Lo Jonio Anno V° Num. 3 Marzo 2010 Organo d’informazione interna dell’Unione Pensionati Unicredit Group Gruppo Sicilia Orientale e Calabria – Catania Redatto, stampato e distribuito in proprio, gratuitamente ed esclusivamente, al personale in quiescenza. Sede: Corso Sicilia, 40 – 95131 – Catania – telef. 095-3520154 Redattore Capo : Di Bella Giuseppe Paolo LA CONFERENZA I NEMICI DEL CUORE COME PREVENIRLI E COME DIFENDERSI PER UNA MIGLIORE QUALITA DELLA VITA Il relatore, Dott. Raffaele Mocciaro, ci ha tracciato un quadro abbastanza esauriente delle cause primarie (Fattori di rischio) che possono provocare le malattia cardiovascolari: fumo, alcool, alimentazione abnorme e ricca di grassi, l’obesità, le cause esterne come lo stress, le forti emozioni, nonché la non corretta vita sociale, in relazione al proprio stato di salute e di età. Ma come difendersi? E’ chiaro che non si dovrebbe fumare, fare un moderato uso di alcool, ricorrere ad una corretta dieta che sia in armonia con il proprio ritmo di vita e peso corporeo, bisognerebbe praticare lo sport (moderato) o comunque un’attività fisica che metta in moto il nostro corpo. Ricorrere, sotto il controllo del medico, a farmaci specifici che inibiscano o riducano i fattori di rischio. Oggetto di discussione e di particolare interesse è stata l’analisi approfondita sulla natura e origini del colesterolo e relativi fattori scatenanti delle patologie cardio-vascolari. Il relatore è ricorso anche ad immagini proiettati su schermo per agevolare l’uditorio nella corretta comprensione di quanto esposto. Molti sono stati gli interventi dei soci con specifiche domande alle quali il Dott. Mocciaro ha risposto esaurientemente. Alla fine della Conferenza è stato offerto al Relatore un volume sulle bellezze architettoniche della nostra Sicilia, quale attestazione ringraziamento. di Salvo Bonanno Anno V° Num. 3 Marzo 2010 Lo Jonio Pag.2 LA MASCHERA Si indagherà qui principalmente sugli aspetti visuali del mascheramento carnevalesco, il primo riguardante il volto, il secondo il corpo. Posto a priori che la maschera e il camuffamento vanno spesso assieme, bisogna precisare che la maschera è un camuffamento riguardante di solito momenti particolari dell’anno e della vita (iniziazioni, trapasso). E’ necessario quindi studiare separatamente i due argomenti pur strettamente correlati. Quando e perché sono nate le maschere? Certo non ci si allontana troppo dal vero affermando che la loro origine va ricercata nell’ambito del Paleolitico e che il loro uso doveva essere inizialmente collegato allo sciamanesimo e al mondo animale. Come esempio sembra particolarmente adatto quello dell’Uomo-Cervo L'UOMO CERVO DEI PIRENEI Non solo perché vanta antichi ed illustri ascendenti ma anche e soprattutto perché è ancora vivo un rituale che lo vede protagonista. Leggiamo infatti nel sito Cultura Italia. it , nell’articolo “Il Mistero dell'uomo Cervo di Castelnuovo al Volturno” che ogni anno, l’ultima domenica di Carnevale, si svolge a Castelnuovo al Volturno, in provincia di Isernia, la pantomima dell’ Uomo Cervo, che vede la partecipazione di donne e uomini ed è caratterizzata dal mascheramento dell’uomo in animale, pratica rintracciabile non solo nell’ambito dell’antropologia europea, ma anche di quella americana, asiatica, africana, oceanica e, in generale, nelle comunità che conservano i sistemi sociali primitivi. Non vi sono dubbi sull’antichità di simili tradizioni, presenti a partire dagli esempi classici dell’ Odissea, in cui la maga Circe trasforma i compagni dell’eroe in porci, delle Metamorfosi di Ovidio, dove numerose sono, appunto, le trasformazioni e