Sicurezza e scuola - Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vercelli

SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
La sicurezza e la gestione
dell’emergenza nelle attività
scolastiche
Sommario:
Parte PRIMA: Scuola e Sicurezza
Parte SECONDA: Progettare e gestire l’emergenza
Parte TERZA: Rischio incendio e normativa tecnica antincendio
25 settembre 2014
Ing. Roberto Vancetti
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
S. Giuliano di Puglia (Campobasso) – 31/10/2002
Scuola Primaria Francesco Jovine
Parte PRIMA: SCUOLA
Rivoli (TO) 22/11/2008
Liceo Scientifico Darwin
E SICUREZZA
“Chiedo una sola cosa, che le nostre scuole siano più sicure” affinché nessuna mamma
e nessun papà pianga più i suoi figli”
(mamma di Luigi, uno dei 27 bambini morti nel crollo della Scuola “Jovine” di S. Giuliano di Puglia il 31 ottobre 2002)
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
La SCUOLA o meglio l’edificio che ospita le attività scolastiche
deve essere definibile SICURO !
……quando un edificio può definirsi SICURO ?
Risposta: NON SEMPLICE SENZA CADERE NEL BANALE
1) dal punto di vista formale:
-
L’edificio è in possesso del certificato di agibilità statica o di certificazione
equivalente (certificato di idoneità statica, verifica di sicurezza (valutazione della
vulnerabilità sismica);
-
L’edificio è in possesso del certificato di agibilità igienico-sanitaria
-
L’edificio è in possesso del certificato di prevenzioni incendi
-
Tutti i fattori di rischio sono stati analizzati, valutati e si sono poste in atto eventuali
misure operative per la compensazione del rischio residuo (DVR);
-
È istallato un piano di emergenza e tutte le persone coinvolte ai sensi del 81/2008
sono adeguatamente state nominate, informate e formate
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
La SCUOLA o meglio l’edificio che ospita le attività scolastiche
deve essere definibile SICURO !
2) DAL PUNTO DI VISTA PRATICO:
Quando tutti i contenuti, le procedure e le situazioni previste dalle certificazioni e
documentazioni di cui sopra SONO RISPETTATE nella sostanza e
soprattutto nella realtà operativa quotidiana di ogni istituto
GRANDE
OTTIMISMO
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
L’articolo 3 della Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989, e
sottoscritta da 90 Stati, tra cui l’Italia (1991), al terzo comma recita:
“Gli Stati vigilano affinché il funzionamento di istituzioni, servizi, istituti che hanno la
responsabilità dei fanciulli e che provvedono alla loro protezione sia conforme alle
norme stabilite dalle autorità competenti in particolare nell’ambito della sicurezza e
della salute e per quanto riguarda il numero e la competenza del loro personale
nonché l’esistenza di un adeguato controllo”.
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Sicurezza in caso di INCENDIO
La PREVENZIONE INCENDI è da sempre l’ambito di intervento su cui si è più puntato
negli interventi sull’edilizia scolastica, sia perchè contempla a corredo una serie di
tematiche molto variegate che vanno dall’impiantistica alla componenti strutturali, ed ha
inserito nella cultura collettiva alcuni concetti…o meglio PAROLE…..
PERICOLO
….FUGA
Uscita di
sicurezza …
Maniglione
antipanico
La Normativa di PREVENZIONE INCENDI ha contribuito a innescare la cultura della
sicurezza …. e dal D.lgs 626 in poi fino all’81/2008 e oltre ….. Complici anche alcuni
eventi disastrosi avvenuti ….. negli ultimi anni vi è un pò più di attenzione alle
tematiche della sicurezza
QUINDI …… ATTENZIONE AGLI ALTRI PERICOLI/RISCHI PRESENTI ….
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Situazioni di PERICOLO da COMPONENTI STRUTTURALI: Sicurezza STATICA
Idoneità statica degli edifici:
-
A) controllo e monitoraggio dei dissesti e delle lesioni presenti
-
B) verifica delle destinazioni d’uso degli ambienti (destinazioni d’uso compatibili con la statica
dell’immobile …attenzione ad esempio ad archivi e depositi al posto di aule,…..)
Un fenomeno in preoccupante diffusione è quello dello
sfondellamento dei solai cioè il distacco e la successiva
caduta delle cartelle inferiori dei blocchi di alleggerimento
inseriti nei solai composti in c.c.a. e laterizio. Questo
fenomeno può essere dovuto a varie cause tra cui
assestamenti degli edifici, cedimenti fondali, qualità scadente
dei materiali, ossidazione dei ferri dei travetti, eccessivo carico
delle solette, trascurata manutenzione e infiltrazioni di acqua,
modifiche alle strutture dell’edificio.
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Situazioni di PERICOLO da COMPONENTI STRUTTURALI: Sicurezza STATICA
-
C) verifica del grado di vulnerabilità sismico dell’edificio
OPCM 3274/2003 obbliga tutti i proprietari
(pubblici e privati) di edifici strategici ai fini della
protezione civile o RILEVANTI in relazione alle
conseguenze di un eventuale collasso, ad
eseguire la valutazione di vulnerabilità sismica su
tali edifici
La verifica è obbligatoria, mentre non lo
è l’intervento, salvo nel caso in cui il
proprietario o il gestore disponga di
risorse ordinarie sufficienti per la sua
esecuzione, così come esplicitato al
comma 6 del medesimo art. 2
dell’O.P.C.M. 3274/03 (si veda a tal
proposito quanto meglio illustrato al
richiamo relativo alla Circolare sullo
stato
delle
verifiche
sismiche
DPC/SISM/0031471 del 21/04/2010
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Situazioni di PERICOLO da COMPONENTI NON STRUTTURALI:
a) cadute di intonaci/calcinacci, controsoffitti,…..mancanza di manutenzione ordinaria…..
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Situazioni di PERICOLO da COMPONENTI NON STRUTTURALI:
b) Presenza di amianto (coperture, controsoffitti, isolamenti, pavimenti in pva,…..)
Negli anni 60/70 spesso nelle scuole (ma anche in ospedali, case di cura, palestre) si
utilizzavano pavimenti resilienti in VINIL AMIANTO ( per costo contenuto e per
facilità messa in opera) che venivano realizzati tramite una mescola di amianto,
resine di pvc, pigmenti, copolimeri e leganti inorganici.
Si presentano in piastrelle di misura 30x30 o 40x40 cm…. difficilmente erano a rotoli
……. ATTENZIONE anche alle colle ….
In condizioni normali, l’entità del rilascio di fibre libere da parte di un pavimento in VA
è molto contenuta se non assente…..attenzione però alle pulizie (evitare spazzole
dure, …), agli interventi di manutenzione (tagli, fori,….)……
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Situazioni di PERICOLO da COMPONENTI NON STRUTTURALI:
c) Situazioni di non rispondenza a normative che causano situazioni di pericolo
Assenza vetri
antisfondamento
certificati o con pellicola
Altezza e tipologia
parapetti non a norma
Presenza spigoli vivi negli arredi /
strutture / serramenti
Palestre che presentano
pericoli: pali/porte da
calcetto non vincolate……
Infrastrutture di accesso
alla scuola (marciapiedi,..)
