Canalescuola_PROGETTO DISLESSIA

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P R O G E T T O DISLESSIA
“AIUTAMI A FARE DA SOLO”
LABORATORIO DIDATTICO-TECNOLOGICO
PROGETTO PER L’AUTONOMIA SCOLASTICA
DEI BAMBINI/RAGAZZI CON DISLESSIA
Stesura del progetto a cura di Emil Girardi
WWW .CANALESCUOLA.IT
Canalescuola Cooperativa Sociale onlus - Sozialgenossenschaft, via Wolkenstein-Gasse 6, 39100 Bolzano-Bozen, Italy
[email protected] | [email protected] | Tel.0471-979580 | Fax 0471-979580
P. IVA/ Cod. Fisc. e iscrizione al registro delle imprese di Bolzano 02489800215 Iscrizione albo COOP. A172392
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INDICE:
Capitolo
Pagina
1) Chi è Canalescuola
2
2) Introduzione
3
3) Chi sono i ragazzi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento
3
4) Dislessia: un bisogno emergente
4
5) La risposta a un bisogno: la definizione di un approccio sistematico ai
4
D.S.A.
6) Tipologia ed organizzazione del servizio. Definizione delle finalità degli
5
obiettivi e delle strategie di verifica.
7) Gli strumenti utilizzati
7
1) Chi è Canalescuola
Canalescuola nasce il 2 febbraio 2006 a Bolzano, grazie all’impegno di un gruppo di lavoro sorto alcuni anni
or sono sulla base di molteplici interessi convergenti sulla tecnologia e, in particolare, sulle sue applicazioni
didattiche e formative. Tale gruppo, profondamente diverso nei componenti che lo animano, si crea quasi
spontaneamente sulla base di corsi, progetti comunitari, attività scolastiche e legate al mondo accademico e
progressivamente si sedimenta nel corso dell’ultimo quinquennio; in particolare grazie al supporto del gruppo
di ricerca sulle tecnologie didattiche afferente alla cattedra omonima presso la facoltà di Scienze della
Formazione della Libera Università di Bolzano.
La “visione” della Cooperativa: perché nasce Canalescuola e a quale scopo?
Studenti, ricercatori e docenti appartenenti a questo gruppo di ricerca, hanno riflettuto sulla necessità
d’imprimere un’accelerazione alla diffusione critica e consapevole delle tecnologie, soprattutto in ambito
formativo e già a partire dai primi anni del percorso scolastico.
Tale proposito, maturato grazie a ricerche e sperimentazioni svolte in ambito locale e su scala nazionale,
rappresenta quindi l’obiettivo primario della cooperativa e ne indica il percorso attuale oltre a chiarirne gli
sviluppi futuri. L’integrazione delle tecnologie digitali, telematiche, l’armonizzazione di messaggi e contenuti
sempre crescenti proposti dal sistema mediatico, in direzione di una loro valorizzazione formativa e con la
ferma certezza che la scuola debba necessariamente cambiare anche sulla scorta di quanto indicato dai
cambiamenti mediatici e tecnologici.
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Dove opera la Cooperativa
Canalescuola Soc. Coop. opera sull’intero territorio nazionale grazie ai molteplici contatti sviluppati nel corso
degli anni d’attività dei singoli soci e dei rispettivi gruppi di riferimento, si pone come punto di scambio e
crocevia d’idee per il mondo della scuola e ambisce a raccogliere attorno a sé quanti più insegnanti,
formatori, educatori possibile perché la scuola possa cambiare in meglio anche grazie alla tecnologia.
A tale scopo, oltre al supporto diretto di moltissimi insegnanti e operatori della formazione, può contare
sull’attenzione di primarie aziende del comparto tecnologico, oltre all’ascolto da parte di istituzioni
accademiche, formative e amministrative con cui ha già collaborato per tramite dei propri soci nel corso degli
anni.
