Stagione 2012-13
Numero 2 - 1° dicembre 2012
dicembre
gennaio
› Giselle
› Trovarsi
› I due fratelli
› Il Teatrante
› Shrek,The Musical
› Aldo, Giovanni e Giacomo
› Il Lago dei Cigni/Lo Schiaccianoci
› Christmas with The Rat Pack
› Ute Lemper in concerto
› Cyrano de Bergerac
› Ballet Revolución
› La scuola delle mogli
I due fratelli
presidente Carla Boroni/direttore Angelo Pastore
Franco Branciaroli
Il Teatrante
di Alberto Bassetti
scene e costumi
di Pier Paolo Bisleri
luci di Paolo Giovanazzi
di Thomas Bernhard
Traduzione di Umberto Gandini
regia di
Antonio Calenda
con
Adriano Braidotti
Jacopo Venturiero
con: Tommaso Cardarelli, Valentina Cardinali, Melania Giglio,
Daniele Griggio, Cecilia Vecchio, Valentina Violo
foto di Massimo Battista
www.ilrossetti.it
info +39-040 -3593511
Regia: Franco Branciaroli
Scene e costumi: Margherita Palli
Luci: Gigi Saccomandi
con il sostegno di
2 dicembre
dal
4 al6 6DICEMBRE
dicembre2012 dal 4 al 23 dicembre
dal 7 al 9 dicembre
4 AL
DOMENICA
2 DICEMBRE
2012 DAL
4 ALSala
23 DICEMBRE
2012 Sala
POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE
Sala Assicurazioni
Generali
Sala Assicurazioni
Generali DAL
Bartoli
Generali
7 Assicurazioni
AL 9 DICEMBRE
2012
POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE
POLITEAMA ROSSETTI
- TRIESTE, SALA BARTOLI DAL
SALA ASSICURAZIONI GENERALI
SALA ASSICURAZIONI GENERALI
POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE
BALLET DAVID CAMPOS
TROVARSI
I DUE FRATELLI
ILSALA
TEATRANTE
ASSICURAZIONI GENERALI
GISELLE
di Luigi Pirandello
di Alberto Bassetti
di Thomas Bernhard
abbonamento danza
abbonamento prosa
abbonamento prosa
abbonamento prosa
pagina 4
pagina 6
pagina 8
pagina 10
www.ilrossetti.it
info +39-040 -3593511
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dal 12 al 16 dicembre
POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE
Sala Assicurazioni
Generali
SALA ASSICURAZIONI GENERALI
SHREK
il musical
abbonamento musical
pagina 12
DAL 12 AL 16 DICEMBRE 2012
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3 AL 6 GENNAIO 2013
POLITEAMA
- TRIESTE DALdal
POLITEAMA
- TRIESTE
dal 21 al 23 dicembre SALA
dalASSICURAZIONI
29 al ROSSETTI
30 dicembre
3 al 6ROSSETTI
gennaio
SALA ASSICURAZIONI GENERALI
GENERALI
Sala Assicurazioni Generali Sala Assicurazioni Generali Sala Assicurazioni Generali
ALDO GIOVANNI
IL LAGO DEI CIGNI
CHRISTMAS WITH
E GIACOMO
LO SCHIACCIANOCI
THE RAT PACK
evento speciale
evento speciale
abbonamento musical
pagina 30
pagina 14
pagina 16
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Ute Lemper
THE BALLET REVOLUCIÓN COMPANY E BB PROMOTION GMBH PRESENTANO
PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA!
LAST TANGO IN BERLIN
FROM BRECHT IN BERLIN TO THE BARS OF BUENOS AIRES
Vana Gierig
Pianoforte
Tito Castro/
Marcelo Nisinman
FEAT. THE BALLET REVOLUCIÓN LIVE-BAND
Bandoneon
Tour organizzato
in esclusiva italiana
da Just in Time
Mauro Diazzi
CON LE HIT DI SHAKIRA RICKY MARTIN
J LO ENRIQUE IGLESIAS BEYONCÉ
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DAL
ALal19
2013
8 gennaio
dal 9 al 13 gennaio
dal1515
19GENNAIO
gennaio
dal 23 al 27 gennaio
POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE
DAL 9 AL 13 GENNAIO 2013
SALA ASSICURAZIONI GENERALI
MARTEDÌ
8 GENNAIO
2013
Sala Assicurazioni
Generali
Generali
Sala
Assicurazioni
Generali
Sala
Assicurazioni Generali
POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE
POLITEAMA
ROSSETTI - TRIESTE, SALA ASSICURAZIONI
GENERALI Sala Assicurazioni
SALA ASSICURAZIONI GENERALI
UTE LEMPER
CYRANO
BALLET
LA SCUOLA
LAST TANGO IN BERLIN
DE BERGERAC
REVOLUCIÓN
DELLE MOGLI
evento speciale
abbonamento prosa
abbonamento musical/danza
abbonamento prosa
pagina 18
pagina 20
pagina 22
pagina 24
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GISELLE
coreografia e versione di David Campos
direttore associato e Ballet Teacher
Irene Sabas
video di Joan Brobot
Adattamento musicale di Llorens Peris
costumi di Irene Sabas, David Campos
luci di Kiko Planas
con Aileen Gallinera (Giselle) e
Alan Bottaini (Albrecht)
e con Eva Basulto, Elline Damian,
Karina Campos, Rachel Gil, Gwènnaelle Poline, Eduardo Espejo, Jerome Peytour, Carlos Pires, Alen Oleg
Piskunovs, Natalia Chelpanova,
Karin Fouz, Mirna Squire,Triana
Botaya, Laila Sanz
produzione Ballet David Campos
Tour italianoorganizzato da
Just in Time - Mauro Diazzi
Politeama Rossetti
Sala Assicurazioni Generali
2 dicembre 2012
durata 1h 10’ senza intervallo
dom 2 dicembre ore 20.30 - t. DAN
prezzo dei biglietti
Platea A-B Interi € 40, ridotti € 37
Platea C Interi € 37, ridotti € 34
I Galleria Interi € 30, ridotti € 27
II Galleria Interi € 26, ridotti € 24
Loggione Interi € 12
4
U
NA LEGGENDA
CHE ARRIVA DA
LONTANO Per costruire il balletto che con straordinario successo andò in scena
all’Opéra National de Paris il
28 giugno 1841, il librettista
e scrittore Téophile Gautier
si ispirò al libro di Heinrich
Heine De l’Allemagne che
riportava, fra le altre, la leggenda delle Villi. I popoli slavi
credono che le Villi siano spiriti di giovani donne che non
trovano la pace eterna perché
sono morte infelici: un’infelicità d’amore che continua a straziarle anche dopo il trapasso.
Ogni notte, fra il tramonto e il
primo sorgere del sole, queste
anime tormentate, si aggirano
per i boschi e le radure cercando coloro che le hanno tradite o abbandonate prima del
matrimonio. Quando trovano
i colpevoli, aiutandosi con dei
magici rametti di vischio, li
costringono a danzare fino allo
sfinimento e alla morte. Solo
così la sete di vendetta di queste spettrali fanciulle si placa e
il loro spirito, finalmente trova
requie.
Questa triste leggenda riverbera la sua eco in diverse
culture, molto lontane nel
tempo e nello spazio: anche in
Catalogna se ne trova traccia.
Le ragazze morte di crepacuore o per la violenza di un
uomo diventano “Mujeres de
Agua”, donne d’acqua, e si
comportano in maniera molto
simili alle Villi di Heine. Ogni
notte sorgono dal fondo di
laghi e ruscelli per ottenere la
loro vendetta sugli uomini che
hanno fatto loro torto: sedotti
e sfiniti dalla danza, verranno
condotti sulle rive di quegli
specchi d’acqua incantati, dove
finiranno annegati.
abbonamento danza
L
A GISELLE DI DAVID
CAMPOS La Giselle
del coreografo spagnolo
David Campos evoca proprio
questa elaborazione della leggenda, e vedremo dunque che
l’acqua nello spettacolo ha una
presenza molto significativa.
La rilettura da lui compiuta
tiene fermamente conto dello
sviluppo del balletto originale
(di cui ritroveremo i momenti
fondamentali) e usa naturalmente le splendide musiche di
Adolphe Adam. La sua regia
però palpita di attualità e
concilia – come accade nello
stesso linguaggio coreografico – classicità e modernità.
A partire dalla concezione
generale dell’opera: i concetti
della violenza, del tradimento
e della morte sono ripresi da
David Campos e rielaborati fin
dal plot. Una giovane donna
muore a causa della violenza di
un uomo. Non ci sono inganni né tradimenti se non l’uso
della forza fisica di un uomo
che domina. Non è una Giselle
addolcita e nemmeno gentile:
è semplicemente una giovane
che ama vivere, uscire, divertirsi e cercare una felicità che
verrà interrotta bruscamente,
colpevolmente, prima del
tempo. Questo vuole vendetta.
Ma Giselle continuerà a cercare il suo amato anche oltre la
morte.
L
A COMPAGNIA DI
BALLO La Compañía
de Ballet David Campos
si esibisce per la prima volta
sul palcoscenico del Politeama
Rossetti proprio con Giselle,
ma ha una storia punteggiata
di successi nazionali e internazionali. È annoverata fra
le eccellenze della danza in
Spagna e fin da quando è stata
fondata, nel 1999, ha coperto
Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13
un vuoto molto importante nel
panorama della danza di quel
Paese: è stata infatti la prima
compagnia di danza stabile.
Dal punto di vista dello stile e
della preparazione, si tratta di
una formazione che unisce tendenze contemporanee al rigore
e alla disciplina del balletto
classico: ai suoi componenti è
dunque richiesto di essere danzatori di ottima formazione,
molto completi e versatili.
L
O STILE DI CAMPOS
Nel linguaggio coreografico, come anche
nella visione generale delle
sue creazioni, David Campos
predilige un approccio moderno, che – sul piano figurativo
– molto si fa influenzare da
visioni cinematografiche. I suoi
balletti sono da intendere come
veri e propri spettacoli, ricchi
di piani di lettura, di spunti, di
richiami alla cultura popolare
degli anni Settanta da cui proviene, di citazioni. Ciò regala
alle sue opere suggestioni particolari e una notevole forza
comunicativa. A osservare
le sue riletture di classici – a
cui appartiene anche questa
Giselle – si rimane colpiti da
certi echi legati al cinema: ne
La Bella Durmiente, le fate
ricordano i Gremlins, ne Lo
Schiaccianoci certe scene sembrano ispirate a Disney, anche
il balletto che applaudiremo al
Rossetti richiama in qualche
modo – nella scena della festa
iniziale – un mondo simile a
quello dei ragazzi di Grease…
Frammenti di una cultura di
massa che lo aiutano a narrare e a coinvolgere con uno
stile fresco e vitale, lontano
dall’affettazione e dal sentimentalismo e che appassiona lo
spettatore.
di Ilaria Lucari
DAVID CAMPOS
Nato a Barcellona David Campos inizia la sua formazione nel campo della
danza negli anni Settanta, quando balla
nella compagnia del Liceu del maestro
Joan Magriñà e, per un breve periodo,
per la prima compagnia professionale
catalana, il Ballet Contemporani di Ramon Solé.
Dopo due anni passati all’Istituto del
Teatro di Barcellona, va a Parigi per
perfezionare i suoi studi alla scuola di
balletto di Solagne Golovine. Una volta
entrato nel Ballet Real de Flandres, una
delle più grandi compagnie di danza del
Belgio, lavora con coreografi prestigiosi
come Jiri Kyliam, Nils Christie e Valery
Panov, ballando come solista in tournée
in tutta Europa, negli Stati Uniti, e come
artista invitato persino in Asia.
Nel 1987 ritorna a Barcellona e fonda
assieme alla moglie, Irene Sabas (anche
lei solista al Ballet Real de Flandres),
una scuola specializzata nella danza
classica, insegnando allo stesso tempo
in vari conservatori di danza spagnoli e,
come professore invitato, all’Università
delle Filippine (al Master of Production
Course).
Nel 1999 fonda la sua compagnia di
danza Ballet David Campos. Apprezzato
dalla critica nazionale ed internazionale,
crea spettacoli come il Codez Latinus
(Carmina Burana), Velvet Wings,
realizzato per il Ballet Manila delle Filippine, Rock Requiem e La Mascara de la Mort Roja, opera completa
basata sul racconto di Edgar Allan Poe,
collaborando col gruppo rock finlandese Apocalyptica.
Nel 2003 debuttano a Barcellona, al
Teatro Tivoli, tre nuove coreografie:
Shubertina, Volveré a nacer e una
nuova versione di Carmina Burana.
L’anno seguente è presente a Santa Coloma de Gramenet ad uno dei festival
della danza più importanti in Catalogna
e presenta al Teatro Sangarra di Barcellona la produzione Eurasia, una coreografia che vuole avvicinare il dialogo
tra Oriente ed Occidente attraverso la
danza classica.
Nel 2005, per le celebrazioni del quarto
centenario del Don Quijote presenta
al Festival Internazionale di Cap Roig
una sua visione particolare dell’opera
sulle musiche di Minkus. Attualmente
la sua compagnia è in tournée con vari
spettacoli, tra i quali Giselle, e ottiene
un grande successo grazie all’originalità
e l’innovazione delle sue coreografie,
oltre che alla tecnica dei suoi ballerini,
non solo in Spagna, ma anche in numerosi festival internazionali.
5
Personaggi
Interpreti
Foto di Tommaso Le Pera
Donata Genzi, attrice
Mascia Musy
Elj Nielsen
Angelo Campolo
Il conte Gianfranco Mola Giovanni Moschella
Elisa Arcuri
Ester Cucinotti
Carlo Giviero
Antonio Lo Presti
La marchesa Boveno
Marika Pugliatti
Nina, sua nipote
Monia Alfieri
Volpes
Luca Fiorino
TROVARSI
di Luigi Pirandello
adattamento e regia Enzo Vetrano
e Stefano Randisi
scene e costumi di Mela dell’Erba
luci di Maurizio Viani
video di Alessandra Cianelli
con Mascia Musy
e Angelo Campolo,
Giovanni Moschella,
Ester Cucinotti, Antonio Lo Presti,
Marika Pugliatti, Monia Alfieri,
Luca Fiorino
produzione E. A. R.Teatro di Messina
in collaborazione con
Daf – Teatro dell’Esatta Fantasia
Politeama Rossetti
Sala Assicurazioni Generali
dal 4 al 6 dicembre 2012
durata 2h e 15’ con intervallo
mar 4 dicembre ore 20.30 - turno PRI
mer 5 dicembre ore 16.00 - turno E
giov 6 dicembre ore 20.30 - turno A
prezzo dei biglietti
Platea A-B Interi € 29, ridotti € 24/20
Platea C Interi € 21, ridotti € 17/15
Gallerie Interi € 12
6
I
L CONFLITTO
PIRANDELLIANO FRA
ESSERE E APPARIRE
Composto nel 1932 e messo
in scena a Napoli, Trovarsi è
uno degli ultimi drammi di
Pirandello ed affronta la tematica cara all’autore dell’identità in relazione all’essere e
all’apparire. Non è però fra
i suoi testi più rappresentati,
probabilmente a causa della
sua astrazione quasi metafisica. Ciononostante è un’opera
suggestiva, pervasa dalle
possenti emozioni che scaturiscono dalla vicenda dell’attrice
Donata Genzi e del suo giovane
innamorato, Elj, incapaci di
conciliare le esigenze della
vita e quelle dell’ideale artistico. Nell’allestimento firmato
da Enzo Vetrano e Stefano
Randisi – personalità registiche
fra le più interessanti nel teatro
italiano, molto competenti e
creative nell’universo pirandelliano – il plot viene molto
asciugato, diventa più incisivo
e sobrio e la dimensione metafisica si trasforma in un punto
di forza della messinscena,
connotata da grande intensità
poetica.
