Standard di prodotto Diagnostica per immagini

Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Requisiti accreditamento:
G.6
Standard di prodotto
Diagnostica per immagini
Gestore del Documento:
Redattore/i: dott. P.L. de Morpurgo
Approvazione ed Emissione: Direzione Sanitaria
Pareri specialistici:
Destinatari: Utenza
Altri interessati:
N° ed
1
2
Data
Modifica
18/10/2007
15/12/2011
Verifica
Data:
15/12/2011
Approvazione
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
1. OGGETTO E SCOPO
1.1. OGGETTO
Descrivere le caratteristiche e gli standard di riferimento del Prodotto / Servizio fornito dal
servizio di RADIOLOGIA della Casa di Cura Sanatorio Triestino
1.2. SCOPO
Consentire a tutte le parti interessate la valutazione della qualità erogata e la conformità
agli standard prescelti
e dichiarati .
2. COME RAGGIUNGERE L'UNITÀ OPERATIVA DI RADIOLOGIA
Il servizio di Radiologia del Sanatorio Triestino è opera al piano terra della Casa di Cura.
Indirizzo:
Unità Operativa di Radiologia
Casa di Cura
“SANATORIO TRIESTINO”
Via D. Rossetti, 62
Trieste
Ubicazione
telefono
Piano terra
040 9409502
(dalle 8,00 alle 13,00
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
Data:
15/12/2011
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Requisiti accreditamento:
G.6
3. IL PERSONALE
L’equipe è composta da:
dott. Pierluigi De Morpurgo (Responsabile Medico)
Sig.ra Veludo Roberta
(Tecnico Sanitario di Radiologia Medica)
Sig.ra Spitale (Tecnico Sanitario di Radiologia Medica)
Sig.ra Manuela Oleni
(Impiegata amm.va)
Sig.ra Franceschinel Guerrina (O.S.S.)
La struttura organizzativa dell’U.O. è descritta nell’organigramma funzionale
Per modalità e orari di accesso alle prestazioni si rimanda alla carta dei servizi.
4. ORARI DI SERVIZIO
La presenza del radiologo è così garantita:
•
•
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì: 8,30-13,00
Martedì 15,00-18,00
Presso la Casa di Cura è attivo 24 ore su 24 un servizio di guardia medica.
5. LE ATTIVITA’
L’ Unità Operativa opera in diversi campi che comprendono la radiologia tradizionale,
l’ecografia e la mammografia, a favore di pazienti ricoverati ed ambulatoriali esterni.
6. COME CONTATTARE
• Prenotazione CUP per esami ambulatoriali.
Prenotazione
telefonica
e/o
diretta
all’Accettazione
impegnativa/prescrizione del medico di fiducia.
dell’U.O.,
con
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
Data:
15/12/2011
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Requisiti accreditamento:
G.6
7. VOLUMI DI ATTIVITA’
ESAMI
2004
2005
2005
30
22
29
ECOGRAFIE
2887
2411
2565
MAMMOGRAFIE
2366
2063
2131
RADIOLOGIA TRADIZIONALE
6837
6598
6614
RADIOLOGIA CON MEZZI DI CONTRASTO
452
271
471
ALTRO
19
21
12
12591
11386
11822
BIOPSIE-ECOGUIDATE
Totale complessivo
9. RISORSE TECNOLOGICHE A DISPOSIZIONE DELL’U.O.
Il reparto dispone delle seguenti attrezzature elettromedicali:
1
2
3
4
5
6
7
8
Trocoscopio con potter a
colon.
Stativo
Telecomandato con ampl.
di brillanza
Mammografo
Genius 8503/800
s.n.469
TELEDIAGNOST
s.n. S100000354/000001
MAMMODIAGNOST UC
s.n.946209
Colangiografo con ampl. di UNITA’ CHIRURGICA BU
brillanza
25 NA
Apparecchio portatile
PRACTIX 30
s.n. 3150
Tubi per esami endorali
HELIODENT MD
s.n.04136S02
Ortopantomografo
OROPANTOMOGRAPH 10
s.n. 078450
Ecografo
RT 2800
s.n. 21829YM7
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Ecografo Esaote
9
10
Sviluppatrice
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
ECOCOLORDOPLER AU 5
EPI
s.n. 001435
3MXP515
s.n. 505145
E’ previsto:
•
un controllo di qualità giornaliero sulla sviluppatrice.
•
un controllo di qualità annuale di ogni apparecchiatura effettuato in collaborazione
con l’E.Q. (vedi manuale di Qualità presso la Radiologia).
•
un controllo di qualità annuale in mammografia con fantoccio (documentazione in
Radiologia) effettuato dall’E.Q.
10. PRINCIPALI LINEE GUIDA ADOTTATE
•
Tecnica metodologia ed anatomia radiografica (F.Mazzucato)
•
Tutela della disciplina sulla standardizzazione e ottimizzazione degli esami ecografici
(De Albertis – Bazzocchi – Usillacchi – Derchi – Gallipoli – Mirk – Solbiati)
11. CATALOGO DEI PRODOTTI
11.1. RADIOLOGIA TRADIZIONALE:
La radiografia tradizionale è la tecnica di indagine radiologica più conosciuta e di
uso comune.
Viene anche definita convenzionale, per differenziare gli esami radiologici dalla
TAC, dalla Risonanza Magnetica, dall’Ecografia e da tutte le altre indagini
diagnostiche più sofisticate che vengono oggi impiegate. Permette di evidenziare
e documentare organi ed apparati ed è impiegata per esami del torace,
dell’apparato scheletrico(ossa ed articolazioni), dell’apparato digerente e
dell’apparato urinario. Le radiografie vengono effettuate tramite l’impiego dei
raggi X: la loro interazione con la parte del corpo da esaminare consente di
ottenere su una pellicola radiografica, che serve da supporto, o più
modernamente con tecnica digitale attraverso l’uso del computer, la sua
immagine.
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
Il radiogramma del TORACE è tutt’oggi una delle indagini fondamentali e di più
frequente impiego nella pratica clinica e le sue indicazioni sono molteplici dando
informazioni sulla gabbia toracica, il polmone e la pleura, i grandi vasi del mediastino,
il cuore e il piccolo circolo. Consente di esplorare il torace in modo veloce ed in
qualsiasi situazione clinica, anche di emergenza, a fronte di un costo e di
un’irradiazione veramente modesti.
La prima applicazione dei raggi X per lo studio del corpo umano è stata eseguita
sull’APPARATO SCHELETRICO; è resa possibile dalla radiopacità intrinseca delle ossa
data dal loro contenuto in calcio,
Nel caso di radiografie al torace e all’apparato scheletrico non sono necessari mezzi
di contrasto, ma la radiologia tradizionale può avvalersene in caso di accertamenti
all’APPARATO DIGERENTE ed URINARIO, in quanto quest’ultimi non forniscono
un’immagine diagnosticamente valida sui radiogrammi per scarso contrasto naturale
e sono osservabili solo dopo l’introduzione di un preparato radiograficamente visibile
(mezzo di contrasto).
