N.20 dic. 04 / gennaio - febbraio 05

DEL
IL GIORNALE CONSERVATORIO
DICEMBRE 04 - GENNAIO/FEBBRAIO 05, NUMERO 20, ANNO V
w w w. c o n s e r v a t o r i o . c h
Editoriale
Autonomia, senso di responsabilità e ottimizzazione delle risorse
Il Conservatorio della Svizzera italiana, così come molti altri
istituti analoghi in Svizzera e all’estero gode di un’autonomia relativamente ampia. L’autonomia non è ovviamente
un fine ma piuttosto un mezzo che dovrebbe consentire
un controllo intelligente ed efficace di tutte le componenti
che giocano un ruolo decisivo, sia nel complesso processo
d’insegnamento/apprendimento, che nell’ottimizzazione
delle risorse umane e materiali.
A differenza di strutture più rigide, come lo sono ad esempio stati per molto tempo i conservatori italiani, l’autonomia permette, a chi si fa carico delle decisioni, di dare risposte alle aspettative degli studenti – oggi sempre più «clienti» – e alle necessità dei docenti, nel più breve tempo possibile. Non sempre gli interessi delle due parti coincidono,
ma non si deve dimenticare che la scuola è tenuta a rispondere della qualità dei corsi impartiti e dei diplomi rilasciati,
nell’interesse di tutti coloro che vedono la propria attività
legata al nome del Conservatorio della Svizzera italiana.
Ciò implica una notevole responsabilità, soprattutto per
quanto concerne i processi decisionali. La direzione è chiamata costantemente a rendere conto delle scelte fatte, sia
di tipo curriculare, didattico e metodologico, che di tipo ge-
CSI News
Un nostro ex studente, Marco Schiavon, che ha ottenuto il
diploma di solista nella classe di Hans Elhorst nel 1999 ha
recentemente vinto il posto di primo oboe presso l’Orchestra della Svizzera italiana, in un concorso internazionale che ha visto decine di concorrenti di altissimo livello. Un
risultato come questo non può che farci grande piacere.
Auguri Marco e complimenti vivissimi da tutto il CSI.
La RSI, in seguito ad un ammodernamento del parco macchine, con un gesto estremamente cortese ha donato 15
pc al Conservatorio. Grazie moltissime ai responsabili RSI.
I migliori studenti delle Scuole universitarie di musica svizzere si sono riuniti sabato 16 ottobre presso l’Aula Magna
del CSI per scegliere i finalisti del Prix Credit Suisse Jeunes
Solistes, un’iniziativa di Lucerne Festival, la Conferenza delle Scuole universitarie di musica svizzere CSUM e
della Fondazione del giubileo del Credit Suisse
Group.Tra i tre contributi scelti per la finale (che si
tiene l’11 dicembre a Zurigo) da una rinomata giuria, figura il rappresentante del CSI, il pianista Davide
Muccioli, studente della classe di perfezionamento di
Nora Doallo. Oltre a lui saranno il Trio Tecchler di
Zurigo ed il Quatuor Ebene di Ginevra a contendersi il prestigioso premio, che consiste in un concer to al Lucerne Festival ed un premio in denaro di
25’000.– Frs.
Il CSI ha indetto un appalto internazionale per la fornitura
del proprio parco pianoforti. In totale i pianoforti lottizzati
sono 30: 10 pianoforti acustici coda e gran coda Yamaha o
Steinway; 12 pianoforti acustici verticali Yamaha o Rönisch;
8 pianoforti digitali (inclusi i disklavier) unicamente i modelli Yamaha. L’investimento, che vedrà la partecipazione
anche del Canton Ticino, è previsto nel prossimo quadriennio.
Il 7 dicembre alle ore 20.00 si tiene il concerto della giovane Carmen Morotti (chitarra) che ha ricevuto dall’Associazione AMCI del Conservatorio una borsa di studio.
Dettagli a pagina 6.
Dal 12 al 15 novembre si è svolta, presso il Conservatorio
Superior de Musica «E. Martinez Torner» di Oviedo (Spagna), l’annuale conferenza dell’Association Européenne
des Conservatoires,Académies de Musique et Musikhochschulen. L’AEC riunisce attualmente 200 istituti superiori principalmente europei ed ha la sua sede ad Utrecht nei
Paesi Bassi.Tra gli argomenti della conferenza l’applicazione della Dichiarazione di Bologna, Quality management,
Pedagogia musicale, Progetti/Reti tematiche UE,Accreditazione/Peer reviews. Alla commissione «Bologna» dell’AEC, finanziata dall’UE - della quale fa parte il responsabile del Dipartimento Ricerca e sviluppo del CSI, Dr. Hubert
Eiholzer – va il merito di aver contribuito considerevolmente a ravvicinare le diverse parti d’Europa, fungendo da
interprete tra le varie filosofie e stabilendo dei criteri e degli obbiettivi di apprendimento comuni e lungimiranti. Il
CSI è socio dell’AEC dal 2001.
stionale. Questo essere costantemente «sotto tiro» è prerogativa indispensabile per uno sviluppo rapido e costante. Decidere significa spesso assumere nuove incombenze, avvertendo il peso delle conseguenze di ciò che non funziona ma,
fortunatamente, anche la soddisfazione per i progetti andati a
buon fine. Questo senso di responsabilità dovrebbe però
coinvolgere tutti i protagonisti della vita scolastica.Troppo
spesso si reclama da una parte un maggior dinamismo, ma si è
contemporaneamente ostili a qualsiasi tipo di cambiamento
che modifichi, anche in piccola misura, la propria posizione
che si vorrebbe consolidata in modo definitivo. Senza dimenticare che, dietro il «non si può» con cui a volte – sempre
troppo spesso – si deve rispondere a richieste di docenti o
studenti, si cela il rammarico di chi deve fare i conti con le risorse a disposizione.
Nel dibattito, che di tanto in tanto riaffiora, tra scuola privata e
scuola pubblica, il caso del CSI non trova in realtà ragione di
essere: non c’è un’alternativa; la Svizzera italiana ha un solo
conservatorio di musica.Alcune voci criticano l’ambiguità tra
un finanziamento in buona misura pubblico e un tipo di gestione che si rifà piuttosto ai modelli dell’economia privata.
Quando in conservatorio si è costretti a ridurre la spesa con
qualche taglio, oppure a rinunciare a degli acquisti pur necessari o ad aumentare le rette, non lo si fa mai con leggerezza e sicuramente non con
lo spirito di un’azienda orientata al profitto. L’obiettivo di
una scuola non è quello di far
contenti gli «azionisti» aumentando i guadagni, ma piuttosto, sfruttando al meglio le
risorse, quello di incrementare la qualità e diventare sempre più attrattiva e dinamica,
sia come centro di formazione che come lievito culturale a favore della regione in cui è
inserita.
Nadir Vassena, membro di direzione
È stata recentemente aperta la nuova splendida biblioteca e
mediateca condivisa tra le
Cure infermieristiche e il
CSI. Il grande spazio si trova
al piano mansardato del
Centro San Carlo ed oltre
alle due biblioteche (quella
del Conser vatorio aper ta
anche a utenti ester ni e
quella delle Cure Infermieristiche) consta di una postazione di ben 15 pc moderni e dotati di software per la scrittura musicale oltre all’accesso ad internet. Il
piano mansardato è stato inoltre
dotato di comodi spazi lettura e
punti di incontro oltre che di una
vera e propria sala per conferenze,
concer ti e dibattiti. È prevista a
breve una cerimonia ufficiale di apertura della biblio-mediateca.
dal docente Mircea Ardeleanu. La scorsa estate l’ensemble
si è esibito in Romania in una serie di concerti che hanno
riscontrato un grande successo grazie anche agli interventi sulle reti televisive nazionali e alle interviste sui magggiori
quotidiani nazionali. I membri del Lugano Percussion
Group hanno ricevuto un invito per l’anno prossimo a
partecipare al «Festival internazionale per percussionisti»
sia come interpreti che come docenti. L’ensemble ha inoltre partecipato al famoso Festival per la Nuova Musica a
Darmstadt dove insieme al docente Ardeleanu si è esibito
con grande successo alla cerimonia di apertura.Anche in
questo caso i nostri studenti sono già stati invitati a partecipare all’edizione futura tra due anni.
Il giovane percussionista Roberto Guida, studente nella classe di percussioni di Mattia Frapolli, ha vinto lo scorso ottobre
il 2° premio al Concorso internazionale di Esecuzione per
strumenti a percussione al Conservatorio «Pergolesi» di Fermo( I) con un punteggio di 92/100.
Lo scorso settembre il Dr. Hubert Eiholzer del Dip. Ricerca e
Sviluppo del Conservatorio della Svizzera italiana ha partecipato alla riunione annuale dell’AEC (Association Européenne des Conservatoires) per i coordinatori internazionali dei
conservatori europei, che si è tenuta a Tallinn in Estonia. In
qualità di membro del gruppo di lavoro «Bologna» dell’AEC
(gruppo che studia le implicazioni della Dichiarazione per le
scuole universitarie di musica e per i conservatori), ha riferito
sulla nozione di Learning Outcome (risultati di apprendimento) in relazione al documento Learning Outcomes elaborato dal gruppo di lavoro. Il documento Learning Outcomes è stato ideato come uno strumento adatto a tutte le
scuole musicali europee coinvolte nel processo di implementazione del sistema a due cicli (con un Bachelor ed un Master).
