ANGELO MAI ALTROVE OCCUPATO VIALE DELLE TERME DI CARACALLA, 55A (ROMA) giovedì 4 aprile h 20.00 THAT’S ALL FOLKS! Fandango Web Radio in diretta dall'Angelo Mai con Unepassante, Bea Sanjust h 22.00 DNA concerti, in collaborazione con Ausgang e Angelo Mai Altrove Occupato, presenta LISA GERMANO LIVE opening VeRA venerdì 5 aprile E presenta h 21.00 FANNY & ALEXANDER | HIM [Remix] If the wizard is a wizard you will see... produzione Fanny & Alexander con Marco Cavalcoli drammaturgia Chiara Lagani regia Luigi De Angelis live sound Mirto Baliani h 23.00 IL BALLO DI E DJ SET a cura di Dust, The Mad Stork e VoidCascade sabato 6 aprile E presenta h 18.30 – 21.00 – 22.30 ErosAntEros | TRASCENDERE - Concerto sintetico per figure espressive di e con Davide Sacco e Agata Tomsic performance di 15’ con posti limitati, prenotazione obbligatoria [scrivere a [email protected]] h 19.00 T.E.L. presentazione del vinile di Mirto Baliani h 21.00 GRUPPO NANOU | SPORT di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci con Rhuena Bracci h 23.00 QUEER SHAKE DJ SET da Mieli a Queer Festival Closing Party Richard Pflüger Cabaret Lolesque [Impy & Lola Kola] / U-Kabarett Hugo Sanchez / Too Fat Too Late, Subwoofer Biblioteque Erotique from Amsterdam domenica 7 aprile E presenta h 18.30 – 21.00 – 22.30 ErosAntEros | TRASCENDERE - Concerto sintetico per figure espressive performance di 15’ con posti limitati, prenotazione obbligatoria [scrivere a [email protected]] h 19.00 INCONTRO PUBBLICO presentazione della cooperativa E e del progetto Ravenna viso-in-aria con E / Fanny & Alexander, gruppo nanou, ErosAntEros, Menoventi e Laura Gambi (CISIM) h 21.30 MENOVENTI | INVISIBILMENTE con Consuelo Battiston e Alessandro Miele regia di Gianni Farina martedì 9 aprile h 21.00 VINCENZO COSTANTINO CINASKI | SMOKE Parole senza filtro presentazione del primo disco di Cinaski venerdì 12 aprile h 21.00 I POETI A BRACCIO i cantori dell'ottava rima e l'osteria dell'Angelo h 22.30 LONG PLAYING LIVE un progetto di Bluemotion LP#3 PINK MOON di Nick Drake a cura di Roberto Angelini a seguire selezione musicale di Ecta Silecta & Speakeasy [psych tunes, folk sounds, brit waves and more] sabato 13 aprile h 22.00 Magnetica, Penny Records & Angelo Mai Altrove Occupato presentano MAGNETICA CRIMINALE SPECIAL EDITION a psycho-funk soundtrax party djs Bob Corsi, Luzy L, Silver Boy + special dj guest Dj Stile [psycho-funk, kriminal beat, golden age soundtracks, screaming grooves, hammond sound, spectrum exotica] visuals La Colonna Infame + special vj guest DDG criminale live [h 23:00] La Batteria ['68/'78 psycho-funk & grooves] domenica 14 aprile h 21.30 ANDY MOOR & JOHN BUTCHER DUO LIVE John Butcher sax tenore + feedback Andy Moor [The Ex] chitarra elettrica lunedì 15 aprile h 21.00 BALLETTO CIVILE | PARADISE ideazione, regia e coreografia Michela Lucenti in scena Maurizio Camilli, Andrea Capaldi, Ambra Chiarello, Andrea Coppone, Massimiliano Frascà, Francesco Gabrielli, Raffaele Gangale, Filippo Gessi, Michela Lucenti, Francesca Lombardo, Gianluca Pezzino, Livia Porzio, Emanuela Serra, Chiara Taviani, Teresa Timpano martedì 16 aprile h 21.00 BALLETTO CIVILE | PARADISE mercoledì 17 aprile h 20.00 THAT’S ALL FOLKS! Fandango Web Radio in diretta dall'Angelo Mai con Orange 8 h 21.00 BALLETTO CIVILE | PARADISE giovedì 18 aprile h 21.00 GO DAI FEST | “SUI” ACQUA direttore artistico Giulio Ragno Favero [Il Teatro degli Orrori] live Duo Majahall [Giulio Ragno Favero e Alfonso Santimone], Anna Magdalena, Two Pigeons dj set Enzo Moretto [a Toys Orchestra] e Julian venerdì 19 aprile h 22.00 SOUND OUT COLORS HONEYBIRD & THE BIRDIES feat. ENRICO GABRIELLI LIVE special guest Adriano Bono, Bamboo horn section E-birdies Elvisdelmar & Jolki Palki DJ SET [turbo folk, dusty grooves and wonderful world beats] sabato 20 aprile h 22.00 AFRODISIA – L’AFRIQUE À ROME LEK SEN VS. AFRODISIA SOUNDSYSTEM LIVE [Senegal, Italia | afro, electro, reggae, dubstep] a seguire AFRO-DANCEHALL by Dj Khalab [afrobeat, soweto funk, bongo flava, hiplife, coupé decalé] Koreman visuals martedì 23 aprile h 21.00 SQUARTET [Roma] + MOE [Oslo] + THE OBSERVATORY [Singapore] LIVE mercoledì 24 aprile h 21.00 LA NUOVA BABILONIA sonorizzazione live di La nuova Babilonia di Leonid Trauberg [Urss 1928, 72’] a cura di Valerio Vigliar con Valerio Vigliar [pianoforte], Gianluca Vigliar [sassofoni e flauto], Angelo Maria Santisi [violoncello], Alessandro Marzi [marimba e percussioni] a seguire dj set Sidewalk#4 | Paris-touch resident dj Funk Pope [lasituazione], special guest dj Massimo Voci [Paris Rockin'/ U-FM] [french touch, banlieue hip hop, electronica, patchanka, alt tunes] venerdì 26 aprile h 22.00 DIODATO + guests LIVE “E Forse Sono Pazzo” Release Party a seguire DJ SET a cura di the RockFellas Riccardo Sabetti [Spiral69] & Dj Yakuza [rock, wave, indie] sabato 27 aprile h 22.00 Scuderie MArteLive & Angelo Mai Altrove Occupato presentano MANAGEMENT DEL DOLORE POST OPERATORIO LIVE a seguire DJ SET a cura di Tatiana Non-dj Selecta e Gianluca Polverari from Radio Città Aperta [alien rock, electro dadaista] martedì 30 aprile h 22.00 Ausgang & Angelo Mai Altrove Occupato presentano GRAN FESTA live Mamavegas + Unepassante dj set Emiliano Colasanti + Pietro Fuccio & Kate Jackson [indie rock, new wave, 80's, hip hop, superfunk, groovy sound] giovedì 4 e mercoledì 17 aprile h 20.00 THAT’S ALL FOLKS! Fandango Web Radio in diretta dall'Angelo Mai giovedì 4 - Unepassante, Bea Sanjust mercoledì 17 – Orange 8 cucina creativa della Repubblica dei desideri sapori del Mediterraneo, ingredienti da tutto il planisp[h]ero, ricette passionali per onnivori, vegetariani, amanti della buona cucina Programma radiofonico targato Fandango. Radio sulla rete, racconti, improvvisazioni, interviste. E musica folk che scorre a fiumi. Oggi That's all Folks! incontra l’Angelo Mai, e si propone come laboratorio di sperimentazione, confronto e crescita artistica e professionale. Le arti chiacchierano. E anche la radio ha la sua, da dire, sempre. Da far ascoltare. Si tratta di immergersi nell'atmosfera del radio show, conoscerne i protagonisti e gli strumenti, adocchiarne missaggi, trucchetti e quant'altro. Andare a guardare la radio. That's all Folks! ama la musica dal vivo e ogni suo appuntamento si arricchisce di un live set acustico degli artisti ospiti, ma non solo. Non solo, perché all’Angelo Mai i generi e le creatività si vogliono incontrare e scompigliare, e così ci sarà spazio per interviste, sperimentazioni, storie, special guest, e, soprattutto, tanta tanta musica live. Musica folk. Sempre che sappiamo già cosa sia, la musica folk. Perché anche il jazz, la world, o il rock 'n roll....that's all folk(s)! E perché "All music is folk music. I ain't never heard a horse sing a song!.." Questo lo diceva Luis Armstrong e Sylvie Lewis & Valerio Mirabella lo sottoscrivono in pieno. Ogni Giovedì, alle 20.00, direttamente dall’Angelo Mai Altrove Occupato di Roma. Streaming su www.fandangowebradio.it Chi sono Folksinger indipendente, lei. Tre dischi all'attivo e collaborazioni che spaziano da Scott Matthew a Sondre Lerche, da Eleni Mandell a Ed Harcourt. British di nascita, ma italiana d'adozione, anche se al momento Mario Tronco e l'Orchestra di Piazza Vittorio se la scarrozzano un po' in giro per il mondo con il tour del loro – molto speciale – "Flauto Magico" mozartiano. Lui, siciliano, musicofilo, studioso di cultura afroamericana ed esploratore radiofonico. Sylvie Lewis e Valerio Mirabella. E per questa edizione anche il contributo della vecchia amica Anna Scirè, blogger e music lover di stanza a Berlino. Giulia Sarno, aka Unepassante, alla vigilia dell'uscita del suo secondo, atteso lavoro No Drama: sperimentazione elettronica, synth-pop e una riuscitissima campagna promozionale. www.unepassante.com Bea Sanjust, la folksinger romana legata al Wilkommen Collective di Nick Hamming e compagni (The Leisure Society, Shoreline). http://beasanjust.bandcamp.com/ http://www.facebook.com/thatsallfolksradio http://www.fandangowebradio.it giovedì 4 aprile h 21.00 LISA GERMANO LIVE opening VeRA Violinista e polistrumentista, cantautrice e collaboratrice di artisti come John Mellencamp, Simple Minds, David Bowie, Yann Tiersen, Neil Finn, Sheryl Crow, Iggy Pop ed Eels, Lisa Germano, una delle artiste contemporanee più influenti, prolifiche e appassionate degli ultimi venti anni, arriva in Italia per presentare il suo ultimo album “No Elephants” in uscita il 12 febbraio per la Badman Rceording co. “No Elephants” è stato prodotto, registrato e mixato da Jamie Candiloro presso i Banana Chicken Studios. Scritto e suonato da Lisa Germano, qualche ape e qualche animale, come gli otto album precedenti No Elephants è costruito come un libro che va letto dall’inizio alla fine, da amare e capire dedicandogli tempo e attenzione. Lisa Germano inizia la sua carriera nel 1987 come violinista al fianco di John Mellencamp, con cui collabora per sette anni. Nel 1991 pubblica il suo album d'esordio “On the Way Down From the Moon Palace” nel quale suona tutti gli strumenti. Il disco attira l'attenzione della Capitol che nel 1993 pubblica il successivo “Happiness”. La Germano non è però soddisfatta dalla produzione e rescinde il contratto con l'etichetta per accasarsi con la prestigiosa 4AD Records per la quale nel 1994 ripubblicherà “Happiness” e il suo capolavoro “Geek the girl”, considerato da gran parte della critica musicale uno dei più importanti dischi degli anni novanta. Anche il successivo “Excerpts From a Love Circus” del 1996 riceve un ottimo riscontro critico nel mondo indipendente e su riviste come Spin e Rolling Stone. Successivamente Lisa decide di sciogliere il suo contratto con la 4AD Records e di prendersi un periodo di pausa durante il quale si trasferisce a Hollywood e inizia a lavorare come commessa in un negozio di libri, continuando comunque a scrivere canzoni e a suonare come collaboratrice in altri dischi. Nel 2002 pubblica due dischi di sue vecchie canzoni inedite “Concentrated” e “Rare, Unusual or Just Bad Songs”. Il suo primo vero disco dopo “Slide” del 1998 arriva nel 2004 con “Lullaby For Liquid