angelo mai altrove occupato viale delle terme di caracalla, 55a (roma)

ANGELO MAI ALTROVE OCCUPATO
VIALE DELLE TERME DI CARACALLA, 55A (ROMA)
giovedì 4 aprile
h 20.00
THAT’S ALL FOLKS!
Fandango Web Radio in diretta dall'Angelo Mai
con Unepassante, Bea Sanjust
h 22.00
DNA concerti, in collaborazione con Ausgang e Angelo Mai Altrove Occupato, presenta
LISA GERMANO LIVE
opening VeRA
venerdì 5 aprile
E presenta
h 21.00
FANNY & ALEXANDER | HIM [Remix]
If the wizard is a wizard you will see...
produzione Fanny & Alexander
con Marco Cavalcoli
drammaturgia Chiara Lagani
regia Luigi De Angelis
live sound Mirto Baliani
h 23.00
IL BALLO DI E DJ SET
a cura di Dust, The Mad Stork e VoidCascade
sabato 6 aprile
E presenta
h 18.30 – 21.00 – 22.30
ErosAntEros | TRASCENDERE - Concerto sintetico per figure espressive
di e con Davide Sacco e Agata Tomsic
performance di 15’ con posti limitati, prenotazione obbligatoria [scrivere a [email protected]]
h 19.00
T.E.L.
presentazione del vinile di Mirto Baliani
h 21.00
GRUPPO NANOU | SPORT
di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
con Rhuena Bracci
h 23.00
QUEER SHAKE DJ SET
da Mieli a Queer Festival Closing Party
Richard Pflüger
Cabaret Lolesque [Impy & Lola Kola] / U-Kabarett
Hugo Sanchez / Too Fat Too Late, Subwoofer
Biblioteque Erotique from Amsterdam
domenica 7 aprile
E presenta
h 18.30 – 21.00 – 22.30
ErosAntEros | TRASCENDERE - Concerto sintetico per figure espressive
performance di 15’ con posti limitati, prenotazione obbligatoria [scrivere a [email protected]]
h 19.00
INCONTRO PUBBLICO
presentazione della cooperativa E e del progetto Ravenna viso-in-aria
con E / Fanny & Alexander, gruppo nanou, ErosAntEros, Menoventi e Laura Gambi (CISIM)
h 21.30
MENOVENTI | INVISIBILMENTE
con Consuelo Battiston e Alessandro Miele
regia di Gianni Farina
martedì 9 aprile
h 21.00
VINCENZO COSTANTINO CINASKI | SMOKE Parole senza filtro
presentazione del primo disco di Cinaski
venerdì 12 aprile
h 21.00
I POETI A BRACCIO
i cantori dell'ottava rima e l'osteria dell'Angelo
h 22.30
LONG PLAYING LIVE
un progetto di Bluemotion
LP#3 PINK MOON di Nick Drake
a cura di Roberto Angelini
a seguire selezione musicale di Ecta Silecta & Speakeasy
[psych tunes, folk sounds, brit waves and more]
sabato 13 aprile
h 22.00
Magnetica, Penny Records & Angelo Mai Altrove Occupato presentano
MAGNETICA CRIMINALE SPECIAL EDITION
a psycho-funk soundtrax party
djs Bob Corsi, Luzy L, Silver Boy
+ special dj guest Dj Stile
[psycho-funk, kriminal beat, golden age soundtracks, screaming grooves, hammond sound,
spectrum exotica]
visuals La Colonna Infame
+ special vj guest DDG
criminale live [h 23:00] La Batteria
['68/'78 psycho-funk & grooves]
domenica 14 aprile
h 21.30
ANDY MOOR & JOHN BUTCHER DUO LIVE
John Butcher sax tenore + feedback
Andy Moor [The Ex] chitarra elettrica
lunedì 15 aprile
h 21.00
BALLETTO CIVILE | PARADISE
ideazione, regia e coreografia Michela Lucenti
in scena Maurizio Camilli, Andrea Capaldi, Ambra Chiarello, Andrea Coppone, Massimiliano
Frascà, Francesco Gabrielli, Raffaele Gangale, Filippo Gessi, Michela Lucenti, Francesca
Lombardo, Gianluca Pezzino, Livia Porzio, Emanuela Serra, Chiara Taviani, Teresa Timpano
martedì 16 aprile
h 21.00
BALLETTO CIVILE | PARADISE
mercoledì 17 aprile
h 20.00
THAT’S ALL FOLKS!
Fandango Web Radio in diretta dall'Angelo Mai
con Orange 8
h 21.00
BALLETTO CIVILE | PARADISE
giovedì 18 aprile
h 21.00
GO DAI FEST | “SUI” ACQUA
direttore artistico Giulio Ragno Favero [Il Teatro degli Orrori]
live Duo Majahall [Giulio Ragno Favero e Alfonso Santimone], Anna Magdalena, Two Pigeons
dj set Enzo Moretto [a Toys Orchestra] e Julian
venerdì 19 aprile
h 22.00
SOUND OUT COLORS
HONEYBIRD & THE BIRDIES feat. ENRICO GABRIELLI LIVE
special guest Adriano Bono, Bamboo
horn section E-birdies
Elvisdelmar & Jolki Palki DJ SET
[turbo folk, dusty grooves and wonderful world beats]
sabato 20 aprile
h 22.00
AFRODISIA – L’AFRIQUE À ROME
LEK SEN VS. AFRODISIA SOUNDSYSTEM LIVE
[Senegal, Italia | afro, electro, reggae, dubstep]
a seguire AFRO-DANCEHALL by Dj Khalab
[afrobeat, soweto funk, bongo flava, hiplife, coupé decalé]
Koreman visuals
martedì 23 aprile
h 21.00
SQUARTET [Roma] + MOE [Oslo] + THE OBSERVATORY [Singapore] LIVE
mercoledì 24 aprile
h 21.00
LA NUOVA BABILONIA
sonorizzazione live di La nuova Babilonia di Leonid Trauberg [Urss 1928, 72’]
a cura di Valerio Vigliar
con Valerio Vigliar [pianoforte], Gianluca Vigliar [sassofoni e flauto], Angelo Maria Santisi
[violoncello], Alessandro Marzi [marimba e percussioni]
a seguire dj set Sidewalk#4 | Paris-touch
resident dj Funk Pope [lasituazione], special guest dj Massimo Voci [Paris Rockin'/ U-FM]
[french touch, banlieue hip hop, electronica, patchanka, alt tunes]
venerdì 26 aprile
h 22.00
DIODATO + guests LIVE
“E Forse Sono Pazzo” Release Party
a seguire DJ SET a cura di the RockFellas
Riccardo Sabetti [Spiral69] & Dj Yakuza
[rock, wave, indie]
sabato 27 aprile
h 22.00
Scuderie MArteLive & Angelo Mai Altrove Occupato presentano
MANAGEMENT DEL DOLORE POST OPERATORIO LIVE
a seguire DJ SET a cura di Tatiana Non-dj Selecta e Gianluca Polverari from Radio Città Aperta
[alien rock, electro dadaista]
martedì 30 aprile
h 22.00
Ausgang & Angelo Mai Altrove Occupato presentano
GRAN FESTA
live Mamavegas + Unepassante
dj set Emiliano Colasanti + Pietro Fuccio & Kate Jackson
[indie rock, new wave, 80's, hip hop, superfunk, groovy sound]
giovedì 4 e mercoledì 17 aprile
h 20.00
THAT’S ALL FOLKS!
Fandango Web Radio in diretta dall'Angelo Mai
giovedì 4 - Unepassante, Bea Sanjust
mercoledì 17 – Orange 8
cucina creativa della Repubblica dei desideri
sapori del Mediterraneo, ingredienti da tutto il planisp[h]ero, ricette passionali per onnivori,
vegetariani, amanti della buona cucina
Programma radiofonico targato Fandango. Radio sulla rete, racconti, improvvisazioni, interviste. E
musica folk che scorre a fiumi.
Oggi That's all Folks! incontra l’Angelo Mai, e si propone come laboratorio di sperimentazione,
confronto e crescita artistica e professionale. Le arti chiacchierano. E anche la radio ha la sua, da
dire, sempre. Da far ascoltare. Si tratta di immergersi nell'atmosfera del radio show, conoscerne i
protagonisti e gli strumenti, adocchiarne missaggi, trucchetti e quant'altro. Andare a guardare la
radio.
That's all Folks! ama la musica dal vivo e ogni suo appuntamento si arricchisce di un live set
acustico degli artisti ospiti, ma non solo. Non solo, perché all’Angelo Mai i generi e le creatività
si vogliono incontrare e scompigliare, e così ci sarà spazio per interviste, sperimentazioni, storie,
special guest, e, soprattutto, tanta tanta musica live. Musica folk.
Sempre che sappiamo già cosa sia, la musica folk.
Perché anche il jazz, la world, o il rock 'n roll....that's all folk(s)!
E perché "All music is folk music. I ain't never heard a horse sing a song!.."
Questo lo diceva Luis Armstrong e Sylvie Lewis & Valerio Mirabella lo sottoscrivono in pieno.
Ogni Giovedì, alle 20.00, direttamente dall’Angelo Mai Altrove Occupato di Roma.
Streaming su www.fandangowebradio.it
Chi sono
Folksinger indipendente, lei. Tre dischi all'attivo e collaborazioni che spaziano da Scott Matthew a
Sondre Lerche, da Eleni Mandell a Ed Harcourt. British di nascita, ma italiana d'adozione, anche
se al momento Mario Tronco e l'Orchestra di Piazza Vittorio se la scarrozzano un po' in giro per il
mondo con il tour del loro – molto speciale – "Flauto Magico" mozartiano.
Lui, siciliano, musicofilo, studioso di cultura afroamericana ed esploratore radiofonico.
Sylvie Lewis e Valerio Mirabella.
E per questa edizione anche il contributo della vecchia amica Anna Scirè, blogger e music lover di
stanza a Berlino.
Giulia Sarno, aka Unepassante, alla vigilia dell'uscita del suo secondo, atteso lavoro No Drama:
sperimentazione elettronica, synth-pop e una riuscitissima campagna promozionale.
www.unepassante.com
Bea Sanjust, la folksinger romana legata al Wilkommen Collective di Nick Hamming e compagni
(The Leisure Society, Shoreline).
http://beasanjust.bandcamp.com/
http://www.facebook.com/thatsallfolksradio
http://www.fandangowebradio.it
giovedì 4 aprile
h 21.00
LISA GERMANO LIVE
opening VeRA
Violinista e polistrumentista, cantautrice e collaboratrice di artisti come John Mellencamp, Simple
Minds, David Bowie, Yann Tiersen, Neil Finn, Sheryl Crow, Iggy Pop ed Eels, Lisa Germano, una
delle artiste contemporanee più influenti, prolifiche e appassionate degli ultimi venti anni, arriva in
Italia per presentare il suo ultimo album “No Elephants” in uscita il 12 febbraio per la Badman
Rceording co.
“No Elephants” è stato prodotto, registrato e mixato da Jamie Candiloro presso i Banana Chicken
Studios. Scritto e suonato da Lisa Germano, qualche ape e qualche animale, come gli otto album
precedenti No Elephants è costruito come un libro che va letto dall’inizio alla fine, da amare e
capire dedicandogli tempo e attenzione.
