n° 31, giugno 2007

annuncio pubblicitario
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
Speci
ale 12
pagin
e
MEDICINA STRUTTURE E SERVIZI
Anche
questo numero
del NEWSL
è sul sito internet
www.ausl.vda.it
POSTE ITALIANE S.p.A. – SPEDIZIONE IN A.P. – 70% - DCB DI AOSTA - N 31/anno VII - GIUGNO 2007 - AOSTA- REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99
L’AZIENDA USL HA OTTENUTO L’ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE
PER LE ATTIVITÀ OSPEDALIERE E AMMINISTRATIVE
di Igor Rubbo (Direttore Amministrativo Azienda USL)
ome è noto, l’autorizzazione all’esercizio e
l’accreditamento istituzionale definiti dal decreto legislativo n. 502/1992 come modificato dal
decreto legislativo n. 229/1999, costituiscono diverse condizioni affinché le strutture
C
sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private possano svolgere attività sanitarie e socio-sanitarie, in
un caso, in generale, a favore del cittadino e nell’altro, in particolare, verso l’assistito del Servizio
Sanitario Nazionale (SSN).
In Valle d’Aosta alle strutture sanitarie e socio-sanitarie è riconosciuto, mediante l’autorizzazione
all’apertura ed all’esercizio rilasciato dall’Amministrazione regionale, il possesso di requisiti strutturali ed organizzativi minimi per lo svolgimento di
attività sanitarie e socio-sanitarie a favore di
chiunque si rechi presso di esse. Lo scopo principale del procedimento autorizzativo è quello di accertare le condizioni minime - ovvero il rispetto
delle norme dell’igiene, della sicurezza, della corretta informazione clinica, ecc. - affinché sia garantita la salute dei cittadini che si recano nelle strutture stesse per ottenere delle prestazioni di cura.
Ne deriva che tutte le strutture sanitarie e socio-sanitarie – siano esse pubbliche o private - dotate di
un’organizzazione complessa di mezzi e di persone, devono essere autorizzate all’esercizio al fine di
potere svolgere le attività per le quali sorgono. In
Regione, ne costituiscono un esempio concreto i
centri odontoiatrici ed i laboratori per le analisi cliniche privati.
L’accreditamento istituzionale consiste invece nel procedimento di livello superiore, che consente alle strutture sanitarie e socio-sanitarie di
svolgere attività di cura a favore del servizio pubblico, ossia agli assistiti del Servizio Sanitario Regionale. Tant’è che, in questo caso, si tratta di accertare requisiti strutturali ed organizzativi ulteriori che intendono garantire più elevati livelli qualitativi a carico delle strutture pubbliche e private che,
rispettivamente, beneficiano direttamente o indirettamente (tramite accordi contrattuali con l’Azienda USL) dei finanziamenti pubblici della Regione. Scopo dell’accreditamento istituzionale è quel-
lo di perseguire la soddisfazione dell’utente ed è fipersonale sanitario ed amministrativo coinvolto.
Questo risultato non è quindi solo un punto di arnalizzato alla verifica dei livelli di qualità metodoLa preparazione della documentazione tecnica ed
rivo di assoluto prestigio, ma deve essere considelogica, professionale, amministrativa ed organizzaamministrativa ha interessato buona parte del
rato una sorta di tappa intermedia che precede, in
tiva.
personale appartenente all’Azienda USL, pur inordine di tempo, il raggiungimento dell’accreditaA livello nazionale il sistema di autorizzazione e di
ducendo un carico di lavoro aggiuntivo rispetto a
mento delle strutture in ambito territoriale e diaccreditamento è solo parzialmente compiuto: in
quello ordinario a causa della necessità di un conpartimentale, sanitarie ed amministrative, di più
molte regioni il sistema è ancora in fase di imtinuo confronto fra gli operatori, appartenenti
recente costituzione, che stanno oggi lavorando
pianto o di attuazione, in
spesso a strutture ed uffici diversi. Il valore agper compiere il medesimo percorso.
alcune altre è a regime
giunto di questo processo risiede proprio nello sviil solo sistema dell’auluppare la capacità di confrontarsi tra operatori di
*Deliberazione n. 821 del 30 marzo 2007, recantorizzazione e delestrazione diversa (sanitaria ed amministrativa) o
te in oggetto “Autorizzazione all’esercizio nonché
l’accreditamento
di livello gerarchico diverso (dirigenza o comparapprovazione dell’accreditamento istituzionale
per le strutture
to), al fine di comprendere e di mediare le esigendell’Azienda Usl della Valle d’Aosta per le struttusanitarie e socioze di tutti, mettendo talora anche in discussione le
re e le attività amministrative e quelle ospedaliere,
sanitarie private,
prassi consolidate, ma oramai superate ed oriensite presso i presidi ospedalieri di Viale Ginevra,
in poche altre e,
tando le proprie azioni verso comportamenti più
Beauregard ed ex maternità in Comune di Aosta,
per limitati casi, le
efficienti ed efficaci.
ai sensi delle Leggi regionali 25 gennaio 2000, n.
strutture pubbliche
Il buon senso deve poi fare sì che il processo di ac5 e 4 settembre 2001, n. 18 e delle deliberazioni
hanno ottenuto esplicicreditamento non si traduca in pratiche burocratidella Giunta regionale n. 2103 in data 21 giugno
tamente e formalmente
che fini a se stesse, ma in quei pochi casi, neces2004 e n. 1232 in data 26 aprile 2004. Pubblicaautorizzazione all’esercizio
sari, in adempimenti che orientino l’organizzaziota sul Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma
e l’accreditamento.
ne a migliorare i propri rapporti interni per garandella Valle d’Aosta n. 20/2007.
Con la deliberazione della
tire un migliore servizio al cittadino.
Giunta regionale
n. 821/2007*, assunta nella seduta del 30 marzo scorso,
con cui ha concesso l’autorizzazione
all’esercizio nonché l’accreditamento
istituzionale dell’Azienda USL per le
strutture e le attività amministrative e
Prende il via in questo mese di giugno una iniziativa
quelle ospedaliere per il periodo di
che la nostra Azienda ha intrapreso in collaborazione
due anni, la Valle d’Aosta e, in particon l’ipermercato Gros Cidac.
colare, l’Azienda USL, si collocano ad
L’idea è nata dalla consapevolezza della frequente
un livello di assoluta eccellenza nel
confusione che il consumatore prova ogniqualvolta si
contesto istituzionale nazionale.
trovi letteralmente bersagliato da messaggi, pubbliciQuesta è di fatto la positiva conclutari e non, nell’ambito dell’alimentazione corretta.
sione della prima fase del comune
Molto spesso si hanno informazioni frammentarie, se
processo di crescita istituzionale avnon addirittura contraddittorie, sugli alimenti da conviato dalla Regione e dall’Azienda
sumare, sulle diete da seguire, sui prodotti da evitare.
USL - a partire dal 2004 - che, meAbbiamo dunque pensato, con l’aiuto della nostra La conferenza stampa di presentazione
diante una serie di analisi e di verifistruttura di Dietologia e Nutrizione clinica ed in partiche eseguite da una apposita comcolare del Dott. Pier Eugenio Nebiolo, di contattare l’imissione tecnica, ha accertato la ripermercato Gros Cidac (in quanto realtà locale e non
spondenza dell’organizzazione azienpropaggine di multinazionali), per esplorare un evendale ai requisiti previsti dalla normatuale interesse alla collaborazione con l’Azienda.
tiva vigente in materia.
La risposta è stata entusiastica.
Nel corso delle verifiche per l’accrediL’iniziativa che ne è nata dal titolo
tamento, oltre ad una situazione ge“Io mangio sano, e tu?”, prenerale ampiamente compresa negli
vede la presenza, all’interno dell’iperstandard di riferimento, sono state rimercato, di una dietista (con uno spalevate situazioni di particolare eccelzio ben visibile e riconoscibile) per tre
lenza negli ambiti dell’assistenza sagiorni la settimana, che non solo sarà
nitaria e nella pratica amministrativa.
a disposizione dei consumatori per ri- Valentina, una delle dietiste, nel punto informativo alE’ stato positivamente riscontrato che
spondere a quesiti e a curiosità sui te- l’interno del Gros Cidac
alcune strutture hanno anche ottenumi dell’alimentazione, ma terrà anto e mantengono la certificazione di
che alcune mini-conferenze su ar- buisca a rafforzare l’immagine dell’Azienda quale veiqualità ISO EN 9000.
gomenti specifici e di attualità.
colo di promozione della salute e di educazione saniOltre alla lungimiranza del decisore
Tutto questo rientra nel più com- taria per tutti.
pubblico, che ha creato le condizioni
plesso progetto di promozione degiuridiche e tecniche per l’avvio di un
gli stili di vita sani che da anni ci
CARLA STEFANIA RICCARDI
processo virtuoso di crescita, il risultavede impegnati.
Direttore Generale Azienda USL Valle d’Aosta
to è stato ottenuto grazie ad un encoMi auguro davvero che l’idea abbia successo e contrimiabile e continuo impegno di tutto il
EDITORIALE
2
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
PROGETTO PASSI: LA PREVENZIONE
DÀ VOCE AI CITTADINI
STRUTTURA SEMPLICE
URGENZA PEDIATRICA
E DISAGIO FAMILIARE
La struttura semplice è stata istituita
dall’ultimo atto costitutivo aziendale
nell’ambito della SC Medicina e Chirurgia d’Urgenza e Accettazione (MCUA)
diretta dal Dott. Massimo Pesenti
Campagnoni (vedi foto).
medico e un infermiere coordinatore
delle emergenze pediatriche con le seguenti caratteristiche:
• grande esperienza in medicina d’urgenza e Pronto Soccorso
• particolare interesse, conoscenza e
capacità verso l’argomento, dimostrabile dal percorso professionale e
formativo idoneo
• disponibilità temporanea per il lavoro specifico.
•
•
Medico coordinatore responsabile della Struttura semplice:
Dott.ssa Viviana Gerbaz (vedi foto).
Infermiere coordinatore:
Sig.ra Cristina Pivot
•
Questi i compiti:
•
• garantire la migliore efficacia del servizio di PS in ambito di assistenza al
bambino sia in urgenza-emergenza
che in caso di maltrattamento e abuso,
• promuovere la attenzione alle situazioni di disagio minorile (bullismo,
bulimia e anoressia, uso di sostanze
stupefacenti) e femminile
• garantire la presa in carico condivisa
e l’unitarietà degli interventi nell’ambito del PS e della rete assistenziale e
dei servizi sociosanitari del problema;
• svolgere funzione di osservatorio e
monitoraggio del fenomeno per
quanto di competenza del PS;
• svolgere una funzione di partner di
progetto nella rete dei servizi e risorse aziendali e regionali attivate e/o
attivabili in contrasto del fenomeno
del maltrattamento e dell’abuso all’infanzia;
• promuovere la verifica e la riprogettazione degli interventi adottati
All’interno della struttura operano un
•
•
•
Compiti e Responsabilità
Al Medico coordinatore viene attribuita la responsabilità delle seguenti
attività:
• organizzazione del PS per la assistenza al bambino in emergenza in
fase di accettazione, triage, diagnosi,
cura e dimissione
• identificazione e promozione delle
attività di miglioramento della qualità delle prestazioni erogate
• promozione dello sviluppo e revisione periodica della dotazione stru-
mentale, dei presidi e farmaci, delle
procedure e delle strategie di intervento
collegamento fra le varie componenti del sistema d’emergenza extraospedaliero e ospedaliero, del PS generale e fra il PS generale ed il PS pediatrico del Beauregard e dei reparti
di degenza che accolgono bambini in
urgenza-emergenza
collegamento fra il PS generale e le
strutture territoriali e distrettuali, sanitarie e non (es. Magistratura) ed in
generale con enti ed associazioni che
per finalità operano nel settore dell’assistenza al bambino ai fini di agevolare e rafforzare la presa in carico
dei casi da parte dei servizi
predisposizione e attuazione del piano di formazione ed educazione del
personale sanitario del sistema d’urgenza con particolare attenzione a:
promozione delle competenze degli
operatori nella rilevazione precoce
dei segnali di disagio espressi dai
bambini e adolescenti
sviluppo delle capacità di ascolto dei
bambini vittime di abusi o maltrattamenti
promozione delle abilità comunicative dell’équipe di PS nei confronti di
bambini e adolescenti
funzione di osservatorio e monitoraggio del fenomeno
All’Infermiere coordinatore sono
attribuite le seguenti competenze e responsabilità, in collaborazione con il
medico coordinatore:
• predisposizione dei piani di assistenza infermieristica al bambino in PS
• collegamento con enti ed istituzioni
sanitari e non sanitari coinvolti nella
assistenza al bambino
• promozione del piano di formazione
ed educazione del personale infermieristico del sistema d’urgenza.