La radiologia tradizionale si avvale di tecniche ben consolidate che prevedono
proiezioni specifiche per i diversi distretti corporei e la dose di radiazioni mediamente
somministrata viene limitata dall’utilizzo di apparecchiature adatte e di dispositivi
protezionistici.Si rivela ancora utile poiché resta l’esame più semplice, rapido e con il
minor dosaggio di raggi X ed anche se si possono rendere necessari ulteriori
approfondimenti, la radiografia può essere completamente sufficiente ed esauriente
A parte la gravidanza, in particolare nel periodo iniziale, controindicazione comune a tutti
gli esami radiologici, la radiografia tradizionale non conosce controindicazioni o limiti
particolari. E' importante informare il Tecnico o il Radiologo della propria condizione.
TSRM e medici radiologi operano sempre secondo linee guida atte ad assicurare la
massima protezione dosimetrica per il paziente
Nel caso di radiografie al torace e all’apparato scheletrico non sono necessari mezzi
di contrasto, ma la radiologia tradizionale può
avvalersene in caso di accertamenti
all’apparato digerente ed urinario.
11.2. ESAMI CONTRASTOGRAFICI:
I mezzi di contrasto (mdc) sono delle sostanze impiegate in diagnostica per
immagini , principalmente in radiologia e anche in RM, per rendere visibili alcune strutture
del corpo umano.
In radiologia la formazione dell’immagine è dovuta al diverso assorbimento delle
radiazioni X da parte delle diverse strutture corporee. Se un organo assorbe poco le
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
radiazioni e comunque le assorbe allo stesso modo degli organi che lo circondano, esso
non risulterà visibile in modo utile sull’immagine radiografica. Questo è per esempio il caso
dello stomaco, del fegato, dei reni e di molti altri organi addominali, che forniscono solo
tenue immagine sulle radiografie standard, poco o per nulla visibili ai fini diagnostici.
Somministrando queste particolari sostanze diventano visibili gli organi che le contengono,
o per riempimento diretto (visceri gastro-intestinali, vene e arterie, ecc,) o per
eliminazione selettiva (reni e vie urinarie, vie biliari): il transito dei mdc attraverso i
parenchimi o la loro permanenza in alcune strutture altamente vascolarizzate ne determina
l’opacizzazione.
Vengono usati mdc baritati, gassosi e iodati.
I mdc baritati sono delle sospensioni di un sale, il solfato di bario (BaSO4), dotato di
intensa radiopacità. E’ un materiale inerte, che non viene assorbito né metabolizzato
dall’organismo. Il solfato di bario è usato per esami dell’apparato digerente e clisma
opaco. In queste indagini il suo impiego è abbinato ad un contrasto gassoso.
I mezzi di contrasto baritati non devono venir usati quando vi sia sospetto di occlusioni o
di perforazioni del lume viscerale, poiché il mdc non viene assorbito dall’organismo e
dovrebbe quindi essere eliminato per via chirurgica.
I mdc iodati sono una categoria di numerose sostanze formate da molecole anche
complesse contenenti uno o più atomi di iodio. La loro struttura molecolare ne determina
le diverse proprietà biologiche. Si sono ottenuta sostanze per l’opacizzazione dei vasi
(vene e arterie), dei linfatici, del canale vertebrale, dei reni e delle vie biliari.
I mdc iodati sono delle vere e proprie sostanze farmaceutiche, in genere ben tollerate
e quasi del tutto sprovviste di effetti collaterali. I prodotti attualmente in uso, formulati in
maniera iso-osmotica e non ionica, hanno infatti fortemente ridotto l’incidenza e la gravità
di reazioni collaterali, anafilattiche, che tuttavia giustificano alcune precauzioni e cautele
nel loro impiega.
Fra gli esami più frequenti che impiegano mdc ricordiamo:
• apparato digerente
• clisma opaco
• urografia
APPARATO DIGERENTE
S’ intende lo studio del tubo digerente superiore( esofago, stomaco, duodeno) e
delle prime anse intestinali. Si somministra per os un mezzo di contrasto radiopaco,
in genere solfato di bario abbinato ad una polvere effervescente che determina, per
liberazione di gas, una leggera dilatazione del loro lume ed un effetto di doppio
contrasto con una più fine visibilità delle pareti del viscere e dei dettagli. L’esame
abbisogna di un digiuno completo nelle 12 ore precedenti, i radiogrammi vengono
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
assunti in decubiti diversi e non vi è nessuna prescrizione o precauzione da osservare
dopo la sua effettuazione.
CLISMA OPACO
E’ l’esame radiografico del tratto distale del grosso intestino(colon, sigma e retto)
ottenuto mediante l’introduzione in tempi successivi per via rettale attraverso una
sonda di un mezzo di contrasto radiopaco, in genere una sospensione di solfato di
bario, e con insufflazione di aria (doppio contrasto) , che permette di evidenziare
alterazioni morfologiche e funzionali dei segmenti in esame e di riconoscere eventuali
dislocazioni o compressioni da parte di formazioni dell’addome o della pelvi.
L’esame va eseguito dopo una preparazione specifica che garantisca un’adeguata
pulizia intestinale. E’ condotto in vari decubiti e,al termine,non viè alcuna prescrizione
o precauzione da osservare. Il mezzo di contrasto introdotto viene eliminato
normalmente con le feci nei giorni successivi. Apparato digerente e clisma opaco
sono indagini dinamiche che studiano in tempo reale il transito del mdc e
l’esecuzione è affidata direttamente al medico radiologo che opera secondo le
caratteristiche e le problematiche del caso, e prevedono, per un’esecuzione completa
ed accurata, la collaborazione del paziente.
UROGRAFIA
L’urografia è indagine radiologica dei reni, ureteri e vescica, attraverso la
somministrazione di un mezzo di contrasto radiopaco poiché i reni e le vie urinarie sono
poco visibili sui radiogrammi dell’addome, essendo la loro densità radiografica scarsa e
non differente da quella dei visceri adiacenti.
Il preparato contrastografico che si utilizza in urografia appartiene alla categoria dei mezzi
di contrasto iodati e viene iniettato per via endovenosa. Nei reni, il preparato iodato viene
filtrato ed è eliminato attraverso l’urina. Poiché l’opacizzazione di reni e vie escretrici
(bacinetto, ureteri. Vescica. Uretra) avviene secondo la successione fisiologica della
formazione e dell’eliminazione dell’urina, anche l’urografia si svolge con una sequenza di
fasi, ciascuna dotata di un proprio significato diagnostico.
Inizialmente (primi 5 min dall’iniezione)
si opacizza il parenchima renale e
successivamente si ha l’opacizzazione dell’urina e quindi delle cavità che la contengono
(calici,bacinetto,ureteri, vescica).
