TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA Speci ale 12 pagin e MEDICINA STRUTTURE E SERVIZI Anche questo numero del NEWSL è sul sito internet www.ausl.vda.it POSTE ITALIANE S.p.A. – SPEDIZIONE IN A.P. – 70% - DCB DI AOSTA - N 31/anno VII - GIUGNO 2007 - AOSTA- REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99 L’AZIENDA USL HA OTTENUTO L’ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE PER LE ATTIVITÀ OSPEDALIERE E AMMINISTRATIVE di Igor Rubbo (Direttore Amministrativo Azienda USL) ome è noto, l’autorizzazione all’esercizio e l’accreditamento istituzionale definiti dal decreto legislativo n. 502/1992 come modificato dal decreto legislativo n. 229/1999, costituiscono diverse condizioni affinché le strutture C sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private possano svolgere attività sanitarie e socio-sanitarie, in un caso, in generale, a favore del cittadino e nell’altro, in particolare, verso l’assistito del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). In Valle d’Aosta alle strutture sanitarie e socio-sanitarie è riconosciuto, mediante l’autorizzazione all’apertura ed all’esercizio rilasciato dall’Amministrazione regionale, il possesso di requisiti strutturali ed organizzativi minimi per lo svolgimento di attività sanitarie e socio-sanitarie a favore di chiunque si rechi presso di esse. Lo scopo principale del procedimento autorizzativo è quello di accertare le condizioni minime - ovvero il rispetto delle norme dell’igiene, della sicurezza, della corretta informazione clinica, ecc. - affinché sia garantita la salute dei cittadini che si recano nelle strutture stesse per ottenere delle prestazioni di cura. Ne deriva che tutte le strutture sanitarie e socio-sanitarie – siano esse pubbliche o private - dotate di un’organizzazione complessa di mezzi e di persone, devono essere autorizzate all’esercizio al fine di potere svolgere le attività per le quali sorgono. In Regione, ne costituiscono un esempio concreto i centri odontoiatrici ed i laboratori per le analisi cliniche privati. L’accreditamento istituzionale consiste invece nel procedimento di livello superiore, che consente alle strutture sanitarie e socio-sanitarie di svolgere attività di cura a favore del servizio pubblico, ossia agli assistiti del Servizio Sanitario Regionale. Tant’è che, in questo caso, si tratta di accertare requisiti strutturali ed organizzativi ulteriori che intendono garantire più elevati livelli qualitativi a carico delle strutture pubbliche e private che, rispettivamente, beneficiano direttamente o indirettamente (tramite accordi contrattuali con l’Azienda USL) dei finanziamenti pubblici della Regione. Scopo dell’accreditamento istituzionale è quel- lo di perseguire la soddisfazione dell’utente ed è fipersonale sanitario ed amministrativo coinvolto. Questo risultato non è quindi solo un punto di arnalizzato alla verifica dei livelli di qualità metodoLa preparazione della documentazione tecnica ed rivo di assoluto prestigio, ma deve essere considelogica, professionale, amministrativa ed organizzaamministrativa ha interessato buona parte del rato una sorta di tappa intermedia che precede, in tiva. personale appartenente all’Azienda USL, pur inordine di tempo, il raggiungimento dell’accreditaA livello nazionale il sistema di autorizzazione e di ducendo un carico di lavoro aggiuntivo rispetto a mento delle strutture in ambito territoriale e diaccreditamento è solo parzialmente compiuto: in quello ordinario a causa della necessità di un conpartimentale, sanitarie ed amministrative, di più molte regioni il sistema è ancora in fase di imtinuo confronto fra gli operatori, appartenenti recente costituzione, che stanno oggi lavorando pianto o di attuazione, in spesso a strutture ed uffici diversi. Il valore agper compiere il medesimo percorso. alcune altre è a regime giunto di questo processo risiede proprio nello sviil solo sistema dell’auluppare la capacità di confrontarsi tra operatori di *Deliberazione n. 821 del 30 marzo 2007, recantorizzazione e delestrazione diversa (sanitaria ed amministrativa) o te in oggetto “Autorizzazione all’esercizio nonché l’accreditamento di livello gerarchico diverso (dirigenza o comparapprovazione dell’accreditamento istituzionale per le strutture to), al fine di comprendere e di mediare le esigendell’Azienda Usl della Valle d’Aosta per le struttusanitarie e socioze di tutti, mettendo talora anche in discussione le re e le attività amministrative e quelle ospedaliere, sanitarie private, prassi consolidate, ma oramai superate ed oriensite presso i presidi ospedalieri di Viale Ginevra, in poche altre e, tando le proprie azioni verso comportamenti più Beauregard ed ex maternità in Comune di Aosta, per limitati casi, le efficienti ed efficaci. ai sensi delle Leggi regionali 25 gennaio 2000, n. strutture pubbliche Il buon senso deve poi fare sì che il processo di ac5 e 4 settembre 2001, n. 18 e delle deliberazioni hanno ottenuto esplicicreditamento non si traduca in pratiche burocratidella Giunta regionale n. 2103 in data 21 giugno tamente e formalmente che fini a se stesse, ma in quei pochi casi, neces2004 e n. 1232 in data 26 aprile 2004. Pubblicaautorizzazione all’esercizio sari, in adempimenti che orientino l’organizzaziota sul Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma e l’accreditamento. ne a migliorare i propri rapporti interni per garandella Valle d’Aosta n. 20/2007. Con la deliberazione della tire un migliore servizio al cittadino. Giunta regionale n. 821/2007*, assunta nella seduta del 30 marzo scorso, con cui ha concesso l’autorizzazione all’esercizio nonché l’accreditamento istituzionale dell’Azienda USL per le strutture e le attività amministrative e Prende il via in questo mese di giugno una iniziativa quelle ospedaliere per il periodo di che la nostra Azienda ha intrapreso in collaborazione due anni, la Valle d’Aosta e, in particon l’ipermercato Gros Cidac. colare, l’Azienda USL, si collocano ad L’idea è nata dalla consapevolezza della frequente un livello di assoluta eccellenza nel confusione che il consumatore prova ogniqualvolta si contesto istituzionale nazionale. trovi letteralmente bersagliato da messaggi, pubbliciQuesta è di fatto la positiva conclutari e non, nell’ambito dell’alimentazione corretta. sione della prima fase del comune Molto spesso si hanno informazioni frammentarie, se processo di crescita istituzionale avnon addirittura contraddittorie, sugli alimenti da conviato dalla Regione e dall’Azienda sumare, sulle diete da seguire, sui prodotti da evitare. USL - a partire dal 2004 - che, meAbbiamo dunque pensato, con l’aiuto della nostra La conferenza stampa di presentazione diante una serie di analisi e di verifistruttura di Dietologia e Nutrizione clinica ed in partiche eseguite da una apposita comcolare del Dott. Pier Eugenio Nebiolo, di contattare l’imissione tecnica, ha accertato la ripermercato Gros Cidac (in quanto realtà locale e non spondenza dell’organizzazione azienpropaggine di multinazionali), per esplorare un evendale ai requisiti previsti dalla normatuale interesse alla collaborazione con l’Azienda. tiva vigente in materia. La risposta è stata entusiastica. Nel corso delle verifiche per l’accrediL’iniziativa che ne è nata dal titolo tamento, oltre ad una situazione ge“Io mangio sano, e tu?”, prenerale ampiamente compresa negli vede la presenza, all’interno dell’iperstandard di riferimento, sono state rimercato, di una dietista (con uno spalevate situazioni di particolare eccelzio ben visibile e riconoscibile) per tre lenza negli ambiti dell’assistenza sagiorni la settimana, che non solo sarà nitaria e nella pratica amministrativa. a disposizione dei consumatori per ri- Valentina, una delle dietiste, nel punto informativo alE’ stato positivamente riscontrato che spondere a quesiti e a curiosità sui te- l’interno del Gros Cidac alcune strutture hanno anche ottenumi dell’alimentazione, ma terrà anto e mantengono la certificazione di che alcune mini-conferenze su ar- buisca a rafforzare l’immagine dell’Azienda quale veiqualità ISO EN 9000. gomenti specifici e di attualità. colo di promozione della salute e di educazione saniOltre alla lungimiranza del decisore Tutto questo rientra nel più com- taria per tutti. pubblico, che ha creato le condizioni plesso progetto di promozione degiuridiche e tecniche per l’avvio di un gli stili di vita sani che da anni ci CARLA STEFANIA RICCARDI processo virtuoso di crescita, il risultavede impegnati. Direttore Generale Azienda USL Valle d’Aosta to è stato ottenuto grazie ad un encoMi auguro davvero che l’idea abbia successo e contrimiabile e continuo impegno di tutto il EDITORIALE 2 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA PROGETTO PASSI: LA PREVENZIONE DÀ VOCE AI CITTADINI STRUTTURA SEMPLICE URGENZA PEDIATRICA E DISAGIO FAMILIARE La struttura semplice è stata istituita dall’ultimo atto costitutivo aziendale nell’ambito della SC Medicina e Chirurgia d’Urgenza e Accettazione (MCUA) diretta dal Dott. Massimo Pesenti Campagnoni (vedi foto). medico e un infermiere coordinatore delle emergenze pediatriche con le seguenti caratteristiche: • grande esperienza in medicina d’urgenza e Pronto Soccorso • particolare interesse, conoscenza e capacità verso l’argomento, dimostrabile dal percorso professionale e formativo idoneo • disponibilità temporanea per il lavoro specifico. • • Medico coordinatore responsabile della Struttura semplice: Dott.ssa Viviana Gerbaz (vedi foto). Infermiere coordinatore: Sig.ra Cristina Pivot • Questi i compiti: • • garantire la migliore efficacia del servizio di PS in ambito di assistenza al bambino sia in urgenza-emergenza che in caso di maltrattamento e abuso, • promuovere la attenzione alle situazioni di disagio minorile (bullismo, bulimia e anoressia, uso di sostanze stupefacenti) e femminile • garantire la presa in carico condivisa e l’unitarietà degli interventi nell’ambito del PS e della rete assistenziale e dei servizi sociosanitari del problema; • svolgere funzione di osservatorio e monitoraggio del fenomeno per quanto di competenza del PS; • svolgere una funzione di partner di progetto nella rete dei servizi e risorse aziendali e regionali attivate e/o attivabili in contrasto del fenomeno del maltrattamento e dell’abuso all’infanzia; • promuovere la verifica e la riprogettazione degli interventi adottati All’interno della struttura operano un • • • Compiti e Responsabilità Al Medico coordinatore viene attribuita la responsabilità delle seguenti attività: • organizzazione del PS per la assistenza al bambino in emergenza in fase di accettazione, triage, diagnosi, cura e dimissione • identificazione e promozione delle attività di miglioramento della qualità delle prestazioni erogate • promozione dello sviluppo e revisione periodica della dotazione stru- mentale, dei presidi e farmaci, delle procedure e delle strategie di intervento collegamento fra le varie componenti del sistema d’emergenza extraospedaliero e ospedaliero, del PS generale e fra il PS generale ed il PS pediatrico del Beauregard e dei reparti di degenza che accolgono bambini in urgenza-emergenza collegamento fra il PS generale e le strutture territoriali e distrettuali, sanitarie