• mantenimento e cura della piena
funzionalità delle attrezzature dedicate all’urgenza pediatrica
LA VIOLENZA SULLE DONNE
La tematica merita un capitolo a sé. La struttura semplice “Urgenza pediatrica e disagio familiare” si occupa
anche delle problematiche correlate alla violenza sulle donne. Ricordiamo che su questo tema specifico, la nostra Azienda ha organizzato un convegno formativo che ha avuto luogo a La Salle nei giorni 18 e 19 maggio 2007, in occasione
del quale il Dott. Pesenti ha presentato una serie di dati estremamente interessanti riguardanti il Pronto Soccorso.
Violenza sulle donne: i dati della letteratura
• è un fenomeno diffuso (prevalenza tra 20 e 50% delle donne nel corso della vita)
• è un fenomeno sommerso, ampiamente sottostimato
• è una violenza prevalentemente all’interno della famiglia
• è un fenomeno trasversale coinvolgente tutti gli strati sociali
• esiste una correlazione significativa tra violenza subita e salute fisica psichica
Quali compiti svolge attualmente la struttura?
• protocollo operativo regionale per la segnalazione al servizio ”Arcolaio”, di prima accoglienza
• modalità di attivazione dei contatti 24ore su 24 (telefono, fax)
• presa in carico della componente psicologica oltre che “fisica” della violenza
• consolidamento di percorsi sanitari dedicati e omogenei (Beauregard)
• sensibilizzazione degli operatori sanitari con percorsi formativi specifici
sl e Regioni insieme per ascoltare
gli Italiani e rispondere
ai grandi temi di salute
del nostro Paese. È al
via il sistema di sorveglianza Passi, iniziativa di ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e Regioni che mette al centro degli interventi di
sanità pubblica e di prevenzione i bisogni e le
esigenze dei cittadini. Grazie al lavoro degli
operatori sanitari sul territorio, Passi fornirà
informazioni continue e tempestive su abitudini e stili di vita e coglierà l’andamento e le
trasformazioni della nostra società, per migliorare la salute di tutti.
A
Un salto da un sistema che misura esclusivamente la quantità e la qualità delle prestazioni
sanitarie offerte a uno che verifichi direttamente i bisogni di salute percepiti dei cittadini.
È questo il cambiamento culturale che sta alla
base di Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie
per la Salute in Italia), il nuovo progetto promosso dal Ministero della Salute e coordinato
dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) per tenere
d’occhio le attività di prevenzione sulle maggiori malattie nel nostro Paese.
“Passi non solo permetterà di seguire mese per
mese lo stato di salute percepita della popolazione italiana, ma aiuterà anche a monitorare
il grado di penetrazione dei messaggi di prevenzione e quindi a valutare l’impatto degli interventi realizzati”, dice Stefania Salmaso, direttore del Cnesps. “Uno strumento utilissimo
per verificare quanti italiani adottano corretti
stili di vita per prevenire le maggiori malattie
cronico-degenerative. Dato il progressivo invecchiamento della popolazione, la frequenza
di queste malattie – in assenza di adeguati
programmi di prevenzione e controllo - sarebbe destinata ad aumentare in modo non sostenibile per il servizio sanitario nazionale”.
La filosofia che anima Passi è in linea con la
promozione di un migliore rapporto tra il cittadino e il sistema sanitario.
Con una serie di interviste telefoniche effettuate direttamente da Asl e Regioni, Passi andrà a
cogliere l’evoluzione e gli eventuali cambiamenti nella percezione della salute, degli stili di
vita e dei comportamenti a rischio nel nostro
Paese. Grazie alle risposte dei cittadini, si avrà
così una fotografia
aggiornata, capillare e continua degli
stili di vita della popolazione adulta
tra i 18 e i 69 anni.
I temi oggetto della
sorveglianza sono:
rischio cardiovascolare, screening oncologici, attività fisica, abitudini alimentari,
consumo di alcol, fumo, sicurezza stradale, salute mentale, vaccinazione antinfluenzale, vaccinazione per la rosolia e incidenti domestici.
Il monitoraggio, che è partito all’inizio del mese di aprile 2007, è un esperimento originale
non solo per l’Italia, ma anche per l’Europa:
solo la Finlandia, infatti, porta avanti da qualche anno un’iniziativa simile. In Italia, però, il
progetto nasce con una peculiarità unica: tarare questo strumento soprattutto per consentire
un utilizzo dei dati direttamente a livello locale
da parte delle nostre Asl e Regioni.
Il sistema di sorveglianza Passi s’inquadra all’interno delle numerose attività di prevenzione lanciate dal Ministero della Salute tra le
quali, in particolare, il Piano nazionale di prevenzione attiva 2005-07 e il programma europeo “Guadagnare salute”, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 16 febbraio con l’obiettivo di contrastare le malattie croniche e
rendere più facili per i singoli cittadini le scelte
di salute.
Passi è un’occasione di crescita per tutto il nostro sistema salute, perché sarà proprio il personale delle Asl e delle Regioni a occuparsi in
prima persona del monitoraggio. In questo
modo, i singoli operatori potranno verificare direttamente l’effetto, la comprensione e l’adesione dei cittadini ai messaggi di prevenzione, e
quindi essere in grado di ‘tarare’ in modo efficace le attività prevaentive.
Tutte le informazioni sul progetto Passi sono su
EpiCentro, il sito del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute: www.epicentro.iss.it/passi.
In Valle d’Aosta il referente regionale del progetto PASSI è Enrico Rovarey, che attualmente collabora con l’Assessorato alla Sanità,
Salute e Politiche Sociali, mentre i coordinatori
sono i medici di sanità pubblica (appartenenti
al Dipartimento di Prevenzione) Rossella Cristaudo e Salvatore Bongiorno.
LA NUOVA COMPOSIZIONE
DELL’UFFICIO QUALITÀ
L’Ufficio Qualità aziendale, che ha il compito istituzionale di promuovere e coordinare
le attività volte al miglioramento continuo delle prestazioni, è stato ricostituito con deliberazione n. 936 del 16 maggio 2007. Di seguito la nuova composizione.
Angela Tassara
Referente
Rita Ippolito
Direzione area ospedaliera
Carmela Gioscia
Dipartimento di Prevenzione
Paola Ruffino
SC Affari Generali e Legali
Giorgio Galli
SC Comunicazione
Giuliana Vuillermin
Ufficio Qualità
Silvio Giono Calvetto
Direzione area territoriale
Bruna Dagnes
Area ospedaliera
Helga Zen
Area ospedaliera
Rita Grimod
Area territoriale
Adelaide Paolone
SC OSRU
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
VUOI TOGLIERE IL DENTE?
E ASCOLTATI ‘STO CD!
LA PRIMA SFIDA GLOBALE PER
LA SICUREZZA DEL PAZIENTE
Cure Pulite sono Cure più Sicure
di Giorgio Galli e Christian Gini
ualche tempo fa ho avuto occasione di fare una simpatica chiacchierata con Christian Gini che, per chi non lo sapesse, è specialista in chirurgia maxillo-facciale presso il nostro
ospedale. Mi ha raccontato dell’approccio innovativo con i giovani che si recano presso il suo
ambulatorio per l’estrazione di denti del giudizio (operazione che, come è noto, non equivale
propriamente ad un rilassante pic-nic in mezzo al prato). Devo dire di essere rimasto favorevolmente colpito da quel resoconto, tanto da riassumere – seppur in queste poche righe – le modalità di intervento messo in atto dal Dr. Gini.
Innanzitutto il target: i clienti sono prevalentemente giovani, in fascia di età compresa tra 15 e
22 anni. Gli interventi di estrazione dei denti del giudizio si eseguono in anestesia locale, precisamente nell’ambulatorio n. 24 di Odontostomatologia nella sede ospedaliera di viale Ginevra.
Il protocollo chirurgico crede e si fonda per il 50% sulla comunicazione (e questo non può che
trovare la mia piena solidarietà) tra chirurgo e teen-ager: linguaggio slang (a volte anche colorito), finte interrogazioni (come a scuola) sulle materie di studio, assegnazione
di compiti a casa se i ragazzi non sanno
le risposte. Inoltre, durante l’intervento,
si ascoltano i CD con la musica preferita
dai ragazzi, che loro stessi portano in
ambulatorio.
Come mi ha ribadito più volte Christian
Gini, questo protocollo chirurgico-comunicativo non è frutto di uno studio “a
tavolino”, ma è nato partendo dalle esigenze dei ragazzi stessi. E con essi si
evolve.
Un ultimo dato: nel corso del 2006 sono
stati eseguiti 258 interventi seguendo
la strada della “comunicazione giovanile”, riscontrando – come riferisce lo
stesso Dr. Gini – “un miglioramento non
solo dell’umore di chi sta per essere
operato, ma una vera e propria risposta
biologica agli interventi stessi”.
Buon lavoro, Christian.
di Rita Ippolito (Dirigente medico presso Direzione Sanitaria ospedaliera) e
Marisa Mastaglia (Assistente sanitaria presso Direzione Sanitaria ospedaliera)
Q
OCCHIO AI PASSI FALSI
CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE
PER RIDURRE LE CADUTE
3
L’igiene delle mani, un’azione molto
semplice, resta la misura primaria
per ridurre le infezioni
correlate all’assistenza sanitaria
impatto sulla salute delle infezioni correlate all’assistenza
sanitaria è enorme, con centinaia di milioni di pazienti coinvolti a livello mondiale ogni anno. Queste infezioni concorrono a promuovere la resistenza agli antibiotici con gravi rischi
per i pazienti.
L’Alleanza Mondiale per la Sicurezza del Paziente (World Alliance for Patient Safety) ha
lanciato un’iniziativa senza precedenti: la Sfida
Globale per la Sicurezza del Paziente e l’OMS,
fra vari temi, ha selezionato quello delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria. A quest’ultimo proposito il progetto, denominato
“Cure Pulite sono Cure più Sicure”, ha come
obiettivo centrale la promozione dell’igiene
delle mani, caposaldo per prevenire la trasmissione di potenziali patogeni.
Il programma prevede la sperimentazione,
in vari siti pilota a livello europeo, di una strategia multimodale per l’implementazione di nuove linee guida sull’igiene delle mani. Queste linee guida sono state
prodotte dall’OMS in collaborazione con esperti di istituzioni
accademiche e di ricerca di tutto il mondo. Il Ministero della
Salute-CCM ha aderito all’iniziativa coinvolgendo oltre 100
ospedali italiani, tra cui il Presidio Ospedaliero di Aosta.
I reparti che hanno aderito a questa esperienza sono la Rianimazione e la Chirurgia Generale.
Il supporto della dirigenza al miglioramento dell’igiene delle
mani è importante quanto il sostegno dei professionisti più influenti nei singoli reparti. In effetti, il progetto intende sollecitare un clima di attenzione alla sicurezza nell’organizzazione
sanitaria. Quindi, oltre agli operatori sanitari, sono coinvolti
L’
anche amministratori e autorità sanitarie.
