LA STAGIONE 2012/2013 DEL TEATRO COMUNALE ODEON DI LUMEZZANE CITTÀ DI LUMEZZANE ASSESSORATO ALLA CULTURA ASSOCIAZIONE MUSICALE ALL’UNISONO nel ventesimo anniversario di fondazione TEATRO ODEON LUNEDÌ 4 MARZO ore 20.45 Concerto Odeon Classic MARCO ZONI E I CAMERISTI DELLA SCALA Direzione artistica Paolo Ghisla www.teatro-odeon.it 1 Comunicato stampa Serata d’onore il 4 marzo al teatro Odeon: il lumezzanese Marco Zoni, primo flauto del Teatro alla Scala di Milano, tornerà nella sua città per un concerto d’eccezione che lo vedrà protagonista insieme ai Cameristi della Scala. L’evento è promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Lumezzane nell’ambito della sezione Odeon Classic, nata per celebrare e valorizzare i talenti musicali del territorio. La proposta è a cura dall’Associazione all’Unisono, diretta dal M° Paolo Ghisla, che festeggia in questo 2013 il ventennale della fondazione. Marco Zoni, talento lumezzanese cresciuto musicalmente nella banda locale, ha seguito negli anni tutte le tappe necessarie a raggiungere il prestigioso ruolo di primo flauto dell’orchestra del teatro Scaligero. È un gradito ritorno il suo, dopo l’invito del 2008 nel quale è stato premiato insieme a Mauro Bertoli (altro insigne musicista lumezzanese) diventando socio onorario dell’associazione All’Unisono e andando ad aggiungersi ai già premiati Giacinto Prandelli e Roberto Pedrini. Con I Cameristi della Scala, Zoni si esibirà in un repertorio che comprende il Concerto Op. 3 n°8 per due “violini obligati” e archi, tratto dalla raccolta l’Estro Armonico di Antonio Vivaldi (al violino Salvatore Quaranta e Roberto Nigro); il Concerto in Sol maggiore n°161 (QV5:174) per flauto e archi, uno fra i più riusciti fra i circa 200 composti per questa formazione dal tedesco Johann Joachim Quantz; il Divertimento K.136 di Wolfgang Amadeus Mozart e infine Il Quinto Concerto Brandeburghese di Johann Sebastian Bach (al violino Salvatore Quaranta, al clavicembalo Michele Barchi). Il concerto è in programma lunedì 4 marzo con inizio alle 20.45. Il teatro apre alle 20. Ingresso 10 euro. La biglietteria del teatro Odeon (via Marconi 5, tel. 030.820162) è aperta per la prevendita il martedì dalle 18.30 alle 19.30, il mercoledì dalle 11.30 alle 13 e dalle 18.30 alle 19.30 . A Brescia i biglietti sono in vendita da Punto Einaudi (via Pace 16/a, tel. 030.3757409) nei giorni e orari di apertura della libreria. Odeon Classic ha in serbo ancora un appuntamento per un’altro illustre lumezzanese: il tenore Giacinto Prandelli, a cui nel terzo anniversario della morte - il 14 giugno - sarà dedicata la serata lirica “Traviata”, che siglerà la chiusura della Stagione del teatro Odeon 2102-2013. Ufficio stampa Sonia Mangoni [email protected] 339.5354340 Teatro Comunale Odeon Via Marconi, 5 Lumezzane (Brescia) tel 030.820162 [email protected] www.teatro-odeon.it www.teatro-odeon.it 2 Il concerto Città di Lumezzane Assessorato alla Cultura Associazione Musicale All’Unisono nel ventesimo anniversario di fondazione Teatro Odeon Lunedì 4 Marzo 2013 - ore 20.45 MARCO ZONI E I CAMERISTI DELLA SCALA Direzione artistica Paolo Ghisla Flauto Marco Zoni Violino Salvatore Quaranta, Roberto Nigro Clavicembalo Michele Barchi Programma Antonio Vivaldi (1678- 1741) Concerto Op. 3 n°8 (RV 522) per due “Violini obligati” e archi in La minore da “L’Estro Armonico” Violini Salvatore Quaranta e Roberto Nigro Allegro - Larghetto spiritoso - Allegro Johann Joachim Quantz (1697-1773) Concerto in Sol maggiore n°161 (QV5:174) per Flauto e archi Flauto Marco Zoni Allegro - Arioso - Allegro vivace Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Divertimento in Re Maggiore K 136 Allegro - Andante - Presto Johann Sebastian Bach (1685 – 1750) Concerto Brandeburghese n°5 BWV 1050 Flauto Marco Zoni Violino Salvatore Quaranta Clavicembalo Michele Barchi Allegro - Affettuoso - Allegro Nel ventennale della sua fondazione l’Associazione All’Unisono, costantemente tesa verso proposte musicali di qualità, cura una serata prestigiosa. Ospite particolare il flautista lumezzanese Marco Zoni con i colleghi del Teatro alla Scala di Milano. Cresciuto musicalmente nella banda locale, Marco Zoni ha seguito negli anni tutte le tappe necessarie a raggiungere il ruolo di primo flauto dell’orchestra del teatro Scaligero. È un gradito ritorno, dopo l’invito del 2008 nel quale è stato premiato insieme a Mauro Bertoli (altro insigne musicista lumezzanese) ed è diventato socio onorario dell’Associazione All’Unisono, andando ad aggiungersi ai già premiati Giacinto Prandelli e Roberto Pedrini. 