ANNO ACCADEMICO 2000/2001 Esercitazioni di MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE di Paolo Milanesi Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Indice delle esercitazioni INDICE DELLE ESERCITAZIONI INTRODUZIONE ALLE ESERCITAZIONI 1. SISTEMI DI RIFERIMENTO MECCANICI PIANI 1.1. GRADI DI LIBERTA’ DI UN PUNTO MATERIALE 1.2. GRADI DI LIBERTA’ DI UN CORPO RIGIDO 2. TIPI DI VINCOLO 3. CALCOLO DEI GRADI DI LIBERTA’ DI UN SISTEMA MECCANICO 3.1. PRIMO ESEMPIO 3.2. SECONDO ESEMPIO 3.3. TERZO ESEMPIO 3.4. QUARTO ESEMPIO 4. SOMMA DI VETTORI 5. SISTEMI DI RIFERIMENTO RELATIVI 5.1. TEOREMA DEI MOTI RELATIVI 5.2. TEOREMA DI RIVALS 6. BARICENTRO E MOMENTI D’INERZIA Prima esercitazione: GRU A BRACCIO 1. STUDIO DEL COMPORTAMENTO CINEMATICO 1.1. CALCOLO DEI GRADI DI LIBERTÀ DEL SISTEMA 1.2. SCELTA DEL SISTEMA DI RIFERIMENTO RELATIVO 1.3. CALCOLO DELLE VELOCITÀ 1.4. CALCOLO DELLE ACCELERAZIONI 2. STUDIO DEL COMPORTAMENTO DINAMICO Seconda esercitazione: CROCE DI MALTA 5 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 9 9 10 11 12 13 13 13 14 15 16 17 1. STUDIO DEL COMPORTAMENTO CINEMATICO 1.1. CALCOLO DEI GRADI DI LIBERTÀ DEL SISTEMA 1.2. SCELTA DEL SISTEMA DI RIFERIMENTO RELATIVO 1.3. CALCOLO DELLE VELOCITÀ 1.4. CALCOLO DELLE ACCELERAZIONI 2. STUDIO DEL COMPORTAMENTO DINAMICO 2.1. CALCOLO DELL’AZIONE IN P 2.2. CALCOLO DELLA COPPIA MOTRICE Mm 2.3. CALCOLO DELLE REAZIONI VINCOLARI NEL PUNTO B 2.4. CALCOLO DELLE REAZIONI VINCOLARI NEL PUNTO A 18 18 18 18 19 20 20 20 20 20 Terza esercitazione: MANOVELLISMO ORDINARIO CENTRATO 21 1. STUDIO DEL COMPORTAMENTO CINEMATICO 1.1. CALCOLO DEI GRADI DI LIBERTÀ DEL SISTEMA 1.2. SCELTA DEL SISTEMA DI RIFERIMENTO RELATIVO 1.3. CALCOLO DELLE VELOCITÀ 1.4. CALCOLO DELLE ACCELERAZIONI 2. STUDIO DEL COMPORTAMENTO DINAMICO 23 23 23 24 25 26 1 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Indice delle esercitazioni Quarta esercitazione: DINAMICA DI UN’AUTOVETTURA 29 1. CALCOLO DELL’ACCELERAZIONE DELL’AUTOVETTURA 30 1.1. CALCOLO DELL’ENERGIA CINETICA EC E DELLA SUA DERIVATA RISPETTO AL TEMPO 30 1.2. CALCOLO DELLA POTENZA MOTRICE 30 1.3. CALCOLO DELLA POTENZA RESISTENTE E DELLA FORZA DI RESISTENZA AERODINAMICA 30 1.4. CALCOLO DELLA POTENZA PERSA 30 1.5. CALCOLO DELL’ACCELERAZIONE DELL’AUTOVETTURA MEDIANTE IL BILANCIO DI POTENZE 32 2. CALCOLO DELLE REAZIONI DEL TERRENO 33 3. VERIFICA DELL’ADERENZA DELLE RUOTE AL TERRENO 34 3.1. VERIFICA DELL’ADERENZA DELLE RUOTE ANTERIORI 34 3.2. VERIFICA DELL’ADERENZA DELLE RUOTE POSTERIORI 34 Quinta esercitazione: ASCENSORE 35 PARTE INTRODUTTIVA: Descrizione della curva caratteristica del motore asincrono 37 PRIMA PARTE: MOTO A REGIME IN SALITA: determinazione della potenza del motore 37 1. CALCOLO DELLA VELOCITÀ DI ROTAZIONE DEL MOTORE, DELLA VELOCITÀ DI ROTAZIONE DELLA PULEGGIA E DELLA VELOCITÀ DI SOLLEVAMENTO 37 1.1. CALCOLO DELLA VELOCITÀ DI ROTAZIONE DEL MOTORE 37 1.2. CALCOLO DELLA VELOCITÀ DI ROTAZIONE DELLA PULEGGIA 38 1.3. CALCOLO DELLA VELOCITÀ DI SOLLEVAMENTO 38 2. CALCOLO DELLA POTENZA RESISTENTE, DELLA POTENZA MOTRICE, DEL MOMENTO MOTORE E DELLA POTENZA DI TARGA O NOMINALE DEL MOTORE ASINCRONO A SERVIZIO INTERMITTENTE 38 2.1. CALCOLO DEL MOMENTO MOTORE 38 2.2. CALCOLO DELLA POTENZA MOTRICE 39 2.3. CALCOLO DELLA POTENZA RESISTENTE 39 2.4. CALCOLO DELLA POTENZA DI TARGA O NOMINALE 39 SECONDA PARTE: AVVIAMENTO IN DISCESA (transitorio): scelta del volano 40 1. CALCOLO DELLA COPPIA MASSIMA E DEL MOMENTO DI INERZIA DEL MOTORE 40 2. CALCOLO DEL MOMENTO D’INERZIA DEL VOLANO 40 2.1. CALCOLO DELLA POTENZA MOTRICE 40 2.2. CALCOLO DELLA POTENZA RESISTENTE 40 2.3. CALCOLO DELLA POTENZA PERSA 40 2.4. CALCOLO DELLA DERIVATA DELL’ENERGIA CINETICA RISPETTO AL TEMPO 40 2.5. CALCOLO DEL MOMENTO DI INERZIA DEL VOLANO 41 2 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Indice delle esercitazioni Sesta esercitazione: MACCHINA A REGIME PERIODICO 1. CONVERSIONE DEI DATI DEL PROBLEMA NELLE UNITÀ DI MISURA DEL SISTEMA INTERNAZIONALE 2. CALCOLO DEI LAVORI RESISTENTE E MOTORE IN UN PERIODO 3. CALCOLO DEL MOMENTO MOTORE SUPPOSTO COSTANTE NEL PERIODO 4. CALCOLO DEL MOMENTO RESISTENTE RIDOTTO ALL’ALBERO DI MANOVELLA 5. CALCOLO DEL MOMENTO D’INERZIA DEL VOLANO Settima esercitazione: RULLO ROTANTE RISOLUZIONE DELLA SETTIMA ESERCITAZIONE: RULLO ROTANTE 42 43 44 45 45 46 48 49 Ottava esercitazione: VIBRAZIONI TORSIONALI 51 PARTE PRELIMINARE: Conversione dei dati nelle unità di misura del S.I. 52 PARTE PRIMA: Vibrazioni libere 52 1. CALCOLO DEI MOMENTI DI REAZIONE ELASTICA 2. CALCOLO DELLE COSTANTI DI RICHIAMO ELASTICO 3. CALCOLO DELLE PULSAZIONI PROPRIE CON L’EQUILIBRIO ALLA ROTAZIONE PER CIASCUNO DEI TRE DISCHI PARTE SECONDA: Velocità critiche torsionali 52 53 53 56 1. CALCOLO DEI MODI DI VIBRARE 56 1.1. CALCOLO DEL 1° MODO DI VIBRARE 56 1.2. CALCOLO DEL 2° MODO DI VIBRARE 57 2. CALCOLO DELLE VELOCITÀ CRITICHE TORSIONALI 57 2.1. CALCOLO DELLE VELOCITÀ CRITICHE TORSIONALI NEL PRIMO MODO DI VIBRARE 57 2.2. CALCOLO DELLE VELOCITÀ CRITICHE TORSIONALI NEL SECONDO MODO DI VIBRARE 57 Nona esercitazione: CICLO OTTO 1. DESCRIZIONE E RAPPRESENTAZIONE DEL CICLO OTTO NEI PIANI p-V E T-S 1.1. CONVERSIONE DEI DATI NELLE UNITÀ DI MISURA DEL SISTEMA INTERNAZIONALE 1.2. CALCOLO DEI DATI MANCANTI DELLE VARIE FASI DEL CICLO 1.2.1. TRATTO 0 → 1 : CALCOLO DELLA MASSA DEI GAS 1.2.2. TRATTO 1 → 2 : COMPRESSIONE ADIABATICA 1.2.3. TRATTO 2 → 3 : COMBUSTIONE ISOCORA 1.2.4. TRATTO 3 → 4 : ESPANSIONE ADIABATICA 1.3. CALCOLO DELLA VARIAZIONE DI ENTROPIA NEL CICLO 1.4. RAPPRESENTAZIONE DEL CICLO NEI PIANI p-V E T-S 58 59 59 59 59 60 60 61 62 62 3 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Indice delle esercitazioni 2. CALCOLO DEL LAVORO TEORICO DEL CICLO 3. CALCOLO DELLA POTENZA TEORICA SVILUPPATA DAL MOTORE Decima esercitazione: CICLO RANKINE 1. DEFINIZIONE DEL CICLO NEI PIANI p-V, T-S, H-S 2. CALCOLO DEL RENDIMENTO COMPLESSIVO DELLA CENTRALE 2.1. CALCOLO DEL LAVORO UTILE 2.2. CALCOLO DEL LAVORO SPESO 2.3. CALCOLO DEL CALORE ENTRANTE 2.4. CALCOLO DEL RENDIMENTO TEORICO E REALE DEL CICLO Undicesima esercitazione: GASOMETRO 1. CALCOLO DELLA PRESSIONE DEL GAS ALL’INTERNO DELLA CAMPANA 2. CALCOLO DELLA MASSA DI GAS RACCHIUSO NELLA CAMPANA 3. CALCOLO DELLA PRESSIONE FINALE DEL GAS ALL’INTERNO DELLA CAMPANA 3.1. CALCOLO DELLA SPINTA DI ARCHIMEDE NELLA CONDIZIONE INIZIALE 1 3.2. CALCOLO DEL PESO APPARENTE NELLA CONDIZIONE INIZIALE 1 3.3. CALCOLO DEL PESO DELLA CAMPANA 3.4. CALCOLO DELLA MASSA DELLA CAMPANA 3.5. CALCOLO DELLA SPINTA DI ARCHIMEDE NELLA CONDIZIONE FINALE 2 3.6. CALCOLO DEL PESO APPARENTE NELLA CONDIZIONE FINALE 2 3.7. CALCOLO DELLA PRESSIONE DEL GAS ALL’INTERNO DELLA CAMPANA NELLA CONDIZIONE FINALE 2 3.8. CALCOLO DEL VOLUME OCCUPATO DAL GAS E DELLA TEMPERATURA NELLA CONDIZIONE FINALE 2 3.9. CALCOLO DELLA TEMPERATURA FINALE DEL GAS IPOTIZZANDO LA TRASFORMAZIONE ISOBARA 4. CALCOLO DELL’ENERGIA SCAMBIATA TRA IL SOLE E LA CAMPANA 4.1. CALCOLO DELLA VARIAZIONE DI ENTALPIA DEL GAS 4.2. CALCOLO DELLA VARIAZIONE DI ENERGIA POTENZIALE DELLA CAMPANA 4.3. CALCOLO DELLA VARIAZIONE DI ENERGIA POTENZIALE DEL GAS 4.4. CALCOLO DEL LAVORO COMPIUTO PER SPOSTARE L’ARIA 4.5. CALCOLO DELL’ENERGIA CEDUTA DAL SOLE 63 63 64 66 69 69 69 69 69 70 71 71 72 72 73 73 73 73 73 73 74 74 74 75 75 75 75 75 4 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Introduzione alle esercitazioni INTRODUZIONE ALLE ESERCITAZIONI 1. SISTEMI DI RIFERIMENTO MECCANICI PIANI 1.1. GRADI DI LIBERTA’ DI UN PUNTO MATERIALE Il punto materiale è un elemento materiale del quale non interessano le parti componenti, i moti relativi interni, incluse le rotazioni, e le dimensioni. In un sistema di riferimento piano il punto materiale ha 2 gradi di libertà (Fig.1). Y P(X ,Y ) P YP P Figura 1 Coordinate del punto materiale P in un sistema di riferimento piano: P = (xP , y P ) O XP X 1.2. GRADI DI LIBERTA’ DI UN CORPO RIGIDO Si definisce corpo rigido un corpo tale che la distanza di due suo qualsiasi punti si mantiene costante durante il moto, ha dimensioni finite e ha un suo orientamento. Il moto rigido piano è per definizione il moto di un corpo rigido i cui punti si muovono con traiettorie parallele ad uno stesso piano. Ogni moto rigido piano di un corpo è riconducibile alla somma di un moto traslatorio e di un moto rotatorio. In un sistema di riferimento meccanico piano un corpo rigido ha 3 gradi di libertà(Fig.2). Y Q YQ YP P Figura 2 Coordinate dell’asta PQ (corpo rigido) in un sistema di riferimento piano: α ( x P , y P ,α ) 2 ( yQ − yP )2 + (xQ − xP )2 = PQ O XP XQ X 5 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Introduzione alle esercitazioni 2. TIPI DI VINCOLO M’ F V’ Fv’’ FV’ Fv’’ M’’ FV ’ Fv’’ M’ M’’ FO’ Fv’’ F V’ FO’’ Fv’’ FO’’ F V’ FO’ Figura 3 – Cinque tipi di vincolo (carrello, pattino, manicotto, cerniera, puro rotolamento). 3. CALCOLO DEI GRADI DI LIBERTA’ DI UN SISTEMA MECCANICO Si determinino i gradi di libertà (g.d.l.) e di vincolo (g.d.v.) dei sistemi rappresentati nelle figure 4,5,6,7 ed il moto dei vari membri dei sistemi: 3.1. PRIMO ESEMPIO A ω O Figura 4 Nel sistema rappresentato in figura l’asta OA ruota, l’asta AB rototrasla, il corsoio B trasla. B Il sistema è costituito da 3 corpi rigidi (l’asta OA, l’asta AB e il corsoio B) e da 4 vincoli (3 cerniere, 1 manicotto). n° g.d.l. totali = 3 x 3 = 9 n° g.d.v. totali = 3 x 2 + 1 x 2 = 6 + 2 = 8 n° g.d.l. residui = 9 – 8 = 1 6 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Introduzione alle esercitazioni 3.2. SECONDO ESEMPIO A Figura 5 Nel sistema rappresentato in figura l’asta OA ruota, l’asta AB rototrasla, il carrello B trasla. ω B O Il sistema è costituito da 2 corpi rigidi (l’asta OA e l’asta AB) e da 3 vincoli (2 cerniere e 1 carrello). n° g.d.l. totali = 2 x 3 = 6 n° g.d.v. totali = 2 x 2 + 1 x 1 = 4 + 1 = 5 n° g.d.l. residui = 6 – 5 = 1 3.3. TERZO ESEMPIO A ω Figura 6 Nel sistema rappresentato in figura l’asta OA ruota, l’asta AB rototrasla, il corsoio B ruota. B O Il sistema è costituito da 3 corpi rigidi (l’asta OA, l’asta AB e il corsoio B) e da 4 vincoli (3 cerniere e 1 accoppiamento prismatico). n° g.d.l. totali = 3 x 3 = 9 n° g.d.v. totali = 3 x 2 + 1 x 2 = 6 + 2 = 8 n° g.d.l. residui = 9 – 8 = 1 3.4. QUARTO ESEMPIO A ω B Figura 7 Nel sistema rappresentato in figura l’asta OA ruota, l’asta AB rototrasla, il carrello B ruota. O Il sistema è costituito da 2 corpi rigidi (l’asta OA e l’asta AB) e da 3 vincoli (2 cerniere e 1 carrello). n° g.d.l. totali = 2 x 3 = 6 n° g.d.v. totali = 2 x 2 + 1 x 1 = 4 + 1 = 5 n° g.d.l. residui = 6 – 5 = 1 7 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Introduzione alle esercitazioni 4. SOMMA DI VETTORI a a c=a+b c b b Figura 8 – Somma di due vettori (metodo del parallelogramma ) a b a c=a+b c b Figura 9 – Somma di due vettori (metodo dei vettori consecutivi) Attraverso la seguente tabella (Tab.1) è possibile trovare il modulo e la direzione del vettore c, noti il modulo e la direzione dei vettori a e b: c = a + b a b Modulo ? dira dirb Direzione ? Tabella 1 Esempio di applicazione: data la sottostante tabella (Tab.2), disegnare i vettori v1, v2, v3. v1 = v2 + v3 ? v2 ? Modulo dirv2 dirv3 Direzione dirv1 Tabella 2 v dirv3 3 v v 2 1 Figura 10 Rappresentazione dei vettori v1, v2 e v3, noti v2 e le direzioni di v1 e v3. dirv1 8 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Introduzione alle esercitazioni 5. SISTEMI DI RIFERIMENTO RELATIVI A Y Figura 11 ω Data la velocità angolare ω della manovella OA, trovare la velocità vB del carrello. B O X 5.1. TEOREMA DEI MOTI RELATIVI Si pone il sistema di riferimento relativo x’y’ rotante attorno ad O e solidale con l’asta OA: Figura 12 A Y ω y’ ΓB(r ) x’ B O (a ) Γ B π X Traiettoria assoluta di B (Γ ΓB(a)): retta parallela al piano π. Traiettoria di trascinamento di B (Γ ΓB(t)): circonferenza con centro in O e raggio OB. Traiettoria relativa di B (Γ ΓB(r)): circonferenza con centro in A e raggio AB. ΓB(t ) Tabella 3 vB Modulo ? ω OB ? Direzione Dπ ⊥ OB ⊥ AB = vB(t) + ⊥ OB vB(r) vB(r ) ⊥ AB v B(a ) vB(t ) Dπ TEOREMA DEI MOTI RELATIVI PER LE VELOCITA’ vASSOLUTA = vRELATIVA + vTRASCINAMENTO 9 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Introduzione alle esercitazioni 5.2. TEOREMA DI RIVALS Si pone il sistema di riferimento x’y’ traslante su traiettoria circolare con origine in A: y’ ΓA Y ω Figura 13 ΓBA x’ A B O π X Tabella 4 vB Modulo ? Direzione Dπ = vA ω OA ⊥ OA + ΓB Traiettoria assoluta di B (Γ ΓB): retta parallela al piano π. Traiettoria relativa di B rispetto ad A (Γ ΓBA): circonferenza con centro in A e raggio AB. Traiettoria assoluta di A (Γ ΓA): circonferenza con centro in O e raggio OA. vBA ?