Il progetto, della durata di anno, prevede una serie di attività
sintetizzabili come segue:
• osservazione delle attuali procedure di igiene delle mani (rilevazione delle opportunità di igiene mani)
• implementazione delle linee guida OMS, che prevedono
l’impiego di nuove procedure e prodotti d’igiene delle mani
(frizione delle mani con soluzioni idroalcoliche in 5 specifiche situazioni), con interventi formativi degli operatori dei
due reparti sperimentali, distribuzione di poster, opuscoli e
“reminders”
• valutazione dei consumi dei prodotti d’igiene mani e test di
tollerabilità dei prodotti
•osservazione dell’aderenza alle nuove
linee guida
•questionario su conoscenza e percezione del personale prima e dopo la formazione e l’introduzione della soluzione idroalcolica
La Direzione Sanitaria ha già affrontato il
problema del controllo delle infezioni ed il
miglioramento attuale andrà a rinforzare
il lavoro già svolto nel corso di questi anni nella nostra struttura. Per sostenere nel
tempo i progressi che saranno realizzati
con “Cure Pulite sono Cure più Sicure”, è auspicabile un periodo minimo di cinque anni di monitoraggio. Le strategie di
miglioramento dell’igiene delle mani non possono restare immutate nel tempo e vanno aggiornate periodicamente.
Alcune cifre...
• In ogni istante, oltre 1,4 milioni di persone in tutto il mondo
vengono colpite da infezioni acquisite in ambito ospedaliero.
• Una percentuale di pazienti ricoverati negli ospedali dei paesi industrializzati, compresa tra il 5% e il 10%, acquisisce
una o più infezioni.
• In terapia intensiva, le infezioni correlate all’assistenza colpiscono approssimativamente il 30% dei pazienti e la mortalità attribuibile può arrivare al 44%.
ATTIVATO IL SERVIZIO DI MEDICINA DELLO SPORT
L’ambulatorio aperto il 7 giugno 2007
di Domenico Chatrian (Direttore SC Prevenzione e Protezione)
di Igor Rubbo (Direttore amministrativo Azienda USL Valle d’Aosta)
er tutti noi camminare è un fatto automatico che compiamo quotidianamente e per questo
motivo non abbiamo la percezione del pericolo, mentre il rischio di cadere è molto più elevato di quanto si creda.
Se esaminiamo l’andamento degli infortuni accaduti nel 2006 in USL, notiamo che si sono verificate 19 cadute in piano e 7 cadute per le scale.
Tali cadute rappresentano un quarto degli infortuni complessivi e sono, dopo gli infortuni biologici, la seconda causa di infortunio.
Se consideriamo però la durata media degli infortuni, le cadute sono la prima causa di assenza
in quanto, nel 2006, hanno causato la perdita di oltre 630 giornate di lavoro.
Con la collaborazione di tutti cosa possiamo fare per evitarle o ridurle?
• Non sottovalutare il rischio: anche camminare può essere pericoloso
• Tenersi al corrimano quando si usano le scale
• Segnalare al Servizio di Prevenzione e Protezione eventuali difetti nei pavimenti o nei gradini, eventuali carenze di illuminazione, eventuali ostacoli nelle vie di transito.
• Mantenere l’ordine per evitare “trappole”
P
dura circa 30 minuti e comprende l’esame delle urine, l’elettrocardiogramma a riposo e dopo la prova di sforzo (step test) con
valutazione del grado di tolleranza allo sforzo, la spirometria
con valutazione della capacità vitale, del volume respiratorio
massimo al secondo, della massima ventilazione volontaria.
Nell’immediato futuro sarà data la possibilità allo sportivo di integrare la visita prevista dalla normativa vigente con ulteriori
esami specialistici svolti con le più moderne metodiche del settore. E’ un’occasione anche per tutti gli appassionati di sport
dell’Azienda USL per contribuire all’avvio di un servizio all’avanguardia e allo sviluppo di nuove competenze professionali.
al 7 giugno è stato attivato un ambulatorio specifico di
Medicina dello Sport nel quale operano due medici specialisti in Medicina dello Sport (Maurizio Ferrini e Antonio Dell’Utri) per lo svolgimento delle attività necessarie non solo al rilascio delle certificazioni di idoneità alla pratica sportiva agonistica ma, in futuro, anche a visite mediche sportive ad alta specializzazione.
L’attivazione del servizio di medicina sportiva a gestione diretta risponde agli obiettivi prefissati dall’Azienda USL Valle d’Aosta per l’anno 2007, nell’ottica di migliorare ed ampliare i servizi al cittadino, favorendo sani stili di vita e la pratica sportiva.
Nello specifico, l’ambulatorio di medicina dello sport è dedicato in via prioritaria ai professionisti e agli agonisti, anche
amatoriali, degli sport della montagna (ad esempio le guide
alpine, gli istruttori delle varie discipline, i maestri di sci ecc.),
anche nell’ottica di creare un centro di eccellenza della medicina sportiva che si accompagni alla particolare
vocazione montana della nostra regione ed
alle tradizioni sportive in essa più radicate.
L’ambulatorio di medicina dello sport, tuttavia, è aperto a tutti gli assistiti del Servizio Sanitario Regionale e, in particolare, a
coloro che richiedono una visita medicosportiva che vada al di là della sola certificazione di idoneità. La visita, generalmente,
D
L’ambulatorio è situato al piano terra della sede dell’Azienda
USL in via Guido Rey, 3 e sarà aperto – a regime – dalle ore 14
alle ore 18, dal lunedì al venerdì.
Per prenotare le visite è necessario rivolgersi al CUP. E’ prevista
l’applicazione del tariffario regionale per la compartecipazione
alla spesa sanitaria (ticket) quantificato in € 45 per gli utenti
non esenti. Per gli ulteriori eventuali esami specialistici richiesti
dal medico dello sport si applica, per tutti gli sportivi, il tariffario regionale per le prestazioni specialistiche ambulatoriali.
Occorre ricordare che per i minorenni, i portatori di handicap e
gli ultrasessantacinquenni che praticano l’attività sportiva agonistica, la certificazione di idoneità (o di non idoneità) rilasciata è gratuita e la relativa spesa è
a carico del Servizio
Sanitario Regionale
(SSR).
4
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
SEMAFORO VERDE PER I CORSI DI FORMAZIONE
RIVOLTI A INFERMIERI E OSS
di Mery Stellino, Alfredo Diano (SC Formazione Personale Infermieristico) e Monica Gazzola (Presidente IPASVI)
l 12 maggio, in occasione della giornata Internazionale dell’Infermiere, si è tenuta ad Aosta la conferenza stampa per le iscrizioni ai
corsi di laurea in infermieristica AA 2007-08, nell’ambito della campagna d’informazione promossa dalla Federazione Ipasvi, dal Ministero
della Salute e dal Ministero dell’Università, con la collaborazione del
Ministero della Pubblica Istruzione.
Alla conferenza stampa hanno partecipato l’Assessore alla Sanità Antonio Fosson, il Dr. Carlo Poti, delegato del Direttore Generale, Stefania
Riccardi, la Prof.ssa Angela Ginestri per la Sovrintendenza agli Studi, la
Dr.ssa Mery Stellino in qualità di coordinatore del Corso di Laurea in
Infermieristica di Aosta e la Dr.ssa Monica Gazzola,
Presidente del Collegio IPASVI di Aosta.
La campagna informativa, volta a migliorare l’immagine degli infermieri, soprattutto presso la popolazione
giovanile, mette in luce gli aspetti attraenti della professione e i recenti cambiamenti intervenuti nella formazione e nelle prospettive di carriera. Tra i motivi che
frenano ancora molti giovani ad intraprendere questa
professione c’è sicuramente una insufficiente informazione sulla figura degli infermieri e sul ruolo che svolgono nel sistema salute del Paese.
Inoltre l’iniziativa mira a sensibilizzare le famiglie sui
vantaggi della scelta del corso di laurea in Infermieristica, evidenziando le prospettive favorevoli nella ricerca di un lavoro stabile.
Gli obiettivi sottesi alla campagna informativa puntano ad un incremento delle iscrizioni ai corsi di laurea
in Infermieristica e ad una diminuzione dell’età media
delle matricole. La Federazione Nazionale Collegi IPASVI ha predisposto un video che può essere visto sul
sito della Regione VDA, su www.scuole.vda.it , e anche sul sito dell’Azienda, al fine di dare allo stesso
un’ampia diffusione sul territorio regionale .
I
In Valle d’Aosta il diploma universitario per infermiere è stato istituito
nell’anno accademico 1997/98 e nel 2001 ha preso avvio il Corso di
Laurea in Infermieristica. Gli infermieri diplomati e laureati a livello universitario sono stati complessivamente 226. La componente femminile
rappresenta la maggioranza (81%), a fronte di quella maschile che risulta essere del 19%. Dai dati in nostro possesso si evince anche che,
al momento dell’iscrizione, l’anzianità anagrafica prevalente dei candidati è compresa nella fascia di età tra i 19 e i 23 anni.
La formazione scolastica di base dei candidati maggiormente rappresentata risulta essere nell’ordine: liceo pedagogico, scuola magistrale, IPR,
ragioneria, liceo scientifico, liceo linguistico, geometra e con minore frequenza gli altri titoli di studio, come si evince dal grafico.
Anche per l’anno formativo 2007-2008, l’Azienda USL della Valle
d’Aosta organizza un corso di formazione professionale per Operatore
Socio-Sanitario (OSS), rivolto a 25 persone (di cui 10 posti riservati ai
lavoratori posti in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria provenienti da TECDIS S.p.A.), con il cofinanziamento della Regione Autonoma Valle d’Aosta e del Fondo Sociale Europeo. Il corso, gestito dalla S.C. Formazione Personale Infermieristico, si rivolge a tutti coloro
che sentono di essere predisposti ad assistere le persone - anziani, minori, portatori di handicap fisici e
psichici, con problemi di salute in fase acuta, cronica
o terminale - nel loro ambito di vita, in ospedale e a
domicilio, in servizi di tipo socio-assistenziale e sociosanitario, sia residenziali (a ciclo continuativo) o semiresidenziali (a ciclo diurno).
L’avvio delle attività didattiche è previsto a partire dal
mese di settembre con una durata complessiva di
1.000 ore, di cui 550 ore di formazione teorica e 450
ore di tirocinio formativo da svolgere presso i servizi e
le strutture di tipo socio-sanitario, presenti sul territorio regionale.
La terza ed ultima edizione del corso di riqualificazione degli operatori tecnici addetti all’assistenza
(OTA) in operatori socio sanitari (OSS) si è conclusa il
31 maggio scorso con il conferimento della qualifica
a 21 partecipanti, già in organico presso il Presidio
ospedaliero dell’Azienda.
A tutti gli Infermieri, OSS e nuove leve vanno i nostri
auguri di buon lavoro vicino alle persone ammalate,
con rinnovato entusiasmo, senso di responsabilità,
competenza e sensibilità .
LA MOTIVAZIONE ALLA SCELTA DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA
di Gian Luca Del Vescovo (Infermiere SC Chirurgia Generale)
volgo la professione di infermiere da cinque anni circa e spesso osservando i miei colleghi mi chiedo: perché abbiamo scelto questa
professione?
Un lavoro difficile, mal retribuito, che costringe a turni a volte massacranti, a lavorare durante le feste natalizie , la domenica, di notte.
Un lavoro che ci pone sempre a contatto con la sofferenza, la malattia,
la morte e che spesso non permette, soprattutto in ambito ospedaliero, di agire in autonomia con creatività e decisionalità; ci ritroviamo ad
eseguire i compiti che la ricerca diagnostica e la prescrizione medica
assegnano.
