ETICHETTE e MUSIC BUSINESS
By QuadriProject.com
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Sopravvivere alla giungla del Music Business !
Come in ogni settore professionale anche quello musicale ha delle sue peculiarità e leggi, insomma una
sua politica. E così può accadere di compromettere la propria morale, i propri credo e amicizie perchè
la fiducia viene dopo il denaro, il rispetto e l’onore vengono messi in dubbio e ci si deve convincere che
tutto ciò ha una giustificazione per ottenere qualcosa di più grande e importante.
Quando si comincia la carriera di musicista da giovane si pensa inevitabilmente che non ci saranno
compromessi, eppure senza rendercene conto finiamo per accettarli, ad esempio facendo serate anche
solo per soldi. Così cominci a lavorare per qualcun’altro, a seguire meno i tuoi desideri…eppure quei
soldi ti servono, sono la priorità e non puoi farne a meno. I soldi giocano una parte essenziale, non solo
per la sopravvivenza ma anche per la strumentazione e la realizzazione dei progetti: all’inizio quindi sarà
inevitabile scendere a qualche compromesso per potersi poi permettere in futuro delle scelte migliori,
una volta raggiunto qualche obiettivo che ci garantisca una cerca indipendenza.
Certo la speranza sarebbe quella di essere supportati da persone che condividono le nostre stesse idee,
che agiscono come noi…ma anche in questo caso non bisogna dimenticarsi che vale sempre la regola
del “dare e prendere”. Ogni scelta che facciamo ha sempre dei vantaggi e degli svantaggi: magari
potremmo prendere parte ad un evento di cui non condividiamo lo spirito, ma per alcune ragioni ci
converrà sposarle almeno per una sera. Questo è uno svantaggio, ma il vantaggio saranno quelle
motivazioni che ci spingono a partecipare e ci frutteranno in futuro.
Il musicista ha sempre offerto l’aria del ribelle e senz’altro lo è: ma all’inizio prima di arrivare alla
ribellione e a quell’aria anticonformista si deve sempre guadagnare un consenso tra le masse, perchè per
poter conquistare lentamente il pubblico occorre prima avvicinarlo a qualcosa di familiare per poi
permettergli di conoscere gradualmente il proprio punto di vista e qualcosa di diverso, che con questo
processo lento verrà accolto con una migliore predisposizione. Si tratta di attuare un po’ di “politica”.
Se questo è negativo? Semplicemente fa parte del gioco e in tutti i campi del lavoro è necessario
inizialmente sottostare a compromessi. Ciò che conta è farlo sempre con una certa professionalità e
serietà: quelle sono le armi a cui non rinunciare mai!
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Le 10 regole del music business
Il sogno di diventare un musicista professionista, e quindi vivere di musica è sempre una scelta molto
coraggiosa: vi sarà capitato infatti di avere dei momenti di sconforto, momenti in cui non siete riusciti a
guardare con sorriso beffardo all’arduo cammino che vi attende.
E’ normale! Ciò che conta però è sempre sapersi rialzare nel migliore dei modi e non perdere di vista i
propri obiettivi, indispensabili per poter percorrere la strada del successo. Di seguito, ecco gli obiettivi
che non dovranno mai svanire dal vostro promemoria, anche quando non vi sentirete al top……
perché una volta rialzati e ripresi, non vi resterà che mettervi al lavoro!
1. Scrivere, registrare e comporre a livelli alti di qualità
Sembra ovvio dirlo, ma tutto inizia e finisce con la musica. Se le canzoni sono mediocri, le registrazioni
inascoltabili e i live noiosi….c’è poco da sperare che vivrete di musica!
2. Investire sempre in qualità
Spesso gli artisti e le nuove band si perdono nella produzione dei loro video, che finiscono per essere
terribili oppure in fotografie poco professionali e in design discutibili. Inutile nasconderlo l’occhio
vuole la sua parte, e anche se l’immagine è sempre in trasformazione con l’evolvere dei tempi è una
carta da sapersi giocare bene. Perché allora non aumentare la possibilità di essere ascoltati grazie ad una
buona visibilità attrattiva che ti porti ascolti, recensioni o richieste? Ricorda che puoi fare la musica
migliore del mondo, ma se nessuno ti ascolta non arrivi da nessuna parte.
3.Sii il più grande critico e promotore di te stesso
Non accontentarti mai, ma mettiti sempre in discussione: qualsiasi cosa produci chiediti se è buona o
potevi fare meglio, se trasmette ciò che la band voleva comunicare, se consiglieresti la tua musica a
qualcuno. Promuovi la tua musica, valorizzala ma non annoiare nessuno.
4. Registra i diritti del tuo lavoro
Registra i tuoi diritti per assicurarti di ricevere i compensi dai passaggi in radio, apparizioni in tv o dal
vivo.
