Toscana Sezione Toscana e Umbria La Sicurezza delle Macchine alimentate a tensione di rete Dott. Ing. Lorenzo Spinelli Direzione Elettra s.r.l. – Organismo Notificato n. 2321 Direttiva Macchine, Direttiva Bassa Tensione, Direttiva EMC 1 D.Lgs 81/2008 (Integrato con il D.Lgs n. 106/2009) TITOLO III – CAPO III “IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE” 2 D.Lgs 81/2008 (Integrato con il D.Lgs n. 106/2009) Titolo III – Capo I – Uso delle attrezzature di lavoro Art. 70 – Requisiti di sicurezza • Salve quanto previsto al comma 2 le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori devono essere conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto • Le attrezzature di lavoro costruite in assenza di disposizioni legislative e regolamentari di cui al comma 1 e quelle messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente alla emanazione di norme legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto, devono essere conformi ai requisiti di sicurezza di cui all’allegato V 3 D.Lgs 81/2008 Applicazione del nuovo approccio • Il nuovo approccio prevede il rispetto della “buona tecnica” • • • • (regola dell’arte) L’abrogazione del DPR n. 547/55 segna la fine delle valutazioni predefinite e dei limiti precisi che risolvono le situazioni di rischio in termini per così dire “duali” Occorre procedere ad una puntuale valutazione del rischio, caso per caso, ed adottare i provvedimenti previsti dalle norme tecniche che costituiscono il riferimento oggettivo alla regola dell’arte (v. anche Legge 1 marzo 1968) In questo contesto il mancato rispetto di una norma armonizzata richiede la dimostrazione di aver raggiunto un equivalente livello di sicurezza. Anche sulle macchine nuove marcate CE occorre verificare l’assenza dei vizi palesi 4 Norme EN 60204-1/EN 60439/EN 61439 Il riferimento per la regola dell’arte • EN 60204-1 Sicurezza del macchinario. Equipaggiamento elettrico delle macchine • Una lunga storia…..praticamente tutte le macchine nuove ed usate ne sono coinvolte: • CEI 44-5 prima edizione 1985 • EN 60204-1 seconda edizione 1993 +Ec 1995 • EN 60204-1 terza edizione 1998 • EN 60204-1 quarta edizione 2006 + A1:2010 +Ec:2010 5 Quadri elettrici di macchina EN 60439-1/EN61439-1 + EN 61439-2 • La EN 60204-1 richiede che “componenti e dispositivi • elettrici ….. Siano conformi alle norme IEC che li riguardano, quando queste norme esistono” Essendo il quadro un componente, la norma di riferimento è la CEI 17-13/1 (EN 60439-1) sostituita dal 2010 dalla EN 61439-1 ed EN 61439-2 ; le prescrizioni della EN 60439-1 ed EN 614391/2 vanno ad integrare la EN 60204-1 in merito al quadro elettrico 6 Sicurezza elettrica macchine 13 regole di base per la progettazione/verifica di conformità • Si possono riassumere in 13 punti di base, al di là poi degli approfondimenti e dettagli costruttivi, che devono essere osservati nella progettazione, rimessa a nuovo, revamping o semplicemente verifica di macchine elettriche • Si ricorda che per la Direttiva Macchine CE 2006/42 e suo recepimento DLgs 17/2010 le modifiche sostanziali apportate ad una macchina ne comportano la sua rimarcatura CE con tutti gli oneri certificative documentali del caso 7 Sicurezza elettrica macchine Regola 1 – chiarire il contesto di utilizzo • Chiarire le caratteristiche essenziale dell’impianto a monte, dell’alimentazione della macchina, dell’ambientazione di esercizio, con particolare attenzione alla temperatura ambiente ed al grado di inquinamento e riportare i dati in targa e doc. accompagnamento. • In particolare: - Icc nel punto di installazione; - T ambiente; - Grado inquinamento (polvere, acqua) • La macchina deve riportare il valore della corrente di dispersione in mA; questo parametro può condizionare la scelta degli interruttori differenziali presenti a monte 8 Regola 1 – chiarire il contesto di utilizzo • IP ? • Ta • Atmosfera • corrosiva …. 9 Sicurezza elettrica macchine Regola 2 – scelta dei componenti • Scegliere componenti conformi alle rispettive norme di prodotto ed installarli secondo le indicazioni del costruttore ? 