Prova di selezione 2004 - Università degli Studi della Repubblica di

Università di Bologna
Università di San Marino
Facoltà di Economia
Dipartimento di Economia e Tecnologia
Sede di Rimini
Prova scritta di selezione
Master Universitario di I livello in
“Strategia e pianificazione delle organizzazioni e degli eventi sportivi”
A.A. 2004/2005
San Marino, 7 ottobre 2004
Regole per la prova scritta
La prova scritta di ammissione al Master si compone di due parti:
1) lettura e comprensione di un testo (allegato A), rispetto al quale al candidato viene
richiesto di:
a. riassumerne il contenuto in un testo scritto di non più di 250 parole (prova n.1);
b. rispondere a 6 domande chiuse con risposte a scelta multipla sul contenuto del
testo (prova n.2).
2) Risposta a 14 domande chiuse con risposte a scelta multipla su temi generali riguardanti l’economia e il funzionamento del sistema sportivo (prova n.3, Allegato B).
In tutti i casi, le domande chiuse con risposte a scelta multipla assegnano 1 punto per
ogni domanda cui viene data una risposta esatta, 0 punti per ogni domanda non risposta,
-1/4 punto (0,25) per ogni domanda a cui viene data una risposta errata. Per ogni
domanda vi è soltanto una risposta esatta.
Per le risposte alle domande usare la tabella allegata (Allegato C).
Il testo di cui al precedente punto 1) a. va scritto a penna esclusivamente sui fogli timbrati
dall’Università e consegnati dalla Commissione esaminatrice. In caso di superamento del
tetto delle 250 parole, non verrà tenuto in considerazione il testo eccedente questo limite.
Il punteggio massimo conseguibile nella prova scritta è di 50/100 (20/100 nelle domande
a risposta multipla e 30/100 nella redazione del testo). Per essere ammessi a sostenere
la prova orale, i candidati devono conseguire nella prova scritta un punteggio pari ad almeno 30/100.
Il tempo a disposizione dei candidati per portare a termine la prova è comunicato dalla
Commissione prima dell’inizio della stessa.
L'esame non può iniziare prima che vengano consegnati tutti i testi a tutti i candidati. I candidati non possono iniziare a leggere le domande prima che la Commissione abbia dato il via alla prova. Quando la Commissione dichiara conclusa la prova, i candidati
devono immediatamente smettere di scrivere e consegnare la prova alla Commissione.
Durante l'esame non è consentito parlare, utilizzare telefoni cellulari, personal computer,
pubblicazioni, testi o fogli diversi da quelli consegnati e timbrati dall’Università.
A chiunque non rispetti le presenti regole verrà immediatamente annullata la prova.
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ALLEGATO A
Si è detto come il marketing possa dare un forte contributo allo sviluppo ed al successo
dello sport. Si è, però, sempre sottolineato come si debba parlare di un marketing svolto
in maniera intelligente e professionale. In effetti molto spesso si riscontrano iniziative che
vengono etichettate come marketing senza avere i requisiti di una impostazione qualificata.
La recente moda del marketing ha, infatti, indotto molte persone ad "improvvisarsi" come
esperti per il solo fatto di utilizzare alcuni tipici strumenti di marketing quali la pubblicità, le
ricerche di mercato, il direct marketing, etc.
Fermo restando che, giustamente, in una fase iniziale si possa e si debba accettare la
sperimentazione, è necessario che sia sempre ben chiara la corretta interpretazione del
marketing moderno, vale a dire in linea con le impostazioni e le pratiche riconosciute a
livello internazionale.
In tale ottica, sia che ci si rivolga al più ampio pubblico o alla più ristretta cerchia dei
clienti aziendali, è opportuno definire, innanzitutto, cosa si deve intendere per marketing
al fine di evitare ogni fraintendimento.