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5. Pianifica con cura il rilascio della tua musica
La fase di produzione di un disco potrebbe richiedere mesi o anni, per questo non pubblicarla senza
rilascio accurato e accattivante ma pianifica tutto: cosa rilasci, quando e come, e chi sarà il potenziale
pubblico interessato su cui poter contare.
6. Promuovi prima di ogni rilascio
Ricorda che i media sono una grande arma a tuo vantaggio: sono ossessionati dalla musica nuova, così
qualsiasi cosa venga pubblicato cattura immediatamente la loro attenzione. Dedica quindi del tempo alla
stampa, hai bisogno di crearti una buona pubblicità! In genere sei-otto settimane prima dell’uscita
ufficiale di un album sono dedicate al rilascio di interviste in radio, sulla stampa e tramite i blog.
7. Non creare falsi miti o pubblicità, ma sii onesto e umile
Non perdere tempo a dire cose che potrebbero rovinare la tua immagine, tipo che sei l’artista o la band
migliore in circolazione. Qualsiasi citazione o definizione che qualcuno offre di te, riportala solo se
espressa già da fonti musicali autorevoli. Dire falsità non ti porterà da nessuna parte.
8. Stai alle regole del mercato e della realtà
E’ fantastico pensarla diversamente, ma purtroppo non sono molti a farlo. La maggior parte delle
persone usano facebook, scaricano musica da iTunes e guarda video su YouTube, e allora assicurarti di
aver collocato la tua musica sui canali giusti e accessibili a tutti. Lavora su come rendere più visibili i
tuoi contenuti magari anche con il tempo introducendo nuovi modi di fruizione, ma fallo sempre prima
chiedendo in giro quali sono le loro abitudini e preferenze in genere.
9. Ricorda che le relazioni non si tessono con un Mi Piace
I Fans sono come gli amici, e quindi hai bisogno di lavorare molto per ottenere delle relazioni forti:
allora ad ogni nuovo mi piace ricevuto, consideralo come l’inizio di una nuova amicizia e non la fine.
Supporta le altre band, condividi i loro contenuti, promuovi blog e locali: vedrai che ti ricambieranno
con piacere il loro supporto.
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10. Ragiona secondo storie e cicli
E’ fondamentale concentrarsi sul presente, ma allo stesso tempo bisogna progettare nel presente quello
che faremo domani: abbozza sempre un piano a lungo termine, anche solo di due o tre mesi. In questo
modo saprai sempre come si articolerà la fase successiva di un tuo progetto, e sarai sempre aperto a
modifiche e cambiamenti. Per gli artisti senza contratto o per gli indipendenti rilasciare un singolo, un
Ep o un album non fa automaticamente notizia: bisogna crearsi possibilità, credere nel progetto e dargli
sempre una spinta creando storie avvincenti intorno a ciascun rilascio, catturando l’attenzione dei
giornali, dei blogger e Dj così che se ne parli.
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Cosa cercano le label dai musicisti emergenti?
In una realtà così variegata come quella musicale di oggi dove artisti, cantanti, musicisti, cantautori
vengono sfornati ogni giorno, è lecito chiedersi quali siano realmente le carte vincenti per potersi fare
strada nel panorama musicale: inseguire il proprio sogno, vivere della propria passione e delle proprie
emozioni e giungere alla famigerato contratto discografico trovandosi nella fantomatica lotta tra Major
ed etichette indipendenti.
Arrivare ad una Major come Sony, Emi, Universal è certamente un sogno comune, eppure non è quello
di tutti perchè spesso entrare nel team di un’etichetta indipendente soprattutto se sei verso una strada in
salita e alla ricerca della consacrazione vuol dire assicurarsi più espressione e libertà. Punti di vista e
scelte differenti che spettano al musicista e al tipo di carriera che preferisce, infatti oltre alla possibilità
Major ed etichette indipendenti c’è anche una terza chance: il “Do It Yourself”, cioè armarvi di una
conoscenza e di un saperci fare che non sia solo musicale ma magari saper anche qualche piccolo
ingrediente di marketing, di stile e creatività per promuovere la vostra musica e la vostra immagine
perchè inutile nasconderlo, conta e non poco anche quella.
Oggi per portare avanti il sogno di una carriera nella musica, internet è certamente uno dei mezzi
fondamentali, con l’uso dei social network e You Tube rendere accessibile la propria musica e farsi
pubblicità conquistandosi numeri cospicui di fans al secondo è sicuramente un ottimo biglietto da
visita. Ma quali sono i Fattori X che possono davvero aiutarvi per fare colpo su una Label? Ecco alcuni
ingredienti che vi possono tornare utili lungo il vostro cammino. Certo qualcuno ora starà pensando ai
grandi cantanti che sono stati scoperti per caso: certo ma quelli grandi scoperti per caso partivano da
esperti del settore che si occupavano anche di farli crescere, offrirgli un’occasione soprattutto se
provenivano da realtà sociali disagiate. In poche parole incontravano un “tutor” che si occupava di
formarli, un evento che oggi è sempre più raro ma che forse era formativamente più rilevante
nell’avanzare della carriera.