L’indagine può venire completata con lo studio dell’uretra mediante osservazione del
transito urinario durante la minzione (uretrografia mi
nzionale) e con ripresa di radiogrammi al termine della minzione, per controllare l’efficacia
dello svuotamento della vescica
.
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
L’urografia fornisce quindi informazioni diagnostiche non soltanto morfologiche sui reni e
sulle vie urinarie, ma anche funzionali, evidenziando una mancata o ritardata eliminazione
del contrasto da una o da entrambi i reni o un incompleto svuotamento della vescica.
E’ fondamentale eseguire prima dell’iniezione del mezzo di contrasto un radiogramma
standard dell’addome
L’urografia è un esame importante e di una certa complessità che espone il paziente ad
una dose di radiazioni ionizzanti ad organi particolarmente sensibili come il midollo osseo
delle ali iliache e le gonadi.
Abbisogna, per una migliore visibilità di reni e ureteri, di una preparazione intestinale
prima dell’esame con una dieta povera di scorie, pulizia dell’intestino distale tramite
clistere e assunzione di scarsi liquidi.
E’ indispensabile trattandosi di un esame che impiega mezzi di contrasto iodato per via
endovenosa , eseguire preventivamente le indagini di laboratorio opportune ed
un’accurata anamnesi su eventuali forme allergiche o patologiche, per prevenzione verso
forme anafilattiche possibili.
L’esame non è doloroso né fastidioso, a parte la necessità di sottoporsi all’iniezione del
mezzo di contrasto e viene condotto in posizione supina.
Non vi è alcuna prescrizione o precauzione da osservare dopo l’esame.
11.3. ECOGRAFIE:
L'ecografia è una metodica di indagine che ha conosciuto un enorme sviluppo negli ultimi
anni. Essa utilizza onde acustiche (ultrasuoni) per ricostruire immagini dell'interno di un
corpo.
Queste onde, infatti, hanno la proprietà di passare attraverso i tessuti del nostro corpo;
ogni tessuto poi, a seconda della sua composizione, riflette questa "perturbazione" in
maniera diversa, generando degli echi, mentre un computer rileva, elabora, memorizza e
stampa tutte le informazioni.
L'esame non è né doloroso né fastidioso e si effettua cospargendo uno speciale gel
(sostanza altamente conduttrice degli ultrasuoni) sulla superficie cutanea della zona da
esplorare. Su di essa viene poi appoggiata una sonda, che rappresenta la sorgente del
fascio di ultrasuoni: questi sono emessi da particolari cristalli (piezoelettrici) che entrano in
vibrazione ogni qualvolta ricevono impulsi elettrici. Gli ultrasuoni, incontrando sul loro
cammino superfici di diversa densità, vengono riflessi e ciò comporta la formazione di echi
che tornano indietro verso la sonda e da qui vengono trasferiti a un apparecchio deputato
a trasformarli in segnali elettrici e quindi in immagini.
L'esame dura dai 10 ai 20 minuti, durante i quali il paziente deve evitare movimenti e
deve, in certi momenti e su richiesta dell'esaminatore, trattenere il respiro. L'esame può
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
essere moderatamente fastidioso solo nel corso di procedure speciali (inserimento della
sonda nel retto o nella vagina nell'ecografia transrettale e transvaginale).
I vantaggi di questo esame sono molteplici: non si utilizzano radiazioni ionizzanti e, quindi,
risultando innocuo sia per il paziente sia per l’operatore, può essere ripetuto anche a breve
distanza di tempo. Il costo dell'apparecchiatura è molto limitato se paragonato agli altri
macchinari, ed offre la possibilità di ottenere immagini in tempo reale senza particolari
problemi di preparazione del paziente. Inoltre, nello studio di specifiche regioni corporee
come utero, ovaie, mammella, muscoli, vescica, fegato e vie biliari, pancreas, milza,
prostata, tiroide e reni, si rivela assai versatile e preciso ed in grado di precisare le
alterazioni strutturali, conseguenze di numerose patologie. In particolare, l'ecografia può
mettere in evidenza noduli di diversa natura, a condizione che raggiungano dimensioni
apprezzabili (5/10 mm).
L'ecografia non è consigliata nello studio di organi circondati da osso o aria (che gli
ultrasuoni non possono attraversare) e va preceduta da altre indagini in determinate
condizioni (ad esempio, l'ecografia della mammella va eseguita dopo la mammografia nelle
donne di età superiore ai 35-40 anni).
Uno degli impieghi classici dell’ecografia si ha durante la gravidanza: i controlli ecografici
durante la gestazione sono assolutamente privi di controindicazioni e permettono di
seguire con grande precisione il regolare sviluppo del feto.
Inoltre, una delle applicazioni più proficue nel campo degli ultrasuoni è l’ecocardiografia,
tecnica che permette di esplorare il muscolo cardiaco, ottenendo preziose informazioni
sulla struttura anatomica del cuore e sulla sua attività.
Per l'analisi degli organi addominali (in particolare, fegato e colecisti) è buona norma, nei
3 giorni che precedono l'esame, non assumere frutta, verdura, formaggi e bevande
gassate ed osservare il digiuno assoluto per almeno 5 ore prima dell'esame (acqua e
farmaci possono essere assunti senza problemi). Per lo studio degli organi pelvici, invece
(vescica, prostata, utero ed ovaie), occorre avere la vescica piena (aver finito di bere 1
litro di acqua circa 1 ora prima dell'esame). In specifiche condizioni (studio di organi
addominali e pelvici in pazienti sofferenti di stipsi ed ecografia transrettale per lo studio
della prostata) è preferibile eseguire un clistere di pulizia. Per tutti gli altri esami non è
necessaria alcuna preparazione.
Al termine dell'esame, il paziente non deve eseguire regimi o prescrizioni particolari e può
subito riprendere la sua normale attività.
11.4 MAMMOGRAFIA:
La mammografia è un esame radiologico che, utilizzando raggi x, consente uno studio
molto accurato delle mammelle.
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
Attualmente l’esame viene eseguito impiegando una apparecchiatura radiologica dedicata,
il mammografo.
La mammella viene posizionata su un apposito sostegno e compressa mediante un piatto
in materiale plastico detto compressore.
Vengono eseguite, di base, due proiezioni (cranio-caudale ed obliqua mediolaterale) per
ogni mammella: in totale si ottengono quindi quattro radiografie.
Ulteriori proiezioni aggiuntive possono essere eseguite quando necessario. L’acquisizione
delle immagini dura, per ogni proiezione, pochissimi secondi. Complessivamente l’indagine
dura 10-15 minuti.
Non vengono somministrati farmaci e non viene utilizzato mezzo di contrasto.
Non è necessaria alcuna preparazione prima dell’esame; non viene effettuata alcuna forma
di anestesia. Al termine dell’esame la donna può lasciare il centro immediatamente; non è
necessario un periodo di osservazione né essere accompagnati.