Tra le varie possibili definizioni si propone la seguente:
“Il marketing è un insieme di attività programmate, organizzate, controllate, che
partono dall'analisi del mercato (sia della domanda che della concorrenza) e si
svolgono in forma integrata (a livello tanto intrafunzionale che interfunzionale),
al fine di raggiungere gli obiettivi aziendali di medio-lungo termine attraverso la
soddisfazione del cliente”.
In questa definizione ci sono vari punti che è bene porre in evidenza e, dunque, chiarire
in modo più approfondito. I punti di chiarimento sono:
•
insieme di attività: questa dizione precisa immediatamente il carattere anche operativo del marketing. Non si tratta solo di studi e ricerche, come spesso si immagina, ma
anche di azioni, conseguenti a decisioni, volte ad incidere direttamente sull'offerta aziendale e quindi sul mercato;
•
programmate, organizzate, controllate: anche il marketing, come le altre funzioni aziendali, richiede di essere impostato con modalità manageriali e, quindi, necessita
che le attività in cui si concretizza siano inquadrate sistematicamente;
•
partono dall'analisi del mercato (sia della domanda che della concorrenza): si sottolinea come un'efficace funzione di marketing debba trovare il suo naturale punto di riferimento nel mercato ed in particolare nel cliente che lo costituisce. Ciò non comporta
automaticamente la necessità di grandi studi formali, quando ciò non sia necessario,
ma senza dubbio richiede la possibilità di conoscere e controllare l'evolversi del naturale "interlocutore" della società;
•
si svolgono in forma integrata: è, forse, la parte più importante della definizione, pur
nella sua sinteticità. Sottintende, infatti, due concetti fondamentali: quello dell'integrazione intrafunzionale e quello dell'integrazione interfunzionale. Nel primo caso si vuole dire che le attività di marketing, per essere efficaci, devono essere tra loro coordinate, affinché ciascuna si muova nel senso voluto ed in modo da creare delle sinergie
di effetti rispetto al tipo di mercato individuato. Questo concetto d'integrazione viene
espresso dagli addetti ai lavori con il termine marketing mix.
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Nel secondo caso si vuole indicare che il marketing non può essere realmente attuato
se non è inserito nell'intero processo aziendale, incidendo concretamente sulla funzione generale di trasformazione. È quello che, comunemente, si usa chiamare orientamento al mercato, sottintendendo una generale capacità del sistema aziendale a recepire, ciascuno per la propria parte, le ripercussioni che il condizionamento del
mercato e delle scelte del cliente potenziale possono avere su tutte le decisioni e le
attività, comprese quelle di tipo produttivo, amministrativo, organizzativo, ecc.;
•
al fine di raggiungere gli obiettivi aziendali di medio-lungo termine: il marketing, per
sua natura, tende ad essere efficace soprattutto quando si muove all'interno di una
organizzazione che si pone obiettivi che superino la contingenza ed, in particolare, sia
interessata a sopravvivere nel tempo, anche, eventualmente, sacrificando dei risultati
immediati, quando questi siano in contrasto con un orizzonte più lontano. Inoltre è
doveroso precisare che il termine "obiettivi" è inteso in senso lato e, pertanto, riferibile
ad una molteplicità di mete aziendali che devono convivere tra di loro anche quando
tendono ad essere in contrasto.
I principali obiettivi, quantificabili o meno, possono essere, ad esempio: il profitto, il
fatturato, la redditività degli investimenti, i praticanti o gli appassionati e gli spettatori,
la quota di mercato, l'immagine tra i clienti e/o tra gli opinion leaders, la diffusione del
nome o di altri servizi, il benessere sociale, ecc. Ciascuno di tali obiettivi può essere,
di volta in volta, più o meno prioritario rispetto agli altri ed il raggiungimento di esso
può comportare il sacrificio, anche se parziale e temporale, di altri;
•
attraverso la soddisfazione del cliente: s'intende sottolineare che, per un corretto rapporto di lungo termine con il mercato, è necessario un equo bilanciamento tra le necessità dell'organizzazione e quelle del cliente. Ciò non per una generica "bontà" ma
per una più concreta convinzione sul ritorno che un tale comportamento può dare nel
tempo. Questo è particolarmente chiaro nel caso dei servizi in cui è essenziale instaurare un rapporto di fiducia e di partecipazione.