( ω BA AB ) ⊥ AB ⊥ OA vA vBA ⊥ AB vB Dπ TEOREMA DI RIVALS PER LE VELOCITA’ (Si applica solo a punti che appartengono allo stesso corpo rigido) vB = vA + vBA I teoremi dei moti relativi e di Rivals possono essere utilizzati anche per le accelerazioni, ma nel caso in cui il sistema di riferimento relativo sia rotante è necessario aggiungere l’accelerazione complementare o di Coriolis definita come: a ( c ) = 2ω ∧ v ( r ) che risulta ruotata, rispetto alla direzione di v(r), di 90° nel verso della velocità angolare ω del riferimento mobile. 10 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Introduzione alle esercitazioni 6. BARICENTRO E MOMENTI D’INERZIA Y Figure 14-15 Ω Baricentro di un sistema continuo: yG O M = ∫ dm = ∫ ρdV Massa: G Ω dm X xG Y xG = xρdV ∫ Ω Coordinate del baricentro: yG = ∫ yρdV Ω Momenti d’inerzia di un sistema continuo: J xx = ∫ y 2 dm = ∫ y 2 ρdV J xy = ∫ yxdm = ∫ yxρdV pn,mn yn Ω J yx = ∫ xydm = ∫ xyρdV Ω p1,m1 y1 Y dFi X xn J yx = ∑ mi xi y i J yy = ∑ mi xi2 i =1 i =1 n i =1 Figura 16 Forze e coppie di inerzia. Forza d’inerzia: Fi = ∑ dFi = ∫ − a dm = − ∫ a ρdV = − MaG dm G i Ci Ω Ω Coppia d’inerzia: Ci = − J Gω = −(J xx + J yy )ω = −ω ∫ x 2 + y 2 ρdV Ω O n J xy = ∑ mi yi xi Fi yG Ω J xx = ∑ mi y i2 i =1 n x1 Ω J yy = ∫ x dm = ∫ x 2 ρdV 2 Momenti d’inerzia di un sistema di punti: n O Ω Ω ( ) X xG I momenti di ordine 1 del sistema continuo distribuito coincidono con i momenti di ordine 1 dell’elemento infinitesimo dm. Equilibrio alla traslazione: Equilibrio alla rotazione: F ∑ k = MaG k ⇒ ∑ M k G = J Gω ⇒ k F + F ∑ k i =0 ⇒ k ∑ M k G + Ci = 0 ⇒ k F ∑ h =0 h ∑ M hG = 0 h 11 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Prima esercitazione: Gru a braccio Prima esercitazione: GRU A BRACCIO La gru per cantiere edilizio (riportata in fig. 17 in scala 1:100 (cioè σl = 1m/cm)) è del tipo a braccio girevole con il carrello porta-gancio mobile lungo il braccio. 1. Si richiede di studiare il comportamento cinematico del carrello, schematizzato con un punto, determinandone velocità ed accelerazione quando il braccio ruota con velocità angolare ω = 0,1 rad/s ed accelerazione angolare ω = 0,01 rad/s2 (antiorarie) ed il carrello C sta ritornando con velocità relativa vr = 0,7 m/s ed accelerazione relativa ar = 0,1 m/s2 verso l’interno. Si considerino 2 casi: • 1° caso: punto C a distanza 4 m dall’asse di rotazione (punto 0) • 2° caso: punto C a distanza 6 m dal punto O. 2. Si richiede inoltre di determinare la tensione della fune T e la coppia motrice agente Mm, sapendo che il carrello ha massa mc = 300 kg e il braccio ha massa mb = 3000 kg e momento d’inerzia baricentrico JG = 1200 kg m2 e che il baricentro G del braccio dista 1 m dall’asse di rotazione (punto O). Figura 17 – Gru a braccio per cantiere edilizio. 12 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Prima esercitazione: Gru a braccio Risoluzione della prima esercitazione: GRU A BRACCIO 1. STUDIO DEL COMPORTAMENTO CINEMATICO ar Figura 18 Schematizzazione sottosistema braccio + carrello G O vr ω C 1.1. Calcolo dei gradi di libertà del sistema Il sistema è costituito da 2 corpi rigidi (l’asta di baricentro G e il carrello C) e da 2 vincoli (cerniera in O e manicotto in C): n° gradi di libertà totali = 3 x 2 = 6 n° gradi di vincolo totali= 1 x 2 + 1 x 2 = 4 n° gradi di libertà residui = 6 – 4 = 2 1.2. Scelta del sistema di riferimento relativo ΓC(t ) y’ Y x’ G O X ΓC(r ) C Figura 19 – Sistema di riferimento relativo. Si sceglie un sistema di riferimento relativo x’y’ con origine in O rotante solidamente con il braccio mobile della gru. La traiettoria di trascinamento del carrello C è un circonferenza con centro in O e raggio OC ed è rappresentata da ΓC(t) in figura 19. La traiettoria relativa del carrello C è una retta parallela al segmento OC ed è rappresentata da ΓC(r) in figura 19. 13 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Prima esercitazione: Gru a braccio 1.3. Calcolo delle velocità Tabella 5 vC Modulo ? ω OC vr Direzione ? ⊥ OC D OC Verso ? ← ↑ vC(t ) = + vC(r ) ⊥ OC vC vC(t ) OC vC(r ) 1° CASO: OC = 4 m Figura 20 Scala: 1 cm = 0,1 m/s vC (t ) C v vC(r ) = 0,7 [m / s] vC(t ) = ωOC = 0,1 [rad / s] ⋅ 4 [m] = 0,4 [m / s] α vC(r ) vC = (vC(r ) ) 2 + (vC(t ) ) 2 = 0,7 2 + 0,42 ≅ 0,8 [m / s] α = arctan(vC(t ) / vC(r ) ) = arctan(0,4 / 0,7) ≅ 30° 2° CASO: OC = 6 m Figura 21 Scala: 1 cm = 0,1 m/s vC(t ) vC(r ) = 0,7 [m / s] vC vC(t ) = ωOC = 0,1 [rad / s] ⋅ 6 [m] = 0,6 [m / s] vC = (vC(r ) ) 2 + (vC(t ) ) 2 = 0,7 2 + 0,6 2 ≅ 0,9 [m / s] α α = arctan(vC(t ) / vC(r ) ) = arctan(0,6 / 0,7) ≅ 40° vC(r ) 14 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Prima esercitazione: Gru a braccio 1.4. Calcolo delle accelerazioni Tabella 6 aC (r ) a Cn = aCt(r ) + (t ) aCn + aCt(t ) + a C(c ) + MODULO ? X ar ω 2 OC ω OC 2ωvC( r ) DIREZIONE ? X DOC DOC ⊥ OC ⊥ OC VERSO ? X ← ← ↑ ↓ 1° CASO: OC = 4 m Figura 22 Scala: 1 cm = 0,04 m/s2 (t ) aCn aCt(r ) DOC [ aCt( r ) = 0,1 m / s 2 (t ) Ct a a (c ) C aC ] [ aCt(t ) = ω OC = 0,01⋅ 4 = 0,04 m / s 2 α (a (r) Ct (t ) + aCn (r) Ct (t ) 2 Ct (c ) C (c ) C 2 2 2 (t ) Ct Figura 23 Scala: 1 cm = 0,04 m/s2 (t ) Cn a [ aCt( r ) = 0,1 m / s 2 DOC aCt(t ) aC(c ) ⊥ OC 2 (t ) Cn 2° CASO: OC = 6 m aC ] ) + (a − a = 0,14 + 0,1 ≅ 0,17 [m / s ] α = arctan[(a + a ) /(a − a )] = arctan(0,14 / 0,1) ≅ 55° ⊥ OC a [ ) ] ] aC(c) = 2ωvC( r ) = 2 ⋅ 0,1⋅ 0,7 = 0,14 m / s 2 ⊥ OC aC = (r ) Ct [ (t ) aCn = ω 2 OC = 0,12 ⋅ 4 = 0,04 m / s 2 α ⊥ OC ] [ (t ) = ω 2 OC = 0,12 ⋅ 6 = 0,06 m / s 2 aCn [ aCt( t ) = ω OC = 0,01 ⋅ 6 = 0,06 m / s 2 ] ] [ ] a = (a + a ) + (a − a ) = = 0,16 + 0,08 ≅ 0,18 [m / s ] α = arctan [(a + a )/ (a − a )] = aC( c ) = 2ωvC( r ) = 2 ⋅ 0,1 ⋅ 0,7 = 0,14 m / s 2 C (t ) 2 Cn (r ) Ct 2 (c) C (t ) 2 Ct 2 (r ) Ct (t ) Cn 2 (c) C = arctan (0,16 / 0,08) ≅ 63° (t ) Ct 15 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Prima esercitazione: Gru a braccio 2. STUDIO DEL COMPORTAMENTO DINAMICO Y + Figura 24 Forze e momenti d’inerzia del sistema. M (?) m X FitG FitC FicG Dati: mc = 300 [kg ] T(?) O G C mb = 3000 [kg ] FicC [ J G = 1200 kg m 2 Jω OG = 1 [m] G ] 1° CASO: OC = 4 m Calcolo della tensione della fune T, mediante l’equilibrio alla traslazione del sottosistema costituito dal solo carrello: ∑F * x ( [ ) ] (t ) = FicC − T = 0 ⇒ T = FicC = mc aCt( r ) + aCn = 300⋅ (0,1 + 0,04) kg ⋅ m / s 2 = 42 [N ] Calcolo della coppia motrice agente Mm, mediante l’equilibrio alla rotazione del sistema: ∑M * (O) = M m − J Gω − FitG OG + FitC OC = 0 ⇒ M m = J Gω + FitG OG − FitC OC ( 2 ) ⇒ M m = J Gω + FitG OG − FitC OC = J Gω + mbω OG − mc aC(c) − aCt(t ) OC [ ] ⇒ M m = 1200⋅ 0,01+ 3000⋅ 0,01⋅12 − 300⋅ (0,14 − 0,04) ⋅ 4 kg ⋅ m2 / s 2 = −78 [N ⋅ m] 2° CASO: OC = 6 m Calcolo della tensione della fune T, mediante l’equilibrio alla traslazione del sottosistema costituito dal solo carrello: ∑F * x ( [ ) ] (t ) = FicC − T = 0 ⇒ T = FicC = mc aCt( r ) + aCn = 300⋅ (0,1 + 0,06) kg ⋅ m / s 2 = 48 [N ] Calcolo della coppia motrice agente Mm, mediante l’equilibrio alla rotazione del sistema: ∑M * ( O) = M m − J Gω − FitG OG + FitC OC = 0 ⇒ M m = J Gω + FitG OG − FitC OC ( 2 ) ⇒ M m = J Gω + FitG OG − FitC OC = J Gω + mbω OG − mc aC(c) − aCt(t ) OC [ ] ⇒ M m = 1200⋅ 0,01+ 3000⋅ 0,01⋅12 − 300⋅ (0,14 − 0,06) ⋅ 6 kg ⋅ m2 / s 2 = −102 [N ⋅ m] 16 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Seconda esercitazione: Croce di Malta Seconda esercitazione: CROCE DI MALTA In figura 25 è rappresentato un meccanismo che permette di trasformare un moto rotatorio a velocità angolare costante in un moto rotatorio intermittente. La scala del disegno è: σl = 1 cm/cm. Esso è costituito da due membri: 1) la ruota 1, di centro A, che porta il piolo P; 2) la ruota 2, di centro B, che presenta delle scanalature entro cui si impegna il piolo P, detta “croce di Malta”. 1. Si richiede di determinare, nella posizione indicata in figura 25, la velocità angolare ω B e l’accelerazione angolare ω B della croce, quando la ruota 1 gira a velocità costante ω = 100 rad/s. 2. Sapendo inoltre che il momento d’inerzia della croce intorno al proprio asse è JB = 1,96 x 10-4 kg m2, calcolare il valore della coppia motrice Mm agente sulla ruota 1, trascurando gli attriti dei diversi accoppiamenti. Dati: AB = 0,039 [m] ω = 100 [rad / s ] [ J B = 1,96 ∗ 10 − 4 kg ⋅ m 2 ] AP = 0,028 [m] ω = 0 PB = 0,019 [m] ϑ = BAˆ P = 27° attrito nullo in P Incognite: • ωB • ω B • Mm, OA, OB, azione in P Figura 25 – Croce di malta. 17 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Seconda esercitazione: Croce di Malta Risoluzione della seconda esercitazione: CROCE DI MALTA 1. STUDIO DEL COMPORTAMENTO CINEMATICO 1.1. Calcolo dei gradi di libertà del sistema Il sistema è costituito da 2 corpi rigidi (la ruota e la croce di Malta) e da 3 vincoli (2 cerniere e 1 accoppiamento prismatico): n° gradi di libertà totali = 3 x 2 = 6 n° gradi di vincolo totali = 2 x 2 + 1 x 1 = 5 n° gradi di libertà residui = 6 – 5 = 1 1.2. Scelta del sistema di riferimento relativo ΓP(t ) y’ Mm ΓP(a ) x’ ΓP(r ) Figura 26 Scelta del sistema di riferimento relativo. θ Y X Si sceglie un sistema di riferimento relativo x’y’ con origine in B rotante solidale alla guida mobile (croce di Malta). La traiettoria assoluta del piolo P è un circonferenza con centro in A e raggio AP ed è rappresentata da ΓP(a) in figura 26. La traiettoria relativa del piolo P è una retta passante per BP ed è rappresentata da ΓP(r) in figura 26. La traiettoria di trascinamento del piolo P è una circonferenza con centro in B e raggio BP ed è rappresentata da ΓP(t) in figura 26. 1.3. Calcolo delle velocità Tabella 7 vP = vP(r ) + vP(t ) ⊥ BP Modulo ω AP ? ?( ω B BP ) vP D BP ⊥ BP ? ? Direzione ⊥ AP Verso vP(t ) DBP v P(r ) ⊥ AP Figura 27 – Diagramma delle velocità (scala: 1 cm = 1 m/s) v P = ω AP = 100 [rad / s ] ⋅ 0,028 [m] = 2,8 [m / s ] v P( r ) = 2,6 [m / s ] v P( t ) = 1,1 [m / s ] ⇒ ω B = v P( t ) / BP = 1,1 / 0,019 [rad / s ] ≅ 58 [rad / s ] oraria 18 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine 1.4. Seconda esercitazione: Croce di Malta Calcolo delle accelerazioni Tabella 8 a Pn + a Pt (r ) a Pn = + a Pt(r ) + (t ) a Pn a Pt(t ) + + a P(c ) MODULO ω 2 AP x x ? ω B2 BP ?