Pig” prodotto dalla sua nuova casa discografica, la Ineffable, che però fallirà qualche anno dopo. Nel luglio 2006 pubblica “In the Maybe World” per la Young God Records, etichetta di Michael Gira (ex leader degli Swans) e per la stessa label pubblica, nel giugno del 2007, la ristampa di “Lullaby For Liquid Pig”, accompagnata da un cd con live dell'ultimo tour, inediti e home recordings. Al termine di un tour mondiale, dopo un silenzio di oltre un anno, Lisa Germano nell'autunno del 2009 pubblica “Magic Neighbour” sempre per la label di Mike Gira. www.lisagermano.com www.dnaconcerti.com www.ausgang.it venerdì 5 aprile h 21.00 E presenta FANNY & ALEXANDER | HIM [Remix] If the wizard is a wizard you will see... produzione Fanny & Alexander con Marco Cavalcoli drammaturgia Chiara Lagani regia Luigi De Angelis live sound Mirto Baliani Su un grande schermo approntato su palco è proiettato un film su Il Mago di Oz. Al di sotto, al centro della scena, la figura di un piccolo dittatore-direttore d'orchestra, ossessionato dal film, del quale esegue senza tregua il doppiaggio, arrogandosi tutti i ruoli e, di più, l’intera parte audio: voci, musiche, suoni e rumori. Egli adatta ai propri toni una differente modalità per ognuno dei personaggi e degli eventi del film, in un'esilarante miscela performativa che da un lato esalta il susseguirsi della narrazione del film, dei colpi di scena, delle battute, mentre dall'altro vi aggiunge la vitalità che è caratteristica dei modi e dei ritmi propri del teatro. Dopo la fortunata tournée di Him in numerose piazze italiane e straniere, la performance viene oggi proposta al pubblico in una nuova versione remixata dal compositore Mirto Baliani. Lavorando dal vivo sulla colonna sonora del film Il mago di Oz, le scene topiche vengono enfatizzate da ritorni di suono ed elaborazioni elettroniche. Il corpo dell'attore Marco Cavalcoli è così attraversato dal vortice di sonoro del film in maniera inaspettata, diversa di replica in replica. www.fannyalexander.org sabato 6 e domenica 7 aprile E presenta h 18.30 – 21.00 – 22.30 ErosAntEros | TRASCENDERE - Concerto sintetico per figure espressive ideazione, regia, drammaturgia, coreografia, music design, spazio, luci, costumi, presenze, produzione Davide Sacco e Agata Tomsic performance di 15’ con posti limitati prenotazione obbligatoria [scrivere a [email protected]] Trascendere: Superare un determinato limite della realtà, della conoscenza; TRANS = al di là + SCANDERE = salire. Figura: Immagine, specialmente umana, disegnata, dipinta o scolpita; FIGURA = Formazione plastica (FINGO = formare, plasmare); Visione di sogno; Lettera dell'alfabeto. Sintetico: Di suono prodotto elettronicamente per sintesi; Essenziale, conciso; Fondato sulla sintesi (Sintesi: SYN = con, insieme + THESIS = azione di porre; Composizione). Espressivo: Che è atto a esprimere con evidenza ed efficacia idee (Esprimere: EX = fuori di + PREMERE = stringere; Fare uscire premendo). Lo spettacolo è un concerto di suoni e luci generato in diretta dai movimenti di due performer che appaiono agli occhi del pubblico da una fitta coltre di fumo bianca, come corpi umani stilizzati, completamente lattei e senza volto. In fondo alla stanza, in alto, si vede una luce. Questa illumina un tavolo con delle sedie vuote, ai capi del quale sono sedute le due figure umane, appena visibili nell'aria satura di fumo. Gli spettatori si accomodano e dopo un breve buio, appare ai loro occhi un computer portatile, adagiato su di una sorta di altare. Questo computer è la vera regia dello spettacolo. Non vi è previsto alcun tecnico, né esiste una partitura automatica. I due performer hanno applicati alle braccia degli apparecchi, dei sensori a basso costo, e solo attraverso di essi sono in grado di controllare, dialogando con il computer in diretta, l'intero apparato audio e luci della perfomance. Attraverso questo sistema viene generato, in tempo reale, un concerto di suoni sintetici (non si tratta di campioni pre-registrati, ma di un sistema di sintesi modulare controllato dal vivo) e di luci (par led rgb anch'essi controllati uno per uno senza l'utilizzo di “memorie”) semplicemente attraverso i movimenti che vengono eseguiti dai due performer. L'alfabeto gestuale utilizzato è formato esclusivamente da gesti religiosi, provenienti da cinque religioni: Buddismo, Cristianesimo, Ebraismo, Induismo e Islam. A ciascun gesto corrisponde di volta in volta una variazione dell'ambiente sonoro e luminoso, anche a seconda della religione a cui appartiene. Partendo dal buio, dall'assenza di colore e di suoni, si arriva così, attraverso il sommarsi dei gesti religiosi, ad un pieno sonoro e ad una piena luce bianca, che porta le due lunari figure alla dipartita e alla sparizione dietro all'accecante intermittenza che nel finale sovrasta l'altare, prima dell'ultimo boato che chiude la performance inghiottendola nel buio. www.erosanteros.org sabato 6 aprile E presenta h 19.00 T.E.L. presentazione del vinile di Mirto Baliani Il 6 aprile 2013 il musicista e compositore Mirto Baliani presenta T.E.L., le cui musiche ripercorrono la colonna sonora dell'omonimo spettacolo realizzato in collaborazione con Tempo Reale e portato in scena da Fanny & Alexander nel 2011. L'album – stampato in coproduzione con Offset Records in edizione limitata di 500 copie e solo in vinile da 180 grammi (contiene anche i codici per il download digitale) – è composto da quattro lunghi brani (Rivolta, Dubbio, Utopia e Attesa) appositamente rimasterizzati per l'ascolto su vinile, restituendo le atmosfere sentite nello spettacolo o immaginate tra le pagine delle memorie di Thomas Edward Lawrence (su cui T.E.L. è incentrato). T.E.L. offre una "visione" radicale e selvaggia, sonda terreni misteriosi, frutto della ricerca che da anni Fanny & Alexander sta conducendo sull'idea di comunicazione utopica, intesa come «possibile e impossibile apostrofe poetica e politica a un pubblico comunità». Nelle quattro tracce di Baliani collimano più livelli narrativi e sonori in cui voci, preghiere e suoni ancestrali si fondono con preziose tessiture elettroniche. Come lo spettacolo, il disco ha in sé qualcosa della potenza primordiale; qualcosa che aggrega visibile e invisibile. Mirto Baliani è musicista, compositore e sound designer nel mondo dell'arte espositiva e performativa, del teatro, della radiofonia e del documentario. Sue composizioni sono state eseguite a Bruxelles, Belgrado, Berlino, Lione, Zagabria, Lisbona e nei principali teatri italiani. Nel 2006 ha collaborato con Paolo Fresu e dal 2001 cura musiche e tessuti sonori per gli spettacoli di Fanny & Alexander. sabato 6 aprile h 21.00 E presenta GRUPPO NANOU | SPORT di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci con Rhuena Bracci suono Roberto Rettura scene in collaborazione con Città di Ebla cura Chiara Pirri un ringraziamento particolare a Fabio Sajiz produzione L’Officina-atelier marseillais de production (Marsiglia, Francia) co-produzione L’animal a l’esquena e Crap’s (Spagna), Indisciplinarte (Italia), El Teatro (Tunisia), Haraka (Egitto) Miniatures Officinae received the support of the European Commission within the program Culture “Cooperation with the Third countries”. con il contributo di MIBAC, Founds Roberto Cimetta, Regione Emilia-Romagna Assessorato alla Cultura con il sostegno di Città di Ebla, PimOff Sport Esporre un corpo nella sua fragilità e diametralmente opposta forza. Il momento di sospensione. Ricerca del punto di contatto, frattura, interferenza fra atto tecnico e la sua fragilità di pensiero. Il momento di tutte le possibilità di cambiamento, di tutte le potenziali direzioni. L’attimo che non si può fermare fisicamente ma in cui più si apre il respiro dell’atleta. Vacillare. Portar dentro il pensiero tecnico che si manifesta in azione nello spazio. La cosa importante non è il risultato, l’azione nello spazio. Ma la concentrazione che la precede, perché contiene tutte le possibilità del pensiero, anche quella del ricordo. Concentrazione che espande il corpo e chiama lo spettatore , l’altro, ad entrare nella soggettiva del performer. Il corpo in volo. Cercare di carpire ciò che l’occhio fatica a visualizzare, a mettere a fuoco, a rapire nella velocità. Cogliere il pensiero dell’atleta prima della vertigine per capirne il silenzio. Sport Tentativo di demolizione del disegno per afferrare la necessità e la resa dell’atleta. La drammaturgia svela l’intimità dello sportivo nella sua solitudine durante i preparativi all’esecuzione dell’elemento ginnico aprendo spazi circoscritti in cui si ritrovano gli elementi di azione e di semiotica del campo da gara. Sonorizzare una soggettiva, che non sia quella privata dell’atleta ma una nuova, che ha sicuramente a che vedere con quella solitudine, ma che accoglie anche la visione, individuale e collettiva allo stesso tempo, degli spettatori. Un alternarsi di respiri, affanni e poi applausi, incitazioni, forniscono a chi ascolta e a chi prende visione di Sport, un altrove. Perché questo Sport non è la messa in scena della competizione. E ancora: una dedica, a mio padre. Cosa si diviene grazie agli affetti. www.grupponanou.it sabato 6 aprile h 23.00 QUEER SHAKE DJ SET da Mieli a Queer Festival Closing Party Richard Pflüger Cabaret Lolesque [Impy & Lola Kola] / U-Kabarett Hugo Sanchez / Too Fat Too Late, Subwoofer Biblioteque Erotique from Amsterdam Per concludere al meglio un Festival in cui discuteremo e sperimenteremo collettivamente pratiche e desideri di riappropriazione, tanto di spazi quanto dei nostri corpi, vi invitiamo a ballare con noi a "Queer Shake": perché il Queer non può che essere mescolanza e vibrazione, uno Shake di culture, pratiche, esperienze, immaginari e corpi. Lo faremo all'interno di uno spazio occupato perché la riappropriazione di spazi urbani è espressione di desideri e socialità che non passano per il mercato... da Mieli a Queer Festival Richard Pflüger ha 27 anni e fin dall'età di 16 anni si interessa al clubbing e alla musica elettronica. Tante le sfumature all'interno di un suo set. Dalla deep house più intensa alla techno più vigorosa, si avverte sempre