Arrivare invece al fatidico contratto significa aver accumulato da soli quella formazione di cui
parlavamo prima….
1. Avere una forte storia dietro le spalle…..
Non vuol dire che dobbiate essere già conosciuti in mezzo mondo, assolutamente! Ripensate però alle
storie della grandi band o dei grandi artisti, quelli che hanno lasciato un segno indelebile nella storia o
non certo le meteore che hanno colto solo una moda del momento. Grandi Band come i Rolling
Stones, i Pearl Jam, i Red Hot Chili Peppers, i Beatles….spesso si sono conosciuti sui banchi di scuola,
o magari ciascuno dei componenti dall’età più acerba aveva avuto dei piccoli approcci con la musica,
decidendo di cominciare un percorso insieme condividendo l’esperienza della musica. Fare parte di un
gruppo significa condividere ogni piccolo momento: dalle parole di una canzone fino agli arrangiamenti
mettendo da parte ogni forma di protagonismo, proprio come le grandi orchestre dove se manca un
solo componente o un solo strumento che deve costruire l’armonia il risultato non sarà di certo quello
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sperato. In questo modo, rendendo ciascuno partecipe e consapevole del progetto si impara a
conoscere le differenze, le peculiarità e le capacità di ciascuno. Una Label non può certo porsi il
problema di dover tenere saldo un gruppo. La band deve essere già formata non solo musicalmente ma
anche interiormente.
2. Il Savoir Faire….musicale
Prima abbiamo parlato di maturità interiore, ora ci concentriamo su quella musicale. L’obiettivo di una
Label è quello di scritturarvi non quello di accogliere una band e farla crescere….dalle basi! Non si può
imparare a fare musica al momento del contratto, ma dovete aver collezionato già qualche serata,
qualche evento e magari qualche festival abituandovi così ad un numero di presenze sempre maggior
dinanzi al palco. Saper quindi intrattenere, avere un buon numero di pezzi inediti, improvvisare e
coinvolgere il pubblico è senz’altro un punto a favore, che vi esclude dal podio delle garage band. Ciò
non vuol dire essere già professionisti affermati, ma significa scritturare una band che abbia ben chiaro
cosa vuol dire svolgere questo lavoro che richiede dedizione e sacrificio.
3. Facebook & Co. : fare di Internet un punto di forza
Pensate a quando volete conquistare qualcuno e sfoggiate qualsiasi tipo di carta vi possa aiutare a
guadagnare punti….con le Label è proprio lo stesso. Abbiamo già parlato all’inizio dell’importanza di
Internet nel panorama musicale attuale perchè è uno strumento che si può rivelare davvero utile se
usato nel modo corretto: per i tempi che corrono oggi istruirsi anche di come funziona il web, capirne
le dinamiche e meccanismi per sapere fronteggiare e sfruttare una risorsa come questa è sicuramente
un’arma in più. Creare una propria pagina Facebook, un My Space e volendo meglio ancora un sito con
una buona grafica che catturi l’attenzione, un’interessante applicazione che riproduca la vostra musica,
creare un account You Tube e far interagire tutti questi strumenti farà crescere non solo il vostro
numero di utenti e fans ma anche la vostra reputazione. Chi deve scritturarvi verrà colpito anche dalla
vostra creatività, strumento fondamentale per percorrere in salita una strada ed in più, il vantaggio più
grande per voi sarà la visibilità: la Label saprà di avere a che fare con una band o artista che non sono
sconosciuti al pubblico, ma che grazie alla loro musica hanno catturato anche l’interesse di un numero
rilevante di utenti, facendo crescere così le possibilità di voler incentivare la vostra attività.
4. Niente “mezzucci”: No Party, No Favors!
E’ bene specificarlo sempre: la corruzione c’era ieri come oggi. Le feste, i bisbigli e i passaggi di parola
non vi aiuteranno ad emergere: è la qualità della vostra musica a fare la differenza e a garantirvi una
carriera vera e duratura. Dimenticate quindi di vendere favori, prestazioni di ogni tipo, o passaparola
della serie “io conosco tizio che conosce Caio, il quale riporterebbe a Sempronio che a sua
volta…”….Ne varrà della vostra reputazione, soprattutto per il futuro.
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Non rincorrete i membri di una Label per gli angoli di un locale dove si celebra una festa
semplicemente per dargli una vostra demo, che probabilmente finirà nella spazzatura! Semmai cercate
di essere furbi: sfruttate una festa o un evento, dove magari saprete ci sarà qualcuno di importante, per
farvi notare e catturare l’attenzione con una bella performance dei vostri pezzi. Questo vuol dire saper
cogliere l’attimo!