Nel testo c’è anche un’evocazione biografica di Pirandello,
che da un lato si sente vicino
all’attrice che sacrifica la
propria vita in nome dell’arte
(egli stesso confidò, a proposito della propria esistenza
«ho dimenticato di vivere»),
dall’altro racchiude nella figura
della protagonista un monito a
Marta Abba sua giovanissima
attrice e musa. Per lei lo scrittore provò sempre un desiderio
incompiuto di amore carnale e
il terrore che qualcuno, potesse
portargliela via. Trovarsi che
Marta Abba avrebbe recitato,
sembra prospettarle proprio i
abbonamento prosa
rischi di un amore giovane e
impetuoso.
propria pienezza, è condannata
nuovamente alla solitudine.
L
L
A SINOSSI Il pubblico
l’ammira per la palpitante verità con cui
tratteggia i personaggi, ma
spettegola sul fatto che non
abbia mai conosciuto nella
realtà quell’amore che sa
restituire in scena con tanta
emozione. Invece Donata Genzi
– celebre attrice – è una donna
frustrata dall’assenza di sentimenti veri nella propria vita:
agli amici, una sera, confida
dolorosamente di non riuscire
a “trovarsi” in nessuna delle
tante figure che interpreta sul
palcoscenico. Ma in quella
stessa occasione entra nella sua
vita Elj, giovane scandinavo,
ribelle, spericolato che la trascina quella notte stessa in una
rischiosa avventura in barca:
il vento li fa naufragare, Elj le
salva la vita e le fa conoscere
l’amore, la passione a cui presto si abbandonano. Ma i due
si rivelano anche molto diversi:
Elj viaggia nella vita come in
mare, spinto dalla sregolatezza
del vento e desidererebbe che
Donata lo seguisse, abbandonando il teatro. La donna è
tentata, ma decide di recitare
un’ultima volta, anche davanti
a Elj, prima di affrontare la
nuova vita. Quella sera, per la
prima volta, mentre recita gesti
d’amore, comprende la profonda differenza fra il teatro e
il suo vero sentire: differenza
che le permette finalmente di
“trovarsi”, di essere contemporaneamente attrice e donna
innamorata. Elj invece si sente
tradito, turbato da quella
rappresentazione tanto simile
alla loro intimità di coppia e
rifiuta Donata e il suo progetto
esistenziale ed artistico. La
donna, nonappena trovata la
Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13
A POETICA DEI
REGISTI Vetrano e
Randisi hanno costruito
lo spettacolo secondo un taglio
attuale, quasi bergmaniano,
che evidenzia la modernità del
dramma di Donata Genzi: vive
in effetti le lacerazioni di una
donna la cui affermazione professionale provoca conflitti con
la sua vita privata, solitudine,
incomprensione. «C’è un prologo – scrivono i registi – in cui
Donata, dopo una vita piena di
successi teatrali e di solitudine
amorosa, scende le scale di un
faro sul mare dove abbiamo
recluso Elj, anche lui solo e
spezzato, dopo la sua grande
delusione. E la visita che la
vecchia attrice fa al suo giovane amante le permette di rivivere, tornando giovane anche
lei, tutta la storia d’amore, le
gioie, i tormenti, le esaltazioni
e le delusioni passate con lui. I
luoghi del racconto diventano
astratti, con un denominatore
comune che sono quelle sedie
da teatro, circondate da immagini più sognate che reali, che
hanno a che fare sempre, insistentemente, col mare».
G
LI ATTORI Un cast
coinvolgente e concentrato interpreta lo
spettacolo: una molto lodata
Mascia Musy affronta con
forza introspettiva la figura di
Donata, regalandole umanità,
dolorosa complessità e tensione. Al suo fianco, tratteggia
Elj in tutta la sua passione
ribelle, potente e fragile Angelo
Campolo, che il pubblico dello
Stabile ha già applaudito in
recenti spettacoli di produzione come Picasso e la ragazza
rapata e Ultimo Giorno.
ENZO VETRANO
E STEFANO RANDISI
È dal 1976 che Enzo Vetrano e Stefano
Randisi, attori, autori e registi teatrali,
lavorano assieme. Nel 1982 al Teatro
Daggide di Palermo, loro città natale,
affrontano un teatro di gruppo che li
porta verso scelte di improvvisazione e
drammaturgia collettiva, come l’audace
esperimento di Gioco Daggide.
Per dieci anni i due dirigono e recitano
all’interno della “Coperativa Nuova Scena del Teatro Stabile di Bologna” scrivendo anche i testi portati in scena, tra
i quali una trilogia di spettacoli ispirati
a fatti e personaggi siciliani: con questo
lavoro vincono il Premio Palermo per il
Teatro nel 1988.
Nel 1995 fondano l’associazione culturale “Diablogues” che li porta verso
spettacoli di ricerca teatrale e musicale:
l’anno successivo mettono in scena Beethoven nei campi di Barbabietole.
Inizia poi, tra il 1997 e il 1999 una collaborazione con vari artisti, che li riporta
a lavorare in Sicilia, prima a Messina dove
riscoprono l’opera di Nino Martoglio
con Martogliata e L’arte di Giufà,
poi a Palermo col Festival del Novecento.
La collaborazione dal 1999 con “Le belle
bandiere” di Elena Bucci e Marco Sgrosso indirizza Vetrano e Randisi verso uno
studio dei testi classici, e ciò porta il loro
teatro sperimentale anche nei teatri di
tradizione. A questo periodo risalgono
spettacoli come Il Berretto a sonagli
di Pirandello, Anfitrione di Plauto/Molière/Kleist, Il Mercante di Venezia di
Shakespeare e Le smanie per la villeggiatura di Goldoni.
Vetrano e Randisi hanno proseguito la
loro carriera formando una compagnia
che lavora sul teatro di Luigi Pirandello, cui partecipa anche il Teatro Stabile
di Sardegna. Nel 2007 hanno vinto il
Premio Eti - Gli Olimpici del Teatro con
Le smanie per la villeggiatura e due
anni dopo si sono guadagnati un posto
nella terna finalista con Pensaci, Giacomino! Con lo spettacolo I giganti
della montagna (2009), invece, hanno
vinto il Premio Le Maschere del Teatro
Italiano nel 2011.
Nel 2010 hanno ricevuto il Premio Hystrio - Associazione Nazionale Critici
Teatrali per il loro lavoro sui classici e in
particolare sulla rilettura dei testi pirandelliani. Nella motivazione del premio i
giudici commentano «Vetrano e Randisi
ci insegnano che la scena ha labili confini e che spesso è arbitrario dividerla in
sperimentazione, avanguardia, tradizione
o altro, perché, quando è grande, è solo
e soltanto teatro».
7
Foto di Massimo Battista
I DUE FRATELLI
di Alberto Bassetti
scene e costumi di Pier Paolo Bisleri
luci di Paolo Giovanazzi
regia di Antonio Calenda
con Adriano Braidotti
e Jacopo Venturiero
produzione Teatro Stabile
del Friuli Venezia Giulia
in collaborazione con
Fondazione Premio Teatrale
Nazionale Vallecorsi
Politeama Rossetti
Sala Assicurazioni Generali
dal 4 al 23 dicembre 2012
durata 1h senza intervallo
Per gli orari e i turni delle varie recite
fare riferimento al calendario di pag. 26
Prezzo dei biglietti
Posto unico Interi € 19, ridotti € 16
Last minute Interi € 12
8
A
LBERTO BASSETTI,
PREMIATO AUTORE
ITALIANO
Alberto Bassetti è uno degli
autori più vicini al Teatro
Stabile del Friuli Venezia
Giulia: scrittore fecondo e
fantasioso, ha raccolto successo come drammaturgo ma
s’impegna anche nella scrittura
di testi per la radio, in adattamenti e riscritture (l’ultima
confezionata per lo Stabile
riguarda L’Affarista di Balzac),
recentemente anche in ambito
cinematografico e documentaristico (i suoi due primi lavori
sono andati entrambi in onda
su Rai Due per Geo&Geo). I
suoi testi teatrali ritraggono
con incisività le utopie e le
lacerazioni dei singoli in una
società contemporanea contraddittoria e spesso fagocitante. Posseggono però sempre
una dimensione alta, universa-
le, un messaggio su cui riflettere una volta usciti da teatro:
rispondono a questi dettami
La tana, La gabbia, Harem,
Le due sorelle, Sopra e sotto
il ponte, Venditori d’anime…
Testi spesso ospitati anche a
Trieste e premiati sia all’estero
che sul territorio nazionale,
destino comune anche all’ultima creazione, I due fratelli.
Insignito del primo premio alla
57° edizione del Vallecorsi, il
testo ha colpito l’autorevole
giuria per la fluidità e bellezza
della scrittura e per il coraggio
di fare argomento teatrale di
temi complessi e rischiosi come
quello del fine vita.
Q
UANDO “VANNO
IN SCENA” TEMI
DELICATI
I due fratelli si apre quasi
sottovoce, venato da temi
che appartengono alla vita
abbonamento prosa & altri percorsi
di ognuno e increspano le
nostre anime di inquietudini,
dolorosi dubbi, riflessioni in
equilibrio pericoloso fra estremo egoismo ed amore… E se
tali venature sono all’inizio
appena accennate, presto incidono profondamente – nello
sviluppo della scrittura partecipe e raffinata di Bassetti
– divengono brucianti come
ferite, perfettamente colte
da Antonio Calenda in una
regia sensibile e attenta a ogni
vibrazione, capace di porre in
evidenza ciascuno dei difficili
temi drammaturgici: dilemmi
del “fine vita”, la dignità degli
anziani, il peso della disabilità nelle realtà familiari, la
crisi… Verità dolorose con cui
la vita spesso ci costringe a
confrontarci e con cui il teatro
– ribadendo il proprio ruolo
fondamentale di specchio della
società, di fulcro di riflessione
e di confronto collettivo – ci
aiuta a misurarci.
C
ONFRONTO
ESISTENZIALE FRA
DUE FRATELLI
Marco fa ritorno nella casa
di famiglia dopo un’assenza
molto prolungata, durante
la quale il padre – rimasto
vedovo – si è lasciato precipitare prima in una sorta
di depressione e poi in una
grave malattia che lo sta rendendo sempre più assente e
sofferente. Lo assiste il figlio
maggiore, Andrea. Lo stato
dell’anziano genitore, è motivo dell’incontro-scontro fra i
due fratelli, che presto coinvolge tutto tutta la loro vita:
il passato, l’infanzia, i sogni,
le utopie, le frustrazioni, la
felicità… Entrambi hanno alle
spalle un cammino difficile,
affrontato ognuno a proprio
modo: Andrea, il fratello magTrieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13
giore ha cercato di rispondere
a tutte le aspettative familiari,
sacrificando i propri aneliti di
libertà ai traguardi sognati per
lui dalla madre e dal padre.
Ha preso moglie, avuto figli e
ora li sente come legami angusti. Ha rinunciato a un sogno
d’amore e seguito il padre in
azienda e ora lo accudisce, e si
sente responsabile anche della
ditta sull’orlo del fallimento.
Marco è stato esonerato da
simili pressioni dalla sua stessa sfortuna: è nato con una
menomazione, un lieve ritardo,
crisi epilettiche… Il fratello lo
ha protetto fin da bambino e
sostenuto anche nella decisione di fare volontariato nelle
missioni. Adesso Marco è forte
di una serenità fondata sulle
sue semplici pretese, sulle
esperienze di vita in India, e
sulla fede. Andrea ne ha quasi
rabbia. E il peso del padre sofferente e della crisi dell’azienda lo conducono a una scelta
estrema che scaturisce da
momenti di potente suspance.
I
PROTAGONISTI
Per l’interpretazione di
due caratteri tanto complessi e veri, Calenda ha scelto due attori la cui crescita
ha seguito con attenzione:
Jacopo Venturiero e Adriano
Braidotti. Il pubblico li ha
apprezzati spesso (il primo
è stato il giovane aviatore in
To be or not to be, il secondo
un ottimo Arlecchino ne I due
gemelli veneziani, entrambi
hanno lavorato ne L’inventore
del cavallo…) e avrà modo
di conoscerne un profilo più
drammatico nella recitazione
tesa e concentratissima, pronta
ad aprirsi ad abbandoni di
tenerezza o a momenti di sofferto pathos, che è stata loro
richiesta in quest’occasione.
ANTONIO CALENDA
E LA DRAMMATURGIA
CONTEMPORNAEA
Fin da quando ha assunto la direzione
del Teatro Stabile regionale, Antonio
Calenda ha indirizzato l’ambito fondamentale della produzione e quello della
programmazione nella linea di una profonda attenzione per la drammaturgia
contemporanea.
Il direttore arrivò a Trieste nel 1995 e subito espresse alcuni titoli di grande senso e forte valenza attuale: Il visitatore
di Eric Emmanuel Schmitt, la produzione
Turcs tal Friùl di Pier Paolo Pasolini
firmata da De Capitani, lo struggente Le
ultime lune di Furio Bordon, con Marcello Mastroianni. In primavera, fu varato
anche il primo “Festival della Drammaturgia Contemporanea”, rassegna che
fu un evento per la città e che suscitò
l’interesse della stampa più accreditata e
delle istituzioni a livello nazionale.
Una vetrina che rappresentò – rinnovandosi per alcuni anni – decine e decine di titoli di autori viventi, spettacoli
che invadevano il Politeama Rossetti e
gli altri spazi cittadini, teatrali e non, in
una sorta di “festa del teatro attuale”
che – nell’offrire visibilità a tanti talenti
della scrittura – ci ricordava il senso e
la necessità forte del palcoscenico, quale
fulcro della riflessione e della discussione sulla società, sull’uomo e sulle sue
contraddizioni.
In quella cornice furono conosciuti nomi
destinati a farsi largo nel modo del teatro come Marco Paolini, che vi presentò
il suo Il racconto del Vajont e si crearono le basi e la sensibilità per poter
sostenere successivamente un’intera
stagione dedicata alla contemporaneità,
intitolata “altripercorsi”.
Oggi, il Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia, è in Italia fra quelli che più hanno
realizzato nel campo della drammaturgia
dei viventi, che trova grande spazio nei
cartelloni di ospitalità e ha visto nascere
interessantissimi itinerari sul piano della
creazione di spettacoli inediti. Basti citare l’avventura affascinante nella drammaturgia di Claudio Magris, che ha visto
Calenda confezionare lavori d’elevato
spessore: La Mostra, per cui Roberto
Herlitzka ha ottenuto il Premio Ubu,
Lei dunque capirà con Daniela Giovanetti applaudito in molti paesi europei
e a New York, e la suggestiva versione
open air dei due monologhi Il Conde e
Le Voci, di cui è stato protagonista Kim
Rossi Stuart.
Con I due fratelli di Bassetti si avvia
quest’anno un’esperienza volta alla stanzialità che offre una sequenza di pièce
contemporanee a lunga tenitura, che
metteranno in luce anche potenzialità
artistiche corregionali.
9
Personaggi
Interpreti
Bruscon
Franco Branciaroli
Il locandiere
Daniele Griggio
Ferruccio, figlio di Bruscon
Tommaso Cardarelli
Sarah, figlia di Bruscon
Valentina Violo
Erna, figlia dei locandieri
Valentina Cardinali
La signora Bruscon
Melania Giglio
La locandiera
Cecilia Vecchio
IL TEATRANTE
di Thomas Bernhard
traduzione di Umberto Gandini
scene e costumi di Margherita Palli
luci di Gigi Saccomandi
suono di Hubert Westkemper
regia di Franco Branciaroli
con Franco Branciaroli, Daniele
Griggio,Tommaso Cardarelli,
Valentina Violo,Valentina Cardinali,
Melania Giglio e Cecilia Vecchio
produzione CTB Teatro Stabile di
Brescia Teatro de Gli Incamminati
abbonamento prosa
Politeama Rossetti
Sala Assicurazioni Generali
dal 7 al 9 dicembre 2012
durata 2h con intervallo
ven 7 dicembre ore 20.30 - turno B
sab 8 dicembre ore 20.30 - turno C
dom 9 dicembre ore 16.00 - turno D
Prezzo dei biglietti
Platea A-B Interi € 29, ridotti € 24/20
Platea C Interi € 21, ridotti € 17/15
Gallerie Interi € 12
10
B
ERNHARD IL
PESSIMISTA
Vissuto fra il 1931 e
il 1989, l’austriaco Thomas
Bernhard appartiene a quella
generazione d’autori a cui la
Storia, oltre forse alla vicenda
esistenziale privata, ha reso
impossibile guardare il mondo
con una qualche prospettiva
positiva. La sua scrittura –
feconda, ironica, intrisa di una
vitalità che la rende amata
– rappresenta uno degli esempi più alti della letteratura
contemporanea europea, ma
anche uno dei più pessimisti.