3 “Gli italiani non pongono limiti nella Composizione e la loro concezione è grandiosa, vivace, espressiva, raffinata, un tantino bizzarra, libera, ardita, temeraria, stravagante, talvolta trascurata nel metro, ma essi sono inclini al canto, alle lusinghe, teneri, commoventi e ricchi d’inventiva”. Così si esprimeva all’inizio del XVIII secolo J.J. Quantz, il più grande flautista del tempo, dando l’idea di quanto fosse vivo all’epoca l’interesse per la musica strumentale italiana in Europa. Il più ammirato e copiato fu sicuramente Antonio Vivaldi. Il suo concerto Op. 3 n°8 per due “Violini obligati” e archi, tratto dalla raccolta L’Estro Armonico, presenta la fortunata suddivisione in tre tempi che rimarrà una costante della forma del concerto per strumento solista nel XVIII secolo e negli anni a seguire. L’entrée degli archi è sicura di sé, in analogia agli ingressi in scena del teatro d’opera, tale da stupire e richiamare l’attenzione degli ascoltatori. Anche il Larghetto rispetta i canoni stilistici del concerto vivaldiano con l’ausilio di un pre e di un post-ludio orchestrali, a voler delimitare lo spazio sonoro del Solo cantabile. L’Allegro conclusivo rende giustizia della maestria virtuosistica dei soli e dell’insieme, facendo propri gli artifici di una scrittura agile, meno fitta, tale da non ostacolare la velocità dei colpi d’arco e la brillantezza dei tempi d’esecuzione. A partire dal 1740, con l’ascesa al trono di Federico II il Grande, la corte di Berlino, capitale del regno di Prussia, divenuta d’incanto ricchissima di musica, fu teatro di intense relazioni artistiche. Tra la fine del XVII secolo e l’inizio del XVIII, il flauto fu tra gli strumenti che iniziarono a insidiare il predominio pressoché assoluto degli archi. Era questo lo strumento sul quale eccelleva il Re stesso che aveva voluto a corte, come suo maestro, J.J. Quantz. Con la sua corte anche la famiglia Bach ebbe saldi legami. Nel 1747, Bach padre avrebbe scritto, su un tema proposto dal Re, la celeberrima Offerta musicale. Il concerto in Sol maggiore n°161 (QV5:174) per Flauto e archi è uno fra i più riusciti fra i circa 200 per questa formazione del compositore tedesco. Le invenzioni melodiche, pur non rinunciando ad un virtuosismo anche spinto, tendono alla cantabilità lieve, espressiva. Contrasti di tono sono esaltati da cambi di fraseggio e frequente è il susseguirsi di sezioni in “staccato” o “legato”. Per la forma del concerto Quantz guardò a Vivaldi e ne adottò l’alternanza tra parti solistiche e ritornello eseguito dal tutti orchestrale ma, da buon tedesco, arricchì le parti affidate al tutti di passi contrappuntistici in numero maggiore rispetto alla concezione vivaldiana. (Note a cura di Paolo Ghisla) I tre Divertimenti K.136, K.137 e K.138 furono scritti da Mozart appena sedicenne nel 1772 dopo il secondo viaggio in Italia: l’accostamento degli strumenti, violino primo, violino secondo, viola e basso, risente notevolmente dell’influenza italiana, specialmente nella struttura delle sonate di Sammartini ascoltate a Milano. Il Divertimento K.136 è una composizione di stile galante, tra le pagine più note del repertorio mozartiano. Il primo movimento (Allegro) richiede impegno virtuosistico agli esecutori e ha un impianto ritmico travolgente senza difettare tuttavia di luminose melodie. L'Andante è più riflessivo ma la melodia continua a mantenere la luminosità che aveva nel primo tempo e il terzo movimento (Presto) si apre in sordina rieccheggiando i temi già esposti nei primi due movimenti ma elaborati questa volta in chiave contrappuntistica. I cosiddetti Concerti Brandeburghesi sono sei concerti composti da J.S. Bach nel periodo che trascorse a