Ciò che è soprattutto chiaro da questi punti è che non si diventa artisti, musicisti, band o cantanti da un
giorno all’altro: oggi è proprio questo che chi si occupa di cultura ed arte dovrebbe ricordare a chi si
appresta ad entrare in questo mondo e ha intenzione di volerci seriamente restare, facendo della
passione per la musica la propria vita.
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6 passi da seguire per avvicinare un’etichetta
discografica
Avere a che fare con un produttore discografico o firmare per un’etichetta si sa vuol dire essere ad un
passo da un sogno: possibilità di espressione, libera creatività e strumenti adeguati per poter giungere
dalla radio e dalla tv al grande pubblico.
Ma per chi si avventura per queste vie, spesso sorgono spontanee le domande di come trovare un
produttore oppure a chi ci si può rivolgere di seriamente affidabile per accostarsi ad un produttore o ad
un’etichetta? Sono tanti i film e i telefilm, soprattutto americani, che hanno anche cercato di rispondere
a queste domande raccontandoci del sogno di chi desidera fare il musicista: ma la realtà è tutta un’altra
cosa, va costruita tassello dopo tassello. Ecco allora alcuni suggerimenti per chi è pronto per un grande
passo.
1. E’ fondamentale farsi una domanda: la nostra musica è davvero pronta?
Sono tanti quelli che decidono di lanciarsi in imprese che diventano ardue proprio perchè magari il
prodotto finito non è ancora pronto. Ascoltate quindi il vostro lavoro, siate critici e valutate: potreste
creare una playlist di musiche di successo inerenti al vostro genere e includere il vostro lavoro,
valutando se l’ascolto risulti gradevole sia dei testi che della musica. Se la risposta è positiva, e quindi la
vostra musica necessita di un rilievo, allora concentratevi a cercare un posto che possa rivelarsi come
una grande occasione per far scoprire il vostro lavoro. E che la scelta sia accurata, per fare colpo alla
prima impressione.
2. Non dimenticare mai cultura e preparazione!
Spesso ci si dimentica quanto sia fondamentale avere una preparazione in ciò che si fa. Tranquilli non è
necessaria nessuna particolare laurea, ma un minimo di buon senso si: educate voi stessi all’ambiente in
cui decidete di entrare, perchè tutti si esaltano dinanzi ad un contatto con un’etichetta discografica, ma
è importante anche valutare le offerte, i contratti e soprattutto le persone. Ci sono tante guide in
mercato che vi possono aiutare a comprendere meglio come funziona questo mondo, le possibilità, le
differenze… e a scoprire anche i buoni e i cattivi!
3. Google è un fedele alleato di ricerca
Cercare informazioni su una specifica etichetta o produttore, è davvero molto semplice con Google.
Importante però valutare criticamente le informazioni, testarle e valutarle: internet è una grande risorsa,
ma le sue peculiarità spesso possono anche condurci a delle vere e proprie bufale. Taxi, Sonicbids,
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Broadjam e ReverbNation sono altre e alcune delle piattaforme web migliori per andare alla ricerca di
produttori.
4. Alza la cornetta!
Se siete ormai certi del produttore a cui volete rivolgervi e avete anche delle informazioni abbastanza
certe sul suo conto, allora è tempo di alzare la cornetta. Spesso una conversazione di qualche minuto è
più piacevole di una mail, ed è un modo per conoscere meglio il clima che si respira nella casa
discografica, il tipo di persona che avete di fronte che è quella che dovrà promuovere il vostro lavoro.
5. Segui l’istinto..
Se abbiamo un istinto, conviene pur sempre dargli un minimo di ascolto: se dopo aver alzato la cornetta
o aver incontrato colui che si prenderà cura della vostra musica e non vi ha soddisfatti e convinti, allora
forse è meglio lasciar perdere. Ricordate che firmare un contratto comporta dei vincoli e delle regole da
rispettare, quindi sbarazzarvi di una persona poco convincente non sarà semplice.
E’ chiaro che non è semplice trovare un buon produttore con un’affidabile etichetta, sotto tutti i punti
di vista, ma per chi insegue la musica è un passo fondamentale e di grande valore. Vale la pena quindi
impegnarsi per conquistare il meglio!
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Essere scoperti dalle Etichette: 7 miti da sfatare
Sei un musicista e vivi in un sogno oppure vuoi concretamente lavorare perchè si realizzi?
Se sei un sognatore probabilmente sei già passato ad altro ma se credi veramente in quello che fai,
dedica qualche minuto a leggere questo articolo sui miti da sfatare nel music business di oggi.
