SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche La sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Sommario: Parte PRIMA: Scuola e Sicurezza Parte SECONDA: Progettare e gestire l’emergenza Parte TERZA: Rischio incendio e normativa tecnica antincendio 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 1 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche S. Giuliano di Puglia (Campobasso) – 31/10/2002 Scuola Primaria Francesco Jovine Parte PRIMA: SCUOLA Rivoli (TO) 22/11/2008 Liceo Scientifico Darwin E SICUREZZA “Chiedo una sola cosa, che le nostre scuole siano più sicure” affinché nessuna mamma e nessun papà pianga più i suoi figli” (mamma di Luigi, uno dei 27 bambini morti nel crollo della Scuola “Jovine” di S. Giuliano di Puglia il 31 ottobre 2002) 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 2 1 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche La SCUOLA o meglio l’edificio che ospita le attività scolastiche deve essere definibile SICURO ! ……quando un edificio può definirsi SICURO ? Risposta: NON SEMPLICE SENZA CADERE NEL BANALE 1) dal punto di vista formale: - L’edificio è in possesso del certificato di agibilità statica o di certificazione equivalente (certificato di idoneità statica, verifica di sicurezza (valutazione della vulnerabilità sismica); - L’edificio è in possesso del certificato di agibilità igienico-sanitaria - L’edificio è in possesso del certificato di prevenzioni incendi - Tutti i fattori di rischio sono stati analizzati, valutati e si sono poste in atto eventuali misure operative per la compensazione del rischio residuo (DVR); - È istallato un piano di emergenza e tutte le persone coinvolte ai sensi del 81/2008 sono adeguatamente state nominate, informate e formate 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 3 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche La SCUOLA o meglio l’edificio che ospita le attività scolastiche deve essere definibile SICURO ! 2) DAL PUNTO DI VISTA PRATICO: Quando tutti i contenuti, le procedure e le situazioni previste dalle certificazioni e documentazioni di cui sopra SONO RISPETTATE nella sostanza e soprattutto nella realtà operativa quotidiana di ogni istituto GRANDE OTTIMISMO 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 4 2 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche L’articolo 3 della Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989, e sottoscritta da 90 Stati, tra cui l’Italia (1991), al terzo comma recita: “Gli Stati vigilano affinché il funzionamento di istituzioni, servizi, istituti che hanno la responsabilità dei fanciulli e che provvedono alla loro protezione sia conforme alle norme stabilite dalle autorità competenti in particolare nell’ambito della sicurezza e della salute e per quanto riguarda il numero e la competenza del loro personale nonché l’esistenza di un adeguato controllo”. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 5 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Sicurezza in caso di INCENDIO La PREVENZIONE INCENDI è da sempre l’ambito di intervento su cui si è più puntato negli interventi sull’edilizia scolastica, sia perchè contempla a corredo una serie di tematiche molto variegate che vanno dall’impiantistica alla componenti strutturali, ed ha inserito nella cultura collettiva alcuni concetti…o meglio PAROLE….. PERICOLO ….FUGA Uscita di sicurezza … Maniglione antipanico La Normativa di PREVENZIONE INCENDI ha contribuito a innescare la cultura della sicurezza …. e dal D.lgs 626 in poi fino all’81/2008 e oltre ….. Complici anche alcuni eventi disastrosi avvenuti ….. negli ultimi anni vi è un pò più di attenzione alle tematiche della sicurezza QUINDI …… ATTENZIONE AGLI ALTRI PERICOLI/RISCHI PRESENTI …. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 6 3 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Situazioni di PERICOLO da COMPONENTI STRUTTURALI: Sicurezza STATICA Idoneità statica degli edifici: - A) controllo e monitoraggio dei dissesti e delle lesioni presenti - B) verifica delle destinazioni d’uso degli ambienti (destinazioni d’uso compatibili con la statica dell’immobile …attenzione ad esempio ad archivi e depositi al posto di aule,…..) Un fenomeno in preoccupante diffusione è quello dello sfondellamento dei solai cioè il distacco e la successiva caduta delle cartelle inferiori dei blocchi di alleggerimento inseriti nei solai composti in c.c.a. e laterizio. Questo fenomeno può essere dovuto a varie cause tra cui assestamenti degli edifici, cedimenti fondali, qualità scadente dei materiali, ossidazione dei ferri dei travetti, eccessivo carico delle solette, trascurata manutenzione e infiltrazioni di acqua, modifiche alle strutture dell’edificio. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 7 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Situazioni di PERICOLO da COMPONENTI STRUTTURALI: Sicurezza STATICA - C) verifica del grado di vulnerabilità sismico dell’edificio OPCM 3274/2003 obbliga tutti i proprietari (pubblici e privati) di edifici strategici ai fini della protezione civile o RILEVANTI in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso, ad eseguire la valutazione di vulnerabilità sismica su tali edifici La verifica è obbligatoria, mentre non lo è l’intervento, salvo nel caso in cui il proprietario o il gestore disponga di risorse ordinarie sufficienti per la sua esecuzione, così come esplicitato al comma 6 del medesimo art. 2 dell’O.P.C.M. 3274/03 (si veda a tal proposito quanto meglio illustrato al richiamo relativo alla Circolare sullo stato delle verifiche sismiche DPC/SISM/0031471 del 21/04/2010 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 8 4 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Situazioni di PERICOLO da COMPONENTI NON STRUTTURALI: a) cadute di intonaci/calcinacci, controsoffitti,…..mancanza di manutenzione ordinaria….. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 9 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Situazioni di PERICOLO da COMPONENTI NON STRUTTURALI: b) Presenza di amianto (coperture, controsoffitti, isolamenti, pavimenti in pva,…..) Negli anni 60/70 spesso nelle scuole (ma anche in ospedali, case di cura, palestre) si utilizzavano pavimenti resilienti in VINIL AMIANTO ( per costo contenuto e per facilità messa in opera) che venivano realizzati tramite una mescola di amianto, resine di pvc, pigmenti, copolimeri e leganti inorganici. Si presentano in piastrelle di misura 30x30 o 40x40 cm…. difficilmente erano a rotoli ……. ATTENZIONE anche alle colle …. In condizioni normali, l’entità del rilascio di fibre libere da parte di un pavimento in VA è molto contenuta se non assente…..attenzione però alle pulizie (evitare spazzole dure, …), agli interventi di manutenzione (tagli, fori,….)…… 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 10 5 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Situazioni di PERICOLO da COMPONENTI NON STRUTTURALI: c) Situazioni di non rispondenza a normative che causano situazioni di pericolo Assenza vetri antisfondamento certificati o con pellicola Altezza e tipologia parapetti non a norma Presenza spigoli vivi negli arredi / strutture / serramenti Palestre che presentano pericoli: pali/porte da calcetto non vincolate…… Infrastrutture di accesso alla scuola (marciapiedi,..) 