pof 2015_scansione2 - Liceo "Margherita di Castelvì"

Anno Scolastico 2014-2015
LICEI “MARGHERITA DI CASTELVÍ ”
Liceo Scienze Umane- Liceo Economico Sociale
Liceo Linguistico – Liceo Linguistico Internazionale
Via Manno 56 – Tel. 079/235162 - 235170 - Fax 079/2012658 - C.F. 80000420903
Sedi staccate: Via Istria Sito www.liceocastelvi.it E-Mail [email protected]
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Anno Scolastico 2014-2015
Piano
Offerta
Formativa
Liceo delle Scienze Umane
Liceo delle Scienze Umane opzione Economico-Sociale
Liceo Linguistico
Liceo Linguistico Internazionale ad opzione Spagnolo
Liceo Linguistico Internazionale EsaBac
Premessa
Il Piano dell’Offerta Formativa dei Licei “ Margherita di Castelvì” di Sassari è stato
predisposto in applicazione del D.P.R. 275 del 1999 (Regolamento recante norme in materia di
autonomia delle Istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della L.15 marzo 1997, n.59) e con le
modalità in esso indicate.
Esso è il documento fondamentale dell’Istituzione scolastica, che deve essere discusso con la
partecipazione di tutte le sue componenti e adottato dai competenti OO.CC.
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Anno Scolastico 2014-2015
Il Piano dell’Offerta Formativa, secondo quanto disposto dall’art. 3 del D.P.R. n. 275:




esprime l’identità culturale e progettuale della scuola;
esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa;
è coerente con gli obiettivi generali ed educativi determinati a livello nazionale;
riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico del territorio.
Il POF si configura come uno strumento “regolatore” della vita dell’Istituzione scolastica e
come tale si adegua all’evolversi della domanda formativa, al cambiare delle esigenze degli
S t u d e n t i e delle Famiglie, allo sviluppo delle proposte culturali dei Docenti e dei Dirigenti
Scolastici.
Come tale soffre oggettivamente di tutte le incongruenze insite nelle pieghe della sua
elaborazione, e per quanto in corso d’anno in genere si riesca ad ovviare a determinate criticità
relative alla sua effettiva attuazione, vive spesso sospeso tra le aspettative della programmazione e
le ansie della realizzazione in ragione dei tempi incerti e sulle ancora più incerte risorse finanziarie
messe a disposizione della scuola.
Profili di natura didattico educativa si intrecciano con altri di chiaro segno organizzativo e
finanziario, e gli uni e gli altri chiamano in prima istanza l’impegno continuo e la responsabilità
esclusiva e totale del Dirigente Scolastico, sia come Presidente del Collegio dei Docenti- organo
deputato alla programmazione delle iniziative didattiche- che come responsabile primo di tutta la
struttura amministrativa.
La limpida lettura dell’art.3 del DPR 275/99 fa emergere tutti i punti di forza e soprattutto di
debolezza della c.d. Autonomia Scolastica.
Purtroppo alla teorizzazione fa seguito una realtà oggettiva e ineluttabile, la quale ci dice che i
conti vanno fatti con le indicazioni operative emanate dal MIUR, le quali mettono a dura prova
l’organizzazione e limitano il raggiungimento degli obiettivi.
In pratica per realizzare il POF necessita che il medesimo venga elaborato dal Collegio dei
Docenti tramite delibere di accettazione di proposte e di progetti presentati sia dai singoli docenti
che da interi Consigli di classe e/o dallo Staff di Dirigenza e delle quali proposte il Collegio
riconosca l’indiscusso valore didattico e formativo.
Il lavoro non è mai agevole perché le scelte didattiche del Collegio dei Docenti devono
muoversi nell’ambito delle scelte di gestione e amministrazione definite dal Consiglio di Istituto per
cui solo la sua delibera di accettazione determina la effettiva fattibilità delle proposte di attività o
di progetti.
Non è mai possibile pertanto definire a priori un Piano dell’Offerta Formativa se non nelle
linee generali così come normate: per questo motivo non è possibile chiuderlo in quanto è un libro
aperto e come tale suscettibile di integrazioni e modifiche anche importanti in corso d’opera.
Si sottolinea ancora che le c.d. attività ( complesso di azioni necessarie per far fronte agli
obblighi istituzionali) sono altra cosa rispetto ai progetti (azioni che la scuola produce per ampliare
l’offerta formativa che non rientrano negli obblighi istituzionali)
Tuttavia l’ampliamento dell’offerta formativa ha caratterizzato, caratterizza e valorizza la
nostra scuola talvolta più dei percorsi curricolari seppur egregiamente condotti.
La scelta familiare infatti si incentra soprattutto sull’ampliamento dell’offerta formativa,
sebbene la maggior parte delle famiglie dei nostri studenti opera una scelta consapevole scegliendo
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Anno Scolastico 2014-2015
il percorso didattico-educativo più consono alle aspettative e alle attitudini dei figli.
Per i motivi di cui sopra è molto difficile avere il POF confezionato già da Gennaio, momento in
cui si formalizzano le iscrizioni, se non per i progetti “storici” che caratterizzano da anni il POF dei
nostri Licei Linguistici –ampliamento dell’offerta formativa con le Certificazioni Linguistiche
interne ed esterne completate dagli Stages linguistici all’estero, normati da Regolamento
approvato e come tale congiunti al Progetto dei Viaggi di Istruzione e visite guidate per gli studenti
di tutti e quattro i nostri licei.
Si ricorda inoltre che la nostra Scuola ha attestati di Scuola di Eccellenza per Intercultura, per
l’UNICEF, per Sardegna Solidale e Libera contro le Mafie, per il progetto MultiKulturalità con
Malta e una Corale Scolastica registrata al MIUR.
Poiché il POF è una dichiarazione di intenti, l’importante, e su questo si impernia
fondamentalmente la valutazione dei Dirigenti Scolastici, è che non ci sia sostanziale divario tra il
“dichiarato” e l’ “agito”.
All’inizio dell’anno, periodo in cui il POF teoricamente deve essere presentato per la sua
accettazione, il Dirigente non ha alcuna certezza né per quel che riguarda le risorse finanziarie né
per quanto attiene agli orientamenti e alle priorità.
Questo per sottolineare quanto sia incisiva e purtroppo perdurante la discrasia conseguente a
una gestione finanziaria che va per anno solare a fronte di attività educative e formative che
procedono per anno scolastico.
In quanto non obbligatori i progetti, in particolar modo, mettono a dura prova le capacità
decisionali e il livello di autonomia delle Istituzioni Scolastiche: è ben vero comunque che questa
scuola si ispira alle attese e alle aspettative dei fruitori del servizio scolastico, evidenziando una
notevole apertura ai bisogni del territorio, con l’attuazione dell’ampliamento dell’offerta anche con
l’incremento dei tempi extra scolastici, e privilegiando i soggetti con difficoltà di apprendimento e
socializzazione.
In coerenza con le direttive infine, attua verifica sistematica e valutazione dei processi interni,
nonché valorizzazione delle competenze e degli interessi del personale docente.
Chiaramente oltre alle risorse umane e strutturali- quest’anno queste ultime drammaticamente
carenti - vengono utilizzate esclusivamente le risorse per il funzionamento didattico, mentre i
finanziamenti per l’ampliamento dell’offerta formativa sono soggetti a tempi che sembrano sfuggire
a qualsiasi controllo, in quanto accreditati ad anno scolastico quasi concluso.
Tuttavia è importante ricordare che il POF va visto come opportunità per l’istituzione
scolastica e per il territorio, del resto il DPR 275 del ‘99 disegna una nuova architettura della scuola
la quale può e deve diventare espressione di Autonomia, non teorica ma funzionale realizzando
l’offerta formativa e non lasciandola a vaga formulazione.
Per questo motivo il nostro POF realizza un’effettiva autonomia didattica, organizzativa, di
ricerca,di sperimentazione e di sviluppo.
Fonda le sue radici pertanto :
 sulla definizione dei curricoli



