezione degli involucri per
apparecchiature elettriche contro impatti meccanici
esterni (Codice IK)
CEI 14-12
Trasformatori trifase di distribuzione a secco
Parte 1: prescrizioni generali e per trasformatori con
tensione massima non superiore a 24kV
CEI 17-70
Guida all’applicazione delle norme dei quadri di
bassa tensione
CEI EN 60865-1
Correnti di cortocircuito - Calcolo degli effetti Parte 1:
Definizioni e metodi di calcolo
CEI 23-48
Involucri per apparecchi per installazioni elettriche
fisse per usi domestici e similari Parte 1: Prescrizioni generali
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CEI 23-49
Involucri per apparecchi per installazioni elettriche
fisse per usi domestici e similari Parte 2: Prescrizioni particolari per involucri destinati
a contenere dispositivi di protezione ed apparecchi
che nell’uso ordinario dissipano una potenza non
trascurabile
CEI 17-52
Metodo per la determinazione della tenuta al
cortocircuito, delle apparecchiature assiemate non di
serie (ANS).
La normativa CEI disciplina oltre che l’installazione dell’impianto anche i suoi componenti.
Per essi sono state considerate anche altre norme tra le quali, a titolo di esempio:
 CT 20, (cavi elettrici);
 CT 21, (accumulatori);
 CT 23,
(apparecchiature di bassa tensione, quali interruttori
automatici, prese a spina tubi e canali protettivi,
apparecchi di comando, commutatori, connettori,
interruttori differenziali);
 CT 32, (fusibili);
 CT 59/61, (apparecchi utilizzatori);
 CT 70, (involucri di protezione);
 D.Lgs n. 81 del 09/04/2008 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto
2007, n. 123, in materia di tutela della salute e
della sicurezza nei luoghi di lavoro
(Suppl. Ordinario n.108);
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 D.M. 26 agosto 1992
Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica;
 Legge 1 marzo 1968 n. 186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti
elettrici ed elettronici;
 Legge 18 ottobre 1977 n. 791 Attuazione della direttiva CEE n. 73/23 relativa alle
garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale
elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti
di tensione;
 D.M. 22/01/08 N°37
Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del
2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in
materia di attività di installazione degli impianti all'interno
degli edifici (G.U. n. 61 del 12-3-2008);
 UNI 12464-1
Illuminazione di interni con luce artificiale;
 UNI 9795: 2010
Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione
manuale e di allarme incendio.
Progettazione, Installazione ed Esercizio;

UNI 11224: 2011
Controllo iniziale e
rilevazione incendi.
manutenzione
dei
sistemi
di
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1.3
Descrizione dell’Impianto
Alla luce dello stato attuale dell’impianto elettrico e delle prestazioni richieste dai carichi
elettrici, l’intervento si configura come intervento di ampliamento.
Le montanti principali per il suddetto ampliamento sono derivate rispettivamente dai q.e.
QGBT-N, QGBT-E e QGBT-C, ubicati in cabina elettrica di trasformazione MT/bt a piano
“D”, con cavi multipolari FG7OM1 e FTG10OM1 su canali in acciaio zincato dedicati
esistenti, che si dipartono dal locale cabina fino a raggiungere il livello “H” (incluso locale
montacarichi), ultimo piano interessato da questo adeguamento.
Per i canali in acciaio suindicati sarà previsto per la parte di canale esistente (montante
“M5” ubicata nella scala interna degli archivi) la settorializzazione in due scomparti (una
parte dedicata ai cavi di potenza ed una parte dedicata ai cavi di segnale) ed il
prolungamento della stessa fino ai qe ubicati a livello “H”; questi canali avranno un grado
di protezione non inferiore ad IP4X e saranno conformi alle prescrizioni previste per esse
dalle vigenti normative in materia.
I cavi multipolari FG7OM1 ed FTG10OM1 sono coordinati con le rispettive protezioni
magnetotermiche differenziali previste nei rispettivi QGBT ai fini della protezione dalle
sovracorrenti e dai contatti indiretti.
Le suindicate protezioni MTD sono corredate di bobina di sgancio (a sua volta comandate
dai pulsanti di emergenza dislocati come in pianta – vedi “Pianta Distribuzione FM”) per la
disalimentazione di tutte quelle parti di impianto non necessarie e/o pericolose.
I qe esistenti rispettivamente ai piani “E”, “F”, e “G” (non oggetto di questo adeguamento),
saranno completamente riutilizzati ai fini del ns. intervento, in quanto rispettano tutte le
normative vigenti per gli ambienti a maggior rischio in caso di incendio, come nel caso in
esame.
I qe a servizio rispettivamente dell’archivio a piano “H” e del montacarichi ubicato allo
stesso livello sono di nuova realizzazione.