Inanzitutto se vuoi fare strada nella musica, devi capire come funzionano i meccanismi che stanno
dietro al music business. Non come tu pensi funzionino e neppure come fantasticamente te l’hanno
dipinto film e trasmissioni televisive varie. Devi capire che l’industria musicale è radicalmente cambiata
negli ultimi anni e si sta evolvendo in forme e modi molto diversi. Il modello che funzionava anni fa è
morto e sepolto.
Dunque vediamo quali sono questi miti:
1 ) Vieni scoperto anche se non hai già un album.
Abbiamo tutti sentito storie su giovani cameriere che sentite cantare durante un party venivano
scritturate oppure di una giovane band che suonando in un sperdutissimo pub di un paese
innominabile, venivano sentiti da un talent scout che per puro caso passò di la. Certo, queste cose sono
successe e molto probabilmente succederanno ancora. Ma se questo è quello che stai aspettando, hai
piu’ probabilità di vincere al superenalotto!
2 ) Se mandi mail e chiami piu’ persone possibili, prima o poi qualcuno di noterà.
E perchè lo dovrebbero fare? Quello che si scorda è che queste compagnie ricevono letteralmente
migliaia di mail da persone che raccontano di come vivono per la musica, di quanto bravi sono ecc… E
magari non hanno un demo prodotto, niente sito web dedicato, pochissimi o nessun live alle spalle.
Scusate ma non funziona proprio così. Se non credete abbastanza in voi stessi per investire in una
buona produzione musicale e un sito internet con foto professionali con musica da ascoltare, non
aspettatevi che siano loro i primi ad investire in voi.
3 ) Non hai bisogno di un Demo professionale, ogni Demo va bene.
Sbagliato!!! Il Demo è la tua fotografia. E’ come ti presenti al mondo. Internet è strapieno di ottima
musica registrata professionalmente, come puoi pensare che un home made demo possa competere con
questi ? Fare un demo avvalendosi di professionisti del suono e che sanno perfettamente come fare il
loro lavoro, aumenta le probabilità di emergere dal mucchio. Questo te lo posso garantire visto che
settimanalmente ricevo demo dalle band. Quello prodotto professionalmente lo si sente già dai primi
secondi!
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4 ) Ti basta un computer ed il programma giusto, come quello che usano i professionisti, ed il
demo suonerà bene.
Veramente credete che un programma giusto possa fare di una canzone, un prodotto professionale?
Prova a pensare ai programmi che sono istallati nel pc che usi. Li possiamo chiamare attrezzi, come
sono attrezzi quei programmi per fare musica. Avere un attrezzo come wordpad, Words o texteditor,
non fa di te uno scrittore. Come avere Protools, Ableton o Reaper faranno di te un tecnico del suono.
E’ proprio conoscere bene l’uso di questi programmi che fa la differenza tra un professionista ed un
semplice amatoriale. Un tecnico esperto puo’ riuscire ad abbinare delle particolari armoniche alla voce,
il giusto grado di riverbero o quell’equalizzazione giusta che risalta il momento topico della canzone.
Dunque, pensi che un Home made demo riesca a competere con un demo professionale? Quale dei due
ti puo’ aiutare ad emergere?
5 ) Per avere un contratto devi spedire il demo alle etichette.
Anche se è stato il metodo giusto fino a pochi anni fa, non è piu’ così. E te lo voglio spiegare con un
esempio che ti chiarirà il concetto. Rispondi a questo: Sei il nuovo responsabile\talent scout di una nota
Major, mettiamo la Sony. Ti viene chiesto dai tuoi capi di concludere un contratto e portare al successo
una band emergente in 6 mesi oppure perdi il posto di lavoro. Cosa faresti? Diciamo che in ufficio hai 2
scatoloni con 1000 cd e sai che dalle esperienze passate il 95% che troverai sarà spazzatura (demo
qualità scarsa, canzoni già sentite, scarsa professionalità). Cosa fai? Ti ascolti i 1000 cd perdendo
settimane nella speranza (scarsa) di trovare qualcosa di buono oppure vi lanciate su Internet per vedere
dove c’è piu’ rumore? Qual’è la band che ha vinto piu’ contest ultimamente e sta scalando le classifiche
indie? quale band ha 5000 downloads delle loro canzoni oppure fanno Live da tutto esaurito? quali
artisti hanno 3 profili facebook (perchè ogni 5000 ne devi fare uno di nuovo)? Non sarebbe piu’ facile
cercare di concludere un contratto con una band che abbia questi requisiti invece che sperare di trovare
qualcosa di sconosciuto negli scatoloni? ecco perchè è essenziale che la tua band faccia rumore e sia
conosciuta ai piu’!
6 ) Le etichette ti faranno crescere come artista.
