COMUNE DI PONTELATONE PROVINCIA DI CASERTA PROGETTO PER L'AMPLIAMENTO E L'AMMODERNAMENTO DI UNO STABILIMENTO PER LA LAVORAZIONE DI CARNI IN VIA PONTE PELLEGRINO. DITTA : "GRANCARNI S.R.L" CO ^kBMHMMMMàMMM*9 GRANCARNI s.r.l. C.F./P.IV* 0293388061 5 IL TECNICO: architetto Aniceto Angt ììo Trabucco Via Nazionale Appia, 269 «1022 CASAOIOVE (CE) II responsabile del procedimento: IL COMMITTENTE: GRANCARNI S.R.L. L 'amministratore <^c$m XVXL^i^/K / / \ "'U£\ GIUSEPPE ' ^%>?¥N T^HI /\r \t^<J* $/ 6A^ b /"£"^ o "''- / it^1 TAVOLA /?.£ DATA RELAZ IONE TECNICA PRELIMINARE DELL' IMPIANTO ELETTRICO settembre 201 3 C B A REV. Architetti Associati Centore Trabucco - via San Pasquale n°123 - 81051 Pietrame/ara (CE) P.IVA 020325OO619 - tei/fax 0823986944 Dati di progetto Dati di progetto relativi alle influenze esterne Elenco delle Leggi e Norme di riferimento Elenco degli interventi oggetto della relazione Classificazione degli ambienti Descrizione Tecnica Illuminazione di sicurezza Rivelazione ed allarme incendi Quadri elettrici Assiemaggio dei quadri Quadro elettrico “Quadro Protezione Montante” Quadro elettrico “Quadro Generale” Quadro elettrico “Quadro Uffici” Quadro elettrico “Quadro Seminterrato” Metodo di calcolo ! Impianto di messa a Terra Consegna e messa in funzione dell’impianto – Verifiche Manuale di manutenzione Prescrizioni per il Committente Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico " # $# %& ' " # $# %& ' & (" #)# "(( # *( + , & Altitudine < 1000 m Temperature minime e massime all’esterno 0 5 °C / + 35 °C Ambienti in cui vanno presi provvedimenti contro la A cura del Responsabile della formazione di condensa sulla superficie e all’interno di Sicurezza componenti elettrici Gradi di protezione degli impianti nei diversi ambienti A cura del Responsabile della Sicurezza Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 1 di 24 ( $ (( ''# & $# &#* &# Gli impianti elettrici sono realizzati in osservanza delle norme e leggi vigenti, comprese eventuali varianti, completamenti o integrazioni alle stesse. Le caratteristiche degli impianti stessi e dei loro componenti, devono in particolare essere conformi: 0 alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano); 0 alle prescrizioni delle Autorità Locali, in particolare dei Vigili del fuoco; 0 alle prescrizioni ed indicazioni del Distributore dell’energia elettrica; 0 alle prescrizioni ed indicazioni del Distributore del servizio telefonico; 0 alle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro; 0 alle norme e raccomandazioni dell’Ispettorato del Lavoro e dell’ISPESL; 0 eventuali prescrizioni o specifiche del committente. Di seguito si elencano alcune tra le norme e leggi principali di riferimento: 0 Legge 1/3/1968 n. 186: “Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazione di impianti elettrici ed elettronici”; 0 Legge 8/10/1977 n. 791: “Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità Europee (n. 73/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione”; 0 DM 10/4/1984: “Eliminazione dei radiodisturbi”; 0 Legge 9/1/1989 n. 13: “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati”; 0 DPR 24/7/1996 n. 503: “Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici”; 0 Decreto del 22 gennaio 2008 – nr. 37: “Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 110quaterdicies comma 13, lettera a) della Legge 248 del 2 dicembre 2005, recante il riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”; Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 2 di 24 0 D. lgs. 81/2008: Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro 0 Direttiva 89/336/CEE recepita con D. Lgs 476/92: “Direttiva del Consiglio d’Europa sulla compatibilità elettromagnetica”; 0 Direttiva 93/68/CEE, recepita con D. Lgs. 626/96 e D. Lgs 277/97: “Direttiva Bassa Tensione”; 0 Norma CEI 11.1: “Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata”; 0 Norma CEI 11.17: “Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo”; 0 Norma CEI 17.6: “Apparecchiatura prefabbricata con involucro metallico per tensioni da 1 kV a 52 kV”; 0 Norma CEI 17.13/1 (EN 60439.1): “Apparecchiature assiemate di produzione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) 0 Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS)”; 0 Norma CEI 17.13/3 (EN 