dell’ Asino d’Oro di Apuleio, in cui Lucio, il protagonista del romanzo, prende le sembianze di un asino. L’animale può alludere a una forma di vita inferiore o alla parte bestiale contrapposta a quella intellettiva dell’uomo, tuttavia anche a una potenza superiore rispetto a quella umana e perciò desiderata e ambita. In alcune manifestazioni cultuali, quindi, l’uomo prende le sembianze dell’animale attraverso il mascheramento: indossa parti della fiera abbattuta, giungendo a identificarsi con la bestia. G.P.DI BELLA Anno V° Num. 3 Lo Jonio Marzo 2010 Pag.3 AUGURI AI NOSTRI COLLEGHI PER IL LORO COMPLEANNO Facciamo tanti auguri ai colleghi: Bonanno Giuseppe, Cipriani Alessandro, Conti Lorenzo, Di Mauro Giuseppe, Drago Gaetano, Ferraro Nicoletta, Garaffo Giovanni, Leotta Filippo, Polimeni Domenico, Sanfilippo Giuseppe, Tringali Carmela. LA BARZELLETTA Come sono furbe le donne!!! Anche nei momenti peggiori!!! ”La moglie obbediente”. C'era un uomo che aveva lavorato tutta la vita, aveva risparmiato tutti i suoi soldi, e quando si trattava di spenderli era un vero avaro. Poco prima di morire, disse alla moglie: “quando muoio, voglio che tu prenda tutti i miei soldi e li metta nella bara con me. Me li voglio portare con me nell'aldilà.” E così si fece promettere con tutto il cuore dalla moglie, che quando sarebbe morto lei avrebbe messo tutti i suoi soldi nella cassa con lui. Beh, poi morì. Al funerale, era steso nella bara con vicino la moglie, vestita di nero, seduta affianco alla sua migliore amica. Quando fu finita la cerimonia e si preparavano a chiudere la bara, la moglie disse: “Aspettate un momento!” Aveva una piccola scatola di metallo; si avvicinò con la scatola e la mise nella cassa. Chiusero la bara e la portarono via. E quindi la sua amica le disse: “Ragazza, sapevo che non eri così tonta da mettere tutto quel denaro la dentro con tuo marito.” La moglie fedele rispose: “senti, io sono una persona credente; non posso tornare sulle mie parole. Gli ho promesso che avrei messo quei soldi nella bara con lui.” ”Vuoi dire che hai messo tutto quel denaro li dentro con lui!?!?!?” ”Certo che l'ho fatto - disse la moglie - l'ho preso tutto, l'ho messo sul mio conto, e gli ho fatto un assegno....... Se riesce a incassarlo se li può spendere tutti.” Manda questa storia ad ogni donna furba che conosci e ad ogni uomo che pensa di essere più furbo delle donne!!! La filosofia della danza “Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui” (Aristotele). A volte la filosofia si nasconde talmente bene che riesce difficile ritrovarne le tracce, un esempio ne è la della danza. Tanto che il ricercatore, di fronte alla scarsità di materiale specifico, potrebbe essere tentato di lasciar perdere, Anno V° Num. 3 Marzo 2010 Lo Jonio Pag.4 pensando che in fondo è possibile che non esista neppure una “Filosofia della Danza”. Ma poi incontra, quasi per caso, immagini e suoni che gli dicono tutt’altro e la spinta ad andare avanti non solo ritorna, ma si fa via via sempre più forte. Come sempre, ci si accorge presto che l’argomento presenta innumerevoli sfaccettature e che pertanto sarà indispensabile distinguere. Che cosa hanno in comune la Haka dei Maori con i Mamuthones di Sardegna o il balletto classico con le performance dello shamano? Che cosa unisce i riti dionisiaci alle danze funebri dell’antico Egitto, il sensuale tango argentino con la danza del ventre, le statiche posizioni dell’Estremo Oriente con le sfrenate tarantelle dell’Italia meridionale? Mamuthones sardi. Un tuffo in una di esse, in un certo senso la madre di tutte le tarantelle, ci aiuterà a capire meglio qualcuno dei significati