Lisa Germano inizia la sua carriera nel 1987 come violinista al fianco di John Mellencamp, con cui
collabora per sette anni. Nel 1991 pubblica il suo album d'esordio “On the Way Down From the
Moon Palace” nel quale suona tutti gli strumenti. Il disco attira l'attenzione della Capitol che nel
1993 pubblica il successivo “Happiness”. La Germano non è però soddisfatta dalla produzione e
rescinde il contratto con l'etichetta per accasarsi con la prestigiosa 4AD Records per la quale nel
1994 ripubblicherà “Happiness” e il suo capolavoro “Geek the girl”, considerato da gran parte della
critica musicale uno dei più importanti dischi degli anni novanta.
Anche il successivo “Excerpts From a Love Circus” del 1996 riceve un ottimo riscontro critico nel
mondo indipendente e su riviste come Spin e Rolling Stone. Successivamente Lisa decide di
sciogliere il suo contratto con la 4AD Records e di prendersi un periodo di pausa durante il quale si
trasferisce a Hollywood e inizia a lavorare come commessa in un negozio di libri, continuando
comunque a scrivere canzoni e a suonare come collaboratrice in altri dischi. Nel 2002 pubblica due
dischi di sue vecchie canzoni inedite “Concentrated” e “Rare, Unusual or Just Bad Songs”.
Il suo primo vero disco dopo “Slide” del 1998 arriva nel 2004 con “Lullaby For Liquid Pig” prodotto
dalla sua nuova casa discografica, la Ineffable, che però fallirà qualche anno dopo. Nel luglio 2006
pubblica “In the Maybe World” per la Young God Records, etichetta di Michael Gira (ex leader
degli Swans) e per la stessa label pubblica, nel giugno del 2007, la ristampa di “Lullaby For Liquid
Pig”, accompagnata da un cd con live dell'ultimo tour, inediti e home recordings. Al termine di un
tour mondiale, dopo un silenzio di oltre un anno, Lisa Germano nell'autunno del 2009 pubblica
“Magic Neighbour” sempre per la label di Mike Gira.
www.lisagermano.com
www.dnaconcerti.com
www.ausgang.it
venerdì 5 aprile
h 21.00
E presenta
FANNY & ALEXANDER | HIM [Remix]
If the wizard is a wizard you will see...
produzione Fanny & Alexander
con Marco Cavalcoli
drammaturgia Chiara Lagani
regia Luigi De Angelis
live sound Mirto Baliani
Su un grande schermo approntato su palco è proiettato un film su Il Mago di Oz.
Al di sotto, al centro della scena, la figura di un piccolo dittatore-direttore d'orchestra, ossessionato
dal film, del quale esegue senza tregua il doppiaggio, arrogandosi tutti i ruoli e, di più, l’intera parte
audio: voci, musiche, suoni e rumori. Egli adatta ai propri toni una differente modalità per ognuno
dei personaggi e degli eventi del film, in un'esilarante miscela performativa che da un lato esalta il
susseguirsi della narrazione del film, dei colpi di scena, delle battute, mentre dall'altro vi aggiunge
la vitalità che è caratteristica dei modi e dei ritmi propri del teatro.
Dopo la fortunata tournée di Him in numerose piazze italiane e straniere, la performance viene
oggi proposta al pubblico in una nuova versione remixata dal compositore Mirto Baliani.
Lavorando dal vivo sulla colonna sonora del film Il mago di Oz, le scene topiche vengono
enfatizzate da ritorni di suono ed elaborazioni elettroniche.
Il corpo dell'attore Marco Cavalcoli è così attraversato dal vortice di sonoro del film in maniera
inaspettata, diversa di replica in replica.
www.fannyalexander.org
sabato 6 e domenica 7 aprile
E presenta
h 18.30 – 21.00 – 22.30
ErosAntEros | TRASCENDERE - Concerto sintetico per figure espressive
ideazione, regia, drammaturgia, coreografia, music design, spazio, luci, costumi, presenze,
produzione Davide Sacco e Agata Tomsic
performance di 15’ con posti limitati
prenotazione obbligatoria [scrivere a [email protected]]
Trascendere: Superare un determinato limite della realtà, della conoscenza; TRANS = al di là +
SCANDERE = salire.
Figura: Immagine, specialmente umana, disegnata, dipinta o scolpita; FIGURA = Formazione
plastica
(FINGO = formare, plasmare); Visione di sogno; Lettera dell'alfabeto.
Sintetico: Di suono prodotto elettronicamente per sintesi; Essenziale, conciso; Fondato sulla sintesi
(Sintesi: SYN = con, insieme + THESIS = azione di porre; Composizione).
Espressivo: Che è atto a esprimere con evidenza ed efficacia idee (Esprimere: EX = fuori di +
PREMERE = stringere; Fare uscire premendo).
Lo spettacolo è un concerto di suoni e luci generato in diretta dai movimenti di due performer che
appaiono agli occhi del pubblico da una fitta coltre di fumo bianca, come corpi umani stilizzati,
completamente lattei e senza volto.
In fondo alla stanza, in alto, si vede una luce. Questa illumina un tavolo con delle sedie vuote, ai
capi del quale sono sedute le due figure umane, appena visibili nell'aria satura di fumo. Gli
spettatori si accomodano e dopo un breve buio, appare ai loro occhi un computer portatile,
adagiato su di una sorta di altare. Questo computer è la vera regia dello spettacolo. Non vi è
previsto alcun tecnico, né esiste una partitura automatica. I due performer hanno applicati alle
braccia degli apparecchi, dei sensori a basso costo, e solo attraverso di essi sono in grado di
controllare, dialogando con il computer in diretta, l'intero apparato audio e luci della perfomance.
Attraverso questo sistema viene generato, in tempo reale, un concerto di suoni sintetici (non si
tratta di campioni pre-registrati, ma di un sistema di sintesi modulare controllato dal vivo) e di luci
(par led rgb anch'essi controllati uno per uno senza l'utilizzo di “memorie”) semplicemente
attraverso i movimenti che vengono eseguiti dai due performer. L'alfabeto gestuale utilizzato è
formato esclusivamente da gesti religiosi, provenienti da cinque religioni: Buddismo, Cristianesimo,
Ebraismo, Induismo e Islam. A ciascun gesto corrisponde di volta in volta una variazione
dell'ambiente sonoro e luminoso, anche a seconda della religione a cui appartiene. Partendo dal
buio, dall'assenza di colore e di suoni, si arriva così, attraverso il sommarsi dei gesti religiosi, ad un
pieno sonoro e ad una piena luce bianca, che porta le due lunari figure alla dipartita e alla
sparizione dietro all'accecante intermittenza che nel finale sovrasta l'altare, prima dell'ultimo boato
che chiude la performance inghiottendola nel buio.
www.erosanteros.org
sabato 6 aprile
E presenta
h 19.00
T.E.L.
presentazione del vinile di Mirto Baliani
Il 6 aprile 2013 il musicista e compositore Mirto Baliani presenta T.E.L., le cui musiche
ripercorrono la colonna sonora dell'omonimo spettacolo realizzato in collaborazione con Tempo
Reale e portato in scena da Fanny & Alexander nel 2011.
L'album – stampato in coproduzione con Offset Records in edizione limitata di 500 copie e solo in
vinile da 180 grammi (contiene anche i codici per il download digitale) – è composto da quattro
lunghi brani (Rivolta, Dubbio, Utopia e Attesa) appositamente rimasterizzati per l'ascolto su vinile,
restituendo le atmosfere sentite nello spettacolo o immaginate tra le pagine delle memorie di
Thomas Edward Lawrence (su cui T.E.L. è incentrato).
T.E.L. offre una "visione" radicale e selvaggia, sonda terreni misteriosi, frutto della ricerca che da
anni Fanny & Alexander sta conducendo sull'idea di comunicazione utopica, intesa come
«possibile e impossibile apostrofe poetica e politica a un pubblico comunità». Nelle quattro tracce
di Baliani collimano più livelli narrativi e sonori in cui voci, preghiere e suoni ancestrali si fondono
con preziose tessiture elettroniche. Come lo spettacolo, il disco ha in sé qualcosa della potenza
primordiale; qualcosa che aggrega visibile e invisibile.
Mirto Baliani è musicista, compositore e sound designer nel mondo dell'arte espositiva e
performativa, del teatro, della radiofonia e del documentario. Sue composizioni sono state eseguite
a Bruxelles, Belgrado, Berlino, Lione, Zagabria, Lisbona e nei principali teatri italiani. Nel 2006 ha
collaborato con Paolo Fresu e dal 2001 cura musiche e tessuti sonori per gli spettacoli di Fanny &
Alexander.
sabato 6 aprile
h 21.00
E presenta
GRUPPO NANOU | SPORT
di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
con Rhuena Bracci
suono Roberto Rettura
scene in collaborazione con Città di Ebla
cura Chiara Pirri
un ringraziamento particolare a Fabio Sajiz
produzione L’Officina-atelier marseillais de production (Marsiglia, Francia)
co-produzione L’animal a l’esquena e Crap’s (Spagna), Indisciplinarte (Italia), El Teatro (Tunisia),
Haraka (Egitto) Miniatures Officinae received the support of the European Commission within the
program Culture “Cooperation with the Third countries”.
con il contributo di MIBAC, Founds Roberto Cimetta, Regione Emilia-Romagna Assessorato alla
Cultura
con il sostegno di Città di Ebla, PimOff
Sport
Esporre un corpo nella sua fragilità e diametralmente opposta forza.
Il momento di sospensione.
Ricerca del punto di contatto, frattura, interferenza fra atto tecnico e la sua fragilità di pensiero.
Il momento di tutte le possibilità di cambiamento, di tutte le potenziali direzioni.
L’attimo che non si può fermare fisicamente ma in cui più si apre il respiro dell’atleta. Vacillare.
Portar dentro il pensiero tecnico che si manifesta in azione nello spazio.
La cosa importante non è il risultato, l’azione nello spazio.
Ma la concentrazione che la precede, perché contiene tutte le possibilità del pensiero, anche
quella del ricordo.
Concentrazione che espande il corpo e chiama lo spettatore , l’altro, ad entrare nella soggettiva del
performer.
Il corpo in volo.
Cercare di carpire ciò che l’occhio fatica a visualizzare, a mettere a fuoco, a rapire nella velocità.
Cogliere il pensiero dell’atleta prima della vertigine per capirne il silenzio.
Sport
Tentativo di demolizione del disegno per afferrare la necessità e la resa dell’atleta.
La drammaturgia svela l’intimità dello sportivo nella sua solitudine durante i preparativi
all’esecuzione dell’elemento ginnico aprendo spazi circoscritti in cui si ritrovano gli elementi di
azione e di semiotica del campo da gara.
Sonorizzare una soggettiva, che non sia quella privata dell’atleta ma una nuova, che ha
sicuramente a che vedere con quella solitudine, ma che accoglie anche la visione, individuale e
collettiva allo stesso tempo, degli spettatori.
Un alternarsi di respiri, affanni e poi applausi, incitazioni, forniscono a chi ascolta e a chi prende
visione di Sport, un altrove.
Perché questo Sport non è la messa in scena della competizione.
