Ex Novo Ensemble Nato nel 1979 a Venezia dalla collaborazione tra un gruppo di musicisti ed il compositore Claudio Ambrosini, l’Ex Novo Ensemble è ormai una realtà di riferimento nel panorama internazionale della musica nuova. La continuità del lavoro comune e la coerenza artistica e professionale hanno consentito al gruppo di acquisire un carattere e un «suono» inconfondibili, riconosciuti dal pubblico e dalla critica internazionali. L’impegno portato nell’approfondimento del linguaggio musicale contemporaneo è in seguito divenuto punto di partenza per la rilettura del repertorio classico e particolarmente d’alcune pagine affascinanti, destinate ad organici rari e tuttora poco note. Tra i principali festival si ricordano: HCMF di Huddersfield, Time for Music di Vitasaari, Festival d’Avignon, Ars Musica di Bruxelles, Autunno di Varsavia, Akademie der Künste di Berlino, Fondazione Gaudeamus di Amsterdam, Tage für neue Musik di Zurigo, IGNM di Basilea, Festival de Strasbourg, Concerts Ville de Genève, Festival di Villa Medici di Roma, Biennale di Venezia, MiTo di Torino, Musica Insieme di Bologna, Musica nel nostro tempo di Milano, Eco & Narciso di Venezia e Bologna, Milano Musica, Settimane Gustav Mahler di Dobbiaco. Tra le stagioni concertistiche quelle dei Münchner Philharmoniker, del Mozarteum di Salisburgo, del Teatro di San Carlo di Napoli, del Teatro Verdi di Trieste, della RAI di Roma e di Milano, della Tisch Foundation di New York e del Chicago Center of Arts. Il gruppo ha inoltre registrato concerti e produzioni per le principali radio europee, dalla BBC a Radio France alle più importanti radio tedesche, belghe e svedesi. Molti compositori hanno dedicato loro opere all’Ex Novo Ensemble. Tra questi: Ambrosini, Anzaghi, Baratello, Bassanese, Bellon, Boccadoro, Cacioppo, Cappelli, Caprioli, Celona, Cifariello Ciardi, Clementi, Colasanti, Dall’Ongaro, D’Amico, de Pablo, De Rossi Re, Esposito, Ferrero, Furlani, Furrer, Gorli, Guarnieri, King, Maggi, Manca, Mancuso, Michielon, Mosca, Nelson, Nez, Nieder, Pennisi, Perezzani, Perocco, Pritchard, Radulescu, Richelli, Sammarchi, Sannicandro, Sciarrino, Solbiati, Tessier, Vandor, Wehrli, Zinnstag. L’ensemble ha inciso numerosi CD monografici dedicati all’opera da camera di Ambrosini, Berio, Busoni, Casella, Dall’Ongaro, Donizetti, Maderna, Malipiero, Martucci, Pizzetti, Respighi, Rossini, Rota, Schoenberg, Sgambati, Togni e WolfFerrari. Dal 2004 organizza a Venezia la rassegna di musica contemporanea e nuove forme di spettacolo Ex Novo Musica. Teatro La Fenice - Sale Apollinee venerdì 11 luglio 2014 ore 11.00 e ore 15.00 Maratona contemporanea Per Luigi Nono nel novantesimo anniversario della nascita soprano Sonia Visentin Ex Novo Ensemble Daniele Ruggieri flauto Davide Teodoro clarinetto Carlo Lazari violino Carlo Teodoro violoncello Aldo Orvieto pianoforte Didier Bellon percussioni B IO GRA FI A MARATONA CONTEMPORANEA Francesco Schweizer Despertar per soprano, clarinetto basso, violoncello e pianoforte PRIMA PARTE ore 11.00 h Luca Francesconi Linee di forza per flauto, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte e percussioni Arduino Gottardo Onde serene, un respiro… Omaggio a Luigi Nono per flauto, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte e percussioni Alberto Caprioli Substanceless Blue – A Luigi Nono dagli spazi di Virgilio Guidi per soprano e pianoforte su testi di Sylvia Plath Maria Gabriella Zen Tre frammenti da Stabat Mater di Tiziano Scarpa per voce e vibrafono Filippo Perocco Detrito in Acquapietra per flauto, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte e suoni in lontananza Andrea Noce Arabesque per flauto, clarinetto, violino e violoncello Stefano Gervasoni Prédicatif per pianoforte Luca Lombardi Römisches Nachtbild per soprano e pianoforte su testo di Ingeborg Bachmann Domenico Turi Lazzi a Pantalone per soprano e violoncello su testo di Sandro Cappelletto Paolo Marzocchi Wiegenlied für Franz per flauto basso, clarinetto