DIDATTICA DELLA BIOLOGIA 2B – ESPERIENZE E CONOSCENZA DEI VIVENTI Programma per gli studenti non frequentanti 2010-2011 Osservare i viventi mentre fanno qualche cosa, seguirne le trasformazioni anche quotidiane è un’esperienza insostituibile ai fini di un apprendimento migliore e duraturo e imprescindibile per il superamento dell’esame di “Didattica della Biologia 2B”. Gli studenti non frequentanti hanno due possibilità: - partecipare al corso online, che offre la possibilità di interagire, in appositi forum di discussione, con i compagni e con i docenti. - Seguire questo programma d’esame che prevede lo svolgimento di alcune attività di tipo osservativo, descrittivo e interpretativo e lo studio di alcuni testi e proposte didattiche. 1. Seguendo i protocolli riportati di seguito svolgere: l’attività cellule l’attività ecosistema un’attività a scelta tra: semi, talee, radici un’attività a scelta tra insetti e tre animali a confronto. 2. Annotare le osservazioni che ne derivano in un diario di bordo, cercando di descrivere le situazioni nel modo più completo possibile. 3. Studiare i seguenti capitoli di libri e articoli e Estrarre da ciascuno di essi gli aspetti didattici e gli argomenti di biologia sottesi e annotarli nel diario di bordo: - D. Furlan (2004): Piccoli vegetali. Carocci Editore, Roma (primi tre capitoli, pp. 7-54). - D. Furlan (2005): Piccoli animali. Carocci Editore, Roma (primi tre capitoli, pp. 7-72). - E. Falchetti, S. Caravita (2004): A scuola di animali. Pensieri a confronto per un nuovo rapporto. Franco Muzzio Editore, Roma. Capitoli: A. Gambini, Imparare dal rapporto con organismi vivi (pp. 159-171). P. Mazzoli, Cosa fanno le lumache (pp. 197-199). - Attività “Tronchetti per le mani” (di seguito). - A. Gambini, A. Pezzotti, A. Ardemagni (2006): Il Laboratorio della vasca tattile: un approccio alla biologia che parte dall’esperienza personale. Le Scienze Naturali nella scuola, Anno XV, N° 28, Loffredo Editore, Napoli, pp. 5-14. - A. Gambini, A. Pezzotti, V. Borgo (2007): Tre luoghi d’acqua a confronto. Osservazione, analisi, relazioni. Atti del XVII Congresso Nazionale della Società Italiana di Ecologia, Ancona. http://www.ecologia.it/congressi/XVII/atti/atti_postcongressuali_XVII.pdf - A. Gambini, E. Banfi, A. Broglia, A. Pezzotti (2007). Progetto diorami. Percorso didattico costruito sulla collaborazione tra Università e Museo. Atti del XVII Congresso Nazionale della Società Italiana di Ecologia, Ancona. http://www.ecologia.it/congressi/XVII/atti/atti_postcongressuali_XVII.pdf - A. Gambini, A. Pezzotti, A. Broglia (2008): Sussidiari ed esperienze didattiche di tipo pratico: due modi contrapposti con cui affrontare a scuola la complessità dei temi ambientali. Atti del XVIII Congresso Nazionale della Società Italiana di Ecologia, Parma. http://www.dsa.unipr.it/sitecongresso/node/9 - A. Gambini, S. Galassi, S. Barmaz (2009): Ecologia in laboratorio: l’esperienza dei Microcosmi Acquatici. Atti del XIX Congresso Nazionale della Società Italiana di Ecologia, Bolzano, 2009. http://www.eurac.edu/it/research/institutes/alpineenvironment/Projects/SITE/Documen ts/SITE2009_atti_vol1.pdf 4. Sulla base di queste letture pensare a due attività che si potrebbero svolgere con i bambini di scuola elementare, prendendo in considerazione: la preparazione dell’insegnante, gli obiettivi, le modalità didattiche, i materiali, l’organizzazione della classe, degli spazi e dei tempi, le fasi di svolgimento, i prodotti da realizzare, ecc.. 1 Le esperienze fatte e le relative osservazioni, le letture analizzate e le attività progettate costituiranno l’oggetto della prova d’esame. N.B. Il giorno dell’esame portare i libri di testo utilizzati per svolgere il lavoro e il diario di bordo (che però non potrà essere consultato durante la prova scritta). Ulteriore bibliografia consigliata - Per l’approfondimento dei contenuti di biologia utilizzare i testi suggeriti per sostenere l’esame di didattica della biologia 1. - M. Arcà (2005): Ricerca didattica e insegnamento. Naturalmente, anno 18 N° 1. - M. Arcà (2009): Insegnare biologia. Naturalmente Scienza. [Acquistabile dal sito www.naturalmentescienza.it] Siti e risorse online - http://www.reframe.it/biovisione/ Sito che descrive l’evoluzione del sistema visivo - http://www.cellaalive.com Sito utile per ripassare alcune delle principali componenti cellulari. A questo scopo sono utili, più che le sezioni con i filmati, quelle con gli schemi http://everest.ento.vt.edu/~sharov/3d/3dinsect.html Sito contenente ottime riproduzioni virtuali dei principali gruppi di insetti, visibili in 3D e da tutte le prospettive 2 Attività cellule Ripassare sul libro di testo utilizzato per l’esame di Biologia di base: caratteristiche delle cellule animali e vegetali caratteristiche e funzioni dei tessuti animali e vegetali Cercare in una o più librerie e/o biblioteche alcuni testi pensati e realizzati per presentare l’argomento “cellule” a bambini di scuola primaria. Dopo averli consultati attentamente sceglierne uno da leggere con calma a casa. Fare