E ancora: una dedica, a mio padre. Cosa si diviene grazie agli affetti.
www.grupponanou.it
sabato 6 aprile
h 23.00
QUEER SHAKE DJ SET
da Mieli a Queer Festival Closing Party
Richard Pflüger
Cabaret Lolesque [Impy & Lola Kola] / U-Kabarett
Hugo Sanchez / Too Fat Too Late, Subwoofer
Biblioteque Erotique from Amsterdam
Per concludere al meglio un Festival in cui discuteremo e sperimenteremo collettivamente pratiche
e desideri di riappropriazione, tanto di spazi quanto dei nostri corpi, vi invitiamo a ballare con noi a
"Queer Shake": perché il Queer non può che essere mescolanza e vibrazione, uno Shake di
culture, pratiche, esperienze, immaginari e corpi.
Lo faremo all'interno di uno spazio occupato perché la riappropriazione di spazi urbani è
espressione di desideri e socialità che non passano per il mercato...
da Mieli a Queer Festival
Richard Pflüger ha 27 anni e fin dall'età di 16 anni si interessa al clubbing e alla musica
elettronica. Tante le sfumature all'interno di un suo set. Dalla deep house più intensa alla techno
più vigorosa, si avverte sempre un sensibile e naturale cambiamento; un concentrato di suoni
caldi, profondi e melodici che crea un'atmosfera carica e vibrante.
Il Cabaret Lolesque è un insolito modo di mischiare la musica con la performance live, fondendo
le melodie delle bande musicali con il circo e il teatro, passando dalla musica popolare e arrivando
fino alla techno. Un dj set da guardare o uno spettacolo da ascoltare. Il Cabaret Lolesque nasce
dall’incontro tra Impy e Lola Kola. Impy è un giovane talento, un dj in erba, un artista della consolle
che si fa solo di beat e colpi di cassa; si direbbe sia un uomo perché ha i baffi. Lola Kola non si è
mai capito chi sia e cosa faccia. È un uomo, una donna, un bimbo, un giocattolo, una cavalla da
monta. È stata stilista, prostituta, modella, icona pop, attrice, senza mai voler essere nessuna
cosa. È andata a tutti gli after possibili, bevendo e nutrendosi di tutto quello che c’era da prendere,
ascoltando tutta la techno possibile sotto cassa, raggiungendo il maggior numero di presenze.
Cresciuto a suono di hip-hop, funk, jazz e techno, Hugo Sanchez sogna di diventare un dj dall'età
di 7 anni. Tutta l'adolescenza la passa a mixare con cassette registrate dalla radio e a scratchare
con i dischi di mamma e papà. Più avanti comincia a fare il dj al di fuori della sua cameretta,
suonando per la storica serata di elettronica avant gard romana Agatha, e da vita a Coq Madame,
la prima serata queer della capitale, tra bizzarro e musica incredibilmente strana e visionaria. Ha
creato la label online radiodd.com e attualmente è dj e promoter del party bear dance Subwoofer.
Insieme a Rodion (Gomma rec) ha fondato la label Roccodisco per cui produce con il monkier
Alien Alien. Da tre anni, in un sotterraneo nascosto, organizza Discolooser, una balera per eroi
falliti dell'era disco.
Bibliothèque érotique è un gruppo di Amsterdam dedito alla performance letteraria che invita il
suo pubblico a pensare, fantasticare e parlare di sesso e sessualità, intrecciando moda, arti
performative e letteratura erotica. I performer, di generi e orientamenti sessuali diversi, mirano a
stimolare la fantasia del pubblico con letture erotiche che sfidano gli stereotipi e rispecchiano la
molteplicità dei desideri sessuali.
"Da Mieli a Queer" - Dal 4 al 7 aprile 2013 una serie di iniziative, workshop, performance e
spettacoli tesi ad approfondire la figura, il pensiero e l’impegno di Mario Mieli, in occasione del
30mo anniversario della morte; un’occasione di riflessione sulle influenze che Mieli ha prodotto
sulla teoria e sugli studi queer; ma anche un’opportunità per aprire un più ampio dibattito sul
presente, sulle prospettive politiche e culturali del movimento lgbti, sulla sua evoluzione, sui suoi
orizzonti.
Molto spesso si è ragionato di quanti spunti creativi e immaginari della teoria queer si potessero
ritrovare in Mario Mieli. E di quanto fosse fertile e fervida non solo la sua personale
immaginazione, ma il contesto folle del movimento glbti di allora. Il 12 Marzo 2013 saranno passati
30 anni da quando Mario scelse di uscire di scena. Un’occasione, una data, un momento per fare
diverse cose insieme.
La prima opportunità è costruire una storia del movimento, non chiusi dentro le polverose
biblioteche ma con un lavoro collettivo. Costruirci una nostra versione di com’è andata l’esperienza
di questo movimento invece di farcela raccontare dagli altri. E chiaramente un momento di
formazione su Mario, sulle sue idee, sulla sua vita, sul suo immaginario.
Il secondo asse può essere di certo quello del teatro: prendendo spunto da Mieli, dai suoi testi,
ma ancor di più dalla sua biografia, l’idea è quella di costruire un percorso collettivo di ricerca, un
laboratorio aperto alla sperimentazione, che agisca da collettore con altre esperienze artistiche da
coinvolgere. Un teatro inteso come occasione per sperimentare dentro le parole, dentro
l’esperienza del corpo, la poetica, l’immaginario.
Il terzo elemento sarà quello della costruzione politica. Non basta tracciare un percorso degli
ultimi 30 anni se non azzardiamo ad immaginare una visione ampia, coraggiosa e realmente
rivoluzionaria per il nostro futuro. Il movimento glbti si sta spesso rilegando dentro la trincea,
sacrosanta, del matrimonio gay e dell’adozione. Dobbiamo provare a immaginare nuove vie di
avanzamento, nuove pratiche, nuove intuizioni. Dobbiamo tornare a fertilizzare il movimento, fuori
dalle contigenze di “gestione” dei problemi ordinari, con uno sguardo imprudente di un presente
che riveli nuovi scenari.
Il Festival “da Mieli a Queer”, in programma a Roma dal 4 al 7 aprile 2013, è promosso da Circolo
di Cultura Omosessuale Mario Mieli, QueerLab, Teatro Valle Occupato.
www.damieliaqueer.com
domenica 7 aprile
E presenta
h 19.00
INCONTRO PUBBLICO
presentazione della cooperativa E e del progetto Ravenna viso-in-aria
con E / Fanny & Alexander, gruppo nanou, ErosAntEros, Menoventi e Laura Gambi (CISIM)
Accanto alle visioni delle performance dei quattro nuclei artistici della cooperativa E, domenica 7
aprile alle ore 19.00 è previsto un incontro che intende raccontare le motivazioni che sono alla
base della congiunzione di Fanny & Alexander, gruppo nanou, ErosAntEros e Menoventi all'interno
di un unico nuovo organismo produttivo e progettuale. Oltre al racconto di questa nuova identità, si
affianca l'approfondimento su uno dei progetti speciali portato avanti dalla E nella loro città
d'origine: Ravenna viso-in-aria è la nuova stagione teatrale cittadina, della quale i nuclei artistici di
E sono operatori insieme a Ravenna Teatro/Teatro delle Albe e ai curatori del CISIM di Lido
Adriano. Gli artisti di E insieme a Laura Gambi (Cooperativa Libra/Cisim) si faranno portavoce
delle linee guida del progetto triennale nato su iniziativa del Teatro delle Albe nel 2012.
L'incontro è parte delle iniziative nomadi di In viaggio per raccontare il progetto Ravenna viso-inaria.
E / ErosAntEros, Fanny & Alexander, gruppo nanou, Menoventi
Nel 2012 si costituisce a Ravenna la Cooperativa E, fondata dai nuclei artistici delle compagnie
ErosAntEros, Fanny & Alexander, gruppo nanou e Menoventi.
Il nome E esprime l'idea di una congiunzione, che è alla base della condivisione dei saperi e delle
competenze poetiche, tecniche e organizzative che in questa nuova realtà coinfluiscono. Formata
da quattro linee all'interno di un quadrato, punti cardinali capaci di indirizzare lo sguardo verso
quattro orizzonti culturali diversi, la lettera E indica altresì l'intento di sostenere e valorizzare i
singoli percorsi e le poetiche di ciascun nucleo artistico, a partire da un contesto condiviso e per
sua natura molteplice.
A maggio 2012 E ha realizzato a Ravenna la prima edizione di Fésta, un progetto speciale
composto da spettacoli, laboratori, mostre, incontri e concerti curato dall'intera cooperativa. Da
ottobre 2012, E fa parte della direzione artistica e progettuale di Ravenna viso-in-aria, nuova
stagione teatrale cittadina di respiro triennale, in condivisione con Ravenna Teatro/Teatro delle
Albe, ideatore dell'intero progetto, e Cooperativa Libra e Il Lato Oscuro della Costa attivi al Cisim di
Lido Adriano.
domenica 7 aprile
E presenta
h 21.00
MENOVENTI | INVISIBILMENTE
finalista del Premio Vertigine 2010
di Consuelo Battiston, Gianni Farina, Alessandro Miele
con Consuelo Battiston e Alessandro Miele
regia di Gianni Farina
Produzione Menoventi – ERT
Volevamo fare uno spettacolo sul giudizio universale.
Abbiamo speso tempo ed energie per capire in quale categoria di dannati inserire i nostri
protagonisti, concludendo che per essere esemplari della nostra razza il loro destino non poteva
essere che quello degli ignavi senza peccato.
Abbiamo poi trovato il reagente dell’intreccio: una rivelazione mal compresa che porta al delirio.
Abbiamo intuito financo una possibile forma di Ermes, messaggero della rivelazione.
Ma non è tutto: c’era un’idea per dare forma all’invisibile che mugghia sotto di noi e pure la relativa
reazione dei nostri antieroi al mistico incontro!
Insomma, si trattava di un capolavoro in grado di sondare la reazione dell’umanità posta sotto
analisi ed in attesa di relativo giudizio; la consapevolezza dell’essere osservati e di avere un dito
enorme puntato contro; la sensazione concreta di un’autorità superiore che sceglie proprio noi,
ramo secco nell’evoluzione della vita su questo pianeta.
Il tutto reso attraverso equilibrati effetti speciali ed una manciata di ottimi attori.
Però ci serviva un elefante e la produzione si è ostinata a non volerlo acquistare.
Quindi abbiamo fatto un’altra cosa.
“Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi.”
(Genesi 3, 7)
Oppressi da un forte controllo, due malcapitati devono affrontare uno strano scherzo del destino.
I sotterfugi per girare a loro favore la situazione si rivelano tutti vani.
Braccati non hanno tregua.
Bloccati, vengono tenuti continuamente sottocchio.
Cosa resta loro da fare?
Nascondersi sotto gli occhi di tutti.
www.menoventi.com
martedì 9 aprile
h 21.00
VINCENZO COSTANTINO CINASKI | SMOKE Parole senza filtro
presentazione del primo disco di Cinaski
L’idea di fare un disco non mi aveva mai sfiorato neanche lontanamente, a me piace scrivere.