10 Regola 3 – Posizione e tipo di sezionatore generale • Fissare la posizione e la protezione del dispositivo generale o principale di sezionamento in testa al quadro elettrico dedicato al macchinario di fornitura • L'equipaggiamento elettrico deve comprendere un dispositivo di sezionamento manuale per ognuna delle alimentazioni di cui usufruire. Può essere: a) - interruttore automatico adatto all'isolamento; b) - interruttore-sezionatore nella categoria d'impiego AC23B oppure DC-23B; c) - sezionatore, dotato di un contatto ausiliario che, prima dell'apertura dei contatti principali, provochi la completa interruzione dei circuiti di carico; d) - presa - spina; purché la potenza della macchina non superi 3KW (limitazione rimossa nell’ultima edizione). 11 Regola 3 – Posizione e tipo di sezionatore generale • Interruttore di manovra: apparecchio destinato a stabilire, portare ed interrompere correnti in condizioni normali del circuito. E’ in grado di portare (per tempo di 1s) correnti di c.c. ma non è in grado di interromperle ⇒ deve essere protetto con un dispositivo di protezione contro il corto-circuito (interruttore automatico o fusibile) E’ definito interruttore di manovra-sezionatore se in posizione di aperto soddisfa le prescrizioni per i sezionatori ⇒ può essere utilizzato per sezionamento, manutenzione elettrica e non elettrica e come interruttore di emergenza. Nel caso di rotore bloccato e di incollatura dei contatti del contattore, il sezionatore deve garantire l’interruzione della alimentazione. 12 Regola 3 – Posizione e tipo di sezionatore generale 13 Regola 3 – Posizione e tipo di sezionatore generale Natura della corrente Categorie di utilizzazione Categorie Corrente alternata Corrente continua AC-20A AC-21A AC-20B AC-21B AC22-A AC-22B AC-23A AC-23B DC-20A DC-21A DC-20B DC-21B DC22-A DC-22B DC-23A DC-23B Applicazioni tipiche Stabilimento e interruzione a vuoto Manovra di carichi resistivi con sovraccarichi di modesta entità Manovra di carichi misti resistivi e induttivi con sovraccarichi di modesta entità Manovra di motori o altri carichi altamente induttivi Stabilimento e interruzione a vuoto Manovra di carichi resistivi con sovraccarichi di modesta entità Manovra di carichi misti resistivi e induttivi con sovraccarichi di modesta entità (es. Motori in derivazione) Manovra di motori o altri carichi altamente induttivi 14 Regola 3 – Posizione e tipo di sezionatore generale Stabilimento e interruzione Sezionamento Stabilimento, interruzione e sezionamento Interruttore di manovra Sezionatore Interruttore di manovrasezionatore Interruttore di manovra con fusibile Sezionatore con fusibile Interruttore di manovrasezionatore Interruttore di manovrafusibile Sezionatore-fusibile Interruttore di manovrasezionatore-fusibile 15 Regola 3 – Posizione e tipo di sezionatore generale • Coordinamento con il dispositivo di protezione: A) protezione da c.c.: l’interruttore di manovra deve essere coordinato con un interruttore automatico o con fusibili posti a monte, secondo le indicazioni del costruttore. B) Sovraccarichi: è sufficiente che l’interruttore di manovra abbia una corrente termica nominale superiore alla corrente nominale dei dispositivi di protezione da sovraccarico a monte o superiore alla somma delle correnti nominali dei dispositivi a valle. • Colore (racc.): A) Rosso se anche per funzione di emergenza B) Nero o grigio se solo per sezionamento 16 Sicurezza elettrica macchine Regola 4 – Equipotenzialità e protezione contatti indiretti • Riportare tutti i conduttori di protezione ed equipotenziali ad una sbarra di messa a terra installata in testa al quadro elettrico in prossimità dell’allacciamento dei conduttori di fase, dimensionando il morsetto di allacciamento esterno e contrassegnando soltanto questo con il simbolo “PE” o morsetto giallo-verde. Da questa barra di terra vengono riportati collegamenti di protezione delle varie unità ed azionamenti . 17 Regola 4 – Equipotenzialità e protezione contatti indiretti • Classe I: connessione di tutte le masse al circuito • • equipotenziale ed al circuito di terra Classe II: doppio isolamento o isolamento rinforzato. Nessun collegamento a terra Separazione elettrica: dispositivo di sorveglianza dell’isolamento Devono essere forniti i mezzi per la protezione dai contatti indiretti secondo il tipo di sistema di destinazione (es. differenziali per sistemi TT). 18 Sicurezza elettrica macchine Regola 5 – Grado IP • Assicurare il rispetto del grado di protezione IP sia per la protezione dai contatti diretti sia per la protezione da polvere ed acqua Il grado di protezione Ip degli involucri contenenti le varie parti dell'equipaggiamento elettrico va commisurato alle situazioni più critiche in cui la macchina potrebbe trovarsi a funzionare. Esempi (non mandatori da verificare in funzione del luogo): - Armadio elettrico: grado minimo di protezione pari ad IP 54. - Involucri ventilati contenenti soltanto resistori stagni: IP 22 - Canali portacavi: IP 33. - Scatole di giunzione: IP 23. - Dispositivi di comando e segnalazione: IP 54 o , meglio ancora, IP55. - In presenza di polveri fine, il grado deve essere elevato a IP65. - Macchina lavata con getti d'acqua: IP 66. 