Il Dip. Ricerca e Sviluppo del Conservatorio della Svizzera
italiana (CSI) ha pubblicato in prima mondiale la «Cantata a
tre [...] per la traslazione del sangue di San Gennaro», di Giovanni Paisiello (1740 - 1816). Il lungo lavoro di recupero e di
revisione della partitura manoscritta effettuato da Massimo
Zicari, è stato coronato con la pubblicazione da parte della
prestigiosa casa editrice «Ut Orpheus», specializzata nella
pubblicazione della musica e della trattatistica settecentesca.
L’opera sarà presentata tra le novità editoriali della Ut
Orpheus alla Musikmesse di Francoforte il prossimo aprile.
Tra i lavori che impegnano attualmente il CSI per prossime
pubblicazioni citiamo l’operetta «Al Canvetto» del ticinese
Arnaldo Filipello, che il Conservatorio della Svizzera italiana
ha trascritto curandone l’edizione. «Al Canvetto» sarà messo in scena per la Festa della Vendemmia di Lugano nel 2005
in collaborazione con la SUPSI.
Successi del Lugano Percussion Group, un ensemble di percussioni nato da studenti della Scuola Universitaria del CSI e
I L G I O R N A L E D E L C O N S E R VAT O R I O
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Per i festeggiamenti del ventesimo anno della nascita della
nostra istituzione è stato dato incarico allo scrittore e noto biografo toscaniniano Harvey Sachs, di scrivere un libro
sulla nascita e sulla storia del CSI che al tempo stesso sia
anche uno sguardo e un’indagine sull’evoluzione del Ticino
culturale. Il libro sarà pronto in primavera 2005 e sarà presentato con una cerimonia ufficiale.
Dall’anno accademico 04-05 è possibile per i
docenti, studenti e collaboratori del CSI avvalersi del Servizio SPORT USI/SUPSI. Il servizio offre una serie di sport individuali e di gruppo che
vanno dalle arti marziali ai giochi di squadra, dagli sport acquatici agli sport invernali, dall’aerobica al fitness. I corsi possono essere gratuiti e a pagamento. Le offerte sono incentrate nel luganese. Le brochures informative possono essere ritirate in Segreteria didattica del CSI.
Per informazioni generali e i dettagli delle offer te:
http://www.sport.unisi.ch/
La nostra docente di canto della Scuola di Musica e
del preprofessionale, Monica Trini, ha recentemente ricevuto «per preclari virtù et eccelsi meriti»
una onorificenza dall’ordine delle Antiche Tradizioni Veronesi. Monica Trini ha inoltre raccolto un ottimo successo di critica esibendosi nella stagione
sinfonica 04-05 del Teatro filarmonico di Verona.
Il nostro studente di fagotto Albert Nagy (classe di Gabor
Meszaros nella sez. professionale) ha vinto nel mese di novembre la medaglia d’oro al prestigioso Concorso Europeo per oboe, fagotto e corno di Lussemburgo. Complimenti vivissimi a Nagy ed al docente.
Gli studenti, i docenti e la direzione CSI desiderano ringraziare vivamente la Sig.ra Nicole Sordat di Aranno e Michel
Anthérieu di Ginevra per l’importante donazione al nostro istituto di un clavicembalo e di numerosi spartiti per la biblioteca.
Il CSI ha ricevuto in dono un quadro dal
pittore Gian Fontana di Breganzona. Si tratta di un acrilico su cartone del 1989. Ringraziamo il SIg. Fontana per il gradito e prezioso omaggio.
SBB CFF FFS
DICEMBRE 04 - GENNAIO/FEBBRAIO 05, NUMERO 20, ANNO V
Agenda
Attenzione. L’agenda può essere suscettibile di cambiamenti.
Si consiglia di consultare anche la versione aggiornata su www.conservatorio.ch
oppure telefonare allo 091 960 30 40.
Data
Ora / Luogo / Manifestazione
Data
DICEMBRE 04
01.12.04 20.00, Aula Magna CSI,Recital Scuola Universitaria: Davide
Muccioli, pianoforte
03. 12. 04 13.00,Aula Magna CSI, Concerto Scuola Universitaria, classe
di viola da gamba di V. Ghielmi
04. 12. 04 17.00, Scuole elementari Nord, Bellinzona, Concerto natalizio
SMUS, allievi Sezione Bellinzonese
04.12.04 ore 20.00,Aula Magna CSI, Concerto di Natale con l’Orchestra d’archi giovanile della Svizzera italiana
05.12.04 15.00,Aula Magna CSI, Recital Scuola Universitaria: Davide
Muccioli, pianoforte
05. 12. 04 17.00, Chiesa parrocchiale,Agno, Concerto natalizio SMUS,
Orchestre 2 e 3
05.12.04 17.30,Auditorio Stelio Molo RSI, Lugano, Stagione «Novecento e presente» - Direttore: G. Bernasconi. Solisti: Luciano
Zampar (percussioni), Giorgio Casati (violoncello) e il Coro
di Voci Bianche Clairière dir. B. Clerici
07.12.04 20.00,Aula Magna CSI,Associazione AMICI CSI. Concerto di
Carmen Morotti in occasione della consegna della borsa di
studio. Classe di chitarra sez. pre-professionale di R. Perrone)
08. 12. 04 10.30, Sala dell'APC, Balerna, Concerto natalizio SMUS, allievi
Sezione Mendrisiotto
08. 12. 04 17.00, sede CSI, Concerto natalizio SMUS, allievi classe fiati
Sezione Luganese
08.12.04 20.30 Aula Magna CSI, Recital della docente T. Hakkila, Hammerklavier (scambi Erasmus,Accademia Sibelius, Helsinki)
09.12.04 20.00,Aula Magna CSI, Concerto della classe di Canto di M.
Trini (sez. pre-professionale)
11. 12. 04 20.00, sede CSI, Concerto natalizio, Orchestra d'Archi Giovanile della Svizzera italiana e Orchestre 2 e 3 della SMUS
12.12.04 ore 17.00, Chiesa parrocchiale di Giubiasco, Concerto di Natale con l’Orchestra d’archi giovanile della Svizzera italiana
14.12.04 20.30, Aula Magna CSI, Recital di Ludwig Cora, oboe. Classe
di H. Elhorst.Aula Magna
16.12.04 20.00,Aula Magna CSI, Concerto Scuola Universitaria, classe
di Canto di L. Castellani
17.12.04 20.30, Chiesa S. Francesco, Locarno, Concerto di Natale, Dir.
C.Chiarappa. Solisti: Marlène Prodigo (violino), Federico Marchetti (viola) e Roman Mayor-Alvarez (oboe)
Ora / Luogo / Manifestazione
18. 12. 04 17.00, Collegio Papio,Ascona, Concerto natalizio SMUS, allievi sezione Locarnese
18.12.04 20.30, Chiesa Sacro Cuore, Lugano, Concerto di Natale, Dir.
C.Chiarappa. Solisti: Marlène Prodigo (violino), Federico Marchetti (viola) e Roman Mayor-Alvarez (oboe)
19.12.04 16.00, Chiesa S. Siro, Novaggio, Concer to di Natale, Dir.
C.Chiarappa. Solisti: Marlène Prodigo (violino), Federico Marchetti (viola) e Roman Mayor-Alvarez (oboe)
20.12.04 10.30,Aula Magna CSI, Cerimonia di consegna dei diplomi 04.
Intervento dell’On. G.Gendotti, pres. Consiglio di Stato
GENNAIO 05
14.01.05 20.30,Aula Magna CSI, Recital docenti Scuola Universitaria.
Gabor Meszaros (fagotto), Andrea Dindo (pianofor te).
«Viaggio musicale da Parigi alla Germania»
18.01.05 20.00,Aula Magna CSI, Concerto Scuola Universitaria
23.01.05 17.30,Auditorio Stelio Molo RSI, Lugano, Stagione «Novecento e presente». Direttore: G. Bernasconi. Carmina Burana di
Carl Orff (per tre voci sole, coro, due pianoforti e percussioni). Pianisti: Francesca Baiguini e Davide Muccioli. Coro e solisti: Coro Pro Arte di Losanna
28.01.05 18.30, Aula Magna CSI, Concerto di Grainne Hambly, arpa
celtica, in occasione del suo Workshop al CSI
29.01.05 20.00,Aula Magna CSI, Concerto Scuola Universitaria. Musica
da camera per fiati. Dir. G.Meszaros
30.01.05 18.00, CSI, Concerto del workshop di improvvisazione. Dir.