e non (es. Magistratura) ed in generale con enti ed associazioni che per finalità operano nel settore dell’assistenza al bambino ai fini di agevolare e rafforzare la presa in carico dei casi da parte dei servizi predisposizione e attuazione del piano di formazione ed educazione del personale sanitario del sistema d’urgenza con particolare attenzione a: promozione delle competenze degli operatori nella rilevazione precoce dei segnali di disagio espressi dai bambini e adolescenti sviluppo delle capacità di ascolto dei bambini vittime di abusi o maltrattamenti promozione delle abilità comunicative dell’équipe di PS nei confronti di bambini e adolescenti funzione di osservatorio e monitoraggio del fenomeno All’Infermiere coordinatore sono attribuite le seguenti competenze e responsabilità, in collaborazione con il medico coordinatore: • predisposizione dei piani di assistenza infermieristica al bambino in PS • collegamento con enti ed istituzioni sanitari e non sanitari coinvolti nella assistenza al bambino • promozione del piano di formazione ed educazione del personale infermieristico del sistema d’urgenza. • mantenimento e cura della piena funzionalità delle attrezzature dedicate all’urgenza pediatrica LA VIOLENZA SULLE DONNE La tematica merita un capitolo a sé. La struttura semplice “Urgenza pediatrica e disagio familiare” si occupa anche delle problematiche correlate alla violenza sulle donne. Ricordiamo che su questo tema specifico, la nostra Azienda ha organizzato un convegno formativo che ha avuto luogo a La Salle nei giorni 18 e 19 maggio 2007, in occasione del quale il Dott. Pesenti ha presentato una serie di dati estremamente interessanti riguardanti il Pronto Soccorso. Violenza sulle donne: i dati della letteratura • è un fenomeno diffuso (prevalenza tra 20 e 50% delle donne nel corso della vita) • è un fenomeno sommerso, ampiamente sottostimato • è una violenza prevalentemente all’interno della famiglia • è un fenomeno trasversale coinvolgente tutti gli strati sociali • esiste una correlazione significativa tra violenza subita e salute fisica psichica Quali compiti svolge attualmente la struttura? • protocollo operativo regionale per la segnalazione al servizio ”Arcolaio”, di prima accoglienza • modalità di attivazione dei contatti 24ore su 24 (telefono, fax) • presa in carico della componente psicologica oltre che “fisica” della violenza • consolidamento di percorsi sanitari dedicati e omogenei (Beauregard) • sensibilizzazione degli operatori sanitari con percorsi formativi specifici sl e Regioni insieme per ascoltare gli Italiani e rispondere ai grandi temi di salute del nostro Paese. È al via il sistema di sorveglianza Passi, iniziativa di ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e Regioni che mette al centro degli interventi di sanità pubblica e di prevenzione i bisogni e le esigenze dei cittadini. Grazie al lavoro degli operatori sanitari sul territorio, Passi fornirà informazioni continue e tempestive su abitudini e stili di vita e coglierà l’andamento e le trasformazioni della nostra società, per migliorare la salute di tutti. A Un salto da un sistema che misura esclusivamente la quantità e la qualità delle prestazioni sanitarie offerte a uno che verifichi direttamente i bisogni di salute percepiti dei cittadini. È questo il cambiamento culturale che sta alla base di Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), il nuovo progetto promosso dal Ministero della Salute e coordinato dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) per tenere d’occhio le attività di prevenzione sulle maggiori malattie nel nostro Paese. “Passi non solo permetterà di seguire mese per mese lo stato di salute percepita della popolazione italiana, ma aiuterà anche a monitorare il grado di penetrazione dei messaggi di prevenzione e quindi a valutare l’impatto degli interventi realizzati”, dice Stefania Salmaso, direttore del Cnesps. “Uno strumento utilissimo per verificare quanti italiani adottano corretti stili di vita per prevenire le maggiori malattie cronico-degenerative. Dato il progressivo invecchiamento della popolazione, la frequenza di queste malattie – in assenza di adeguati programmi di prevenzione e controllo - sarebbe destinata ad aumentare in modo non sostenibile per il servizio sanitario nazionale”. La filosofia che anima Passi è in linea con la promozione di un migliore rapporto tra il cittadino e il sistema sanitario. Con una serie di interviste telefoniche effettuate direttamente da Asl e Regioni, Passi andrà a cogliere l’evoluzione e gli eventuali cambiamenti nella percezione della salute, degli stili di vita e dei comportamenti a rischio nel nostro Paese. Grazie alle risposte dei cittadini, si avrà così una fotografia aggiornata, capillare e continua degli stili di vita della popolazione adulta tra i 18 e i 69 anni. I temi oggetto della sorveglianza sono: rischio cardiovascolare, screening oncologici, attività fisica, abitudini alimentari, consumo di alcol, fumo, sicurezza stradale, salute mentale, vaccinazione antinfluenzale, vaccinazione per la rosolia e incidenti domestici. Il monitoraggio, che è partito all’inizio del mese di aprile 2007, è un esperimento originale non solo per l’Italia, ma anche per l’Europa: solo la Finlandia, infatti, porta avanti da qualche anno un’iniziativa simile. In Italia, però, il progetto nasce con una peculiarità unica: tarare questo strumento soprattutto per consentire un utilizzo dei dati direttamente a livello locale da parte delle nostre Asl e Regioni. Il sistema di sorveglianza Passi s’inquadra all’interno delle numerose attività di prevenzione lanciate dal Ministero della Salute tra le quali, in particolare, il Piano nazionale di prevenzione attiva 2005-07 e il programma europeo “Guadagnare salute”, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 16 febbraio con l’obiettivo di contrastare le malattie croniche e rendere più facili per i singoli cittadini le scelte di salute. Passi è un’occasione di crescita per tutto il nostro sistema salute, perché sarà proprio il personale delle Asl e delle Regioni a occuparsi in prima persona del monitoraggio. In questo modo, i singoli operatori potranno verificare direttamente l’effetto, la comprensione e l’adesione dei cittadini ai messaggi di prevenzione, e quindi essere in grado di ‘tarare’ in modo efficace le attività prevaentive. Tutte le informazioni sul progetto Passi sono su EpiCentro, il sito del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute: www.epicentro.iss.it/passi. In Valle d’Aosta il referente regionale del progetto PASSI è Enrico Rovarey, che attualmente collabora con l’Assessorato alla Sanità, Salute e Politiche Sociali, mentre i coordinatori sono i medici di sanità pubblica (appartenenti al Dipartimento di Prevenzione) Rossella Cristaudo e Salvatore Bongiorno. LA NUOVA COMPOSIZIONE DELL’UFFICIO QUALITÀ L’Ufficio Qualità aziendale, che ha il compito istituzionale di promuovere e coordinare le attività volte al miglioramento continuo delle prestazioni, è stato ricostituito con deliberazione n. 936 del 16 maggio 2007. Di seguito la nuova composizione. Angela Tassara Referente Rita Ippolito Direzione area ospedaliera Carmela Gioscia Dipartimento di Prevenzione Paola Ruffino SC Affari Generali e Legali Giorgio Galli SC Comunicazione Giuliana Vuillermin Ufficio Qualità Silvio Giono Calvetto Direzione area territoriale Bruna Dagnes Area ospedaliera Helga Zen Area ospedaliera Rita Grimod Area territoriale Adelaide Paolone SC OSRU TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA VUOI TOGLIERE IL DENTE? E ASCOLTATI ‘STO CD! LA PRIMA SFIDA GLOBALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE Cure Pulite sono Cure più Sicure di Giorgio Galli e Christian Gini ualche tempo fa ho avuto occasione di fare una simpatica chiacchierata con Christian Gini che, per chi non lo sapesse, è specialista in chirurgia maxillo-facciale presso il nostro ospedale. Mi ha raccontato dell’approccio innovativo con i giovani che si recano presso il suo ambulatorio per l’estrazione di denti del giudizio (operazione che, come è noto, non equivale propriamente ad un rilassante pic-nic in mezzo al prato). Devo dire di essere rimasto favorevolmente colpito da quel resoconto, tanto da riassumere – seppur in queste poche righe – le modalità di intervento messo in atto dal Dr. Gini. Innanzitutto il target: i clienti sono prevalentemente giovani, in fascia di età compresa tra 15 e 22 anni. Gli interventi di estrazione dei denti del giudizio si eseguono in anestesia locale, precisamente nell’ambulatorio n. 24 di Odontostomatologia nella sede ospedaliera di viale Ginevra. Il protocollo chirurgico crede e si fonda per il 50% sulla comunicazione (e questo non può che trovare la mia piena solidarietà) tra chirurgo e teen-ager: linguaggio slang (a volte anche colorito), finte interrogazioni (come a scuola) sulle materie di studio, assegnazione di compiti a casa se i ragazzi non sanno le risposte. Inoltre, durante l’intervento, si ascoltano i CD con la musica preferita dai ragazzi, che loro stessi portano in ambulatorio. Come mi ha ribadito più volte Christian Gini, questo protocollo chirurgico-comunicativo non è frutto di uno studio “a tavolino”, ma è nato partendo dalle esigenze dei ragazzi stessi. E con essi si evolve. Un ultimo dato: nel corso del 2006 sono stati eseguiti 258 interventi seguendo la strada della “comunicazione giovanile”, riscontrando – come riferisce lo stesso Dr. Gini – “un miglioramento non solo dell’umore di chi sta per essere operato, ma una vera e propria risposta biologica agli interventi stessi”. Buon lavoro, Christian. di Rita Ippolito (Dirigente medico presso Direzione Sanitaria ospedaliera) e Marisa Mastaglia (Assistente sanitaria presso Direzione Sanitaria ospedaliera) Q OCCHIO AI PASSI FALSI CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PER RIDURRE LE CADUTE 3 L’igiene delle mani, un’azione molto semplice, resta la misura primaria per ridurre le infezioni correlate all’assistenza sanitaria impatto sulla salute delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria è enorme, con centinaia di milioni di pazienti coinvolti a livello mondiale ogni anno. Queste infezioni concorrono a promuovere la resistenza agli antibiotici con gravi rischi per i pazienti. L’Alleanza Mondiale per la Sicurezza del Paziente (World Alliance for Patient Safety) ha lanciato un’iniziativa senza precedenti: la Sfida Globale per la Sicurezza del Paziente e l’OMS, fra vari temi, ha selezionato quello delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria. A quest’ultimo proposito il progetto, denominato “Cure Pulite sono Cure più Sicure”, ha come obiettivo centrale la promozione dell’igiene delle mani, caposaldo per prevenire la trasmissione di potenziali patogeni. Il programma prevede la sperimentazione, in vari siti pilota a livello europeo, di una strategia multimodale per l’implementazione di nuove linee guida sull’igiene delle mani. Queste linee guida sono state prodotte dall’OMS in collaborazione con esperti di istituzioni accademiche e di ricerca di tutto il mondo. Il Ministero della Salute-CCM ha aderito all’iniziativa coinvolgendo oltre 100 ospedali italiani, tra cui il