Nelle donne con il ciclo mestruale ancora presente, è opportuno eseguire l’esame nella
prima metà del ciclo, perché è il periodo in cui il seno è meno teso e quindi più facilmente
comprimibile. Inoltre in questa fase è possibile escludere una eventuale gravidanza.
Nelle donne in fase postmenopausale è generalmente possibile eseguire l'indagine in
qualunque momento.
Al momento dell’esecuzione dell’esame è importante portare con se tutta la
documentazione relativa ad indagini diagnostiche senologiche eseguite in precedenza.
Potrebbero essere di fondamentale importanza per il medico radiologo per un eventuale
confronto.
La compressione del seno è irrinunciabile per una corretta esecuzione dell’esame; è
consigliabile diffidare di indagini eseguite senza adeguata compressione della mammella.
I principali segni radiologici di tumore sono costituiti dalla presenza di opacità a margini
più o meno irregolari, aree di distorsione parenchimale, lesioni stellate, asimmetrie,
microcalcificazioni.
La mammografia è l'esame più importante per la diagnosi del carcinoma della mammella.
Tuttavia la metodica, sebbene notevolmente perfezionata nel corso degli anni, non è in
grado di riconoscere la totalità delle lesioni neoplastiche mammarie: nelle casistiche più
recenti si riporta dal 10 al 20% di tumori non diagnosticati con la mammografia; le cause
possono essere relative al tumore stesso (troppo basso contrasto intrinseco nei confronti
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
dei tessuti circostanti), alla scarsa qualità della mammografia, al mancato riconoscimento
da parte del radiologo. I limiti della mammografia sono particolarmente gravi nelle donne
con un seno cosiddetto "denso", nelle quali la presenza di una ghiandola mammaria di
elevata radiopacità impedisce uno studio adeguato e rende difficoltoso, se non impossibile,
il riconoscimento dei segni radiologici del tumore.
La maggiore limitazione alla risoluzione di questi problemi sta nella natura stessa delle
modalità con cui si ottiene l’immagine mammografica: nel sistema tradizionale, infatti,
l’acquisizione, l’esame e l’archivio dell’immagine sono tutti concentrati in un unico oggetto,
la pellicola radiografica, con impossibilità quindi di ottimizzare separatamente le singole
procedure.
11.5 ORTOPANTOMOGRAFIA
L’ortopantomografia chiamata anche radiografia panoramica delle arcate
dentarie, è una tecnica radiografica che produce un’immagine dei denti delle arcate
dentarie delle 0ossa mascellari e mandibolari su un’unica pellicola. Per ottenere la
proiezione delle arcate si utilizza una tecnica che si bassa sulla rotazione della
cassetta radiografica intorno alla testa del paziente in contemporanea rotazione del
tubo radiogeno in modo da ottenere un’immagine delle strutture volute,
Essa è fondamentale per un bilancio iniziale e dello stato della bocca prima di un
trattamento odontoiatrico ed è inoltre indispensabile per valutare lo stato di
dentizione nei soggetti in età di sviluppo, per evidenziare eventuale malformazioni
dentarie o denti inclusi e per cercare lesioni ossee, infiammatorie, cistiche o tumorali
a carico degli alveoli e degli altri costituenti scheletrici che circondano i denti.
L’0pt è un esame radiografico e quindi espone il paziente alle radiazione
ionizzanti: tuttavia la dose di raggi X che è assorbita dal paziente è inferiore di
molte volte rispetto a quanto somministrato eseguendo tute le radiografie endo-orali
necessarie per visualizzare separatamente tutti i gruppi di denti .
L’opt non richiede nessuna preparazione particolare.
L’esame non è doloroso né fastidioso. Il paziente viene posizionato i piedi con la
testa nell’apparecchio iperestesia fissata con due appoggi morbidi in corrispondenza
delle orecchie ed è invitato a mordere con gli incisivi anteriori un punto ricoperto di
plastica: questo assicura la corretta posizione e l’immobilità della testa.
A parte la gravidanza iniziale,l’opt ha alcune controindicazioni e limiti specifici,
legati alla peculiarità tecnica: risulta scadente in presenza di oggetti metallici non
asportabili e quando il paziente non collabora sia pur minimamente
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
12
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
PROTOCOLLO INTERNO DI ESECUZIONE DEGLI ESAMI RADIOLOGICI
Nella conduzione degli esami radiologici ed ecografici si seguono i dettami dei
seguenti manuali:
1. Tecnica metodologia ed anatomia radiografica (F.Mazzucato)
2. Tutela della disciplina sulla standardizzazione e ottimizzazione degli esami ecografici
(De Albertis – Bazzocchi – Usillacchi – Derchi – Gallipoli – Mirk – Solbiati)
1. PARTE I – NORME GENERALI
1. Leggere con meticolosità la richiesta del medico inviante
2. Controllare le esatte generalità del paziente
3. Nelle donne in età fertile assicurarsi che sia escluso lo stato gravidico
4. Assicurarsi dell’avvenuta preparazione all’esame ove necessaria
5. Dare precise istruzioni su come prepararsi all’esame, indicando gli indumenti da
togliere ed invitando il paziente eventualmente ad indossare i camici in dotazione
per coprirsi, prestandogli aiuto se impacciato od impedito
6. Far togliere tutti gli oggetti radiopachi dai segmenti scheletrici da radiografare –
prestare attenzione a bottoni, ganci, stecche che potrebbero comunque apparire nel
radiogramma
7. Ricoprire il piano del tavolo radiologico con i telini appositi, da sostituire ad ogni
esame
8. Assumere una breve anamnesi inerente la richiesta medica presentata
e
informarsi sulla presenza di radiografie precedenti
9. Aiutare il paziente a posizionarsi in maniera opportuna badando a farlo sentire a
suo agio e rinfrancandolo se dolorante o preoccupato – per sistemare il paziente
nelle posizioni occorrenti al buon esito dell’indagine usare cunei, cuscini e fasce
contenitive in modo d’assicurare l’immobilità
10. In caso di necessità richiedere la momentanea presenza di un accompagnatore
provvedendo a farlo allontanare appena il paziente appare tranquillizzato.
11. Lasciare il paziente in posizione scomoda il minor tempo possibile
12. Nei giovani ricoprire dove possibile e senza inficiare la buona riuscita dell’esame le
gonadi con i teli in gomma piombifera in dotazione
13. Scegliere gli appropriati schermi di rinforzo
14. Chiudere i diaframmi quanto necessario
15.
Dare precise e chiare istruzioni al paziente per la respirazione o per eventuali
spostamenti necessari
16.
Evitare spostamenti bruschi Al temine, aiutare il paziente ad alzarsi standogli
sempre accanto e invitarlo a rivestirsi informandolo
della necessità di attendere
per la verifica della qualità dell’indagine fatta – accompagnarlo in sala d’attesa.
