Stagione 2012-13 Numero 2 - 1° dicembre 2012 dicembre gennaio › Giselle › Trovarsi › I due fratelli › Il Teatrante › Shrek,The Musical › Aldo, Giovanni e Giacomo › Il Lago dei Cigni/Lo Schiaccianoci › Christmas with The Rat Pack › Ute Lemper in concerto › Cyrano de Bergerac › Ballet Revolución › La scuola delle mogli I due fratelli presidente Carla Boroni/direttore Angelo Pastore Franco Branciaroli Il Teatrante di Alberto Bassetti scene e costumi di Pier Paolo Bisleri luci di Paolo Giovanazzi di Thomas Bernhard Traduzione di Umberto Gandini regia di Antonio Calenda con Adriano Braidotti Jacopo Venturiero con: Tommaso Cardarelli, Valentina Cardinali, Melania Giglio, Daniele Griggio, Cecilia Vecchio, Valentina Violo foto di Massimo Battista www.ilrossetti.it info +39-040 -3593511 Regia: Franco Branciaroli Scene e costumi: Margherita Palli Luci: Gigi Saccomandi con il sostegno di 2 dicembre dal 4 al6 6DICEMBRE dicembre2012 dal 4 al 23 dicembre dal 7 al 9 dicembre 4 AL DOMENICA 2 DICEMBRE 2012 DAL 4 ALSala 23 DICEMBRE 2012 Sala POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE Sala Assicurazioni Generali Sala Assicurazioni Generali DAL Bartoli Generali 7 Assicurazioni AL 9 DICEMBRE 2012 POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE, SALA BARTOLI DAL SALA ASSICURAZIONI GENERALI SALA ASSICURAZIONI GENERALI POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE BALLET DAVID CAMPOS TROVARSI I DUE FRATELLI ILSALA TEATRANTE ASSICURAZIONI GENERALI GISELLE di Luigi Pirandello di Alberto Bassetti di Thomas Bernhard abbonamento danza abbonamento prosa abbonamento prosa abbonamento prosa pagina 4 pagina 6 pagina 8 pagina 10 www.ilrossetti.it info +39-040 -3593511 www.ilrossetti.it info +39-040 -3593511 www.ilrossetti.it info +39-040 -3593511 dal 12 al 16 dicembre POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE Sala Assicurazioni Generali SALA ASSICURAZIONI GENERALI SHREK il musical abbonamento musical pagina 12 DAL 12 AL 16 DICEMBRE 2012 www.ilrossetti.it info +39-040 -3593511 3 AL 6 GENNAIO 2013 POLITEAMA - TRIESTE DALdal POLITEAMA - TRIESTE dal 21 al 23 dicembre SALA dalASSICURAZIONI 29 al ROSSETTI 30 dicembre 3 al 6ROSSETTI gennaio SALA ASSICURAZIONI GENERALI GENERALI Sala Assicurazioni Generali Sala Assicurazioni Generali Sala Assicurazioni Generali ALDO GIOVANNI IL LAGO DEI CIGNI CHRISTMAS WITH E GIACOMO LO SCHIACCIANOCI THE RAT PACK evento speciale evento speciale abbonamento musical pagina 30 pagina 14 pagina 16 www.ilrossetti.it info +39-040 -3593511 www.ilrossetti.it info +39-040 -3593511 Ute Lemper THE BALLET REVOLUCIÓN COMPANY E BB PROMOTION GMBH PRESENTANO PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA! LAST TANGO IN BERLIN FROM BRECHT IN BERLIN TO THE BARS OF BUENOS AIRES Vana Gierig Pianoforte Tito Castro/ Marcelo Nisinman FEAT. THE BALLET REVOLUCIÓN LIVE-BAND Bandoneon Tour organizzato in esclusiva italiana da Just in Time Mauro Diazzi CON LE HIT DI SHAKIRA RICKY MARTIN J LO ENRIQUE IGLESIAS BEYONCÉ www.ilrossetti.it info +39-040 -3593511 DAL ALal19 2013 8 gennaio dal 9 al 13 gennaio dal1515 19GENNAIO gennaio dal 23 al 27 gennaio POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE DAL 9 AL 13 GENNAIO 2013 SALA ASSICURAZIONI GENERALI MARTEDÌ 8 GENNAIO 2013 Sala Assicurazioni Generali Generali Sala Assicurazioni Generali Sala Assicurazioni Generali POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE, SALA ASSICURAZIONI GENERALI Sala Assicurazioni SALA ASSICURAZIONI GENERALI UTE LEMPER CYRANO BALLET LA SCUOLA LAST TANGO IN BERLIN DE BERGERAC REVOLUCIÓN DELLE MOGLI evento speciale abbonamento prosa abbonamento musical/danza abbonamento prosa pagina 18 pagina 20 pagina 22 pagina 24 www.ilrossetti.it info +39-040 -3593511 www.ilrossetti.it info +39-040 -3593511 GISELLE coreografia e versione di David Campos direttore associato e Ballet Teacher Irene Sabas video di Joan Brobot Adattamento musicale di Llorens Peris costumi di Irene Sabas, David Campos luci di Kiko Planas con Aileen Gallinera (Giselle) e Alan Bottaini (Albrecht) e con Eva Basulto, Elline Damian, Karina Campos, Rachel Gil, Gwènnaelle Poline, Eduardo Espejo, Jerome Peytour, Carlos Pires, Alen Oleg Piskunovs, Natalia Chelpanova, Karin Fouz, Mirna Squire,Triana Botaya, Laila Sanz produzione Ballet David Campos Tour italianoorganizzato da Just in Time - Mauro Diazzi Politeama Rossetti Sala Assicurazioni Generali 2 dicembre 2012 durata 1h 10’ senza intervallo dom 2 dicembre ore 20.30 - t. DAN prezzo dei biglietti Platea A-B Interi € 40, ridotti € 37 Platea C Interi € 37, ridotti € 34 I Galleria Interi € 30, ridotti € 27 II Galleria Interi € 26, ridotti € 24 Loggione Interi € 12 4 U NA LEGGENDA CHE ARRIVA DA LONTANO Per costruire il balletto che con straordinario successo andò in scena all’Opéra National de Paris il 28 giugno 1841, il librettista e scrittore Téophile Gautier si ispirò al libro di Heinrich Heine De l’Allemagne che riportava, fra le altre, la leggenda delle Villi. I popoli slavi credono che le Villi siano spiriti di giovani donne che non trovano la pace eterna perché sono morte infelici: un’infelicità d’amore che continua a straziarle anche dopo il trapasso. Ogni notte, fra il tramonto e il primo sorgere del sole, queste anime tormentate, si aggirano per i boschi e le radure cercando coloro che le hanno tradite o abbandonate prima del matrimonio. Quando trovano i colpevoli, aiutandosi con dei magici rametti di vischio, li costringono a danzare fino allo sfinimento e alla morte. Solo così la sete di vendetta di queste spettrali fanciulle si placa e il loro spirito, finalmente trova requie. Questa triste leggenda riverbera la sua eco in diverse culture, molto lontane nel tempo e nello spazio: anche in Catalogna se ne trova traccia. Le ragazze morte di crepacuore o per la violenza di un uomo diventano “Mujeres de Agua”, donne d’acqua, e si comportano in maniera molto simili alle Villi di Heine. Ogni notte sorgono dal fondo di laghi e ruscelli per ottenere la loro vendetta sugli uomini che hanno fatto loro torto: sedotti e sfiniti dalla danza, verranno condotti sulle rive di quegli specchi d’acqua incantati, dove finiranno annegati. abbonamento danza L A GISELLE DI DAVID CAMPOS La Giselle del coreografo spagnolo David Campos evoca proprio questa elaborazione della leggenda, e vedremo dunque che l’acqua nello spettacolo ha una presenza molto significativa. La rilettura da lui compiuta tiene fermamente conto dello sviluppo del balletto originale (di cui ritroveremo i momenti fondamentali) e usa naturalmente le splendide musiche di Adolphe Adam. La sua regia però palpita di attualità e concilia – come accade nello stesso linguaggio coreografico – classicità e modernità. A partire dalla concezione generale dell’opera: i concetti della violenza, del tradimento e della morte sono ripresi da David Campos e rielaborati fin dal plot. Una giovane donna muore a causa della violenza di un uomo. Non ci sono inganni né tradimenti se non l’uso della forza fisica di un uomo che domina. Non è una Giselle addolcita e nemmeno gentile: è semplicemente una giovane che ama vivere, uscire, divertirsi e cercare una felicità che verrà interrotta bruscamente, colpevolmente, prima del tempo. Questo vuole vendetta. Ma Giselle continuerà a cercare il suo amato anche oltre la morte. L A COMPAGNIA DI BALLO La Compañía de Ballet David Campos si esibisce per la prima volta sul palcoscenico del Politeama Rossetti proprio con Giselle, ma ha una storia punteggiata di successi nazionali e internazionali. È annoverata fra le eccellenze della danza in Spagna e fin da quando è stata fondata, nel 1999, ha coperto Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13 un vuoto molto importante nel panorama della danza di quel Paese: è stata infatti la prima compagnia di danza stabile. Dal punto di vista dello stile e della preparazione, si tratta di una formazione che unisce tendenze contemporanee al rigore e alla disciplina del balletto classico: ai suoi componenti è dunque richiesto di essere danzatori di ottima formazione, molto completi e versatili. L O STILE DI CAMPOS Nel linguaggio coreografico, come anche nella visione generale delle sue creazioni, David Campos predilige un approccio moderno, che – sul piano figurativo – molto si fa influenzare da visioni cinematografiche. I suoi balletti sono da intendere come veri e propri spettacoli, ricchi di piani di lettura, di spunti, di richiami alla cultura popolare degli anni Settanta da cui proviene, di citazioni. Ciò regala alle sue opere suggestioni particolari e una notevole forza comunicativa. A osservare le sue riletture di classici – a cui appartiene anche questa Giselle – si rimane colpiti da certi echi legati al cinema: ne La Bella Durmiente, le fate ricordano i Gremlins, ne Lo Schiaccianoci certe scene sembrano ispirate a Disney, anche il balletto che applaudiremo al Rossetti richiama in qualche modo – nella scena della festa iniziale – un mondo simile a quello dei ragazzi di Grease… Frammenti di una cultura di massa che lo aiutano a narrare e a coinvolgere con uno stile fresco e vitale, lontano dall’affettazione e dal sentimentalismo e che appassiona lo spettatore. di Ilaria Lucari DAVID CAMPOS Nato a Barcellona David Campos inizia la sua formazione nel campo della danza negli anni Settanta, quando balla nella compagnia del Liceu del maestro Joan Magriñà e, per un breve periodo, per la prima compagnia professionale catalana, il Ballet Contemporani di Ramon Solé. Dopo due anni passati all’Istituto del Teatro di Barcellona, va a Parigi per perfezionare i suoi studi alla scuola di balletto di Solagne Golovine. Una volta entrato nel Ballet Real de Flandres, una delle più grandi compagnie di danza del Belgio, lavora con coreografi prestigiosi come Jiri Kyliam, Nils Christie e Valery Panov, ballando come solista in tournée in tutta Europa, negli Stati Uniti, e come artista invitato persino in Asia. Nel 1987 ritorna a Barcellona e fonda assieme alla moglie, Irene Sabas (anche lei solista al Ballet Real de Flandres), una scuola specializzata nella danza classica, insegnando allo stesso tempo in vari conservatori di danza spagnoli e, come professore invitato, all’Università delle Filippine (al Master of Production Course). Nel 1999 fonda la sua compagnia di danza Ballet David Campos. Apprezzato dalla critica nazionale ed internazionale, crea spettacoli come il Codez Latinus (Carmina Burana), Velvet Wings, realizzato per il Ballet Manila delle Filippine, Rock Requiem e La Mascara de la Mort Roja, opera completa basata sul racconto di Edgar Allan Poe, collaborando col gruppo rock finlandese Apocalyptica. Nel 2003 debuttano a Barcellona, al Teatro Tivoli, tre nuove coreografie: Shubertina, Volveré a nacer e una nuova versione di Carmina Burana. L’anno seguente è presente a Santa Coloma de Gramenet ad uno dei festival della danza più importanti in Catalogna e presenta al Teatro Sangarra di Barcellona la produzione Eurasia, una coreografia che vuole avvicinare il dialogo tra Oriente ed Occidente attraverso la danza classica. Nel 2005, per le celebrazioni del quarto centenario del Don Quijote presenta al Festival Internazionale di Cap Roig una sua visione particolare dell’opera sulle musiche di Minkus. Attualmente la sua compagnia è in tournée con vari spettacoli, tra i quali Giselle, e ottiene un grande successo grazie all’originalità e l’innovazione delle sue coreografie, oltre che alla tecnica dei suoi ballerini, non solo in Spagna, ma anche in numerosi festival internazionali. 5 Personaggi Interpreti Foto di Tommaso Le Pera Donata Genzi, attrice Mascia Musy Elj Nielsen Angelo Campolo Il conte Gianfranco Mola Giovanni Moschella Elisa Arcuri Ester Cucinotti Carlo Giviero Antonio Lo Presti La marchesa Boveno Marika Pugliatti Nina, sua nipote Monia Alfieri Volpes Luca Fiorino TROVARSI di Luigi Pirandello adattamento e regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi scene e costumi di Mela dell’Erba luci di Maurizio Viani video di Alessandra Cianelli con Mascia Musy e Angelo Campolo, Giovanni Moschella, Ester Cucinotti, Antonio Lo Presti, Marika Pugliatti, Monia Alfieri, Luca Fiorino produzione E. A. R.Teatro di Messina in collaborazione con Daf – Teatro dell’Esatta Fantasia Politeama Rossetti Sala Assicurazioni Generali dal 4 al 6 dicembre 2012 durata 2h e 15’ con intervallo mar 4 dicembre ore 20.30 - turno PRI mer 5 dicembre ore 16.00 - turno E giov 6 dicembre ore 20.30 - turno A prezzo dei biglietti Platea A-B Interi € 29, ridotti € 24/20 Platea C Interi € 21, ridotti € 17/15 Gallerie Interi € 12 6 I L CONFLITTO PIRANDELLIANO FRA ESSERE E APPARIRE Composto nel 1932 e messo in scena a Napoli, Trovarsi è uno degli ultimi drammi di Pirandello ed affronta la tematica cara all’autore dell’identità in relazione all’essere e all’apparire. Non è però fra i suoi testi più rappresentati, probabilmente a causa della sua astrazione quasi metafisica. Ciononostante è un’opera suggestiva, pervasa dalle possenti emozioni che scaturiscono dalla vicenda dell’attrice Donata Genzi e del suo giovane innamorato, Elj, incapaci di conciliare le esigenze della vita e quelle dell’ideale artistico. Nell’allestimento firmato da Enzo Vetrano e Stefano Randisi – personalità registiche fra le più interessanti nel teatro italiano, molto competenti e creative nell’universo pirandelliano – il plot viene molto asciugato, diventa più incisivo e sobrio e la dimensione metafisica si trasforma in un punto di forza della messinscena, connotata da grande intensità poetica. Nel testo c’è anche un’evocazione biografica di Pirandello, che da un lato si sente vicino all’attrice che sacrifica la propria vita in nome dell’arte (egli stesso confidò, a proposito della