basso, violino, violoncello e vibrafono Edoardo Micheli Canzone da bateo (da Ermanno Wolf-Ferrari) per violino, violoncello e pianoforte Matteo Musumeci Buongiorno Siora Maschera per violino, violoncello e pianoforte Venezia: con le sue polifonie sacre e i suoi canti di gioiosità popolare, i suoi riti severi e i suoi carnevali, la sua religiosità e le sue spensieratezze. Venezia e le sue due anime. Alessio Rossato (Venezia, 16 agosto 1977) Frastuono / Madreperla / Penombra per clarinetto basso, violoncello e pianoforte La distribuzione spaziale è ispirata alle relazioni delle componenti timbriche dei singoli strumenti, molto differenti tra loro, nella generazione del suono e nella estinzione del suono. Uno strato superficiale in primo piano (Frastuono), imponendosi temporaneamente con violenza, genera e apre vasti spazi su un fondo molto ampio, in Penombra, e con una esile lucentezza, quasi inafferrabile (Madreperla). Martino Traversa (Caltagirone, 29 febbraio 1960) Di altri cieli per soprano, flauto basso, clarinetto basso, violino, violoncello, pianoforte e vibrafono, su testo di Friedrich Hölderlin Alla pagina 26, sezione 41, del quartetto Fragmente - Stille, An Diotima di Luigi Nono, quell’accordo di sol minore che affiora alla fine, su un valore di metronomo di 30 alla semiminima, mi ha sempre profondamente emozionato. Quattro semplici battute, nella prima delle quali il verso «Schatten stummes Reich» di Friedrich Hölderlin sembra svelare nell’ombra tutta l’umana fragilità, e da qui, quel vento di sopravvivenza così caro a Nono. Mi ci sono voluti oltre venticinque anni per riscrivere quelle quattro battute in questo Di altri cieli… Claudio Cavallini Ballata venexiana per voce, flauto, violoncello, marimba e vibrafono su testo dell’autore Stefano Alessandretti Miniatura per pianoforte e marimba P R OG RA M MA Chiara Benati (Bologna, 20 luglio 1956) Lauda e greghesca per soprano, flauto, violino e violoncello 2 h 15 S EC ON D A PART E dopo, proprio come il tempo: l’acqua nelle calli è una scansione temporale. Tempo e acqua sono e sono stati visione e dimensione temporale comuni a tutti i compositori veneziani che, in virtù di questo continuo attraversare e fluire, sono tra loro tutti «contemporanei». Anche qui, di conseguenza, dall’orologio emerge il ricordo di una Follia di Antonio Vivaldi, pochi secondi e poi il meccanismo torna alla sua scansione. Relogio da aqua – composto per questa celebrazione della musica in Venezia – scorre quindi in tre immaginari minuti di un tempo e di un luogo comuni agli inventori di musica che a Venezia hanno vissuto, vivono, hanno soggiornato o la visitano. Luigi Sammarchi (Bologna, 28 luglio 1962) Infinito-Attimo per flauto, soprano e violoncello, su testo di Paolo Cecchi «Visione del tempo»… dimensione dell’anima trasognante che insegue infinite reminiscenze… tracce fuggenti nell’infinito flusso di attimi… eco dell’inizio… oltre l’orizzonte irraggiungibile. Musica… flusso temporale… riflessi risonanze di immagini… infinita eco di attimi che scorrono. Gérard Pesson (Torteron, Francia, 17 gennaio 1958) Am Grabe Luigi Nonos per pianoforte Ho saputo della morte di Luigi Nono qualche minuto prima di presentarmi davanti alla commissione di Villa Medici, quel martedì 8 maggio 1990. Così, proprio nel momento in cui andavo a vivere in Italia, venivo a sapere che non avrei più potuto incontrare Nono, il compositore del ventesimo secolo che più aveva contato per me. La mia prima visita a Venezia è dunque stata per la sua tomba, al cimitero di San Michele. Ne ho tratto, qualche anno più tardi, nello spirito di Diotima e Prometeo, questi brevi frammenti di silenzio e di raccoglimento, il cui titolo allude al brano simmetrico di Franz Liszt Am Grabe Richard Wagners, morto anche lui a Venezia centosette anni prima. Massimo Biasioni (Trento, 20 novembre 1963) Mai sui fragili rostri per violino e violoncello Il titolo del brano è una parafrasi autoironica di un brano di Luigi Nono, a cui è ispirato il mio modesto omaggio