Più specificamente, la parte iniziale del processo attraverso cui si esplicano le avarie attività di marketing deve consistere nella raccolta ed analisi di opportune informazioni sul
mercato esterno, sia esso di massa o business, nonché di informazioni sui risultati operativi ottenuti rispetto agli obiettivi attesi. In questa attività, che si può definire di marketing
analitico, si cerca di conoscere ed approfondire le caratteristiche, le attese, i fattori rilevanti di acquisto dei potenziali clienti, individuando l'opportunità di segmentare l’insieme
della domanda in sottogruppi definibili, appunto, segmenti di domanda.
La parte del marketing analitico, riferito alle informazioni interne, cerca, invece, di tenere
sotto controllo l'andamento degli spettatori e dei praticanti, quello dei ricavi, le quote di
mercato, i costi di marketing, la profittabilità, la soddisfazione dei clienti e quant' altro è
ritenuto importante per valutare il buon andamento della società nel mercato.
In questa fase analitica si tratta anche di osservare e interpretare le caratteristiche ed i
futuri sviluppi della concorrenza diretta e allargata.
Sulla base di tutte queste analisi la società deve essere in grado di identificare le principali opportunità e i principali rischi presenti nel mercato, nonché le forze e le debolezze
della società stessa rispetto agli altri operatori con i quali deve misurarsi.
Inizia a questo punto la parte definibile di marketing strategico, dove si provvede, appunto, a formulare una strategia di mercato: vale a dire si decide quali obiettivi proporsi,
quali segmenti (target) si vuole prioritariamente raggiungere e con quale tipo di offerta
(marketing mix).
Prima di attuare la strategia di mercato così formulata, si verifica, naturalmente, la congruenza con l'intera strategia societaria e in specie la reale possibilità di tutto il sistema di
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concretizzare quanto ipotizzato dalla strategia di mercato. In altre parole si tratta di valutare se gli altri ambiti della società sono veramente in grado di apportare i contributi necessari per il successo nel mercato. In particolare è evidente la necessità di verificare la
coerenza con la strategia tecnica che si ritiene di poter sviluppare, essendo chiaro che la
strategia di mercato deve essere strettamente collegata a quanto realizzabile sul piano
più specificatamente operativo.
Effettuata questa verifica e fissata definitivamente la strategia di mercato che si vuole
perseguire, si tratta di avviare quello che si può definire il marketing operativo, cioè
quella parte del marketing dove si realizzano le iniziative previste dalla strategia sul fronte
dei singoli fattori di offerta (marketing mix). Tali fattori sono, principalmente, il servizio da
offrire ai clienti, i prezzi da richiedere, la distribuzione da assicurare alla domanda, nonché l'indispensabile comunicazione da rivolgere alla domanda stessa.
La specificazione di questi fattori di marketing permette di organizzare e programmare le
singole attività e, quindi, di definire un opportuno budget valorizzato, tempificato e localizzato. L'avvio concreto delle operazioni consente di presentare l'offerta ai potenziali consumatori così da determinare i risultati della società in termini di vendite, quota di mercato, immagine, profittabilità e, in particolare, di soddisfazione dei clienti. Questi risultati,
opportunamente controllati rispetto a quanto previsto dalla strategia e dal budget, permettono successivamente di adeguare, se necessario, le operazioni e soprattutto di indirizzare le future analisi strategiche.
Da questa descrizione, seppure sintetica, emerge chiaramente come il marketing professionale richieda un impegno corale sul piano sia della creatività che della razionalità, così
da poter veramente consentire il raggiungimento degli obiettivi prefissati. In altre parole si
vuole dire che non basta effettuare delle singole, e talvolta sporadiche iniziative, per poter
parlare di un vero marketing, ma anzi tali occasionali attività possono, addirittura, finire
per distogliere dalla corretta interpretazione della funzione del marketing ed indurre a
conclusioni affrettate, e probabilmente erronee, circa l'efficacia del marketing stesso.