Magari. Le etichette\major cercano artisti che abbiano già raggiunto un certo livello, e questo già con il
processo produttivo citato sopra lo si è raggiunto. L’artista\band deve avere già un proprio sound ben
formato ed un’immagine ben precisa, riconoscibile. So che puo’ sembrare mera pubblicità in favore di
Studi professionali ma è proprio in questi posti che si trova l’aiuto giusto per formarsi un’identità
musicale ben precisa.
7 ) Se riesci a firmare un contratto diventerai ricco.
Mi dispiace infrangere i tuoi sogni ma firmare un contratto non equivale a diventare ricco. Se sei così
fortunato da avere un contratto , scoprirari che questo è solo l’inizio. Ci sono artisti che hanno firmato
un contratto, registrato un album e non è mai stato rilasciato. Qualcuno è stato prodotto ma con poca
spinta pubblicitaria che si tramuta in poche vendite. Ci sono pure artisti pubblicizzati bene ma che il
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loro album fa un flop di vendite. Oppure anche con vendite significative, la percentuale che è dovuta
all’artista e misera cosa tolte le spese sostenute dall’etichetta. Ecco perchè molti artisti cercano di
autoprodursi, il guadagno in caso di successo è nettamente superiore.
Ora ci sono molte piu’ opportunità per artisti emergenti di quanto ce n’erano anni fa. Internet, i prezzi
accessibili agli studi, Itunes, CdBaby ecc.. hanno spianato la strada a molti artisti. Ma allo stesso tempo
la selezione diventa sempre piu’ dura. L’artista che puo’ farcela è quello che vuole farcela con tutte le
forze. Quello che non ha paura dei sacrifici pur di raggiungere l’obiettivo. Ora siete in gioco, ed il gioco
si fa duro. Il talento e la qualità sono le 2 cose che ti possono far vincere!
PS: Congratulazioni, sei un temerario! Se sei arrivato fino a qui, hai sorpassato l’80% dei sognatori che
vivono ancora nei miti e leggende del music business !
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Demo ed etichette discografiche: un’evoluzione
continua !
Precedentemente ho consigliato alcune dritte per confezionare un demo da mandare alle case
discografiche e per far si che il vostro lavoro venga visionato e preso in considerazione, non gettato nel
cestino!
Stavolta vi lascio alcuni suggerimenti su come muovervi nella promozione del vostro demo, prendendo
in considerazione il cambiamento dei tempi. Oggi presentarsi alle case discografiche, promuovere il
proprio lavoro avviene in ritmi e modi un po’ diversi da come accadeva tempo fa. Cominceremo così
con un piccolo excursus temporale, che vi faccia comprendere come è cambiata nel tempo la realtà
discografica.
Durante gli esaltanti anni’40 e ’50 gli editori musicali ingaggiavano uno staff di autori di canzoni, i
famosi songwriters, che avevano il compito di scrivere e produrre le canzoni che sarebbero andate ad
arricchire il catalogo della casa discografica. Gli artisti erano così invitati a scegliere, a cercare e a
provare la canzone che più si adattasse alle loro corde e al loro stile. Questo processo è senz’altro
arrivato fino ad oggi, ma con delle modifiche. Gli anni 50′ hanno avuto protagonisti band dalle grandi
voci che producevano delle hits.
Negli anni ’60 e ’70 invece l’industria musicale ha iniziato a strizzare l’occhio ai cantautori, artisti che si
occupano di musica e parole: così anche chi era dietro l’artista come il songwriter cominciò ad emergere
avendo lui stesso l’occasione di diventare artista.
Gli anni ’70 e ’80 hanno visto il rock farla da padrona: grandi spettacoli, giri del mondo e tecnologia
d’avanguardia hanno reso celebre la “Rockstar”.Gli anni’90 fino ad arrivare ad oggi hanno invece
determinato un grande cambiamento: le case discografiche si sono trovate con pochi soldi, e questo ha
posto fine non solo ad anni d’oro ma anche ad investimenti. Ecco che allora si è cominciato a cercare e
a supportare artisti che fossero già in cammino o che quanto meno avessero dei piccoli successi ed
esperienze alle spalle: perchè non investono soldi su qualcosa che non assicuri già qualche entrata. Le
case discografiche puntano e vogliono vedere una band che è sempre impegnata in tour e guadagna
attraverso live e cd.
Non c’è da abbattersi per questo tipo di meccanismo: bisogna solo familiarizzare con questa nuova
realtà. Bisogna saperne cogliere il lato positivo: la possibilità per un’artista o per una band di capire
dove arrivare, cosa desidera dalla propria carriera artistica e come arrivarci. Una volta compreso cosa
vuoi e chi vuoi essere, allora sarà il momento di ragionare su quell’obiettivo per mettersi in moto e
acquisire esperienza.