che si celano sotto l’abito apparentemente leggero di un ballo popolare. Stiamo parlando della pizzica pugliese, sulle cui connessioni con la cultura e la danza dell’antica Grecia sarà prima o poi il caso di ritornare. Già il semplice testo di una canzone ci può dire molto: PIZZICARELLA MIA Pizzicarella mia, pizzicarella, / lu caminatu tou pare ca balla. / Te l'ura ca te vitti te 'mmirai, / nu segnu fici a menzu l'occhi toi. / Ca quiddhu fu lu segnu particolare / cu nu te scordi mai te l'amore tou. / Amore amore ci m'hai fattu fare, / te quinnicianni m'hai fatta 'mpaccire. / Te quinnicianni m'hai fatta 'mpaccire / te mamma e tata m'hai fatta scurdare. / Quantu t'amau amau lu core meu / mo’ nu te ama chiui, se n'ha pentitu (1). Va da sé che questa non è l’unica versione esistente. Altrove chi canta (a volte si tratta di un uomo, a volte di una donna) si chiede, per esempio, A du te pizzicau ca nu se scerne? / Sutta lu giru giru te la suttana. In una versione più completa si chiama in causa un uccelletto come messaggero d’amore : Oh rondine ci rondini lu mare, / vieni chiù quai te ticu ddoi parole. / Cu te la tiru na pinna te l'ale, / na lettera ni fazzu allu miu amore. / Portala bella bella ssutta all'ale / cu nu te scappa ddhu scrittu t'amore. / E quandu rivi addhai nu ni la ddare / se nu te duna lu sinceru amore. La pizzica pugliese. Nel semplice testo sono presenti alcuni dei temi che rendono utile per una filosofia della danza la pizzica pugliese: a cominciare dal tema della danza in se stessa, tanto connaturata in alcune persone da riuscire implicita nel più normale dei Anno V° Num. 5 Lo Jonio Marzo 2010 Pag.5 movimenti (l’andatura) al tema dell’amore che può diventare possessione oltre che ossessione. C’è anche ovviamente l’argomento principale, il tarantismo (e il suo collegamento con la sessualità), che reca in sé importantissimi riferimenti culturali (alla Grecia in primis), religiosi (esorcismo musicale e sciamanesimo), medici (sintomi isterici), musicali (trance dance, danza terapia), scientifici (etnografia, antropologia, filologia) e via dicendo. Di tutto ciò cercheremo di occuparci brevemente nel prosieguo, a dimostrazione del fatto che ciò che distingue la filosofia della danza dalle altre discipline teoriche che la concernono è che queste ultime si appagano in generale del significato dei fenomeni che investigano, mentre la filosofia è per vocazione costantemente alla ricerca del senso che tali significati tutti collega. Perché le scienze in quanto tali sono precipuamente analitiche, mentre la filosofia, in quanto pensiero o logos, è onnicomprensiva e quindi sintetica. Entrambe però sono indispensabili al progredire l’una dell’altra e, insieme, a quello della conoscenza. Posso comunque già anticipare che il senso della danza in generale mi sembra la narrazione. L’uomo attraverso lo strumento corpo narra se stesso e la propria avventura nella materia. Credo infatti che, su questa base, si possano distinguere quattro grandi categorie di danze: 1). d’amore o di corteggiamento; 2). di guerra; 3) di morte; 4) sacre, comprendenti sia le danze magiche sia le spirituali. G.P. DI BELLA MA I POLLI SIAMO NOI? Mi viene recapitata una e mail che mi ha parecchio turbato. La riporto qui di seguito, sintetizzandone il contenuto per motivi di spazio, in quanto trattasi di documento condito da numerose foto a comprova di quanto denunciato. “IMPORTANTE – Fate attenzione nel mangiare polli arrostiti o comunque aromatizzati se non ne conoscete la provenienza. Potrebbe essere per noi un grosso rischio per la salute mangiare carne di pollo importata dalla Cina! E’ possibile mai che