Non c’è salvezza per Thomas
Bernhard: non possiamo guardare con speranza all’uomo,
né alla bellezza, né all’arte…
Nulla: c’è solo l’attesa di una
sempre più prossima apocalisse, che paradossalmente si
annuncia mentre la società si
muove inconsapevole, nei modi
grotteschi del vaudeville.
Il suo teatro – che si compone
di una ventina di testi, pubblicati fra gli anni Settanta
e Ottanta – rappresenta con
precisione tale assunto: ha al
proprio centro eroi destinati al
fallimento, burberi e impegnati
in duri soliloqui che denunciano frustrazioni ed insensatezze. Una categoria cui risponde
appieno Bruscon, protagonista
de Il teatrante.
L
A RICERCA
DI FRANCO
BRANCIAROLI
Non è scontato portare sulla
scena un eroe del teatro di
Thomas Berhard: l’autore non
ha mai reso facile la vita agli
interpreti dei suoi ruvidi protagonisti. Rappresentano però
sublimi cavalli di battaglia
per attori consapevoli e capaci, com’è Franco Branciaroli.
abbonamento prosa
Interprete mai prevedibile,
talentuoso, irregolare dona ad
ogni sua prova un segno inatteso: gli spettatori dello Stabile
regionale lo hanno verificato
non solo nelle sue apparizioni
recenti (come l’originalissimo
Don Chisciotte o Servo di
scena) ma anche nei grandi
spettacoli di produzione in cui,
diretto da Antonio Calenda, ha
ottenuto risultati memorabili,
protagonista del brechtiano
Vita di Galielo e di Edipo Re.
Ora inserisce la figura di
Bruscon nell’ambito di una
riflessione sul Teatro e sul
suo rapporto con la società
attraverso la Memoria che ne
è l’elemento fondamentale.
Dopo l’esordio al Salzburger
Festspiel, nel 1985 (anno della
composizione del testo) per
la regia di Claus Peymann
che lo riallestì con il medesimo cast anche a Bochun e al
Burgtheater di Vienna, sono
state rare le rappresentazioni
de Il teatrante.
L
A SOLITUDINE DEL
TEATRANTE
Sia la trama che la
stessa struttura del testo di
Bernhard isolano il protagonista, come a voler evidenziare
ulteriormente la sua già chiara
condizione esistenziale e mentale: basti pensare che drammaturgicamente, Il teatrante
è costruito quasi del tutto dal
monologare di Bruscon, scritto
addirittura senza punteggiatura. Un possente fluire in cui le
battute, poche e scarne degli
altri personaggi, si inseriscono
come flash, senza possibilità di
sviluppo.
Bruscon è un attore megalomane di origini italiane, in
tour attraverso l’Austria con
una compagnia composta
per lo più da suoi familiari.
Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13
Ebbene sono loro i primi a non
comprenderlo, a preoccuparsi
solo della mera sopravvivenza,
e a farlo sentire solo con le
proprie aspirazioni d’artista,
con le proprie frustrazioni e
con il proprio ego smisurato
d’autore. Contro ogni accenno di buon senso, s’impunta
nel voler mettere in scena un
proprio pretenzioso dramma,
che nessuno riesce a capire:
La ruota della storia. Vi sfilano tutti i grandi, da Cesare
a Napoleone, da Stalin a
Madame Curie e tutti dalla
gloria cadranno nel nulla…
Tema pesante da affrontare,
soprattutto se ci si ritrova
in un paesino di provincia
austriaco, dove meno di trecento anime vivono beate fra
allevamenti di maiali e ricordi
hitleriani; soprattutto se la
messinscena non avverrà fra i
velluti del palcoscenico, ma in
una locanda squallida la cui
pista da ballo è stata adattata
agli attori. Depresso da questo
scenario, Bruscon ci travolge,
come un fiume in piena, con
uno sfogo delirante e divertente che nulla risparmia: inveisce contro la famiglia priva
di talento artistico, contro la
moglie dalla salute malferma, contro l’arte e il teatro,
addirittura contro il clima,
contro quell’Austria (detestata
dallo stesso Bernhard) ipocrita rispetto al proprio passato
nazista… A sopportare tanta
mortificazione, lo aiuterebbe di certo una sala piena e
plaudente: ma qui – già nei
panni di Napoleone – il povero
Bruscon incontra il suo inevitabile fallimento. Un fulmine
incendia la chiesa del paese,
gli spettatori si distraggono,
accorrono e l’attore rimane
solo davanti alla platea vuota.
di Ilaria Lucari
THOMAS BERNHARD
Thomas Bernhard nasce a Heerlen, in
Olanda, nel 1931; orfano di padre, vive
prima con la madre a Vienna, successivamente col nonno materno nei pressi
di Salisburgo, ed infine si trasferisce a
Traunstein (in Germania), dove inizia
anzitempo gli studi. Qui viene discriminato in quanto austriaco e questa
situazione, sommata al crescente conflitto con la madre, lo porta a desideri
di suicidio già in giovane età. Su consiglio di un assistente scolastico viene
affidato ad un istituto di rieducazione
in Turingia, dove viene educato al rigore
e al nazismo, entrando a far parte del
Convitto Nazionalsocialista di Salisburgo nel 1943.
Durante i bombardamenti (1944) Thomas Bernhard abbandona Salisburgo,
per poi ritornarci e iniziare l’apprendistato in un negozio di generi alimentari,
continuando allo stesso tempo lo studio del canto e della musica. Ha appena
vent’anni quando, malato di pleurite e
di tubercolosi polmonare, viene ricoverato in sanatorio, dove fa la conoscenza
di Hedwig Stavianicek, l’amica alla quale
dedica la prima raccolta di articoli per
il “Demokratisches Volksblatt” e il “Salzburger Volksblatt” di Salisburgo.
Nel 1950, sotto gli pseudonimi di Thomas Fabian e Niklas van Herleen vengono pubblicati i primi racconti, seguiti
dal “Der Schweinehuter”, che segna
l’inizio di una nuova stagione artistica
dedicata alla prosa, ai romanzi e ai poemi. Compie alcuni viaggi all’estero e,
dopo un periodo di malattia, decide di
studiare come attore al Mozarteum di
Salisburgo, per poi iniziare a lavorare
come autore indipendente. Pubblica
nel 1963 “Gelo”, che lo fa vincere il
Premio Julius Campe. L’anno successivo esce “Amras”, il suo romanzo più
apprezzato, ambientato nell’omonima
cittadina austriaca, mentre nel 1970,
con la sua prima opera teatrale, “Una
festa per Boris”, compie una svolta
verso il teatro.
Costituita da una ventina di pièce
scritte negli anni ’70-’80, la sua drammaturgia, porta in scena una serie di
paranoici, malati, visionari, protagonisti
senza sviluppo psicologico che vengono attratti dal fallimento e dal degrado
morale, che li porta e gesti estremi
come il suicidio. Thomas Bernhard è
stato molto criticato nel suo paese,
soprattutto in seguito a “Piazza degli Eroi” (1988), una dura narrativa
in contro l’Austria, che invece è stata
molto apprezzata all’estero.
11
Personaggi
Interpreti
Shrek
Nicolas Tenerani
Fiona
Alice Mistroni
Ciuchino
Emiliano Geppetti
Lord Farquaad
Piero Di Blasio
Pinocchio
Marco Stabile
Teen Fiona - Biscotto - Elfo
Claudia Campolongo
Draghessa - Brutto anatroccolo
Valentina De Giovanni
Peter Pan
Giulio Pangi
Papà orso - Thelonius
Alessandro Arcodia
Mamma orsa - Mamma orca Manuela Tasciotti
Capitano delle guardie
Pasquale Girone Malafronte
Baby Fiona - Bebè orso
Fiorella Nolis
La Strega - Regina Lilian
Elisa Colummi
Bianconiglio - Il Pifferaio MagicoMarco Trespioli
Lupo
Andrea Attila Felice
Porcellino grande
Davide Dal Seno
Porcellino - Re Harold
Daniele Derogatis
Porcellino piccolo
Michelangelo De Marco
Fata
Beatrice Baldaccini
SHREK - THE MUSICAL
tratto dal film della
DreamWorks Animation
e dal libro di William Steig
testo e canzoni di
David Lindsay-Abaire
musica di Jeanine Tesori
scene e costumi di Luisa Spinatelli
coreografie di Valeriano Longoni
regia di Ned Grujic
e Claudio Insegno
con Nicolas Tenerani, Alice Mistroni
produzione LV Spettacoli
Politeama Rossetti
Sala Assicurazioni Generali
dal 12 al 16 dicembre 2012
durata 2h e 30’ con intervallo
mer 12 dicembre h. 20.30 turno M
gio 13 dicembre h. 17.00 t. libero
ven 14 dicembre h. 20.30 turno O
sab 15 dicembre h.16.00 turno FAM
sab 15 dicembre h. 20.30 turno N
dom 16 dicembre h. 16.00 turno P
Prezzo dei biglietti
Platea A-B Interi € 40, ridotti € 37/20
Platea C Interi € 37, ridotti € 34/20
I Galleria Interi € 30, ridotti € 27/15
II Galleria Interi € 26, ridotti € 24/15
Loggione Interi € 12
12
S
HREK IN MUSICAL
PIACE AI GRANDI E
AI BAMBINI
Al cinema, lo sanno tutti,
Shrek è stato così bravo da
meritare l’Oscar… Come se
non bastasse, nel 2005, si è
classificato al top tra i cento
migliori film d’animazione,
dopo I Simpson, Tom e Jerry,
South Park e Toy Story. I
quattro film su Shrek hanno
totalizzato 200 milioni di
entrate e 1,3 miliardi di dollari
di incassi…
Ma nel musical Shrek è ancora
più bravo! L’Orco verde infatti
è riuscito a creare uno spettacolo che certo, attrae i suoi piccoli fans, ma diverte e intriga
moltissimo gli appassionati di
musical. Lo dimostrano le cifre
record che lo accompagnano
fin dal debutto, avvenuto a
Seattle nel settembre 2008:
tre mesi dopo il sipario si alza
a Broadway, dove il musical
registra 441 performance, 37
anteprime, 606.280 spettatori
e un incasso di 46.361.426 di
dollari. Il tour negli Stati Uniti
partito non si è ancora concluso. A Londra si va in scena
al Theatre Royal Drury Lane
nel 2011 ed è sold out fino al
2013, mentre a Parigi lo ha
applaudito il numero record di
50.000 spettatori…
E finalmente, l’Orco sboccato
e burbero arriva in Italia, in
un allestimento fedele all’originale internazionale, in cui i
piccoli ritrovano i loro beniamini ma il pubblico adulto,
quello che ama il musical, si
diverte con il sarcasmo che
vena costantemente lo show.
Lo spettacolo infatti, oltre alla
favola, contiene un’infinità di
sottotesti che gli spettatori più
preparati sanno riconoscere:
l’ironia beffarda di Shrek prenabbonamento musical
de di mira l’assurdità di certe
fiabe e regala stoccate ad altri
musical famosi... Riconoscerli
è un gioco esilarante, ma da
“esperti”!
L
A STORIA
DELL’ORCO VERDE
Frizzante ed esilarante,
questa commedia musicale s’ispira ai personaggi del
primo film d’animazione della
Dreamworks e si svolge nel
fantastico regno di Duloc:
l’orco abita pacifico e solitario
in una palude che improvvisamente si anima di una miriade
di creature incantate espulse
senza colpa dal regno di Lord
Farquaad, un bassetto che
vuole a ogni costo diventare
re. Per riconquistare la pace
della sua palude, Shrek si allea
alle creature incantate e assieme al buffo amico Ciuchino
affronta il Lord... Costui mira
solo a sposarsi e diventare Re:
per questo ha bisogno di una
principessa. Pur di riavere la
calma Shrek è disposto anche a
recuperargli la principessa! Ed
ecco che l’Orco si trova coinvolto in un’infinità di avventure e la più ardua sarà liberare
la principessa Fiona, imprigionata in una torre e sorvegliata
da un’intrattabile draghessa.
L
E MUSICHE
«È stimolante, e allo
stesso tempo difficile per
i musicisti, affrontare i diversi
generi musicali presenti nella
partitura dello spettacolo»
spiega Dino Scuderi, direttore musicale dello spettacolo.
«Si va dal rock, al funky, al
Rhythm & blues, ed ancora al
country, al jazz, alle canzoni
pop fino a sfociare nel sinfonico. Tutti stili o generi che
vanno suonati dal vivo, e tecnicamente ed emotivamente in
Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13
modi differenti»
L’
EDIZIONE ITALIANA
«Quella di Shrek è
una storia singolare
che rompe gli schemi stilistici
delle classiche favole, senza
offendere i luoghi comuni che
abbiamo sempre amato durante la nostra infanzia» osserva
Claudio Insegno che con Ned
Grujic firma la regia dell’allestimento italiano. «Il mio lavoro sul testo originale di David
Lindsay-Abaire punta ad
adattare personaggi, battute e
situazioni al gusto del pubblico
italiano. Ho cercato anche di
ampliarle, senza però tradirne le linee fondamentali. Ho
voluto far assaporare di nuovo
il divertimento che abbiamo
vissuto la prima volta che
abbiamo visto il film. Tutto
questo per creare un musical
dal ritmo sempre incalzante,
caratterizzato da una comicità
spontanea, puntuale e mai
sopra le righe o volgare. E così
Shrek il Musical diventa uno
spettacolo che diverte e cerca,
a suo modo, di comunicare
valori e temi importanti come
il rispetto, l’amicizia e la dignità. Infatti, al grido di “Mostra
quel che sei” gli eroi della
nostra favola insieme all’orco
Shrek e al suo inseparabile
Ciuchino, diventano l’emblema di tolleranza, restituendo
dignità a qualunque forma di
diversità». A rendere lo spettacolo ancora più prezioso un
cast di talenti italiani noti e di
star da scoprire, che faranno
molto parlare di sé: ricordiamo almeno Nicolas Tenerani
(Shrek) e Alice Mistroni
(Fiona), Emiliano Geppetti
(Ciuchino) e i componenti dei
Musical StarTs Elisa Colummi
e Marco Trespioli.