Quando poi ho visto il mondo della musica e della televisione migrare verso la carta stampata
l’ho considerata come un’ invasione di campo e mi è venuta voglia di rispondere con un invasione
a mia volta, anche se la musica nelle mie letture e performance c’è sempre stata e ha giocato
sempre il ruolo di coprotagonista. Nasce così l’idea di raccogliere scritti, inediti e pubblicati, in una
stessa confezione, ma vestiti a nuovo, in forma di canzone-storia o di canto- poetico come a
continuare la tradizione che amo di più, quella dei trovieri / trovatori.
Ho chiamato a raduno alcuni degli amici più intimi e qualche nuovo arrivato perché la vestizione
dei brani assumesse quella confidenzialità e verginità all’ascolto che a me era preclusa per via
dell’affetto che nutro verso i miei scritti. Il grosso del lavoro di confezione è stato fatto da
Francesco Arcuri che ha curato anche la produzione artistica coadiuvato nella produzione tecnica
da Taketo Gohara. Altre vestizioni importanti portano la firma affettuosa e incondizionata di
Simone Cristicchi (Sera di pioggia), Folco Orselli (È bellissimo), Stefano EDDA Rampoldi
(Epitaffio) , Michele Di Toro (Polvere di stelle), Alessandro ASSO Stefana (Terra) e Vinicio
Capossela (Le Cento Città).
Non c’è nessuna velleità nell’affrontare quello che io considero un esperimento, è stato divertente
come un invasione di campo in uno sport nobile come il rugby, mi piace considerarlo un po’ come il
mio terzo tempo, da condividere con voi. La cosa che mi è riuscita, e volevo assolutamente che
accadesse, è che tanti mondi si sono intersecati e hanno interagito e si sono raccontati dallo
stesso angolo di visuale, quello dell’ occhio poetico, come la macchina fotografica di Harvey Keitel
nel film Smoke, titolo che ho voluto ricalcare aggiungendo la didascalia parole senza filtro, perché
così è, anche a livello tecnico abbiamo viaggiato sul buona la prima quasi sempre, non ci sono filtri
se non quello del nostro buon gusto e del divertimento.
È partito tutto come un’ idea di provocazione, che ha provocato entusiasmo in me e in chi ha
ascoltato il disco, sembra contagioso ma per fortuna viviamo ancora di libere scelte. Le accuse che
si potrebbero fare, e che verranno fatte, saranno di solipsismo, di relativismo, di autoreferenzialità,
ma sia io che il disco rispondiamo che se racconti il mondo che vedi e lo canti gli occhi a cui fai
riferimento sono i tuoi e quelli che incontri e occhi che si assomigliano e vedono le stesse cose ce
ne sono tanti e sanno riconoscersi e ascoltarsi.
C’è qualche sorpresa , ho scritto musica e testo di una canzone per la prima volta in vita mia, Il re
del bar, e ho voluto cantarla per liberare la voce dalle pagine così come ho fatto con Il poeta di
Bruno Lauzi e due omaggi a Pete Seeger e Leonard Cohen. Insomma è un disco di una novità
antica, la tradizione orale, che si ascolta benissimo in macchina , mentre si viaggia e che è stato
concepito quasi completamente in bagno, pensato e scritto e per qualcuno l’associazione bagno/
prodotto sarà immediata e originale ma in realtà se avete la macchina che è un cesso, questo è il
disco che fa per voi.
Buon ascolto
V.C.C.
Vincenzo Costantino, conosciuto come Cinaski, soprannome dovuto a un retaggio
adolescenziale dal 1980, nasce a Milano nel 1964. Frequenta le scuole dell’obbligo sino alla
maturità scientifica e contemporaneamente frequenta i mondi di periferia milanese, coltivandone
pregi e difetti. Si iscrive all’Università statale di Milano alla facoltà di Lingue e letteratura straniera
per poi abbandonarla dopo tre anni di mala frequentazione. Tra i molteplici lavori Costantino
annovera collaborazioni con alcune testate giornalistiche underground di letteratura, una breve
esperienza giornalista per un giornale del sud Milano (l’Eco) e centinaia di nottate a farsi domande.
Nel 1994 c’è l’incontro umano e letterario con Vinicio Capossela da cui nascerà un’amicizia
duratura e sincera che sfocerà in un reading/tributo a John Fante / (Accaniti nell’ accolita) e
successivamente in un libro scritto a quattro mani con Capossela edito da Feltrinelli nel 2009: In
clandestinità- Mr Pall incontra Mr Mall oltre a centinaia di nottate a farsi domande.
Dopo l’esperienza di una pubblicazione sotterranea e filantropica di Luciano Murelli nel 2000, di
una raccolta poetica che riscuote un buon successo sotterraneo, nel 2010 pubblica per Marcos y
Marcos la sua prima ufficiale raccolta poetica dal titolo Chi è senza peccato non ha un cazzo da
raccontare, che riscuote un ottimo successo di vendite e conferme della particolarità del
personaggio Cinaski.
Vincenzo Costantino ama tanto scrivere quanto leggere e numerosissime sono le sue performance
di letture musicate in giro per l’Italia con la complicità di diversi compagni di viaggio iniziando dallo
stesso Capossela, poi Folco Orselli (cant-outsider eterno amico) e in ultimo il complice fratellino
Francesco Arcuri.
Dopo aver animato per cinque anni (2001/2006) i lunedì notturni dei milanesi con la banda del
Caravanserraglio, esperienza di interazione delle arti e dei mestieri, comincia una lunga attività di
recital dal vivo nei luoghi più disparati del paese portando storie e poesie all’insegna della
potabilità e della condivisione. La poesia vestita di musica entra così nei bar, nelle osterie e anche
nei teatri coraggiosi, dovunque ci siano orecchie e occhi incontaminati dalla distrazione.
Continua questo percorso, questo errare poetico, passato anche dalla triennale di Milano a
novembre del 2011, coltivando amicizie e attestati di stima sempre più numerosi che lo incitano a
non mollare e a continuare a scrivere e a leggere, come gli dice uno dei suoi più grandi estimatori
e amico d’oltre oceano, Dan Fante (figlio di John) : “Vincenzo tu sei il mio poeta italiano preferito,
keep writing, do not stop, keep writing… you are a gift.”
A ottobre del 2012 esce il suo primo disco di poesie musicate o di canzoni recitate, autoprodotto
con la complicità di Gibilterra e la produzione artistica di Francesco Arcuri.
http://vincenzocostantinochinaski.it
venerdì 12 aprile
h 21.00
I POETI A BRACCIO
i cantori dell'ottava rima e l'osteria dell'Angelo
incontro a cura di Pino Marino
L’ottava rima è un metro usato già nei cantari trecenteschi, arrivato fino a noi grazie all’attività orale
dei nostri Poeti a Braccio, che nei secoli hanno reiterato questa pratica attribuendole per sempre
una connotazione popolare, legata in linea di massima alle regioni centrali del nostro Paese:
Toscana, Lazio e Abruzzo.
L’Osteria dell’Angelo Mai, a partire dal primo incontro di lunedì 26 novembre è diventata la sede
romana che mensilmente ospita gli incontri dei poeti provenienti da queste regioni.
Vi aspettiamo!
Eccovi qualche indicazione per approfondire la conoscenza di uno spettacolo con una forza
popolare già godibile di suo, dove il coinvolgimento del pubblico cammina pari passo con la sfida
dei contendenti:
L'ottava rima è composta da stanze di otto versi endecasillabi. Lo schema delle rime di ogni stanza
è A B A B A B C C: ciò significa che rimano tra loro i versi I, III e V i versi II, IV e VI e i versi VII e
VIII. I poeti durante l'improvvisazione si avvalgono di una melodia molto antica che da loro la
misura del verso e la misura della stanza. Dallo scorrere della melodia è infatti possibile conoscere
in ogni momento a quale verso dell'ottava il poeta si trovi e quante sillabe manchino ancora alla
chiusura del verso.
Poiché è difficile stabilire dei canoni qualitativi comuni per quanto riguarda la poesia estemporanea
possiamo soltanto stabilire dei parametri formali che possano essere utilizzati dall'ascoltatore nel
valutare delle ottave improvvisate:
1) Ripresa della rima lasciata dal poeta precedente
2) Esatta successione delle rime nello svolgimento dell'ottava (ABABABCC)
3) Corretta lunghezza dei versi che devono essere sempre endecasillabi
Non è tuttavia sufficiente improvvisare un'ottava formalmente corretta perché questa la si possa
considerare soddisfacente; occorre sempre valutare il contenuto dell'ottava stessa; la qualità delle
rime scelte dal poeta, l'attinenza al tema qualora vi sia un tema assegnato, la presenza di figure
retoriche più o meno articolate e, non ultima per importanza, l'originalità della chiusa finale e del
concetto espresso. La bravura del poeta va valutata in oltre nel modo in cui "ricama" l'ottava, nelle
similitudini che riesce a creare, la suggestione che in quel momento riesce a suscitare negli
ascoltatori, la sveltezza a trovare il giusto verso.
venerdì 12 aprile
h 22.30
LONG PLAYING LIVE
un progetto di Bluemotion
LP#3 PINK MOON di Nick Drake
a cura di Roberto Angelini
a seguire selezione musicale di Ecta Silecta & Speakeasy
[psych tunes, folk sounds, brit waves and more]
"Sarebbe bello riascoltare per intero e dal vivo album che hanno segnato in maniera indelebile le
nostre vite" abbiamo sentito dire e ci siamo detti più volte.
A noi i condizionali però sono sempre andati stretti e l'idea di LONG PLAYING è una sfida
dichiarata a questo tempo verbale.
Decidiamo quindi di usare l’indicativo e di farlo.
Bluemotion annuncia che all’Angelo Mai Altrove Occupato dal 26 gennaio 2013 al 31 febbraio
2846 riproporremo quegli LP che ci hanno graffiato l’anima.
LONG PLAYING nasce da un’idea di Andrea Pesce del collettivo Bluemotion.
LONG PLAYNG è curato in ogni suo dettaglio da Bluemotion.
Nel nostro primo appuntamento – gennaio 2013 – abbiamo scelto un capolavoro assoluto come
Harvest di Neil Young. È stato affidato alle sapienti mani di Francesco Forni e Alfonso Fofò Bruno.
Il secondo appuntamento – marzo 2013 – è stato dedicato a Histoire de Melody Nelson di Serge
Gainsbourg e affidato a Fabio Rondanini.
Il terzo appuntamento – aprile 2013 – è per Nick Drake col suo capolavoro Pink Moon, curato da
Roberto Angelini.
Il quarto appuntamento – maggio 2013 – si dedica invece ai Radiohead con Ok computer, ed è
affidato ad Antonio Diodato e Daniele Tortora.
Pink Moon (1972) è il terzo ed ultimo album ufficiale di Nick Drake.
Fu registrato in sole due notti e racchiude in sé l'anima più scarna e disperata di Drake.
È un disco solo chitarra e voce - fatta eccezione per la title track "Pink Moon" in cui Nick
sovraincise alcune note di piano. Ed è così che cercherò di riproporlo venerdì 12 all'Angelo Mai
Altrove Occupato all'interno della rassegna "Long Playing".
Scaletta originale e originali le particolari accordature per chitarra che hanno reso unico Drake nel
modo di scrivere e interpretare le sue canzoni.
