Teatri Unititi/Teatro Studio di Casera
I ‐ 80121 Napoli Piazza dei Martiri, 58 tel: +39 81.407506 ‐ 412875 fax 402939 Comunicato Stampa
Al Teatro Nuovo di Napoli, da martedì 27 dicembre 2011 a mercoledì 4 gennaio 2012 Chiòve di Pau Mirò, per la regia di Francesco Saponaro
con Chiara Baffi, Enrico Ianniello e Giovanni Ludeno Ritorna al Teatro Nuovo di Napoli, a quattro anni dall’eclatante debutto nell’ambito del Prologo del Napoli Teatro Festival Italia, Chiòve, il testo catalano di Pau Mirò nella versione napoletana di Enrico Ianniello, con Chiara Baffi, Enrico Ianniello e Giovanni Ludeno per la regia di Francesco Saponaro. Dopo il successo di pubblico e critica, numerosi premi, ed una lunga tournèe che ne ha programmato repliche in Italia e all’estero (e a Madrid Francesco Saponaro ne ha diretto anche una versione con un cast spagnolo), lo spettacolo “rivelazione”, così lo definì nel 2008 l'Associazione Nazionale Critici Teatrali, torna in scena nella sala Assoli del teatro Nuovo, per un nuovo ciclo di rappresentazioni, dal 27 dicembre 2011 al 4 gennaio 2012. “Al di là del successo internazionale e dei numerosi riconoscimenti che lo spettacolo ha avuto – sottolinea il regista Francesco Saponaro ‐ ciò che mi sembra importante è l’attualità di Chiòve che ne ha fatto un piccolo caso. Il valore di questa longevità segna una controtendenza rispetto alla ‘moda degli eventi’ come operazioni episodiche e isolate. È il segno che anche il teatro d’arte e il lavoro sulla drammaturgia contemporanea possono sviluppare un repertorio”. Prodotto da Teatri Uniti, Teatro Festival Italia, O.T.C. SempreApertoTeatro Garibaldi e Dogma Televisivo, la messinscena descrive un triangolo amoroso tra una giovane prostituta, il suo fidanzato‐
pappone e un cliente molto speciale di professione libraio. Nella traduzione di Enrico Ianniello, il titolo originario (Plou a Barcelona) si trasforma in Chiòve ed il testo adotta il napoletano come lingua di vita, con il suo bagaglio gergale istintivo e verace, per esaltare i caratteri dei personaggi e le loro intime relazioni. Una ambientazione iperrealista, dalle originarie ramblas di Barcellona al piccolo appartamento fatiscente nei Quartieri Spagnoli di Napoli, sposta l’intreccio di passioni dei tre protagonisti, immergendoli in una realtà sospesa tra le aspirazioni di normalità, il desiderio di riscatto e l’amarezza del presente. La vita della prostituta Lali (Chiara Baffi) e del protettore Carlo (Giovanni Ludeno) è solo sfiorata dalla civilizzazione di cui raccolgono le scorie, i modelli esterni e deteriori: dal cibo spazzatura dei fast food, alla droga, alla musica da bancarella. Le brame d’amore, i sogni di rivalsa sociale di Lali e la sua massima ambizione ‐ sembrare normale ‐ consumati dalla logorante convivenza con Carlo si ravvivano durante gli incontri mercenari con Davide (Enrico Ianniello). Ma la cultura e i libri, i versi dei poeti, gli aforismi dei filosofi, i quadri dei grandi musei, non si elevano oltre un meteorico vagheggiamento a margine di un rapporto mercenario. “Credo che Chiòve – continua il regista ‐ sia uno degli spettacoli più profondamente politici che ho messo in scena. Nel testo c’è una domanda emblematica che Lali, la protagonista, pone al suo fidanzato‐pappone: Carlo, sembro normale?, è una frase che fa sorridere per come abbiamo deciso di recitarla, ma in realtà, il suo significato è assolutamente drammatico. La dice lunga sul bisogno di sentirsi normali, integrati, di avere delle garanzie minime di sopravvivenza al di là delle fratture classiste e dei privilegi. La parola normalità in Italia (e a Napoli) fa sempre molta paura. Come se mancasse l’ambizione e il coraggio di essere normali e costruire un livello di civiltà quotidiana”. Con le scene di Roberto Crea, i costumi di Roberta Nicodemo, le luci di Lucio Sabatino, il suono di Daghi Rondanini, lo spettacolo è stato protagonista, al debutto, di un singolare esperimento che ha consentito, contemporaneamente alla messa in scena teatrale, la realizzazione di un lungometraggio, allestito, filmato e trasmesso in tempo reale, nelle sale cinematografiche in diretta satellitare e sul web, da un appartamento/set dei Quartieri Spagnoli di Napoli, realizzando un dialogo serrato, mai tentato allora, fra teatro, cinema, televisione e web. 1