C.Pontiggia
FEBBRAIO 05
01.02.05 20.00,Aula Magna CSI, Concerto Scuola Universitaria
05. 02. 05 11.00, Scuole Elementari,Ascona, Saggio SMUS, classi di flauti
dolci e fiati, sezione Locarnese
06.02.05 17.30,Auditorio Stelio Molo RSI, Lugano, Stagione «Novecento e presente». Direttore: G. Bernasconi. Solisti: Massimo Laura (chitarra), Paolo Ghidoni (violino) e Luisa Castellani (soprano). Con il coro della Scuola Teatro Dimitri
22.02.05 20.00,Aula Magna CSI, Concerto Scuola Universitaria
28.02.05 20.30,Aula Magna CSI, Recital Scuola Universitaria. Paolo Vignaroli, flauto. Classe di M.Ancillotti
LA CORONA
La politica culturale tra pubblico e privato (quarta parte)
Nello scorso numero abbiamo affrontato il modello culturale francese. In
questo numero diamo uno sguardo al modello americano.
La crisi
Tra il 1997 e il 2002 il supporto governativo e privato alle arti negli
Stati Uniti è diminuito di 40 miliardi di dollari.Altrettanto è calata l’assegnazione di fondi messa a disposizione al settore artistico dalle
fondazioni.Anche la posizione delle «corporations» è cambiata: mentre le donazioni sono diminuite, è aumentata la loro attività di sponsorizzazione. Le compagnie for-profit che sono entrate nel settore, di
contro, sono diventate una minaccia più grande per il non-profit delle
arti. Anche queste ultime sono aumentate, con una conseguente
maggiore competizione per la ricerca di sostegno pubblico e privato.
La crescita della competizione, quindi, richiede oggi una maggiore
necessità di differenziazione, accompagnata dal desiderio di essere
autosufficienti il più a lungo possibile.
Per tutte queste ragioni gli Stati Uniti si sono mossi massicciamente
nel settore a loro più congeniale, e hanno spinto affinché attraverso
organizzazioni di esperti sia possibile fornire agli operatori strumenti
ancora più raffinati e performanti nella ricerca e nell’acquisizione di
un nuovo pubblico delle arti, nel riposizionamento sul mercato, nell’innovazione strategica. Sicuramente gli States non hanno adottato
una misura protezionistica o statalista nel momento della crisi, anzi
hanno combattuto e stanno combattendo specializzando ancor di
più gli strumenti del libero mercato.
La risposta
Possiamo raggruppare le fonti di finanziamento negli Stati Uniti in
quattro categorie principali: le Agenzie Governative (ad esempio l’Illinois Arts Alliance), le Fondazioni (Foundations), le Imprese (Corporations) e le singole donazioni (individual contributions). L’Illinois Arts Alliance (IAA) è un’agenzia governativa che, fondata da una coalizione
di artisti di prestigio e cittadini privati, costituisce la voce per le arti
nell’area politica pubblica nello Stato dell’Illinois. Lavora 52 settimane
all’anno e raccoglie fondi per il sostegno alle arti in genere, dai piccoli
gruppi artistici, ai teatri, fino ai grandi musei. Comprende inoltre fondi per biblioteche, nuovi programmi artistici per i giovani, soprattutto
nelle aree svantaggiate. L’altro organo pubblico di sostegno è l’Illinois
Arts Council (IAC) che, creato nel 1965 con il proposito di incoraggiare lo sviluppo delle arti nell’Illinois si presenta come l’agenzia di
stato che assiste artisti, organizzazioni artistiche ed altre organizzazioni comunitarie che presentano programmi artistici, fornendole di
assistenza finanziaria e tecnica. I fondi sono messi a disposizione annualmente all’IAC dalla Legislazione di Stato dell’Illinois e dal National
Endowment for the Arts.
Il sostegno finanziario è riservato solo alle organizzazioni artistiche
non-profit, ma comprende anche scuole, colleges o università ed organizzazioni religiose, i cui programmi siano rivolti al pubblico e non
facciano invece parte della loro normale attività interna. Particolare
attenzione viene rivolta a quei programmi che interessino aree depresse culturalmente, a programmi innovativi e per la valorizzazione
delle arti popolari o di gruppi etnici minoritari.
Fundraising
Un ruolo consistente nelle campagne di fundraising lo giocano invece
le Fondazioni che, attraverso i grants programs, sostengono stagioni
artistiche o singoli progetti. Naturalmente più visibile è una organizzazione, ovvero più prestigiosa ed innovativa nei suoi programmi, più
opportunità ha di ottenere l’assegnazione di grants.
Per questo i principali teatri ed organizzazioni musicali di Chicago,
come il Goodman Theatre, la Chicago Symphony Orchestra e la Lyric
Opera of Chicago, che contano tra i propri finanziatori le principali
fondazioni nazionali, per assicurarsi il loro sostegno, realizzano ogni
anno vari progetti tematici.Anche le piccole realtà teatrali e musicali
possono comunque contare sull’assegnazione di grants. Generalmente le fondazioni private, nella selezione che operano per l’assegnazione di grants rispettano gli stessi principi di scelta attuati dalle
agenzie governative e di stato. Il vantaggio per le organizzazioni artistiche e di spettacolo è nel notevole numero di fondazioni presenti
sul territorio nazionale a cui è possibile richiedere sovvenzionamenti. Negli ultimi anni, inoltre, è andata incrementandosi anche la partecipazione dei così detti Corporate Sponsors, imprese e grandi compagnie industriali e commerciali interessate ad investire nell’arte e nello
spettacolo.
Grazie alle agevolazioni fiscali, che permettono di dedurre la totalità
delle contribuzioni destinate a tutto il settore non-profit, ma anche a
una diffusa cultura di sostegno alle attività artistiche e culturali, sono
molti i singoli cittadini (single donors) che hanno contribuito con le
loro donazioni alla sopravvivenza delle istituzioni culturali statunitensi. Benefits, altri eventi per la raccolta dei fondi e campagne di fundraising sono organizzati e gestiti da organizzazioni che operano all’interno delle principali istituzioni culturali. Ma le organizzazioni non-profit
americane devono fare affidamento per la loro sopravvivenza anche
e soprattutto sugli incassi di box office, attraverso quindi l’incremento e lo sviluppo delle tecniche di marketing e con la realizzazione di
outreach programs e di tutte quelle iniziative rivolte all’ampliamento
del proprio bacino d’utenza.
Negli ultimi anni alcuni mutamenti nella struttura sociale ed economica degli Stati Uniti stanno spingendo le organizzazioni non-profit a
un riposizionamento in termini di strategie organizzative.
I L G I O R N A L E D E L C O N S E R VAT O R I O
Roberto Valtancoli, membro di direzione
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La bambola della pace:un’idea del
Soroptimist International d’Europa
concretizzata in Ticino
dal Coro di voci bianche Clairière
del Conservatorio
della Svizzera Italiana
Il Soroptimist International d’Europa ha fissato quale suo
obiettivo principale per il periodo 2003-2005 lo sviluppo di
attività attinenti il tema della pace, della tolleranza e della comprensione. Questo progetto – denominato «les femmes artisanes de la
paix / Women Building Peace» (le donne costruiscono la pace) – intende promuovere i
concetti di giustizia, libertà, dignità e uguaglianza per tutti, riconoscere e rispettare le
diversità di popoli, culture e credenze, rifiutare ogni forma di violenza, rispettare e promuovere i diritti umani, garantire la parità fra i sessi in tutti gli
aspetti della vita, mettere in pratica la solidarietà e la tolleranza, preservare e distribuire le risorse in modo giusto e contribuire alla comprensione reciproca.
In questo contesto è nata l’iniziativa «le bambole
della pace». L’idea consiste nel coinvolgere persone
comuni, scuole, istituti e società chiedendo loro di
decorare bambole tutte identiche in cotone, imbottite e cucite.Attraverso l’espressione del viso e la
scelta di motivi, colori, vestiti ed accessori ognuno
esprimerà la propria personalità. Le opere, firmate e
contrassegnate con il nome e la qualifica del loro
realizzatore, saranno in seguito esposte e pubblicizzate, quindi vendute per finanziare attività di costruzione della pace.
Il Club di Lugano del Soroptimist International ha scelto di affidare la realizzazione dell’iniziativa «le bambole della pace» al Coro di voci bianche Clairière del Conservatorio della Svizzera Italiana, diretto dalla Maestra Brunella Clerici.
Partecipando a questa iniziativa il Coro Clairière raccoglierà fondi per realizzare un disco
con cui comunicare attraverso la musica i valori di universalità, di tolleranza e di pace. Saranno interpretati e registrati pezzi scritti per bambini in diverse lingue e provenienti da differenti Paesi e culture, in particolare ninne-nanne e canti popolari così come brani del repertorio classico.
Il Coro di voci bianche Clairière desidera ringraziare tutti coloro che daranno la loro adesione a questo progetto, certo che il messaggio di pace e tolleranza che l’idea della bambola della pace desidera trasmettere potrà
essere realizzato nei migliori dei modi attraverso musica, canti e gioia.
Nel corso della primavera 2005 verranno
organizzati diversi concerti in tutto il Ticino abbinati alle bambole della pace. Il programma verrà comunicato a mezzo
stampa, con l’indicazione delle modalità scelte per la messa in
vendita delle bambole che saranno realizzate.