un’analisi critica del testo scelto prendendo in considerazione gli aspetti disciplinari (chiarezza, correttezza, completezza, essenzialità dei contenuti di Biologia), gli aspetti didattici (validità e trasferibilità) e gli aspetti della comunicazione (struttura linguistica, qualità delle immagini e chiarezza delle didascalie..) Mettere in evidenza eventuali parti omesse o carenze di qualità che si reputano importanti. Motivare le osservazioni con esempi. Raccogliere nel diario di bordo le proprie considerazioni nel modo più completo possibile, annotando anche gli estremi del libro: autori, titolo, casa editrice, anno di pubblicazione. N.B Il giorno dell’esame portare il testo analizzato. Bibliografia consigliata • N. A. Campbell et al.: Immagini della Biologia, 2000, Zanichelli Editore: - modulo A: Chimica e Fisiologia della cellula - modulo E: La varietà nel mondo dei viventi • C. Longo: Didattica della biologia, 1998, La Nuova Italia: - capitolo 3 Attività ecosistema Ripassare sul libro di testo utilizzato per l’esame di Biologia di base: caratteristiche fisiche di un ambiente naturale caratteristiche degli organismi produttori, consumatori, detritivori e decompositori relazioni tra piante, animali e parte abiotica di un ecosistema conseguenze degli interventi da parte dell’uomo sugli ambienti naturali Attività 1. Individuare un ecosistema in cui svolgere l’attività scegliendolo tra i seguenti: giardino cittadino, prato incolto, luogo d'acqua corrente (canale d'irrigazione, fossato, torrente, ecc.), luogo d'acqua non corrente (lago, stagno, ecc.), bosco. 2. Condurre le osservazioni seguendo la “Scheda di osservazione” relativa al tipo di ecosistema scelto e annotare le proprie considerazioni nel diario di bordo. Cercare di formulare alcune ipotesi per spiegare quanto osservato. 3. Se è stato scelto l’ecosistema terrestre riflettere su: - avvenimenti locali che potrebbero modificare la quantità di luce, la temperatura dell’aria e la temperatura del suolo di questo luogo - segni della presenza di sostanze inquinanti nell’ecosistema osservato e possibili conseguenze - segni delle modificazioni locali da parte dell’uomo nell’ecosistema osservato possibili conseguenze - possibili relazioni tra gli elementi dell’ecosistema presi in esame e osservati 4. Se è stato scelto l’ecosistema acquatico riflettere su: - avvenimenti locali che potrebbero modificare la quantità di luce, la temperatura dell’aria e la temperatura dell’acqua di questo luogo 3 - segni della presenza di sostanze inquinanti nell’ecosistema osservato e possibili conseguenze - segni delle modificazioni locali da parte dell’uomo nell’ecosistema osservato e possibili conseguenze. - possibili relazioni tra gli elementi dell’ecosistema presi in esame e osservati Bibliografia consigliata • N. A. Campbell et al.: Immagini della Biologia, 2000, Zanichelli Editore: - modulo D: Struttura e dinamica degli ecosistemi. • C. Longo: Didattica della biologia, 1998, La Nuova Italia. - capitolo 4 • S. Gomarasca: Indagine conoscitiva sui fontanili del parco Agricolo Sud Milano, 2002, Provincia di Milano, Parco Sud Milano, WWF Lombardia (reperibile gratuitamente presso la Sede del Parco). • Manuali di ecologia e guide di riconoscimento di animali e piante su cui poter trovare informazioni circa la biologia, dieta, la riproduzione, ecc. dei viventi trovati. Tali manuali si possono trovare facilmente anche nelle biblioteche comunali. Se ne citano di seguito alcuni esempi: - E. N. Arnold, J. A. Burton: Guida dei Rettili e degli Anfibi d’Europa. Franco Muzzio Editore - R. Brown, J. Ferguson, M. Lawrence, D. Lees: Tracce e segni degli uccelli d’Europa. Franco Muzzio Editore - G. Corbet, D. Ovenden: Guida dei Mammiferi d’Europa, Franco Muzzio Editore - A. Lang: Tracce di animali. Zanichelli Editore - M. Pandolfi, R. Santolini: 300 piante fiori e animali, Franco Muzzio Editore 4 Scheda di osservazione di un ecosistema terrestre PARTE BIOTICA 1. Individuare i seguenti organismi due produttori due consumatori primari due consumatori secondari due consumatori terziari N.B. Indicare il nome comune della specie e non la categoria di appartenenza stabilita arbitrariamente (es. “Trifoglio” e non “pianta erbacea”) 2. Individuare qualche segno della presenza di organismi decompositori. PARTE ABIOTICA 3. Scavare una piccola buca con una paletta da giardiniere e indicare il colore prevalente del suolo scegliendo tra: □ nero □ grigio □ marrone □ giallo □ altri colori (specificare) 4. Prendere una manciata di terreno tra le mani, eliminare le radici, i sassi, i ciottoli e le particelle più grosse (superiori a 2 mm di diametro), inumidirla in caso sia troppo asciutta, sfregarla tra le dita e stabilire quali sono le particelle minerali dominanti nel suolo; scegliere tra: □ sabbia: sensazione di “smeriglio”, sotto i polpastrelli si sente molto materiale ruvido □ limo: sensazione di “scivolosità”, il terreno si asciuga facilmente e si stacca bene dalle dita □ argilla: sensazione di “adesività”, il terreno si asciuga lentamente e si stacca male dalle