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Situazioni di PERICOLO da COMPONENTI NON STRUTTURALI:
c) Situazioni di non rispondenza a normative che causano situazioni di pericolo
Problematiche IGIENICO-SANITARIE:
- CUCINE o Luoghi DEDICATI a RISCALDO/SPIATTAMENTO non a
norma rispetto alle normative igienico sanitarie, senza controllo su
alimenti .. …..
- MENSE e REFETTORI… spesso collocati in ambienti seminterrati non
aerati nè naturalmente nè artificialmente
- AULE SOVRAFFOLLATE …. Standard igienico sanitari previsti da
normative per rapporti aeroilluminanti, ricambi d’aria….
- SPOGLIATOI ATTIVITÀ SPORTIVE: spesso ricavati in luoghi
insalubri, senza ricambi d’aria……..
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Situazioni di PERICOLO da COMPONENTI NON STRUTTURALI:
c) Situazioni di non rispondenza a normative che causano situazioni di pericolo
Problematiche IMPIANTISTICHE :
- Impianti elettrici e elettrici speciali non a norma …..
- Impianti antincendio non a norma ……
- Impianti mancanti di Dichiarazioni di Conformità
- Impianti con Di.Co. ma ….. senza progetto…….. e quindi le
Di.Co ?????? …..
- Impianti senza manutenzioni periodiche……
REGISTRO CONTROLLI
PERIODICI
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
La SCUOLA è UN AMBIENTE DI LAVORO !!!
Le scuole sono considerate a tutti gli effetti luoghi di lavoro
la natura di chi usufruisce di tali ambienti risulta essere abbastanza variegata:
Lavoratori: quali insegnanti, personale ATA (personale tecnico, amministrativo,
collaboratori scolastici)
Studenti: bambini e giovani (minorenni e maggiorenni)
Con spesso la presenza in certi orari anche di persone esterne… quali genitori,…
Il personale insegnante e amministrativo tecnico ausiliario (A.T.A.) rientra a pieno
titolo nella definizione di lavoratore, indipendentemente dalla tipologia
contrattuale.
La posizione degli alunni è tuttavia più complessa.
L’art. 2 del T.U. 81/2008 prevede che l’allievo degli istituti di istruzione ed
universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia
uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici,
ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi
in cui l’allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in
questione sia equiparato al lavoratore
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
VISTA LA PECULIARITÀ DELL’AMBIENTE DI LAVORO “SCUOLA”
LA NORMATIVA È PIÙ AMPIA E STRUTTURATA
Esistono infatti oltre che il D.Lgs
D.Lgs.. n. 81/2008 anche leggi apposite che
descrivono e regolano l’edilizia scolastica e la sicurezza, ad esempio:
D.M. 18/12/1975 – Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli
indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica
D.M. 26 agosto 1992 – Norme di prevenzione Incendi per l’edilizia scolastica
Legge n.23 del 11/01/1996 – Norme per l’edilizia scolastica
Legge n.340 del 02/10/1997 – Norme in materia di organizzazione scolastica e di edilizia
scolastica
D.P.R. n.81 del 20/03/2009 – Norme per la riorganizzazione della rete scolastica
….. Leggi dal 2012 in poi inerenti la semplificazione, sviluppo e sulla crescita del paese
LA NORMATIVA TECNICA IN AMBITO DI PREVENZIONE INCENDI NELL’EDILIZIA SCOLASTICA È IN
AGGIORNAMENTO PROPRIO IN QUESTI MESI….
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Ovviamente esistono anche precise prescrizioni sulla suddivisione dei ruoli, infatti
anche nell’ambiente scolastico sono previste tutte le figure, descritte dal D.Lgs.
81/08, per la sicurezza sul lavoro: datore di lavoro, preposti, RLS, RSPP, lavoratori,
addetti alle emergenze.
Tutte queste figure, come previsto dal D.Lgs. 81/08 devono ricevere una
formazione sufficiente e adeguata al ruolo che ricoprono, a spese del datore di
lavoro e in orario lavorativo.
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Chi è il datore di lavoro nella scuola ?
È il DIRIGENTE SCOLASTICO per le istituzioni scolastiche ed educative ed è il
presidente del consiglio di amministrazione per i conservatori e le accademie.
….. NELLE SCUOLE PRIVATE è IL Legale Rappresentante
Il dirigente scolastico ha tutti gli obblighi di un datore di lavoro, ovvero quello
previsto dagli art. 15-16-17-18-… del D.Lgs. n. 81/2008…..
….. In particolare deve:
- designare l’RSPP, anche il dirigente scolastico può assumere tale incarico se il
personale è inferiore alle 200 unità e dopo aver seguito un apposito corso RSPP
per datore di lavoro;
- valutare i rischi e redigere in collaborazione con l’RSPP ed il medico
competente il DVR (documento di valutazione rischi) ….
….. Tra le misure generali di tutela previste dall’art. 15 del D.Lgs 81/2008 deve:
adottare adeguate misure per la programmazione della prevenzione e per
l’eliminazione e/o riduzione dei rischi
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Chi è il PREPOSTO nella scuola ?
DEFINIZIONE DI “PREPOSTO”
PREPOSTO” (art. 2, comma 1, lett. e, D.Lgs
D.Lgs.. N. 81/2008):
persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti
limiti dei poteri
gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’
dell’incarico conferitogli, SOVRINTENDE
alla attività
attività lavorativa e garantisce l’
l’attuazione delle direttive ricevute
controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori esercitando un
funzionale potere di iniziativa
I DOCENTI svolgono le funzioni dei preposti, devono perciò vigilare sulla
corretta osservanza delle norme sulla sicurezza, informare e formare su tali
norme e segnalare eventuali anomalie.
IL DIRETTORE SGA svolge le funzioni di preposto nei confronti del personale ATA
posto alle sue dirette dipendenze
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chi è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione (RSPP) nella scuola ?
L’incarico di RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) può
essere svolto dal datore di lavoro o da un elemento del personale che ne abbia
le caratteristiche e che sia disponibile, dietro designazione del dirigente, oppure
da un elemento esterno, (chi viene nominato RSPP nella scuola deve
frequentare un corso RSPP di 76 ore, regola che vale anche per la PA).
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
chi è il Responsabile Lavoratori per la Sicurezza (RLS) nella
scuola ?
L’RLS deve essere presente nelle scuole, come intermediario tra datore di lavoro
e lavoratori. La nomina dell’RLS è un diritto dei lavoratori per autotutelarsi.