di Ilaria Lucari
i numeri musicali
PRIMO ATTO
1. Overture
2. Big Bright Beautiful World
Mamma Orca, Papà Orco, Shrek, Fiona,
Re Harold, Regina Lilian
3. Story Of My Life
Guardie, Creature delle Fiabe
4. The Goodbye Song
Shrek, Creature delle Fiabe
5. Don’t Let Me Go
Ciuchino
6. What’s Up Duloc?
Lord Farquaad, Abitanti di Duloc
7. I Know It’s Today
Fiona Giovane, Fiona Teenager, Fiona
8. Travel Song
Ciuchino, Shrek
9. Forever
Draghessa, Ciuchino, Cavalieri
10. This Is How
a Dream Comes True
Fiona, Shrek, Ciuchino, Draghessa
11. Who I’d Be
Shrek, Fiona, Ciuchino
SECONDO ATTO
1. Entr’acte
2. Morning Person
Fiona, Pifferaio Magico, Topi
3. I Think I Got You Beat
Fiona, Shrek
4. Ballad of Farquaad
Lord Farquaad, Thelonius, Guardie
5. Make A Move
Ciuchino, I Tre Topolini Ciechi
6. When Words Fail
Shrek
7. Morning Person Reprise
Fiona
8. Build A Wall
Shrek
9. Freak Flag
Creature delle Fiabe
10. Big Bright Beautiful World Reprise
Shrek
11. I’m a Believer
Tutta la compagnia
13
Lo Schiaccianoci
Balletto in 2 atti
musiche di Pëtr Il’ic Ciajkovskij
coreografie di Marius Petipa
riviste da Valery Kovtun
costumi di Elik Melikov
scene di Evgeny Gurenko
direttore di palcoscenico Sergey
Bugakov
luci di Sergey Yurkin
direttore Artistico Elik Melikov
con Nadeja Ivanova/Ekaterina
Shalyapina (Clara)
con Alexandr Tarasov/Sergey
Kuptsov (Principe)
Il Lago dei Cigni
Balletto in 2 atti e 4 scene
musiche di Pëtr Il’ic Ciajkovskij
coreografie di Leonid Lavrovsky,
riviste da Mikhail Lavrovsky
costumi di Elik Melikov
scene di Evgeny Gurenko
direttore di palcoscenico Sergey
Bugakov
luci di Sergey Yurkin
direttore Artistico Elik Melikov
con Nadeja Ivanova/Anastasia
Chumakova (Odette/Odile)
con Dmitriy Smirnov/Andrey
Shalin,/Alexandr Tarasov (Principe
Siegfried)
il lago dei cigni/
lo schiaccianoci
Balletto di Mosca “La Classique”
DIPARTIMENTO DELLA
CULTURA DELLA CITTÀ DI
MOSCA – MOSKONCERT
con i primi ballerini del Balletto
di Mosca: Nadeja Ivanova, Dmitriy
Smirnov, Anastasia Chumakova,
Andrey Shalin, Ekaterina Shalyapina, Alexandr Tarasov, Sergey
Kuptsov
Direttore Artistico Elik Melikov
Tournée italiana organizzata da
Mauro Giannelli Eventi
Politeama Rossetti
Sala Assicurazioni Generali
dal 29 al 30 dicembre 2012
durata 2h con intervallo
sab 29 dicembre
ore 20.30 “Il Lago dei Cigni”
dom 30 dicembre
ore 16.00 “Lo Schiaccianoci”
prezzo dei biglietti
Platea A-B Interi € 40, ridotti € 37/28
Platea C Interi € 37, ridotti € 34/25
I Galleria Interi € 30, ridotti € 27/20
II Galleria Interi € 26, ridotti € 24/20
Loggione Interi € 12
14
D
UE SERATE CON
IL BALLETTO DI
MOSCA Ritorna al
Teatro Stabile – dopo qualche
stagione d’assenza – il Balletto
di Mosca “La Classique” che
per due serate consecutive
ci farà rivivere il sogno della
secolare tradizione della danse
d’école, liberandola però dai
ridondanti e obsoleti formalismi per riproporla rinnovata
e adatta al pubblico odierno.
Applaudita in Italia e all’estero dove è regolarmente in
tour, la formazione fondata
nel 1990 da Elik Melikov –
che tuttora la dirige – e da
Nadeja Pavlova, darà prova
di grande crescita e della perfezione tecnica che la rende
adatta ad affrontare i tioli più
amati e complessi del grande
repertorio. A Trieste verranno
proposti Il Lago dei Cigni e Lo
Schaccianoci.
U
NA COMPAGNIA
DALL’OTTIMO
REPERTORIO
Il Balletto di Mosca “La
Classique” ha in repertorio
tutti i grandi capolavori del
balletto dalla emozionante
Trilogia Ciajkovskij (di cui
ammireremo le prime due
parti) a Giselle, Cenerentola,
La Bayadère, Paquita, Don
Chisciotte e Coppelia. E
costante è il lavoro di allestimento di nuove creazioni che
vanno ad arricchire questo già
folto carnet. Per affrontare
simili coreografie è fondamentale un assieme di qualità:
la compagnia di Melikov è
ricca di talenti. Annovera
circa cinquanta elementi di
elevato rango, provenienti
dalle migliori scuole e accademie, dal Bolshoi di Mosca,
dal Kirov di San PietroBurgo,
dai Ballets Theatres di Kiev e
eventi speciali
Odessa.
Fra tutti spicca, dal 2006,
la splendida étoile Nadeja
Ivanova, ballerina affascinante
per capacità interpretativa e
padronanza tecnica. Dopo il
diploma con lode alla Scuola
di Danza dell’Opera di Perm,
ha danzato con il Teatro
dell’Opera di Ekaterinburg e
con il Balletto Nazionale Russo
ed ha meritato premi ambìti
come il Prix de Lausanne ottenuto nel 1998.
I
L LAGO DEI CIGNI
«Irraggiungibile composizione di Ciajkovskij per
il Balletto dei Teatri Imperiali
di San Pietroburgo, Il Lago
dei Cigni non necessita di
presentazioni: nella definitiva coreografia congiunta di
Marius Petipa (I e III atto) e
del suo allievo Lev Ivanov (II e
IV atto, detti ‘atti bianchi’) del
1895, raggiunge vette di rara
finezza e maestria e continua
a incantare il pubblico di tutto
il mondo.
Il Balletto “La Classique”
ricostruisce filologicamente la
coreografia originaria di Petipa
e Ivanov attraverso il talento
di 40 ballerini che in scena
rievocano la storia d’amore tra
Odette e il Principe Sigfried,
sullo sfondo di scenografie tradizionali di impatto.
Ritroveremo dunque nello
svolgersi di un racconto “sulle
punte” che commuove, tutti i
tratti più affascinanti di questo
balletto: le sfumature malinconiche e l’atmosfera lunare che
accompagna l’arrivo di Odette,
la maturazione romantica
della figura del Principe, la
virtuosistica contrapposizione
nel ruolo di Odette/Odile fra
il bianco e il nero, il Bene e
Male, la purezza e la passione,
la luce e la tenebra.
Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13
L
O SCHIACCIANOCI
Lo Schiaccianoci è uno
dei capolavori ottocenteschi, per antonomasia
adatto all’atmosfera natalizia
e rappresenta l’ultima opera
di Marius Petipa, tratta dal
racconto di E.T.A. Hoffmann
Schiaccianoci e il Re dei Topi.
La partitura conta sull’afflato
romantico di Ciajkovskij (che
proprio in questa composizione
sperimentò per la prima volta
l’uso della celesta), mentre la
coreografia è stata oggetto di
molte rivisitazioni successive: famosa quella di George
Balanchine per il New York
City Ballet che nel 1954 divise
per la prima volta il balletto in
due parti, la realtà e il sogno.
E – in tempi attuali – irraggiungibile quella del geniale
coreografo londinese Matthew
Bourne, apprezzata lo scorso
anno dal pubblico del Rossetti
in esclusiva italiana.
La versione del Balletto di
Mosca “La Classique” rimane
fedele all’originale, emblema
della tradizione ballettistica
russa. La coreografia di Valery
Kovtun ripercorre i passi di
Petipa e di Ivanov con lo
scopo di restituire lo splendore
della veste tradizionale de Lo
Schiaccianoci. I costumi di
Elik Melikov e le scenografie
di Evgeny Gurenko, completamente rinnovati, sono ricchi di
dettagli che donano eleganza e
pregio all’allestimento.
I danzatori ci conquisteranno
con i balli di bimbi, le deliziose caratterizzazioni delle
bambole meccaniche, la battaglia di giocattoli tra i topi e
i soldatini e il lieto fine, reso
sublime dalla grazia e dal
virtuosismo del grand pas
de deux che rappresenta la
summa dell’arte e del talento
dei solisti.
Il Lago dei cigni e Lo Schiaccianoci,
entrambi musicati da Ciajkovskij,
e con le coreografie originali dello straordinario coreografo russo
Marius Petipa, sono tra i balletti
più suggestivi di tutti i tempi e i
loro passaggi più famosi sono ormai entrati nella storia.
LO SCHIACCIANOCI
Il Valzer dei fiocchi di neve è uno
dei momenti più celebri del balletto,
che mostra il passaggio dalla realtà al
sogno nel Regno delle Favole e che,
grazie ai passi armoniosi e leggiadri e
ad un suggestivo uso della luce, porta
gli spettatori in una magica atmosfera
invernale.
Nel secondo atto vari divertissement
attendono Clara e lo Schiaccianoci nel
Regno delle Favole: fra questi c’è la
sfilata delle danze tradizionali di varie
nazioni. Conosceremo la Danza Spagnola, la Danza Araba, la Danza Cinese,
che imitano lo stile tradizionale dei vari
paesi.
Tuttavia, la più conosciuta è di certo la
Danza Russa, un ballo cosacco in due
tempi molto rapido e dagli accenti molto marcati, scanditi dal tamburello che
coinvolge con la sua grande energia. Alla
fine della sfilata inizia il celebre Valzer
dei Fiori, caratterizzato dai leggeri arabesque e le pirouettes, ed è probabilmente il tema più conosciuto dell’opera
seguito dal Pas de Deux tra il Principe
e la Fata Confetto.
IL LAGO DEI CIGNI
In ogni balletto classico, nel passo a
due l’uomo riveste la funzione essenziale di porteur, per consentire alla
ballerina di eseguire spettacolari evoluzioni tecniche: ne “Il Lago dei Cigni” ce
ne sono due tra i più famosi. Si tratta
del candido e romantico Pas de deux
tra il Principe Siegfried e Odette, seguito da quello sensuale e affascinante del
Cigno Nero (Odile), che in questo passaggio riesce a sedurre il Principe. Questo passo a due continua a stupire con
i movimenti elegantissimi e la splendida
coda, caratterizzata dal virtuosismo ottocentesco dei 32 fouettées consecutivi realizzati dalla ballerina.
I divertissement della festa al castello
anche qui sono celebrati con una serie
di danze folkloristiche, tra cui: la bellissima Danza Spagnola, incalzante e
coinvolgente, che accompagna a tempo
di bolero i movimenti decisi e scenografici, la Danza Napoletana, con la
ripresa delle melodie partenopee scandite dal battito del tamburello, ed infine la mazurka della splendida Danza
Polacca. Infine, uno dei momenti più
attesi è l’incantevole Pas de quatre
che vede quattro “cignetti” tenersi
per mano realizzando la loro splendida
danza.
15
CAST
BAND
Stephen Triffitt
(Frank Sinatra)
Mark Adams
(Dean Martin)
Jay Marsh
(Sammy Davis Jr)
Joe-Van Haefter
James Hearn
Leanne Howell
Frankie Jenna Sibthorp
Michelle White
Hannah Blake
Dominic Barlow
(direttore musicale)
Paul Fawcus
Fiona Asbury
Elizabeth Greenwood
Francis White
Andrew Watson
Keith Hutton
Andrew Brotherton
Jeremy Ashby
Giles Straw
Bryan Davis
christmas with
the rat pack
regia e coregrafie di Mitch Sebastian
scene di Sean Cavanagh
supervisione vocale e musicale di
Matthew Freeman
con la “Rat Pack” Big Band
e le Burelli Sisters
produzione
Paul Walden & Derek Nicol
Politeama Rossetti
Sala Assicurazioni Generali
dal 3 al 6 gennaio 2013
durata 2h e 20’ con intervallo
gio 3 gennaio h. 20.30 turno M
ven 4 gennaio h. 20.30 turno O
sab 5 gennaio h. 16.00 t.libero
sab 5 gennaio h. 20.30 turno N
dom 6 gennaio h. 16.00 turno P
Prezzo dei biglietti
Platea A-B Interi € 40, ridotti € 37
Platea C Interi € 37, ridotti € 34
I Galleria Interi € 30, ridotti € 27
II Galleria Interi € 26, ridotti € 24
Loggione Interi € 12
16
B
UON ANNO TRIESTE
IN ESCLUSIVA
ITALIANA
The Rat Pack live from Las
Vegas si inserisce nel cartellone Musical dello Stabile
regionale quale grande evento
internazionale: il modo più
scintillante ed esclusivo (visto
che si tratta anche dell’unica
tappa italiana dello show) di
iniziare il 2013.
Non a caso, dunque, l’Associazione Commercianti al
Dettaglio di Trieste – che da
diverse stagioni collabora con
il Rossetti per il proprio avvenimento benaugurale di inizio
anno – ha scelto proprio la
prima recita dello spettacolo
quale metaforico dono alla
città e ai suoi associati. Una
serata di gala, dunque, quella
del 2 gennaio, che coniugherà
alla grande tensione artistica
un po’ di frizzante mondanità.
U
N “BRANCO DI
RATTI” DALLE VOCI
INDIMENTICABILI
Ma cosa evocherà lo spettacolo, a cosa alluderà quel divertente “Rat Pack” del titolo?
Fu l’attrice Lauren Bacall a
definire così Frank Sinatra,
Dean Martin e Sammy Davis
Jr (a cui spesso si univano
Joey Bishop e Peter Lawford)
vedendoli rientrare in Hotel
– in condizioni non propriamente impeccabili – dopo una
“notte brava”. Letteralmente
le erano sembrati “un branco
di ratti”! Questo incredibile
gruppetto – che racchiude
in sé alcuni fra i talenti più
alti della musica leggera
del Novecento – era infatti
innanzitutto una scanzonata
compagnia di amici, che condividevano fra le loro passioni,
quella immensa per la musica.
E proprio da tale comparteabbonamento musical
cipazione, dall’ironia e dalla
vitalità che li univa, nacquero con bella spontaneità, le
occasioni che li videro spesso
fra gli anni Cinquanta e i
Sessanta esibirsi assieme a Las
Vegas. Serate in cui la perizia
di questi artisti americani
d’altissimo rango si fondeva
con il feeling schietto e istintivo che scorreva fra loro, e
si impreziosiva dell’atmosfera
sfavillante dei teatri e degli
hotel lussuosi di Las Vegas: i
concerti del “Rat Pack” ebbero tale successo da diventare
una delle principali attrazioni
della città. E Sinatra, Dean
Martin e Sammy Davis “esportarono” il loro entusiasmo
anche in ambito cinematografico, riscuotendo anche qui il
plauso del pubblico e della critica (fra i film girati assieme
va menzionato almeno Colpo
Grosso il cui remake è stato
il campione d’incassi Ocean’s
Eleven).
T
HE BOYS ARE BACK
IN TOWN! «I ragazzi
sono tornati in città!»:
un richiamo irresistibile per
gli appassionati, che grazie
ai sortilegi del paloscenico
potranno per qualche sera
ritrovare l’energia e il sound
di quell’affascinante sodalizio.
L’idea è di un produttore statunitense che in The Rat Pack
live from Las Vegas ha riunito
un repertorio indimenticabile,
costituito da alcune fra le più
belle canzoni americane del
XX secolo, e le voci dei protagonisti originali, che rivivono
in scena grazie all’interpretazione di un trio di ottimi
cantanti. Ad essi si affiancano
– per rendere lo show davvero
travolgente e indimenticabile –
numerosi musicisti e ballerini.
Se per le platee americane
Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13
l’esito positivo di questa sperimentazione poteva forse essere
prevedibile, The Rat Pack live
from Las Vegas ha però vinto
anche in Europa: il pubblico
londinese lo ha richiamato
per ben otto stagioni nel West
End. Prima di approdare a
Trieste, lo spettacolo sarà ospite per il periodo natalizio nel
Museum Quartier di Vienna.
U
N PROGRAMMA
MUSICALE
ENTUSIASMANTE
Anche per le recite al
Politeama Rossetti, gli artisti
del Rat Pack hanno concepito un programma musicale con i fiocchi… di neve!