dita 5. Porre un cucchiaio di terreno in un contenitore di vetro (vasetti dello joghurt, della marmellata, ecc.), versare qualche goccia di acido muriatico (N.B. utilizzare guanti di lattice; non schizzarlo sugli indumenti) e stabilire se la componente minerale del suolo è calcarea (contenente prevalentemente carbonato di calcio) oppure silicea: □ si formano bollicine: la componente è calcarea □ non si formano bollicine: la componente è silicea 6. Conficcare in diversi punti del suolo una matita per valutarne la compattezza: □ compatto □ normale □ smosso 7. Indicare la visibilità dell’aria scegliendo tra: □ visibilità chiara □ foschia uniforme □ foschia a strati □ altro (specificare) 8. Indicare se l’aria dell’ecosistema ha un odore particolare scegliendo tra: □ “naturale” (descrivere con 3-4 parole) □ soffocante □ aspro □ di “uova marce” □ di benzina □ altro (specificare) 5 Scheda di osservazione di un ecosistema acquatico N.B. Per cogliere meglio alcune caratteristiche dell’acqua (torbidità, colore, ecc.) è consigliabile prelevarne un campione con un barattolo di vetro 1. Individuare i seguenti organismi: due produttori due consumatori primari due consumatori secondari due consumatori terziari N.B. Indicare il nome comune della specie e non la categoria di appartenenza stabilita arbitrariamente (es. “Elodea” e non “pianta acquatica”) 2. Individuare qualche segno della presenza di organismi decompositori 3. Indicare l’intensità del colore dell’acqua scegliendo tra: □ acqua incolore □ acqua poco colorata □ acqua molto colorata □ altro (specificare) 4. Indicare il grado di torbidità dell’acqua scegliendo tra: □ acqua chiara □ acqua un po’ torbida □ acqua molto torbida □ altro (specificare) 5. Indicare il grado di movimento dell’acqua scegliendo tra: □ acqua ferma □ acqua con debole corrente □ acqua con forte corrente □ altro (specificare) 6. Indicare l’intensità di odore dell’acqua scegliendo tra: □ acqua inodore □ acqua con debole odore □ acqua con forte odore □ acqua con puzza □ altro (specificare) 7. Indicare la temperatura dell’acqua scegliendo tra: o acqua molto calda (temperatura paragonabile a…) o acqua tiepida (temperatura paragonabile a…) o acqua fredda (temperatura paragonabile a…) o acqua molto fredda (temperatura paragonabile a…) 9. Indicare se l’aria dell’ecosistema ha un odore particolare scegliendo tra: □ “naturale” (descrivere con 3-4 parole) □ soffocante □ aspro □ di “uova marce” □ di benzina □ altro (specificare) 6 Attività semi Ripassare sul libro di testo utilizzato per l’esame di Biologia di base: struttura del seme semi ipogei ed epigei struttura di fusto, radici e foglie riproduzione nelle piante Attività Materiale occorrente 3 “tipi” di semi di piante monocotiledoni (es. miglio, orzo, mais, farro, frumento, avena, “erba gatto”, erba cipollina …) (gruppo A)* 3 “tipi” di semi di piante dicotiledoni (es. fagiolo, lenticchia, pisello, carota, lattuga, girasole, soia, ravanello …) (gruppo B)* N.B. Scegli semi di diverse dimensioni. Occorrono 15 semi per tipo (di quelli molto piccoli anche di più) barattoli di vetro (uno per ogni “tipo” di seme) alti almeno 15 cm carta scottex pellicola trasparente coltellino lente d’ingrandimento * Per recuperare i semi rivolgersi a: consorzi agrari, negozi di sementi , garden center, vivai, serre, reparti di giardinaggio degli ipermercati, ecc.. 1. Fare le prime osservazioni sui semi secchi. Occorre sacrificarne qualcuno per aprirlo con un coltellino e osservarne le parti interne, utilizzando eventualmente la lente d’ingrandimento. 2. Suddividere i semi secchi in base alla forma o a quello che c’è dentro. 3. Preparare i barattoli seguendo queste indicazioni: - metterli a bollire per 20 minuti - lasciarli raffreddare - inserire all’interno di ogni barattolo un cilindro fatto da carta scottex - imbottire con materiale assorbente (altra carta, cotone idrofilo, stracci, ecc.) ben pulito in modo da evitare che lo sviluppo di flora batterica o di muffe comprometta il processo di germinazione. 4. Inumidire bene il tutto evitando però di far depositare un eccesso di acqua sul fondo del vasetto. 5. Posizionare i semi tra la carta scottex e la parete del barattolo, orientandoli anche in modo diverso (vedi foto). 6. Coprire con la pellicola trasparente per mantenere l’umidità e praticare alcuni forellini che favoriscano il passaggio di aria. 7. Posizionare i barattoli in un luogo ben arieggiato e illuminato ma non alla luce diretta (non vicino alla finestra). Mantenere il materiale assorbente né troppo bagnato (per evitare la formazione di batteri e muffe) né troppo asciutto. 8. Dopo 24 ore di imbibizione sacrificare qualche seme per osservarne le parti interne. 