( ω B BP ) 2ω B v P( r ) DIREZIONE DAP x x DBP DBP ⊥ BP ⊥ BP x x ? VERSO ? ⊥ BP (r ) a Pt DBP aPt(t ) aP(c ) DBP (t ) a Pn a Pn ⊥ BP DAP Figura 28 – Diagramma delle accelerazioni (scala: 1 cm = 40 m/s2) [ ] [ a Pn = ω 2 AP = 100 2 rad 2 / s 2 ⋅ 0,028 [m] = 280 m / s 2 [ ] [ (t ) a Pn = ω B2 BP = 58 2 rad 2 / s 2 ⋅ 0,019 [m] = 64 m / s 2 [ ] a P( c ) = 2ω B v P( r ) = 2 ⋅ 58 [rad / s ] ⋅ 2,6 [m / s ] ≅ 300 m / s 2 [ ] ≅ 556 [m / s ] ] ] a Pt( r ) ≅ 170 m / s 2 a Pt( t ) 2 ω B = a Pt(t ) / BP = 552 / 0,019 [rad / s 2 ] ≅ 29000 [rad / s 2 ] oraria 19 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Seconda esercitazione: Croce di Malta 2. STUDIO DEL COMPORTAMENTO DINAMICO M m + N α = 49° O BY P Jω B P B O AY b = 1cm N B O A O AX BX CROCE RUOTA 1 Figura 29 – Sottosistemi croce e ruota 1 2.1. Calcolo dell’azione in P Il verso dell’azione normale dipende dalle forze di attrito (per azioni di vincoli perfetti prima si ipotizza e poi si verifica). Calcolo dell’azione in P mediante l’equilibrio alla rotazione del sottosistema croce: ∑M * (B) 2.2. =0 ⇒ J B ω B − N BP = 0 ⇒ N = J B ω B / BP = 1,96 ∗ 10 −4 ⋅ 29000 / 0,019 [N ] ≅ 300 [N ] Calcolo della coppia motrice Mm Calcolo della coppia motrice Mm mediante l’equilibrio alla rotazione del sottosistema ruota 1: ∑M * ( A) 2.3. = 0 ⇒ M m − Nb = 0 ⇒ M m = Nb = 300 ⋅ 0,01 [N ⋅ m] = 3 [N ⋅ m] Calcolo delle reazioni vincolari nel punto B Calcolo delle reazioni vincolare nel punto B mediante l’equilibrio alla traslazione del sottosistema croce: ∑F ∑F * X * Y 2.4. = 0 ⇒ OBx + N x = 0 ⇒ OBx = − N x = − N cos α = −300 ⋅ cos 49° [N ] ≅ −197 [N ] = 0 ⇒ OBy − N y = 0 ⇒ OBy = N y = N sin α = 300 ⋅ sin 49° [N ] ≅ 226 [N ] Calcolo delle reazioni vincolari nel punto A Calcolo delle reazioni vincolare nel punto A mediante l’equilibrio alla traslazione del sottosistema ruota 1: ∑F ∑F * X * Y = 0 ⇒ O Ax − N x = 0 ⇒ O Ax = N x ≅ 197 [N ] = 0 ⇒ O Ay + N y = 0 ⇒ O Ay = − N y ≅ −226 [N ] 20 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Terza esercitazione: Manovellismo ordinario centrato Terza esercitazione: MANOVELLISMO ORDINARIO CENTRATO Del manovellismo schematicamente indicato in figura 30 si hanno i seguenti dati: corsa lunghezza della biella velocità angolare della manovella massa dello stantuffo massa della biella massa della manovella distanza del baricentro della manovella dall’asse di rotazione O distanza del baricentro della biella dal bottone di manovella A raggio giratorio della biella diametro del pistone distanza fra i supporti c = 2OA = 0,065 [m] ⇒ OA = c / 2 = 0,0325 [m] l = AB = 0,107 [m] ω = 410 [rad / s ] m s = 0,2 [kg ] mb = 0,5 [kg ] mm = 1 [kg ] a = G1O = 0,008 [m] b = G2 A = 0,035 [m] ρ = 0,025 [m] D = 0,06 [m] d = EF = 0,18 [m] Si consideri il manovellismo nell’istante in cui la manovella, movendosi con velocità angolare ω costante, è ruotata di α = 55° a partire dalla posizione di punto morto esterno. La pressione dei gas contenuti nel cilindro vale p = 750 000 [Pa]. Si richiede di determinare: • il sistema equivalente delle forze di inerzia (forza di inerzia e coppia di inerzia) agenti sullo stantuffo, sulla biella e sulla manovella; • la coppia agente sulla manovella Mr; • la forza laterale che lo stantuffo esercita sul cilindro S ; • le forze trasmesse dalla biella alla manovella R x , R y ; • le forze agenti sul perno di banco Tx , T y ; • le reazioni vincolari dei supporti V1 ,V2 ,V3 . Nota: per risolvere il problema di dinamica, occorre prima risolvere la cinematica, ossia determinare: • velocità v B del pistone; • velocità angolare ω B della biella; • velocità vG 2 del baricentro della biella; • accelerazione a B del pistone; • accelerazione angolare ω B della biella; • accelerazione aG 2 del baricentro della biella; • accelerazione aG1 del baricentro della manovella. 21 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Terza esercitazione: Manovellismo ordinario centrato Figura 30 – Manovellismo ordinario centrato 22 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Terza esercitazione: Manovellismo ordinario centrato Risoluzione della terza esercitazione: MANOVELLISMO ORDINARIO CENTRATO 1. STUDIO DEL COMPORTAMENTO CINEMATICO 1.1. Calcolo dei gradi di libertà del sistema B Figura 31 (Scala: 1 : 2 cm) Il sistema è costituito da 2 corpi rigidi (manovella OA, biella AB) e da 3 vincoli (2 cerniere e 1 carrello). Il moto della manovella OA è traslatorio, mentre il moto della biella AB è rototraslatorio. G2 n° gradi di libertà totali = 3 x 2 = 6 n° gradi di vincolo totali = 2 x 2 + 1 x 1 = 5 n° gradi di libertà residui = 6 – 5 = 1 A α ω O G1 1.2. Scelta del sistema di riferimento relativo ΓB π B ΓBA Figura 32 Si sceglie un sistema di riferimento relativo x’y’ con origine in A traslante su traiettoria circolare per applicare il teorema di Rivals. ΓG2 A G2 y’ Y x’ A ΓG1 O ΓA G1 La traiettoria di A (Γ ΓA) è una circonferenza di centro O e raggio OA. La traiettoria di B (Γ ΓB) è una retta per OB parallela al piano π. La traiettoria di G1 (Γ ΓG1) è una circonferenza di centro O e raggio OG1. La traiettoria di B rispetto ad A (Γ ΓΒΑ) è una circonferenza di centro A e raggio AB. La traiettoria di G2 rispetto ad A (Γ ΓG2A) è una circonferenza di centro A e raggio G2A. X 23 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Terza esercitazione: Manovellismo ordinario centrato 1.3. Calcolo delle velocità Tabella 9 vB vA Modulo ? ω OA ?( ω B AB ) Direzione D OB ⊥ OA ⊥ AB = + vBA DOB vA vB ⊥ AB ? Verso ? DOB vBA ⊥ OA Figura 33 Scala: 1 cm = 2 m/s Teorema di Rivals: vB = v A + vBA v A = ω OA = 410 [rad / s ] ⋅ 0,0325 [m] = 13,325 [m / s ] vA v B ≅ 12,88 [m / s ] vB v BA ≅ 7,9 [m / s ] ⊥ AB vG2 Direzione ? ? Verso ? Modulo La velocità angolare ωB è antioraria. ⊥ OA vBA Tabella 10 ω B = v BA / AB = 7,9 [m / s ] / 0,107 [m] ≅ 73,83 [rad / s ] vA = ω OA ⊥ OA + vG2 A ω B AG2 ⊥ AG2 vA vG2 ⊥ AG2 vG2 A ⊥ OA Figura 34 Scala: 1 cm = 2 m/s Teorema di Rivals: vG2 vA vG2 = v A + vG2 A v A = ω OA = 410 [rad / s ] ⋅ 0,0325 [m] = 13,325 [m / s ] ⊥ AG2 vG2 A vG2 A = ω B AG2 = 73,83 [rad / s ] ⋅ 0,035 [m] ≅ 2,58 [m / s ] vG2 ≅ 12,625 [m / s ] ⊥ OA 24 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Terza esercitazione: Manovellismo ordinario centrato 1.4. Calcolo delle accelerazioni Tabella 11 a Bn a Bt MODULO x ? ω 2 OA x ω B2 AB ?( ω B AB ) DIREZIONE x DOB DOA x DAB ⊥ AB VERSO x ? + = a An a At + a BAt + x ? a BAn aBAt DOB a BAn + DAB ⊥ AB Figura 35 Scala: 1 cm = 500 m/s Teorema di Rivals: a B = a A + a BA a An a Bt [ ] [ ] ] = 583,24 [m / s ] a An = ω 2 OA = 410 2 ⋅ 0,0325 m / s 2 = 5463,25 m / s 2 [ a BAn = ω AB = 73,83 ⋅ 0,107 m / s 2 B 2 [ a Bt ≅ 2575 m / s 2 [ a BAt ≅ 4450 m / s ] 2 2 2 ] ω B = a BAt / AB = 4450 [m / s 2 ] / 0,107 [m] ≅ 41590 [rad / s 2 ] DOA L’accelerazione angolare ω B è oraria. Tabella 12 a G2 MODULO ? ω 2 OA x ω B2 G2 A ω B G2 A DIREZIONE ? DOA x DG2A ⊥ G2 A VERSO ? a An = a At + a G2 An + a G2 At + x aG2 At aG2 An ⊥ G2 A DG2A Figura 36 Scala: 1 cm = 500 m/s Teorema di Rivals: a G2 = a A + a G2 A aG2 a An [ ] [ a An = ω 2 OA = 410 2 ⋅ 0,0325 m / s 2 = 5463,25 m / s 2 aG1 DOA DOA a G2 At a G2 a G1 ] [ ] = 190,78 [m / s ] = ω G A = 41590 ⋅ 0,035 [m / s ] = 1455,65 [m / s ] ≅ 4187,5 [m / s ] = a = ω OG = 410 ⋅ 0,008 [m / s ] = 1344,8 [m / s ] a G2 An = ω G2 A = 73,83 ⋅ 0,035 m / s 2 B 2 2 2 2 B 2 2 2 2 G1n 2 2 2 1 25 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Terza esercitazione: Manovellismo ordinario centrato 2. STUDIO DEL COMPORTAMENTO DINAMICO STANTUFFO B BIELLA AB MANOVELLA OA { { { Fim = − mm aG1 M im = 0 (ω = 0 ) Fib = − mb aG2 M ib = − J bω B = − mb ρ 2ω B Fis = − m s a B M is =0 { Fis = ms aB =0, 2⋅2575 [ N ]=515 [ N ] M is =0 { Fib = mb aG2 =0,5⋅4187,5 [ N ]= 2093, 75 [ N ] M ib =mb ρ ω B =0,5⋅0, 025 ⋅41590 [ Nm]=13 [ Nm] 2 2 { Fim =mmaG1 =1⋅1344,8 [ N ]=1344,8 [ N ] Mim =0 1° sottosistema: STANTUFFO + BIELLA Fis Fg b3 B S (?) Figura 37 (Scala 1:1 cm) + Ps Nota la geometria del sistema e gli angoli α = 75° e β = 45° si possono calcolare le incognite S , R x , R y mediante le tre equazioni di equilibrio dinamico del sottosistema stantuffo + biella: M ib 1) b2 Fib G2 2) β b1 Pb b5 b4 * x ⇒ =0 Rx + Fibx + S = 0 ∑F =0 ∑M =0 * y ⇒ R y + Fiby + Fis − Fg − Ps − Pb = 0 * ( A) 3) ⇒ (Fg + Ps − Fis )b3 − Sb2 − Fibb1 + Pbb4 + Mib = = (Fg + Ps − Fis)b3 − Sb2 − Fibxb5 − Fibyb4 + Pbb4 + Mib = 0 γ Rx (?) ∑F A Ry (?) 26 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Terza esercitazione: Manovellismo ordinario centrato Calcolo delle incognite S , R x , R y mediante la risoluzione del sistema: R x = − S − F ibx = − S − F ib cos β = 57 , 089 − 2093 , 75 ⋅ cos 45 ° [N ] = − 1423 , 416 [N ] D2 π − Fib sin β − Fis = 4 = 0,2 ⋅ 9,81 + 0,5 ⋅ 9,81 + 750000 ⋅ ( 0,06 / 2 ) 2 ⋅ π − 2093 ,75 ⋅ sin 45 ° − 515 [N ] = 131,937 [N ] R y = Ps + Pb + F g − Fiby − Fis = m s g + m b g + p S = (( Fg + Ps − Fis )b3 + ( Pb − Fiby )b4 + M ib − Fibx b5 ) ) / b2 = D2 = ( p π + ms g − Fis ) AB cos γ + (mb g − Fib sin β )G2 A cos γ + M ib − Fib cos β G2 A sin γ / AB sin γ = 4 2 = ((750000⋅ (0,06 / 2) ⋅ π + 0,2 ⋅ 9,81 − 515) ⋅ 0,107 ⋅ cos 75° + (0,5 ⋅ 9,81 − 2093,75 ⋅ sin 45°) ⋅ 0,035 ⋅ cos 75° + + 13 − 2093,75 ⋅ cos 45° ⋅ 0,035 ⋅ sin 75°) /(0,107 ⋅ sin 75°) [N ] = −57,089 [N ] 2° sottosistema: MANOVELLA Figura 38 (Scala: 1:1 cm) Ry + b8 A Rx α Tx (?) O G1 Ty (?) Fim Pm b7 M R (?) e l’angolo α=55° si possono calcolare b6 Nota la geometria le incognite M R , Tx , T y mediante le tre equazioni di equilibrio dinamico del sottosistema manovella: 1) 2) 3) ∑F ∑F ∑M * x = 0 ⇒ Tx − R x − Fimx = 0 * y = 0 ⇒ T y − R y − Fimy − Pm = 0 * (O ) = 0 ⇒ M R + R x b6 − R y b7 + Pm b8 = 0 Calcolo delle incognite M R , Tx , T y mediante la risoluzione del sistema: Tx = R x + Fimx = R x + Fim sin α = −1423,416 + 1344,8 ⋅ sin 55° [N ] = −321,82 [N ] T y = R y + Fimy + Pm = R y + Fim cos α + m m g = 131,937 + 1344,8 ⋅ cos 55° + 1 ⋅ 9,81 [N ] = 913,093 [N ] M R = R y b7 − R x b6 − Pm b8 = R y OA sin α − R x OA cos α − mm g G1O sin α = = 131,937 ⋅ 0,0325 ⋅ sin 55° + 1423,416 ⋅ 0,0325 ⋅ cos 55° − 1 ⋅ 9,81 ⋅ 0,008 ⋅ sin 55° [Nm] = 29,98 [Nm] 27 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Terza esercitazione: Manovellismo ordinario centrato 3° sottosistema: CILINDRO Fg S + B b11 G2 A Ty V1 E F O Tx G1 V2 V3 b9 b10 Figura 39 – Sottosistema cilindro in scala 1:2 cm Calcolo delle incognite V1 ,V2 ,V3 mediante le equazioni di equilibrio dinamico: 1) ∑F 2) ∑F 3) ∑M * x * y = 0 ⇒ V1 − Tx − S = 0 = 0 ⇒ V2 + V3 + Fg − T y = 0 * (E ) = 0 ⇒ ( Fg − T y )b9 + Sb11 + V3b10 = ( Fg − T y )(b10 / 2) + S (b2 + b6 ) + V3b10 = 0 V1 = Tx + S = −321,82 − 57,089 [N ] = −378,909 [N ] D2 V2 = T y − Fg − V3 = T y − p π − V3 = 913,093 − 750000 ⋅ (0,06 / 2) 2 π + 565,049 [N ] = −642,433 [N ] 4 D2 π )( EF / 2) − S ( AB sin γ + OA cos α )) / b10 = 4 = ((913,093 − 750000⋅ (0,06 / 2) 2 π ) ⋅ (0,18 / 2) + 57,089 ⋅ (0,107 ⋅ sin 75° + 0,0325⋅ cos 55°)) / 0,18 [N ] = −565,049 [N ] V3 = ((T y − Fg )(b10 / 2) − S (b2 + b6 ) = (T y − p 28 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Quarta esercitazione: Dinamica di un’autovettura Quarta esercitazione: DINAMICA DI UN’AUTOVETTURA Dell’autovettura schematizzata in figura 42 sono noti i seguenti dati: massa autoveicolo + carico trasportato passo distanza baricentro dall’asse anteriore altezza baricentro da terra raggio ruote superficie frontale (area sezione maestra) coefficiente di resistenza aerodinamica rapporto al ponte M = 1240 [kg ] p = 2,4 [m] l = 1,35 [m] h = 0,6 [m] r = 0,28 [m] S = 1,7 m 2 c R = 0,41 τ p = 9 / 41 rapporto di trasmissione in terza marcia rendimento al ponte τ III = 1 / 1,6 η p = 0,95 rendimento in terza marcia coppia motrice velocità rotazione del motore velocità del vento η III = 0,94 C m = 120 [Nm ] ω m = 3000 [giri / min ] ≅ 314 [rad / s ] vvento = 5 [m / s ] [ ] coefficiente di attrito volvente ρ aria = 1,2 [kg / m 3 ] f v = 0,013 momento di inerzia di ciascuna ruota momento di inerzia del motore J r = 1 kg m 2 J m = 0,1 kg m 2 densità dell’aria [ [ ] ] Si richiede: 1. nel caso in cui l’autovettura viaggi in piano determinare la sua accelerazione quando il motore fornisce la coppia massima Cm con cambio di velocità in terza marcia; 2. determinare le reazioni del terreno NA, TA, NP, TP; 3. verificare l’aderenza delle ruote, utilizzando i valori di riferimento del coefficiente di attrito statico fa forniti in tabella: Tabella 13 fondo stradale liscio fondo stradale rugoso asciutto non polveroso molto bagnato fangoso oleoso ghiacciato 0,60 ÷ 0,70 0,50 ÷ 0,55 0,30 ÷ 0,35 0,15 ÷ 0,20 0,75 ÷ 0,85 0,60 ÷ 0,65 0,35 ÷ 0,40 0,20 ÷ 0,25 29 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Quarta esercitazione: Dinamica di un’autovettura Risoluzione della quarta esercitazione: DINAMICA DI UN’AUTOVETTURA 1. CALCOLO DELL’ACCELERAZIONE DELL’AUTOVETTURA I moti dei vari membri del sistema sono: • autovettura: moto traslatorio • ruote: moto rototraslatorio (l’effetto della traslazione è trascurabile) • motore: moto rotatorio L’accelerazione si può calcolare mediante il bilancio di potenze: ∑W = Wm + Wp + Wr = 1.1. dEC dt Calcolo dell’energia cinetica EC e della sua derivata rispetto al tempo EC = 1 1 1 1 1 1 M v × v + 4 J r ω r × ω r + J m ω m × ω m = Mv 2 + 4 J r ω r2 + J mω m2 2 2 2 2 2 2 dE C = M a × v + 4 J r ω r × ω r + J m ω m × ω m = Mav + 4 J r ω r ω r + J mω mω m dt Tutte le velocità e accelerazioni hanno la stessa direzione e lo stesso verso. 