La motivazione alla scelta della professione non può essere il guadagno o il lavoro assicurato al termine del ciclo di studi. La moderna Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni ci insegna che nessun individuo lavora soltanto per guadagnare del denaro. Una persona può lavorare quasi soltanto per il salario ma, anche nei casi in cui il lavoro è
durissimo e antipatico e lo stipendio che lo ripaga è molto generoso,
cerca anche di ottenere un minimo di soddisfazioni in questo suo lavoro, si affeziona a certi compiti e a certi risultati e desidera essere apprezzata per ciò che fa e produce.
La motivazione alla scelta non può neanche essere il riconoscimento
sociale. Basta osservare una qualsiasi fiction italiana ambientata in un
ospedale: pensate, come viene rappresentato l’infermiere?? Non aggiungo altro, a voi la risposta.
Basta anche pensare a quante volte la gente, soprattutto anziana, vi
avrà detto: ‘ma dai fai l’infermiere, sei bravo a fare le punture’??? Non
aggiungo altro neanche qui.
Quindi credo che la nostra motivazione ad aver scelto questa professione sia nascosta nel nostro inconscio, sia in realtà inconsapevole. Sicuramente vi è in noi una sorta di tendenza spontanea e naturale a fornire aiuto. In psicoanalisi si dice che ogni modalità naturale di fornire
aiuto non sarebbe che la ripetizione, o la ri-applicazione di una ‘disponibilità genitoriale’, ovvero di una modalità assistenziale primaria madre-figlio.
La possibilità di aiutare un altro, di cibare un altro, spesso appaga. Ci
troviamo di fronte a pazienti con bisogni compromessi che, con la nostra attività assistenziale (il nutrimento), cerchiamo di risolvere, ripristinando la loro più completa autonomia.
Quindi, ma non è detto, dietro la professione infermieristica c’è la volontà di fare del bene. Infatti, fino a qualche decennio fa, era in mano
agli ordini religiosi. Una sorta di vocazione quindi; vi era l’idea dell’infermiere con una condotta missionaria, rappresentato come un individuo, come una giovane signorina (perché era prettamente femminile),
S
comprensiva, tollerante, umile. Quante persone vi avranno detto “bravo, non è da tutti fare l’infermiere, è una missione, ci vuole vocazione...io non lo farei mai”, vi siete innervositi? Io sì!
Ma vi chiedo, l’atto di aiutare l’altro è solamente fine a se stesso? L’atto del volontariato, l’atto meritevole, unidirezionale, viene svolto da noi
operatori solo col piacere di aver fatto un’azione buona ad un altro in
difficoltà o vi è, comunque, un tornaconto?
Molti autori, psicologi di formazione psicodinamica soprattutto, che si
sono occupati negli anni di professioni di aiuto, sostengono che una
delle motivazioni, una delle molle basilari non è, probabilmente, la pietà spontanea, e neppure l’istinto genitoriale dell’accogliere e del nutrire ma il piacere del verificare una propria efficacia verso gli altri. Alla
base di questo sta una considerazione elementare: noi sappiamo di valere qualcosa se valiamo per qualcun altro. Fare qualcosa per qualcuno
significa riconoscersi in questa capacità, darsi un riconoscimento che i
pazienti si incaricheranno di confermare, di diffondere. Noi tutti sappiamo di essere degni di stima se produciamo qualcosa di buono in un
contesto che non è privato, ma palese e visibile (la camera di degenza,
l’ambulatorio, il corridoio del reparto). Per tutti noi, il nostro personale
sentimento di sé, la nostra autostima, l’identità personale e sociale risultano più solidi quando una nostra azione altruista è fonte di risultati non contestabili. Il fatto di donarsi e di fornire aiuto ad un altro individuo in difficoltà può essere un potente strumento di autoaffermazione sociale.
Altre motivazioni alla scelta della professione infermieristica riguardano l’aspettativa di reciprocità. Ogni gesto di aiuto crea in noi, a volte,
l’attesa implicita, non sempre consapevole, di essere un giorno aiutati
a nostra volta. Un po’ come per il genitore che spera, da anziano, di essere accudito dalla sua prole. Quest’ultimo aspetto si somma a un fenomeno di proiezione: l’empatia spontanea che ci lega ai nostri pazienti, con alcuni più che con altri, il nostro metterci al suo posto con
simpatia e affetto, è la premessa a fantasticare di risolvere i nostri problemi attraverso l’occuparsi dei suoi.
Ci troviamo a fantasticare in questo modo: l’aiutare gli altri immaginando di aiutare se stessi. Forse vi sarà capitato di coprire
un turno in più per non gestire, per un momento, la vita privata al di
fuori del reparto.Timbrato il cartellino, all’uscita dall’ospedale, però, la
vita e i suoi problemi riappaiono.
Tutto questo mi incuriosisce e spesso chiedo agli studenti del corso di
laurea il motivo per cui a diciotto anni, oggi, scelgono questa strada.
Forse alcune motivazioni sono legate ad una pubblicità della professione non sempre azzeccata. Basta cliccare un attimo sul sito www.infer-
miereprotagonista.it, la campagna d’informazione promossa quest’anno dalla Federazione Ipasvi, dal Ministero della Salute e dal Ministero
dell’Università per incrementare le iscrizioni al corso di studi. E’ l’immagine dell’infermiere italiano a cui sentite di appartenere? Un infermiere, tra i tre casi presentati, che guida da solo le ambulanze e fa tutto lui? Io no.
Forse questi ragazzi si aspettano altro dalla professione e la motivazione alla scelta è legata ad un’idea di infermiere e di professione infermieristica che per ora non abbiamo raggiunto.
Dieci anni fa, quando avevo diciotto anni io, c’era ER, Medici in Prima Linea, con i suoi infermieri supereroi, ma quella era e resta l’America!
Fonti : Giovanni Jervis, Psicologia Dinamica, Il Mulino Manuali
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
HA PRESO IL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL
“CORSO SPERIMENTALE DI ELISOCCORSO
IN AMBIENTE ALPINO PER OPERATORI SANITARI”
SALVAGUARDARE LE PRODUZIONI TIPICHE
PER MANTENERE LA PROPRIA IDENTITÀ
di Carlo Bandirola
(Direttore SC Igiene Alimenti di Origine Animale – Dipartimento di Prevenzione)
di Tiziano Trevisan (Addetto Stampa – SC Comunicazione)
Azienda USL Valle d’Aosta, in sinergia con la Regione Autonoma Valle d’Aosta (Direzione Protezione civile – Presidenza della Regione - e Assessorato della Sanità, Salute e Politiche Sociali), il Soccorso Alpino Valdostano e la Fondazione
Montagna Sicura (e con il patrocinio del Corpo Nazionale del
Soccorso Alpino e Speleologico – Cnsas), ha messo a punto
un progetto volto alla formazione integrata modulare dei soccorritori sanitari operanti nell’elisoccorso in ambiente alpino,
al fine di fornire conoscenze e capacità relative alla movimentazione sul terreno difficile e all’elitrasporto.
Nel corso del 2007 sono previste due sessioni, una invernale,
che si è svolta dal 2 al 6 aprile presso il rifugio Gabiet di Gressoney-La-Trinité, ed una estiva, prevista per la fine del mese di
settembre.
Al termine della seconda fase del progetto sarà realizzato un
vademecum che potrà rappresentare una base per la stesura
di linee guida per l’elisoccorso in ambiente montano ed ostile. Questo “manuale” riporterà i risultati del dibattito che scaturirà in seno al percorso formativo.
Il programma medico-scientifico prevede lezioni in aula: gli
operatori sanitari sono chiamati a discutere e a confrontarsi
sugli aspetti legati ai materiali di soccorso e sanitari, ai farmaci ed al loro impiego, al monitoraggio delle funzioni vitali in
ambiente ostile anche in relazione alla fisiologia ed alla fisiopatologia legata all’altitudine, ai mezzi ed alle tecniche si trasporto dei feriti, all’acclimatamento, alle patologie acute legate all’ambiente e alle differenti discipline. Tra le patologie vengono prese in considerazione quelle dovute ad evento valanghivo e a quelle traumatiche, con speciale riferimento al controllo del dolore.
aumento delle interdipendenze tra sistemi
economici e sociali di Paesi differenti è l’elemento che più di ogni altro ha caratterizzato l’evoluzione recente dell’economia e della
società a livello mondiale. Da questo processo
di globalizzazione non è rimasto escluso l’agroalimentare che da una dimensione quasi
esclusivamente locale è passato ad una dimensione globale. Questi cambiamenti hanno
interessato sia il mutamento dei comportamenti di acquisto da parte dei consumatori sia
il ruolo crescente della grande distribuzione
nella commercializzazione dei generi alimentari e delle bevande. Il consumatore si è quindi
sempre più orientato verso aspetti dietetici e
salutistici ed è sempre più interessato alle informazioni apposte sulle etichette relativamente alla data di scadenza dei prodotti e al luogo
di produzione e di lavorazione degli stessi.
E’ quindi logico che i temi della qualità e della sicurezza degli alimenti stiano guidando un
processo di cambiamento nella scelta e nella
valutazione dei prodotti del sistema agroalimentare da parte del consumatore. La sicurezza è diventata perciò tema non solo sanitario
ma anche obiettivo necessariamente politico.
Siamo prossimi a cambiamenti che da un lato
si stanno orientando ad una produzione
agroalimentare dove l’analisi del rischio diventa sempre più indispensabile per giustificare che tutte le misure di salvaguardia attuate abbiano un fondamento scientifico.
Oltre a questa tendenza prettamente sanitaria
stiamo però entrando sempre più in un’ottica
di razionalizzazione delle produzioni agroalimentari secondo una vocazione di tipo economico-territoriale. Si intendono infatti privilegiare le produzioni agroalimentari in funzione
di scelte territoriali seguendo logiche esclusivamente di tipo economico.
Mentre il primo orientamento è fondamentale
per rendere scientificamente fondata e provata la qualità sanitaria di tutto il processo produttivo alimentare, il secondo orientamento,
L’
L’
Gli aspetti della formazione tecnico alpinistica sono gestiti dagli istruttori regionali e nazionali del Soccorso Alpino. Le lezioni teoriche vengono completate dal lavoro “sul campo” con
l’obiettivo di familiarizzare con i materiali e con le attrezzature di intervento e di soccorso in dotazione al personale di
equipaggio. Nel corso delle esercitazioni sono previste la movimentazione dei soccorritori e del materiale in operazioni di
soccorso su neve (sci alpino in pista e fuori pista) e valanga,
su ghiacciaio ed alta montagna, con l’utilizzo dell’elicottero.
Scopo fondamentale del lavoro intellettuale degli istruttori alpinistici è quello di elaborare un profilo alpinistico congruo e
sostenibile per i sanitari operanti in ambiente alpino.
Le lezioni teoriche e pratiche vertono anche sull’utilizzo delle
attrezzature mediche installate sull’elicottero, sull’utilizzo del
sistema di intercomunicazione di bordo, sull’uso del verricello
e sulla preparazione dell’elicottero durante le operazioni di emergenza.
Proprio nell’ottica di individuare delle
procedure comuni da suggerire in ambito nazionale, i promotori del progetto
hanno calibrato la seconda fase del
percorso formativo (2007-2008) finalizzando gli interventi alla produzione
di “contributi intellettuali” che siano il
risultato del confronto delle esperienze
e delle professionalità operative sul territorio nazionale ed in particolare, per il
momento, nel Nord Italia.
Il frutto di questo iniziale “laboratorio”
verrà poi messo in comune per un’ampia discussione con gli operatori di elisoccorso delle altre regioni italiane al
fine di ottenere un documento conclusivo ampiamente condiviso.
5
anche se può apparire razionale in un contesto di ottica prettamente economica, comporta sicure perdite e non pochi rischi specialmente nella nostra realtà montana come in altre in tutto il mondo. In virtù di questa seconda tendenza appare evidente che sia necessario cercare di salvare e valorizzare le diverse culture alimentari dei territori e mi riferisco
a quel grande patrimonio che sono i prodotti
tipici.