Il qe QCH2 a servizio dell’archivio a piano “H” sarà suddiviso al suo interno in tre diverse
sezioni alimentate rispettivamente dai qe QGBT-N, QGBT-E e QGBT-C.
Il suddetto quadro elettrico sarà realizzato mediante una struttura modulare prefabbricata
di tipo ANS in lamiera elettrozincata verniciata mediante polvere termoindurente a base di
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resine epossidiche, dotato di porta frontale trasparente, in cristallo, ubicato in posizione
facilmente accessibile, segnalata e protetta.
I pannelli frontali del quadro, nei quali sono previsti l'alloggio delle apparecchiature, sono
del tipo preforati, di dimensioni idonei a contenere le apparecchiature elettriche previste.
Quelli all'interno dei quali sono previste invece, l'alloggiamento di morsettiere, dovranno
essere di tipo cieco.
Il quadro sarà dotato di tutte le apparecchiature elettriche quali interruttori, lampade spia, e
multimetro digitale, ecc… il tutto così come riportato negli schemi elettrici unifilari di cui al
presente progetto.
Le curve caratteristiche d'intervento degli interruttori modulari, ove non diversamente
indicato si intenderanno di tipo "C".
Il cablaggio del quadro sarà effettuato mediante l'impiego di sbarre ed opportuni collettori
distributori (barrette equipotenziali, partitori multiclip, ecc.).
Non saranno ammessi ponticelli di cavallottamento tra gli ingressi degli interruttori.
I conduttori di cablaggio, di sezione mai inferiore a quella indicata nello schema per la
linea in partenza, saranno unipolari tipo N07G9-K, aventi la seguente colorazione:
- grigio
Fase R
- marrone
Fase S
- nero
Fase T
- blu
Neutro
Il cablaggio interno del quadro dovrà essere effettuato prevedendo l'impiego di idonea
canalina termoplastica, di tipo autoestinguente, finestrata, dotata di coperchio a scatto, di
dimensioni tali da assicurare un idoneo coefficiente di riempimento.
Ciascuna linea, in partenza da detto quadro sarà identificata con idonea iscrizione, ubicata
sul pannello frontale del rispettivo organo di protezione.
Le caratteristiche del quadro sono conformi a quanto per essi previsto dalla normativa
vigente in materia per soddisfare le relative prove tipo ed essere regolarmente certificati
dalla ditta realizzatrice.
Il grado di protezione elettrica dovrà essere non inferiore ad IP4X.
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Il qe Q.M.Asc.P. a servizio del montacarichi, sarà ubicato a livello “H” nel relativo locale
macchine ed è suddiviso al suo interno in due sezioni alimentate rispettivamente dai qe
QGBT-E e QGBT-C per l’alimentazione del motore e delle utenze luce e FM a servizio del
montacarichi e presenti nello stesso locale.
Il quadro Q.M.Asc.P. sarà realizzato in contenitore di plastica autoestinguente in posa a
parete, completo di sportello apribile a cerniera, con antina trasparente, idoneo al
montaggio di apparecchiature componibili; grado di protezione IP 4X o superiore.
Il quadro in esame sarà dotato al suo interno di valido sistema di distribuzione (sbarre,
ripartitori, ecc.) idoneo a sopportare ampiamente le correnti massime in gioco ed a
resistere senza danno alle sollecitazioni elettrodinamiche e termiche indotte da eventuali
cortocircuiti.
I conduttori in partenza saranno attestati su apposite morsettiere a vite, isolate in resina
stampata, di tipo componibile su binario unificato, di dimensioni tali da accogliere le
sezioni dei rispettivi cavi.
Le morsettiere per l’alimentazione dei cavi multipolari provvisti di conduttore di protezione
saranno dotate di apposito morsetto per il PE di colore giallo/verde, per distinguerlo
visivamente dai conduttori di fase e di neutro.
Le morsettiere saranno dotate di numerazione univoca, con segnalatori del tipo ad
incastro.
Si dovrà, inoltre per entrambi i qe (QCH2 e Q.M.Asc.P.) apporre su ciascun quadro una
targa che riporti in maniera indelebile i dati caratteristici dello stesso e della ditta
installatrice e/o fornitrice.