propria esistenza «ho dimenticato di vivere»), dall’altro racchiude nella figura della protagonista un monito a Marta Abba sua giovanissima attrice e musa. Per lei lo scrittore provò sempre un desiderio incompiuto di amore carnale e il terrore che qualcuno, potesse portargliela via. Trovarsi che Marta Abba avrebbe recitato, sembra prospettarle proprio i abbonamento prosa rischi di un amore giovane e impetuoso. propria pienezza, è condannata nuovamente alla solitudine. L L A SINOSSI Il pubblico l’ammira per la palpitante verità con cui tratteggia i personaggi, ma spettegola sul fatto che non abbia mai conosciuto nella realtà quell’amore che sa restituire in scena con tanta emozione. Invece Donata Genzi – celebre attrice – è una donna frustrata dall’assenza di sentimenti veri nella propria vita: agli amici, una sera, confida dolorosamente di non riuscire a “trovarsi” in nessuna delle tante figure che interpreta sul palcoscenico. Ma in quella stessa occasione entra nella sua vita Elj, giovane scandinavo, ribelle, spericolato che la trascina quella notte stessa in una rischiosa avventura in barca: il vento li fa naufragare, Elj le salva la vita e le fa conoscere l’amore, la passione a cui presto si abbandonano. Ma i due si rivelano anche molto diversi: Elj viaggia nella vita come in mare, spinto dalla sregolatezza del vento e desidererebbe che Donata lo seguisse, abbandonando il teatro. La donna è tentata, ma decide di recitare un’ultima volta, anche davanti a Elj, prima di affrontare la nuova vita. Quella sera, per la prima volta, mentre recita gesti d’amore, comprende la profonda differenza fra il teatro e il suo vero sentire: differenza che le permette finalmente di “trovarsi”, di essere contemporaneamente attrice e donna innamorata. Elj invece si sente tradito, turbato da quella rappresentazione tanto simile alla loro intimità di coppia e rifiuta Donata e il suo progetto esistenziale ed artistico. La donna, nonappena trovata la Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13 A POETICA DEI REGISTI Vetrano e Randisi hanno costruito lo spettacolo secondo un taglio attuale, quasi bergmaniano, che evidenzia la modernità del dramma di Donata Genzi: vive in effetti le lacerazioni di una donna la cui affermazione professionale provoca conflitti con la sua vita privata, solitudine, incomprensione. «C’è un prologo – scrivono i registi – in cui Donata, dopo una vita piena di successi teatrali e di solitudine amorosa, scende le scale di un faro sul mare dove abbiamo recluso Elj, anche lui solo e spezzato, dopo la sua grande delusione. E la visita che la vecchia attrice fa al suo giovane amante le permette di rivivere, tornando giovane anche lei, tutta la storia d’amore, le gioie, i tormenti, le esaltazioni e le delusioni passate con lui. I luoghi del racconto diventano astratti, con un denominatore comune che sono quelle sedie da teatro, circondate da immagini più sognate che reali, che hanno a che fare sempre, insistentemente, col mare». G LI ATTORI Un cast coinvolgente e concentrato interpreta lo spettacolo: una molto lodata Mascia Musy affronta con forza introspettiva la figura di Donata, regalandole umanità, dolorosa complessità e tensione. Al suo fianco, tratteggia Elj in tutta la sua passione ribelle, potente e fragile Angelo Campolo, che il pubblico dello Stabile ha già applaudito in recenti spettacoli di produzione come Picasso e la ragazza rapata e Ultimo Giorno. ENZO VETRANO E STEFANO RANDISI È dal 1976 che Enzo Vetrano e Stefano Randisi, attori, autori e registi teatrali, lavorano assieme. Nel 1982 al Teatro Daggide di Palermo, loro città natale, affrontano un teatro di gruppo che li porta verso scelte di improvvisazione e drammaturgia collettiva, come l’audace esperimento di Gioco Daggide. Per dieci anni i due dirigono e recitano all’interno della “Coperativa Nuova Scena del Teatro Stabile di Bologna” scrivendo anche i testi portati in scena, tra i quali una trilogia di spettacoli ispirati a fatti e personaggi siciliani: con questo lavoro vincono il Premio Palermo per il Teatro nel 1988. Nel 1995 fondano l’associazione culturale “Diablogues” che li porta verso spettacoli di ricerca teatrale e musicale: l’anno successivo mettono in scena Beethoven nei campi di Barbabietole. Inizia poi, tra il 1997 e il 1999 una collaborazione con vari artisti, che li riporta a lavorare in Sicilia, prima a Messina dove riscoprono l’opera di Nino Martoglio con Martogliata e L’arte di Giufà, poi a Palermo col Festival del Novecento. La collaborazione dal 1999 con “Le belle bandiere” di Elena Bucci e Marco Sgrosso indirizza Vetrano e Randisi verso uno studio dei testi classici, e ciò porta il loro teatro sperimentale anche nei teatri di tradizione. A questo periodo risalgono spettacoli come Il Berretto a sonagli di Pirandello, Anfitrione di Plauto/Molière/Kleist, Il Mercante di Venezia di Shakespeare e Le smanie per la villeggiatura di Goldoni. Vetrano e Randisi hanno proseguito la loro carriera formando una compagnia che lavora sul teatro di Luigi Pirandello, cui partecipa anche il Teatro Stabile di Sardegna. Nel 2007 hanno vinto il Premio Eti - Gli Olimpici del Teatro con Le smanie per la villeggiatura e due anni dopo si sono guadagnati un posto nella terna finalista con Pensaci, Giacomino! Con lo spettacolo I giganti della montagna (2009), invece, hanno vinto il Premio Le Maschere del Teatro Italiano nel 2011. Nel 2010 hanno ricevuto il Premio Hystrio - Associazione Nazionale Critici Teatrali per il loro lavoro sui classici e in particolare sulla rilettura dei testi pirandelliani. Nella motivazione del premio i giudici commentano «Vetrano e Randisi ci insegnano che la scena ha labili confini e che spesso è arbitrario dividerla in sperimentazione, avanguardia, tradizione o altro, perché, quando è grande, è solo e soltanto teatro». 7 Foto di Massimo Battista I DUE FRATELLI di Alberto Bassetti scene e costumi di Pier Paolo Bisleri luci di Paolo Giovanazzi regia di Antonio Calenda con Adriano Braidotti e Jacopo Venturiero produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Fondazione Premio Teatrale Nazionale Vallecorsi Politeama Rossetti Sala Assicurazioni Generali dal 4 al 23 dicembre 2012 durata 1h senza intervallo Per gli orari e i turni delle varie recite fare riferimento al calendario di pag. 26 Prezzo dei biglietti Posto unico Interi € 19, ridotti € 16 Last minute Interi € 12 8 A LBERTO BASSETTI, PREMIATO AUTORE ITALIANO Alberto Bassetti è uno degli autori più vicini al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: scrittore fecondo e fantasioso, ha raccolto successo come drammaturgo ma s’impegna anche nella scrittura di testi per la radio, in adattamenti e riscritture (l’ultima confezionata per lo Stabile riguarda L’Affarista di Balzac), recentemente anche in ambito cinematografico e documentaristico (i suoi due primi lavori sono andati entrambi in onda su Rai Due per Geo&Geo). I suoi testi teatrali ritraggono con incisività le utopie e le lacerazioni dei singoli in una società contemporanea contraddittoria e spesso fagocitante. Posseggono però sempre una dimensione alta, universa- le, un messaggio su cui riflettere una volta usciti da teatro: rispondono a questi dettami La tana, La gabbia, Harem, Le due sorelle, Sopra e sotto il ponte, Venditori d’anime… Testi spesso ospitati anche a Trieste e premiati sia all’estero che sul territorio nazionale, destino comune anche all’ultima creazione, I due fratelli. Insignito del primo premio alla 57° edizione del Vallecorsi, il testo ha colpito l’autorevole giuria per la fluidità e bellezza della scrittura e per il coraggio di fare argomento teatrale di temi complessi e rischiosi come quello del fine vita. Q UANDO “VANNO IN SCENA” TEMI DELICATI I due fratelli si apre quasi sottovoce, venato da temi che appartengono alla vita abbonamento prosa & altri percorsi di ognuno e increspano le nostre anime di inquietudini, dolorosi dubbi, riflessioni in equilibrio pericoloso fra estremo egoismo ed amore… E se tali venature sono all’inizio appena accennate, presto incidono profondamente – nello sviluppo della scrittura partecipe e raffinata di Bassetti – divengono brucianti come ferite, perfettamente colte da Antonio Calenda in una regia sensibile e attenta a ogni vibrazione, capace di porre in evidenza ciascuno dei difficili temi drammaturgici: dilemmi del “fine vita”, la dignità degli anziani, il peso della disabilità nelle realtà familiari, la crisi… Verità dolorose con cui la vita spesso ci costringe a confrontarci e con cui il teatro – ribadendo il proprio ruolo fondamentale di specchio della società, di fulcro di riflessione e di confronto collettivo – ci aiuta a misurarci. C ONFRONTO ESISTENZIALE FRA DUE FRATELLI Marco fa ritorno nella casa di famiglia dopo un’assenza molto prolungata, durante la quale il padre – rimasto vedovo – si è lasciato precipitare prima in una sorta di depressione e poi in una grave malattia che lo sta rendendo sempre più assente e sofferente. Lo assiste il figlio maggiore, Andrea. Lo stato dell’anziano genitore, è motivo dell’incontro-scontro fra i due fratelli, che presto coinvolge tutto tutta la loro vita: il passato, l’infanzia, i sogni, le utopie, le frustrazioni, la felicità… Entrambi hanno alle spalle un cammino difficile, affrontato ognuno a proprio modo: Andrea, il fratello magTrieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13 giore ha cercato di rispondere a tutte le aspettative familiari, sacrificando i propri aneliti di libertà ai traguardi sognati per lui dalla madre e dal padre. Ha preso moglie, avuto figli e ora li sente come legami angusti. Ha rinunciato a un sogno d’amore e seguito il padre in azienda e ora lo accudisce, e si sente responsabile anche della ditta sull’orlo del fallimento. Marco è stato esonerato da simili pressioni dalla sua stessa sfortuna: è nato con una menomazione, un lieve ritardo, crisi epilettiche… Il fratello lo ha protetto fin da bambino e sostenuto anche nella decisione di fare volontariato nelle missioni. Adesso Marco è forte di una serenità fondata sulle sue semplici pretese, sulle esperienze di vita in India, e sulla fede. Andrea ne ha quasi rabbia. E il peso del padre sofferente e della crisi dell’azienda lo conducono a una scelta estrema che scaturisce da momenti di potente suspance. I PROTAGONISTI Per l’interpretazione di due caratteri tanto complessi e veri, Calenda ha scelto due attori la cui crescita ha seguito con attenzione: Jacopo Venturiero e Adriano Braidotti. Il pubblico li ha apprezzati spesso (il primo è stato il giovane aviatore in To be or not to be, il secondo un ottimo Arlecchino ne I due gemelli veneziani, entrambi hanno lavorato ne L’inventore del cavallo…) e avrà modo di conoscerne un profilo più drammatico nella recitazione tesa e concentratissima, pronta ad aprirsi ad abbandoni di tenerezza o a momenti di sofferto pathos, che è stata loro richiesta in quest’occasione. ANTONIO CALENDA E LA DRAMMATURGIA CONTEMPORNAEA Fin da quando ha assunto la direzione del Teatro Stabile regionale, Antonio Calenda ha indirizzato l’ambito fondamentale della produzione e quello della programmazione nella linea di una profonda attenzione per la drammaturgia contemporanea. Il direttore arrivò a Trieste nel 1995 e subito espresse alcuni titoli di grande senso e forte valenza attuale: Il visitatore di Eric Emmanuel Schmitt, la produzione Turcs tal Friùl di Pier Paolo Pasolini firmata da De Capitani, lo struggente Le ultime lune di Furio Bordon, con Marcello Mastroianni. In primavera, fu varato anche il primo “Festival della Drammaturgia Contemporanea”, rassegna che fu un evento per la città e che suscitò l’interesse della stampa più accreditata e delle istituzioni a livello nazionale. Una vetrina che rappresentò – rinnovandosi per alcuni anni – decine e decine di titoli di autori viventi, spettacoli che invadevano il Politeama Rossetti e gli altri spazi cittadini, teatrali e non, in una sorta di “festa del teatro attuale” che – nell’offrire visibilità a tanti talenti della scrittura – ci ricordava il senso e la necessità forte del palcoscenico, quale fulcro della riflessione e della discussione sulla società, sull’uomo e sulle sue contraddizioni. In quella cornice furono conosciuti nomi destinati a farsi largo nel modo del teatro come Marco Paolini, che vi presentò il suo Il racconto del Vajont e si crearono le basi e la sensibilità per poter sostenere successivamente un’intera stagione dedicata alla contemporaneità, intitolata “altripercorsi”. Oggi, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, è in Italia fra quelli che più hanno realizzato nel campo della drammaturgia dei viventi, che trova grande spazio nei cartelloni di ospitalità e ha visto nascere interessantissimi itinerari sul piano della creazione di spettacoli inediti. Basti citare l’avventura affascinante nella drammaturgia di Claudio Magris, che ha visto Calenda confezionare lavori d’elevato spessore: La Mostra, per cui Roberto Herlitzka ha ottenuto il Premio Ubu, Lei dunque capirà con Daniela Giovanetti applaudito in molti paesi europei e a New York, e la suggestiva versione open air dei due monologhi Il Conde e Le Voci, di cui è stato protagonista Kim Rossi Stuart. Con I due fratelli di Bassetti si avvia quest’anno un’esperienza volta alla stanzialità che offre una sequenza di pièce contemporanee a lunga tenitura, che metteranno in luce anche potenzialità artistiche corregionali. 