Per impostare e realizzare correttamente una strategia di mercato è necessario, come
già detto, definire e conoscere precisamente i mercati nei quali si vuole operare.
Nel caso delle società sportive la situazione è particolarmente complessa, ma proprio per
questo interessante e densa di opportunità per chi sappia muoversi in modo coerente.
In effetti, il marketing delle società sportive si trova ad operare su fronti con caratteristiche estremamente differenziate, laddove, da un lato, si deve orientare verso una massa
di persone estremamente ampia (siano essi praticanti, tifosi o semplici appassionati),
mentre, da un altro lato, si deve operare verso un mercato caratterizzato da una domanda espressa da aziende e, quindi, con la logica tipica dei mercati "business to business".
Questa diversità di mercati e, quindi, questa diversità di marketing da sviluppare comporta la capacità di saper differenziare con sagacia gli strumenti e le metodologie da applicare di volta in volta, così da poter suddividere esplicitamente il marketing delle società
sportive in due grandi sotto-classi: il marketing rivolto ai singoli individui e definibile mass
marketing e quello rivolto alle aziende e definibile business marketing.
Nel mercato di massa, come può essere definito quello dei praticanti, dei tifosi (siano essi
attivi, cioè presenti alle gare, o passivi, cioè spettatori a distanza), degli appassionati dello sport specifico o generale e degli stessi non interessati, si ha una caratterizzazione basata su una grande numerosità, espressa in volumi e quantità, essendo milioni le persone a cui rivolgersi con una offerta qualificata. È, quindi, necessario conoscere, attraverso
opportune analisi e ricerche quantitative, questa domanda che per definizione è molto variegata nelle sue caratteristiche. Normalmente è essenziale saper segmentare molto be-
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ne la domanda, identificando per ciascun segmento i fattori rilevanti d'acquisto, così da
poter sviluppare delle risposte differenziate rispetto alle attese di questi consumatori.
In termini di offerta è necessario curare, con particolare attenzione, non solo le componenti primarie della prestazione, ma anche tutte le componenti secondarie ed accessorie,
ad elevato coinvolgimento, che, in un mondo moderno, innalzano sempre più la qualità
dell'offerta attraverso la cura di elementi, talvolta, di dettaglio, ma sicuramente rilevanti
per un consumatore evoluto.
Anche la gestione del prezzo deve essere molto accurata, partendo dalla stima della elasticità della domanda cosi da definire il giusto livello per arrivare ad un' attenta differenziazione dei prezzi in funzione sempre della segmentazione effettuata.
Nel caso di un mercato di massa è evidente, anche, la rilevanza della distribuzione, che
deve, appunto, assicurare una capillarità dei punti di vendita ed accesso coerente con l'area gravitazionale dei numerosi consumatori da raggiungere.
Inoltre, trattandosi di una domanda sostanzialmente "emotiva" e tendenzialmente "molto
fedele", l'attività di vendita è piuttosto semplice, ma è ugualmente importante curare gli
aspetti comunicativi. Trattandosi di milioni di persone con i quali interagire, si tratta d'individuare, tra i vari strumenti di comunicazione, quelli più adatti a tale situazione e, quindi,
soprattutto quelli definibili di pubbliche relazioni e pubblicità, quali tipici mezzi di comunicazione di massa.
Nel caso del mercato definibile di tipo business, intendendo, si ripete, il mercato dove gli
acquirenti sono aziende o enti pubblici, siano essi sponsor commerciali o tecnici, produttori di attrezzature, abbigliamento, oggettistica, editori televisivi o della stampa, od altro, è
necessario muoversi su fronti diversi. La domanda è rappresentata da una piccola numerosità di potenziali clienti. In genere qualche centinaio od al massimo qualche migliaio;
ciò comporta una maggiore facilità di conoscenza diretta ma presenta anche una maggiore complessità interpretativa, in quanto all'interno di ogni azienda/cliente agiscono molte
persone che finiscono per determinare dei comportamenti e dei processi decisionali non
sempre semplici da comprendere e, di conseguenza, un'attività di vendita complessa.