All’interno dei vari piani in oggetto sarà realizzato un sistema di distribuzione principale in
canale di acciaio zincato a parete a vista multiscomparto sia per la distribuzione della “L e
FM”, consistente in un numero adeguato di linee dorsali (realizzate con cavi multipolari
FG7OM1/ FTG10(O)M1) protette a monte da apparecchiature opportunamente coordinate
ai fini della protezione dai sovraccarichi, dai c.c. e dai contatti indiretti, e sia per la parte
segnali e/o impianti speciali, consistente anch’esso in un numero adeguato di cavi (tutti del
tipo LSZH) per il collegamento alle varie apparecchiature previste in campo quali rivelatori,
diffusori, pulsanti manuali allarme incendio e TVCC etc…
Le canalizzazioni per la distribuzione secondaria rispettivamente di “L e FM” e dei segnali
dovranno essere sempre ben distinte, in posa intubata autoestinguente a vista.
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In particolare saranno realizzate due distribuzioni e/o canalizzazioni ben distinte una per “L
e FM” e l’altra per i segnali, mediante idonee tubazioni termoplastiche autoestinguenti,
flessibili ad anelli rigidi.
Le tubazioni e gli involucri termoplastici dovranno essere certificati per il superamento
della prova del filo incandescente a 850 °C.
Il percorso di tutte le canalizzazioni dovrà essere il più possibile rettilineo.
Le loro sezioni saranno sempre tali da garantire la sfilabilità dei conduttori in esse
alloggiati (grado di riempimento < 60%).
Le cassette di derivazione, apribili esclusivamente con attrezzo, dovranno essere del tipo
idoneo al luogo di posa in opera, indi dovranno avere grado di protezione non inferiore ad
IP4X.
Le loro dimensioni dovranno essere adeguate al numero ed al diametro delle
canalizzazioni che le interessano, per permettere un comodo passaggio delle condutture,
un accurato lavoro di collegamento ed un’agevole dissipazione del calore.
Dovranno essere previste cassette di derivazione ad ogni variazione di percorso e, lungo i
tratti rettilinei, con una interdistanza massima di metri 5-7m.
In ciascuna cassetta, dovrà essere inoltre riportato, per ciascun conduttore, il circuito di
appartenenza in corrispondenza delle giunzioni e/o derivazioni e la loro identificazione
dovrà avvenire tramite numeri o sigle di tipo adatto (Grafoplast).
Per la realizzazione delle sopracitate montanti di alimentazione rispettivamente ai circuiti
luce e prese negli archivi ai vari livelli dai rispettivi quadri di piano si utilizzeranno cavi
multipolari di tipo FG7OM1, cavi per energia e segnalazioni isolati in HEPR di qualità G7,
non propaganti l'incendio senza alogeni ed a basso sviluppo di fumi opachi, (CEI 20-13 /
20-22 III / 20-35, 20-37 / Tabelle UNEL 35382 – 35384 supera tutte le prove previste dalla
CEI 20-38), con tensione nominale di isolamento U0/U pari a 0,6/1 kV.
Per l’alimentazione delle varie utenze di FM negli archivi ai vari livelli in esame saranno
installati dei gruppi prese a parete le cui caratteristiche ed ubicazioni sono deducibili dagli
elaborati grafici rispettivamente “Pianta Distribuzione FM” e “Pianta Distribuzione Luce”.
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In particolare ogni blocco prese è costituito da due sezioni, la prima alimentata da energia
normale con n.°4 prese tipo bipasso 2P+T - 10/16A e la seconda da energia in continuità
con n.° 2 prese tipo Schuko - Bipasso 2P+T 10/16A entrambe in scatola 4 mod. IP4X.
Per la realizzazione delle derivazioni terminali ed i cablaggi rispettivamente dei punti luce
e prese si utilizzeranno invece cavi unipolari di tipo N07G9-K, a bassissima emissione di
fumi e gas tossici, (limiti dalle Norme CEI 20-38 con modalità di prova previste dalla CEI
20-37), con tensione nominale di isolamento U0/U pari a 450 / 750 V.
Per la realizzazione dei collegamenti fra i vari pulsanti di sgancio di emergenza ed i relativi
qe si utilizzeranno cavi multipolari FTG10(O)M1 0,6/1 kV: cavo flessibile isolato in gomma
EPR di qualità G10 con guaina termoplastica priva di alogeni non propagante l’incendio e
senza emissione di gas corrosivi di qualità M1 - CEI 20-45, così come previsto dalla
normativa vigente in materia.
Per l’alimentazione dei circ. luce denominati “Lamp. Aut. + kit elettr.” previsti in tutte le
sezioni di emergenza dei qe di piano del presente progetto, si utilizzeranno cavi multipolari
FTG10(O)M1 0,6/1 kV: cavo flessibile isolato in gomma EPR di qualità G10 con guaina
termoplastica priva di alogeni non propagante l’incendio e senza emissione di gas
corrosivi di qualità M1 - CEI 20-45, così come previsto dalla normativa vigente in materia.