Presidio Ospedaliero di Aosta. I reparti che hanno aderito a questa esperienza sono la Rianimazione e la Chirurgia Generale. Il supporto della dirigenza al miglioramento dell’igiene delle mani è importante quanto il sostegno dei professionisti più influenti nei singoli reparti. In effetti, il progetto intende sollecitare un clima di attenzione alla sicurezza nell’organizzazione sanitaria. Quindi, oltre agli operatori sanitari, sono coinvolti L’ anche amministratori e autorità sanitarie. Il progetto, della durata di anno, prevede una serie di attività sintetizzabili come segue: • osservazione delle attuali procedure di igiene delle mani (rilevazione delle opportunità di igiene mani) • implementazione delle linee guida OMS, che prevedono l’impiego di nuove procedure e prodotti d’igiene delle mani (frizione delle mani con soluzioni idroalcoliche in 5 specifiche situazioni), con interventi formativi degli operatori dei due reparti sperimentali, distribuzione di poster, opuscoli e “reminders” • valutazione dei consumi dei prodotti d’igiene mani e test di tollerabilità dei prodotti •osservazione dell’aderenza alle nuove linee guida •questionario su conoscenza e percezione del personale prima e dopo la formazione e l’introduzione della soluzione idroalcolica La Direzione Sanitaria ha già affrontato il problema del controllo delle infezioni ed il miglioramento attuale andrà a rinforzare il lavoro già svolto nel corso di questi anni nella nostra struttura. Per sostenere nel tempo i progressi che saranno realizzati con “Cure Pulite sono Cure più Sicure”, è auspicabile un periodo minimo di cinque anni di monitoraggio. Le strategie di miglioramento dell’igiene delle mani non possono restare immutate nel tempo e vanno aggiornate periodicamente. Alcune cifre... • In ogni istante, oltre 1,4 milioni di persone in tutto il mondo vengono colpite da infezioni acquisite in ambito ospedaliero. • Una percentuale di pazienti ricoverati negli ospedali dei paesi industrializzati, compresa tra il 5% e il 10%, acquisisce una o più infezioni. • In terapia intensiva, le infezioni correlate all’assistenza colpiscono approssimativamente il 30% dei pazienti e la mortalità attribuibile può arrivare al 44%. ATTIVATO IL SERVIZIO DI MEDICINA DELLO SPORT L’ambulatorio aperto il 7 giugno 2007 di Domenico Chatrian (Direttore SC Prevenzione e Protezione) di Igor Rubbo (Direttore amministrativo Azienda USL Valle d’Aosta) er tutti noi camminare è un fatto automatico che compiamo quotidianamente e per questo motivo non abbiamo la percezione del pericolo, mentre il rischio di cadere è molto più elevato di quanto si creda. Se esaminiamo l’andamento degli infortuni accaduti nel 2006 in USL, notiamo che si sono verificate 19 cadute in piano e 7 cadute per le scale. Tali cadute rappresentano un quarto degli infortuni complessivi e sono, dopo gli infortuni biologici, la seconda causa di infortunio. Se consideriamo però la durata media degli infortuni, le cadute sono la prima causa di assenza in quanto, nel 2006, hanno causato la perdita di oltre 630 giornate di lavoro. Con la collaborazione di tutti cosa possiamo fare per evitarle o ridurle? • Non sottovalutare il rischio: anche camminare può essere pericoloso • Tenersi al corrimano quando si usano le scale • Segnalare al Servizio di Prevenzione e Protezione eventuali difetti nei pavimenti o nei gradini, eventuali carenze di illuminazione, eventuali ostacoli nelle vie di transito. • Mantenere l’ordine per evitare “trappole” P dura circa 30 minuti e comprende l’esame delle urine, l’elettrocardiogramma a riposo e dopo la prova di sforzo (step test) con valutazione del grado di tolleranza allo sforzo, la spirometria con valutazione della capacità vitale, del volume respiratorio massimo al secondo, della massima ventilazione volontaria. Nell’immediato futuro sarà data la possibilità allo sportivo di integrare la visita prevista dalla normativa vigente con ulteriori esami specialistici svolti con le più moderne metodiche del settore. E’ un’occasione anche per tutti gli appassionati di sport dell’Azienda USL per contribuire all’avvio di un servizio all’avanguardia e allo sviluppo di nuove competenze professionali. al 7 giugno è stato attivato un ambulatorio specifico di Medicina dello Sport nel quale operano due medici specialisti in Medicina dello Sport (Maurizio Ferrini e Antonio Dell’Utri) per lo svolgimento delle attività necessarie non solo al rilascio delle certificazioni di idoneità alla pratica sportiva agonistica ma, in futuro, anche a visite mediche sportive ad alta specializzazione. L’attivazione del servizio di medicina sportiva a gestione diretta risponde agli obiettivi prefissati dall’Azienda USL Valle d’Aosta per l’anno 2007, nell’ottica di migliorare ed ampliare i servizi al cittadino, favorendo sani stili di vita e la pratica sportiva. Nello specifico, l’ambulatorio di medicina dello sport è dedicato in via prioritaria ai professionisti e agli agonisti, anche amatoriali, degli sport della montagna (ad esempio le guide alpine, gli istruttori delle varie discipline, i maestri di sci ecc.), anche nell’ottica di creare un centro di eccellenza della medicina sportiva che si accompagni alla particolare vocazione montana della nostra regione ed alle tradizioni sportive in essa più radicate. L’ambulatorio di medicina dello sport, tuttavia, è aperto a tutti gli assistiti del Servizio Sanitario Regionale e, in particolare, a coloro che richiedono una visita medicosportiva che vada al di là della sola certificazione di idoneità. La visita, generalmente, D L’ambulatorio è situato al piano terra della sede dell’Azienda USL in via Guido Rey, 3 e sarà aperto – a regime – dalle ore 14 alle ore 18, dal lunedì al venerdì. Per prenotare le visite è necessario rivolgersi al CUP. E’ prevista l’applicazione del tariffario regionale per la compartecipazione alla spesa sanitaria (ticket) quantificato in € 45 per gli utenti non esenti. Per gli ulteriori eventuali esami specialistici richiesti dal medico dello sport si applica, per tutti gli sportivi, il tariffario regionale per le prestazioni specialistiche ambulatoriali. Occorre ricordare che per i minorenni, i portatori di handicap e gli ultrasessantacinquenni che praticano l’attività sportiva agonistica, la certificazione di idoneità (o di non idoneità) rilasciata è gratuita e la relativa spesa è a carico del Servizio Sanitario Regionale (SSR). 4 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA SEMAFORO VERDE PER I CORSI DI FORMAZIONE RIVOLTI A INFERMIERI E OSS di Mery Stellino, Alfredo Diano (SC Formazione Personale Infermieristico) e Monica Gazzola (Presidente IPASVI) l 12 maggio, in occasione della giornata Internazionale dell’Infermiere, si è tenuta ad Aosta la conferenza stampa per le iscrizioni ai corsi di laurea in infermieristica AA 2007-08, nell’ambito della campagna d’informazione promossa dalla Federazione Ipasvi, dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Università, con la collaborazione del Ministero della Pubblica Istruzione. Alla conferenza stampa hanno partecipato l’Assessore alla Sanità Antonio Fosson, il Dr. Carlo Poti, delegato del Direttore Generale, Stefania Riccardi, la Prof.ssa Angela Ginestri per la Sovrintendenza agli Studi, la Dr.ssa Mery Stellino in qualità di coordinatore del Corso di Laurea in Infermieristica di Aosta e la Dr.ssa Monica Gazzola, Presidente del Collegio IPASVI di Aosta. La campagna informativa, volta a migliorare l’immagine degli infermieri, soprattutto presso la popolazione giovanile, mette in luce gli aspetti attraenti della professione e i recenti cambiamenti intervenuti nella formazione e nelle prospettive di carriera. Tra i motivi che frenano ancora molti giovani ad intraprendere questa professione c’è sicuramente una insufficiente informazione sulla figura degli infermieri e sul ruolo che svolgono nel sistema salute del Paese. Inoltre l’iniziativa mira a sensibilizzare le famiglie sui vantaggi della scelta del corso di laurea in Infermieristica, evidenziando le prospettive favorevoli nella ricerca di un lavoro stabile. Gli obiettivi sottesi alla campagna informativa puntano ad un incremento delle iscrizioni ai corsi di laurea in Infermieristica e ad una diminuzione dell’età media delle matricole. La Federazione Nazionale Collegi IPASVI ha predisposto un video che può essere visto sul sito della Regione VDA, su www.scuole.vda.it , e anche sul sito dell’Azienda, al fine di dare allo stesso un’ampia diffusione sul territorio regionale . I In Valle d’Aosta il diploma universitario per infermiere è stato istituito nell’anno accademico 1997/98 e nel 2001 ha preso avvio il Corso di Laurea in Infermieristica. Gli infermieri diplomati e laureati a livello universitario sono stati complessivamente 226. La componente femminile rappresenta la maggioranza (81%), a fronte di quella maschile che risulta essere del 19%. Dai dati in nostro possesso si evince anche che, al momento dell’iscrizione, l’anzianità anagrafica prevalente dei candidati è compresa nella fascia di età tra i 19 e i 23 anni. La formazione scolastica di base dei candidati maggiormente rappresentata risulta essere nell’ordine: liceo pedagogico, scuola magistrale, IPR, ragioneria, liceo scientifico, liceo linguistico, geometra e con minore frequenza gli altri titoli di studio, come si evince dal grafico. Anche per l’anno formativo 2007-2008, l’Azienda USL della Valle d’Aosta organizza un corso di formazione professionale per Operatore Socio-Sanitario (OSS), rivolto a 25 persone (di cui 10 posti riservati ai lavoratori posti in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria provenienti da TECDIS S.p.A.), con il cofinanziamento della Regione Autonoma Valle d’Aosta e del Fondo Sociale Europeo. Il corso, gestito dalla S.C. Formazione Personale Infermieristico, si rivolge a tutti coloro che sentono di essere predisposti ad assistere le persone - anziani, minori, portatori di handicap fisici e psichici, con problemi di salute in fase acuta, cronica o terminale - nel loro ambito di vita, in ospedale e a domicilio, in servizi di tipo socio-assistenziale e sociosanitario, sia residenziali (a ciclo continuativo) o semiresidenziali (a ciclo diurno). L’avvio delle attività didattiche è previsto a partire dal mese di settembre con una durata complessiva di 1.000 ore, di cui 550 ore di formazione teorica e 450 ore di tirocinio formativo da svolgere presso i servizi e le strutture di tipo socio-sanitario, presenti sul territorio regionale. La terza ed ultima edizione del corso di riqualificazione degli operatori tecnici addetti all’assistenza (OTA) in operatori socio sanitari (OSS) si è conclusa il 31 maggio scorso con il conferimento della qualifica a 21 partecipanti, già in organico presso il Presidio ospedaliero dell’Azienda. A tutti gli Infermieri, OSS e nuove leve vanno i nostri auguri di buon lavoro vicino alle persone ammalate, con rinnovato entusiasmo, senso di responsabilità, competenza e sensibilità . LA MOTIVAZIONE ALLA SCELTA DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA di Gian Luca Del Vescovo (Infermiere SC Chirurgia Generale) volgo la professione di infermiere da cinque anni circa e spesso osservando i miei colleghi mi chiedo: perché