9 Personaggi Interpreti Bruscon Franco Branciaroli Il locandiere Daniele Griggio Ferruccio, figlio di Bruscon Tommaso Cardarelli Sarah, figlia di Bruscon Valentina Violo Erna, figlia dei locandieri Valentina Cardinali La signora Bruscon Melania Giglio La locandiera Cecilia Vecchio IL TEATRANTE di Thomas Bernhard traduzione di Umberto Gandini scene e costumi di Margherita Palli luci di Gigi Saccomandi suono di Hubert Westkemper regia di Franco Branciaroli con Franco Branciaroli, Daniele Griggio,Tommaso Cardarelli, Valentina Violo,Valentina Cardinali, Melania Giglio e Cecilia Vecchio produzione CTB Teatro Stabile di Brescia Teatro de Gli Incamminati abbonamento prosa Politeama Rossetti Sala Assicurazioni Generali dal 7 al 9 dicembre 2012 durata 2h con intervallo ven 7 dicembre ore 20.30 - turno B sab 8 dicembre ore 20.30 - turno C dom 9 dicembre ore 16.00 - turno D Prezzo dei biglietti Platea A-B Interi € 29, ridotti € 24/20 Platea C Interi € 21, ridotti € 17/15 Gallerie Interi € 12 10 B ERNHARD IL PESSIMISTA Vissuto fra il 1931 e il 1989, l’austriaco Thomas Bernhard appartiene a quella generazione d’autori a cui la Storia, oltre forse alla vicenda esistenziale privata, ha reso impossibile guardare il mondo con una qualche prospettiva positiva. La sua scrittura – feconda, ironica, intrisa di una vitalità che la rende amata – rappresenta uno degli esempi più alti della letteratura contemporanea europea, ma anche uno dei più pessimisti. Non c’è salvezza per Thomas Bernhard: non possiamo guardare con speranza all’uomo, né alla bellezza, né all’arte… Nulla: c’è solo l’attesa di una sempre più prossima apocalisse, che paradossalmente si annuncia mentre la società si muove inconsapevole, nei modi grotteschi del vaudeville. Il suo teatro – che si compone di una ventina di testi, pubblicati fra gli anni Settanta e Ottanta – rappresenta con precisione tale assunto: ha al proprio centro eroi destinati al fallimento, burberi e impegnati in duri soliloqui che denunciano frustrazioni ed insensatezze. Una categoria cui risponde appieno Bruscon, protagonista de Il teatrante. L A RICERCA DI FRANCO BRANCIAROLI Non è scontato portare sulla scena un eroe del teatro di Thomas Berhard: l’autore non ha mai reso facile la vita agli interpreti dei suoi ruvidi protagonisti. Rappresentano però sublimi cavalli di battaglia per attori consapevoli e capaci, com’è Franco Branciaroli. abbonamento prosa Interprete mai prevedibile, talentuoso, irregolare dona ad ogni sua prova un segno inatteso: gli spettatori dello Stabile regionale lo hanno verificato non solo nelle sue apparizioni recenti (come l’originalissimo Don Chisciotte o Servo di scena) ma anche nei grandi spettacoli di produzione in cui, diretto da Antonio Calenda, ha ottenuto risultati memorabili, protagonista del brechtiano Vita di Galielo e di Edipo Re. Ora inserisce la figura di Bruscon nell’ambito di una riflessione sul Teatro e sul suo rapporto con la società attraverso la Memoria che ne è l’elemento fondamentale. Dopo l’esordio al Salzburger Festspiel, nel 1985 (anno della composizione del testo) per la regia di Claus Peymann che lo riallestì con il medesimo cast anche a Bochun e al Burgtheater di Vienna, sono state rare le rappresentazioni de Il teatrante. L A SOLITUDINE DEL TEATRANTE Sia la trama che la stessa struttura del testo di Bernhard isolano il protagonista, come a voler evidenziare ulteriormente la sua già chiara condizione esistenziale e mentale: basti pensare che drammaturgicamente, Il teatrante è costruito quasi del tutto dal monologare di Bruscon, scritto addirittura senza punteggiatura. Un possente fluire in cui le battute, poche e scarne degli altri personaggi, si inseriscono come flash, senza possibilità di sviluppo. Bruscon è un attore megalomane di origini italiane, in tour attraverso l’Austria con una compagnia composta per lo più da suoi familiari. Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13 Ebbene sono loro i primi a non comprenderlo, a preoccuparsi solo della mera sopravvivenza, e a farlo sentire solo con le proprie aspirazioni d’artista, con le proprie frustrazioni e con il proprio ego smisurato d’autore. Contro ogni accenno di buon senso, s’impunta nel voler mettere in scena un proprio pretenzioso dramma, che nessuno riesce a capire: La ruota della storia. Vi sfilano tutti i grandi, da Cesare a Napoleone, da Stalin a Madame Curie e tutti dalla gloria cadranno nel nulla… Tema pesante da affrontare, soprattutto se ci si ritrova in un paesino di provincia austriaco, dove meno di trecento anime vivono beate fra allevamenti di maiali e ricordi hitleriani; soprattutto se la messinscena non avverrà fra i velluti del palcoscenico, ma in una locanda squallida la cui pista da ballo è stata adattata agli attori. Depresso da questo scenario, Bruscon ci travolge, come un fiume in piena, con uno sfogo delirante e divertente che nulla risparmia: inveisce contro la famiglia priva di talento artistico, contro la moglie dalla salute malferma, contro l’arte e il teatro, addirittura contro il clima, contro quell’Austria (detestata dallo stesso Bernhard) ipocrita rispetto al proprio passato nazista… A sopportare tanta mortificazione, lo aiuterebbe di certo una sala piena e plaudente: ma qui – già nei panni di Napoleone – il povero Bruscon incontra il suo inevitabile fallimento. Un fulmine incendia la chiesa del paese, gli spettatori si distraggono, accorrono e l’attore rimane solo davanti alla platea vuota. di Ilaria Lucari THOMAS BERNHARD Thomas Bernhard nasce a Heerlen, in Olanda, nel 1931; orfano di padre, vive prima con la madre a Vienna, successivamente col nonno materno nei pressi di Salisburgo, ed infine si trasferisce a Traunstein (in Germania), dove inizia anzitempo gli studi. Qui viene discriminato in quanto austriaco e questa situazione, sommata al crescente conflitto con la madre, lo porta a desideri di suicidio già in giovane età. Su consiglio di un assistente scolastico viene affidato ad un istituto di rieducazione in Turingia, dove viene educato al rigore e al nazismo, entrando a far parte del Convitto Nazionalsocialista di Salisburgo nel 1943. Durante i bombardamenti (1944) Thomas Bernhard abbandona Salisburgo, per poi ritornarci e iniziare l’apprendistato in un negozio di generi alimentari, continuando allo stesso tempo lo studio del canto e della musica. Ha appena vent’anni quando, malato di pleurite e di tubercolosi polmonare, viene ricoverato in sanatorio, dove fa la conoscenza di Hedwig Stavianicek, l’amica alla quale dedica la prima raccolta di articoli per il “Demokratisches Volksblatt” e il “Salzburger Volksblatt” di Salisburgo. Nel 1950, sotto gli pseudonimi di Thomas Fabian e Niklas van Herleen vengono pubblicati i primi racconti, seguiti dal “Der Schweinehuter”, che segna l’inizio di una nuova stagione artistica dedicata alla prosa, ai romanzi e ai poemi. Compie alcuni viaggi all’estero e, dopo un periodo di malattia, decide di studiare come attore al Mozarteum di Salisburgo, per poi iniziare a lavorare come autore indipendente. Pubblica nel 1963 “Gelo”, che lo fa vincere il Premio Julius Campe. L’anno successivo esce “Amras”, il suo romanzo più apprezzato, ambientato nell’omonima cittadina austriaca, mentre nel 1970, con la sua prima opera teatrale, “Una festa per Boris”, compie una svolta verso il teatro. Costituita da una ventina di pièce scritte negli anni ’70-’80, la sua drammaturgia, porta in scena una serie di paranoici, malati, visionari, protagonisti senza sviluppo psicologico che vengono attratti dal fallimento e dal degrado morale, che li porta e gesti estremi come il suicidio. Thomas Bernhard è stato molto criticato nel suo paese, soprattutto in seguito a “Piazza degli Eroi” (1988), una dura narrativa in contro l’Austria, che invece è stata molto apprezzata all’estero. 11 Personaggi Interpreti Shrek Nicolas Tenerani Fiona Alice Mistroni Ciuchino Emiliano Geppetti Lord Farquaad Piero Di Blasio Pinocchio Marco Stabile Teen Fiona - Biscotto - Elfo Claudia Campolongo Draghessa - Brutto anatroccolo Valentina De Giovanni Peter Pan Giulio Pangi Papà orso - Thelonius Alessandro Arcodia Mamma orsa - Mamma orca Manuela Tasciotti Capitano delle guardie Pasquale Girone Malafronte Baby Fiona - Bebè orso Fiorella Nolis La Strega - Regina Lilian Elisa Colummi Bianconiglio - Il Pifferaio MagicoMarco Trespioli Lupo Andrea Attila Felice Porcellino grande Davide Dal Seno Porcellino - Re Harold Daniele Derogatis Porcellino piccolo Michelangelo De Marco Fata Beatrice Baldaccini SHREK - THE MUSICAL tratto dal film della DreamWorks Animation e dal libro di William Steig testo e canzoni di David Lindsay-Abaire musica di Jeanine Tesori scene e costumi di Luisa Spinatelli coreografie di Valeriano Longoni regia di Ned Grujic e Claudio Insegno con Nicolas Tenerani, Alice Mistroni produzione LV Spettacoli Politeama Rossetti Sala Assicurazioni Generali dal 12 al 16 dicembre 2012 durata 2h e 30’ con intervallo mer 12 dicembre h. 20.30 turno M gio 13 dicembre h. 17.00 t. libero ven 14 dicembre h. 20.30 turno O sab 15 dicembre h.16.00 turno FAM sab 15 dicembre h. 20.30 turno N dom 16 dicembre h. 16.00 turno P Prezzo dei biglietti Platea A-B Interi € 40, ridotti € 37/20 Platea C Interi € 37, ridotti € 34/20 I Galleria Interi € 30, ridotti € 27/15 II Galleria Interi € 26, ridotti € 24/15 Loggione Interi € 12 12 S HREK IN MUSICAL PIACE AI GRANDI E AI BAMBINI Al cinema, lo sanno tutti, Shrek è stato così bravo da meritare l’Oscar… Come se non bastasse, nel 2005, si è classificato al top tra i cento migliori film d’animazione, dopo I Simpson, Tom e Jerry, South Park e Toy Story. I quattro film su Shrek hanno totalizzato 200 milioni di entrate e 1,3 miliardi di dollari di incassi… Ma nel musical Shrek è ancora più bravo! L’Orco verde infatti è riuscito a creare uno spettacolo che certo, attrae i suoi piccoli fans, ma diverte e intriga moltissimo gli appassionati di musical. Lo dimostrano le cifre record che lo accompagnano fin dal debutto, avvenuto a Seattle nel settembre 2008: tre mesi dopo il sipario si alza a Broadway, dove il musical registra 441 performance, 37 anteprime, 606.280 spettatori e un incasso di 46.361.426 di dollari. Il tour negli Stati Uniti partito non si è ancora concluso. A Londra si va in scena al Theatre Royal Drury Lane nel 2011 ed è sold out fino al 2013, mentre a Parigi lo ha applaudito il numero record di 50.000 spettatori… E finalmente, l’Orco sboccato e burbero arriva in Italia, in un allestimento fedele all’originale internazionale, in cui i piccoli ritrovano i loro beniamini ma il pubblico adulto, quello che ama il musical, si diverte con il sarcasmo che vena costantemente lo show. Lo spettacolo infatti, oltre alla favola, contiene un’infinità di sottotesti che gli spettatori più preparati sanno riconoscere: l’ironia beffarda di Shrek prenabbonamento musical de di mira l’assurdità di certe fiabe e regala stoccate ad altri musical famosi... Riconoscerli è un gioco esilarante, ma da “esperti”! L A STORIA DELL’ORCO VERDE Frizzante ed esilarante, questa commedia musicale s’ispira ai personaggi del primo film d’animazione della Dreamworks e si svolge nel fantastico regno di Duloc: l’orco abita pacifico e solitario in una palude che improvvisamente si anima di una miriade di creature incantate espulse senza colpa dal regno di Lord Farquaad, un bassetto che vuole a ogni costo diventare re. Per riconquistare la pace della sua palude, Shrek si allea alle creature incantate e assieme al buffo amico Ciuchino affronta il Lord... Costui mira solo a sposarsi e diventare Re: per questo ha bisogno di una principessa. Pur di riavere la calma Shrek è disposto anche a recuperargli la principessa! Ed ecco che l’Orco si trova coinvolto in un’infinità di avventure e la più ardua sarà liberare la principessa Fiona, imprigionata in una torre e sorvegliata da un’intrattabile draghessa. L E MUSICHE «È stimolante, e allo stesso tempo difficile per i musicisti, affrontare i diversi generi musicali presenti nella partitura dello spettacolo» spiega Dino Scuderi, direttore musicale dello spettacolo. «Si va dal rock, al funky, al Rhythm & blues, ed ancora al country, al jazz, alle canzoni pop fino a sfociare nel sinfonico. Tutti stili o generi che vanno suonati dal vivo, e tecnicamente ed emotivamente in Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13 modi differenti» L’ EDIZIONE ITALIANA «Quella di Shrek è una storia singolare che rompe gli schemi stilistici delle classiche favole, senza offendere i luoghi comuni che abbiamo sempre amato durante la nostra infanzia» osserva Claudio Insegno che con Ned Grujic firma la regia dell’allestimento italiano. «Il mio lavoro sul testo originale di David Lindsay-Abaire punta ad adattare personaggi, battute e situazioni al gusto del pubblico italiano. Ho cercato anche di ampliarle, senza però tradirne le linee fondamentali. Ho voluto far assaporare di nuovo il divertimento che abbiamo vissuto la prima volta che abbiamo visto il film. Tutto questo per creare un musical dal ritmo sempre incalzante, caratterizzato da una comicità spontanea, puntuale e mai sopra le righe o volgare. E così Shrek il Musical diventa uno spettacolo che diverte e cerca, a suo modo, di comunicare valori e temi importanti come il rispetto, l’amicizia e la dignità. Infatti, al grido di “Mostra quel che sei” gli eroi della nostra favola insieme all’orco Shrek e al suo inseparabile Ciuchino, diventano l’emblema di tolleranza, restituendo dignità a qualunque forma di diversità». A rendere lo spettacolo ancora più prezioso un cast di talenti italiani noti e di star da scoprire, che faranno molto parlare di sé: ricordiamo almeno Nicolas Tenerani (Shrek) e Alice Mistroni (Fiona), Emiliano Geppetti (Ciuchino) e i componenti dei Musical StarTs Elisa Colummi e Marco Trespioli. di Ilaria Lucari i numeri musicali PRIMO ATTO 1. Overture 2. Big Bright Beautiful World Mamma Orca, Papà Orco, Shrek, Fiona, Re Harold, Regina Lilian 3. Story Of My Life Guardie, Creature delle Fiabe 