Köthen, ducato della Sassonia, dal 1717 al 1723. Essi furono dedicati al margravio Cristiano Ludovico di Brandeburgo-Schwedt il 24 Marzo 1721. Il manoscritto bachiano non fu probabilmente mai eseguito nella sede del margravio. I sei concerti costituivano nelle sue intenzioni una specie di enciclopedia didattica e dimostrativa delle possibilità del genere. In queste composizioni Bach, pur ispirandosi soprattutto ai concerti grossi italiani, non si fa però ingabbiare entro alcun modello compositivo tradizionale. I Brandeburghesi rappresentano perciò una novità assoluta che travalica, svecchia e rompe ogni schema. Qui il concerto solistico si affianca e si ibrida rispetto a quello cosiddetto grosso. Come ha sottolineato a suo tempo Alberto Basso, Bach propone agli orchestrali un vero e proprio “campionario” di acrobazie virtuosistiche e di innovazioni tecnico-stilistiche, attraverso un’inedita creazione musicale che unisce insieme “stile italiano, gusto francese, austerità tedesca, polifonia e omofonia, movimenti di danza e strutture contrappuntistiche”. Il Quinto Concerto brandeburghese resta senza dubbio il più celebre, popolare e amato dei sei. Oltremodo nota è l’impegnativa cadenza clavicembalistica alla fine del primo orecchiabilissimo movimento (è la prima volta nella storia della musica in cui tale strumento appare come solista in un concerto). 4 Marco Zoni È primo flauto dell’orchestra del Teatro alla Scala di Milano e dell’omonima Filarmonica dal 1998. Si dedica allo studio del flauto sotto la guida dei maestri Cavallo e Scappini, diplomandosi presso il Conservatorio di Musica di Brescia. Si perfeziona poi con i maestri Cambursano, Blau, Graf e al Conservatorio Superiore di Musica di Ginevra con il maestro Larrieux, conseguendo nel 1990 Le Premier Prix de Virtuositè de Flute. Dal 1991 ricopre il ruolo di primo flauto nell’orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano fino al 1998, anno in cui diviene primo flauto dell’Orchestra della Scala. Collabora con i più importanti direttori d’orchestra. Docente di flauto presso la Scuola Superiore di Musica di Brescia, collabora con alcuni Conservatori italiani. È fondatore dell'orchestra di flauti Zephyrus, composta da 14 strumenti, dal flauto contrabbasso all'ottavino, che propone musiche originali e trascrizioni del repertorio lirico sinfonico. 5 I Cameristi della Scala www.cameristidellascala.com L’orchestra da camera dei Cameristi della Scala ha cominciato la sua attività nel 1982 ed è formata da musicisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala. I Cameristi della Scala hanno eseguito concerti nei teatri e nelle sale da concerto più prestigiose del mondo. Negli ultimi anni hanno suonato a Parigi nella sede dell’Unesco e nella Salle Gaveau, a Varsavia nel Teatro dell’Opera, a Mosca nella sala Ciaikovskij, a Zurigo nella Tonhalle, e, in tournèe, in Spagna, Germania, Francia, Svizzera, Svezia, Norvegia, Danimarca, Polonia, Lettonia, Lituania, Serbia,Turchia. Nel 2010 i Cameristi hanno effettuato una tournèe di quattro concerti in Israele, suonando tra l’altro nell’auditorium Mann di Tel Aviv, e hanno eseguito quattro concerti a Shanghai, con grande successo e affluenza di pubblico, in rappresentanza della città di Milano all’Expo 2010. Nel 2011 hanno suonato a Toronto nel Sony Center, e hanno inaugurato ad Imola l’edizione 2011 dell’ Emilia Romagna festival. Dal 2007 al 2009 sono stati i protagonisti, in piazza del Duomo a Milano, del Grande concerto d’estate, suonando davanti a più di diecimila spettatori. Per questo appuntamento i Cameristi della Scala hanno commissionato a un importante compositore italiano un brano dedicato alla Cattedrale: nel 2008 è stato eseguito un brano commissionato a Carlo Galante, nel 2009 una composizione di Giovanni Sollima. Nel 2011, nell’ambito delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia e in collaborazione con l’Associazione Musica del Risorgimento, hanno svolto un importante lavoro di ricerca sul repertorio inedito ottocentesco, e hanno realizzato un cd, uscito nelle edicole in 20.000 copie, dedicato a musiche italiane del periodo risorgimentale. Nel