Convenzionalmente viene eletto dai lavoratori, ma nella scuola la situazione è
diversa, in quanto anche gli alunni sono i lavoratori, ma non possono scegliere
l’RLS. Quest’ultimo può essere designato all’interno dell’RSU (Rappresentanza
Sindacale Unitaria) o dell’RSA(Rappresentanza Sindacale Aziendale). Il Dirigente
Scolastico dovrà poi comunicare il nominativo all’INAIL. Il DM 382/98 individua 1
RLS nelle istituzioni scolastiche fino a 200 dipendenti (esclusi i lavoratori/studenti)
e 3 nelle unità scolastiche da 201 a 1000 dipendenti (esclusi i lavoratori/studenti).
Nella scuola l’RLS ha due obblighi fondamentali: avvertire il Dirigente scolastico
sui rischi individuati nella scuola e mantenere il segreto d’ufficio (D.Lgs. 196/03).
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chi sono gli Addetti alle Emergenze nella scuola ?
Gli addetti alle emergenze sono le persone che sono state nominate dal dirigente
scolastico (datore di lavoro) per occuparsi del primo soccorso e della lotta
antincendio.
Chi riceve una di queste nomine, secondo quanto stabilito dalla legge, non può
rifiutare, se non per motivi gravi e provati.
Per ciò che riguarda la formazione:
- il corso di primo soccorso, le scuole sono equiparate alle attività di gruppo B,
perciò il corso dura 12 ore, di cui 8 pratiche e 4 teoriche (aggiornamento
triennale)
- il corso antincendio invece la durata dipende dal numero di persone presenti
nel plesso, se sono più di 1000 dura 16 ore, altrimenti 8. Se ci sono più di 300 si
deve anche conseguire l’”Attestato di Idoneità Tecnica” (rilasciato dai Comandi
Provinciali Vigili del Fuoco previo accertamento teorico e pratico)
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Di chi è la competenza in materia di manutenzione e messa in
sicurezza delle scuole?
La competenza degli interventi di manutenzione straordinaria ed ordinaria in
materia di edilizia scolastica è dell'ente locale, proprietario degli immobili.
Costituiscono precisi obblighi di legge per i Comuni e per le Province non solo i
lavori edilizi di una certa importanza, gli interventi strutturali e gli adeguamenti
degli impianti elettrici, termici, ecc. ma anche la manutenzione ordinaria, nonché
la fornitura delle varie certificazioni di idoneità, agibilità e conformità (art. 3 delle
Legge 11 gennaio 1996 n. 23).
Se vi sono ritardi, carenze, inadempienze nello stato degli edifici scolastici e delle
strutture la responsabilità primaria è dell'ente locale, così come spetta
all'amministrazione locale mettere a norma di sicurezza gli edifici.
L'ente locale competente è il Comune, per le scuole d'Infanzia, Primarie e
Secondarie di Primo grado mentre è la Provincia per le Scuole Secondarie di
Secondo grado ed Artistici.
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Spesso per quanto attiene la competenza specifica inerente un obbligo
normativo in materia di sicurezza si crea un contrasto tra Ente Locale e
Istituto Scolastico
Come si concilia il rigore
della normativa in
riferimento alla sicurezza
con lo stato delle nostre
scuole?
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Raffaele Guariniello, sostituto procuratore di Torino, che si occupa da
quarant'anni di sicurezza scolastica, nel gennaio 2014 ha riferito così alla
commissione Cultura della Camera: « Disastrose e disastrate: I problemi che
ci stanno dando le scuole negli ultimi anni non li avevo mai visti. Per primo
la vetustà ma anche l'insicurezza degli edifici, molto spesso mal costruiti,
anche in questi ultimissimi anni ».
Il rapporto di Legambiente ("Ecosistema scuola 2013") ha preso in esame 5.301
edifici scolastici di competenza dei comuni capoluoghi di provincia:
- Il 62% ha almeno quarant'anni.
- Nelle zone ad elevato rischio sismico le verifiche di vulnerabilità sono state
effettuate su appena una scuola su cinque (il 21,1%).
- Più di una scuola su 3 ha necessità di interventi urgenti;
- il 40% degli istituti sono privi del certificato di agibilità;
- il 60% è privo di Certificato di Prevenzione Incendi.
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
E’
bene
ricordare
che
le
responsabilità per non aver evitato il
danno sono sempre a carico del
datore di lavoro (il Dirigente
Scolastico)
In merito ai predetti interventi gli
obblighi (D.lgs. 81/2008) da parte dei
Dirigenti scolastici NON si intendono
assolti con la richiesta del loro
adempimento
all'Ente
locale
competente. Il DS deve comunque
intervenire per sottrarre la comunità
scolastica al rischio. Al limite dovrà
interrompere il servizio e/o interdire
l’uso di certi ambienti.
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
E per le scuole private?
…da un intervista a Raffaele Guariniello:
“…..Anche nel settore della scuola privata si hanno carenze gravissime. Il problema
però da un punto di vista giuridico è più semplice. Perché in questo caso c’è un
imprenditore che guadagna dalla scuola, la scuola è un attività economica privata,
un datore di lavoro privato che quindi deve adeguarsi”
“ …… Il problema più denso di difficoltà è nella scuola pubblica, dove vi è un datore di lavoro
che svolge un servizio pubblico che non si può far cessare. In questo caso vengono fuori un
insieme di problemi. La sicurezza della scuole è la risultante di una duplice posizione di
garanzia che è quella della scuola, da una parte, ma dall’altra dell’ente proprietario della
scuola.
Ora l’indicazione che ci dà la legge è molto netta: sia tu Provincia, sia tu scuola dovete valutare
tutti i rischi per vedere quali sono gli interventi strutturali di manutenzione che devono essere
eseguiti. Questo ognuno di propria iniziativa. Poi tu scuola, una volta che fai questa valutazione, ti
liberi dagli obblighi degli interventi strutturali di manutenzione facendo una segnalazione di
questa necessità all’ente proprietario. Dall’altra poi l’ente proprietario che già per conto suo
deve valutare i rischi, poi deve far conto anche di questa segnalazione”
Dall’altra abbiamo una scuola e un dirigente scolastico che a sua volta è un datore di lavoro che
se non ha questi poteri di spesa ha dei poteri che possono arrivare ad esempio all’’interdizione
dall’uso di determinati locali nella stessa scuola, in accordo naturalmente con le istituzioni
scolastiche e le altre istituzioni pubbliche.
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Parte seconda:
PROGETTARE LA GESTIONE dell’EMERGENZA
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Per favorire la PREVENZIONE è indispensabile:
progettare ed assicurare una efficiente ed
efficace GESTIONE DELLE EMERGENZE
Nella Gestione dell’Emergenza sono coinvolti TUTTI gli
Operatori scolastici e gli studenti.
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
CHE COSA SI INTENDE PER EMERGENZA?
EMERGENZA?