un sensibile e naturale cambiamento; un concentrato di suoni caldi, profondi e melodici che crea un'atmosfera carica e vibrante. Il Cabaret Lolesque è un insolito modo di mischiare la musica con la performance live, fondendo le melodie delle bande musicali con il circo e il teatro, passando dalla musica popolare e arrivando fino alla techno. Un dj set da guardare o uno spettacolo da ascoltare. Il Cabaret Lolesque nasce dall’incontro tra Impy e Lola Kola. Impy è un giovane talento, un dj in erba, un artista della consolle che si fa solo di beat e colpi di cassa; si direbbe sia un uomo perché ha i baffi. Lola Kola non si è mai capito chi sia e cosa faccia. È un uomo, una donna, un bimbo, un giocattolo, una cavalla da monta. È stata stilista, prostituta, modella, icona pop, attrice, senza mai voler essere nessuna cosa. È andata a tutti gli after possibili, bevendo e nutrendosi di tutto quello che c’era da prendere, ascoltando tutta la techno possibile sotto cassa, raggiungendo il maggior numero di presenze. Cresciuto a suono di hip-hop, funk, jazz e techno, Hugo Sanchez sogna di diventare un dj dall'età di 7 anni. Tutta l'adolescenza la passa a mixare con cassette registrate dalla radio e a scratchare con i dischi di mamma e papà. Più avanti comincia a fare il dj al di fuori della sua cameretta, suonando per la storica serata di elettronica avant gard romana Agatha, e da vita a Coq Madame, la prima serata queer della capitale, tra bizzarro e musica incredibilmente strana e visionaria. Ha creato la label online radiodd.com e attualmente è dj e promoter del party bear dance Subwoofer. Insieme a Rodion (Gomma rec) ha fondato la label Roccodisco per cui produce con il monkier Alien Alien. Da tre anni, in un sotterraneo nascosto, organizza Discolooser, una balera per eroi falliti dell'era disco. Bibliothèque érotique è un gruppo di Amsterdam dedito alla performance letteraria che invita il suo pubblico a pensare, fantasticare e parlare di sesso e sessualità, intrecciando moda, arti performative e letteratura erotica. I performer, di generi e orientamenti sessuali diversi, mirano a stimolare la fantasia del pubblico con letture erotiche che sfidano gli stereotipi e rispecchiano la molteplicità dei desideri sessuali. "Da Mieli a Queer" - Dal 4 al 7 aprile 2013 una serie di iniziative, workshop, performance e spettacoli tesi ad approfondire la figura, il pensiero e l’impegno di Mario Mieli, in occasione del 30mo anniversario della morte; un’occasione di riflessione sulle influenze che Mieli ha prodotto sulla teoria e sugli studi queer; ma anche un’opportunità per aprire un più ampio dibattito sul presente, sulle prospettive politiche e culturali del movimento lgbti, sulla sua evoluzione, sui suoi orizzonti. Molto spesso si è ragionato di quanti spunti creativi e immaginari della teoria queer si potessero ritrovare in Mario Mieli. E di quanto fosse fertile e fervida non solo la sua personale immaginazione, ma il contesto folle del movimento glbti di allora. Il 12 Marzo 2013 saranno passati 30 anni da quando Mario scelse di uscire di scena. Un’occasione, una data, un momento per fare diverse cose insieme. La prima opportunità è costruire una storia del movimento, non chiusi dentro le polverose biblioteche ma con un lavoro collettivo. Costruirci una nostra versione di com’è andata l’esperienza di questo movimento invece di farcela raccontare dagli altri. E chiaramente un momento di formazione su Mario, sulle sue idee, sulla sua vita, sul suo immaginario. Il secondo asse può essere di certo quello del teatro: prendendo spunto da Mieli, dai suoi testi, ma ancor di più dalla sua biografia, l’idea è quella di costruire un percorso collettivo di ricerca, un laboratorio aperto alla sperimentazione, che agisca da collettore con altre esperienze artistiche da coinvolgere. Un teatro inteso come occasione per sperimentare dentro le parole, dentro l’esperienza del corpo, la poetica, l’immaginario. Il terzo elemento sarà quello della costruzione politica. Non basta tracciare un percorso degli ultimi 30 anni se non azzardiamo ad immaginare una visione ampia, coraggiosa e realmente rivoluzionaria per il nostro futuro. Il movimento glbti si sta spesso rilegando dentro la trincea, sacrosanta, del matrimonio gay e dell’adozione. Dobbiamo provare a immaginare nuove vie di avanzamento, nuove pratiche, nuove intuizioni. Dobbiamo tornare a fertilizzare il movimento, fuori dalle contigenze di “gestione” dei problemi ordinari, con uno sguardo imprudente di un presente che riveli nuovi scenari. Il Festival “da Mieli a Queer”, in programma a Roma dal 4 al 7 aprile 2013, è promosso da Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, QueerLab, Teatro Valle Occupato. www.damieliaqueer.com domenica 7 aprile E presenta h 19.00 INCONTRO PUBBLICO presentazione della cooperativa E e del progetto Ravenna viso-in-aria con E / Fanny & Alexander, gruppo nanou, ErosAntEros, Menoventi e Laura Gambi (CISIM) Accanto alle visioni delle performance dei quattro nuclei artistici della cooperativa E, domenica 7 aprile alle ore 19.00 è previsto un incontro che intende raccontare le motivazioni che sono alla base della congiunzione di Fanny & Alexander, gruppo nanou, ErosAntEros e Menoventi all'interno di un unico nuovo organismo produttivo e progettuale. Oltre al racconto di questa nuova identità, si affianca l'approfondimento su uno dei progetti speciali portato avanti dalla E nella loro città d'origine: Ravenna viso-in-aria è la nuova stagione teatrale cittadina, della quale i nuclei artistici di E sono operatori insieme a Ravenna Teatro/Teatro delle Albe e ai curatori del CISIM di Lido Adriano. Gli artisti di E insieme a Laura Gambi (Cooperativa Libra/Cisim) si faranno portavoce delle linee guida del progetto triennale nato su iniziativa del Teatro delle Albe nel 2012. L'incontro è parte delle iniziative nomadi di In viaggio per raccontare il progetto Ravenna viso-inaria. E / ErosAntEros, Fanny & Alexander, gruppo nanou, Menoventi Nel 2012 si costituisce a Ravenna la Cooperativa E, fondata dai nuclei artistici delle compagnie ErosAntEros, Fanny & Alexander, gruppo nanou e Menoventi. Il nome E esprime l'idea di una congiunzione, che è alla base della condivisione dei saperi e delle competenze poetiche, tecniche e organizzative che in questa nuova realtà coinfluiscono. Formata da quattro linee all'interno di un quadrato, punti cardinali capaci di indirizzare lo sguardo verso quattro orizzonti culturali diversi, la lettera E indica altresì l'intento di sostenere e valorizzare i singoli percorsi e le poetiche di ciascun nucleo artistico, a partire da un contesto condiviso e per sua natura molteplice. A maggio 2012 E ha realizzato a Ravenna la prima edizione di Fésta, un progetto speciale composto da spettacoli, laboratori, mostre, incontri e concerti curato dall'intera cooperativa. Da ottobre 2012, E fa parte della direzione artistica e progettuale di Ravenna viso-in-aria, nuova stagione teatrale cittadina di respiro triennale, in condivisione con Ravenna Teatro/Teatro delle Albe, ideatore dell'intero progetto, e Cooperativa Libra e Il Lato Oscuro della Costa attivi al Cisim di Lido Adriano. domenica 7 aprile E presenta h 21.00 MENOVENTI | INVISIBILMENTE finalista del Premio Vertigine 2010 di Consuelo Battiston, Gianni Farina, Alessandro Miele con Consuelo Battiston e Alessandro Miele regia di Gianni Farina Produzione Menoventi – ERT Volevamo fare uno spettacolo sul giudizio universale. Abbiamo speso tempo ed energie per capire in quale categoria di dannati inserire i nostri protagonisti, concludendo che per essere esemplari della nostra razza il loro destino non poteva essere che quello degli ignavi senza peccato. Abbiamo poi trovato il reagente dell’intreccio: una rivelazione mal compresa che porta al delirio. Abbiamo intuito financo una possibile forma di Ermes, messaggero della rivelazione. Ma non è tutto: c’era un’idea per dare forma all’invisibile che mugghia sotto di noi e pure la relativa reazione dei nostri antieroi al mistico incontro! Insomma, si trattava di un capolavoro in grado di sondare la reazione dell’umanità posta sotto analisi ed in attesa di relativo giudizio; la consapevolezza dell’essere osservati e di avere un dito enorme puntato contro; la sensazione concreta di un’autorità superiore che sceglie proprio noi, ramo secco nell’evoluzione della vita su questo pianeta. Il tutto reso attraverso equilibrati effetti speciali ed una manciata di ottimi attori. Però ci serviva un elefante e la produzione si è ostinata a non volerlo acquistare. Quindi abbiamo fatto un’altra cosa. “Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi.” (Genesi 3, 7) Oppressi da un forte controllo, due malcapitati devono affrontare uno strano scherzo del destino. I sotterfugi per girare a loro favore la situazione si rivelano tutti vani. Braccati non hanno tregua. Bloccati, vengono tenuti continuamente sottocchio. Cosa resta loro da fare? Nascondersi sotto gli occhi di tutti. www.menoventi.com martedì 9 aprile h 21.00 VINCENZO COSTANTINO CINASKI | SMOKE Parole senza filtro presentazione del primo disco di Cinaski L’idea di fare un disco non mi aveva mai sfiorato neanche lontanamente, a me piace scrivere. Quando poi ho visto il mondo della musica e della televisione migrare verso la carta stampata l’ho considerata come un’ invasione di campo e mi è venuta voglia di rispondere con un invasione a mia volta, anche se la musica nelle mie letture e performance c’è sempre stata e ha giocato sempre il ruolo di coprotagonista. Nasce così l’idea di raccogliere scritti, inediti e pubblicati, in una stessa confezione, ma vestiti a nuovo, in forma di canzone-storia o di canto- poetico come a continuare la tradizione che amo di più, quella dei trovieri / trovatori. Ho chiamato a raduno alcuni degli amici più intimi e qualche nuovo arrivato perché la vestizione dei brani assumesse quella confidenzialità e verginità all’ascolto che a me era preclusa per via dell’affetto che nutro verso i miei scritti. Il grosso del lavoro di confezione è stato fatto da Francesco Arcuri che ha curato anche la produzione artistica coadiuvato nella