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 11 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Situazioni di PERICOLO da COMPONENTI NON STRUTTURALI: c) Situazioni di non rispondenza a normative che causano situazioni di pericolo Problematiche IGIENICO-SANITARIE: - CUCINE o Luoghi DEDICATI a RISCALDO/SPIATTAMENTO non a norma rispetto alle normative igienico sanitarie, senza controllo su alimenti .. ….. - MENSE e REFETTORI… spesso collocati in ambienti seminterrati non aerati nè naturalmente nè artificialmente - AULE SOVRAFFOLLATE …. Standard igienico sanitari previsti da normative per rapporti aeroilluminanti, ricambi d’aria…. - SPOGLIATOI ATTIVITÀ SPORTIVE: spesso ricavati in luoghi insalubri, senza ricambi d’aria…….. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 12 6 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Situazioni di PERICOLO da COMPONENTI NON STRUTTURALI: c) Situazioni di non rispondenza a normative che causano situazioni di pericolo Problematiche IMPIANTISTICHE : - Impianti elettrici e elettrici speciali non a norma ….. - Impianti antincendio non a norma …… - Impianti mancanti di Dichiarazioni di Conformità - Impianti con Di.Co. ma ….. senza progetto…….. e quindi le Di.Co ?????? ….. - Impianti senza manutenzioni periodiche…… REGISTRO CONTROLLI PERIODICI 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 13 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche La SCUOLA è UN AMBIENTE DI LAVORO !!! Le scuole sono considerate a tutti gli effetti luoghi di lavoro la natura di chi usufruisce di tali ambienti risulta essere abbastanza variegata: Lavoratori: quali insegnanti, personale ATA (personale tecnico, amministrativo, collaboratori scolastici) Studenti: bambini e giovani (minorenni e maggiorenni) Con spesso la presenza in certi orari anche di persone esterne… quali genitori,… Il personale insegnante e amministrativo tecnico ausiliario (A.T.A.) rientra a pieno titolo nella definizione di lavoratore, indipendentemente dalla tipologia contrattuale. La posizione degli alunni è tuttavia più complessa. L’art. 2 del T.U. 81/2008 prevede che l’allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione sia equiparato al lavoratore 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 14 7 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche VISTA LA PECULIARITÀ DELL’AMBIENTE DI LAVORO “SCUOLA” LA NORMATIVA È PIÙ AMPIA E STRUTTURATA Esistono infatti oltre che il D.Lgs D.Lgs.. n. 81/2008 anche leggi apposite che descrivono e regolano l’edilizia scolastica e la sicurezza, ad esempio: D.M. 18/12/1975 – Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica D.M. 26 agosto 1992 – Norme di prevenzione Incendi per l’edilizia scolastica Legge n.23 del 11/01/1996 – Norme per l’edilizia scolastica Legge n.340 del 02/10/1997 – Norme in materia di organizzazione scolastica e di edilizia scolastica D.P.R. n.81 del 20/03/2009 – Norme per la riorganizzazione della rete scolastica ….. Leggi dal 2012 in poi inerenti la semplificazione, sviluppo e sulla crescita del paese LA NORMATIVA TECNICA IN AMBITO DI PREVENZIONE INCENDI NELL’EDILIZIA SCOLASTICA È IN AGGIORNAMENTO PROPRIO IN QUESTI MESI…. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 15 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Ovviamente esistono anche precise prescrizioni sulla suddivisione dei ruoli, infatti anche nell’ambiente scolastico sono previste tutte le figure, descritte dal D.Lgs. 81/08, per la sicurezza sul lavoro: datore di lavoro, preposti, RLS, RSPP, lavoratori, addetti alle emergenze. Tutte queste figure, come previsto dal D.Lgs. 81/08 devono ricevere una formazione sufficiente e adeguata al ruolo che ricoprono, a spese del datore di lavoro e in orario lavorativo. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 16 8 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Chi è il datore di lavoro nella scuola ? È il DIRIGENTE SCOLASTICO per le istituzioni scolastiche ed educative ed è il presidente del consiglio di amministrazione per i conservatori e le accademie. ….. NELLE SCUOLE PRIVATE è IL Legale Rappresentante Il dirigente scolastico ha tutti gli obblighi di un datore di lavoro, ovvero quello previsto dagli art. 15-16-17-18-… del D.Lgs. n. 81/2008….. ….. In particolare deve: - designare l’RSPP, anche il dirigente scolastico può assumere tale incarico se il personale è inferiore alle 200 unità e dopo aver seguito un apposito corso RSPP per datore di lavoro; - valutare i rischi e redigere in collaborazione con l’RSPP ed il medico competente il DVR (documento di valutazione rischi) …. ….. Tra le misure generali di tutela previste dall’art. 15 del D.Lgs 81/2008 deve: adottare adeguate misure per la programmazione della prevenzione e per l’eliminazione e/o riduzione dei rischi 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 17 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Chi è il PREPOSTO nella scuola ? DEFINIZIONE DI “PREPOSTO” PREPOSTO” (art. 2, comma 1, lett. e, D.Lgs D.Lgs.. N. 81/2008): persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti limiti dei poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’ dell’incarico conferitogli, SOVRINTENDE alla attività attività lavorativa e garantisce l’ l’attuazione delle direttive ricevute controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori esercitando un funzionale potere di iniziativa I DOCENTI svolgono le funzioni dei preposti, devono perciò vigilare sulla corretta osservanza delle norme sulla sicurezza, informare e formare su tali norme e segnalare eventuali anomalie. IL DIRETTORE SGA svolge le funzioni di preposto nei confronti del personale ATA posto alle sue dirette dipendenze 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 18 9 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche chi è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) nella scuola ? L’incarico di RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) può essere svolto dal datore di lavoro o da un elemento del personale che ne abbia le caratteristiche e che sia disponibile, dietro designazione del dirigente, oppure da un elemento esterno, (chi viene nominato RSPP nella scuola deve frequentare un corso RSPP di 76 ore, regola che vale anche per la PA). 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 19 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche chi è il Responsabile Lavoratori per la Sicurezza (RLS) nella scuola ? L’RLS deve essere presente nelle scuole, come intermediario tra datore di lavoro e lavoratori. La nomina dell’RLS è un diritto dei lavoratori per autotutelarsi. Convenzionalmente viene eletto dai lavoratori, ma nella scuola la situazione è diversa, in quanto anche gli alunni sono i lavoratori, ma non possono scegliere l’RLS. Quest’ultimo può essere designato all’interno dell’RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) o dell’RSA(Rappresentanza Sindacale Aziendale). Il Dirigente Scolastico dovrà poi comunicare il nominativo all’INAIL. Il DM 382/98 individua 1 RLS nelle istituzioni scolastiche fino a 200 dipendenti (esclusi i lavoratori/studenti) e 3 nelle unità scolastiche da 201 a 1000 dipendenti (esclusi i lavoratori/studenti). Nella scuola l’RLS ha due obblighi fondamentali: avvertire il Dirigente scolastico sui rischi individuati nella scuola e mantenere il segreto d’ufficio (D.Lgs. 196/03). 