Istruzioni per la realizzazione della bambola
Una sagoma del corpo in cotone grezzo costituisce la base
per la realizzazione della bambola e viene fornita già pronta
per essere elaborata a piacimento. Seguendo la propria fantasia si possono confezionare vestitini e accessori con qualsiasi
materiale o, più semplicemente, si decora o colora direttamente la sagoma. Ognuno dia libero sfogo alla sua creatività!
Il corpo deve essere imbottito con un materiale di riempimento idoneo (ovatta, carta, trucioli, sabbia, materiali naturali
o sintetici, eccetera) e possibilmente ricucito o incollato sul
lato aperto. Se la chiusura della sagoma pone problemi, provvederà il Coro. Ogni bambola deve essere firmata personalmente dall’autore!
Dopo averla rifinita e firmata la bambola deve essere rispedita all’indirizzo seguente: Coro Clairière: c/o Emilia Zanini,Via
Prada 12, 6828 Balerna. Indicare chiaramente nome e cognome e qualifica del realizzatore: questi dati verranno trascritti
su un cartoncino che fisseremo sulla bambola assieme a una
piccola colomba, segno di pace e di riconoscimento da parte
del Soroptimist e del Coro Clairière, che caratterizzerà tutta
l’azione. Il prezzo di vendita è fissato a fr. 20.– per bambola.
Chi lo desidera può riservare la propria bambola. Il termine
di consegna è fissato a fine febbraio 2005
La classe o la società che ha collaborato in gruppo alla realizzazione delle bambole è invitata ad allegare una foto che
verrà esposta a Vienna durante il congresso europeo del
gruppo Soroptimist international il prossimo mese di luglio
2005.
Il nostro coro di voci
bianche Clairière si
è esibito nell’ambito
della rassegna World
New Music Days
Trans-It. Il coro, diretto
da Brunella Clerici, ha
eseguito con grande
successo «Voix légères
sur des flots for childrens choir and electroacoustic sounds» (2001) di Daniel Teruggi direttore del
Groupe de Recherches Musicales di Parigi.
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LA PAGINA AUTOGESTITA degli studenti CSI
Poesando d’inverno
ETERNO di Giuseppe Ungaretti
“Tra un fiore colto e l’altro donato
l’inesprimibile nulla”.
Questa è la poesia d’apertura del libro l’Allegria di
Giuseppe Ungaretti (8.2.1888 Alessandria d’Egitto 2.6.1970 Milano). In realtà quando questa apparve
per la prima volta l’otto maggio 1915 presso la rivista “Lacerba” a Firenze, le parole erano:
LA REDAZIONE
[email protected]
Le rubriche sono aperte agli studenti che volessero proporre i loro contributi. La redazione: Gregorio Di Trapani, Marco Di Meco,
Lorenzo Quattropani, Rie Mihara,
Maddalena Branduardi, Albert
Nagi, Maria Rosaria D’Aprile.
ETERNITÀ
“L’inesprimibile vanità
Halloween
Fiore doppio
nato in grembo alla madonna
della gioia”.
durante la festa...
Osservando le variazioni del testo si può intravedere, fin dalle prime poesie , quale fosse la nuova direzione presa da Ungaretti. È evidente una ricerca
inquieta dell’espressione, uno scavo riduttivo del
segno che è senso e viceversa. Una tensione ad alleggerire il verso, un essenzializzarsi del linguaggio
volto a liberarsi da, se pur rare, sopravvivenze romantico-crepuscolari. Questo porta, con uno sforzo
durato oltre venti anni, al nascere di una parola
poetica, una parola nuda, sola, che però proprio
per questo è diretta e carica di significati. Questo
nuovo linguaggio, che Apollinaire situava addirittura al di là di una possibile analisi, porta il Poeta al
centro di un acceso dibattito denigratorio da parte
della critica coeva, tanto da etichettare tale poesia
come “ermetica”, riferendosi appunto all’inspiegabilità di questi versi. Con poesie come Eterno, non
è chiaro cosa Ungaretti volesse comunicare. I suoi
versi potrebbero essere la descrizione di sue precise sensazioni o solo l’accostamento di termini per
arrivare a quel “canto puro” tanto voluto… ma forse
tutto ciò non ha molta importanza. Importante è ciò
che noi possiamo percepire da poesie del genere,
ciò che di nostro possiamo attribuirgli e per questo
emozionarci.
Per esprimerlo con le stesse parole del poeta: sono
poesie “scritte per dire con la massima precisione
possibile […] con la massima approssimazione
quello che sentivo...”.
CD e DVD
Omaggio a Carlos Kleiber
Il primo numero di questa rubrica è dedicato ad un grande musicista, Carlos Kleiber, che ci ha lasciati lo scorso mese di luglio all’età
di 74 anni. Navigando in Internet ci si può accorgere di quante siano le persone che, ancor più che ammirare, amassero questo uomo e artista, e che ora gli rendono omaggio ricordandolo con affetto e riconoscenza.
Il CD- Dvorak, Concerto per pianoforte op. 33, Sviatoslav Richter,
C. Kleiber, Bayerisches Staatsorchester, München (1977); EMI.
L’ascolto di questo concerto, oltre alla meraviglia per la qualità e
l’intensità dell’interpretazione, può lasciare un interrogativo riguardo alla scarsità delle incisioni discografiche e alla rarità delle esecuzioni in concerto di quest’opera, della quale Kleiber e Richter rivelano in modo straordinario la forza e il fascino.
Il DVD- Carlos Kleiber in rehersal and in concert. Carl Maria von
Weber, Overture dal “Freischütz”; J. Strauss, Overture dal “ Fledermaus” (1970); TDK.
In un rapporto di ispirata creatività con i musicisti dell’orchestra,
dapprima scettici e poi sempre più conquistati, basato sul piacere
e la bellezza del far musica insieme, Kleiber, nel momento delle
prove, e in un crescendo fino al momento culminante del concerto, infonde alla musica una straordinaria vitalità. Questo processo,
documentato nel dvd, scaturisce dalla sua mirabile arte di stimolare e dirigere, che fonde forza, ispirazione e grazia, rivelando nella
musica una bellezza percepibile al di là dei gusti personali riguardo al repertorio eseguito, e malgrado alcune scelte di regia del doSTASERA, di Giuseppe Ungaretti
cumento video che lasciano perplessi.
Lorenzo Quattropani Versa, il 22 maggio 1916
Balaustrata di brezza
per appoggiare stasera
la mia malinconia.
Musica da camera con pianoforte
Il 2 e 3 novembre scorso si è tenuta presso il CSI
una interessante masterclass con Shuku Iwasaki,
docente giapponese molto conosciuta e apprezzata a livello internazionale.
Shuku Iwasaki, considerato l’alto livello degli studenti del CSI e l’interesse dimostrato verso la masterclass, ha deciso di organizzare un concerto
conclusivo. La serata musicale ha riscosso un ottimo successo e l’entusiasmo dell’intera classe.
Riferimenti bibliografici:
“Breviario di metrica italiana”, Zappacosta-Oliva
ed. NOUBS
“L’officina della poesia”, Marchese ed. Oscar Saggi
Mondadori
“Ermetismo” Stasi, ed. La Nuova Italia
“Vita d’un uomo”, Ungaretti ed. Oscar Mondadori
“Invito alla lettura di Ungaretti”, Luti ed. Mursia
“Poeti italiani del Novecento”, ed. Oscar Mondadori
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DICEMBRE 04 - GENNAIO/FEBBRAIO 05, NUMERO 20, ANNO V
precisione dei tavoli da disegno dell’Accademia di
Architettura di Mendrisio, dai letti dell’Ospedale Civico luganese, al centro culturale di Rodi (il Dazio
Grande), o ancora, dalle forme di formaggio del Caseificio di Airolo, alle bancarelle del mercatino che
settimanalmente fiorisce in piazza Maghetti a Lugano.
Molte le mete, eterogeneo il pubblico e diversificate
le modalità presentative. L’obiettivo rimane comunque unico: diffondere la musica e l’amore per la stessa, in tutti gli ambiti e in tutte le aree del Cantone Ticino.
Martina Kren, docente CSI
Post-formazione: Arpa Celtica
Per la fine di gennaio è previsto uno stage di arpa
celtica presso il nostro istituto. La docente, Gràinne Hambly, è una delle più acclamate interpreti di
musica per arpa celtica attive sulla scena internazionale.
Lo stage vuole offrire un’occasione di stimolo e di
approfondimento indirizzato a tutti coloro che già
posseggono competenze e conoscenze a livello
medio relative allo strumento. Per informazioni rivolgersi a: Massimo Zicari, resp. Post-formazione.
Programmi di «outreach»
Selezionare una sala, contattare i responsabili, organizzare i dettagli, compilare un programma
convincente, presentarlo con originalità al pubblico e poi, naturalmente, suonare. Queste le impor tanti esperienze professionali con cui sono
confrontati gli studenti del Conservatorio coinvolti nel progetto Outreach (ovvero «raggiungere l’esterno»).