abbiamo scelto questa professione? Un lavoro difficile, mal retribuito, che costringe a turni a volte massacranti, a lavorare durante le feste natalizie , la domenica, di notte. Un lavoro che ci pone sempre a contatto con la sofferenza, la malattia, la morte e che spesso non permette, soprattutto in ambito ospedaliero, di agire in autonomia con creatività e decisionalità; ci ritroviamo ad eseguire i compiti che la ricerca diagnostica e la prescrizione medica assegnano. La motivazione alla scelta della professione non può essere il guadagno o il lavoro assicurato al termine del ciclo di studi. La moderna Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni ci insegna che nessun individuo lavora soltanto per guadagnare del denaro. Una persona può lavorare quasi soltanto per il salario ma, anche nei casi in cui il lavoro è durissimo e antipatico e lo stipendio che lo ripaga è molto generoso, cerca anche di ottenere un minimo di soddisfazioni in questo suo lavoro, si affeziona a certi compiti e a certi risultati e desidera essere apprezzata per ciò che fa e produce. La motivazione alla scelta non può neanche essere il riconoscimento sociale. Basta osservare una qualsiasi fiction italiana ambientata in un ospedale: pensate, come viene rappresentato l’infermiere?? Non aggiungo altro, a voi la risposta. Basta anche pensare a quante volte la gente, soprattutto anziana, vi avrà detto: ‘ma dai fai l’infermiere, sei bravo a fare le punture’??? Non aggiungo altro neanche qui. Quindi credo che la nostra motivazione ad aver scelto questa professione sia nascosta nel nostro inconscio, sia in realtà inconsapevole. Sicuramente vi è in noi una sorta di tendenza spontanea e naturale a fornire aiuto. In psicoanalisi si dice che ogni modalità naturale di fornire aiuto non sarebbe che la ripetizione, o la ri-applicazione di una ‘disponibilità genitoriale’, ovvero di una modalità assistenziale primaria madre-figlio. La possibilità di aiutare un altro, di cibare un altro, spesso appaga. Ci troviamo di fronte a pazienti con bisogni compromessi che, con la nostra attività assistenziale (il nutrimento), cerchiamo di risolvere, ripristinando la loro più completa autonomia. Quindi, ma non è detto, dietro la professione infermieristica c’è la volontà di fare del bene. Infatti, fino a qualche decennio fa, era in mano agli ordini religiosi. Una sorta di vocazione quindi; vi era l’idea dell’infermiere con una condotta missionaria, rappresentato come un individuo, come una giovane signorina (perché era prettamente femminile), S comprensiva, tollerante, umile. Quante persone vi avranno detto “bravo, non è da tutti fare l’infermiere, è una missione, ci vuole vocazione...io non lo farei mai”, vi siete innervositi? Io sì! Ma vi chiedo, l’atto di aiutare l’altro è solamente fine a se stesso? L’atto del volontariato, l’atto meritevole, unidirezionale, viene svolto da noi operatori solo col piacere di aver fatto un’azione buona ad un altro in difficoltà o vi è, comunque, un tornaconto? Molti autori, psicologi di formazione psicodinamica soprattutto, che si sono occupati negli anni di professioni di aiuto, sostengono che una delle motivazioni, una delle molle basilari non è, probabilmente, la pietà spontanea, e neppure l’istinto genitoriale dell’accogliere e del nutrire ma il piacere del verificare una propria efficacia verso gli altri. Alla base di questo sta una considerazione elementare: noi sappiamo di valere qualcosa se valiamo per qualcun altro. Fare qualcosa per qualcuno significa riconoscersi in questa capacità, darsi un riconoscimento che i pazienti si incaricheranno di confermare, di diffondere. Noi tutti sappiamo di essere degni di stima se produciamo qualcosa di buono in un contesto che non è privato, ma palese e visibile (la camera di degenza, l’ambulatorio, il corridoio del reparto). Per tutti noi, il nostro personale sentimento di sé, la nostra autostima, l’identità personale e sociale risultano più solidi quando una nostra azione altruista è fonte di risultati non contestabili. Il fatto di donarsi e di fornire aiuto ad un altro individuo in difficoltà può essere un potente strumento di autoaffermazione sociale. Altre motivazioni alla scelta della professione infermieristica riguardano l’aspettativa di reciprocità. Ogni gesto di aiuto crea in noi, a volte, l’attesa implicita, non sempre consapevole, di essere un giorno aiutati a nostra volta. Un po’ come per il genitore che spera, da anziano, di essere accudito dalla sua prole. Quest’ultimo aspetto si somma a un fenomeno di proiezione: l’empatia spontanea che ci lega ai nostri pazienti, con alcuni più che con altri, il nostro metterci al suo posto con simpatia e affetto, è la premessa a fantasticare di risolvere i nostri problemi attraverso l’occuparsi dei suoi. Ci troviamo a fantasticare in questo modo: l’aiutare gli altri immaginando di aiutare se stessi. Forse vi sarà capitato di coprire un turno in più per non gestire, per un momento, la vita privata al di fuori del reparto.Timbrato il cartellino, all’uscita dall’ospedale, però, la vita e i suoi problemi riappaiono. Tutto questo mi incuriosisce e spesso chiedo agli studenti del corso di laurea il motivo per cui a diciotto anni, oggi, scelgono questa strada. Forse alcune motivazioni sono legate ad una pubblicità della professione non sempre azzeccata. Basta cliccare un attimo sul sito www.infer- miereprotagonista.it, la campagna d’informazione promossa quest’anno dalla Federazione Ipasvi, dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Università per incrementare le iscrizioni al corso di studi. E’ l’immagine dell’infermiere italiano a cui sentite di appartenere? Un infermiere, tra i tre casi presentati, che guida da solo le ambulanze e fa tutto lui? Io no. Forse questi ragazzi si aspettano altro dalla professione e la motivazione alla scelta è legata ad un’idea di infermiere e di professione infermieristica che per ora non abbiamo raggiunto. Dieci anni fa, quando avevo diciotto anni io, c’era ER, Medici in Prima Linea, con i suoi infermieri supereroi, ma quella era e resta l’America! Fonti : Giovanni Jervis, Psicologia Dinamica, Il Mulino Manuali TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA HA PRESO IL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL “CORSO SPERIMENTALE DI ELISOCCORSO IN AMBIENTE ALPINO PER OPERATORI SANITARI” SALVAGUARDARE LE PRODUZIONI TIPICHE PER MANTENERE LA PROPRIA IDENTITÀ di Carlo Bandirola (Direttore SC Igiene Alimenti di Origine Animale – Dipartimento di Prevenzione) di Tiziano Trevisan (Addetto Stampa – SC Comunicazione) Azienda USL Valle d’Aosta, in sinergia con la Regione Autonoma Valle d’Aosta (Direzione Protezione civile – Presidenza della Regione - e Assessorato della Sanità, Salute e Politiche Sociali), il Soccorso Alpino Valdostano e la Fondazione Montagna Sicura (e con il patrocinio del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico – Cnsas), ha messo a punto un progetto volto alla formazione integrata modulare dei soccorritori sanitari operanti nell’elisoccorso in ambiente alpino, al fine di fornire conoscenze e capacità relative alla movimentazione sul terreno difficile e all’elitrasporto. Nel corso del 2007 sono previste due sessioni, una invernale, che si è svolta dal 2 al 6 aprile presso il rifugio Gabiet di Gressoney-La-Trinité, ed una estiva, prevista per la fine del mese di settembre. Al termine della seconda fase del progetto sarà realizzato un vademecum che potrà rappresentare una base per la stesura di linee guida per l’elisoccorso in ambiente montano ed ostile. Questo “manuale” riporterà i risultati del dibattito che scaturirà in seno al percorso formativo. Il programma medico-scientifico prevede lezioni in aula: gli operatori sanitari sono chiamati a discutere e a confrontarsi sugli aspetti legati ai materiali di soccorso e sanitari, ai farmaci ed al loro impiego, al monitoraggio delle funzioni vitali in ambiente ostile anche in relazione alla fisiologia ed alla fisiopatologia legata all’altitudine, ai mezzi ed alle tecniche si trasporto dei feriti, all’acclimatamento, alle patologie acute legate all’ambiente e alle differenti discipline. Tra le patologie vengono prese in considerazione quelle dovute ad evento valanghivo e a quelle traumatiche, con speciale riferimento al controllo del dolore. aumento delle interdipendenze tra sistemi economici e sociali di Paesi differenti è l’elemento che più di ogni altro ha caratterizzato l’evoluzione recente dell’economia e della società a livello mondiale. Da questo processo di globalizzazione non è rimasto escluso l’agroalimentare che da una dimensione quasi esclusivamente locale è passato ad una dimensione globale. Questi cambiamenti hanno interessato sia il mutamento dei comportamenti di acquisto da parte dei consumatori sia il ruolo crescente della grande distribuzione nella commercializzazione dei generi alimentari e delle bevande. Il consumatore si è quindi sempre più orientato verso aspetti dietetici e salutistici ed è sempre più interessato alle informazioni apposte sulle etichette relativamente alla data di scadenza dei prodotti e al luogo di produzione e di lavorazione degli stessi. E’ quindi logico che i temi della qualità e della sicurezza degli alimenti stiano guidando un processo di cambiamento nella scelta e nella valutazione dei prodotti del sistema agroalimentare da parte del consumatore. La sicurezza è diventata perciò tema non solo sanitario ma anche obiettivo necessariamente politico. Siamo prossimi a cambiamenti che da un lato si stanno orientando ad una produzione agroalimentare dove l’analisi del rischio diventa sempre più indispensabile per giustificare che tutte le misure di salvaguardia attuate abbiano un fondamento scientifico. Oltre a questa tendenza prettamente sanitaria stiamo però entrando sempre più in un’ottica di razionalizzazione delle produzioni agroalimentari secondo una vocazione di tipo economico-territoriale. Si intendono infatti privilegiare le produzioni agroalimentari in funzione di scelte territoriali seguendo logiche esclusivamente di tipo economico. Mentre il primo orientamento è fondamentale per rendere scientificamente fondata e provata la qualità sanitaria di tutto il processo produttivo alimentare, il secondo orientamento, L’ L’ Gli aspetti della formazione tecnico alpinistica sono gestiti dagli istruttori regionali e nazionali del Soccorso Alpino. Le lezioni teoriche vengono completate dal lavoro “sul campo” con l’obiettivo di familiarizzare con i materiali e con le attrezzature di intervento e di soccorso in dotazione al personale di equipaggio. Nel corso delle esercitazioni sono previste la movimentazione dei soccorritori e del materiale in operazioni di soccorso su neve (sci alpino in pista e fuori pista) e valanga, su ghiacciaio ed alta montagna, con l’utilizzo dell’elicottero. Scopo fondamentale del lavoro intellettuale degli istruttori alpinistici è quello di elaborare un profilo alpinistico congruo e sostenibile per i sanitari operanti in ambiente alpino. Le lezioni teoriche e pratiche vertono anche sull’utilizzo delle attrezzature mediche installate sull’elicottero, sull’utilizzo del sistema di intercomunicazione di bordo, sull’uso del verricello e sulla preparazione dell’elicottero durante le operazioni di emergenza. Proprio nell’ottica di individuare delle procedure comuni da suggerire in ambito nazionale, i promotori del progetto hanno calibrato la seconda fase del percorso formativo (2007-2008) finalizzando gli interventi alla produzione di “contributi intellettuali” che siano il risultato del confronto delle esperienze e delle professionalità operative sul territorio nazionale ed in particolare, per il momento, nel Nord Italia. Il frutto di questo iniziale “laboratorio” verrà poi messo in comune per un’ampia discussione con gli operatori di elisoccorso delle altre regioni italiane al fine di ottenere un documento conclusivo ampiamente condiviso. 