1.2. Calcolo della potenza motrice Wm = C m × ω m = C mω m 1.3. Calcolo della potenza resistente e della forza di resistenza aerodinamica W = F Potenza resistente: r aer × v = − Faer v Forza aerodinamica: 1.4. Faer = 1 2 ρ aria v − vvento S cR 2 Calcolo della potenza persa W p = W pcambio + W p ponte + W pattrito In un autovettura la potenza persa è somma di tre fattori: • W pattrito = potenza dissipata dalle forze di attrito volvente • W pcambio = potenza dissipata attraverso il cambio • W p ponte = potenza dissipata attraverso il ponte 30 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine • Quarta esercitazione: Dinamica di un’autovettura Calcolo della potenza dissipata dalle forze di attrito volvente Figura 40 ωr r Lo spostamento della retta d’azione rispetto al centro della ruota determina una coppia resistente di modulo pari a: C r = Nu T Il coefficiente di attrito volvente risulta definito come: fv = N u r u W pattrito = −2(N A uω r + N P uω r ) = −2( N A + N P )uω r = −2( N A + N P ) f v rω r Per semplificare l’espressione precedente si può eseguire l’equilibrio alla traslazione verticale del sistema autovettura: ∑F V = 0 ⇒ 2( N A + N P ) − Mg = 0 ⇒ 2( N A + N P ) = Mg W pattrito = − Mgf v rω r sostituendo si ottiene: • Calcolo della potenza dissipata attraverso il cambio W pcambio W pponte ηp Wecambio Wucambio VOLANO Jm We ponte η III Cm ωm Figura 41 – Potenze entranti e uscenti dalle varie componenti della macchina Sapendo che: Wucambio = η III Wecambio inoltre: W pcambio = Wecambio − Wucambio = −(1 − η III )Wecambio Wecambio = C m × ω m + C iV × ω m = C mω m − J mωC mω m quindi si ottiene: W pcambio = −(1 − η III )(C mω m − J mωC mω m ) risulta: 31 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine • Quarta esercitazione: Dinamica di un’autovettura Calcolo della potenza dissipata attraverso il ponte We ponte = Wucambio sapendo che: W pponte = −(1 − η p )We ponte = −(1 − η p )Wucambio risulta: inoltre: Wucambio = η III Wecambio = η III (C mω m − J mωC mω m ) quindi si ottiene: W pponte = −(1 − η p )η III (C mω m − J mωC mω m ) 1.5. Calcolo dell’accelerazione dell’autovettura mediante il bilancio di potenze dE C si ottiene: dt C mω m − Faer v − Mgω r rf v − (1 − η III )(C mω m − J mω mω m ) − (1 − η p )η III (C mω m − J mω mω m ) = Sostituendo nel bilancio di potenze i valori Wm , Wr , W p , = Mav + 4 J r ω r ω r + J mω mω m ⇒ η pη III (C mω m − J mω mω m ) − Faer v − Mgω r rf v − Mav − 4 J r ω r ω r = 0 • v = ωr r • • a = ω r r • ωr = τ pτ III ωm ω r = τ pτ III ω m 2 2 2 2 2 ⇒ η pηIII (Cmω m − J mω mω m ) − Faerτ IIIτ pω m r − Mgτ IIIτ pω m rfv − Mτ III τ p r ω mω m − 4J rτ III τ pω mω m = 0 Calcolo la forza di resistenza aerodinamica sostituendo i valori numerici: Faer = 2 1 1 2 ρ aria v − vvento Sc R = ρ aria τ III τ pω m r − vvento Sc R 2 2 2 Faer = 1 1 9 2π ⋅ 1,2 ⋅ ⋅ ⋅ 3000 ⋅ ⋅ 0,28 − (−5) ⋅ 1,7 ⋅ 0,41 [N ] = 121,833 [N ] 2 1,6 41 60 Calcolo l’accelerazione angolare del motore sostituendo i valori numerici: ω m = η pη III C m − Faerτ III τ p r − Mgf vτ III τ p r 2 Mτ III τ p2 r 2 + 4 J rτ III2 τ p2 + η pη III J m = 1 9 1 9 ⋅ ⋅ 0,28 − 1240 ⋅ 9,81 ⋅ 0,013 ⋅ ⋅ ⋅ 0,28 1,6 41 1,6 41 rad rad 2 2 s 2 = 48,337 s 2 2 2 1 9 1 9 1240 ⋅ ⋅ ⋅ 0,28 2 + 4 ⋅ 1 ⋅ ⋅ + 0,95 ⋅ 0,94 ⋅ 0,1 1,6 41 1,6 41 0,95 ⋅ 0,94 ⋅ 120 − 121,833 ⋅ = Risulta: [ ] [ a = τ IIIτ pω m r = (1 / 1,6) ⋅ (9 / 41) ⋅ 48,337 ⋅ 0,28 m / s 2 = 1,857 m / s 2 ] 32 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Quarta esercitazione: Dinamica di un’autovettura 2. CALCOLO DELLE REAZIONI DEL TERRENO Figura 42 – Schematizzazione di un’autovettura Calcolo delle reazioni del terreno NA, TA, NP, TP mediante la risoluzione del seguente sistema di quattro equazioni in quattro incognite costituito da: • 3 equazioni di equilibrio dinamico di tutto il sistema autovettura: 1) ∑ FO* = 0 ⇒ 2(TP − T A ) − Faer − Ma = 0 2) 3) • ∑F ∑M * V = 0 ⇒ 2( N P + N A ) − Mg = 0 * (P) = 0 ⇒ − N A p − 4 J r ω r − Faer h − Mah + Mg ( p − l − u ) = 0 1 equazione di equilibrio alla rotazione del sottosistema ruota anteriore: RV RO J rω r C r A NP Figura 43 – Sottosistema ruota anteriore 4) ∑M * (C ) = 0 ⇒ − 2 J r ω r − 2 N A u + 2T A r = 0 NA u 1) TP = (2T A + Faer + Ma ) / 2 = (2 ⋅ 54 + 121,833 + 1240 ⋅ 1,857 ) / 2 [N ] ≅ 1266 [N ] 2) N P = (Mg − 2 N A ) / 2 = (1240 ⋅ 9,81 − 2 ⋅ 2343) / 2 [N ] ≅ 3739 [N ] 3) N A = (Mg( p − l − u) − Mah − Faer h − 4J rω r ) / 2 p = (Mg( p − l − f v r ) − Mah − Faer h − 4J rτ pτ IIIω m ) / 2 p = 9 1 = 1240⋅ 9,81⋅ (2,4 −1,35 − 0,013⋅ 0,28) −1240⋅1,857⋅ 0,6 −121,833⋅ 0,6 − 4 ⋅1⋅ ⋅ ⋅ 48,337 /(2 ⋅ 2,4) [N ] ≅ 2343[N ] 41 1 , 6 9 1 4) TA = (J rω r + N Au) / r = (J rτ pτ IIIω m + N A f v r ) / r = 1⋅ ⋅ ⋅ 48,337+ 2343⋅ 0,013⋅ 0,28 / 0,28 [N] ≅ 54 [N] 41 1,6 33 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Quarta esercitazione: Dinamica di un’autovettura 3. VERIFICA DELL’ADERENZA DELLE RUOTE AL TERRENO 3.1. Verifica dell’aderenza delle ruote anteriori Per aderenza si deve avere: TA ≤ f a N A ⇒ TA ≤ fa NA TA 54 [N ] = = 0,023 2343 [N ] NA Calcolo: Nella seguente tabella sono riportate le condizioni del terreno in cui si ha aderenza e quelle in cui non si ha aderenza: Tabella 14 fondo stradale liscio fondo stradale rugoso 3.2. asciutto non polveroso molto bagnato fangoso oleoso ghiacciato SI’ SI’ SI’ SI’ SI’ SI’ SI’ SI’ Verifica dell’aderenza delle ruote posteriori Per aderenza si deve avere: TP ≤ f a N P ⇒ TP ≤ fa NP TP 1266 [N ] = = 0,34 3739 [N ] NP Calcolo: Nella seguente tabella sono riportate le condizioni del terreno in cui si ha aderenza e quelle in cui non si ha aderenza: Tabella 15 fondo stradale liscio fondo stradale rugoso asciutto non polveroso molto bagnato fangoso oleoso ghiacciato SI’ SI’ SI’ NO SI’ SI’ SI’ NO 34 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Quinta esercitazione: Ascensore Quinta esercitazione: ASCENSORE Dell’impianto di ascensore schematizzato in figura 44 sono noti i seguenti dati: portata (carico utile) massa cabina massa contrappeso mu = 325 [kg ] mc = 300 [kg ] mq = 430 [kg ] diametro puleggia di sollevamento D = 0,55 [m] τ = 1 / 55 rapporto di trasmissione del riduttore accelerazione massima di avviamento a pieno carico aa = 0,7 m / s 2 in discesa rendimento della trasmissione in moto diretto (carico η d = 0,7 che esercita azione resistente) rendimento della trasmissione in moto retrogrado η r = 0,6 (carico che esercita azione motrice) numero paia di poli del motore asincrono pp = 2 [ momento d’inerzia del motore ] [ ] J m = 0,00981 Kg m 2 ∀ kW della potenza di targa Si considerino trascurabili le resistenze delle guide della cabina e il peso delle funi. In figura è riportata la curva caratteristica del motore asincrono. PRIMA PARTE: MOTO A REGIME IN SALITA: determinazione della potenza del motore A pieno carico, a regime in salita determinare: 1) la velocità di rotazione del motore ωm, la velocità di rotazione della puleggia ωp e la velocità di sollevamento vsoll.; 2) la potenza resistente Wr, la potenza motrice Wm, il momento motore Mm e la potenza di targa o nominale W n del motore asincrono a servizio intermittente che si assume uguale per sicurezza a 1,5 Wm arrotondata al ½kW superiore. SECONDA PARTE: AVVIAMENTO IN DISCESA: scelta del volano Considerare l’avviamento a pieno carico in discesa. Ritenendo che la coppia massima del motore durante l’avviamento Mma sia uguale a 2,2 volte quella nominale Mn, che il momento d’inerzia del motore sia Jm (0,00981 kg m2 per ogni kW della potenza di targa) e che siano trascurabili le inerzie di tutte le altre masse rotanti tranne il volano, determinare il momento d’inerzia del volano Jv da montare sull’albero del motore affinché l’accelerazione massima di avviamento in discesa non superi il valore assegnato. 35 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Quinta esercitazione: Ascensore Figura 44 – Schema dell’ascensore in moto a regime in salita C D M r' M (a) ' (b ) r Figura 45 – Curva caratteristica del motore asincrono 36 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Quinta esercitazione: Ascensore Risoluzione della quinta esercitazione: ASCENSORE PARTE INTRODUTTIVA: Descrizione della curva caratteristica del motore asincrono Punto C se n aumenta: M m > M r' ⇒ n aumenta fino a D Punto D se n aumenta: M m < M r' ⇒ n diminuisce e torna in D ' Punto D se n diminuisce: M m > M r ⇒ n aumenta e torna in D Punto C se n diminuisce: M m < M r' ⇒ n diminuisce fino all’arresto del motore Il punto D è detto punto di funzionamento stabile, mentre il punto C è detto punto di funzionamento instabile. PRIMA PARTE: MOTO A REGIME IN SALITA: determinazione della potenza del motore Un moto a regime è un moto caratterizzato da velocità costanti e accelerazioni nulle. 1. Calcolo della velocità di rotazione del motore, della velocità di rotazione della puleggia e della velocità di sollevamento 1.1. Calcolo della velocità di rotazione del motore Il punto di funzionamento stabile si trova nella zona “quasi” verticale della curva caratteristica del motore quindi, con buona approssimazione, si ha: nm ≅ ns dove nm è la velocità in giri/min del motore mentre ns è la velocità di sincronismo. ns = Per definizione: 60 f pp dove f è la frequenza di alimentazione (in Italia f = 50 [Hz]), mentre pp è il numero di paia di poli del motore. ( ) nm = 1 − s ns Per un motore asincrono si ha: dove s = percentuale di scorrimento (per esempio 4%) nm ≅ ns = ⇒ ωm = 60 f 60 ⋅ 50 giri giri = = 1500 min pp 2 min 2π 2π rad rad 157 , 1 ⋅ ns = ⋅ 1500 ≅ s 60 60 s 37 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine 1.2. Quinta esercitazione: Ascensore Calcolo della velocità di rotazione della puleggia ωu ωe ωp τ= ωm τ= In generale per i rapporti di trasmissione si ha: In questo caso il rapporto di trasmissione vale: allora la velocità di rotazione della puleggia risulta: ω p = ω mτ = 157,1 ⋅ 1.3. 