4. The Goodbye Song Shrek, Creature delle Fiabe 5. Don’t Let Me Go Ciuchino 6. What’s Up Duloc? Lord Farquaad, Abitanti di Duloc 7. I Know It’s Today Fiona Giovane, Fiona Teenager, Fiona 8. Travel Song Ciuchino, Shrek 9. Forever Draghessa, Ciuchino, Cavalieri 10. This Is How a Dream Comes True Fiona, Shrek, Ciuchino, Draghessa 11. Who I’d Be Shrek, Fiona, Ciuchino SECONDO ATTO 1. Entr’acte 2. Morning Person Fiona, Pifferaio Magico, Topi 3. I Think I Got You Beat Fiona, Shrek 4. Ballad of Farquaad Lord Farquaad, Thelonius, Guardie 5. Make A Move Ciuchino, I Tre Topolini Ciechi 6. When Words Fail Shrek 7. Morning Person Reprise Fiona 8. Build A Wall Shrek 9. Freak Flag Creature delle Fiabe 10. Big Bright Beautiful World Reprise Shrek 11. I’m a Believer Tutta la compagnia 13 Lo Schiaccianoci Balletto in 2 atti musiche di Pëtr Il’ic Ciajkovskij coreografie di Marius Petipa riviste da Valery Kovtun costumi di Elik Melikov scene di Evgeny Gurenko direttore di palcoscenico Sergey Bugakov luci di Sergey Yurkin direttore Artistico Elik Melikov con Nadeja Ivanova/Ekaterina Shalyapina (Clara) con Alexandr Tarasov/Sergey Kuptsov (Principe) Il Lago dei Cigni Balletto in 2 atti e 4 scene musiche di Pëtr Il’ic Ciajkovskij coreografie di Leonid Lavrovsky, riviste da Mikhail Lavrovsky costumi di Elik Melikov scene di Evgeny Gurenko direttore di palcoscenico Sergey Bugakov luci di Sergey Yurkin direttore Artistico Elik Melikov con Nadeja Ivanova/Anastasia Chumakova (Odette/Odile) con Dmitriy Smirnov/Andrey Shalin,/Alexandr Tarasov (Principe Siegfried) il lago dei cigni/ lo schiaccianoci Balletto di Mosca “La Classique” DIPARTIMENTO DELLA CULTURA DELLA CITTÀ DI MOSCA – MOSKONCERT con i primi ballerini del Balletto di Mosca: Nadeja Ivanova, Dmitriy Smirnov, Anastasia Chumakova, Andrey Shalin, Ekaterina Shalyapina, Alexandr Tarasov, Sergey Kuptsov Direttore Artistico Elik Melikov Tournée italiana organizzata da Mauro Giannelli Eventi Politeama Rossetti Sala Assicurazioni Generali dal 29 al 30 dicembre 2012 durata 2h con intervallo sab 29 dicembre ore 20.30 “Il Lago dei Cigni” dom 30 dicembre ore 16.00 “Lo Schiaccianoci” prezzo dei biglietti Platea A-B Interi € 40, ridotti € 37/28 Platea C Interi € 37, ridotti € 34/25 I Galleria Interi € 30, ridotti € 27/20 II Galleria Interi € 26, ridotti € 24/20 Loggione Interi € 12 14 D UE SERATE CON IL BALLETTO DI MOSCA Ritorna al Teatro Stabile – dopo qualche stagione d’assenza – il Balletto di Mosca “La Classique” che per due serate consecutive ci farà rivivere il sogno della secolare tradizione della danse d’école, liberandola però dai ridondanti e obsoleti formalismi per riproporla rinnovata e adatta al pubblico odierno. Applaudita in Italia e all’estero dove è regolarmente in tour, la formazione fondata nel 1990 da Elik Melikov – che tuttora la dirige – e da Nadeja Pavlova, darà prova di grande crescita e della perfezione tecnica che la rende adatta ad affrontare i tioli più amati e complessi del grande repertorio. A Trieste verranno proposti Il Lago dei Cigni e Lo Schaccianoci. U NA COMPAGNIA DALL’OTTIMO REPERTORIO Il Balletto di Mosca “La Classique” ha in repertorio tutti i grandi capolavori del balletto dalla emozionante Trilogia Ciajkovskij (di cui ammireremo le prime due parti) a Giselle, Cenerentola, La Bayadère, Paquita, Don Chisciotte e Coppelia. E costante è il lavoro di allestimento di nuove creazioni che vanno ad arricchire questo già folto carnet. Per affrontare simili coreografie è fondamentale un assieme di qualità: la compagnia di Melikov è ricca di talenti. Annovera circa cinquanta elementi di elevato rango, provenienti dalle migliori scuole e accademie, dal Bolshoi di Mosca, dal Kirov di San PietroBurgo, dai Ballets Theatres di Kiev e eventi speciali Odessa. Fra tutti spicca, dal 2006, la splendida étoile Nadeja Ivanova, ballerina affascinante per capacità interpretativa e padronanza tecnica. Dopo il diploma con lode alla Scuola di Danza dell’Opera di Perm, ha danzato con il Teatro dell’Opera di Ekaterinburg e con il Balletto Nazionale Russo ed ha meritato premi ambìti come il Prix de Lausanne ottenuto nel 1998. I L LAGO DEI CIGNI «Irraggiungibile composizione di Ciajkovskij per il Balletto dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, Il Lago dei Cigni non necessita di presentazioni: nella definitiva coreografia congiunta di Marius Petipa (I e III atto) e del suo allievo Lev Ivanov (II e IV atto, detti ‘atti bianchi’) del 1895, raggiunge vette di rara finezza e maestria e continua a incantare il pubblico di tutto il mondo. Il Balletto “La Classique” ricostruisce filologicamente la coreografia originaria di Petipa e Ivanov attraverso il talento di 40 ballerini che in scena rievocano la storia d’amore tra Odette e il Principe Sigfried, sullo sfondo di scenografie tradizionali di impatto. Ritroveremo dunque nello svolgersi di un racconto “sulle punte” che commuove, tutti i tratti più affascinanti di questo balletto: le sfumature malinconiche e l’atmosfera lunare che accompagna l’arrivo di Odette, la maturazione romantica della figura del Principe, la virtuosistica contrapposizione nel ruolo di Odette/Odile fra il bianco e il nero, il Bene e Male, la purezza e la passione, la luce e la tenebra. Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13 L O SCHIACCIANOCI Lo Schiaccianoci è uno dei capolavori ottocenteschi, per antonomasia adatto all’atmosfera natalizia e rappresenta l’ultima opera di Marius Petipa, tratta dal racconto di E.T.A. Hoffmann Schiaccianoci e il Re dei Topi. La partitura conta sull’afflato romantico di Ciajkovskij (che proprio in questa composizione sperimentò per la prima volta l’uso della celesta), mentre la coreografia è stata oggetto di molte rivisitazioni successive: famosa quella di George Balanchine per il New York City Ballet che nel 1954 divise per la prima volta il balletto in due parti, la realtà e il sogno. E – in tempi attuali – irraggiungibile quella del geniale coreografo londinese Matthew Bourne, apprezzata lo scorso anno dal pubblico del Rossetti in esclusiva italiana. La versione del Balletto di Mosca “La Classique” rimane fedele all’originale, emblema della tradizione ballettistica russa. La coreografia di Valery Kovtun ripercorre i passi di Petipa e di Ivanov con lo scopo di restituire lo splendore della veste tradizionale de Lo Schiaccianoci. I costumi di Elik Melikov e le scenografie di Evgeny Gurenko, completamente rinnovati, sono ricchi di dettagli che donano eleganza e pregio all’allestimento. I danzatori ci conquisteranno con i balli di bimbi, le deliziose caratterizzazioni delle bambole meccaniche, la battaglia di giocattoli tra i topi e i soldatini e il lieto fine, reso sublime dalla grazia e dal virtuosismo del grand pas de deux che rappresenta la summa dell’arte e del talento dei solisti. Il Lago dei cigni e Lo Schiaccianoci, entrambi musicati da Ciajkovskij, e con le coreografie originali dello straordinario coreografo russo Marius Petipa, sono tra i balletti più suggestivi di tutti i tempi e i loro passaggi più famosi sono ormai entrati nella storia. LO SCHIACCIANOCI Il Valzer dei fiocchi di neve è uno dei momenti più celebri del balletto, che mostra il passaggio dalla realtà al sogno nel Regno delle Favole e che, grazie ai passi armoniosi e leggiadri e ad un suggestivo uso della luce, porta gli spettatori in una magica atmosfera invernale. Nel secondo atto vari divertissement attendono Clara e lo Schiaccianoci nel Regno delle Favole: fra questi c’è la sfilata delle danze tradizionali di varie nazioni. Conosceremo la Danza Spagnola, la Danza Araba, la Danza Cinese, che imitano lo stile tradizionale dei vari paesi. Tuttavia, la più conosciuta è di certo la Danza Russa, un ballo cosacco in due tempi molto rapido e dagli accenti molto marcati, scanditi dal tamburello che coinvolge con la sua grande energia. Alla fine della sfilata inizia il celebre Valzer dei Fiori, caratterizzato dai leggeri arabesque e le pirouettes, ed è probabilmente il tema più conosciuto dell’opera seguito dal Pas de Deux tra il Principe e la Fata Confetto. IL LAGO DEI CIGNI In ogni balletto classico, nel passo a due l’uomo riveste la funzione essenziale di porteur, per consentire alla ballerina di eseguire spettacolari evoluzioni tecniche: ne “Il Lago dei Cigni” ce ne sono due tra i più famosi. Si tratta del candido e romantico Pas de deux tra il Principe Siegfried e Odette, seguito da quello sensuale e affascinante del Cigno Nero (Odile), che in questo passaggio riesce a sedurre il Principe. Questo passo a due continua a stupire con i movimenti elegantissimi e la splendida coda, caratterizzata dal virtuosismo ottocentesco dei 32 fouettées consecutivi realizzati dalla ballerina. I divertissement della festa al castello anche qui sono celebrati con una serie di danze folkloristiche, tra cui: la bellissima Danza Spagnola, incalzante e coinvolgente, che accompagna a tempo di bolero i movimenti decisi e scenografici, la Danza Napoletana, con la ripresa delle melodie partenopee scandite dal battito del tamburello, ed infine la mazurka della splendida Danza Polacca. Infine, uno dei momenti più attesi è l’incantevole Pas de quatre che vede quattro “cignetti” tenersi per mano realizzando la loro splendida danza. 15 CAST BAND Stephen Triffitt (Frank Sinatra) Mark Adams (Dean Martin) Jay Marsh (Sammy Davis Jr) Joe-Van Haefter James Hearn Leanne Howell Frankie Jenna Sibthorp Michelle White Hannah Blake Dominic Barlow (direttore musicale) Paul Fawcus Fiona Asbury Elizabeth Greenwood Francis White Andrew Watson Keith Hutton Andrew Brotherton Jeremy Ashby Giles Straw Bryan Davis christmas with the rat pack regia e coregrafie di Mitch Sebastian scene di Sean Cavanagh supervisione vocale e musicale di Matthew Freeman con la “Rat Pack” Big Band e le Burelli Sisters produzione Paul Walden & Derek Nicol Politeama Rossetti Sala Assicurazioni Generali dal 3 al 6 gennaio 2013 durata 2h e 20’ con intervallo gio 3 gennaio h. 20.30 turno M ven 4 gennaio h. 20.30 turno O sab 5 gennaio h. 16.00 t.libero sab 5 gennaio h. 20.30 turno N dom 6 gennaio h. 16.00 turno P Prezzo dei biglietti Platea A-B Interi € 40, ridotti € 37 Platea C Interi € 37, ridotti € 34 I Galleria Interi € 30, ridotti € 27 II Galleria Interi € 26, ridotti € 24 Loggione Interi € 12 16 B UON ANNO TRIESTE IN ESCLUSIVA ITALIANA The Rat Pack live from Las Vegas si inserisce nel cartellone Musical dello Stabile regionale quale grande evento internazionale: il modo più scintillante ed esclusivo (visto che si tratta anche dell’unica tappa italiana dello show) di iniziare il 2013. Non a caso, dunque, l’Associazione Commercianti al Dettaglio di Trieste – che da diverse stagioni collabora con il Rossetti per il proprio avvenimento benaugurale di inizio anno – ha scelto proprio la prima recita dello spettacolo quale metaforico dono alla città e ai suoi associati. Una serata di gala, dunque, quella del 2 gennaio, che coniugherà alla grande tensione artistica un po’ di frizzante mondanità. U N “BRANCO DI RATTI” DALLE VOCI INDIMENTICABILI Ma cosa evocherà lo spettacolo, a cosa alluderà quel divertente “Rat Pack” del titolo? Fu l’attrice Lauren Bacall a definire così Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis Jr (a cui spesso si univano Joey Bishop e Peter Lawford) vedendoli rientrare in Hotel – in condizioni non propriamente impeccabili – dopo una “notte brava”. Letteralmente le erano sembrati “un branco di ratti”! Questo incredibile gruppetto – che racchiude in sé alcuni fra i talenti più alti della musica leggera del Novecento – era infatti innanzitutto una scanzonata compagnia di amici, che condividevano fra le loro passioni, quella immensa per la musica. E proprio da tale comparteabbonamento musical cipazione, dall’ironia e dalla vitalità che li univa, nacquero con bella spontaneità, le occasioni che li videro spesso fra gli anni Cinquanta e i Sessanta esibirsi assieme a Las Vegas. Serate in cui la perizia di questi artisti americani d’altissimo rango si fondeva con il feeling schietto e istintivo che scorreva fra loro, e si impreziosiva dell’atmosfera sfavillante dei teatri e degli hotel lussuosi di Las Vegas: i concerti del “Rat Pack” ebbero tale successo da diventare una delle principali attrazioni della città. E Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis “esportarono” il loro entusiasmo anche in ambito cinematografico, riscuotendo anche qui il plauso del pubblico e della critica (fra i film girati assieme va menzionato almeno Colpo Grosso il cui remake è stato il campione d’incassi Ocean’s Eleven). T HE BOYS ARE BACK IN TOWN! «I ragazzi sono tornati in città!»: un richiamo irresistibile per gli appassionati, che grazie ai sortilegi del paloscenico potranno per qualche sera ritrovare l’energia e il sound di quell’affascinante sodalizio. L’idea è di un produttore statunitense che in The Rat Pack live from Las Vegas ha riunito un repertorio indimenticabile, costituito da alcune fra le più belle canzoni americane del XX secolo, e le voci dei protagonisti originali, che rivivono in scena grazie all’interpretazione di un trio di ottimi cantanti. Ad essi si affiancano – per rendere lo show davvero travolgente e indimenticabile – numerosi musicisti e ballerini. Se per le platee americane Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13 l’esito positivo di questa sperimentazione poteva forse essere prevedibile, The Rat Pack live from Las Vegas ha però vinto anche in Europa: il pubblico londinese lo ha richiamato per ben otto stagioni nel West End. Prima di approdare a Trieste, lo spettacolo sarà ospite per il periodo natalizio nel Museum Quartier di Vienna. U N PROGRAMMA MUSICALE ENTUSIASMANTE Anche per le recite al Politeama