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 20 10 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche chi sono gli Addetti alle Emergenze nella scuola ? Gli addetti alle emergenze sono le persone che sono state nominate dal dirigente scolastico (datore di lavoro) per occuparsi del primo soccorso e della lotta antincendio. Chi riceve una di queste nomine, secondo quanto stabilito dalla legge, non può rifiutare, se non per motivi gravi e provati. Per ciò che riguarda la formazione: - il corso di primo soccorso, le scuole sono equiparate alle attività di gruppo B, perciò il corso dura 12 ore, di cui 8 pratiche e 4 teoriche (aggiornamento triennale) - il corso antincendio invece la durata dipende dal numero di persone presenti nel plesso, se sono più di 1000 dura 16 ore, altrimenti 8. Se ci sono più di 300 si deve anche conseguire l’”Attestato di Idoneità Tecnica” (rilasciato dai Comandi Provinciali Vigili del Fuoco previo accertamento teorico e pratico) 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 21 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Di chi è la competenza in materia di manutenzione e messa in sicurezza delle scuole? La competenza degli interventi di manutenzione straordinaria ed ordinaria in materia di edilizia scolastica è dell'ente locale, proprietario degli immobili. Costituiscono precisi obblighi di legge per i Comuni e per le Province non solo i lavori edilizi di una certa importanza, gli interventi strutturali e gli adeguamenti degli impianti elettrici, termici, ecc. ma anche la manutenzione ordinaria, nonché la fornitura delle varie certificazioni di idoneità, agibilità e conformità (art. 3 delle Legge 11 gennaio 1996 n. 23). Se vi sono ritardi, carenze, inadempienze nello stato degli edifici scolastici e delle strutture la responsabilità primaria è dell'ente locale, così come spetta all'amministrazione locale mettere a norma di sicurezza gli edifici. L'ente locale competente è il Comune, per le scuole d'Infanzia, Primarie e Secondarie di Primo grado mentre è la Provincia per le Scuole Secondarie di Secondo grado ed Artistici. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 22 11 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Spesso per quanto attiene la competenza specifica inerente un obbligo normativo in materia di sicurezza si crea un contrasto tra Ente Locale e Istituto Scolastico Come si concilia il rigore della normativa in riferimento alla sicurezza con lo stato delle nostre scuole? 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 23 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Raffaele Guariniello, sostituto procuratore di Torino, che si occupa da quarant'anni di sicurezza scolastica, nel gennaio 2014 ha riferito così alla commissione Cultura della Camera: « Disastrose e disastrate: I problemi che ci stanno dando le scuole negli ultimi anni non li avevo mai visti. Per primo la vetustà ma anche l'insicurezza degli edifici, molto spesso mal costruiti, anche in questi ultimissimi anni ». Il rapporto di Legambiente ("Ecosistema scuola 2013") ha preso in esame 5.301 edifici scolastici di competenza dei comuni capoluoghi di provincia: - Il 62% ha almeno quarant'anni. - Nelle zone ad elevato rischio sismico le verifiche di vulnerabilità sono state effettuate su appena una scuola su cinque (il 21,1%). - Più di una scuola su 3 ha necessità di interventi urgenti; - il 40% degli istituti sono privi del certificato di agibilità; - il 60% è privo di Certificato di Prevenzione Incendi. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 24 12 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche E’ bene ricordare che le responsabilità per non aver evitato il danno sono sempre a carico del datore di lavoro (il Dirigente Scolastico) In merito ai predetti interventi gli obblighi (D.lgs. 81/2008) da parte dei Dirigenti scolastici NON si intendono assolti con la richiesta del loro adempimento all'Ente locale competente. Il DS deve comunque intervenire per sottrarre la comunità scolastica al rischio. Al limite dovrà interrompere il servizio e/o interdire l’uso di certi ambienti. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 25 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche E per le scuole private? …da un intervista a Raffaele Guariniello: “…..Anche nel settore della scuola privata si hanno carenze gravissime. Il problema però da un punto di vista giuridico è più semplice. Perché in questo caso c’è un imprenditore che guadagna dalla scuola, la scuola è un attività economica privata, un datore di lavoro privato che quindi deve adeguarsi” “ …… Il problema più denso di difficoltà è nella scuola pubblica, dove vi è un datore di lavoro che svolge un servizio pubblico che non si può far cessare. In questo caso vengono fuori un insieme di problemi. La sicurezza della scuole è la risultante di una duplice posizione di garanzia che è quella della scuola, da una parte, ma dall’altra dell’ente proprietario della scuola. Ora l’indicazione che ci dà la legge è molto netta: sia tu Provincia, sia tu scuola dovete valutare tutti i rischi per vedere quali sono gli interventi strutturali di manutenzione che devono essere eseguiti. Questo ognuno di propria iniziativa. Poi tu scuola, una volta che fai questa valutazione, ti liberi dagli obblighi degli interventi strutturali di manutenzione facendo una segnalazione di questa necessità all’ente proprietario. Dall’altra poi l’ente proprietario che già per conto suo deve valutare i rischi, poi deve far conto anche di questa segnalazione” Dall’altra abbiamo una scuola e un dirigente scolastico che a sua volta è un datore di lavoro che se non ha questi poteri di spesa ha dei poteri che possono arrivare ad esempio all’’interdizione dall’uso di determinati locali nella stessa scuola, in accordo naturalmente con le istituzioni scolastiche e le altre istituzioni pubbliche. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 26 13 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Parte seconda: PROGETTARE LA GESTIONE dell’EMERGENZA 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 27 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Per favorire la PREVENZIONE è indispensabile: progettare ed assicurare una efficiente ed efficace GESTIONE DELLE EMERGENZE Nella Gestione dell’Emergenza sono coinvolti TUTTI gli Operatori scolastici e gli studenti. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 28 14 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche CHE COSA SI INTENDE PER EMERGENZA? EMERGENZA? Per EMERGENZA s’intende tutto ciò che appare condizione insolita e pericolosa che può presentarsi in modi e tempi non completamente prevedibili Pertanto si può affermare che l’EMERGENZA l’EMERGENZA è un fenomeno non interamente codificabile, che può evolvere con rischi a persone o cose e richiede quindi un intervento immediato 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 29 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche CHE COSA SIGNIFICA PROGETTARE LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ? Significa PREDISPORRE IL PROGETTO DELLE misure organizzative e procedurali allo scopo di attivare tempestivamente le Squadre di Emergenza Il progetto si concretizza nella redazione del PIANO DI EMERGENZA 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 30 15 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Quindi, che cosa si intende per PIANO DI EMERGENZA? EMERGENZA? Il Piano di EMERGENZA è l’insieme delle misure da attuare per: - affrontare la situazione in modo da prevenire ulteriori incidenti, incidenti, - evitare o limitare i danni per l’integrità e la salute dei lavoratori o delle persone eventualmente coinvolte nell’ambiente di lavoro, - arrivando ad attuare, se necessario, il relativo PIANO di EVACUAZIONE. EVACUAZIONE. EMERGENZA EVACUAZIONE Il Piano di Emergenza non consiste nell’appendere i quadretti di piano con l’indicazione di dove ti trovi 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 31 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche OBIETTIVI del PIANO DI EMERGENZA 1.. AFFRONTARE l’emergenza fin dal primo insorgere per contenerne gli effetti sulla popolazione scolastica; 2. PIANIFICARE le azioni necessarie per proteggere le persone sia da eventi interni che esterni; 3. COORDINARE i servizi di emergenza; 4. FORNIRE una base INFORMATIVA al Personale ATA, ATA, ai Docenti e agli studenti. studenti. 5. DEFINIRE LE PROCEDURE da attuare in caso di emergenza da parte dei docenti, del personale di servizio e degli alunni per la messa al al sicuro delle persone e la salvaguardia dei beni; 6. INDIVIDUARE LE FIGURE che si occupano della gestione delle emergenze; 7. PREDISPORRE “PIANI DI EVACUAZIONE” EVACUAZIONE” con l’indicazione dei percorsi d’esodo, d’esodo, dei presidi antincendio, dei dispositivi di arresto degli impianti impianti di distribuzione dell’energia elettrica, del gas e degli impianti di di riscaldamento/condizionamento; 8. DEFINIRE le ISTRUZIONI per l’attivazione dei SOCCORSI ESTERNI. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 32 16 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Quali sono le Emergenze che il PIANO DI EMERGENZA deve contemplare ? EMERGENZE INTERNE - Infortunio/malore - Incendio - Ordigno esplosivo - Allagamento - Emergenza elettrica - Fuga di gas - Sversamento 25 settembre 2014 Una puntuale organizzazione per far fronte alle situazioni imprevedibili riduce, inoltre, il rischio di reazioni non controllate (PANICO) che, specialmente in ambito collettivo, possono essere pericolose. EMERGENZE ESTERNE - Alluvione Evento sismico Emergenza tossicotossico-nociva Attacco terroristico Incendio Ing. Roberto Vancetti 33 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche COME ORGANIZZARSI OPERATIVAMENTE PER AFFRONTARE L’EMERGENZA? Per intervenire utilmente, occorrerà essere in grado di: - CONOSCERE L’EVENTO: Venire a conoscenza dell’evento in maniera dettagliata ed in tempi rapidi (tramite un sistema di allarme e reporting interno, da predisporre e provare periodicamente) - CONOSCERE COSA IMPLICA: Conoscere i pericoli ed i rischi tipici dei possibili eventi e le modalità di approccio all’intervento (tramite precedenti esperienze, letteratura specifica, ecc.= FORMAZIONE) - DECIDERE COSA FARE: Saper decidere se attivare subito il sistema di evacuazione e salvataggio delle persone presenti (stimando la possibile evoluzione negativa dell’emergenza) - ATTUARE L’INTERVENTO: Attivare le modalità operative di intervento (interne e esterne) secondo i modelli predefiniti. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 34 17 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche RESPONSABILE E COORDINATORE DELLE EMERGENZE La mansione del Coordinatore delle Emergenze normalmente viene svolta dal Dirigente scolastico, dal vicario, collaboratore del Dirigente scolastico o da altri sostituti La presenza del Coordinatore dell’Emergenza dovrà essere garantita costantemente durante l’attività scolastica COMPITI: 1. Alla segnalazione di un’Emergenza, attivare gli Addetti del caso e recarsi sul posto dell’evento 2. Valutare la situazione di Emergenza e la necessità di Evacuare l’edificio 3. Se necessario dare il segnale di Evacuazione generale ed ordinare all’Addetto alle comunicazioni di Emergenza di agire secondo le procedure codificate 4. Controllare che tutte le persone abbiano evacuato l’edificio, quindi attendere i soccorsi esterni 5. Sovraintendere a tutte le operazioni della Squadra di Emergenza 6. In caso di feriti o mancanti all’appello, raccogliere tutte le informazioni necessarie e comunicarle alle Squadre di Soccorso esterne 7. All’arrivo dei Soccorsi esterni, cedere il coordinamento e restare a disposizione 8. Al termine della situazione di pericolo, segnalare la fine dell’Emergenza 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 35 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche SQUADRA DI EMERGENZA 1. SQUADRA DI PREVENZIONE INCENDI (o Squadra Antincendio): Personale Abilitato dopo il Corso di Formazione allo spegnimento e all’uso dei mezzi di estinzione Possesso dell’Attestato rilasciato dai VVF (se la scuola ha l’obbligo di avere il Certificato di Prevenzione Incendi: per gli edifici con più di 100 persone presenti) 2. SQUADRA DI PRIMO SOCCORSO Personale Abilitato, dopo la frequenza ad apposito Corso di Formazione di 12 ore (formato quindi nell’attuazione delle misure di Primo Soccorso); 3. SQUADRA DI EVACUAZIONE: composta dalle seguenti figure: -Incaricato della diffusione dell’ordine di evacuazione -Incaricato della chiamata di soccorso e incaricato attesa dei soccorsi -Responsabile dell’Evacuazione della classe -Studenti Apri e Chiudi fila -Responsabile Centro raccolta esterno -Incaricato interruzione energia elettrica/gas 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 36 18 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche SQUADRA DI ANTINCENDIO COMPITI: Circoscrivere l’incendio e ritardarne la propagazione a) INCENDIO DI RIDOTTE PROPORZIONI (uso dell’ESTINTORE): Gli Addetti alla Squadra Antincendio, su richiesta del Coordinatore dell’Emergenza, e comunque in caso di necessità, si recano sul posto dell’evento. b) INCENDIO DI VASTE PROPORZIONI (DIFFUSO): Informare il Coordinatore dell’Emergenza sullo stato dell’evento … che provvederà a far avvisare I Vigili del Fuoco 1. Attendere la conferma del disinserimento della corrente elettrica (sezionamento) per l’utilizzo degli IDRANTI 2. Attaccare l’incendio senza compromettere la propria incolumità 3. Seguire le istruzioni del Coordinatore dell’Emergenza e dei Soccorsi esterni 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 37 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche SQUADRA DI PRIMO SOCCORSO Una volta effettuata una prima valutazione della situazione sanitaria i componenti della sqaudra devono prestare i primi soccorsi e, se del caso, attivare i soccorsi esterni. Al fine di consentire