produzione tecnica da Taketo Gohara. Altre vestizioni importanti portano la firma affettuosa e incondizionata di Simone Cristicchi (Sera di pioggia), Folco Orselli (È bellissimo), Stefano EDDA Rampoldi (Epitaffio) , Michele Di Toro (Polvere di stelle), Alessandro ASSO Stefana (Terra) e Vinicio Capossela (Le Cento Città). Non c’è nessuna velleità nell’affrontare quello che io considero un esperimento, è stato divertente come un invasione di campo in uno sport nobile come il rugby, mi piace considerarlo un po’ come il mio terzo tempo, da condividere con voi. La cosa che mi è riuscita, e volevo assolutamente che accadesse, è che tanti mondi si sono intersecati e hanno interagito e si sono raccontati dallo stesso angolo di visuale, quello dell’ occhio poetico, come la macchina fotografica di Harvey Keitel nel film Smoke, titolo che ho voluto ricalcare aggiungendo la didascalia parole senza filtro, perché così è, anche a livello tecnico abbiamo viaggiato sul buona la prima quasi sempre, non ci sono filtri se non quello del nostro buon gusto e del divertimento. È partito tutto come un’ idea di provocazione, che ha provocato entusiasmo in me e in chi ha ascoltato il disco, sembra contagioso ma per fortuna viviamo ancora di libere scelte. Le accuse che si potrebbero fare, e che verranno fatte, saranno di solipsismo, di relativismo, di autoreferenzialità, ma sia io che il disco rispondiamo che se racconti il mondo che vedi e lo canti gli occhi a cui fai riferimento sono i tuoi e quelli che incontri e occhi che si assomigliano e vedono le stesse cose ce ne sono tanti e sanno riconoscersi e ascoltarsi. C’è qualche sorpresa , ho scritto musica e testo di una canzone per la prima volta in vita mia, Il re del bar, e ho voluto cantarla per liberare la voce dalle pagine così come ho fatto con Il poeta di Bruno Lauzi e due omaggi a Pete Seeger e Leonard Cohen. Insomma è un disco di una novità antica, la tradizione orale, che si ascolta benissimo in macchina , mentre si viaggia e che è stato concepito quasi completamente in bagno, pensato e scritto e per qualcuno l’associazione bagno/ prodotto sarà immediata e originale ma in realtà se avete la macchina che è un cesso, questo è il disco che fa per voi. Buon ascolto V.C.C. Vincenzo Costantino, conosciuto come Cinaski, soprannome dovuto a un retaggio adolescenziale dal 1980, nasce a Milano nel 1964. Frequenta le scuole dell’obbligo sino alla maturità scientifica e contemporaneamente frequenta i mondi di periferia milanese, coltivandone pregi e difetti. Si iscrive all’Università statale di Milano alla facoltà di Lingue e letteratura straniera per poi abbandonarla dopo tre anni di mala frequentazione. Tra i molteplici lavori Costantino annovera collaborazioni con alcune testate giornalistiche underground di letteratura, una breve esperienza giornalista per un giornale del sud Milano (l’Eco) e centinaia di nottate a farsi domande. Nel 1994 c’è l’incontro umano e letterario con Vinicio Capossela da cui nascerà un’amicizia duratura e sincera che sfocerà in un reading/tributo a John Fante / (Accaniti nell’ accolita) e successivamente in un libro scritto a quattro mani con Capossela edito da Feltrinelli nel 2009: In clandestinità- Mr Pall incontra Mr Mall oltre a centinaia di nottate a farsi domande. Dopo l’esperienza di una pubblicazione sotterranea e filantropica di Luciano Murelli nel 2000, di una raccolta poetica che riscuote un buon successo sotterraneo, nel 2010 pubblica per Marcos y Marcos la sua prima ufficiale raccolta poetica dal titolo Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare, che riscuote un ottimo successo di vendite e conferme della particolarità del personaggio Cinaski. Vincenzo Costantino ama tanto scrivere quanto leggere e numerosissime sono le sue performance di letture musicate in giro per l’Italia con la complicità di diversi compagni di viaggio iniziando dallo stesso Capossela, poi Folco Orselli (cant-outsider eterno amico) e in ultimo il complice fratellino Francesco Arcuri. Dopo aver animato per cinque anni (2001/2006) i lunedì notturni dei milanesi con la banda del Caravanserraglio, esperienza di interazione delle arti e dei mestieri, comincia una lunga attività di recital dal vivo nei luoghi più disparati del paese portando storie e poesie all’insegna della potabilità e della condivisione. La poesia vestita di musica entra così nei bar, nelle osterie e anche nei teatri coraggiosi, dovunque ci siano orecchie e occhi incontaminati dalla distrazione. Continua questo percorso, questo errare poetico, passato anche dalla triennale di Milano a novembre del 2011, coltivando amicizie e attestati di stima sempre più numerosi che lo incitano a non mollare e a continuare a scrivere e a leggere, come gli dice uno dei suoi più grandi estimatori e amico d’oltre oceano, Dan Fante (figlio di John) : “Vincenzo tu sei il mio poeta italiano preferito, keep writing, do not stop, keep writing… you are a gift.” A ottobre del 2012 esce il suo primo disco di poesie musicate o di canzoni recitate, autoprodotto con la complicità di Gibilterra e la produzione artistica di Francesco Arcuri. http://vincenzocostantinochinaski.it venerdì 12 aprile h 21.00 I POETI A BRACCIO i cantori dell'ottava rima e l'osteria dell'Angelo incontro a cura di Pino Marino L’ottava rima è un metro usato già nei cantari trecenteschi, arrivato fino a noi grazie all’attività orale dei nostri Poeti a Braccio, che nei secoli hanno reiterato questa pratica attribuendole per sempre una connotazione popolare, legata in linea di massima alle regioni centrali del nostro Paese: Toscana, Lazio e Abruzzo. L’Osteria dell’Angelo Mai, a partire dal primo incontro di lunedì 26 novembre è diventata la sede romana che mensilmente ospita gli incontri dei poeti provenienti da queste regioni. Vi aspettiamo! Eccovi qualche indicazione per approfondire la conoscenza di uno spettacolo con una forza popolare già godibile di suo, dove il coinvolgimento del pubblico cammina pari passo con la sfida dei contendenti: L'ottava rima è composta da stanze di otto versi endecasillabi. Lo schema delle rime di ogni stanza è A B A B A B C C: ciò significa che rimano tra loro i versi I, III e V i versi II, IV e VI e i versi VII e VIII. I poeti durante l'improvvisazione si avvalgono di una melodia molto antica che da loro la misura del verso e la misura della stanza. Dallo scorrere della melodia è infatti possibile conoscere in ogni momento a quale verso dell'ottava il poeta si trovi e quante sillabe manchino ancora alla chiusura del verso. Poiché è difficile stabilire dei canoni qualitativi comuni per quanto riguarda la poesia estemporanea possiamo soltanto stabilire dei parametri formali che possano essere utilizzati dall'ascoltatore nel valutare delle ottave improvvisate: 1) Ripresa della rima lasciata dal poeta precedente 2) Esatta successione delle rime nello svolgimento dell'ottava (ABABABCC) 3) Corretta lunghezza dei versi che devono essere sempre endecasillabi Non è tuttavia sufficiente improvvisare un'ottava formalmente corretta perché questa la si possa considerare soddisfacente; occorre sempre valutare il contenuto dell'ottava stessa; la qualità delle rime scelte dal poeta, l'attinenza al tema qualora vi sia un tema assegnato, la presenza di figure retoriche più o meno articolate e, non ultima per importanza, l'originalità della chiusa finale e del concetto espresso. La bravura del poeta va valutata in oltre nel modo in cui "ricama" l'ottava, nelle similitudini che riesce a creare, la suggestione che in quel momento riesce a suscitare negli ascoltatori, la sveltezza a trovare il giusto verso. venerdì 12 aprile h 22.30 LONG PLAYING LIVE un progetto di Bluemotion LP#3 PINK MOON di Nick Drake a cura di Roberto Angelini a seguire selezione musicale di Ecta Silecta & Speakeasy [psych tunes, folk sounds, brit waves and more] "Sarebbe bello riascoltare per intero e dal vivo album che hanno segnato in maniera indelebile le nostre vite" abbiamo sentito dire e ci siamo detti più volte. A noi i condizionali però sono sempre andati stretti e l'idea di LONG PLAYING è una sfida dichiarata a questo tempo verbale. Decidiamo quindi di usare l’indicativo e di farlo. Bluemotion annuncia che all’Angelo Mai Altrove Occupato dal 26 gennaio 2013 al 31 febbraio 2846 riproporremo quegli LP che ci hanno graffiato l’anima. LONG PLAYING nasce da un’idea di Andrea Pesce del collettivo Bluemotion. LONG PLAYNG è curato in ogni suo dettaglio da Bluemotion. Nel nostro primo appuntamento – gennaio 2013 – abbiamo scelto un capolavoro assoluto come Harvest di Neil Young. È stato affidato alle sapienti mani di Francesco Forni e Alfonso Fofò Bruno. Il secondo appuntamento – marzo 2013 – è stato dedicato a Histoire de Melody Nelson di Serge Gainsbourg e affidato a Fabio Rondanini. Il terzo appuntamento – aprile 2013 – è per Nick Drake col suo capolavoro Pink Moon, curato da Roberto Angelini. Il quarto appuntamento – maggio 2013 – si dedica invece ai Radiohead con Ok computer, ed è affidato ad Antonio Diodato e Daniele Tortora. Pink Moon (1972) è il terzo ed ultimo album ufficiale di Nick Drake. Fu registrato in sole due notti e racchiude in sé l'anima più scarna e disperata di Drake. È un disco solo chitarra e voce - fatta eccezione per la title track "Pink Moon" in cui Nick sovraincise alcune note di piano. Ed è così che cercherò di riproporlo venerdì 12 all'Angelo Mai Altrove Occupato all'interno della rassegna "Long Playing". Scaletta originale e originali le particolari accordature per chitarra che hanno reso unico Drake nel modo di scrivere e interpretare le sue canzoni. Proietteremo il documentario su Nick Drake "A skin too few" e prima del concerto faremo suonare il vinile di una delle sue opere preferite, i concerti brandeburghesi di Bach. Essendo "Pink Moon" un disco estremamente breve ho pensato di aggiungere alcuni brani dei suoi dischi precedenti e per queste esecuzioni mi accompagneranno degli ospiti a sorpresa. La mia passione per Nick Drake ha dato vita nel 2005 a "Pong Moon" (Storie di Note) tributo registrato insieme al violino di Rodrigo D'Erasmo. Ho avuto la fortuna di partecipare a due