Rossetti, gli artisti del Rat Pack hanno concepito un programma musicale con i fiocchi… di neve! Qualche canzone d’atmosfera natalizia, infatti, è d’obbligo e darà adito a momenti molto romantici oppure a incandescenti coreografie da eseguire in tenuta “da Babbo Natale”, obbedendo alla miglior tradizione festiva statunitense. E così sarà il momento di Christmas Jingle, The Christmas Song, di It’s The Most Wonderful Time Of The Year e di Have Yourself A Merry Little Christmas. Il resto della serata sarà intessuto da musiche meravgliose, che affascinano ogni generazione, per la loro sofisticata composizione, o per la loro energia… You Make Me Feel So Young, il brivido di I’ve Got You Under My Skin, That’s Amore e la giocosa Good Evening Mr Martin, la danzante Fly Me To The Moon e quello che possiamo considerare l’inno di “The Voice”: New York, New York. Interpretati con carisma e perizia, Frank Sinatra, Sammy Davis e Dean Martin ritorneranno come in un sogno condiviso, protagonisti per una notte. LE CANZONI 1. Overture 2. Christmas Jingle 3. Come Fly With Me comp. Jimmy Van Heusen, Sammy Cahn 4.You Make Me Feel So Young comp. Josef Myrow, Mack Gordon 5. I’ve Got You Under My Skin comp. Cole Porter 6. Once In A Lifetime comp. Newley and Bricusse 7. Mr Bojangles comp. Jerry Jeff Walker 8. Beginning To See The Light comp. Ellington, George, Hodges, James 9. That’s Amore comp. Harry Warren and Jack Brooks 10. Good Evening Mr Martin comp. Matthew Freeman 11. Ain’t That A Kick In The Head comp. Jimmy Van Heusen, Sammy Cahn 12. Everybody Loves Somebody comp. Irving Taylor, Ken Lane 13. The Christmas Song comp. Mel Torme and Bob Wells 14. Baby It’s Cold Outside comp. Frank Loesser 15. Jingle Bells 16. Sam’s Song comp. Lew Qualding, Jack Eliot 17. Style comp. Jimmy Van Heusen, Sammy Cahn 18. New York, New York comp. Fred Ebb and John Kander 1. King Of The Road comp. Roger Miller 2. Mambo Italiano comp. Bob Merrill 3. Fly Me To The Moon comp. Bart Howard 4. It’s The Most Wonderful Time Of The Year comp. Edward Pola, George Wyle 5. Standin’ On The Corner comp. Frank Loesser 6. You’re Nobody ‘Till Somebody Loves You comp. Russ Morgan, Larry Stock, James Cavanaugh 7. Christmas Medley trad. arr. Matthew Freeman 8. Marshmallow World comp. Carl Sigman and Peter DeRose 9. Auld Lange Syne trad. arr. Matthew Freeman 10. Mack The Knife comp. Kurt Weil and Bertold Brecht 11. That’s Life comp. Dean Kay and Kelly Gordon 12. Have Yourself A Merry Little Christmas comp. Hugh Martin 17 LAST TANGO IN BERLIN FROM BRECHT IN BERLIN TO THE BARS OF BUENOS AIRES con Ute Lemper e con Vana Gierig (pianoforte) e Tito Castro/Marcelo Nisinman (bandoneon) tour organizzato in esclusiva italiana da Just in Time - Mauro Diazzi Politeama Rossetti Sala Assicurazioni Generali 8 gennaio 2013 durata 1h 30’ senza intervallo mar 8 gennaio h. 20.30 t.libero prezzo dei biglietti Platea A-B Interi € 49, ridotti € 46 Platea C Interi € 43, ridotti € 40 I Galleria Interi € 38, ridotti € 35 II Galleria Interi € 33, ridotti € 30 Loggione Interi € 12 18 U NA STELLA SENZA UGUALI Non sono molti gli artisti davanti ai quali la maggior parte degli aggettivi sembrano banali ed i superlativi insufficienti: Ute Lemper è fra questi. Non ha bisogno di stanchi artifici: a rapire le platee è sufficiente la sua voce tersa, estesa, educata al bello. Non sa cosa siano i cliché: sono inutili quando con intelligenza riesce a sedurre intellettualmente il pubblico con una parola, una pausa significativa, uno sguardo. È un onore e un prestigio per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ospitare Ute Lemper, per la prima volta al Rossetti: sarà protagonista di un concerto che lascerà un segno indimenticabile. Una serata che chi ama la musica e il teatro non si lascerà sfuggire (come dimostra l’affluenza alle biglietterie), e che rappresenterà un’imperdibile lezione di stile per chi si affaccia oggi al mondo dello spettacolo. P ERCHÉ VEDERE LAST TANGO IN BERLIN Solo una professionista carismatica e perfettamente completa può sostenere uno spettacolo come Last Tango in Berlin – from Brecht in Berlin to the bars of Buenos Aires: un viaggio di musica, parole, emozioni, atmosfere che conduce da Brecht a Piazzolla, attraverso un susseguirsi di brani (con una predilezione per il tango) assunti dal mondo spagnolo, francese, tedesco, inglese… Ute Lemper ne è interprete assoluta e conduttrice piacevolissima e seduttiva, capace eventi speciali di stregare con il canto, di stupire continuamente trasformandosi, recitando in lingue diverse, intrattenendo, di ammaliare con il movimento, di conquistare con grinta, umorismo, sensualità. Luci addensate di fumo in un cabaret tedesco di primo Novecento: Ute Lemper è l’Angelo Azzurro di Ich bin von Kopf bis Fußauf Liebe angestellt, è Lili Marleen… Una uggiosa notte parigina le fa da sfondo, mentre passa allo struggimento di Jacques Brel in Ne me quitte pas e subito dopo la leggerezza inebriante di un boa di piume è sufficiente a introdurci alle sincopate sonorità jazz d’oltreoceano. C’è poi il teatro, il talento espressivo di Moritat von Mecky Messer di Kurt Weill e Brecht e l’approdo largo e tormentato nel porto di Buenos Aires, dove il bandoneon di Tito Castro (che accompagna la Lemper assieme a Vana Gierig al pianoforte) ci offre le vibrazioni del tango. L’artista, con la medesima sicurezza e delicatezza, diviene voce arrochita delle milongas, del sentimento profondo, doloroso di questa musica percorsa da passioni brucianti, nostalgie, abbandoni all’amore che solo gli artisti argentini sanno raccontare. Ma che un animo artistico generoso come quello della Lemper può arricchire di incredibili accenti. La sua voce di bellezza rare gorgheggia, trilla, si estende, si fa calda e suadente, un ardito strumento interpretativo, e passa morbidamente da Piazzolla, a Rota, a Moustaki, dalla Dietrich alla Piaf. Un concerto che è emozione allo stato puro. Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13 M USICA, TEATRO E CINEMA, UNA CARRIERA STRAORDINARIA Nella sua carriera, Ute Lemper ha toccato una serie incredibile di traguardi: nata a Munster in Germania, ha studiato a Colonia e a Vienna entrando nel mondo dello spettacolo attraverso il musical. Nella produzione viennese di Cats è Grizabella. Si distingue talmente che viene scritturata a Berlino e a Parigi, dove vince il premio Molière come miglior attrice di musical. Alla fine degli anni Novanta – ormai forte di un’eccellente carriera da solista – ritorna al musical interpretando Velma nella produzione londinese di Chicago: ottiene l’Olivier e dopo il West End trionfa a Broadway e Las Vegas. La sua dutilità fa di lei anche un’ammirata danzatrice: Béjart crea per lei il balletto La mort subite e appare in Weill Revue con il Tanztheater di Pina Bausch. Ha fatto cinema, diretta da registi come Altman e Peter Greenaway. Ma è nella dimensione musicale che il suo talento si esprime perfettamente: i suoi concerti da solista sono richiesti in tutto il mondo, da teatri come La Scala e Il Piccolo Teatro di Milano, la Sydney Opera House, il Berliner Ensamble, il Lincoln Center a New York. Ha registrato per le maggiori case discografiche – in primis la Decca – e cantato accompagnata dalle migliori orchestre (dalla London Symphony alla Sinfonica di Berlino, dalla San Francisco Symphony Orchestra a quella di Chicago, all’Orchestra sinfonica della Radio di Parigi) ottenendo i massimi riconoscimenti... IL PROGRAMMA Il programma comprenderà una selezione dal seguente repertorio: Chiquillin de bachin (Astor Piazzolla) L’Accordéoniste (Michel Emer) Lili Marleen (Schulze/ Leip) Yo soy Maria (Astor Piazzolla) Buenos Aires (Astor Piazzolla) Soledad (Astor Piazzolla) Balada para un loco (Astor Piazzolla) Ich bin vom Kopf bis Fuss auf Liebe eingestellt ( Frederick Hollaender) Moritat von Mecky Messer (Kurt Weill/Bertolt Brecht) Lola ( Frederick Hollaender) Amarcord (Nino Rota) Chanson de Jacky (Jacques Brel) Ne me quitte pas (Jacques Brel) Amsterdam (Jacques Brel) Milord (Monnot/Moustaki) La Colombe (Jacques Brel) 19 Personaggi Interpreti Cyrano De Bergerac Alessandro Preziosi Cristiano Benjamin Stender Rossana Veronica Visentin De Guiche Massimo Zordan Le Bret Emiliano Masala Regenau-Valvert Marco Canuto Lignere-cadetto Luigi Di Pietro Moschettiere-cadetto Francesco Civile Cuoco-cadetto Gianni Rossi Moschettiere-cadetto Salvatore Cuomo Dama-suora Sara Borghi Montfeury-Lisa-suora Natasha Truden ragazzo-suora Giannina Raspini venditrice-cadetto-suoraBianca Pugno Vanoni CYRANO DE BERGERAC di Edmond Rostand traduzione e adattamento di Tommaso Mattei scene di Andrea Taddei costumi di Alessandro Lai luci di Valerio Tiberi musiche di Andrea Farri collaborazione artistica e movimenti scenici di Nikolaj Karpov regia di Alessandro Preziosi con Alessandro Preziosi,Veronica Visentin, Emiliano Masala, Benjamin Stender, Massimo Zordan, Marco Canuto, Luigi Di Pietro produzione Teatro Stabile d’Abruzzo, Khora srl abbonamento prosa Politeama Rossetti Sala Assicurazioni Generali dal 9 al 13 gennaio 2013 durata 2h con intervallo mer 9 gennaio ore 20.30 turno PRI gio 10 gennaio ore 20.30 turno A ven 11 gennaio ore 20.30 t.libero sab 12 gennaio ore 20.30 turno libero dom 13 gennaio ore 16.00 turno E Prezzo dei biglietti Platea A-B Interi € 29, ridotti € 24/20 Platea C Interi € 25, ridotti € 22/20 I Galleria Interi € 20 , ridotti € 18/16 II Galleria Interi € 12 20 A LESSANDRO PREZIOSI RITORNA AL ROSSETTI Sarà un’emozione per il pubblico ritrovare Alessandro Preziosi sul palcoscenico del Politeama Rossetti. E ancor più lo sarà per coloro che frequentando il teatro costantemente, hanno assistito all’imporsi di questo attore cui Antonio Calenda affidò nel 1998 il ruolo di Laerte in un importante allestimento di produzione dell’Amleto shakespeariano. Il direttore, dopo quella prova, ha puntato sempre più sul talento e l’intelligenza di Preziosi, scegliendolo per il ruolo di Oreste nelle tragedie classiche Coefore ed Eumenidi e per quello di Edmund nel Re Lear di Shakespeare. Ruoli importanti e “in crescendo”, che hanno lo hanno visto sempre più consapevole e pre- parato. Alla carriera teatrale Preziosi ha intelligentemente intrecciato fiction di livello e impegni cinematografici, mantenendo sempre in primo piano lo studio del teatro. Eccolo dunque ora arricchito e maturato, affrontare un capolavoro del teatro di tutti i tempi nella doppia veste di protagonista e regista: Cyrano de Bergerac. L ’AUTORE Ispirato a un personaggio realmente esistito nella Francia del XVII secolo, Cyrano nasce dall’estro poetico del marsigliese Edmond Rostand, autore che sembrava destinato alla mediocrità fino al 27 dicembre 1897, quando a Parigi debuttò il suo Cyrano de Bergerac. Prima aveva scritto poesie e per Sarah Bernhardt La princesse lointaine e La samaritaine, ben accolte ma abbonamento prosa senza particolare clamore. L’esito del Cyrano de Bergerac invece superò ogni aspettativa, al punto che la sera stessa del debutto a Rostand fu consegnata la Legion d’Onore. Divenuto Accademico di Francia a soli 33 anni, dopo il successo de L’Aiglon, che ebbe nuovamente la Bernhardt quale protagonista, Rostand visse ricchissimo, tentando di ripetere il perfetto equilibrio fra romanticismo, storia e sentimento che resero incantevole il suo Cyrano.». L a sinossi Cyrano de Bergerac è un nobile spadaccino e poeta, ammirato per essere invincibile e tagliente a colpi di spada come pure a moti di spirito. È coraggioso, spavaldo, ma timido in fondo, soprattutto nel confrontarsi con le donne: lo affligge infatti un naso molto brutto, e se con la scherma può vincere chi lo canzona per tale difetto, non trova invece il modo di vincere il proprio senso d’inadeguatezza davanti alla bella cugina Rossana, cui non sa dichiarare il proprio amore. Ignara di tali sentimenti, Rossana gli chiede di proteggere Cristiano de Neuvillette del quale è innamorata, anch’egli cadetto di Guascogna. Cristiano si rivela uomo affascinante d’aspetto, ma assolutamente povero d’animo: non sa esprimere con belle parole ciò che prova. Cyrano lo aiuta in questa poetica seduzione verbale, e nelle parole che gli suggerisce mette il proprio animo, soffocando lo strazio. Cristiano così può sposare la donna, a dispetto del Conte De Guiche che ambiva alla sua mano. La vendetta del Conte Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13 arriva presto, con Cristiano e Cyrano mandati al fronte: anche qui Cyrano continua a proteggere il ragazzo, sostituendosi a lui non solo nella scrittura, ma anche nella pericolosa spedizione delle appassionate lettere per Rossana. E quando Cristiano cade in battaglia, la sua lealtà verso l’amico e verso il sogno d’amore della cugina è tale, da fargli svelare solo in punto di morte – e involontariamente – che il cuore che palpitava in quelle parole d’amore era il suo. L A CONCEZIONE DEL REGISTA Il plot, il verso, il profilo eroico e delicato del protagonista fanno di questo capolavoro un testo adatto a conquistare ogni platea: la chiave di lettura di Preziosi ha voluto sottolineare il connubio di dignità e incapacità di amare e l’inadeguatezza che connotano il protagonista, ponendo in luce un suo profilo anche moderno, vicino ai giovani. «In questo solo apparente gioco d’amore – spiega Alessandro Preziosi – ho fornito a Cyrano una messa in scena che gli permettesse di muovere come un burattinaio i personaggi e le loro dinamiche fino a darci l’illusione di una storia scritta all’impronta solo per noi pubblico; così nell’adattamento del testo e nella rispettiva traduzione, ho cercato di far coesistere la prosa e la poesia relegando i versi alessandrini ad un gioco lezioso e risolutivo di certe questioni e cercando invece