60439.3): Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadro BT) – Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso; 0 Norma CEI 64.8: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”; 0 Norma CEI 81.10/1: “Protezione contro i fulmini – Parte 1 – Principi generali” 0 Norma CEI 81.10/2: “Protezione contro i fulmini – Parte 2 – Valutazione del rischio” 0 Norma CEI 81.10/3: “Protezione contro i fulmini – Parte 3 – Danno materiale alle strutture e pericolo alle persone” 0 Norma CEI 81.10/4: “Protezione contro i fulmini – Parte 4 – Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture” 0 Norma CEI 31.73 (EN 61241.0): “Costruzioni elettriche destinate ad essere utilizzate in presenza di polveri combustibili. Parte 0: Prescrizioni generali. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 3 di 24 0 Norma CEI 31.69 (EN 61241.1): “Costruzioni elettriche destinate ad essere utilizzate in presenza di polveri combustibili. Parte 1: Protezione mediante custodie “tD”. 0 Norma CEI 31.28 (EN 61241.2.2): “Costruzioni elettriche destinate ad essere utilizzate in presenza di polveri combustibili. Parte 202: Metodi di prova – Metodi per la determinazione della resistività elettrica di polvere in strati (anno 1996). 0 Norma CEI 31.74 (EN 61241.4): “Costruzioni elettriche destinate ad essere utilizzate in presenza di polveri combustibili. Parte 4: Modi di protezione “pD”. 0 Norma IEC 61241.11: “Electrical apparatus for use in the presence of combustible dust. Part 11: Protection by intrinsic safety “iD”. 0 Norma CEI 31.63 (EN 61241.18): “Costruzioni elettriche destinate ad essere utilizzate in presenza di polveri combustibili. Parte 18: Protezione mediante incapsulamento “mD”. 0 Norma CEI 31.38 (EN 50281.2.1): “Costruzioni elettriche destinate ad essere utilizzate in presenza di polveri combustibili. Parte 201: Metodi di prova – Metodi per la determinazione della temperatura minima di accensione della polvere. Tutti i componenti elettrici installati dovranno essere conformi alla relativa norma di prodotto. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 4 di 24 ( $ '(# # &) # '' $ ((" & ("+# La presente relazione ha per oggetto il progetto preliminare dell’impianto elettrico da realizzare nei locale industriale sito nel comune di Pontelatone nella provincia di Caserta, adibito alla lavorazione e conservazione delle carni. La società che gestisce l’attività commerciale è la BM Retail S.r.l. con sede come precedentemente riportato in via Nazionale Appia 0 Zona PIP – 81020 Casapulla (CE). In particolare è previsto: 0 Il dimensionamento delle linee elettriche relative ai circuiti luce con cavi di opportuna sezione del tipo non propagante l’incendio; 0 Il dimensionamento delle linee elettriche relative ai circuiti FM con cavi di opportuna sezione del tipo non propagante l’incendio; 0 Installazione di una adeguata protezione su tutte le linee elettriche; 0 Il dimensionamento dei quadri elettrici con gli opportuni dispositivi per la protezione contro le sovratensioni e i contatti diretti e indiretti. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 5 di 24 (",,#*# "+# $ '(# " -# # Il progetto richiesto sarà redatto, secondo le indicazioni della Guida “CEI 02”. La classificazione dell’ambiente, riveste una funzione primaria ai fini di una corretta installazione degli impianti elettrici, per una scelta adeguata dei componenti d’impianto e per offrire all’utente il massimo della sicurezza. L’ambiente in generale può essere ordinario e speciale. Si considera ordinario l’ambiente con caratteristiche simili all’unità abitativa. Si considera speciale l’ambiente che non rientra nella categoria di cui sopra o destinato ad uso particolare sia per l’attività che in esso si svolge che per la presenza di numerose persone. La classificazione dell’impianto spetta al Responsabile della Sicurezza o colui che è stato incaricato dalla Committenza, che effettuando l’analisi del rischio, classifica le zone. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 6 di 24 , &#+# # " Dal punto di vista elettrico si vuole, con la descrizione del progetto, specificare le caratteristiche qualitative dell’opera e precisare i criteri adottati nel calcolo e nella scelta del tipo di impianto e del materiale che lo compone (CEI 64.8/1), al fine del corretto funzionamento per l’uso previsto e della protezione delle persone e dei beni con le prescrizioni contenute nelle norme CEI. L’impianto ha inizio dalla cabina di trasformazione MT/bt posta nel piazzale. È previsto a valle della trasformazione un quadro elettrico denominato “Quadro Protezione Montante” dal quale si diparte l’unica linea di alimentazione che andrà ad alimentare il “Quadro Generale” posto all’interno dell’edificio. L’energia elettrica viene portata all’interno del locale e quindi ai “Quadro Generale” mediante una linea elettrica trifase, protetta dal quadro elettrico “Quadro Protezione Montante” posto all’interno della cabina di trasformazione. Dal “Quadro Protezione Montante” parte dunque l’unica linea che andrà ad alimentare il “Quadro Generale”. 0 (# . / con cavo FG7(O)R 3x(4x1x185)mm2 + 2x1x185mm2 + G185mm2; Dal “Quadro Generale” partono tutte le linee elettriche presenti nel locale commerciale posate in canale metallico e/o tubazione esterna e la linea di alimentazione al quadro denominato “Quadro Uffici”. 23 con cavo FG7(O)R 4x1x10mm2 + G10mm2; 0 (# "+# ((" 0 # 1 0 (# "+# ((" 0 # 1 ! 23 con cavo FG7(O)R 4x1x10mm2 + G10mm2; 23 con cavo FG7(O)R 4x1x10mm2 + G10mm2; 0 ++ "& # ,, 1 ! 0 ++ "& # ,, 1 23 con cavo FG7(O)R 4x1x10mm2 + G10mm2; #, ,, con cavo FG7(O)R 4x1x10mm2 + G10mm2; 0 (# "+# " 4# " 0 (# "+# " 4# " 0 0 (# "+# 0 (# ((" 0 (# " ((" & $ ") &"+# )# ( 5& , ) con cavo FG7(O)R 4x1x10mm2 + G10mm2; 1 ! )# con cavo FG7(O)R 4x1x10mm2 + G10mm2; ( 23 con cavo FG7(O)R 4x1x16mm2 + G16mm2; con cavo FG7(O)R 4x1x10mm2 + G10mm2; Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 7 di 24 con cavo FG7(O)R 4x1x10mm2 + G10mm2; 0 (# " ") &"+# 0 (# " 4# " 0"(,# 0 (# " 4# " 6" 0 (# " 4# " 7 )# 80 # con cavo FG7(O)R 4x1x10mm2 + G10mm2; 0 (# " 4# " 7 )# 80 # con cavo FG7(O)R 4x1x10mm2 + G10mm2; 0 (# " 4# " 7 )# 80 # con cavo FG7(O)R 4x1x10mm2 + G10mm2; 0 (# "+# 0 (# 0 (# "+# 0 (# "+# # " & con cavo FG7(O)R 2x4mm2 + G4mm2; 0 (# "+# # " & con cavo FG7(O)R 2x4mm2 + G4mm2; 0 (# "+# # " & con cavo FG7(O)R 2x4mm2 + G4mm2; 0 (# "+# # " & con cavo FG7(O)R 2x4mm2 + G4mm2; 0 (# "+# # " & con cavo FG7(O)R 2x4mm2 + G4mm2; 0 (# "+# # " & con cavo FG7(O)R 2x4mm2 + G4mm2; )# #" con cavo FG7(O)R 4x1x10mm2 + G10mm2; - &' & con cavo FG7(O)R 4x1x10mm2 + G10mm2; 23 con cavo FG7(O)R 4x1x35mm2 + G25mm2; ((" 1 ((" )# ( ( . "$& * +# " con cavo FG7(O)R 4x1x10mm2 + G10mm2; 9**# # con cavo FG7(O)R 4x1x25mm2 + G25mm2; Dal “Quadro Uffici” partono tutte le linee elettriche presenti negli uffici posate anch’esse in canale metallico e tubazione esterna. 0 (# "+# # " & con cavo FG7(O)R 2x2,5mm2 + G2,5mm2; 0 (# "+# # " & con cavo FG7(O)R 2x2,5mm2 + G2,5mm2; 0 (# "+# # " & con cavo FG7(O)R 2x2,5mm2 + G2,5mm2; 0 (# "+# # " & , & con cavo FG7(O)R 2x4mm2 + G4mm2; 0 (# "+# # " & , & con cavo FG7(O)R 2x4mm2 + G4mm2; 0 (# "+# # " & , & con cavo FG7(O)R 2x4mm2 + G4mm2; 0 (# "+# # " 0 (# "+# # " & , & $" 9 0 con cavo FG7(O)R 2x4mm2 + G4mm2; 0 (# "+# # " & , & $" 9 0 con cavo FG7(O)R 2x4mm2 + G4mm2; 0 (# "+# # " & , & $" 9 0 con cavo FG7(O)R 2x4mm2 + G4mm2; &' +" con cavo FG7(O)R 2x2,5mm2 + G2,5mm2; Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 8 di 24 I quadri oltre a contenere gli apparecchi di manovra e protezione, saranno destinati ad assolvere principalmente i seguenti compiti: 0 realizzare la distribuzione alle utenze; 0 prevenire i guasti, evitando che gli stessi si ripercuotono sugli altri circuiti adiacenti; 0 fornire l’adeguato grado di protezione contro i contatti diretti e contro l’ingresso di corpi estranei solidi e liquidi. È evidente, quindi l’uso degli interruttori differenziali anche a bassa sensibilità sui circuiti terminali. Le distribuzioni all’interno dell’edificio saranno realizzate in cavi di tipo FG7. I cavi si disporranno ordinatamente a strati in apposito canale in acciaio zincato grado di protezione adeguato all’ambiente di installazione, opportunamente staffato alle pareti della costruzione o tubazione posata a parete o soffitto con grado di protezione adeguato anch’essa all’ambiente di installazione. Le discese alle singole utenze di piccola potenza si realizzeranno in tubo. Nel rispetto della Norma CEI 64.8/5 art. 522.8.1.1 il diametro interno dei tubi protettivi deve essere almeno pari a 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi. La sezione