sui documenti che lo compongono e lo corredano
sul decentramento delle funzioni
sulla riorganizzazione dei servizi amministrativi e contabili.
Attualmente siamo tenuti ad adottare preventivamente criteri generali e procedure che informano
il Sistema Centrale Di Valutazione, e questo per sottolineare ulteriormente quanto sia sempre più
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Anno Scolastico 2014-2015
complessa, oltre che del tutto determinante, la funzione di coordinamento e di gestione del
Dirigente Scolastico.
Questo in attesa che
dal Ministero possano crearsi
condizioni di maggiore armonia tra
l’emanazione degli atti di livello nazionale e l’effettiva possibilità operativa della scuola.
Si attendono anche le condizioni per poter organizzare autonomamente le risorse materiali. Questo
per informare adeguatamente e correttamente genitori e alunni di una offerta formativa autentica
ed efficace.
Lo STAFF di Presidenza
[email protected]
Il Dirigente Scolastico, dall’anno scolastico 2009/10, è la Prof.ssa Cristiana Piazza.
Il Docente Vicario è la prof.ssa Mariella Masoni.
Il Docente Secondo Collaboratore è il professor Marcello Caputo.
I Docenti Responsabili di Plesso di via Istria sono i professori Maria Margherita Petri e Gianfranco
Mura.
I Docenti Responsabili di Plesso di via Luna e Sole sono i professori Maria Josefa Molina Pons e Anna
Canetto.
Le Figure Strumentali per l’attuale anno scolastico sono:
 Per il POF- Organizzazione e gestione, monitoraggio e valutazione: prof.ssa Maria Margherita
Petri
 Per la Valutazione e Autovalutazione di Istituto: prof. Mario Spezziga
 per i Rapporti con il Territorio: prof.ssa Maria Tina Maresu
 per l’Orientamento: prof.ssa Maria Luisa Salis e prof.ssa Agostina Coradduzza
 per L’Inclusione e Integrazione: professor Graziano Melis
 per il sito Web: professor Sergio Demelio
Organigramma e funzionigramma
Si riassumono nella tabella alcune delle principali funzioni riferite all'organigramma dei nostri Licei con
riferimento alle norme di legge vigenti.
La tabella è finalizzata ad:
 assicurare una gestione ottimale del POF;
 favorire un miglioramento continuo della qualità e delle educazioni.
Gli incarichi individuali attribuiti ai singoli docenti contengono l'elenco delle funzioni a loro delegate.
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Anno Scolastico 2014-2015
Ruolo / Funzione
Compiti
Dirigente Scolastico
Rappresenta e dirige l’Istituzione scolastica. Svolge le attività previste
dalla normativa e in particolare:
1. promuove i contatti con le istituzioni e il territorio avvalendosi dei
propri collaboratori e delle Figure strumentali;
2. promuove e valorizza le risorse umane e professionali;
3. assicura la gestione unitaria dell’istituto finalizzandola al miglioramento
dei processi formativi tramite il POF;
4. formula l’orario e determina l’organico;
5. sovrintende il Comitato tecnico – scientifico
6. sovrintende il gruppo GLHI
7. assicura la gestione delle risorse umane, ( personale Docente e non
docente, Docenti Collaboratori, Figure strumentali, direttori di
dipartimento, referenti di progetti) e finanziarie ( coadiuvato dal
DSGA,dal Consiglio d’Istituto e dalla Giunta) e strumentali ( direttori di
laboratorio).
Il Collegio dei Docenti, che si articola in Dipartimenti, per esercitare al
meglio la propria autonomia didattica, organizzativa e di ricerca,
sperimentazione e sviluppo, ha potere deliberante rispetto a:
1. Indicare le linee guida del POF;
2. presentare proposte al Dirigente per i criteri che gestiscono la
formazione e la composizione delle classi, per le iniziative di
recupero, sostegno, continuità, orientamento e/o riorientamento
scolastico, sportello didattico;
3. proporre, scegliere, adottare, utilizzare metodologie e materiale
didattico, tra cui i libri di testo e supporti tecnologici -informatici,
coerenti al POF;
4. proporre al Consiglio di Istituto, al fine di garantire l’arricchimento
dell’Offerta Formativa, la realizzazione di specifici programmi di
ricerca e di sperimentazione e progetti a valenza didattico-educativa;
5. adottare iniziative per favorire l’inclusione e l’integrazione degli
alunni diversamente abili, degli alunni DSA, BES tramite il PAI e
degli alunni non di madrelingua;
6. suddividere l’anno scolastico in trimestri o quadrimestri, ai fini della
valutazione degli alunni;
7. stabilisce in autonomia l’inizio e il termine dell’anno scolastico;
8. adozione dei libri di testo, su proposta dei Dipartimenti e dei
Consigli di classe;
9. approvazione, per quanto concerne gli aspetti didattici, degli accordi
con reti di scuole;
10. valutazione periodica dell’andamento complessivo dell’azione
didattica;
11. identificazione e attribuzione delle figure strumentali al P.O.F.
12. delibera, nel quadro delle compatibilità con il P.O.F. e delle
disponibilità finanziarie, sulle attività aggiuntive di insegnamento e
sulle attività funzionali all’insegnamento.
Il docente vicario affianca il Dirigente e lo sostituisce quando è assente
per motivi istituzionali e/o certificati e per Delega in ambiti
rappresentativi e istituzionali.
Collegio Docenti
Docente vicario
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Anno Scolastico 2014-2015
Docente vicario e
secondi
collaboratori
Docente Figura
strumentale
Gestione del Piano
dell’Offerta
Formativa
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1. Collaborano direttamente con il Dirigente Scolastico nella
programmazione e gestione delle attività dell'Istituto, ( accoglienza,
controllo dei permessi di entrata e uscita degli studenti,
predisposizione delle sostituzioni dei docenti assenti, gestione dei
rapporti con studenti e familiari , gestione diretta con l’area
amministrativa);
2. favoriscono la diffusione di informazioni tra gli studenti e i docenti,
per l’ottimizzazione della comunicazione tra le componenti della
scuola e agevolare i rapporti interpersonali;
3. affiancano e/0 sostituiscono su delega il Dirigente scolastico, nei
rapporti con il territorio e nei rapporti istituzionali;
4. raccolgono e conservano il materiale, obbligatoriamente su formato file
e cartaceo , relativo alle programmazioni dei singoli Consigli di classe e la
verbalizzazione delle loro riunioni per le classi posizionate nelle sedi di
loro competenza;
5. organizzano gli adattamenti di orario per la partecipazione degli
insegnanti a incontri di formazione, manifestazioni culturali, viaggi
d’istruzione, stage, scioperi, riunioni sindacali, ecc.;
6. vigilano sul regolare funzionamento della sede , sovrintendono alle
azioni del personale ATA, rilevano i bisogni organizzativi e ne
riferiscono le eventuali criticità tempestivamente ed efficacemente al
Dirigente Scolastico;
7. collaborano con la presidenza alla calendarizzazione dei Consigli di
Classe, degli incontri con le famiglie (nei singoli plessi), degli scrutini e
delle Assemblee di Istituto e su qualsiasi altro aspetto necessario al buon
funzionamento dell’Istituto;
8. gestiscono i rapporti con i familiari e comunicano obbligatoriamente al
Dirigente i casi di particolare gravità;
9. controllano lo svolgimento delle assemblee di Istituto con potere di
scioglimento delle stesse in caso di violazione del Regolamento ( le
riunioni avverranno nelle singole sedi);
10. curano i rapporti con i rappresentanti degli studenti del Consiglio
d’Istituto e con il Comitato studentesco per il corretto svolgimento della
vita scolastica.
Le figure dei collaboratori secondi, rispetto alla sede loro assegnata, sono
reciprocamente scambievoli per favorire la circolarità di informazioni e
ottimizzare il servizio.
1.Revisiona, integra, aggiorna e contestualizza il P.O.F. nel corso
dell’anno;
2. propone, organizza, coordina gli incontri con le altre Figure
strumentali nel corso dell’anno;
3. cura la documentazione da pubblicare relativa alla partecipazione
degli studenti e/o dei docenti ad eventi esterni all’Istituto;
4. collabora direttamente con le altre Figure strumentali, i direttori dei
dipartimenti, i coordinatori dei consigli di classe, i responsabili delle
commissioni e dei progetti del POF;
5. si coordina con il Dirigente Scolastico e i suoi collaboratori, e
relativamente a specifiche questioni di natura amministrativa
direttamente con il DSGA per la realizzazione del piano dell’offerta
formativa;
Anno Scolastico 2014-2015
6. svolge, se richiesta, azioni di consulenza e/o sostegno operativo per
i docenti impegnati nella realizzazione di attività sia curricolari che
extra favorendo e sostenendo azioni di cooperazione didattico
professionale;
7. promuove e gestisce le attività di autovalutazione dell’Istituto
fornendo report riguardo alla qualità dei processi messi in atto, ai
risultati prodotti e al grado di soddisfazione raggiunto;
8. gestisce l’OCSE- PISA.
Docente Figura
strumentale
Monitoraggio e
valutazione
d’Istituto
Docente Figura
strumentale
Area
dell’inclusione/
integrazione
Docente Figura
strumentale
Orientamento
8
1. Opera ricognizione dei fabbisogni formativi (coinvolgendo
famiglie, soggetti istituzionali, studenti) per individuare i bisogni
prioritari;
3. adegua e condivide i sistemi di monitoraggio e valutazione :
somministra gli strumenti predisposti e sottopone al Collegio i risultati;
4. promuove interventi connessi alla prevenzione degli abbandoni e
della dispersione scolastica in collaborazione con le altre figure
strumentali;
5. favorisce iniziative di sostegno/recupero e di valorizzazione delle
attitudini ed eccellenze finalizzate al potenziamento della qualità
dell’istruzione;
6. gestisce l’Invalsi.
1.Diffonde la cultura dell’inclusione e dell’integrazione;
2. gestisce e cura l’accoglienza e l’inserimento degli studenti con
bisogni speciali , interagisce con gli insegnanti di sostegno e con gli
operatori addetti all’assistenza;
3. riceve e raccoglie informazioni su eventuali nuove situazioni di
disadattamento/disagio/ problemi di studio/apprendimento,
svantaggio, disabilità;
4. definisce con il Dirigente Scolastico la ripartizione delle ore degli
insegnanti di sostegno e affianca il DSGA per la gestione degli
operatori addetti all’assistenza specialistica;
5. costituisce formalmente e coordina i GLH operativi e il GLH
d’Istituto;
6. favorisce l’attivazione di progetti e partecipa ad iniziative a favore
degli studenti con bisogni speciali;
7. propone l’acquisto di materiale didattico per agevolare il lavoro
degli insegnanti e facilitare l’autonomia, la comunicazione e
l’attività di apprendimento degli studenti;
8. svolge attività di raccordo tra gli insegnanti, i familiari e gli esperti
esterni;
9. condivide con il Dirigente scolastico, lo staff dirigenziale e le altre
F.S. tutti gli impegni e responsabilità per supportare il processo di
inclusione/ integrazione degli studenti;
10. promuove presso i docenti l’acquisizione di competenze
fondamentali per una corretta e fruttuosa interazione degli alunni
con bisogni speciali;
11. contatta Enti e strutture esterne per garantire una migliore qualità del
percorso didattico degli alunni.
1.Gestisce l’accoglienza e dispone l’orientamento in ingresso tramite la
predisposizione di materiale informativo ed esplicativo e tramite contatti e
visite con gli alunni delle classi terze delle scuole medie;
Anno Scolastico 2014-2015
2. promuove l’identità culturale e progettuale dell’Istituto;
3.organizza lo sportello di orientamento e qualsiasi altra attività
considerata fondamentale per far conoscere nel territorio il piano
dell’offerta formativa dell’Istituto;
4.open day: presentazione dell’Istituto e del POF a familiari e alunni;
5. si relaziona con le altre figure strumentali e con i referenti dei
progetti, in particolare Alternanza Scuola - lavoro.
Per l’Orientamento in uscita:
1. Organizza visite guidate nelle diverse facoltà dell’Isola e aderisce, se
possibile, alle manifestazioni organizzate dalle Università, da enti ed altre
istituzioni;
2. organizzazione incontri con esperti della formazione e con ex studenti;
3. costruisce protocolli di intesa con le Università;
4. intraprende un programma di monitoraggio relativo alle scelte
postdiploma e al percorso di studi degli ex studenti dei nostri Licei.
Docente Figura
strumentale
Rapporti con il
territorio
1. Avvia, mantiene e sviluppa gli aspetti d’intermediazione con
glistakeholder (comunità sociale e portatori d’interessi esterni che hanno
rapporti con la scuola) al fine di promuovere iniziative di raccordo tra le
diverse presenze istituzionali del territorio ( convenzioni, partenariati,
protocolli di intesa ecc.);
2. fa da collegamento tra i bisogni formativi dell’utenza e la disponibilità
degli enti esterni ad offrire occasioni formative (stage, alternanza scuolalavoro, incontri con aziende ecc.);
3. fornisce ai docenti informazioni sulla normativa che regola i rapporti tra
Enti locali, Regione e Scuola;
4. provvede ad informare docenti ed alunni sulle iniziative promosse dal
MIUR e U.e. e da enti esterni che rispondano agli obiettivi del POF e
ne cura la partecipazione da parte della scuola;
5. si attiva per reperire finanziamenti e sponsorizzazioni per la
realizzazione delle finalità educative, formative e progettuali che
l'Istituto si propone di realizzare sul territorio;
6. promuove l’identità culturale e progettuale dell’Istituto;
7. gestisce i rapporti tra scuola e mezzi di comunicazione;
8. favorisce la partecipazione ad attività di competizione culturale.
Docente Figura
strumentale
Sito Piattaforme
web
1.Gestisce il sito WEB dell’Istituto, con il compito del suo
aggiornamento puntuale ed implementazione;
2. inserisce nel sito tutti i dati della scuola che gli sono forniti
direttamente dal Dirigente e DSGA ;
3. Offre consulenza e supporto per l'utilizzo del sito web della scuola per
fini educativi e formativi;
4.propone acquisti attrezzature e servizi informatici e le collauda;
5. cura i rapporti con i tecnici incaricati dell’assistenza;
6.progetta /propone attività formative per i docenti e il personale ATA;
7.attiva piattaforme didattiche per interazione diretta tra docenti e
discenti per attività didattiche in rete ( e-learning)
1. Analizzano le condizioni didattiche e cognitive di partenza della
Consigli di classe.
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Anno Scolastico 2014-2015
Coordinatori dei
consigli di classe
Segretari dei
Consigli di classe
Direttori di
Dipartimento
Coordinatori per
Assi
culturali/Educazioni
Responsabili di
laboratorio
10
classe con utilizzo di strumenti concordati in sede dipartimentale ;
2. collaborano alla programmazione didattica ed educativa;
3. collaborano all’individuazione e alla definizione dei criteri
collegiali di valutazione supportando e affiancandosi al lavoro del
C.d.D. e dei Dipartimenti;
4. attuano una valutazione formativa e sommativa.
1.Presiedono le riunioni del Consiglio di classe, per delega del
Dirigente scolastico;
2. propongono eventuali riunioni straordinarie del C.d.c.;
3. curano la definizione del progetto iniziale, della relazione finale
della documentazione del C.d.c, inserendovi le programmazioni
personalizzate;
4. propongono, nel rispetto degli indicatori scelti dal C.d.D, il voto di
condotta;
5. si occupano, in collaborazione con gli altri docenti, del rapporto
anche diretto con le famiglie;
6. indicano tempestivamente alla Presidenza problemi riguardanti
singoli allievi o gruppi di studenti, sia sotto il profilo
dell'apprendimento che del comportamento;
7. compilano e controllano, con l’ausilio del C.d.C., la certificazione
delle competenze ( classi seconde);
8. collaborano con i direttori di Dipartimento e con le Figure strumentali.
1.Stendono i verbali dei c.d.c. utilizzando, quando richiesto, i modelli
predisposti;
2. registrano le decisioni di scrutinio per ogni alunno, riportando in modo
puntuale le motivazioni relative alle deliberazioni prese, sia per il voto
di condotta sia in caso di non ammissione alla classe successiva;
3. operano in stretta collaborazione con il coordinatore del C.d.c. ;
4. sostituiscono in caso di assenza il coordinatore.
1. Convocano e presiedono le riunioni dei dipartimenti di riferimento
curando o revisionandone la verbalizzazione;
2. favoriscono, definiscono e promuovono le attività di elaborazione dei
curricoli, indicando obiettivi, strategie didattiche, progettazione didattica,
criteri di valutazione, comuni alla disciplina e/o all'area disciplinare o
all'indirizzo di riferimento, in coerenza con il POF;
3. elaborano test d’ingresso standard per le classi prime in ingesso ed
elaborano le prove scritte comuni per disciplina e per livello classi ,
relative alla sospensione del giudizio;
4. promuovono attività di ricerca, sviluppo e innovazione;
5. interagiscono e collaborano con le Figure strumentali.
curricoli, indicando obiettivi, strategie didattiche, progettazione
1. Si individuano nell’ambito dei Direttori di dipartimento;
2. Comunicano al collegio docenti le proposte e i progetti elaborati
relativi ai diversi Assi e /o Educazioni;
3. individuano descrittori e indicatori di istituto per il primo biennio,
secondo biennio e quinto anno;
4. interagiscono e collaborano con le Figure strumentali.
Il referente di ogni progetto deve:
1. presentare il progetto utilizzando, se richiesta, la modulistica
predisposta completa in ogni sua parte, indicando la fonte e/o le
fonti di finanziamento, l’arco temporale in cui l’iniziativa deve
essere realizzata, i beni e i servizi da acquistare, la spesa
Anno Scolastico 2014-2015
complessiva prevista per la sua realizzazione, le quote di spese
eventualmente attribuite a ciascun anno finanziario, fatta salva la
possibilità di rimodulazione in relazione all’andamento attuativo del
progetto;
2. coordinare il gruppo di lavoro di cui si avvale per il
raggiungimento degli obiettivi, il rispetto dei tempi e dei
finanziamenti assegnati;
3. monitorare lo svolgimento del progetto e alla fine dell'attività
presentare gli esiti al Collegio docenti.
4. interagiscono e collaborano con le Figure strumentali.
I Referenti
Referente per le Certificazioni Linguistiche interne ed esterne: prof. Giorgio Serra
Il Referente coordina le attività di certificazione interna ed esterna delle competenze linguistiche
secondo il Quadro Europeo Comune di Riferimento. In particolare opera per:
1. Qualificare l’offerta formativa dell’Istituto nell’ambito dell’insegnamento delle lingue straniere.
Riqualificare e orientare dell’attività didattica verso l’acquisizione di competenze riconducibili ai
livelli QCRE .
3. Permettere a tutti gli alunni di raggiungere competenze linguistiche e comunicative necessarie per
il superamento degli esami di certificazione esterna di livello A2 e B1
4. Caratterizzare la specificità degli indirizzi linguistici nel territorio
5. Consentire a tutti gli studenti la possibilità di frequentare corsi di lingua straniera, per ottenere
le certificazioni internazionali riconosciute a livello mondiale quali: PET, FIRST, DELF, DELE, ZD,
Fit für Deutsch. Per quanto concerne le certificazioni interne, il docente referente in collaborazione
con i Dipartimenti di Lingue, elabora il calendario e le modalità delle prove, scritte e orali di certificazione.
Per quanto concerne le certificazioni esterne, il docente Referente collabora con i dipartimenti di Lingue e
con gli Enti Certificatori Internazionali.
2.
Referente per stages e viaggi di istruzione: prof.ssa Maria Josefa Molina Pons
Consente agli studenti interessati la possibilità di frequentare stages linguistici e a tutti gli studenti
di prendere parte a visite guidate e a viaggi di Istruzione: Contestualmente struttura un Progetto
relativo alle attività su accennate.
Referenti per Intercultura : proff. Daniele Cosseddu – Marcovina Crobu
1. Consente agli studenti stranieri provenienti da scuole estere la possibilità di frequentare classi nel
nostro liceo per tempi definiti e a nostri studenti di effettuare periodi anche di un intero anno
scolastico presso scuole estere.
2. Contestualmente si occupa di gestire con il consiglio di classe accogliente anche una
programmazione modulata sui bisogni e sulle competenze dello studente straniero ospite.
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Anno Scolastico 2014-2015
Referenti per Monumenti Aperti: proff. Valerio Mazzenga – Clementina Pugliese
Il contesto socio economico
Analisi del contesto socio- economico
L’analisi del contesto del POF è stato elaborata rispetto a:
 la normativa in vigore;
 il contesto globale e locale, da intendersi come analisi delle esigenze che emergono a livello della
situazione culturale, sociale ed economica del territorio, in cui è inserito il Liceo “Margherita di
Castelvì”;