5 anche se può apparire razionale in un contesto di ottica prettamente economica, comporta sicure perdite e non pochi rischi specialmente nella nostra realtà montana come in altre in tutto il mondo. In virtù di questa seconda tendenza appare evidente che sia necessario cercare di salvare e valorizzare le diverse culture alimentari dei territori e mi riferisco a quel grande patrimonio che sono i prodotti tipici. Accanto ad un obiettivo sanitario che bisogna perseguire appaiono quindi chiari i rischi delle conseguenze che una produzione orientata esclusivamente seguendo logiche di vocazione economico-territoriale può causare. Il rischio maggiore che si potrebbe creare è quello della scomparsa di culture agroalimentari maturate nel corso di esperienze talvolta centenarie o millenarie e delle relative professionalità e di tutto quanto di storico e culturale vi è strettamente legato insieme con la tutela del territorio, che è stato gestito nel corso degli anni in condizioni di assoluto equilibrio seguendo ritmi dettati da antiche sapienze. Bisogna pertanto razionalizzare le produzioni territoriali valorizzandole soprattutto in funzione delle loro tipicità. Decisivo in tale senso è il ruolo del lavoro, delle capacità professionali, della cultura dei produttori agroalimentari ma anche della volontà e della capacità politica. Se perdiamo questa opportunità le diverse specialità locali e le tradizioni culinarie verrebbero pian piano cancellate o quanto meno appiattite e gli alimenti rischierebbero di diventare anonimi, insipidi, ed uniformi. Si perderebbero in tal modo identità etniche e culturali di inestimabile valore. Le varietà e le tipicità dei cibi sono infatti intimamente legate alla cultura e alla vita degli esseri umani e vanno salvaguardate e protette non solo da un punto di vista igienico-sanitario, ma anche perché rappresentano la tradizione, l’anima e l’essenza della sua civiltà. SUCCESSO INTERNAZIONALE PER IL PROGETTO “SANITA’ IN RETE” Il progetto Sanità in rete presentato al Convegno - Bridging the Broadband gap BRUXELLES, 14/15 MAGGIO di Cristiana Charrère (Dirigente SC Sistema Informatico e TLC) l 14 e 15 Maggio 2007 si è svolto a Bruxelles il convegno “Bridging the Broadband gap”, evento organizzato dalla Commissione Europea, con l’obiettivo di studiare in che modo un uso strategico delle ICT possa sostenere lo sviluppo regionale e locale, facilitando la costruzione di nuove infrastrutture a banda larga nelle zone geografiche più disagiate, rendendole più attraenti e appetibili per gli investimenti commerciali ed econo- I mici da parte degli imprenditori del settore. Oggetto della conferenza è stata la presentazione di progetti che contribuiscano al superamento del digital divide in aree particolarmente svantaggiate. Nell’ambito del convegno, il presidente della Regione, on. Luciano Caveri, ha presieduto la sessione “Connecting rural area to the regional economy”. Dei 163 progetti che hanno risposto alla Call for Exhibits, il progetto, presentato dalla Regione Valle d’Aosta, realizzato dalla nostra Azienda in collaborazione con il CIC e Dedalus, di collegamento tra i Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e il Sistema Informatico dell’Azienda USL Valle d’Aosta, è stato ammesso alla fase di prequalifica insiema ad altri 49 progetti di cui altri 4 italiani. Durante il Convegno sono stati premiati i 3 migliori progetti per la categoria “European Broadband Project Award for 2007” . Ha presenziato allo stand, messo a disposizione dall’organizzazione, Stefano Giglio del CIC, che ha illustrato il progetto in ogni sua parte riscuotendo un notevole successo. Le sue impressioni sul’evento di Bruxelles sono molto positive: “...anche se il target degli espositori aveva un taglio rivolto soprattutto alla parte di networking. I pro- getti italiani presenti erano, oltre al nostro, quelli delle regioni Piemonte, Toscana e Veneto. Per l’area servizi e sanità eravamo i soli ad avere lo stand e quindi parecchie persone hanno voluto vedere la presentazione del progetto tramite il filmato che abbiamo prodotto ed hanno chiesto informazioni rispetto a quanto abbiamo realizzato…..quest’ultima parola ha effettivamento attratto la loro attenzione….non è un progetto ma una realizzazione. Anche numerosi visitatori italiani si sono avvicinati allo stand ed hanno chiesto informazioni e dettagli…. nello specifico rappresentati del ministero e dirigenti di altre regioni.” Il filmato, cui accenna Stefano, interpretato da colleghi, è stato realizzato presso le nostre strutture, ed ha evidenziato tutte la fasi del processo automatizzate dal progetto, da quando il paziente si reca dal proprio medico, al colloquio finale, sempre dal proprio medico, passando dal CUP e dall’ambulatorio prelievi, il tutto intercalato da immagini eseguite presso il laboratorio di analisi. Ai visitatori sono state distribuite cartelline contenenti una presentazione del progetto, il DVD con il video (realizzato in italiano, francese e inglese) ed un poster. Il progetto ha avuto successo non solo a livello internazionale. A livello nazionale è stato presentato da Stefano Giglio a Empoli in occasione del “IX Congresso Internazionale Cure Primarie Integrazione & Rete”. Anche in questo caso il riscontro è stato positivo, anche perché è risultato il progetto più completo in Italia, sia in termini di partecipazione (100% dei PLS e 90% dei MMG) 6 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA a cura di Tiziano Trevisan (addetto stampa - SC Comunicazione) 1° marzo Operativo il centro di flebologia avanzata Dal 1° marzo è operativo il Centro di flebologia avanzata della Valle d’Aosta. L’iniziativa nasce dalla volontà della SC Chirurgia Vascolare guidata dal dottor Antonio Antico e si occupa del trattamento avanzato delle flebopatie e delle complicanze. Dal 2 al 6 aprile Le Alpi valdostane polo formativo per medici di elisoccorso Si è svolta sulle nevi di Gressoney la fase invernale del “Corso sperimentale di elisoccorso in ambiente alpino per operatori sanitari” promosso dall’Usl in collaborazione con la Regione Autonoma Valle d’Aosta. Personale sanitario proveniente dalle realtà di elisoccorso dell’arco alpino si è impegnato nel programma messo a punto dai responsabili del progetto (Enrico Visetti per la parte medico scientifica, Giulio Signò per la parte tecnico alpinistica). La seconda fase del progetto è prevista nel mese di settembre. 16 e 17 aprile Convegno “La gestione del rischio clinico – uno strumento fondamentale per la sanità valdostana”. Il convegno, prima fase di un progetto mirato, è stato organizzato con lo scopo di fornire una introduzione generale alle tematiche del rischio, con una visione d’insieme utile a tutti i Direttori di Dipartimento, Direttori di SC, Coordinatori e RQ/Gestori del rischio, in merito alle tematiche del ri- 2 marzo Presentazione della convenzione tra Usl e Irv Gli elementi di novità riguardanti le prestazioni di diagnostica radiologica erogate dall’Usl VdA sono state illustrate alla stampa dalla dottoressa Riccardi, dal dottor Ponzetti, dal dottor Meloni e da Franco Colombo, amministratore dell’Istituto Radiologico Valdostano. Le novità sono comprese nella convenzione stipulata tra Usl e Irv. 31 marzo Convegno “L’Uomo, il migrante, i suoi bisogni di salute” Nel quadro delle iniziative legate ai programmi della rete HPH valdostana, si è svolto in biblioteca regionale un convegno internazionale sul tema delle migrazioni e dei problemi di salute delle persone migranti. Una buona occasione per ripercorrere sette anni di attività svolta dall’Usl nel campo della promozione della salute degli immigrati. 24 maggio Matti per il calcio Dopo una combattuta serie di match finalmente è stata consegnata la coppa del vincitore alla squadra che ha riportato il successo nella finale del torneo “Matti per il calcio”. Per la Valle d’Aosta hanno partecipato i giocatori della psichiatria dell’Usl (utenti e personale), che hanno portato a casa il cucchiaio di legno, ovvero il premio per la formazione che non ha vinto neanche una partita. “L’anno prossimo – hanno fatto sapere il ct e i giocatori – saremo più forti e più agguerriti e daremo del filo da torcere ai nostri avversari”. 12 maggio Convegno sull’endocrinologia oncologica 9 e 10 marzo, Porossan 1° corso virtuale di radiologia interventistica L’Hotel Milleluci di Porossan ha ospitato la prima edizione del corso virtuale di radiologia interventistica. Guidati dal dottor Teodoro Meloni, direttore del Dipartimento di diagnostica per immagini e radiologia interventistica, gli allievi hanno potuto assistere alle simulazioni realizzate con l’ausilio di un simulatore virtuale, che ha riprodotto nei minimi particolari le tecniche e le procedure che si eseguono sul paziente. La settimana della prevenzione alcologica è stata l’occasione per presentare il bilancio dell’attività del servizio di alcologia del Ser.T. Erano presenti all’incontro con i giornalisti i rappresentanti delle associazioni e dei gruppi di auto mutuo aiuto che collaborano con l’Usl. schio clinico. Il salone delle manifestazioni di Palazzo regionale era stracolmo, come si può vedere dalle immagini. Il convegno ha ottenuto un risultato ottimale non solo per la presenza di relatori altamente qualificati, ma anche per l’efficacia dimostrata dall’Ufficio Formazione (composto da Sonia Fiacchi – responsabile – e da Vanessa Barreca, Laura Bernardi, Nelly Ferrod, Maria Berdelli e Giancristoforo Casu) nel curare tutta la parte organizzativa (vedi foto). 20 aprile Conferenza sul tema: “Prevenzione cura dei tumori al seno: cosa c’è di nuovo?” Salone di Palazzo regionale gremito in occasione della conferenza organizzata dalla nostra Azienda, correlata alla iniziativa di VIOLA “Mille petali per una VIOLA”. Tra i temi trattati ricordiamo il programma di screening dei tumori femminili in Valle d’Aosta, le novità nella terapia chirurgica e oncologica, le nuove tecniche di radioterapia. 24 aprile Presentato agli organi di stampa il nuovo sito internet aziendale Nel corso di una conferenza stampa è stato presentato il nuovo sito internet dell’Azienda USL, completamente rivisto nella veste grafica e nell’architettura. Il sito ha superato, primo in Valle d’Aosta (e quarta ASL in italia), le verifiche tecniche in materia di accessibilità (Legge Stanca) e ha ottenuto il consenso all’utilizzo del logo ufficiale. Sarà quindi fruibile anche dagli ipovedenti. 