Guida didattica
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Fascicolo C: “SPOSTIAMO LE CHIAVI”
(Dalla Filastrocca alla prima Lettura cantata in setticlavio)
Sottotitolo delle Dieci lezioni/scheda: GNUFInCHIAVE
Si tenga presente che questo 3° Fascicolo rispetto al 1° risulta molto diverso come
scrittura, ma identico come intonazione melodica. In altri termini, l’allievo al cantarlo
non farà alcuna fatica, perché già lo conosce a memoria e dovrà qui semplicemente ripeterlo.
Al leggerlo, tuttavia, dovrà faticare un po, perché dovrà chiamare le note in riferimento
alle diverse chiavi. Abbiamo fatto questa scelta in omaggio all’antico e sempre valido
principio pedagogico: il diverso, il nuovo, l’ancora da imparare ben si innesta sull’uguale,
sul vecchio, sul già imparato. Lo sforzo di apprendimento da parte dell’allievo viene così
dimezzato e la comprensione viene facilitata.
1
Scopi formativi fondamentali del primo fascicolo
Attraverso questo terzo fascicolo ci si propone di far comprendere all’allievo:
1. come le note delle filastrocche, pur presentandosi scritte in posizione diversa, trovino
un’esecuzione vocale esattamente uguale a quella già appresa nella lettura dei fascicoli
precedenti;
2. come il meccanismo del setticlavio corrisponda ad un adattamento grafico nei
confronti dell’estensione vocale delle diverse voci di un coro;
3. come, di fatto, ben difficilmente ed assai limitatamente le note potranno o dovranno
uscire al di sopra o al di sotto dell’alveo segnato dalle cinque righe del pentagramma e
quindi come ciascuna voce del coro trovi il proprio sito naturale nell’ambito segnato
dalla chiave, che la contraddistingue;
4. come, una volta fissata la collocazione del do, cioè del primo grado della scala sopra
una delle cinque linee del pentagramma, tutte le altre sette note della medesima trovino una
coerente distribuzione tanto andando verso l’alto, quanto andando verso il basso;
5. come il do di partenza proprio di ciascuna voce (soprano, mezzo soprano, contralto,
tenore e basso) si innalzi graficamente sul rigo quanto più grave è la voce, cui si riferisce;
6. come, in buona sostanza, con il setticlavio la scala musicale venga soltanto
graficamente alzata o abbassata, e, di conseguenza, come, dal punto di vista esecutivo,
essa venga cantata sempre alla medesima altezza.
6
Contando dal basso le cinque righe del pentagramma, il do può trovarsi:
sulla prima riga e dar vita alla lettura in chiave di soprano,
sulla seconda riga e dar vita alla lettura in chiave di mezzo soprano,
sulla terza riga e dar vita alla lettura in chiave di contralto,
sulla quarta riga e dar vita alla lettura in chiave di tenore
sulla quinta riga e dar vita alla lettura in chiave di baritono.
Sempre il medesimo do, come altezza assoluta, può trovarsi perfino in un trattino di
rigo aggiunto a mano sotto tutte le cinque linee del pentagramma e dar vita alla lettura in
chiave di violino. Val la pena infatti sapere che, dal punto di vista esecutivo, il violino tiene
proprio questo do come sua nota di partenza (nota più grave).
Può trovarsi infine in un trattino di rigo aggiunto a mano sopra tutte le cinque linee del
pentagramma e dar vita alla lettura in chiave di basso.
Con un po’ di pazienza l’allievo può e deve giungere a far l‘occhio veloce nella
collocazione spaziale della scala in relazione alla nuova chiave assegnata. Si viene a
creare così l’auspicato e spesso necessario automatismo visivo nella lettura
‘graficamente spostata’ degli otto suoni della scala.
Prima di iniziare con la prima scheda, si evidenzia come tutto il terzo fascicolo prenda
in considerazione sempre le medesime sette (+ una) altezze e funzioni tonali della
scala diatonica. Di conseguenza, si precisa che in queste dieci Schede sia come altezza
assoluta, sia come posizione intervallare rispetto alle altre sette note,
al DO di partenza - quello posto sulla medesima linea della chiave data - corrisponde
sempre il primo grado della Scala diatonica Maggiore,
al RE - quello posto nel primo spazio sopra la linea della chiave data - corrisponde
sempre il secondo grado della Scala diatonica Maggiore,
al MI - quello posto sulla seconda linea sopra la linea della chiave data - corrisponde
sempre il terzo grado della Scala diatonica Maggiore,
al FA - quello posto nel secondo spazio sopra la linea della chiave data - corrisponde
sempre il quarto grado della Scala diatonica Maggiore,
al SOL - quello posto sulla terza linea sopra la linea della chiave data - corrisponde
sempre il quinto grado della Scala diatonica Maggiore,
al LA - quello posto nel terzo spazio sopra la linea della chiave data - corrisponde
sempre il sesto grado della Scala diatonica Maggiore,
al SI - quello posto sulla quarta linea sopra la linea della chiave data - corrisponde
sempre il settimo grado della Scala diatonica Maggiore,
al DO di arrivo - quello conclusivo della scala, quello posto nel quarto spazio sopra
la linea della chiave data - corrisponde sempre l’ottavo grado della Scala diatonica
Maggiore.
Pentagramma o rigo musicale:
Quinta linea
Quarto spazio
Primo spazio
Prima linea
7
C/1
DOTTORE E BAMBINI (N. 2)
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1a LEZIONE: DO - RE - MI - FA - SOL
CON IL GIOCO DELLE CHIAVI
(La prima parte della Scala nel Modo Maggiore)
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DO
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MI
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SOL
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Filastrocca per l'applicazione e la memorizzazione
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Dottore
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Bambini
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Dottore
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Bam - bi - ni
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Co - sì v'an - no - ie
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E ve ne pen - ti - re - te
SOL
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DO
DO
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Chiave di Contralto
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SOL
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Chiave di Tenore
DO RE DO
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Chiave di Soprano
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SOL
Ch. di Viol. (8a sotto)
Noi no, non can - te - re - mo SOL FA SOL MI SOL RE SOL
V
Testo della lettura cantata o solfeggio:
DOTT. - Bambini su cantate DO RE MI FA SOL
BAMB. - Noi non vogliam cantare SOL FA MI RE DO
DOTT. - Così v'annoierete DO SOL MI DO SOL
BAMB. - Noi non vogliam cantare RE SOL MI RE DO
DOTT. - E ve ne pentirete DO RE DO MI DO FA DO SOL
BAMB. - Noi no, non canteremo SOL FA SOL MI SOL RE SOL DO.
EA P0745/C
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DO FA DO
Chiave di Violino
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Chiave di Mezzo soprano
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Chiave di Soprano
Noi non vo - gliam can - ta - re
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Bambini
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can - ta - te:
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Dottore
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Chiave di Violino
Noi non vo - gliam can - ta - re
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Bambini
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DO.