le esigenze formative;
i lavori/documenti prodotti negli anni precedenti;
la ricognizione e la mappatura delle risorse umane, strutturali, strumentali e finanziarie
a disposizione;
l’individuazione degli obiettivi da perseguire a breve, medio e lungo termine, la scelta delle priorità
e delle strategie.
Il contesto normativo
La scuola, negli ultimi decenni, è cambiata in modo sostanziale con l’attivazione di diversi processi tra
cui l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la riorganizzazione del Ministero ( non più MPI ma MIUR),
naturale sbocco della Legge 59/97 (Bassanini), che, ridefinendone il ruolo, ha delegato, tramite
l’autonomia scolastica, funzioni di tipo amministrativo, didattico, organizzativo e di ricerca agli istituti
scolastici. I mutamenti più incisivi degli ultimi anni sono il Regolamento relativo all’obbligo di
istruzione (Decreto ministeriale 22 agosto 2007,n.139) e la riforma Gelmini, attiva dal 2010-2011, che
ha prodotto sostanziali modifiche nel mondo dell’istruzione nello specifico negli istituti secondari di secondo
grado e nell’Università.
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Anno Scolastico 2014-2015
Ultima in ordine di tempo la proposta del Governo Renzi, La Buona Scuola, che si propone di risolvere lo
stato giuridico dei docenti tramite formazione in ingresso ed in itinere, valutazione, dispersione
scolastica.
Il contesto globale
Uno dei grandi obiettivi dell’UE, per favorire l’integrazione dei cittadini, si basa sulla “formazione e istruzione”
per ottenere una “economia competitiva fondata sulla conoscenza”. Nel 2000 l’UE ha approvato la strategia di
Lisbona che dà all’istruzione un ruolo prioritario per lo sviluppo delle politiche economiche
e sociali; essa si proponeva due obiettivi per favorire e garantire l’apprendimento permanente: promuovere
la cittadinanza attiva e l’occupabilità. Nel 2002 il Consiglio dell’UE focalizzò a Copenaghen, ancor
più, l’attenzione sul fattore cultura promuovendo una Dichiarazione, basata su quattro punti, finalizzata
a sostenere una collaborazione più fattiva. Le priorità vennero così individuate:
 rafforzare la dimensione europea dell’istruzione e formazione professionale;
 trasparenza, informazione, orientamento;
 riconoscimento delle competenze e delle qualifiche;
 garanzia della qualità.
Per rendere operative le decisioni di Copenaghen, vennero stese, tra il 2006-2009, le
seguenti Raccomandazioni:
 sviluppo di un Quadro europeo per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze;
 introduzione di una Metodologia per il trasferimento dei crediti per l’istruzione e la
formazione professionale;
 definizione di un Quadro di riferimento per l’assicurazione di qualità;
 definizione di un Quadro europeo di competenze chiave.
L’UE non esprime alcun parere rispetto alla stesura dei piani scolastici dei paesi membri, ma
suggerisce degli indicatori considerati fondanti a cui è necessario attenersi.
La Commissione europea, per arginare la crisi economica e sociale che riguarda in misura maggiore
o minore molti degli stati membri, ha proposto la “strategia 2020” ( Comunicazione della
Commissione Europa 2020 una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva), articolata
su:
 crescita intelligente;
 crescita sostenibile;
 crescita inclusiva.
Le proposte più interessanti riguardano, nel mondo dell’istruzione, la messa in atto di azioni atte
a conseguire la diminuzione del tasso di abbandono scolastico, obiettivo da raggiungere meno
il 10%, inoltre si prevede che almeno il 40% dei giovani deve acquisire una laurea o un diploma.
A ciò si somma l’invito a “riorientare” la spesa pubblica sull’istruzione e sulla formazione aumentando
la percentuale del PIL ad essa destinata.
Interessante è stata inoltre l’attivazione del progetto Eramus plus finalizzato a favorire la mobilità
degli studenti e docenti all’interno dell’Europa, la messa in opera di didattiche innovative e di
altre attività rivolte ad un ampliamento e potenziamento delle competenze.
Contesto socio- economico
Indagare il territorio equivale per l’istituzione scolastica conoscerlo e individuare i nuovi bisogni
13
Anno Scolastico 2014-2015
formativi, che possono essere da un lato proposti dal MIUR e interpretati rispetto alle nostre
specifiche esigenze, dall’altro sapere quanto offre il tessuto socioeconomico- culturale in cui siamo
inseriti.
Il bacino d’utenza del nostro Liceo è ampio e lungo alcune direttrici si estende fino a 50 chilometri. I nostri
iscritti provengono, in una percentuale che incide per più del 60%, da paesi o piccoli centri spesso distanti
dalla scuola e mal serviti dai mezzi pubblici, situazione aggravatasi negli ultimi anni con il taglio ai trasporti.
Il contesto socio-economico culturale nel quale operiamo è caratterizzato da un’impronta prevalentemente
terziaria, ancor più aggravatasi a causa della forte recessione, che ha duramente colpito la Sardegna negli
ultimi anni. A questi fattori è necessario aggiungere sia un progressivo inurbamento sia una delocalizzazione
nelle aree rurali circostanti la città. In entrambi i casi la mancanza di elementi di aggregazione, le carenze
socio-ambientali (soprattutto in alcuni quartieri cittadini) creano una situazione di disagio e di malessere
ampiamente percepibile.
I dati generali riscontrabili nell’utenza dei nostri Licei evidenziano la seguente situazione:
 incidenza della crisi economica nazionale e mondiale degli ultimi anni;
 diminuzione del PIL;
 forte tasso di disoccupazione che, sebbene trasversale rispetto alla variabile anagrafica, ha una
fortissima incidenza tra i giovani e le donne;
 attività turistica, limitata al periodo estivo, in forte regresso negli ultimi anni;
 sempre più meno addetti nel settore industriale;
 netta diminuzione delle attività artigianali;
 diminuzione degli addetti nell’agricoltura;
 incremento dei grandi supermercati.
La dotazione delle infrastrutture sociali nel bacino d’utenza della nostra scuola vede il settore sportivo e culturale
carente, per la insufficiente presenza di impianti sportivi e culturali ( teatro, biblioteche, servizi per il tempo
libero, cinema ecc.) dovuta alla forte diminuzione di investimenti.
Bisogna inoltre rilevare che :
 il numero di laureati e diplomati/ studenti universitari è in regresso; a ciò si aggiunga che, nelle direttrici
del nostro bacino d’utenza, la gran parte della popolazione locale ha un grado di istruzione limitato al
diploma di licenza media, molti sono privi di titoli di studio e inoltre si registra un aumento consistente
dell’analfabetismo di ritorno tra giovani e meno giovani;
 la diffusione culturale ( numero di quotidiani, riviste e libri venduti pro capite) è in netta diminuzione dal
2008 ;
 il reddito delle famiglie è prevalentemente medio- basso, come viene attestato dall’ incremento
delle certificazioni ISEE;
 crescita costante del tasso di disoccupazione soprattutto tra i giovani;
 accentuazione di situazioni di svantaggio di tipo sociale, linguistico, economico, culturale.
Il contesto interno: lo “stato di salute” dell’Istituto
Il numero degli iscritti, dapprima costante, malgrado il decremento demografico, è
aumentato notevolmente nell’anno scolastico 2014-2015, indicatore di un proficuo radicamento
nel territorio e dell’aver perseguito buone prassi a cui si somma una offerta formativa unica nel territorio.
I Licei “Margherita di Castelvì” offrono l’iscrizione al : Liceo Linguistico, Liceo delle
Scienze Umane, Liceo delle Scienze Umane ad opzione Economico Sociale, Liceo Internazionale
14
Anno Scolastico 2014-2015
ad opzione spagnola e percorso ESABAC liceo internazionale a opzione Francese , che garantiscono una
preparazione di base di buon livello e l’accesso a tutte le facoltà universitarie.
Finalità e indirizzi generali
Il Liceo “ Margherita di Castelvì” di Sassari è una istituzione scolastica autonoma che
opera sul territorio con adeguati livelli di efficienza, efficacia e professionalità e risponde in modo
appropriato alla domanda di una utenza sempre più ampia, eterogenea ed esigente, in raccordo
con gli enti e le istituzioni locali.
Le finalità e gli indirizzi generali, individuati e fatti propri dal Collegio dei Docenti, sono:
 Promuovere l'educazione e lo sviluppo della persona e le potenzialità dei singoli.
 Promuovere la consapevolezza della trasversalità e dell'unitarietà del sapere.
 Sviluppare la formazione degli allievi come cittadini responsabili inseriti in un contesto
sociale aperto alla integrazione etnico –culturale.
 Realizzare una programmazione educativo –didattica attenta alle risorse che la realtà
esterna e interna del Liceo offrono, al fine di arricchire, migliorare e potenziare l’offerta
formativa.
 Comprendere e far propri i bisogni dell'utenza favorendo l'inserimento, l'orientamento
e la motivazione allo studio degli studenti, anche con mirate iniziative di recupero,
compensazione e approfondimento, tese a ridurre se non ad eliminare la dispersione scolastica.
 Promuovere l’integrazione attraverso la valorizzazione delle varie diversità il confronto e il
riconoscimento dei principi di rispetto, di reciprocità e solidarietà.
 Offrire accoglienza, spazi, innovazioni tecnologiche e didattiche nei confronti degli alunni
diversamente abili potendo contare su una pluriennale esperienza di inserimento e
Integrazione di alunni diversamente abili.
 Promuovere la formazione continua e permanente del personale docente e non docente.
 Ampliare l’offerta formativa mediante proposte progettuali orientate ad educare i giovani:
all’amore per la vita, al rispetto della propria persona, al rispetto delle leggi, al rispetto
dell’ambiente, a conoscere e prevenire i rischi causati dalla tossicodipendenza e da stili di vita
15
Anno Scolastico 2014-2015
non idonei.
 Proseguire la politica volta a realizzare la qualità dell'organizzazione scolastica,
avviando processi per identificare costanti azioni di miglioramento.
 Seguire con attenzione l'evoluzione socio-economica del territorio in cui i Licei
operano, per un sempre più immediato ed efficace raccordo tra scuola e mondo del
lavoro.
 Mantenere un rapporto di stretta collaborazione con le università, con le Istituzioni e
gli Enti Locali, sottoscrivendo convenzioni e accordi.
 Costruire un rapporto sinergico permanente fra scuola, territorio e ambiente,
nonché contestualizzare l'azione formativa in ambito europeo.
 Promuovere la condivisione di valori e principi per costruire una scuola di ampio
respiro, aperta alle partnership europee, attenta all'educazione del cittadino,
proiettata verso il territorio, orientata a educare alla convivenza civile e alla
legalità.
16
Piano Offerta Formativa a.s.2014/2015
Parte prima
Profili in uscita e quadri orari
I nostri Licei
Dall’anno scolastico 2010/2011, in seguito al riordino del Secondo Ciclo dell’Istruzione
Superiore, il Liceo M. di Castelvì è così costituito:
I nostri licei sono tutti finalizzati al conseguimento di un diploma di istruzione
secondaria superiore e forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una
comprensione critica della realtà e per l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze
coerenti con le capacità e le scelte personali e adeguate al proseguimento degli studi di ordine
superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro.
Hanno tutti una durata quinquennale e si sviluppano in due periodi biennali e in un
quinto anno che completa il percorso disciplinare.
Il primo biennio è finalizzato all’iniziale approfondimento e sviluppo delle conoscenze e
delle abilità e ad una prima maturazione delle competenze caratterizzanti i diversi licei,
nonché all’assolvimento dell’obbligo di istruzione (di cui al regolamento adottato con decreto
del Ministro della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139). Le finalità del primo biennio,
Piano Offerta Formativa a.s.2014/2015
volte a garantire il raggiungimento di una soglia equivalente di conoscenze, abilità e
competenze al termine dell’obbligo di istruzione nell’intero sistema formativo, nella
salvaguardia dell’identità di ogni specifico percorso, sono perseguite anche attraverso la
verifica e l’eventuale integrazione delle conoscenze, abilità e competenze raggiunte al termine
del primo ciclo di istruzione. A tal fine, alla conclusione del primo biennio del Liceo delle
Scienze Umane, al certificato delle competenze ministeriale attestante l’assolvimento
dell’obbligo scolastico, viene allegato un certificato di integrazione attestante l’acquisizione di
conoscenze, abilità e competenze specifiche del percorso di studi seguito secondo le modalità
previste dall’articolo 10, comma 4 del Decreto del Presidente della Repubblica 15 Marzo 2010,
n.89.
Il secondo biennio è finalizzato all’approfondimento e allo sviluppo delle conoscenze e
delle abilità e alla maturazione delle competenze caratterizzanti le singole articolazioni del
sistema liceale.
Nel quinto anno si persegue la piena realizzazione del profilo educativo, culturale e
professionale dello studente, il completo raggiungimento degli obiettivi specifici di
apprendimento. Le attività e gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti sono finalizzati
al conseguimento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze essenziali ed
irrinunciabili in rapporto allo specifico percorso liceale scelto dall’alunno: Liceo delle Scienze
umane, Liceo delle Scienze Umane ad opzione economico sociale, Liceo Linguistico, Liceo
Linguistico internazionale ad opzione spagnola, Esabac.
Nel quinto anno si consolida il percorso di orientamento agli studi successivi e all’inserimento nel
mondo del lavoro. Infatti nell’ambito dei percorsi liceali la nostra scuola stabilisce, a partire dal
secondo biennio, specifiche modalità per l’approfondimento delle conoscenze, delle abilità e delle
competenze richieste per l’accesso ai relativi corsi di studio e per l’inserimento nel mondo di lavoro.
Sono, infatti previsti, per tutti i nostri licei, percorsi di alternanza scuola-lavoro (di cui al decreto
legislativo 15 aprile 2005, n. 77).
I percorsi dei licei si concludono con un esame di Stato al cui superamento è rilasciato il titolo di
diploma liceale, indicante la tipologia di liceo e l’eventuale indirizzo, opzione o sezione seguita dallo
studente. Il diploma consente l’accesso all’università ed agli istituti di alta formazione artistica,
musicale e coreutica, agli istituti tecnici superiori e ai percorsi di istruzione e formazione tecnica
superiore, fermo restando il valore del diploma medesimo a tutti gli altri effetti previsti
dall’ordinamento giuridico.
Liceo delle Scienze Umane
La nostra società richiede la formazione di persone che possiedano oltre che
c o n o s c e n z e , abilità e competenze specifiche, anche la sensibilità ai problemi socio
educativi e creatività nell’affrontare situazioni complesse e non definibili a priori.
Il percorso del Liceo delle Scienze umane, oltre a prevedere lo studio delle discipline
comuni ai licei, è indirizzato allo studio della psicologia, sociologia, antropologia e allo
sviluppo di conoscenze e di abilità in campo pedagogico in modo da acquisire, nel campo
delle scienze umane, padronanza dei linguaggi, delle metodologie e delle tecniche di indagine.
I risultati di apprendimento sono declinati in conoscenze, abilità e competenze ( vedasi le
programmazioni disciplinari delle diverse discipline allegate al presente POF) esplicitati nelle
Certificazioni di Competenze rilasciate dalla nostra scuola e costruite in relazione alla
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008, sulla
costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF),
anche ai fini della mobilità delle persone sul territorio dell’Unione europea e su quanto
previsto dalla riforma Gelmini.
Piano Offerta Formativa a.s.2014/2015
Profilo in uscita
Primo biennio
Al termine del percorso del primo biennio lo studente acquisirà conoscenze, abilità e
competenze, declinate nelle programmazioni allegate al presente POF, nelle seguenti
discipline:
 Italiano e latino, Storia e geografia
 Matematica e Scienze
 Inglese
 Diritto
 Scienze motorie
Lo studente del Liceo delle Scienze Umane, oltre a conseguire i risultati di
apprendimento comuni ai licei, dovrà:
 orientarsi con i linguaggi propri della pedagogia, della psicologia, della sociologia e
dell’antropologia nelle molteplici dimensioni attraverso le quali l’uomo si
costituisce in quanto persona e come soggetto di reciprocità e di relazioni;
 comprendere lo stretto rapporto tra l’evoluzione delle forme storiche della civiltà e
i modelli educativi, familiari, scolastici e sociali;
 comprendere la specificità della psicologia come disciplina scientifica e conoscere
gli aspetti principali del funzionamento mentale, sia nelle sue caratteristiche di
base, sia nelle sue dimensioni evolutive e sociali;
 acquisire competenze di natura metacognitiva (imparare ad apprendere), relazionale
(saper lavorare in gruppo) o attitudinali (autonomia e creatività).
(Vedasi scheda per la certificazione dell’obbligo ex Decreto Ministeriale n.9, 27 gennaio
2010).
(dall’allegato A – Profilo culturale, educativo e professionale del Liceo delle Scienze
umane)
Profilo in uscita
Secondo biennio e quinto anno
Piano Offerta Formativa a.s.2014/2015
Al termine del percorso del secondo biennio lo studente acquisirà competenze,
conoscenze e abilità, declinate nelle programmazioni allegate al presente POF, nelle seguenti
discipline:
 Italiano e latino, Storia e Filosofia, Storia dell’arte
 Matematica e Scienze
 Inglese
 Scienze Motorie
Gli studenti, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni ai licei, dovranno:
 conoscere i principali campi d’indagine delle scienze umane mediante gli
apporti specifici e interdisciplinari della cultura pedagogica, psicologica e socioantropologica;
 conoscere, attraverso la lettura e lo studio diretto di opere e di autori significativi
del passato e contemporanei, le principali tipologie educative, relazionali e
sociali proprie della cultura occidentale e il ruolo da esse svolto nella costruzione
della civiltà europea;
 identificare i modelli teorici e politici di convivenza, le loro ragioni storiche,
