Nome file LFF76_VF3.pdf Data 01/01/1927 Contesto LFF Autore S Freud Liv. revisione Pubblicazione Lemmi Come se Credo quia absurdum Filosofia Freud Sigmund LFF Vaihininger Hans VERENNA FERRARINI LABORATORIO FILOSOFICO FREUDIANO COME SE Occorre adesso menzionare due tentativi che danno l'impressione di uno sforzo spasmodico per eludere il problema. L'uno, di natura violenta è antico, l'altro è raffinato e moderno. Il primo è il Credo quia absurdum dei Padri della Chiesa. (2) Esso intende affermare che le dottrine religiose si sottraggono alle esigenze della ragione, la sovrastano. [...] Il secondo tentativo è quello della filosofia del "come se". In base ad esso si fa presente come nella nostra attività di pensiero numerosi siano gli assunti della cui infondatezza - o addirittura assurdità siamo pienamente consapevoli. Anche se li chiamiamo finzioni, per svariati motivi pratici siamo indotti a comportarci "come se" a queste finzioni prestassimo fede. Ciò varrebbe anche per le dottrine religiose, data la loro importanza incomparabile ai fini della sopravvivenza della società umana. (3) Quest'argomentazione non è molto lontana dal Credo quia absurdum . Ritengo però che l'esigenza del "come se" sia di natura tale da essere concepita soltanto da un filosofo. L'uomo che nel proprio pensiero sfugge alla suggestione degli artifici della filosofia non potrà mai accettarla; per costui, con l'ammissione dell'assurdità o dell'antirazionalità, il discorso è chiuso. Non può essere tenuto, proprio in relazione a quel che ai suoi occhi è più importante, a rinunciare alle garanzie da lui altrimenti richieste per tutte le sue abituali attività. Mi ricordo di uno dei miei figli, che precocemente si distingueva per un particolare vigore del senso della concretezza. Quando ai bambini veniva raccontata una favola, che essi ascoltavano con grande attenzione, si faceva avanti e domandava: "E' una storia vera?" Ottenuta la risposta negativa, si allontanava con sguardo sprezzante. C'è da attendersi che gli uomini si comportino fra non molto in maniera analoga nei riguardi delle favole religiose, nonostante la 1 raccomandazione del "come se". Eppure a tutt'oggi essi si atteggiano in modo del tutto differente e, a dispetto della loro incontestabile mancanza di convalide, nei tempi andati le rappresentazioni religiose hanno esercitato sull'umanità l'influsso più poderoso. Questo è un problema psicologico nuovo. Occorre domandarsi in che cosa risieda la forza interna di queste dottrine e a che cosa esse debbano la loro efficacia, che non dipende in alcun modo da un'accettazione razionale. (2) [La proposizione "Credo quia absurdum" (Credo perché è assurdo) è attribuita a Tertulliano. La medesima citazione è contenuta anche nel Disagio della civiltà (1929) p. 599 e ancora in L'uomo Mosè e la religione monoteistica (1934-38) terzo saggio.] (3) Spero di non far torto al filosofo del "come se" attribuendogli un'opinione che non è estranea ad altri pensatori. Vedi H. Vaihinger, Die Philosophie des Alb Ob (1911; 7 e 8 ed 1922) [trad. it. F. Voltaggio La filosofia del come se (Astrolabio, Roma 1967) p. 59] "Noi riportiamo nell'ambito delle finzioni non soltanto le operazioni teoretiche genericamente considerate , bensì proprio quei concetti che hanno inventato gli uomini migliori, concetti, insomma, ai quali fa riferimento il cuore della parte più nobile dell'umanità che non è possibile eliminare. Non è certo nostra intenzione far sì che tutto si riduca a una finzione pratica , ma, d'altra parte, la verità teoretica che ad esse fa riscontro viene a cadere." S. FREUD (1927), L'avvenire di un'illusione , OSF 10, Bollati Boringhieri, p. 458 e 458n © Studium Cartello – 2011 Vietata la riproduzione anche parziale del presente testo con qualsiasi mezzo e per qualsiasi fine senza previa autorizzazione del proprietario del Copyright 2