Ai fini della prevenzione incendi saranno installati comandi di emergenza ad ogni livello del
sito in esame, ed ubicati così come previsto nella tavola di progetto allegata alla seguente
relazione
(vedi “Pianta Distribuzione FM”) ed collegati ai relativi qe con cavi multipolari FTG10(O)M1
0,6/1 kV: cavo flessibile isolato in gomma EPR di qualità G10 con guaina termoplastica
priva di alogeni non propagante l’incendio e senza emissione di gas corrosivi di qualità M1
- CEI 20-45, così come previsto dalla normativa vigente in materia; detti cavi di
collegamento saranno posati in parte su canalina metallica ed in parte in tubazione
termoplastica autoestinguente a vista grado di protezione elettrica > IP44.
Le sezioni di tutti i conduttori e/o cavi fin qui menzionati dovranno essere rigorosamente
non inferiori a quelle indicate negli elaborati di progetto, sia per quel che riguarda le
montanti e/o dorsali principali, sia per quel che riguarda le derivazioni.
Le giunzioni tra i conduttori dovranno essere effettuate con idonei morsetti atti ad
assicurare tenuta meccanica ed isolamento elettrico.
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E' tassativamente vietato l'impiego di nastro isolante per la protezione delle
giunzioni.
Per la programmazione delle sezioni di “L e FM” il progetto in esame prevede un
ampliamento del sistema di monitoraggio esistente, marca “Omron”.
Il controllore a logica programmabile ubicato in sala operativa a “P.T”. sarà potenziato con
una nuova cpu che gestisce fino 2560 I/O, 40ns, 30kstep memoria programma, 160 kword
DM (tipo CJ2M-CPU14).
Il sistema di supervisione dovrà essere riprogrammato ed aggiornamento per il controllo
ed il comando dei nuovi interruttori che saranno integrati nell'impianto.
Inoltre sarà prevista nel sistema di controllo una ulteriore opzione per tutti i comandi
esistenti ai vari livelli, che consenta lo spegnimento e l'accensione dei circuiti L e FM in
predeterminati singoli giorni, ampliando ulteriormente la disponibilità delle fasce orarie
esistenti nell’ambito della stessa programmazione settimanale.
La progettazione del sistema di illuminazione è stata effettuata tenendo in conto i valori
suggeriti dalle Norme e Raccomandazioni vigenti (Norma UNI 12464-1) ai fini del confort
visivo degli utenti.
In particolare il calcolo è stato effettuato imponendo rispettivamente per le scale il valore
non inferiore a 150 lux, e per gli archivi ai vari livelli un valore non inferiore a 200 lux.
Il progetto di posizionamento delle apparecchiature illuminanti ha massimizzato il confort
visivo e l'uniformità d’illuminazione ottenibile utilizzando apparecchi con montaggio a
parete e/o a soffitto, con flusso luminoso di tipo diretto, del tipo in materiale isolante a
tenuta stagna, con corpo e diffusore in policarbonato e grado di protezione non inferiore
ad IP4X.
L'illuminazione di “sicurezza” atta ad evidenziare le vie di evacuazione ed a garantire che
esse possano essere individuate ed utilizzate con sicurezza evitando panico, è demandata
ad apparecchi di emergenza autoalimentati, di tipo non permanente, detti apparecchi
dovranno garantire mediamente almeno 5 lux sulle vie di fuga (su un piano orizzontale ad
1 m di altezza dal piano di calpestio) e 2 lux negli ambienti con presenza di pubblico, indi
saranno installate apposite lampade autoalimentate a parete e/o a soffitto per la
segnaletica di sicurezza in prossimità delle uscite di emergenza, grado di protezione non
inferiore ad IP4X, e combinate con dette lampade autoalimentate saranno installati inoltre
complessi autonomi per illuminazione di emergenza negli apparecchi illuminanti principali
previsti in questo progetto; sia le lampade autoalimentate che i complessi autonomi
dovranno avere autonomia non inferiore a 60 min. (vedi “Pianta Distribuzione Luce”).
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L’entrata in funzione delle luci di sicurezza sarà in alternativa al servizio di illuminazione
principale, ed avverrà automaticamente al mancare della tensione di rete, ad interruzione
breve (tempo inferiore a 0,5 sec.); al ritorno dell’illuminazione principale quella di sicurezza
si disinserirà automaticamente.
Tutti i circuiti di illuminazione sono sotto sorgente (o riserva) di energia indipendente,
essendo le corrispondenti sezioni in tutti i qe a servizio del sito in esame derivate dal
QGBT-E, quest’ultimo sotteso al gruppo elettrogeno esistente, che supporterà
l’alimentazione di rete e la sostituirà in caso di mancanza di quest’ultima; la suddetta
commutazione rete - gruppo elettrogeno è automatica.