1 rad rad 2 , 86 ≅ s 55 s Calcolo della velocità di sollevamento Nell’ipotesi di assenza di slittamenti si ha che la velocità di sollevamento vale: v soll . = ω p rp = ω p ⋅ D rad 0,55 m [ ] 0 , 786 = 2,86 ⋅ m ≅ s 2 s 2 2. Calcolo della potenza resistente, della potenza motrice, del momento motore e della potenza di targa o nominale del motore asincrono a servizio intermittente Per effettuare questi calcoli si utilizza il bilancio di potenze che risulta essere nullo perché il moto è a regime: Wm + Wr + W p = 2.1. dEC =0 dt Calcolo del momento motore Sostituendo nel bilancio di potenze le quantità corrispondenti a Wm, W r, W p si ottiene: M mω m − (mu + mc − m q )gv soll . − (1 − η d )M mω m = 0 per semplificare si può sostituire: v soll . = ω p D D = τω m 2 2 ⇒ − (mu + mc − m q )gτ D + ηd M m = 0 2 Si può da qui ricavare il momento motore che risulta: Mm = (m u + mc − m q )gτ ηd D (325 + 300 − 430) ⋅ 9,81 ⋅ 1 ⋅ 0,55 55 2 [N ⋅ m] ≅ 13,66 [N ⋅ m ] 2 = 0,7 38 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine 2.2. Quinta esercitazione: Ascensore Calcolo della potenza motrice Wm = M m × ω m = M mω m = 13,66 [N ⋅ m] ⋅ 157,1 [rad / s ] ≅ 2146 [W ] = 2,146 [kW ] 2.3. Calcolo della potenza resistente Wr = (mu + mc )g ×vsoll. + mq g ×vsoll. = −(mu + mc )gvsoll, + mq gvsoll. = −(mu + mc − mq )gvsoll. Si può ottenere la potenza resistente in due modi: • atraverso la formula precedente: ⇒ Wr = −(mu + mc − mq )gvsoll. = −(325 + 300 − 430) ⋅ 9,81⋅ 0,786 [W ] ≅ −1502 [W ] = −1,502 [kW ] • sfruttando il fatto che: Wm + Wr + W p = 0 con W p = −(1 − η d )We = −(1 − η d )Wm ⇒ Wr = −η d Wm = −0,7 ⋅ 2146 [W ] ≅ −1502 [W ] = −1,502 [kW ] 2.4. Calcolo della potenza di targa o nominale Wn = (1,5 ⋅ Wm ) 1 kW = (1,5 ⋅ 2,146 [kW ]) 1 kW = (3,219 [kW ]) 1 kW = 3,5 [kW ] 2 2 2 39 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Quinta esercitazione: Ascensore SECONDA PARTE: AVVIAMENTO IN DISCESA (transitorio): scelta del volano 1. Calcolo della coppia massima e del momento di inerzia del motore M ma = 2,2 ⋅ M n = 2,2 ⋅ Wn W 3,5 ⋅ 1000 ≅ 2,2 ⋅ n = 2,2 ⋅ [N ⋅ m] ≅ 49 [N ⋅ m] 157,1 ωn ωm [ ] [ J m = 0,00981 ⋅ Wn = 0,00981 ⋅ 3,5 kg ⋅ m 2 ≅ 0,034 kg ⋅ m 2 ] 2. Calcolo del momento d’inerzia del volano Per calcolare il momento d’inerzia del volano si utilizza il bilancio di potenze: Wm + Wr + W p = 2.1. dEC dt Calcolo della potenza motrice Wm = M ma × ω m + (mu + mc )g × v = M maω m + (mu + mc ) gv 2.2. Calcolo della potenza resistente Wr = m q g × v = − m q gv 2.3. Calcolo della potenza persa Wp = −(1−ηr )We = −(1−ηr )(mu + mc )g × v + mq g × v − (mu + mc + mq )a × v = [ [ = −(1 − η r ) (mu + mc − m q )gv − (mu + mc + m q )av 2.4. EC = ] ] Calcolo della derivata dell’energia cinetica rispetto al tempo 1 (J m + J v )ω m × ω m + 1 (mu + mc + mq )v × v = 1 (J m + J v )ω m2 + 1 (mu + mc + mq )v 2 2 2 2 2 ⇓ dEC = ( J m + J v )ω m ×ω m + (mu + mc + mq )a × v = (J m + J v )ω mω m + (mu + mc + mq )av dt 40 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine 2.5. Calcolo del momento di inerzia del volano Sostituendo: ω m = M ma Quinta esercitazione: Ascensore v D τ 2 ω m = a D τ 2 nel bilancio di potenze si ottiene: v a v + (1 − η r )(mu + mc + mq )av + η r (mu + mc − mq )gv = (J m + J v ) ⋅ + (mu + mc + mq )av D D D τ τ τ 2 2 2 M ma ⇒ Jv = v a v − η r (mu + mc + mq )av + η r (mu + mc − mq )gv − J m ⋅ D D D τ τ τ 2 2 2 a v ⋅ D D τ τ 2 2 Semplificando la velocità v si ottiene: M ma Jv = 1 a − η r (mu + mc + mq )a + η r (mu + mc − mq )g − J m 2 D D τ τ 2 2 a D τ 2 2 Sostituendo i valori numerici risulta: 49⋅ Jv = 1 0,7 − 0,6 ⋅ (325+ 300+ 430) ⋅ 0,7 + 0,6 ⋅ (325+ 300− 430) ⋅ 9,81− 0,034⋅ 2 1 0,55 1 0,55 ⋅ ⋅ 55 2 55 2 0,7 1 0,55 ⋅ 55 2 [kg m ] 2 2 ⇓ [ J v ≅ 0,341 kg m 2 ] 41 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Sesta esercitazione: Macchina a regime periodico Sesta esercitazione: MACCHINA A REGIME PERIODICO Un motore asincrono trifase aziona, attraverso un riduttore ad ingranaggi, l’albero a manovella di una pompa a stantuffo a semplice effetto per liquido. Sono noti i seguenti dati: [ pressione di aspirazione p a = −0,5 kg p / cm 2 pressione di mandata p m = 4,8 kg p / cm 2 [ ] corsa dello stantuffo diametro dello stantuffo c = 280 [mm] D = 210 [mm] massa solidale con il piede di biella m s = 5,5 kg p m −1 s 2 velocità di rotazione media dell’albero di manovella [ n = 202 [giri / min ] ] ] N.B.: i dati non sono espressi nelle unità di misura del Sistema Internazionale. Si richiede di determinare: 1) 2) 3) 4) 5) il lavoro resistente Lr in un periodo; il lavoro motore Lm in un periodo (si trascuri il lavoro perduto per attrito); il momento motore Mm supposto costante nel perido; il momento resistente ridotto all’albero di manovella M’r; il valore del momento d’inerzia Jv del volano montato sull’albero di manovella che da solo limiti l’irregolarità periodica al valore i = 0,03. Figura 46 – Macchina a regime periodico (pompa a stantuffo a semplice effetto) 42 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Sesta esercitazione: Macchina a regime periodico Risoluzione della sesta esercitazione: MACCHINA A REGIME PERIODICO Macchina a regime: Macchina a regime assoluto: macchina che funziona a velocità costante macchina che funziona a velocità rigorosamente costante Macchina a regime periodico: si distingue un intervallo temporale (periodo) a cavallo del quale la macchina ritorna ad assumere lo stesso valore istantaneo di velocità: ω(t) = ω(t+T) = ω(t+nT) ω ω ω ω = cost O ω t O T t Figura 47 – Diagrammi della velocità in funzione del tempo per macchine a regime assoluto e per macchine a regime periodico Conversione dei dati del problema nelle unità di misura del Sistema Internazionale: Pressione di aspirazione: 2 N kg p kg p N 4 cm p a = −0,5 2 = −0,5 2 ⋅ 9,81 ⋅ 10 2 = −49050 2 = −49050 [Pa ] m m cm cm kg p Pressione di mandata: 2 N kg p kg p N 4 cm p m = 4,8 2 = 4,8 2 ⋅ 9,81 10 ⋅ 2 = 470880 2 = 470880 [Pa ] m kg p m cm cm Massa solidale con il piede di biella: s2 s2 m m s = 5,5 kg = 5,5 kg ⋅ 9,81 2 = 53,955 [kg ] s m m Velocità di rotazione media dell’albero di manovella: 2π rad giri rad n = 202 ⇒ ω = 202 ⋅ = 21,153 60 s min s Corsa dello stantuffo: c = 280 [mm] = 0,28 [m] Diametro dello stantuffo: D = 210 [mm] = 0,21 [m] 43 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Sesta esercitazione: Macchina a regime periodico Per calcolare i lavori e i momenti, motori e resistenti, si utilizza il bilancio di potenze: Wm + Wr + W p = dEC dt essendo però Wp = 0 per ipotesi il bilancio delle potenze diventa: Wm + Wr = 1-2. dEC dt Calcolo dei lavori resistente e motore in un periodo Integrando ambo i membri del bilancio di potenze sull’intervallo [0,T] si ottiene: T T ∫ W dt + ∫ W dt = ∆E m r 0 C =0 0 T ⇒ T ∫ dL + ∫ dL m 0 r =0 0 Lr + Lm = 0 ⇒ Lr = − Lm in un periodo si ha che: Il lavoro resistente può essere scritto come somma di lavoro resistente di aspirazione e di lavoro resistente di mandata: Lr = Lra + Lrm Calcolo del lavoro resistente di aspirazione: πD 2 π ⋅ 0,212 Lra = ∫ Fra × ds = Fra ⋅ c = p a S ⋅ c = p a ⋅ c = −49050 ⋅ ⋅ 0,28 [J ] = −475,69 [J ] 4 4 c 0 Calcolo del lavoro resistente di mandata: c πD 2 π ⋅ 0,212 Lrm = ∫ Frm × ds = Frm ⋅ c = p m S ⋅ c = p m ⋅ c = 470880 ⋅ ⋅ 0,28 [J ] = 4566,64 [J ] 4 4 0 Fr Figura 48 Il modulo del lavoro resistente totale è dato dalla somma dei moduli dei lavori resistenti di aspirazione e mandata e corrisponde alla somma delle aree evidenziate nel grafico: Frm O Fra π 2π ϕ Lr = Lra + Lrm = 475,69 + 4566,64 [J ] = 5042,33 [J ] Lr = −5042,3 [J ] Lm = − Lr = +5042,3 [J ] 44 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Sesta esercitazione: Macchina a regime periodico 3. Calcolo del momento motore supposto costante nel periodo Il lavoro motore espresso in funzione dell’angolo di rotazione della manovella risulta: Lm (ϕ ) = M mϕ ϕ = 2π in un periodo si ha che: Si ricava così il momento motore che risulta: Lm 5042,33 = [N m] = 802,51 [N m] 2π 2π Mm = 4. Calcolo del momento resistente ridotto all’albero di manovella Per calcolare il momento resistente ridotto all’albero di manovella si devono ridurre tutte le forze resistenti applicate allo stantuffo B in momenti resistenti applicati alla manovella. La potenza resistente risulta: Wr = Fr v = Wr' = M r' ω La potenza resistente di aspirazione e la potenza resistente di mandata risultano: Fra v = M ra' ω ' Frm v = M rm ω Il moto del piede di biella in I approssimazione è: x I = r (1 − cos ϕ ) x I = rω sin ϕ = v 2 x I = rω cos ϕ = a I momenti resistenti ridotti all’albero di manovella valgono: ' v πD 2 c π ⋅ 0,212 M ra' < 0 ⋅ sinϕ = −49050⋅ ⋅ 0,28sinϕ = −237,85sinϕ 0 ≤ ϕ ≤ π M ra = Fra = pa ω 4 2 8 2 2 M ' = F v = p πD ⋅ c sinϕ = 470880⋅ π ⋅ 0,21 ⋅ 0,28sinϕ = 2283,32 sinϕ π ≤ ϕ ≤ 2π M ' > 0 rm m rm rm ω 4 2 8 M r' Figura 49 2283,32 Modulo del momento resistente ridotto: M r' = p πD 2 c ⋅ ⋅ sin ϕ 4 2 con p = pa, pb 237,85 O π 2 3 π 2 2π ϕ 45 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Sesta esercitazione: Macchina a regime periodico 5. Calcolo del momento d’inerzia del volano Wm = M mω • Potenza motrice: • Potenza resistente: • πD 2 c ⋅ sin ϕ ⋅ ω 4 2 Derivata dell’energia cinetica rispetto al tempo: 1 EC = ms v 2 + EV 2 dove EV = energia cinetica associata al volano Wr = M r' ω = − p dE dE C = m s av + V dt dt v = xC I = rω sin ϕ 2 a = CxCI = rω cos ϕ essendo: ⇒ dE dE C = ms r 2ω 2 cos ϕ sin ϕ + V dt dt Sostituendo nel bilancio di potenze i termini precedentemente calcolati si ottiene: dE πD 2 c M mω − p ⋅ sin ϕ ⋅ ω − m s r 2ω 3 sin ϕ cos ϕ = V dt 4 2 M i' = m s r 2ω 2 sin ϕ cos ϕ Essendo per definizione: ⇒ (M m ) − M r' − M i' ω = dEV dt ω = Eseguendo l’approssimazione: ⇒ ⇒ (M m (M m ) − M r' − M i' ω dt = dEV dϕ dt ) − M r' − M i' dϕ = dEV Il momento d’inerzia del volano si ottiene calcolando la variazione di energia cinetica max: ∆EV MAX = ( ) 1 1 2 2 J V ω MAX − ω MIN = J V (ω MAX − ω MIN )(ω MAX + ω MIN ) 2 2 moltiplicando e dividendo per ω si ottiene: ∆EV MAX = J V ω MAX + ω MIN ω − ω MIN ⋅ ω ⋅ MAX = J V ω 2i ω 2 ∆EV MAX ⇒ JV = ω 2i 46 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Sesta esercitazione: Macchina a regime periodico Per calcolare la variazione di energia cinetica massima si deve tracciare il grafico: (M m 0 ≤ϕ ≤π 802,5 − 237,85 ⋅ sin ϕ − 236,5 ⋅ sin 2ϕ − M r' − M i' = 0 ⇒ 802,5 + 2283,32 ⋅ sin ϕ − 236,5 ⋅ sin 2ϕ π < ϕ ≤ 2π ) EV MAX ϕ2 ϕ1 EV MIN Figura 50 – Momento risultante totale e scarto di energia cinetica Integrando fra ϕ 1 ≅ 3,4 [rad ] e ϕ 2 ≅ 5,8 [rad ] , calcolati dal grafico, si ottiene: ϕ1 ∆EV MAX = ∫ϕ (M m ) − M r' − M i' dϕ 2 ϕ1 ∆EV MAX = ∫ϕ (802,5 + 2283,32 ⋅ sin ϕ − 236,5 ⋅ sin 2ϕ )dϕ 2 3, 4 ∆EV MAX 236,5 = 802,5 ⋅ ϕ − 2283,32 ⋅ cos ϕ + ⋅ cos 2ϕ ≅ 5038,8 − 2699,8 [J ] = 2339 [J ] 2 5,8 Quindi il momento d’inerzia del volano risulta: JV = ∆EV MAX ω i 2 = [ ] [ 2339 kg m 2 ≅ 174,25 kg m 2 2 (21,153) ⋅ 0,03 ] 47 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Settima esercitazione: Rullo rotante Settima esercitazione: RULLO ROTANTE Un carrello, di peso P = 1000 [kgp], urta con velocità v0 = 11 [km/h] contro un respingente al quale resta agganciato. Determinare la legge del moto del carrello a partire dal momento dell’aggancio, nell’ipotesi che sia trascurabile l’attrito nel movimento del carrello sulle rotaie e che il respingente (di costante elastica k = 10000 [kg m-1] e coefficiente di smorzamento r = 200 [kg m-1 s]) abbia massa trascurabile rispetto a quella del carrello. v0 G k P r Figura 51 – Schematizzazione del sistema carrello + respingente Schematizzando il carrello con un rullo: Peso carrello: P = 1000 [kg P ] Massa carrello: Velocità iniziale carrello: 1000 m km m ≅ 3,06 v0 = 11 = 11 ⋅ 3600 s s h Costante elastica della molla: kg N N k = 10000 P = 10000 ⋅ 9,81 = 98100 m m m Costante di smorzamento della molla: s s s r = 200 kg P = 200 ⋅ 9,81 N = 1962 N m m m Momento di inerzia baricentrico: J = 5 kg m 2 Raggio del rullo: R = 10 [cm] = 0,1 [m] [ J R v0 P m'= 1000 [kg ] ] k r Figura 52 – Schematizzazione del sistema rullo + respingente 48 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Settima esercitazione: Rullo rotante Risoluzione della settima esercitazione: RULLO ROTANTE Figura 53 ϑ Jϑ R Forze e momenti agenti sul carrello schematizzato come un rullo: k Fi Fe FV Fi = − m' a = − m' x Fe = − kx FV = − rv = − rx r T N x x x Calcolo della reazione tang. T mediante l’equilibrio alla rotazione del sottosistema rullo: ∑M * (G ) =0 ⇒ Jϕ J x Jx Jϑ = TR ⇒ T = − =− ⋅ =− 2 R R R R L’equazione del moto si ricava dall’equilibrio alla trasl. orizzontale del sottosistema rullo: ∑F * x =0 ⇒ Fi + Fe + FV + T = 0 ⇒ − m ' x − kx − rx − m = m'+ Sostituendo: J x = 0 R2 J R2 si ottiene l’equazione di equilibrio alla trasl. orizzontale per vibrazioni libere smorzate: mx + rx + kx = 0 Per ricavare la soluzione si sostituiscono i valori: x(t ) = ce zt zt x (t ) = cze ( ) 2 zt x t = cz e nell’equazione precedente ottenendo l’equazione caratteristica: dividendo per la massa: le radici sono: mz 2 + rz + k = 0 z2 + r k z+ =0 m m z1, 2 = − r r2 k ± − 2 2m m 4m 49 