Un progetto dalla funzione duplice: da un canto
la finalità prettamente pedagogica che tiene conto dell’incessante incremento della competitività
nel mondo musicale e della conseguente necessità di offrire una formazione poliedrica che, al di
là delle competenze puramente musicali, proponga un’istruzione orientata verso il mondo del
business, dove sapere organizzare, comunicare,
presentare e gestire è (purtroppo) quasi altrettanto importante che sapere suonare.
D’altro canto, oltre che soddisfare la funzione pedagogica, questo progetto cerca di assolvere il
mandato culturale dell’istituto, ovvero quello di
porgere ad un pubblico il più vasto ed eterogeneo possibile il prodotto finito. I concer ti programmati (e quelli in fase di programmazione), si
svolgeranno infatti nei contesti più svariati: dalle
cattedre dell’Università (cfr. il primo concerto, tenutosi il 2 di novembre all’Università della Svizzera Italiana di Lugano), alle altalene delle scuole infantili di Lumino, dai cantieri di Alptransit a Pollegio, al centro diurno per anziani della Croce Rossa a Lugano, dalle aule traboccanti di studenti
americani del Franklin College a Sorengo, alla
Corsi per adulti del DECS e Conservatorio
Partono in gennaio ben tre corsi per adulti organizzati
dal Cantone in collaborazione con il CSI.
Si tratta di:
«Guida all’ascolto dell’opera italiana» (docente
Massimo Zicari, inizio il 24 gennaio, 10 incontri), un
corso che intende offrire un percorso di ascolti
guidati agli appassionati di opera e a chiunque intenda approfondire la conoscenza della sua storia.
«Guida all’ascolto della musica e all’improvvisazione Jazz» (docente Claudio Pontiggia, inizio il 18
gennaio, 10 incontri), un corso indirizzato a tutti gli
appassionati jazz. Non sono necessarie conoscenze
propedeutiche.
«Guida all’ascolto di Brahms, tramite i suoi interpreti storici e moderni» (docente Harvey Sachs,
inizio il 24 gennaio, 10 incontri)
Tutte le lezioni si tengono al Conservatorio. Il costo di
ogni corso è di Frs 165.–.
Iscrizioni: Valeria Zamboni, 091 940 66 51
[email protected]).
Altra Musica
Incontri
di Etnomusicologia
Si è concluso lo scorso lunedì 8 novembre il ciclo di
incontri dal titolo «Altra Musica», organizzato dalla
Fonoteca Nazionale Svizzera (Lugano), dalla Associazione Culturale Etnostudi (Milano) e dalla associazione Ricerche Musicali - Società Svizzera di Musicologia, Sezione Ticino, ed ospitato dal Conservatorio
della Svizzera Italiana.
La serie di conferenze ha avuto come oggetto la cosiddetta «altra musica», quella musica, cioè, che la
musicologia tradizionale ha sempre avuto la tendenza ad ignorare e che solo negli ultimi decenni ha trovato posto all’interno delle istituzioni accademiche
ed universitarie grazie l’istituzione delle cattedre per
l’insegnamento dell’etnomusicologia.
Si tratta della disciplina musicologia che affronta lo
studio di tutti quei reper tori che tradizionalmente
non si affidano alla scrittura ma che hanno nell’oralità
la propria cifra distintiva: nello studio delle tradizioni
popolari l’etnomusicologia si colloca quindi a cavallo
di competenze che spaziano dalla storiografia musicale all’antropologia. Il progetto si è concretizzato in una
serie di quattro serate, in ognuna delle quali sono stati
presentati i contributi di ricercatori di provenienza diversa, focalizzati di volta in volta sull’analisi di argomenti diversi: i repertori vocali, gli strumenti della musica popolare, il rapporto tra musica e devozione.
Gli interventi, due per serata, sono stati inframmezzati da un breve momento di socializzazione, durante il
quale studiosi ed amatori si sono potuti confrontare,
su un piano del tutto informale, scambiando opinioni
ed esperienze.
Massimo Zicari, dip. Ricerca e sviluppo
Dietro le quinte
Un arrivederci da Dorothy Prezza
Dorothy Prezza lascia il 31 dicembre il suo posto di segretaria della Scuola di Musica.
Il suo saluto in queste righe.
Cari colleghi del CSI, cari insegnanti, cari tutti,
non senza rammarico, mi appresto a lasciare il mio attuale impiego quale assistente al coordinamento delle sezioni della
scuola di musica, carica ricoperta dal mese di maggio del 2003 al fianco di Luca Medici. Da gennaio 2005 assumerò la
funzione di segretaria della Federazione delle ONG della Svizzera italiana (Fosit), incarico che mi vedrà impegnata nel settore della cooperazione allo sviluppo cui ho dedicato i miei studi universitari e che tanto mi sta a cuore.
Un ringraziamento a coloro che hanno condiviso con me attività e tempo lavorativo è d’obbligo. In questo anno e mezzo ho
imparato a conoscere il progetto Scuola di musica e grazie alla relazione e alla collaborazione con colleghi, superiori ed insegnanti che ogni giorno svolgono le loro mansioni con impegno, costanza e grande motivazione mi sono convinta che per
questo progetto valga la pena di lottare. Ciò che si è costruito per la Scuola di musica andrà consolidato, ma sono certa che
la strada sia quella giusta.
Serberò degli ottimi ricordi di questo periodo e sicuramente, passando dal corridoio del pianterreno per recarmi alle lezioni
di italiano, di cui continuerò ad occuparmi, non potrò fare a meno di bussare alla porta della segreteria della Scuola di musica anche se solo per un saluto.
Dorothy Prezza
Con TILO migliori
collegamenti in Ticino.
Dal 12.12.04
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DICEMBRE 04 - GENNAIO/FEBBRAIO 05, NUMERO 20, ANNO V
Willy Burkhard a 50 anni dalla morte
In memoriam di Willy Burkhard, per organo (1955)
Ricordando il compositore del Ragno nero
Ad aprire questa parentesi
commemorativa, un concerto per organo del 1955.
Sette minuti di intensi suoni,
pensieri ed immagini con
cui Klaus Huber ci trasmette
un armonioso ritratto musicale del suo defunto maestro:Willy Burkhard.Tra i più
impor tanti compositor i
svizzeri del ventesimo secolo, noto soprattutto per il
suo innovativo operato nel
campo della musica ecclesiastica, Willy Bur khard
(Leubringen, vicino a Biel, 1900 - Zurigo, 1955) viene
spesso ricordato per il suo oratorio «Das Gesicht Jesajas», un brano fondamentale per il rinnovamento della
musica sacra protestante. Un operato, il suo, por tato
avanti nel tempo dai suoi allievi, tra cui Ernst Widmer,
Rudolf Kelterborn, Ernst Pfiffner,Armin Schibler ed appunto, Klaus Huber. Un’impresa che ancora oggi, a 50 anni dalla sua morte, è ritenuta interessante ed attuale.
La sua è un’esistenza creativa pregna di soddisfazioni. Le
sue opere, infatti, già durante la sua vita ottengono un
notevole successo: sono amate dal pubblico ed apprezzate dai musicisti. Le componenti per un tale consenso
vanno ricercate nel suo modo di musicare, innanzitutto
nella qualità delle partiture: i brani sono difatti generalmente molto impegnativi dal punto di vista interpretativo, ma al contempo molto comunicativi, vocali, strutturalmente chiari e contenutisticamente comprensibili. E in
secondo luogo nella variegatezza del ventaglio di com-
posizioni: dall’opera Die schwarze Spinne (la cui prima
viene messa in scena all’Opernhaus di Zurigo), alla Messa op. 85 e gli oratori (tra cui Das Jahr) fino a diverse
opere per voce e strumenti, brani corali a cappella (Die
Sintflut) o i Lieder con il pianoforte. Il suo repertorio include anche numerose composizioni orchestrali e per
orchestra da camera, nonché concerti solistici e brani
per strumenti soli, tra cui anche l’organo. Un denso ed
intricato insieme di stili che spaziano dal neobarocco
(Burkhard studia approfonditamente Bach) alla dodecafonia (è tra l’altro appassionato di matematica), dallo
stile impressionista a quello tardo romantico… un amalgama di tinte che imprimono alla sua opera colori e sfumature uniche e, soprattutto, un’espressività inedita.
La sua creatività raggiunge l’apice appunto con l’oratorio
Das Gesicht des Jesajas, un mastodontico susseguirsi di
sette segmenti incentrati su delle tematiche dominanti,
brillantemente illustrate da una musicalità marcante e
simbolica. Un oratorio in cui dall’intera gamma di tonalità, di forme, di strumenti Burkhard sa scegliere e combinare in maniera unica e nuova, trovando la formula per
meglio esprimere la vera essenza del suo stile personale.
Un’opera eseguita per la prima volta a Basilea nel febbraio del 1936 e poi presentata al pubblico della Tonhalle (a Zurigo) nel novembre dell’anno successivo con un
successo strepitoso. Le parole scritte a Burkhard dall’allora direttore Volkmar Andreae lo confermano:
«Lo avrete notato da voi, come l’intero pubblico vi abbia lodato ed acclamato, elogi che per delle composizioni, alla
Tonhalle non si sentivano da moltissimi anni. Noi tutti, il coro
e l’orchestra, ci rallegriamo molto… in generale è desiderata una ripetizione dell’esecuzione».