Accanto ad un obiettivo sanitario che bisogna
perseguire appaiono quindi chiari i rischi delle
conseguenze che una produzione orientata
esclusivamente seguendo logiche di vocazione economico-territoriale può causare. Il rischio maggiore che si potrebbe creare è quello della scomparsa di culture agroalimentari
maturate nel corso di esperienze talvolta centenarie o millenarie e delle relative professionalità e di tutto quanto di storico e culturale vi
è strettamente legato insieme con la tutela del
territorio, che è stato gestito nel corso degli
anni in condizioni di assoluto equilibrio seguendo ritmi dettati da antiche sapienze.
Bisogna pertanto razionalizzare le produzioni territoriali valorizzandole soprattutto in
funzione delle loro tipicità. Decisivo in tale
senso è il ruolo del lavoro, delle capacità professionali, della cultura dei produttori agroalimentari ma anche della volontà e della capacità politica.
Se perdiamo questa opportunità le diverse
specialità locali e le tradizioni culinarie verrebbero pian piano cancellate o quanto meno appiattite e gli alimenti rischierebbero di
diventare anonimi, insipidi, ed uniformi. Si
perderebbero in tal modo identità etniche e
culturali di inestimabile valore. Le varietà e
le tipicità dei cibi sono infatti intimamente
legate alla cultura e alla vita degli esseri
umani e vanno salvaguardate e protette non
solo da un punto di vista igienico-sanitario,
ma anche perché rappresentano la tradizione, l’anima e l’essenza della sua civiltà.
SUCCESSO INTERNAZIONALE
PER IL PROGETTO “SANITA’ IN RETE”
Il progetto Sanità in rete presentato al
Convegno - Bridging the Broadband
gap
BRUXELLES, 14/15 MAGGIO
di Cristiana Charrère
(Dirigente SC Sistema Informatico e TLC)
l 14 e 15 Maggio 2007 si è svolto a Bruxelles il
convegno “Bridging the Broadband gap”, evento organizzato dalla Commissione Europea, con
l’obiettivo di studiare in che modo un uso strategico delle ICT possa sostenere lo sviluppo regionale e locale, facilitando la costruzione di nuove
infrastrutture a banda larga nelle zone geografiche più disagiate, rendendole più attraenti e appetibili per gli investimenti commerciali ed econo-
I
mici da parte degli imprenditori del settore.
Oggetto della conferenza è stata la presentazione di progetti che contribuiscano al superamento
del digital divide in aree particolarmente svantaggiate. Nell’ambito del convegno, il presidente
della Regione, on. Luciano Caveri, ha presieduto
la sessione “Connecting rural area to the regional economy”.
Dei 163 progetti che hanno risposto alla Call for
Exhibits, il progetto, presentato dalla Regione
Valle d’Aosta, realizzato dalla nostra Azienda in
collaborazione con il CIC e Dedalus, di collegamento tra i Medici di Medicina Generale, Pediatri
di Libera Scelta e il Sistema Informatico dell’Azienda USL Valle d’Aosta, è stato ammesso alla
fase di prequalifica insiema ad altri 49 progetti di
cui altri 4 italiani. Durante il Convegno sono stati premiati i 3 migliori progetti per
la categoria “European Broadband Project
Award for 2007” .
Ha presenziato allo stand, messo a disposizione dall’organizzazione, Stefano Giglio
del CIC, che ha illustrato il progetto in ogni
sua parte riscuotendo un notevole successo.
Le sue impressioni sul’evento di Bruxelles
sono molto positive: “...anche se il target
degli espositori aveva un taglio rivolto soprattutto alla parte di networking. I pro-
getti italiani
presenti erano, oltre al nostro, quelli delle regioni Piemonte, Toscana e Veneto. Per l’area servizi
e sanità eravamo i soli ad avere lo stand e quindi parecchie persone hanno voluto vedere la
presentazione del progetto tramite il filmato che
abbiamo prodotto ed hanno chiesto informazioni rispetto a quanto abbiamo realizzato…..quest’ultima parola ha effettivamento attratto la loro attenzione….non è un progetto ma una realizzazione. Anche numerosi visitatori italiani si
sono avvicinati allo stand ed hanno chiesto informazioni e dettagli…. nello specifico rappresentati del ministero e dirigenti di altre regioni.”
Il filmato, cui accenna Stefano, interpretato da
colleghi, è stato realizzato presso le nostre strutture, ed ha evidenziato tutte la fasi del processo
automatizzate dal progetto, da quando il paziente si reca dal proprio medico, al colloquio finale,
sempre dal proprio medico, passando dal CUP e
dall’ambulatorio prelievi, il tutto intercalato da
immagini eseguite presso il laboratorio di analisi.
Ai visitatori sono state distribuite cartelline contenenti una presentazione del progetto, il DVD
con il video (realizzato in italiano, francese e inglese) ed un poster.
Il progetto ha avuto successo non solo a livello
internazionale. A livello nazionale è stato presentato da Stefano Giglio a Empoli in occasione
del “IX Congresso Internazionale Cure Primarie Integrazione & Rete”. Anche in questo caso il riscontro è stato positivo, anche perché è risultato
il progetto più completo in Italia, sia in termini di
partecipazione (100% dei PLS e 90% dei MMG)
6
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
a cura di Tiziano Trevisan (addetto stampa - SC Comunicazione)
1° marzo
Operativo il centro di flebologia
avanzata
Dal 1° marzo è operativo il Centro di flebologia avanzata della Valle d’Aosta.
L’iniziativa nasce dalla volontà della SC Chirurgia Vascolare guidata dal dottor Antonio Antico e si occupa del trattamento avanzato delle flebopatie e
delle complicanze.
Dal 2 al 6 aprile
Le Alpi valdostane polo formativo
per medici di elisoccorso
Si è svolta sulle nevi di Gressoney la fase invernale del “Corso sperimentale di elisoccorso in ambiente alpino per operatori sanitari” promosso
dall’Usl in collaborazione con la Regione Autonoma Valle d’Aosta. Personale sanitario proveniente dalle realtà di elisoccorso dell’arco alpino si è
impegnato nel programma messo a punto dai responsabili del progetto
(Enrico Visetti per la parte medico scientifica, Giulio Signò per la parte tecnico alpinistica). La seconda fase del progetto è prevista nel mese di settembre.
16 e 17 aprile
Convegno “La gestione del rischio
clinico – uno strumento fondamentale
per la sanità valdostana”.
Il convegno, prima fase di un progetto mirato, è stato organizzato con lo
scopo di fornire una introduzione generale alle tematiche del rischio, con
una visione d’insieme utile a tutti i Direttori di Dipartimento, Direttori di
SC, Coordinatori e RQ/Gestori del rischio, in merito alle tematiche del ri-
2 marzo
Presentazione della convenzione
tra Usl e Irv
Gli elementi di novità riguardanti le prestazioni di diagnostica radiologica
erogate dall’Usl VdA sono
state illustrate alla stampa
dalla dottoressa Riccardi, dal
dottor Ponzetti, dal dottor
Meloni e da Franco Colombo, amministratore dell’Istituto Radiologico Valdostano. Le novità sono comprese
nella convenzione stipulata
tra Usl e Irv.
31 marzo
Convegno “L’Uomo, il migrante,
i suoi bisogni di
salute”
Nel quadro delle iniziative legate ai programmi della rete HPH valdostana, si è
svolto in biblioteca regionale un convegno internazionale sul tema delle migrazioni e dei problemi di salute delle persone migranti. Una buona occasione per ripercorrere sette anni di attività svolta dall’Usl nel campo della promozione della
salute degli immigrati.
24 maggio
Matti per il calcio
Dopo una combattuta serie di match finalmente è stata consegnata la coppa del vincitore alla squadra che ha riportato il successo nella finale del torneo “Matti
per il calcio”. Per la Valle d’Aosta hanno partecipato i giocatori della
psichiatria
dell’Usl
(utenti e personale), che
hanno portato a casa il
cucchiaio di legno, ovvero il premio per la formazione che non ha vinto neanche una partita.
“L’anno prossimo –
hanno fatto sapere il ct e i giocatori – saremo più forti e più agguerriti e
daremo del filo da torcere ai nostri avversari”.
12 maggio
Convegno sull’endocrinologia
oncologica
9 e 10 marzo, Porossan
1° corso virtuale di radiologia
interventistica
L’Hotel Milleluci di Porossan ha ospitato la prima edizione del corso virtuale di radiologia interventistica. Guidati dal dottor Teodoro Meloni, direttore del Dipartimento di diagnostica per immagini e radiologia interventistica, gli allievi hanno potuto assistere alle simulazioni realizzate con
l’ausilio di un simulatore virtuale, che ha riprodotto nei minimi particolari
le tecniche e le procedure che si eseguono sul paziente.
La settimana della prevenzione alcologica è stata l’occasione per presentare il bilancio dell’attività del servizio di alcologia del Ser.T. Erano presenti all’incontro con i
giornalisti i rappresentanti delle associazioni e
dei gruppi di auto mutuo aiuto che collaborano con l’Usl.
schio clinico. Il salone delle manifestazioni di Palazzo regionale era stracolmo, come si può vedere dalle immagini. Il convegno ha ottenuto un risultato ottimale non solo per la presenza di relatori altamente qualificati,
ma anche per l’efficacia dimostrata dall’Ufficio Formazione (composto da
Sonia Fiacchi – responsabile – e da Vanessa Barreca, Laura Bernardi, Nelly
Ferrod, Maria Berdelli e Giancristoforo Casu) nel curare tutta la parte organizzativa (vedi foto).
20 aprile
Conferenza sul tema: “Prevenzione
cura dei tumori al seno: cosa c’è di
nuovo?”
Salone di Palazzo regionale gremito in occasione della conferenza organizzata dalla nostra
Azienda, correlata alla iniziativa
di VIOLA “Mille petali per una
VIOLA”. Tra i temi trattati ricordiamo il programma di screening dei tumori femminili in Valle d’Aosta, le novità nella terapia chirurgica e oncologica, le
nuove tecniche di radioterapia.
24 aprile
Presentato agli organi di stampa
il nuovo sito internet aziendale
Nel corso di una conferenza stampa è stato presentato il nuovo sito internet dell’Azienda USL, completamente rivisto nella veste grafica e nell’architettura. Il sito ha superato, primo in Valle d’Aosta (e quarta ASL in italia), le verifiche tecniche in materia di accessibilità (Legge Stanca) e ha ottenuto il consenso all’utilizzo del logo ufficiale. Sarà quindi fruibile anche
dagli ipovedenti.
8 maggio
Conferenza stampa
sulla prevenzione alcologica
L’Unità di diabetologia ed endocrinologia ha organizzato un convegno
sull’endocrinologia oncologica che si è svolto presso la biblioteca regionale. Tra i temi trattati, l’approfondimento delle conoscenze fisiopatologiche delle neoplasie endocrine.
18 e 19 maggio, La Salle
La prevenzione della violenza
contro le donne
Un convegno importante su un tema di scottante attualità. La fitta batteria di relatori ha saputo affrontare con eccezionale competenza gli argomenti trattati nel corso di due giornate di lavoro intense e utili. L’iniziativa, che rientra nelle progettualità della rete HPH, è stata progettata e realizzata in collaborazione con i sanitari dell’Ospedale S. Anna di Torino.
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
19 maggio
Giornata Mondiale
contro l’Ipertensione
L’USL ha aderito all’iniziativa aprendo
anche di sabato (dalle 9 alle 13) il
Centro Ipertensione situato in via Chaligne. La Dott.ssa Sabina Modesti, responsabile della struttura, e i suoi collaboratori sono stati a disposizione
degli utenti per fornire informazioni
sull’attività del Centro, distribuire materiale informativo e misurare gratuitamente la pressione arteriosa.