9. Osservare quotidianamente per almeno 15 giorni ciò che accade ai semi e annotare nel diario di bordo le proprie considerazioni nel modo più completo possibile. Prestare attenzione alle differenze e analogie tra i semi della stessa specie, tra i semi dello stesso gruppo e tra i semi appartenenti ai due gruppi. Annotare i momenti in cui sono avvenuti i cambiamenti più emblematici e vistosi. Bibliografia consigliata • N. A. Campbell et al.: Immagini della Biologia, 2000, Zanichelli Editore: - modulo E: La varietà nel mondo dei viventi) • C. Longo: Didattica della biologia, 1998, La Nuova Italia: - Capitolo 9 • D. Furlan: Piccoli vegetali, 2004, Carocci Editore: - Capitoli 2 e 3 • A. Rigutti: Botanica, 2004, Giunti Editore (Collana Atlanti Giunti Riuniti) 7 Attività talee Ripassare sul libro di testo utilizzato per l’esame di Biologia di base: struttura e funzioni delle radici tessuti meristematici nelle piante riproduzione nelle piante ormoni Attività Materiale occorrente 2 porzioni apicali di ramo prelevate da una pianta erbacea (fusto verde, altezza inferiore a 30 cm) e 2 prelevate da una pianta legnosa vaschetta 4 barattoli di vetro acqua coltellino o lametta ormone radicante (da acquistare nei Garden Center) 1. Scegliere una pianta erbacea e una legnosa (escludendo le piante da appartamento) da cui prelevare le porzioni di ramo. 2. Preparare i barattoli seguendo queste indicazioni: - metterli a bollire per 20 minuti - lasciarli raffreddare - riempirli con acqua. 3. Tagliare 2 porzioni apicali di ramo piuttosto lunghe da ciascuna pianta Possibilmente scegliere porzioni con molte foglie (fonte di carboidrati) ma non fiorifere (per ridurre il più possibile le interferenze al processo di radicazione). In caso contrario eliminare almeno qualche gemma a fiore dalle porzioni tagliate. 4. Immergere ogni porzione di ramo in una vaschetta contenente acqua e praticare un taglio obliquo appena sotto uno dei nodi di ciascun ramo (ciò serve ad evitare la strozzatura dei vasi di trasporto e l’introduzione di bollicine d’aria nei vasi stessi). 5. Cospargere abbondantemente il taglio con l’ormone radicante e infilare il più rapidamente possibile i rami nei barattoli. 6. Posizionare i barattoli in un luogo illuminato ma non alla luce diretta (non vicino alla finestra). Fare in modo che le foglie non si avvizziscano e perdano eccessive quantità d’acqua (per esempio nebulizzandole ogni tanto) e controllare il livello dell’acqua nei barattoli. Cambiare l’acqua se si nota un forte sviluppo di flora batterica e di muffe. In tal caso cospargere di nuovo il taglio con l’ormone. 7. Osservare quotidianamente per almeno 20 giorni ciò che accade ai rami e annotare nel diario di bordo le proprie considerazioni nel modo più completo possibile. Prestare attenzione al processo di formazione delle radici nelle piante erbacee e in quelle legnose, mettendo in evidenza differenze e analogie. Annotare i momenti in cui sono avvenuti i cambiamenti più emblematici e vistosi. Bibliografia consigliata • • • • N. A. Campbell et al.: Immagini della Biologia, 2000, Zanichelli Editore: - modulo E: La varietà nel mondo dei viventi - modulo D: Struttura e dinamica degli ecosistemi C. Longo: Didattica della biologia, 1998, La Nuova Italia: - Capitolo 9 D. Furlan: Piccoli vegetali, 2004, Carocci Editore A. Rigutti: Botanica, 2004, Giunti Editore (Collana Atlanti Giunti Riuniti) 8 Attività radici Ripassa sul libro di testo utilizzato per l’esame di Biologia di base: • struttura e funzioni delle radici • caratteristiche dei diversi tipi di apparato radicale • gli ormoni e il loro meccanismo d’azione • relazioni tra componente abiotica e biotica del suolo Attività Materiale occorrente • 2 zolle di prato • 1 paletta da giardinaggio • dei sacchetti di plastica • vaschette in plastica (contenitori per la conservazione dei cibi, bassi e larghi) • bicchierini tipo yogurt • acqua • carta scottex • lente d’ingrandimento Attività preliminare Le radici entrano a far parte della nostra vita quotidiana: ricordare qualche modo di dire, qualche utilizzo abituale, quali radici si mangiano abitualmente ecc. Attività sul campo 1. Individuare un’area erbosa (anche di piccole dimensioni) da cui prelevare delle zolle con una porzione di suolo e di vegetazione. La scelta può ricadere tra: - prato incolto di pianura; - prato incolto di montagna; - prato sulla sponda di un ruscello, di un fontanile o di un altro luogo d’acqua; - prato al margine di una ferrovia; - prato al margine di un bosco; - prato posto su un pendio ripido oppure su una superficie pianeggiante; - altri tipi di prato. I prati non devono essere coltivati a monocoltura (es. campo di mais, frumento ecc.) e non devono essere costantemente tagliati (es. giardino di casa). 2. Nell’area in cui si preleveranno le zolle rilevare la presenza di tracce di organismi viventi (gallerie, tele di ragno, semi accumulati o mangiati, nidi, bozzoli, foglie mangiate, funghi ecc.), l’eventuale ristagno d’acqua, ecc. Raccogliere nel diario di bordo le caratteristiche individuate. 3. Scegliere 2 piante comuni tra quelle riportate nella sezione “elenco piante da osservare”. 4. Individuare, anche in punti diversi del prato, le piante scelte. Prelevare ogni pianta insieme a una piccola zolla di terra in modo da non rovinare le radici, utilizzando una paletta da giardinaggio. 