Se sei un paroliere e pensi di avere delle buone capacità per scrivere testi destinati a musicisti, allora
comincia a scrivere per qualche band e affina le tue capacità. Per migliorare e fare esperienza, se sei
davvero determinato a raggiungere alti livelli nella carriera musicale, non bisogna mai dimenticarsi delle
piccole realtà e quindi delle case discografiche minori. E’ importante farsi una lista delle case
discografiche, delle agenzie e della aziende di spettacolo disposte a visionare materiale e da tenere
sott’occhio attraverso internet così da controllare se cercano materiale o se hanno delle posizioni di
lavoro aperte.
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Music Business: siete pronti per una presentazione
professionale?
Siamo nell’era del tutto e subito, ecco perchè spesso si lavora poco su se’ stessi, sui propri obiettivi,
sulla propria personalità e immagine: fattori che però sono molto importanti e che bisogna imparare a
gestire con il tempo.
E soprattutto si possono accettare consigli per gestirli, ma non devono mai essere imposti da qualcuno:
l’artista non è un prodotto, ma qualcuno che ha esigenza di esprimere qualcosa attraverso il lavoro di
creazione musicale, strettamente personale, e quindi può essere indirizzato per le questioni che non gli
riguardano da vicino e di cui ha poca conoscenza.Ma nulla gli si impone. Ecco perchè molti
preferiscono etichette indipendenti, che non rispondono a standard più limitativi come quelli di una
grande casa discografica che ha una gestione e management differenti, ma lasciano più spazio alla
creatività dell’artista che ne ha un gran bisogno soprattutto all’inizio quando c’è un’alta fase di ricerca e
sperimentazione.
Molte band e artisti oggi riescono a fare un buon lavoro di gestione personale della propria carriera, e
molti con le loro capacità riescono a guadagnarsi anche qualche tipo di successo, acquisire qualche
contatto e la consapevolezza dei loro progetti. Il più delle volte però sentono di essere lontani
dall’obiettivo di far progredire la band e la loro carriera, così iniziano a pensare ad un management di
tipo professionale, che richiede però il requisito alla band o all’artista di aver riscosso già un certo
successo alle spalle prima di arrivare a firmare un contratto professionale.
Le grandi compagnie di management musicale, considerate le variazioni del mondo musicale di cui
abbiamo spesso parlato, non collaborano con una band che alle spalle non abbia almeno una firma con
un’etichetta, che abbia fatto dei tour e che si sia fatta conoscere almeno a livello regionale.
Un tempo grandi management firmavano con band dalle quali sapevano di poter sviluppare delle
potenzialità, sostenerli con delle idee che avrebbero permesso loro di fare carriera. Ma oggi guardano
non a band con della caratteristiche potenziali da sviluppare, ma che sono già sviluppate.
La formazione quindi che renderà un’artista appetibile verso un management musicale dipende
sostanzialmente da se’ stessi, dalla sua capacità attraverso il supporto di consulenti musicali e etichette
indipendenti di specializzarsi nel promuoversi, nei contatti e nell’espansione di mercato.Tutto quello
che un tempo faceva un manager investendo soldi e tempo.
Si acquisiscono in tal modo delle solide basi nella pubblicità, nelle strategie di vendita e di distribuzione,
creando quindi una buona rete intorno a se’ capace poi in futuro di attirare l’attenzione dei piani più
alti. In parole povere, il business musicale comincia esclusivamente da voi.
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Come far ascoltare il tuo Demo !
Conosco benissimo le preoccupazioni che musicisti e band si trovano ad affrontare ogni volta che
preparano un demo da mandare alle etichette. Lo ascolteranno? Ho messo tutto? Troppo? Troppo
poco? Vediamo di fare un po’ di chiarezza con questo articolo!
Prima di iniziare vediamo di far capire bene cos’è un Demo a tutte quelle giovani band che stanno
provando a farsi conoscere dalle etichette. La parola Demo non è altro che l’abbreviazione della parola
Demonstration e cioè Dimostrazione. Sembra banale ma a volte ci si dimentica di questo e si cerca di
mettere nel Demo piu’ cose possibili. Invece dev’essere proprio una dimostrazione di quello che state
proponendo al mercato musicale, di quello che sapete fare e che vi viene meglio.
E’ buona regola tenere a mente questi punti:
1) I Demo vanno inviati SOLO alle etichette che trattano il vostro genere musicale. Così facendo
risparmiate tempo, denaro e i vostri lavori non finiranno nel cestino senza essere ascoltati.
2) Non mandate Demo alle etichette senza prima averle contattate e chiesto il nome del referente che
ascolterà il vostro materiale . In questo modo potete inviare la busta all’attenzione del contatto invece
che ad un destinatario generico. Aumenterete le probabilità di passare una prima scrematura fatta
dal/dalla receptionist .
3) Proteggete la vostra musica con opportune licenze, viviamo in un mondo di “furbi”, vediamo di non
farci del male.