10 giugno
Consacrata la cappella
della RSA di Antey
Alla presenza del Vescovo della Diocesi di Aosta, Mons. Giuseppe Anfossi, dell’Assessore alla Sanità, Antonio Fosson, del Direttore Generale,
Carla Stefania Riccardi, del Sindaco di Antey, del Direttore del Distretto
3, Leonardo Iannizzi e di numerosi presenti, si è svolta la cerimonia di consacrazione della nuova cappella sorta all’interno della RSA DI Antey.
24 maggio
Effetto Nascita. Incontro sul tema
“Famiglie tra giovani e mass media”
Nell’ambito degli incontri
con la popolazione legati a
“Effetto nascita – genitori si
diventa”, è stato trattato il
tema “Famiglie tra giovani e
mass media – mediazione
familiare nel rapporto minori e media”. Alla serata, condotta dalla ricercatrice dell’Università della Valle d’Aosta, Maria Giovanna Onorati, hanno preso parte tre ospiti di eccellenza:
Francesco Denti (producer della rete satellitare FOX ITALIA), Daniele Gaglianone (regista cinematografico) e Cristian Paraskevas (autore del programma televisivo “Le Iene”).
26 maggio
STOP al dolore inutile
Giornata nazionale del sollievo
Stop al dolore inutile. Con questo slogan il Comitato Ospedale Senza Dolore (COSD) ha organizzato nella salone delle conferenze di Palazzo regionale un convegno sul trattamento del dolore intra ed extra ospedaliero. L’iniziativa rientra nel progetto “Verso un Ospedale senza Dolore” di
cui alla rete HPH – Health Promoting Hospitals
30 giugno
Presentato il servizio
di medicina dello sport
Il dottor Maurizio Ferrini e il dottor Igor Rubbo hanno illustrato ai giornalisti l’avvio del servizio di medicina dello sport. L’ambulatorio, che si trova
in via Guido Rey, è aperto tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì a partire
dal 7 giugno.
30 maggio
Il Progetto PrATO nel distretto 3
Il dottor Bottacchi e il dottor Iannizzi hanno presentato l’avvio del progetto PrATO nel distretto 3. Lo screening per la prevenzione delle malattie cerebrovascolari avrà inizio nel mese di giugno e interesserà circa duemila
persone.
19 giugno
Tavola rotonda sul tema
“Giovani e alcol oltre la prevenzione”
Nell’ambito del progetto “PREMIA Grand Combin” si è tenuta, nell’auditorium di Variney, una tavola rotonda che ha visto la presenza di numerosi e qualificati ospiti: il Vescovo della Diocesi di Aosta, Mons. Giuseppe Anfossi, il Questore di Aosta, Salvatore Aprile, il Vice Comandante dei Carabinieri, Fernando Sollazzo, l’Assessore alla Sanità, Antonio Fosson, il Presidente della Comunità Montana Grand Combin, Corrado Jordan, il Vice
Presidente LIBERA e Gruppo Abele, Guido Tallone, il Direttore sanitario
USL, Clemente Ponzetti, il Direttore del Ser.T., Lindo Ferrari. La tavola rotonda è stata moderata da Piercarlo Lunardi, giornalista, capo ufficio
stampa della Presidenza del Consiglio regionale.
L’incontro è stato realizzato quale momento di riflessione, di scambio di
esperienze e di proposte tra persone che, per diverse ragioni e da diverse
angolature, hanno a che fare con i giovani, le famiglie e, più in generale,
con il problema dell’uso/abuso di alcol.
7
8
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
31 maggio – auditorium di Variney
“Chi non fuma… vince!” 3a edizione
nche quest’anno la nostra Azienda ha organizzato il concorso scolastico “Chi non fuma…vince!” (progetto rientrante nella rete HPH) con l’obiettivo di fare riflettere gli studenti sui danni causati dal fumo di sigaretta e di invitarli ad elaborare messaggi di salute attraverso la produzione artistica (disegni, poster, spot video). Nell’anno scolastico 2006-2007 sono stati coinvolti nel progetto di educazione alla salute gli oltre140 alunni della scuola
media inferiore di Variney. L’iniziativa era collegata al più ampio programma di promozione della salute “PREMIA Grand Combin”, promossa da Azienda USL, Assessorato alla Sanità e CM Grand Combin. Nel corso della manifestazione sono intervenuti numerosi esperti (pneumologo, medico dello sport, dietista, psicologo) e gli attori di Replicante Teatro di Aosta. Ai vincitori di ogni categoria (grafica e video) sono stati consegnati numerosi premi. Il video vincitore, realizzato dagli alunni della classe II C, è stato trasmesso da RAI 3 (TG regionale) la sera del 31 maggio. Nella stessa giornata si celebrava la Giornata Mondiale senza Tabacco. A tutti gli studenti è stato regalato un
cappellino con lo slogan della manifestazione.
A
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
3 GIUGNO - GRAND PLACE DI POLLEIN
“Chi si ferma è perduto! – 5a edizione” e Giornata Nazionale dello Sport
ncora una volta oltre mille persone si sono riversate
nell’area verde della Grand Place di Pollein per partecipare a quello che, da cinque anni, è diventato un appuntamento fisso: “Chi si ferma è perduto!”, manifestazione nata con l’intento di promuovere l’attività fisica e i
corretti stili di vita. Grazie alla collaborazione con il CONI,
erano presenti numerose associazioni sportive operanti in
Valle d’Aosta. Gli istruttori e gli allenatori hanno avuto
modo di coinvolgere i presenti, di tutte le fasce di età, in
dimostrazioni e lezioni gratuite. Quest’anno la SC Comunicazione ha allestito un apposito stand contenente materiale informativo. A tutti i partecipanti l’USL ha regalato
un cappellino con il logo della manifestazione. Molto
“gettonato” anche il punto ristoro, con distribuzione gratuita di cibi e bevande.
A
9
10
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
HPH E DINTORNI
di Giorgio Galli (coordinatore regionale rete HPH)
Il poster presentato a Vienna
l trimestre appena concluso è stato veramente ricco
di iniziative per la rete regionale HPH. L’Azienda ha
promosso e realizzato numerose conferenze ed eventi
finalizzati a presentare i progetti in atto. Inoltre una
delegazione aziendale ha preso parte attivamente alla conferenza internazionale HPH di Vienna. Di seguito una sintesi degli avvenimenti
I
CONFERENZE, CONVEGNI E ALTRE INIZIATIVE
Sotto l’egida della rete Helth Promoting Hospitals abbiamo promosso una serie di eventi pubblici, già in
parte illustrati nella rubrica “Diario di bordo”:
31 marzo – convegno sul tema “L’Uomo, il Migrante, i suoi bisogni di Salute” (progetto Migrant Friendly Hospitals). Tra i relatori, ospiti esterni, ri-
cordiamo Marco Mazzetti (psichiatra, membro della
Società Italiana di Medicina delle Migrazioni e componente della Commissione ministeriale “Salute e Immigrazione”), Antonio Chiarenza (coordinatore della
WHO/HPH Task Force on Migrant Friendly and Culturally Competent Healthcare), Nils Undritz (coordinatore della rete HPH svizzera).
18 e 19 maggio – convegno sul tema “La
prevenzione della violenza contro le donne”. Promosso dalla nostra azienda e realizzato in collaborazione con la ASO OIRM Sant’Anna di Torino, il
convegno ha visto la presenza di numerosi esperti. Il tema è stato affrontato da diverse angolature: ricerca e
modelli organizzativi (compreso il resoconto delle esperienze del Centro Soccorso Violenza Sessuale di Torino),
aspetti giuridici e medico-legali del fenomeno, impatto
psico-sociale e, in ultimo, le esperienze della Valle d’Aosta. Il convegno è stato organizzato da Anna Castiglion,
referente aziendale del progetto HPH e responsabile
Ufficio Progetti Innovativi della SC Comunicazione.
26 maggio – conferenza sul tema “STOP al dolore inutile – Il progetto Verso un ospedale
senza dolore dell’Azienda USL Valle d’Aosta:
attualità e prospettive”, in occasione della Giornata nazionale del Sollievo. L’iniziativa, promossa dal
Dr. Lorenzo Pasquariello (Direttore SSD Terapia del dolore intra ed extra ospedaliera, componente del COSD
e referente aziendale del progetto HPH) e dal Dr. Roberto Sacco (Direttore sanitario di presidio e Presidente del COSD), è stata l’occasione per illustrare il lavoro svolto in ospedale in tema di terapia del dolore. Le
relazioni riguardavano otto diversi ambiti di lavoro: il
dolore da procedura, in Pronto Soccorso, quello post
operatorio, nel paziente oncologico, nel bambino, nel
paziente non oncologico, quello da parto e, infine, il
dolore in ambito extraospedaliero. Con l’occasione è
stato presentato il dépliant informativo “Gli oppiacei:
conoscerli per non temerli”.
31 maggio – premiazione dei vincitori del
concorso scolastico “Chi non fuma…vince!”,
giunto alla sua 3a edizione (progetto HPH Smoke Free
Project) (vedere rubrica “Diario di bordo”)
3 giugno – “Chi si ferma è perduto! / Giornata
nazionale dello Sport” (progetto HPH Salute, Sport
e Stili di Vita) (vedere rubrica “Diario di bordo”)
15TH INTERNATIONAL CONFERENCE ON HPH,
VIENNA, AUSTRIA, APRIL 11-13, 2007
XI CONFERENZA NAZIONALE RETE HPH – CITTÀ DEL MARE-TERRASINI (PA), 4-6 OTTOBRE
2007
Sarà la Regione Sicilia ad ospitare la conferenza nazionale HPH 2007. Questo il tema: “La risposta alle
nuove emergenze sanitarie: il ruolo della rete HPH”.
Tutti i componenti il coordinamento regionale sono
già stati informati al riguardo. Tutte le informazioni relative alla conferenza sono sul sito www.arteventsici-
MI CHIAMO ANDREA (come mamma e papà)
IO NON CASCO…
SENZA IL CASCO!
Atto unico per bambine e bambini… e genitori appena nati
di Giorgio Galli (SC Comunicazione)
i chiamo Andrea (come mamma e papà)” è il titolo
dello spettacolo che la compagnia teatrale BURATTINGEGNO di Bologna ha presentato sabato 31 marzo al Teatro Giacosa di Aosta nell’ambito della rassegna “ENFANTHEATRE”. Sala completamente gremita per assistere alla divertente performance di Stefano Antonini e Elisa Fontana, i due attori della compagnia bolognese.
La pièce, per bambini (di età compresa tra i 5 e i 10 anni) e genitori, ha offerto spunti di riflessione per chi vuole affrontare e
conoscere il ruolo della famiglia esplorando i suoi molteplici
punti di vista.
L’iniziativa rientrava nell’ambito del progetto EFFETTO NASCITA, dedicato al percorso gravidanza-parto-puerperio-funzioni
genitoriali. Ricordo che Effetto Nascita è un progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo e promosso dalla nostra Azienda
in collaborazione con la ASO S. Anna di Torino e l’Università
della Valle d’Aosta.
Gli attori della compagnia Burattingegno, il giorno prima della
presentazione della pièce al Giacosa, sono stati ospiti del nido
aziendale “Le Marachelle”, dove hanno intrattenuto i piccoli
ospiti e i loro genitori. Le fotografie si riferiscono a questo momento.
“M
Il tema della conferenza internazionale era “Contributions of HPH to the Improvement of Quality of Care, Quality of Life and Quality of Health Systems”. Il
sottoscritto, quale coordinatore della rete regionale,
ha preso parte ai lavori dell’Assemblea Generale dei
coordinatori nazionali / regionali. Tre gli elementi di
maggior rilievo scaturiti al termine dei lavori: l’approvazione della prima Costituzione della rete HPH,
l’ingresso “ufficiale” dei servizi territoriali nella rete
e la necessità che ogni rete nazionale / regionale abbia almeno tre strutture in rete fra loro (ospedaliere
e/o territoriali) Ciò implicherà una revisione organizzativa anche nella nostra rete regionale che, finora,
aderiva con la sola struttura ospedaliera. Pur mantenendo lo stesso acronimo HPH, la nuova denominazione ufficiale della rete è Health Promoting Hospitals and Health Services.