5. Se il terreno è secco, per facilitare la raccolta delle piante, bagnare la porzione dove effettuare lo scavo. Estraendo la zolla fare attenzione all’aspetto del suolo: colore, compattezza, presenza di sassi ecc. Rilevare la presenza di organismi viventi, di resti di organismi in decomposizione ed eventuali “segni” e tracce lasciati da animali. Raccogliere nel diario di bordo le osservazioni fatte. 6. Porre la zolla in un sacchetto di plastica e trasportala fino a casa. Attività a casa N.B. Mantenere sempre le piante integre, con fusti e foglie attaccati alle radici. 9 Durante il periodo di osservazione (che dura qualche giorno) conservare le radici immerse in acqua utilizzando i bicchierini tipo quelli dello yogurt. 7. Liberare le radici dal resto del materiale della zolla, cercando di sgretolare delicatamente con le mani la maggiore quantità di terra possibile. 8. Sistemare le radici nelle vaschette di plastica precedentemente riempite con acqua tiepida, per sciogliere e ammorbidire eventuali grumi di terra. 9. Dopo circa ½ ora scuotere le radici per liberarle dalla terra. 10. Cambiare l’acqua delle vaschette e lasciare immerse le radici fino al giorno successivo, in modo da eliminare completamente i residui di terra. 11. Riporre le radici su un foglio di carta scottex e osservarle, prima ad occhio nudo, poi con la lente d’ingrandimento. 12. Osservare la presenza di strutture particolari sulla superficie delle radici e ipotizzare le possibili funzioni. 13. Trovare analogie e differenze tra le radici osservandone, ad esempio, la forma, la dimensione, la disposizione spaziale, il colore ... 14. Raccogliere nel diario di bordo le osservazioni fatte, facendo in modo che risultino il più complete possibile. Bibliografia consigliata • • • N. A. Campbell et al.: Immagini della Biologia, 2000 - Zanichelli Editore: - modulo E: La varietà nel mondo dei viventi - modulo D: Struttura e dinamica degli ecosistemi C. Longo: Didattica della biologia, 1998, La Nuova Italia: - Capitolo 9 D. Furlan: Piccoli vegetali, 2004, Carocci Editore: - Capitolo 5 ELENCO PIANTE DA OSSERVARE Individuare nel prato, due delle piante descritte. Prelevarle con una zolla di terra in modo da non rovinare la radice. piantaggine maggiore tarassaco Le foglie larghe presentano nervature leggermente arcuate e ben evidenti. Le foglie sono incise e tutte riunite alla base del fusto. Quando è in frutto forma il soffione. 10 cinquefoglia comune forasacco rosso Le foglie hanno un picciolo lungo e presentano 5-7 lobi dentati. I fusti strisciano lungo il terreno. Le foglie sono lunghe e pelose, mentre i fusti sono lisci. Spesso una stessa pianta presenta più fusti che formano cespi non molto densi. erba mazzolina ranuncolo comune le foglie sono lunghe e presentano nervature parallele. Il margine fogliare è ruvido e tagliente. Le foglie alla base del fusto hanno un lungo picciolo e presentano 3-5 lobi a loro volta divisi in segmenti. È simile al ranuncolo bulboso che ha la base del fusto rigonfia ed è molto peloso. lamio rosso I fusti squadrati e pelosi sono spesso sfumati di rosso viola. Se foglie e fusti vengono stropicciati fra le dita emanano un odore sgradevole. trifoglio pratense Le foglie sono divise in tre foglioline a forma di stretti ovali che presentano delle bande bianche a forma di V. L’apice delle foglioline è appuntito. 11 fienarola comune cicuta maggiore Le foglie, piane e lineari formano piccoli ciuffi che non crescono molto in altezza. La pianta contiene sostanze tossiche e se stropicciata fra le dita emana un odore sgradevole. Le foglie sono verde scuro sopra e grigio verde sotto. borsapastore minore Le foglie alla base del fusto sono riunite in una “rosetta” e presentano diversi lobi. Le nervature sono disposte come in una penna. Le foglie del fusto hanno forma lineare. 12 Attività insetti Ripassare sul libro di testo utilizzato per l’esame di Biologia di base le caratteristiche della classe degli insetti. Approfondire in particolar modo: apparato boccale apparato visivo movimento, metamorfosi e mimetismo Lavoro sul campo 1. Trovare 3 insetti presenti in 3 ambienti diversi (riva del fiume, montagna, città, orto, giardino, aria sul prato ecc.). Cercare di escludere gli insetti più comuni quali mosca, farfalla, ape, vespa, coccinella, cimice ... Fare lo sforzo di scovare insetti insoliti e di trovarne sempre di nuovi costituisce, infatti, un ottimo esercizio ai fini dell’apprendimento. 2. Catturare gli insetti, mantenere quelli terrestri in un barattolo, quelli acquatici in una vaschetta di plastica con un po’ di acqua. Trovare e osservare animali in natura non è cosa facile in quanto la maggior parte di essi fugge in nostra presenza. A questo inconveniente si può rimediare “munendovi” di infinita pazienza…e di strategie ad hoc. Per esempio utilizzare il cucchiaio o il barattolo per quelli che camminano, il retino per farfalle per quelli che volano, il colino per quelli che stanno in acqua. Si possono utilizzare anche trappole al miele per attirarli. 3. Condurre le osservazioni prestando particolare attenzione a queste caratteristiche: luogo del ritrovamento, dimensioni, forma del corpo, colori, movimento, apparato boccale, apparato visivo, ali, zampe. 