settembre 2011, per il festival Mito, hanno eseguito la prima esecuzione in epoca moderna della Messa in memoria di Carlo Alberto del compositore novarese Carlo Coccia (1849). Hanno inoltre curato la pubblicazione, per la casa editrice Carisch, di tre volumi di musiche risorgimentali. Il repertorio comprende le principali composizioni per orchestra da camera dal Settecento ai giorni nostri e presta una particolare attenzione alle musiche poco frequentate dell’Ottocento strumentale italiano, spesso caratterizzate dalla presenza di parti solistiche di grande virtuosismo che ben si adattano alle peculiarità strumentali dei solisti del gruppo, tutte prime parti della Filarmonica della Scala e concertisti molto noti anche in campo internazionale. La costante e pluriennale frequentazione dei musicisti dei Cameristi della Scala con i più grandi direttori sulla scena mondiale, da Riccardo Muti a Daniel Barenboim e a tutti coloro che hanno diretto l’Orchestra della Scala negli ultimi anni, ha contribuito a plasmare il loro suono e a far emergere caratteristiche musicali timbriche e di fraseggio certamente uniche nel panorama musicale italiano delle formazioni da camera. L’attività dei Cameristi della Scala all’estero è sostenuta da Eni. 6 L’Associazione Musicale All’Unisono Associazione musicale senza fini di lucro. Anno di costituzione 1993. Soci Fondatori: Comune di Lumezzane, Egidio Bonomi, Bortolo Bugatti, Ottorino Bugatti, Roberto Pedrini, Elena Pasotti, Luisa Pasotti, Roberto Zani. Soci Onorari:Giacinto Prandelli (1994), Roberto Pedrini (1996), Marco Zoni (2008), Mauro Bertoli (2008). Consiglio Direttivo: Roberto Zani - Presidente Onorario; Ottorino Bugatti - Presidente; Luca Bossini – Vice Presidente; Lucio Facchinetti - Assessore alla Cultura di Lumezzane; Giuliana Rivadossi - Consigliere onorario; Paolo Ghisla - Direttore artistico dal 2004 (dalla fondazione fino al 2004 Direttore artistico Elena Pasotti); Maura Vivenzi – Consigliere; Francesco Giusteri – Consigliere. www.allunisono.it Paolo Ghisla L’Associazione Musicale All’Unisono nasce nel 1993 dall’idea di un gruppo di cittadini che, insieme all’Amministrazione Comunale di Lumezzane, da subito favorevole all’iniziativa, diventano soci fondatori dell’associazione, indicandone gli obiettivi principali: divulgazione e promozione della cultura musicale a livello formativo e spettacolare. In questa ottica l’Associazione ha seguito una strategia di avvicinamento alla popolazione basata su un processo di graduale preparazione all’ascolto, per una fruizione più consapevole. Accanto alle iniziative educativo/formative, rivolte sia ad un pubblico giovanile sia a quello adulto (la creazione di un Laboratorio Musicale con 150/200 iscritti stabili per lo studio di materie pratiche e teoriche, ne è l’esempio più significativo), si è cercato, attraverso le rassegne “Lumezzane e la musica” (1994) e “I luoghi, la storia e la musica” (4 edizioni dal 1995 al 1998), di portare vicino alla gente proposte musicali diversificate e di costruire un legame con la cultura locale, ambientando concerti nelle varie frazioni del paese, per valorizzare piazze, cortili, chiese, spazi meno conosciuti e persino fabbriche. Nel 1999 si è avviata l’esperienza del Festival Musicale quale contenitore sia di proposte artistico-musicali di alto livello, sia di attività didattiche collaterali che hanno permesso l’ingresso nella istituzione scuola, stimolando la sperimentazione di una nuova progettualità. Il tutto per favorire una programmazione sinergica e interattiva con il Laboratorio Musicale All’Unisono, che è ormai una realtà sempre più attiva e produttiva, e per incentivare una maggiore partecipazione delle realtà scolastiche territoriali. 