2) INTRODUZIONE
Negli ultimi tempi il mondo della scuola, dell’educazione, dell’associazionismo e della politica discute con
gran frequenza la tematica dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Si sta sempre più diffondendo una
consapevolezza culturale e scientifica sulle difficoltà scolastiche di molti bambini e ragazzi: alunni etichettati
come “svogliati o “incapaci” che in realtà devono le loro fatiche scolastiche ad un disturbo specifico
dell’apprendimento. La questione sta prendendo sempre più piede al punto da far intervenire governi e
amministrazioni locali per tutelare e sostenere bambini, ragazzi, famiglie e insegnanti. Va in questa direzione
la recente Legge 8 ottobre 2010 N. 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici d’apprendimento in
ambito scolastico”. La situazione reale ci presenta però un mondo della formazione ancora molto
impreparato, con poche risorse e strumenti didattici
nonostante lo sviluppo di metodologie efficaci di
strumenti compensativi di valore.
Nasce così l’esigenza di impegnarsi attivamente unendo competenze professionali, risorse ed esperienze
operative a sostegno degli alunni con DSA. In questo senso si vuole avviare un progetto che possa
promuovere la diffusione di metodologie e strumenti didattici più efficaci. Attraverso l’istituzione di laboratori
didattici atti a sostenere gli alunni con DSA della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado nel
tempo dello studio e dello svolgimento dei compiti, si intende dare una prima risposta concreta al bisogno di
autoefficacia di questi studenti. Tale aiuto viene anche incontro alla forte domanda dei genitori che spesso si
trovano nell’impossibilità di seguire adeguatamente i propri figli.
3) CHI SONO I RAGAZZI CON DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
Si parla di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (D. S. A.), nel caso in cui un soggetto indenne da problemi di
ordine cognitivo, neurologico, sensoriale, emotivo o sociale, presenti una difficoltà in qualche settore
specifico dell’apprendimento. Si tratta di un disturbo che si manifesta in modo evidente con l’ingresso nella
scuola primaria, quando si viene esposti all’apprendimento della letto – scrittura e si modifica nel tempo,
senza tuttavia scomparire. I Disturbi Specifici dell’Apprendimento si manifestano in ragazzi intelligenti che
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abbiano avuto normali opportunità educative e scolastiche. Non sono da mettere in relazione con un
eventuale svantaggio culturale.
Rientrano nei D. S. A. la dislessia (difficoltà di lettura), la disgrafia (difficoltà nella produzione di testi scritti),
la disortografia (ripetizione di errori ortografici, che si associa ai disturbi precedenti), la discalculia (difficoltà a
compiere semplici calcoli mentali).
In particolare, il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le
sue capacità ed energie, poiché non può farlo in maniera automatica. Perciò si stanca rapidamente,
commette errori e rimane indietro rispetto ai suoi compagni. La difficoltà di lettura può essere più o meno
grave e può accompagnarsi a problemi nella scrittura, nel calcolo e, talvolta, anche in altre attività mentali.
I Disturbi Specifici di Apprendimento, oltre a portare i ragazzi a difficoltà nella lettura, nella scrittura, nel
calcolo e nel linguaggio, possono causare ulteriori difficoltà quali il controllo di spazi e tempi, l’insorgere di
comportamenti sociali a rischio e la gestione della memoria.
Il bambino o l’adolescente con questi disturbi può reagire infatti al suo disagio con atteggiamenti di
isolamento, aggressività e depressione, soprattutto se non supportato adeguatamente dalla famiglia e dalla
scuola.
4) DISLESSIA: UN BISOGNO EMERGENTE
Circa il 3-4% dei ragazzi nella scuola italiana soffre, nello specifico, del disturbo della dislessia¹, tutt’oggi non
ovunque adeguatamente riconosciuto e assistito. Attualmente la dislessia, sul panorama nazionale, non
rientra nell’Handicap (Legge Quadro n° 104/92), anche se viene riconosciuta come difficoltà e disagio e
pertanto non può usufruire di sostegno scolastico. Nell’anno 2010 è stata però emanata una legge nazionale
(Legge 8 ottobre 2010 N. 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici d’apprendimento in ambito
scolastico”) che impone attenzione alla problematica definendo la necessità di un impegno adeguato,
soprattutto alle scuole, per il supporto degli alunni con Disturbo Specifico dell’Apprendimento.