Giacomo Carissimi a 400 anni dalla nascita
Il successore di Monteverdi presso la basilica di San Marco a Venezia?
La modestia gli impone un rifiuto
«Compositore assai eccellente e di grande fama […]
superiore agli altri nel comporre per inventiva e abilità
nel riuscire a trasformare gli
animi di chi ascolta, suscitando le passioni più diverse. Le
sue composizioni sono piene di spirito grazie alla loro
ricchezza e vivacità».
Musurgia universitalis, parole
di Athanasius Kercher
(eruditissimo e geniale gesuita), Roma, 1650.
«Il più grande musicista che l’Italia abbia prodotto».
Histoire de la musique et de ses effects di P. Bourdelot e
P. Bonnet, Parigi, 1715.
«The aerial compositions of the elder Italians, as Palestrina and Carissimi».
Table Talk, di Samuel Taylor Coleridge, Londra, 1833.
A testimoniare la fama del maestro di Cappella del Collegium Germanicum a Roma (la più grande ed importante istituzione dell’epoca per la formazione dei Gesuiti
che poi avrebbero svolto le loro funzioni nei territori
dominati dalla Riforma) sono proprio i contemporanei,
che ne parlano, lo citano nei dizionari musicali, e lo stimano addirittura fino in Inghilterra, tanto da diventare un
luogo comune da nominare (cfr. Table Talk). E sulla personalità del grande Giacomo Carissimi, dicono: «di carattere buono e docile, gentile nelle relazioni con gli altri,
generoso, umile, e condusse una vita appartata e frugale». La sua umiltà lo conduce a rifiutare l’incarico di Maestro di Cappella presso la Basilica di San Marco a Venezia
come successore di Monteverdi, e anche l’impiego presso la corte imperiale, per rimanere, semplicemente, a
Pillole
del Dip. Scuola di Musica
(smus)
Roma. Nella città del Vaticano a partire dal 1630 è infatti
responsabile per l’educazione musicale dei ragazzi e per
la composizione ed esecuzione della musica liturgica da
eseguire nella Chiesa di Sant’Apollinare annessa al Collegio. In questa sede, con uno stipendio annuo di 80 scudi
più il vitto e l’alloggio, rimane fino alla morte, il 12 gennaio del 1674, quando Carissimi è un uomo ricco e conosciuto.
Durante la sua lunga attività la fama di Carissimi (che nasce a Marino, nella regione dei Castelli Romani nel 1605)
si espande ben lontano dai confini dell’Urbe. Nel 1856
ottiene il riconoscimento dalla regina Cristina di Svezia
(in esilio a Roma), che lo ossequia con il titolo di Maestro
di cappella del concerto di camera. La sua influenza marca tutta la generazione di compositori che lo segue (tra
cui diversi suoi allievi quali Alessandro Stradella, Giovanni
Battista Bassani, Giovanni Paolo Colonna, Alessandro
Scarlatti o Antonio Cesti). Molti anche i giovani musicisti
attratti a Roma per conoscere la figura di Carissimi e studiare con lui (tra questi possiamo annoverare Johann
Kaspar Kerll, Christoph Bernhard, Marc-Antoine Charpentier e Philipp Jakob Baudrexel). Oltre al lavoro regolare, Carissimi prende sovente par te alle esecuzioni
presso l’Oratorio del Santissimo Croficisso e, proprio
per queste occasioni, sviluppa e rende celebre la forma
dell’oratorio musicale, diventando uno dei maggiori
compositori di oratori e contribuendo alla formazione
della nozione moderna del genere. Compone anche
centinaia di mottetti e cantate, oltre a messe ed altre
opere sacre. Purtroppo la mancante esistenza di manoscritti autografi del compositore, rende difficile l’attribuzione di alcune delle sue opere. Di Carissimi si conoscono complessivamente 207 tra oratori e mottetti sacri in
latino, 8 messe, 227 cantate profane in italiano, 4 cantate
burlesche, 42 versetti per organo negli otto modi ecclesiastici e per finire un trattato pratico di teorica e composizione intitolato Ars cantandi.
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a cura di Martina Kren, docente CSI
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Proseguono i contatti con i comuni. Dopo la
regione del Locarnese abbiamo cominciato
con Mendrisiotto e Bellinzonese. I risultati si
possono considerare positivi. Oltre a presentare la nostra struttura abbiamo avuto modo
di parlare dei nostri problemi, di esaminare
proposte di collaborazione a livello comunale
(concerti, presentazioni strumentali, collaborazioni varie).
Borse di studio: dal prossimo semestre sarà
possibile contare su alcune borse di studio
messe a disposizione dall’Associazione Amici
del Conservatorio. Gli interessati sono pregati
di rivolgersi a:
Roberto Valtancoli (091 960 30 42;
[email protected])
per avere le necessarie informazioni.
Stiamo preparando un documento pianificatorio per indirizzare il lavoro dei prossimi anni a
livello SMUS: abbiamo analizzato gli ultimi anni
di attività per stabilire margini di miglioramento e indirizzi strategici a tutti i livelli smus
(gruppi di materia, regionale e cantonale). Si
spera in questo modo di poter progettare la
struttura smus a medio-lungo termine e così
facendo affrontare il futuro con più consapevolezza e intraprendenza.
Nei prossimi mesi la direzione SMUS sarà confrontata con un importante appuntamento: il
colloquio con tutti i collaboratori. Con i nuovi
contratti di lavoro ogni dipendente avrà l’opportunità di incontrare la direzione SMUS per
fissare i propri obiettivi professionali, per valutare il proprio ruolo all’interno del Conservatorio, per scambiare visioni e progetti.
Per l’anno scolastico in corso il numero di allievi si è confermato stabile: 1128 allievi per un
totale di 1403 corsi impartiti, e 80 docenti. La
classifica delle preferenze dei nostri utenti vede sempre al comando il pianofor te, seguito
da chitarra e violino.
Luca Medici, resp. SMUS
Il vostro conservatorio
online:
www.conservatorio.ch
DICEMBRE 04 - GENNAIO/FEBBRAIO 05, NUMERO 20, ANNO V
«Novecento e presente»
Associazione «AMICI»
L’Associazione Amici del Conservatorio vuole proporsi a tutti gli amanti della musica
e della cultura come un punto di riferimento per favorire idealmente e finanziariamente la Fondazione del Conservatorio della Svizzera Italiana per lo svolgimento di
attività artistiche e didattiche in Canton Ticino.
Riunioni
Il 2 dicembre si tiene la riunione generale dell’Associazione. Nel prossimo Giornale
daremo ampio risalto alle decisioni prese in tale contesto ed al rinnovo del comitato
direttivo.Vi invitiamo a consultare comunque la pagina AMICI presso www.conservatorio.ch per tutti gli aggiornamenti.
Quote (contributo annuo)
persone singole
coniugi
persone giuridiche
soci benemeriti
studenti e giovani sotto i 25 anni
fr. 40.–;
fr. 70.–;
da fr. 300.–;
da fr. 500.–;
da fr. 20.–.
Progetti
– Trasferta a Roma dal Papa del Coro Clairière.
– Assegnazione borse di studio.
– Progetto Carmen Morotti (chitarra): contributo per il viaggio a Cuba (al Festival Internazionale mediterraneo delle chitarre) e assegnazione di una borsa di studio
(dettagli sotto).
– Sostegno al libro sulla storia del CSI. Autore Harvey Sachs.
– Contributo per il rinnovo del parco pianoforti del CSI.
I Concerti
Il 7 dicembre (ore 20.00) si tiene presso l’Aula Magna del CSI il concerto dedicato
alla giovane chitarrista Carmen Morotti, che ha beneficiato del sostegno dell’Associazione.
Ecco il programma:
A. BARRIOS (1885-1944)
Preludio (Saudade)
D. SCARLATTI (1685-1757) Sonata K. 208
M. GIULIANI (1781-1829)
Variazioni sul tema della Follia di Spagna, op.45
F.TÁRREGA (1852-1909)
Recuerdos de la Alhambra
H.VILLA-LOBOS (1887-1959) Preludio n.1 Preludio n.3
J. CARDOSO (1949*)
Milonga
Prosegue con successo la stagione,
gratuita, che vede come attori gli studenti e i docenti della Scuola Universitaria di musica e la Rete Due della
RSI.
Il primo concer to del 14 novembre
ha avuto una ottima eco sui media e il
pubblico fedele ha risposto prontamente. Applausi a Marlène Prodigo,
che al violino ha eseguito il concerto
di Lou Harrison, e a Gabor Meszaros
che ha suonato con gusto e tecnica
impeccabile il Diver tissment di Jean
Françaix per fagotto. Ha suscitato inoltre grande impressione la performance del pianista Leonardo Bartelloni che, al clavicembalo, ha interpretato brillantemente e con
il senso musicale che lo contraddistingue il concerto di Bohuslav Martinu. Meritatissimi applausi a tutti gli strumentisti e al direttore Giorgio Bernasconi. I concerti di dicembre, gennaio e fabbraio prevedono un mix di «hit» (come i Carmina Burana) e
di brani meno conosciuti ma di grande valore storico e musicale (come Arpiade dello svizzero Wladimir Vogel per coro, soprano ed ensemble):
Domenica 5 dicembre, RSI, ore 17.30
Musiche di André Richard, Guo Wenjing, Francesco Hoch, Jean Absil, Jacques Ibert.