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1.4
Criteri di Dimensionamento
Il dimensionamento dell’impianto è stato effettuato in modo da assicurare il coordinamento
tra le caratteristiche delle condutture e dei relativi dispositivi di protezione e manovra.
Tale coordinamento deve sempre garantire la protezione dai sovraccarichi, dai cortocircuiti
e dai contatti indiretti.
Il dimensionamento delle condutture deve inoltre soddisfare l’esigenza di contenere le
cadute di tensione entro limiti accettabili per le singole tipologie di utenze.
1.4.1 Protezione dai sovraccarichi
Al fine di garantire la protezione delle condutture elettriche dai sovraccarichi e, nel
contempo, di sfruttare a pieno le potenzialità delle stesse, si è curato che siano sempre
soddisfatte le relazioni:
Ib ≤ In ≤ Iz
If ≤1,45 Iz
dove:
Ib è la corrente di impiego del circuito;
Iz è la portata in regime permanente della conduttura;
In è la corrente nominale del dispositivo di protezione;
If è la corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione in
condizioni definite.
La corrente di impiego è ricavabile mediante la relazione P*u*c*a = √3*V*Ib* cos φ dove:
P è la potenza nominale del carico;
u,c,a sono rispettivamente il coefficiente di utilizzazione, di contemporaneità e di
ampliamento previsti per il circuiti in esame;
V è la tensione nominale;
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cos φ è il fattore di potenza del carico.
La portata del conduttore Iz dipende, com’è noto, dalla sezione, dal tipo di cavo, dalle
caratteristiche dell’isolante, dal tipo di posa, dal numero di circuito posati nella stessa
conduttura.
L’installazione del dispositivo di protezione contro il sovraccarico, data la tipologia di
ambiente, sarà sempre a monte della conduttura protetta.
1.4.2 Protezione contro i cortocircuiti
Per garantire la protezione contro i cortocircuiti occorre innanzitutto che il potere di
interruzione del dispositivo posto a monte della singola conduttura sia almeno pari alla
massima corrente di cortocircuito nel punto di installazione del dispositivo stesso.
Occorre inoltre che la caratteristica di intervento tempo corrente del dispositivo sia tale da
soddisfare la relazione I2 t ≤ K2S2 per tutti i possibili valori della corrente di cortocircuito nel
punto di installazione.
dove:
I è il valore efficace della corrente di corto circuito in ampere;
t è il tempo di intervento;
S è la sezione del conduttore in mm2;
K è un coefficiente che tiene conto del tipo di conduttore, del tipo di isolante, delle
temperature iniziali e finali del conduttore durante il corto circuito. I valori di K sono forniti
dalla norma CEI 64/8.
1.4.3 Dimensionamento conduttori di neutro
La norma CEI 64-8 prevede che la sezione del conduttore di neutro, nel caso di circuiti
polifase, può avere una sezione inferiore a quella dei conduttori di fase se sono
soddisfatte contemporaneamente le seguenti condizioni:
- il conduttore di fase abbia una sezione maggiore di 16 mm²;
- la massima corrente che può percorrere il conduttore di neutro non sia superiore alla
portata dello stesso;
- la sezione del conduttore di neutro sia almeno uguale a 16 mm² se conduttore in rame e
25 mm² se conduttore in alluminio.
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Il criterio consiste nel calcolare la sezione secondo il seguente schema:
- Sn = Sf se Sf < 16 mm²;
- Sn = 16 mm² se 16 <= Sf <=35 mm²;
- Sn = Sf / 2 se Sf > 35 mm².
Per i circuiti monofasi, oppure polifasi con sezione del conduttore di fase minore di 16mm²,
se conduttore in rame, e 25 mm², se conduttore in alluminio, il conduttore di neutro deve
avere la stessa sezione del conduttore di fase.
1.4.4 Caduta di tensione
La caduta di tensione lungo una linea elettrica è valutabile con la seguente espressione
(caduta di tensione industriale):
∆V = kcdt Ib (Lc / 1000 Vn) [ Rcavo cos φ + Xcavo sen φ ] 100 [%]
dove:
kcdt= 2 per sistemi monofase
kcdt= 1.73 per sistemi trifase.
I parametri Rcavo e Xcavo sono ricavati dalla tabella UNEL in funzione al tipo di cavo
(unipolare/multipolare) e in base alla sezione dei conduttori; i valori della Rcavo riportate
sono riferiti a 80°C, mentre la Xcavo è riferita a 50Hz, entrambe sono espresse in ohm/km.
Una volta determinata la sezione della conduttura ed il tipo di cavo da utilizzare occorre
verificare se la caduta di tensione, nelle condizioni di impiego, rientra nei limiti di progetto.
