INFORMATICA MUSICALE
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Il suono: onde stazionarie
I bassisti, in ambienti chiusi, sentono determinate note piu forti
di altre, come se rimbombassero, soprattutto in alcuni punti
Della stanza, anche con l’HI-FI con le frequenza basse
Questo fenomeno quando accentuato è spiacevole
Onde stazionarie
Va evitato negli studi di registrazione
Consideriamo due pareti parallele e riflettenti, poste ad una certa
Distanza l’una dall’altra e un altoparlante che emette un suono
Ad esempio un tono puro
L’onda subisce riflessioni che si combinano tra di loro
Il suono: onde stazionarie
Il suono: onde stazionarie
Se la lunghezza d’onda del suono è uguale alla distanza tra
Queste due pareti, oppure è un suo multiplo o sottomultiplo,
La combinazione di tali onde dà origine a un’onda STAZIONARIA
Così chiamata perché i nodi e i ventri sono fermi nello spazio
Le onde stazionarie provocano nei vari punti della nostra sala
Una risposta acustica diversa. Se, infatti, ci spostiamo all’interno
Della sala possiamo trovarci con la testa ora in un ventre dell’o s.
E quindi sentire quella frequenza amplificata
Ora in un nodo e quindi non sentirla per niente
Quando si pizzica una corda di chitarra si generano delle onde che si propagano verso i due estremi della corda. Arrivate alle due estremità, le onde si riflettono e si dirigono verso il capo opposto della corda, per generare diverse
riflessioni consecutive.
La sovrapposizione di queste onde, tutte della stessa frequenza, che si propagano lungo la corda dà origine a un fenomeno complessivo detto onda
stazionaria
Il suono: onde stazionarie
I bassisti, in ambienti chiusi, sentono
Il suono: onde stazionarie
I bassisti, in ambienti chiusi, sentono
Il suono: onde stazionarie
I bassisti, in ambienti chiusi, sentono
Il suono: risposta in frequenza
Quando un suono attraversa un dispositivo audio, ad esempio un
Microfono, il suo spettro può essere modificato dalla
RISPOSTA IN FREQUENZA
Cioè dalla sensibilità del dispositivo alle diverse frequenze
Anche la sala di registrazione fa suono, cioè le caratteristiche influenzano il nostro sound
RUMORE BIANCO: uguale energia (loudness o volume) sulle varie frequenze
RUMORE ROSA: fr spettrale di 1/f con una caduta di 3dB per ottava
^ MARRONE:a meta' tra il b. r. ed ha una distr. dell’a. 1/(f^2) con una caduta di 6dB per ottava
https://www.youtube.com/watch?v=hISwQyO1FaQ
Il suono: la direzione del suono -> binaurale
Il suono prodotto da una sorgente, durante il propagarsi verso l'ascoltatore, è
soggetto a varie trasformazioni come ad esempio le perdite di energia
isofrequenziali dovute alla distanza percorsa, quelle dovute alla frequenza
delle onde e quelle eventualmente causate
da oggetti interposti tra sorgente ed ascoltatore.
I flussi sonori che giungono alle orecchie dell'ascoltatore risultano quindi
essere differenti: ci sarà infatti un ritardo tra i due segnali, a causa dalle
lunghezze dei percorsi, e una differenza di energia, influenzati anche dal
ruolo attivo dell'ascoltatore nella trasformazione del suono.
Le nostre orecchie non sono oggetti isolati nello spazio ma sono, invece,
posizionate alla stessa altezza agli antipodi di un oggetto ad alta impedenza
acustica: la testa. Questa costituisce un ostacolo per la libera propagazione
del suono ed ha due principali effetti:
•  ITD(Interaural Time Difference), causato dal fatto che le onde sonore
devono percorrere una maggiore distanza per raggiungere l'orecchio più
lontano.
•  ILD(Interaural Level Difference), poiché all'orecchio più lontano giunge un
suono di minor intensità a causa della testa che introduce un'attenuazione.