19 Regola 5 – Grado IP 20 Regola 6 – Accesso agli involucri – protezione dai contatti diretti •1) Chiusura tramite chiave/dispositivo per il cui funzionamento si rende necessario l'impiego di un utensile; Soluzione adatta per: - intervenire per sostituire fusibili, ripristinare relè, regolare temporizzatori ecc. - accesso autorizzato solo al personale avvertito o istruito che detiene appunto le chiavi o gli attrezzi necessari per l'apertura dell'involucro. Onde evitare contatti accidentali con parti in tensione si devono assicurare: - per i morsetti degli apparecchi montati sulle porte grado IP maggiore o uguale a IP 1X o IP XXA - per i morsetti e le altre parti attive dei dispositivi sui quali s'interviene un grado di protezione IP maggiore o 21 uguale a IP 2X o IP XXB Regola 6 – Accesso agli involucri – protezione dai contatti diretti 22 Regola 6 – Accesso agli involucri – protezione dai contatti diretti • 2 - Interblocco meccanico o elettrico, tale per cui: - la porta possa essere aperta solo dopo aver aperto il dispositivo di sezionamento generale, oppure determini, all'atto dell'apertura, il sezionamento automatico della linea d'alimentazione; - l'interblocco si ripristini automaticamente alla chiusura della porta; - l'interblocco possa, se necessario, essere neutralizzato per accedere sotto tensione: purché l'operazione sia consentita solo al personale in possesso di un dispositivo o di un utensile speciale e sia sempre possibile aprire il sezionatore ad interblocco neutralizzato. - Bloccabile in posizione di aperto a sportello aperto - Tutte le parti destinate a rimanere in tensione ad involucro aperto presentano un grado di protezione maggiore o uguale a IP 2X o IP XXB e sono marcate con segno grafico della folgore su triangolo a fondo giallo ed i conduttori di colore arancio. 23 Regola 6 – Accesso agli involucri – protezione dai contatti diretti • 3- Protezione a prova di dito. - Consente l'apertura degli involucri senza chiavi, utensili o interblocchi, assicurando però su tutti i componenti interni un grado di protezione minimo pari a IP 2X o IP XXB. Le barriere eventualmente utilizzate allo scopo devono poter essere tolte solo con l'impiego di un utensile appropriato, oppure la loro rimozione deve causare il sezionamento automatico dell'alimentazione. 24 Regola 7 – Protezione mediante PELV • Protezione PELV dai contatti indiretti. - Ricorrendo a sistemi PELV per la protezione contro i contatti indiretti usare trasformatori di sicurezza (EN 61558) e/o alimentatori conformi a EN 60950 o batterie e non superare la tensione secondaria di 25V c.a. o 60 V c.c.; - il punto di messa a terra funzionale (PE) deve essere posizionato a valle di tutti gli elementi attivi/passivi del circuito secondario - adottare prese a spina non intercambiabili con quelle di qualsiasi altro circuito (la protezione dai contatti diretti o dai contatti indiretti nei luoghi non asciutti può essere ottenuta con tensioni inferiori a 6V c.c. o 15V c.c. - Ricordarsi di separare i circuiti PELV da quelli a tensione di rete 25 Regola 8 – Circuiti di comando • Progettare e realizzare le funzioni di comando e controllo con tutte le caratteristiche e, all’occorrenza, le ridondanze e diversità, per garantire le sicurezze volute a seconda del livello di rischi presenti e con particolare attenzione alle possibili deficienze hardware e software. • La categoria/Performance level è riferita ai componenti e a Azione come sono collegati Interfaccia d’ingresso Elementi di comando Input Interfaccia d’uscita Elementi attuatori Dispositivo di sicurezza Output 26 Regola 8 – Circuiti di comando • EN 954 Fino al 11/11 G F E Gravità del danno Frequenza di esposizione al pericolo Leggero reversibile Individuazione della categoria di sicurezza G1 G2 E1 Raro, poco frequente F1 Serio irreversibile mortale Possibilità di evitare l’infortunio o limitare i danni F2 Frequente, continuativa E2 E1 Categorie 1 Possibile a det. condizioni 1; 2 Scarsamente possibile 2; 3 Possibile a det. condizioni 3 Scarsamente possibile 4 27 Regola 8 – Circuiti di comando • EN 13849 28 Regola 8 – Circuiti di comando • EN 13849 29 Regola 8 – Circuiti di comando • Architettura per circuiti in DC e AC; salvaguardia contro i guasti a massa 30 Regola 9 – Marcature e colori dispositivi di comando • Adottare, per i dispositivi di segnalazione i pulsanti • • luminosi e per gli attuatori in genere i colori indicati al cap. 10 della norma; adottare per gli attuatori i sensi di manovra e le relative marcature in accordo a: - IEC 60417 “Segni grafici da utilizzare sulle apparecchiature” - EN 60073 “Codifica dei dispositivi indicatori e degli attuatori con colori o con mezzi supplementari”. Il colore non dev'essere impiegato per distinguere una parte della macchina da un'altra (ad esempio: lampada verde per indicare"pompa 1 in marcia" e lampada blu per indicare "pompa 2 in marcia"). I colori normalizzati sono quelli primari ed inequivocabili: ROSSO GIALLO VERDE BLU BIANCO 31 Regola 9 – Marcature e colori dispositivi di comando Significato Emergenza Funzionamento anormale Funzionamento normale Richiesta di operazione Informazione generica Colore Applicazioni tipiche ROSSO - Sovratemperatura - Sovrapressione - Oltrecorsa - Guasto ai dispositivi GIALLO - Situazione critica incipiente - Situazione anomala VERDE - Autorizzazione a procedere - Parametri entro i limiti stabiliti BLU - Istruzione per comandi sequenziali Azioni richieste all’operatore - Intervento immediato - Controllo e successiva decisione di intervento o meno - Acquisizione dell’informazione - Intervento per consentire il corretto proseguimento del ciclo BIANCO - Macchina in tensione - Controllo sul ciclo - Stato particolare 32 Regola 9 – Marcature e colori dispositivi di comando 33 Regola 10 – Rispettare la logica di collegamento degli I/O • Rispettare la logica di collegamento ingresso-uscite dei dispositivi elettronici, la protezione delle uscite dalla commutazione dei carichi induttivi 34 Regola 11 – Dimensionamento cavi • Dimensionare e collocare i cablaggi tenendo conto delle temperature dell’aria ambiente quali assunte per il macchinario e dei coefficienti di riduzione della portata connessi al numero di conduttori raggruppati, al tipo di isolante, ed al tipo di posa. Identificare i conduttori secondo la distinzione tra circuito di comando in a.c., d.c., circuiti di interblocco, circuiti di potenza 35 Regola 11 – Dimensionamento cavi • Fattore F1 in funzione della temperatura ambiente : 30 40 50 60 °C °C °C °C - 1,15; 1,00; 0,82; 0,58; 35 °C - 1,03 45 °C - 0,91 55 °C - 0,71 • Fattore F2 in funzione del numero di cavi raggruppati Metodi di installazione Cavi per c.a. – trifase B1 e B2 C E – singolo strato E – multistrato Coppie in c.c. (indipendenti dal metodo di installazione) Numero di cavi o coppie caricati 2 4 6 9 0,80 0,85 0,87 0,86 0,65 0,75 0,78 0,76 0,57 0,72 0,75 0,72 0,50 0,70 0,73 0,68 1,0 0,76 0,64 0,43 • Cavi non isolati in PVC, terzo fattore di correzione (F3). 36 Regola 11 – Dimensionamento cavi 37 Regola 12 – Protezione da sovraccarico • Realizzare la protezione dei circuiti di potenza e di comando dalle sovracorrenti dovute a c.c. o sovraccarico, dalle temperature anormali, dalle sovravelocità, dai contatti indiretti. • Cavi: IB < IN < IZ If < 1,45 Iz 38 Regola 12 – Protezione da sovraccarico - coordinamento • Protezione del relè termico: la curva di intervento del fusibile o dell’interruttore selezionato è posta alla sinistra della curva di danneggiamento del relè termico • Protezione del contattore: il punto di intersezione delle curve di intervento del relè termico e del fusibile individua un valore di corrente inferiore al potere di apertura del contattore (requisito non necessario se si utilizza un interruttore automatico) • punto di intersezione delle curve tale che l’energia specifica (i2t) lasciata passare dal fusibile o dall’interruttore è inferiore all’ i2t sopportabile dal 39 contattore. Regola 13 – Cablaggio e layout • Rispettare le regole di cablaggio (cavi in canalette, guaine se fuori da involucri, un conduttore per morsetto, ecc) e corretta disposizione dei componenti Max 2000m Minimo 400m Minimo 200m 40 Regola 13 – Cablaggio e layout 41 Allegato V – Regole minime da considerare Requisito Rif. EN 60204-1 Regola 2. Dispositivi di comando Art. 9; 10 8, 9, 10 9. Segnalazioni indicazioni Art. 16 1 11. Manutenzione Art. 5 3,6 12. Incendio e esplosione Art. 7; 11; 12; 13; 14 11, 12 42 Toscana Sezione Toscana e Umbria Grazie per l’attenzione Lorenzo Spinelli 43