17. Detergere sistematicamente il tavolo radiologico dopo ogni esame e cambiare telini
e camici
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
18. Usare cucchiai, bicchieri ecc monouso.
19. Nei casi d’urgenza agire subito delicatamente e rapidamente
20. All’occorrenza, se ritenuto opportuno ai fini dell’indagine, eseguire proiezioni
adeguate ad una migliore definizione del caso.
2. PARTE II - TECNICA E METODOLOGIA RADIOGRAFICA
ESAMI DA ESEGUIRE IN SEZIONE 1TORACE
Preparazione del paziente
Vedi norme generali.
In particolare, prestare attenzione alla presenza di eventuali medagliette fissate con spille
di sicurezza.
Preparazione apparecchiatura
•
•
•
Controllare la distanza fuoco-piano sensibile ( 2m. se a paziente eretto)
Usare la tecnica dei raggi duri
Scegliere sistema di schermi di rinforzo T16 ad alta sensibilità
Formati cassette radiologiche
36
30
35
24
.
.
.
.
43
40
35
30
paziente con corporatura grossa
paziente con corporatura normale
Proiezioni standard da eseguire
•
•
•
Postero-anteriore
Latero-laterale
(in paziente non deambulante) Antero-posteriore
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
All’occorrenza, dopo aver verificato i radiogrammi standard, ove si abbiano immagini di
dubbia interpretazione, eseguire:
proiezioni mirate sull’apparecchio telecomandato (sez.2)
Su richiesta specifica
•
•
Proiezione per apici
Proiezione per cuore e grossi vasi con bolo esofageo (usare PRONTOBARIO
ESOFAGO in cucchiaio monouso).
SEGMENTI SCHELETRICI
(mano-polso–gomito–avambraccio–piede-caviglia-rotula)
Preparazione paziente
Vedi Norme generali
Per gli esami da eseguire a paziente seduto regolare l’altezza dello sgabello adoperato.
Preparazione apparecchiatura
•
•
Usare schermi di rinforzo T2 ad alta definizione
Eseguire l’esame fuori-potter
Formati cassette radiologiche
24.30/2
18.24/2
30.90
Mano
Gomito – Avambraccio
Piede
Caviglia
Polso
Calcagno
Pangonogramma(arto inferiore in toto)
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
Proiezioni
•
•
Eseguire le proiezioni standard per ogni segmento scheletrico
Eseguire la radiografia dell’arto inferiore in toto (pangonogramma) a distanza
sufficiente, appoggiando la cassetta radiologica a 2m. circa
All’occorrenza su dubbi:
mano:
proiezioni laterali delle falangi
proiezioni oblique delle falangi
polso:
proiezione per scafoide
proiezioni oblique
proiezione a pugno chiuso
gomito:
proiezione obliqua per capitello radiale
caviglia:
piede:
proiezione obliqua per malleoli
proiezione laterale per calcagno
Su richiesta specifica
•
•
•
•
Proiezione
Proiezione
Proiezione
Proiezione
assiale del gomito
AP + LL della caviglia sotto carico
AP + LL del piede sotto carico
assiale della rotula a 30° 60° 90°
N. B. -Arto inferiore in toto su cassetta 30.90 (solo per pazienti interni- - preoperatorio)
ESAMI DA ESEGUIRE IN SEZIONE 2
SEGMENTI SCHELETRICI
(spalla-clavicola-scapola-omero-femore-ginocchia-gambe)
Preparazione paziente
Vedi Norme generali
In particolare, nel caso si dovesse condurre l’esame a paziente seduto sulla pedana del
telecomandato, ricoprire quest’ultima con un telino.
Usare gli appositi maniglioni d’appoggio per gli esami condotti in stazione eretta.
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
Preparazione apparecchiature
•
•
Usare il fuoco fine ove consentito dall’apparecchio stesso
Scegliere schermi di rinforzo T6 a media sensibilità con buona definizione
Formati delle cassette radiologiche
24.30/2
Spalla – Scapola – Omero- SternoArt. sternoclaveari
18.24
Ginocchio
20.40
Ginocchio sotto carico
30.90
•
Pangonogramma (vedi SEZ. 1)
18.24
Clavicola
24.30
Anca
18.24
20.40
30.40
Femore
Gamba
Proiezioni
•
•
•
Eseguire le proiezioni standard
Eseguire sempre la proiezione Outlet della spalla, tranne che nei traumi
Nelle radiografie di artroprotesi d’anca o in presenza di mezzi di fissaggio, prestare
attenzione ad evidenziare l’intero impianto
All’occorrenza su dubbi:
spalla:
proiezione per acromion-claveare
proiezione trans-toracica
ginocchio: proiezione per rotula
proiezione obliqua
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
Su richiesta specifica
•
•
•
•
•
•
Proiezione ascellare della spalla
Proiezione con peso di tensione nelle lussazioni di spalla
Proiezione del ginocchio sotto carico
Proiezione del ginocchio in appoggio monopodalico
Proiezione del ginocchio per spazio intercondiloideo (PA fless.45°)
Pangonogramma
In pazienti barellati eseguire gli esami in sez.1 sulla barella stessa.
CRANIO
Preparazione paziente
Vedi Norme generali
Far togliere l’apparecchio acustico.
Preparazione apparecchiatura
•
•
•
•
Usare fuoco fine
Scegliere schermi di rinforzo T6
Usare, se ritenuto opportuno per un migliore posizionamento, i cuscinetti
radiotrasparenti in dotazione
Prestare attenzione alla diaframmatura
Formati cassette radiologiche
24.30
18.24
Proiezioni
Eseguire le proiezioni standard:
• AP o fronto- occipitale su 24.30
• LL su 24.30
• Naso-mento su 18.24
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
All’occorrenza o su specifica richiesta
In alternativa alla proiezione naso-mento eseguire:
•
•
•
Occipitale: Proiezione di Worms-Bretton su 18.24
Base: Proiezione di Hirtz - Proiezione bregma-submento su 18.24
Rocche e mastoidi: AP transorbitaria su 18.24 – Proiezione di Stenvers su 24.3/20
(bil.) o 18.24 (monol.) – Proiezione di Schueller su 24.30/2 (bil.) o 18.24 (monol.)
Sella turcica: AP e LL su 24.30/2
Proiezione per forami ottici su 18.24/2
Proiezione per arco zigomatico su 18.24
Proiezione per emimandibola su 18.24 da completare eventualmente con una
panoramica da effettuare in Sez. 3 con l’ortopantomografo
Proiezione per ossa nasali da eseguire fuori potter su 18.24/2
Proiezioni per condili mandibolari su 24.30/4 (bil.) o 18.24/2 (monol.)
•
•
•
•
•
•
In pazienti barellati eseguire l’esame in Sez. 1 usando la griglia fissa in dotazione.