di dare respiro alla travolgente dimensione poetica del testo che va dritta allo spirito e all’anima di una donna per il cui amore si è disposti anche a morire». A COLLOQUIO CON ALESSANDRO PREZIOSI Sei di ritorno dal set cinematografico del film “Il Giudice” a Belgrado; quando ti capita di stare per molto tempo lontano dal teatro, come vivi questa mancanza? «Non sento la lontananza come una frustrazione perché ho deciso con maturità e consapevolezza di dedicare la mia vita al teatro. Lo vedo come una fidanzata che vive lontana da me, ma il sapere di amarla non mi impedisce di vivere serenamente la mia vita, perché so che ogni volta che la ritrovo la ripago di tutta la distanza. Il teatro è per me come l’immaginetta di Gesù nel portafoglio: è sempre con me.» Quando porti in scena un’opera, che rapporto hai con il testo? «Il primo che mi ha insegnato ad avvicinarmi ai testi è stato Antonio Calenda, che con il suo occhio critico è sempre riuscito a cogliere l’attualità di un’opera e a vederci la società d’oggi; poi, portando in scena personaggi come Oreste (in Coefore ed Eumenidi) o Edmund (nel Re Lear) sono stato letteralmente contagiato dall’importanza e dalla forza strepitosa della bellezza delle parole, ma soprattutto del modo in cui ogni singolo passaggio, e persino ogni singolo segno, nascondono un pensiero chiaro e ricorrente.» Hai voluto dare maggiore attualità anche a Cyrano. Il personaggio che interpreti ha una peculiarità: un naso grande. Nel rappresentarlo, hai scelto una strada diversa… «Delle orecchie gigantesche! A parte gli scherzi, non è stata una scelta facile, tanto che a poche ore della prima avevo 2 nasi finti in tasca. Leggendo il testo mi sono reso conto che la bruttezza del personaggio faceva nascere gli stessi sentimenti di disagio che provavo io; così ho pensato che fosse il momento di mettersi una maschera, ma allo stesso tempo di levarsela. Mi sono messo un mantello, un cappello con la piuma, ma lasciato che dal mio viso trasparisse il vero malessere, identico a quello di un uomo che si sente brutto.» Qual è secondo te il messaggio che vuole trasmettere l’opera? «La storia di Cyrano è un monito per tutti i giovani d’oggi, ossessionati dal confronto con dei parametri stabiliti dalla società e che invece della propria debolezza dovrebbero fare una forza. Il Cyrano per me è l’esempio lampante, perché essere guasconi non vuol dire essere inconcludenti o attaccabrighe, come spesso si crede, ma vuol dire essere fieri di quello che si è.» 21 ballet revoluCiÓn produttore e regista creativo Mark Brady coproduttore Jon Lee coreografie di Aaron Cash, Roclan Gonzales Chavez costumi di Jorge Gonzalez direttore musicale Osmar Salazar Hernandez musiche suonate dal vivo dalla “Ballet Revolución Live-Band” produzione Ballet Revolución Company and BB Promotion GmbH Politeama Rossetti Sala Assicurazioni Generali dal 15 al 19 gennaio 2013 durata 1h e 50’ con intervallo mar 15 gennaio h. 20.30 turno M mer 16 gennaio h. 20.30 turno DAN gio 17 gennaio h. 20.30 t.libero ven 18 gennaio h. 20.30 turno O sab 19 gennaio h. 16.00 turno P sab 19 gennaio h. 20.30 turno N Prezzo dei biglietti Platea A-B Interi € 49, ridotti € 46 Platea C Interi € 43, ridotti € 40 I Galleria Interi € 38, ridotti € 35 II Galleria Interi € 33, ridotti € 30 Loggione Interi € 12 22 B ALLET REVOLUCIÓN: UNA PRIMA ITALIANA A TRIESTE Da diversi anni il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia affianca al suo importante impegno nella produzione di spettacoli di prosa, una politica rilevante di scambio e confronto con l’estero: ciò ha portato a risultati un tempo impensabili, alla rappresentazione in una città relativamente piccola come Trieste – ma “strategica” per la sua cultura, la posizione geografica, nonché per la preparazione del suo pubblico – di spettacoli di livello internazionale (Cats, Swan Lake e Nutckraker di Matthew Bourne, Chess, Elisabeth solo per citare i titoli più sensazionali), proposti in anteprima e spesso in esclusiva per l’Italia. Questo dialogo con l’estero prosegue nella stagione 2012-2013 e ha una punta di diamante in Ballet Revolución, esempio singolare di danza di straordinario livello, che la platea del Politeama Rossetti avrà l’onore di apprezzare per prima in Italia. Finora, Ballet Revolución è stato ospite di teatri prestigiosi in grandi capitali: lo spettacolo ha infatti debuttato in Australia nel 2011 e si è subito imposto come una delle novità più interessanti della stagione. Una fama confermata ad ogni tappa del tour mondiale che ha toccato il Sadler’s Wells, sala del West End londinese considerata fra i più nobili palcoscenici per la danza europea, e poi Vienna, Monaco, Francoforte, Berlino… In ogni platea la stampa ed il pubblico sono rimasti conquistati dalla particolare formula messa in atto dai coreografi abbonamento musical/danza e dalla compagnia di Ballet Revolución. L A STRAORDINARIETÀ DELLA ESCUELA NACIONAL DE CUBA Forse è poco “esportata”, poco nota al grande pubblico, l’eccellenza della scuola di danza cubana: in realtà si tratta di una delle realtà più interessanti, con danzatori “forgiati” attraverso una precisione e un rigore tecnico rari. A ciò essi aggiungono un’anima incandescente, comunicativa, spontaneamente gioiosa: nella fusione di queste due dimensioni è da ravvisare la ineguagliabile e vincente formula su cui si fonda Ballet Revolución. I ballerini che ammireremo in scena sono selezionati fra i migliori talenti della leggendaria Escuela Nacional Cubana de Arte: atletici e preparatissimi, perfetti nel classico, ma profondamente versatili sono elemento irrinunciabile dello show, costruito in base alla loro eccezionale, incantevole leggerezza, velocità, potenza. P ERCHÉ VEDERE BALLET REVOLUCIÓN “Ballet Revolución è fuoco in forma di danza”, “Il balletto non era mai stato così rovente”… i più accreditati media inglesi e tedeschi hanno salutato con simili titoli il debutto di questo spettacolo, completamente conquistati dal linguaggio coreografico nuovo, esplosivo, coraggioso di questa compagnia. Nelle note allo spettacolo si legge che quanto avviene in Ballet Revolución è inteso come una rivoluzione nel mondo della danza, ma anche come una possibile evoluzione. Una evoluzione giocata nel segno di Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13 una feconda “scomparsa” dei confini di stile e di genere: i coreografi Aaron Cash e Roclan Gonzales Chavez rompono infatti con le convenzioni per aprirsi a più fantasiosi orizzonti. Così la compagnia si esprime sperimentando e fondendo tecniche diverse, dal balletto classico al contemporaneo, dalla streetdance, all’hip-hop, al folklore: un linguaggio coreografico incredibilmente unico, un coinvolgente mix di accenti e di collegamenti fra danza cubana, tradizione spagnola e africana, tecnica di danza russa e ballo moderno. Luci prodighe di effetti, i costumi di un artista noto anche sulle passerelle milanesi e parigine quale Jorge Gonzalez completano il potenziale dello show che rapisce il pubblico fin dai primi brani e lo trascina in una partecipazione sempre più “totale”. Al momento dei bis, possiamo garantire che nessuno sarà più seduto al proprio posto! U NA COLONNA SONORA CHE VEICOLA ENERGIA Eseguita dal vivo dall’energica Ballet Revolución Live-Band, la partitura dello spettacolo si compone di un’irresistibile concatenazione di hit, intervallate da poetici momenti classici e da altri appassionati, come il tango moderno. Il risultato è toccante, trascinante: Chris Brown sfuma in un successo di Beyonce, Mas que nada lascia il posto a una hit di Shakira, Jennifer Lopez coinvolge e le suggestioni di Roxanne danno i brividi, come il Concerto di Aranjuez e si prosegue così, incantati dalla perfezione degli interpreti fino all’esplosione di dinamismo di She bangs, per festeggiare con Ricky Martin. PLAYLIST Don Quixote.............. Balletto Classico Cumbanchero......... Rafael Hernandez Yeah 3x................................ Chris Brown If I were a Boy.......................... Beyonce Single Ladies............................. Beyonce Hero..................................Enrique Iglesias Mambo no 8........................Perez Prado Lola’s Mambo............ Juan Luis Guerra Mas Que Nada..............Sergio Mendes Hips Don‘t Lie.............................Shakira On the floor......................................J LO Santa Maria (Tango)...Gotan Project Concierto de Aranjuez .......................................... Joaquin Rodrigo No Woman No Cry..........Bob Marley DJ Got us Fallin in Love Again .............................................................Usher Forget You....................... Cee Lo Green Roxanne............................................. Sting Red Corvette................................ Prince Purple Rain.................................... Prince She Bangs............................Ricky Martin DANZANO Marina Villanueva Arias (insegnante) Jesús Elías Almenares, Wuilleys Estacholi Silveira Dannys Gonzáles Medina, Juan Carlos Hernández Osma, Ariel Himeliz Mejca, Idania La Villa Palenzuela, Moisés León Noriega, Danilo Machado Meneses, Yuniet Meneses Solís, Yannier Oviedo Rivas, Yasser Pajares Rojas, Barbara Patterson Sánchez, Dayron Pérez Falero, Alejandro Pérez Fernandez, Lianett Rodriguez Gonzalez, Yasset Roldan Garciarena, Odeymis Torres Pérez, Jenny Sosa Martinez, Nadiezhda Valdes Carbonell band Osmar Salazar Hernandez (direttore musicale/basso), Tommy Garcia Rojas (tromba), Marcos Alonso Brito (chitarre), Luis Palacios Galvez (congas/percussioni) Carlos Gaytan Novoa (piano/tastiere) Rayner Lasserie Echegoy (batteria) Kristin Hosein (vocalist) Weston Foster (vocalist) 23 la scuola delle mogli di Molière versione italiana di Giovanni Raboni scene di Jean-Marc Stehlé Catherine Rankl costumi di Catherine Rankl regia di Marco Sciaccaluga con Eros Pagni, Alice Arcuri, Roberto Alinghieri, Marco Avogadro, Massimo Cagnina, Pier Luigi Pasino, Roberto Serpi, Mariangeles Torres, Federico Vanni produzione Teatro Stabile di Genova Carlo Repetti (direttore) Marco Sciaccaluga (condirettore) abbonamento prosa Politeama Rossetti Sala Assicurazioni Generali dal 23 al 27 gennaio 2013 durata 2h 30’ con intervallo mer 23 gennaio ore 20.30 turno PRI gio 24 gennaio ore 20.30 turno A ven 25 gennaio ore 20.30 turno B sab 26 gennaio ore 20.30 turno C dom 27 gennaio ore 16.00 turno D Prezzo dei biglietti Platea A-B Interi € 29, ridotti € 24/20 Platea C Interi € 21, ridotti € 17/15 Gallerie Interi € 12 24 E ROS PAGNI RECITA MOLIÈRE Sommo e autorevole interprete: così Masolino D’Amico, critico de La Stampa definisce Eros Pagni, grande protagonista de La scuola delle mogli. Tutte le sue numerose ed eclettiche prove d’attore al Politeama Rossetti sono state lodevoli, ma in particolare dopo quelle recenti in Aspettando Godot di Beckett e – lo scorso anno – in Misura per Misura di Shakespeare, il pubblico dello Stabile lo attende con grande attenzione e altissime aspettative. Il personaggio che incarna in questa commedia, fu recitato dallo stesso Molière davanti a Luigi XVI e alla famiglia reale e da subito si rivelò per un ruolo capace di lasciare il segno, nell’immaginario del pubblico ma anche nella carriera di un attore. P ERCHÉ VEDERE LA SCUOLA DELLE MOGLI Il personaggio di Arnolfo domina la commedia che Molière scrisse nel 1662, vestendo di irraggiungibile vis comica un capolavoro di analisi psicologica e comportamentale che la società francese di allora in parte accolse sorridendo con complicità, in parte rifiutò duramente, accusando l’autore di oscenità. In effetti, Molière nell’opera prende di mira il compiacente perbenismo della società, racconta l’inesorabile contrasto fra i sogni individuali e il vero andamento della realtà venando probabilmente il copione di un certo autobiografismo. Attraverso Arnolfo infatti l’autore esorcizza un lato della propria vita di quarantenne, che proprio nello stesso anno del abbonamento prosa debutto aveva preso in moglie la ventenne Armande Béjart, sorella – o forse figlia, addirittura – della sua amante Madeleine. L A SINOSSI Arnolfo, ricco borghese, è un uomo rigido e diffidente: soprattutto nei confronti delle donne e dell’istituzione matrimoniale. Guarda con disappunto i suoi contemporanei maritarsi con donne intelligenti e di spirito – un tratto attraverso cui Molière presagiva quel fermento intellettuale del mondo femminile che tanto avrebbe espresso dal Settecento in poi – e preferisce mirare a una moglie ingenua, addirittura ignorante. Una simile compagna lo proteggerà – confida all’amico Crisaldo, esterrefatto – da una moltitudine di menzogne, d’inganni e d’infelicità che provengono proprio dalla scelta di maritarsi con donne sbagliate. Allo stesso amico Arnolfo confida di aver trovato per sé una soluzione a tale problema: tredici anni prima, una madre tormentata da misere condizioni di vita, gli aveva infatti affidato la tutela di sua figlia, una bambina di allora quattro anni, ed egli l’ha chiusa in un monastero per farla crescere lontano dalle insidie della società e dalla tentazione corruttrice di ogni forma d’istruzione. Ora Arnolfo ritiene che sia giunto il tempo di sposare la giovane Agnès e la fa condurre in città. Non ha tenuto conto però che basterà lo sguardo di un giovane innamorato a risvegliare in Agnès natura, istinto, curiosità e perspicacia. L’innamorato in questioTrieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13 ne sarà Orazio, figlio di un caro amico d’Arnolfo, appena giunto in città: il giovane – ignaro di chi sia il severo tutore dell’amata – trova in Arnofo un confidente e inconsapevolmente gli svela via via tutte le sue mosse con Agnès. Nonostante questo vantaggio, il naturale corso