È, pertanto, necessario saper fare delle analisi più qualitative che quantitative e, conseguentemente, saper realizzare dei colloqui diretti con i vari operatori all'interno dell'azienda piuttosto che estese ricerche di mercato a carattere statistico.
Anche in questo caso può essere opportuno fare un'attenta segmentazione della domanda ma riferita a numeri più piccoli e, quindi, con criteri certamente diversi da quelli usabili
per la domanda di massa.
Nel caso di un mercato affari il comportamento d'acquisto è tendenzialmente più razionale cosi da rendersi necessaria un'attività di vendita più complessa, basata su analisi
quantitative ed economiche ben precise, affinché la scelta d'acquisto possa essere sostenuta adeguatamente.
Inoltre la domanda è anche "poco fedele" ed è, dunque, particolarmente utile saper individuare e comparare la concorrenza, che è naturalmente molto attiva in quanto il mercato
business è piuttosto attraente.
La concorrenza, infatti, non è solo quella diretta, ma anche quella definibile "allargata".
Così, ad esempio, nel caso delle aziende sponsorizzatrici i concorrenti non sono solo le
altre società sportive, ma anche tutti gli altri mezzi di comunicazione esistenti vale a dire i
giornali, le televisioni o qualunque altro mezzo di comunicazione aziendale.
È, anche, essenziale poter disporre di analisi che possano confermare, a valle dell'acquisto effettuato, la bontà dei risultati così da convincere il cliente a riacquistare il servizio
della società.
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Questo insieme di analisi quantitative può essere specialmente utilizzato per svolgere
una vera e propria attività di consulenza circa il modo migliore di utilizzare la società come media comunicativo ed in ogni caso comporta la possibilità di sviluppare una prestazione ben mirata e coerente con la segmentazione, di tipo concentrato, che normalmente
si rende opportuna.
Altri aspetti che possono interessare il mercato business riguardano la distribuzione, che
tende ad essere fortemente personalizzata, e la rilevanza delle "alte relazioni", dato che
si tratta di un mercato spesso di vertice ed in cui, quindi, sono importanti i giusti collegamenti oltre alla necessità di disporre di adeguati promoter.
A fronte della sopradescritta distinzione tra i due marketing delle società sportive si deve,
però, dire che essi sono tra di loro strettamente interconnessi, giacché l'uno alimenta l'altro. Conquistando grandi masse di praticanti e sostenitori una società è in grado di offrire
alle aziende un'occasione di comunicazione con queste persone in cambio di compensi
che permetteranno alla società sportiva di rinforzarsi e di essere ancora più attraente agli
occhi degli appassionati in un processo di continuo interscambio dove l'un fronte alimenta
l'altro e viceversa. In altre parole, si può creare un circolo virtuoso o un circolo vizioso in
relazione alle diverse mosse che ciascuna società effettua sui due mercati.
(liberamente adattato da: S. Cherubini, Il Marketing Sportivo, Franco Angeli, 1997)
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Prova n.1: il candidato è invitato a riassumere di seguito il contenuto del testo proposto (Allegato A) utilizzando non più di 250 parole
Cognome e nome del candidato: …………………………………………. Numero matricola: ………...
Firma: ……………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………..