Considerato che il ragazzo dislessico ha difficoltà di automatizzazione, è un lettore lento e
scorretto, che “resiste” all’insegnamento e ai comuni sistemi di recupero, risulta necessario e
quanto mai urgente trovare strumenti e metodologie che tengano conto delle difficoltà specifiche dei ragazzi
e che non mortifichino le loro effettive capacità intellettuali, né incidano sulla loro autostima. Questo pone, di
conseguenza, la necessità da parte di tutti i soggetti coinvolti (famiglia, scuola, servizi educativi e del
territorio) di costruire progetti individualizzati, che utilizzino tutte le risorse a vantaggio del soggetto dislessico
per garantirgli un adeguato percorso di apprendimento, per evitare rischi ed eventuali gravi conseguenze di
emarginazione scolastica.
5) LA RISPOSTA A UN BISOGNO: LA DEFINIZIONE DI UN APPROCCIO SISTEMATICO AI D.S.A.
Nell’aprile 2007, la Cooperativa Canalescuola decide di impegnarsi attivamente al fine di mettere a
disposizione un servizio extrascolastico nell’ambito dei D.S.A.. Per fattiva volontà del Presidente dott. Emil
Girardi e del socio amministratore dott. Davide La Rocca inizia l’ideazione e la progettazione del servizio e la
costituzione di un gruppo di lavoro: “River_Equipe”: Gruppo di studio e ricerca didattica nell'ambito dei DSA.
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Il progetto realizzato dal gruppo River_Equipe prende il nome di “Aiutami a fare da solo!” ed è stimolato dalla
visita al centro “Hip-Hop Up Prendo” di Carpi (primo centro in Italia che accoglie e segue in orario
extrascolastico bambini e ragazzi che soffrono di Disturbi Specifici dell’Apprendimento) e nasce dalla
risposta ad un bisogno alquanto provato su tutto il territorio nazionale, nonché dalla mancanza di strutture
riconosciute e specializzate per il sostegno dei bambini e dei ragazzi nel loro “tempo dello studio
pomeridiano”.
Canalescuola si pone quindi l’obiettivo di realizzare una serie di servizi integrati che possano contribuire in
maniera sistematica al sostegno degli alunni con DSA operativamente attraverso delle attività di laboratorio
ma anche con consulenza e formazione a famiglie, enti e servizi del territorio e scuole.
Negli anni il gruppo di Canalescuola è cresciuto dando seguito a numerosi progetti di formazione degli
insegnanti con il corso di formazione “Operare per l’autonomia degli alunni con DSA” (oltre ad una
formazione sistematica per l’USR Liguria e per l’Alto Adige vedi Piano Provinciale di Aggiornamento e oltre
2000 insegnanti formati in tutta Italia), a progetti di formazione a bambini e ragazzi con il laboratorio “Aiutami
a fare da solo!” (con oltre 10 sedi attivate sul territorio nazionale, vedi Milano, Rho, Verona, Pietra Ligure,
Genova, Ventimiglia, Treviso, Zero Branco, Parma, Bolzano e Laives), attivazione di Campus e Forma
Campus estivi intitolati “Digital Summer Adventure” (26 Campus in 6 anni), realizzazione di corsi di
formazione per genitori dal titolo “Compiti a casa? Un compito per tutti…”, attivazione di progetti laboratoriali
con Istituti Comprensivi e associazioni (servizio attivo da 5 anni a Bolzano con 2 laboratori e 80 alunni
all’anno seguiti, oltre che a Milano, Millesimo e Catania con 1 laboratorio annuale) oltre che a numerose
iniziative di promozione e divulgazione, serate informative, dal titolo “Canalescuola Informa”.