1.4.5 Dimensionamento conduttori di protezione
Le norme CEI 64.8 prevedono due metodi di dimensionamento dei conduttori di
protezione:
- determinazione in relazione alla sezione di fase;
- determinazione tramite calcolo.
Il primo criterio consiste nel calcolare la sezione secondo il seguente schema:
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- Spe = Sf se Sf < 16mm²;
- Spe = 16 mm² se 16 <= Sf <= 35 mm²;
- Spe = Sf / 2 se Sf > 35 mm².
Il secondo criterio consiste nel determinarne il valore tramite l'integrale di Joule.
1.4.6 Protezione contro i contatti indiretti
La protezione contro i contatti indiretti è realizzata mediante interruzione automatica
dell’alimentazione in caso di difetto di isolamento in un punto dell’impianto.
Il sistema di distribuzione è di tipo TN-S per cui l’efficacia di tale metodo di protezione è
garantita quando è soddisfatta la seguente relazione in qualsiasi punto dell’impianto:
Zs Ia ≤ U0
dove:
Zs è l’impedenza dell’anello di guasto che comprende la sorgente, il conduttore attivo fino
al punto di guasto e il conduttore di protezione tra il guasto e la sorgente (in ohm);
U0 è il valore efficace della tensione tra fase e terra;
Ia è la corrente che provoca l’intervento del dispositivo di protezione entro i tempi della
tabella sotto riportata per i circuiti terminali con correnti inferiori a 32A, o entro 5s per i
circuiti di distribuzione o per circuiti terminali con correnti nominali superiori a 32A.
U0 (V)
tempo d’intervento (s)
120
0.8
230
0.4
400
0.2
> 400
0.1
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Nel caso specifico la protezione sui circuiti terminali verrà realizzata mediante l’utilizzo di
interruttori ad azione differenziale ad alta sensibilità con corrente di intervento di 30mA ad
intervento istantaneo. La classe di tali interruttori sarà di tipo “AC”, vista la natura generica
dei carichi.
Poiché si tratta di luoghi a maggior rischio in caso di incendio, le linee di alimentazione
delle diverse sezioni dei qe previsti in questo progetto, saranno protette a monte nei
rispettivi QGBT, da interruttori magnetotermici differenziali di tipo selettivo con corrente
differenziale di intervento non superiore a 300mA.
1.4.7 Calcolo delle correnti di cortocircuito
Il calcolo delle correnti di cortocircuito è necessario per la corretta scelta del potere di
interruzione dei dispositivi di protezione ed ai fini del coordinamento tra condutture e
protezione.
Il calcolo deve fornire i valori della corrente di cortocircuito minima e massima sia con
riferimento a guasti simmetrici trifase, sia con rifermento a guasti a terra.
La norma CEI 64-8 stabilisce che, a protezione dei circuiti di un impianto, debbano essere
previsti
dispositivi atti a interrompere le correnti di cortocircuito, prima che queste diventino
pericolose a causa degli effetti termici meccanici generati nei conduttori e nelle
connessioni.
Per poter dimensionare correttamente l’impianto elettrico ed i dispositivi di protezione è
necessario
conoscere il valore della corrente presunta di cortocircuito nel punto dove s’intende
realizzare lo stesso.
Tale valore permette infatti di scegliere opportunamente gli apparecchi (o dispositivi) di
protezione in base ai relativi poteri d’interruzione e di chiusura, e di verificare la tenuta agli
sforzi elettrodinamici dei supporti sbarre installati nei quadri elettrici.
La corrente presunta di cortocircuito in un punto di un impianto utilizzatore è la corrente
che si avrebbe se nel punto considerato si realizzasse un collegamento di resistenza
trascurabile fra i conduttori in tensione.
L’entità di questa corrente è un valore presunto che rappresenta la peggiore condizione
possibile (impedenza di guasto nulla, tempo d’intervento talmente lungo da consentire che
la corrente raggiunga i valori massimi teorici).
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In realtà il cortocircuito si manifesterà sempre con valori di corrente effettiva notevolmente
minori.
L’intensità della corrente presunta di cortocircuito dipende essenzialmente dai seguenti
fattori:
1. potenza dei trasformatori di cabina, nel senso che maggiore è la potenza maggiore
è la corrente;
2. lunghezza della linea a monte del guasto, nel senso che maggiore è la lunghezza
minore è la corrente.
Nei circuiti trifase con neutro si possono avere tre diverse possibilità di cortocircuito:
•
fase-fase;
•
fase-neutro;
•
trifase equilibrato (condizione quest’ultima più gravosa).