Teatri Unititi/Teatro Studio di Casera
I ‐ 80121 Napoli Piazza dei Martiri, 58 tel: +39 81.407506 ‐ 412875 fax 402939 Cast e credits Teatri Uniti, Teatro Festival Italia, O.T.C.SempreApertoTeatro Garibaldi, Dogma Televisivo in collaborazione con Institut Ramon Llull, Obrador/sala Beckett, Nessuno Tv e DAMS‐Università della Calabria/ArtiMeridianeLab Chiòve di Pau Mirò traduzione Enrico Ianniello spazio e regia Francesco Saponaro con Chiara Baffi Lali Enrico Ianniello Davide Giovanni Ludeno Carlo scene Roberto Crea | costumi Roberta Nicodemo luci Lucio Sabatino | suono Daghi Rondanini foto di scena Fabio Esposito I Premi Spettacolo rivelazione 2008 ‐ Premio dell'Associazione Nazionale Critici Teatrali Premi Olimpici del Teatro 2009 – miglior spettacolo di innovazione Premio UBU a Chiara Baffi ‐ miglior attrice under 30 – 2009 Premio Eleonora Duse a Chiara Baffi ‐ attrice rivelazione ‐ 2009 2
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I ‐ 80121 Napoli Piazza dei Martiri, 58 tel: +39 81.407506 ‐ 412875 fax 402939 Pau Miró, autore, drammaturgo e attore, nato a Barcellona nel 1974, si diploma in Arte Drammatica presso l’Institut del Teatre di Barcellona. Ha seguito i seminari di drammaturgia di Sergi Belbel, Sanchis Sinisterra, Xavier Albertì e Javier Daulte. Negli ultimi anni ha scritto: Banal sessions of Fedra (2006), premio per il miglior spettacolo alla 11a Fira de Teatre de Barcelona; Somriure d’Elefant (2006); Bales i Ombres, nominato ai Premi Butaca (più importante premio per il teatro catalano) ‐ categoria Miglior Testo; Happy Hour ‐ nominato ai Premi Butaca ‐ categoria Miglior Testo. PLOU A BARCELONA (titolo italiano CHIÒVE) ha vinto 5 Premi Butaca (tra i quali miglior testo, miglior spettacolo di piccolo formato) è stato tradotto in castigliano, francese, portoghese, italiano, inglese e pubblicato dall’Università di Richmond, New York. Tra le messe in scena più importanti, ricordiamo: Barcellona, Madrid (festival de Otoño), Buenos Aires, Venezuela, Cordoba, Sao Paulo do Brasil. Nel 2005 è stato presentato in Cile e pubblicato a New York in un volume che raccoglie tre degli autori catalani più rappresentativi degli ultimi anni (Benet y Journet, Pau Mirò, Jordi Galceran). Nel novembre del 2011, al Teatre Municipal de Girona, firma la regia del suo testo Els Jugadors, atteso al Teatre Lliure di Barcellona ‐ diretto da Lluís Pasqual ‐ dal 19 aprile al 20 maggio 2012 . Els Jugadors, è stato tradotto in napoletano da Enrico Ianniello (con il titolo Jucatùre). Francesco Saponaro regista, autore di teatro e film‐maker, è nato a Napoli nel 1970. Nel 1997 si diploma al Master di organizzazione, amministrazione e direzione teatrale dell’Ente Teatrale Italiano. È tra i fondatori della compagnia Rossotiziano, riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali tra le compagnie d’arte contemporanea e con la quale realizza la residenza artistica a ‘Masseria Luce’ per il progetto “I teatri di Napoli”. È stato regista assistente di Toni Servillo per Sabato, domenica e lunedì (2002) di Eduardo De Filippo e Il lavoro rende liberi (2005) di Vitaliano Trevisan, entrambi prodotti da Teatri Uniti. Per tre stagioni (2008 – 2011) ha fatto parte del Comitato Artistico del Mercadante ‐ Teatro Stabile di Napoli e attualmente è nel CdA della Fondazione Eduardo De Filippo. Negli ultimi anni ha lavorato spesso all’estero: per l’apertura di stagione 2011‐2012 