Si esibiranno Luciano Zampar (percussioni), Giorgio Casati (violoncello), il coro Clairière del CSI diretto da Brunella Clerici e l’ensemble 900 del CSI diretto da Giorgio
Bernasconi.
Domenica 23 gennaio 2005, RSI, ore 17.30
Di Carl Orff i «Carmina Burana», per tre voci sole, coro, due pianoforti e percussioni.
Coro Pro Ar te di Losanna diretto da Pascal Mayer. Brigitte Fournier (soprano),
Thierry Dagon (controtenore), Michel Brodard (baritono).
Domenica 6 febbraio 2005, RSI, ore 17.30
Musiche di Jean Françaix,Alfred Schnittke,Wladimir Vogel.
Esecutori: Massimo Laura (chitarra), Paolo Ghidoni (violino), Luisa Castellani (soprano).Antonella Astolfi (regia), coro della Scuola Teatro Dimitri.
La ricerca musicale in Svizzera
Al concerto verrà offerto un cd della giovane musicista e verrà presentato il suo viaggio musicale a Cuba. Interverranno Carlo Donadini, presidente, Roberto Valtancoli, direzione, e Rossella Perrone, docente di Carmen. Seguirà un rinfresco.
Si è tenuta, lo scorso venerdì 29 ottobre, presso il Conservatorio di Musica Ginevra, una giornata di studio su «La ricerca nelle scuole universitarie di Musica». La giornata, ad oggi prima ed unica iniziativa di questo genere, si è articolata in due momenti, il primo rivolto ad un’analisi delle esperienze di questi anni e
ad un primo bilancio, il secondo dedicato alla controversa questione del rapporto tra pratica artistica e ricerca.
Ospiti della conferenza alcuni testimoni eccellenti del cambiamento che in Europa sta interessando, oramai da alcuni anni, il profilo dei conservatori ed il loro
rapporto con l’università. Ha aperto i lavori il prof. Thüring Bräm, presidente
del Consiglio della Ricerca delle Scuole Universitarie di Musica (FORA), seguito
dal prof. George Odam, della Guildhall School of Music & Drama di Londra, e
da Tuula Kotilainen, direttrice della Sibelius Academy di Helsinki. Nel pomeriggio sono intervenuti Jean-Charles François, direttore del Cefedem Rhône-Alpes, di Lione, Xavier Bouvier, aggiunto alla direzione della Haute École de Musique di Ginevra, e Catherine Quèloz e Liliale Schneiter, professori dell’École
Supérieur des Beaux-Arts di Ginevra.
Numerosi i partecipanti, provenienti da tutte le regioni linguistiche, che hanno
contribuito ad una discussione di grande interesse.
Massimo Zicari, dip. Ricerca e Sviluppo
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DICEMBRE 04 - GENNAIO/FEBBRAIO 05, NUMERO 20, ANNO V
I nuovi docenti del CSI: intervista a RICO GUBLER
Rico Gubler nasce e cresce a Richterswil, nelle vicinanze di Zurigo. Dopo la
maturità conseguita a Zurigo, intraprende lo studio del sassofono con Iwan
Roth, presso il Conservatorio di Basilea,
con Marcus Weiss, alla Musikhochschule di Zurigo e poi con Jean-Michel Goury
presso il CNR de Boulogne-Billancourt a
Parigi (dove tra l’altro vince il primo premio all’unanimità). Si specializza poi in
musica contemporanea, in improvvisazione libera, e nella performance elettronica live, ottenendo diversi premi
(quali lo Studienpreis della federazione
cooperativa Migros, e quello della fondazione Göhner, nel 1997 e nel 1998).
Continua la sua specializzazione con
Balz Trümpy a Basilea, con Salvatore
Sciarrino a Firenze e partecipa ad un
corso di composizione di Heinz Holliger.
Lavora presso gli studi elettronici dell’accademia musicale di Basilea e presso lo
Swiss Center for Computer Music.Vincitore di diversi concorsi (tra cui, nel 1996, il concorso di composizione del Kammersprechchor Zürich), viene ingaggiato quale compositore
in residence presso l’Arc a Romainmôtier nel 1997. Nel 1998 vince il Prix Club de mécénat suisse en France e nel 1999 ottiene un riconoscimento culturale dal cantone Zurigo.
Nel 2001 è compositore in residence Künstlerhof Schreyahn in Germania e nel 2001 2002 ottiene la borsa della Foundation Landis & Gyr a Londra. Nel 2004 gli viene attribuita la borsa della fondazione Dr. Robert et Lina Thyll - Dürr.
Le sue opere pedagogiche vengono pubblicate dalle case editrici Musik Hug Verlag e
Woodbrass Music. Si esibisce in concerti in tutta Europa, negli stati Uniti, in Israele ed in
Cina ed è il fondatore ed il direttore artistico della serie concertistica musica moderna a
Wädenswil (1995 - 2001).
Nel 2004, Rico Gubler inizia a lavorare come docente presso il Conservatorio della Svizzera Italiana a Lugano, succedendo a Laurent Estoppey.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Professor Gubler, da quale scuola sassofonistica proviene?
Nel mio stile sono rintracciabili diverse influenze, tra cui quelle dei miei maestri
Iwan Roth, Marcus Weiss e Jean-Michel Goury, ma anche quelle dovute a miei incontri con personaggi del mondo della musica improvvisata quali Walter Faehndrich e Urs Leimgruber. Il fatto di avere vissuto in diversi paesi europei, ha inoltre arricchito il mio bagaglio di esperienze, apportando sicuramente delle influenze indirette
al mio stile.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Grazie alla sua estrema duttilità (dal jazz classico,al pop,al rock) il sassofono è entrato imperiosamente nella cultura musicale dell’occidente. In futuro questo strumento, secondo lei, quali altre sorprese ci riserverà?
Nella musica contemporanea il sassofono presenta al contempo vantaggi e svantaggi: il repertorio è marcatamente ridotto. Questo implica che il sassofonista debba essere un musicista indipendente dal repertorio tradizionale - a mio avviso, un
vantaggio in quanto presenta un compito piuttosto moderno. Non siamo forse tutti costantemente alla ricerca di coordinate attuali per suonare, per organizzare e
ascoltare concerti, per ottenere un pubblico nuovo ecc.?
• • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Lei è anche compositore, tanto è vero che il suo pezzo IR per clarinetto, viola e pianoforte sarà eseguito in prima assoluta il 26 gennaio al
Teatro Sociale a Bellinzona. Qual è il suo rapporto con la musica contemporanea?
Durante questi anni ho trascorso una gran parte del mio tempo lavorando su un’opera da camera che sarà messa in scena nel maggio del 2005 al Schauspielhaus di
Zurigo. Il repertorio più tradizionale che sto suonando durante questa stagione sono le opere di Frank Martin e di Erwin Schulhoff, che sono contrastate da lavori di
Vendita, noleggi,
servizio tecnico,
accordature, riparazioni,
spartiti musicali
LA BOTTEGA DEL
PIANOFORTE
www.bottegapianoforte.ch
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Viale Cattaneo 19
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Fax 091 - 923 91 71
Chaya Czernowin e altri. Dunque il mio rapporto con la musica contemporanea è
un rapporto molto saldo.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Quali sono a suo avviso gli sbocchi lavorativi per un giovane sassofonista professionista?
In generale l’obiettivo di ogni giovane sassofonista (professionista) è un tantino ambiguo: da una parte è richiesta una forte specializzazione perché le opportunità lavorative sono molto scarse, sebbene ci siano parecchi sassofonisti molto dotati e
ben preparati. D’altra parte è importante essere in grado di agire da allrounder, lavorando come solista, come improvvisatore, ma anche come organizzatore. Dunque al di là della carriera di solista esistono molte altre belle possibilità, quali nel
campo dell’insegnamento o in altri settori.
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Quali, professor Gubler, le sue impressioni sul cantone Ticino, ed in
particolare, sulla vita culturale e musicale?
Ad essere onesto non conosco ancora bene la vostra realtà. Sino ad ora ho solo
avuto modo di conoscere diversi musicisti ticinesi, tutti molto bravi… e d’altra parte, il Ticino per me significa architettura e salametti. Un cantone che presenta un ottimo esempio per il federalismo svizzero. Ciò implica che ho ancora grosse difficoltà
a comunicare con la gente locale…
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E le sue impressioni sul Conservatorio della Svizzera Italiana?
In questo primo periodo ho avuto modo di apprezzare questo istituto, che come
ogni piccola scuola, offre un gran numero di vantaggi legati alle sue dimensioni.
a cura di Martina Kren
Full immersion
Classi di violino della Scuola di Musica e
della sezione pre-professionale: le giornate di studio
Concludere le vacanze di novembre e quelle di Natale con quattro GIORNATE DI STUDIO è ormai una consuetudine per gli iscritti nelle classi di violino
della sezione pre-professionale e dei livelli più alti della Scuola di Musica del
CSI.