Il suono: la direzione del suono -> binaurale
La localizzazione dei suoni sul piano orizzontale si basa sul ritardo
Interaurale
Il momento esatto in cui un’onda sonora raggiunge le nostre orecchie
È diverso se l’origine del suono non è perp. alla nostra mediana
L’indizio sull’origine del suono si basa su quale orecchio
riceve per primo il segnale
L’intensità sarà maggiore all’orecchio ricevente
LA NOSTRA PERCEZIONE DEI SUONI è BINAURALE E HA
BISOGNO DI DUE INFORMAZIONI: IN BASE ALLE DIFFERENZE
TRA DI ESSE PERCEPIAMO LA SPAZIALITà DEL SUONO
SE UNO DI ESSI VIENE A MANCARE AVVERTIAMO LO STIMOLO
MA NON CAPIAMO LA DOVE ESSO PROVENGA
Il suono: la direzione del suono -> binaurale
LA DIREZIONE DELLA SORGENTE SUL PIANO ORIZZONTALE
VIENE PERCEPITA CON MODALITà DIVERSE A SECONDA
DELLA FREQUENZA
•  AL DI SOTTO DEI 1000 Hz LOCALIZZIAMO LA SORGENTE
GRAZIE ALLA DIFFERENZA DI TEMPO, DI FASE
TRA L’ARRIVO DEL SUONO ALLE DUE ORECCHIE
•  AL DI SOPRA DEI 4000 Hz DIFFERENZA DI INTENSITà
•  TRA 1000 E 4000 UN PO’ Più DIFFICILE LOCALIZZARE
LA LOCALIZZAZIONE SUL PIANO VERTICALE è UN FENOMENO
COMPLESSO E QUI GIOCA UN RUOLO FONDAMENTALE
IL PADIGLIONE AURICOLARE, LA PARTE ESTERNA DELL’O.
PS: SE IL SUONO è FRONTALE OVVIAMENTE SI PERCEPEPISCE TUTTO ALLO STESSO MODO
Il suono: EFFETTO HAAS
Prende il nome di effetto Haas un determinato fenomeno fisico che riguarda la percezione del suono da
parte del cervello. Consideriamo il caso di un suono generato da una sorgente sonora e immaginiamo di
essere in una stanza e di posizionarci ad una certa distanza dalla sorgente. A causa delle riflessioni del
suono sulle pareti saremo raggiunti prima di tutto dal segnale proveniente direttamente dalla sorgente e in
un secondo momento dalle riflessioni del segnale stesso sulle pareti della stanza. Questo ritardo è dovuto
al fatto che il suono riflesso compie un percorso più lungo del segnale diretto. Se i due segnali arrivano con
un piccolo ritardo l'uno dall'altro, viene percepito dal cervello un unico suono proveniente da una sola
direzione. La direzione individuata dal cervello come quella di provenienza del suono è quella dell'onda
che arriva per prima (questo vale anche se l'intensità della seconda onda è maggiore della prima) e per
questo motivo questo effetto prende anche il nome di effetto di precedenza. Questo effetto si verifica
quando il ritardo tra i due segnali è sufficientemente piccolo, più in particolare deve essere minore di
30-35ms. Questo intervallo temporale viene definito come zona di Haas:
Equazione 2.2. Zona di Haas
[0 - 35ms]
Quando il ritardo fra i segnali esce dalla zona di Haas avvertiamo due segnali distinti ed entriamo nel caso
dell'effetto eco per cui l'ascoltatore percepisce i due suoni come distinti. L'effetto Haas viene sfruttato nei
sistemi di rinforzo sonoro sui segnali che vengono spediti alle torri di ritardo
Il suono: EFFETTO HAAS
Il suono: EFFETTO HAAS
Il suono: EFFETTO HAAS
Il suono: principio di sovrapposizione
Il suono: interferenza costruttiva e distruttiva
Il suono: effetto Doppler
Il suono: link
Il suono