Qualche canzone d’atmosfera
natalizia, infatti, è d’obbligo e darà adito a momenti
molto romantici oppure a
incandescenti coreografie
da eseguire in tenuta “da
Babbo Natale”, obbedendo
alla miglior tradizione festiva
statunitense. E così sarà il
momento di Christmas Jingle,
The Christmas Song, di It’s
The Most Wonderful Time Of
The Year e di Have Yourself A
Merry Little Christmas. Il resto
della serata sarà intessuto da
musiche meravgliose, che affascinano ogni generazione, per
la loro sofisticata composizione, o per la loro energia… You
Make Me Feel So Young, il brivido di I’ve Got You Under My
Skin, That’s Amore e la giocosa Good Evening Mr Martin, la
danzante Fly Me To The Moon
e quello che possiamo considerare l’inno di “The Voice”:
New York, New York.
Interpretati con carisma e
perizia, Frank Sinatra, Sammy
Davis e Dean Martin ritorneranno come in un sogno
condiviso, protagonisti per una
notte.
LE CANZONI
1. Overture
2. Christmas Jingle
3. Come Fly With Me
comp. Jimmy Van Heusen, Sammy Cahn
4.You Make Me Feel So Young
comp. Josef Myrow, Mack Gordon
5. I’ve Got You Under My Skin
comp. Cole Porter
6. Once In A Lifetime
comp. Newley and Bricusse
7. Mr Bojangles
comp. Jerry Jeff Walker
8. Beginning To See The Light
comp. Ellington, George, Hodges, James
9. That’s Amore
comp. Harry Warren and Jack Brooks
10. Good Evening Mr Martin
comp. Matthew Freeman
11. Ain’t That A Kick In The Head
comp. Jimmy Van Heusen, Sammy Cahn
12. Everybody Loves Somebody
comp. Irving Taylor, Ken Lane
13. The Christmas Song
comp. Mel Torme and Bob Wells
14. Baby It’s Cold Outside
comp. Frank Loesser
15. Jingle Bells
16. Sam’s Song
comp. Lew Qualding, Jack Eliot
17. Style
comp. Jimmy Van Heusen, Sammy Cahn
18. New York, New York
comp. Fred Ebb and John Kander
1. King Of The Road
comp. Roger Miller
2. Mambo Italiano
comp. Bob Merrill
3. Fly Me To The Moon
comp. Bart Howard
4. It’s The Most Wonderful Time
Of The Year
comp. Edward Pola, George Wyle
5. Standin’ On The Corner
comp. Frank Loesser
6. You’re Nobody ‘Till Somebody
Loves You
comp. Russ Morgan, Larry Stock, James
Cavanaugh
7. Christmas Medley
trad. arr. Matthew Freeman
8. Marshmallow World
comp. Carl Sigman and Peter DeRose
9. Auld Lange Syne
trad. arr. Matthew Freeman
10. Mack The Knife
comp. Kurt Weil and Bertold Brecht
11. That’s Life
comp. Dean Kay and Kelly Gordon
12. Have Yourself A Merry Little
Christmas
comp. Hugh Martin
17
LAST TANGO
IN BERLIN
FROM BRECHT IN BERLIN
TO THE BARS
OF BUENOS AIRES
con Ute Lemper
e con Vana Gierig (pianoforte)
e Tito Castro/Marcelo Nisinman
(bandoneon)
tour organizzato in esclusiva italiana da
Just in Time - Mauro Diazzi
Politeama Rossetti
Sala Assicurazioni Generali
8 gennaio 2013
durata 1h 30’ senza intervallo
mar 8 gennaio h. 20.30 t.libero
prezzo dei biglietti
Platea A-B Interi € 49, ridotti € 46
Platea C Interi € 43, ridotti € 40
I Galleria Interi € 38, ridotti € 35
II Galleria Interi € 33, ridotti € 30
Loggione Interi € 12
18
U
NA STELLA SENZA
UGUALI Non sono
molti gli artisti davanti
ai quali la maggior parte degli
aggettivi sembrano banali ed
i superlativi insufficienti: Ute
Lemper è fra questi.
Non ha bisogno di stanchi
artifici: a rapire le platee è
sufficiente la sua voce tersa,
estesa, educata al bello. Non
sa cosa siano i cliché: sono
inutili quando con intelligenza
riesce a sedurre intellettualmente il pubblico con una
parola, una pausa significativa, uno sguardo.
È un onore e un prestigio per
il Teatro Stabile del Friuli
Venezia Giulia ospitare Ute
Lemper, per la prima volta
al Rossetti: sarà protagonista
di un concerto che lascerà un
segno indimenticabile. Una
serata che chi ama la musica e
il teatro non si lascerà sfuggire
(come dimostra l’affluenza
alle biglietterie), e che rappresenterà un’imperdibile lezione
di stile per chi si affaccia oggi
al mondo dello spettacolo.
P
ERCHÉ VEDERE
LAST TANGO IN
BERLIN Solo una
professionista carismatica e
perfettamente completa può
sostenere uno spettacolo come
Last Tango in Berlin – from
Brecht in Berlin to the bars
of Buenos Aires: un viaggio
di musica, parole, emozioni,
atmosfere che conduce da
Brecht a Piazzolla, attraverso
un susseguirsi di brani (con
una predilezione per il tango)
assunti dal mondo spagnolo,
francese, tedesco, inglese…
Ute Lemper ne è interprete
assoluta e conduttrice piacevolissima e seduttiva, capace
eventi speciali
di stregare con il canto, di
stupire continuamente trasformandosi, recitando in lingue
diverse, intrattenendo, di
ammaliare con il movimento,
di conquistare con grinta,
umorismo, sensualità.
Luci addensate di fumo in
un cabaret tedesco di primo
Novecento: Ute Lemper è
l’Angelo Azzurro di Ich bin
von Kopf bis Fußauf Liebe
angestellt, è Lili Marleen…
Una uggiosa notte parigina
le fa da sfondo, mentre passa
allo struggimento di Jacques
Brel in Ne me quitte pas e
subito dopo la leggerezza inebriante di un boa di piume
è sufficiente a introdurci
alle sincopate sonorità jazz
d’oltreoceano. C’è poi il teatro, il talento espressivo di
Moritat von Mecky Messer di
Kurt Weill e Brecht e l’approdo largo e tormentato nel
porto di Buenos Aires, dove
il bandoneon di Tito Castro
(che accompagna la Lemper
assieme a Vana Gierig al
pianoforte) ci offre le vibrazioni del tango. L’artista,
con la medesima sicurezza
e delicatezza, diviene voce
arrochita delle milongas, del
sentimento profondo, doloroso
di questa musica percorsa da
passioni brucianti, nostalgie,
abbandoni all’amore che solo
gli artisti argentini sanno
raccontare. Ma che un animo
artistico generoso come quello
della Lemper può arricchire
di incredibili accenti. La sua
voce di bellezza rare gorgheggia, trilla, si estende, si fa
calda e suadente, un ardito
strumento interpretativo,
e passa morbidamente da
Piazzolla, a Rota, a Moustaki,
dalla Dietrich alla Piaf. Un
concerto che è emozione allo
stato puro.
Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13
M
USICA, TEATRO
E CINEMA,
UNA CARRIERA
STRAORDINARIA Nella
sua carriera, Ute Lemper ha
toccato una serie incredibile
di traguardi: nata a Munster
in Germania, ha studiato a
Colonia e a Vienna entrando
nel mondo dello spettacolo
attraverso il musical. Nella
produzione viennese di Cats
è Grizabella. Si distingue talmente che viene scritturata a
Berlino e a Parigi, dove vince
il premio Molière come miglior
attrice di musical. Alla fine
degli anni Novanta – ormai
forte di un’eccellente carriera
da solista – ritorna al musical
interpretando Velma nella produzione londinese di Chicago:
ottiene l’Olivier e dopo il West
End trionfa a Broadway e Las
Vegas.
La sua dutilità fa di lei anche
un’ammirata danzatrice:
Béjart crea per lei il balletto
La mort subite e appare in
Weill Revue con il Tanztheater
di Pina Bausch. Ha fatto cinema, diretta da registi come
Altman e Peter Greenaway.
Ma è nella dimensione musicale che il suo talento si esprime
perfettamente: i suoi concerti
da solista sono richiesti in
tutto il mondo, da teatri come
La Scala e Il Piccolo Teatro
di Milano, la Sydney Opera
House, il Berliner Ensamble,
il Lincoln Center a New York.
Ha registrato per le maggiori
case discografiche – in primis
la Decca – e cantato accompagnata dalle migliori orchestre
(dalla London Symphony alla
Sinfonica di Berlino, dalla
San Francisco Symphony
Orchestra a quella di Chicago,
all’Orchestra sinfonica della
Radio di Parigi) ottenendo i
massimi riconoscimenti...
IL PROGRAMMA
Il programma comprenderà una selezione dal seguente repertorio:
Chiquillin de bachin (Astor Piazzolla)
L’Accordéoniste (Michel Emer)
Lili Marleen (Schulze/ Leip)
Yo soy Maria (Astor Piazzolla)
Buenos Aires (Astor Piazzolla)
Soledad (Astor Piazzolla)
Balada para un loco (Astor Piazzolla)
Ich bin vom Kopf bis Fuss auf Liebe
eingestellt ( Frederick Hollaender)
Moritat von Mecky Messer (Kurt
Weill/Bertolt Brecht)
Lola ( Frederick Hollaender)
Amarcord (Nino Rota)
Chanson de Jacky (Jacques Brel)
Ne me quitte pas (Jacques Brel)
Amsterdam (Jacques Brel)
Milord (Monnot/Moustaki)
La Colombe (Jacques Brel)
19
Personaggi
Interpreti
Cyrano De Bergerac Alessandro Preziosi
Cristiano
Benjamin Stender
Rossana
Veronica Visentin
De Guiche
Massimo Zordan
Le Bret
Emiliano Masala
Regenau-Valvert
Marco Canuto
Lignere-cadetto
Luigi Di Pietro
Moschettiere-cadetto
Francesco Civile
Cuoco-cadetto
Gianni Rossi
Moschettiere-cadetto Salvatore Cuomo
Dama-suora
Sara Borghi
Montfeury-Lisa-suora
Natasha Truden
ragazzo-suora
Giannina Raspini
venditrice-cadetto-suoraBianca Pugno Vanoni
CYRANO
DE BERGERAC
di Edmond Rostand
traduzione e adattamento di
Tommaso Mattei
scene di Andrea Taddei
costumi di Alessandro Lai
luci di Valerio Tiberi
musiche di Andrea Farri
collaborazione artistica
e movimenti scenici di Nikolaj Karpov
regia di Alessandro Preziosi
con Alessandro Preziosi,Veronica
Visentin, Emiliano Masala, Benjamin Stender, Massimo Zordan,
Marco Canuto, Luigi Di Pietro
produzione Teatro Stabile d’Abruzzo,
Khora srl
abbonamento prosa
Politeama Rossetti
Sala Assicurazioni Generali
dal 9 al 13 gennaio 2013
durata 2h con intervallo
mer 9 gennaio ore 20.30 turno PRI
gio 10 gennaio ore 20.30 turno A
ven 11 gennaio ore 20.30 t.libero
sab 12 gennaio ore 20.30 turno libero
dom 13 gennaio ore 16.00 turno E
Prezzo dei biglietti
Platea A-B Interi € 29, ridotti € 24/20
Platea C Interi € 25, ridotti € 22/20
I Galleria Interi € 20 , ridotti € 18/16
II Galleria Interi € 12
20
A
LESSANDRO
PREZIOSI RITORNA
AL ROSSETTI Sarà
un’emozione per il pubblico
ritrovare Alessandro Preziosi
sul palcoscenico del Politeama
Rossetti. E ancor più lo sarà
per coloro che frequentando il
teatro costantemente, hanno
assistito all’imporsi di questo
attore cui Antonio Calenda
affidò nel 1998 il ruolo di
Laerte in un importante
allestimento di produzione
dell’Amleto shakespeariano. Il direttore, dopo quella
prova, ha puntato sempre più
sul talento e l’intelligenza di
Preziosi, scegliendolo per il
ruolo di Oreste nelle tragedie
classiche Coefore ed Eumenidi
e per quello di Edmund nel
Re Lear di Shakespeare. Ruoli
importanti e “in crescendo”,
che hanno lo hanno visto
sempre più consapevole e pre-
parato. Alla carriera teatrale
Preziosi ha intelligentemente
intrecciato fiction di livello e
impegni cinematografici, mantenendo sempre in primo piano
lo studio del teatro. Eccolo
dunque ora arricchito e maturato, affrontare un capolavoro
del teatro di tutti i tempi nella
doppia veste di protagonista e
regista: Cyrano de Bergerac.
L
’AUTORE Ispirato a un
personaggio realmente
esistito nella Francia
del XVII secolo, Cyrano nasce
dall’estro poetico del marsigliese Edmond Rostand, autore
che sembrava destinato alla
mediocrità fino al 27 dicembre 1897, quando a Parigi
debuttò il suo Cyrano de
Bergerac. Prima aveva scritto
poesie e per Sarah Bernhardt
La princesse lointaine e La
samaritaine, ben accolte ma
abbonamento prosa
senza particolare clamore.
L’esito del Cyrano de Bergerac
invece superò ogni aspettativa, al punto che la sera stessa
del debutto a Rostand fu
consegnata la Legion d’Onore. Divenuto Accademico di
Francia a soli 33 anni, dopo
il successo de L’Aiglon, che
ebbe nuovamente la Bernhardt
quale protagonista, Rostand
visse ricchissimo, tentando di
ripetere il perfetto equilibrio
fra romanticismo, storia e sentimento che resero incantevole
il suo Cyrano.».
L
a sinossi Cyrano de
Bergerac è un nobile
spadaccino e poeta,
ammirato per essere invincibile e tagliente a colpi di spada
come pure a moti di spirito. È
coraggioso, spavaldo, ma timido in fondo, soprattutto nel
confrontarsi con le donne: lo
affligge infatti un naso molto
brutto, e se con la scherma
può vincere chi lo canzona per
tale difetto, non trova invece
il modo di vincere il proprio
senso d’inadeguatezza davanti
alla bella cugina Rossana, cui
non sa dichiarare il proprio
amore.
Ignara di tali sentimenti,
Rossana gli chiede di proteggere Cristiano de Neuvillette del
quale è innamorata, anch’egli
cadetto di Guascogna.
Cristiano si rivela uomo affascinante d’aspetto, ma assolutamente povero d’animo: non
sa esprimere con belle parole
ciò che prova. Cyrano lo aiuta
in questa poetica seduzione
verbale, e nelle parole che gli
suggerisce mette il proprio
animo, soffocando lo strazio.
Cristiano così può sposare la
donna, a dispetto del Conte
De Guiche che ambiva alla sua
mano. La vendetta del Conte
Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13
arriva presto, con Cristiano
e Cyrano mandati al fronte:
anche qui Cyrano continua a
proteggere il ragazzo, sostituendosi a lui non solo nella
scrittura, ma anche nella pericolosa spedizione delle appassionate lettere per Rossana.
E quando Cristiano cade in
battaglia, la sua lealtà verso
l’amico e verso il sogno d’amore della cugina è tale, da fargli
svelare solo in punto di morte
– e involontariamente – che il
cuore che palpitava in quelle
parole d’amore era il suo.
L
A CONCEZIONE DEL
REGISTA Il plot, il
verso, il profilo eroico
e delicato del protagonista
fanno di questo capolavoro un
testo adatto a conquistare ogni
platea: la chiave di lettura di
Preziosi ha voluto sottolineare il connubio di dignità e
incapacità di amare e l’inadeguatezza che connotano il
protagonista, ponendo in luce
un suo profilo anche moderno,
vicino ai giovani. «In questo
solo apparente gioco d’amore
– spiega Alessandro Preziosi –
ho fornito a Cyrano una messa
in scena che gli permettesse di
muovere come un burattinaio
i personaggi e le loro dinamiche fino a darci l’illusione di
una storia scritta all’impronta
solo per noi pubblico; così
nell’adattamento del testo e
nella rispettiva traduzione,
ho cercato di far coesistere la
prosa e la poesia relegando i
versi alessandrini ad un gioco
lezioso e risolutivo di certe
questioni e cercando invece di
dare respiro alla travolgente
dimensione poetica del testo
che va dritta allo spirito e
all’anima di una donna per il
cui amore si è disposti anche a
morire».