A tal proposito risulta di fondamentale importanza il supporto attivo dell’Amministrazione Pubblica e di vari
Enti in termini di risorse finanziarie e spazi fisici, al fine di permettere la costituzione di un servizio operativo,
non solo in termini di formazione e consulenza rivolta alle famiglie e alle scuole, ma anche di effettivo
supporto tecnico/didattico agli alunni coinvolti. Laboratori accessibili a tutti, non solo a coloro che ne hanno
le possibilità economiche; laboratori che diventano un punto di riferimento sul territorio per le famiglie e gli
insegnanti, laboratori che lavorano per la promozione della cultura anche nei giovani con difficoltà, giovani
troppo spesso soggetti a drop out scolastico e devianze sociali.
Nel definire il progetto risulta fondamentale proseguire in un confronto con tutti i soggetti istituzionali coinvolti
nel lavoro con i bambini e i ragazzi con D.S.A., al fine di ottimizzare e valorizzare un percorso che ci vede
condividere un obiettivo comune. “River_Equipe” è un gruppo aperto al confronto e allo scambio, un gruppo
aperto al coinvolgimento di professionalità e competenze diverse in cui tutti possono partecipare.
6) TIPOLOGIA ED ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO PER BAMBINI E RAGAZZI CON DSA: IL
LABORATORIO “AIUTAMI A FARE DA SOLO”.
Il laboratorio “Aiutami a fare da solo” si configura come centro di sperimentazione didattica in cui, i bambini e
i ragazzi delle scuole dalla terza-quarta classe della scuola in poi, vengono accolti per svolgere attività
didattiche con l’ausilio di supporti tecnologici specifici. Si tratta di un servizio extrascolastico per poter
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accogliere alunni di diverse scuole e per evitare che l’alunno porti in laboratorio le frustrazioni che spesso lo
accompagnano nell’andare a scuola.
Gli utenti per accedere al servizio devono possedere una valutazione/relazione/indagine neuropsichiatrica o
diagnosi che attesti la presenza di un disturbo specifico dell’apprendimento.
Il percorso “educativo/didattico individualizzato” si articola nelle seguenti fasi:
1. Stesura del progetto individualizzato condiviso dal servizio di neuropsichiatria, servizio
psicologico, genitori dell’allievo, insegnanti ed operatori di “River_Equipe”.
•
Quale obiettivo da conseguire è ipotizzabile nel corso dei prossimi mesi per l’allievo?
2. Individuazione e personalizzazione degli adeguati supporti e strategie didattiche, in funzione
dell’età anagrafica e del livello di severità del disturbo.
•
Attraverso quali strategie didattiche l’allievo si sente maggiormente supportato, nello svolgere e
comprendere autonomamente le attività didattiche proposte dalla scuola di provenienza?
3. Alfabetizzazione tecnologica legata all’uso degli strumenti compensativi
•
Come e perché si utilizzano determinati software?
•
Come e perché leggere con le “orecchie”?
•
Come e perché si utilizzano gli “audio-libri”? Dove reperirli?
•
Come costruire una mappa concettuale?
•
Come semplificare un testo?
•
Saper utilizzare un motore di ricerca per un’efficace ricerca d’informazioni
•
Come organizzare le mie conoscenze?
•
L’uso della calcolatrice speciale e la tavola pitagorica digitale
•
La documentazione digitale del mio percorso didattico ecc…
4. Stimolare, indirizzare, incrementare l’autonomia dell’allievo lungo il suo percorso conoscitivo
scolastico ed extrascolastico
•
Crescere in autostima ed autoefficacia al fine di recuperare e rinforzare la motivazione allo studio
L’attività vuole essere condotta in sintonia e per le rispettive competenze con i servizi istituzionali coinvolti,
con gli insegnanti (per una organizzazione del percorso formativo e una personalizzazione dello studio
extrascolastico), con i genitori (per il supporto al figlio anche nei momenti di non partecipazione alle attività
del centro). Il laboratorio “Aiutami a fare da solo” vuole rispondere alle necessità del bambino e del ragazzo
offrendo un sostegno extrascolastico allo scopo di favorire l’apprendimento delle materie di studio.
Le continue difficoltà di apprendimento, i frequenti fallimenti scolastici a cui questi soggetti vanno incontro,
sono spesso la causa di una bassa autostima che indebolisce l’immagine complessiva di sé e che rende
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difficoltoso un corretto e lineare sviluppo relazionale con i coetanei, sfociando, nei casi più gravi, in fenomeni
di disagio sociale.