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Settima esercitazione: Rullo rotante Essendo definita la pulsazione naturale del sistema non smorzato come: ω= k 98100 rad rad = = 8,087 m 1500 s s mentre quella del sistema smorzato come: ω1 = 98100 1962 2 rad k r2 rad − = − ≅ 8,06 2 2 1500 4 ⋅ 1500 s m 4m s si ha lo smorzamento critico quando: r2 k r2 ∆= − = − ω 2 = 0 ⇒ rC = 2mω 2 2 4m m 4m Si può così effettuare la sostituzione: Essendo: m = m'+ 5 J = 1000 + 2 [kg ] = 1500 [kg ] e ω = 2 0,1 R lo smorzamento critico vale: Si ha quindi: r2 r2 ξ = = 4m 2ω 2 rC2 2 k 98100 rad rad = = 8,087 m 1500 s s kg kg rC = 2mω = 2 ⋅ 1500 ⋅ 8,087 = 24261 s s r < rC ⇒ ξ <1 ⇒ ∆ < 0 Le radici dell’equazione caratteristica sono numeri complessi coniugati: z1, 2 k r2 r =− ±i − 2m m 4m 2 ⇔ z1, 2 = − r ± iω 1 − ξ 2 2m ⇔ z1, 2 = − r ± iω1 2m La soluzione finale risulta del tipo: −αt − 0 , 654t (A cos 8,06t + B sin 8,06t ) α = r x(t ) = e (A cos ω1t + B sin ω1t ) = e 2m x(t ) = −αe −αt (A cos ω t + B sin ω t ) + e −αt (− ω A sin ω t + ω B cos ω t ) α = r 1 1 1 1 1 1 2m Dalle condizioni iniziali si ricavano A e B : x(0) = 0 ⇒ A = 0 v0 3,06 x (0) = v0 ⇒ ω1 B = v 0 ⇒ B = ω = 8,06 [m] ≅ 0,379 [m] 1 La legge del moto del carrello risulta: x(t ) = e −0,654t ⋅ 0,379 sin 8,06t 50 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Ottava esercitazione: Vibrazioni torsionali Ottava esercitazione: VIBRAZIONI TORSIONALI Su un albero a sezione circolare di diametro d = 50 [mm] sono calettati tre dischi centrati di momento di inerzia rispettivamente: I 1 = 0,4 kg P m s 2 I2 [ = 0,5 [kg = 1,0 [kg I3 I2 I1 ] ms ] ms ] 2 P 2 I3 P disposti, come in figura, a distanza l1 = 500 [mm] e l 2 = 800 [mm] l1 l2 PARTE PRIMA: Vibrazioni libere Determinare le pulsazioni proprie ω1 e ω 2 di vibrazione torsionale dell’albero. PARTE SECONDA: Velocità critiche torsionali A causa della rotazione stessa dell’albero, che avviene con velocità angolare ω ROT , all’estremità sinistra sia applicata una coppia di momento: M s = M 0 + M 1 sin (Ωt + ϕ 1 ) + M 2 sin (2Ωt + ϕ 2 ) e alla estremità destra una coppia di momento: M d = −M 0 Ω , la pulsazione dell’armonica fondamentale, è legata alla velocità angolare dell’albero dalla relazione: Ω = k 'ω ROT Nel caso in esame sia k'= 1 2 Calcolare le velocità critiche torsionali dell’albero. N.B. – Il modulo di elasticità tangenziale del materiale dell’albero, in acciaio, è: kg G = 8000 2 mm 51 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Ottava esercitazione: Vibrazioni torsionali Risoluzione dell’ottava esercitazione: VIBRAZIONI TORSIONALI PARTE PRELIMINARE: Conversione dei dati nelle unità di misura del S.I. d = 50 [mm] = 0,05 [m] l1 = 500 [mm] = 0,5 [m] l 2 = 800 [mm] = 0,8 [m] I 1 = 0,4 kg P m s 2 = 0,4 ⋅ 9,81 kg m 2 = 3,924 kg m 2 I 1 = 0,5 kg P m s 2 = 0,5 ⋅ 9,81 kg m 2 = 4,905 kg m 2 I 1 = 1,0 kg P m s 2 = 1,0 ⋅ 9,81 kg m 2 = 9,81 kg m 2 Diametro albero: Distanza tra dischi 1 e 2: Distanza tra dischi 2 e 3: [ [ [ Momento d’inerzia disco 1: Momento d’inerzia disco 2: Momento d’inerzia disco 3: ] ] ] [ [ [ ] ] ] kg Modulo di elasticità tangenziale: G = 8000 P2 = 8000 ⋅ 9,81 ⋅ 10 6 mm [ [ [ ] ] ] N 6 m 2 = 78480 ⋅ 10 N m 2 PARTE PRIMA: Vibrazioni libere ϑ3 , ϑ3 , ϑ3 I3 Figura 54 ϑ2 , ϑ2 , ϑ2 Il sistema presenta tre gradi di libertà perché l’albero rotante non è un corpo rigido. Si ha infatti che: I2 ϑ1 , ϑ1 , ϑ1 ϑ1 ≠ ϑ2 ≠ ϑ3 I1 Il sistema ha tante pulsazioni naturali quanti sono i segmenti di albero interposti tra i dischi (= 2). l2 l1 1. Calcolo dei momenti di reazione elastica Momento di reazione elastica che si sviluppa tra un generico disco i e un generico disco j: M Ri , j = dove: − GJ P (ϑ j − ϑi ) lij [N m ] G = modulo di elasticità tangenziale N m2 52 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Ottava esercitazione: Vibrazioni torsionali JP = momento di inerzia polare dell’albero a sezione circolare, si può dimostrare che: πd 4 π ⋅ 0,05 4 4 [ J P = ∫ r dA = = m ] ≅ 6,14 ⋅ 10 −7 [m 4 ] 32 32 A 2 (ϑ j − ϑi ) = rotazione relativa tra i dischi i e j l ij = distanza tra i dischi i e j Per i dischi 1,2,3 si ottiene: [rad ] [m] GJ P (ϑ2 − ϑ1 ) M = − = −k1 (ϑ2 − ϑ1 ) R ,, 2 l1 GJ P (ϑ3 − ϑ2 ) M = −k 2 (ϑ3 − ϑ2 ) R2 , 3 = − l2 2. Calcolo delle costanti di richiamo elastico GJ P 78480 ⋅ 10 6 ⋅ 6,14 ⋅ 10 −7 [N m] = 96373,44 [N m] k = = 1 0,5 l1 6 −7 k = GJ P = 78480 ⋅ 10 ⋅ 6,14 ⋅ 10 [N m] = 60233,4 [N m] 2 l2 0,8 3. Calcolo delle pulsazioni proprie con l’equilibrio alla rotazione per ciascuno dei tre dischi Per il principio della sovrapposizione degli effetti si può scrivere l’equilibrio alla rotazione per ciascun disco: Figura 55 – Equilibrio alla rotazione per ciascun disco ϑ1 ,ϑ1 ,ϑ1 Ms I1ϑ1 k1ϑ1 k1ϑ2 k1ϑ2 k1ϑ1 ϑ2 ,ϑ2 ,ϑ2 I 2ϑ2 k 2ϑ2 k 2ϑ3 k 2ϑ3 ϑ3 ,ϑ3 ,ϑ3 k 2ϑ2 Md I 3ϑ3 * ∑ M ( C ) = 0 ⇒ M s − k1ϑ1 − I1ϑ1 + k1ϑ2 = 0 DISCO 1 * ∑ M ( C ) = 0 ⇒ k1ϑ1 − k1ϑ2 − I 2ϑ2 − k 2ϑ2 + k 2ϑ3 = 0 DISCO 2 ∑ M3 (*C ) = 0 ⇒ − k 2ϑ3 + k 2ϑ2 − I 3ϑ3 − M d = 0 DISCO 53 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Ottava esercitazione: Vibrazioni torsionali Sostituendo e isolando le forzanti esterne si ottiene: I 1ϑ1 + k1ϑ1 − k1ϑ2 = M s I 2ϑ2 − k1ϑ1 + (k1 + k 2 )ϑ2 − k 2ϑ3 = 0 I 3ϑ3 − k 2ϑ 2 + k 2ϑ3 = − M d Per risolvere la prima parte del problema (vibrazioni libere) si devono considerare nulle le forzanti quindi si considera il sistema omogeneo associato: I1ϑ1 + k1ϑ1 − k1ϑ2 = 0 I 2ϑ2 − k1ϑ1 + (k1 + k 2 )ϑ2 − k 2ϑ3 = 0 I 3ϑ3 − k 2ϑ2 + k 2ϑ3 = 0 Riscrivendo in forma matriciale si ha: I1 0 0 0 I2 0 0 ϑCC1 k1 0 ϑCC2 + − k1 I 3 ϑCC3 0 C C [M ]ϑ + [k ]ϑ = 0 ovvero: dove: − k1 0 ϑ1 (k1 + k 2 ) − k 2 ϑ2 = 0 − k2 k 2 ϑ3 [M ] = matrice di inerzia [k ] = matrice di rigidezza e Per la risoluzione del sistema si ipotizza una soluzione del tipo: ϑi In forma scalare: ϑi ϑi = Θ sin ωt ϑ = Θ i sin ωt = ωΘ cos ωt ϑ = ωΘ i cos ωt In forma vettoriale: 2 2 = −ω Θ i sin ωt ϑ = −ω Θ sin ωt dove i Θ i sono le ampiezze. Sostituendo la soluzione precedente nel sistema si ottiene: ( ) k1 − I 1ω 2 Θ1 − k 2 Θ 2 = 0 2 − k1Θ1 + k1 + k 2 − I 2ω Θ 2 − k 2 Θ 3 = 0 2 − k 2 Θ 2 + k 2 − I 3ω Θ 3 = 0 ( ( ) ) 54 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Ottava esercitazione: Vibrazioni torsionali Θ=0 La soluzione banale (l’albero risulterebbe fermo) si ha per: Affinché il sistema ammetta soluzione diversa da quella banale il determinante della matrice dei coefficienti deve essere uguale a zero: (k 1 − I 1ω 2 − k1 ) (k − k1 1 + k 2 − I 2ω 2 − k2 0 ⇒ (k 1 )( )( ) ) 0 (k − k2 2 − I 3ω 2 ( ) =0 ) ( ) − I 1ω 2 k1 + k 2 − I 2ω 2 k 2 − I 3ω 2 − k 22 k1 − I 1ω 2 − k12 k 2 − I 3ω 2 = 0 Sviluppando i prodotti e semplificando si ottiene: I 1 I 2 I 3ω 6 − (k1 I 1 I 3 + k1 I 2 I 3 + k 2 I 1 I 2 + k 2 I 1 I 3 )ω 4 + k1 k 2 (I 1 + I 2 + I 3 )ω 2 = 0 Una prima soluzione (sistema rigido = l’albero ruota rigidamente) si ha per: ω 2 = 0 ⇒ ω1, 2 = 0 z =ω2 Per le altre soluzioni si pone: e si sostituiscono nell’equazione i tre momenti d’inerzia e le due costanti di rigidezza: 188,815 ⋅ z 2 − 11817206 ⋅ z + 1,08 ⋅ 1011 = 0 Le radici risultano: z1, 2 quindi: 11817206 ± 11817206 2 − 4 ⋅ 188,815 ⋅ 1,08 ⋅ 1011 rad 2 = 2 2 ⋅ 188,815 s rad 2 z1 ≅ 11112 2 s 2 z ≅ 51474 rad 2 2 s Le pulsazioni proprie di vibrazione torsionale dell’albero risultano: rad rad ω = = ≅ z 11112 105 , 41 1 1 s s ω = z = 51474 rad ≅ 226,88 rad 2 s s 2 55 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Ottava esercitazione: Vibrazioni torsionali PARTE SECONDA: Velocità critiche torsionali 1. Calcolo dei modi di vibrare Avendo imposto la condizione che il determinante della matrice dei coefficienti fosse nullo, si hanno solamente due equazioni indipendenti, quindi non si possono calcolare le ampiezze Θ1 , Θ 2 , Θ 3 senza conoscere le condizioni iniziali, che sono date dai cosiddetti modi di vibrare: Θ1 Θ2 Θ µ2 = 2 Θ3 µ1 = Riprendendo la prima e la terza equazione del sistema precedente, si ottiene: Θ1 k1 2 − Θ − Θ = ⇒ = = 0 k I ω k µ 1 1 1 1 2 1 Θ 2 k1 − I1ω 2 k2 − k Θ + k − I ω 2 Θ = 0 ⇒ µ = Θ 2 = 2 2 2 3 3 2 Θ 3 k 2 − I 3ω 2 ( ) ( 1.1. ) Calcolo del 1° modo di vibrare Per calcolare il primo modo di vibrare si pone: ω = ω1 k1 Θ1 96373,44 = = ≅ 1,826 2 Θ 2 k1 − I 1ω1 96373,44 − 3,924 ⋅ 105,412 Θ k2 60233,4 = 2 = = ≅ −1,235 2 Θ 3 k 2 − I 3ω1 60233,4 − 9,81 ⋅ 105,412 µ1( I ) = µ 2( I ) Ipotizzando Θ 2 = 1 , in figura 56 è rappresentato il primo modo di vibrare: 1,826 1 NODO 1 2 3 -1,235 l1 l2 Figura 56 – Il nodo è la sezione dell’albero che non vibra 56 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine 1.2. Ottava esercitazione: Vibrazioni torsionali Calcolo del 2° modo di vibrare Per calcolare il primo modo di vibrare si pone: ω = ω2 Θ1 k1 96373,44 = = ≅ −0,913 2 Θ 2 k1 − I 1ω 2 96373,44 − 3,924 ⋅ 226,88 2 Θ k2 60233,4 = 2 = = ≅ −0,135 Θ 3 k 2 − I 3ω12 60233,4 − 9,81 ⋅ 226,88 2 µ1( II ) = µ 2( II ) Ipotizzando Θ 2 = 1 , in figura 57 è rappresentato il secondo modo di vibrare: 1 NODO 2 NODO 1 1 3 2 -0,135 -0,913 l1 l2 Figura 57 – I nodi 1 e 2 sono le sezioni dell’albero che non vibrano 2. Calcolo delle velocità critiche torsionali Le velocità critiche torsionali sono le velocità per cui l’albero entra in condizioni di risonanza. La forzante Ms contiene due armoniche, quindi si avranno 2x2 = 4 velocità critiche torsionali. 2.1. Calcolo delle velocità critiche torsionali nel primo modo di vibrare Le condizioni di risonanza si hanno quando: ω1 = Ω e ω1 = 2Ω 1 1 60 giri giri rad rad ω1 = Ω = ωROT = ω1CR ⇒ ω1CR = 2ω1 = 2 ⋅105,41 = 210,82 = 210,82⋅ ≅ 2013 2 2 2π min min s s 60 giri giri rad ω1 = 2Ω = ω ROT = ω 2CR ⇒ ω2CR = ω1 = 105,41 = 105,41⋅ ≅ 1006,6 2π min s min 2.2. Calcolo delle velocità critiche torsionali nel secondo modo di vibrare Le condizioni di risonanza si hanno quando: ω 2 = Ω e ω 2 = 2Ω 1 1 60 giri giri rad rad ω 2 = Ω = ω ROT = ω3CR ⇒ ω3CR = 2ω2 = 2 ⋅ 226,88 = 453,76 = 453,76⋅ ≅ 4333 2 2 2π min s s min 60 giri giri rad ω 2 = 2Ω = ω ROT = ω4CR ⇒ ω4CR = ω2 = 226,88 = 226,88⋅ ≅ 2166,5 2π min s min 57 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Nona esercitazione: Ciclo Otto Nona esercitazione: CICLO OTTO Un motore a scoppio ha una cilindrata VH = 1000 cm3 ed il volume della camera a scoppio è VK = 200 cm3. Al termine dell’aspirazione la miscela aspirata ha una pressione p1 = 0,96 ata ed una temperatura T1 = 50 °C. La miscela aspirata ha la seguente composizione: • 1 kg di benzina con potere calorifico inferiore p.c.i. = 10800 kcal / kg; • 18 Nm3 di aria Si consideri che il calore specifico medio a volume costante è cVm = 0,2 kcal / kg K, che l’esponente delle trasformazioni di compressione e di aspirazione è k = 1,35 e che Rmiscela = 29,27 kgP m / kg K. Si richiede di: 1) Tracciare il ciclo nei piani p-V e T-S; 2) Determinare il lavoro teorico del ciclo 3) Determinare la potenza teorica sviluppata dal motore a velocità n = 4000 giri / min. Figura 58 Schema delle varie trasformazioni del ciclo 58 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Nona esercitazione: Ciclo Otto Risoluzione della nona esercitazione: CICLO OTTO 1. Descrizione e rappresentazione del ciclo Otto nei piani p-V e T-S 1.1. Conversione dei dati nelle unità di misura del Sistema Internazionale [ ] [ ] [ ] [ ] [ ] Cilindrata: Volume camera a scoppio: Volume al punto 1: Pressione al punto 1: Temperatura al punto 1: VH = 1000 cm 3 = 10 −3 m 3 VK = 200 cm 3 = 0,2 ⋅ 10 −3 m 3 V1 = VH + VK = 1000 + 200 cm 3 = 1,2 ⋅ 10 −3 m 3 p1 = 0,96 [ata ] = 0,96 ⋅ 9,81 ⋅ 10 4 [Pa ] = 94176 [Pa ] T1 = 50 [°C ] = 50 + 273 [K ] = 323 [K ] Costante della miscela: kg m J J Rmiscela = 29,27 P = 29,27 ⋅ 9,81 = 287,1387 kg K kg K kg K 1.2. [ ] Calcolo dei dati mancanti delle varie fasi del ciclo Il ciclo Otto può essere considerato un ciclo chiuso (1 → 2 → 3 → 4 → 1) ma in realtà non è un ciclo chiuso poiché si ha aspirazione nel tratto (0 → 1) . La seguente tabella mostra le varie fasi del