A COLLOQUIO CON
ALESSANDRO PREZIOSI
Sei di ritorno dal set cinematografico del film “Il Giudice” a Belgrado; quando ti capita di stare per
molto tempo lontano dal teatro,
come vivi questa mancanza?
«Non sento la lontananza come una
frustrazione perché ho deciso con maturità e consapevolezza di dedicare la
mia vita al teatro. Lo vedo come una
fidanzata che vive lontana da me, ma il
sapere di amarla non mi impedisce di
vivere serenamente la mia vita, perché
so che ogni volta che la ritrovo la ripago di tutta la distanza. Il teatro è per me
come l’immaginetta di Gesù nel portafoglio: è sempre con me.»
Quando porti in scena un’opera,
che rapporto hai con il testo?
«Il primo che mi ha insegnato ad avvicinarmi ai testi è stato Antonio Calenda,
che con il suo occhio critico è sempre
riuscito a cogliere l’attualità di un’opera
e a vederci la società d’oggi; poi, portando in scena personaggi come Oreste (in Coefore ed Eumenidi) o Edmund
(nel Re Lear) sono stato letteralmente
contagiato dall’importanza e dalla forza
strepitosa della bellezza delle parole,
ma soprattutto del modo in cui ogni
singolo passaggio, e persino ogni singolo segno, nascondono un pensiero
chiaro e ricorrente.»
Hai voluto dare maggiore attualità anche a Cyrano. Il personaggio
che interpreti ha una peculiarità:
un naso grande. Nel rappresentarlo, hai scelto una strada diversa…
«Delle orecchie gigantesche! A parte
gli scherzi, non è stata una scelta facile,
tanto che a poche ore della prima avevo 2 nasi finti in tasca. Leggendo il testo
mi sono reso conto che la bruttezza
del personaggio faceva nascere gli stessi sentimenti di disagio che provavo io;
così ho pensato che fosse il momento
di mettersi una maschera, ma allo stesso tempo di levarsela. Mi sono messo
un mantello, un cappello con la piuma,
ma lasciato che dal mio viso trasparisse
il vero malessere, identico a quello di
un uomo che si sente brutto.»
Qual è secondo te il messaggio
che vuole trasmettere l’opera?
«La storia di Cyrano è un monito per
tutti i giovani d’oggi, ossessionati dal
confronto con dei parametri stabiliti
dalla società e che invece della propria
debolezza dovrebbero fare una forza. Il
Cyrano per me è l’esempio lampante,
perché essere guasconi non vuol dire
essere inconcludenti o attaccabrighe,
come spesso si crede, ma vuol dire essere fieri di quello che si è.»
21
ballet revoluCiÓn
produttore e regista creativo
Mark Brady
coproduttore Jon Lee
coreografie di Aaron Cash, Roclan
Gonzales Chavez
costumi di Jorge Gonzalez
direttore musicale Osmar Salazar
Hernandez
musiche suonate dal vivo dalla
“Ballet Revolución Live-Band”
produzione
Ballet Revolución Company and
BB Promotion GmbH
Politeama Rossetti
Sala Assicurazioni Generali
dal 15 al 19 gennaio 2013
durata 1h e 50’ con intervallo
mar 15 gennaio h. 20.30 turno M
mer 16 gennaio h. 20.30 turno DAN
gio 17 gennaio h. 20.30 t.libero
ven 18 gennaio h. 20.30 turno O
sab 19 gennaio h. 16.00 turno P
sab 19 gennaio h. 20.30 turno N
Prezzo dei biglietti
Platea A-B Interi € 49, ridotti € 46
Platea C Interi € 43, ridotti € 40
I Galleria Interi € 38, ridotti € 35
II Galleria Interi € 33, ridotti € 30
Loggione Interi € 12
22
B
ALLET REVOLUCIÓN:
UNA PRIMA
ITALIANA A TRIESTE
Da diversi anni il Teatro
Stabile del Friuli Venezia
Giulia affianca al suo importante impegno nella produzione
di spettacoli di prosa, una
politica rilevante di scambio e
confronto con l’estero: ciò ha
portato a risultati un tempo
impensabili, alla rappresentazione in una città relativamente piccola come Trieste – ma
“strategica” per la sua cultura,
la posizione geografica, nonché per la preparazione del
suo pubblico – di spettacoli di
livello internazionale (Cats,
Swan Lake e Nutckraker
di Matthew Bourne, Chess,
Elisabeth solo per citare i titoli
più sensazionali), proposti in
anteprima e spesso in esclusiva
per l’Italia. Questo dialogo con
l’estero prosegue nella stagione
2012-2013 e ha una punta di
diamante in Ballet Revolución,
esempio singolare di danza di
straordinario livello, che la platea del Politeama Rossetti avrà
l’onore di apprezzare per prima
in Italia.
Finora, Ballet Revolución è
stato ospite di teatri prestigiosi
in grandi capitali: lo spettacolo ha infatti debuttato in
Australia nel 2011 e si è subito
imposto come una delle novità
più interessanti della stagione.
Una fama confermata ad ogni
tappa del tour mondiale che ha
toccato il Sadler’s Wells, sala
del West End londinese considerata fra i più nobili palcoscenici per la danza europea, e poi
Vienna, Monaco, Francoforte,
Berlino…
In ogni platea la stampa ed il
pubblico sono rimasti conquistati dalla particolare formula
messa in atto dai coreografi
abbonamento musical/danza
e dalla compagnia di Ballet
Revolución.
L
A STRAORDINARIETÀ
DELLA ESCUELA
NACIONAL DE CUBA
Forse è poco “esportata”, poco
nota al grande pubblico, l’eccellenza della scuola di danza
cubana: in realtà si tratta di
una delle realtà più interessanti, con danzatori “forgiati”
attraverso una precisione e
un rigore tecnico rari. A ciò
essi aggiungono un’anima
incandescente, comunicativa,
spontaneamente gioiosa: nella
fusione di queste due dimensioni è da ravvisare la ineguagliabile e vincente formula su
cui si fonda Ballet Revolución.
I ballerini che ammireremo
in scena sono selezionati fra i
migliori talenti della leggendaria Escuela Nacional Cubana
de Arte: atletici e preparatissimi, perfetti nel classico, ma
profondamente versatili sono
elemento irrinunciabile dello
show, costruito in base alla loro
eccezionale, incantevole leggerezza, velocità, potenza.
P
ERCHÉ VEDERE
BALLET
REVOLUCIÓN “Ballet
Revolución è fuoco in forma
di danza”, “Il balletto non
era mai stato così rovente”…
i più accreditati media inglesi
e tedeschi hanno salutato con
simili titoli il debutto di questo spettacolo, completamente
conquistati dal linguaggio
coreografico nuovo, esplosivo,
coraggioso di questa compagnia. Nelle note allo spettacolo
si legge che quanto avviene in
Ballet Revolución è inteso come
una rivoluzione nel mondo
della danza, ma anche come
una possibile evoluzione. Una
evoluzione giocata nel segno di
Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13
una feconda “scomparsa” dei
confini di stile e di genere: i
coreografi Aaron Cash e Roclan
Gonzales Chavez rompono
infatti con le convenzioni per
aprirsi a più fantasiosi orizzonti. Così la compagnia si esprime
sperimentando e fondendo
tecniche diverse, dal balletto
classico al contemporaneo,
dalla streetdance, all’hip-hop,
al folklore: un linguaggio coreografico incredibilmente unico,
un coinvolgente mix di accenti
e di collegamenti fra danza
cubana, tradizione spagnola e
africana, tecnica di danza russa
e ballo moderno. Luci prodighe
di effetti, i costumi di un artista noto anche sulle passerelle
milanesi e parigine quale Jorge
Gonzalez completano il potenziale dello show che rapisce il
pubblico fin dai primi brani
e lo trascina in una partecipazione sempre più “totale”.
Al momento dei bis, possiamo
garantire che nessuno sarà più
seduto al proprio posto!
U
NA COLONNA
SONORA CHE
VEICOLA ENERGIA
Eseguita dal vivo dall’energica
Ballet Revolución Live-Band,
la partitura dello spettacolo
si compone di un’irresistibile
concatenazione di hit, intervallate da poetici momenti classici
e da altri appassionati, come
il tango moderno. Il risultato
è toccante, trascinante: Chris
Brown sfuma in un successo di
Beyonce, Mas que nada lascia
il posto a una hit di Shakira,
Jennifer Lopez coinvolge e le
suggestioni di Roxanne danno
i brividi, come il Concerto di
Aranjuez e si prosegue così,
incantati dalla perfezione degli
interpreti fino all’esplosione di
dinamismo di She bangs, per
festeggiare con Ricky Martin.
PLAYLIST
Don Quixote.............. Balletto Classico
Cumbanchero......... Rafael Hernandez
Yeah 3x................................ Chris Brown
If I were a Boy.......................... Beyonce
Single Ladies............................. Beyonce
Hero..................................Enrique Iglesias
Mambo no 8........................Perez Prado
Lola’s Mambo............ Juan Luis Guerra
Mas Que Nada..............Sergio Mendes
Hips Don‘t Lie.............................Shakira
On the floor......................................J LO
Santa Maria (Tango)...Gotan Project
Concierto de Aranjuez
.......................................... Joaquin Rodrigo
No Woman No Cry..........Bob Marley
DJ Got us Fallin in Love Again
.............................................................Usher
Forget You....................... Cee Lo Green
Roxanne............................................. Sting
Red Corvette................................ Prince
Purple Rain.................................... Prince
She Bangs............................Ricky Martin
DANZANO
Marina Villanueva Arias (insegnante)
Jesús Elías Almenares,
Wuilleys Estacholi Silveira
Dannys Gonzáles Medina,
Juan Carlos Hernández Osma,
Ariel Himeliz Mejca,
Idania La Villa Palenzuela,
Moisés León Noriega,
Danilo Machado Meneses,
Yuniet Meneses Solís,
Yannier Oviedo Rivas,
Yasser Pajares Rojas,
Barbara Patterson Sánchez,
Dayron Pérez Falero,
Alejandro Pérez Fernandez,
Lianett Rodriguez Gonzalez,
Yasset Roldan Garciarena,
Odeymis Torres Pérez,
Jenny Sosa Martinez,
Nadiezhda Valdes Carbonell
band
Osmar Salazar Hernandez (direttore musicale/basso),
Tommy Garcia Rojas (tromba),
Marcos Alonso Brito (chitarre),
Luis Palacios Galvez (congas/percussioni)
Carlos Gaytan Novoa (piano/tastiere)
Rayner Lasserie Echegoy (batteria)
Kristin Hosein (vocalist)
Weston Foster (vocalist)
23
la scuola
delle mogli
di Molière
versione italiana di Giovanni Raboni
scene di Jean-Marc Stehlé
Catherine Rankl
costumi di Catherine Rankl
regia di Marco Sciaccaluga
con Eros Pagni, Alice Arcuri, Roberto Alinghieri, Marco Avogadro,
Massimo Cagnina, Pier Luigi Pasino,
Roberto Serpi, Mariangeles Torres,
Federico Vanni
produzione
Teatro Stabile di Genova
Carlo Repetti (direttore)
Marco Sciaccaluga (condirettore)
abbonamento prosa
Politeama Rossetti
Sala Assicurazioni Generali
dal 23 al 27 gennaio 2013
durata 2h 30’ con intervallo
mer 23 gennaio ore 20.30 turno PRI
gio 24 gennaio ore 20.30 turno A
ven 25 gennaio ore 20.30 turno B
sab 26 gennaio ore 20.30 turno C
dom 27 gennaio ore 16.00 turno D
Prezzo dei biglietti
Platea A-B Interi € 29, ridotti € 24/20
Platea C Interi € 21, ridotti € 17/15
Gallerie Interi € 12
24
E
ROS PAGNI RECITA
MOLIÈRE Sommo e
autorevole interprete:
così Masolino D’Amico, critico
de La Stampa definisce Eros
Pagni, grande protagonista de
La scuola delle mogli. Tutte
le sue numerose ed eclettiche
prove d’attore al Politeama
Rossetti sono state lodevoli,
ma in particolare dopo quelle
recenti in Aspettando Godot
di Beckett e – lo scorso anno
– in Misura per Misura di
Shakespeare, il pubblico dello
Stabile lo attende con grande
attenzione e altissime aspettative. Il personaggio che incarna in questa commedia, fu
recitato dallo stesso Molière
davanti a Luigi XVI e alla
famiglia reale e da subito si
rivelò per un ruolo capace di
lasciare il segno, nell’immaginario del pubblico ma anche
nella carriera di un attore.
P
ERCHÉ VEDERE
LA SCUOLA DELLE
MOGLI Il personaggio
di Arnolfo domina la commedia che Molière scrisse nel
1662, vestendo di irraggiungibile vis comica un capolavoro di analisi psicologica e
comportamentale che la società francese di allora in parte
accolse sorridendo con complicità, in parte rifiutò duramente, accusando l’autore di
oscenità. In effetti, Molière
nell’opera prende di mira il
compiacente perbenismo della
società, racconta l’inesorabile
contrasto fra i sogni individuali e il vero andamento
della realtà venando probabilmente il copione di un certo
autobiografismo. Attraverso
Arnolfo infatti l’autore esorcizza un lato della propria
vita di quarantenne, che
proprio nello stesso anno del
abbonamento prosa
debutto aveva preso in moglie
la ventenne Armande Béjart,
sorella – o forse figlia, addirittura – della sua amante
Madeleine.
L
A SINOSSI Arnolfo,
ricco borghese, è un
uomo rigido e diffidente: soprattutto nei confronti
delle donne e dell’istituzione
matrimoniale. Guarda con
disappunto i suoi contemporanei maritarsi con donne
intelligenti e di spirito – un
tratto attraverso cui Molière
presagiva quel fermento intellettuale del mondo femminile
che tanto avrebbe espresso
dal Settecento in poi – e preferisce mirare a una moglie
ingenua, addirittura ignorante. Una simile compagna lo
proteggerà – confida all’amico Crisaldo, esterrefatto – da
una moltitudine di menzogne,
d’inganni e d’infelicità che
provengono proprio dalla
scelta di maritarsi con donne
sbagliate.
Allo stesso amico Arnolfo
confida di aver trovato per sé
una soluzione a tale problema: tredici anni prima, una
madre tormentata da misere
condizioni di vita, gli aveva
infatti affidato la tutela di
sua figlia, una bambina di
allora quattro anni, ed egli
l’ha chiusa in un monastero
per farla crescere lontano
dalle insidie della società e
dalla tentazione corruttrice di
ogni forma d’istruzione. Ora
Arnolfo ritiene che sia giunto
il tempo di sposare la giovane Agnès e la fa condurre in
città. Non ha tenuto conto
però che basterà lo sguardo
di un giovane innamorato a
risvegliare in Agnès natura,
istinto, curiosità e perspicacia. L’innamorato in questioTrieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13
ne sarà Orazio, figlio di un
caro amico d’Arnolfo, appena
giunto in città: il giovane
– ignaro di chi sia il severo
tutore dell’amata – trova in
Arnofo un confidente e inconsapevolmente gli svela via via
tutte le sue mosse con Agnès.
Nonostante questo vantaggio,
il naturale corso delle cose
avrà la meglio sull’ostinazione del burbero Arnolfo,
che si vedrà continuamente
gabbato, fino a un’inattesa
agnizione finale e alle conseguenti nozze felici fra Orazio
e Agnès.