spettacoli in Italia insieme a Robert Kirby (arrangiatore d'archi dei dischi di Drake) e nel 2010 sono stato chiamato da Jo Boyd (produttore di Drake) per il tributo ufficiale "A way to blue" nelle due tappe italiane. Lì ho avuto il piacere di suonare, tra gli altri, insieme a Richard Thompson, contrabbassista di Nick. Roberto Angelini sabato 13 aprile h 22.00 Magnetica, Penny Records & Angelo Mai Altrove Occupato presentano MAGNETICA CRIMINALE SPECIAL EDITION a psycho-funk soundtrax party djs Bob Corsi, Luzy L, Silver Boy + special dj guest Dj Stile [psycho-funk, kriminal beat, golden age soundtracks, screaming grooves, hammond sound, spectrum exotica] visuals La Colonna Infame + special vj guest DDG criminale live [h 23:00] La Batteria ['68/'78 psycho-funk & grooves] Una notte strabordante di sorprese, ospiti, visioni e suoni, vi aspetta il 13 aprile, per una puntata speciale di Magnetica, dove il viaggio sarà ancora più intenso e insolito del previsto, e andrà a esplorare lati "oscuri" mai approfonditi prima d'ora. Con il supporto determinante dell'Angelo Mai e in collaborazione con la Penny Records - etichetta discografica giovane, ma matura e con le idee molto chiare - Magnetica omaggia le ultime produzioni di quest'ultima, mettendone in scena il concept e le suggestioni. "Paura" e "Ossessione" i temi scelti da Roberto Corsi (fondatore dell’etichetta) attorno ai quali si compongono le due raccolte "Criminale Vol.1 e 2" - protagoniste di questa edizione - curate da David Nerattini e distribuite dallo scorso gennaio a livello mondiale. Circa un'ora e mezza di rare sonorizzazioni (per cinema e tv) a suon di psycho-funk, jazz, post-psichedelia, intrise di quell'euforica tensione e dell'inquietudine che permeò gli anni '70 e ogni sua forma d'arte e comunicazione; ispirate così ai fumetti come Oltretomba, Kriminal e Diabolik, agli horror e ai poliziotteschi, nonché agli immensi thriller italiani (da Dario Argento a Lucio Fulci, da Mario Bava a Duccio Tessari). MAGNETICA CRIMINALE vuol essere esattamente così: tumultuosa e controversa, visionaria e irrequieta, eppur sempre sotto il segno del groove e della festosità che la caratterizza. E lo fa spalancando le porte, il palco e la consolle, a un gruppo di artisti - musicisti, vj, dj & disegnatori che hanno contribuito alla doppia raccolta "Criminale" o a progetti molto vicini alle sue sonorità. Così, a inaugurare la serata l'inedito live de La Batteria, band che propone una selezione ad hoc di italian criminal music. In consolle, tra un set e l'altro degli insostituibili resident Luzy L - Silver Boy - Bob Corsi, farà capolino dj Stile, che metterà le sue doti da dj a servizio del verbo funk made in Italy, dei poliziotteschi e delle colonne sonore più cult. Mentre ad arricchire di visioni cruente e ossessive il repertorio cinematico già notevole de La Colonna Infame, interverrà DDG visual artist di fama internazionale - con "schermi" alternativi da cui lasciarsi ipnotizzare. Mai come stavolta sarà un happening travolgente e collettivo, dove la musica sarà il fine e tanto più il mezzo per riesplorare un decennio così turbolento e le sue svariate sfaccettature - dalla moda e il design al fumetto e la letteratura, attraversando cinema e tv - e senza mai dimenticare l'importanza del supporto vinile: feticcio per appassionati o scelta "di vita" e d'ascolto, nonché preziosa essenza e mission attorno alla quale gira ogni produzione Penny Records, curata fin dalla confezione. Infatti la veste grafica delle cover - così appagante e originale - è stata fin qui affidata a uno dei migliori illustratori italiani, Scarful, invitato naturalmente per l'occasione ad occuparsi della grafica di Magnetica Criminale. Durante la serata verranno presentate al pubblico le 3 nuove raccolte (DANIELA CASA – Società Malata; ALESSANDRO ALESSANDRONI – I Cantori Moderni; NINO RAPICAVOLI – Divagazioni), con uscita il 4 aprile 2013, e sarà possibile ascoltare ed acquistare tutti i dischi. Tutte le produzioni Penny Records sono vendute in vinile vergine 140gr. con bonus CD in allegato. www.facebook.com/pages/Penny-Records/231728416902803?fref=ts La Batteria sono David Nerattini alla batteria, Paolo Pecorelli al basso, Emanuele Bultrini alle chitarre e Stefano Vicarelli alle tastiere. Uniti dal comune amore per le colonne sonore e le sonorizzazioni italiane degli anni '60 e '70, i quattro sono veterani della scena musicale romana più trasversale, con esperienze che vanno dal post-rock progressivo (La Fonderia), al jazz sperimentale (I.H.C.), all’hip hop (La Comitiva, Chef Ragoo) fino alla world music (Orchestra di Piazza Vittorio). La band propone brani originali ispirati a quel suono e a quella scrittura così particolare che dominava la musica per immagini nel nostro paese negli anni che vanno dal 1968 al 1978, decennio caratterizzato anche dalla creatività e vocazione sperimentale di compositori come Morricone, Cipriani, Alessandroni, Nicolai e Trovajoli. La Batteria presenterà in anteprima i brani del loro primo album, la cui uscita è prevista per l'autunno prossimo. Dj Stile (Federico Ferretti) inizia la sua militanza nell'hip-hop romano nei primi anni 90, in seguito affianca dal vivo alcuni tra i maggiori gruppi italiani come Frankie Hi nrg, Assalti Frontali, Neffa, Tiromancino, e lascia traccia anche negli album di alcuni di loro, così come dei Litfiba, Almamegretta, 99 Posse, con scratch, produzioni e remix. Molto abile nel condire con cut e scratch selezioni già assai gustose, mettendo insieme perle funk anni '70 e classici hip-hop. DDG è Davide Di Gandolfo, uno dei primi vj italiani, maestro riconosciuto nell’arte di mescolare immagini in sincrono sui suoni dei migliori dj internazionali. Già videomaker sperimentale in progetti teatrali e performativi, membro della Chiesa dell’Elettrosofia, è resident storico di alcuni club romani nonché visual artist di riferimento dei principali festival italiani (Dissonanze, Italia Wave, RomaEuropa). Scarful, Alessandro Maida, nasce nel '68 ed è un artista e designer di Roma. Dopo i suoi studi universitari in Architettura e Design, si è interessato alla grafica, all’illustrazione e al lettering iniziando a lavorare come artista grafico intorno al 1995. È membro del gruppo Why Style, insieme a Joe, Nico, Pane e Stand, con il quale ha iniziato a partecipare a mostre ed esposizioni dal 2003. Ha creato poster per Zu, Antiyou, Truceklan, Dimension X, Ius primae noctis, Ardecore e tanti altri. domenica 14 aprile h 21.30 ANDY MOOR & JOHN BUTCHER DUO LIVE John Butcher sax tenore + feedback Andy Moor [The Ex] chitarra elettrica L'incontro tra Andy Moor, la chitarra dello storico gruppo olandese The Ex e John Butcher, uno dei più importanti sassofonisti europei di oggi. La musica del duo, basata sulla costante ricerca di nuove sonorità, riesce a sfuggire ogni possibile stagnazione di genere. Assieme, Moor e Butcher producono un suono rischioso e multiforme, un suono che si sviluppa in tempo reale e che tende naturalmente all'integrazione di materiali sonori di diversa provenienza. Andy Moor è un musicista sperimentale, conosciuto come chitarrista del collettivo olandese The Ex e della band inglese Dog Faced Hermans. È stato anche uno dei membri fondatori KletkaRed e insieme a Isabelle Vigier e Yannis Kyriakides ha creato l'etichetta di musica sperimentale Unsounds. I suoi ultimi progetti includono un quartetto con Ken Vandermark, Terrie Hessels e Paal Nilssen Love chiamato Sinistra Lean, e in duo con Anne James Chaton e DJ-Rapture e Colin Mclean e Christine Sehnaoui. Moore continua ad essere un membro a tempo pieno di The Ex. John Butcher inizia suonando jazz convenzionale (parla spesso del suo scetticismo iniziale rispetto alla libera improvvisazione), ma presto si sposta a un approccio più libero e approfondisce l'utilizzo sul sax dei suoni multifonici/armonici lasciato in eredità da precedenti improvvisatori come Evan Parker. Sperimenta anche l'uso del sassofono amplificato in feedback e delle sovraincisioni e lavora con Elton Dean, Chris Burn, e Jon Corbett. In seguito forma un trio con il chitarrista John Russell e violinista Phil Durrant, poi un quintetto con Paul Lovens e Radu Malfatti. Un altro rapporto chiave è quello con il cantante Phil Minton, su testi tratti da “Finnegans Wake” di James Joyce. Più recentemente si dedica all'improvvisazione elettroacustica o riduzionismo con i Polwechsel. Collabora inoltre con John Edwards, Simon Fell, Gino Robair, Georg Grawe, Gerry Hemingway e Dylan van der Schyff. www.theex.nl www.johnbutcher.org.uk da lunedì 15 a mercoledì 17 aprile h 21.00 BALLETTO CIVILE | PARADISE tratto da “Le Troiane” di Euripide e “l’Ultimo Diario” di Corrado Alvaro ideazione, regia e coreografia Michela Lucenti in scena Maurizio Camilli, Andrea Capaldi, Ambra Chiarello, Andrea Coppone, Massimiliano Frascà, Francesco Gabrielli, Raffaele Gangale, Filippo Gessi, Michela Lucenti, Francesca Lombardo, Gianluca Pezzino, Livia Porzio, Emanuela Serra, Chiara Taviani, Teresa Timpano costumi Emanuela Dall’Aglio tecnicismi Francesco Traverso produzione Balletto Civile / Scena Nuda con la collaborazione di Fondazione Teatro Due Abbiamo deciso di centrifugare in modo irriverente le cronache della guerra di Troia. Rimescolando le carte. Un Mahabharata Bollywoodiano dove tutto è già avvenuto. Nel camping di battaglia gli eroi greci imbolsiti tentano il tutto per tutto con una guerra bricolage. Donne bambine di una bellezza amara danzano come falene, e mordono come lupe, ostaggio di un esercito di uomini ingrassati nei loro pantaloni. Le donne partono per il viaggio verso loro stesse, detentrici di forza, il loro midollo tenuto prigioniero esige liberazione. Resta un popolo che ha una sola possibilità di ricominciare: stare lì, rimanere dove nessuno vorrebbe essere, in uno spazio tra la guerra e un nuovo equilibrio. Potrà esserci bellezza in una terra distrutta? Da dove comincia la ricostruzione? I corpi che rimangono sono il futuro. E i nostri corpi maldestri ci fanno morire dal ridere anche nella tragedia. L’archetipo maschile e femminile si confrontano in quest’opera, e i loro corpi diventano mitici tanto