i cinesi siano in grado di esportare tutte le settimane migliaia di tonnellate di polli? Ecco svelato l’arcano: All’alba inizia la raccolta di polli morti in ogni dove. Le carcasse vengono “lavorate” in ambienti maleodoranti e assolutamente privi di ogni minimo principio di igiene. Non voglio aggiungere altro. Mi sono chiesto perché non informare della gravità di quanto sopra tutti i soci? Importante conoscere il codice-barra di questi prodotti cinesi che inizia: dal 690 al 695. Comunque, è meglio per la nostra salute mangiare prodotti provenienti dalla nostra terra e garantiti dal marchio di provenienza. S.Bonanno. RINGRAZIAMENTO A nome dell’associazione alla quale sono iscritto, ringrazio attraverso questo giornalino tutti i soci che hanno risposto con generosità all’appello di solidarietà mio tramite lanciato per la donazione di occhiali da vista alle popolazioni indigenti dell’Africa. Faccio presente che, chi volesse ancora donare occhiali, ha tempo fino a tutto il mese di marzo p.v. Leonardo Pace Anno V° Num. 5 Marzo 2010 Lo Jonio Pag.6 AVVISO URGENTE In questo particolare momento di Quaresima ( periodo di conversione, preghiera, digiuno e carità), desidero lanciare un’iniziativa di solidarietà a favore di un carissimo collega che, purtroppo si trova in una situazione economica molto disagiata, a causa di gravi malattie che hanno colpito sia lui che la sua famiglia (moglie e figlio). Credetemi sono molti i bisogni economici per cure e viaggi assai frequenti al Nord. Conoscendo di persona la tragedia di questa famiglia, ritengo doveroso da parte mia chiedere a tutti voi - con immensa umiltà - un piccolo contributo che certamente un giorno vi sarà ricompensato. Sicuro della vostra generosità e sensibilità, Vi ringrazio calorosamente e Vi auguro sin d’ora una serena e Santa Pasqua. Osvaldo Vivirito N.B. Il vostro contributo potrà essere versato sul c/c dell’Unione. Riporto di seguito per vostra comodità i codici del conto : IT 10 D 01020 16950 000005066220 - UNIONE PENS.AZ. DEL GRUPPO CREDITO ITALIANO GR.SIC. ORIENTALE E CALABRIA Anno V° Num. 5 Marzo 2010 Lo Jonio Pag.7 ************************* DELLA DURATA DI QUATTRO GIORNI IL COSTO PREVISTO SARA’ INTORNO A € 600,00 A PERSONA A BREVE VERRA’ DIRAMATO PROSPETTO CON DETTAGLIATE INFORMAZIONI AL RIGUARDO ^^^^^^^^^^^ I SOCI CHE SONO INTERESSATI POSSONO DARE LA LORO PREVENTIVA ADESIONE TELEFONANDO IN SEDE 095 3520154 Il Comitato promotore Anno V° Num. 5 Marzo 2010 Lo Jonio Pag.8 VIVA LA PIZZATA! La “pizzata” è stata organizzata in concomitanza con la Conferenza sui fattori di rischio a causa delle malattie cardiovascolari e relativa prevenzione, che si è svolta nel pomeriggio. Non c’era migliore occasione per “trasgredire”, almeno ancora una volta, e gustare una buona pizza. Ai soci intervenuti si è simpaticamente unito il dott. Mocciaro, relatore della suddetta conferenza, invitato per l’occasione. Il clima meteorologico non è stato molto clemente, ma la tenacia e la voglia di aggregazione dei soci non è venuta meno e si è potuta trascorrere serenamente e in buona compagnia la serata fra i soci nonché colleghi ed amici. Queste occasioni ci permettono di rinvigorire i legami fra ex colleghi, di uscire dalle nostre tane, di respirare l’area dei nostri giorni migliori, quando eravamo più giovani e pieni di speranze e di aspettative. Viva la “Pizzata”! Gianni Cardone P R O M E M O R I A COME DA LETTERA DI CONVOCAZIONE DEL 18/02/10 Prego annotare sulla propria agenda (o qualche cosa che le somigli): 12/03/10 - Pre -Assemblea a Messina per i soci di Messina e Calabria. 17/03/10 - Assemblea a Catania per tutti gli altri soci NON MANCATE