Inoltre la nostra regione ha partecipato ai lavori della conferenza con un poster sui programmi aziendali di Wellness, molto apprezzato dalla giuria. Il poster è stato illustrato dallo scrivente e dal Direttore
generale.
Fissate anche le sedi delle prossime conferenze internazionali: nel 2008 a Berlino (Germania) e nel
2009 a Creta (Grecia).
Un progetto di sensibilizzazione all’utilizzo del casco nelle discipline
sportive che non ne prevedono l’obbligo
di Tiziano Trevisan (Addetto Stampa SC Comunicazione
e referente aziendale del progetto HPH)
rende il via nel corso dell’estate 2007 il progetto “Io non casco… senza il casco!”,
iniziativa dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta nel quadro dei progetti della rete HPH
valdostana.
“Io non casco… senza il casco!” affronta nei primi mesi dell’estate le ultime fasi di programmazione e vedrà l’attivazione nel periodo tra luglio ed ottobre.
Il progetto si propone di veicolare una serie di interventi e di campagne di comunicazione rivolte ai bambini, ai giovani ed agli adulti, con la finalità di sensibilizzare gli sportivi all’utilizzo del casco protettivo nelle discipline che non ne prevedono l’obbligo, ma per le quali risulta fortemente consigliato per motivi di sicurezza e di prevenzione dei traumi cranici.
Un gruppo di lavoro coordinato dalla struttura di Comunicazione ha elaborato un piano
d’azione che prevede la realizzazione di un opuscolo informativo (in via di ultimazione) che
riporta le motivazioni del progetto e l’importanza dell’utilizzo del casco protettivo, ed ha individuato un primo target di riferimento, tramite il coinvolgimento delle associazioni sportive legate alla pratica del ciclismo su strada e dei maestri di mountain bike.
Una serie di incontri con i responsabili delle varie associazioni ciclistiche, con gli allenatori
e con i ciclisti precederanno una rilevazione che sarà effettuata “sul campo”: saranno posti lungo gli itinerari di maggiore percorrenza alcuni stand, con l’ausilio del “camper della
salute”, l’unità mobile a disposizione dell’Usl per le campagne di comunicazione.
Gli stand, preceduti da una segnaletica molto visibile in “stile Giro d’Italia”, forniranno ai
ciclisti un breve ristoro. Agli sportivi che si fermeranno sarà chiesto di rispondere a poche
brevi domande sull’utilizzo (o il non-utilizzo) del
casco e sarà consegnato loro un piccolo
omaggio.
Le risposte rilasciate, la rilevazione del
numero di ciclisti che non si fermeranno e di quelli che effettivamente indosseranno il casco forniranno dati preziosi per uno studio
che sarà elaborato ed illustrato
nel corso di un convegno sul
trauma cranico che si svolgerà
nel mese di novembre.
Il progetto “Io non casco… senza
il casco!” viene realizzato nel quadro delle iniziative della Rete HPH
valdostana, ovvero la rete Health Promoting Hospitals (ospedali per la promozione della salute) promossa dall’OMS.
P
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
PROBLEMI ALCOLCORRELATI
E SERVIZI IN VALLE D’AOSTA
di Lindo Ferrari (Direttore SC Ser.T)
l Servizio di Alcologia del Ser.T., insieme alle associazioni di
auto mutuo aiuto (AA, Al-Anon, CAT, Rivivere), ha promosso
una conferenza stampa, al termine del mese della prevenzione
alcologica (aprile), per sottolineare i rischi connessi all’abuso di
alcol e per informare ulteriormente la popolazione sulle risorse
dedicate al trattamento delle problematiche alcol correlate.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che:
• ingerire bevande alcoliche è sempre un rischio: a minor
quantità corrisponde minor rischio.
• le bevande alcoliche non sono necessarie in una qualunque dieta.
• è indispensabile proteggere maggiormente la salute, attraverso la promozione di stili di vita più salubri e l’eliminazione di fattori di rischio tra i quali il consumo di alcool soprattutto in alcune categorie di persone
I
ALCOL: MENO È MEGLIO
In Europa le dimensioni del fenomeno sono evidenziate da
115.000 persone, soprattutto giovani, che muoiono ogni anno
per cause alcol correlate e dai costi sanitari e sociali che si stimano intorno ai 125 miliardi di € (pari all’1,3% del PIL europeo).
In Italia si stima dalla rilevazione Istat del 2000, 1 milione di alcolisti e 3 milioni di individui soggetti a rischio (quelli che bevono più di 40 g. se uomini e 20 g. se donne), i decessi riconducibili all’alcol sono stimati intorno ai 25.000- 40.000 all’anno.
In Valle d’Aosta il 20% della popolazione beve in modo problematico, il 4%-6% di tutti i decessi registrati nella regione sono dovuti a problematiche alcol correlate, mentre il 2,7% di tutti i ricoveri nell’ospedale di Aosta, cioè circa 500 ricoveri all’anno sono correlati ad una diagnosi di abuso alcolico. Inoltre le ultime ricerche evidenziano che l’età in cui si comincia ad assumere alcol si sta notevolmente abbassando.
A partire dall’analisi di questi dati allarmanti e sulla base dei
principi dell’OMS risulta quindi indispensabile attivare delle
azioni concertate per informare e sensibilizzare la popolazione
e target specifici, per promuovere salubri stili di vita e per implementare l’efficacia dei servizi di prevenzione, diagnosi e cura
e delle associazioni di auto mutuo aiuto.
La Regione e l’Azienda USL Valle d’Aosta negli ultimi anni hanno promosso la riorganizzazione dei servizi per le dipendenze
patologiche (Ser.T., Comunità Terapeutiche e Associazioni di Auto mutuo aiuto).
La collaborazione tra servizio pubblico e associazioni del volontariato sociale è andata ad intensificarsi sino alla costruzione di
eventi comuni e di progetti. Attualmente è in corso un’iniziativa
di sensibilizzazione sulle tematiche alcolcorrelate dei medici di
assistenza primaria e dei pediatri. Si prevede per il prossimo futuro di estendere tale intervento informativo anche al personale dei reparti ospedalieri e del territorio. Inoltre si ha in progetto di ampliare gli spazi di ascolto e sostegno alle famiglie degli
utenti con problemi di alcolismo, e di effettuare diversi interventi di prevenzione al consumo di alcolici sia nei confronti di
target specifici (giovani, donne in gravidanza, alcune categorie
di lavoratori, neopatentati) che in contesti specifici (luoghi di divertimento, scuole guida, ecc.).
L’avvio a partire dall’inizio del 2006 di incontri periodici tra il
Servizio di Alcologia e i gruppi di auto mutuo aiuto ha portato
alla intensificazione di una rete di sostegno terapeutico sia per
gli alcolisti che per le loro famiglie. Attualmente chi è portatore
di un disagio correlato all’abuso alcolico, alcolista o familiare,
può rivolgersi ai seguenti servizi avendo la garanzia di poter così accedere a degli interventi differenziati e complementari sia
di tipo informativo che terapeutico:
Il Servizio di Alcologia del Ser.T. si occupa di diagnosi, cura e riabilitazione dei soggetti e delle famiglie con problemi alcolcorrelati. Il Servizio prende in carico circa 250 pazienti l’anno. La cura nella maggioranza dei casi prevede una prima fase
di inserimento in un programma di Day Hospital di disintossicazione e motivazione al cambiamento, il trattamento prosegue attraverso un progetto personalizzato di cura che implica
delle azioni di sostegno in tutte le aree problematiche della vita del paziente (sanitarie, sociali, psicologiche, educative) con
una specifica attenzione e sostegno ai familiari. Inoltre strumento essenziale alla cura risultano essere le comunità terapeutiche, in particolare il Bourgeon de vie e la Svolta presenti
sul territorio valdostano, nonché con gli altri presidi socio-sanitari ospedalieri e territoriali.
• Si prevede di potenziare il programma di Day Hopsital alcologico al fine di implementare gli interventi offerti per
la cura e la riabilitazione degli alcolisti ed evitare i ricoveri
in strutture fuori Regione.
• Il Servizio di Alcologia è presente in via Guido Rey 1, presso la sede USL, e in alcune sedi distrettuali (Morgex, Villenueve, Chatillon, Donnas e Vérres).
Tel. 0165.544650
Sito web www.ausl.vda.it
11
ANNO 2006 ALCOLDIPENDENTI
ALCUNI DATI del Ser.T
Totale soggetti contattati : 344
suddivisi in
Presi in carico con programmi di trattamento
266 (77,3 %) di cui 203 maschi (76,3 %) 63 femmine (23,7 %)
196 (73,7%) pazienti già in carico
70 (26,3%) pazienti nuovi
Interventi occasionali: 37 (10,8 %)
Consulenze in ospedale (e non presi in carico): 29 (8,5%)
Segnalazioni da altri Servizi USL (e non presi in carico): 9 (2,6%)
Interventi in carcere (e non presi in carico): 3 (0,8 %)
CARATTERISTICHE SOCIO-ANAGRAFICHE alcoldipendenti anno 2006
CONDIZIONE LAVORATIVA
Alcolisti Anonimi è un’associazione di uomini e donne che
mettono in comune la loro esperienza, forza e speranza al fine
di risolvere il loro problema comune e di aiutare gli altri a recuperarsi dall’alcolismo. L’unico requisito per divenirne membri
è il desiderio di smettere di bere. Non vi sono quote o tasse per
essere membri di A.A.; è autonoma mediante i propri contributi. A.A. non è affiliata ad alcuna setta, confessione, idea politica, organizzazione o istituzione; non intende impegnarsi in
alcuna controversia, né sostenere od opporsi ad alcuna causa;
in particolare A.A. non assume posizioni proibizioniste né antiproibizioniste nei confronti dell’alcol. Lo scopo primario è rimanere sobri e aiutare altri alcolisti a raggiungere la sobrietà.
Come si contattano gli A.A. per informazioni o
per frequentare un gruppo?
In Valle d’Aosta sono presenti 6 gruppi nelle seguenti località: Aosta, Arnad, Morgex e St Vincent Area Valle
d’Aosta 339.6380252 www.alcolisti-anonimi.it
I Gruppi Familiari Al-Anon sono una associazione di familiari ed amici di alcolisti, parte integrante di Al-Anon è Alateen per familiari adolescenti. L’alcolismo è una malattia che
coinvolge tutta la famiglia. Al-Anon ha un solo scopo aiutare le
famiglie degli alcolisti offendo accoglienza e conforto a coloro
che soffrono a causa dell’alcolismo di un’altra persona. Si riuniscono per condividere esperienza, forza e speranza.
Nuovi
V.%
Utenti
occupato
34
48,57%
disoccupato 14
20,00%
sottoccupato 7
10,00%
pensionato
8
11,43%
invalido
5
7,14%
studente
0
0,00%
condizione
non prof.
2
2,86%
totale
70
100,00%
Utenti già
conosciuti
70
38
21
39
18
0
V.%
Totale
V.%
35,71%
19,39%
10,71%
19,90%
9,18%
0,00%
104
52
28
47
23
0
39,10%
19,55%
10,53%
17,67%
8,65%
0,00%
10
196
5,10%
100,00%
12
266
4,51%
100,00%
V.%
Totale
V.%
30,61%
4,59%
30,10%
17,35%
7,65%
9,69%
100,00%
83
11
94
42
17
19
266
31,20%
4,14%
35,34%
15,79%
6,39%
7,14%
100,00%
STATO CIVILE
Nuovi
Utenti
celibe
nubile
convivente
coniugato
separato
divorziato
vedovo
totale
23
2
35
8
2
0
70
V.% Utenti già
conosciuti
32,86%
2,86%
50,00%
11,43%
2,86%
0,00%
100,00%
60
9
59
34
15
19
196
Come si contatta Al-Anon per informazioni o per
frequentare un gruppo?