ciclo: 0 →1 1→ 2 2→3 3→4 4 →1 FASI DEL CICLO OTTO ASPIRAZIONE COMPRESSIONE (ADIABATICA) COMBUSTIONE (ISOCORA) ESPANSIONE (ADIABATICA) SCARICO 1.2.1. Tratto 0 → 1 : calcolo della massa dei gas e del rapporto di compressione Per calcolare la massa dei gas si utilizza l’equazione di stato dei gas che presenta la massa anziché il numero di moli e R = Rmiscela: pV = MRmiscelaT nel punto 1 si ha: p1V1 = Rmiscela M 1T1 p1V1 94176 ⋅ 1,2 ⋅ 10 −3 [kg ] = 1,2185 ⋅10 −3 [kg ] ⇒ M1 = = T1 287,1387 ⋅ 323 Non tutta la massa M1 presente nel cilindro nelle condizioni del punto 1 è composta da miscela attiva, ma c’è una massa residua di gas combusti non attivi. La massa di miscela “fresca” aspirata ad ogni ciclo risulta allora: M a = M1 − M 0 59 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine M0 = ⇒ [ ] V0 = VK = 0,2 ⋅ 10 −3 m 3 T0 = T1 = 323 [K ] p = 1 [atm ] = 101325 [Pa ] 0 p 0V0 M0 = RmiscelaT0 essendo: Nona esercitazione: Ciclo Otto 101325 ⋅ 0,2 ⋅ 10 −3 [kg ] = 0,2185 ⋅ 10 −3 [kg ] 287,1387 ⋅ 323 M a = M 1 − M 0 = (1,2185 − 0,2185 ) ⋅ 10 −3 [kg ] = 10 −3 [kg ] ε= Inoltre il rapporto di compressione risulta: V1 VH + VK 1,2 ⋅ 10 −3 = = =6 VK VK 0,2 ⋅ 10 −3 1.2.2. Tratto 1 → 2 : compressione adiabatica Per un qualunque trasformazione adiabatica si ha: In questo caso si ha: p= Sostituendo: pV k = cost k = 1, 35 nRT V ⇒ TV k −1 = cost Essendo V2 = V0 = VK, la pressione nel punto 2 risulta: k V k p V = p 2V ⇒ p 2 = 1 p1 = (ε ) p1 = 61,35 ⋅ 94176 [Pa ] = 1057899,5 [Pa ] V2 La temperatura nel punti 2 risulta: k 1 1 k 2 k −1 k −1 1 1 TV k −1 2 2 =T V V k −1 ⇒ T2 = 1 T1 = (ε ) T1 = 6(1,35−1) ⋅ 323 [K ] = 604,72 [K ] = 331,72 [°C] V2 1.2.3. Tratto 2 → 3 : combustione isocora La combustione isocora avviene a volume costante, quindi si ha: V3 = V2 Si deve valutare il calore sviluppato dalla combustione a partire dalla composizione della miscela: • 1 kg di benzina • 18 Nm3 di aria (Nm3 = metricubi in condizioni normali (T = 0 °C, p = 1 atm)) Essendo la densità dell’aria pari a 1,293 kg / Nm3, la massa dell’aria risulta: maria = ρ ariaVaria = 1,293 ⋅ 18 [kg ] = 23,274 [kg ] La massa della miscela è la somma di quella della benzina e del’aria: mmiscela = mbenzina + maria = 1 + 23,274 [kg ] = 24,274 [kg ] 60 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Nona esercitazione: Ciclo Otto Per ogni kg di benzina si hanno 23,274 kg di aria e 24,274 kg di miscela. Supponendo nullo il potere calorifico dell’aria si ha: p.c.i.miscela = mbenzina ⋅ p.c.ibenzina + maria ⋅ p.c.i.aria 1 ⋅ 10800 + 23,274 ⋅ 0 kcal kcal ≅ 445 = 24,274 mmiscela kg kg Il calore sviluppato dalla combustione risulta: Q1 = M a ⋅ p.c.i. miscela = 10 −3 ⋅ 445 [kcal ] = 0,445 [kcal ] La temperatura nel punto 3 si calcola sapendo che in una trasformazione isocora: Q1 = Q23 = M 1cVm (T3 − T2 ) ⇒ T3 = Q23 0,445 + T2 = + 604,72 [K ] = 2430,7 [K ] = 2157,7 [°C ] M 1cVm 1,2185 ⋅ 10 −3 ⋅ 0,2 La pressione nel punto 3 si calcola sapendo che in una trasformazione isocora: V = cost ⇒ p3 p 2 = T3 T2 ⇒ p3 = p2 T = nR P = cost ⇒ = cost V T T3 2430,7 = 1057899,5 ⋅ [Pa] = 4252276 [Pa] T2 604,72 1.2.4. Tratto 3 → 4 : espansione adiabatica Si suppone ancora che k = 1,35 (anche se in realtà al punto 3 varia la composizione chimica della miscela e quindi varierebbe anche k). V4 = V1 Nel punto 4 si ha: Utilizzando le formule per le trasformazioni adiabatiche: pV k = cost TV k −1 = cost si ottiene: p 4V4k = p 3V3k ⇒ V p 4 = 3 V4 k k k V 1 1 p 3 = 2 p 3 = p 3 = ε 6 V4 1, 35 ⋅ 4252276 [Pa ] = 378544 ,77 [Pa ] T4V4k −1 = T3V3k −1 k −1 k −1 k −1 0,35 V V 1 1 ⇒ T4 = 3 T3 = 2 T3 = T3 = ε 6 V4 V4 ⋅ 2430,7 [K ] = 1298,31 [K ] = 1025,31 [°C ] Q2 = Q41 = M 1cVm (T1 − T4 ) = 1,2185 ⋅ 10 −3 ⋅ 0,2 ⋅ (323 − 1298,31) [kcal ] = −0,238 [kcal ] 61 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine 1.3. Nona esercitazione: Ciclo Otto Calcolo della variazione di entropia nel ciclo dS = Dal secondo principio della termodinamica si ha: dQ T ∆S12 = ∆S 34 = 0 I tratti 1 → 2 e 3 → 4 sono isoentropici quindi risulta: La variazione di entropia nel tratto 2 → 3 risulta: 3 dQ 3M c T 2430,7 kcal kcal ∆S 23 = ∫ = ∫ 1 Vm dT = cVm M 1 ln 3 = 0,2 ⋅ 1,2185⋅ 10−3 ln = 0,339 ⋅ 10−3 2 T 2 T T2 604,72 K K La variazione di entropia nel tratto 4 → 1 risulta: 1 dQ 1M c T 323 kcal kcal ∆S 41 = ∫ = ∫ 1 Vm dT = cVm M 1 ln 1 = 0,2 ⋅ 1,2185⋅ 10−3 ln = −0,339 ⋅ 10−3 4 T 4 1298,31 K T T4 K kcal ∆S 23 = ∆S 41 = 0,339 ⋅ 10 −3 K In definitiva si ha: 1.4. Rappresentazione del ciclo nei piani p-V e T-S Tabella riassuntiva 0 1 2 3 4 V [m3] -3 0,2 x 10 1,2 x 10-3 0,2 x 10-3 0,2 x 10-3 1,2 x 10-3 p [Pa] P [Pa] T [K] T [°C] 101325 94176 1057899,5 4252276 378544,77 323 323 604,72 2430,7 1298,31 50 50 331,72 2157,7 1025,31 T [K] 3 p3 p2 2 p4 p0 p1 0 3 T4 4 T2 4 T1 1 O V [m ] 3 VK T3 VH 2 1 S [kcal/K] O Figura 59 – Ciclo Otto nei piani p-V e T-S ∆S 62 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Nona esercitazione: Ciclo Otto 2. Calcolo del lavoro teorico del ciclo Il lavoro teorico compiuto nel ciclo è uguale all’area racchiusa dal ciclo e corrisponde alla somma delle due quantità di calore scambiate: J Lciclo = Q1 + Q2 = 0,445 − 0,238 [kcal] = 0,207 [kcal] = 0,207 [kcal] ⋅ 4186,8 = 866,67 [J ] kcal Il rendimento teorico del ciclo è uguale al rapporto fra lavoro teorico prodotto in un ciclo e quantità di calore assorbita: ηTh = Lciclo Q1 = 1− Q2 Q1 = 1− 0,238 = 0,465 0,445 3. Calcolo della potenza teorica sviluppata dal motore a n = 4000 giri / min 1 giri = ⋅ n = 4000 4000 60 min giri giri = 66 , 67 s s In un motore a 4 tempi la manovella compie 2 giri per ogni ciclo quindi si pone: ω = n 2 e la potenza teorica (riferita ad un solo cilindro) risulta quindi: W = Lcicloω = 866,67 [J ]⋅ 66,67 2 giri s ≅ 28890 [W ] ≅ 29 [kW ] La potenza di quattro cilindri risulta: Wtot = 4W = 4 ⋅ 29 [kW ] = 116 [kW ] 63 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Decima esercitazione: Ciclo Rankine Decima esercitazione: CICLO RANKINE Una centrale termoelettrica ha una potenza di 300 MW. E’ basata su un generatore di vapore e su un gruppo di turbine, secondo il ciclo Rankine, con surriscaldamento intermedio. Il generatore di vapore è costituito da una caldaia a pareti schermate con tubi ad acqua ad alta velocità e produce vapore a 180 ata. Il primo e il secondo surriscaldamento comportano il surriscaldamento del vapore a 560 °C. Il secondo surriscaldamento, a valle della turbina di alta pressione, è eseguito a p = 35 ata. Nel condensatore la pressione è pK = 0,04 ata. Il rendimento della pompa di alimentazione è ηP = 0,82. Il rendimento adiabatico della turbina di alta pressione è ηad_A.P. = 0,805, mentre per le turbine di bassa pressione è ηad_B.P. = 0,8. Il rendimento volumetrico delle turbine è ηV = 0,88. Il rendimento meccanico complessivo delle turbine è ηm = 0,98. Il generatore elettrico (alternatore) ha un rendimento ηel = 0,95. Si richiede: 1. Definire il ciclo nei piani p-V, T-S, H-S (ricavare i dati dai grafici in figura 60) 2. Determinare il rendimento complessivo della centrale termoelettrica Figura 59 – Diagramma di Mollier per il vapor d’acqua. 64 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Decima esercitazione: Ciclo Rankine Figura 60 – Diagrammi H-S, T-S e p-V dell’acqua 65 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Decima esercitazione: Ciclo Rankine Risoluzione della decima esercitazione: CICLO RANKINE 1. DEFINIZIONE DEL CICLO NEI PIANI p-V, T-S, H-S Punto 1: Nel punto 1 l’acqua esce dal condensatore dove c’è presenza sia di liquido che di vapore, quindi ci si trova sulla curva limite o di saturazione. La pressione in questo punto vale: p1 = p K = 0,04 [ata ] Dal diagramma di Mollier, si ricava quale temperatura corrisponde a questo T1 = 28,65 [°C ] valore di pressione: Poiché nel punto 1 si ha solo liquido l’entalpia nel punto 1 vale: kcal kcal h1 = c H 2O (T1 − T0 ) = 1 ⋅ 28,65 [°C ] = 28,65 kg kg °C dove T0 = 0 [°C ] è la temperatura di riferimento. Tratto 1-2: L’acqua passa nella pompa di alimentazione. Si passa da una pressione p1 = 0,04 [ata ] ad una pressione p 2 = 180 [ata ] . In questo tratto aumenta anche la temperatura. Punto 2: Si ha solo acqua allo stato liquido. La pressione vale: p 2 = 180 [ata ] . Tratto 2-3: L’acqua (liquida) viene preriscaldata prima di entrare in caldaia. La pressione rimane costante, mentre dal diagramma di Mollier si ricava che la temperatura sale fino a T3 ≅ 355,35 [°C ] . Punto 3: La pressione vale: p3 = p 2 = 180 [ata ], la temperatura vale: T3 = 355,35 [°C ] . Tratto 3-3’: L’acqua evapora in caldaia. La temperatura e la pressione rimangono costanti, mentre aumenta notevolmente l’entalpia a causa dell’apporto del calore latente di evaporazione. Punto 3’: La pressione vale: p3' = p3 = 180 [ata], la temperatura vale: T3' = T3 ≅ 355,35 [°C ] , per l’entalpia si ha che: h3' >> h3 . Tratto 3’-4: In questo tratto si ha il primo surriscaldamento del vapore. La pressione rimane costante, mentre la temperatura sale a T4 = 560 [°C ] . Dal diagramma kcal di Mollier (H-S) si ricava anche l’entalpia che risulta: h4 = 826 . kg Punto 4: La pressione vale: p4 = p3' = p3 = p2 =180[ata], la temperatura vale: T4 = 560 [°C ], kcal l’entalpia vale: h4 = 826 . kg Tratto 4-5: Il vapore surriscaldato subisce un’espansione nella turbina di alta pressione. E’ una trasformazione isoentropica ideale. 66 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Punto 5: Decima esercitazione: Ciclo Rankine N 4 cm2 kg P La pressione vale: p5 = 35 [ata] = 35 2 ⋅ 9,81 ⋅ 10 2 = 3433500[Pa] , cm m kg P la temperatura vale: T5 = 241,42 [°C ] , l’entalpia - ricavata dal grafico H-S kcal risulta: h5 = 713 . kg Tratto 4-5’: Nel tratto 4-5 la variazione di entalpia risulta: kcal kcal ∆h4 −5 = h4 − h5 = 826 − 713 = 113 kg kg Dato che la trasformazione reale in turbina non è isoentropica si ha: kcal kcal ∆h4−5' = η ad _ A.P. ∆h4−5 = 0,805 ⋅ 113 = 91 kg kg Punto 5’: In questo punto si ha solo vapore surriscaldato, la cui entalpia risulta: kcal kcal = 735 h5' = h4 − ∆h4 −5 ' = 826 − 91 kg kg Tratto 5’-6: In questo tratto avviene il secondo surriscaldamento (o surriscaldamento intermedio). La temperatura e la pressione rimangono costanti, mentre kcal l’entalpia sale a: h6 = 857 kg Punto 6: La pressione vale: p6 = p5' = p5 = 35 [ata ] , la temperatura vale: T6 = 560 [°C ] , kcal l’entalpia, ricavata dal grafico H-S, risulta: h6 = 857 . kg Tratto 6-7: In questo tratto avviene l’espansione nella turbina a bassa pressione (il passaggio è analogo a 4-5 oppure 4-5’). E’ una trasformazione isoentropica ideale. Punto 7: La pressione risulta: p7 = 0,04 [ata ] (è inferiore alla pressione atmosferica), la temperatura vale: T7 = T1 = 28,65 [°C ] , mentre dal grafico H-S si ricava kcal l’entalpia del sistema che vale: h7 = 527 . kg Il punto 7 si trova all’interno della “campana”: si avrebbe quindi sia vapore che liquido e questa situazione non va bene per le turbine, che vengono danneggiate dalla presenza di gocce d’acqua (si deve avere infatti solo vapore). Tratto 6-7’: Nel tratto 6-7 (con la isoentropica ideale) la variazione di entalpia risulta: kcal kcal ∆h6−7 = h6 − h7 = 857 − 527 = 330 kg kg Ma nella trasformazione reale 6-7’ si ha che la variazione di entalpia vale: 67 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Decima esercitazione: Ciclo Rankine kcal kcal = 264 ∆h6−7 ' = η ad _ B.P. ∆h6−7 = 0,8 ⋅ 330 kg kg Punto 7’: L’entalpia risulta: kcal kcal = 593 h7 ' = h6 − ∆h6−7 ' = 857 − 264 kg kg Questo punto si trova ancora all’interno della “campana”, anche se con un alto titolo di vapore. In realtà in turbina non si deve mai aver presenza di liquido. Calcolo delle condizioni nel punto 2 Nel tratto 1-2 si ha la pompa di alimentazione che porta il liquido a T1 = 28,65 [°C ] dalla pressione p1 = 0,04 [ata ] alla pressione p 2 = 180 [ata ] . La compressione è adiabatica (reale) quindi