da confondersi con il cielo, come se tutto tornasse immenso spazio e natura. Vogliamo cogliere il mistero simbolico che si cela dietro questo lamento, e per noi è qualcosa di estremamente umano e fragile e ridicolo, come le piccole vite che stanno dietro la storia. Il nostro paradiso è il vuoto dove si tenta di ricominciare. L’ultimo accampamento, dove i pensieri e le convinzioni si confondono. Michela Lucenti La guerra è finita. Tutto è già avvenuto. Resta un popolo che ha una sola possibilità di ricominciare: stare lì, rimanere dove nessuno vorrebbe essere, in uno spazio tra la guerra e un nuovo equilibrio. Potrà esserci bellezza in una terra distrutta? Che luogo è quello che è stato un grande regno e che ora non è più un campo di battaglia? Da dove comincia la ricostruzione? Da noi. I corpi che rimangono sono il futuro. L’archetipo maschile e femminile si confrontano in quest’opera come non mai, l’uomo si afferma conquistando la terra-donna, su questo concetto si fonda la ricerca antropologica. Noi vogliamo cogliere il mistero simbolico che si cela dietro questo lamento, e vogliamo trovarlo nella bellezza. Il paradiso non è nell’accettazione ma nella bellezza di ricominciare. Una spiaggia di terra rossa l’ultimo accampamento, dove i pensieri le convinzioni si confondono. Raccontiamo il tempo dopo che abbiamo urlato e le nostre parole si perdono ai lati della bocca come delle farfalle. Un semplice fazzoletto di terra, antico come la storia del mondo, che ritorna primitivo dopo le macerie. Donne forti di una bellezza amara danzano come falene, ostaggio di un esercito di uomini-orso più piccoli dei loro cappotti. Dov’è la verità? Le donne partono per il viaggio verso loro stesse, detentrici di forza, il loro midollo tenuto prigioniero esige liberazione. Le leonesse e le loro corse sfrenate, il tempo nella dolcezza del gesto. Raccontiamo il tempo dove occorre tentare di fare la terra come il cielo, per ritrovare l’equilibrio dobbiamo metterci in ascolto della tradizione, piangeremo le parole che arriveranno come un sussurro e cercheremo di capire quello che ci lasciano intendere, solo dopo cominceremo a fremere come a nuova nascita. Il dolore come conoscenza sia per chi lo subisce sia per chi lo provoca, in questa conoscenza ci sarà la chiave per costituire oggi la nostra identità di uomini e di donne. Una poesia che tende al lamento, la transizione dalla parola al canto, al fiato, che si scioglie in azione nel corpo degli attori. www.ballettocivile.org giovedì 18 aprile h 21.00 GO DAI FEST | “SUI” ACQUA direttore artistico Giulio Ragno Favero [Il Teatro degli Orrori] live Duo Majahall [Giulio Ragno Favero e Alfonso Santimone], Anna Magdalena, Two Pigeons dj set Enzo Moretto [a Toys Orchestra] e Julian L’acqua, contrariamente a quanto si possa immaginare, è il veicolo ideale per il suono: la sua struttura molecolare migliaia di volte meno comprimibile rispetto a quella di un gas come l’ossigeno permette infatti al suono di propagarsi in essa con un’interazione quasi diretta tra molecole, con la conseguenza di una velocità molto maggiore. Il suono plasma l‘acqua creando forme e movimenti sulla superficie che noi percepiamo come qualcosa di organizzato e sensato, come se fosse governato da una volontà precisa. Sotto questo aspetto il comportamento dell‘acqua esposta a una sorgente sonora è molto simile all’intento caratteristico della musica elettronica di incasellare in una griglia predeterminata materiale caotico e disorganizzato per conferirgli una forma compiuta. Giulio Ragno Favero Duo Majahall sono Giulio Ragno Favero e Alfonso Santimone (pianoforte, live electronics, composizione, arrangiamento, produzione). Dopo un iniziale percorso di apprendistato in ambito squisitamente jazzistico, fin dai primi anni ‘90 Alfonso è impegnato professionalmente sia come pianista e performer che come compositore, produttore e arrangiatore in un grande numero di progetti musicali. Ha collaborato con alcuni tra i più importanti esponenti della musica improvvisata del panorama italiano e internazionale tra cui Harold Land, Jimmy Owens, Giulio Capiozzo, Claudio Fasoli, Robert Wyatt, Stefano Battaglia, Marc Ribot, Greg Cohen, Tony Scott, Paolo Fresu, Chris Speed, Cuong Vu, Bobby Previte, Gianluca Petrella, Enzo Favata, Tenores di Bitti, Steven Bernstein, Jim Black. Fin dagli esordi Alfonso è un compositore prolifico, costantemente alla ricerca di un linguaggio personale in molti ambiti diversi passando dalla musica improvvisata alla musica elettronica, dalla composizione contemporanea alle colonne sonore per videoarte, installazioni, teatro e reading, dalla forma canzone al mondo del rock indipendente italiano. Fin dal 1986 si interessa alla musica elettronica nella sua declinazione più legata alla performance e all’improvvisazione. Dal 2005 fa parte del collettivo di musicisti El Gallo Rojo che, secondo gli esperti del settore rappresenta una delle realtà italiane più interessanti e originali nell‘ambito della musica improvvisata contemporanea. Nel 2011 riceve molti riconoscimenti in ambito squisitamente jazzistico (presenza ai primi posti di diverse categorie nei vari referendum delle riviste specializzate Musica Jazz, JazzIT, All About Jazz etc.). http://soundcloud.com/alfonsosantimone/ Francesca è Anna Magdalena. Non si sa molto altro. Ha fatto il conservatorio da cui è scappata. È stata bassista della stoner band fuckVegas. Collabora nel progetto showgaze Magpie con Daniele Carretti (Offlaga Disco Pax). Ha suonato e cantato per Il Teatro degli Orrori e The Bloody Beetroots. Fa parte della prima orchestra analogica di sintesi additiva applicata ai numeri, 21. Ora trova tregua fra atmosfere primitive e siderali. Si accompagna a PPBUCK (aka Pepè, I Cani Giganti, Fanciulli Goom). Si prepara a registrare il suo primo disco con Giulio Ragno Favero. www.annamagdalena.bandcamp.com Chiara Castello, voce, percussioni, loop station e Kole Laca, live electronics sono i Two Pigeons. La band racchiude in sé un universo sonoro tanto originale quanto coinvolgente: senza computer alcuno (!) mischiano la canzone d‘autore all‘elettronica non convenzionale, oltrepassano confini emozionali che lasciano senza parole, superandosi nella performance live. Del 2008 è il loro primo ep intitolato “2Pigeons”; nel 2010 esce il loro primo album “Land” cui fa seguito, due anni dopo, “Retronica”. L’elettronica e la musica totalmente suonata. Un immaginario vintage e storie che nella loro surrealtà raccontano le difficoltà e le paure del presente. L’apparente freddezza dei suoni sintetico-analogici e l’urgenza di esprimersi per quello che si è. Techno, house, electro, trip-hop, dubstep e hip-hop diventano quindi dei semplici nomi di generi, mentre ad emergere è soprattutto una tendenza alla contaminazione chimica che trova il proprio compimento nell’approccio del tutto artigianale alla scrittura. www.myspace.com/2twopigeons venerdì 19 aprile h 22.00 SOUND OUT COLORS HONEYBIRD & THE BIRDIES feat. ENRICO GABRIELLI LIVE special guest Adriano Bono, Bamboo horn section E-birdies Elvisdelmar & Jolki Palki DJ SET [turbo folk, dusty grooves and wonderful world beats] coreography Daria Greco visual D1ng steaming Valerio Mirabella/Fandango Web Radio angolo della condivisione Lili Candiotte Di honeybird & the birdies si parla parecchio. È una di quelle band che riesce a raccogliere consensi trasversali: il pubblico indie riconosce in loro una matrice punk e sanamente esterofila, quello colto e musicofilo si diverte a riconoscere le infinite influenze che animano il trio di stanza a Roma che coniuga in modo (a dir poco) originale l’anima latina della sua batterista (Paola “P-birdie” Mirabella, Catania), l’esperienza e la versatilità del suo bassista (Federico "walkietalkiebird" Camici, Torino) e l’inconfondibile estro della sua voce guida (Monique “honeybird” Mizrahi, Los Angeles). Fans, critica, neofiti e intenditori concordano almeno su un’aspetto: l’irresistibile carica vitale dei tre uccellini durante i live show. Ogni loro concerto è un’occasione di festa - lo spettacolo diventa un grandioso baccanale che riempie il palcoscenico di fisicità e colori. E questi due elementi sono proprio il punto di partenza per quello che probabilmente rappresenta lo spettacolo più ambizioso, e al tempo stesso più autentico del loro percorso: Sound Out Colors, un vero e proprio concept show sul rapporto tra suono, musica e colori. Sul palco dell'Angelo Mai honeybird & the birdies incontrano uno dei musicisti più ricercati e richiesti del momento, il polistrumentista e arrangiatore Enrico Gabrielli (Calibro 35, Mariposa, Unità di Produzione Musicale), che per la seconda, fortunata prova discografica della band (You Should Reproduce, Trovarobato) ha indossato anche i panni di produttore artistico. Insieme a loro anche il menestrello del reggae Adriano Bono e il suo inseparabile ukulele, i Bamboo (Bomba Dischi), band sperimentale capitolina che fa del "Body Percussion" e dell’uso non convenzionale di strumenti riciclati e oggetti comuni della vita di ogni giorno la sua forza, e Ebirdies, le tre “E” della sezione fiati (Ersilia, Enrico ed Emanuele). Ma lo spettacolo totale non finisce qui. Ci sarà spazio anche per una performance di teatro danza affidata all’estro di Daria Greco e per i visual firmati D1NG, in surreale sintonia con il tema dei colori. Al pubblico, considerato parte integrante dello show, si dedica invece l’Angolo della Condivisione di Lili Candiotte. Strumenti musicali riciclati (shakers, bastoni della pioggia) per suonare tutti insieme alla band! Si preannuncia una serata creativa ed inusuale, di riciclo e di stimoli. A seguire, le selezioni musicali di JolkiPalki ed Elvisdelmar (turbo folk, dusty grooves and wonderful world beats) fino a notte fonda. E per chi non può esserci, per chi si trova dall’altra parte del mondo ma con il pensiero rivolto verso l’Angelo Mai, ci pensa Fandango Web Radio con lo streaming integrale della serata a cura di Valerio Mirabella. sabato 20 aprile h 22.00 AFRODISIA – L’AFRIQUE À ROME LEK SEN VS. AFRODISIA SOUNDSYSTEM LIVE [Senegal, Italia | afro, electro, reggae, dubstep] a seguire