Per EMERGENZA s’intende tutto ciò che appare
condizione insolita e pericolosa che può presentarsi in
modi e tempi non completamente prevedibili
Pertanto si può affermare che l’EMERGENZA
l’EMERGENZA è un
fenomeno non interamente codificabile, che può
evolvere con rischi a persone o cose e richiede quindi
un intervento immediato
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
CHE COSA SIGNIFICA
PROGETTARE LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ?
Significa PREDISPORRE IL PROGETTO DELLE misure
organizzative e procedurali allo scopo di attivare
tempestivamente le Squadre di Emergenza
Il progetto si concretizza nella redazione del
PIANO DI EMERGENZA
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Quindi, che cosa si intende per PIANO DI EMERGENZA?
EMERGENZA?
Il Piano di EMERGENZA è l’insieme delle misure da attuare per:
- affrontare la situazione in modo da prevenire ulteriori incidenti,
incidenti,
- evitare o limitare i danni per l’integrità e la salute dei lavoratori o
delle persone eventualmente coinvolte nell’ambiente di lavoro,
- arrivando ad attuare, se necessario, il relativo PIANO di
EVACUAZIONE.
EVACUAZIONE.
EMERGENZA
EVACUAZIONE
Il Piano di Emergenza non consiste
nell’appendere i quadretti di piano
con l’indicazione di dove ti trovi
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
OBIETTIVI del PIANO DI EMERGENZA
1.. AFFRONTARE l’emergenza fin dal primo insorgere per contenerne gli effetti
sulla popolazione scolastica;
2. PIANIFICARE le azioni necessarie per proteggere le persone sia da eventi
interni che esterni;
3. COORDINARE i servizi di emergenza;
4. FORNIRE una base INFORMATIVA al Personale ATA,
ATA, ai Docenti e agli
studenti.
studenti.
5. DEFINIRE LE PROCEDURE da attuare in caso di emergenza da parte dei
docenti, del personale di servizio e degli alunni per la messa al
al sicuro
delle persone e la salvaguardia dei beni;
6. INDIVIDUARE LE FIGURE che si occupano della gestione delle emergenze;
7. PREDISPORRE “PIANI DI EVACUAZIONE”
EVACUAZIONE” con l’indicazione dei percorsi
d’esodo,
d’esodo, dei presidi antincendio, dei dispositivi di arresto degli impianti
impianti di
distribuzione dell’energia elettrica, del gas e degli impianti di
di
riscaldamento/condizionamento;
8. DEFINIRE le ISTRUZIONI per l’attivazione dei SOCCORSI ESTERNI.
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Quali sono le Emergenze che il PIANO DI EMERGENZA
deve contemplare ?
EMERGENZE INTERNE
- Infortunio/malore
- Incendio
- Ordigno esplosivo
- Allagamento
- Emergenza elettrica
- Fuga di gas
- Sversamento
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Una puntuale
organizzazione per far
fronte alle situazioni
imprevedibili riduce,
inoltre, il rischio di
reazioni non
controllate (PANICO)
che, specialmente in
ambito collettivo,
possono essere
pericolose.
EMERGENZE ESTERNE
-
Alluvione
Evento sismico
Emergenza tossicotossico-nociva
Attacco terroristico
Incendio
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
COME ORGANIZZARSI OPERATIVAMENTE PER
AFFRONTARE L’EMERGENZA?
Per intervenire utilmente, occorrerà essere in grado di:
- CONOSCERE L’EVENTO: Venire a conoscenza dell’evento in maniera dettagliata ed in tempi
rapidi (tramite un sistema di allarme e reporting interno, da
predisporre e provare periodicamente)
- CONOSCERE COSA IMPLICA: Conoscere i pericoli ed i rischi tipici dei possibili eventi e le
modalità di approccio all’intervento (tramite precedenti esperienze,
letteratura specifica, ecc.= FORMAZIONE)
- DECIDERE COSA FARE: Saper decidere se attivare subito il sistema di evacuazione e
salvataggio delle persone presenti (stimando la possibile
evoluzione negativa dell’emergenza)
- ATTUARE L’INTERVENTO: Attivare le modalità operative di intervento (interne e esterne)
secondo i modelli predefiniti.
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
RESPONSABILE E COORDINATORE DELLE EMERGENZE
La mansione del Coordinatore delle Emergenze normalmente viene svolta dal Dirigente
scolastico, dal vicario, collaboratore del Dirigente scolastico o da altri sostituti
La presenza del Coordinatore dell’Emergenza dovrà essere garantita costantemente
durante l’attività scolastica
COMPITI:
1. Alla segnalazione di un’Emergenza, attivare gli Addetti del caso e recarsi sul posto
dell’evento
2. Valutare la situazione di Emergenza e la necessità di Evacuare l’edificio
3. Se necessario dare il segnale di Evacuazione generale ed ordinare all’Addetto alle
comunicazioni di Emergenza di agire secondo le procedure codificate
4. Controllare che tutte le persone abbiano evacuato l’edificio, quindi attendere i
soccorsi esterni
5. Sovraintendere a tutte le operazioni della Squadra di Emergenza
6. In caso di feriti o mancanti all’appello, raccogliere tutte le informazioni necessarie e
comunicarle alle Squadre di Soccorso esterne
7. All’arrivo dei Soccorsi esterni, cedere il coordinamento e restare a disposizione
8. Al termine della situazione di pericolo, segnalare la fine dell’Emergenza
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
SQUADRA DI EMERGENZA
1. SQUADRA DI PREVENZIONE INCENDI (o Squadra Antincendio):
Personale Abilitato dopo il Corso di Formazione allo spegnimento e all’uso dei mezzi di
estinzione Possesso dell’Attestato rilasciato dai VVF (se la scuola ha l’obbligo di avere
il Certificato di Prevenzione Incendi: per gli edifici con più di 100 persone presenti)
2. SQUADRA DI PRIMO SOCCORSO
Personale Abilitato, dopo la frequenza ad apposito Corso di Formazione di 12 ore
(formato quindi nell’attuazione delle misure di Primo Soccorso);
3. SQUADRA DI EVACUAZIONE: composta dalle seguenti figure:
-Incaricato della diffusione dell’ordine di evacuazione
-Incaricato della chiamata di soccorso e incaricato attesa dei soccorsi
-Responsabile dell’Evacuazione della classe
-Studenti Apri e Chiudi fila
-Responsabile Centro raccolta esterno
-Incaricato interruzione energia elettrica/gas
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
SQUADRA DI ANTINCENDIO
COMPITI: Circoscrivere l’incendio e ritardarne la propagazione
a) INCENDIO DI RIDOTTE PROPORZIONI (uso dell’ESTINTORE):
Gli Addetti alla Squadra Antincendio, su richiesta del Coordinatore dell’Emergenza, e
comunque in caso di necessità, si recano sul posto dell’evento.
b) INCENDIO DI VASTE PROPORZIONI (DIFFUSO):
Informare il Coordinatore dell’Emergenza sullo stato dell’evento … che provvederà a far
avvisare I Vigili del Fuoco
1. Attendere la conferma del disinserimento della corrente elettrica (sezionamento) per
l’utilizzo degli IDRANTI
2. Attaccare l’incendio senza compromettere la propria incolumità
3. Seguire le istruzioni del Coordinatore dell’Emergenza e dei Soccorsi esterni
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
SQUADRA DI PRIMO SOCCORSO
Una volta effettuata una prima valutazione della situazione sanitaria i componenti della
sqaudra devono prestare i primi soccorsi e, se del caso, attivare i soccorsi esterni.