Nello specifico, i principali obiettivi del progetto sono:
a. Consentire ai soggetti di affrontare il percorso scolastico con l’aiuto e il sostegno di figure professionali
competenti attraverso l’utilizzo di strumenti e metodologie didattiche idonee ad affrontare i disturbi
specifici.
b. Favorire l'autonomia nei ragazzi, in modo che possano raggiungere gli obiettivi prefissati senza
necessariamente dipendere da un mediatore.
c.
Supportare i ragazzi e i bambini nello studio e nello svolgimento dei compiti, secondo obiettivi e
metodologie concordate con gli insegnanti. Realizzare con gli insegnanti una programmazione didattica
individualizzata con l’uso di strumenti compensativi e dispensativi, con particolare attenzione ai ragazzi
che affrontano l’esame di licenza media.
d. Sostenere i genitori dei ragazzi e dei bambini dislessici, attraverso colloqui individuali ed incontri di
formazione e confronto, che rispondano alle problematiche educative che i genitori vivono
quotidianamente, fornendo loro alcune competenze specifiche, incoraggiandoli e favorendo il confronto
tra i genitori stessi.
e. Accompagnare e sostenere i soggetti, attraverso i percorsi extra-scolastici che valorizzino le loro
capacità ed abilità. Rinforzare la propria autostima, favorendo la socializzazione e l’integrazione con il
gruppo dei pari e con gli adulti.
f.
Sviluppare e potenziare la rete di collaborazione e consulenza tra gli operatori di Canalescuola,
psicologi, neuropsichiatri, logopedisti, operatori dei centri educativi territoriali, biblioteca interscolastica,
associazioni locali, famiglie, insegnanti e dirigenti scolastici, attraverso l’apertura del laboratorio e la
stesura di un report dettagliato per ogni alunno.
Lo sviluppo dell’attività prevede la realizzazione di percorsi/laboratori di formazione da rivolgere direttamente
al personale insegnante delle scuole, per diffondere la metodologia didattica esplorata dal progetto e per
fornire competenze pratiche legate all’uso degli strumenti compensativi (tecnologici).
La valutazione delle attività laboratoriali con gli alunni avverrà attraverso la stesura di un report per ogni
alunno, nonché attraverso specifici questionari di valutazione. La valutazione degli interventi di formazione
degli insegnanti avverrà attraverso questionari somministrati al termine del corso.
7) GLI STRUMENTI UTILIZZATI
Il supporto delle tecnologie educative può offrire una nuova e concreta possibilità per i ragazzi di diventare
autonomi, senza rinunciare all’utilizzo dei testi scolastici. L’impiego del computer, dello scanner e di alcuni
software specifici, permette alla persona con D.S.A di “leggere con le orecchie” attraverso la sintesi vocale,
utilizzando la sua capacità di ascolto.
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Non si tratta però di sostituire il computer alle naturali capacità di letto-scrittura del bambino dislessico e
trascurare le reali potenzialità residue senza intervenire su di esse: siamo convinti che lo strumento
compensativo in questione possa accelerare lo sviluppo delle naturali abilità di letto-scrittura della persona
con questo tipo di difficoltà. L’utilizzo degli strumenti compensativi è garantito per legge alle persone con
DSA (vedi legge 170/2010).
“Nello studio della letteratura scientifica si sono esplorate le possibili applicazioni della sintesi vocale e dei
suoi effetti sulla decodifica, sulla comprensione del testo, sull’attenzione e più in generale sulla possibile
ricaduta sul piano motivazionale. Le ricerche illustrate dimostrano un effetto positivo dell’uso della sintesi
vocale. I promettenti risultati sono discussi nell’ambito dei modelli neuropsicologici e delle simulazioni con le
1
reti neurali, delle teorie cognitiviste e dell’apprendimento” .
1
Peroni M. (2006). La sintesi vocale come strumento compensativo per i soggetti con Dislessia: quali effetti? Dislessia, 3, ottobre 309323 ed. Erickson
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