filosofiche, sociali, e i rapporti che ne scaturiscono sul piano etico- civile e
pedagogico -educativo;
 confrontare teorie e strumenti necessari per comprendere la varietà della realtà
sociale, con particolare attenzione ai fenomeni educativi e ai processi formativi,
ai luoghi e alle pratiche dell’educazione formale e non formale, ai servizi alla
persona, al mondo del lavoro, ai fenomeni interculturali;
 possedere gli strumenti necessari per utilizzare, in maniera consapevole e
critica, le principali metodologie relazionali e comunicative, comprese quelle
relative alla media educazione.
 acquisire certificazione interna della lingua straniera studiata (Inglese)
 fare esperienza di percorsi orientativi previsti all’interno di progetti di alternanza
scuola lavoro e di tirocinio.
(tratto dal D. P. R. 15 marzo 2010, n. 89 Allegato A e adattato al contesto della nostra scuola )
iI9
Dopo il Diploma
Si potranno proseguire gli studi presso tutte le facoltà universitarie o frequentare
qualsiasi corso di specializzazione post diploma (in particolare i corsi per operatore
socio sanitario), nello specifico negli ambiti psico-pedagogici, socio assistenziali,
medico-sanitari.
Piano Offerta Formativa a.s.2014/2015
QUADRO ORARIO
(D. P. R. 15 marzo 2010, n. 89 Allegato B)
Liceo delle Scienze umane
1° biennio
2° biennio
1°
2°
3°
4°
anno
anno
anno
anno
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti
5° anno
Orario settimanale
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
4
4
Lingua e cultura latina
3
3
2
2
2
Storia e Geografia
3
3
Storia
2
2
2
Filosofia
3
3
3
5
5
5
Scienze umane*
4
4
Diritto ed Economia
2
2
Lingua e cultura straniera
3
3
3
3
3
Matematica**
3
3
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
Fisica
Scienze naturali***
2
2
Storia dell’arte
Scienze motorie e sportive
2
2
1
1 a.s.2014/2015
1
1
1
Piano Offerta Formativa
Religione cattolica o Attività alternative
27
* Antropologia,
27
30
30
Pedagogia, Psicologia e
Sociologia
** con Informatica al primo
biennio
*** Biologia, Chimica, Scienze della
Terra
N.B. È previsto l’insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica (CLIL)
compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli
insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente
assegnato.
30
LICEO DELLE SCIENZE UMANE
opzione economico-sociale
(D. P. R. 15 marzo 2010, n. 89 Allegato A)
Nell’ambito della programmazione regionale dell’offerta formativa, è stata attivata nel nostro
Liceo delle Scienze Umane l’opzione economico-sociale che fornisce allo studente competenze
particolarmente avanzate negli studi afferenti alle scienze giuridiche, economiche e sociali.
Profilo in uscita
Primo biennio
Gli studenti, a conclusione del P r imo biennio, raggiungono risultati di apprendimento
comuni ai licei nelle seguenti discipline:
 Italiano, Storia
 Matematica e Scienze
 Inglese e Francese
 Scienze Motorie
Gli studenti nello specifico dovranno porre le basi dello studio del diritto, dell’economia e delle
scienze umane, avvalersi delle conoscenze e competenze acquisite nelle diverse discipline; in
particolare in matematica per produrre grafici, tabelle ecc., in storia per conoscere l’evolversi delle
civiltà nel tempo e nello spazio, nelle lingue per confrontarsi con mondi altri.
Profilo in uscita
Secondo biennio e quinto anno
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, raggiungono risultati di apprendimento
comuni ai licei nelle seguenti discipline:
 Italiano e latino, Storia e Filosofia, Storia dell’arte
 Matematica, Fisica
 Inglese e Francese
 Scienze Motorie
Inoltre acquisiscono conoscenze, competenze e abilità più specifiche nelle scienze umane,
giuridiche, economiche e sociali acquisendone i metodi e le categorie interpretative
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio dovranno:
comprendere i caratteri dell’economia come scienza delle scelte responsabili sulle risorse
di cui l’uomo dispone (fisiche, temporali, territoriali, finanziarie) e del diritto come scienza
delle regole di natura giuridica che disciplinano la convivenza sociale
LICEO DELLE SCIENZE UMANE
opzione economico-sociale
(D. P. R. 15 marzo 2010, n. 89 Allegato A)
Nell’ambito della programmazione regionale dell’offerta formativa, è stata attivata nel nostro
Liceo delle Scienze Umane l’opzione economico-sociale che fornisce allo studente competenze
particolarmente avanzate negli studi afferenti alle scienze giuridiche, economiche e sociali.
Profilo in uscita
Primo biennio
Gli studenti, a conclusione del P r imo biennio, raggiungono risultati di apprendimento
comuni ai licei nelle seguenti discipline:
 Italiano, Storia
 Matematica e Scienze
 Inglese e Francese
 Scienze Motorie
Gli studenti nello specifico dovranno porre le basi dello studio del diritto, dell’economia e delle
scienze umane, avvalersi delle conoscenze e competenze acquisite nelle diverse discipline; in
particolare in matematica per produrre grafici, tabelle ecc., in storia per conoscere l’evolversi delle
civiltà nel tempo e nello spazio, nelle lingue per confrontarsi con mondi altri.
Profilo in uscita
Secondo biennio e quinto anno
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, raggiungono risultati di apprendimento
comuni ai licei nelle seguenti discipline:
 Italiano e latino, Storia e Filosofia, Storia dell’arte
 Matematica, Fisica
 Inglese e Francese
 Scienze Motorie
Inoltre acquisiscono conoscenze, competenze e abilità più specifiche nelle scienze umane,
giuridiche, economiche e sociali acquisendone i metodi e le categorie interpretative
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio dovranno:
 comprendere i caratteri dell’economia come scienza delle scelte responsabili sulle
risorse di cui l’uomo dispone (fisiche, temporali, territoriali, finanziarie) e del
diritto come scienza delle regole di natura giuridica che disciplinano la convivenza
sociale;
 individuare le categorie antropologiche e sociali utili per la comprensione
classificazione dei fenomeni culturali;
 sviluppare la capacità di misurare, con l’ausilio di adeguati strumenti matematici,
statistici e informatici, i fenomeni economici e sociali indispensabili alla
verifica empirica dei principi teorici;
 utilizzare le prospettive filosofiche, storico-geografiche e scientifiche nello studio delle
interdipendenze tra i fenomeni internazionali, nazionali, locali e personali;
 saper identificare il legame esistente fra i fenomeni culturali, economici e sociali e le
istituzioni politiche sia in relazione alla dimensione nazionale ed europea sia a quella
globale;
 aver acquisito in una seconda lingua moderna strutture, modalità e competenze
comunicative corrispondenti almeno al Livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento.
Il LES prepara studenti capaci di conoscere e di interpretare i mutamenti della società contemporanea e di
declinarla nelle diverse sfumature, grazie allo studio del diritto e dell’economia e del supporto delle altre
discipline.
Dopo il Diploma
Lo studente potrà proseguire gli studi presso tutte le facoltà universitarie, frequentare
qualsiasi corso di specializzazione post diploma, o orientarsi verso il mondo del lavoro.
Quadro orario
LICEO DELLE SCIENZE
UMANE
opzione economico-sociale
(D. P. R. 15 marzo 2010, n. 89 Allegato B)
Primo
Secondo
biennio biennio
1°
2°
3°
4°
anno
anno
anno
anno
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti
Quinto
anno
Orario settimanale
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
4
4
Storia e Geografia
3
3
Storia
2
2
2
Filosofia
2
2
2
Scienze umane*
3
3
3
3
3
Diritto ed Economia politica
3
3
3
3
3
Lingua e cultura straniera 1
3
3
3
3
3
Lingua e cultura straniera 2
3
3
3
3
3
Matematica**
3
3
3
3
3
2
2
2
2
2
2
Fisica
Scienze naturali***
2
2
Storia dell’arte
Scienze motorie e sportive
2
2
2
2
2
Religione cattolica o Attività alternative
1
1
1
1
1
27
27
30
30
30
* Antropologia, Metodologia della ricerca, Psicologia e
Sociologia
** con Informatica al primo
biennio
*** Biologia, Chimica, Scienze della Terra
N.B. È previsto l’insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica (CLIL) compresa
nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli
insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse
annualmente assegnato.
LICEO LINGUSTICO
(D. P. R. 15 marzo 2010, n. 89 Allegato A)
“I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una
comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale,
creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca
conoscenze, abilita e competenze sia adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore,
all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, sia coerenti con le capacità e le scelte
personali”1. Pertanto, a conclusione del percorso di studio, gli studenti dovranno:
 avere acquisito, in francese, spagnolo, tedesco, strutture, modalità e competenze
comunicative corrispondenti almeno al Livello B1 del Quadro Comune Europeo di
Riferimento per le lingue;
 aver acquisito per la lingua inglese un livello di padronanza riconducibile almeno al
livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue;
 saper comunicare in tre lingue moderne in vari contesti sociali e in situazioni
professionali utilizzando diverse forme testuali;
 riconoscere in un’ottica comparativa gli elementi strutturali caratterizzanti le lingue
studiate ed essere in grado di passare agevolmente da un sistema linguistico all’altro;
 essere in grado di affrontare in lingua diversa dall’italiano specifici contenuti
disciplinari;
 conoscere le principali caratteristiche culturali dei paesi di cui si è studiata la lingua,
attraverso lo studio e l’analisi di opere letterarie, estetiche, visive, musicali,
cinematografiche, delle linee fondamentali della loro storia e delle loro tradizioni;
 sapersi confrontare con la cultura degli altri popoli, avvalendosi delle occasioni di
contatto e di scambio.
1
DPR 89/10, allegato a
Liceo Linguistico Profilo in uscita Primo biennio
Il profilo definisce le competenze che lo studente deve aver acquisito, a livello base, intermedio o
avanzato, al termine del Primo biennio dell’istruzione obbligatoria.
Le competenze, fondate su conoscenze e abilità, organizzano le discipline di studio intorno agli assi
culturali e alle competenze di cittadinanza.
Gli ambiti di studio risultano sistemati in un quadro di riferimento che inserisce gli standard degli
apprendimenti disciplinari, evidenziati dai dipartimenti, sugli standard nazionali (competenze chiave
di cittadinanza attiva e competenze chiave nei diversi assi culturali)2 ed europei (quadro europeo
delle qualifiche di apprendimento)3, per l’istruzione obbligatoria .
Il profilo d’uscita dal biennio corrisponde alle competenze richieste per l’espletamento dell’obbligo
ma non ai requisiti minimi previsti per l’ingresso al secondo biennio i quali richiedono un più alto
livello di conoscenze, abilità e competenze.
Gli studenti, a conclusione del primo biennio, raggiungono risultati di apprendimento comuni
ai licei, nelle seguenti discipline:
 Italiano, Latino, Storia, Storia dell’Arte
 Matematica, Scienze
 Scienze Motorie.
Gli studenti, inoltre, acquisiscono specifiche conoscenze, abilità e competenze linguistico
-comunicative nelle lingue, finalizzate alla comprensione delle culture dei paesi di cui si apprendono le
lingue. In particolare, lo studente:
 comprende e produce, in modo globale e selettivo testi orali e scritti su argomenti noti
 interagisce nella comunicazione, anche con parlanti nativi, in maniera adeguata
 riflette sul sistema lingua e sugli usi linguistici in un’ottica comparativa, per comprendere
le analogie e le differenze con la lingua italiana.
21
Profilo in uscita
Secondo biennio
Nel secondo biennio del Liceo linguistico le conoscenze e le competenze acquisite nel corso del primo
biennio si definiscono con maggior precisione poiché subiscono una ulteriore articolazione nelle
macro-aree culturali.
Le conoscenze e le competenze vengono consolidate per divenire un codice di accesso al patrimonio
2 Decr. Min. 22 agosto 2007, n. 139, art. 4; DPR n. 122, 22/09; DPR del 15/03/2010; “PECUP”, DPR 89/10, ALL. A
3 Raccomandazione europea del 23.04.2008 sulla costituzione dell’ EQF ; EUROPA 2020
culturale europeo e, più in generale, a tutti gli aspetti del mondo contemporaneo.
Pertanto gli studenti, a conclusione del percorso di studio, raggiungono risultati di
apprendimento comuni ai licei nelle seguenti discipline:
 Italiano, Storia, Filosofia, Storia dell’Arte
 Matematica e Scienze
 Scienze Motorie.
Inoltre, acquisiscono conoscenze, competenze e abilità più specifiche nelle seguenti lingue
straniere francese, spagnolo, tedesco corrispondenti al livello B1 del QCER, potenziando i metodi
di apprendimento e le capacità di interazione comunicativa. Per la lingua inglese il livello di
padronanza è riconducibile almeno al livello B2 del QCER.
In particolare, gli studenti devono:
 comprender in modo globale, selettivo e dettagliato testi orali/scritti attinenti ad aree di
interesse proprie di ciascun liceo;
 produrre testi orali e scritti per interagire anche con parlanti nativi, in maniera adeguata;
 approfondire aspetti relativi alla cultura dei paesi in cui si parla la lingua, con particolare
riferimento agli ambiti sociale, letterario e artistico;
 leggere, analizzare e interpretare testi letterari con riferimento ad una pluralità di generi
quali il racconto, il romanzo, la poesia, il testo teatrale, ecc. relativi ad autori
particolarmente rappresentativi della tradizione letteraria del paese di cui studia la
lingua;
 analizzare produzioni artistiche di varia natura provenienti da lingue/culture diverse
(italiane e straniere) mettendole in relazione tra loro e con i contesti storico-sociali;
 utilizzare le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione per approfondire
argomenti di studio, anche con riferimento a discipline non linguistiche;
 comprendere e interpretare prodotti culturali di diverse tipologie e generi su temi di attualità,
cinema, musica, arte;
 utilizzare le nuove tecnologie per fare ricerche, approfondire argomenti di natura non linguistica;
esprimersi creativamente e comunicare con interlocutori stranieri.
Quinto anno
Il quinto anno del percorso liceale linguistico serve a consolidare il metodo di studio della lingua straniera per
l’apprendimento di contenuti non linguistici. In particolare, gli studenti devono:
 acquisire competenze linguistico -comunicative corrispondenti al livello B2 del QCER per la
lingua inglese e al livello B1 per la lingua francese, spagnola, tedesca;
 produrre testi orali e scritti (per riferire, descrivere, argomentare);
 riflettere sulle caratteristiche formali dei testi per giungere ad un accettabile livello di
padronanza linguistica;
 interpretare prodotti culturali di diverse tipologie e generi su temi di attualità, cinema, musica,
arte;
 utilizzare le nuove tecnologie per fare ricerche, approfondire argomenti di natura non
linguistica, esprimersi creativamente e comunicare con interlocutori stranieri.
LICEO LINGUISTICO
(D. P. R. 15 marzo 2010, n. 89 Allegato A)
Dopo il Diploma
Si possono proseguire gli studi presso tutte le facoltà universitarie o frequentare altri corsi
di specializzazione post diploma, oppure entrare nel mondo del lavoro. Inoltre è possibile
accedere agli impieghi del settore pubblico e privato, in particolare nel campo turistico e
commerciale, nelle agenzie turistiche, nelle aziende e negli enti che hanno rapporti con
l’estero.
QUADRO ORARIO
(D. P. R. 15 marzo 2010, n. 89 Allegato B)
1° biennio
2° biennio
1°
2°
3°
4°
anno
anno
anno
anno
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti – Orario Settimanale
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
4
4
Lingua latina
2
2
Lingua e cultura straniera 1*
4
4
3
3
3
Lingua e cultura straniera 2*
3
3
4
4
4
Lingua e cultura straniera 3*
3
3
4
4
4
Storia e Geografia
3
3
Storia
2
2
2
Filosofia
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
Matematica**
3
3
Fisica
Scienze naturali***
2
2
Storia dell’arte
Scienze motorie e sportive
2
2
2
2
2
Religione cattolica o Attività alternative
1
1
1
1
1
Totale ore
27
27
30
30
30
* Sono comprese 33 ore annuali di conversazione col docente di
madrelingua
**
con Informatica al primo Biennio
***
Biologia, Chimica, Scienze della Terra
N.B. Dal primo anno del secondo biennio è previsto l’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non
linguistica (CLIL), compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o
nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad
esse assegnato, tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie. Dal secondo anno del
secondo biennio è previsto inoltre l’insegnamento, in una diversa lingua straniera, di una disciplina non
linguistica (CLIL), compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o
nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad
esse assegnato, tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie.
LICEO LINGUISTICO INTERNAZIONALE SECIÓN ESPAÑOLA
Il Liceo Linguistico Internazionale ad opzione spagnola, situato presso il Liceo “ Margherita di
Castelvi” di Sassari, è uno degli otto licei di questo genere presenti in Italia ed è frutto di accordi
bilaterali tra il MIUR e il MINISTERIO DE EDUCACIÒN Spagnolo.
Il corso, dopo aver superato la fase di sperimentazione deliberata dal Collegio dei Docenti
nell’anno scolastico 1994/95, in accordo con la Commissione Brocca e il Ministero spagnolo
dell’Educazione, ha maturato una sua specifica identità culturale profondamente integrata nel
territorio.
Articolato secondo standard europei, propone una formazione di eccellenza fondata sul confronto
di realtà diverse. Gli studenti acquisiscono competenze linguistiche specifiche e, mediante
esperienze di mobilità studentesca, vengono per brevi periodi inseriti in contesti socio-formativi
del tutto nuovi, sperimentando le opportunità di istruzione e formazione offerte da diversi paesi
dell’Ue.
In tal modo attivano quelle competenze trasversali oggi riconosciute come Competenze chiave di
cittadinanza europea (EU 2006, D.M139/07). Il piano di studi prevede il potenziamento, sul