AFRO-DANCEHALL by Dj Khalab [afrobeat, soweto funk, bongo flava, hiplife, coupé decalé] Koreman visuals Prendi i ritmi dell’Africa vecchia e nuova. Un unico flusso ipnotico che lega assieme tradizione e modernità urbana: cantastorie maliani e sfuriate rap, percussioni senegalesi e distorsioni dancehall di matrice sudafricana. È il suono dell’Afrodisia Soundsystem, collettivo aperto di musicisti, dj, mc e produttori che, concerto dopo concerto, per una volta ha posizionato Roma nella prima linea di quel movimento che già da qualche anno scandaglia in maniera creativa le nuove frontiere della scena afro-urban globale. Dopo il clamoroso successo della combination 2012 con la rapper kenyana Nazizi, ecco dunque il secondo prestigioso capitolo: protagonista della serata di aprile (sabato 20) sarà il talentuoso vocalist senegalese Lëk Sén, che presenterà al pubblico dell’Angelo Mai il suo secondo lavoro per il mercato internazionale (“Tomorrow”, Chapter Two). Un disco reggae’n’blues felice e ispirato, una grana vocale a dir poco poderosa, un artista che sin d’ora s’annuncia come successore obbligato all’ambito trono afro-reggae; per troppi anni sotto il dominio assoluto della diarchia ivoriana Alpha/Tiken Jah. martedì 23 aprile h 21.00 SQUARTET [Roma] + MOE [Oslo] + THE OBSERVATORY [Singapore] LIVE Il 23 aprile salgono sul palco dell’Angelo Mai Altrove Occupato tre band che propongono, ognuna a proprio modo, una rilettura del rock secondo declinazioni originali, combinando ricerca musicale e coinvolgimento del pubblico. I live di Squartet (Roma), mOe (Oslo) e The Observatory (Singamore) sono diversi tra loro nei contenuti ma rivelano un approccio simile, quello di una generazione di musicisti e prima ancora di ascoltatori che è cresciuta nel "post", nella contaminazione degli anni ‘90 e che si esprime con un vocabolario originale. Non più un cut-up, ma un nuovo organico. Squartet Formati a Roma nel 2004, gli Squartet propongono brevi composizioni per tre strumenti in cui la lezione rock viene riletta alla luce di quei generi cosiddetti "di rottura" apparsi negli ultimi trent'anni. La vera missione del trio è superare gli sperimentalismi e ridefinire il concetto di "orecchiabile", "ballabile", attingendo a quell' universo che circonda la musica contemporanea. A maggio 2005 gli Squartet pubblicano il primo omonimo album, prodotto dal network di musicisti Jazzcore Incorporati. Composto in meno di un mese, riceve ottimi riscontri dalla critica specializzata per la rivisitazione della classica forma canzone, di cui abbozza i tratti, giocando con gli stili e stravolgendone i connotati. Il disco ottiene una nomination al Premio "Fuori dal Mucchio" (patrocinato dal MEI) per miglior album d'esordio del 2005. Danno quindi inizio a un' intensa attività live, grazie alla quale entrano in contatto con molti artisti e gruppi attivi nel panorama europeo. Uwaga! (2008) è il secondo lavoro: distribuito da Waysidemusic per gli Stati Uniti (Soft Machine, Doctor Nerve, Fred Frith), in Italia è in catalogo con Goodfellas. L' album è frutto dell' esperienza di tre anni di sala prove e tour; è stato registrato al Locomotore di Roma e masterizzato da Maurizio Giannotti presso il Newmastering di Milano, con la grafica di Fuz & Gorcin Zec (Quartopiano, Parigi). Il 23 aprile all’Angelo Mai Altrove Occupato la band presenterà in anteprima brani del nuovo album, in uscita in autunno. Fabiano Marcucci – basso Manlio Maresca – chitarra Marco Di Gasbarro – batteria www.jazzcoreinc.org/squartet mOe [Oslo, noise rock] La band norvegese mOe è nota per la capacità di affiancare al minimalismo delle sue composizioni approcci sperimentali e alternativi che sfuggono alla classificazione di genere rock. Molestano i loro strumenti ad alto volume e violentemente, conducendo l’ascoltatore verso una sana follia. Con innumerevoli collaborazioni che trascendono i confini di rock e noise il gruppo ricerca, nell’esecuzione musicale, la presenza assoluta e totalizzante. Lavorando prettamente secondo i principi del “do it yourself”, i mOe si aggirano in un paesaggio imprevedibile, rumoroso e oscuro, guidati da una fame di musica ad ampio spettro. DNA, Melvins, Fe--mail, Swans, Otomo Yoshihide, Fred Frith, e Black Sabbath hanno segnato con un forte impatto le loro vite musicali. Ma ancor prima e maggiormente è la vita della musica alternativa che alimenta la passione dei mOe. Formatisi nel 2008, hanno prodotto un 7 pollici, "Lies" (2009), un LP: "It Pictures" (2011), e un singolo, "Left to swallow" (2012). www.conradsound.com/music-2/moe/ The Observatory [Singapore, experimental / neo-psychedelia] The Observatory è un gruppo di avant rock indipendente e di musica sperimentale di Singapore, formato da fan delle più significative band nazionali degli anni ‘90. Il principio cardine del gruppo, nato nel 2001, è spingersi oltre i confini individuali e collettivi. Lo scopo non è solo creare musica che tratti temi universali o scrivere della vita secondo un punto di vista squisitamente singaporiano, ma spezzare l’inibizione, la convenzione, e la meccanicità che caratterizzano la produzione commerciale. Il gruppo trae ispirazione dalle proprie radici del Sudest asiatico e da un'inevitabile dieta musicale postcoloniale. The Observatory fonde strutture non convenzionali, ritmi asiatici, arrangiamenti coraggiosi, improvvisazione, pensiero ed espressione, partendo da stili casuali per arrivare a una mistura di estremi emozionalmente potenti, malati e rabbiosi da un lato, ossessivi e malinconici dall'altro. Il cuore e l'anima dei The Observatory è in costante reinvenzione. Ad ogni uscita i membri hanno proseguito sulla loro strada di sperimentazione sulla forma canzone, spingendo la loro musica fuori dei limiti, creando un ricco repertorio dalle tessiture complesse in un tour de force sonoro di canzoni visceralmente emozionali e taglienti nella loro desolazione. Il loro ultimo album, Catacombs, è uno studio sulla delusione, l'insanità e l'ossessione, che provoca e ispira in un modo profondamente enigmatico e anche nel suo momento più freddo e astratto rimane profondamente umano. www.theobservatory.com.sg mercoledì 24 aprile h 21.00 LA NUOVA BABILONIA sonorizzazione live di La nuova Babilonia di Leonid Trauberg [Urss 1928, 72’] a cura di Valerio Vigliar con Valerio Vigliar [pianoforte], Gianluca Vigliar [sassofoni e flauto], Angelo Maria Santisi [violoncello], Alessandro Marzi [marimba e percussioni] a seguire dj set Sidewalk#4 | Paris-touch resident dj Funk Pope [lasituazione], special guest dj Massimo Voci [Paris Rockin'/ U-FM] [french touch, banlieue hip hop, electronica, patchanka, alt tunes] La sonorizzazione del film muto La Nuova Babilonia (film storico russo degli anni '20, originariamente musicato da Shostakovic) è nata da una commissione del Palazzo delle Esposizioni di Roma a novembre del 2011, all'interno di una rassegna curata da Marco Berti e Giovanni Guardi. Grazie anche al patrocinio della Cineteca di Bologna, che ha messo a disposizione le pellicole originali, l'operazione aveva come suo obiettivo principale quello di avvicinare il pubblico di oggi ai vecchi capolavori del film muto attraverso la riscrittura della colonna sonora e la sua esecuzione dal vivo. Da parte dei committenti mi è stata data totale libertà di scelta su come e cosa scrivere, senza nessuna limitazione di linguaggio e di organico. Il lavoro mi ha molto appassionato ed il risultato è andato ben oltre le mie aspettative. La Nuova Babilonia, pur appartenendo a quel filone del cinema sovietico volto a confermare ed elogiare lo spirito del partito comunista, è un film complesso che esprime scetticismo e nasconde una critica aspra alla divisione in classi tra borghesi ed operai. Il contesto è quello della comune di Parigi del 1871, quando la borghesia e l'esercito, grazie anche all'arrivo dei Prussiani, schiacciano ferocemente i comunardi. Da queste vicende affiora pian piano, per poi diventare preponderante, una storia d'amore straziante tra un soldato, che decide di seguire "La Patria", e una comunarda, che invece sceglie di seguire la causa dei comunardi. Passando dalla scrittura tematica propria delle colonne sonore a linguaggi come la musica concreta e l'improvvisazione, il mio intento è stato quello di far emergere maggiormente il tessuto emotivo della trama, cercando di far vivere allo spettatore quanto più possibile il vissuto dei personaggi principali. La mia visione del film è quella di un’umanità che troppo spesso nella storia è stata schiacciata da logiche politico economiche prive di reale significato, dettate solo dalla paura e dal conseguente desiderio di tenere tutto sotto controllo. Quasi alla fine della pellicola ho scritto una canzone estrapolando e poi sviluppando una frase del film che racchiude a mio avviso il senso profondo di tutta l'opera; "we are all looking for love! we are all looking for love? but what are we looking for? for what? for what? for what?" Con me in questa avventura Gianluca Vigliar a sassofoni e flauto, Angelo Maria Santisi al violoncello, Alessandro Marzi a marimba e percussioni. Valerio Vigliar A seguire, quarto appuntamento con Sidewalk, il party dell'Angelo Mai Altrove Occupato dedicato ai suoni urban del mondo. Il 24 aprile il dancefloor si aprirà tanto ai suoni di matrice hip hop delle banlieues quanto all'energia elettronica del french-touch, in un viaggio sonoro che fonderà queste due attitudini con grooves disco, esotismi patchanka, echi reggae e accelerazioni alt-rock, punk e gitane. Senza mai dimenticare la chanson française e il grande lascito di Edith Piaf e di Serge Gainsbourg. Il dj italiano Massimo Voci, resident di Paris Rockin’ dal 2009, è sicuramente uno dei più attivi della scena romana. Label Manager di Black Moka Records, collabora anche attivamente alla webradio U-FM, ed è anche radio broadcaster per il network nazionale Radio Capital. Dal soul all’elettronica, dal dubstep alla minimal, è capace di adattarsi a tutte le situazioni, ed è ormai richiesto anche a Parigi per il suo eclettismo. Ha suonato insieme a Carl Craig, Rone, Para One, Agoria, Busy P, Birdy Nam