delle cose avrà la meglio sull’ostinazione del burbero Arnolfo, che si vedrà continuamente gabbato, fino a un’inattesa agnizione finale e alle conseguenti nozze felici fra Orazio e Agnès. I L REGISTA Marco Sciaccaluga, regista dello spettacolo, ha trasposto l’azione dal Seicento ai primi anni del Novecento «Ci è sembrato di leggere nella commedia l’esplicito rinvio a una realtà piccoloborghese e questo ci ha indotto a pensare a uno spazio che appartenesse soprattutto al tempo in cui la borghesia ha assunto uno specifico riconoscimento sociale. Poi tutto è venuto da sé, portando in primo piano, a sorpresa anche per noi, un clima da vaudeville cechoviano, in una scatola scenica che rinvia a un universo in cui si sente il profumo di baguette e il suono della fisarmonica, ma anche a piccole cose di cattivo gusto, a segreti nascosti, a orchi in agguato che cercano invano di condizionare lo sbocciare della natura. Ciò che veramente mi interessa è raccontare quella storia che Molière confina in un microcosmo privato, avendo però la capacità di farlo esplodere, in modo da investire anche la realtà contemporanea. di Ilaria Lucari LA SCUOLA DELLE MOGLI, UNA LUNGA QUERELLE «Dovrei mettermi in casa, io, una donna di spirito che non ha sulla bocca che la corte e i salotti, che scrive in versi e in prosa letterine galanti?»: questa è la domanda che si pone Arnolfo all’inizio della commedia La scuola delle mogli. Quest’opera, uno dei più grandi capolavori del drammaturgo francese per eccellenza, Molière, non appena apparve nei teatri parigini (1662) diede inizio ad una lunga battaglia tra l’autore e numerosi intellettuali e commediografi del periodo. La querelle nasce proprio da alcune delle frasi pronunciate dal protagonista, un uomo ormai anziano che educa la giovane Agnese col progetto di creare la moglie ideale; nel Seicento una presa in giro così esplicita dell’istituzione matrimoniale era giudicata scandalosa, e vista come un’immorale parodia dei comandamenti di Dio. Alle critiche per essersi ispirato ad opere come la novella di Scarron (La precauzione inutile) e alle accuse di oscenità, Molière risponde con una commedia: La critica della scuola delle mogli, nella quale precisa la sua poetica teatrale. Solo qualche mese dopo appare Zélinda o la vera critica della scuola delle mogli, replica di Donneau de Vise, uno dei suoi numerosi rivali. Tra questi si inserisce anche il drammaturgo Boursault, che nella sua Controcritica della scuola delle mogli inserisce una canzone esplicitamente derisoria di Molière e di sua moglie Madelaine Béjart; la risposta è la commedia L’improvvisazione a Versailles, una pungente messa in ridicolo della recitazione pomposa degli attori all’Hôtel de Bourgogne. La battaglia tra autori continua tra botta e risposta di commedie e critiche, giungendo al punto culminante in cui Montfleury, il direttore del teatro ridicolizzato da Molière, accusa quest’ultimo di aver sposato la sua stessa figlia, tuttavia lo scandalo viene messo a tacere dal re Luigi XIV. Dopo quasi due anni termina questa lunga disputa, con i versi di Nicholas Boileau, uno dei pochi che ha sempre sostenuto Molière, e che ne Le delizie della poesia galante loda La scuola delle mogli e il suo autore, vittima delle malignità di rivali invidiosi. Le numerose critiche non sono che una dimostrazione del grande successo riscosso dalla commedia sin dalla prima rappresentazione, grazie all’analisi di una società senza tempo che si inganna, credendo che regole inflessibili e dottrine possano reprimere gli istinti naturali di amore e libertà insiti nella natura umana. 25 Dicembre 2012 SALA ASSICURAZIONI GENERALI aspettiamo il natale con gli alpini giselle 1 ore 20.30 DANZA t. DAN 2 3 ore 20.30 PROSA t. PRIME 4 ore 16.00 PROSA turno E 5 ore 20.30 PROSA turno A 6 ore 20.30 PROSA turno B 7 ore 20.30 PROSA turno C 8 ore 16.00 PROSA turno D 9 10 11 ore 20.30 MUSICAL turno M 12 ore 17.00 MUSICAL t. libero 13 ore 20.30 MUSICAL turno O 14 ore 16.00 MUSICAL t.FAM ore 20.30 MUSICAL turno N 15 ore 16.00 MUSICAL turno P 16 ore 21.00 EVENTI SPECIALI 17 ore 20.30 18 ore 20.30 19 20 ore 21.00 E VENTI SPECIALI 21 ore 21.00 E VENTI SPECIALI 22 ore 21.00 E VENTI SPECIALI 23 24 25 26 ore 20.30 27 ore 20.30 28 ore 20.30 EVENTI SPECIALI 29 ore 16.00 E VENTI SPECIALI 30 31 ore 20.00 sabato domenica ore 21.00 altri perc. ore 17.00 altri perc. SALA BARTOLI CRUCIFIGE lunedì martedì trovarsi mercoledì giovedì venerdì il teatrante sabato domenica ore 21.00 prosa BaA1 ore 21.00 prosa BaPRI1 ore 17.00 prosa BaE1 ore 21.00 prosa t.libero ore 21.00 prosa t.libero ore 17.00 prosa t.libero lunedì martedì mercoledì giovedì shrek, the musical venerdì sabato domenica pooh in concerto ballo al savoy galÀ artinscena ore 21.00 prosa BaPRI2 ore 17.30 prosa BaE2 ore 21.00 prosa t.libero i due fratelli ore 21.00 prosa t.libero ore 17.00 prosa t.libero lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì ALDO, GIOVANNI E GIACOMO TOUR TEATRALE 2012/2013 ore 21.00 prosa BaA2 sabato domenica ore 21.00 prosa BaA3 ore 21.00 prosa BaPRI3 ore 17.00 prosa BaE3 ore 21.30 prosa t.libero ore 21.30 prosa t.libero ore 17.00 prosa t.libero lunedì martedì mercoledì 34° festival della canzone triestina sette spose per sette fradei il lago dei cigni lo schiaccianoci giovedì venerdì sabato domenica lunedì 26 calendario Gennaio 2013 SALA ASSICURAZIONI GENERALI SALA BARTOLI 1 2 ore 20.30 MUSICAL turno M 3 ore 20.30 MUSICAL turno O 4 ore 16.00 MUSICAL t.FAM ore 20.30 MUSICAL turno N 5 ore 16.00 MUSICAL turno P 6 7 ore 20.30 EVENTI SPECIALI 8 ore 20.30 PROSA t. PRIME 9 ore 20.30 PROSA t. libero 10 ore 20.30 PROSA t. libero 11 ore 20.30 PROSA turno A 12 ore 16.00 PROSA turno E 13 14 ore 20.30 MUSICAL turno M 15 ore 20.30 DANZA t. DAN 16 ore 20.30 MUSICAL t. libero 17 ore 20.30 MUSICAL turno O 18 ore 16.00 MUSICAL turno P ore 20.30 MUSICAL turno N 19 20 21 22 ore 20.30 PROSA t.PRIME 23 ore 20.30 PROSA turno A 24 ore 20.30 PROSA turno B 25 ore 20.30 PROSA turno C 26 ore 16.00 PROSA turno D 27 28 29 30 31 martedì BUON ANNO TRIESTE ’13 mercoledì giovedì christmas with the rat pack venerdì sabato domenica lunedì UTE LEMPER “LAST TANGO IN berlin” martedì mercoledì giovedì CYRANO DE BERGERAC venerdì sabato domenica SOCIETà DEI CONCERTI lunedì martedì mercoledì BALLET REVOLUCION giovedì venerdì sabato domenica SOCIETà DEI CONCERTI lunedì martedì mercoledì giovedì LA SCUOLA DELLE MOGLI venerdì sabato domenica lunedì martedì mercoledì giovedì Trieste a Teatro - dicembre ‘12/gennaio ‘13 27 DAL 10 MAGGIO 2013 A TRIESTE! www.ilrossetti.it info +39-040 -3593511 POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE SALA ASSICURAZIONI GENERALI news Finale d’anno all’insegna della comicità con il celebre trio siciliano Si ride con Aldo Giovanni & Giacomo Ancora pochi biglietti disponibili per lo spettacolo in scena dal 21 al 23 dicembre Con il successo di Ficarra&Picone, lo scorso 19 novembre si è avviato al Politeama Rossetti una preziosa stagione di recital comici, che raggiungerà uno dei momenti più attesi fra il 21 e il 23 dicembre. Saranno di scena infatti tre grandi beniamini del pubblico, Aldo Giovanni e Giacomo, che in quest’occasione debuttano sul palcoscenico dello Stabile regionale, che li ospita in collaborazione con Azalea Promotion. Nuovo di zecca lo spettacolo di cui sono i protagonisti, e che arriva nei teatri italiani – presentato da Paolo Guerra per Agidi – a sette anni dal successo di Anplagghed, lo spettacolo dal vivo campione assoluto di incassi per la stagione teatrale 2005/2006, e dopo il successo cinematografico nel 2010 con La Banda dei Babbi Natale (biglietto d’oro 2011). Ancora una volta hanno scelto di affidare la regia del loro attesissimo ritorno ad Arturo Brachetti, il più grande trasformista del mondo, che già li ha diretti ne I Corti (1995), in Tel chi el Telun (1999) e in Anplagghed (2005). Squadra che vince non si cambia, dunque e il sodalizio fra Aldo, Giovanni e Giacomo è già fra i più solidi: pochi comici negli ultimi dieci anni hanno saputo inventare un linguaggio umoristico più felice, originale e amato. Formatisi come “trio” nel 1991, sono accomunati da una visione vivace e semplice della comicità, espressa attraverso Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13 irresistibili sketch, che sono sempre base della loro struttura, e per mezzo di un equilibrato ed efficace connubio tra l’immediatezza della battuta verbale e l’abilità mimica. Una comicità che – come si è già accennato – travalica con immutato successo i confini del palcoscenico per trovare nuovi ma coerenti strumenti espressivi al cinema, in televisione (da Mai dire gol a Il circo di Paolo Rossi, al successivo Che tempo che fa dove erano ospiti fissi nel 2009) e recentemente anche nell’editoria che ha visto ben accolti i cofanetti di Anplagghed e de II meglio di Aldo Giovanni e Giacomo - televisione, teatro, cinema: 3 dvd e un libro firmato da Maurizio Porro. 29 Giampiero Solari dirige “Steve Jobs” inbreve L’atteso monologo sarà alla Sala Bartoli dal 5 febbraio Si completa la squadra creativa de Il tormento e l’estasi di Steve Jobs, spettacolo di produzione dello Stabile regionale che porterà in scena – per la prima volta in Italia – un interessantissimo testo dello scrittore statunitense Mike Daisey. Al già annunciato il protagonista – Fulvio Falzarano – si aggiunge ora il nome di Giampiero Solari. Una figura importante nel teatro contemporaneo, che ha firmato dagli anni di Jobs esternando – in un divertente contrappunto – le sue (e nostre) smanie per ogni creazione con la “mela”. Dietro il successo però c’è altro. L’assemblaggio dei nostri preziosi computer avviene a Shenzen, in fabbriche dove non esistono diritti degli operai, dove piccole mani di dodicenni puliscono i vetri degli iPhone con una sostanza tossica... Fabbriche dove in nome del profitto 430.000 operai sono trattati da “ingranaggio umano” e dove Novanta ad oggi alcuni dei maggiori successi comici e non solo del panorama teatrale italiano. Affascinato dal testo e dal progetto, Solari mette a disposizione dello Stabile la sua esperienza per indagare – attraverso le parole di Daisey e il talento di Falzarano – l’icona di Steve Jobs nelle sue luci e nelle ombre. Un tipo di teatro che si fa strumento di discussione viva e che ha suscitato reazioni polemiche cui sia la Apple che l’autore hanno dovuto rispondere. Daisey è un convinto “seguace del culto di Mac”: ripercorre entusiasta i traguardi il problema dei suicidi dei lavoratori si è affrontato installando reti sotto i capannoni. La denuncia di Daisey incide con rigore giornalistico, ma anche con sapiente uso della scrittura per la scena, lasciando spazio a momenti di leggerezza e di forte coinvolgimento. Da segnalare – per accondiscendere ad esigenze tecniche – uno slittamento della data del debutto dello spettacolo che non avverrà più il 29 gennaio, come inizialmente annunciato, ma martedì 5 febbraio. Le biglietterie del Politeama Rossetti forniranno tutti i dettagli al pubblico. 30 I POOH RITORNANO AL ROSSETTI LUNEDÌ 17 DICEMBRE Appuntamento da non perdere, il 17 dicembre, per i fan dei Pooh: in collaborazione con Azalea Promotion lo Stabile regionale offre una serata davvero speciale in cui il gruppo sarà in concerto per la prima volta accompagnato dalla Ensemble Symphony Orchestra, diretta dal maestro Giacomo Loprieno. Una dimensione nuova per il leggendario gruppo che si è preparato alla tournée – destinata a fare tappa nei maggiori teatri italiani – incidendo intanto un album che vede Roby, Dodi e Red al lavoro insieme a Danilo Ballo (che sta curando gli arrangiamenti), a Phil Mer (alla batteria) e la grande orchestra. «Per il titolo del disco non potevamo non utilizzare la parola “opera”, perché è proprio di questo che si tratta» raccontano Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian. «È un progetto “veramente speciale“, artisticamente stimolante e per noi assolutamente unico… è facile immaginare quanto lavoro ci sia per inserire una grande orchestra all’interno di un “suono” così definito e “solido” come quello dei Pooh. Nel 1971 abbiamo pubblicato un disco che si intitolava Opera Prima (il nostro primo album con la CGD), nel 2012 pubblichiamo Opera Seconda». ilRossetti news È nato in Friuli Venezia Giulia il movimento 1% per la cultura Teatri e associazioni uniti per chiedere una revisione dei tagli annunciati È una legge finanziaria con la scure quella che, per il 2013, rischia di abbattersi sul reparto culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Pesanti tagli sono infatti stati annunciati nelle ultime settimane dall’Assessore regionale alla cultura Elio De Anna: tagli del 64% sulla spesa culturale del FVG, con un bilancio 2013 che potrebbe passare dai 34,3 milioni complessivi a disposizione del 2012 a 12,5 milioni per l’anno in arrivo. La gravità della manovra annunciata ha determinato l’immediata mobilitazione di tutte le organizzazioni e le realtà che operano nel settore culturale del Friuli Venezia Giulia dove le associazioni a tabella rischiano l’azzeramento e gli enti primari un taglio lineare al 50%, fatti che determinerebbero l’inevitabile collasso di un intero sistema. Dal 19 novembre si è aggregato - con l’obiettivo comune di fermare i tagli ma anche per condividere con urgenza gli obiettivi sottoscritti in un documento unico che chiede nuove regole e strumenti per la razionalizzazione del sistema culturale in Friuli Venezia Giulia - il Movimento 1% per una nuova pagina della cultura in FVG a cui in queste ore stanno aderendo i teatri, i festival culturali, cinematografici e musicali, le associazioni culturali e dello spettacolo dal vivo. L’1% è la percentuale di risorse, sul totale del budget della Regione Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13 Friuli Venezia Giulia, che il neonato Movimento auspica possa essere messa a disposizione di un settore strategico per la vita sociale come quello della cultura. Il Movimento ha tenuto il 30 novembre scorso, al Visionario di Udine, un’assemblea aperta al pubblico per informare l’opinione pubblica sulla situazione e le conseguenze che i pensati tagli determinerebbero sulla vita culturale della nostra Regione. MOVI MEN TO 1% PER LA CU LTU RA IN FVG Ad oggi aderiscono al Movimento 1%: ARTS Associazione Regionale Teatri e Spettacolo del FVG a.Artistiassociati Impresa di produzione Teatrale – Circuito Regionale Danza; C.T.A. Centro Teatro Figura e Animazione; CSS Teatro stabile di innovazione del FVG; Ente Regionale Teatrale del FVG; Il Rossetti Teatro Stabile del FVG; La Contrada Teatro Stabile di Trieste; Teatro Miela coop. Bonawentura; Teatro Stabile Sloveno; Teatro Comunale di Monfalcone con Teatro Verdi – Gorizia; C.E.C. Centro Espressioni Cinematografiche/Far East Film Festival; Cinemazero; Cineteca del Friuli; Le Giornate del Cinema Muto; Cappella Underground/ ScienceplusFictionFilm Festival; Alpe Adria Cinema/Trieste Film Festival; Associazione Maremetraggio; Premio Amidei; Palazzo del cinema di Gorizia; Chamber Music; Associazione Euritmica; Fondazione Luigi Bon; Nei Suoni nei Luoghi; Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe; Teatro Club Udine; AssociazioneThesis/ Festival Dedica; Associazione Onde Mediterranee; Associazione Anno uno/Festival I mille occhi; Vicino/lontano Associazione culturale. Le adesioni al movimento sono comunque aperte ai soggetti culturali che non hanno ancora aderito. Alla manifestazione di Udine l’Assessore De Anna ha annunciato un alleggerimento del pesante taglio, grazie al reperimento di ulteriori risorse, non ancora sufficienti però a garantire il livello di finanziamenti assegnati nell’anno 2012. La finanziaria regionale sarà approvata in aula prima di Natale. 