occupata dai cavi di energia nei canali non deve superare, nel rispetto delle Norme CEI 23.31 e 23.32 art. 1.1.01, il 50% della sezione utile del canale stesso, tenuto conto del volume occupato dalle connessioni; tale prescrizione non si applica ai cavi di segnalazione e di comando. È buona norma che i cavi per telecomunicazioni, cablaggio multimediale (telefonia, trasmissione dati, segnali, TV, ecc.), i cavi dei sistemi antintrusione e antifurto, siano posati separatamente dai cavi di energia. Non è parte del presente progetto il dimensionamento dei cosiddetti impianti speciali (telefonia, trasmissione dati, segnali, TV, antintrusione e antifurto). Si consiglia di prevedere l’installazione di un canale separato o tubazione adibita ad ospitare i cavi su menzionati ossia quelli per telecomunicazioni, cablaggio multimediale, ecc. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 9 di 24 I conduttori, con i colori prescritti dalle norme (blu per il neutro, giallo0verde per la terra e colori diversificati per le tre fasi) saranno dimensionati in modo che le densità di corrente non superino quelle indicate dalle tabelle UNEL in vigore e che la caduta di tensione sia contenuta entro il 4% della tensione nominale. In ogni caso non saranno adottate sezioni minori di 1,5mm2. La protezione meccanica dei cavi sarà assicurata da tubazione in plastica autoestinguente o metallica di dimensioni adeguate al numero ed allo spessore dei cavi da accogliere. Le linee dei circuiti partenti dai quadri elettrici oggetto del progetto, oltre all’interruttore generale avranno montati e connessi interruttori magnetotermici e/o magnetotermici differenziali sulle singole partenze. Dai quadri oggetto dell’intervento “Quadro Protezione Montante” e “Quadro Generale nr. 1” e “Quadro Generale nr. 2” si smisteranno i circuiti di distribuzione, protetti singolarmente, da interruttori automatici che condurranno la corrente nei vari ambienti per elettrificarli nel modo più conveniente. L’insieme di questi circuiti formerà la rete di distribuzione avente la caratteristica di privilegiare una o più delle seguenti prerogative: 0 economia di materiale e di apparecchi; 0 facilità di riparazione; 0 minimo disservizio per guasti; 0 selettività delle protezioni. Tra i vari schemi di distribuzione, scartando quelli a maglia e ad anello per motivi di sicurezza, si ammetterà la distribuzione dorsale (unica linea per più utenze di piccola potenza con adeguato fattore di contemporaneità) e quella radiale (linea singola per ogni grossa utenza o utenza privilegiata e per gruppo di piccole utenze). I percorsi saranno ad andamento orizzontale e verticale, con assoluta esclusione di attraversamenti diagonali. Saranno evitate curve consecutive ricorrendo alle cassette di derivazione e di passaggio. Sia le scatole porta frutti che quelle di derivazione devono essere scelte con dimensioni che tengano conto di eventuali futuri ampliamenti. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 10 di 24 (( # "+# $# ,# & ++" L’illuminazione di sicurezza è quell’illuminazione destinata a garantire la sicurezza delle persone, in caso di mancanza dell’illuminazione ordinaria. È scopo di tale progetto il dimensionamento soltanto delle linee elettriche che alimentano le apparecchiature destinate all’illuminazione di sicurezza, mentre non è parte di tale progetto la scelta e il posizionamento dei corpi illuminanti destinati ad effettuare l’illuminazione di sicurezza. L’illuminazione di sicurezza deve inoltre segnalare le vie di esodo, in modo che siano facilmente identificabili e possano essere agevolmente seguite fino al cosiddetto luogo sicuro (illuminazione di sicurezza per l’esodo). L’illuminazione di sicurezza può avere una o più delle seguenti funzioni: evitare il panico, permettere l’esodo, prevenire pericoli sui luoghi di lavoro. L’obbligo di realizzare l’illuminazione di sicurezza discende dalle disposizioni legislative, regolamentari e normative, ma definirne lo scopo e le prestazioni è compito del responsabile della sicurezza dell’edificio o dell’opera. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 11 di 24 #) ("+# $ "(("& ## $# Non è scopo di questo progetto il dimensionamento dell’impianto di rivelazione incendi. Le modalità di esecuzione e la tipologia di tale impianto se necessario dipendono essenzialmente dalla classificazione del luogo che deve essere eseguita dal Responsabile della Sicurezza. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 12 di 24 . "$&# ,,# ( &# # "''# $ # 2 "$&# Per quanto riguarda l’assiemaggio dei quadri l’installatore è tenuto ad osservare la norma CEI EN 60439 ossia la norma CEI 17.13, denominata 17.13/1, che fissa le regole per la costruzione dei quadri elettrici di bassa tensione. Le caratteristiche dei quadri devono essere verificate attraverso opportune prove, oppure accertate mediante calcolo o raffronto; questi ultimi sono ammessi in luogo delle prove solo per i quadri ANS. Dati di identificazione 0 sulla targa del quadro devono essere indicati in modo visibile i seguenti dati: 0 Nome del costruttore e tipo e numero di identificazione 0 Norma di riferimento (CEI EN 60439.1 oppure CEI 17.13/1) 0 Corrente nominale e tensione dei circuiti ausiliari 0 Tensione nominale di isolamento e grado di protezione 0 Tensione nominale di tenuta ad impulso e corrente di corto circuito. 0 Forma di segregazione e protezione (F1) contro i contatti indiretti (PE) Nella fattispecie sono previste le seguenti verifiche: 1. Verifica dei limiti di sovratemperatura (Norma CEI 17.43): è sufficiente accertare che la potenza totale dissipata nel quadro (Ptot) non sia superiore alla potenza massima dissipabile dall’involucro dichiarata dal costruttore sapendo che Inq = Ine x 0.85; 2. Prova di tenuta al cortocircuito. Essa, per quadri ANS, può condursi analiticamente per estrapolazione; 3. Verifica di tenuta alla tensione applicata: I circuiti elettrici interni al quadro, ad esclusione dei componenti elettronici, debbono essere sottoposti alla tensione di prova di 1 minuto; 4. Verifica della resistenza di isolamento: si usa un megaohmmetro con tensione di prova non inferiore a 500V; la misura riguarda l’isolamento verso massa e tra i conduttori attivi; la prova è positiva se la resistenza di isolamento non è inferiore a 1000 M/V (come per i quadri ANS); Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 13 di 24 5. Verifica del grado di protezione: si effettua utilizzando i dispositivi previsti dalla norma CEI 70.1; questa verifica non è necessaria se l’involucro è stato installato secondo le istruzioni del costruttore senza realizzare forature e finestrature; 6. Efficienza del circuito di protezione: si effettua mediante esame a vista accertando la continuità del circuito di protezione; nei casi più complessi si può effettuare una prova di continuità con un ohmmetro volt0amperometrico alimentato con tensione compresa tra 4 e 24V e con corrente di prova non inferiore a 0.2A; 7. Misura delle distanze di isolamento: verifica delle distanze in aria e superficiali; 8. Verifica generale della costruzione: si deve accertare a vista che i circuiti siano conformi allo schema e che i dati di targa siano completi e conformi ai dati di progetto richiesti; 9. Verifica del corretto cablaggio: si deve accertare a vista che i cavi siano integri e correttamente sistemati e serrati ai terminali. L’ispezione dell’apparecchiatura include l’ispezione del cablaggio e, se necessario, la prova di funzionamento elettrico; 10. Funzionamento meccanico. Tutti i quadri devono avere una targa che porti tra l’altro il nome del costruttore. Un quadro senza targa non è a regola d’arte. . "$& ( &# :. "$& & +# " ; Il quadro “Quadro Protezione Montante”, comprendente le apparecchiature di manovra, di protezione e di misura di tutte le linee montanti precedentemente descritte, è collocato all’interno della Cabina MT/bt a valle del trasformatore MT/bt. Inoltre tale quadro dovrà avere un grado di protezione IP 3X. L’accesso alle parti interne dovrà tenere conto della sicurezza delle persone e della possibilità di venire accidentalmente a contatto con parti sotto tensione (CEI 17.82). Sul fronte dei pannelli e sul retroquadro devono essere disposti cartelli o targhette che diano una chiara indicazione della funzione dei diversi elementi. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 14 di 24 Le indicazioni sul retroquadro, che possono essere costituite da lettere o cifre o simboli, devono essere riportate sugli schemi elettrici di assieme e di montaggio. Sul pannello frontale ciascun dispositivo di comando, sezionamento e protezione deve essere identificabile mediante una targhetta indicante la parte di impianto servita dal dispositivo e, nel caso di interruttori, deve risultare l’indicazione delle posizioni di “aperto” e “chiuso”. Anche tutti i conduttori dei vari circuiti è opportuno che siano individuabili mediante fascette e codice identificativo nei diversi punti di derivazione e connessione. . "$& ( &# :. "$& / &"( ; Il quadro “Quadro Generale”, comprendente le apparecchiature di manovra, di protezione e di misura di tutte le linee presenti nella zona lavorazione, è collocato all’interno dell’edificio ed è dotato di portello con serratura per evitare che persone non addestrate possano entrare in contatto con parti in tensione. Inoltre tale quadro dovrà avere un grado di protezione IP 6X. L’accesso alle parti interne dovrà tenere conto della sicurezza delle persone e della possibilità di venire accidentalmente a contatto con parti sotto tensione (CEI 17.82). Sul fronte dei pannelli e sul retroquadro devono essere disposti cartelli o targhette che diano una chiara indicazione della funzione dei diversi elementi. Le indicazioni sul retroquadro, che possono essere costituite da lettere o cifre o simboli, devono essere riportate sugli schemi elettrici di assieme e di montaggio. Sul pannello frontale ciascun dispositivo di comando, sezionamento e protezione deve essere identificabile mediante una targhetta indicante la parte di impianto servita dal dispositivo e, nel caso di interruttori, deve risultare l’indicazione delle posizioni di “aperto” e “chiuso”. Anche tutti i conduttori dei vari circuiti è opportuno che siano individuabili mediante fascette e codice identificativo nei diversi punti di derivazione e connessione. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 15 di 24 . "$& ( &# :. "$& 9**# #; Il quadro “Quadro Uffici”, comprendente le apparecchiature di manovra, di protezione e di misura di tutte le linee presenti nella zona uffici, è collocato all’interno dell’edificio ed è dotato di portello con serratura per evitare che persone non addestrate possano entrare in contatto con parti in tensione. Inoltre tale quadro dovrà avere un grado di protezione IP 4X. L’accesso alle parti interne dovrà tenere conto della sicurezza delle persone e della possibilità di venire accidentalmente a contatto con parti sotto tensione (CEI 17.82). Sul fronte dei pannelli e sul retroquadro devono essere disposti cartelli o targhette che diano una chiara indicazione della funzione dei diversi elementi. Le indicazioni sul retroquadro, che possono essere costituite da lettere o cifre o simboli, devono essere riportate sugli schemi elettrici di assieme e di montaggio. Sul pannello frontale ciascun dispositivo di comando, sezionamento e protezione deve essere identificabile mediante una targhetta indicante la parte di impianto servita dal dispositivo e, nel caso di interruttori, deve risultare l’indicazione delle posizioni di “aperto” e “chiuso”. Anche tutti i conduttori dei vari circuiti è opportuno che siano individuabili mediante fascette e codice identificativo nei diversi punti di derivazione e connessione. . "$& ( &# :. "$& 0 # &&" ; Il quadro “Quadro Seminterrato”, comprendente le apparecchiature di manovra, di protezione e di misura di tutte le linee presenti nella zona seminterrato, è collocato all’interno dell’edificio ed è dotato di portello con serratura per evitare che persone non addestrate possano entrare in contatto con parti in tensione. Inoltre tale quadro dovrà avere un grado di protezione IP 4X. L’accesso alle parti interne dovrà tenere conto della sicurezza delle persone e della possibilità di venire accidentalmente a contatto con parti sotto tensione (CEI 17.82). Sul fronte dei pannelli e sul retroquadro devono essere disposti cartelli o targhette che diano una chiara indicazione della funzione dei diversi elementi. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 16 di 24 Le indicazioni sul retroquadro, che possono essere costituite da lettere o cifre o simboli, devono essere riportate sugli schemi elettrici di assieme e di montaggio. Sul pannello frontale ciascun dispositivo di comando, sezionamento e protezione deve essere identificabile mediante una targhetta indicante la parte di impianto servita dal dispositivo e, nel caso di interruttori, deve risultare l’indicazione delle posizioni di “aperto” e “chiuso”. Anche tutti i conduttori dei vari circuiti è opportuno che siano individuabili mediante fascette e codice identificativo nei diversi punti di derivazione e connessione. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 17 di 24 $ $# "( ( Il dimensionamento dell’impianto e la scelta dei componenti sono condizionati dai seguenti dati: 0 Analisi utenza ed ambiente; 0 Corrente d’impiego dei cavi; 0 Dimensionamento e portata dei cavi; 0 Verifica della caduta di tensione; 0 Calcolo del livello di cortocircuito sui quadri; 0 Scelta degli interruttori automatici; 0 Verifica della protezione del cavo; 0 Verifica protezione della persona. Il totale di potenza ipotizzata necessaria è di circa !<!! =>. Non si è opportunamente tenuto conto dei fattori di contemporaneità e utilizzazione perchè non è ancora noto il ciclo di lavorazione. Dalla potenza si ricaverà subito il parametro fondamentale per il dimensionamento della conduttura: IB, la corrente di impiego; espressione della massima potenza utilizzabile. IB = Pn 1.73 x 400 x 0.90 La protezione della conduttura contro il sovraccarico e il cortocircuito è assicurata avendo installato dispositivi di protezione con un potere di interruzione non minore della corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione del dispositivo e sono inoltre soddisfatte le seguenti relazioni: 1) IB ≤ In ≤ Iz 2) If ≤ 1,45Iz essendo: IB la corrente di impiego; Iz la portata della conduttura; Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 18 di 24 In la corrente nominale del dispositivo di protezione (per i dispositivi con corrente regolabile In corrisponde al valore regolato); If la corrente di intervento del dispositivo di protezione; Con la relazione 1) si garantisce il funzionamento del sistema in condizioni normali (IB ≤ In) e si impedisce il costante funzionamento del circuito in condizioni di sovraccarico (In ≤ Iz). Con la relazione 2) si raggiunge un compromesso tra la necessità di non permettere sovraccarichi eccessivi e nel contempo consentire piccoli sovraccarichi funzionali o temporanei che non devono però essere troppo frequenti. Passiamo ora, alle caratteristiche delle sovracorrenti e attraverso la legge di Ohm ricaviamo l’impedenza equivalente di guasto, che ci permetterà di conoscere la corrente di corto circuito minima in fondo ad una qualsiasi linea (sull’utenza). Zeq = Vf Icc e dalla formula estratta dalle Norme CEI ZL = L 15 x S Tenendo conto delle due impedenze si ricaverà la corrente di corto circuito monofase minima in fondo alla linea: Icf/n = 230 ZL + Zeq A questa corrente di corto, il dispositivo di protezione, avente potere d’interruzione superiore alla Icc, deve intervenire nel più breve tempo possibile tale da non far superare al cavo la temperatura ammessa. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 19 di 24 Il dimensionamento dei cavi nei confronti delle sollecitazioni termiche di cortocircuito si basa sulla relazione: I2t ≤ K2S2 dove: I2t è l’energia specifica lasciata passare dal dispositivo di protezione; K2S2 è l’energia specifica che il cavo è in grado di sopportare in regime adiabatico; I è la corrente di cortocircuito; t la durata della corrente di cortocircuito; S la sezione del cavo; K coefficiente che dipende dall’isolante: K = 115 per PVC; K = 143 per XLPE ed EPR. La caduta di tensione totale sulle linee (dall’origine dell’impianto utilizzatore) misurata con la massima corrente prevista, non deve superare il 4% della tensione nominale. Per il calcolo della caduta di tensione, si è fatto uso della seguente formula approssimata, riferita alla tensione concatenata: R = resistenza al kilometro; X = reattanza al kilometro; = angolo di sfasamento tra tensione e corrente; I = portata del cavo in relazione alla sezione. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 20 di 24 ! %#" $# ,," &&" Essendo nell’impianto elettrico presenti più interruttori differenziali in serie è necessario che gli stessi siano selettivi. Infatti la selettività richiede che l’interruttore differenziale a monte sia ritardato; a tal fine può essere necessario un tempo di interruzione fino ad 1 secondo. L’impianto di terra sarà costituito dai seguenti componenti: 0 dispersore; 0 nodo (o collettore) principale di terra; 0 conduttori di protezione; 0 conduttori di terra; 0 conduttori equipotenziali. Il dispersore è costituito nel rispetto della Norma CEI 64.8/2 art. 24.2 dal complesso degli elementi disperdenti che possono essere: 0 dispersori intenzionali (o artificiali); 0 dispersori di fatto (o naturali). I dispersori intenzionali saranno installati nel rispetto delle dimensioni minime dettate dalla Norma CEI 64.8/5 artt. 542.2.3 e 542.2.4 allo scopo di garantire la necessaria resistenza alla corrosione e alle sollecitazioni meccaniche. I dispersori di fatto secondo la Norma CEI 64.8/5 art. 542.2.1 sono costituiti dai ferri delle fondazioni in cemento armato (plinti, platee, travi continue, ecc.) (non presenti nella struttura oggetto degli impianti). In particolare i ferri di fondazione del cemento armato, per la loro natura e disposizione, costituiscono un buon dispersore a basso costo e con corrosione trascurabile. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 21 di 24 , ' " ,," # * +# $ ((?# %#" 8 @ &#*# 4 Prima della messa in funzione dell’impianto l’installatore deve procedere alle verifiche atte a stabilire la corrispondenza normativa. In particolare, dopo aver effettuato tutte le misure e le prove richieste dalla Norma CEI 64.8 “verifiche iniziali” ossia: 0 le verifiche iniziali secondo la Norma CEI 64.8; 0 le verifiche secondo le norme CEI 17.13/1 e CEI 23.51; 0 la misura dell’isolamento dell’impianto; 0 la prova della continuità dei conduttori di protezione compresi i conduttori equipotenziali principali e supplementari; 0 la verifica funzionali delle protezioni e circuiti ausiliari e di telecomando; 0 l’esame a vista di tutte le opere. Deve, se di esito positivo, annotarle e controfirmale su un supporto cartaceo. Tali verifiche dovranno essere ripetute periodicamente, ad intervalli regolari, per accertare il mantenimento dei requisiti tecnici iniziali. Gli interventi di manutenzione e le eventuali modifiche che l’impianto dovesse subire nel corso degli anni dovranno essere regolarmente documentate integrando eventualmente il progetto quando necessario. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 22 di 24 " "( $# " +# Dovrà essere approntato e consegnato all’utente finale a cura dell’appaltatore, apposito manuale contenente le istruzioni necessarie per le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria da eseguire su tutti i componenti elettrici installati, oggetto della fornitura, con indicate le verifiche e le operazioni di manutenzione da effettuare e la relativa periodicità. Il manuale dovrà indicare anche le procedure operative da adottare nel rispetto della sicurezza. Il manuale dovrà pure comprendere una lista completa dei componenti dell’impianto, descrivere in dettaglio le procedure raccomandate dal costruttore per la manutenzione e l’esercizio dello stesso. Con il manuale di manutenzione sarà inviato un elenco completo delle parti di ricambio ed una elenco delle parti suggerite per il primo anno di funzionamento. Per ogni apparecchiatura saranno inoltre forniti i relativi manuali di installazione ed impiego ad uso del committente. La manodopera dell’appaltatore dovrà adottare le misure di prevenzione e, per i rischi non riducibili entro i limiti ritenuti accettabili, le protezioni collettive o, se insufficienti, i dispositivi di protezione individuale. L’appaltatore dovrà prevedere alla pulizia del luogo del lavoro, allontanando detriti e materiali di risulta alla fine di ogni giornata. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 23 di 24 & , &#+# # % & #( # Si ricorda al Committente che gli impianti elettrici devono essere mantenuti in condizioni di sicurezza e di efficienza nel tempo mediante idonee operazioni di manutenzione. Le condizioni operative inerenti la manutenzione saranno indicate nell’apposito manuale di manutenzione che dovrà essere approntato allo scopo dall’appaltatore, nel rispetto delle Norme vigenti. Il committente dovrà attenersi scrupolosamente alle istruzioni contenute nel manuale di cui sopra per mantenere in perfetta sicurezza ed efficienza l’impianto elettrico e dovrà affidare la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti a ditte abilitate del settore. Relazione Tecnica “Preliminare” Impianto Elettrico 24 di 24