8 maggio Conferenza stampa sulla prevenzione alcologica L’Unità di diabetologia ed endocrinologia ha organizzato un convegno sull’endocrinologia oncologica che si è svolto presso la biblioteca regionale. Tra i temi trattati, l’approfondimento delle conoscenze fisiopatologiche delle neoplasie endocrine. 18 e 19 maggio, La Salle La prevenzione della violenza contro le donne Un convegno importante su un tema di scottante attualità. La fitta batteria di relatori ha saputo affrontare con eccezionale competenza gli argomenti trattati nel corso di due giornate di lavoro intense e utili. L’iniziativa, che rientra nelle progettualità della rete HPH, è stata progettata e realizzata in collaborazione con i sanitari dell’Ospedale S. Anna di Torino. TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 19 maggio Giornata Mondiale contro l’Ipertensione L’USL ha aderito all’iniziativa aprendo anche di sabato (dalle 9 alle 13) il Centro Ipertensione situato in via Chaligne. La Dott.ssa Sabina Modesti, responsabile della struttura, e i suoi collaboratori sono stati a disposizione degli utenti per fornire informazioni sull’attività del Centro, distribuire materiale informativo e misurare gratuitamente la pressione arteriosa. 10 giugno Consacrata la cappella della RSA di Antey Alla presenza del Vescovo della Diocesi di Aosta, Mons. Giuseppe Anfossi, dell’Assessore alla Sanità, Antonio Fosson, del Direttore Generale, Carla Stefania Riccardi, del Sindaco di Antey, del Direttore del Distretto 3, Leonardo Iannizzi e di numerosi presenti, si è svolta la cerimonia di consacrazione della nuova cappella sorta all’interno della RSA DI Antey. 24 maggio Effetto Nascita. Incontro sul tema “Famiglie tra giovani e mass media” Nell’ambito degli incontri con la popolazione legati a “Effetto nascita – genitori si diventa”, è stato trattato il tema “Famiglie tra giovani e mass media – mediazione familiare nel rapporto minori e media”. Alla serata, condotta dalla ricercatrice dell’Università della Valle d’Aosta, Maria Giovanna Onorati, hanno preso parte tre ospiti di eccellenza: Francesco Denti (producer della rete satellitare FOX ITALIA), Daniele Gaglianone (regista cinematografico) e Cristian Paraskevas (autore del programma televisivo “Le Iene”). 26 maggio STOP al dolore inutile Giornata nazionale del sollievo Stop al dolore inutile. Con questo slogan il Comitato Ospedale Senza Dolore (COSD) ha organizzato nella salone delle conferenze di Palazzo regionale un convegno sul trattamento del dolore intra ed extra ospedaliero. L’iniziativa rientra nel progetto “Verso un Ospedale senza Dolore” di cui alla rete HPH – Health Promoting Hospitals 30 giugno Presentato il servizio di medicina dello sport Il dottor Maurizio Ferrini e il dottor Igor Rubbo hanno illustrato ai giornalisti l’avvio del servizio di medicina dello sport. L’ambulatorio, che si trova in via Guido Rey, è aperto tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì a partire dal 7 giugno. 30 maggio Il Progetto PrATO nel distretto 3 Il dottor Bottacchi e il dottor Iannizzi hanno presentato l’avvio del progetto PrATO nel distretto 3. Lo screening per la prevenzione delle malattie cerebrovascolari avrà inizio nel mese di giugno e interesserà circa duemila persone. 19 giugno Tavola rotonda sul tema “Giovani e alcol oltre la prevenzione” Nell’ambito del progetto “PREMIA Grand Combin” si è tenuta, nell’auditorium di Variney, una tavola rotonda che ha visto la presenza di numerosi e qualificati ospiti: il Vescovo della Diocesi di Aosta, Mons. Giuseppe Anfossi, il Questore di Aosta, Salvatore Aprile, il Vice Comandante dei Carabinieri, Fernando Sollazzo, l’Assessore alla Sanità, Antonio Fosson, il Presidente della Comunità Montana Grand Combin, Corrado Jordan, il Vice Presidente LIBERA e Gruppo Abele, Guido Tallone, il Direttore sanitario USL, Clemente Ponzetti, il Direttore del Ser.T., Lindo Ferrari. La tavola rotonda è stata moderata da Piercarlo Lunardi, giornalista, capo ufficio stampa della Presidenza del Consiglio regionale. L’incontro è stato realizzato quale momento di riflessione, di scambio di esperienze e di proposte tra persone che, per diverse ragioni e da diverse angolature, hanno a che fare con i giovani, le famiglie e, più in generale, con il problema dell’uso/abuso di alcol. 7 8 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 31 maggio – auditorium di Variney “Chi non fuma… vince!” 3a edizione nche quest’anno la nostra Azienda ha organizzato il concorso scolastico “Chi non fuma…vince!” (progetto rientrante nella rete HPH) con l’obiettivo di fare riflettere gli studenti sui danni causati dal fumo di sigaretta e di invitarli ad elaborare messaggi di salute attraverso la produzione artistica (disegni, poster, spot video). Nell’anno scolastico 2006-2007 sono stati coinvolti nel progetto di educazione alla salute gli oltre140 alunni della scuola media inferiore di Variney. L’iniziativa era collegata al più ampio programma di promozione della salute “PREMIA Grand Combin”, promossa da Azienda USL, Assessorato alla Sanità e CM Grand Combin. Nel corso della manifestazione sono intervenuti numerosi esperti (pneumologo, medico dello sport, dietista, psicologo) e gli attori di Replicante Teatro di Aosta. Ai vincitori di ogni categoria (grafica e video) sono stati consegnati numerosi premi. Il video vincitore, realizzato dagli alunni della classe II C, è stato trasmesso da RAI 3 (TG regionale) la sera del 31 maggio. Nella stessa giornata si celebrava la Giornata Mondiale senza Tabacco. A tutti gli studenti è stato regalato un cappellino con lo slogan della manifestazione. A TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 3 GIUGNO - GRAND PLACE DI POLLEIN “Chi si ferma è perduto! – 5a edizione” e Giornata Nazionale dello Sport ncora una volta oltre mille persone si sono riversate nell’area verde della Grand Place di Pollein per partecipare a quello che, da cinque anni, è diventato un appuntamento fisso: “Chi si ferma è perduto!”, manifestazione nata con l’intento di promuovere l’attività fisica e i corretti stili di vita. Grazie alla collaborazione con il CONI, erano presenti numerose associazioni sportive operanti in Valle d’Aosta. Gli istruttori e gli allenatori hanno avuto modo di coinvolgere i presenti, di tutte le fasce di età, in dimostrazioni e lezioni gratuite. Quest’anno la SC Comunicazione ha allestito un apposito stand contenente materiale informativo. A tutti i partecipanti l’USL ha regalato un cappellino con il logo della manifestazione. Molto “gettonato” anche il punto ristoro, con distribuzione gratuita di cibi e bevande. A 9 10 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA HPH E DINTORNI di Giorgio Galli (coordinatore regionale rete HPH) Il poster presentato a Vienna l trimestre appena concluso è stato veramente ricco di iniziative per la rete regionale HPH. L’Azienda ha promosso e realizzato numerose conferenze ed eventi finalizzati a presentare i progetti in atto. Inoltre una delegazione aziendale ha preso parte attivamente alla conferenza internazionale HPH di Vienna. Di seguito una sintesi degli avvenimenti I CONFERENZE, CONVEGNI E ALTRE INIZIATIVE Sotto l’egida della rete Helth Promoting Hospitals abbiamo promosso una serie di eventi pubblici, già in parte illustrati nella rubrica “Diario di bordo”: 31 marzo – convegno sul tema “L’Uomo, il Migrante, i suoi bisogni di Salute” (progetto Migrant Friendly Hospitals). Tra i relatori, ospiti esterni, ri- cordiamo Marco Mazzetti (psichiatra, membro della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni e componente della Commissione ministeriale “Salute e Immigrazione”), Antonio Chiarenza (coordinatore della WHO/HPH Task Force on Migrant Friendly and Culturally Competent Healthcare), Nils Undritz (coordinatore della rete HPH svizzera). 18 e 19 maggio – convegno sul tema “La prevenzione della violenza contro le donne”. Promosso dalla nostra azienda e realizzato in collaborazione con la ASO OIRM Sant’Anna di Torino, il convegno ha visto la presenza di numerosi esperti. Il tema è stato affrontato da diverse angolature: ricerca e modelli organizzativi (compreso il resoconto delle esperienze del Centro Soccorso Violenza Sessuale di Torino), aspetti giuridici e medico-legali del fenomeno, impatto psico-sociale e, in ultimo, le esperienze della Valle d’Aosta. Il convegno è stato organizzato da Anna Castiglion, referente aziendale del progetto HPH e responsabile Ufficio Progetti Innovativi della SC Comunicazione. 26 maggio – conferenza sul tema “STOP al dolore inutile – Il progetto Verso un ospedale senza dolore dell’Azienda USL Valle d’Aosta: attualità e prospettive”, in occasione della Giornata nazionale del Sollievo. L’iniziativa, promossa dal Dr. Lorenzo Pasquariello (Direttore SSD Terapia del dolore intra ed extra ospedaliera, componente del COSD e referente aziendale del progetto HPH) e dal Dr. Roberto Sacco (Direttore sanitario di presidio e Presidente del COSD), è stata l’occasione per illustrare il lavoro svolto in ospedale in tema di terapia del dolore. Le relazioni riguardavano otto diversi ambiti di lavoro: il dolore da procedura, in Pronto Soccorso, quello post operatorio, nel paziente oncologico, nel bambino, nel paziente non oncologico, quello da parto e, infine, il dolore in ambito extraospedaliero. Con l’occasione è stato presentato il dépliant informativo “Gli oppiacei: conoscerli per non temerli”. 31 maggio – premiazione dei vincitori del concorso scolastico “Chi non fuma…vince!”, giunto alla sua 3a edizione (progetto HPH Smoke Free Project) (vedere rubrica “Diario di bordo”) 3 giugno – “Chi si ferma è perduto! / Giornata nazionale dello Sport” (progetto HPH Salute, Sport e Stili di Vita) (vedere rubrica “Diario di bordo”) 15TH INTERNATIONAL CONFERENCE ON HPH, VIENNA, AUSTRIA, APRIL 11-13, 2007 XI CONFERENZA NAZIONALE RETE HPH – CITTÀ DEL MARE-TERRASINI (PA), 4-6 OTTOBRE 2007 Sarà la Regione Sicilia ad ospitare la conferenza nazionale HPH 2007. Questo il tema: “La risposta alle nuove emergenze sanitarie: il ruolo della rete HPH”. Tutti i componenti il coordinamento regionale sono già stati informati al riguardo. Tutte le informazioni relative alla conferenza sono sul sito www.arteventsici- MI CHIAMO ANDREA (come mamma e papà) IO NON CASCO… SENZA IL CASCO! Atto unico per bambine e bambini… e genitori appena nati di Giorgio Galli (SC Comunicazione) i chiamo Andrea (come mamma e papà)” è il titolo dello spettacolo che la compagnia teatrale BURATTINGEGNO di Bologna ha presentato sabato 31 marzo al Teatro Giacosa di Aosta nell’ambito della rassegna “ENFANTHEATRE”. Sala completamente gremita per assistere alla divertente performance di Stefano Antonini e Elisa Fontana, i due attori della compagnia bolognese. La pièce, per bambini (di età compresa tra i 5 e i 10 anni) e genitori, ha offerto spunti di riflessione per chi vuole affrontare e conoscere il ruolo della famiglia esplorando i suoi molteplici punti di vista. L’iniziativa rientrava nell’ambito del progetto EFFETTO NASCITA, dedicato al percorso gravidanza-parto-puerperio-funzioni genitoriali. Ricordo che Effetto Nascita è un progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo e promosso dalla nostra Azienda in collaborazione con la ASO S. Anna di Torino e l’Università della Valle d’Aosta. Gli attori della compagnia