31 Il Danceproject Festival dedicato a Lucia Joyce Appuntamento alla Sala Bartoli il 28 dicembre Lucia Joyce, figlia di James Joyce, nasce a Trieste il 26 luglio, del 1907. Viene ricoverata come malata di mente in diverse cliniche psichiatriche, dove muore ormai ottantenne, in Svizzera. Lucia inizia a danzare giovanissima e quando la sua famiglia si trasferisce a Parigi incontra e lavora con i grandi danzatori e coreografi dell’epoca. Per un breve periodo si fidanza con Samuel Beckett e respira l’atmosfera culturale di quegli anni. La sua danza segue lo stile modernista che prelude al nostro contemporaneo, ma la famiglia la ostacola nelle sue aspirazioni e la difficoltà a comunicare sia con il padre, che pure adora, sia con la madre, crea in lei grande insicurezze che sfociano in una instabilità psichica. Il suo male di vivere ha radici profonde, la sua solitudine esistenziale diventa per 32 lei insopportabile e il confronto con la figura paterna sempre più difficile… Nello spettacolo, nella nuda stanza di una clinica, Lucia Joyce ripercorre la sua vita e il suo amore per la danza. In scena un’attrice e una danzatrice con due differenti linguaggi – quello della danza e quello del teatro - svelano il mondo interiore di una donna che non ha mai potuto esprimersi in tutta la sua pienezza, il cui palpito di vita è rimasto soffocato, “senza respiro” appunto. Il testo originale è dello studioso Erik Schneider, la regia di Valentina Magnani, le interpreti sono Daniela Gattorno e Lorenza Masutto. Lo spettacolo, prodotto dall’ACTIS di Trieste, è il terzo appuntamento della X edizione del Danceproject Festival, che va in scena grazie al sostegno della Regione FVG alla Sala Bartoli il 28 dicembre. inbreve RITORNA IL PREMIO ARTINSCENA Ritorna il 19 dicembre il Premio Artinscena: in scena la FVG Mitteleuropa Orchestra diretta da Romolo Gessi, sulle cui note si esibiranno gli allievi dell’Accademia Internazionale Artinscena di Trieste, seguiti dall’insegnante Franca Desinio, su coreografia di Luigi Martelletta. Insieme a loro il grande ballerino di tango Miguel Angel Zotto con la compagnia “Tango por Dos” e il gruppo di flamenco di Elisabetta Romanelli. Alla serata prenderanno parte anche Tania Polla, Lucilla Spini, Andrea Binetti, Stefania Seculin, Marzia Postogna, Massimo Froli, Leonardo Zannier e l’étoile internazionale Raffaele Paganini. FESTIVAL DELLA CANZONE TRIESTINA IL 27 DICEMBRE Ritorna l’annuale evento canoro con la musicalità triestina che rinverdisce lo storico Concorso della Canzone Triestina d’Autore approdato al Rossetti nel lontano 1893 per lanciare nel tempo popolarissimi motivi come “Trieste mia” o “Canta San Giusto”. Questo 34.o Festival della Canzone Triestina presenterà 12 nuovissime composizioni con brani ispirati alla tradizione e molti legati ai generi d’oggi tra linee “dance” e d’attualità. Dalle esibizioni in Zelig Lab e Colorado Lab sarà inoltre ospite il cabarettista-rivelazione Terenzio Traisci, finalista all’Italia’s Got Talent. Il Festival Triestino si svolgerà con la direzione artistica di Fulvio Marion, la collaborazione dell’Associazione M.E.T.A. Turisti, l’adesione dei Lions di Trieste che - per l’elevato impegno sociale - riceveranno l’annuale “Premio Triestinità”, riconoscimento di merito già conferito a Daniela Mazzucato, a Teddy Reno e a Lelio Luttazzi. ilRossetti news newsdalmondo ROMAMILANOLONDRANEWYORKVIENNA IL CIRQUE DU SOLEIL PER JACKSON MILANO - Il tour mondiale dello show del Cirque du Soleil Michael Jackson THE IMMORTAL arriva in Italia a febbraio, dopo aver toccato con grande successo le più grandi città del mondo. Il mega tributo della celebre compagnia canadese sarà a Torino il 19 febbraio e Milano al Forum di Assago il 23 febbraio. BLAM, L’UFFICO PIù PAZZO DEL MONDO COPENAGHEN - Sta conquistando il pubblico e la critica danese uno degli spettacoli più originali visti sui palcoscenici europei nelle ultime stagioni: si tratta di Blam, originale mix di circo, clownerie, teatro fisico realizzato dalla compagnia islandese Neander. Un gruppo di impegati annoiati ammazza la routine dell’ufficio mettendo in scena spezzoni di celebri film, da Die Hard a Rambo, passando per ET e Il Padrino. Lo spettacolo è in scena al Republique di Copenaghen fino al 1° dicembre. LES MISÉRABLES ARRIVA AL CINEMA LOS ANGELES - C’è grande attesa per il debutto cinematografico del musical Les Misérables di Alain Boublil e Claude-Michel Schönber: negli Stati Uniti il film, diretto da Tom Hooper e interpretato tra gli altri da Hugh Jackman, Anne Hathaway e Russel Crowe, uscirà il giorno di Natale. I fan italiani del musical prodotto da Cameron Mackintosh dovranno invece aspettare fino al 31 gennaio. Trieste a Teatro - dicembre/gennaio 2012/13 L’URAGANO SANDY NON RISPARMIA I TEATRI NEWYORKESI NEW YORK - Il devastante uragano Sandy che ha recentemente colpito la costa orientale degli Stati Uniti non ha risparmiato neanche il mondo del teatro: parecchie realtà newyorkesi hanno dovuto sospendere l’attività per parecchie settimane, e altre hanno subito gravi danni ai propri magazzini. Tra queste la New York City Opera e la Martha Graham Dance Company, che ha subito l’allagamento del proprio archivio storico e del magazzino dei costumi. I danni ammontano a svariate decine di migliaia di dollari. UN NUOVO SPREGELBURD PER RONCONI MILANO - Debutterà il 15 gennaio 2013 al Teatro Strehler di Milano, la nuova produzione del Piccolo Teatro diretta da Luca Ronconi: dopo La Modestia (che arriverà al Rossetti dal 5 al 7 aprile) il regista affronterà un’altra opera del regista argentino Rafael Spregelburd, Il Panico, secondo episodio dell’eptalogia ispirata alla Ruota dei Sette Peccati Capitali di Bosh. il musical di cindy lauper a broadway NEW YORK - C’è grande attesa per il debutto a Broadway del primo musical di Cindy Lauper, la cantante americana autrice di numerose hit tra le quali True Colors. Ispirato al film Kinky Boots (Decisamente diversi), lo spettacolo inizierà le preview a Broadway il 3 marzo 2013 dopo un tryout di successo a Chicago. THE BODYGUARD DIVENTA UN MUSICAL LONDRA - Debutta il prossimo 5 dicembre all’Adelphi Theatre di Londra il musical The Bodyguard, tratto dal film che consacrò il successo di Whitney Houston. Lo spettacolo è prodotto da David Ian (di cui abbiamo visto al Rossetti Cats, Chicago e Grease) e da Michael Harrison (che a Trieste ha portato Chess). Protagonista dello spettacolo sarà l’attrice americana Heather Headley. PRISCILLA IN TV, A MILANO E A ROMA MILANO - È tornato in scena a Milano, al Teatro degli Arcimboldi, il musical Priscilla la regina del deserto, in cartellone anche al Rossetti di Trieste dal 10 maggio 2013. Il cast dello spettacolo è stato nell’occasione ospite di numerose trasmissioni televisive e resterà in scena nel capoluogo lombardo fino al 31 dicembre prossimo, prima di trasferirsi al Teatro Brancaccio di Roma, dove debutterà il 24 gennaio. Trieste sarà dunque la terza e ultima tappa del tour 2013. UN INEDITO DI ALAN BENNET AL NATIONAL THEATRE LONDRA - È in repertorio fino al 2 aprile al National Theatre di Londra People, la nuova pièce del commediografo inglese Alan Bennet: lo spettacolo, diretto da Nicholas Hytner, ha ottenuto notevoli consensi di critica grazie anche alle magistrali prove di Francis De La Tour e Selina Caddel. a cura di Stefano Curti 33 A Natale regala le Stelle del Rossetti Ritorna l’abbonamento-strenna in 4 “formati” Le stelle di Natale 2012 Stelle SMALL Stelle MEDIUM Stelle LARGE Stelle UNDER 26 6 stelle 9 stelle 12 stelle 12 stelle 64,80 € 97,20 € 129,60 € 84,00 € Sei già abbonato al Rossetti? redazione Largo Giorgio Gaber, 1 34126 Trieste tel. 040-3593511 fax 040-3593555 info www.ilrossetti.it [email protected] 040 -3593511 www.ilrossetti.it Anno XXI Regala a un amico un abbonamento “Stelle di Natale 2012”, potrai ricevere subito per te un biglietto cortesia (2 euro) per uno degli spettacoli in programma a dicembre se acquisti uno SMALL, un MEDIUM, o un UNDER 26, oppure un abbonamento 12 stelle al prezzo di 24 euro se acquisti un LARGE. Ritorna anche quest’anno il tradizionale abbonamento strenna natalizio, in 4 diversi formati: SMALL (6 stelle), MEDIUM (9 stelle), LARGE (12 stelle) e UNDER 26 (12 stelle), a prezzi compresi tra i 64,80 euro e i 129,60 euro. Quest’anno l’abbonamento è accompagnato da un regalo a tutti coloro i quali hanno già sottoscritto uno o più abbonamenti alla stagione del Teatro Stabile: acquistando un abbonamento stelle SMALL, MEDIUM o UNDER 26 sarà messo a disposizione un biglietto cortesia (al prezzo di 2 euro) per assistere a uno degli spettacoli in program- Periodico del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia offerta valida esclusivamente per gli abbonamenti sottoscritti dal 6 al 23 dicembre 2012. Gli abbonamenti con le stelle sono soggetti alle condizioni di vendita pubblicate nel depliant della stagione 2012-13. Il biglietto cortesia al prezzo di 2 euro deve essere richiesto e acquistato contestualmente all‘acquisto dell‘abbonamento SMALL, MEDIUM e UNDER 26. L‘abbonamento al prezzo di 24 euro deve essere richiesto e acquistato contestualmente all‘acquisto dell‘abbonamento LARGE e potrà essere intestato esclusivamente al titolare di un abbonamento alla stagione 2012-13 diverso da quello dell‘abbonamento “STELLE DI NATALE 2012”. - numero 214 1 dicembre 2012 Aut. Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992 ma nel mese di dicembre. Chi acquista invece un abbonamento Stelle LARGE avrà la possibilità di acquistare un ulteriore abbonamento 12 stelle all’incredibile prezzo di 24 euro. Gli abbonamenti saranno in vendita (anche online) fino a domenica 23 dicembre e potranno essere utilizzati per tutti gli spettacoli in cartellone per i quali è previsto l’utilizzo delle stelle con le stesse modalità degli abbonamenti venduti a inizio stagione. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi alla biglietteria del Rossetti o a uno dei punti vendita convenzionati. stampa Opera Villaggio del Fanciullo Tipografia, Trieste direttore responsabile Stefano Curti testi di Ilaria Lucari redazione Greta Petronio Martina Steffinlongo PROSSIMAMENTE AL ROSSETTI John Osborne Ricorda con rabbia 1-3 febbraio 2013 34 Momix Alchemy 13-17 febbraio 2013 Rain Man 19-21 febbraio 2013 Imperial Ice Stars Swan Lake On Ice 26 febbraio-3 marzo Frankenstein Jr Il Musical 20-24 marzo 2013 ilRossetti news ci sono infiniti modi di essere presenti sulla scena. il nostro, storicamente, sta nel fare che ciò accada. molto, molto prima che il sipario si alzi generali è lì. Generali. dove c’è arte. la cultura, Ci sono infiniti buoni motivi per incoraggiare e sostenere la cultura in tutte le sue migliori espressioni. La Fondazione lo crede da sempre. quasi un processo di “geminazione” Leggere un libro. Visitare una mostra. Ascoltare un concerto. Raramente si pensa che si tratta di autentici “privilegi”: oggi condivisi da molti, ma ancora (anche se può apparire strano) preclusi ai più. La cultura, per progredire, richiede continue “chiavi di accesso”. Dalle più elementari (come il saper leggere) ad altre più sofisticate, che la cultura stessa, quasi per “geminazione”, crea di continuo. Chiavi che ci consentono di scrutare orizzonti sempre più affascinanti e impegnativi (percepire l’enigma di una statua greca, di un quadro astratto o di un brano musicale, al di là della mera contemplazione). Chiavi che durano per sempre. Che affinano gusto e capacità di giudizio. Che non possiamo smarrire e che nessuno ci potrà mai rubare. Che potremo condividere e scambiare con altri. La cultura, innegabile segno di benessere sociale. Ma anche matrice di autentica felicità individuale. il colore del benessere sociale