4) Il Demo può essere costoso, non cadete nella falsa idea che essendo un demo è solo un assaggio e
può non essere perfetto. Funziona esattamente al contrario !
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Il migliore dei Demo ?
E’ mio parere personale che i migliori demo siano quelli in Video. Perché? In un video ci sta la vostra
musica, vi si vede in faccia, ci potete aggiungere delle interviste, far vedere il pubblico che vi segue e
cosa molto importante, vi si vede durante il live. La vostra presenza scenica e la forza che esprimete
quando suonate!
Naturalmente sia che si tratti di un video oppure il classico CD, ricordate che la regola “L’abito non fa
il monaco” per gli emergenti, NON esiste! L’abito aiuta MOLTO il monaco dunque professionalità
prima di tutto. Video girati da professionisti e canzoni prodotte e mixate in studio , hanno moltissime
probabilità in più di fare colpo su di un’etichetta rispetto alle cose fai da te! Non dimenticate che chi vi
ascolta, lo sta facendo per business. Più il vostro prodotto è già vicino agli standard di mercato e più gli
farete risparmiare soldi. Diventate appetibili !
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6 modi per costruire i contatti necessari !
“I contatti” e il detto “Essere al momento giusto nel posto giusto” sono diventati ormai dei luoghi
comuni anche nel settore musicale in quanto svolgono un ruolo fondamentale. Peccato però che spesso
ci dimentichiamo che a determinarli non è sempre il caso, ma prima di tutto noi stessi.
Ma qual è la regola per conquistare questi famigerati contatti? Prima di tutto ci deve essere un corretto
allineamento di spazio e tempo, sia geograficamente( es. nella stessa stanza) che virtualmente ( es. su
Twitter), segue poi una presentazione/introduzione che colleghi i soggetti in questione, ed infine una
conversazione profonda che getti le basi di una collaborazione duratura. Ecco allora di seguito sette
suggerimenti per aiutarvi a creare le giuste circostanze per i primi due passi di cui abbiamo parlato su.
1. Sapere chi si vuole incontrare, ma restare aperti ad altri incontri
Chiediti prima di tutto chi stai cercando: editori, manager di etichette discografiche o promoter?
Focalizzandovi sul chi potrete passare al dove trascorrono maggiormente il loro tempo e dove può
esservi possibilità di incontrarli: se ad esempio la prossima settimana sai che suonerai in un determinata
città, potresti informarti su dove e quando chi cerchi sia rintracciabile online o dal vivo.
Non restate però focalizzati su specifiche personalità , perché spesso dagli incontri casuali e magari con
le persone di cui meno sospettavate possono nascere le opportunità più interessanti.
2. Incontrare altre band e farsi presentare
Alle volte però fare tutto da soli può anche rendere la situazione più complicata: se per esempio la
vostra ricerca, specie se il luogo in questione non lo si conosce bene, non ha dato grandi frutti allora
basta lo sforzo in più. Ad esempio potreste chiedere alle band locali di introdurvi e mettervi in contatto
con il promoter di zona, e spesso l’introduzione da parte di un performer può anche essere una
garanzia.
3. Partecipare a conferenza sul mondo della musica
Sono ancora troppo poche le band che lo fanno, eppure le conferenze sono i luoghi in cui è più facile
trovare tanti e diversi addetti ai lavori: certo spesso hanno un certo costo, però vale la pena prendervi
parte almeno a qualcuno se si vuole arricchire la propria cerchia di contatti.
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4. Twitter per rompere il ghiaccio
Twitter è uno dei social media più efficaci per entrare in contatto con i professionisti del music
business: quasi tutte la case discografiche serie, agenti di prenotazione e società musicali hanno un
account su Twitter, ed è per questo che può aiutarvi a tessere importanti relazioni. Utilizzando il
motore di ricerca apposito sarà ancora più facile ricercare i contatti che possono fare maggiormente al
caso vostro.
5. Ringraziare
Può apparirvi strano ma mostrare gratitudine ad una radio, un blog di musica, un sito web o una società
di musica che vi forniscono giornalmente il loro supporto è un modo efficacissimo per costruire dei
rapporti professionali e duraturi. La gratitudine è ormai diventata rara nel mondo della musica, e
quando si riceve una mail di ringraziamento chi sta dall’altra parte avrà ancora più voglia di ascoltare la
vostra musica, dedicarvi del tempo e supportarvi.
6. Costruire 3 nuovi contatti a settimana
Si, fatene un obiettivo come quello che leggete sopra: la sfida sarà riuscire ad acquisire dei nuovi
contatti per migliorare le vostre relazioni d’affari nel mondo della musica. Vedrete che volta per volta vi
ritroverete un’agenda ricca di incontri e un calendario prosperoso di eventi.
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