Burattingegno, il giorno prima della presentazione della pièce al Giacosa, sono stati ospiti del nido aziendale “Le Marachelle”, dove hanno intrattenuto i piccoli ospiti e i loro genitori. Le fotografie si riferiscono a questo momento. “M Il tema della conferenza internazionale era “Contributions of HPH to the Improvement of Quality of Care, Quality of Life and Quality of Health Systems”. Il sottoscritto, quale coordinatore della rete regionale, ha preso parte ai lavori dell’Assemblea Generale dei coordinatori nazionali / regionali. Tre gli elementi di maggior rilievo scaturiti al termine dei lavori: l’approvazione della prima Costituzione della rete HPH, l’ingresso “ufficiale” dei servizi territoriali nella rete e la necessità che ogni rete nazionale / regionale abbia almeno tre strutture in rete fra loro (ospedaliere e/o territoriali) Ciò implicherà una revisione organizzativa anche nella nostra rete regionale che, finora, aderiva con la sola struttura ospedaliera. Pur mantenendo lo stesso acronimo HPH, la nuova denominazione ufficiale della rete è Health Promoting Hospitals and Health Services. Inoltre la nostra regione ha partecipato ai lavori della conferenza con un poster sui programmi aziendali di Wellness, molto apprezzato dalla giuria. Il poster è stato illustrato dallo scrivente e dal Direttore generale. Fissate anche le sedi delle prossime conferenze internazionali: nel 2008 a Berlino (Germania) e nel 2009 a Creta (Grecia). Un progetto di sensibilizzazione all’utilizzo del casco nelle discipline sportive che non ne prevedono l’obbligo di Tiziano Trevisan (Addetto Stampa SC Comunicazione e referente aziendale del progetto HPH) rende il via nel corso dell’estate 2007 il progetto “Io non casco… senza il casco!”, iniziativa dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta nel quadro dei progetti della rete HPH valdostana. “Io non casco… senza il casco!” affronta nei primi mesi dell’estate le ultime fasi di programmazione e vedrà l’attivazione nel periodo tra luglio ed ottobre. Il progetto si propone di veicolare una serie di interventi e di campagne di comunicazione rivolte ai bambini, ai giovani ed agli adulti, con la finalità di sensibilizzare gli sportivi all’utilizzo del casco protettivo nelle discipline che non ne prevedono l’obbligo, ma per le quali risulta fortemente consigliato per motivi di sicurezza e di prevenzione dei traumi cranici. Un gruppo di lavoro coordinato dalla struttura di Comunicazione ha elaborato un piano d’azione che prevede la realizzazione di un opuscolo informativo (in via di ultimazione) che riporta le motivazioni del progetto e l’importanza dell’utilizzo del casco protettivo, ed ha individuato un primo target di riferimento, tramite il coinvolgimento delle associazioni sportive legate alla pratica del ciclismo su strada e dei maestri di mountain bike. Una serie di incontri con i responsabili delle varie associazioni ciclistiche, con gli allenatori e con i ciclisti precederanno una rilevazione che sarà effettuata “sul campo”: saranno posti lungo gli itinerari di maggiore percorrenza alcuni stand, con l’ausilio del “camper della salute”, l’unità mobile a disposizione dell’Usl per le campagne di comunicazione. Gli stand, preceduti da una segnaletica molto visibile in “stile Giro d’Italia”, forniranno ai ciclisti un breve ristoro. Agli sportivi che si fermeranno sarà chiesto di rispondere a poche brevi domande sull’utilizzo (o il non-utilizzo) del casco e sarà consegnato loro un piccolo omaggio. Le risposte rilasciate, la rilevazione del numero di ciclisti che non si fermeranno e di quelli che effettivamente indosseranno il casco forniranno dati preziosi per uno studio che sarà elaborato ed illustrato nel corso di un convegno sul trauma cranico che si svolgerà nel mese di novembre. Il progetto “Io non casco… senza il casco!” viene realizzato nel quadro delle iniziative della Rete HPH valdostana, ovvero la rete Health Promoting Hospitals (ospedali per la promozione della salute) promossa dall’OMS. P TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA PROBLEMI ALCOLCORRELATI E SERVIZI IN VALLE D’AOSTA di Lindo Ferrari (Direttore SC Ser.T) l Servizio di Alcologia del Ser.T., insieme alle associazioni di auto mutuo aiuto (AA, Al-Anon, CAT, Rivivere), ha promosso una conferenza stampa, al termine del mese della prevenzione alcologica (aprile), per sottolineare i rischi connessi all’abuso di alcol e per informare ulteriormente la popolazione sulle risorse dedicate al trattamento delle problematiche alcol correlate. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che: • ingerire bevande alcoliche è sempre un rischio: a minor quantità corrisponde minor rischio. • le bevande alcoliche non sono necessarie in una qualunque dieta. • è indispensabile proteggere maggiormente la salute, attraverso la promozione di stili di vita più salubri e l’eliminazione di fattori di rischio tra i quali il consumo di alcool soprattutto in alcune categorie di persone I ALCOL: MENO È MEGLIO In Europa le dimensioni del fenomeno sono evidenziate da 115.000 persone, soprattutto giovani, che muoiono ogni anno per cause alcol correlate e dai costi sanitari e sociali che si stimano intorno ai 125 miliardi di € (pari all’1,3% del PIL europeo). In Italia si stima dalla rilevazione Istat del 2000, 1 milione di alcolisti e 3 milioni di individui soggetti a rischio (quelli che bevono più di 40 g. se uomini e 20 g. se donne), i decessi riconducibili all’alcol sono stimati intorno ai 25.000- 40.000 all’anno. In Valle d’Aosta il 20% della popolazione beve in modo problematico, il 4%-6% di tutti i decessi registrati nella regione sono dovuti a problematiche alcol correlate, mentre il 2,7% di tutti i ricoveri nell’ospedale di Aosta, cioè circa 500 ricoveri all’anno sono correlati ad una diagnosi di abuso alcolico. Inoltre le ultime ricerche evidenziano che l’età in cui si comincia ad assumere alcol si sta notevolmente abbassando. A partire dall’analisi di questi dati allarmanti e sulla base dei principi dell’OMS risulta quindi indispensabile attivare delle azioni concertate per informare e sensibilizzare la popolazione e target specifici, per promuovere salubri stili di vita e per implementare l’efficacia dei servizi di prevenzione, diagnosi e cura e delle associazioni di auto mutuo aiuto. La Regione e l’Azienda USL Valle d’Aosta negli ultimi anni hanno promosso la riorganizzazione dei servizi per le dipendenze patologiche (Ser.T., Comunità Terapeutiche e Associazioni di Auto mutuo aiuto). La collaborazione tra servizio pubblico e associazioni del volontariato sociale è andata ad intensificarsi sino alla costruzione di eventi comuni e di progetti. Attualmente è in corso un’iniziativa di sensibilizzazione sulle tematiche alcolcorrelate dei medici di assistenza primaria e dei pediatri. Si prevede per il prossimo futuro di estendere tale intervento informativo anche al personale dei reparti ospedalieri e del territorio. Inoltre si ha in progetto di ampliare gli spazi di ascolto e sostegno alle famiglie degli utenti con problemi di alcolismo, e di effettuare diversi interventi di prevenzione al consumo di alcolici sia nei confronti di target specifici (giovani, donne in gravidanza, alcune categorie di lavoratori, neopatentati) che in contesti specifici (luoghi di divertimento, scuole guida, ecc.). L’avvio a partire dall’inizio del 2006 di incontri periodici tra il Servizio di Alcologia e i gruppi di auto mutuo aiuto ha portato alla intensificazione di una rete di sostegno terapeutico sia per gli alcolisti che per le loro famiglie. Attualmente chi è portatore di un disagio correlato all’abuso alcolico, alcolista o familiare, può rivolgersi ai seguenti servizi avendo la garanzia di poter così accedere a degli interventi differenziati e complementari sia di tipo informativo che terapeutico: Il Servizio di Alcologia del Ser.T. si occupa di diagnosi, cura e riabilitazione dei soggetti e delle famiglie con problemi alcolcorrelati. Il Servizio prende in carico circa 250 pazienti l’anno. La cura nella maggioranza dei casi prevede una prima fase di inserimento in un programma di Day Hospital di disintossicazione e motivazione al cambiamento, il trattamento prosegue attraverso un progetto personalizzato di cura che implica delle azioni di sostegno in tutte le aree problematiche della vita del paziente (sanitarie, sociali, psicologiche, educative) con una specifica attenzione e sostegno ai familiari. Inoltre strumento essenziale alla cura risultano essere le comunità terapeutiche, in particolare il Bourgeon de vie e la Svolta presenti sul territorio valdostano, nonché con gli altri presidi socio-sanitari ospedalieri e territoriali. • Si prevede di potenziare il programma di Day Hopsital alcologico al fine di implementare gli interventi offerti per la cura e la riabilitazione degli alcolisti ed evitare i ricoveri in strutture fuori Regione. • Il Servizio di Alcologia è presente in via Guido Rey 1, presso la sede USL, e in alcune sedi distrettuali (Morgex, Villenueve, Chatillon, Donnas e Vérres). Tel. 0165.544650 Sito web www.ausl.vda.it 11 ANNO 2006 ALCOLDIPENDENTI ALCUNI DATI del Ser.T Totale soggetti contattati : 344 suddivisi in Presi in carico con programmi di trattamento 266 (77,3 %) di cui 203 maschi (76,3 %) 63 femmine (23,7 %) 196 (73,7%) pazienti già in carico 70 (26,3%) pazienti nuovi Interventi occasionali: 37 (10,8 %) Consulenze in ospedale (e non presi in carico): 29 (8,5%) Segnalazioni da altri Servizi USL (e non presi in carico): 9 (2,6%) Interventi in carcere (e non presi in carico): 3 (0,8 %) CARATTERISTICHE SOCIO-ANAGRAFICHE alcoldipendenti anno 2006 CONDIZIONE LAVORATIVA Alcolisti Anonimi è un’associazione di uomini e donne che mettono in comune la loro esperienza, forza e speranza al fine di risolvere il loro problema comune e di aiutare gli altri a recuperarsi dall’alcolismo. L’unico requisito per divenirne membri è il desiderio di smettere di bere. Non vi sono quote o tasse per essere membri di A.A.; è autonoma mediante i propri contributi. A.A. non è affiliata ad alcuna setta, confessione, idea politica, organizzazione o istituzione; non intende impegnarsi in alcuna controversia, né sostenere od opporsi ad alcuna causa; in particolare A.A. non assume posizioni proibizioniste né antiproibizioniste nei confronti dell’alcol. Lo scopo primario è rimanere sobri e aiutare altri alcolisti a raggiungere la sobrietà. Come si contattano gli A.A. per informazioni o per frequentare un gruppo? In Valle d’Aosta sono presenti 6 gruppi nelle seguenti località: Aosta, Arnad, Morgex e St Vincent Area Valle d’Aosta 339.6380252 www.alcolisti-anonimi.it I Gruppi Familiari Al-Anon sono una associazione di familiari ed amici di alcolisti, parte integrante di Al-Anon è Alateen per familiari adolescenti. L’alcolismo è una malattia che coinvolge tutta la famiglia. Al-Anon ha un solo scopo aiutare le famiglie degli alcolisti offendo accoglienza e conforto a coloro che soffrono a causa dell’alcolismo di un’altra persona. Si riuniscono per condividere esperienza, forza e speranza. Nuovi V.% Utenti occupato 34 48,57% disoccupato 14 20,00% sottoccupato 7 10,00% pensionato 8 11,43% invalido 5 7,14% studente 0 0,00% condizione non prof. 2 2,86% totale 70 100,00% Utenti già conosciuti 70 38 21 39 18 0 V.