4. Raccogliere nel diario di bordo le proprie osservazioni, prestando attenzione alle differenze e alle analogie tra gli insetti studiati. 5. Utilizzando il manuale di riconoscimento risalire al nome comune di ciascun insetto. 6. Fare il disegno “dal vero” di ogni insetto completandolo con didascalie che mettano in evidenza le caratteristiche osservate. Lavoro a casa 7. Mettere in evidenza la relazione tra le strutture osservate e le possibili funzioni. Confrontare le proprie osservazioni con quanto descritto nei manuali di riconoscimento. 8. Pensare a un insetto riprodotto in un cartone animato e riassumere nel diario di bordo le differenze rispetto all’animale reale. Bibliografia consigliata N. A. Campbell et al.: Immagini della Biologia, 2000, Zanichelli Editore: – modulo E: La varietà nel mondo dei viventi. E. Falchetti, S. Caravita (a cura di): A scuola di animali. Pensieri a confronto per un nuovo rapporto. Franco Muzzio Editore, Roma. D. Furlan: Piccoli animali. Carocci Editore, Roma. - capitoli 1, 2, 3. C. Longo: Didattica della biologia (capitolo 5). 1998, La Nuova Italia. - capitolo 5. http://www.reframe.it/biovisione Manuali di ecologia e guide di riconoscimento su cui poter trovare informazioni circa la biologia, dieta, la riproduzione degli insetti trovati. Tali manuali si possono trovare facilmente anche nelle biblioteche comunali. Se ne citano di seguito alcuni esempi: - M. Chinery: Guida degli insetti d’Europa. Franco Muzzio Editore - W. Wickler: Mimetismo animale e vegetale, Franco Muzzio Editore - M. Pandolfi, R. Santolini: 300 piante fiori e animali, Franco Muzzio Editore 13 Attività tre animali a confronto: un pesce, un uccello, un mammifero Ripassare sul libro di testo utilizzato per l’esame di Biologia di base: caratteristiche esterne dei pesci, degli uccelli e dei mammiferi (forma del corpo, pinne, zampe, apparato boccale, apparato visivo …) caratteristiche interne (apparato respiratorio, apparato circolatorio ...) tipi di movimento riproduzione relazioni con altri viventi e con l’ambiente mimetismo Attività Lavoro sul campo 9. Andare in un negozio di acquari oppure all’Acquario Civico1. 10. Scegliere un acquario e osservare tutti i pesci contenuti. 11. Scegliere un pesce e osservarlo per almeno 10 minuti. Condurre le osservazioni prestando particolare attenzione a queste caratteristiche: - forma e colori del corpo - dimensioni del corpo e delle diverse parti - caratteristiche della superficie corporea (es. presenza di scaglie...) - movimento: tipi di movimento, strutture coinvolte e loro funzioni, ... - nutrizione: forma, dimensioni e posizione della bocca, presenza di denti…, cosa mangia, come cattura la preda ... - apparato visivo: forma, dimensioni e posizione degli occhi - relazioni con altri viventi, sia della stessa specie (corteggiamento, condivisione della casa ...), sia di specie diverse (es. fuga dai predatori). 12. Raccogliere nel diario di bordo le proprie osservazioni; fare, se lo si ritiene opportuno, un disegno o una fotografia. 13. Scegliere un luogo in cui osservare un uccello e ripetere le operazioni ai punti 3 e 4. 14. Scegliere un luogo in cui osservare un mammifero e ripetere le operazioni ai punti 3 e 4. N.B. Non scegliere animali comuni quali il canarino, il piccione, il gatto, il cane, la mucca… Lavoro a casa 15. Servendosi dei contenuti studiati sul libro di testo estrarre per ogni animale i contenuti relativi a: - riproduzione: come si riproduce, quanti figli fa, come accudisce i piccoli (se lo fa) … - respirazione: strutture coinvolte, percorso dei gas… 16. Integrare, se necessario, le osservazioni fatte sul campo e riportarle nel diario di bordo, facendo in modo che risultino il più complete possibile. Bibliografia consigliata • • • • • 1 N. A. Campbell et al.: Immagini della Biologia, 2000 - Zanichelli Editore: - modulo E: La varietà nel mondo dei viventi - modulo D: Struttura e dinamica degli ecosistemi C. Longo: Didattica della biologia, 1998, La Nuova Italia: - Capitolo 5 D. Furlan: Piccoli animali, 2004, Carocci Editore A. Rigutti: Zoologia, 2003, Giunti Editore (collana Atlanti Scientifici Giunti) http://www.reframe.it/biovisione/ L’ingresso all’Acquario Civico di Milano è gratuito. Per informazioni consulta il sito: http://www.verdeacqua.eu 14 Attività “Tronchetti per le mani” Introduzione L’attività è stata proposta come corso di aggiornamento per insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria ed è stata organizzata in modo tale da affiancare agli incontri in presenza la sperimentazione diretta in classe da parte dei partecipanti. Questa fase di lavoro in classe consiste nello studio e nella manipolazione di alcuni “tronchetti” e la successiva osservazione degli esemplari che si trovano in ambiente. Aspetto pedagogico Dal punto di vista pedagogico la proposta è da considerarsi come un vero e proprio momento di costruzione collettiva di nuove modalità di insegnamento-apprendimento di alcuni aspetti relativi alla biologia