L’idea ci era venuta nell’estate 2001, dopo una visita alla Scuola di Musica dell’Università dell’Indiana: dovendo venire incontro alle esigenze dei ragazzi che
durante l’anno sono molto occupati con gli impegni scolastici, in quella sede le
lezioni dei più avanzati (pre-college) si tengono di norma durante i fine settimana e, con stages intensivi, durante le vacanze.
E così, da allora, abbiamo iniziato a fare anche noi in questo modo.
Nei giorni 4, 5, 6 e 7 novembre con una trentina di ragazzi tra i dieci e i diciotto
anni, ci siamo dunque ritrovati in Conservatorio e vi abbiamo trascorso l’intera
giornata, dalle 9 del mattino alle 18 della sera.
Durante questo tempo i ragazzi hanno potuto mettere a punto i brani del loro
reper torio seguiti quotidianamente dai loro insegnanti e provando regolarmente con un accompagnatore pianistico.
Alla fine delle giornate ci si incontrava ancora tutti insieme per eseguire davanti
ai compagni e a tutti gli insegnanti i brani preparati, discutendo sull’esecuzione,
le eventuali difficoltà incontrate e le possibili strategie per superarle.
Come di tradizione, l’ultimo giorno abbiamo invitato un insegnante ospite a tenere la lezione pubblica finale e questa volta siamo stati molto felici di avere
con noi Anahi Carfi, per trent’anni violino di spalla del Teatro alla Scala di Milano,
ed attualmente insegnante presso l’accademia dello stesso teatro.
Queste giornate, oltre ad essere per i ragazzi una grande occasione per sperimentare, seppur per un tempo limitato, cosa possa significare impegnarsi molto seriamente nello studio del proprio strumento, costituiscono anche per noi
insegnanti un’ottima opportunità per valutare i progressi delle nostre classi, fare un bilancio del lavoro svolto nell’ultimo anno e immaginare i prossimi obbiettivi.
Le prossime giornate di studio sono programmate per la fine delle vacanze natalizie nei giorni 6, 7, 8 e 9 gennaio 2005.
Anna Modesti, docente CSI
I L G I O R N A L E D E L C O N S E R VAT O R I O
7
DICEMBRE 04 - GENNAIO/FEBBRAIO 05, NUMERO 20, ANNO V
www.amj.ch
Amci della Musica ebraica. Fondata nel 1996,AMJ
è un’associazione senza scopi commerciali i cui
membri, musicisti e appassionati di musica di ogni
genere, desiderano diffondere il ricco patrimonio
musicale della cultura ebraica.
Grazie alla musica le passioni godono di se stesse.
Friedrich Nietzsche
Dove le parole finiscono, inizia la musica.
Heinrich Heine
La musica è l'arte di pensare attraverso i suoni.
Jules Combarieau
Non parlo mai mentre ascolto la musica, o almeno nell'esecuzione di buona musica. Se si ascolta
della cattiva musica, è un dovere coprirla con la
conversazione.
Oscar Wilde
News from the world
Arrivano i primi chioschi per la vendita di Musica Digitale in due delle stazioni della metropolitana londinese,Waterloo and King’s Cross stations. Lo ha annunciato la Inspired Broadcast Networks che già dal prossimo mese renderà
disponibile i primi chioschi musicali per la vendita di brani musicali o suonerie per i telefonini. La previsione è l’installazione di 20.000 di questi distributori, presso negozi, locali pubblici e altre stazioni metropolitane o ferroviarie. Il numero di brani disponibili saranno oltre 2 milioni e con un aggiornamento giornaliero di 300 nuove entrate e dovrebbe costare approssimativamente una sterlina per canzone.
Il manoscritto autografo della Seconda Sinfonia di Sergei Rachmaninoff (320 pagine), considerato perduto, è stato
scoperto recentemente da un collezionista privato. Il lavoro presenta molte correzioni e annotazioni, che lo rendono ancora più significativo dal punto di vista storico.A giorni è prevista un’asta da Sotheby’s, dove il prezioso manoscritto sarà battuto. Il prezzo di partenza sarà 500.000 dollari e si pensa che l’asta potrà arrivare ad un massimo di
circa un milione di dollari.
Il celebre direttore d’orchestra Seiji Ozawa, direttore dell’Opera di Stato di Vienna, ha intenzione di aprire un’Accademia di Musica a Blonay vicino a Montreux sul lago di Ginevra. Dopo 30 anni di folgorante carriera, iniziata quando
ancora studiava con Herbert von Karajan, Ozawa vuole dedicarsi alla formazione dei giovani musicisti. È sua intenzione iniziare la prossima estate con l’ammissione dei primi 20 candidati. Per il primo anno i costi dell’accademia dovrebbero aggirarsi sui 250.000 Frs.
La Banca Raiffeisen Lugano
sostiene gli studenti del CSI
Il 23 novembre scorso è avvenuta la cerimonia di consegna ufficiale della borsa di studio Raiffeisen di Lugano a Pietro Luca Congedo, studente di percussione
nella classe di Mircea Aurdeleanu. La borsa di studio
consiste in 12.000.– Frs. ed è messa a disposizione
ogni anno dalla Raiffeisen.Auguri vivissimi a Pietro Luca Congedo e grazie all’istituto bancario luganese per
la disposnibilità e la sensibilità dimostrata nei confronti
dei nostri studenti.
Organo trimestrale d’informazione del Conservatorio della Svizzera Italiana,
via Soldino 9 - CH-6900 Lugano - Tel +41 91 960 30 40 - Fax +41 91 960 30 41
Roberto Valtancoli - [email protected]
www.conservatorio.ch
[email protected]
6.000 copie
Tipo-Offset Aurora S.A. - Via Sonvico 11 - 6952 Canobbio
Dip. Scuola di Musica
E-mail:
Luganese
Bellinzonese e Tre Valli
Locarnese e Valli
Mendrisiotto
[email protected]
Tel. +41.91.9603048
Tel./Fax +41 91 825 12 41
Tel./Fax +41 91 751 84 40
Tel./Fax +41 91 683 00 84
I L G I O R N A L E D E L C O N S E R VAT O R I O
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La musica costa denaro. I musicisti devono
guadagnare per poter vivere. Nei giorni in cui
ancora non esistono i concer ti pubblici, la
vendita di biglietti o le registrazioni commerciali, la musica è finanziata dai mecenati. Durante il rinascimento la maggior parte dei mecenati è rappresentata da aristocratici abbienti che possono permettersi di impiegare un
musicista presso la loro corte. I musicisti sono
infatti membri del personale, come lo sono i
portinai, i cuochi, i sarti, i giardinieri o gli inservienti.Alcuni degli aristocratici più facoltosi assumono diversi compositori contemporaneamente.Verso la fine del 15. secolo il duca di
Milano, nonostante il fatto che tra il suo personale avesse già quattro compositori, ingaggia il grande compositore Josquin Desprez.A
volte i mecenati devono pagare somme immani per ottenere i musicisti più famosi.
Quando Josquin lascia Milano, si reca alla corte del Duca di Ferrara.Viene ingaggiato nel
1503, contro il consiglio del segretario privato
del Duca, che invece lo spinge ad assumere un
compositore di nome Isaac al suo posto: «Issaac si intende molto meglio e più rapidamente
con gli altri colleghi e compositori», scrive, «è vero che Josquin è un compositore migliore, ma
compone solo quando ne ha voglia e non quando gli è richiesto. Inoltre, Josquin chiede 200 ducati mentre Isaac ne accetterà 120». Il duca
decide di optare per la prima classe e Josquin
riceve i suoi 200 ducati.
Stravinskij aveva una passione nella composizione quasi «miniata» delle sue partiture manoscritte. Il suo amico scrittore Ramuz così ci
descrive: «Stravinskij è soprattutto un calligrafo. Il suo scrittoio assomiglia alla valigetta
degli strumenti di un chirurgo.Vi erano allineate boccette d’inchiostro di diversi colori nella
loro ordinata gerarchia. C’erano gomme di
vario genere e forma e ogni sorta di piccoli e
scintillanti arnesi d’acciaio. Righe, raschietti,
temperini e uno strumento con una rotella
per tirare pentagrammi, inventato da Stravinskij stesso.Veniva in mente la definizione di
San Tommaso «la bellezza è lo splendore dell’ordine».
Nel 1997, in una cittadina olandese, 289
trombonisti hanno suonato insieme per 10
minuti, stabilendo così il record dell’ensemble
di tromboni più grande.
Il pianista Wladziu Valentino Liberace nel 1954
ha guadagnato più di due milioni di dollari per
una serie di concerti, durati 26 settimane, al
Madison Square Gardens di New York. Si è
trattato del contratto con la cifra più alta che
un pianista abbia mai avuto.
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Curiosità
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Note! sono dei veri videogiochi. Software al tempo stesso pedagogici e ludici.
Pensieri
On the web
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