Nam, Nôze, SebastiAn, Caribou, Laurent Garnier, Breakbot, Nicola Conte e molti altri. venerdì 26 aprile h 22.00 DIODATO + guests LIVE “E Forse Sono Pazzo” Release Party a seguire DJ SET a cura di the RockFellas Riccardo Sabetti [Spiral69] & Dj Yakuza [rock, wave, indie] Il 26 aprile esce ufficialmente "E Forse Sono Pazzo", primo disco di Diodato. Prodotto, registrato e mixato da Daniele "ilmafio" Tortora per Le Narcisse e suonato e arrangiato, oltre che dallo stesso Diodato, da Daniele Fiaschi (chitarre), Duilio Galioto (piano, wurlitzer e tastiere), Danilo Bigioni (basso) e Alessandro Pizzonia (batteria), verrà distribuito sul territorio nazionale da Goodfellas. Per festeggiare l'evento Diodato, la band e alcuni ospiti molto speciali occupano il palco dell'Angelo Mai Altrove per un release party da non perdere. sabato 27 aprile h 22.00 Scuderie MArteLive & Angelo Mai Altrove Occupato presentano MANAGEMENT DEL DOLORE POST OPERATORIO LIVE a seguire DJ SET a cura di Tatiana Non-dj Selecta e Gianluca Polverari from Radio Città Aperta [alien rock, electro dadaista] I poeti maledetti? bleah! La finta rabbia, la finta bava, la finta sbornia, le finte frecce. Tutto finto o tutto vero, chi si conforma pure dall'altro lato, quello alternativo, per sembrare più alternativo. La risposta a tutto questo è IL MANAGEMENT DEL DOLORE POST-OPERATORIO, la soluzione all'inconveniente di essere nati . Nati in questo mare di mezzibusti scolpiti per questo o quest'altro mito inventato dall'industria del cinema americano. I quattro da Lanciano (CH), una piangente cittadina medievale, hanno indossato le vesti del giullare per ridere e sputare! Si fracassano in un incidente d'auto, fanno due conti con il dolore e l'inefficienza degli ospedali italiani e si rendono conto, semmai non fosse abbastanza, che così non va, che si sono stancati. Ma lo sbuffo più grande, più totale, il più annoiato "AUFF!!" del loro disco d'esordio che li ha portati a suonare in tutt’Italia – e anche a Berlino e allo Sziget festival di Budapest – è diretto verso di loro= Questi maledetti, che siano maledetti! Prima di produrre il disco con MArteLabel hanno vinto numerosi premi: Italia Wave, Primo Maggio Tutto l’Anno, Il Rock è Tratto, UPLOAD di Bolzano, alla cui direzione c'è il Sig. Cristiano Godano dei Marlene. Nel 2010 vincono il “Premio produzione al festival MArteLive ” ed entrano quindi nel roster dell'etichetta MArteLabel. L’anno seguente inizianno le registrazioni del primo album sotto la direzione artistica di Manuele MAX STIRNER Fusaroli, ed ora sono disposti a disboscare le montagne, con il taglio della mano. Luca Romagnoli (voce), Marco Di Nardo (chitarra), Luca Di Bucchianico (basso) e Nicola Ceroli (batteria) martedì 30 aprile h 22.00 Ausgang & Angelo Mai Altrove Occupato presentano GRAN FESTA live Mamavegas + Unepassante dj set Emiliano Colasanti + Pietro Fuccio & Kate Jackson [indie rock, new wave, 80's, hip hop, superfunk, groovy sound] Ausgang festeggia il finale di stagione e l'estate oramai alle porte all'Angelo Mai Altrove Occupato, uno dei posti più vivi e belli di Roma, dove l'atmosfera fa sì che tutti si sentano a casa. Una serata all'insegna della buona musica, per iniziare a far festa in vista del 1 maggio con una line up fatta con il cuore, con la voglia di divertirsi e sorprendere. Dopo il doppio live di Mamavegas e Unepassante, un dj set d'eccezione a sei mani: Emiliano Colasanti (blogger, fondatore della 42 records, giornalista), Pietro Fuccio (boss della DNA Concerti), Kate Jackson (inglese, voce delle Long Blondes, pittrice). Un dj set di musica bella che pescherà a piene mani nelle rispettive collezioni di dischi anni '80! I Mamavegas nascono fra le pareti di legno di una casa di montagna, a Sud. Ascoltano le storie che racconta il bosco e ne scrivono la colonna sonora immaginaria. Si spostano in città, ne assimilano il ritmo e i suoni, diventando quel che sono adesso. Le loro canzoni sono costruzioni imprevedibili di stili, generi, rimandi a diversi background musicali. Scritte a sei teste e dodici mani, parlano attraverso la forma canzone del pop più ricercato, riuscendo a far convivere l’elettronica con le chitarre acustiche, i sintetizzatori con gli archi e gli strumenti a fiato. La coralità che li contraddistingue la si ritrova sul palco: tutti suonano tutto, il canto diventa inno, i loro live sono esperienze uniche e coinvolgenti. I Mamavegas sono un collettivo formato da sei musicisti provenienti dalle più disparate esperienze (jazz, musica elettronica, produzioni, colonne sonore), e vivono a Roma. Dopo due ep usciti per l’etichetta 42 Records, “This Is the Day… I See” e “Icon Land”, apprezzati da pubblico e critica, arrivano al loro primo disco di inediti, in uscita a novembre sempre per 42 Records: “Hymn for the Bad Things”. Gli undici brani che compongono l’album sono legati da un unico concept. L’idea è quella di guardare a temi universalmente riconosciuti come positivi (tra cui l’amore, il successo, la bellezza, la speranza), proponendoli da un punto di vista inusuale. Una lente al negativo che ha l’intento di esorcizzare le paure insite in ciascuna di queste esperienze. Canzoni come “Tales from 1946 (Love)”, che ruota intorno agli aspetti ossessivi e totalizzanti di un amore, “Black Fire (Trust)”, sulla fiducia riposta nel prossimo, che messa alla prova dai grandi cambiamenti della vita, brucia in un fuoco scuro e svanisce, e “Mean and proud (Beauty)” che racconta del conflitto di un corpo che cresce e pur trovandosi a fiorire perde la sua innocenza. Registrato all’Igloo Audio Factory di Budrio di Correggio e al White Lodge studio di Roma, masterizzato da Andrea Suriani all’Alpha Dept. di Bologna, vanta il missaggio e la produzione artistica di Giacomo Fiorenza. L’album è stato pubblicato in Italia il 16 novembre 2012 sempre da 42 Records, con distribuzione Audioglobe, mentre a febbraio 2013 è uscita la versione internazionale di “Hymn for the Bad Things” distribuita in Europa (Germania, Austria, Svizzera e Spagna) da Rough Trade e negli Stati Uniti e in Sudamerica da The Orchard. I Mamavegas sono: Marco Bonini, Emanuele Mancini, Andrea Memeo, Daniele Petrosino, Francesco Petrosino e Matteo Portelli. www.42records.it Un lungo cammino di tre anni e più separa “No Drama” dall’esordio di UNEPASSANTE, “More Than One In Number” (Annathegranny Records 2010). Un periodo di tempo che UNEPASSANTE ha trascorso, insieme ai suoi compagni di viaggio (i musicisti Emanuele Fiordellisi e Michele Staino, il produttore Gianmaria Ciabattari), suonando dal vivo (oltre sessanta le date di promozione del primo disco), ma soprattutto a cercare e a esplorare nuove strade sonore e percorsi compositivi “altri” rispetto alle forme pop consolidate. Abbandonate le vesti del cantautorato folk venato di jazz e rock che aveva contraddistinto il suo ingresso nella scena musicale contemporanea, con “No Drama” UNEPASSANTE si lancia nel campo della sperimentazione elettronica, innestando questo nuovo mondo sonoro su un impianto che, compositivamente, rimane per certi versi ancorato alle strutture della canzone pop/folk, ma le reinterpreta e scardina sotto la spinta di una imperiosa necessità espressiva. Permane, dell'identità originale di UNEPASSANTE, l'amore per la commistione anche sfrenata di sonorità provenienti da universi musicali distanti tra loro: la chitarra acustica incontra i synth dubstep prestandosi a ritmiche danzerecce (XMan), le voci si mescolano e si sciolgono nel trattamento elettronico, conquistando valore strutturale (Utterly Wrong), un ukulele dialoga con sequencer e vibrafoni sintetizzati (Seesaw), calde linee di violino sfidano con un soffio di lirismo la durezza di un accompagnamento ostinatamente freddo e digitale (Woodworms). Tra campioni frammentati, batterie rielaborate elettronicamente e propulsivi riff di basso, la voce della songwriter crea connessioni necessarie, agendo da forza trainante e guida, consegnando agli ascoltatori melodie e parole di volta in volta acuminate, dolenti, cariche di energia, solari, ironiche, esasperate, straniate. I contenuti lirici di “No Drama” mostrano una varietà pari a quella strumentale, ma mostrano anche la stessa compattezza di fondo che domina i contenuti musicali: frammenti di esperienza sono affiancati a riflessioni di natura esistenziale, generate da quegli stessi frammenti, che ritornano sempre ad un fascio di concetti chiave. Su tutti, proprio quello del titolo – “No Drama” – riassume forse, con le sue possibili interpretazioni, l’intero, frastagliato senso di questo lavoro. UNEPASSANTE: Giulia Sarno – voce, chitarre Michele Staino – basso, tastiere, tromba Emanuele Fiordellisi – elettronica, sequenze synth, batteria UNEPASSANTE è un progetto nato nel 2006 dal songwriting della palermitana Giulia Sarno. Ha all'attivo tre uscite discografiche: l'EP "Enjoy The Road" del 2008, l'LP "More Than One In Number” (Annathegranny Records / A Buzz Supreme / Audioglobe, gennaio 2010) e il nuovo LP “No Drama” (Annathegranny Records / A Buzz Supreme / Audioglobe, aprile 2013). Con ottime recensioni e un tour di oltre sessanta date a presentazione del disco di esordio, UNEPASSANTE si è fatta conoscere e apprezzare anche in qualità di opening act di prestigiosi artisti internazionali come Micah P. Hinson, My Brightest Diamond. Più di recente, UNEPASSANTE ha presentato in anteprima degli estratti dal nuovo lavoro in un mini-tour in apertura al fenomeno britannico Alt-J, vincitori del Mercury Prize 2012, e alla prestigiosa Sala Vanni di Firenze per la presentazione di “The Next Wave. Una compilation sulla nuova scena fiorentina". Pronta a spiazzare tutti con la svolta elettronica di "No Drama", UNEPASSANTE ricomincerà a suonare ad aprile, in un tour curato da Libellula Booking. Per questo nuovo giro di concerti, la formazione dal vivo di UNEPASSANTE accoglie, oltre agli elementi fissi della band, il compositore elettroacustico e polistrumentista Salvatore Miele. www.unepassante.com SOSTIENI E DIFFONDI L’AUTOGESTIONE DIFENDI L’INDIPENDENZA! ANGELO MAI ALTROVE OCCUPATO VIALE DELLE TERME DI CARACALLA, 55/A [ROMA] www.angelomai.org [email protected] tel. 329.4481358