Prove preliminari di lotta contro Cocciniglie farinose su vite da tavola coltivata in biologico. Ferdinando Baldacchino1, Alfredo Ambrico1, Mario Trupo1, Tonia Colella2, Arturo Caponero3 1 ENEA C.R. Trisaia - BAS-BIOTECAGRO, 75026 Rotondella (MT), Italy E-mail: [email protected] 2 Università degli Studi della Basilicata (DiBiDiBAF)– 85100 Potenza, Italy E-mail: [email protected] 3 A.L.S.I.A. Regione Basilicata, Metaponto (MT), Italy E-mail: [email protected] Le Cocciniglie farinose (Planococcus spp.) su vite in genere rivestono il ruolo di fitofago secondario, con infestazioni concentrate su poche piante e limitate nel tempo. A frenare gli incrementi di popolazione concorrono la razionale gestione agronomica, la presenza di parassitoidi e, spesso, l’azione collaterale dei trattamenti contro la Tignoletta della vite. Recentemente, le infestazioni stanno assumendo un’importanza maggiore ed il loro controllo particolarmente problematico in aziende impegnate in produzioni di qualità (Agricoltura biologica, Certificazioni GlobalGap, Disciplinari di produzioni integrate). Al fine di contribuire allo sviluppo di strategie di controllo compatibili con i disciplinari di produzione biologica, nell’ambito dell’Accordo di collaborazione tra il Dip.to BAS dell’ENEA e l’ALSIA, è stata realizzata una prova di lotta su vite da tavola. Le prove sono state effettuate nel 2008 presso l’az. Aleppo, in agro di Ginosa (TA), realizzando un’area sperimentale in un vigneto della cultivar apirena Crimson, coltivata a tendone e secondo il metodo dell’agricoltura biologica. Il piano sperimentale ha previsto 5 tesi, replicate 4 volte secondo lo schema a blocchi randomizzati, testando l’efficacia di strategie di lotta invernale (fase fenologica: gemma cotonosa) e di lotta primaverile (fase fenologica: allegagione-accrescimento acini). Nel caso della lotta invernale, è stata valutata l’efficacia dell’Olio minerale paraffinico (Polithiol) e del Polisolfuro di calcio (Polisenio 20), quest’ultimo applicato anche previo scortecciamento; la tesi riservata alla lotta primaverile è stata sottoposta a 3 applicazioni di Sali potassici di acidi grassi (Ciopper). I rilievi sono stati effettuati in data 8 luglio, contando, su 160 campioni/tesi, le cocciniglie presenti su una porzione di tralcio di 30 cm, nonché su foglie e grappolo presenti sullo stesso. Il numero di cocciniglie rilevato è stato sottoposto ad analisi statistica (procedura ANOVA) e i valori medi delle singole tesi separati con il Test di Duncan. Il massimo grado di efficacia è stato ottenuto nella tesi trattata con Polisolfuro di calcio previo scortecciamento (73,5%) mentre, in assenza di scortecciamento, l’applicazione di Polisolfuro di calcio e di Olio minerale paraffinico hanno dato entrambi bassi valori di efficacia (rispettivamente 33% e 31,6%); interessante è stato il risultato della tesi trattata con Sali potassici di acidi grassi avendo ottenuto il 54,9% di efficacia. L’analisi statistica dei dati evidenzia come solo la tesi Polisolfuro di calcio scortecciata e la tesi Sali potassici di acidi grassi si differenziano significativamente (p<0,05) dal testimone non trattato. In conclusione, tali prove hanno evidenziato un’efficacia delle sostanze testate non risolutiva delle infestazioni ed insufficiente per un livello di dannosità accettabile per le uve da tavola. Sperimentazioni di più lungo periodo sarebbero necessarie al fine di definire le migliori strategie che integrino i diversi metodi di lotta applicabili in biologico (meccanica, chimica, biologica), nell’ottica anche di una maggiore competitività aziendale.