il calore scambiato sarà nullo: dq = dh − Vdp = 0 ⇒ 2 2 1 1 ∫ dh = ∫ Vdp ⇒ h2 − h1 = σ ( p 2 − p1 ) m3 con σ = volume specifico, cioè il volume per unità di massa misurato in . kg m3 Nella condizione al punto 1 si ha: σ = 1,0041 ⋅ 10 −3 kg Convertendo i dati nelle unità di misura del Sistema Internazionale si ottiene: p 2 − p1 = 180 − 0,04 [ata ] = 179,96 [ata ] = 179,96 ⋅ 9,81 ⋅ 10 4 [Pa ] = 17654076 [Pa ] J J 17726 kcal kcal ⇒ ∆h1−2 = h2 − h1 = 1,0041⋅10 −3 ⋅17654076 ≅ 17726 = ≅ 4,2 kg kg 4186,8 kg kg Tenendo conto che il rendimento della pompa di alimentazione vale: ⇒ ∆h1− 2 effettivo = η P = 0,82 kcal ∆h1− 2 4,2 kcal = ≅ 5,1 ηP 0,82 kg kg Allora l’entropia riferita alle condizioni del punto 2 vale: kcal kcal h2 = h1 + ∆h1− 2 effettivo = 28,65 + 5,1 = 33,75 kg kg 68 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Decima esercitazione: Ciclo Rankine Tabella riassuntiva (i dati fra parenti sono ipotizzati e comunque sono irrilevanti): Tabella riassuntiva 1 2 3 3’ 4 5 5’ 6 7 7’ P [ata] T [°C] h [kcal/kg] stato 0,04 180 180 180 180 35 35 35 0,04 0,04 28,65 (~33,75) 355,35 355,35 560 241,42 (>241,42) 560 28,65 (>28,65) 28,65 33,75 (~355,35) (~645) 826 713 735 857 527 593 liquido liquido liquido Vapore Vapore Liquido/vapore Vapore surriscaldato Vapore surriscaldato Liquido/vapore Liquido/vapore 2. CALCOLO DEL RENDIMENTO COMPLESSIVO DELLA CENTRALE Il rendimento teorico della centrale risulta essere definito come: 2.1. ηTh = Lutile − Lspeso Qentrante Calcolo del lavoro utile Il lavoro utile è la somma del lavoro compiuto durante il primo salto in turbina ad alta pressione e del lavoro compiuto durante il secondo salto in turbina a bassa pressione: kcal kcal e L6−7 ' = h6 − h7 ' = ∆h6−7 ' = 264 L4−5' = h4 − h5' = ∆h4−5 = 91 kg kg 2.2. Calcolo del lavoro speso kcal Lspeso = h2 − h1 = ∆h1− 2effettivo = 5,1 kg 2.3. Q2 − 4 Calcolo del calore entrante (energia da fornire) Calore fornito mediante : - preriscald amento - evaporazio ne - primo surriscald amento kcal kcal = h4 − h2 = 826 − 33,75 = 792,25 kg kg kcal kcal = 122 Q5'−6 = h6 − h5' = 857 − 735 kg kg 2.4. Calore fornito mediante : - secondo surriscaldamento Calcolo del rendimento teorico e reale del ciclo ηteorico = Lutile − Lspeso Qentrante = L4−5' + L6−7' − L1−2 ≅ 0,3827 Q2−4 + Q5'−6 ηreale = ηteorico ⋅ηV ⋅ηm ⋅ηel ≅ 0,31 69 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Undicesima esercitazione: Gasometro Undicesima esercitazione: GASOMETRO Un gasometro con diametro della campana Di = 50 m contiene gas naturale con densità δ = 0,799 kg / m3 in condizioni normali. Il dislivello H tra il cielo della campana e l’acqua all’interno della campana è di 50 m. Il dislivello ∆h tra l’interno e l’esterno della campana è 950 mm di colonna d’acqua ( δ H 2O = 998,2 kg / m3). La temperatura iniziale del gas racchiuso nella campana è 20 °C. La costante R del gas è 476,44 J / Kg °K, mentre il cp medio del gas è 0,532 kcal / kg °K. Figura 61 – Schematizzazione di un gasometro La pressione dell’aria all’esterno della campana indicata dal barometro è 755 mm di colonna di mercurio ( δ Hg = 13592,1053 kg / m3). A causa dell’irraggiamento solare dopo 7 ore la campana si alza di 2 m di livello sullo specchio liquido interno, ossia H passa da 50 a 52 m, senza che si sia spillato o immesso gas nella campana, poiché la valvola A è rimasta chiusa. La scossalina b è affondata inizialmente 6 m nell’acqua. Si domanda: 1. la pressione iniziale del gas all’interno della campana; 2. quanti kg di gas sono racchiusi nella campana; 3. la pressione del gas quando la campana, a causa dell’irraggiamento solare, si solleva di 2 m, tenendo conto che lo spessore del grembiule di campana immerso nell’acqua è di 6 mm; 4. l’energia scambiata tra il sole e la campana. 70 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Undicesima esercitazione: Gasometro Risoluzione dell’undicesima esercitazione: GASOMETRO Elenco dei dati del problema: Di = 50 [m] Diametro interno campana δ gas = 0,779 [kg / m 3 ] Densità gas naturale δ H O = 998,2 [kg / m 3 ] Densità dell’acqua 2 δ Hg = 13592,1053 [kg / m 3 ] Densità del mercurio R gas = 476,44 [J / kg K ] Costante del gas naturale c p gas = 0,532 [kcal / kg K ] Calore specifico del gas a pressione costante pe = 755 [mmHg ] S = 6 [mm] = 0,006 [m] ∆hH 2O = 950 [mm] = 0,95 [m] Pressione esterna Spessore della campana Dislivello dell’acqua tra interno ed esterno Dislivello iniziale tra il cielo della campana e acqua all’interno della campana Dislivello finale tra il cielo della campana e acqua all’interno della campana Altezza iniziale del tratto di campana immerso in acqua Altezza finale del tratto di campana immerso in acqua Temperatura iniziale del gas H 1 = 50 [m] H 2 = 52 [m] b1 = 6 [m] b2 = 4 [m] T1 = 20 [°C ] = 293,15 [K ] 1. Calcolo della pressione del gas all’interno della campana La pressione iniziale del gas all’interno della campana si ottiene calcolando la variazione di pressione fra interno ed esterno: kg m ∆p int −est = p i1 − p e = ∆hH 2O ⋅ δ H 2O ⋅ g = 0,95 [m] ⋅ 998,2 3 ⋅ 9,81 2 ≅ 9302,7 [Pa ] m s essendo: kg m p e = ∆hHg ⋅ δ Hg ⋅ g = 0,755 [m] ⋅ 13592,1053 3 ⋅ 9,81 2 = 100670,6 [Pa ] m s la pressione iniziale del gas all’interno della campana risulta allora: pi1 = pe + ∆pint −est = 100670,6 + 9302,7 [Pa ] = 109973,3 [Pa ] 2. Calcolo della massa di gas racchiuso nella campana La massa del gas, che non cambia nel passaggio ( 1 → 2 ) dalla situazione iniziale a quella finale dopo l’irraggiamento solare, si ricava utilizzando l’equazione di stato dei gas: p i1V1 = M gas R gas T1 dove il volume del cilindro alle condizioni iniziali vale: Di2 50 2 V1 = π H1 = π ⋅ ⋅ 50 m 3 = 98174,77 m 3 4 4 [ ] [ ] 71 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine Undicesima esercitazione: Gasometro La massa del gas risulta: M gas [ ] N 109973,3 2 ⋅ 98174,77 m 3 p V m = i1 1 = = 77301,7 [kg ] R gas T1 J 476,44 ⋅ 293,15 [K ] kg K 3. Calcolo della pressione finale del gas all’interno della campana In primo luogo si deve determinare il peso della campana. Esso è controbilanciato da due forze: • la spinta di Archimede • il peso apparente (dato dalla pressione del gas che dall’interno spinge la campana verso l’alto) D pe e pi Pa D i H ∆h PC b 1 Sa Figura 61 – Schema delle forze agenti sul sistema 3.1. Calcolo della spinta di Archimede nella condizione iniziale 1 La spinta di Archimede è pari al peso del volume di acqua spostata: D2 (D + 2 S ) D2 D2 − π i b1 ⋅ δ H 2O ⋅ g S a = π e − π i b1 ⋅ δ H 2O ⋅ g = π i 4 4 4 4 dove si è sostituita la quantità corrispondente al diametro esterno che vale: De = Di + 2S Si ottiene: Sa = π m kg ⋅ (50,012 2 − 50 2 )⋅ 6 [m 3 ]⋅ 998,2 3 ⋅ 9,81 2 ≅ 55381 [N ] 4 s m 72 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine 3.2. Undicesima esercitazione: Gasometro Calcolo del peso apparente nella condizione iniziale 1 Il peso apparente è dato dalla differenza fra la forza esercitata dalla pressione interna e quella esercitata dalla pressione esterna: Di2 De2 50 2 50,012 2 [N ] = 18170917 [N ] Pa = pi1π − p eπ = 109973,3 ⋅ π ⋅ − 100670,6 ⋅ π ⋅ 4 4 4 4 3.3. Calcolo del peso della campana Il peso della campana, che non cambia nel passaggio 1 → 2 , risulta essere la somma di spinta di Archimede e peso apparente, ma poteva essere calcolato mediante l’equilibrio alla traslazione verticale del sistema: Di2 De2 ∑ FV = 0 ⇒ PC = S a + piπ 4 − peπ 4 = S a + Pa = 55381 + 18170917 [N ] = 18226298 [N ] 3.4. Calcolo della massa della campana La massa della campana, così come il peso, non cambia nel passaggio 1 → 2 e si ottiene dividendo il peso della campana per l’accelerazione di gravità g: MC = 3.5. PC 18226298 = [kg ] = 1857930,5 [kg ] g 9,81 Calcolo della spinta di Archimede nella condizione finale 2 Dopo l’innalzamento della campana a causa dell’irraggiamento solare, la spinta di Archimede diventa: S a' = 3.6. π 2 π ( De − Di2 )b2 ⋅ δ H O ⋅ g = ⋅ (50,012 2 − 50 2 ) ⋅ 4 ⋅ 998,2 ⋅ 9,81 [N ] = 36920,7 [N ] 4 4 2 Calcolo del peso apparente nella condizione finale 2 Dato che il peso della campana non cambia nel passaggio 1 → 2 , si ha: PC = S a' + Pa' 3.7. ⇒ Pa' = PC − S a' = 18226298 − 36920 ,7 [N ] = 18189377 ,3 [N ] Calcolo della pressione del gas all’interno della campana nella condizione finale 2 La pressione interna finale si può calcolare a partire dal peso apparente nello stato 2: π π Pa' = pi 2 Di2 − pe De2 ⇒ pi 2 = 4 4 π 2 π De 18189377,3 + 100670,6 ⋅ ⋅ 50,0122 4 4 = [Pa] = 109982,7 [Pa] π 2 π 2 Di ⋅ 50 4 4 Pa' + pe 73 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine 3.8. Undicesima esercitazione: Gasometro Calcolo del volume occupato dal gas e della temperatura nella condizione finale 2 L’irraggiamento solare che causa l’innalzamento della campana provoca anche un aumento del volume occupato dal gas e della temperatura del gas stesso: V2 = Il volume vale: π 2 π D i ⋅ H 2 = ⋅ 50 2 ⋅ 52 [m 3 ] = 102101 ,76 [m 3 ] 4 4 La temperatura si ricava applicando alle nuove condizioni l’equazione di stato dei gas: pi 2V2 = M gas R gas T2 3.9. ⇒ T2 = pi 2V2 109982,7 ⋅ 102101,76 = [K ] ≅ 304,9 [K ] = 31,75 [°C ] M gas R gas 77301,7 ⋅ 476,44 Calcolo della temperatura finale del gas ipotizzando la trasformazione isobara La variazione di pressione interna nel passaggio 1 → 2 è un valore molto piccolo: ∆p i 21 = p i 2 − p i1 = 109982 ,7 − 109973,3 [Pa ] = 9,4 [Pa ] La trasformazione 1 → 2 è praticamente isobarica. Sotto queste ipotesi la T2 vale: π 2 Di ⋅ H 2 V1 V2 V2 H V 52 4 = cost ⇒ = ⇒ T2 = T1 = T1 = 2 T1 = ⋅ 293,15 [K ] = 304,876 [K ] = 31,726 [°C] π 2 T1 T2 T V1 H1 50 Di ⋅ H1 4 Si può ricavare così l’errore attraverso la differenza fra le due temperature calcolate: ε = T2 reale − T2isobara = 31,75 − 31,726 [°C ] = 0,024 [°C ] 4. Calcolo dell’energia scambiata tra il sole e la campana L’energia fornita dal sole alla campana è costituita da quattro componenti: 1) Variazione di entalpia del gas nel passaggio da T1 a T2: ∆H 12 2) Variazione di en. potenziale della campana il cui baricentro si è alzato di 2 m: ∆E Pcampana 3) Variazione di energia potenziale del gas il cui baricentro si è alzato di 1 m: ∆E Pgas 4) Lavoro per spostare verso l’alto l’aria circostante la campana: ∆Laria L’energia ceduta dal sole per il primo principio della termodinamica risulta essere: Q12 = ∆H 12 + ∆E Pcampana + ∆E Pgas + ∆Laria 74 Esercitazioni di meccanica applicata alle macchine 4.1. Undicesima esercitazione: Gasometro Calcolo della variazione di entalpia del gas La variazione di entalpia del gas risulta essere uguale a: kcal kJ ∆H 12 = M gas c p gas (T2 − T1 ) = 77301,7 [kg ] ⋅ 0,532 ⋅ (304,9 − 293,15) [K ] ⋅ 4,186 = 2022729,3 [kJ ] kcal kg K 4.2. Calcolo della variazione di energia potenziale della campana Sia ∆z C = 2 m la variazione dell’altezza del baricentro della campana, la variazione di energia potenziale della campana risulta: 1 kJ m ∆E Pcampana = M C ⋅ g ⋅ ∆z C = PC ⋅ ∆z C = 1857930 ,5 [kg ] ⋅ 9,81 2 ⋅ 2 [m ] ⋅ 3 = 36452 ,596 [kJ ] 10 J s 4.3. Calcolo della variazione di energia potenziale del gas Sia ∆z gas = 1 m la variazione dell’altezza del baricentro del gas, la variazione di energia potenziale del gas risulta: 1 kJ m ∆E Pgas = M gas ⋅ g ⋅ ∆z gas = 77301,7 [kg ]⋅ 9,81 2 ⋅ 1 [m ]⋅ 3 = 758,329 [kJ ] 10 J s 4.4. Calcolo del lavoro compiuto per spostare l’aria Il lavoro compiuto dalla pressione per spostare verso l’alto l’aria circostante la campana è il prodotto fra la pressione esterna e il volume di aria spostato (cilindro di diametro De e di altezza 2 m): ∆Laria 4.5. 2 πDe2 1 N 50,012 ( ) [ = pe b1 − b2 = 100670,6 2 ⋅ π m 2 ]⋅ 2 [m] ⋅ 3 4 4 10 m kJ J = 395522,3 [kJ ] Calcolo dell’energia ceduta dal sole Il calore ceduto dal sole risulta essere la somma di tutte le quantità sopra calcolate: Q12 = ∆H12 + ∆EPcampana + ∆EPgas + ∆Laria ⇓ Q12 = 2022729,3 + 36452,596 + 758,329 + 395522,3 [kJ ] = 2455462,5 [kJ ] 75