allo spirito veneziano. I due strumenti sono trattati come un unico oggetto, questo come evocazione del gioco timbrico di «specchi sonori» tanto spesso magistralmente usato da Nono. Stefano Trevisi Hecho de tiempo y agua per flauto basso, clarinetto basso, violino, violoncello, pianoforte e percussioni MARATONA CONTEMPORANEA Michèle Reverdy Miroirs. Omaggio a Luigi Nono per flauto e clarinetto Giovanni Mancuso Il ritorno dei chironomidi quarta invasione: attacco alla grande nave per voce, due ocarine, violino, violoncello, pianoforte e percussioni SECONDA PARTE ore 15.00 Fabrizio De Rossi Re Rondò di notte per soprano leggero, flauto e pianoforte su testo di Giorgio Baffo Daniela Terranova Inner per violino e violoncello Vittorio Montalti Little Puzzle per violoncello Cristina Landuzzi Trois images du ciel per soprano, violoncello e pianoforte Aurélien Dumont Fiocchi di silenzio per flauto contralto, clarinetto basso, violino e violoncello Stefano Bassanese Gibigiana per flauto, clarinetto, violino e violoncello Michele Dall’Ongaro Notturno veneziano per violino, violoncello e pianoforte Betsy Jolas In memoriam Luigi Nono per pianoforte e vibrafono Orazio Sciortino Poexìa per voce, flauto, clarinetto basso, violino, violoncello e vibrafono su testo di Biagio Marin Mathieu Bonilla Un’echo di Maurizio. Omaggio a Luigi Nono per flauto basso, violino e violoncello Mauro Lanza Nononophis janeziarii per flauto, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte, tubo zigrinato e temple block h N O T E A L PRO G R AMMA 14 3 PR OG R A M M A Massimo Di Gesu Luci d’estate. Through a mask, brightly per soprano e pianoforte su testo dell’autore Maurizio Pisati Relogio da aqua per clarinetto basso, violino, violoncello e percussioni Luigi Sammarchi Infinito-Attimo per soprano, flauto e violoncello su testo di Paolo Cecchi Claudio Ambrosini De alchimia per flauti, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte, percussioni e materiali vari Gérard Pesson Am Grabe Luigi Nonos per pianoforte Raphaèle Biston Fluide per flauto, violino, violoncello e pianoforte Massimo Biasioni Mai sui fragili rostri per violino e violoncello Daniele Carnini Piroscafo casa di fuoco per soprano e violoncello su testo di Valerio Magrelli Chiara Benati Lauda e greghesca per soprano, flauto, violino e violoncello Federico Costanza Xhiamma per violino, violoncello e pianoforte Alessio Rossato Frastuono / Madreperla / Penombra per clarinetto basso, violoncello e pianoforte Nildo Sanvido Prossima fermata Santo Spirito per clarinetto, violoncello, sassi e tam tam Martino Traversa Di altri cieli per soprano, flauto basso, clarinetto basso, violino, violoncello, pianoforte e vibrafono su testo di Friedrich Hölderlin Paolo Furlani Architetture riflesse per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte Questa la poesia di Valerio Magrelli che chiude il breve ciclo La forma della casa, a sua volta parte della raccolta Nature e venature (1987): «Piroscafo casa di fuoco / calafatata e alta / entra nell’acqua / come un santo battista». A nessuno sfuggirà, meno che meno in questo periodo, il rapporto che la semplice composizione musicale scritta su questi versi istituisce tra il testo e Venezia. Federico Costanza (1976) Xhiamma per violino, violoncello e pianoforte Xhiamma è da intendersi come un esercizio sulla fusione e sul tocco fra i tre strumenti, come anche la ricerca di un suono profondo. Una chincaglieria sonora per ritrovare il frastuono in me. «Xhiamma pura e celesti, ch’ardi ’n mia; / per gran misteriu e cu stupendu effettu». Nildo Sanvido (Crocetta del Montello, 4 maggio 1956) Prossima fermata Santo Spirito per soprano, clarinetto, violoncello e percussioni Questa presentazione può essere letta in un secondo momento. Paolo Furlani (Verona, 8 febbraio 1964) Architetture riflesse per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte Dei numerosi musicisti di passaggio a Venezia rimangono vari riflessi nei palazzi che li hanno ospitati. Un