Le condizioni richieste per la protezione dal cortocircuito sono sostanzialmente le
seguenti:
a) l’apparecchio deve essere installato all’inizio della conduttura protetta;
b) l’apparecchio non deve avere corrente nominale inferiore alla corrente d’impiego
(questa condizione è imposta anche per la protezione da sovraccarico);
c) l’apparecchio di protezione deve avere potere di interruzione non inferiore alla
corrente presunta di cortocircuito nel punto ove l’apparecchio stesso é installato;
d) l’apparecchio deve intervenire, in caso di cortocircuito che si verifichi in qualsiasi
punto della linea protetta, con la necessaria tempestività al fine di evitare che gli
isolanti assumano temperature eccessive.
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Ogni linea (principale e/o secondaria di distribuzione) sarà protetta a monte (inizio della
conduttura) da opportuno interruttore magnetotermico differenziale (condizioni a) e b)
soddisfatte) e dai riscontri numerici effettuati ed allegati alla presente relazione, si
evidenzia chiaramente che il potere d’interruzione di ciascun interruttore risulta superiore
al valore massimo presunto della corrente di cortocircuito, che si può manifestare nel suo
punto d'installazione, considerando l’ipotesi prudenziale di rete di MT con potenza di
cortocircuito infinita e portando in conto esclusivamente l’impedenza del trasformatore
(condizioni c) soddisfatta), ed inoltre dalle curve d’intervento di detti apparecchi e dai
calcoli risulta ampiamente soddisfatta anche la condizione d) suindicata.
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1.5
Impianto di Terra
Le masse e le masse estranee esistenti all’interno della struttura in esame, andranno ad
attestarsi all’impianto di terra esistente nel complesso universitario, mediante le montanti
G/V (conduttori di protezione facenti parte delle linee di alimentazione delle sezioni dei vari
qe interessanti dall’adeguamento in esame) ed i collettori equipotenziali previsti sia per i
qe di nuova realizzazione, che per quelli esistenti.
N.B. Tutti i conduttori di protezione, compreso quello proveniente dalla cabina, non
dovranno essere mai interrotti e quindi su di essi non saranno installati dispositivi di
interruzione.
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2
IMPIANTI SPECIALI
2.1
Impianto di Rilevazione Incendi
Come accennato nella premessa si prevede l’integrazione ed il potenziamento degli
impianti speciali per il sito in esame ed in particolare sia della rilevazione incendi (incluso
diffusione sonora di emergenza) che dell’impianto TVCC.
L’intervento per l’impianto di rilevazione incendi interesserà rispettivamente la zona
ingresso montacarichi e relativo locale tecnico ovvero i piani (P.”A” e P.”D”) e la zona
archivi ovvero i piani (P.”D”, P.”E”, P.”F”, P.”G”, e P.”H”); in particolare per le aree dei piani
(P.”A” e P.”D”) si prevede un integrazione dell’impianto esistente, che sarà costituito da
n.2 rilevatori ottici di fumo, montati a soffitto per la zona ingresso montacarichi (Piano ”A”)
e rispettivamente di n.1 rilevatore doppia tecnologia (ottico – termovelocimetrico già
esistente da indirizzare in centrale) per la copertura della zona del relativo locale tecnico e
n.2 rilevatori ottici di fumo, tutti montati a soffitto per la copertura delle aree adiacenti lo
stesso locale (Piano ”D”).
E’ stato previsto per le suddette zone dei piani (P.”A” e P.”D”) ed in particolare sulle uscite
di sicurezza pulsanti manuali di allarme incendio del tipo a rottura di vetro e relativo
pannello ottico/acustico.
Per la zona archivi si prevede un’integrazione degli impianti di rilevazione esistenti ai piani
“E”, “F”, e “G”, mentre per il piano “H” un impianto di nuova realizzazione.
Ai piani “E”, “F”, e “G” i rilevatori doppia tecnologia (ottico – termovelocimetrico) esistenti
saranno riposizionati così come previsto nella tavola progettuale allegata alla seguente
relazione e saranno integrati con n.5 rilevatori stessa tecnologia, tutti montati a soffitto per
coprire in modo adeguato tutta l’area dei livelli in esame, inoltre le dotazioni impiantistiche
saranno corredate di pannelli ottici/acustici (sia lato scala di emergenza che scala interna),
di pulsante manuale allarme incendio del tipo a rottura di vetro, (oltre quello già esistente
dal lato della scala interna) e di congegno di autochiusura sulle tutte le porte REI 120.
La porta REI 120 del Piano ”D” lato scala di emergenza sarà dotata di pulsante manuale
allarme incendio del tipo a rottura di vetro e relativo pannello ottico/acustico.
L’impianto del piano “H” sarà costituito da n.11 rilevatori doppia tecnologia montati a
soffitto per coprire tutta l’area d’interesse (incluso quella del vano comandi Ascensore P.).