alle SQUADRE DI PRIMO SOCCORSO di agire in maniera efficace ed efficiente è necessario aver redatto preventivamente un idoneo idoneo PIANO DI PRIMO SOCCORSO dovrà essere, in ogni caso, realistico, flessibile, semplice e chiaro chiaro Il PIANO DI PRIMO SOCCORSO dovrà poter rispondere alle seguenti domande: Che cosa bisogna FARE? In caso Emergenza Sanitaria (per es. in caso di infortunio, malore, malore, ecc.) sarà necessario avere preventivamente determinato: • CHI coordina gli interventi; • CHI telefona ai Soccorsi Esterni (“118”); • CHI mantiene sgombri i passaggi ai Soccorsi; • CHI accompagna l’infortunato al Pronto Soccorso; Che cosa bisogna AVERE? Cassetta di Pronto Soccorso con il contenuto minimo previsto dall’ Art. 45 D.Lgs D.Lgs.. 81/08 – Testo Unico / All. All. I Decreto 15 luglio 2003, n. 388 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 38 19 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Al fine di realizzare quanto previsto dal PIANO DI PRIMO SOCCORSO, con la massima efficacia e tempestività, sarà necessario definire “a monte” alcune procedure e determinati comportamenti dei vari soggetti coinvolti nelle emergenza sanitaria: 1 - CHI si accorge del soggetto infortunato, o colto da malore: dovrà allertare le Squadre degli “Addetti al Pronto Soccorso” e il Dirigente scolastico e/o il Direttore S.G.A., spiegando con chiarezza la natura, la gravità, il luogo, se sono coinvolte altre persone e/o cose, ecc.; 2 - l’ADDETTO AL PRIMO SOCCORSO: deve valutare la necessità o meno di far intervenire soccorsi esterni ed iniziare a praticare gli interventi di primo soccorso; 3. – L’INCARICATO ALLE CHIAMATE DI SOCCORSO: se ha avuto l’ordine di chiamare i soccorsi esterni (“118”), dovrà attivarsi tempestivamente fornendo con chiarezza l’ubicazione della scuola; 4. - L’INCARICATO ALL’ATTESA DEI SOCCORSI dovrà aprire il cancello e rimanere sulla strada ad attendere l’arrivo dell’ambulanza, per fornire le prime indicazioni sul luogo in cui si trova l’infortunato o la persona colta da malore. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 39 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche CRITICITÀ Come avviene la comunicazione dell’emergenza: - tramite il personale collaboratore di piano se è previsto……. - pulsanti di allarme…. rivelazione automatica - telefoni di piano ……(devono essere sempre funzionanti anche in caso di interruzione dell’energia elettrica) L’emergenza deve essere GESTITA e quindi tutte le segnalazioni devono essere FILTRATE dal responsabile o coordinatore dell’emergenza 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 40 20 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche IL REGISTRO DEI CONTROLLI PERIODICI D.M. 26/8/92 – Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica – art.12 indica che il titolare dell’attività deve predisporre un registro dei controlli periodici ove sono annotati tutti gli interventi ed i controlli relativi all’efficienza degli impianti elettrici, dell’illuminazione di sicurezza, dei presidi antincendio, dei dispositivi di sicurezza e controllo, ecc. Il dirigente scolastico ha la responsabilità del registro e dovrà provvedere affinché tutti i controlli vengano regolarmente effettuati. Alcuni possono essere effettuati da personale senza particolare formazione tecnica, altri, come le manutenzioni e le verifiche degli impianti e delle attrezzature, devono essere effettuati da personale specializzato. A seconda della competenza sarà il dirigente scolastico ad affidare detti incarichi alle ditte specializzate oppure l’ente proprietario (Comune o Provincia). Le manutenzioni eseguite a cura dell’Ente proprietario dell’edificio (Comune o Provincia) dovranno comunque essere riportate sul registro dal dirigente scolastico. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 41 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche IL REGISTRO DEI CONTROLLI PERIODICI Impone di svolgere azione di: SORVEGLIANZA: azione solitamente demandata a personale interno CONTROLLO/VERIFICA: azioni demandate a personale tecnico esterno Le frequenze degli interventi di sorveglianza e controllo sono in parte legate a prescrizioni legislative, in parte a norma di buona tecnica A puro titolo esemplificativo: SORVEGLIANZA GIORNALIERA All’inizio della giornata, prima dell’ingresso degli allievi nella scuola, è necessario che il responsabile del registro o il personale delegato verifichi che: 1) gli estintori siano presenti, liberi da ostacoli, chiaramente visibili, e immediatamente utilizzabili; 2) gli idranti siano liberi da ostacoli, chiaramente visibili, e immediatamente utilizzabili; 3) siano visibili e facilmente raggiungibili tutti i pulsanti di allarme; 4) tutte le uscite di emergenza siano ben apribili (non chiuse a chiave, chiavistelli, catene, ecc.), con sistema di apertura integro e sgombre da ostacoli; 5) le vie di fuga (corridoi, passaggi, scale, ecc.) siano sgombre da qualsiasi ostacolo anche provvisorio; 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 42 21 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche IL REGISTRO DEI CONTROLLI PERIODICI A puro titolo esemplificativo: SORVEGLIANZA MENSILE /SEMESTRALE Ogni mese, per l’intero anno scolastico, è necessario che il responsabile del registro o il personale delegato effettui le verifiche di stato dei presidi antincendio, dei dispositivi di sicurezza e di controllo: 1) Integrità di pulanti d’allarme, estintori, idranti, valvole di intercettazione,….. (mensile) 2) Funzionamento di porte tagliafuoco e meccanismi di autochiusura (semestrale); 3) Presenza, stato e visibilità segnaletica (semestrale) 4) Funzionamento impianto di allarme/diffusiuone sonora (semestrale) 5) Funzionamento illuminazione d’emergenza …………………………… 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 43 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche IL REGISTRO DEI CONTROLLI PERIODICI CONTROLLI/VERIFICHE Devono essere annotati tutti i controlli, le verifiche e gli interventi di manutenzione relativi all'efficienza degli impianti elettrici, dell'illuminazione di sicurezza, dei presidi antincendio, dei dispositivi di sicurezza e di controllo. La registrazione dell’intervento sarà effettuata dalla ditta incaricata dei controlli che dovrà indicare il tipo di intervento, l’esito della verifica e i provvedimenti adottati, apponendo il proprio timbro e la firma dell’operatore nell’apposito spazio. Qualora il tecnico esterno non provveda alla registrazione sarà compito del responsabile del registro compilare la scheda. I rapporti di lavoro (controlli e/o collaudi di impianti, presidi, ecc.) delle varie aziende esterne che provvedono alla manutenzione, devono essere mantenuti allegati al presente registro. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 44 22 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Roma (quartiere Garbatella) – 13/07/2013 Liceo Classico Socrate ASTI - 18/09/2012 Scuola Media Jona Parte TERZA: Rischio incendio e normativa tecnica antincendio 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 45 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche D.M. 16.02.1982 Elenco dei depositi e industrie pericolose soggetti alle visite ed ai Attività soggetta al controllo VVF controlli di prevenzione incendi D.P.R. n. 151 del 01.08.2011 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi 25 settembre 2014 Attività n. 85: Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti Attività n. 67 Attività soggetta al controllo VVF Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone presenti; ASILI NIDO con oltre 30 persone presenti. - 67.1.A : fino a 150 persone - 67.2.B : oltre 150 e fino a 300 persone - 67.3.B : asili nido - 67.4.C : oltre 300 persone Ing. Roberto Vancetti 46 23 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Attività n. 67 D.M. 26.08.1992 Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone presenti; ASILI NIDO con oltre 30 persone presenti. Attività NORMATA da specifiche regole tecniche Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica con Circolari Ministeriali successive…..inerenti deroghe sull’affollamento e sul sistema di vie di esodo D.M. 16 luglio 2014 Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli asili nido (GU n.174 del 29-7-2014) 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 47 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche In questa compagine si inserisce il: D.L. 12/09/2013 n. 104, convertito in legge con L. 08/11/2013 n. 128: “Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca” che sancisce due aspetti: 1) rinvio al 31/12/2015 i termini di adeguamento, previsti dalle disposizioni legislative in materia di prevenzione incendi, degli edifici scolastici. 2) un prossimo decreto del Ministro dell'Interno da emanare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto (11/11/2013) definirà e articolerà, con scadenze differenziate, le prescrizioni per tale attuazione. Il riferimento contenuto nel DL Istruzione, si intende alla Nuova regola tecnica per la prevenzione incendi nelle scuole D.M. 16 luglio 2014 Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli asili nido 25 settembre 2014 e …. Ing. Roberto Vancetti 48 24 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Nuova Regola tecnica di prevenzione incendi per gli edifici e/o locali destinati ad attività attività scolastica Caso A già presentata nel 2013 in occasione di seminari da Dirigenti VVF Nuovo Testo Unico Prevenzione Incendi versione DRAFT presentata nell’aprile 2014 alla presenza del Ministro degli Interni, e dei massimi vertici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Caso B le attività scolastiche verranno gestite con il Testo Unico di Prevenzione Incendi che già nella versione draft prevede nelle Regole Tecniche Verticali – l’allegato 18 “Edilizia Scolastica” Non si capisce però perché è stato emanato una regola tecnica verticale sugli asili nido con “vecchi” concetti PRESCRITTIVI e non PRESTAZIONALI e come verrà considerato il “vecchio” D.M. 26.08.1992 ….. verrà Abrogato ????? 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 49 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT Oggetto e campo di applicazione Il decreto ha per oggetto le disposizioni di prevenzione incendi riguardanti la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali adibiti ad attività scolastica, di qualsiasi tipo, ordine e grado, con esclusione degli asili nido. Per università e scuole aziendali le norme costituiscono un orientamento progettuale da verificare sulla base della necessaria valutazione del rischio. Per nuove attività scolastiche da inserie in edifici esistenti è consentito applicare le norme indicate per le attività esistenti, purchè siano ubicate in edifici isolati o siano separati da altre attività e con vie di esodo indipendenti. STRUTTURA DEL DECRETO Titolo 1 - Generalità, termini definizioni Titolo 2 - Attività con oltre 100 persone presenti Titolo 3 - Attività fino a 100 persone presenti Allegato 1 - Reazione al fuoco dei materiali Allegato 2 - A: Requisiti degli impianti elettrici negli edifici scolastici di nuova realizzazione B: Requisiti degli impianti elettrici negli edifici scolastici esistenti 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 50 25 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT CLASSIFICAZIONE D.M. 26 agosto 1992: Gli edifici scolastici sono suddivisi, sulle presenze contemporanee, nelle seguenti categorie indicate nell’allegato 1 al decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n.151: Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica. - categoria A: scuole con numero di presenze da 101 a 150; - tipo 0: scuole con numero di presenze contemporanee fino a 100 persone; - categoria B: scuole con numero di presenze da 151 a 300; - tipo 1: scuole con numero di presenze contemporanee da 101 a 300 persone; - categoria C: scuole con numero di presenze superiore a 300. - tipo 2: scuole con numero di presenze contemporanee da 301 a 500 persone; Le scuole vengono suddivise, in relazione alle presenze effettive contemporaneamente in essere prevedibili di alunni e di personale docente e non docente, nei seguenti tipi: - tipo 3: scuole con numero di presenze contemporanee da 501 a 800 persone; - tipo 4: scuole con numero di presenze contemporanee da 801 a 1.200 persone; - tipo 5: scuole con numero di presenze contemporanee oltre le 1.200 persone. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 51 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT NOVITÀ Si introduce il concetto di : INDICE DI VULNERABILITÀ: parametro di classificazione, ai fini antincendio, basato sulla configurazione morfologica e distributiva dell’edificio. Gli edifici scolastici, ai fini dell’individuazione delle idonee misure di prevenzione e protezione, sono classificati, in relazione all’indice di vulnerabilità 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 52 26 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT Indice - I1 -: Edifici che rispettano contemporaneamente i seguenti requisiti: - numero di piani fuori terra non superiore a 2, senza piani interrati; - presenza di corridoi ciechi di lunghezza inferiore a 30 m misurata dalla soglia delle porte d’ingresso delle aule; - sistema di vie di esodo indipendenti; - carico d’incendio specifico, riferito ai locali pertinenti l’attività scolastica ≤ 200 MJ/ m2, con esclusione dei locali di deposito compartimentati; - accessibilità ai mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco. Indice – I2 -: Edifici che rispettano contemporaneamente i seguenti requisiti: •- numero di piani fuori terra non superiore a 3, e solo un eventuale piano interrato; •- presenza di corridoi ciechi di lunghezza inferiore a 30 m misurata dalla soglia delle porte d’ingresso delle aule; •- carico d’incendio specifico, riferito ai locali pertinenti l’attività scolastica ≤ 450 MJ/ m2, con esclusione dei locali di deposito compartimentati e provvisti di aerazione indipendente; - accessibilità ai mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco e accostamento autoscala VVF. Indice – I3 -: Edifici non ricompresi nei casi precedenti 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 53 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT UBICAZIONE – Accesso ai mezzi VVF: Nel