esempio tra tanti: il palazzo della principessa de Polignac, all’Accademia, che in anni diversi ha ospitato Fauré, Poulenc, Rubinstein, Falla… Mi piace pensare che i riflessi di questi musicisti e delle loro musiche siano ancora vivi, in giro per i palazzi e per la città. Ho scritto questo brano giocando ad incastrare dei piccoli «mattoni» – ciascuno con un proprio colore armonico (come le tessere di un mosaico) – combinando i colori, quasi dando forma ad una architettura minuta, leggera, fatta di riflessi. Una architettura liquida, fluida, che possa assomigliare ai riflessi colorati dei palazzi, galleggianti sulla superficie dell’acqua nei canali di Venezia. Maurizio Pisati (Milano, 21 giugno 1959) Relogio da aqua per clarinetto basso, violino, violoncello e percussioni h P R OG RA M MA Daniele Carnini (Roma, 2 settembre 1974) Piroscafo casa di fuoco per soprano e violoncello, su testo di Valerio Magrelli L’emozione di una esperienza sensoriale completa è ciò che lega Venezia al suo abitante o – pur in maniera diversa – al passante. Sempre, a Venezia, l’acqua è «tra qui e là», tra prima e 4 13 S E CO N D A PA RTE Mauro Lanza (Venezia, 10 marzo 1975) Nononophis janeziarii per flauto, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte, tubo zigrinato e temple block Cactacea immaginaria. Habitat: lagunare. Terreno: formula base. formula minerale. formula base di pomice, lava, sabbia e sabbioso e 70% di lapillo. Temperatura: ideale 24°. Coltivazione: fertilizzare per far posto alla cocciniglia ed al ragnetto rosso. Evitare l’uso di terracotta. Propagazione da talea, crescita lenta, autosterile. Spesso emette polloni. Massimo Di Gesu (Milano, 13 ottobre 1970) Luci d’estate. Through a mask, brightly per soprano e pianoforte, su testo dell’autore Il sottotitolo di questa lirica, Through a Mask, Brightly, allude al biblico titolo del bergmaniano film Through a Glass, Darkly (anche il titolo è antitesi di un altro dello svedese: Luci d’inverno), e illustra un testo che parla della luminosa veridicità dello sguardo (in opposizione alla natura spesso dissimulatoria della parola); lo sguardo è, appunto, l’unico elemento espressivo che la maschera di un deliberato camuffamento, quella tipica del carnevale – fra i simboli più evocativi della Serenissima –, lascia sondabile e perfino esalta, giungendo a neutralizzare la capziosità dell’altra maschera: quella esistenziale, pirandelliana. Claudio Ambrosini (Venezia, 9 aprile 1948) De alchimia per flauti, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte, percussioni e materiali vari Questo piccolo pezzo nasce per festeggiare nel ricordo il novantesimo anniversario della nascita di Luigi Nono. In un’intervista del 1987 raccolta nella monografia EDT a lui dedicata, e riferendosi all’uso che allora stavo facendo del «terzo suono», Nono nota la presenza di una «acustica invisibile in partitura» e dice tra l’altro: «Qualche volta, scherzando, dico che la formazione culturale di Ambrosini nasce nella scia degli alchimisti della Praga di Rodolfo II». Come cadeau, stavolta ho provato a prenderlo in parola. Raphaèle Biston (Lyon, Francia, 2 maggio 1975) Fluide per flauto, violino, violoncello e pianoforte Fluide evoca un ambiente ondeggiante, la cui contemplazione sembra interrotta da sospensioni rapprese, nel tentativo forse di fissare un’immagine che fugge incessantemente. NO TE A L PRO G R AMMA 12 Maratona contemporanea Per Luigi Nono nel novantesimo anniversario della nascita La Maratona di compositori, che vede l’esecuzione in prima assoluta di più di quaranta brani cameristici scritti per l’occasione da altrettanti autori, ‘risarcisce’ in un certo senso chi affronta la difficile professione del musicista compositore, spesso vittima di un silenzio generalizzato e inquietante. L’attenzione rivolta alla musica di oggi è infatti altalenante, frammentaria, indistinta. Pensare a un lungo percorso di ricerca, dedicato a Bruno Maderna nel quarantennale della morte, è stata, lo scorso anno, un’iniziativa