delle piante. Il corso, infatti, è stato pensato in modo tale da motivare gli insegnanti a rinnovare la propria didattica e a proporre in classe esperienze “nuove” attraverso la circolazione (la messa in comune) delle proprie pratiche lavorative e competenze professionali. Aspetto didattico Dal punto di vista didattico il corso è stato finalizzato ad ampliare la conoscenza di alcuni aspetti legati alla struttura e alla fisiologia del fusto. Descrizione dei tronchettti Si tratta di porzioni di ramo (lunghezza 15-20 cm circa) provenienti da piante presenti al Laghetto delle Vergini (area naturale che vi presenterò in seguito) e che si trovano comunemente anche nei parchi e nei giardini. Sono stati tagliati da un falegname perpendicolarmente all’asse maggiore, così da rendere ben visibili alcune caratteristiche della struttura interna quali gli anelli di crescita, la zona della scorza, il duramen, ecc.. tutte cose che nella pianta intera non si possono vedere In questo modo diventano un oggetto inconsueto, inusuale che cattura facilmente l’attenzione dei bambini e che può suscitare in loro curiosità e interesse. Obbiettivi pedagogico-didattici √ Usare il proprio corpo per un’esperienza diretta e personale stimola curiosità e interesse e serve da base per un primo livello di conoscenza e apprendimento. La possibilità di “manipolare”, di annusare, di utilizzare liberamente i propri sensi per studiare un oggetto naturale favorisce, nei bambini lo sviluppo di un clima giocoso, disteso, che permette di “imparare divertendosi”. √ le attività di classificazione e riconoscimento proposte in un certo senso come gioco assumono nella scuola primaria un’importanza rilevante anche nello sviluppo di capacità logico-matematiche. Applicate ai viventi, inoltre, possono far emergere differenze ed analogie per primo approccio di base al concetto di biodiversità. Descrizione dello schedario In ogni scheda è riportato il disegno fatto a mano e curato in modo da mettere in evidenza alcuni caratteri botanici significativi. Tali dettagli sono evidenziati e descritti anche dalle didascalie che accompagnano ogni disegno. Sotto il disegno è riportato il nome scientifico della pianta da cui proviene il tronchetto. Quali sono i “punti forza” dello schedario: √ essendo stato realizzato utilizzando sia il canale iconico sia quello verbale, risulta più adattabile ai diversi stili cognitivi e pertanto costituisce uno strumento valido da utilizzare in classi al giorno d’oggi sempre più multiculturali. √ I disegni, realizzati a mano e curati dal punto di vista botanico costituiscono un ulteriore strumento di attrazione nei confronti dell’attività. 15 Preparazione dell’insegnante È importante che l’insegnante, prima di cominciare a lavorare con la classe, sperimenti su di sé la stessa attività che in seguito proporrà agli studenti, adattandola alle proprie conoscenze e ai propri interessi. L’insegnante assume così un ruolo attivo e flessibile nei confronti dell’attività. Per esempio sceglie e si procura i materiali necessari, prova le varie tappe in prima persona, approfondisce alcuni aspetti teorici connessi con l’attività, riflette sulle difficoltà che potrebbero emergere lavorando con i bambini, prova a fare una stima dei tempi necessari, ecc.. Preparazione dell’attività 1. Allestimento dei tronchetti per i bambini È sempre importante curare l’allestimento degli “oggetti di studio” e questo vale anche per i tronchetti, che nel quotidiano sono considerati quasi esclusivamente come legna da ardere. Scegliete quindi i contenitori più adatti in cui riporre i tronchetti. Dovranno essere contenitori ampi, in modo che i bambini possano avere sotto gli occhi tutti i tronchetti in ordine sparso, possano prenderli facilmente in mano, scambiarseli, osservarli. Vi suggerisco di utilizzare per esempio ceste in vimini oppure cassette della frutta. 2. Suddivisione della classe in piccoli gruppi Prima di iniziare il lavoro suddividete i bambini in gruppi in base ai tronchetti a vostra disposizione: ogni gruppo dovrà prendere in considerazione un tipo di tronchetto… ci sarà quindi il gruppo che si occuperà dei tronchetti del nocciolo, un altro di quelli del platano e così via. Certamente conoscete la valenza pedagogico-didattica del lavoro a piccoli gruppi. Lavoro con i bambini L’attività è organizzata in una fase indoor, da svolgersi in classe, e in una fase outdoor da realizzarsi al Laghetto delle Vergini o in un’altra area opportunamente scelta dall’insegnante. fase indoor Lettura iniziale Prima di cominciare l’attività vi suggerisco di leggere alla classe uno o più brani adatti a coinvolgere emotivamente i bambini, a suscitare in loro curiosità, stupore ed emozioni adatte a conoscere meglio ciò su cui dovranno lavorare. Non deve trattarsi di materiale “scientifico” che riguarda la struttura o la funzione del fusto, ma di esempi utili per far vivere con l’immaginazione non solo uno stato d’animo, ma anche un atteggiamento psicologico che si potrà attivare durante lo svolgimento del lavoro. 