del Teatro Maria Guerrero del Centro Dramatico Nacional di Madrid ha curato la regia di Yo, el heredero (Io, l’erede) di Eduardo De Filippo, prodotto da Andrea D’Odorico con un cast di primo piano del teatro spagnolo. A giugno, usando per la prima volta come scenario teatrale la Catacomba di San Gennaro, ha diretto La tana da Franz Kafka con Mascia Musy per l’edizione 2011 del NapoliTeatroFestival. Per la lirica dirige Il segreto di Susanna di E‐W. Ferrari (maggio 2011) per il Teatro San Carlo di Napoli e Manon Lescaut di Giacomo Puccini per l’Opera Nazionale di Danimarca (ottobre 2010). Per il sessantesimo anniversario di Radio3‐Rai (novembre 2010) i radiodrammi, Spazio Lumière di Nicola Lagioia e Custodi alla memoria di Carlo D’Amicis interpretati, tra gli altri, da Peppe Servillo e Ninetto Davoli. A giugno 2010 ha diretto il laboratorio e lo spettacolo Occhi Gettati su testi di Enzo Moscato per la Masterclass della Civica Scuola Paolo Grassi al Piccolo Teatro Studio di Milano. Per il Mercadante‐Teatro Stabile di Napoli ha ideato e curato il progetto speciale Vespertelli (2009/2010) e le regie: Aspettando Godot di Samuel Beckett (chiusura stagione 2009/2010); L’Orso e Una domanda di matrimonio di Anton Čechov con la traduzione di Fausto Malcovati (stagione 2005/2006; premio Girulà miglior regia); Requiescat da R.I.P. di Jiri Pokorny per il progetto a Est (2005). Per la riapertura del Teatro San Ferdinando di Napoli scrive e dirige A causa mia ‐ Il processo D’annunzio‐Scarpetta (coproduzione Mercadante‐Teatro Stabile di Napoli, Napoli Teatro Festival Italia e Teatri Uniti (2008). A Madrid, per il Centro Dramatico Nacional, cura la regia e le scene di Llueve en Barcelona, versione originale del testo di Pau Mirò con un cast interamente spagnolo (2009). Per Teatri Uniti ha diretto: Chiòve da Llueve en Barcelona di Pau Mirò; Šostakovič il folle santo, sulla vita e l’opera del compositore russo Dmitrij Šostakovič (2009/2010); De Ira‐Viaggio all’Averno (2006); La Firma (2001) di Vaclav Havel, Il decimo anno da Euripide e Eschilo per le Orestiadi di Gibellina 2000 (co‐regia con Andrea De Rosa). Tra le regie per Rossotiziano: Alè Alè Cita, 32 mq di mare circa, Arpa Muta (menzione speciale Premio E.T.I.‐
Scenario 1997), tutti nell’ambito di un progetto decennale sulla vita e l’opera dell’artista Pino Pascali, Variazioni Majorana sulla misteriosa scomparsa del fisico Ettore Majorana; L’imbecille di Luigi Pirandello; Le mura di Argo da Eschilo. Come film‐maker, i lavori: Come un eroe del Novecento (2001) dallo spettacolo Tartufo di Molière diretto da Toni Servillo con il commento di Cesare Garboli; Sciabernò (2002); Chiòve (2008 – prologo Napoli Teatro Festival) film dall’omonimo testo teatrale, realizzato e trasmesso ‐ in diretta ‐ da un appartamento\set dei Quartieri Spagnoli. 3
Teatri Unititi/Teatro Studio di Casera
I ‐ 80121 Napoli Piazza dei Martiri, 58 tel: +39 81.407506 ‐ 412875 fax 402939 Chiara Baffi, la sua formazione prevede studi classici e diversi laboratori teatrali e stage cinematografici (Enrique Vargas, Alan Woodhause, Hassane Kassi Kouyaté, Leonor Loman, Andrea De Rosa, Spiro Scimone, Davide Iodice). Esordisce in teatro con lo spettacolo teatrale Hai fai, di Pasquale Scialò, cui fa seguito L’idiota, con Giulio Scarpati, regia di Gigi Dall’Aglio; negli ultimi anni ha lavorato con Renato Carpentieri (progetto Museum), Armando Pugliese, Piero Maccarinelli (Oreste; Elettra ‐ Teatro Greco di Siracusa ‐ ciclo di spettacoli classici), Francesco Rosi (Napoli Milionaria, compagnia Luca De Filippo), Antonello Cossia, Raffaele Di Florio e Riccardo Veno (Oro). Per la televisione ha fatto parte del cast de La squadra (dal 2002 al 2006). Nel 2001 recita nella registrazione televisiva RAI dello spettacolo Varietà Viviani regia di Gigi Dall’Aglio. Dal 2007 al 2010 è in tournee con La Trilogia