Proietteremo il documentario su Nick Drake "A skin too few" e prima del concerto faremo suonare
il vinile di una delle sue opere preferite, i concerti brandeburghesi di Bach. Essendo "Pink Moon"
un disco estremamente breve ho pensato di aggiungere alcuni brani dei suoi dischi precedenti e
per queste esecuzioni mi accompagneranno degli ospiti a sorpresa.
La mia passione per Nick Drake ha dato vita nel 2005 a "Pong Moon" (Storie di Note) tributo
registrato insieme al violino di Rodrigo D'Erasmo. Ho avuto la fortuna di partecipare a due
spettacoli in Italia insieme a Robert Kirby (arrangiatore d'archi dei dischi di Drake) e nel 2010 sono
stato chiamato da Jo Boyd (produttore di Drake) per il tributo ufficiale "A way to blue" nelle due
tappe italiane. Lì ho avuto il piacere di suonare, tra gli altri, insieme a Richard Thompson,
contrabbassista di Nick.
Roberto Angelini
sabato 13 aprile
h 22.00
Magnetica, Penny Records & Angelo Mai Altrove Occupato presentano
MAGNETICA CRIMINALE SPECIAL EDITION
a psycho-funk soundtrax party
djs Bob Corsi, Luzy L, Silver Boy
+ special dj guest Dj Stile
[psycho-funk, kriminal beat, golden age soundtracks, screaming grooves, hammond sound,
spectrum exotica]
visuals La Colonna Infame
+ special vj guest DDG
criminale live [h 23:00] La Batteria
['68/'78 psycho-funk & grooves]
Una notte strabordante di sorprese, ospiti, visioni e suoni, vi aspetta il 13 aprile, per una puntata
speciale di Magnetica, dove il viaggio sarà ancora più intenso e insolito del previsto, e andrà a
esplorare lati "oscuri" mai approfonditi prima d'ora. Con il supporto determinante dell'Angelo Mai e
in collaborazione con la Penny Records - etichetta discografica giovane, ma matura e con le idee
molto chiare - Magnetica omaggia le ultime produzioni di quest'ultima, mettendone in scena il
concept e le suggestioni.
"Paura" e "Ossessione" i temi scelti da Roberto Corsi (fondatore dell’etichetta) attorno ai quali si
compongono le due raccolte "Criminale Vol.1 e 2" - protagoniste di questa edizione - curate da
David Nerattini e distribuite dallo scorso gennaio a livello mondiale. Circa un'ora e mezza di rare
sonorizzazioni (per cinema e tv) a suon di psycho-funk, jazz, post-psichedelia, intrise di
quell'euforica tensione e dell'inquietudine che permeò gli anni '70 e ogni sua forma d'arte e
comunicazione; ispirate così ai fumetti come Oltretomba, Kriminal e Diabolik, agli horror e ai
poliziotteschi, nonché agli immensi thriller italiani (da Dario Argento a Lucio Fulci, da Mario Bava a
Duccio Tessari).
MAGNETICA CRIMINALE vuol essere esattamente così: tumultuosa e controversa, visionaria e
irrequieta, eppur sempre sotto il segno del groove e della festosità che la caratterizza. E lo fa
spalancando le porte, il palco e la consolle, a un gruppo di artisti - musicisti, vj, dj & disegnatori che hanno contribuito alla doppia raccolta "Criminale" o a progetti molto vicini alle sue sonorità.
Così, a inaugurare la serata l'inedito live de La Batteria, band che propone una selezione ad hoc
di italian criminal music. In consolle, tra un set e l'altro degli insostituibili resident Luzy L - Silver
Boy - Bob Corsi, farà capolino dj Stile, che metterà le sue doti da dj a servizio del verbo funk
made in Italy, dei poliziotteschi e delle colonne sonore più cult. Mentre ad arricchire di visioni
cruente e ossessive il repertorio cinematico già notevole de La Colonna Infame, interverrà DDG visual artist di fama internazionale - con "schermi" alternativi da cui lasciarsi ipnotizzare.
Mai come stavolta sarà un happening travolgente e collettivo, dove la musica sarà il fine e tanto
più il mezzo per riesplorare un decennio così turbolento e le sue svariate sfaccettature - dalla
moda e il design al fumetto e la letteratura, attraversando cinema e tv - e senza mai dimenticare
l'importanza del supporto vinile: feticcio per appassionati o scelta "di vita" e d'ascolto, nonché
preziosa essenza e mission attorno alla quale gira ogni produzione Penny Records, curata fin dalla
confezione. Infatti la veste grafica delle cover - così appagante e originale - è stata fin qui affidata a
uno dei migliori illustratori italiani, Scarful, invitato naturalmente per l'occasione ad occuparsi della
grafica di Magnetica Criminale.
Durante la serata verranno presentate al pubblico le 3 nuove raccolte (DANIELA CASA – Società
Malata; ALESSANDRO ALESSANDRONI – I Cantori Moderni; NINO RAPICAVOLI – Divagazioni),
con uscita il 4 aprile 2013, e sarà possibile ascoltare ed acquistare tutti i dischi. Tutte le produzioni
Penny Records sono vendute in vinile vergine 140gr. con bonus CD in allegato.
www.facebook.com/pages/Penny-Records/231728416902803?fref=ts
La Batteria sono David Nerattini alla batteria, Paolo Pecorelli al basso, Emanuele Bultrini alle
chitarre e Stefano Vicarelli alle tastiere. Uniti dal comune amore per le colonne sonore e le
sonorizzazioni italiane degli anni '60 e '70, i quattro sono veterani della scena musicale romana più
trasversale, con esperienze che vanno dal post-rock progressivo (La Fonderia), al jazz
sperimentale (I.H.C.), all’hip hop (La Comitiva, Chef Ragoo) fino alla world music (Orchestra di
Piazza Vittorio). La band propone brani originali ispirati a quel suono e a quella scrittura così
particolare che dominava la musica per immagini nel nostro paese negli anni che vanno dal 1968
al 1978, decennio caratterizzato anche dalla creatività e vocazione sperimentale di compositori
come Morricone, Cipriani, Alessandroni, Nicolai e Trovajoli. La Batteria presenterà in anteprima i
brani del loro primo album, la cui uscita è prevista per l'autunno prossimo.
Dj Stile (Federico Ferretti) inizia la sua militanza nell'hip-hop romano nei primi anni 90, in seguito
affianca dal vivo alcuni tra i maggiori gruppi italiani come Frankie Hi nrg, Assalti Frontali, Neffa,
Tiromancino, e lascia traccia anche negli album di alcuni di loro, così come dei Litfiba,
Almamegretta, 99 Posse, con scratch, produzioni e remix. Molto abile nel condire con cut e scratch
selezioni già assai gustose, mettendo insieme perle funk anni '70 e classici hip-hop.
DDG è Davide Di Gandolfo, uno dei primi vj italiani, maestro riconosciuto nell’arte di mescolare
immagini in sincrono sui suoni dei migliori dj internazionali. Già videomaker sperimentale in
progetti teatrali e performativi, membro della Chiesa dell’Elettrosofia, è resident storico di alcuni
club romani nonché visual artist di riferimento dei principali festival italiani (Dissonanze, Italia
Wave, RomaEuropa).
Scarful, Alessandro Maida, nasce nel '68 ed è un artista e designer di Roma. Dopo i suoi
studi universitari in Architettura e Design, si è interessato alla grafica, all’illustrazione e al lettering
iniziando a lavorare come artista grafico intorno al 1995. È membro del gruppo Why Style, insieme
a Joe, Nico, Pane e Stand, con il quale ha iniziato a partecipare a mostre ed esposizioni dal 2003.
Ha creato poster per Zu, Antiyou, Truceklan, Dimension X, Ius primae noctis, Ardecore e tanti altri.
domenica 14 aprile
h 21.30
ANDY MOOR & JOHN BUTCHER DUO LIVE
John Butcher sax tenore + feedback
Andy Moor [The Ex] chitarra elettrica
L'incontro tra Andy Moor, la chitarra dello storico gruppo olandese The Ex e John Butcher, uno dei
più importanti sassofonisti europei di oggi. La musica del duo, basata sulla costante ricerca di
nuove sonorità, riesce a sfuggire ogni possibile stagnazione di genere. Assieme, Moor e Butcher
producono un suono rischioso e multiforme, un suono che si sviluppa in tempo reale e che tende
naturalmente all'integrazione di materiali sonori di diversa provenienza.
Andy Moor è un musicista sperimentale, conosciuto come chitarrista del collettivo olandese The
Ex e della band inglese Dog Faced Hermans. È stato anche uno dei membri fondatori KletkaRed e
insieme a Isabelle Vigier e Yannis Kyriakides ha creato l'etichetta di musica sperimentale
Unsounds. I suoi ultimi progetti includono un quartetto con Ken Vandermark, Terrie Hessels e Paal
Nilssen Love chiamato Sinistra Lean, e in duo con Anne James Chaton e DJ-Rapture e Colin
Mclean e Christine Sehnaoui. Moore continua ad essere un membro a tempo pieno di The Ex.
John Butcher inizia suonando jazz convenzionale (parla spesso del suo scetticismo iniziale
rispetto alla libera improvvisazione), ma presto si sposta a un approccio più libero e approfondisce
l'utilizzo sul sax dei suoni multifonici/armonici lasciato in eredità da precedenti improvvisatori come
Evan Parker. Sperimenta anche l'uso del sassofono amplificato in feedback e delle sovraincisioni
e lavora con Elton Dean, Chris Burn, e Jon Corbett. In seguito forma un trio con il chitarrista John
Russell e violinista Phil Durrant, poi un quintetto con Paul Lovens e Radu Malfatti. Un altro
rapporto chiave è quello con il cantante Phil Minton, su testi tratti da “Finnegans Wake” di James
Joyce. Più recentemente si dedica all'improvvisazione elettroacustica o riduzionismo con i
Polwechsel. Collabora inoltre con John Edwards, Simon Fell, Gino Robair, Georg Grawe, Gerry
Hemingway e Dylan van der Schyff.
www.theex.nl
www.johnbutcher.org.uk
da lunedì 15 a mercoledì 17 aprile
h 21.00
BALLETTO CIVILE | PARADISE
tratto da “Le Troiane” di Euripide e “l’Ultimo Diario” di Corrado Alvaro
ideazione, regia e coreografia Michela Lucenti
in scena Maurizio Camilli, Andrea Capaldi, Ambra Chiarello, Andrea Coppone, Massimiliano
Frascà, Francesco Gabrielli, Raffaele Gangale, Filippo Gessi, Michela Lucenti, Francesca
Lombardo, Gianluca Pezzino, Livia Porzio, Emanuela Serra, Chiara Taviani, Teresa Timpano
costumi Emanuela Dall’Aglio
tecnicismi Francesco Traverso
produzione Balletto Civile / Scena Nuda
con la collaborazione di Fondazione Teatro Due
Abbiamo deciso di centrifugare in modo irriverente le cronache della guerra di Troia.
Rimescolando le carte.
Un Mahabharata Bollywoodiano dove tutto è già avvenuto.
Nel camping di battaglia gli eroi greci imbolsiti tentano il tutto per tutto con una guerra bricolage.
Donne bambine di una bellezza amara danzano come falene, e mordono come lupe, ostaggio di
un esercito di uomini ingrassati nei loro pantaloni.