tronco del curriculum nazionale dei Licei linguistici, dello studio della matematica e delle altre
discipline scientifiche, oltre l’innesto dello studio della lingua, della letteratura, della geografia e
della storia spagnola, veicolate in lingua e insegnate da docenti spagnoli incaricati dal Ministerio de
Educación.
Tutto ciò, oltre permettere la prosecuzione degli studi anche in facoltà universitarie a carattere
scientifico, va a tutela di una preparazione realmente completa ed approfondita, testimoniata dalle
36 ore settimanali di lezione. A tale proposito si precisa che finora il corso, pur uniformandosi nei
suoi principi generali alla” Riforma dei licei” non ha subito l’adeguamento orario.
L’Esame di Stato prevede la quarta prova scritta in lingua spagnola: letteratura spagnola e storia.
Durante i lavori della Commissione, di un ispettore proveniente dalla Spagna, garantisce
l’accertamento dei requisiti richiesti agli alunni. Solo se questa prova è superata, il diploma
rilasciato comporta anche il conseguimento del "Titulo de Bachiller" spagnolo, previa relativa
procedura tramite l'ambasciata spagnola. Il diploma che conclude il curriculum quinquennale,
consente l’accesso alle università italiane e spagnole.
Finalità e obiettivi formativi generali dell’Indirizzo
Formazione multiculturale:
attraverso lo studio approfondito di una seconda lingua si tende a fare acquisire consapevolezza della
specificità e peculiarità delle altre lingue e culture studiate.
Educazione alla differenza:
osservare habitus mentali diversi e riconoscerli nella loro specificità, permette di cogliere gli
elementi più significativi per una formazione integrale della persona.
Acquisizione di nuovi modelli di apprendimento:
lo sviluppo di competenze multidisciplinari, fondate sulla flessibilità cognitiva e metodologica,
favorisce l’integrazione dei saperi attraverso il superamento della settorialità disciplinare.
Interazione con il contesto sociale:
lo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza, in situazioni socio-culturali diverse, consente lo
scambio culturale e professionale con partner internazionali.
LICEO LINGUISTICO INTERNAZIONALE AD OPZIONE SPAGNOLA
Dopo il Diploma
Il doppio diploma consente l’accesso alle università italiane e spagnole.
E’ possibile proseguire gli studi presso tutte le facoltà universitarie o frequentare altri corsi
di specializzazione post diploma, oppure entrare nel mondo del lavoro. Tra le opportunità
lavorative offerte da questi corso di studio rientrano gli impieghi nel settore pubblico e
privato, in particolare nel campo turistico e commerciale, nelle agenzie turistiche, nelle
aziende e negli enti che hanno rapporti con l’estero.
Quadro Orario
1° biennio
2° biennio
1°
2°
3°
4°
anno
anno
anno
anno
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti – Orario Settimanale
Italiano
5
5
4
4
4
Latino
2
2
2
2
2
Storia
2
2
Spagnolo
7
5
4
4
4
3
3
3
4
4
4
5
5
5
3
3
3
3
3
3
3
3
3
2
2
2
Storia (in Spagnolo)*
Geografia (in Spagnolo)*
Inglese/Francese*
2
3
3
Tedesco (o Inglese/Francese)*
Matematica (Informatica)
4
4
Fisica
3
3
Scienze
3
3
Filosofia
Storia dell'arte
2
2
Educazione civica, giurid., econ.
2
2
Educazione fisica
2
2
2
2
2
Religione
1
1
1
1
1
36
36
36
36
36
TOTALE ORE SETTIMANALI
Linguistico Internazionale francese EsaBac
Il Liceo Linguistico internazionale EsaBac, nato da un accordo Italo-francese,
sottoscritto il 24 febbraio 2009 dai ministri Gelmini e Darcos, offre agli alunni
l’opportunità di ottenere un diploma binazionale che consente l’accesso agli istituti di
insegnamento superiore francesi di tipo universitario.
Il percorso EsaBac prevede, negli ultimi 3 anni di corso, l’insegnamento della
lingua e letteratura francese per 4 ore settimanali e la veicolazione della storia in
francese per 2 ore settimanali: si sviluppa così un percorso tra la cultura francese e
quella italiana, che pone a confronto il patrimonio di conoscenze dei due paesi.
Al momento dell’esame gli allievi devono aver raggiunto il livello B2 del Q.C.E.R.
Lo svolgimento dell’esame di diploma comporta una quarta prova scritta ( letteratura 4
ore e storia in francese 2 ore).La presenza del docente di conversazione sarà un valido
aiuto alla classe per sviluppare maggiormente le competenze linguistiche e lavorare in
compresenza col docente di lingua e letteratura francese e assistente madrelingua
francese e con una disciplina non linguistica veicolata in lingua francese.
Al termine del corso gli studenti potranno accedere ad un’università francese.
L’Accordo bilaterale, sottoscritto dai Ministri dell’Istruzione italiano e francese
prevede, per l’opzione francese, il rilascio del doppio diploma a partire dall’anno
scolastico 2012/2013. Per il Liceo internazionale francese è stata attivata una sezione.
Finalità e obiettivi formativi dell’indirizzo
Formazione multiculturale:
attraverso lo studio approfondito di una seconda lingua si tende a fare acquisire
consapevolezza della specificità e peculiarità delle altre lingue e culture studiate.
Educazione alla differenza:
osservare habitus mentali diversi e riconoscerli nella loro specificità, permette di cogliere gli
elementi più significativi per una formazione integrale della persona.
Acquisizione di nuovi modelli di apprendimento:
lo sviluppo di competenze multidisciplinari, fondate sulla flessibilità cognitiva e
metodologica, favorisce l’integrazione dei saperi attraverso il superamento della settorialità
disciplinare.
Interazione con il contesto sociale:
lo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza, in situazioni socio-culturali diverse,
consente lo scambio culturale e professionale con partner internazionali.
DOPO IL DIPLOMA
Il doppio diploma consente l’accesso alle università italiane e francesi.
E’ possibile proseguire gli studi presso tutte le facoltà universitarie o frequentare altri
corsi di specializzazione post diploma, oppure entrare nel mondo del lavoro. Tra le
opportunità lavorative offerte da questi corso di studio rientrano gli impieghi nel settore
pubblico e privato, in particolare nel campo turistico e commerciale, nelle agenzie
turistiche, nelle aziende e negli enti che hanno rapporti con l’estero.
Parte Seconda
La progettazione didattica
Programmare per competenze in Dipartimento
La certificazione delle competenze
Il lavoro finalizzato all’elaborazione di un curricolo, conforme al nuovo
ordinamento dei Licei e rispettoso tanto degli standard nazionali quanto dei
bisogni locali, ha preso avvio nell’a.s. 2009/2010 e si è intensificato negli anni
successivi.
Il quadro normativo cui è stato fatto costante riferimento, e che costituisce il
riferimento tecnico della progettazione curricolare, è il seguente:
-
-
-
-
-
-
Dlgs 17 ottobre 2005, n. 226, art. 20
Dlgs legislativo 28 agosto 1997, n. 281, art. 8
Decr. Min. 22 agosto 2007, n. 139, art. 4
Raccomandazione europea del 23.04.2008 sulla costituzione dell’ EQF
DPR del 15/03/2010: regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale,
organizzativo e didattico dei licei”, ai sensi dell’art. 64, comma 4, del decreto legge 25
giugno 2008 n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”
DPR 89/10, “Identità dei licei”, art. 2, cc. 1 e 2
DPR n. 122, 22/09, art. 8, “Valutazione e certificazione delle competenze”
Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento
concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti
per i percorsi liceali di cui all’articolo 10, comma 3, DPR 15 marzo 2010, n. 89, in
relazione all’articolo 2, commi 1 e 3, del medesimo regolamento”.
Nota introduttiva alle Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di
apprendimento
Risultati di apprendimento comuni al licei e risultati di apprendimento propri di
ciascun percorso liceale DPR 89/10, ALL. A
Profilo educativo culturale e professionale dello studente”, DPR 89/10, allegato
A.
D.lgs. recante ”Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle
prestazioni per l’individuazione validazione degli apprendimenti non formali e
informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di
certificazione delle competenze ai sensi dell’art. 4, commi 58 e 69 della legge 28
giugno 2012, n°92.
Le certificazioni delle competenze concernenti i diversi gradi e ordini dell'istruzione
sono determinate anche sulla base delle indicazioni espresse dall'Istituto nazionale
per la valutazione del sistema di istruzione (INVALSI) e delle principali rilevazioni
internazionali”.
Nell’attuazione del percorso, sostenuto da un’intensa attività di formazione a livello
nazionale e interregionale4, non è stato trascurato il contesto sovranazionale,
acquisendo il principio che le competenze necessarie per il proseguimento della
formazione e l’ingresso nel mercato del lavoro dovessero essere quelle
“riconosciute in tutti i sistemi di insegnamento europei”. 5
Nel 2011 è stata predisposta una prima forma di certificazione, tale da garantire
presupposti di equità e comparabilità rispetto agli assi culturali di riferimento e che
attestasse, per ciascun asse, le evidenze, il livello, gli indicatori, nel rispetto
dell’equivalenza formativa di tutti i percorsi di studio presenti nell’Istituto6.
Il modello di certificato in quell’occasione prodotto, del tutto corrispondente a
quello nazionale, (immodificabile nel suo impianto strutturale), integrava la
certificazione di base con la certificazione delle altre competenze maturate dagli
studenti in discipline specifiche del piano di studi dell’Istituto.
In assenza di dati e studi specifici che assicurassero la corretta interpretazione
della norma per quel tipo di certificazione, ci si avvaleva della consulenza tecnico
scientifica dell’USR. E’ stata quindi avviata, nelle sedi dipartimentali, una
riflessione intorno alle finalità e alla strutturazione del nuovo biennio unitario,
articolato intorno ad una base comune di competenze, abilità e conoscenze
organizzate sugli assi formativi; nello stesso tempo si è ragionato sulle innovazioni
di tipo metodologico ed organizzativo determinate dall’entrata a regime della
Riforma.
Aspetti didattici e organizzativi specifici
Al riordino del secondo ciclo dell’istruzione, benché nei Regolamenti non siano
date indicazioni prescrittive, sono risultate conseguenti alcune modifiche
nell’organizzazione delle istituzioni scolastiche: ad es. risultano definiti con
maggior precisione i dipartimenti (organizzati per assi culturali) come
articolazioni funzionali del Collegio dei Docenti; sono stati implementati i
laboratori e le diverse didattiche, tra cui quella laboratoriale, per il sostegno della
didattica per competenze e della progettazione formativa multidisciplinare.
Giova sottolineare che in virtù del Sistema nazionale per la certificazione delle
competenze, relativo agli apprendimenti formali, le singole Istituzioni scolastiche
sono divenute Enti Titolari di Certificazione, deputati ad esplicitare in maniera
trasparente le procedure adottate.
Le innovazioni più profonde sono state tuttavia quelle riguardanti gli
4 Seminario “Azioni di accompagnamento e formazione per il riordino del secondo ciclo”, 25.11.2010; Seminario di
formazione “Tra laboratorio e curricolo”, 10/11.12.2010; Seminario di formazione sulla valutazione delle
competenze, 14.01 2011;
Seminario di formazione “L’innovazione con la LIM”, 19.01.2011, Seminario
internazionale “Il dito e la luna”, 24/25.02.2011; Seminario interregionale di formazione “Il diritto a comprendere:
comprensibilità e comprensione dei testi anche in discipline diverse dall'italiano. Aspetti cognitivi e strategie
didattiche”, 04.03.2011; Seminario di formazione “Cooperative Learning e lavoro in classe”, 28.03.2011; Seminario
di formazione “Laboratorio orientamento e competenze, la dimensione orientativa nel riordino del secondo ciclo”,
08.04.2011 e 19.04.2011).
5 Europa 2020
6 art. 2 del D.M. 139/07
insegnamenti, poiché ai programmi ministeriali sono subentrati i risultati di
apprendimento descritti per competenze (1° biennio, 2° biennio, 5° anno), abilità e
conoscenze.
Risulta affidato ai Dipartimenti, ai Consigli di Classe e alla professionalità e
deontologia dei singoli Docenti, il compito di individuare i percorsi formativi più
consoni rispetto alle conoscenze correlate alle abilità, per il conseguimento delle
competenze, evidenziate dall’integrazione tra area generale e aree di indirizzo7.
Ai docenti organizzati nei dipartimenti spetta pertanto la progettazione dei percorsi
integrati per il conseguimento delle competenze e la costruzione delle prove per la
certificazione delle medesime.
La progettazione curricolare per competenze
Si è tentato di illustrare più sopra il percorso teso a giustificare la proposta della
realizzazione di un curricolo non più centrato soltanto sull’apprendimento delle
conoscenze ma in particolar modo sull’apprendimento di competenze. La
metodologia sottesa a tale progettazione, prevede azioni didattiche non più solo
trasmissive ma anche applicative e valutative, ossia la definizione di azioni e
processi attraverso i quali l’acquisizione e l’uso di conoscenze e abilità consentano
la costruzione delle competenze.
L’ormai consolidata bibliografia relativa all’argomento, oltre le norme più sopra
richiamate, indicano un modello curricolare articolato in unità didattiche di
apprendimento (UDA), disciplinari e interdisciplinari, a loro volta centrate sulle
specifiche competenze (disciplinari, interdisciplinari e di cittadinanza). La
caratteristica delle UDA, in funzione della certificazione, è di prevedere che lo
studente affronti “compiti complessi” e il più possibile autentici8.
Poiché ogni competenza si sviluppa in un contesto nel quale lo studente deve
portare a termine compiti complessi, ossia realizzare prodotti e risolvere problemi,
sono necessari strumenti e modalità di valutazione delle prestazioni dell’alunno,
come le rubriche valutative e i protocolli di osservazione mirati a definire il livello
di competenza acquisito sotto il profilo cognitivo, metacognitivo ed extracognitivo.
Questo protocollo valutativo deve essere costruito secondo le norme
dell’oggettività, dell’equità e della trasparenza, affinché le competenze possano
essere certificate secondo il modello ministeriale previsto9.
Obiettivi di apprendimento specifico per assi
Si indicano di seguito le conoscenze e le competenze che gli studenti dovranno
acquisire nei quattro assi culturali: dei linguaggi, matematico, scientifico–tecnologico,
7Si ricorda che l’area generale si compone delle aree metodologica, logico-argomentativa, linguisticocomunicativa, storico-umanistica, scientifico-matematica-tecnologica desumibili dai Risultati di
apprendimento comuni al licei mentre l’area di indirizzo corrisponde ai Risultati di
apprendimento propri di ciascun percorso liceale: classico, scientifico,linguistico, ecc. Vedi
allegati A,B,C,D del presente lavoro.
8 Daniela Bertocchi, LEND Oristano, 6/10/2011, Atti.
9 DM 9/10, Modello di certificazione delle competenze da conseguire al termine dell’obbligo decennale.
storico-sociale. Per le singole discipline si rimanda al piano di lavoro annuale di ogni
docente.
Asse dei Linguaggi
 Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire
l’interazione comunicativa verbale in vari contesti.
 Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo.
 Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi.
 Utilizzare le lingua straniere per i principali scopi comunicativi ed operativi.
 Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del
patrimonio artistico.
 Utilizzare e produrre testi multimediali.
Asse Matematico
 Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi.
 Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico,
rappresentandole anche sotto forma grafica.
 Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi
anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli
strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo
informatico.
 Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni.
Asse Scientifico - tecnologico
 Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e
artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità
 Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti della tecnologia nel contesto
culturale e sociale in cui vengono applicate
 Orientarsi verso scelte consapevoli nel mantenimento della salute del singolo e
della collettività
 Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle
trasformazioni di energia a partire dall’esperienza.
Asse storico - sociale  Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondate sul reciproco
riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione a tutela della persona, della
collettività e dell’ambiente
 Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione
diacronica attraverso il confronto tra epoche e in una dimensione sincronica
attraverso il confronto tra aree geografiche e culturali
 Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio-economico per
orientarsi nel settore produttivo del proprio territorio.
Obiettivi educativi e cognitivi trasversali alle discipline: area generale
In questa fase della programmazione è stato fatto riferimento ai risultati di
apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali relativi alle cinque aree, metodologica,
logico-argomentativa, linguistica e comunicativa, storico-umanistica, scientifica,
matematica e tecnologica.
Area metodologica
 Acquisire un metodo di studio autonomo, agile ed efficace
 Conoscere ed applicare il metodo (lessico, contenuti, metodologia) proprio di
ciascuna disciplina
 Imparare a condurre approfondimenti e ricerche in modo autonomo e con
l’ausilio delle tecnologie informatiche.
Area logico­argomentativa
 Ragionare in modo logico e conseguente sviluppando la capacità di confrontare
idee diverse.
 Apprendere ad elaborare tesi proprie e a sostenerle con argomentazioni logiche e
coerenti.
 Imparare ad argomentare una tesi e a confutare coerentemente quelle contrarie.
Area linguistica e comunicativa
 Esprimersi in modo corretto, con un linguaggio pertinente ai diversi ambiti
comunicativi.
 Elaborare testi corretti nella forma, adeguati nel lessico, coerenti e pertinenti nei
contenuti.
 Conoscere i caratteri distintivi delle diverse tipologie testuali.