7 Già dal 2002 la Stagione All’Unisono si presenta come sintesi delle varie esperienze organizzative maturate con successo in dieci anni e propone sotto il titolo “Spazi e Armonie” il duplice contenuto di valorizzazione di spazi socio-territoriali e di elementi storico-culturali. Innumerevoli gli spettacoli con artisti di assoluto prestigio organizzati negli anni. Solo per citarne alcuni fra i più famosi ricordiamo: Katia Ricciarelli, Milva, Moni Ovadia, Stefano Bollani, Enrico Rava, Alexsander Lonquic, Noa, i Solis String Quartett, Ugo Pagliai, Antonio Ballista, Paolo Poli, Steve Coleman, Zara Dimitrova e tanti altri. Fondamentali sono i sostegni finanziari che provengono dall’Amministrazione Comunale di Lumezzane e dai Sostenitori (soggetti privati e imprese) a conferma del loro impegno e della loro sensibilità nell’opera di progettualità culturale locale. Il lavoro svolto ha prodotto risultati apprezzabili, tuttavia, rimane tanta strada ancora da fare. L’auspicio è quello di mantenere le giuste energie e motivazioni e di trovare una sempre maggiore attenzione nel contesto socio-istituzionale. Sono queste le condizioni indispensabili per rilanciare il progetto “All’Unisono” che, sulla base di un’iniziativa autonoma ma interdipendente con tutti gli attori locali, è e deve rimanere patrimonio culturale di tutti. Vivere appieno ciò che si apprende e vivere nello stimolo culturale continuo sono i mezzi migliori per accrescere la qualità della vita. Non nell’esibire, ma nell’essere cultura. Il Laboratorio Musicale è una scuola di musica a tutti gli effetti che contempla l’insegnamento degli strumenti musicali e delle materie teoriche, a livelli differenziati. La sua nascita, avvenuta nel gennaio del ’95, è stata la naturale risposta delle esigenze provenienti dal territorio lumezzanese e fatte proprie dall’associazione All’Unisono. Dalla sua nascita responsabile didattico è Paolo Ghisla. La richiesta di formazione musicale qualificata in orari extrascolastici e, in un secondo tempo, anche in orari curriculari all’interno delle varie realtà scolastiche, ha nel tempo visto crescere il numero delle proposte e delle iniziative. Accanto a tutto ciò è stata data molta importanza alla musica d’insieme come necessario momento di formazione, tanto da favorire l’attività di numerosi gruppi musicali. Collateralmente si organizzano saggi aperti al pubblico e lezioni-concerto presso le scuole del comune per far conoscere e apprezzare dal vivo gli strumenti e/o i vari generi musicali. L’attività esterna è invece rivolta alle scuole del territorio attraverso laboratori didattici periodici e/o permanenti. I primi, strettamente legati alle repliche di spettacoli previsti nelle varie Stagioni Musicali che All’Unisono ha realizzato nel corso degli anni, si sono presentati come Guida all’ascolto con l’obiettivo di far conoscere famose composizioni anche legate alla storia (L’Histoire du soldat, Didone ed Enea, L’Histoire de Babar Il Bambino e gli incantesimi ...). Altri laboratori sono stati organizzati indipendentemente dalla stagione musicale con un fine più formativo che spettacolare. Fra i tanti attivati va ricordato soprattutto il progetto Suonare per capire, realizzato in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Bachelet di Lumezzane San Apollonio, che nel 2004 ha ricevuto il prestigioso Premio Abbiati per la scuola. Aspetto importante e peculiare del Laboratorio musicale di Lumezzane sono state le produzioni musicali, che hanno visto il costante coinvolgimento sia degli allievi sia dei docenti. Fra tutte va ricordata la realizzazione dell’opera prima “L’arca di Noè” con la quale il 6 Giugno 1998 è stato inaugurato il teatro comunale Odeon di Lumezzane diretto da Paolo Ghisla. 8 La Stagione Odeon 2012/2013 È un’iniziativa del Comune di Lumezzane - Assessorato alla Cultura COMUNE DI LUMEZZANE Sindaco Silverio Vivenzi Assessore alla Cultura Lucio Facchinetti Coordinamento generale Laura Staffoni Responsabile Servizi Culturali ODEON 2012/2013 Direzione artistica Vittorio Pedrali Ufficio stampa Sonia Mangoni Organizzazione Eureteis Brescia - 030.3759792 con la collaborazione di Emanuela Ghidini e Silvia Ghidini Illustrazione Giuliana Donati Webmaster Marco G. Palladino Progetto grafico studionoise.it Odeon 2012/2013 fa parte di Teatri Bresciani in Rete con le programmazioni di Teatro Politeama e Piccolo Teatro – Manerbio EdoloTeatro al Teatro S. Giovanni Bosco - Edolo con il contributo di Regione Lombardia Istruzione, Formazione e Cultura - Circuiti Teatrali Lombardi Fondazione Asm 9