Le donne partono per il viaggio verso loro stesse, detentrici di forza, il loro midollo tenuto
prigioniero esige liberazione.
Resta un popolo che ha una sola possibilità di ricominciare: stare lì, rimanere dove nessuno
vorrebbe essere, in uno spazio tra la guerra e un nuovo equilibrio.
Potrà esserci bellezza in una terra distrutta?
Da dove comincia la ricostruzione?
I corpi che rimangono sono il futuro.
E i nostri corpi maldestri ci fanno morire dal ridere anche nella tragedia.
L’archetipo maschile e femminile si confrontano in quest’opera, e i loro corpi diventano mitici tanto
da confondersi con il cielo, come se tutto tornasse immenso spazio e natura.
Vogliamo cogliere il mistero simbolico che si cela dietro questo lamento, e per noi è qualcosa di
estremamente umano e fragile e ridicolo, come le piccole vite che stanno dietro la storia.
Il nostro paradiso è il vuoto dove si tenta di ricominciare.
L’ultimo accampamento, dove i pensieri e le convinzioni si confondono.
Michela Lucenti
La guerra è finita.
Tutto è già avvenuto.
Resta un popolo che ha una sola possibilità di ricominciare: stare lì, rimanere dove nessuno
vorrebbe essere, in uno spazio tra la guerra e un nuovo equilibrio.
Potrà esserci bellezza in una terra distrutta?
Che luogo è quello che è stato un grande regno e che ora non è più un campo di battaglia?
Da dove comincia la ricostruzione?
Da noi.
I corpi che rimangono sono il futuro.
L’archetipo maschile e femminile si confrontano in quest’opera come non mai, l’uomo si afferma
conquistando la terra-donna, su questo concetto si fonda la ricerca antropologica.
Noi vogliamo cogliere il mistero simbolico che si cela dietro questo lamento, e vogliamo trovarlo
nella bellezza.
Il paradiso non è nell’accettazione ma nella bellezza di ricominciare.
Una spiaggia di terra rossa l’ultimo accampamento, dove i pensieri le convinzioni si confondono.
Raccontiamo il tempo dopo che abbiamo urlato e le nostre parole si perdono ai lati della bocca
come delle farfalle.
Un semplice fazzoletto di terra, antico come la storia del mondo, che ritorna primitivo dopo le
macerie.
Donne forti di una bellezza amara danzano come falene, ostaggio di un esercito di uomini-orso più
piccoli dei loro cappotti.
Dov’è la verità?
Le donne partono per il viaggio verso loro stesse, detentrici di forza, il loro midollo tenuto
prigioniero esige liberazione.
Le leonesse e le loro corse sfrenate, il tempo nella dolcezza del gesto.
Raccontiamo il tempo dove occorre tentare di fare la terra come il cielo, per ritrovare l’equilibrio
dobbiamo metterci in ascolto della tradizione, piangeremo le parole che arriveranno come un
sussurro e cercheremo di capire quello che ci lasciano intendere, solo dopo cominceremo a
fremere come a nuova nascita.
Il dolore come conoscenza sia per chi lo subisce sia per chi lo provoca, in questa conoscenza ci
sarà la chiave per costituire oggi la nostra identità di uomini e di donne.
Una poesia che tende al lamento, la transizione dalla parola al canto, al fiato, che si scioglie in
azione nel corpo degli attori.
www.ballettocivile.org
giovedì 18 aprile
h 21.00
GO DAI FEST | “SUI” ACQUA
direttore artistico Giulio Ragno Favero [Il Teatro degli Orrori]
live Duo Majahall [Giulio Ragno Favero e Alfonso Santimone], Anna Magdalena, Two Pigeons
dj set Enzo Moretto [a Toys Orchestra] e Julian
L’acqua, contrariamente a quanto si possa immaginare, è il veicolo ideale per il suono: la sua
struttura molecolare migliaia di volte meno comprimibile rispetto a quella di un gas come l’ossigeno
permette infatti al suono di propagarsi in essa con un’interazione quasi diretta tra molecole, con la
conseguenza di una velocità molto maggiore. Il suono plasma l‘acqua creando forme e movimenti
sulla superficie che noi percepiamo come qualcosa di organizzato e sensato, come se fosse
governato da una volontà precisa. Sotto questo aspetto il comportamento dell‘acqua esposta a una
sorgente sonora è molto simile all’intento caratteristico della musica elettronica di incasellare in
una griglia predeterminata materiale caotico e disorganizzato per conferirgli una forma compiuta.
Giulio Ragno Favero
Duo Majahall sono Giulio Ragno Favero e Alfonso Santimone (pianoforte, live electronics,
composizione, arrangiamento, produzione).
Dopo un iniziale percorso di apprendistato in ambito squisitamente jazzistico, fin dai primi anni ‘90
Alfonso è impegnato professionalmente sia come pianista e performer che come compositore,
produttore e arrangiatore in un grande numero di progetti musicali. Ha collaborato con alcuni tra i
più importanti esponenti della musica improvvisata del panorama italiano e internazionale tra cui
Harold Land, Jimmy Owens, Giulio Capiozzo, Claudio Fasoli, Robert Wyatt, Stefano Battaglia,
Marc Ribot, Greg Cohen, Tony Scott, Paolo Fresu, Chris Speed, Cuong Vu, Bobby Previte,
Gianluca Petrella, Enzo Favata, Tenores di Bitti, Steven Bernstein, Jim Black. Fin dagli esordi
Alfonso è un compositore prolifico, costantemente alla ricerca di un linguaggio personale in molti
ambiti diversi passando dalla musica improvvisata alla musica elettronica, dalla composizione
contemporanea alle colonne sonore per videoarte, installazioni, teatro e reading, dalla forma
canzone al mondo del rock indipendente italiano. Fin dal 1986 si interessa alla musica elettronica
nella sua declinazione più legata alla performance e all’improvvisazione. Dal 2005 fa parte del
collettivo di musicisti El Gallo Rojo che, secondo gli esperti del settore rappresenta una delle realtà
italiane più interessanti e originali nell‘ambito della musica improvvisata contemporanea. Nel 2011
riceve molti riconoscimenti in ambito squisitamente jazzistico (presenza ai primi posti di diverse
categorie nei vari referendum delle riviste specializzate Musica Jazz, JazzIT, All About Jazz etc.).
http://soundcloud.com/alfonsosantimone/
Francesca è Anna Magdalena. Non si sa molto altro. Ha fatto il conservatorio da cui è scappata. È
stata bassista della stoner band fuckVegas. Collabora nel progetto showgaze Magpie con Daniele
Carretti (Offlaga Disco Pax). Ha suonato e cantato per Il Teatro degli Orrori e The Bloody
Beetroots. Fa parte della prima orchestra analogica di sintesi additiva applicata ai numeri, 21. Ora
trova tregua fra atmosfere primitive e siderali. Si accompagna a PPBUCK (aka Pepè, I Cani
Giganti, Fanciulli Goom). Si prepara a registrare il suo primo disco con Giulio Ragno Favero.
www.annamagdalena.bandcamp.com
Chiara Castello, voce, percussioni, loop station e Kole Laca, live electronics sono i Two Pigeons.
La band racchiude in sé un universo sonoro tanto originale quanto coinvolgente: senza computer
alcuno (!) mischiano la canzone d‘autore all‘elettronica non convenzionale, oltrepassano confini
emozionali che lasciano senza parole, superandosi nella performance live. Del 2008 è il loro primo
ep intitolato “2Pigeons”; nel 2010 esce il loro primo album “Land” cui fa seguito, due anni dopo,
“Retronica”. L’elettronica e la musica totalmente suonata. Un immaginario vintage e storie che
nella loro surrealtà raccontano le difficoltà e le paure del presente. L’apparente freddezza dei suoni
sintetico-analogici e l’urgenza di esprimersi per quello che si è. Techno, house, electro, trip-hop,
dubstep e hip-hop diventano quindi dei semplici nomi di generi, mentre ad emergere è soprattutto
una tendenza alla contaminazione chimica che trova il proprio compimento nell’approccio del tutto
artigianale alla scrittura.
www.myspace.com/2twopigeons
venerdì 19 aprile
h 22.00
SOUND OUT COLORS
HONEYBIRD & THE BIRDIES feat. ENRICO GABRIELLI LIVE
special guest Adriano Bono, Bamboo
horn section E-birdies
Elvisdelmar & Jolki Palki DJ SET
[turbo folk, dusty grooves and wonderful world beats]
coreography Daria Greco
visual D1ng
steaming Valerio Mirabella/Fandango Web Radio
angolo della condivisione Lili Candiotte
Di honeybird & the birdies si parla parecchio.
È una di quelle band che riesce a raccogliere consensi trasversali: il pubblico indie riconosce in
loro una matrice punk e sanamente esterofila, quello colto e musicofilo si diverte a riconoscere le
infinite influenze che animano il trio di stanza a Roma che coniuga in modo (a dir poco) originale
l’anima latina della sua batterista (Paola “P-birdie” Mirabella, Catania), l’esperienza e la versatilità
del suo bassista (Federico "walkietalkiebird" Camici, Torino) e l’inconfondibile estro della sua voce
guida (Monique “honeybird” Mizrahi, Los Angeles).
Fans, critica, neofiti e intenditori concordano almeno su un’aspetto: l’irresistibile carica vitale dei tre
uccellini durante i live show. Ogni loro concerto è un’occasione di festa - lo spettacolo diventa un
grandioso baccanale che riempie il palcoscenico di fisicità e colori.
E questi due elementi sono proprio il punto di partenza per quello che probabilmente rappresenta
lo spettacolo più ambizioso, e al tempo stesso più autentico del loro percorso: Sound Out Colors,
un vero e proprio concept show sul rapporto tra suono, musica e colori.
Sul palco dell'Angelo Mai honeybird & the birdies incontrano uno dei musicisti più ricercati e
richiesti del momento, il polistrumentista e arrangiatore Enrico Gabrielli (Calibro 35, Mariposa,
Unità di Produzione Musicale), che per la seconda, fortunata prova discografica della band (You
Should Reproduce, Trovarobato) ha indossato anche i panni di produttore artistico.
Insieme a loro anche il menestrello del reggae Adriano Bono e il suo inseparabile ukulele, i
Bamboo (Bomba Dischi), band sperimentale capitolina che fa del "Body Percussion" e dell’uso
non convenzionale di strumenti riciclati e oggetti comuni della vita di ogni giorno la sua forza, e Ebirdies, le tre “E” della sezione fiati (Ersilia, Enrico ed Emanuele).
Ma lo spettacolo totale non finisce qui. Ci sarà spazio anche per una performance di teatro danza
affidata all’estro di Daria Greco e per i visual firmati D1NG, in surreale sintonia con il tema dei
colori.
Al pubblico, considerato parte integrante dello show, si dedica invece l’Angolo della
Condivisione di Lili Candiotte. Strumenti musicali riciclati (shakers, bastoni della pioggia) per
suonare tutti insieme alla band!
Si preannuncia una serata creativa ed inusuale, di riciclo e di stimoli.
A seguire, le selezioni musicali di JolkiPalki ed Elvisdelmar (turbo folk, dusty grooves and
wonderful world beats) fino a notte fonda.