In Valle d’Aosta sono presenti 9 gruppi nelle seguenti località: Aosta, Arnad, Morgex, St. Vincent
Centro di Ascolto: 02 - 504779 Area Valle d’Aosta: 349-7855037 www.al-anon.it
Il CAT (Club degli Alcolisti in Trattamento) è una comunità di famiglie con problemi legati all’uso di bevande alcoliche.
È presente anche un servitore-insegnante. Il Club si riunisce una
volta alla settimana per un’ora e mezzo. Il suo scopo è quello di
favorire il cambiamento dei comportamenti dei membri dell’intera famiglia, a partire dall’astinenza dall’alcol, per uscire dalla
sofferenza dovuta all’alcol e affrontare una nuova vita. I Club, oltre all’attività interna, collaborano con i Soggetti pubblici e privati per l’informazione alla popolazione sui danni causati dall’alcol e per la prevenzione dei problemi alcolcorrelati.
Come si contatta l’ARCAT per informazioni o per
frequentare un Club?
In Valle d’Aosta i Club sono presenti nelle seguenti località: Aosta, Gignod, La Thuile, Morgex, Aymavilles, Saint
Vincent, Hône
cell. 333.1490074
e-mail: [email protected]
www.aicat.net
L’Associazione Ri-Vivere nasce nell’ottobre 2002 dalla volontà ed il lavoro di un gruppo eterogeneo di persone. Il desiderio
comune è quello di condividere, utilizzare e organizzare parte
delle esperienze personali e del tempo libero a favore di chi soffre a causa dell’alcol. Le principali finalità dell’associazione sono
il perseguimento della solidarietà e del mutuo aiuto, la promozione e la diffusione di una cultura del non giudizio nei confronti delle persone con problemi di alcol, e la promozione di una
cultura della moderazione diffondendo la consapevolezza dei rischi e dei danni legati all’abuso di sostanze alcoliche.
Come si contatta RI-Vivere per informazioni o
per frequentare il gruppo?
In Valle d’Aosta il gruppo è presente ad Aosta in via Martinet 14, tel. 0165.31826
di Lalla Paolone (UB OSRU - Relazioni sindacali)
Ultimi Accordi e regolamenti di interesse sindacale, recepiti con deliberazione del Direttore
Generale, consultabili sulla Intranet Aziendale – Andromeda – nella sezione “Info Sindacale”
ACCORDI DECENTRATI
COMPARTO:
Disposizioni per l’attivazione di prestazioni aggiuntive, nella forma di Libera Professione nell’interesse dell’Azienda, da parte del personale del comparto del SSR dipendente dell’Azienda USL, ai sensi della DGR n. 4259/2006. Deliberazione n. 893 del 27/04/2007.
DISPOSIZIONI GENERALI
COMPARTO — DIRIGENZA MEDICA E VETERINARIA — DIRIGENZA S.P.T.A.
Approvazione del piano annuale delle attività per le quali sono richieste prestazioni aggiuntive rese dal personale del SSR per l’anno 2007, ai sensi della deliberazione della Giunta Regionale n. 4259, in data 29/12/2006. Deliberazione n. 894 del 27/04/2007.
12
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
IPERTENSIONE E GRAVIDANZA
IN VALLE D’AOSTA
a cura della SC Affari Generali e Legali
di Maria Sabina Modesti (Responsabile Centro Ipertensione)
Accesso agli atti e semplificazione amministrativa
L’Azienda USL aderisce ai principi di trasparenza
dell’azione amministrativa
di Daniela Tarello (Direttore SC Affari Generali e Legali)
lla fine dell’anno 2005 l’Azienda
USL Valle d’Aosta aveva adottato il
nuovo regolamento applicativo della L.
07/07/10090, n. 241, recante norme in
materia di procedimento amministrativo
e di diritto di accesso agli atti.
In realtà, fin dal 1998, l’Azienda aveva
indicato, in un documento unitario, l’insieme dei procedimenti di competenza
dei vari uffici e servizi, i responsabili, i
tempi di conclusione e le modalità per
partecipare ai procedimenti stessi e per
accedere agli atti.
Nel 2005, tuttavia, si è reso necessario
procedere ad una prima rivisitazione del
regolamento a seguito di due avvenimenti distinti: a livello locale, l’entrata in
vigore dell’atto costitutivo aziendale,
che ha ridisegnato l’organigramma dell’Ente con conseguente individuazione
di nuove e diverse strutture, tali da rendere più articolata l’organizzazione
aziendale; a livello statale, l’emanazione
della legge 11 febbraio 2005, n. 15, che
ha imposto la necessità, per tutti gli enti
pubblici, di aderire immediatamente ai
nuovi principi introdotti dalla norma in
tema di accesso in quanto rientrante,
quest’ultimo, nell’ambito delle rilevanti
finalità di pubblico interesse e di garanzia dei diritti civili e sociali che
devono essere garantiti su tutto il
A
territorio nazionale ai sensi dell’art. 117,
lett. m) della Costituzione.
Conseguentemente, con deliberazione
n. 2476 del 28/11/2005, l’Azienda ha ridisciplinato la materia concernente le
modalità di accesso, i casi di differimento e di esclusione, il raccordo delle norme in materia di accesso con quelle in
materia di privacy;
L’evoluzione normativa ha, tuttavia, indotto l’Azienda a rimettere mano al proprio regolamento, per adeguarlo sia alle
prescrizioni di cui al D.P.R. n. 184 del
12/04/2006, che ha emanato indirizzi
vincolanti per le pubbliche amministrazioni in materia di accesso, sia alle previsioni di cui al D.LGS. 12/04/2006, n. 163
(il cosiddetto Codice dei contratti pubblici) che ha individuato,
in relazione ai procedimenti di
gara, le categorie di atti che devono essere sottratti all’accesso o per i quali
l’accesso deve essere differito.
Il risultato è stato l’adozione di un nuovo regolamento che, in sostanza, prende
in considerazione tre ambiti, in apparenza distinti, ma aventi in comune l’adesione all’invito del legislatore di rendere
più trasparente l’azione amministrativa,
consentendo ai cittadini le più ampie
possibilità di partecipazione alle attività
della pubblica amministrazione: la sezione dedicata ai procedimenti amministrativi, la sezione dedicata all’accesso agli
atti, la sezione dedicata alle autocertificazioni.
Il regolamento è stato pubblicato sia su
Andromeda (Area Tecnico-Amministrativa; Affari Generali; Legge 241/90) sia, limitatamente alla parte riguardante
l’accesso agli atti (comprensiva di modulistica), sul sito internet aziendale,
nella sezione dedicata all’URP – Accesso agli atti amministrativi).
Il regolamento è stato inoltre inviato
alla Commissione nazionale per l’accesso ai documenti amministrativi, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri,
che dovrà valutarne la coerenza rispetto agli obiettivi posti
dal legislatore.
l 16 giugno si è svolto presso il Seminario Maggiore in Aosta l’incontro di aggiornamento
“Ipertensione e Gravidanza in Valle d’Aosta” organizzato dal Centro Ipertensione – SC
Medicina Generale e la SC Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale in collaborazione con i medici di famiglia operanti sul territorio valdostano.
La collaborazione fra il Centro Ipertensione e gli Ostetrici-Ginecologi per gestire la gravida
riscontrata ipertesa è nata nel 2000. Da subito c’è stato il coinvolgimento attivo dei medici
di famiglia . Dopo un confronto ripetuto con specialisti di altre regioni, con l’Università di Torino e di Genova, con la Società italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA) e con le Linee Guida Americane e Europee, si è definito un percorso locale di collaborazione fra le diverse figure sanitarie interessate.
Questo nostro procedere ha ottenuto il riconoscimento della SIIA e, in quanto progetto
esportabile coinvolgente diverse risorse umane per la gestione di un problema di salute di
grande impatto, nel 2006 è stato riconosciuto dalla Rete Ospedali per la promozione della
salute (HPH). Tale incontro ha avuto come obiettivi fondamentale il confronto per fare il punto della situazione, per ridefinire il ruolo delle figure interessate, per conoscere il ruolo dell’anestesista, per verificare le criticità, per individuare degli indicatori, per raccogliere nuovi
input. I medici di famiglia presenti hanno sollecitato la produzione di dati sulla casistica locale e hanno ribadito il loro impegno, con gli ostetrici operanti sul territorio, nel gestire attivamente il programma di prevenzione in merito. In ultimo è emersa una proposta di collaborazione con la psicologa clinica per una indagine conoscitiva sul vissuto della donna gravida ipertesa al fine di valutare e quindi calibrare l’impatto della medicalizzazione in questa
delicata situazione.
I
... DOPO
nche quest’anno il torneo di bowling ha riscosso parecchio successo. Le novità rispetto allo scorso anno
hanno riguardato il post…torneo. Tutti i vincitori per
“guadagnarsi” il già meritato premio hanno dovuto cimentarsi in prove speciali: è stato loro richiesto di esibirsi
in qualche performance: la squadra del Pronto Soccorso si
è scatenata in una movimentata tarantella. Da seri giocatori si sono trasformati in provetti ballerini e non solo….giudicate voi dalle foto….
Si è aggiudicato il primo premio la squadra del Pronto Soccorso composta da: Stefano Podio, Gianluca Lamanna,
Manrico Costa, Francesco Macrì e Stefano Trieste.
Durante la cena tutti i commensali sono stati coinvolti in
simpatici e divertenti giochi. Un ringraziamento particolare
va a Lucia Pison che ha contribuito al successo della serata.
A
Cogliamo l’occasione per promuovere le nostre nuove iniziative: gita naturalistica nella Conca di By il 1° luglio 2007,
una gita all’outlet di Serravalle Scrivia il 1° luglio 2007, le
opere Aida, Nabucco e la Bohème all’Arena di Verona durante i mesi di giugno e luglio, la gita a Zermatt il 15 luglio,
l’escursione alpinistica alla Punta Tersiva il 21 e il 22 luglio,
la Fête du lac di Annecy il 4 agosto, il mercatino dell’antiquariato, sempre ad Annecy il 25 agosto, il soggiorno marino sul Mar Rosso - Marsa Alam dal 15 al 22 settembre, il
soggiorno a Sciacca dal 21 settembre al 5 ottobre 2007e il
tour alle Isole della Sonda e i draghi di Komodo dal 3 al 18
novembre.Presto uscirà la locandina del GoKart prevista per
il 31 agosto presso il centro sportivo di Pontey: se volete ulteriori informazioni in merito contattate direttamente
Osvaldo.
Il Direttivo
PRIMA...
Trimestrale di informazione dell’Azienda USL Valle d’Aosta
Direzione e Redazione. SC Comunicazione Ufficio Stampa
Via Guido Rey, 1 - 11100 AOSTA - TEL 0165/544501 - FAX 0165/544626
[email protected]
Direttore Responsabile
Giorgio GALLI
Segretaria di Redazione:
Paola BOCCO
Grafica
Pier Francesco Grizi
Aosta - 0165/364161
Tipografia Valdostana
Aosta - 0165/239559
Hanno collaborato
a questo numero
Carlo Bandirola
Paola Bocco
Salvatore Bongiorno
Cristiana Charrère
Domenico Chatrian
Rossella Cristaudo
Gian Luca Del Vescovo
Alfredo Diano
Giorgio Galli
Monica Gazzola
Viviana Gerbaz
Christian Gini
Rita Ippolito
Marisa Mastaglia
Lalla Paolone
Massimo Pesenti Campagnoni
Carla Stefania Riccardi
Igor Rubbo
Mery Stellino
Daniela Tarello
Tiziano Trevisan
Scarica