fortemente voluta dal Teatro La Fenice, che ha inserito questa giornata all’interno della prima edizione del festival «Lo spirito della musica di Venezia». La città lagunare, infatti, è sempre stata, nei secoli del suo massimo splendore, un laboratorio inesausto che produceva e assimilava il nuovo. Ora, nella seconda edizione della rassegna estiva, questa «maratona» di musica contemporanea acquisisce il segno di un appuntamento non sporadico, ma invece programmato a scadenza annuale. E non poteva che essere Luigi Nono, con Maderna la massima gloria del secondo Novecento veneziano, il dedicatario di questo nuovo appuntamento, che cade nel novantennale della nascita. Luca Francesconi (Milano, 17 marzo 1956) Linee di forza per flauto, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte e percussioni Sono tre cromosomi, di un DNA immaginario che potrebbe svelare altrettante linee di forza che percorrono il tragitto di un organismo musicale che va portato a compimento. O forse no, possono restare sospesi così, come brevi soffi d’aria estiva. Alberto Caprioli (Bologna, 16 novembre 1956) Substanceless Blue – A Luigi Nono dagli spazi di Virgilio Guidi per soprano e pianoforte, su testi di Sylvia Plath Hans-Georg Gadamer, in Wahrheit und Methode, sosteneva che «l’auto-interpretazione degli artisti ha un valore discutibile», e si chiedeva se l’interpretazione musicale avesse luogo «in uno stato di sonnambulismo e senza alcun sapere». È difficile tradurre la musica, come la poesia, in qualcosa di diverso dai suoni e rinchiuderla in un significante logico analitico filosofico – come scrive Roland Barthes – comunque «condannato al senso». Talvolta anche attraverso la parola, la musica parla una lingua senza parole. Filippo Perocco (Treviso, 31 luglio 1972) Detrito in Acquapietra per flauto, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte e suoni in lontananza Questo lavoro fa parte del Catalogo di detriti, macerie e rovine, una raccolta inorganica di vari brani realizzati dal 2003 ad oggi per insiemi diversi. Prendendo a prestito la tecnica del 5 N OT E AL P RO G RAM M A grattage, raccolgo lo scarto di materiale altro (mio e di altri autori). Nel Detrito in Acquapietra i musicisti «dal vivo» sembrano pietrificati e impossibilitati a cogliere il residuo di se stessi; ciò che resta di un lavoro scritto per lo stesso organico nei primi mesi di quest’anno. Cristina Landuzzi (Foggia, 8 marzo 1961) Trois images du ciel per soprano, violoncello e pianoforte Stefano Gervasoni (Bergamo, 26 luglio 1962) Prédicatif per pianoforte La drammaturgia timbrica, il potere evocativo del colore e del gesto sonoro, ecco i personaggi di un’azione scenica che sempre si propone e ripropone ogni volta che la musica invade spazi e silenzi, creando la magia dell’espressione. Tempo e spazio come dimensioni necessarie alla rappresentazione profonda del nostro «io»: tormentato e sereno nella sua ineludibile realtà, urgente e impetuoso nel suo bisogno di rappresentazione. I quadri nei quali si articola la composizione godono di una narrazione quasi nascosta: la voce, nel suo canto puro, senza riferimenti testuali, coglie la dimensione profonda del dialogo interiore della coscienza e delle sue aperture improvvise alla realtà. Prédicatif è il quindicesimo di un ciclo di brevi pezzi pianistici d’ispirazione infantile intitolato Prés (piccoli preludi all’aria aperta) organizzato in tre quaderni di sei brani ciascuno. Questo ciclo vuole iscriversi nella tradizione delle composizioni per bambini a cui ogni autore si è dedicato – da Bach a Kurtág, attraverso Schumann, Debussy, Ravel, Čajkovskij, Bartók… –, volendo concentrare in una pagina d’album i misteri e i fantasmi del proprio io, riannodare il filo con la tradizione e nello stesso tempo con il passato rimosso e i sogni perduti dell’infanzia, sperimentare nel laboratorio della piccola forma nuove idee compositive, e, infine, portare un contributo creativo allo sviluppo della pedagogia e alla conoscenza del