Al fine di consentire alle SQUADRE DI PRIMO SOCCORSO di agire in maniera efficace
ed efficiente è necessario aver redatto preventivamente un idoneo
idoneo PIANO DI PRIMO
SOCCORSO dovrà essere, in ogni caso, realistico, flessibile, semplice e chiaro
chiaro
Il PIANO DI PRIMO SOCCORSO dovrà poter rispondere alle seguenti
domande:
Che cosa bisogna FARE? In caso Emergenza Sanitaria (per es. in caso di infortunio, malore,
malore,
ecc.) sarà necessario avere preventivamente determinato:
• CHI coordina gli interventi;
• CHI telefona ai Soccorsi Esterni (“118”);
• CHI mantiene sgombri i passaggi ai Soccorsi;
• CHI accompagna l’infortunato al Pronto Soccorso;
Che cosa bisogna AVERE? Cassetta di Pronto Soccorso con il contenuto minimo previsto
dall’ Art. 45 D.Lgs
D.Lgs.. 81/08 – Testo Unico / All.
All. I Decreto 15 luglio 2003, n. 388
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Al fine di realizzare quanto previsto dal PIANO DI PRIMO SOCCORSO, con la massima
efficacia e tempestività, sarà necessario definire “a monte” alcune procedure e
determinati comportamenti dei vari soggetti coinvolti nelle emergenza sanitaria:
1 - CHI si accorge del soggetto infortunato, o colto da malore: dovrà allertare le
Squadre degli “Addetti al Pronto Soccorso” e il Dirigente scolastico e/o il Direttore
S.G.A., spiegando con chiarezza la natura, la gravità, il luogo, se sono coinvolte altre
persone e/o cose, ecc.;
2 - l’ADDETTO AL PRIMO SOCCORSO: deve valutare la necessità o meno di far
intervenire soccorsi esterni ed iniziare a praticare gli interventi di primo soccorso;
3. – L’INCARICATO ALLE CHIAMATE DI SOCCORSO: se ha avuto l’ordine di chiamare i
soccorsi esterni (“118”), dovrà attivarsi tempestivamente fornendo con chiarezza l’ubicazione
della scuola;
4. - L’INCARICATO ALL’ATTESA DEI SOCCORSI dovrà aprire il cancello e rimanere sulla
strada ad attendere l’arrivo dell’ambulanza, per fornire le prime indicazioni sul luogo in cui si
trova l’infortunato o la persona colta da malore.
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
CRITICITÀ
Come avviene la comunicazione dell’emergenza:
- tramite il personale collaboratore di piano se è previsto…….
- pulsanti di allarme…. rivelazione automatica
- telefoni di piano ……(devono essere sempre funzionanti anche in caso di
interruzione dell’energia elettrica)
L’emergenza deve essere GESTITA e quindi tutte le segnalazioni devono
essere FILTRATE dal responsabile o coordinatore dell’emergenza
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
IL REGISTRO DEI CONTROLLI PERIODICI
D.M. 26/8/92 – Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica – art.12
indica che il titolare dell’attività deve predisporre un registro dei controlli periodici
ove sono annotati tutti gli interventi ed i controlli relativi all’efficienza degli impianti
elettrici, dell’illuminazione di sicurezza, dei presidi antincendio, dei dispositivi di
sicurezza e controllo, ecc.
Il dirigente scolastico ha la responsabilità del registro e dovrà provvedere affinché tutti
i controlli vengano regolarmente effettuati.
Alcuni possono essere effettuati da personale senza particolare formazione tecnica, altri,
come le manutenzioni e le verifiche degli impianti e delle attrezzature, devono essere effettuati
da personale specializzato. A seconda della competenza sarà il dirigente scolastico ad affidare
detti incarichi alle ditte specializzate oppure l’ente proprietario (Comune o Provincia).
Le manutenzioni eseguite a cura dell’Ente proprietario dell’edificio (Comune o Provincia)
dovranno comunque essere riportate sul registro dal dirigente scolastico.
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
IL REGISTRO DEI CONTROLLI PERIODICI
Impone di svolgere azione di:
SORVEGLIANZA: azione solitamente demandata a personale interno
CONTROLLO/VERIFICA: azioni demandate a personale tecnico esterno
Le frequenze degli interventi di sorveglianza e controllo sono in parte legate a prescrizioni
legislative, in parte a norma di buona tecnica
A puro titolo esemplificativo:
SORVEGLIANZA GIORNALIERA
All’inizio della giornata, prima dell’ingresso degli allievi nella scuola, è necessario che il
responsabile del registro o il personale delegato verifichi che:
1) gli estintori siano presenti, liberi da ostacoli, chiaramente visibili, e immediatamente
utilizzabili;
2) gli idranti siano liberi da ostacoli, chiaramente visibili, e immediatamente utilizzabili;
3) siano visibili e facilmente raggiungibili tutti i pulsanti di allarme;
4) tutte le uscite di emergenza siano ben apribili (non chiuse a chiave, chiavistelli,
catene, ecc.), con sistema di apertura integro e sgombre da ostacoli;
5) le vie di fuga (corridoi, passaggi, scale, ecc.) siano sgombre da qualsiasi ostacolo
anche provvisorio;
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
IL REGISTRO DEI CONTROLLI PERIODICI
A puro titolo esemplificativo:
SORVEGLIANZA MENSILE /SEMESTRALE
Ogni mese, per l’intero anno scolastico, è necessario che il responsabile del registro o il
personale delegato effettui le verifiche di stato dei presidi antincendio, dei dispositivi di
sicurezza e di controllo:
1) Integrità di pulanti d’allarme, estintori, idranti, valvole di intercettazione,….. (mensile)
2) Funzionamento di porte tagliafuoco e meccanismi di autochiusura (semestrale);
3) Presenza, stato e visibilità segnaletica (semestrale)
4) Funzionamento impianto di allarme/diffusiuone sonora (semestrale)
5) Funzionamento illuminazione d’emergenza
……………………………
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
IL REGISTRO DEI CONTROLLI PERIODICI
CONTROLLI/VERIFICHE
Devono essere annotati tutti i controlli, le verifiche e gli interventi di manutenzione
relativi all'efficienza degli impianti elettrici, dell'illuminazione di sicurezza, dei presidi
antincendio, dei dispositivi di sicurezza e di controllo.