Le porte REI 120 del locale archivio a livello “H” saranno dotate di congegno di
autochiusura (escluso quella del vano comandi Ascensore P.) ed in corrispondenza
saranno dislocati pulsanti manuali di allarme incendio del tipo a rottura di vetro e relativi
pannelli ottici/acustici.
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I moduli di ingresso installati ai vari livelli servono ad interfacciare i flussostati di piano del
sistema sprinkler.
Tutte le apparecchiature fin qui elencate saranno caricate sul loop disponibile in centrale
(quest’ultima esistente e dotata di batteria tampone - alimentazione di riserva - minimo 2
sorgenti di alimentazione in conformità alla normativa vigente in materia) e la relativa
montante dalla centrale (ubicata a Piano Terra nel locale Sala Operativa) ai locali archivio
in esame sarà posata in parte su canalina esistente ed in parte in tubazione termoplastica
autoestinguente a vista grado di protezione elettrica > IP44.
Il cavo impiegato per la suddetta montante e per il collegamento alla varie apparecchiature
sarà di tipo antifiamma schermato per impianti rilevazione incendi, resistente al fuoco per
almeno 30 min. secondo la CEI EN 50200 – Sez. 2x1 mmq, inoltre il percorso ad anello
dei suddetti cavi deve essere realizzato in modo tale che possa essere danneggiato un
solo ramo dell’anello, e per uno stesso anello il percorso cavi in uscita dalla centrale deve
essere differenziato rispetto al percorso di ritorno in modo tale che il danneggiamento (per
esempio fuoco) di uno dei due rami non coinvolga anche l’altro ramo.
I cavi dei circuiti di rilevazione e segnalazione devono essere distinguibili da altri.
L’adeguamento dell’impianto di rilevazione incendi dovrà, ai fini del corretto funzionamento
dello stesso, prevedere una fase di implementazione software e cablaggio in centrale
antincendio di tutte le apparecchiature previste in questo progetto, start-up e collaudo delle
stesse, inoltre importazione e programmazione di n°.5 pagine grafiche e programmazione
di tutti i punti sul sistema di supervisione “Desigo – Siemens” esistente, per il loro controllo
e la loro gestione da remoto. (incluso rilevatore multisensore esistente loc. macchine
montacarichi grande a P."D").
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2.2
Impianto di Diffusione Sonora
L’intervento di adeguamento degli impianti per la parte di diffusione sonora di emergenza,
si completa con la posa in opera di un diffusore sonoro a livello “H” della zona archivi,
avente le stesse caratteristiche tecniche di quelli esistenti ai piani “E”, “F”, e “G” ed
immediatamente derivato dall’impianto esistente ed in particolare dal diffusore sonoro a
livello “G”, mediante cavo FG7OM1 (3x2,5mmq) posato in parte su canalina esistente ed
in parte su canalina predisposta.
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2.3
Impianto TVCC
Il progetto in esame prevede l’installazione di una TVCC in custodia stagna con
illuminatore, all’ingresso del Piano “E” lato scala di emergenza; essa va ad integrare
l’impianto esistente nel complesso universitario.
La relativa montante (cavo RG59) dalla centrale dell’impianto TVCC (ubicata a Piano
Terra nel locale Sala Operativa) al P.”E”. sarà posata in parte su canalina esistente ed in
parte in tubazione termoplastica autoestinguente a vista grado di protezione elettrica >
IP44.
Il segnale di energia sarà derivato direttamente dalla predisposizione esistente allo stesso
livello (P.”E”) lato scala interna e posato in parte su canalina predisposta ed in parte in
tubazione termoplastica autoestinguente a vista grado di protezione elettrica > IP44.
La successiva fase di programmazione di detto punto telecamera su MX (esistente)
prevede lo start-up e collaudo della stessa ed implementazione su sistema di supervisione
e gestione “Desigo – Siemens” esistente.
I segnali verranno poi registrati su apposito videoregistratore digitale (esistente) e
contemporaneamente inviati ai monitor (esistenti), il tutto ubicato nel locale Sala Operativa
a Piano Terra.
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3
VERIFICHE
Ad ultimazione dei lavori gli impianti dovranno essere sottoposti a verifiche, con idonea
strumentazione, eseguite in conformità rispettivamente alle norme CEI 64-8 / D.M. 22/01/08
N°37 per quanto attinente gli impianti elettrici e speciali, in conformità alle norme UNI
12464-1 per quanto attinente quelli di illuminazione ed in conformità alle norme UNI 9795 /
UNI 11224 per quanto attinente quelli di rilevazione incendi, allo scopo di assicurare il
rispetto delle normative vigenti.
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