repertorio. Stefano Bassanese (Venezia, 10 agosto 1960) Gibigiana per flauto, clarinetto, violino e violoncello Domenico Turi (Bari, 20 maggio 1986) Lazzi a Pantalone per soprano e violoncello, su testo di Sandro Cappelletto gibigiana (o gibigianna) s.f. [voce milan., di etimo incerto], region. – [riflesso di luce su una superficie provocato da un vetro, da un liquido, ecc.] ≈ illuminello, luminello, (region.) vecchia. ⇑ balenìo, barbaglìo, riverbero… Lazzi a Pantalone è un omaggio a Venezia e alla sua lingua. Una piccola scena, appunto un lazzo, per rivivere un momento della commedia dell’arte italiana, con alcune concessioni al linguaggio della contemporaneità. È la prima di una raccolta di composizioni sulle varie maschere e dialetti italiani, patrimonio della nostra cultura. Betsy Jolas (Parigi, 5 agosto 1926) In memoriam Luigi Nono per pianoforte e vibrafono Edoardo Micheli (Brescia, 28 gennaio 1984) Canzone da bateo (da Ermanno Wolf-Ferrari) per violino, violoncello e pianoforte Il pezzo è un esperimento di sospensione dello scorrere abituale del tempo operato su un frammento del secondo movimento del Trio con pianoforte op. 5 n. 1 di Ermanno Wolf-Ferrari. Un brevissimo istante è stato dilatato per tutta la durata del brano in modo che tutti i parametri esecutivi e sonori venissero deformati, distorti, sfigurati, trasfigurati. Stefano Alessandretti (Assisi, 20 agosto 1980) Miniatura per pianoforte e marimba Qualche eco, raccolta in ghirlande per il novantesimo anniversario della sua nascita, di una Venezia del tempo passato, in omaggio al grande musicista di cui anche è stata la città, nel nostro tempo. Mathieu Bonilla (Moulins, Francia, 2 marzo 1979) Un’echo di Maurizio. Omaggio a Luigi Nono per flauto basso, violino e violoncello Ricordo nel documentario di Bettina Ehrhardt, A Trail on the Water, quel momento nel quale Maurizio Pollini prepara un concerto in cui accosta la musica di Luca Marenzio a quella per pianoforte del suo amico Luigi Nono. Ricordo quello sguardo pieno di emozione, quell’istante nel quale la musica del Rinascimento si installa nel presente come uno spettro risuscitato. Traendo spunto dalla miniatura rinascimentale veneziana, questo breve pezzo è concepito come un codice miniato, dove la tecnica illustrativa è simultaneamente applicata su forma, contenuto e linguaggio e in cui la particolarità e la precisione dei gesti richiesti agli esecutori trasfigurano quella specifica difficoltà pratica nella prassi esecutiva musicale. N O TE A L PRO GR AMMA 6 11 S EC ON D A PART E Michele Dall’Ongaro (Roma, 16 novembre 1957) Notturno veneziano per violino, violoncello e pianoforte Francesco Schweizer (Trento, 21 agosto 1965) Despertar per soprano, clarinetto basso, violoncello e pianoforte Una volta, tantissimo tempo fa, ero con un amico veneziano, stupefacente compositore e uomo assolutamente speciale. Stavamo tornando a casa insieme alla sua famiglia dopo una cenetta alla Giudecca: vino, chiacchiere, buonumore e amicizia. Notte alta. Venezia al suo meglio, come quando si sforza di non avere né tempo né luogo. Arrivati alla porta di casa ho l’impressione di sentire dei suoni, forse voci, lontani. Guardo il mio amico e gli chiedo se sente anche lui qualcosa. Dopo qualche momento (rammento benissimo il silenzio «pieno» di quei momenti) risponde: «Ma guarda che sono nella tua testa, cerca di ricordarli». Lui non c’è più e io da circa trentacinque anni ci provo, a ricordarli. Forse somigliavano a quelli che state per ascoltare e forse no, ma non credo abbia importanza. Despertar («risvegliarsi») è l’ultima parola della poesia Ha venido. Canciones para Silvia di Antonio Machado, musicata da Luigi Nono per soprano e coro di sei soprani. La frase melodica di Nono che viene cantata su questa parola dà origine a tutto il mio pezzo, sia per la parte strumentale che per quella vocale. Come dice il titolo, si tratta del passaggio dalla notte, dal buio e dalle nebbie che talvolta pervadono Venezia, al giorno, alla luce e