 Saper leggere e interpretare un testo, inquadrandolo nel contesto e nell’extratesto
 Conoscere l’apparato orto-morfo-sintattico delle lingua studiate
 Comprendere e comunicare in lingua spagnola e inglese in modo corretto (Livello
B2 QCE)
 Utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Area storico­umanistica
 Cogliere le relazioni spazio-temporali degli eventi più significativi della storia
europea medioevale e moderna
 Saper collocare un evento storico-culturale nel suo ambiente geografico
 Saper distinguere in un testo letterario gli elementi compositivi
 Conoscere e saper fruire delle espressioni creative delle arti
 Imparare a leggere i testi letterari e artistici, comprenderli, commentarli,
apprezzarli criticamente.
Area scientifica, matematica, tecnologica





Comprendere il linguaggio specifico della matematica
Saper utilizzare le procedure tipiche del pensiero matematico
Possedere i contenuti fondamentali delle scienze fisiche e delle scienze naturali
Utilizzare le procedure e i metodi di indagine propri
Essere in grado di utilizzare criticamente strumenti informatici e telematici nelle
attività di studio e di approfondimento.
Obiettivi educativi e comportamentali
Oltre al Patto di corresponsabilità educativa e al Regolamento d’Istituto si fa
riferimento alle otto “Competenze chiave di cittadinanza europea”, nei termini di
seguito indicati:
1
Imparare ad imparare: organizzare l’apprendimento secondo un efficace metodo
di lavoro
2
3
Progettare: utilizzare le conoscenze per organizzare piani di lavoro significativi
4
5
Collaborare e Partecipare: interagire nel contesto sociale
6
Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche indicando ipotesi
risolutive
7
Individuare collegamenti e relazioni: tra fenomeni, eventi e concetti di vari
ambiti disciplinari
8
Acquisire ed interpretare l’informazione: mediante valutazione critica
dell’attendibilità.
Comunicare: comprendere messaggi di varie tipologie e comunicare in modo
efficace
Agire in modo autonomo e responsabile: riconoscere il valore delle regole e
delle responsabilità
Da quanto sopra illustrato si comprende che per il Liceo “Margherita di
Castelvì” acquisiscono un posto centrale all’interno dell’offerta formativa le
attività didattiche disciplinari, le cui programmazioni sono allegate al POF.
Integrazione alunni disabili
Da parecchi anni l’integrazione degli alunni con diverse abilità è una realtà positiva della
scuola italiana. La stessa legge N. 104 favorisce ed incrementa la loro formazione e il loro
inserimento nel mondo del lavoro.
In tale ambito il nostro Liceo è fortemente impegnato a migliorare l’integrazione scolastica
di tali alunni creando luoghi protetti e stimolanti, in cui si possono realizzare occasioni di scambio,
di amicizia e di aggregazione.
L’integrazione degli alunni disabili è fonte di una preziosa dinamica di rapporti, di
interazione, di crescita e formazione personale per tutti.
La nostra scuola, nel rispetto della normativa vigente, è consapevole della sensibilità
dimostrata dal legislatore in riferimento all’integrazione degli alunni portatori di handicap e si
propone di rendere operante l’esercizio del diritto all’educazione ed all’istruzione, nella
convinzione che tale diritto non possa essere ostacolato dalla presenza di difficoltà
nell’apprendimento scolastico.
Programmazione GLH per i licei.
Programmazione integrazione alunni disabili.
Programmazione integrazione alunni DSA .
Attività alternativa alla religione
Per quanto riguarda l’insegnamento della religione cattolica la Corte Costituzionale con la
sentenza n. 13 dell’11/14 gennaio 1991 ha stabilito, confermando precedenti sentenze, che
l’insegnamento della Religione Cattolica non è causa di discriminazione e non contrasta col
principio supremo di laicità dello Stato. La Corte, nel riconoscere anche la non obbligatorietà di
tale insegnamento, consente ai singoli studenti che chiedano, qualora l’ora di religione venga a
trovarsi collocata nell’area intermedia dell’Orario delle Lezioni, di non avvalersi e di dedicarsi a
libera attività di studio e/o ricerca o di frequentare l’ora alternativa alla religione.
Il diritto di avvalersi o meno di tale insegnamento va espressamente esercitato all’atto
dell’iscrizione e non può assolutamente essere modificato nel corso dell’anno.
Gli studenti non debbono abbandonare l’edificio scolastico
Qualora lo studente scelga di allontanarsi o assentarsi dall’edificio
scolastico, la dichiarazione va fatta dall’avente diritto e cioè:
a) direttamente dallo studente, se maggiore degli anni 18;
b) direttamente dallo studente, anche se minore, che frequenti un istituto di
scuola secondaria superiore (legge 18.06.1986, n.281), ma in questo caso
occorre che la dichiarazione sia controfirmata dal genitore o da chi
esercita la potestà.
Gli alunni che decidono di dedicarsi a libera attività di studio e/o ricerca
senza assistenza di personale docente si recano in biblioteca, nella sede centrale, e
nelle aule a ciò destinate, nelle sedi succursali, se possibile.
Attività didattiche complementari ed integrative
1. Passerelle
Le passerelle nascono dalla necessità di accogliere e facilitare il percorso formativo, all’interno dei
nostri Licei, di studenti che, all’interno del primo biennio di istruzione secondaria di 2°grado,
provengono per trasferimento da altra scuola o da altro indirizzo di studio.
Il consiglio di classe individua le discipline che lo studente non ha inserito nel suo percorso di studi
e programma dei recuperi mirati. Questi sono svolti nella maggior parte dei casi in orario
curricolare e, talvolta, in orario pomeridiano, ferma restando la disponibilità finanziaria, per
permettere allo studente un inserimento facilitato nel nuovo percorso formativo.
2. Esami di integrazione e di idoneità
Gli alunni, che invece effettuano il passaggio da un indirizzo all’altro o che chiedono l’accoglienza
nella nostra scuola nel secondo biennio di istruzione secondaria di 2° grado, dovranno sostenere un
esame a settembre su quelle discipline previste nel nostro Liceo ma non presenti nel proprio
percorso di studio di origine.
2.Recupero dei debiti formativi
Il recupero dei debiti formativi10 è responsabilità degli studenti ai quali spetta anche
l'obbligo di saldare il debito, attraverso la partecipazione alle attività didattiche organizzate dalla
scuola. Tali attività, ossia i criteri, i tempi e le modalità degli interventi finalizzati al recupero,
vengono indicati all’inizio dell'anno scolastico dal Collegio dei docenti e dai Consigli di classe, i
quali altresì programmano tutte le attività di sostegno mirate all’eliminazione delle carenze e alla
promozione del successo formativo. Il saldo del recupero in ciascuna disciplina compete al docente
della materia, mentre i Consigli di classe, mantengono la responsabilità didattica di indicare la
natura delle carenze, gli obiettivi delle attività di recupero, la verifica dei risultati ai fini del saldo
del debito. Contestualmente agli scrutini di febbraio la scuola organizza, compatibilmente con le
risorse a disposizione, gli interventi di recupero. Al termine di queste attività vengono effettuate le
verifiche intermedie il cui esito è comunicato alle famiglie. Qualora i genitori non intendano
avvalersi dell’iniziativa di recupero organizzata dalla scuola, debbono comunicarlo per iscritto alla
scuola stessa, fermo restando l’obbligo per lo studente di sottoporsi alle verifiche intermedie.
Durante gli scrutini di giugno, laddove si riscontri l’insufficienza in una o più discipline, i
Consigli di classe sospendono la formulazione del giudizio finale e inviano gli studenti alle attività
di recupero, programmate per il mese di luglio. Gli stessi Consigli di Classe, in sede d’integrazione
dello scrutinio finale, procedono alla formulazione del giudizio definitivo, con eventuale
indicazione del credito formativo conseguito.
Tutte le decisioni assunte dai Consigli di classe (discipline insufficienti, voti riportati allo
scrutinio, interventi di recupero, tempi e modalità delle verifiche finali), hanno immediata e
tempestiva comunicazione alle famiglie.
Gli alunni che riportano debiti formativi sono tenuti a saldare il debito secondo le modalità
di seguito indicate.
Recupero mediante studio autonomo: rivolto agli alunni che presentano insufficienze
non gravi dovute a motivazioni varie (saltuaria partecipazione, assenze per motivi di salute etc.) e
10 circ. MPI 175/98 Decreto Ministeriale di riferimento n.
2007, alla Circolare Ministeriale n. 92 del 5 novembre 2007.
42 del 22 maggio 2007, al Decreto Ministeriale n. 80 del 3 ottobre
comunque tali da consentire un percorso di recupero individuale.
Le verifiche dei risultati vengono effettuate in orario curricolare dal docente della disciplina.
Recupero in orario curricolare: destinato alle classi la cui percentuale degli alunni che
presentano insufficienze gravi (voto di profitto uguale o inferiore a quattro in più di una disciplina)
sia prossima o pari al 50%; si svolge in orario curricolare e corrisponde alla fase di pausa didattica.
Le verifiche dei risultati vengono effettuate in orario curricolare dal docente della disciplina.
Validità anno scolastico
In base al DPR 122/2009 “Regolamento per il coordinamento delle norme sulla valutazione degli
alunni” e alla C.M. 20 del 4 marzo 2011, “Validità dell’anno scolastico per la valutazione degli
alunni nella scuola secondaria di primo e secondo grado”, artt. 2 e 14 DPR 122/2009, salvo
 gravi motivi di salute adeguatamente documentati;
 terapie e/o cure programmate;
 donazioni di sangue;
 partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute
dal C.O.N.I;
 adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il
sabato come giorno di riposo (cfr. Legge n. 516/1988 che recepisce l’intesa con la
Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno; Legge n. 101/1989 sulla regolazione dei
rapporti tra lo Stato e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sulla base dell’intesa
stipulata il 27 febbraio 1987) e per Delibera del Collegio dei Docenti, verbale n. 4 del 9
maggio 2011;
 gravi e comprovate motivazioni di carattere personale e familiare.
Occorre che gli alunni non superino il sotto indicato tetto di assenze perché sia considerato valido
l’anno scolastico.
PRIMO BIENNIO
27 ORE
SECONDO BIENNIO
ANNO 30 ORE
SETTIMANALI
SETTIMANALI
BIENNIO E TRIENNIO
MONTE
Ore
annuali
¾
presenze
891 ore
990
1188
668
742
891
¼
assenze
223
248
297
E QUINTO
LICEO
INTERNAZIONALE
36
ORE SETTIMANALI
Il calcolo delle ore di assenze annuali viene computato su 33 settimane di lezione per anno
scolastico.
La Valutazione
La valutazione degli alunni11 costituisce uno degli elementi fondanti della progettazione
curricolare, risultando lo strumento primario che consente la misurazione dell’efficacia delle azioni
intraprese e l’applicazione delle funzioni regolatrici necessarie.
Il processo valutativo coinvolge gli alunni e i docenti e si realizza secondo le norme
dell’oggettività, dell’equità e della trasparenza.
Essa tiene conto della situazione di partenza degli allievi, dei condizionamenti operati
dall’ambiente, del grado di preparazione conseguita in termini di conoscenze, abilità e competenze.
I docenti, allo scopo di assicurare l’omogeneità e l’obiettività della valutazione, adottano
collegialmente i criteri comuni che definiscono con precisione la corrispondenza tra voti e livelli di
conoscenze e competenze: i Dipartimenti definiscono e declinano i livelli essenziali di conoscenze e
competenze concorrenti alla valutazione intermedia e finale, i Consigli di classe verificano che le
prestazioni degli alunni siano adeguate ai livelli minimi disciplinari indispensabili per il passaggio
alla classe successiva.
Poiché la valutazione assume diverse funzioni a seconda dei diversi momenti del processo
formativo nei quali viene effettuata, si evidenziano i momenti fondamentali di questo processo: la
valutazione in ingresso, la valutazione formativa periodica, la valutazione sommativa intermedia e
finale.
La valutazione periodica
Per quanto riguarda il secondo ciclo di istruzione vengono utilizzate come parametro di
riferimento, ai fini del rilascio della certificazione di cui all'articolo 4 del decreto MPI 22 agosto