RACHIDE
Preparazione paziente
Vedi Norme generali
Ricoprire la pedana con un telino se l’esame viene fatto a paziente seduto.
Preparazione apparecchiatura
•
•
•
•
Usare fuoco grosso
Scegliere schermi di rinforzo T6
Scegliere dati di esposizioni adeguati per non appiattire il contrasto
Usare la tecnica dei tempi lunghi nella proiezione del rachide dorsale
Formati delle cassette radiologiche
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
24.30/2
Rachide cervicale
30.40/2
Rachide dorsale-lombare
24.30/2
Rachide sacro - coccigeo
Requisiti accreditamento:
G.6
18.24
Proiezioni
•
•
Eseguire le proiezioni standard
Eseguire sempre le proiezioni oblique del rachide cervicale
Su specifica richiesta
Rachide cervicale:
Rachide lombare:
proiezione trans-orale
proiezioni dinamiche
proiezioni oblique
proiezione di Serra
proiezioni in ortostatismo
proiezioni dinamiche
Passaggio cervico-dorsale
Passaggio dorso-lombare
BACINO
Preparazione paziente
Vedi Norme generali.
N.B.: - Se possibile nei giovani ricoprire le gonadi con telini piombiferi
Preparazione apparecchiatura
•
•
Usare il fuoco grosso
Scegliere schermi di rinforzo T6
Data:
15/12/2011
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
Formati delle cassette radiologiche
36.43
Proiezioni
•
Eseguire la proiezione standard – controllare che le rotule siano allo
zenit.
•
In presenza di artroprotesi o mezzi di fissazione eseguire la proiezione
assiale dell’anca interessata comprendendo l’intero impianto
All’occorrenza o su richiesta specifica
•
•
•
•
Proiezione per ileo-ischio-pube su 24.3°/2
Proiezione per ala iliaca su18.24
Proiezione per sincondrosi sacroiliache su 24.30/2 eseguendo sempre una
proiezione comparativa
Proiezione in ortostatismo
EMICOSTATO
Preparazione paziente
Vedi Norme generali
Preparazione apparecchiature
•
•
In Potter- Bucky
Scegliere schermi di rinforzoT6 (media sensibilità) o T16 (alta sensibilità) a seconda
dello stato del paziente.
Formato delle cassette radiologiche
30.40
24.30 x 2
All’occorrenza completare con:
• Proiezioni mirate sulla zona dolente
• Proiezione del torace in presenza di un interessamento polmonare
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
Altre proiezioni del distretto corporeo in esame
•
•
Proiezione per articolazioni sterno claveari su 24.30 con esame comparativo
Proiezioni standard dello sterno su 24.30
APPARATO DIGERENTE
Preparazione del paziente
Vedi Norme generali
Accertarsi che sia stato mantenuto il digiuno.
Preparare tovaglioli monouso,
Preparazione apparecchiature
•
•
Tavolo radiologico in posizione verticale
Usare schermi di rinforzo T16
Preparazione del mezzo di contrasto
Eseguire sempre l’esame a doppio contrasto (se possibile). Preparare:
• N. 2 bustine di DUOGAS (composto effervescente granulare) in un cucchiaio
monouso
• N.1 barattolo di PRONTOBARIO HD da diluire in 200ml. di acqua per ottenere una
sospensione di solfato di Ba. Agitare bene il composto.
• In caso non fosse possibile l’assunzione di solfato di Ba (emorragia acuta, fistola,
perforazione) usare GASTROGRAFIN ( m.d.c. iodato) 60-100ml. diluiti 1 : 1.
• Per l’esame del solo esofago il Prontobario HD deve essere diluito con una quantità
minore di acqua (120ml.) e all’occorrenza predisporre l’uso di PRONTOBARIO
ESOFAGO.
All’atto dell’assunzione avvertire il paziente che, per lo sviluppo di anidride carbonica
sentirà una leggera distensione gastrica.
Formati delle cassette
35.35
24.30/2
18.24
24.30
18.24/4
Esofago
Stomaco
Bulbo duodenale
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
24.30/2
Proiezioni
•
•
AP-LL-oblique nei vari decubiti
Seriografie del bulbo
Su richiesta di apparato digerente completo
•
Ritardata a 5 h. su 35.35
CLISMA OPACO
Preparazione del paziente
Vedi Norme generali.
Assicurarsi della preparazione
Preparazione apparecchiature
•
•
Predisporre un ulteriore telo di protezione sul tavolo radiologico per far fronte
immediatamente ad un’eventuale fuoriuscita di mezzo di contrasto
Usare schermi di rinforzo T16
Preparazione mezzo di contrasto
Usare sempre, ove possibile, la tecnica del doppio contrasto.
• Sacca monouso di PRONTOBARIO COLON da diluire in 500ml. di acqua tiepida se in
doppio contrasto, in 2000ml. se a contrasto normale.
• Agitare bene ed insufflare aria nella sacca
• Inserire la cannula monouso in dotazione ad ogni confezione di prodotto
• Spalmare la cannula con vaselina bianca e, dopo averla posizionata a paziente sul
fianco sinistro, fissarla con cerotto.
DPI
•
Guanti monouso
Formati delle cassette radiologiche
36.43
24.30
30.40
Addome diretto
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
Proiezioni
•
•
•
Far precedere sempre all’esame una radiografia dell’addome diretto
Eseguire proiezioni AP-LL-Oblique delle varie porzioni intestinali
Proiezione AP per visione d’insieme
Finita l’indagine e tolta la sonda accompagnare il paziente in bagno assicurandosi delle sue
condizioni generali.
UROGRAFIA
Preparazione del paziente
Vedi Norme generali
Accertarsi della preparazione
Controllare esami ematochimici
Far urinare
Chiudere il catetere vescicale se presente
Preparazione delle apparecchiature
•
•
•
Inserire il tomografo
Usare schermi di rinforzo T6
Preparare pappagallo o padella in caso di cistografia minzionale
Preparazione mezzo di contrasto
•
N.1 flacone da 50ml. di ULTRAVIST 370 in flebo
Occorrente
• Set per perfusione endovenosa
• Ago cannula da 20G
• Disinfettante (per la sede dell’iniezione)
• Cerotto (per fissare l’ago)
• Cerottino da medicazione (post-iniezione)
• Bacinella
• Asta per flebo
DPI
•
Guanti monouso
Metodica d’esame
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
•
•
•
•
•
•
•
•
Radiogramma diretto dell’addome su
Tomogramma ombre renali
Perfusione endovenosa del m.d.c.