La registrazione dell’intervento sarà effettuata dalla ditta incaricata dei controlli che
dovrà indicare il tipo di intervento, l’esito della verifica e i provvedimenti adottati,
apponendo il proprio timbro e la firma dell’operatore nell’apposito spazio.
Qualora il tecnico esterno non provveda alla registrazione sarà compito del
responsabile del registro compilare la scheda.
I rapporti di lavoro (controlli e/o collaudi di impianti, presidi, ecc.) delle varie aziende
esterne che provvedono alla manutenzione, devono essere mantenuti allegati al
presente registro.
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Roma (quartiere Garbatella) – 13/07/2013
Liceo Classico Socrate
ASTI - 18/09/2012
Scuola Media Jona
Parte TERZA: Rischio incendio e normativa tecnica antincendio
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
D.M. 16.02.1982
Elenco dei depositi e industrie
pericolose soggetti alle visite ed ai
Attività
soggetta al
controllo
VVF
controlli di prevenzione incendi
D.P.R. n. 151 del
01.08.2011
Regolamento recante
semplificazione della
disciplina dei procedimenti
relativi alla prevenzione
degli incendi
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Attività n. 85:
Scuole di ogni ordine, grado e
tipo, collegi, accademie e
simili per oltre 100 persone
presenti
Attività n. 67
Attività
soggetta al
controllo
VVF
Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi,
accademie con oltre 100 persone presenti;
ASILI NIDO con oltre 30 persone presenti.
- 67.1.A : fino a 150 persone
- 67.2.B : oltre 150 e fino a 300 persone
- 67.3.B : asili nido
- 67.4.C : oltre 300 persone
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Attività n. 67
D.M. 26.08.1992
Scuole di ogni ordine, grado e tipo,
collegi, accademie con oltre 100
persone presenti; ASILI NIDO con oltre
30 persone presenti.
Attività
NORMATA
da specifiche
regole
tecniche
Norme di prevenzione
incendi per l'edilizia
scolastica
con Circolari Ministeriali
successive…..inerenti deroghe
sull’affollamento e sul sistema
di vie di esodo
D.M. 16 luglio 2014
Regola tecnica di
prevenzione incendi per la
progettazione, costruzione
ed esercizio degli asili nido
(GU n.174 del 29-7-2014)
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
In questa compagine si inserisce il:
D.L. 12/09/2013 n. 104, convertito in legge con L. 08/11/2013 n. 128: “Misure urgenti in
materia di istruzione, università e ricerca” che sancisce due aspetti:
1) rinvio al 31/12/2015 i termini di adeguamento, previsti dalle disposizioni
legislative in materia di prevenzione incendi, degli edifici scolastici.
2) un prossimo decreto del Ministro dell'Interno da emanare entro sei mesi dalla
data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto
(11/11/2013) definirà e articolerà, con scadenze differenziate, le prescrizioni per
tale attuazione.
Il riferimento contenuto nel DL Istruzione, si intende alla Nuova regola tecnica per
la prevenzione incendi nelle scuole
D.M. 16 luglio 2014
Regola tecnica di
prevenzione incendi per la
progettazione, costruzione ed
esercizio degli asili nido
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e ….
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Nuova Regola tecnica di prevenzione incendi per gli
edifici e/o locali destinati ad attività
attività scolastica
Caso A
già presentata nel 2013 in occasione di seminari da Dirigenti VVF
Nuovo Testo Unico Prevenzione Incendi
versione DRAFT presentata nell’aprile 2014 alla presenza del Ministro degli
Interni, e dei massimi vertici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Caso B
le attività scolastiche verranno gestite con il Testo Unico di Prevenzione
Incendi che già nella versione draft prevede nelle Regole Tecniche
Verticali – l’allegato 18 “Edilizia Scolastica”
Non si capisce però perché è stato emanato una regola tecnica verticale sugli asili
nido con “vecchi” concetti PRESCRITTIVI e non PRESTAZIONALI e come verrà
considerato il “vecchio” D.M. 26.08.1992 ….. verrà Abrogato ?????
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI
per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT
Oggetto e campo di applicazione
Il decreto ha per oggetto le disposizioni di prevenzione incendi riguardanti la progettazione, la
costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali adibiti ad attività scolastica, di qualsiasi tipo, ordine e
grado, con esclusione degli asili nido.
Per università e scuole aziendali le norme costituiscono un orientamento progettuale da
verificare sulla base della necessaria valutazione del rischio.
Per nuove attività scolastiche da inserie in edifici esistenti è consentito applicare le norme
indicate per le attività esistenti, purchè siano ubicate in edifici isolati o siano separati da altre
attività e con vie di esodo indipendenti.
STRUTTURA DEL DECRETO
Titolo 1 - Generalità, termini definizioni
Titolo 2 - Attività con oltre 100 persone presenti
Titolo 3 - Attività fino a 100 persone presenti
Allegato 1 - Reazione al fuoco dei materiali
Allegato 2 -
A: Requisiti degli impianti elettrici negli edifici scolastici di nuova realizzazione
B: Requisiti degli impianti elettrici negli edifici scolastici esistenti
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI
per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT
CLASSIFICAZIONE
D.M. 26 agosto 1992:
Gli edifici scolastici sono suddivisi, sulle
presenze contemporanee, nelle seguenti
categorie indicate nell’allegato 1 al decreto
del Presidente della Repubblica 1 agosto
2011, n.151:
Norme di prevenzione incendi per l'edilizia
scolastica.
- categoria A: scuole con numero di
presenze da 101 a 150;
- tipo 0: scuole con numero di presenze contemporanee
fino a 100 persone;
- categoria B: scuole con numero di
presenze da 151 a 300;
- tipo 1: scuole con numero di presenze contemporanee da
101 a 300 persone;
- categoria C: scuole con numero di
presenze superiore a 300.
- tipo 2: scuole con numero di presenze contemporanee da
301 a 500 persone;
Le scuole vengono suddivise, in relazione alle presenze effettive
contemporaneamente in essere prevedibili di alunni e di
personale docente e non docente, nei seguenti tipi:
- tipo 3: scuole con numero di presenze contemporanee da
501 a 800 persone;
- tipo 4: scuole con numero di presenze contemporanee da
801 a 1.200 persone;
- tipo 5: scuole con numero di presenze contemporanee
oltre le 1.200 persone.
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La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI
per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT
NOVITÀ
Si introduce il concetto di :
INDICE DI VULNERABILITÀ: parametro di classificazione, ai fini
antincendio, basato sulla configurazione morfologica e
distributiva dell’edificio.
Gli edifici scolastici, ai fini dell’individuazione delle idonee misure di
prevenzione e protezione, sono classificati, in relazione all’indice di
vulnerabilità
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI
per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT
Indice - I1 -: Edifici che rispettano contemporaneamente i seguenti requisiti:
- numero di piani fuori terra non superiore a 2, senza piani interrati;
- presenza di corridoi ciechi di lunghezza inferiore a 30 m misurata dalla soglia delle porte
d’ingresso delle aule;
- sistema di vie di esodo indipendenti;
- carico d’incendio specifico, riferito ai locali pertinenti l’attività scolastica ≤ 200 MJ/ m2, con
esclusione dei locali di deposito compartimentati;
- accessibilità ai mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco.