della Villeggiatura, regia di Toni Servillo, prodotto da Teatri Uniti e Piccolo Teatro di Milano. Per l’interpretazine di Trilogia e di Chiòve ha ricevuto il premio "Eleonora Duse", il premio UBU 2009 e la candidatura ai premi Olimpici ETI 2009. Tra giugno e ottobre 2011 ha partecipato agli spettacoli Faust o della bella vita di Sara Sole Notarbartolo (Napoli Teatro Festival) e La casa di Bernarda Alba, regia di Lluís Pasqual (Napoli Teatro Festival e apertura stagione 2011‐2012 Teatro Mercadante di Napoli) Enrico Ianniello, attore, autore, traduttore, operatore teatrale. Inizia lo studio della recitazione presso la Bottega Teatrale di Vittorio Gassman di Firenze. Prende parte agli spettacoli Adelchi e Il Paradiso tratto dalla Divina Commedia (con Sandro Lombardi), diretti da Federico Tiezzi. Lavora, poi, con Leo de Berardinis e Toni Servillo. Con quest’ultimo, dal 1995 al 2005, recita in Misantropo, Tartufo, Le false Confidenze, Sabato, Domenica e Lunedì, Benjaminovo. Insieme con Tony Laudadio fonda la compagnia “Onorevole Teatro Casertano”, con la quale produce Sconosciuti e Lontani‐ la farsaccia (premio Troisi 2000), Cèline ‐ Gracias a la Vida (Premio Girulà 2004) e dirige il progetto “Sempre Aperto Teatro Garibaldi”. Con Andrea Renzi e Tony Laudadio danno vita a un piccolo gruppo di ricerca sulla drammaturgia contemporanea, all’interno della compagnia Teatri Uniti, da cui: Rosencrantz e Guildenstern sono morti, Pinocchio, Santa Maria d’America e Magic People Show. E’ nel cast, insieme a Nicoletta Braschi e Tony Laudadio del recente allestimento di Tradimenti di Pinter per la regia di Andrea Renzi. Nel cinema, lavora ne La Passione di Giosuè l’Ebreo di Pasquale Scimeca, E io ti seguo di Maurizio Fiume, Lascia perdere, Johnny di Fabrizio Bentivoglio, Habemus Papam di Nanni Moretti, 20 anni di Giovanna Gagliardo. Per il teatro ha tradotto Il metodo Gronholm di Jordi Galceran (portato in scena con la regia di Cristina Pezzoli), Chiòve, Sorriso d’Elefante, Jucatùre di Pau Mirò, Over the River di Joe di Pietro. In Tv è il commissario Nappi nella serie Un passo dal cielo di Enrico Oldoini con Terence Hill. Giovanni Ludeno, ha frequentato vari laboratori teatrali (Bardefé diretto da Umberto Serra, cui hanno fatto seguito, Danio Manfredini, Alfonso Santagata, Spiro Scimone, Raffaella Giordano, Gabriele Vacis, Enzo Moscato, Armando Punzo, Mario Martone, PierPaolo Sepe, Davide Iodice, Luca Ronconi). In teatro ha lavorato con PierPaolo Sepe (Le coefore di Eschilo, Entrate di Alberto Bassetti, Il soldato americano di R.W.Fassbinder), Davide Iodice (La tempesta da W.Shakespeare), Gabriele Vacis (Le Fenicie di Euripide), Arturo Cirillo (Mettiteve a ffà l’ammore cu mme! di Eduardo Scarpetta; L’ereditiera di Annibale Ruccello ‐ premio Girulà come miglior attore giovane 2005). Negli ultimi anni ha preso parte a spettacoli di notevole importanza: Edipo a colono di Sofocle, regia di Mario Martone; Santa Maria d’America, regia di Andrea Renzi; Le intellettuali di Moliere regia di Arturo Cirillo; De ira, viaggio all’Averno regia di Francesco Saponaro; Odissea: doppio ritorno e Il Sogno di una notte di mezza estate con la regia di Luca Ronconi; Aspettando Godot di Samuel Beckett regia di Francesco Saponaro; Le operette morali di Giacomo Leopardi, regia di Mario Martone. Per Radio3 ‐ RAI ha collaborato a Sala Giochi di Goffredo Fofi e Maurizio Braucci, regia Davide Iodice e ha scritto e diretto la docufiction, Storie di lavoratori vagabondi. Al cinema ha lavorato con Francesca Comencini (Lo spazio bianco), Nanni Moretti (Habemus Papam), Mario Martone (Noi credevamo). Ha appena terminato le repliche del monologo Caro vecchio neon, da D.F. Wallace, regia di Simone Petrella e il suo prossimo lavoro sarà Santa Giovanna dei Macelli di Bertolt Brecht, regia di Luca Ronconi, per il Piccolo Teatro di Milano. 4