ai riflessi dorati che illuminano i palazzi veneziani. Orazio Sciortino (Siracusa, 20 agosto 1984) Poexìa per voce, flauto, clarinetto basso, violino, violoncello e vibrafono su testo di Biagio Marin Nel brano Poexìa, la musica sta nel testo. Il compositore ascolta l’armonia rivelata dalle linee tracciate dalle sillabe, spettatore di un sogno che si consuma nell’amplesso di pochi versi. Giovanni Mancuso (Venezia, 10 maggio 1970) Il ritorno dei chironomidi quarta invasione: attacco alla grande nave per voce, due ocarine, violino, violoncello, pianoforte e percussioni La grande nave scivola lenta verso il bacino di San Marco. Un grigio arabesco ronzante la segue. Dopo qualche istante l’immenso metallo, avvolto da una nuvola nera, è costretto al ritorno verso il mare. Come un unico strato sonoro, cangiante nel doppio timbrico, violino e violoncello si intrecciano e si fondono seguendo una stessa direzione, animati da una tensione costante e sottile che, in alcuni momenti, resta sospesa, cristallizzando le linee orizzontali in blocchi sonori sottratti allo scorrere del tempo. A L PRO G R AMMA Una ricerca sul suono e sullo spazio, prendendo come spunto il brano per pianoforte e nastro magnetico Sofferte onde serene di Luigi Nono. Attorno ad un piccolissimo nucleo, grumo sonoro, ruotano gli interventi degli strumenti cercando ciascuno il proprio spazio di esistenza/ vitalità. La spazialità dello spettro sonoro è ricercata attraverso le tessiture acute/gravi di ciascuno strumento, in una relazione testuale e compositiva strutturale. Maria Gabriella Zen (Castelfranco Veneto, 3 novembre 1957) Tre frammenti da Stabat Mater di Tiziano Scarpa per voce e pianoforte 1. Noi siamo il suono puro, la voce staccata dal corpo. Noi siamo i loro sogni. 2. Le ragazze fantasticano qualche giovane buono e ricco. I giovani che ci ascoltano in chiesa immaginano volti che non esistono. Ognuno si innamora del suo fantasma. 3. Invoco il giorno in cui gli strumenti sostituiranno le nostre voci spazzando via tutto questo inutile impeto, tutta questa passione, questo dolore. Variazioni su materiali musicali tratti dai primi tre movimenti dello Stabat Mater di Antonio Vivaldi. Daniela Terranova (Udine, 20 gennaio 1977) Inner per violino e violoncello N O T E Arduino Gottardo (Schio, 25 marzo 1950) Onde serene, un respiro… Omaggio a Luigi Nono per flauto, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte e percussioni 10 Andrea Noce (Reggio Calabria, 10 settembre 1985) Arabesque per flauto, clarinetto, violino, violoncello Arabesque nasce come un omaggio a Venezia, ricordando i rapporti che la città ha sempre intrattenuto con l’Oriente. Il colore armonico-melodico principale è fornito dalla scala enigmatica che contiene al suo interno un intervallo di seconda aumentata, caratteristico di molte scale arabe. Come in un arabesco, schegge sonore, frammenti melodici ed elementi decorativi convivono insieme, crescendo o regredendo su loro stessi. Tutto nasce dal silenzio per poi ritornarvi alla fine. 7 P RI M A PA RTE Luca Lombardi (Roma, 24 dicembre 1945) Römisches Nachtbild per soprano e pianoforte, su testo di Ingeborg Bachmann Stefano Trevisi (Mantova, 30 aprile 1974) Hecho de tiempo y agua per flauto basso, clarinetto basso, violino, violoncello, pianoforte e percussioni Quando Claudio Ambrosini mi ha chiesto di scrivere un breve pezzo per una «Maratona Nono» organizzata in collaborazione con il Teatro La Fenice in occasione del novantesimo anniversario del compositore veneziano, ho accettato subito: per l’amicizia che mi lega a Claudio, per l’amicizia che mi ha legato a Gigi e per la stima nei confronti dei musicisti dell’Ex Novo Ensemble. Ho scelto un testo della grande poetessa austriaca Ingeborg Bachmann, Römisches Nachtbild (Notturno romano), che al di là del titolo, riferito alla mia città natale e alla città dove la Bachmann ha trascorso gran parte della sua breve vita, affronta, in modo lieve ed immaginifico, temi universali, in particolare quello