I
L REGISTA Marco
Sciaccaluga, regista dello
spettacolo, ha trasposto l’azione dal Seicento ai
primi anni del Novecento «Ci
è sembrato di leggere nella
commedia l’esplicito rinvio a
una realtà piccoloborghese e
questo ci ha indotto a pensare a uno spazio che appartenesse soprattutto al tempo in
cui la borghesia ha assunto
uno specifico riconoscimento
sociale. Poi tutto è venuto da
sé, portando in primo piano,
a sorpresa anche per noi, un
clima da vaudeville cechoviano, in una scatola scenica che
rinvia a un universo in cui si
sente il profumo di baguette
e il suono della fisarmonica,
ma anche a piccole cose di
cattivo gusto, a segreti nascosti, a orchi in agguato che
cercano invano di condizionare lo sbocciare della natura.
Ciò che veramente mi interessa è raccontare quella
storia che Molière confina
in un microcosmo privato,
avendo però la capacità di
farlo esplodere, in modo da
investire anche la realtà contemporanea.
di Ilaria Lucari
LA SCUOLA
DELLE MOGLI,
UNA LUNGA QUERELLE
«Dovrei mettermi in casa, io, una donna di spirito che non ha sulla bocca che
la corte e i salotti, che scrive in versi e
in prosa letterine galanti?»: questa è la
domanda che si pone Arnolfo all’inizio
della commedia La scuola delle mogli. Quest’opera, uno dei più grandi capolavori del drammaturgo francese per
eccellenza, Molière, non appena apparve
nei teatri parigini (1662) diede inizio ad
una lunga battaglia tra l’autore e numerosi intellettuali e commediografi del
periodo.
La querelle nasce proprio da alcune
delle frasi pronunciate dal protagonista,
un uomo ormai anziano che educa la
giovane Agnese col progetto di creare
la moglie ideale; nel Seicento una presa in giro così esplicita dell’istituzione
matrimoniale era giudicata scandalosa,
e vista come un’immorale parodia dei
comandamenti di Dio.
Alle critiche per essersi ispirato ad
opere come la novella di Scarron (La
precauzione inutile) e alle accuse di
oscenità, Molière risponde con una commedia: La critica della scuola delle
mogli, nella quale precisa la sua poetica
teatrale. Solo qualche mese dopo appare Zélinda o la vera critica della
scuola delle mogli, replica di Donneau
de Vise, uno dei suoi numerosi rivali. Tra
questi si inserisce anche il drammaturgo
Boursault, che nella sua Controcritica
della scuola delle mogli inserisce una
canzone esplicitamente derisoria di Molière e di sua moglie Madelaine Béjart; la
risposta è la commedia L’improvvisazione a Versailles, una pungente messa in ridicolo della recitazione pomposa
degli attori all’Hôtel de Bourgogne.
La battaglia tra autori continua tra botta
e risposta di commedie e critiche, giungendo al punto culminante in cui Montfleury, il direttore del teatro ridicolizzato da Molière, accusa quest’ultimo di
aver sposato la sua stessa figlia, tuttavia
lo scandalo viene messo a tacere dal re
Luigi XIV. Dopo quasi due anni termina questa lunga disputa, con i versi di
Nicholas Boileau, uno dei pochi che ha
sempre sostenuto Molière, e che ne Le
delizie della poesia galante loda La
scuola delle mogli e il suo autore, vittima delle malignità di rivali invidiosi.
Le numerose critiche non sono che una
dimostrazione del grande successo riscosso dalla commedia sin dalla prima
rappresentazione, grazie all’analisi di
una società senza tempo che si inganna, credendo che regole inflessibili e
dottrine possano reprimere gli istinti
naturali di amore e libertà insiti nella
natura umana.
25
Dicembre 2012
SALA
ASSICURAZIONI
GENERALI
aspettiamo il natale
con gli alpini
giselle
1
ore 20.30 DANZA t. DAN 2
3
ore 20.30 PROSA t. PRIME 4
ore 16.00 PROSA turno E 5
ore 20.30 PROSA turno A 6
ore 20.30 PROSA turno B 7
ore 20.30 PROSA turno C 8
ore 16.00 PROSA turno D 9
10
11
ore 20.30 MUSICAL turno M 12
ore 17.00 MUSICAL t. libero 13
ore 20.30 MUSICAL turno O 14
ore 16.00 MUSICAL t.FAM
ore 20.30 MUSICAL turno N 15
ore 16.00 MUSICAL turno P 16
ore 21.00 EVENTI SPECIALI 17
ore 20.30
18
ore 20.30
19
20
ore 21.00 E VENTI SPECIALI 21
ore 21.00 E VENTI SPECIALI 22
ore 21.00 E VENTI SPECIALI 23
24
25
26
ore 20.30
27
ore 20.30
28
ore 20.30 EVENTI SPECIALI 29
ore 16.00 E VENTI SPECIALI 30
31
ore 20.00
sabato
domenica
ore 21.00 altri perc.
ore 17.00 altri perc.
SALA
BARTOLI
CRUCIFIGE
lunedì
martedì
trovarsi
mercoledì
giovedì
venerdì
il teatrante
sabato
domenica
ore 21.00 prosa BaA1
ore 21.00 prosa BaPRI1
ore 17.00 prosa BaE1
ore 21.00 prosa t.libero
ore 21.00 prosa t.libero
ore 17.00 prosa t.libero
lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
shrek,
the musical
venerdì
sabato
domenica
pooh
in concerto
ballo
al savoy
galÀ
artinscena
ore 21.00 prosa BaPRI2
ore 17.30 prosa BaE2
ore 21.00 prosa t.libero
i due fratelli
ore 21.00 prosa t.libero
ore 17.00 prosa t.libero
lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
venerdì
ALDO,
GIOVANNI
E GIACOMO
TOUR TEATRALE
2012/2013
ore 21.00 prosa BaA2
sabato
domenica
ore 21.00 prosa BaA3
ore 21.00 prosa BaPRI3
ore 17.00 prosa BaE3
ore 21.30 prosa t.libero
ore 21.30 prosa t.libero
ore 17.00 prosa t.libero
lunedì
martedì
mercoledì
34° festival della
canzone triestina
sette spose
per sette fradei
il lago dei cigni
lo
schiaccianoci
giovedì
venerdì
sabato
domenica
lunedì
26
calendario
Gennaio 2013
SALA
ASSICURAZIONI
GENERALI
SALA
BARTOLI
1
2
ore 20.30 MUSICAL turno M 3
ore 20.30 MUSICAL turno O 4
ore 16.00 MUSICAL t.FAM
ore 20.30 MUSICAL turno N 5
ore 16.00 MUSICAL turno P 6
7
ore 20.30 EVENTI SPECIALI 8
ore 20.30 PROSA t. PRIME 9
ore 20.30 PROSA t. libero 10
ore 20.30 PROSA t. libero 11
ore 20.30 PROSA turno A 12
ore 16.00 PROSA turno E 13
14
ore 20.30 MUSICAL turno M 15
ore 20.30 DANZA t. DAN 16
ore 20.30 MUSICAL t. libero 17
ore 20.30 MUSICAL turno O 18
ore 16.00 MUSICAL turno P
ore 20.30 MUSICAL turno N 19
20
21
22
ore 20.30 PROSA t.PRIME 23
ore 20.30 PROSA turno A 24
ore 20.30 PROSA turno B 25
ore 20.30 PROSA turno C 26
ore 16.00 PROSA turno D 27
28
29
30
31
martedì
BUON ANNO TRIESTE ’13
mercoledì
giovedì
christmas
with the
rat pack
venerdì
sabato
domenica
lunedì
UTE LEMPER
“LAST TANGO IN berlin”
martedì
mercoledì
giovedì
CYRANO DE
BERGERAC
venerdì
sabato
domenica
SOCIETà
DEI CONCERTI
lunedì
martedì
mercoledì
BALLET
REVOLUCION
giovedì
venerdì
sabato
domenica
SOCIETà
DEI CONCERTI
lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
LA SCUOLA
DELLE MOGLI
venerdì
sabato
domenica
lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
Trieste a Teatro - dicembre ‘12/gennaio ‘13
27
DAL 10 MAGGIO 2013
A TRIESTE!
www.ilrossetti.it
info +39-040 -3593511
POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE
SALA ASSICURAZIONI GENERALI
news
Finale d’anno all’insegna della comicità con il celebre trio siciliano
Si ride con Aldo Giovanni & Giacomo
Ancora pochi biglietti disponibili per lo spettacolo in scena dal 21 al 23 dicembre
Con il successo di Ficarra&Picone, lo scorso
19 novembre si è avviato al Politeama
Rossetti una preziosa stagione di recital
comici, che raggiungerà uno dei momenti
più attesi fra il 21 e il 23 dicembre.
Saranno di scena infatti tre grandi
beniamini del pubblico, Aldo Giovanni e
Giacomo, che in quest’occasione debuttano
sul palcoscenico dello Stabile regionale,
che li ospita in collaborazione con Azalea
Promotion.
Nuovo di zecca lo spettacolo di cui sono
i protagonisti, e che arriva nei teatri
italiani – presentato da Paolo Guerra
per Agidi – a sette anni dal successo
di Anplagghed, lo spettacolo dal
vivo campione assoluto di incassi per la
stagione teatrale 2005/2006, e dopo il
successo cinematografico nel 2010 con
La Banda dei Babbi Natale
(biglietto d’oro 2011).
Ancora una volta hanno scelto di affidare
la regia del loro attesissimo ritorno ad
Arturo Brachetti, il più grande trasformista
del mondo, che già li ha diretti ne I Corti
(1995), in Tel chi el Telun (1999) e
in Anplagghed (2005). Squadra che
vince non si cambia, dunque e il sodalizio
fra Aldo, Giovanni e Giacomo è già fra
i più solidi: pochi comici negli ultimi
dieci anni hanno saputo inventare un
linguaggio umoristico più felice, originale
e amato.
Formatisi come “trio” nel 1991, sono
accomunati da una visione vivace e
semplice della comicità, espressa attraverso
Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13
irresistibili sketch, che sono sempre base
della loro struttura, e per mezzo di un
equilibrato ed efficace connubio tra l’immediatezza della battuta verbale e l’abilità
mimica. Una comicità che – come si è già
accennato – travalica con immutato successo i confini del palcoscenico per trovare
nuovi ma coerenti strumenti espressivi al
cinema, in televisione (da Mai dire
gol a Il circo di Paolo Rossi, al
successivo Che tempo che fa dove
erano ospiti fissi nel 2009) e recentemente anche nell’editoria che ha visto ben
accolti i cofanetti di Anplagghed e
de II meglio di Aldo Giovanni
e Giacomo - televisione, teatro,
cinema: 3 dvd e un libro firmato da
Maurizio Porro.
29
Giampiero Solari
dirige “Steve Jobs”
inbreve
L’atteso monologo sarà alla Sala Bartoli dal 5 febbraio
Si completa la squadra creativa de Il
tormento e l’estasi di Steve
Jobs, spettacolo di produzione dello
Stabile regionale che porterà in scena
– per la prima volta in Italia – un
interessantissimo testo dello scrittore
statunitense Mike Daisey. Al già annunciato il protagonista – Fulvio Falzarano
– si aggiunge ora il nome di Giampiero
Solari. Una figura importante nel teatro
contemporaneo, che ha firmato dagli anni
di Jobs esternando – in un divertente
contrappunto – le sue (e nostre) smanie
per ogni creazione con la “mela”. Dietro
il successo però c’è altro. L’assemblaggio
dei nostri preziosi computer avviene a
Shenzen, in fabbriche dove non esistono
diritti degli operai, dove piccole mani di
dodicenni puliscono i vetri degli iPhone
con una sostanza tossica... Fabbriche dove
in nome del profitto 430.000 operai sono
trattati da “ingranaggio umano” e dove
Novanta ad oggi alcuni dei maggiori
successi comici e non solo del panorama
teatrale italiano.
Affascinato dal testo e dal progetto, Solari
mette a disposizione dello Stabile la sua
esperienza per indagare – attraverso le
parole di Daisey e il talento di Falzarano
– l’icona di Steve Jobs nelle sue luci e
nelle ombre. Un tipo di teatro che si fa
strumento di discussione viva e che ha
suscitato reazioni polemiche cui sia la
Apple che l’autore hanno dovuto rispondere. Daisey è un convinto “seguace del culto
di Mac”: ripercorre entusiasta i traguardi
il problema dei suicidi dei lavoratori
si è affrontato installando reti sotto i
capannoni. La denuncia di Daisey incide
con rigore giornalistico, ma anche con
sapiente uso della scrittura per la scena,
lasciando spazio a momenti di leggerezza
e di forte coinvolgimento.
Da segnalare – per accondiscendere ad
esigenze tecniche – uno slittamento della
data del debutto dello spettacolo che non
avverrà più il 29 gennaio, come inizialmente annunciato, ma martedì 5 febbraio.
Le biglietterie del Politeama Rossetti
forniranno tutti i dettagli al pubblico.
30
I POOH RITORNANO
AL ROSSETTI
LUNEDÌ 17 DICEMBRE
Appuntamento da non perdere, il
17 dicembre, per i fan dei Pooh: in
collaborazione con Azalea Promotion
lo Stabile regionale offre una serata
davvero speciale in cui il gruppo
sarà in concerto per la prima
volta accompagnato dalla Ensemble
Symphony Orchestra, diretta dal
maestro Giacomo Loprieno.
Una dimensione nuova per il leggendario gruppo che si è preparato
alla tournée – destinata a fare
tappa nei maggiori teatri italiani
– incidendo intanto un album che
vede Roby, Dodi e Red al lavoro
insieme a Danilo Ballo (che sta
curando gli arrangiamenti), a Phil
Mer (alla batteria) e la grande
orchestra.
«Per il titolo del disco non potevamo non utilizzare la parola “opera”,
perché è proprio di questo che si
tratta» raccontano Roby Facchinetti,
Dodi Battaglia e Red Canzian. «È
un progetto “veramente speciale“,
artisticamente stimolante e per
noi assolutamente unico… è facile
immaginare quanto lavoro ci sia
per inserire una grande orchestra
all’interno di un “suono” così
definito e “solido” come quello dei
Pooh. Nel 1971 abbiamo pubblicato
un disco che si intitolava Opera
Prima (il nostro primo album
con la CGD), nel 2012 pubblichiamo
Opera Seconda».
ilRossetti news
È nato in Friuli Venezia Giulia
il movimento 1% per la cultura
Teatri e associazioni uniti per chiedere una revisione dei tagli annunciati
È una legge finanziaria con la scure
quella che, per il 2013, rischia di
abbattersi sul reparto culturale della
Regione Friuli Venezia Giulia. Pesanti
tagli sono infatti stati annunciati nelle
ultime settimane dall’Assessore regionale alla cultura Elio De Anna: tagli
del 64% sulla spesa culturale del FVG,
con un bilancio 2013 che potrebbe
passare dai 34,3 milioni complessivi a
disposizione del 2012 a 12,5 milioni
per l’anno in arrivo.
La gravità della manovra
annunciata ha determinato
l’immediata mobilitazione
di tutte le organizzazioni
e le realtà che operano
nel settore culturale del
Friuli Venezia Giulia dove
le associazioni a tabella
rischiano l’azzeramento e
gli enti primari un taglio
lineare al 50%, fatti che
determinerebbero l’inevitabile collasso di un
intero sistema.
Dal 19 novembre si è
aggregato - con l’obiettivo comune di fermare
i tagli ma anche per
condividere con urgenza
gli obiettivi sottoscritti
in un documento unico
che chiede nuove regole
e strumenti per la razionalizzazione
del sistema culturale in Friuli Venezia
Giulia - il Movimento 1% per una
nuova pagina della cultura in FVG a
cui in queste ore stanno aderendo
i teatri, i festival culturali, cinematografici e musicali, le associazioni
culturali e dello spettacolo dal vivo.