caso non sia garantito l’accostamento delle autoscale, tutte le scale necessarie per l’esodo devono essere previste, in funzione dell’indice di vulnerabilità: - di tipo protetto o esterne, per gli edifici I2; - di tipo a prova fumo o esterne per gli edifici I3 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE: Resistenza al fuoco delle strutture: Le strutture portanti e/o separanti, limitatamente agli ambienti destinati ad attività scolastica, devono avere caratteristiche di resistenza al fuoco congruenti con il calcolo del carico di incendio specifico, da determinarsi ai sensi del decreto del Ministro dell’Interno 9 marzo 2007. Limitatamente agli edifici scolastici di nuova realizzazione la resistenza al fuoco delle strutture di cui al punto 1 non potrà essere, in ogni caso, inferiore a R/REI30. D.M. 26 agosto 1992 Le strutture dovranno comunque essere realizzate in modo da garantire una resistenza al fuoco di: - almeno R 60 (strutture portanti) e REI 60 (strutture separanti) per edifici con altezza antincendi fino a 24 m; - almeno di R 90 (strutture portanti) e REI 90 (strutture separanti) per edifici di altezza superiore 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 54 27 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT COMPARTIMENTAZIONE: Nelle attività scolastiche i piani interrati devono costituire compartimento antincendio rispetto ai piani fuori terra, avente caratteristica di resistenza al fuoco conforme a quanto previsto al punto 3.3 e comunque non inferiore a REI/EI 30 per gli edifici con indice di vulnerabilità I2 e REI/EI 60 per gli edifici con indice di vulnerabilità I3 Gli edifici di nuova realizzazione devono essere suddivisi in compartimenti costituiti al massimo da tre piani. D.M. 26 agosto 1992 Gli edifici devono essere suddivisi in compartimenti anche costituiti da più piani, di superficie non eccedente quella indicata nella tabella Altezza antincendi Massima superficie del compartimento (mq) fino a 12 m. 6000 da 12 m a 24 m 6000 da oltre 24 m a 32 m 4000 da oltre 32 m a 54 m 2000 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 55 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT MISURE PER L'EVACUAZIONE IN EMERGENZA : SISTEMA DI VIE D’USCITA Gli edifici scolastici devono essere provvista di un sistema organizzato di vie d’esodo, dimensionato in base al massimo affollamento ipotizzabile e alla capacità di deflusso, tenendo conto delle seguenti tipologie di collegamento verticale, in funzione dell’indice di vulnerabilità: I1 sono ammesse scale aperte; I2 almeno una scala deve essere di tipo protetto o esterna; I3 almeno una scala deve essere di sicurezza esterna o a prova di fumo. Negli edifici scolastici di nuova realizzazione, ad ogni piano ove hanno accesso persone con ridotte o impedite capacità motorie, ad eccezione del piano di riferimento, deve essere previsto almeno uno spazio calmo. Gli spazi calmi devono essere dimensionati in base al numero di utilizzatori previsto dalle normative vigenti. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 56 28 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT MISURE PER L'EVACUAZIONE IN EMERGENZA : NUMERO DELLE VIE DI USCITA: Il numero delle uscite dai singoli piani dell’edificio non deve essere inferiore a due; esse vanno poste in punti ragionevolmente contrapposti. Per gli edifici scolastici esistenti con indice di vulnerabilità I1 è ammessa una sola uscita. LUNGHEZZA DELLE VIE DI USCITA La lunghezza delle vie di uscita non deve essere superiore a 60 metri per raggiungere un luogo sicuro, un’uscita di piano; tale lunghezza deve essere misurata dalla porta dell’aula o locale più lontano. NOVITÀ Nelle attività scolastiche esistenti il percorso di esodo nel compartimento, è incrementabile fino a 90 m a condizione che non siano presenti materiali combustibili lungo il percorso e che siano installate a soffitto barriere al fumo di tipo incombustibile, di altezza non inferiore a 0,50 m, e tali da garantire un’altezza libera da fumo non inferiore a 2,50 m …in funzione dell’indice di vulnerabilità di cui alla tabella… 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 57 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT Altezza della barriera al fumo (m) Indice di vulnerabilità I1 I2 I3 0 0,50 1,00 1,50 60 60 60 70 70 (1) 70 (1) 80 80 (1) 80 (2) 90 (1) 90 (2) 90 (2) (1) Per ogni uscita di piano necessaria per l’esodo deve essere presente almeno un addetto alla lotta antincendio e gestione dell’emergenza, (2) L’incremento della lunghezza del percorso di esodo è consentito solo se è presente la condizione di cui alla nota 1 ed è contemporaneamente adottato un Sistema di gestione della Sicurezza Antincendio (SGSA), al fine di garantire un tempo massimo di evacuazione dalla segnalazione di allarme, non superiore a 15 min. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 58 29 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT BARRIERE AL FUMO di tipo incombustibile, Le barriere mobili garantiscono la migliore compartimentazione dei fumi in caso di incendio per agevolare l'evacuazione delle persone e l'intervento dei soccorritori oltre a proteggere strutture e materiali senza dover rinunciare al più corretto flusso di merci e persone. Le barriere al fumo producono i seguenti effetti: - si evita che fumi e gas caldi si raffreddino mescolandosi con maggiori volumi d’aria interna: Questo provocherebbe una discesa dei fumi verso il basso mettendo a rischio persone e cose; si diminuiscono i danni da (intere zone restano pulite e fredde); incendio - si previene il formarsi di incendi secondari guidando i gas caldi non combusti verso gli efc. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 59 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT MEZZI E IMPIANTI FISSI DI PROTEZIONE ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI 1. Gli edifici scolastici di categoria C e quelle in edifici con indice di vulnerabilità pari a I3 devono essere dotati di un impianto idrico antincendio ad idranti o naspi realizzato in conformità al DM 20 dicembre 2012 DM 20 dicembre 2012 – Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi D.M. 26 agosto 1992 9.1. Rete idranti Le scuole di tipo 1-2-3-4-5, devono essere dotate di una rete di idranti costituita da una rete di tubazioni realizzata preferibilmente ad anello ed almeno una colonna montante in ciascun vano scala dell'edificio; da essa deve essere derivato ad ogni piano, sia fuori terra che interrato, al-meno un idrante con attacco UNI 45 a disposizione per eventuale collegamento di tubazione flessibile o attacco per naspo. Per “impianti esistenti”: Possono essere installati naspi DN 25; l'alimentazione, in tale caso, deve garan-tire ai tre naspi idraulicamente più sfavoriti una pressione al bocchello di almeno 1,5 bar. Negli edifici di tipo 4 e 5 devono essere installati in ogni caso idranti DN 45 (lettera circolare 30 ottobre 1996, n. 2244/4122). 