E per chi non può esserci, per chi si trova dall’altra parte del mondo ma con il pensiero rivolto
verso l’Angelo Mai, ci pensa Fandango Web Radio con lo streaming integrale della serata a cura
di Valerio Mirabella.
sabato 20 aprile
h 22.00
AFRODISIA – L’AFRIQUE À ROME
LEK SEN VS. AFRODISIA SOUNDSYSTEM LIVE
[Senegal, Italia | afro, electro, reggae, dubstep]
a seguire AFRO-DANCEHALL by Dj Khalab
[afrobeat, soweto funk, bongo flava, hiplife, coupé decalé]
Koreman visuals
Prendi i ritmi dell’Africa vecchia e nuova. Un unico flusso ipnotico che lega assieme tradizione e
modernità urbana: cantastorie maliani e sfuriate rap, percussioni senegalesi e distorsioni dancehall
di matrice sudafricana. È il suono dell’Afrodisia Soundsystem, collettivo aperto di musicisti, dj,
mc e produttori che, concerto dopo concerto, per una volta ha posizionato Roma nella prima linea
di quel movimento che già da qualche anno scandaglia in maniera creativa le nuove frontiere della
scena afro-urban globale.
Dopo il clamoroso successo della combination 2012 con la rapper kenyana Nazizi, ecco dunque il
secondo prestigioso capitolo: protagonista della serata di aprile (sabato 20) sarà il talentuoso
vocalist senegalese Lëk Sén, che presenterà al pubblico dell’Angelo Mai il suo secondo lavoro per
il mercato internazionale (“Tomorrow”, Chapter Two). Un disco reggae’n’blues felice e ispirato,
una grana vocale a dir poco poderosa, un artista che sin d’ora s’annuncia come successore
obbligato all’ambito trono afro-reggae; per troppi anni sotto il dominio assoluto della diarchia
ivoriana Alpha/Tiken Jah.
martedì 23 aprile
h 21.00
SQUARTET [Roma] + MOE [Oslo] + THE OBSERVATORY [Singapore] LIVE
Il 23 aprile salgono sul palco dell’Angelo Mai Altrove Occupato tre band che propongono, ognuna a
proprio modo, una rilettura del rock secondo declinazioni originali, combinando ricerca musicale e
coinvolgimento del pubblico. I live di Squartet (Roma), mOe (Oslo) e The Observatory (Singamore)
sono diversi tra loro nei contenuti ma rivelano un approccio simile, quello di una generazione di
musicisti e prima ancora di ascoltatori che è cresciuta nel "post", nella contaminazione degli anni
‘90 e che si esprime con un vocabolario originale. Non più un cut-up, ma un nuovo organico.
Squartet
Formati a Roma nel 2004, gli Squartet propongono brevi composizioni per tre strumenti in cui la
lezione rock viene riletta alla luce di quei generi cosiddetti "di rottura" apparsi negli ultimi trent'anni.
La vera missione del trio è superare gli sperimentalismi e ridefinire il concetto di "orecchiabile",
"ballabile", attingendo a quell' universo che circonda la musica contemporanea.
A maggio 2005 gli Squartet pubblicano il primo omonimo album, prodotto dal network di musicisti
Jazzcore Incorporati. Composto in meno di un mese, riceve ottimi riscontri dalla critica
specializzata per la rivisitazione della classica forma canzone, di cui abbozza i tratti, giocando con
gli stili e stravolgendone i connotati. Il disco ottiene una nomination al Premio "Fuori dal Mucchio"
(patrocinato dal MEI) per miglior album d'esordio del 2005. Danno quindi inizio a un' intensa attività
live, grazie alla quale entrano in contatto con molti artisti e gruppi attivi nel panorama europeo.
Uwaga! (2008) è il secondo lavoro: distribuito da Waysidemusic per gli Stati Uniti (Soft Machine,
Doctor Nerve, Fred Frith), in Italia è in catalogo con Goodfellas. L' album è frutto dell' esperienza di
tre anni di sala prove e tour; è stato registrato al Locomotore di Roma e masterizzato da Maurizio
Giannotti presso il Newmastering di Milano, con la grafica di Fuz & Gorcin Zec (Quartopiano,
Parigi).
Il 23 aprile all’Angelo Mai Altrove Occupato la band presenterà in anteprima brani del nuovo
album, in uscita in autunno.
Fabiano Marcucci – basso
Manlio Maresca – chitarra
Marco Di Gasbarro – batteria
www.jazzcoreinc.org/squartet
mOe [Oslo, noise rock]
La band norvegese mOe è nota per la capacità di affiancare al minimalismo delle sue composizioni
approcci sperimentali e alternativi che sfuggono alla classificazione di genere rock. Molestano i
loro strumenti ad alto volume e violentemente, conducendo l’ascoltatore verso una sana follia.
Con innumerevoli collaborazioni che trascendono i confini di rock e noise il gruppo ricerca,
nell’esecuzione musicale, la presenza assoluta e totalizzante. Lavorando prettamente secondo i
principi del “do it yourself”, i mOe si aggirano in un paesaggio imprevedibile, rumoroso e oscuro,
guidati da una fame di musica ad ampio spettro. DNA, Melvins, Fe--mail, Swans, Otomo
Yoshihide, Fred Frith, e Black Sabbath hanno segnato con un forte impatto le loro vite musicali. Ma
ancor prima e maggiormente è la vita della musica alternativa che alimenta la passione dei mOe.
Formatisi nel 2008, hanno prodotto un 7 pollici, "Lies" (2009), un LP: "It Pictures" (2011), e un
singolo, "Left to swallow" (2012).
www.conradsound.com/music-2/moe/
The Observatory [Singapore, experimental / neo-psychedelia]
The Observatory è un gruppo di avant rock indipendente e di musica sperimentale di Singapore,
formato da fan delle più significative band nazionali degli anni ‘90. Il principio cardine del gruppo,
nato nel 2001, è spingersi oltre i confini individuali e collettivi. Lo scopo non è solo creare musica
che tratti temi universali o scrivere della vita secondo un punto di vista squisitamente singaporiano,
ma spezzare l’inibizione, la convenzione, e la meccanicità che caratterizzano la produzione
commerciale.
Il gruppo trae ispirazione dalle proprie radici del Sudest asiatico e da un'inevitabile dieta musicale
postcoloniale. The Observatory fonde strutture non convenzionali, ritmi asiatici, arrangiamenti
coraggiosi, improvvisazione, pensiero ed espressione, partendo da stili casuali per arrivare a una
mistura di estremi emozionalmente potenti, malati e rabbiosi da un lato, ossessivi e malinconici
dall'altro. Il cuore e l'anima dei The Observatory è in costante reinvenzione. Ad ogni uscita i
membri hanno proseguito sulla loro strada di sperimentazione sulla forma canzone, spingendo la
loro musica fuori dei limiti, creando un ricco repertorio dalle tessiture complesse in un tour de force
sonoro di canzoni visceralmente emozionali e taglienti nella loro desolazione. Il loro ultimo album,
Catacombs, è uno studio sulla delusione, l'insanità e l'ossessione, che provoca e ispira in un modo
profondamente enigmatico e anche nel suo momento più freddo e astratto rimane profondamente
umano.
www.theobservatory.com.sg
mercoledì 24 aprile
h 21.00
LA NUOVA BABILONIA
sonorizzazione live di La nuova Babilonia di Leonid Trauberg [Urss 1928, 72’]
a cura di Valerio Vigliar
con Valerio Vigliar [pianoforte], Gianluca Vigliar [sassofoni e flauto], Angelo Maria Santisi
[violoncello], Alessandro Marzi [marimba e percussioni]
a seguire
dj set Sidewalk#4 | Paris-touch
resident dj Funk Pope [lasituazione], special guest dj Massimo Voci [Paris Rockin'/ U-FM]
[french touch, banlieue hip hop, electronica, patchanka, alt tunes]
La sonorizzazione del film muto La Nuova Babilonia (film storico russo degli anni '20,
originariamente musicato da Shostakovic) è nata da una commissione del Palazzo delle
Esposizioni di Roma a novembre del 2011, all'interno di una rassegna curata da Marco Berti e
Giovanni Guardi. Grazie anche al patrocinio della Cineteca di Bologna, che ha messo a
disposizione le pellicole originali, l'operazione aveva come suo obiettivo principale quello di
avvicinare il pubblico di oggi ai vecchi capolavori del film muto attraverso la riscrittura della colonna
sonora e la sua esecuzione dal vivo. Da parte dei committenti mi è stata data totale libertà di scelta
su come e cosa scrivere, senza nessuna limitazione di linguaggio e di organico. Il lavoro mi ha
molto appassionato ed il risultato è andato ben oltre le mie aspettative.
La Nuova Babilonia, pur appartenendo a quel filone del cinema sovietico volto a confermare ed
elogiare lo spirito del partito comunista, è un film complesso che esprime scetticismo e nasconde
una critica aspra alla divisione in classi tra borghesi ed operai. Il contesto è quello della comune di
Parigi del 1871, quando la borghesia e l'esercito, grazie anche all'arrivo dei Prussiani, schiacciano
ferocemente i comunardi. Da queste vicende affiora pian piano, per poi diventare preponderante,
una storia d'amore straziante tra un soldato, che decide di seguire "La Patria", e una comunarda,
che invece sceglie di seguire la causa dei comunardi.
Passando dalla scrittura tematica propria delle colonne sonore a linguaggi come la musica
concreta e l'improvvisazione, il mio intento è stato quello di far emergere maggiormente il tessuto
emotivo della trama, cercando di far vivere allo spettatore quanto più possibile il vissuto dei
personaggi principali. La mia visione del film è quella di un’umanità che troppo spesso nella storia
è stata schiacciata da logiche politico economiche prive di reale significato, dettate solo dalla paura
e dal conseguente desiderio di tenere tutto sotto controllo.
Quasi alla fine della pellicola ho scritto una canzone estrapolando e poi sviluppando una frase del
film che racchiude a mio avviso il senso profondo di tutta l'opera;
"we are all looking for love!
we are all looking for love?
but what are we looking for?
for what? for what? for what?"
Con me in questa avventura Gianluca Vigliar a sassofoni e flauto, Angelo Maria Santisi al
violoncello, Alessandro Marzi a marimba e percussioni.
Valerio Vigliar
A seguire, quarto appuntamento con Sidewalk, il party dell'Angelo Mai Altrove Occupato dedicato
ai suoni urban del mondo. Il 24 aprile il dancefloor si aprirà tanto ai suoni di matrice hip hop delle
banlieues quanto all'energia elettronica del french-touch, in un viaggio sonoro che fonderà queste
due attitudini con grooves disco, esotismi patchanka, echi reggae e accelerazioni alt-rock, punk e
gitane. Senza mai dimenticare la chanson française e il grande lascito di Edith Piaf e di Serge
Gainsbourg.
Il dj italiano Massimo Voci, resident di Paris Rockin’ dal 2009, è sicuramente uno dei più attivi
della scena romana. Label Manager di Black Moka Records, collabora anche attivamente alla webradio U-FM, ed è anche radio broadcaster per il network nazionale Radio Capital. Dal soul
all’elettronica, dal dubstep alla minimal, è capace di adattarsi a tutte le situazioni, ed è ormai
richiesto anche a Parigi per il suo eclettismo. Ha suonato insieme a Carl Craig, Rone, Para One,
Agoria, Busy P, Birdy Nam Nam, Nôze, SebastiAn, Caribou, Laurent Garnier, Breakbot, Nicola
Conte e molti altri.
venerdì 26 aprile
h 22.00
DIODATO + guests LIVE
“E Forse Sono Pazzo” Release Party
a seguire DJ SET a cura di the RockFellas
Riccardo Sabetti [Spiral69] & Dj Yakuza
[rock, wave, indie]
Il 26 aprile esce ufficialmente "E Forse Sono Pazzo", primo disco di Diodato.