% Totale V.% 35,71% 19,39% 10,71% 19,90% 9,18% 0,00% 104 52 28 47 23 0 39,10% 19,55% 10,53% 17,67% 8,65% 0,00% 10 196 5,10% 100,00% 12 266 4,51% 100,00% V.% Totale V.% 30,61% 4,59% 30,10% 17,35% 7,65% 9,69% 100,00% 83 11 94 42 17 19 266 31,20% 4,14% 35,34% 15,79% 6,39% 7,14% 100,00% STATO CIVILE Nuovi Utenti celibe nubile convivente coniugato separato divorziato vedovo totale 23 2 35 8 2 0 70 V.% Utenti già conosciuti 32,86% 2,86% 50,00% 11,43% 2,86% 0,00% 100,00% 60 9 59 34 15 19 196 Come si contatta Al-Anon per informazioni o per frequentare un gruppo? In Valle d’Aosta sono presenti 9 gruppi nelle seguenti località: Aosta, Arnad, Morgex, St. Vincent Centro di Ascolto: 02 - 504779 Area Valle d’Aosta: 349-7855037 www.al-anon.it Il CAT (Club degli Alcolisti in Trattamento) è una comunità di famiglie con problemi legati all’uso di bevande alcoliche. È presente anche un servitore-insegnante. Il Club si riunisce una volta alla settimana per un’ora e mezzo. Il suo scopo è quello di favorire il cambiamento dei comportamenti dei membri dell’intera famiglia, a partire dall’astinenza dall’alcol, per uscire dalla sofferenza dovuta all’alcol e affrontare una nuova vita. I Club, oltre all’attività interna, collaborano con i Soggetti pubblici e privati per l’informazione alla popolazione sui danni causati dall’alcol e per la prevenzione dei problemi alcolcorrelati. Come si contatta l’ARCAT per informazioni o per frequentare un Club? In Valle d’Aosta i Club sono presenti nelle seguenti località: Aosta, Gignod, La Thuile, Morgex, Aymavilles, Saint Vincent, Hône cell. 333.1490074 e-mail: [email protected] www.aicat.net L’Associazione Ri-Vivere nasce nell’ottobre 2002 dalla volontà ed il lavoro di un gruppo eterogeneo di persone. Il desiderio comune è quello di condividere, utilizzare e organizzare parte delle esperienze personali e del tempo libero a favore di chi soffre a causa dell’alcol. Le principali finalità dell’associazione sono il perseguimento della solidarietà e del mutuo aiuto, la promozione e la diffusione di una cultura del non giudizio nei confronti delle persone con problemi di alcol, e la promozione di una cultura della moderazione diffondendo la consapevolezza dei rischi e dei danni legati all’abuso di sostanze alcoliche. Come si contatta RI-Vivere per informazioni o per frequentare il gruppo? In Valle d’Aosta il gruppo è presente ad Aosta in via Martinet 14, tel. 0165.31826 di Lalla Paolone (UB OSRU - Relazioni sindacali) Ultimi Accordi e regolamenti di interesse sindacale, recepiti con deliberazione del Direttore Generale, consultabili sulla Intranet Aziendale – Andromeda – nella sezione “Info Sindacale” ACCORDI DECENTRATI COMPARTO: Disposizioni per l’attivazione di prestazioni aggiuntive, nella forma di Libera Professione nell’interesse dell’Azienda, da parte del personale del comparto del SSR dipendente dell’Azienda USL, ai sensi della DGR n. 4259/2006. Deliberazione n. 893 del 27/04/2007. DISPOSIZIONI GENERALI COMPARTO — DIRIGENZA MEDICA E VETERINARIA — DIRIGENZA S.P.T.A. Approvazione del piano annuale delle attività per le quali sono richieste prestazioni aggiuntive rese dal personale del SSR per l’anno 2007, ai sensi della deliberazione della Giunta Regionale n. 4259, in data 29/12/2006. Deliberazione n. 894 del 27/04/2007. 12 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA IPERTENSIONE E GRAVIDANZA IN VALLE D’AOSTA a cura della SC Affari Generali e Legali di Maria Sabina Modesti (Responsabile Centro Ipertensione) Accesso agli atti e semplificazione amministrativa L’Azienda USL aderisce ai principi di trasparenza dell’azione amministrativa di Daniela Tarello (Direttore SC Affari Generali e Legali) lla fine dell’anno 2005 l’Azienda USL Valle d’Aosta aveva adottato il nuovo regolamento applicativo della L. 07/07/10090, n. 241, recante norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso agli atti. In realtà, fin dal 1998, l’Azienda aveva indicato, in un documento unitario, l’insieme dei procedimenti di competenza dei vari uffici e servizi, i responsabili, i tempi di conclusione e le modalità per partecipare ai procedimenti stessi e per accedere agli atti. Nel 2005, tuttavia, si è reso necessario procedere ad una prima rivisitazione del regolamento a seguito di due avvenimenti distinti: a livello locale, l’entrata in vigore dell’atto costitutivo aziendale, che ha ridisegnato l’organigramma dell’Ente con conseguente individuazione di nuove e diverse strutture, tali da rendere più articolata l’organizzazione aziendale; a livello statale, l’emanazione della legge 11 febbraio 2005, n. 15, che ha imposto la necessità, per tutti gli enti pubblici, di aderire immediatamente ai nuovi principi introdotti dalla norma in tema di accesso in quanto rientrante, quest’ultimo, nell’ambito delle rilevanti finalità di pubblico interesse e di garanzia dei diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il A territorio nazionale ai sensi dell’art. 117, lett. m) della Costituzione. Conseguentemente, con deliberazione n. 2476 del 28/11/2005, l’Azienda ha ridisciplinato la materia concernente le modalità di accesso, i casi di differimento e di esclusione, il raccordo delle norme in materia di accesso con quelle in materia di privacy; L’evoluzione normativa ha, tuttavia, indotto l’Azienda a rimettere mano al proprio regolamento, per adeguarlo sia alle prescrizioni di cui al D.P.R. n. 184 del 12/04/2006, che ha emanato indirizzi vincolanti per le pubbliche amministrazioni in materia di accesso, sia alle previsioni di cui al D.LGS. 12/04/2006, n. 163 (il cosiddetto Codice dei contratti pubblici) che ha individuato, in relazione ai procedimenti di gara, le categorie di atti che devono essere sottratti all’accesso o per i quali l’accesso deve essere differito. Il risultato è stato l’adozione di un nuovo regolamento che, in sostanza, prende in considerazione tre ambiti, in apparenza distinti, ma aventi in comune l’adesione all’invito del legislatore di rendere più trasparente l’azione amministrativa, consentendo ai cittadini le più ampie possibilità di partecipazione alle attività della pubblica amministrazione: la sezione dedicata ai procedimenti amministrativi, la sezione dedicata all’accesso agli atti, la sezione dedicata alle autocertificazioni. Il regolamento è stato pubblicato sia su Andromeda (Area Tecnico-Amministrativa; Affari Generali; Legge 241/90) sia, limitatamente alla parte riguardante l’accesso agli atti (comprensiva di modulistica), sul sito internet aziendale, nella sezione dedicata all’URP – Accesso agli atti amministrativi). Il regolamento è stato inoltre inviato alla Commissione nazionale per l’accesso ai documenti amministrativi, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che dovrà valutarne la coerenza rispetto agli obiettivi posti dal legislatore. l 16 giugno si è svolto presso il Seminario Maggiore in Aosta l’incontro di aggiornamento “Ipertensione e Gravidanza in Valle d’Aosta” organizzato dal Centro Ipertensione – SC Medicina Generale e la SC Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale in collaborazione con i medici di famiglia operanti sul territorio valdostano. La collaborazione fra il Centro Ipertensione e gli Ostetrici-Ginecologi per gestire la gravida riscontrata ipertesa è nata nel 2000. Da subito c’è stato il coinvolgimento attivo dei medici di famiglia . Dopo un confronto ripetuto con specialisti di altre regioni, con l’Università di Torino e di Genova, con la Società italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA) e con le Linee Guida Americane e Europee, si è definito un percorso locale di collaborazione fra le diverse figure sanitarie interessate. Questo nostro procedere ha ottenuto il riconoscimento della SIIA e, in quanto progetto esportabile coinvolgente diverse risorse umane per la gestione di un problema di salute di grande impatto, nel 2006 è stato riconosciuto dalla Rete Ospedali per la promozione della salute (HPH). Tale incontro ha avuto come obiettivi fondamentale il confronto per fare il punto della situazione, per ridefinire il ruolo delle figure interessate, per conoscere il ruolo dell’anestesista, per verificare le criticità, per individuare degli indicatori, per raccogliere nuovi input. I medici di famiglia presenti hanno sollecitato la produzione di dati sulla casistica locale e hanno ribadito il loro impegno, con gli ostetrici operanti sul territorio, nel gestire attivamente il programma di prevenzione in merito. In ultimo è emersa una proposta di collaborazione con la psicologa clinica per una indagine conoscitiva sul vissuto della donna gravida ipertesa al fine di valutare e quindi calibrare l’impatto della medicalizzazione in questa delicata situazione. I ... DOPO nche quest’anno il torneo di bowling ha riscosso parecchio successo. Le novità rispetto allo scorso anno hanno riguardato il post…torneo. Tutti i vincitori per “guadagnarsi” il già meritato premio hanno dovuto cimentarsi in prove speciali: è stato loro richiesto di esibirsi in qualche performance: la squadra del Pronto Soccorso si è scatenata in una movimentata tarantella. Da seri giocatori si sono trasformati in provetti ballerini e non solo….giudicate voi dalle foto…. Si è aggiudicato il primo premio la squadra del Pronto Soccorso composta da: Stefano Podio, Gianluca Lamanna, Manrico Costa, Francesco Macrì e Stefano Trieste. Durante la cena tutti i commensali sono stati coinvolti in simpatici e divertenti giochi. Un ringraziamento particolare va a Lucia Pison che ha contribuito al successo della serata. A Cogliamo l’occasione per promuovere le nostre nuove iniziative: gita naturalistica nella Conca di By il 1° luglio 2007, una gita all’outlet di Serravalle Scrivia il 1° luglio 2007, le opere Aida, Nabucco e la Bohème all’Arena di Verona durante i mesi di giugno e luglio, la gita a Zermatt il 15 luglio, l’escursione alpinistica alla Punta Tersiva il 21 e il 22 luglio, la Fête du lac di Annecy il 4 agosto, il mercatino dell’antiquariato, sempre ad Annecy il 25 agosto, il soggiorno marino sul Mar Rosso - Marsa Alam dal 15 al 22 settembre, il soggiorno a Sciacca dal 21 settembre al 5 ottobre 2007e il tour alle Isole della Sonda e i draghi di Komodo dal 3 al 18 novembre.Presto uscirà la locandina del GoKart prevista per il 31 agosto presso il centro sportivo di Pontey: se volete ulteriori informazioni in merito contattate direttamente Osvaldo. Il Direttivo PRIMA... Trimestrale di informazione dell’Azienda USL Valle d’Aosta Direzione e Redazione. SC Comunicazione Ufficio Stampa Via Guido Rey, 1 - 11100 AOSTA - TEL 0165/544501 - FAX 0165/544626 [email protected] Direttore Responsabile Giorgio GALLI Segretaria di Redazione: Paola BOCCO Grafica Pier Francesco Grizi Aosta - 0165/364161 Tipografia Valdostana Aosta - 0165/239559 Hanno collaborato a questo numero Carlo Bandirola Paola Bocco Salvatore Bongiorno Cristiana Charrère Domenico Chatrian Rossella Cristaudo Gian Luca Del Vescovo Alfredo Diano Giorgio Galli Monica Gazzola Viviana Gerbaz Christian Gini Rita Ippolito Marisa Mastaglia Lalla Paolone Massimo Pesenti Campagnoni Carla Stefania Riccardi Igor Rubbo Mery Stellino Daniela Tarello Tiziano Trevisan