Tomogramma reni a 30” dalla fine
Tomogramma reni a 1’ dalla fine
Radiogramma addome a 7’
Radiogramma addome a 15’
Radiogramma addome a 25’
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
FORMATO 36.43
24.30
24.30
24.30
36.43
All’occorrenza il radiologo può disporre l’esecuzione di:
• Proiezioni oblique dei reni
• Radiogrammi per la visualizzazione degli ureteri
• Proiezioni oblique della vescica
• Radiografie ritardate dell’addome
Eseguire sempre una radiografia della vescica post-minzione
Su richiesta specialistica
•
Cistografia retrograda (solo su pazienti portatori di catetere):
o Mezzo di contrasto: OPACIST in flebo
o Occorrente: set per catetere – Palo per flebo
o D.P.I.: guanti monouso
o Proiezioni e formati: AP – Oblique su 24.30/2
•
Cistouretrografia perminzionale in proiezione obliqua su 24.30 a paziente eretto (v.
cistografia )
Eseguire sempre radiogramma di prova e radiogramma della vescica post-minzione.
FISTOLOGRAFIA
Modalità d’esame
Di volta in volta variabili a seconda della posizione e del problema clinico
Mezzo di contrasto
•
•
Solfato di Ba
Iopamiro 300 in fiale
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
Occorrente
Da valutare caso per caso:
• Aghi cannula da 18G
• Aghi cannula da 22G
• Folley da 14 – 16- 18
• Garze
• Disinfettante
• Bacinella
• Telini (per pulizia)
DPI
•
•
Guanti monouso
Camice piombato per il radiologo che conduce l’esame
ISTEROSALPINGOGRAFIA
Preparazione del paziente
Vedi Norme generali
Accertarsi della corretta preparazione
Provvedere per tempo al reperimento dello strumento ginecologico da usare presso l’U.O.
di Chirurgia
Preparazione apparecchiature
•
•
•
Controllare la preparazione degli strumenti ginecologici
Preparare il tavolo radiologico con gli opportuni accessori (reggigambe)
Usare schermi di rinforzo T16
Prestare attenzione alla STERILITA’
Preparazione mezzo di contrasto
•
N.2 fiale di ISTEROPAC ad opportuna temperatura in siringa da 50ml
Occorrente
•
1.
2.
3.
4.
Preparazione sterile con:
Isterosalpingografo
Valve
Pinze
Speculum
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
•
•
•
•
•
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
Bacinella sterile
Siringa da 50ml.
Garze sterili
Disinfettante
Telini
D.P.I.
•
•
Guanti sterili
Camice piombato
Proiezioni e formati
•
•
Radiogramma diretto su 24.30
Dopo posizionamento dell’iniettore da parte del medico ginecologo si eseguono i
necessari radiogrammi mirati nelle proiezioni AP e oblique
Al termine dell’esame riconsegnare gli strumenti usati all’U.O. di Chirurgia,. che
provvederà per la pulizia e sterilizzazione.
MAMMOGRAFIA
Preparazione paziente
•
•
•
•
•
Vedi Norme generali
Far togliere le collane più lunghe
Richiedere esami mammografici precedenti insistendo sulla loro importanza
Informare della necessità della compressione
Segnalare al radiologo l’eventuale presenza di cicatrici, nei, cheloidi, ecc.
Preparazione apparecchiatura
•
•
•
•
•
•
•
Impostare la sviluppatrice su ciclo di lavoro appropriato
Cassette mammografiche con schermi di rinforzo appositi
Usare esposizione automatica
Usare la camera d’esposizione adatta alle dimensioni della mammella da esaminare
Utilizzare collimatori di misura adatta
Controllare che l’indicatore sia su anodo in molibdeno
Si raccomanda la compressione, in particolare la regolazione fine manuale al termine
della manovra stessa
Si ricorda che ciò:
o Riduce la distanza oggetto-film e quindi la sfumatura geometrica
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
o Migliora il contrasto permettendo l’uso di
radiazione diffusa
o Diminuisce la sfumatura per movimento
o Riduce la dose ghiandolare media
o Migliora la definizione delle lesioni
•
•
•
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
Kvoltaggi più bassi, riducendo così la
Posizionare i sistemi d’identificazione di proiezione e di lato
Proiezioni
Caudo-craniale
Obliqua
Fare attenzione alla posizione di mento e spalle
All’occorrenza o su specifica richiesta
•
Esami mirati:
1. Esami di dettaglio senza ingrandimento: in potter con griglia – usare i limitatori
adatti
2. Ingrandimento diretto:
o
o
o
o
Usare distanziatori e limitatori che permettono ingrandimenti diversi
Predisporre il fuoco fine
Fuori Potter senza griglia
Tempi di esposizione lunghi
• Radiografia di pezzo operatorio:
o
Fuori Potter
o
Fuoco fine
ORTOPANTOMOGRAFIA
Preparazione del paziente
Far toglier collane, orecchini, forcine per capelli, apparecchi acustici, apparecchi dentari
mobili, protesi dentarie ed acustiche, maglie a collo alto o con chiusure con bottoni o zip,
piercing
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
Far appoggiare la lingua sul palato
Richiedere un respiro lento
Proiezioni
In presenza di incisivi con particolari inclinazioni eseguire 2 radiogrammi, uno per l’arcata
inferiore ed uno per la superiore.
All’occorrenza
Per elementi mal rappresentati eseguire radiografie endorali
ESAMI INTRAOPERATORI
Il TSRM o in sua assenza il medico radiologo muniti dei D.P.I. in dotazione (camici di
piombo) posizionano l’apparecchio opportunamente sul campo operatorio.
Dopo aver fatto uscire dalla sala tutto il personale non necessario, mantenendo quello
indispensabile, con gli opportuni D.P.I. (camici piombati), a maggior distanza possibile, si
procede all’esame fluoroscopico, come da indicazione dello specialista chirurgo:
o Riducendo il più possibile il campo d’esposizione con opportuna diafframatura
o Limitando al massimo i tempi di scopia, che ha esposizione automatica d’intensità
Si
procede quindi alla documentazione grafica dell' immagini significative e
all’allontanamento dell’apparecchio.
AGOASPIRATO SU GUIDA ECOGRAFICA
Si esegue su lesioni clinicamente e mammograficamente e/o ecograficamente dubbie o
sospette.
Ci si avvale della collaborazione dell’UOC Anatomia patologica, istopatologica
e
citodiagnostica dell’Azienda ospedaliera “Ospedali Riuniti” di Trieste, presso i cui laboratori
viene esaminato il materiale biologico prelevato, e che garantisce altresì la presenza di un
medico anatomopatologo presso la nostra struttura nel momento del prelievo, previo
avviso, per assicurare una perfetta preparazione dei campioni.
Occorrente:
• Disinfettante
• Siringhe da 10 ml con raccordo
• Aghi da 25-27G
• Set di vetrini e fissativi per preparati istologici
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
•
•
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
Bacinella reniforme
Cerottino da medicazione
D.P.I.