Prodotto, registrato e mixato da Daniele "ilmafio" Tortora per Le Narcisse e suonato e arrangiato,
oltre che dallo stesso Diodato, da Daniele Fiaschi (chitarre), Duilio Galioto (piano, wurlitzer e
tastiere), Danilo Bigioni (basso) e Alessandro Pizzonia (batteria), verrà distribuito sul territorio
nazionale da Goodfellas.
Per festeggiare l'evento Diodato, la band e alcuni ospiti molto speciali occupano il palco
dell'Angelo Mai Altrove per un release party da non perdere.
sabato 27 aprile
h 22.00
Scuderie MArteLive & Angelo Mai Altrove Occupato presentano
MANAGEMENT DEL DOLORE POST OPERATORIO LIVE
a seguire DJ SET a cura di Tatiana Non-dj Selecta e Gianluca Polverari from Radio Città Aperta
[alien rock, electro dadaista]
I poeti maledetti? bleah!
La finta rabbia, la finta bava, la finta sbornia, le finte frecce.
Tutto finto o tutto vero, chi si conforma pure dall'altro lato, quello alternativo, per sembrare più
alternativo.
La risposta a tutto questo è IL MANAGEMENT DEL DOLORE POST-OPERATORIO, la soluzione
all'inconveniente di essere nati .
Nati in questo mare di mezzibusti scolpiti per questo o quest'altro mito inventato dall'industria del
cinema americano.
I quattro da Lanciano (CH), una piangente cittadina medievale, hanno indossato le vesti del
giullare per ridere e sputare!
Si fracassano in un incidente d'auto, fanno due conti con il dolore e l'inefficienza degli ospedali
italiani e si rendono conto, semmai non fosse abbastanza, che così non va, che si sono stancati.
Ma lo sbuffo più grande, più totale, il più annoiato "AUFF!!" del loro disco d'esordio che li ha portati
a suonare in tutt’Italia – e anche a Berlino e allo Sziget festival di Budapest – è diretto verso di
loro= Questi maledetti, che siano maledetti!
Prima di produrre il disco con MArteLabel hanno vinto numerosi premi: Italia Wave, Primo Maggio
Tutto l’Anno, Il Rock è Tratto, UPLOAD di Bolzano, alla cui direzione c'è il Sig. Cristiano Godano
dei Marlene. Nel 2010 vincono il “Premio produzione al festival MArteLive ” ed entrano quindi nel
roster dell'etichetta MArteLabel. L’anno seguente inizianno le registrazioni del primo album sotto
la direzione artistica di Manuele MAX STIRNER Fusaroli, ed ora sono disposti a disboscare le
montagne, con il taglio della mano.
Luca Romagnoli (voce), Marco Di Nardo (chitarra), Luca Di Bucchianico (basso) e Nicola Ceroli
(batteria)
martedì 30 aprile
h 22.00
Ausgang & Angelo Mai Altrove Occupato presentano
GRAN FESTA
live Mamavegas + Unepassante
dj set Emiliano Colasanti + Pietro Fuccio & Kate Jackson
[indie rock, new wave, 80's, hip hop, superfunk, groovy sound]
Ausgang festeggia il finale di stagione e l'estate oramai alle porte all'Angelo Mai Altrove Occupato,
uno dei posti più vivi e belli di Roma, dove l'atmosfera fa sì che tutti si sentano a casa. Una serata
all'insegna della buona musica, per iniziare a far festa in vista del 1 maggio con una line up fatta
con il cuore, con la voglia di divertirsi e sorprendere.
Dopo il doppio live di Mamavegas e Unepassante, un dj set d'eccezione a sei mani: Emiliano
Colasanti (blogger, fondatore della 42 records, giornalista), Pietro Fuccio (boss della DNA
Concerti), Kate Jackson (inglese, voce delle Long Blondes, pittrice). Un dj set di musica bella che
pescherà a piene mani nelle rispettive collezioni di dischi anni '80!
I Mamavegas nascono fra le pareti di legno di una casa di montagna, a Sud. Ascoltano le storie
che racconta il bosco e ne scrivono la colonna sonora immaginaria. Si spostano in città, ne
assimilano il ritmo e i suoni, diventando quel che sono adesso. Le loro canzoni sono costruzioni
imprevedibili di stili, generi, rimandi a diversi background musicali. Scritte a sei teste e dodici mani,
parlano attraverso la forma canzone del pop più ricercato, riuscendo a far convivere l’elettronica
con le chitarre acustiche, i sintetizzatori con gli archi e gli strumenti a fiato. La coralità che li
contraddistingue la si ritrova sul palco: tutti suonano tutto, il canto diventa inno, i loro live sono
esperienze uniche e coinvolgenti.
I Mamavegas sono un collettivo formato da sei musicisti provenienti dalle più disparate esperienze
(jazz, musica elettronica, produzioni, colonne sonore), e vivono a Roma. Dopo due ep usciti per
l’etichetta 42 Records, “This Is the Day… I See” e “Icon Land”, apprezzati da pubblico e critica,
arrivano al loro primo disco di inediti, in uscita a novembre sempre per 42 Records: “Hymn for the
Bad Things”. Gli undici brani che compongono l’album sono legati da un unico concept. L’idea è
quella di guardare a temi universalmente riconosciuti come positivi (tra cui l’amore, il successo, la
bellezza, la speranza), proponendoli da un punto di vista inusuale. Una lente al negativo che ha
l’intento di esorcizzare le paure insite in ciascuna di queste esperienze. Canzoni come “Tales from
1946 (Love)”, che ruota intorno agli aspetti ossessivi e totalizzanti di un amore, “Black Fire (Trust)”,
sulla fiducia riposta nel prossimo, che messa alla prova dai grandi cambiamenti della vita, brucia in
un fuoco scuro e svanisce, e “Mean and proud (Beauty)” che racconta del conflitto di un corpo che
cresce e pur trovandosi a fiorire perde la sua innocenza. Registrato all’Igloo Audio Factory di
Budrio di Correggio e al White Lodge studio di Roma, masterizzato da Andrea Suriani all’Alpha
Dept. di Bologna, vanta il missaggio e la produzione artistica di Giacomo Fiorenza. L’album è stato
pubblicato in Italia il 16 novembre 2012 sempre da 42 Records, con distribuzione Audioglobe,
mentre a febbraio 2013 è uscita la versione internazionale di “Hymn for the Bad Things” distribuita
in Europa (Germania, Austria, Svizzera e Spagna) da Rough Trade e negli Stati Uniti e in
Sudamerica da The Orchard.
I Mamavegas sono: Marco Bonini, Emanuele Mancini, Andrea Memeo, Daniele Petrosino,
Francesco Petrosino e Matteo Portelli.
www.42records.it
Un lungo cammino di tre anni e più separa “No Drama” dall’esordio di UNEPASSANTE, “More
Than One In Number” (Annathegranny Records 2010). Un periodo di tempo che UNEPASSANTE
ha trascorso, insieme ai suoi compagni di viaggio (i musicisti Emanuele Fiordellisi e Michele
Staino, il produttore Gianmaria Ciabattari), suonando dal vivo (oltre sessanta le date di promozione
del primo disco), ma soprattutto a cercare e a esplorare nuove strade sonore e percorsi
compositivi “altri” rispetto alle forme pop consolidate. Abbandonate le vesti del cantautorato folk
venato di jazz e rock che aveva contraddistinto il suo ingresso nella scena musicale
contemporanea, con “No Drama” UNEPASSANTE si lancia nel campo della sperimentazione
elettronica, innestando questo nuovo mondo sonoro su un impianto che, compositivamente,
rimane per certi versi ancorato alle strutture della canzone pop/folk, ma le reinterpreta e scardina
sotto la spinta di una imperiosa necessità espressiva.
Permane, dell'identità originale di UNEPASSANTE, l'amore per la commistione anche sfrenata di
sonorità provenienti da universi musicali distanti tra loro: la chitarra acustica incontra i synth
dubstep prestandosi a ritmiche danzerecce (XMan), le voci si mescolano e si sciolgono nel
trattamento elettronico, conquistando valore strutturale (Utterly Wrong), un ukulele dialoga con
sequencer e vibrafoni sintetizzati (Seesaw), calde linee di violino sfidano con un soffio di lirismo la
durezza di un accompagnamento ostinatamente freddo e digitale (Woodworms). Tra campioni
frammentati, batterie rielaborate elettronicamente e propulsivi riff di basso, la voce della songwriter
crea connessioni necessarie, agendo da forza trainante e guida, consegnando agli ascoltatori
melodie e parole di volta in volta acuminate, dolenti, cariche di energia, solari, ironiche,
esasperate, straniate. I contenuti lirici di “No Drama” mostrano una varietà pari a quella
strumentale, ma mostrano anche la stessa compattezza di fondo che domina i contenuti musicali:
frammenti di esperienza sono affiancati a riflessioni di natura esistenziale, generate da quegli
stessi frammenti, che ritornano sempre ad un fascio di concetti chiave. Su tutti, proprio quello del
titolo – “No Drama” – riassume forse, con le sue possibili interpretazioni, l’intero, frastagliato senso
di questo lavoro.
UNEPASSANTE:
Giulia Sarno – voce, chitarre
Michele Staino – basso, tastiere, tromba
Emanuele Fiordellisi – elettronica, sequenze synth, batteria
UNEPASSANTE è un progetto nato nel 2006 dal songwriting della palermitana Giulia Sarno. Ha
all'attivo tre uscite discografiche: l'EP "Enjoy The Road" del 2008, l'LP "More Than One In Number”
(Annathegranny Records / A Buzz Supreme / Audioglobe, gennaio 2010) e il nuovo LP “No Drama”
(Annathegranny Records / A Buzz Supreme / Audioglobe, aprile 2013). Con ottime recensioni e un
tour di oltre sessanta date a presentazione del disco di esordio, UNEPASSANTE si è fatta
conoscere e apprezzare anche in qualità di opening act di prestigiosi artisti internazionali come
Micah P. Hinson, My Brightest Diamond. Più di recente, UNEPASSANTE ha presentato in
anteprima degli estratti dal nuovo lavoro in un mini-tour in apertura al fenomeno britannico Alt-J,
vincitori del Mercury Prize 2012, e alla prestigiosa Sala Vanni di Firenze per la presentazione di
“The Next Wave. Una compilation sulla nuova scena fiorentina". Pronta a spiazzare tutti con la
svolta elettronica di "No Drama", UNEPASSANTE ricomincerà a suonare ad aprile, in un tour
curato da Libellula Booking. Per questo nuovo giro di concerti, la formazione dal vivo di
UNEPASSANTE accoglie, oltre agli elementi fissi della band, il compositore elettroacustico e
polistrumentista Salvatore Miele.
www.unepassante.com
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