dell’amore. Ho conosciuto Ingeborg Bachmann a casa del compositore Hans Werner Henze, al quale anche mi ha legato una lunga amicizia. E così da Roma a Venezia, dall’Italia all’Austria e alla Germania (due paesi nei quali ho studiato), da Henze alla Bachmann e a Nono, ho avuto modo di ripercorrere, in questa breve composizione, una parte importante della mia vita. Il tempo è disseccato in un flusso di frammenti da cui emerge un suono residuale e instabile. La percezione del suono si offusca nella componente inudibile che ne contorna l’origine. Paolo Marzocchi (Pesaro, 14 maggio 1971) Wiegenlied für Franz per flauto basso, clarinetto basso, violino, violoncello e vibrafono Un Franz Liszt meditabondo si aggira per le nebbiose calli veneziane una grigia domenica del 1883, in attesa di recarsi dalla principessa Hatzfeld per una serata musicale. Il pubblico di nobiluomini e gentili dame ascolta senza comprendere le ultime composizioni dell’Ungherese, ninnananne stralunate e lugubri barcarole. Il Wiegenlied è un omaggio all’Abbé Liszt, un canto di violoncello sulla metamorfosi di un frammento del Wiegenlied lisztiano, accompagnato da alcuni riflessi, e qualche ombra. Matteo Musumeci (Catania, 30 dicembre 1976) Buongiorno Siora Maschera per violino, violoncello e pianoforte La magia del primo istante, la magnificenza delle maschere, ricordo indelebile ai miei occhi di bambino che per la prima volta incontrava Venezia… Rapito dai colori, dai motivi barocchi e dalla loro forza di raccontare la storia… evocando tempi lontani che ritornano e prendono forma. Tutti uguali dietro ad una maschera capace di nascondere, confondere ma al contempo di svelare l’identità di chi la indossa. Buongiorno Siora Maschera è un trio per pianoforte, violino e violoncello di intensità ritmica e melodica, sperando di esser riuscito a cogliere un po’ di quella magia unica di Venezia. Claudio Cavallini (Reggio Emilia, 21 giugno 1970) Ballata venexiana per voce, flauto, violoncello, marimba e vibrafono Evocazione della Venezia arcaica; una lirica pervasa dalla costanza dell’elemento: acqua. N O TE A L PRO GR AMMA 8 «Mirar el río hecho de tiempo y agua / Y recordar que el tiempo es otro río / Saber que nos perdemos como el río / Y que los rostros pasan como el agua». Jorge Luis Borges, Arte poética, 1960 Michèle Reverdy (Alessandria d’Egitto, 12 dicembre 1943) Miroirs. Omaggio a Luigi Nono per flauto e clarinetto L’omaggio migliore che un compositore può fare a uno dei suoi predecessori di maggior talento non è di comporre «alla maniera di». Non mi azzarderò quindi a seguire le tracce di Luigi Nono. Partirò invece da un’immagine melodica che si trova frequentemente nelle sue opere e scriverò la mia musica partendo da questo materiale… Nell’emozione del ricordo. Fabrizio De Rossi Re (Roma, 1 agosto 1960) Rondò di notte per soprano leggero, flauto e pianoforte Il pezzo è dedicato a Claudio Ambrosini, al suo Rondò di forza, al suo Canzoniere ballato, a Venezia. Si ispira al frammento iniziale di Lode alle tette di Giorgio Baffo (1694-1768): «Tette fatte de latte, e de zonchiada, / pastizzetti, che ’l genio m’incitè, / pometti, che la vita consolè, / cara composizion inzuccarada». Vittorio Montalti (Roma, 12 luglio 1984) Little puzzle per violoncello Little puzzle è un breve brano in cui differenti figure musicali si susseguono. Si tratta di una sorta di messa in scena in cui più personaggi si alternano e le cui fisionomie si completano a vicenda, come fossero i pezzi di un puzzle. Aurélien Dumont (Marcq-en-Baroeul, Francia, 30 aprile 1980) Fiocchi di silenzio per flauto contralto, clarinetto basso, violino e violoncello Fiocchi di silenzio è una miniatura che ho composto come tributo a Luigi Nono. È una sorta di dialogo intimo a tre voci, tra silenzio, materiali delicati e l’utilizzo di A.M.O. (Aesthetically Modified Objects) presi da un mottetto di Gabrieli, O magnum mysterium, che funziona straordinariamente se messo in rapporto con la musica di Nono. 9 P RI M A PA RTE