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 60 30 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Nuovo Testo Unico Prevenzione Incendi - versione DRAFT aprile 2014 Il documento si compone di quattro sezioni che disciplinano, nel loro complesso, l'intera materia antincendio: sezione 1 - GENERALITÀ contiene i principi fondamentali per la progettazione della sicurezza antincendio applicabili indistintamente a tutte le attività soggette; sezione 2 - STRATEGIA ANTINCENDIO fornisce misure antincendio di prevenzione, protezione e gestionali applicabili a tutte le attività, per comporre la strategia antincendio al fine di ridurre il rischio di incendio; Regola Tecnica Orizzontale (RTO) in ambito di Prevenzione Incendi sezione 3 - REGOLE TECNICHE VERTICALI fornisce indicazioni ad hoc per alcune tipologie d'attività, in aggiunta, ad integrazione o in sostituzione di quelle riportate della sezione Strategia antincendio. sezione 4 - METODI riporta metodologie di progettazione antincendio innovative ed alternative a quelle riportate nelle prime tre sezioni, volte alla risoluzione di specifiche problematiche tecniche della progettazione antincendio. 25 settembre 2014 L’abbinamento della RTO a ciascuna RTV consente di progettare la sicurezza antincendio di ciascuna attività Ing. Roberto Vancetti 61 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Nuovo Testo Unico Prevenzione Incendi D.M. 26 agosto 1992 versione DRAFT aprile 2014 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica. RTV - Allegato 18 - Edilizia scolastica 1.2. Classificazione 18.2 Classificazioni: 1- Ai fini antincendio, le attività scolastiche sono classificate come segue: a. in relazione al numero degli occupanti n: OA: 100 < n ≤ 150 occupanti; OB: 150 < n ≤ 300 occupanti; OC: 300 < n ≤ 1000 occupanti; OD: n > 1000. 25 settembre 2014 - tipo 0: scuole con numero di presenze contemporanee fino a 100 persone; - tipo 1: scuole con numero di presenze contemporanee da 101 a 300 persone; - tipo 2: scuole con numero di presenze contemporanee da 301 a 500 persone; b. in relazione alla massima quota dei piani h: HA: h ≤ 12 m; HB: 12 m < h ≤ 24 m; HC: 24 m < h ≤ 32 m; HD: 32 m < h ≤ 54 m; HE: h > 54 m. Le scuole vengono suddivise, in relazione alle presenze effettive contemporaneamente in essere prevedibili di alunni e di personale docente e non docente, nei seguenti tipi: - tipo 3: scuole con numero di presenze contemporanee da 501 a 800 persone; - tipo 4: scuole con numero di presenze contemporanee da 801 a 1.200 persone; - tipo 5: scuole con numero di presenze contemporanee oltre le 1.200 persone. Ing. Roberto Vancetti 62 31 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Nuovo Testo Unico Prevenzione Incendi versione DRAFT aprile 2014 RTV - Allegato 18 - Edilizia scolastica 2. Le aree dell'attività sono classificate come segue: TA: locali destinati ad attività didattica e spazi comuni; TM: depositi di materiali combustibili con carico di incendio specifico qf > 1200 MJ/m2 (es. archivio, biblioteca scolastica, deposito attrezzature, ...); TO: locali con affollamento > 150 persone (es. aula magna, mensa, ...); TT: locali in cui siano presenti quantità significative di apparecchiature elettroniche (es. aula informatica, stamperie, ...), locali tecnici rilevanti ai fini della sicurezza antincendio; TZ: altre aree. Sono considerate aree a rischio specifico almeno le seguenti aree dell'attività: spazi per esercitazioni ove si detengano o trattino sostanze o miscele pericolose o si effettuino lavorazioni pericolose ai fini dell'incendio o dell'esplosione (es. laboratori chimici, officine, sale prove, cucine, ...) 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 63 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Nuovo Testo Unico Prevenzione Incendi versione DRAFT aprile 2014 RTV - Allegato 18 - Edilizia scolastica Profili di rischio: I profili di rischio sono determinati secondo la metodologia di cui all'allegato 3. Allegato 3 - Determinazione dei profili di rischio delle attività Definizione dei profili di rischio: al fine di valutare il rischio di incendio dell'attività, si definiscono le seguenti tipologie di profilo di rischio: • Rvita: profilo di rischio relativo alla salvaguardia della vita umana; • Rbeni: profilo di rischio relativo alla salvaguardia dei beni economici; • Rambiente: profilo di rischio relativo alla tutela dell'ambiente. Il profilo di rischio Rvita è determinato per ciascun compartimento dell'attività, I profili di rischio Rbeni e Rambiente sono determinati per l'intera attività Definizione Profili di rischio 25 settembre 2014 Definizione LIVELLI di PRESTAZIONE e quindi si delinea la STRATEGIA ANTINCENDIO Ing. Roberto Vancetti 64 32 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Nuovo Testo Unico Prevenzione Incendi versione DRAFT aprile 2014 RTV - Allegato 18 - Edilizia scolastica Strategia antincendio 1. Devono essere applicate tutte le misure antincendio della RTO attribuendo i livelli di prestazione secondo i criteri in esse definiti. 2. Devono essere altresì applicate le prescrizioni dell'allegato 15 in merito alle aree a rischio specifico. 3. Nei seguenti paragrafi sono riportate indicazioni aggiuntive, complementari o sostitutive a quanto previsto nella RTO. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 65 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Nuovo Testo Unico Prevenzione Incendi versione DRAFT aprile 2014 RTV - Allegato 18 - Edilizia scolastica 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 66 33 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Nuovo Testo Unico Prevenzione Incendi versione DRAFT aprile 2014 RTV - Allegato 18 - Edilizia scolastica 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 67 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Nuovo Testo Unico Prevenzione Incendi versione DRAFT aprile 2014 RTV - Allegato 18 - Edilizia scolastica 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 68 34 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Nuovo Testo Unico Prevenzione Incendi versione DRAFT aprile 2014 RTV - Allegato 18 - Edilizia scolastica 10.6.2 Soluzioni conformi per il livello di prestazione III 1. Devono essere rispettate le prescrizioni del livello di prestazione II. 2. La protezione manuale si attua mediante l'installazione di una rete idranti. 10.6.3 Soluzioni conformi per il livello di prestazione IV 1. Devono essere rispettate le prescrizioni del livello di prestazione III. 2. Deve essere previsto un sistema automatico di spegnimento esteso a porzioni di attività, secondo le risultanze della valutazione del rischio. 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 69 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche Nuovo Testo Unico Prevenzione Incendi versione DRAFT aprile 2014 RTV - Allegato 18 - Edilizia scolastica 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 70 35 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche La SICUREZZA nella scuola….. …… è un problema di emergenza nazionale ……da affrontare non solo e non tanto sul piano giudiziario, ma deve essere affrontato come problema sociale che le forze politiche e il Governo devono affrontare e risolvere … è un fatto anche di cultura…deve partire anche dall’insegnamento della sicurezza nelle scuole stesse GRAZIE PER L’ATTENZIONE 25 settembre 2014 Ing. Roberto Vancetti 71 36