• Guanti monouso
Metodologia
Il medico radiologo informata la paziente ed ottenutone il consenso:
• Controlla gli esami mammografici ed ecografici precedenti per l’individuazione della
lesione sospetta
• A paziente supina localizza tramite sonda ecografica il nodulo
• Tendendo la cute per l’immobilizzazione della lesione disinfetta la parte ed
introduce, possibilmente per via obliqua, l’ago
• Posiziona la siringa e procede al prelievo per aspirazione mediante movimenti
successivi di va e vieni e rotatori per il campionamento di diverse zone della lesione
La durata dell’aspirazione ed il numero di movimenti sono variabili in rapporto
alla densità del tessuto.
•
Estratto l’ago comprime la sede del prelievo per l’emostasi
ecograficamente la parte.
e ricontrolla
In presenza di prelievo adeguato l’anatomopatologo allestisce i preparati:
• Spruzza il materiale prelevato sulla parte prossimale di un vetrino munito dei dati
identificativi della paziente
• Esegue lo striscio con un altro vetrino in un'unica direzione
• Fissa il preparato secondo procedure in uso nell’Istituto di Anatomia Patologica
Vengono allestiti più preparati che verranno sottoposti a diverse colorazioni nei
laboratori dell’UOC Anatomia Patologica dove sono immediatamente recapitati
dall’anatomo- patologo stesso.
I vetrini sono corredati da una richiesta informativa comprendente oltre ai dati anagrafici
della paziente e l’inviante, la sede ed il tipo di lesione agoaspirata ed i suoi caratteri
clinici.
Dopo l’esame dei campioni con protocolli in uso presso l’Istituto di Anatomia patologica il
relativo referto scritto viene recapitato da personale della Casa di Cura al Servizio di
Radiologia per essere consegnato alla paziente da parte del medico radiologo che fornirà
le opportune spiegazioni.
Il tempo di consegna della risposta è di una settimana, fatto salvo casi di particolare
impegno diagnostico.
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
MARCATURA DI UNA LESIONE
Si esegue su lesioni non palpabili o microcalcificazioni che richiedono biopsia chirurgica.
Occorrente:
• Disinfettante
• Cotone
• Siringa
• Ago da 20 – 22 G
• Marker: soluzione di polvere di carbone inerte all’ 1% in soluzione fisiologica
• Bacinella
D.P.I.
• Guanti monouso
Metodologia
Il medico radiologo informata la paziente ed ottenutone il consenso
• Controlla gli esami precedenti per l’individuazione della lesione sospetta
• A paziente supina localizza tramite sonda ecografica la lesione
• Preparata la siringa con il marker, disinfetta la parte ed introduce l’ago iniettando la
soluzione a livello della lesione continuando anche durante la ritrazione dell’ago in
modo da evidenziare la traccia che dalla cute conduce alla lesione.
La quantità di marker consigliata è di 1ml.
• Estratto l’ago comprime la sede dell’iniezione a scopo di emostasi e ricontrolla in
ecografia la riuscita dell’inoculazione.
La soluzione di polvere di carbone inerte può rimanere in sede per vari giorni senza
reazioni locali.
RADIOGRAFIA DI PEZZO OPERATORIO
Si esegue su reperto mammografico costituito da microcalcificazioni e in tutti i
casi in cui la lesione non è macroscopicamente ben evidenziabile.
Dopo l’asportazione
il pezzo operatorio, in contenitore adatto, giunge in radiologia
assieme alla richiesta del chirurgo e la precedente mammografia.
Si esegue:
• una radiografia fuori-potter del pezzo con collimatore adatto e fuoco fine
• una seconda radiografia ortogonale alla prima
Si confrontano i radiogrammi ottenuti con la mammografia per confermare o meno la
presenza della lesione e si invia il tutto al chirurgo per l’iter successivo.
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
13. FORMAZIONE DEL PERSONALE
Il personale ha seguito i seguenti corsi di formazione:
La corretta gestione dei rifiuti ospedalieri
Sicurezza e salute dei lavoratori nelle strutture sanitarie pubbliche e private (D.Lgs
626/94)
Uso del telo ad alto scorrimento
La prevenzione e la gestione degli incendi
Corso per addetti antincendio
Rischio biologico
Codice della “privacy”
Corsi BLS
14. TEMPI DI ATTESA
Tenuto conto che l’attività è fortemente condizionata dal budget assegnato dall’ASS
n° 1 Triestina e, conseguentemente, dal n° degli esami richiesti, prenotabili attraverso il
CUP dell’Azienda territoriale ed erogabili in modo uniforme durante tutto il corso dell’anno,
i tempi di attesa variano di anno in anno, con modifiche in corso d’anno per eventuali
accordi aggiuntivi.
Al Settembre 2007, per tutti i tipi di esami, i tempi di attesa sono di circa 2 mesi.
15. INDICATORI
Per garantire la qualità costante delle prestazioni radiologiche sono fissati
protocolli di verifica degli standard di qualità stabiliti e dichiarati:
Per Pazienti ambulatoriali:
•
TEMPO IN SALA D’ATTESA: è il tempo che intercorre tra l’ora di appuntamento di
ogni esame e l’ora della sua effettiva effettuazione,
Ogni 3 mesi si effettua un controllo a campione (2 settimane) sui tempi di
permanenza in sala d’attesa da parte dei pazienti, riportando giornalmente sulla scheda di
lavoro inviata dal CUP con la lista degli appuntamenti (identificata come Lista prenotati),
l’ora dell’effettiva esecuzione di ogni esame da parte del TSRM, rilevando quest’ultima dal
radiogramma appena effettuato.
La verifica dei dati e l’aderenza ai parametri fissati viene fatta dal medico
radiologo responsabile.
Standard del tempo d’attesa in sala: ≤ 30 m’
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
•
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6
TEMPO D’ATTESA RILASCIO REFERTO RADIOLOGICO
Ogni 3 mesi il Direttore Sanitario effettua un controllo a campione sui tempi di
consegna del referto radiologico.
Cio’ è reso possibile perché il software in uso prevede in automatismo la presenza
sia della data di stesura del referto
stesso che della data dell’effettuazione dell’esame a cui fa riferimento che
vengono riportati sulla copia cartacea.
Tempo d’attesa: ≤ 2gg. lavorativi
•
CONTABILIZZAZIONE E ANALISI DEGLI SCARTI
Negli ultimi anni sono state scartate circa 10 pellicole / settimana pari al 2,5%
del consumato. Si ritiene pertanto indicare nel 3% il relativo standard di qualità.
I radiogrammi risultati da scartare dopo un esame radiologico vengono raccolti
su uno scaffale dell’armadietto stabilito.
Ogni 3 mesi il medico radiologo e il TSRM provvedono al loro conteggio e
all’analisi del motivo del loro scarto, riportando il risultato su apposito schema
Standard di qualità percentuale degli scarti sul consumo :
≤ 3%
Sanatorio Triestino spa
Casa di Cura Medico Chirurgica
Via Rossetti, 62
34141 Trieste
Sigla: Dir San
N° Ed. 02
Standard di prodotto Diagnostica
per immagini
Data:
15/12/2011
Requisiti accreditamento:
G.6