L’1% è la percentuale di risorse,
sul totale del budget della Regione
Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13
Friuli Venezia Giulia, che il neonato
Movimento auspica possa essere messa
a disposizione di un settore strategico
per la vita sociale come quello della
cultura.
Il Movimento ha tenuto il 30 novembre scorso, al Visionario di Udine,
un’assemblea aperta al pubblico per
informare l’opinione pubblica sulla
situazione e le conseguenze che i
pensati tagli determinerebbero sulla
vita culturale della nostra Regione.
MOVI
MEN
TO
1%
PER LA
CU LTU RA
IN FVG
Ad oggi aderiscono al Movimento
1%:
ARTS Associazione Regionale Teatri e
Spettacolo del FVG a.Artistiassociati
Impresa di produzione Teatrale –
Circuito Regionale Danza; C.T.A. Centro
Teatro Figura e Animazione; CSS Teatro
stabile di innovazione del FVG; Ente
Regionale Teatrale del FVG; Il Rossetti
Teatro Stabile del FVG; La Contrada
Teatro Stabile di Trieste; Teatro
Miela coop. Bonawentura; Teatro
Stabile Sloveno; Teatro Comunale
di Monfalcone
con Teatro Verdi –
Gorizia; C.E.C. Centro Espressioni
Cinematografiche/Far East Film
Festival; Cinemazero; Cineteca del
Friuli; Le Giornate del Cinema
Muto; Cappella Underground/
ScienceplusFictionFilm Festival; Alpe
Adria Cinema/Trieste Film Festival;
Associazione
Maremetraggio;
Premio
Amidei;
Palazzo del cinema
di Gorizia; Chamber
Music; Associazione
Euritmica; Fondazione
Luigi Bon; Nei Suoni
nei Luoghi; Civica
Accademia
d’Arte
Drammatica Nico Pepe;
Teatro Club Udine;
AssociazioneThesis/
Festival
Dedica;
Associazione Onde
Mediterranee;
Associazione Anno
uno/Festival I mille
occhi; Vicino/lontano
Associazione culturale.
Le adesioni al movimento sono comunque
aperte ai soggetti culturali che non hanno
ancora aderito.
Alla manifestazione di Udine l’Assessore De Anna ha annunciato un
alleggerimento del pesante taglio,
grazie al reperimento di ulteriori
risorse, non ancora sufficienti però
a garantire il livello di finanziamenti assegnati nell’anno 2012. La
finanziaria regionale sarà approvata in aula prima di Natale.
31
Il Danceproject Festival
dedicato a Lucia Joyce
Appuntamento alla Sala Bartoli il 28 dicembre
Lucia Joyce, figlia di James Joyce, nasce
a Trieste il 26 luglio, del 1907. Viene
ricoverata come malata di mente in
diverse cliniche psichiatriche, dove muore
ormai ottantenne, in Svizzera.
Lucia inizia a danzare giovanissima e
quando la sua famiglia si trasferisce a
Parigi incontra e lavora con i grandi
danzatori e coreografi dell’epoca. Per
un breve periodo si fidanza con Samuel
Beckett e respira l’atmosfera culturale
di quegli anni.
La sua danza segue lo stile modernista
che prelude al nostro contemporaneo,
ma la famiglia la ostacola nelle sue
aspirazioni e la difficoltà a comunicare
sia con il padre, che pure adora, sia con
la madre, crea in lei grande insicurezze
che sfociano in una instabilità psichica.
Il suo male di vivere ha radici profonde,
la sua solitudine esistenziale diventa per
32
lei insopportabile e il confronto con la
figura paterna sempre più difficile…
Nello spettacolo, nella nuda stanza di
una clinica, Lucia Joyce ripercorre la
sua vita e il suo amore per la danza.
In scena un’attrice e una danzatrice con
due differenti linguaggi – quello della
danza e quello del teatro - svelano il
mondo interiore di una donna che non
ha mai potuto esprimersi in tutta la sua
pienezza, il cui palpito di vita è rimasto
soffocato, “senza respiro” appunto.
Il testo originale è dello studioso Erik
Schneider, la regia di Valentina Magnani,
le interpreti sono Daniela Gattorno e
Lorenza Masutto.
Lo spettacolo, prodotto dall’ACTIS di
Trieste, è il terzo appuntamento della X
edizione del Danceproject Festival, che va
in scena grazie al sostegno della Regione
FVG alla Sala Bartoli il 28 dicembre.
inbreve
RITORNA IL PREMIO
ARTINSCENA
Ritorna il 19 dicembre il Premio
Artinscena: in scena la FVG Mitteleuropa
Orchestra diretta da Romolo Gessi,
sulle cui note si esibiranno gli
allievi dell’Accademia Internazionale
Artinscena di Trieste, seguiti dall’insegnante Franca Desinio, su coreografia
di Luigi Martelletta. Insieme a loro
il grande ballerino di tango Miguel
Angel Zotto con la compagnia “Tango
por Dos” e il gruppo di flamenco
di Elisabetta Romanelli. Alla serata
prenderanno parte anche Tania Polla,
Lucilla Spini, Andrea Binetti, Stefania
Seculin, Marzia Postogna, Massimo Froli,
Leonardo Zannier e l’étoile internazionale Raffaele Paganini.
FESTIVAL DELLA
CANZONE TRIESTINA
IL 27 DICEMBRE
Ritorna l’annuale evento canoro con la
musicalità triestina che rinverdisce lo
storico Concorso della Canzone Triestina
d’Autore approdato al Rossetti nel
lontano 1893 per lanciare nel tempo
popolarissimi motivi come “Trieste mia”
o “Canta San Giusto”. Questo 34.o
Festival della Canzone Triestina presenterà 12 nuovissime composizioni con
brani ispirati alla tradizione e molti
legati ai generi d’oggi tra linee “dance”
e d’attualità. Dalle esibizioni in Zelig
Lab e Colorado Lab sarà inoltre ospite
il cabarettista-rivelazione
Terenzio
Traisci, finalista all’Italia’s Got Talent.
Il Festival Triestino si svolgerà con la
direzione artistica di Fulvio Marion, la
collaborazione dell’Associazione M.E.T.A.
Turisti, l’adesione dei Lions di Trieste
che - per l’elevato impegno sociale - riceveranno l’annuale “Premio
Triestinità”, riconoscimento di merito
già conferito a Daniela Mazzucato, a
Teddy Reno e a Lelio Luttazzi.
ilRossetti news
newsdalmondo
ROMAMILANOLONDRANEWYORKVIENNA
IL CIRQUE
DU SOLEIL
PER JACKSON
MILANO - Il tour mondiale dello
show del Cirque du Soleil Michael
Jackson THE IMMORTAL arriva
in Italia a febbraio, dopo aver toccato
con grande successo le più grandi città
del mondo. Il mega tributo della celebre
compagnia canadese sarà a Torino il 19
febbraio e Milano al Forum di Assago il
23 febbraio.
BLAM, L’UFFICO
PIù PAZZO
DEL MONDO
COPENAGHEN - Sta conquistando
il pubblico e la critica danese uno degli
spettacoli più originali visti sui palcoscenici
europei nelle ultime stagioni: si tratta di
Blam, originale mix di circo, clownerie,
teatro fisico realizzato dalla compagnia
islandese Neander. Un gruppo di impegati
annoiati ammazza la routine dell’ufficio
mettendo in scena spezzoni di celebri film,
da Die Hard a Rambo, passando
per ET e Il Padrino. Lo spettacolo è
in scena al Republique di Copenaghen fino
al 1° dicembre.
LES MISÉRABLES
ARRIVA
AL CINEMA
LOS ANGELES - C’è grande attesa
per il debutto cinematografico del musical
Les Misérables di Alain Boublil e
Claude-Michel Schönber: negli Stati Uniti
il film, diretto da Tom Hooper e interpretato tra gli altri da Hugh Jackman,
Anne Hathaway e Russel Crowe, uscirà il
giorno di Natale. I fan italiani del musical
prodotto da Cameron Mackintosh dovranno
invece aspettare fino al 31 gennaio.
Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13
L’URAGANO
SANDY NON
RISPARMIA
I TEATRI NEWYORKESI
NEW YORK - Il devastante uragano
Sandy che ha recentemente colpito la
costa orientale degli Stati Uniti non ha
risparmiato neanche il mondo del teatro:
parecchie realtà newyorkesi hanno dovuto
sospendere l’attività per parecchie settimane, e altre hanno subito gravi danni ai
propri magazzini. Tra queste la New York
City Opera e la Martha Graham Dance
Company, che ha subito l’allagamento del
proprio archivio storico e del magazzino
dei costumi. I danni ammontano a svariate
decine di migliaia di dollari.
UN NUOVO
SPREGELBURD
PER RONCONI
MILANO - Debutterà il 15 gennaio
2013 al Teatro Strehler di Milano, la nuova
produzione del Piccolo Teatro diretta da
Luca Ronconi: dopo La Modestia (che
arriverà al Rossetti dal 5 al 7 aprile)
il regista affronterà un’altra opera del
regista argentino Rafael Spregelburd, Il
Panico, secondo episodio dell’eptalogia
ispirata alla Ruota dei Sette Peccati
Capitali di Bosh.
il musical di
cindy lauper
a broadway
NEW YORK - C’è grande attesa per
il debutto a Broadway del primo musical
di Cindy Lauper, la cantante americana
autrice di numerose hit tra le quali True
Colors. Ispirato al film Kinky Boots
(Decisamente diversi), lo spettacolo inizierà
le preview a Broadway il 3 marzo 2013
dopo un tryout di successo a Chicago.
THE BODYGUARD
DIVENTA
UN MUSICAL
LONDRA - Debutta il prossimo 5
dicembre all’Adelphi Theatre di Londra
il musical The Bodyguard, tratto
dal film che consacrò il successo di
Whitney Houston. Lo spettacolo è
prodotto da David Ian (di cui abbiamo
visto al Rossetti Cats, Chicago
e Grease) e da Michael Harrison
(che a Trieste ha portato Chess).
Protagonista dello spettacolo sarà l’attrice americana Heather Headley.
PRISCILLA IN TV,
A MILANO E A ROMA
MILANO - È tornato in scena a
Milano, al Teatro degli Arcimboldi, il
musical Priscilla la regina del deserto,
in cartellone anche al Rossetti di
Trieste dal 10 maggio 2013. Il cast
dello spettacolo è stato nell’occasione ospite di numerose trasmissioni
televisive e resterà in scena nel capoluogo lombardo fino al 31 dicembre
prossimo, prima di trasferirsi al Teatro
Brancaccio di Roma, dove debutterà
il 24 gennaio. Trieste sarà dunque la
terza e ultima tappa del tour 2013.
UN INEDITO
DI ALAN BENNET AL
NATIONAL THEATRE
LONDRA - È in repertorio fino
al 2 aprile al National Theatre di
Londra People, la nuova pièce del
commediografo inglese Alan Bennet: lo
spettacolo, diretto da Nicholas Hytner,
ha ottenuto notevoli consensi di critica
grazie anche alle magistrali prove di
Francis De La Tour e Selina Caddel.
a cura di Stefano Curti
33
A Natale regala
le Stelle del Rossetti
Ritorna l’abbonamento-strenna in 4 “formati”
Le stelle di Natale 2012
Stelle SMALL
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Stelle UNDER 26
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12 stelle
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Anno XXI
Regala a un amico un abbonamento “Stelle di Natale 2012”,
potrai ricevere subito per te un biglietto cortesia (2 euro)
per uno degli spettacoli in programma a dicembre se acquisti
uno SMALL, un MEDIUM, o un UNDER 26,
oppure un abbonamento 12 stelle al prezzo di 24 euro
se acquisti un LARGE.
Ritorna anche quest’anno il tradizionale
abbonamento strenna natalizio, in 4 diversi
formati: SMALL (6 stelle), MEDIUM (9 stelle),
LARGE (12 stelle) e UNDER 26 (12 stelle),
a prezzi compresi tra i 64,80 euro e i
129,60 euro.
Quest’anno l’abbonamento è accompagnato
da un regalo a tutti coloro i quali hanno
già sottoscritto uno o più abbonamenti
alla stagione del Teatro Stabile: acquistando
un abbonamento stelle SMALL, MEDIUM o
UNDER 26 sarà messo a disposizione un
biglietto cortesia (al prezzo di 2 euro) per
assistere a uno degli spettacoli in program-
Periodico del Teatro Stabile
del Friuli Venezia Giulia
offerta valida esclusivamente per gli abbonamenti
sottoscritti dal 6 al 23 dicembre 2012.
Gli abbonamenti con le stelle sono soggetti
alle condizioni di vendita pubblicate nel
depliant della stagione 2012-13.
Il biglietto cortesia al prezzo di 2 euro
deve essere richiesto e acquistato
contestualmente all‘acquisto dell‘abbonamento
SMALL, MEDIUM e UNDER 26.
L‘abbonamento al prezzo di 24 euro
deve essere richiesto e acquistato
contestualmente all‘acquisto dell‘abbonamento
LARGE
e potrà essere intestato
esclusivamente al titolare di un abbonamento
alla stagione 2012-13 diverso da quello
dell‘abbonamento “STELLE DI NATALE 2012”.
- numero 214
1 dicembre 2012
Aut. Tribunale di Trieste n° 846
del 30.7.1992
ma nel mese di dicembre. Chi acquista
invece un abbonamento Stelle LARGE avrà
la possibilità di acquistare un ulteriore
abbonamento 12 stelle all’incredibile prezzo
di 24 euro. Gli abbonamenti saranno in
vendita (anche online) fino a domenica
23 dicembre e potranno essere utilizzati
per tutti gli spettacoli in cartellone per i
quali è previsto l’utilizzo delle stelle con le
stesse modalità degli abbonamenti venduti
a inizio stagione. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi alla biglietteria
del Rossetti o a uno dei punti vendita
convenzionati.
stampa
Opera Villaggio del Fanciullo
Tipografia, Trieste
direttore responsabile
Stefano Curti
testi di Ilaria Lucari
redazione
Greta Petronio
Martina Steffinlongo
PROSSIMAMENTE AL ROSSETTI
John Osborne
Ricorda con rabbia
1-3 febbraio 2013
34
Momix
Alchemy
13-17 febbraio 2013
Rain Man
19-21 febbraio 2013
Imperial Ice Stars
Swan Lake
On Ice
26 febbraio-3 marzo
Frankenstein Jr
Il Musical
20-24 marzo 2013
ilRossetti news
ci sono infiniti modi
di essere presenti
sulla scena. il nostro,
storicamente, sta nel fare
che ciò accada. molto,
molto prima che il sipario
si alzi generali è lì.
Generali. dove c’è arte.
la cultura,
Ci sono infiniti buoni
motivi per incoraggiare
e sostenere la cultura
in tutte le sue
migliori espressioni.
La Fondazione
lo crede da sempre.
quasi un processo di “geminazione”
Leggere un libro. Visitare una mostra. Ascoltare un concerto.
Raramente si pensa che si tratta di autentici “privilegi”: oggi condivisi
da molti, ma ancora (anche se può apparire strano) preclusi ai più.
La cultura, per progredire, richiede continue “chiavi di accesso”.
Dalle più elementari (come il saper leggere) ad altre più sofisticate,
che la cultura stessa, quasi per “geminazione”, crea di continuo.
Chiavi che ci consentono di scrutare orizzonti sempre più affascinanti
e impegnativi (percepire l’enigma di una statua greca, di un quadro
astratto o di un brano musicale, al di là della mera contemplazione).
Chiavi che durano per sempre. Che affinano gusto e capacità di giudizio.
Che non possiamo smarrire e che nessuno ci potrà mai rubare.
Che potremo condividere e scambiare con altri.
La cultura, innegabile segno di benessere sociale. Ma anche
matrice di autentica felicità individuale.
il colore del benessere sociale