2. Disegno iniziale (valutazione predittiva) Chiedete ai bambini di fare un disegno di ciò che loro associano alla parola “tronchetto”. 3. Osservazione e manipolazione dei tronchetti I bambini cominciano a prendere confidenza con i tronchetti; successivamente ogni gruppo sceglie un tronchetto da riconoscere. È probabile che “nel mucchio” siano presenti due o più tronchetti della stessa pianta: sarà compito dei bambini trovare i tronchetti “compagni”: trovare quello che è rugoso allo stesso modo, che ha la parte interna dello stesso colore, ecc.. Questo è già un primo tentativo di riconoscimento in quanto i bambini sono in qualche modo “obbligati” a ricercare gli elementi che accomunano i tronchetti della stessa specie. I bambini prendono in mano i tronchetti e cominciano ad osservarli cercando di evidenziarne le varie parti. Mentre li osservano li toccano: le mani diventano lo strumento per approfondire la conoscenza delle caratteristiche evidenziate. Stimolateli a toccare i tronchetti in diversi modi: facendo scorrere le dita sulla scorza sia da sinistra a destra sia dal basso verso l’alto, stringendoli tra le dita (si può percepire così la 1. 16 “consistenza della scorza”), cercando di graffiarli per capire se il legno è tenero oppure duro, ecc.. Possono anche provare a staccare la scorza per vedere cosa c’è sotto… Devono cercare di evidenziare il maggior numero possibile di caratteristiche dei tronchetti: le lenticelle, le fessure, i solchi, gli ispessimenti e gli altri “segni del tempo”, le asperità, ecc.. In un secondo momento fornite loro una lente d’ingrandimento per cogliere maggiormente alcuni particolari, ad esempio le fessure più sottili, la forma delle lenticelle più piccole… Per esaltare un po’ il profumo del legno (che è percepibile più facilmente su legno fresco) suggerite loro di grattare le sezioni dei tronchetti con la carta vetrata oppure di bagnarli con acqua: in questo modo è possibile che riescano a dire: “questo profumo mi ricorda…è simile a…il tronchetto sente di…” 4. Disegno dei tronchetti A questo punto i bambini fanno un disegno dei tronchetti osservati, riportando le didascalie delle parti riconosciute (come quelli sullo schedario), scegliendo i termini più appropriati, anche di fantasia, per descriverle. 5. Riconoscimento con lo schedario Per identificare la pianta i bambini sfogliano lo schedario fino a trovare il disegno più somigliante a quello da loro realizzato. I bambini non si limitano a guardare i disegni ma leggono anche le didascalie, integrando così quanto emerso dalle loro osservazioni. Inoltre approfondiscono alcuni aspetti attraverso la discussione con i compagni di gruppo e con l’insegnante. Discussione collettiva 6. A questo punto ciascun gruppo descrive al resto della classe i propri tronchetti mettendo in evidenza ciò che ha scoperto durante il lavoro precedente. Potreste scrivere alla lavagna o su un cartellone quanto detto dai bambini: in questo modo potrete far emergere gli aspetti comuni a tutti i tronchetti (la presenza della scorza, del legno, ecc.) e quelli invece specifici di ogni tronchetto (le lenticelle allungate piuttosto che circolari, il legno bianco piuttosto che beige, la scora sottile piuttosto che spessa, ecc.). fase outdoor 7. Ricerca della pianta e osservazione delle sue varie parti I bambini, muniti di tronchetti e disegni, si recano nell’area da voi scelta e, sempre divisi in gruppi, cercano uno o più esemplari della pianta riconosciuta. Si avvicinano così alle piante, osservano attentamente la scorza e la confrontano con quella del disegno, affiancano i tronchetti ai rami per vedere se sono simili, ecc.. Successivamente i bambini osservano la pianta intera, confrontano piante della stessa specie e piante di specie diverse, riconoscono parti e funzioni ecc.. Chiedete ai bambini di fare un disegno della pianta riconosciuta, mettendo in evidenza una o più caratteristiche osservate. Conclusione del lavoro Discussione collettiva Alla fine del lavoro ogni gruppo confronta i propri vissuti e le proprie esperienze personali con quelle dei compagni. Mostrando i disegni realizzati i bambini raccontano alcune particolarità della pianta, espongono le proprie ipotesi relativamente alle problematiche emerse, chiedono aiuto per dare una risposta ai dubbi ancora irrisolti. 9. Prodotto finale È opportuno che, durante tutto il lavoro, troviate il modo di raccogliere tutte le osservazioni fatte dai bambini: scrivendole su un cartellone, proponendo la realizzazione di mappe concettuali o schemi, ecc.. Per esempio, dopo la fase di riconoscimento dei tronchetti potreste chiedere ai bambini di realizzare schede analoghe a quelle fornite, utilizzando però i loro disegni e le loro osservazioni. Tutto il materiale prodotto, oltre che diventare la base per le discussioni collettive, servirà per la realizzazione di un oggetto concreto (cartellone, ipertesto, video, ecc.) condiviso dal gruppo classe. I bambini, con il vostro aiuto, devono scegliere gli aspetti più significativi delle proprie osservazioni e il modo più efficace di comunicarli. 8. 17