2007, n. 139, le conoscenze, le abilità e le competenze di cui all'allegato del medesimo decreto. DPR
11 Per quanto riguarda il secondo ciclo di istruzione vengono utilizzate come parametro di riferimento, ai fini
del rilascio della certificazione di cui all'articolo 4 del decreto MPI 22 agosto 2007, n. 139, le conoscenze, le
abilita' e le competenze di cui all'allegato del medesimo decreto. DPR n. 122 del 22 giugno 2009, art. 8.
La certificazione finale ed intermedia, già individuata dall'accordo del 28 ottobre 2004 sancito in sede di
Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, per il riconoscimento
dei crediti formativi e delle competenze in esito ai percorsi di istruzione e formazione professionale, e'
definita dall'articolo 20 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226. La certificazione relativa agli esami di
Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado e‘ disciplinata dall'articolo 6
della legge 10 dicembre 1997, n. 425, e successive modificazioni. Le certificazioni delle competenze
concernenti i diversi gradi e ordini dell'istruzione sono determinate anche sulla base delle indicazioni
espresse dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (INVALSI) e delle principali
rilevazioni internazionali”.
n. 122 del 22 giugno 2009, art. 8.
La certificazione finale ed intermedia, già individuata dall'accordo del 28 ottobre 2004 sancito in
sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, per il
riconoscimento dei crediti formativi e delle competenze in esito ai percorsi di istruzione e
formazione professionale, è definita dall'articolo 20 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226.
La certificazione relativa agli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di
secondo grado è disciplinata dall'articolo 6 della legge 10 dicembre 1997, n. 425, e successive
modificazioni. Le certificazioni delle competenze concernenti i diversi gradi e ordini dell'istruzione
sono determinate anche sulla base delle indicazioni espresse dall'Istituto nazionale per la
valutazione del sistema di istruzione (INVALSI) e delle principali rilevazioni internazionali”.
La valutazione periodica formativa interessa gli studenti che frequentano tutti i cinque anni
di corso. Registra in itinere i livelli di apprendimento degli alunni e costituisce un fondamentale
strumento regolativo delle procedure adottate prevedendo l’adozione di strategie di recupero. In
questa fase ogni alunno è chiamato a considerare, con la guida del docente, i progressi compiuti e/o
riflettere sul mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati. I docenti individuano gli strumenti
funzionali alla verifica degli obiettivi prefissati per la propria disciplina.
La valutazione sommativa intermedia e finale
La valutazione sommativa intermedia e finale verifica il raggiungimento degli obiettivi
formativi ed ha quindi funzione di valutazione complessiva ai fini dell’ammissione alla classe
successiva. Tale forma di valutazione concerne il processo di apprendimento e la maturazione delle
competenze acquisite a livello globale.
Ha anche funzione comunicativa per gli alunni e le famiglie.
Per gli studenti della classe quinta, la valutazione finale è decisiva ai fini dell’ammissione
all’Esame di Stato.
Criteri generali di valutazione finale per tutte le classi
In questa sede, avuto riguardo alle norme vigenti e all’autonomia decisionale di ogni singolo
docente, si verifica il raggiungimento degli obiettivi minimi indispensabili per il passaggio alla
classe successiva.
Costituiscono principi imprescindibili della valutazione i seguenti indicatori:
 evoluzione del processo insegnamento/apprendimento dal momento iniziale a
quello finale;
 correttivi e strategie di recupero e sostegno;
 acquisizione degli obiettivi disciplinari specifici;
 acquisizione delle conoscenze e delle competenze;
 la frequenza assidua12 e la partecipazione attiva alla vita della scuola.
La valutazione ai fini dell’ammissione all’Esame di Stato13
Possono essere ammessi all’Esame di Stato solo gli studenti che abbiano conseguito una
12 Per l’ammissione alla classe successiva o all’Esame di Stato, ai sensi dell’art.14 comma 7, DPR n.122,
22/06/09, è necessaria la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato.
13 L’ammissione all’Esame di Stato è disciplinata dall’art.6, comma 1, del DPR n.122/09, il quale dà
attuazione regolamentare alle disposizioni di cui al Decreto Legge n.137/08 convertito in Legge n.169/08
(modificante e integrante in materia di ammissione la Legge n.1 del 11 gennaio 2007)
votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna materia dell’ultimo anno del corso di studi. Di
conseguenza, una valutazione non sufficiente anche in una sola materia porterà a formulare un
“giudizio di non ammissione”.
Ancora: non è ammesso all’Esame di Stato lo studente che nell’arco dell’anno scolastico
non ha rispettato la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato e che non si
trovi in una delle condizioni di deroga previste dallo stesso articolo e deliberate dal Collegio dei
Docenti14.
L’abbreviazione per merito
L’abbreviazione di un anno per merito15 viene consentita agli studenti che, oltre ad aver
riportato, nello scrutinio finale della penultima classe, non meno di otto decimi in ciascuna
disciplina, hanno seguito un corso regolare di studi riportando una votazione non inferiore a sette
decimi in ciascuna disciplina negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo, senza
essere incorsi in ripetenze .
L’alunno, che si trova in tale condizione, nello scrutinio finale del penultimo anno e dei due
anni precedenti, deve avere riportato una valutazione del comportamento non inferiore a otto
decimi16.
I criteri di attribuzione del voto di condotta
Il voto di condotta contribuisce alla media aritmetica dei voti.
Il Consiglio di Classe può esprimere una valutazione negativa del comportamento dello
studente attribuendogli un voto inferiore alla sufficienza. In questo caso la valutazione del
comportamento comporta la non ammissione automatica dello stesso al successivo anno di corso o
all’esame conclusivo del ciclo di studi17.
I criteri di assegnazione del credito scolastico e del credito formativo
Il Consiglio di Classe, in sede di scrutinio finale, procede all’attribuzione del credito
scolastico utilizzando le tabelle predisposte dal MIUR.
L’attribuzione del credito è altresì motivata dall’assiduità nella frequenza, l’interesse e la
partecipazione al dialogo educativo. Si allega al presente documento la tabella con le bande di
oscillazione ed i punti di credito corrispondenti.
Il credito scolastico può essere integrato con il credito formativo nel rispetto della
normativa vigente da attribuirsi in sede di scrutinio finale.18
Monitoraggio e valutazione d’Istituto
14 DPR 122/09, art.14, comma 7
15 Legge n.1 del 11 gennaio 2007
16 DPR n.122 del 22 giugno 2009
17 DPR n.122/09, art. 7
18 DM del 24 febbraio 2000
Premessa
Il sistema scolastico attualmente deve confrontarsi e rapportarsi non solo con contenuti, saperi,
esperienze e metodologie utilizzate ma soprattutto con la qualità del servizio offerto, in quanto
oggetto di valutazione interna ed esterna. Tale esigenza compare nel DM 22 agosto 2007, che
definisce i rapporti tra conoscenze e competenze nei diversi assi culturali ( linguaggi, matematico,
scientifico-tecnologico, storico-sociale) e i soggetti che debbono innovare e gestire il processo
didattico.
Il compito dell’Istituzione scolastica, affinché la valutazione sia efficace ed incisiva, consiste sia
nello stendere piani di studio in cui vengano definiti i processi di apprendimento per competenze,
sia promuovere una cultura della valutazione tramite percorsi didattici coerenti, che prevedano
non solo il recupero delle carenze ma anche la valorizzazione delle eccellenze.
L’8 marzo 2013 è stato istituito il Regolamento che disciplina il Sistema Nazionale di
Valutazione delle scuole pubbliche e delle istituzioni formative accreditate dalle Regioni. Il
Regolamento ha concluso il suo iter di approvazione avviato il 24 agosto 2012, data in cui è stato
presentato in 1° lettura al CdM, dopo aver superato tutti i passaggi prescritti dall’art.17, comma 2,
della legge n. 400/88. Dal sito del MIUR: “Il Regolamento dà attuazione alla delega conferita al
Governo con il decreto legge n.225 del 2010 convertito in legge n.10 del 2011 e costituisce un
rilevante passo avanti nel percorso cominciato con il decreto legislativo 286 del 2004. Il S.N.V. si
impianta sull’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione)
che predispone tutti gli adempimenti necessari per l’autovalutazione e la valutazione esterna delle
scuole, sull’Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), che può
supportare le scuole nei piani di miglioramento, su un contingente di Ispettori definito dal Ministro
che ha il compito di guidare i nuclei di valutazione esterna. L’Invalsi ha anche il coordinamento
funzionale dell’S.N.V.”
Il sistema così strutturato, congiungendo la valutazione interna con l’esterna, offre alla scuola
adeguati strumenti, potendo avvalersi dell’Indire come supporto, per migliorare le performance. Si
ricorda che il compito dei valutatori esterni, riconducibili a due tipologie, ossia ispettivo e di
gestione e valutazione della scuola, è il controllo dell’autovalutazione e la sua valorizzazione. In
questo ottica sta acquisendo sempre più importanza l’ipotesi di utilizzare l’indicatore di Valore
Aggiunto con finalità di accountability educativa. Tale scelta nasce nel 2008 quando il MIUR ha
incaricato l’Invalsi di rilevare, attraverso la somministrazione di test standardizzati, il Valore
Aggiunto che ciascuna scuola consegue in termini di accrescimento dei livelli di apprendimento
degli alunni, per conoscere e rilevare sia le potenzialità che le criticità. Dall’anno scolastico 20102011 è ormai obbligatoria la somministrazione di una prova scritta a carattere nazionale, elaborata
dall’Invalsi, per l’Italiano e la Matematica. La finalità delle prove è la valutazione del sistema
scolastico e degli apprendimenti degli studenti. Le prove sono stese rispetto al Quadro di
riferimento elaborato dall’Invalsi nel quale vengono definititi e declinati gli aspetti di conoscenze e
competenze.
La Direttiva 18 settembre 2014(Circolare n. 47 del 21 ottobre 2014), Priorità strategiche del
Sistema Nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014-15, 2015-16 e 2016-17
La Direttiva individua per gli anni scolastici 2014-15, 2015-16 e 2016-17:
a) le priorità strategiche della valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione, che
costituiscono il riferimento per le funzioni di coordinamento svolte dall'INVALSI;
b) i criteri generali per assicurare l'autonomia del contingente ispettivo;
c) i criteri generali per la valorizzazione delle scuole del sistema scolastico nazionale, statali e
paritarie, nel processo di autovalutazione.
Dall’anno scolastico 2014-15 al 2016-17, nelle istituzioni scolastiche sarà progressivamente
introdotta la valutazione del sistema educativo di istruzione. La valutazione, finalizzata al
miglioramento della qualità dell' offerta formativa e degli apprendimenti, ha come priorità
strategica:
 ridurre la dispersione e l’insuccesso scolastico;
 ridurre le differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli
studenti;
 rafforzare le competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza;
 valorizzare gli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro.
Il MIUR e l’INVALSI hanno steso un rapporto, per favorire il processo di autovalutazione nelle
scuole, articolato in 5 sezioni:
1. Contesto e risorse
2. Esiti
3. Processi
4. Il processo di autovalutazione
5. Individuazione delle priorità
Le fonti dei dati per la stesura del RAV sono:
 Scuola in chiaro (MIUR)
 Dati prove (INVALSI)
 Questionario scuola (INVALSI)
 Questionario studenti, genitori, insegnanti (INVALSI)
 Informazioni in possesso della scuola
I tempi
2014-2015: Autovalutazione ( riguarda tutte le scuole)
2015-2016:
a. Valutazione esterna
b. Azioni di miglioramento delle scuole
2016-2017
a. Valutazione esterna
b. Azioni di miglioramento delle scuole
c. Rendicontazione sociale
Dopo aver esaminato:

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante Regolamento sul S.N.V. in materia di
Istruzione e Formazione ( 08 marzo 2013) ( Allegato 1)

circolare ministeriale 89 del 18 ottobre 2012 valutazione periodica degli apprendimenti; in essa il
Direttore generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica fornisce indicazioni
operative per la valutazione degli apprendimenti nella secondaria superiore con particolare riferimento
alle classi prime, seconde e terze coinvolte nel riordino voluto dall'ex Ministro Gelmini;

circolare ministeriale 94 del 18 ottobre 2011 valutazione periodica degli apprendimenti;

Secondo ciclo d’istruzione: DM 7 ottobre 2010, n.211, “ Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi
specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi
previsti per i percorsi liceali”;

decreto presidente della repubblica 122 del 22 giugno 2009 regolamento valutazione;

decreto ministeriale 139 del 22 agosto 2007 regolamento adempimento obbligo di istruzione;

articolo 25 comma 2 D. Lgs.165/01;

articoli 4 e 5 D.P.R. 275/99;

criteri generali del P.O.F. art. 3 D.P.R. 275/99;
si propongono le seguenti modalità generali per la valutazione dei nostri Licei:
1) La valutazione deve essere intesa come elemento fondante e permanente della gestione e
organizzazione dell’istituto, in quanto consente di:
a. definire gli obiettivi, dopo un’analisi precisa e puntuale dei punti di forza e di debolezza,
da inserire negli adempimenti istituzionali;
b. valutarne il conseguimento.
2) Integrare la valutazione interna con quella esterna, avvalendosi sia dei dati
dell’Invalsi, dell’Indire, della Scuola in chiaro che di quelli interni, entrambi i dati devono
essere oggetto di riflessione di tutto il personale docente, al fine di acquisire il più possibile
una valutazione ampia ed articolata, che costituisca il substrato di una analisi prettamente
qualitativa del processo. Si ritiene opportuno per la valutazione e l’autovalutazione della
scuola la raccolta di dati e l’utilizzo di diversi strumenti.
Nel rispetto di quanto deciso dal MIUR, i dati debbono essere resi pubblici affinché il
territorio e le famiglie conoscano le performance della scuola.
Si propone per la valutazione d’Istituto.
Conoscere, prima dell’inizio dell’anno scolastico, i risultati conseguiti dagli alunni negli scrutini
terminali dell’anno precedente e qualsiasi altro indicatore, spendibile per una più articolata
conoscenza della realtà scolastica, rappresenta una necessaria procedura per individuare i punti di
forza e di debolezza dell’Istituto. Tale prassi si inserisce nel quadro, ormai più che decennale a
livello europeo, inerente la questione della verifica della qualità dell’offerta formativa, basata
sull’analisi delle performance scolastiche. Così operando il controllo dell’output si focalizza sulla
variabile atta a garantire un’effettiva qualità dell’offerta, in quanto il lavoro sui dati costituisce il
terreno di coltura su cui articolare le proposte. Tuttavia si ritiene che limitarsi ad una mera analisi
quantitativa potrebbe essere riduttivo, per questo motivo si suggerisce, oltre all’analisi dei dati, la
definizione dei processi e delle procedure per verificare la loro realizzazione.
Per stendere un piano di lavoro fruttuoso, si propone l’utilizzo di indicatori già sperimentati. Il
sistema è stato progettato basandosi su un’ampia letteratura nazionale ed internazionale e seguito
nella sua messa in opera e attuazione da un comitato di esperti interni ed esterni alle scuole.
Lo schema verte su quattro categorie: il contesto, le risorse, i processi ed il prodotto. Per ognuna di
queste vengono specificate alcune aree di attività; per ogni area vengono prospettati gli indicatori
ed il criterio di utilizzo. Si precisa che il modello proposto può essere implementato con ulteriori
indicatori e la sua pianificazione deve essere condivisa dai soggetti interessati.
Analisi del contesto
 Offerta culturale, formativa e socio economica del territorio.
 Numero alunni, pendolarismo, qualità dell’istruzione precedente, alunni diversamente
abili ed alunni stranieri.
Obiettivi specifici
 Miglioramento offerta formativa.
 Raggiungimento obiettivi di sistema.
 Miglioramento della qualità del servizio.
 Conoscenza del territorio, con particolare riferimento a:
a. biblioteche
b. luoghi di aggregazione
c. possibilità di accesso a cinema, teatro ecc.
Processi di Istituto
1. Progettazione e strutturazione della scuola.
2. Partecipazione attiva degli organi collegiali (Collegio, Comitato tecnico –scientifico,
Dipartimenti, C.d.C.).
3. Coinvolgimento delle famiglie.
4. Uso degli spazi e dei servizi scolastici.
Risorse
 Finanziarie
 Umane
 Strutturali.
E’ necessario conoscere le risorse a disposizione della scuola e definirne l’utilizzo, rispetto alle
esigenze didattiche e al miglioramento dell’offerta formativa, per migliorare l’efficienza e
l’efficacia della scuola.
Processi di classe
 Organizzazione didattica e tempo scuola.
 Uso dei libri di testo e di materiali didattici.
 Sperimentazione e innovazione.
 Valutazione degli alunni.
E’ necessario nello specifico definire gli obiettivi da conseguire e stendere un piano che
preveda le azioni e le condizioni per il loro raggiungimento.
a. Sviluppare il piano, ossia definire e rendere operative le strategie più consone rispetto alle
situazioni individuate per giungere ad una personalizzazione, laddove necessario, dei
percorsi di apprendimento, lavorando nel contempo per
collaborazione tra docenti.
favorire l’effettiva e reale
b. Definire i tempi di attuazione dei piani di lavoro predisposti in sede dipartimentale o nelle
riunioni per assi culturali.
c. Organizzare verifiche in comune (test d’ingresso, prove di verifica comune, lavorare sugli
stessi nuclei fondanti ecc.)
d. Valutare i risultati per verificarne il conseguimento parziale o totale, al fine di appurare
l’efficacia dei metodi e degli strumenti adottati e/o dei fattori causa del non raggiungimento
degli obiettivi.
e. Eventuale revisione del piano di lavoro per eliminare i punti di criticità.
Risultati attesi
a. Adeguati livelli di apprendimento.
b. Raggiungimento delle competenze previste.
c. Regolarità del percorso scolastico.
d. Successo scolastico e crescita personale degli alunni.
e. Livello di gradimento dell’utenza.
Si prevede una valutazione periodica o quadrimestrale volta a conoscere i risultati
d’apprendimento e il grado di soddisfazione degli alunni rispetto al loro apprendimento e
all’ambiente di apprendimento.
Chiarezza della valutazione e trasparenza nella comunicazione
E’ compito della scuola individuare e pubblicizzare le modalità e i criteri di valutazione degli
alunni, di riconoscimento dei crediti e di recupero dei debiti scolastici, riferiti ai percorsi dei singoli
alunni (art. 4 Dpr 275/99) nel rispetto della normativa nazionale.
Le date delle valutazioni quadrimestrali e conclusive vengono proposte dal Dirigente Scolastico
previa consultazione del Collegio dei docenti.
I consigli di classe (con gli eventuali docenti di sostegno, che partecipano a pieno titolo agli scrutini
con diritto di voto per tutti gli alunni della classe, art. 315, comma 5 del T.U.; con gli insegnanti di
religione cattolica, che possono esprimere un giudizio solo per gli alunni avvalentesi), nel rispetto
dei criteri fissati dal Collegio dei docenti, formulano i giudizi e assegnano i voti di profitto e di
condotta, secondo "i criteri di cui alle norme dell'art. 78 e dell'art. 79 del R.D. 4.5.1925, n. 653,
sostituito dall'art. 2 del R.D. 21.11.1929, n. 2049, nonché, per la parte relativa all'incidenza del voto
di condotta, le norme di cui al Dpr n. 249/1998".
Nel caso di alunni con una o più insufficienze non gravi in una o più discipline, tali da non
determinare una carenza nella preparazione complessiva, il Consiglio di classe, prima
dell'approvazione dei voti, sulla base di parametri valutativi stabiliti preventivamente, procede ad
una valutazione che tenga conto:
a - della possibilità dell'alunno di raggiungere gli obiettivi delle discipline interessate nell'anno
scolastico successivo, accertando il superamento delle carenze riscontrate (debito formativo);
b - della possibilità dell'alunno di seguire in modo proficuo l’anno successivo.
Il C.d.c. inserisce tra gli indicatori di valutazione qualsiasi attività didattica extracurricolare
autorizzata dal Collegio docenti.
La valutazione: gli alunni
“Si richiama a questo proposito il diritto di ciascun alunno ad una valutazione trasparente e
tempestiva”, ( circolare ministeriale 89 del 18 ottobre 2012, riprende il DPR 249/98 Statuto delle
Studentesse e degli Studenti della Scuola Secondaria, art.2, comma 4), basata sulle verifiche
intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico “che devono essere coerenti
con gli obiettivi di apprendimento previsti dal piano dell’offerta formativa, definito dalle istituzioni
scolastiche ai sensi degli articoli 3 e 8 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n.
275”.
La valutazione deve essere trasparente, formativa, proattiva e attivare l’autovalutazione.
Valutare, ossia l’attribuire valore alle performance dell’allievo, si configura come:
 “confrontare una situazione osservata con una attesa”;
 “assegnare significato agli esiti di tale confronto”;
 “ricostruire i processi che hanno portato a tali esiti”;
 “attribuire valore a tali esiti sulla base di un sistema di riferimento”
 “assumere decisioni operative sulla base di tali esiti” ( R.Trinchero, Valutare
l’apprendimento nell’e-learning. Dalle abilità alle competenze, Trento, Erickson, ,pp.4748, 2006)
I criteri di valutazione sono pubblici e il discente deve essere informato del collegamento fra
obiettivi e valutazione sia in relazione alla disciplina sia a ciascun modulo.
PARTE TERZA:
Progetti e attività di arricchimento dell’offerta formativa
La nostra scuola ha una tradizione che, seppur da un posto centrale all’attività didattica
curriculare, investe molte risorse in progetti (dei quali si allega relativa progettazione) e
attività di arricchimento dell’offerta formativa. Quelli proposti per quest’anno scolastico
sono:

1. Progetti finalizzati al benessere degli alunni:
 CIC.......................................................................................................................................
2. Progetti che prevedono esperienze di lavoro:
 Progetto Alternanza Scuola-lavoro................................................................................
3. Progetti per approfondire e certificare la conoscenza delle lingue
 Certificazioni linguistiche interne ed esterne................................................................

Intercultura....................................................................................................................
4. Progetti e attività culturali:
 Viaggi d’istruzione e Stage all’estero
 Conferenze e dibattiti, spettacoli teatrali e cinematografici
 Biblioteca di Istituto
5. Progetti musicali, teatrali e coreutici:
 Corale Scolastica M. di Castelvì
Calendario Scolastico
Il calendario scolastico segue le indicazioni fissate annualmente dalla Giunta
Regionale della Sardegna.
Il Regolamento sull’Autonomia dà al Consiglio di Istituto, nel rispetto di
quanto disposto dall’art. 21 della L. 59/97, la facoltà di decidere in merito
all’adattamento del calendario scolastico in concomitanza di particolari circostanze
che consiglino la sospensione dell’attività didattica, tenendo presente che il
numero minimo di giorni di effettiva attività didattica perché l’anno scolastico sia
valido è di 200 giorni.
La data per gli esami di Stato è, invece, fissata dal MIUR.
La scansione oraria
Per l’Anno Scolastico i n c o r s o , 2014/2015, i l “ M a r g h e r i t a d i
C a s t e l v ì ” ha definito la seguente scansione oraria dell’attività mattutina per
le classi del Liceo sistemate nella sede centrale e nelle sedi staccate.
Sede centrale
Tutte le classi
Sede centrale
Liceo
Internazionale
1 ora
2 ora
3 ora
Intervallo
4 ora
5 ora
6 ora
8,20-9,20
9,20-10,20
10,20-11,10
11,10-11,25
11,25-12,20
12,20-13,20
8,20-9,20
9,20-10,20
10,20-11,10
11,10-11,25
11,25-12,20
12,20-13,10
13,10-14,00
Sede via de
Carolis e via
Istria
1 ora
2 ora
3 ora
Intervallo
4 ora
5 ora
Tutte le classi
8,30-9,30
9,30-10,30
10,30,11,20
11,20-11,35
11,35-12,30
12,30-13,30
Assegnazione delle sezioni ai diversi plessi
Considerato lo straordinario incremento delle classi assegnate in organico di fatto – che
ammontano a 65- e la contemporanea chiusura del plesso della Scuola media n.2, privo delle
certificazioni per la sicurezza, le sezioni non hanno potuto seguire il principio della rotazione per
mancanza di spazi.
L’amministrazione Provinciale, mancando ai propri doveri, non ha assegnato ai nostri Licei uno
stabile adeguato, sebbene questo fosse disponibile. Questa situazione è stata denunciata dal
Dirigente Scolastico alla Procura della Repubblica.
Succursale via Istria
Scienze Umane opzione Economico- Sociale, 1prima classe di Scienze umane, il corso L
Totale classi n.14
Succursale ex Istituto Commerciale, via De Carolis,
Corso P ESABAC +corso Q
Totale classi n.9
Nella sede centrale di via Manno sono pertanto alloggiate in condizioni estreme per la sicurezza e
per la vivibilità ben 43 classi, 13 oltre la capienza massima, di conseguenza è stato necessario
acquisire tutti gli spazi disponibili come l’Aula magna, la sala professori , le aule nel sotterraneo e i
laboratori, per poter svolgere le lezioni.
Vista la situazione, le norme sulla sicurezza vengono disattese così come la possibilità di attuare
percorsi didattici adeguati.
Dal quadro su descritto si comprende come tutto ciò si rifletta negativamente sulla didattica e
sull’inserimento dei diversamente abili.
Il Dirigente per sanare questa condizione si è rivolto sia alle autorità competenti: Comune,
Provincia, Direzione Regionale, Tribunale , ASL, Vigili del Fuoco sia ai massa media come
giornali e televisioni.
Nonostante i pareri e le relazioni acquisite, la Provincia e la Direzione Regionale hanno ignorato le
esigenze e i problemi del Liceo Castelvì, che ha continuato comunque a lavorare e, seppur
riducendo l’ampliamento dell’offerta formativa, ha tuttavia mantenuto lo standard grazie alla
elevata professionalità della componente scolastica e alla disponibilità delle famiglie e degli
Studenti.
Laboratori Linguistici
Le aule sono complete di collegamento internet, un pc per ciascun allievo,
videoproiettore, lavagna LIM, per lo studio e l’approfondimento di quattro lingue
straniere: Inglese, Francese, Tedesco,Spagnolo
Laboratori scientifici
A supporto dello studio della chimica, della biologia e della fisica intervengono tre
distinti laboratori, quello di chimica, quello di biologia, forniti delle necessarie
attrezzature e quello di fisica che annovera anche un antico e prezioso patrimonio di
strumentazioni.
Palestre
Adeguatamente fornite di attrezzature ginniche ed idonee alla pratica dei principali
giochi sportivi. Per lo svolgimento delle attività programmate dagli insegnanti viene
inoltre utilizzato il cortile interno del Liceo.
Aula coreutica
Moderna aula, con pavimentazione in vinilico multistrato espanso rinforzato
“Pavinil Activity”, parete a specchio, sbarre e impianto stereo
Bibliomediateca
Biblioteca ricca di testi e collezioni di riviste di vario genere. Si conservano infatti
volumi e collezioni di pregio e antiche edizioni , dotata inoltre di moderne attrezzature
informatiche per il collegamento ad internet, postazioni per la lettura e lo studio.
Altri servizi
 Sito Internet del “Margherita di Castelvì”
www.liceocastelvi.it
Staff di Presidenza [email protected]
 Libri in Comodato d’uso
Informazioni utili
Accesso agli atti e trasparenza
L’accesso agli atti relativi alla carriera degli alunni e dei candidati ai vari
esami, compresi quelli degli elaborati scritti, degli scrutini e degli esami, sono
oggetto di diritto di accesso di chi via abbia interesse, ai sensi della legge 7 agosto
1990, n. 241, per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti, non
necessariamente connesse a ricorsi.
Tale diritto si esercita, su richiesta verbale o scritta non assoggettabile a
imposta di bollo, mediante esame e visione degli atti, senza alcun pagamento o
con il rilascio di copie informi con rimborso del costo della produzione come
previsto dalla C.M. 25 maggio 1993, n. 163.
L’accesso è consentito, secondo una recente disposizione del MIUR, a seguito
di parere di merito del Ministero della Giustizia, anche ai genitori separati non
conviventi o divorziati non affidatari, ai quali viene riconosciuto il potere di
esercitare il diritto di seguire il figlio nel percorso scolastico.
Privacy
Nel rispetto della legge 31 dicembre 1996, n. 675 tutti i dati personali degli
alunni sono protetti, utilizzati e trasmessi agli uffici dell’Amministrazione e delle
Università solo a fini scolastici e di progressione negli studi. Si ricorda che il Garante
della Privacy, il 6 settembre 2011, ha fornito una guida sulla corretta applicazione
della normativa in materia di protezione dei dati personali all'interno delle scuole.
(http://iostudio.pubblica.istruzione.it/web/guest/diritti_e_doveri)
Sempre nel rispetto della predetta legge tutti gli archivi informatici e i dati
sensibili sono stati messi in sicurezza e ad essi possono accedere solo le persone
incaricate e responsabili di specifici settori negli uffici scolastici.
Divieto di fumo
E’ severamente vietato fumare ai sensi d e l l a Normativa aggiornata al 12 novembre 2013 sul
divieto di fumo nei locali pubblici. LEGGE 128 del 8/11/2013 (GU Serie Generale n.264 del 11-112013), che all'articolo 51 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, dopo il comma 1 , inserisce il seguente:
«1-bis. Il divieto di cui al comma 1 è esteso anche alle aree all'aperto di pertinenza delle istituzioni
del sistema educativo di istruzione e di formazione». Si ricorda inoltre l'articolo 4, lettera b, della
direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 14 dicembre 1995, pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale n. 11 del 15 gennaio 1996.
Nei confronti dei contravventori si applicheranno le sanzioni amministrative
previste dalla legge vigente.
Il divieto è segnalato da appositi cartelli regolamentari collocati in tutte le zone
dei diversi plessi scolastici dell’Istituto.
Sicurezza
Il piano dei rischi e della sicurezza è stato redatto da un professionista
esterno nominato Responsabile dei Servizi Prevenzione e Protezione, sotto la cui
direzione e vigilanza vengono eseguite nel corso dell’anno scolastico prove di
evacuazione.