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Prova n.2: il candidato è invitato a rispondere alle seguenti domande, relative al
contenuto del testo proposto (Allegato A), scegliendo per ogni domanda la risposta che ritiene esatta tra le quattro alternative suggerite (usare la tabella riportata
nell’Allegato C per le risposte)
1. Cos’è il marketing mix?
A. L’espressione comunemente utilizzata per definire una campagna di marketing che
non ha avuto successo
B. L’espressione comunemente utilizzata per definire una campagna di marketing che
ha avuto successo
C. L’espressione comunemente utilizzata per definire il coordinamento delle diverse attività di marketing (prodotto/servizio; prezzo; distribuzione; comunicazione)
D. L’espressione comunemente utilizzata per definire l’insieme delle ricerche di mercato
effettuate dalle aziende
2. Secondo l’autore del testo, la raccolta e l’analisi di informazioni sul mercato di
riferimento sono:
A. Troppo costose per le società sportive
B. Inutili
C. Utili, ma solo se il mercato di riferimento della società sportiva è un mercato di massa
D. Il punto di partenza di ogni corretto ed efficace processo di marketing
3. Per “segmentazione” della domanda si intende:
A. La scomposizione del mercato di riferimento in sottogruppi omogenei dal punto di vista, ad esempio, delle caratteristiche dei potenziali clienti e dei fattori rilevanti di acquisto
B. L’instabilità della stessa
C. L’esistenza di una forte pressione concorrenziale sul mercato di riferimento
D. Una fase recessiva del mercato, caratterizzata da una contrazione dei consumi di un
determinato prodotto o servizio
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4. Quale delle seguenti affermazioni riassume meglio, secondo voi, il contenuto
del testo proposto?
A. Per avere successo, una strategia di marketing deve dare immediatamente risultati
tangibili
B. È bene che l’azienda non si faccia condizionare troppo da quello che fanno i suoi
concorrenti, altrimenti perde di vista le esigenze dei propri clienti potenziali
C. Per un’azienda, trovarsi a servire contemporaneamente il “mercato di massa” e quello
“business” è troppo dispersivo: molto meglio, per aver successo, scegliere subito su
quale dei due si vuole operare
D. Il segreto di un processo di marketing efficace è il gioco di squadra all’interno
dell’azienda
5. Cosa distingue il “mass marketing” da quello “business”?
A. Il primo si rivolge ai tifosi, mentre il secondo alle aziende
B. Tutte le cose indicate nelle altre tre risposte
C. Il primo si trova a fronteggiare una domanda emotiva e molto fedele, mentre il secondo ha a che fare con una domanda razionale e molto più instabile
D. Il primo si avvale di analisi quantitative di tipo statistico, mentre il secondo privilegia
analisi più di natura qualitativa
6. Cos’è l’elasticità della domanda di un servizio rispetto al prezzo?
A. La misura di come varia la quantità domandata di quel servizio in conseguenza di una
variazione del suo prezzo
B. La misura di come varia la domanda di quel servizio tra diverse categorie di consumatori
C. La misura di come varia la domanda di quel servizio nel tempo
D. La misura degli sconti praticati dai diversi soggetti che, in un dato mercato, offrono
quello stesso servizio
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Prova n.3: il candidato è invitato a rispondere alle seguenti domande, scegliendo
per ogni domanda la risposta che ritiene esatta tra le quattro alternative suggerite
(usare la tabella riportata nell’Allegato C per le risposte)