Indice – I2 -: Edifici che rispettano contemporaneamente i seguenti requisiti:
•- numero di piani fuori terra non superiore a 3, e solo un eventuale piano interrato;
•- presenza di corridoi ciechi di lunghezza inferiore a 30 m misurata dalla soglia delle porte
d’ingresso delle aule;
•- carico d’incendio specifico, riferito ai locali pertinenti l’attività scolastica ≤ 450 MJ/ m2, con
esclusione dei locali di deposito compartimentati e provvisti di aerazione indipendente;
- accessibilità ai mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco e accostamento autoscala VVF.
Indice – I3 -: Edifici non ricompresi nei casi precedenti
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SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO
La Sicurezza e la gestione dell’emergenza nelle attività scolastiche
Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI
per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT
UBICAZIONE – Accesso ai mezzi VVF: Nel caso non sia garantito
l’accostamento delle autoscale, tutte le scale necessarie per l’esodo devono essere previste,
in funzione dell’indice di vulnerabilità:
- di tipo protetto o esterne, per gli edifici I2;
- di tipo a prova fumo o esterne per gli edifici I3
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE: Resistenza al fuoco delle
strutture:
Le strutture portanti e/o separanti, limitatamente agli ambienti destinati ad attività scolastica,
devono avere caratteristiche di resistenza al fuoco congruenti con il calcolo del carico di
incendio specifico, da determinarsi ai sensi del decreto del Ministro dell’Interno 9 marzo 2007.
Limitatamente agli edifici scolastici di nuova realizzazione la resistenza al fuoco delle strutture
di cui al punto 1 non potrà essere, in ogni caso, inferiore a R/REI30.
D.M. 26 agosto 1992
Le strutture dovranno comunque essere realizzate in modo da garantire una resistenza al fuoco di:
- almeno R 60 (strutture portanti) e REI 60 (strutture separanti) per edifici con altezza antincendi fino a 24 m;
- almeno di R 90 (strutture portanti) e REI 90 (strutture separanti) per edifici di altezza superiore
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Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI
per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT
COMPARTIMENTAZIONE:
Nelle attività scolastiche i piani interrati devono costituire compartimento antincendio rispetto
ai piani fuori terra, avente caratteristica di resistenza al fuoco conforme a quanto previsto al
punto 3.3 e comunque non inferiore a REI/EI 30 per gli edifici con indice di vulnerabilità I2 e
REI/EI 60 per gli edifici con indice di vulnerabilità I3
Gli edifici di nuova realizzazione devono essere suddivisi in compartimenti costituiti al
massimo da tre piani.
D.M. 26 agosto 1992
Gli edifici devono essere suddivisi in compartimenti anche costituiti da più piani, di superficie non eccedente
quella indicata nella tabella
Altezza antincendi
Massima superficie del compartimento (mq)
fino a 12 m.
6000
da 12 m a 24 m
6000
da oltre 24 m a 32 m
4000
da oltre 32 m a 54 m
2000
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Decreto Ministeriale ____________ :REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI
per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT
MISURE PER L'EVACUAZIONE IN EMERGENZA :
SISTEMA DI VIE D’USCITA
Gli edifici scolastici devono essere provvista di un sistema organizzato di vie d’esodo,
dimensionato in base al massimo affollamento ipotizzabile e alla capacità di deflusso,
tenendo conto delle seguenti tipologie di collegamento verticale, in funzione dell’indice di
vulnerabilità:
I1
sono ammesse scale aperte;
I2
almeno una scala deve essere di tipo protetto o esterna;
I3
almeno una scala deve essere di sicurezza esterna o a prova di fumo.
Negli edifici scolastici di nuova realizzazione, ad ogni piano ove hanno accesso persone con
ridotte o impedite capacità motorie, ad eccezione del piano di riferimento, deve essere
previsto almeno uno spazio calmo. Gli spazi calmi devono essere dimensionati in base al
numero di utilizzatori previsto dalle normative vigenti.
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per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT
MISURE PER L'EVACUAZIONE IN EMERGENZA :
NUMERO DELLE VIE DI USCITA: Il numero delle uscite dai singoli piani dell’edificio non
deve essere inferiore a due; esse vanno poste in punti ragionevolmente contrapposti.
Per gli edifici scolastici esistenti con indice di vulnerabilità I1 è ammessa una sola uscita.
LUNGHEZZA DELLE VIE DI USCITA
La lunghezza delle vie di uscita non deve essere superiore a 60 metri per raggiungere un
luogo sicuro, un’uscita di piano; tale lunghezza deve essere misurata dalla porta dell’aula o
locale più lontano.
NOVITÀ
Nelle attività scolastiche esistenti il percorso di esodo nel compartimento, è incrementabile
fino a 90 m a condizione che non siano presenti materiali combustibili lungo il percorso e che
siano installate a soffitto barriere al fumo di tipo incombustibile, di altezza non inferiore a
0,50 m, e tali da garantire un’altezza libera da fumo non inferiore a 2,50 m …in funzione
dell’indice di vulnerabilità di cui alla tabella…
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per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT
Altezza della
barriera al fumo
(m)
Indice di vulnerabilità
I1
I2
I3
0
0,50
1,00
1,50
60
60
60
70
70 (1)
70 (1)
80
80 (1)
80 (2)
90 (1)
90 (2)
90 (2)
(1) Per ogni uscita di piano necessaria per l’esodo deve essere presente almeno un addetto
alla lotta antincendio e gestione dell’emergenza,
(2)
L’incremento della lunghezza del percorso di esodo è consentito solo se è presente la
condizione di cui alla nota 1 ed è contemporaneamente adottato un Sistema di gestione della
Sicurezza Antincendio (SGSA), al fine di garantire un tempo massimo di evacuazione dalla
segnalazione di allarme, non superiore a 15 min.
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BARRIERE AL FUMO di tipo incombustibile,
Le barriere mobili garantiscono la migliore
compartimentazione dei fumi in caso di incendio
per agevolare l'evacuazione delle persone e
l'intervento dei soccorritori oltre a proteggere
strutture e materiali senza dover rinunciare al più
corretto
flusso
di
merci
e
persone.
Le barriere al fumo producono i seguenti effetti:
- si evita che fumi e gas caldi si raffreddino
mescolandosi
con
maggiori
volumi
d’aria interna: Questo provocherebbe una discesa
dei fumi verso il basso mettendo a rischio persone e
cose;
si
diminuiscono
i
danni
da
(intere zone restano pulite e fredde);
incendio
- si previene il formarsi di incendi secondari
guidando i gas caldi non combusti verso gli efc.
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per gli edifici e/o locali destinati ad attività scolastica - versione DRAFT
MEZZI E IMPIANTI FISSI DI PROTEZIONE ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI
1. Gli edifici scolastici di categoria C e quelle in edifici con indice di vulnerabilità pari a I3
devono essere dotati di un impianto idrico antincendio ad idranti o naspi realizzato in
conformità al DM 20 dicembre 2012
DM 20 dicembre 2012 – Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva
contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi
D.M. 26 agosto 1992
9.1. Rete idranti
Le scuole di tipo 1-2-3-4-5, devono essere dotate di una rete di idranti costituita da una rete di tubazioni
realizzata preferibilmente ad anello ed almeno una colonna montante in ciascun vano scala dell'edificio; da essa
deve essere derivato ad ogni piano, sia fuori terra che interrato, al-meno un idrante con attacco UNI 45 a
disposizione per eventuale collegamento di tubazione flessibile o attacco per naspo.
Per “impianti esistenti”: Possono essere installati naspi DN 25; l'alimentazione, in tale caso, deve garan-tire ai
tre naspi idraulicamente più sfavoriti una pressione al bocchello di almeno 1,5 bar. Negli edifici di tipo 4 e 5
devono essere installati in ogni caso idranti DN 45 (lettera circolare 30 ottobre 1996, n. 2244/4122).
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Il documento si compone di quattro sezioni che disciplinano, nel loro complesso, l'intera materia
antincendio:
sezione 1 - GENERALITÀ
contiene i principi fondamentali per la progettazione della
sicurezza antincendio applicabili indistintamente a tutte le
attività soggette;
sezione 2 - STRATEGIA ANTINCENDIO
fornisce misure antincendio di prevenzione, protezione e
gestionali applicabili a tutte le attività, per comporre
la strategia antincendio al fine di ridurre il rischio di incendio;
Regola
Tecnica
Orizzontale
(RTO)
in ambito di
Prevenzione
Incendi
sezione 3 - REGOLE TECNICHE VERTICALI
fornisce indicazioni ad hoc per alcune tipologie d'attività, in
aggiunta, ad integrazione o in sostituzione di quelle riportate
della sezione Strategia antincendio.
sezione 4 - METODI
riporta metodologie di progettazione antincendio innovative
ed alternative a quelle riportate nelle prime tre sezioni, volte
alla risoluzione di specifiche problematiche tecniche della
progettazione antincendio.
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L’abbinamento della
RTO a ciascuna RTV
consente di progettare
la sicurezza antincendio
di ciascuna attività
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versione DRAFT aprile 2014
Norme di prevenzione incendi per
l'edilizia scolastica.
RTV - Allegato 18 - Edilizia scolastica
1.2. Classificazione
18.2 Classificazioni:
1- Ai fini antincendio, le attività scolastiche
sono classificate come segue:
a. in relazione al numero degli occupanti n:
OA: 100 < n ≤ 150 occupanti;
OB: 150 < n ≤ 300 occupanti;
OC: 300 < n ≤ 1000 occupanti;
OD: n > 1000.
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- tipo 0: scuole con numero di presenze
contemporanee fino a 100 persone;
- tipo 1: scuole con numero di presenze
contemporanee da 101 a 300 persone;
- tipo 2: scuole con numero di presenze
contemporanee da 301 a 500 persone;
b. in relazione alla massima quota dei piani h:
HA: h ≤ 12 m;
HB: 12 m < h ≤ 24 m;
HC: 24 m < h ≤ 32 m;
HD: 32 m < h ≤ 54 m;
HE: h > 54 m.
Le scuole vengono suddivise, in relazione alle presenze
effettive contemporaneamente in essere prevedibili di
alunni e di personale docente e non docente, nei seguenti
tipi:
- tipo 3: scuole con numero di presenze
contemporanee da 501 a 800 persone;
- tipo 4: scuole con numero di presenze
contemporanee da 801 a 1.200 persone;
- tipo 5: scuole con numero di presenze
contemporanee oltre le 1.200 persone.
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2. Le aree dell'attività sono classificate come segue:
TA: locali destinati ad attività didattica e spazi comuni;
TM: depositi di materiali combustibili con carico di incendio specifico qf > 1200 MJ/m2 (es.
archivio, biblioteca scolastica, deposito attrezzature, ...);
TO: locali con affollamento > 150 persone (es. aula magna, mensa, ...);
TT: locali in cui siano presenti quantità significative di apparecchiature elettroniche (es. aula
informatica, stamperie, ...), locali tecnici rilevanti ai fini della sicurezza antincendio;
TZ: altre aree.
Sono considerate aree a rischio specifico almeno le seguenti aree dell'attività: spazi
per esercitazioni ove si detengano o trattino sostanze o miscele pericolose o si
effettuino lavorazioni pericolose ai fini dell'incendio o dell'esplosione (es. laboratori
chimici, officine, sale prove, cucine, ...)
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Profili di rischio: I profili di rischio sono determinati secondo la metodologia di cui all'allegato 3.
Allegato 3 - Determinazione dei profili di rischio delle attività
Definizione dei profili di rischio: al fine di valutare il rischio di incendio dell'attività, si
definiscono le seguenti tipologie di profilo di rischio:
• Rvita: profilo di rischio relativo alla salvaguardia della vita umana;
• Rbeni: profilo di rischio relativo alla salvaguardia dei beni economici;
• Rambiente: profilo di rischio relativo alla tutela dell'ambiente.
Il profilo di rischio Rvita è determinato per ciascun compartimento dell'attività,
I profili di rischio Rbeni e Rambiente sono determinati per l'intera attività
Definizione Profili di rischio
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Definizione LIVELLI di PRESTAZIONE e quindi
si delinea la STRATEGIA ANTINCENDIO
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Strategia antincendio
1. Devono essere applicate tutte le misure antincendio della RTO attribuendo i livelli di
prestazione secondo i criteri in esse definiti.
2. Devono essere altresì applicate le prescrizioni dell'allegato 15 in merito alle aree a rischio
specifico.
3. Nei seguenti paragrafi sono riportate indicazioni aggiuntive, complementari o sostitutive a
quanto previsto nella RTO.
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10.6.2
Soluzioni conformi per il livello di prestazione III
1. Devono essere rispettate le prescrizioni del livello di prestazione II.
2. La protezione manuale si attua mediante l'installazione di una rete idranti.
10.6.3 Soluzioni conformi per il livello di prestazione IV
1. Devono essere rispettate le prescrizioni del livello di prestazione III.
2. Deve essere previsto un sistema automatico di spegnimento esteso a
porzioni di attività, secondo le risultanze della valutazione del rischio.
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La SICUREZZA nella scuola…..
…… è un problema di emergenza nazionale ……da affrontare non solo e non tanto sul
piano giudiziario, ma deve essere affrontato come problema sociale che le forze
politiche e il Governo devono affrontare e risolvere
… è un fatto anche di cultura…deve partire anche dall’insegnamento della sicurezza
nelle scuole stesse
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE
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