7. Dove si svolgeranno le Olimpiadi Invernali del 2006?
A. Bormio
B. Torino
C. Saint Moritz
D. Vancouver
8. Di chi è la proprietà della maggior parte degli impianti sportivi in Italia?
A. Soggetti pubblici, enti locali
B. Aziende private
C. Associazioni non profit
D. Società sportive
9. Chi organizza il campionato di Serie A di calcio?
A. La Federazione Italiana Giuoco Calcio
B. Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano
C. La Lega Nazionale Professionisti
D. L’UEFA
10. Cos’è un duopolio?
A. Un tipo di struttura di mercato in cui esistono due sole imprese che offrono un determinato prodotto o servizio
B. Un tipo di struttura di mercato in cui esistono solo poche imprese che offrono un determinato prodotto o servizio
C. Un tipo di struttura di mercato in cui esiste una sola impresa che offre un determinato
prodotto o servizio
D. Un tipo di struttura di mercato in cui esistono due soli possibili acquirenti per un determinato prodotto o servizio
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11. Nella fase di declino di un prodotto tra le opzioni dell'azienda produttrice c'è
quella di cessare la vendita del prodotto stesso. Questa affermazione è:
A. Vera
B. Falsa
C. Vera solo se il margine di contribuzione lordo è inferiore al 5%
D. Vera solo per le aziende che erogano servizi sportivi
12. La segmentazione per stili di vita si basa su elementi quali:
A. Bisogni, motivazioni e comportamenti di acquisto, valori
B. Età, sesso, reddito, educazione, classe sociale
C. Zona geografica di residenza
D. Nessuno di questi
13. Se le promesse di qualità del servizio sono superiori alle prestazioni effettive, il
consumatore sarà:
A. Soddisfatto
B. Insoddisfatto
C. Fedele per molto tempo
D. Non è possibile dire se è soddisfatto o insoddisfatto, dipende dalla fase del ciclo di vita del servizio offerto.
14. Cos’è l’audience di un programma televisivo?
A. Il numero medio di persone che l’hanno visto
B. Il numero totale di persone che l’hanno visto
C. La percentuale di spettatori totali delle diverse reti che hanno visto il programma in
questione
D. L’indice di gradimento del programma
15. Qual è la principale voce di entrata nel bilancio dei Giochi Olimpici?
A. Gli accordi di licenza (merchandising)
B. La vendita dei biglietti
C. La cessione dei diritti televisivi
D. I contratti di sponsorizzazione
16. Cos’è l’ammortamento di un’immobilizzazione immateriale?
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A. Il processo di ripartizione nel tempo di un costo sostenuto dall’azienda per attività intangibili che esauriscono la propria utilità in più esercizi (come, ad esempio, le spese
in ricerca e sviluppo)
B. Il rimborso di un prestito
C. Il processo di ripartizione del costo del lavoro su più esercizi
D. Il rinvio ad un esercizio futuro, da parte dell’azienda, dell’investimento in un’attività intangibile (come, ad esempio, le spese in ricerca e sviluppo)
17. Le Federazioni Sportive Nazionali sono:
A. Società per azioni
B. Fondazioni
C. Associazioni senza fini di lucro con personalità giuridica di diritto pubblico
D. Associazioni senza fini di lucro con personalità giuridica di diritto privato
18. Quale dei seguenti atleti ha vinto una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene?
A. Tutti e tre gli atleti menzionati
B. Stefano Baldini
C. Massimiliano Rosolino
D. Jury Chechi
19. L’impatto economico di un evento sportivo si può misurare attraverso:
A. L’incremento netto della spesa turistica nell’area che ospita l’evento
B. L’effetto moltiplicatore sul reddito generato dagli investimenti pubblici effettuati
nell’area dove si svolge l’evento
C. La creazione di nuovi posti di lavoro nell’economia locale
D. Tutte e tre le modalità citate
20. Quale di queste frasi vi sembra corretta se riferita alla misurazione dell’efficacia
delle sponsorizzazioni?
A. La misurazione dell’efficacia delle sponsorizzazioni non rappresenta più un problema
per gli operatori di marketing in quanto c’è una miriade di veicoli pubblicitari tra i quali
scegliere
B. La misurazione dell’efficacia delle sponsorizzazioni è oggi un problema per gli operatori di marketing in quanto non esistono tecnologie adeguate allo scopo
C. La misurazione dell’efficacia delle sponsorizzazioni non è una valutazione che interessa l’impresa
D. La misurazione dell’efficacia delle sponsorizzazioni è oggi possibile grazie all’uso di
nuovi strumenti e nuovi tipi di dati di marketing resi disponibili dalle nuove tecnologie
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ALLEGATO C
Risposte domande a scelta multipla
(segnare con una X l’alternativa prescelta)
n.
A
B
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2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
12
C
D